Re: Ingresso Campo
Inviato:
22/11/2012, 12:22
da Jorge
Troppo semplice, troppo disponibile, troppo... poco adulto. Ecco come gli appariva Stone dopo essersi offerto di dargli qualche lezione extra di volo. E dal punto di vista del Delfino quello poteva essere solo una cosa positiva vista la scarsa concezione che nei suoi piccoli dodici anni di vita aveva sviluppato nei confronti dei grandi e soprattutto non esprimeva un giudizio sulla maturità dell'altro. Diffidente di natura, però il Delfino volle assicurarsi di aver compreso bene, ponendo al docente una domanda diretta.
L'apprendimento da parte degli alunni è il primo obiettivo che gli insegnanti perseguono, o perlomeno è il fulcro.
Che mi piaccia o meno è il mio lavoro. Ma per me è sempre un piacere aiutare un mio alunno.
Fossero tutti così!
Si ritrovò a pensare il piccolo portoghese, scorrendo mentalmente i suoi professori per vedere in quanti rispondevano a quel ritratto.
Pochi.
Fu la conclusione a cui giunse riferendosi non tanto all'amore riguardo alla materia insegnata quanto il dover avere a che fare con gli studenti. Certo non li aveva testati tutti direttamente ma presto avrebbe posto rimedio a quella sorta di lacuna. All'occhiolino del Corvo ribattè con un ghigno sfrontato e spontaneo, derivante dal fatto che in parte vedeva l'altro come un suo compagno piuttosto che come un suo insegnante.
Come se gli avesse letto nel pensiero, subito dopo averlo incoraggiato a provare a entrare nella squadra dei Delfini, Ferdy gli propose di dargli del tu e questo lo mandò un pò in confusione.
Ma nessuno sa che sei venuto da me per questa richiesta, no?
No no non l'ho detto a nessuno.
Assicurò Jorge scuotendo la testa con un'espressione seria in volto. Aveva mantenuto il massimo riserbo su quella visita per paura che potessero prenderlo in giro. Per cosa poi lo sapeva solo lui. La proposta era allettante ma Jorge si conosceva abbastanza bene da sapere che per evitare figuracce o di prendersi troppe libertà con l'altro aveva bisogno di paletti e così propose un compromesso che, a giudicare dalla smorfia che comparve sul viso del docente, non fu molto gradito.
Se così ti fa comodo, d'accordo Jorge!
Un piccolo cenno con la testa di ringraziamento per quella concessione e poi, preso il coraggio a due mani, Jorge provò a osare e così chiese di fare subito un voletto di prova.
Mmm...Questo no, temo che dovrai attendere un poco.
Domani parlerò del problema alla tua Capocasa che, per quanto possa sembrare severa e dura, ti assicuro che acconsentirà.
Incapace come un pò tutti i bambini a accettare un no, Jorge si rattristò di fronte a quel rifiuto, mettendo il classico broncio e puntando gli occhietti al suolo. Li rialzò quasi subito però quando comprese che l'autorizzazione doveva venire dalla sua Capa perché voleva dire che forse una speranza poteva anche esserci. Questo però metteva Jorge in una posizione scomoda perché moriva dalla voglia di porre al docente, anzi no al Prefetto studente una domanda di carattere un pò personale ma non si fidava di farlo così, a terra, alla luce del sole dove chiunque avrebbe potuto ascoltarli. Si morse il labbro inferiore, titubante, e alla fine emise un profondo respiro che sapeva di rassegnazione.
Vorrà dire che aspetterò una sua comunicazione - si risolse a dire alla fine - Grazie per la disponibilità Professor Stone, se sta tornando al Castello possiamo tornare insieme così se ti va puoi raccontarmi cosa si prova a essere un giocatore professionista.
Affermò con di nuovo gli occhi illuminati da una luce divertita ed eccitata, dando all'altro del tu proprio come si era ripromesso di fare.
