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Ingresso Campo

Messaggioda Ferdy » 02/12/2011, 15:19

[Centro del campo da Quidditch - h.16:30 circa]


Quando si vola non si può pensare alla paura di cadere, alla paura di non scendere più a terra, a disperdersi nell'infinito... Bisogna lasciarsi andare, allacciare la propria anima con la scopa, diventare un'unica cosa, farle capire cosa vogliamo farne di lei, dobbiamo essere in grado di farla azionare al minimo contatto con i nostri sentimenti, solo così ne può nascere un giocatore di Quidditch.
Ma per il signorino Stone era così facile parlare, lui lo sapeva fare alla perfezione, lui lo era un giocatore, o meglio, lo era stato, poi quello stupido infortunio, quell'infortunio che aveva tanto elettrizzato i giornali, che aveva tanto deluso i suoi tifosi, che aveva portato il Presidente dei Vind Waker di Valencia a cacciarlo dalla squadra poiché il suo braccio era fuoriuso oramai.
Era così arrabbiato. Le sopracciglia inarcate e il viso contorto in una smorfia, il vento a scompigliargli i capelli. Ma continuare a pensarci e rimanere a tale altitudine non era il caso, era ora di tornare con i piedi per terra, in tutti i sensi.
E mentre scendeva a terra, mentre dall'alto gli anelli del campo cominciavano a prender forma mille pensieri gli affollavano la mente, imperterriti, decisi a voler incrementare quella sua brutta sconfitta, la più brutta della sua vita. Quel giro in scopa, che avrebbe dovuto calmare il suo animo lo stava innervosendo, l'esatta reazione contraria, ma da buon Corvonero il suo intelletto intervenne e lo costrinse a scendere più velocemente. Non ne valeva la pena continuare a battere su quel punto, anzi, la cattedra ottenuta avrebbe dovuto rallegrarlo, distoglierlo, ma niente... Oppure era lui che non voleva finirla!
Avrebbe voluto sfogarsi con qualcuno in quel momento ma purtroppo, mentre ritoccava terra, e scendeva dalla Firebolt 2103, nessuno che conoscesse era presente, o meglio, nessuno era presente. Forse una doccia calda lo avrebbe risollevato.

Spoiler:
Monique
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Messaggioda Monique » 02/12/2011, 21:38

[Ingresso Campo - ore 16.22]


Faceva parecchio freddo, quel pomeriggio: Monique si era coperta per bene, desiderosa di fare una bella passeggiata solitaria, e aveva deciso pure di sbizzarrirsi un po' indossando un cappello che aveva sempre trovato buffo ma che era appartenuto a Rose; indossarlo le faceva sembrare come se la donna le fosse accanto, quindi visto il clima gelido avrebbe potuto coprirsi adeguatamente e portare la tata con sé in quella camminata apparentemente senza meta.

Immagine


Ma tu guarda dove sono arrivata...

Mormorò Monique, quando si rese conto di dove fosse: le gambe si erano mosse in automatico fino a portarla al campo da Quidditch: quante partite aveva disputato, quando era studentessa; se lo ricordava ancora come fosse, con l'adrenalina che ti scorreva nelle vene, la voglia di vincere, il rumore della folla pronta ad incitare i giocatori... già. Era da tanto, forse troppo tempo che non volava un po', ma da quando aveva lasciato Hogwarts - dopo il diploma - aveva abbandonato la scopa per usare altri mezzi come Metropolvere e Smaterializzazione, o i mezzi babbani quando non voleva che qualcuno potesse mettersi sulle sue tracce.

Mh? Ma chi c'è lassù?

L'attenzione di Moni venne catturata quasi subito da una figura che volava quasi con rabbia intorno agli anelli del campo da Quidditch, scendendo poi a terra con furia: solo mettendola a fuoco, la donna si rese conto che la figura volante era in realtà il professore di Volo, il signor Stone.

Professore!

