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Platano Picchiatore

Messaggioda Elisabeth » 31/10/2012, 17:04

Elisabeth ora si era calmata, il bambino era accanto a lei e lontano dal Platano, quindi al sicuro, ma, voleva comunque che il monello vedesse cosa poteva succedere se si avvicinava troppo al Platano e gli mostrò quello che restava di un uccellino che aveva infastidito l’albero.

Si...ho capito...

Non preoccuparti non è successo niente di grave, hai visto perché prima ti ho ordinato di allontanarti dall’albero? Semplicemente non volevo che ti facesse del male, quell’albero è bello se gli stai lontano, ma, può diventare il tuo peggior nemico se hai l’ardire di andargli troppo vicino, tu sei stato fortunato oggi, ma, ti do un consiglio da amica … mmh … non rifarlo perché la prossima volta potrebbe non andarti tanto bene.

La bambina aveva fatto una bella ramanzina al bambino, accompagnandola con un tono di voce molto più gentile e da un bel sorriso, ma, lei poteva solo dargli un consiglio, non era detto che il bambino le avrebbe dato retta, magari era uno di quel ragazzini pestiferi che amano mettersi nei guai.

Dopo la piccola ramanzina il bambino le chiese il nome e la piccola fece altrettanto

Oh beh io mi chiamo…Paul Singelman, Grifondoro, 1° anno.

Piacere di conoscerti Paul Singelman, Grifondoro, 1° anno.

Disse la bambina sorridendo gentilmente, un po’ si sentiva in colpa per averlo visto mortificato poco prima, che non voleva farlo rattristare o spaventare ulteriormente così continuò a parlargli sorridendo.

Posso darti un consiglio da amica? – chiese la bimba – Lo so come ci si sente durante il nostro primo anno nella scuola, siamo spaesati e tante cose non le sappiamo. Devi trovarti un amichetto più grande che ti spieghi cosa puoi o non puoi fare, così eviti di trovarsi in questo genere di situazioni.

Disse la bambina sperando che Paul capisse che voleva solo evitare che in futuro si mettesse nei pasticci.
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Messaggioda Paul » 31/10/2012, 17:39

Non preoccuparti non è successo niente di grave, hai visto perché prima ti ho ordinato di allontanarti dall’albero? Semplicemente non volevo che ti facesse del male, quell’albero è bello se gli stai lontano, ma, può diventare il tuo peggior nemico se hai l’ardire di andargli troppo vicino, tu sei stato fortunato oggi, ma, ti do un consiglio da amica … mmh … non rifarlo perché la prossima volta potrebbe non andarti tanto bene.


D'accordo me lo ricorderò,come hai detto tu l'albero si vede benissimo anche da qui!
Esclamò il ragazzo dopo aver ascoltato le parole di Elisabeth,dopodiche gli disse il suo nome,e lei replicò
Piacere di conoscerti Paul Singelman, Grifondoro, 1° anno.
A Paul scappò una risata dopo il modo in cui gli aveva risposto la ragazza
Non è così antipatica come credevo... Pensò intanto il ragazzo.


Posso darti un consiglio da amica?
Certo che si! Rispose Paul.
Lo so come ci si sente durante il nostro primo anno nella scuola, siamo spaesati e tante cose non le sappiamo. Devi trovarti un amichetto più grande che ti spieghi cosa puoi o non puoi fare, così eviti di trovarsi in questo genere di situazioni.



Dopo un attimo di riflessione,Paul sentenziò
Hai ragione,cercherò di trovarne uno al più presto!
Intanto pensò al giorno prima,quando per puro caso aveva conosciuto Arianna, prefetta dei Dragargentei.
Però spesso quelli del 6° o 7° anno non si trovano molto in giro...comunque grazie del consiglio!...Stasera verrai alla festa di inaugurazione di Sheliak e Vega?
Chiese il ragazzo,per smettere di parlare del platano che ormai era fermo,e muoveva solamente le foglie spinte dal vento.
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Messaggioda Elisabeth » 31/10/2012, 22:02

Elisabeth si stava dimostrando un po’ troppo responsabile per una bambina di soli dodici anni e questa volta gentilmente aveva spiegato a Paul il motivo per il quale la bambina non voleva che si avvicinasse all’albero ed il bambino sembrò capire le sue intenzioni

D'accordo me lo ricorderò,come hai detto tu l'albero si vede benissimo anche da qui!