Re: Ingresso Campo
Inviato:
27/01/2013, 18:24
da Vergil
Non è abbastanza...
Eh, parli bene tu che hai dei polmoni supplementari e i pettorali di ferro!
Uff... Ok... Va' avanti con la spiegazione tanto ho capito che nel pomeriggio non mi muoverò dal divano della sala comune...
Primo, devi fare altri dieci giri; secondo, non voglio che tu li faccia tutti di corsa, ma quando sei "troppo", e dico troppo, stanco, non accasciarti a terra.
Il recupero si effettua camminando, inspirando con il naso e mai con la bocca, ed espirando con la bocca, altrimenti potresti avere una congestione, ed è molto pericolosa per il cuore.
Quando effettui il recupero stoppi il conteggio dei giri, quando ricominci a correre, riprendi il conteggio, ergo, il tuo corpo non deve fermarsi, altrimenti perdi tutto il lavoro fatto.
Annuì semplicemente.
Non se la sentiva di contestare, non in un campo dove lui ne sapeva quasi pari a zero e dove Ferdy invece eccelleva.
La preparazione atletica era una cosa che lui viveva spesso, tutti i giorni, anche quando non era ritenuta necessaria, invece Vergil dal canto suo si rifiutava anche soltanto di farsi una corsetta di mezz'ora ogni settimana.
Sbagliato, largamente sbagliato, ora infatti si stava accorgendo che per essere Auror non poteva sognarsi di rimanere a bivaccare in poltrona sperando che i muscoli si gonfiassero.
Reazione, spinta a migliorare, necessità di sentirsi più forti e capaci di superare le avversità, in quel caso nel e sul proprio corpo.
Dentro di se la faccenda era chiaramente diversa, non sarebbero serviti due o tre esercizi continui ma molto di più.
Tornato in piedi si limitò a fare qualche saltello e poi riprendere a correre, con meno enfasi della mezz'ora precedente, cercando di fare attenzione al respiro e a camminare nei momenti di calo muscolare o di ossigeno.
Alla fine dei dieci giri che durarono la bellezza di un'ora e cinquanta minuti, Cartwright tirando fuori la bacchetta appellò dalla panchina in fondo la propria bottiglietta di integratore di sali minerali, bevendone un generoso sorso, prima di morire di infarto.
Era grondante di sudore, il sole picchiava quella mattina adesso avviata verso l'ora di pranzo e per quanto non fosse una cosa facilmente possibile, le vampate di calore avevano costretto il prefetto a liberarsi per lo meno della parte di sopra della tua, rimanendo in canottiera pesante.
E quello che roba è?
Non mi dirai che devo anche... Oh per la miseria...
Se domattina salto la lezione di Volo mi giustifichi?
Pose quella domanda nel modo più allegro ed ironico possibile, mentre avvicinandosi alla postazione del collega, afferrava la corda iniziando a muoverla con aria poco convinta. Mai fatti salti, ebbene si, nemmeno una volta in vita sua.
Sospirò, cercando per lo meno di ricordare come aveva visto fare nei film babbani dove le persone si allenavano e di seguito, ancora con leggera titubanza, prese a fare qualche saltello sporadico, dovendo ancora prendere il pieno ritmo e la dimestichezza con quell'attrezzo.
Dopo più o meno mezz'ora aveva fatto un centinaio di salti, quando lasciò la presa sulla corda, le spalle e i tricipiti gridavano pietà.
Anf... Anf... E' quasi l'una... Che ne dici se mi fai fare un'ultima cosa e poi ce ne andiamo a mangiare?
Ho sentito dire che a mensa oggi gli elfi preparavano la pizza!
E sperò tanto che quell'informazione alimentasse la produzione di succhi gastrici nello stomaco del Corvonero al punto da convincersi.