Lo chiamò Monique, agitando il braccio cosicché lui facesse caso alla sua presenza: non sapeva se Ferdy volesse porsi con lei su un tono colloquiale o meno, quindi meglio chiamarlo solo in quel modo; dopo l'esperienza con Tisifone aveva imparato che era meglio non dare nulla per scontato.
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Messaggioda Ferdy » 02/12/2011, 22:14

Si era tanto infuocato lassù che aveva dimenticato che sulla terraferma si gelava; non era abituato più ai climi britannici, in Spagna non era mai stato così, un clima sempre mitigato, si poteva dire. Mentre sotto il braccio aveva la scopa qualcosa, quasi un sesto senso, lo costrinse a voltarsi, o forse si voltò per il semplice rumore del prato spianato dai passi di qualcuno. Si voltò con un asciugamano che nel frattempo aveva preso nel suo borsone e si asciugò il volto, ma non si trovò degli studenti ma niente di meno che la vice-preside Vireau.
Non amava molto essere visto dopo un "allenamento", o meglio, in quelle condizioni, tutto sudato, i capelli appiccicati al volto, e soprattutto dalla preside, insomma, no...

Professore!

In quel momento arrossì violentemente, se ne accorse, dall'ulteriore riscaldamento delle sue guance, quasi da febbre, nonostante la sua sfacciataggine. Ma in quel momento la reazione da adottare non poteva essere architettata, di certo non poteva far finta di non aver sentito e continuare per i suoi passi.

Professoressa Vireau... che piacere vederla!

E ancora di più se mi avesse visto bello profumato, che figuraccia!

Si avvicinò verso la docente che magari l'avrebbe scambiato anche per folle visto la magliettina bianca di cotone a mezze maniche, che si era attaccata al petto sudato. In quel momento però non si curò di cercare una giacca, si sentiva troppo in soggezione, forse per il suo sguardo penetrante? Tutti la soprannominavano "occhi di ghiaccio", dopotutto era una donna affascinante, si poteva dire forte.
Si fermò davanti l'insegnante di Incantesimi e le porse la mano, in segno di educazione.

La prego, non mi chiami professore, mi fa sentire stranamente vecchio!

Le sorrise, come mai era lì? Tutta sola poi? La sua curiosità prendeva il sopravvento sempre e comunque, ma il suo buon senso lo trattenne dal porgere quelle domande, dopotutto non era mica sua sorella; era vestita in modo molto elegante, o meglio, da "signorina", con un cappello stravagante sul capo di un blu scuro, aveva classe quella donna, era evidente.

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Messaggioda Monique » 02/12/2011, 22:29

Non appena lui si volse verso la donna, Monique si rese conto che forse aveva fatto male ad attirare la sua attenzione dopo quel volo così sentito: era evidentemente sudato, e poteva anche sentirsi a disagio nel farsi vedere così da lei; tuttavia ormai il danno era fatto e di certo non poteva prendere ed andarsene.

Professoressa Vireau... che piacere vederla!

Mi dispiace averla disturbata, sono stata tremendamente inopportuna.
Se la può consolare, mentre vola è davvero affascinante.


Commentò Monique con un sorriso di scuse sulle labbra: non le dispiaceva scambiare due chiacchiere con qualcuno di tranquillo, qualcuno il cui passato non fosse pieno di segreti, qualcuno con cui conversare in modo normale insomma.
E Ferdy sembrava il candidato ideale.

La prego, non mi chiami professore, mi fa sentire stranamente vecchio!

Allora facciamo così: se lei mi chiama Monique, io la chiamerò Ferdy...
... e potremmo anche darci del tu, che ne dice?


Gli propose con un sorriso complice, sperando che l'altro accettasse così da portare la loro conversazione su un piano più confidenziale ed amichevole: qualora il ragazzo avesse accettato, Moni sarebbe dunque subito passata al "tu", indicando la sua scopa con un sorriso.