Dopo essersi chiariti i bambini si presentarono con la Serpina che ripeté il nome seguito dalla casata e dall’anno che frequentava il bambino, cercando di farlo sentire a suo agio e quando vide che si mise a ridere la bambina non reagì male, anzi, sperava di risultare un po’ meno antipatica di quando si era presentata poco prima.

Ed ancora una volta la bimba, forte del fatto che fosse un po’ più grande del bambino decise di dargli un consiglio e chiese al bambino se voleva sentirlo

Certo che si!

A questo punto la bimba gli consigliò di rivolgersi ad un ragazzo più grande per farsi spiegare cosa poteva o non poteva fare e vedendo il bambino riflettere sulle sue parole, si chiese se avesse fatto bene a dirgli quelle cose.

Hai ragione,cercherò di trovarne uno al più presto!
Però spesso quelli del 6° o 7° anno non si trovano molto in giro...comunque grazie del consiglio!...Stasera verrai alla festa di inaugurazione di Sheliak e Vega?


Prego … Comunque se hai bisogno di una mano per ambientarti ed hai qualche dubbio sui luoghi che puoi frequentare e su quello che si può fare o meno e non trovi nessuno a cui chiedere puoi rivolgerti a me tranquillamente. Lo so che non sono molto più grande di te, ma, le regole della scuola le conosco bene. – disse la bimba senza accennare che le regole si possono sempre aggirare, ma, questo al primino non l’avrebbe detto di sicuro – Si certo, non mi perderei l’inaugurazione per niente al mondo tu ci vai?

Chiese la bambina curiosa.
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Messaggioda Paul » 01/11/2012, 16:07

Paul ringraziò la ragazza del consiglio appena ricevuto, ed essa gli rispose:
Prego … Comunque se hai bisogno di una mano per ambientarti ed hai qualche dubbio sui luoghi che puoi frequentare e su quello che si può fare o meno e non trovi nessuno a cui chiedere puoi rivolgerti a me tranquillamente. Lo so che non sono molto più grande di te, ma, le regole della scuola le conosco bene.



Dopodiche il ragazzo osservò il platano,mentre gli chiedeva se si sarebbe recata alla festa del negozio Sheliak e Vega.
Si certo, non mi perderei l’inaugurazione per niente al mondo tu ci vai?
Certo! Verrò sicuramente anche io, ma non so ancora da cosa vestirmi, visto che sarà una festa in maschera...

Mentre pensava a cosa vestirsi, Paul si rivolse nuovamente ad Elisabeth dicendole
Allora ci potremo vedere là!
Dopodiche aspettò una risposta, visto che era già molto tardi.
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Messaggioda Elisabeth » 01/11/2012, 16:26

Elisabeth era stata fin troppo disponibile verso il primino e per una volta pensò che forse non sarebbe stato male essere gentili di tanto in tanto.

La bimba fissava il grande Platano, pensando a tante cose, troppe cose per una bambina così piccola, fino a quanto non venne distolta dai suoi pensieri da una nuova domanda di Paul riguardante l’inaugurazione del nuovo negozio di musica ed rispose al bambino che ci sarebbe andata sicuramente, senza menzionare la sua passione per la musica e la speranza di poter comprare qualche spartito di musica classica, la sua passione, passione che aveva in comune con entrambi i genitori e nel rigirando la domanda al Grifone.

Certo! Verrò sicuramente anche io, ma non so ancora da cosa vestirmi, visto che sarà una festa in maschera...
Allora ci potremo vedere là!


La bambina sorrise divertita dalle parole del bambino, lei si era schivata il problema di decidere quale vestito indossare, ci avrebbe pensato la mamma.

Certo. Se hai bisogni di qualche idea su come vestirti per la festa in Sala Grande ci sono tanti cataloghi magici, puoi prendere uno di quelli e vedere quale vestito ti piace di più.

In lontananza la bimba sentì i rintocchi dell’orologio della Torre, decisamente si era fatto tardi e la Serpina aveva ancora un sacco di compiti da fare.

Ora devo proprio andare ti ringrazio per la compagnia, vuoi venire al Castello con me o rimani qui ancora un po’, ricordati però che alle 17.00 devi trovarti dentro le mura di Hogwarts se non vuoi venire punito.

Disse la bambina sorridendo, mentre si avviava per la scuola.

[FINE PER ELISABETH]
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Messaggioda Paul » 01/11/2012, 20:09

Paul rispose allegramente alla bambina,dicendole che si sarebbero potuti vedere alla festa. Infatti lei gli rispose affermativamente.
Certo. Se hai bisogni di qualche idea su come vestirti per la festa in Sala Grande ci sono tanti cataloghi magici, puoi prendere uno di quelli e vedere quale vestito ti piace di più.
Giusto,sicuramente mi farò un idea con quelli!