Re: Ingresso Campo
Inviato:
13/06/2013, 14:47
da Jorge
Era tornato a Hogwarts da pochi giorni, dopo i tre mesi di sospensione e la pausa estiva, che l'aveva costretto a iniziare l'anno con un mese di ritardo rispetto al resto della scuola, e già aveva iniziato a mettersi sotto per cercare di recuperare il tempo perduto, in ogni caso. Ogni anno, mentre faceva il viaggio sull'Hogwarts Express, elencava tutti i buoni propositi che avrebbe dovuto/voluto porre in essere nel corso dell'anno che lo aspettava e puntualmente non riusciva a combinare nulla, e non sempre per causa sua. E quell'anno non era stato da meno, nonostante non fosse iniziato sotto i migliori auspici e il viaggio lo aveva fatto in completa solitudine. Accantonato il desiderio di diventare Prefetto - la sua Capa non gli avrebbe affidato la responsabilità di una Puffola Pigmea, figuriamoci dell'intera Casata dei Delfiniazzurri - aveva deciso di concentrare i suoi sforzi su pochi obiettivi essenziali: convincere la Bennet a prenderlo come suo assistente, e il fatto che non avesse mai fatto esplodere un calderone e che era uno dei migliori del corso forse avrebbe giocato a suo vantaggio, strappare alla Menina un appuntamento durante il quale le avrebbe dato il ciondolo che aveva intagliato con le sue mani, stare il più vicino possibile alla sua sorellina per aiutarla a superare il trauma della scomparsa del padre, ed entrare nella Squadra di Quidditch. Era per perseguire quell'ultimo obiettivo che quel pomeriggio si stava recando al Campo da Quidditch dove aveva appuntamento con Ferdy - o forse era meglio dire il Professor Stone visto che si era diplomato l'anno prima.
Speriamo che non mi rida in faccia e non mi dica di darmi all'ippica babbana.
Pensò Jorge, stringendo con più forza il manico di scopa in dotazione della scuola. Certo, essendo al quarto anno avrebbe potuto comprarsi una scopa tutta sua, ma i soldi come al solito non abbondavano a casa sua e non aveva ancora trovato il coraggio di intaccare i suoi risparmi. Indeciso su cosa indossare, se l'uniforme scolastica o la divisa da Quidditch, aveva optato per un paio di jeans babbani e un pullover a collo alto, tanto non avrebbe impiegato che pochi secondi a cambiarsi se l'altro lo avesse ritenuto opportuno.
Buon pomeriggio Ferdy - esordì quindi con un sorrisetto furbo, alzando la mano in segno di saluto - o forse ormai dovrei chiamarti solo Professor Stone?
Aggiunse con un tono di voce titubante: non voleva indispettirlo, non solo perchè era un suo docente ma anche perchè gli stava molto simpatico e poi a lui non cambiava molto chiamarlo in un modo o in un altro. Si guardò intorno, verso gli spalti, sollevato nel non vedere nessun curioso l'intorno, per poi posare lo sguardo sulla scatola posta ai piedi del Prefetto dei Corvi, uno sguardo famelico ed eccitato dalla prospettiva di poterle utilizzare da lì a breve.
Grazie per aver accettato di darmi qualche lezione extra. - proseguì riportando lo sguardo sul docente - Ci tengo davvero a non fare brutta figura con il mio Capitano e sono certo che tu saprai darmi i consigli giusti per diventare un ottimo... Cercatore.
Ecco lo aveva detto. Dopo aver passato i primi anni a decantare le lodi dell'essere Portiere alla fine, quando aveva dovuto scegliere che ruolo occupare nella sua squadra, aveva sentito una sorta di attrazione per il boccino d'oro e questo lo aveva spinto a provare in quella direzione, sempre che Stone fosse stato d'accordo con lui. Si mise quindi sull'attenti, la scopa in piedi al suo fianco destro a cui era appoggiata la mano mentre il braccio sinistro stava steso lungo il fianco, in attesa di sentire se il suo fosse solo un pio desiderio o se aveva davvero qualche chance in quel ruolo. Dopotutto chi meglio del Professore di Volo poteva aiutarlo in quella scelta?