E' un ottimo modello, complimenti... ma d'altronde non potrei aspettarmi nulla di meglio da un Battitore professionista, giusto?
Anche io giocavo quando ero studentessa, anche se non ero così brava ed il mio ruolo era da Cercatrice... come ci si sente a vivere solo di Quidditch?


Domandò la donna con curiosità, posando i suoi occhi ghiacciati su quelli dell'altro: aveva sempre amato quello sport, ma non aveva mai pensato di farlo diventare la sua vita... Ferdy invece l'aveva fatto, e Moni si chiedeva se non l'avesse mai rimpianto in qualche modo.
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Messaggioda Ferdy » 03/12/2011, 19:06

Il contatto visivo che si stava venendo a creare tra il ragazzo e la vice preside quasi sminuirono lui, che a intervalli regolari interrompeva, guardando altrove senza chinare il capo; il sole pian piano calava dietro le montagne ma non era più uno studente, doveva ricordarlo, ogni tanto incappava nel dimenticarlo e teneva a mente sempre l'orario del coprifuoco, inoltre la presenza della donna lo faceva sentire giustificato e non vi era quindi motivo di tanta preoccupazione. Non le sarebbe dispiaciuto una doccia calda in quel momento ma aveva una sensazione tale che gli trasmetteva la sicurezza che stare lì a conversare lo avrebbe maggiormente allettato. Inoltre di lì alla cena mancava ancora una buona manciata di tempo e non vedeva ancora il motivo di tanto affrettamento.

Mi sembra una proposta agevole per entrambi, no? Accetto con piacere!

Disse lui ancora sorridendole di rimando. Pian piano cominciava ad avvertire la freschezza nell'ambiente, dovuta all'asiugarsi del sudore con il passare del tempo. Chissà per quale ragione la vice preside era lì, doveva parlargli forse? O magari si era ritrovata a fare due passi; ultimamente, si era comportata in modo strano, pochi giorni prima era sparita all'improvviso gettando, involontariamente, nel disordine, il popolo studentesco, e docenti, Capiscuola e Prefetti dovettero riportare l'ordine, seppur con fatica. Naturalmente lui non aveva voce in capitolo, di certo non si impicciava negli affari intimi della signorina Vireau, non si sarebbe permesso.

E' un ottimo modello, complimenti... ma d'altronde non potrei aspettarmi nulla di meglio da un Battitore professionista, giusto?
Anche io giocavo quando ero studentessa, anche se non ero così brava ed il mio ruolo era da Cercatrice... come ci si sente a vivere solo di Quidditch?


Per l'ennesima volta le sorrise con uno sbotto in una piccola risatina di divertimento. A quanto si diceva in giro anche lei se la cavava piuttosto bene sulla scopa, aveva giocato anche nella squadra di Quidditch, ma lei, seppur dotata, al suo contrario, aveva preferito rinunciare a vivere di sport, e la poteva comprendere alquanto bene, vista la sua fine. Ma di certo per lui il problema non era arrivato con l'uscita dai Wind Waker, lui era inoltre un abile mago, in grado di sapersi destreggiare egregiamente con la wand ma di certo, di punto in bianco, non si poteva mica presentare al Ministero della Magia con una richiesta di lavoro per fare l'Auror, l'avrebbero spedito dritto dritto al San Mungo per essere uscito di testa, e li avrebbe biasimati, del resto.

Ex battitore professionista, ricordi?! - fece il ragazzo con espressione alquanto dispiaciuta in volto e accennando alla mano destra ancora leggermente fuori uso.
Tuttavia non è di certo un Bolide fellone a poter fermare la mia passione per il Quidditch e per il mio ruolo... continuerò a volare, costi quel che costi, in squadra o fuori squadra, sempre!