Rispose Paul.Dopodiche la torre dell'orologio prese a suonare fragorosamente. Era tardi.
Ora devo proprio andare ti ringrazio per la compagnia, vuoi venire al Castello con me o rimani qui ancora un po’, ricordati però che alle 17.00 devi trovarti dentro le mura di Hogwarts se non vuoi venire punito.


Alchè Paul rispose:
No non preoccuparti vengo al castello, altrimenti non ce la farò a fare tutti i compiti in tempo per la festa! Devo ancora preparare tutto e...va bene andiamo.
Tagliò corto Paul, dopodichè alle mura del castello salutò Elisabeth e si avviò all'entrata della Torre Est diretto alla Sala comune, intanto pensò
Però....dovrò proprio tornarci a quel Platano...ma non troppo vicino!


[Fine]
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Messaggioda Mark » 26/01/2013, 20:14

[Sabato 26 Gennaio,ore 11:15 circa]

Finalmente era sabato! Mark aveva tutta la giornata libera e naturalmente un piccolo Grifo del primo anno non poteva stare chiuso in Sala Comune... Quindi il bambino senza neanche pensarci due volte corse fuori dal suo dormitorio, si mise il mantello invernale,i guanti e la sciarpa perché faceva molto freddo. Uscì dalla Sala Comune diretto alla Sala d'Ingresso.Finalmente arrivò in cortile e, ad un tratto gli venne un idea geniale! Perché non andare a vedere il Platano Picchiatore? Cambiò direzione e corse fino all'albero enorme. Si avvicinò troppo però. Ormai aveva capito che fine avrebbe fatto... infatti, uno dei rami del Platano si scagliò verso di lui. Mark era davvero spaventato e non fece in tempo a spostarsi.Il ramo gli arrivò dritto alla faccia.Forse perdeva sangue. Sentiva alcune urla di ragazze che dicevano

Stai attento! Te ne sta arrivando un'altro in faccia!!!!!!!!

Grazie alle ragazze si spostò di scatto senza vedere dove andava. Alla fine arrivò abbastanza distante dall'albero e lì scorse il profilo di una ragazzina. Di scatto disse

Chi è la?? Mi puoi aiutare?

Sperava che quella bambina gli rispondesse.

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Messaggioda Elisabeth » 30/01/2013, 0:55

[SALA COMUNE SERPEVERDE: SABATO ORE 9.00]


Il sabato mattina per Elisabeth significava riuscire a studiare nella Sala Comune verde-argento in pace, senza che nessuno osasse disturbarla, un connubio di pace e tranquillità perfetto e poi, chi avrebbe osato avvicinarla con Daphne nei paraggi, pronta a scacciare chiunque volesse infastidire la padroncina.
La materia che la Serpeverde aveva scelto per la sua mattinata di studio era Erbologia e magari se le avanzava un po’ di tempo si sarebbe dedicata anche a Pozioni, due materie che riteneva molto importanti e che le piacevano molto.
Una volta decisa la materia di studio Elisabeth si mise seduta sulla sua poltrona preferita, quella di fronte al camino con Daphne che le dormiva a fianco mentre la testolina della volpacchiotta era comodamente appoggiata sulla gambette della ragazzina ed anche quella ormai era la prassi, il solito rituale al quale nessuna delle due riusciva a rinunciare.
I minuti passarono velocemente e ben presto intorno alle 10.00 la quiete della Sala Comune venne interrotta dal vociferare delle piccole serpine, che come al loro solito andarono ad infastidire la ragazzina.

Ciao Elisabeth, noi andiamo ad esplorare i giardini ed oggi … Platano Picchiatore.

Dissero alla fine le bambine tutte insieme.

Dove?

Pensò Elisabeth preoccupandosi per le bimbe, lei in quel momento era la più grande e conoscendo i pericoli di quell’albero forse sarebbe stato meglio spaventare le bimbe per essere sicure che non si avvicinassero troppo, meglio prevenire che curare, come si suol dire.

Sapete perché il Platano Picchiatore è considerato un albero pericoloso e perché è preferibile stargli lontano?

Chiese la ragazzina assumendo un atteggiamento fin troppo freddo ed autoritario.

Perché picchia tutti quelli che gli si avvicinano troppo.

Molto bene quindi quella parte della storia la conoscevano bene, meglio così non doveva perdere tempo a spiegare alle bimbe perché dovevano stare lontano da quel Platano.