Re: Ingresso Campo
Inviato:
15/06/2013, 18:44
da Jorge
Aveva scelto un abbigliamento babbano più per scaramanzia che per altro. Vedendolo arrivare già in tenuta da Quidditch, Ferdy avrebbe potuto offendersi, supporre che lui aveva dato per scontato la sua disponibilità ad aiutarlo, e quindi decidere di lasciarlo a terra, nel vero senso della parola. Probabilmente quelli che si stava facendo Jorge erano paranoie inutili, ma purtroppo visto il disastro che aveva combinato l’anno precedente aveva deciso di essere più cauto nell’approcciare agli altri, o almeno quello era uno dei buoni propositi che si era imposto durante il viaggio di ritorno a Hogwarts, quindi troppo fresco per essere caduto di già nel dimenticatoio. Inoltre il fatto che il Corvo adesso fosse a tutti gli effetti solo ed esclusivamente un suo insegnante rendeva il tutto ancora più complicato, motivo per cui decise di chiedergli subito come avrebbe dovuto rivolgersi a lui.
La risata dell’altro lo mise a proprio agio così come il sorriso amichevole così che quando gli puntò contro l’indice con fare minaccioso Jorge non si preoccupò più di tanto, supponendo [Intuito (P)=10] che stesse scherzando.
Cosa fai? Mi prendi in giro?
Per quanto ne so io potrei metterti in punizione ora che sono esclusivamente un professore!
Eh no, non se ne parla nemmeno Ferdy. – rispose quindi divertito, alzando il pugno destro e scontrandolo senza troppa forza contro quello del Professore – Cosa direbbero i tuoi fan se sapessero che sei un docente burbero che mette in punizione gli studenti per un nonnulla?
La battuta gli era uscita spontanea così come il sorrisino furbetto sul viso, facendolo tornare il Jorge di sempre, poco formale e molto impertinente. In realtà gli riusciva benissimo essere se stesso con il Prefetto dei Corvo, probabilmente perché con quel suo modo di fare alla mano e sempre disponibile assomigliava più al fratello maggiore che non aveva mai avuto che a un insegnante.
Oh, non devi ringraziarmi, è mio dovere.
Spero che per te sia anche un piacere, perché io sono certo che mi divertirò un sacco.
E gli occhi gli brillarono di felicità all’idea di potersi librare in volo a cavallo di una scopa. Essendo natobabbano infatti il Quidditch era una delle cose che gli mancava di più durante le vacanze estive. Quell’anno poi era stato a casa per un totale di cinque mesi quindi si poteva ben dire che fosse in astinenza da scopa. Confessò quindi il ruolo che avrebbe voluto avere in squadra e il modo in cui l’altro reagì non lo rincuorò per nulla, spingendolo a pensare che forse stava puntando troppo in alto e che avrebbe dovuto accontentarsi di un ruolo meno decisivo come il Cacciatore. Inutile dire che la pacca sulla spalla che ricevette riuscì a dissipare tutti i suoi dubbi in un lampo, facendogli tornare il sorriso sul volto e la speranza nel cuore. Sapeva che avrebbe dovuto lavorare molto, ma la fatica non lo spaventava soprattutto quando era finalizzata al raggiungimento di un obiettivo così importante.
Bene, prima di cominciare però devo chiederti di andare a cambiarti, dopodiché potremo iniziare.
Agli ordini capitano!
Esclamò quindi, con un’espressione tipicamente babbana, mettendosi sull’attenti, per poi posare la scopa a terra e scappare negli spogliatoi. Qui lasciò i jeans e il pullover ripiegati su una panca per poi indossare i pantaloni regolamentari con le protezioni alle ginocchia, la maglia con lo stemma dei DelfiniAzzurri e il mantello. Legò le protezioni agli avambracci e fece il suo ritorno al campo, infilandosi per bene i guanti con le dita tagliate che utilizzavano i Cercatori.