Disse infine con espressione tra seria e divertita, con un barlume di fiamme al centro delle pupille degli occhi castani. I Wind Waker avrebbero rimpianto la sua assenza, ne era certo, e poi al momento, sul mercato, non vi erano Battitori del suo livello, con un totale di 5432 Bolidi rinviati in tutta la sua carriera. Ma a lui cosa importava ora, doveva solo attendere, per ora la sua vita era lì, e avrebbe avuto la sua vendetta.
Ritornò davanti l'insegnante di Incantesimi e fece un gesto in avanti con il braccio in cui reggeva la Firebolt 2103...

Vuoi provarla?!

[spoiler]Monique
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Messaggioda Monique » 03/12/2011, 20:22

Ferdy aveva accettato di darle del "tu" e la cosa rendeva Monique molto felice: così potevano chiacchierare tranquilli senza doversi formalizzare troppo come invece era accaduto con altri docenti.

Ex battitore professionista, ricordi?!

E' vero, scusami.
Solo che per un momento, quando ti ho visto su quella scopa, mi è sembrato che fossi di nuovo il leggendario battitore dei Wind Waker.


Si scusò Moni, rendendosi conto solo in quel momento di come la sua affermazione precedente potesse essere risultata inopportuna: d'altronde non ci aveva pensato, per lei era ancora un Battitore professionista e invece doveva rendersi conto che sfortunatamente per lui non era più così.

Tuttavia non è di certo un Bolide fellone a poter fermare la mia passione per il Quidditch e per il mio ruolo... continuerò a volare, costi quel che costi, in squadra o fuori squadra, sempre!

E' esattamente questo lo spirito giusto.
Ti ammiro molto per la forza che dimostri, Ferdy.


Gli disse la donna con un sorriso sincero, notando che il ragazzo era molto sudato e che forse si sarebbe preso un colpo a rimanere così: estrasse dunque la bacchetta dalla tasca dei suoi pantaloni - e se Ferdy l'avesse osservata l'avrebbe capito, sembrava fatta di cristallo più che di legno - e la puntò contro di lui, facendolo tornare in men che non si dica asciutto e pulito.

Piccolo trucchetto imparato a Mosca, lì i maghi non hanno mai troppo tempo per loro stessi e quando ne hanno bisogno questo incantesimo può tornare molto utile.

Gli spiegò facendogli l'occhiolino: nulla avrebbe impedito a Ferdy di farsi una vera doccia, naturalmente, ma perlomeno adesso aveva la sensazione di essere fresco e profumato e forse si sarebbe sentito più a suo agio così.

Vuoi provarla?!

La domanda di lui la lasciò senza parole per un momento: voleva provarla? A dire il vero non lo sapeva: l'idea l'allettava, ma era così tanto che non saliva su una scopa...

... solo se voli con me.

Rispose infine, di nuovo sorridente: sarebbe salita su quella scopa solo se anche lui l'avesse fatto, ed a quel punto si sarebbe goduta un bel volo da "passeggiera".
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Messaggioda Ferdy » 04/12/2011, 0:21

L'incantesimo di Monique l'aveva sollevato leggermente dal suo stato precedente, poteva arrangiare ora. Ciò che lo aveva lasciato perplesso non era però l'abilità della donna negli incantesimi, in quanto quella era cosa risaputa, ma il materiale della sua bacchetta, quasi cristallo, o cristallo: se non ricordava male ricordava che durante gli studi ad Hogwarts avevano analizzato la bacchetta da vicino e sempre se la mente non lo tradiva ricordava dell'esistenza di bacchette di cristallo e della rarità di queste. Affascinante come la padrona, dopotutto; incredibile come la ragazza si era differenziata anche nel possedere un catalizzatore, ed era impressionante ancor di più se si pensasse che era la bacchetta che sceglieva il mago o la strega, quasi predestinata ad essere la "regina".

...solo se voli con me.

La guardò esntusiasta: quella donna si dimostrava più interessante di quanto lo era già all'esterno. Sarebbe salito sulla scopa con lei, sarebbe stato diverso, avrebbe potuto ammirare le abilità della donna di persona, e magari le avrebbe potuto fornire delle dritte, anche se era sicuro che non ce ne sarebbe stato bisogno.