Quindi voi …

Disse la ragazzina cercando di incitare le bimbe a dare la risposta che effettivamente voleva sentire.

Resteremo lontane, te lo promettiamo. Possiamo andarci? Per favore Elisabeth.

Vedere quelle bimbe supplicarla per avere il suo permesso non le piaceva e visto che non aveva nessuna carica particolare all’interno della Casa verde-argento non si sentiva autorizzata a dare il suo benestare, quindi se ne lavò le mani lasciando che fossero le bambine a decidere per conto loro.

Per quanto mi riguarda siete libere di fare quello che volete, non dovete chiedermi il permesso. Comunque più tardi verrò a vedere cosa combinate.

Detto ciò, finse di concentrasi nuovamente nella lettura del suo libro, ma, sottosotto osservava le bambine che uscivano dalla Sala Comune soddisfatte di sapere che Ellie ad un ora imprecisata le avrebbe raggiunte e già solo questo le rendeva felici, la compagna più grande aveva un modo un po’ austero di trattarle, ma, al tempo stesso era sempre gentile e disponibile, cosa non da tutti questo era certo.


[Sala Comune Serpeverde --> Platano Picchiatore ore 11.20]


Finalmente la pace tornò a regnare nella Comune di Serpeverde, nessun primino nei paraggi pronto ad infastidire Elisabeth con le loro sciocche domande, ma, la ragazzina non si sentiva tranquilla, e sapere le bambine nei pressi del Platano non dava pace, così chiuse il suo libro ed andò in dormitorio seguita da Daphne.

Daphne ti va di andare a controllare le bambine?

Ovviamente la volpe era d’accordo ed una passeggiata più lunga del solito non le dispiaceva, ma, prima di andare nel parco della scuola, la ragazzina doveva preparare un po’ di cose da portarsi dietro, meglio essere previdenti.

Daphne per favore mi prenderesti la cassettina bianca che si trova sul letto?

La piccola volpe era abituata a quel genere di incombenze, non era la prima volta che Elisabeth le diceva di porgerle qualche oggetto, ma, il gioco che le piaceva più di tutti oltre al “prendi e riporta” era il “cerca”, quest’ultimo gioco era il suo preferito e cercare un oggetto e riportarlo alla padroncina le piaceva moltissimo, specialmente le coccole che riceva in seguito come ricompensa per aver concluso nel miglior modo possibile il suo esercizio.
Dopo aver preparato la tracolla con il kit consegnatole da Daphne, qualche dolcetto per le bambine, in caso qualcuna avesse fame o per calmarle in caso si fossero spaventate per colpa del Platano, ma, soprattutto prese un bel po’ di croccantini e qualche giocattolo per la piccola volpe.
Conclusa quella parte dei preparativi per la sua gita forzata al Platano, la ragazzina indossò un bel paio di stivaletti imbottiti, la sciarpa, il cappotto ed il cappello ed uscire dalla scuola con Daphne al seguito.
Appena volpe e padroncina uscirono all’aperto, Elisabeth decise di approfittare di quella nuova gita per riprendere un nuovo esercizio che stava insegnando da poco alla volpe.

Daphne trova Kathy.

L'intendo di Elisabeth era quello di verificare se Daphne fosse in grado di seguire una pista anche a diverse ora di distanza dal passaggio della bambina, forse era un esercizio più adatto ad un cane, ma, sembrava che a Daphne quel genere di esercizi piacessero un mondo, più erano complicati e più la volpe si divertiva o almeno era quello che sembrava alla sua padroncina.
Ben presto Daphne condusse la padroncina nei pressi del Platano e sentendo le bambine urlare spaventate, ma, non riuscendo a capire cosa dicessero perché ancora troppo lontana, si mise a correre più veloce che poteva e non essendo molto robusta, dopo pochi passi si ritrovò senza fiato [Talento (Fisico) = 2] con le gambe che avevano iniziato a farle male.
La Serpeverde non era abituata a scattare a quel modo, ma, lei le sue bambine non le avrebbe lasciate in balia del Platano, già in quel momento le primine erano diventate molto importanti per la ragazzina e sentendosi responsabile per aver permesso loro di avvicinarsi al Platano e volendo difendere le bimbe dalla furia dell’albero si mise a correre più veloce che poteva.
Ogni falcata le costava fatica, ma, questo le importava poco, le sue bambine erano molto più importanti che avere i muscoli doloranti per le prossime ore, così mentre si avvicinava riuscì a sentire le bimbe urlare.

Stai attento! Te ne sta arrivando un'altro in faccia!!!!!!!!