Bene Jorge, molti credono di conoscere davvero il Quidditch, tuttavia sono ignorate alcuni fattori importanti.
Questa è una Pluffa, sai bene che la Pluffa va scagliata in uno degli anelli della squadra avversaria, e che ogni colpo a segno vale 10 punti.
Molti ignorano che la Pluffa dispone di un incantesimo che rallenta la sua caduta libera verso il suolo, come un Aresto Momentum incorporato.
Annuì serio, prendendo in mano la Pluffa che Stone gli stava passando e rigirandosela tra le mani. Se tutto fosse andato per il verso giusto quella palla non sarebbe stata una sua preoccupazione, a differenza dei Bolidi che Stone aveva iniziato a illustrargli non appena gli ebbe restituito la Pluffa.
Quelli sono i Bolidi, come ben sai, hanno il compito di distrarre e infierire sui giocatori in campo e vengono scagliati dai Battitori contro Cacciatori e Cercatore avversari per complicare il loro gioco.
I Bolidi non si muovono a casaccio nel campo, ma tramite un incantesimo integrato essi si dirigono verso il giocatore che si trova più vicino a loro.
Spero che il nuovo Battitore dei Delfini sarà bravo come McCallen perché temo che se mi prendono come Cercatore sarò il principale bersaglio di quelli.
Mormorò soprapensiero, indicando le due palle rimaste nella cassa e rimpiangendo il fatto che MIki si fosse diplomato proprio l’anno precedente.
E questo, è ciò che più interessa. Il Boccino d'Oro!
Wow è davvero bello!
Esclamò il portoghese, trattenendosi dall’allungare la mano per prendere in mano quell’oggettino dorato che visto a riposo nella sua custodia sembrava innocuo.
Ha una memoria tattile: esso, se afferrato a mani nude, identifica il Cercatore e lo riconosce come unico ed eterno padrone. Capisci perché i Cercatori indossano quei pesanti guantoni?
Si anche se sono davvero molto scomodi – si lamentò, flettendo le dita di entrambe le mani un paio di volte per sgranchirsele ed essere certo di riuscire a piegarle nonostante la bardatura – Il Boccino si muove in maniera casuale, vero? Oppure è attirato da qualcosa in particolare?
Chiese con un’aria furbetta, nella speranza che l’altro potesse rivelargli qualche informazione segreta che lo avrebbe potuto agevolare durante l’inseguimento di quella piccola pallina dorata.
Bene, Jorge, passiamo alla parte pratica: sali sulla scopa, avanti.
Il portoghese non se lo fece ripetere due volte e, presa la scopa da terra, vi salì sopra, afferrò il manico con entrambe le mani, spinse il busto un po’ in avanti e con lo sguardo fisso verso il cielo si diede una spinta forte e decisa con i piedi.
Mi piace un sacco volare.
Confessò, voltando la testa indietro per vedere il terreno allontanarsi sempre di più man mano che raggiungevano quella che lui chiamava la “quota Quidditch”, un sorriso ironico stampato sul viso al ricordo dell’ansia che aveva provato la prima volta che si era trovato a galleggiare nell’aria a decine di metri d’altezza, sorpreso del fatto che, a discapito della legge di gravità, nessuno precipitava a terra. Una volta raggiunta la stessa altezza, in linea d’aria, dei due anelli laterali Jorge fermò la sua salita, tirando verso di sé il manico di scopa, e volò per un paio di metri in orizzontale in modo da affiancarsi al docente, curioso di sapere come si sarebbe svolta la lezione. Avrebbero simulato una gara tra loro? Oppure avrebbe volato da solo alla ricerca del boccino, con Ferdy che magari gli avrebbe lanciato contro qualche Bolide a tradimento?