Senz'altro, è un onore! E' tutta tua...

E così dicendo le passò la scopa velocemente, dandogli modo di mettersi a cavallo; sorrise, non temendo più di scottarsi guardandola semplicemente, e prese velocemente la sua giacca , poichè raffreddato nuovamente, e poi non si prospettava un giro del tutto tranquillo, c'era la "regina" al comando!

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Messaggioda Monique » 06/12/2011, 22:01

Senz'altro, è un onore! E' tutta tua...

Esclamò Ferdy con un sorriso, passandole la scopa: Monique sentì un brivido percorrerle tutto il corpo e sorrise a sua volta, salendo sulla scopa in attesa che lo facesse anche lui; quanti anni erano che non ne usava una? Tanti, decisamente troppi.

Tieniti forte.

E non glielo disse perchè pensava che lui non sapesse come si stava su una scopa, o perchè non avesse mai fatto nulla di spericolato, ma perchè Moni alla guida di una scopa non era una situazione da prendere alla leggera: si diede dunque una spinta e salì verso l'alto, lasciandosi scompigliare leggermente i capelli dal vento; inspirò a pieni polmoni l'aria frizzante che le solleticava il viso, e poi... partì.
Giri della morte, virate improvvise, impicchiate, Moni stava provando di tutto: certo, era più rigida di una volta ma non aveva dimenticato come maneggiare una scopa per di più di eccellente fattura come quella, perciò non rischiò mai di farsi del male o di farne a Ferdy; e mentre volava urlava e rideva, in un atteggiamento che forse per il ragazzo sarebbe stato visto come più simile ad una coetanea che non alla Vice Preside della scuola.
Alla fine toccò terra coi piedi, planando dolcemente sul terreno, scendendo dalla scopa e passando l'oggetto all'altro quando anche questi fosse sceso da lì.

Grazie mille, davvero.
Mi sono divertita da morire ed è merito tuo, ma... non dirlo in giro, mh?


Commentò Moni, facendo l'occhiolino al ragazzo così da fargli capire che quello doveva rimanere il loro piccolo segreto: purtroppo aveva una reputazione da difendere all'interno della scuola, e doveva mantenerla, ma questo non significava lasciarsi andare anche in compagnia di qualcuno, ogni tanto.

Meglio che torni dentro, non vorrei che qualcuno combinasse qualche guaio in mia assenza... è stato bellissimo volare ancora, ti ringrazio, Ferdy.

Disse poi al ragazzo con un sorriso riconoscente, alzando lo sguardo al cielo: sì, avrebbe dovuto rifarlo più spesso, soprattutto ora che si era ricordata quanto le piacesse. Fece un ultimo cenno di saluto al compagno di volo e con un sorriso soddisfatto sulle labbra si incamminò verso l'uscita del campo da Quidditch.

[Fine]
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Messaggioda Vergil » 16/01/2012, 0:28

[CAMPO DA QUIDDITCH / ORE 11:26 / SABATO]


Questa è un'assoluta... oltremodo fantastica strafigata!

Gli occhi di Vergil erano come due fari nella notte. Davanti a lui c'erano i mitici anelli del campo di gioco di quidditch della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Giunto da poco meno di una settimana dall'America, trasferito per motivi di lavoro della famiglia, il ragazzo aveva subito preso confidenza con le mura del castello e con le varie aule, anche se gli mancavano ancora il campo da gioco, le serre, l'esterno della struttura e ovviamente tutti i suoi colleghi, compreso il suo capo, Simon, che però in effetti erano un po' di giorni che non si faceva vedere.
Camminava per l'erbetta rasata del campo con in viso il sole splendente, senza ancora la minima traccia di divisa della casata dei Tassi, ma bensì con indosso una maglietta a maniche lunghe color salmone con sopra il vecchio stemma della sua ex casata americana, le aquilverdi, dei jeans bianchi con qualche strappo e la sua solita sequela di pendagli al collo di tutte le tipologie, dall'indiana all'hip hop, scarpe larghe da rapper e una catena non troppo spessa attaccata alla cintola dei pantaloni.

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Porca vacca, quasi quasi devo ringraziare il mio vecchio per essersi spostato da queste parti, oltre al fatto che l'ecosistema femminile è seriamente in buone condizioni, anche se c'è una troppa varietà di primine e questo è un male!

La mano destra in mezzo alla folta capigliatura e un giro su se stesso ancora a guardare tutto, dagli spalti all'ingresso negli spogliatoi.
Sognava di poter entrare all'interno della squadra ma sapeva anche bene che sarebbe stato avventato chiedere subito al suo boss di poter entrare. Avrebbe dovuto aspettare per lo meno qualche buon voto, di sicuro non nelle pozioni o nelle cose pratiche, forse in aritmanzia o antiche rune, chi lo sa.
Tanto per fare qualche idiozia si mise a fare qualche capriola nel prato per poi distendersi a quattro braccia in mezzo all'intero campo fissando il sole socchiudendo gli occhi e mettendosi l'avambraccio a proteggere la vista.
Il suo primo anno in una scuola estera, euforia a non finire e ovviamente, con annesse possibilità di divertimento.

Immagine

Feste illegali, rendez-vous, partite di quidditch, musica, fish and chips... wow, questa sarà un'annata epica ragazzi!


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Arianna
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Messaggioda Aryanne » 16/01/2012, 14:44

Un bell'allenamento prima di pranzo, ecco cosa ci voleva: un po' per frenare i bollenti spiriti verso un certo collega Prefetto, un po' perchè dimostrarsi più brava di lui durante l'ultima partita di Quidditch sarebbe stata la massima soddisfazione per lei; per questo Arianna si trovava al campo, con la scopa in mano - una Dark Arrow, il modello più famoso ed ovviamente il più costoso - e la divisa da Quidditch addosso che, chissà come, riusciva comunque a fasciarle perfettamente il corpo tonico ma formoso.

Ti farò mangiare la polvere Ty, vedrai se non lo f--
Uhm?


I pensieri della ragazza vennero interrotti dalla messa a fuoco di una figura distesa a terra al centro del campo: in un primo momento Arianna credette si trattasse di qualche sprovveduto che aveva volato e si era fatto male, ma poi sentì la sua voce dal tono euforico esclamare qualcosa e capì che si trattava semplicemente di un cretino venuto a rovinarle la giornata.
Si avvicinò a lui con aria leggermente scocciata, cercando di capire chi fosse: sì, lo conosceva se non altro di vista ed anche un po' per la fama che lo circondava; Vergil Qualcosa, Prefetto dei Tassi. In realtà Arianna non era mai riuscita a capire come un tipo del genere potesse essere finito in quella Casata visto il carattere: bastava guardare il loro CapoCasa, Simon McDullan, tanto bravo ad insegnare quanto incapace in qualsiasi altro settore; quel tipo che ora se ne stava sdraiato sul campo, invece, era un casinista di prima categoria, completamente antitetico quindi con la placidità della sua Casata.

Casinista o meno, deve portare il suo sedere lontano da qui.

Si disse la Prefetta, arrivando dunque in prossimità del ragazzo per rivolgersi a lui con una sfumatura seccata nella voce.

Scusami tanto, ma qui c'è gente che vorrebbe allenarsi.
Potresti cortesemente sdraiarti da qualche altra parte così da non essere d'intralcio agli altri?


Immagine


Gli domandò cercando di mantenere un tono rispettoso e sufficientemente educato, puntando su di lui gli occhi e lanciandogli uno sguardo penetrante così da fargli comprendere che non aveva tempo da perdere, spostandosi nel frattempo i capelli - mori quel giorno - dal viso.
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