Merlino si può sapere chi è tanto stupido da avvicinarsi a quell’albero.

Pensò Elisabeth voltandosi verso il ragazzino.

Mmm … il solito Grifondoro.

Disse tra i denti la ragazzina, era irritata eccome se era irritata ed il suo sguardo da preoccupato stava lentamente cambiando, diventando a tratti più freddo di quanto in una situazione del genere dovesse apparire, mentre il piccolo delinquente era riuscito a mettersi in salvo.

Qualcuna di voi conosce quello stupido?

Chiese la Serpeverde alle consorelle.

No Elisabeth nessuno di noi lo conosce.

Mi raccomando non muovetevi di qui per nessun motivo, Daphne nessuna delle bambine deve allontanarsi di qui di un solo passo, andrò io a vedere se è tutto intero.

Disse la ragazzina cercando di sorridere alle bimbe e per far coraggio ad una bimba che sembrava la più piccolina del gruppo, colpa di una costituzione molto esile, le sorrise con tutta la dolcezza di cui poteva essere capace in quel momento, le accarezzò il viso e le fece l’occhiolino, allontanandosi di qualche metro, mentre il Grifondoro non molto lontano da lei osava rivolgerle la parola.

Chi è la?? Mi puoi aiutare?

Una parte della Serpeverde le diceva che non doveva rivolgersi a quel bambino con tono freddo e tanto meno guardarlo freddamente, magari era spaventato [Intuito (Perspicacia) = 8] e lei invece di consolarlo lo stava trattando male, ma, era più forte di lei, se una sola delle sue bambine si fosse avvicinata all’albero per aiutarlo, cosa sarebbe successo? Ora invece di un ferito, ne avrebbe sei e questo non poteva accettarlo; alla prima occasione avrebbe parlato delle bravate dei piccoli grifi con Miyabi e con Kay, oppure avrebbe saltato le solite trafile e sarebbe andata a spifferare tutto alla Samyliak in fin dei conti appartenevano alla casata rosso-oro mica a quella verde-argento, ma, per prima cosa, doveva dargli una rinfrescatina su quello che si poteva o non poteva fare ad Hogwarts, certo non era compito suo, ma, preoccuparsi per le sue primine di certo non le impediva di preoccuparsi del piccolo Grifo.

Non ti hanno spiegato che è vietato avvicinarsi al Platano, cos’è una prova di iniziazione di voi Grifondoro?

Chiese la ragazzina senza accennare minimamente a rispondere ad una sola delle domande che il bambino le aveva fatto.

Siedi su quel sasso. - ordinò la Serpeverde che di gentilezza non nè aveva molta in quel momento - Alza il viso e stai fermo, così ti disinfetto e dopo ti porto in infermeria dalla Prof.ssa Vilvarin così almeno sarò sicura che non hai niente di rotto.

Ordinò la Serpeverde senza accettare repliche da parte del piccolo Grifo, mentre avvicinandosi al bambino armeggiava con la tracolla alla ricerca del kit di pronto soccorso che vi aveva riposto poco prima.
Si inginocchiò di fronte al bambino, aprì il kit che posò sul terreno, prendendo un po’ di garza e del disinfettante, mentre con espressione fredda e distaccata iniziava a ripulire e disinfettare il faccino del bambino; quella non era la prima volta che le capitava di svolgere quel tipo di operazione, anzi, si poteva dire che le capitava spesso, tanto che ormai la sua mamma le aveva insegnato ad attutire il bruciore con piccoli tocchi gentile ed ora eccola all’opera sul piccolo Grifo, mentre muovere la manina sulle ferite stando bene attenta a non fargli troppo male.

Io mi chiamo Elisabeth e tu?

Chiese la ragazzina sforzandosi di apparire gentile e disponibile, mentre fissava i vari graffi che il grifondoro aveva riportato avvicinandosi troppo al Platano.

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Messaggioda Mark » 30/01/2013, 14:53

Non ti hanno spiegato che è vietato avvicinarsi al Platano, cos’è una prova di iniziazione di voi Grifondoro?

Mark, dolorante, era ancora più arrabbiato di prima perché voleva almeno che chiunque lo avesse soccorso non gli avesse detto quelle parole. Poi cercò di capire chi si trovava davanti a lui e riconobbe la ragazza di Serpeverde Elisabeth.

Scusami, ma non avevo notato di essere così vicino al Platano Picchiatore... forse me lo sono meritato. Comunque non è nessuna prova di iniziazione di noi Grifondoro! Ho fatto tutto da solo

Il bambino era furioso. Si sedette su un sasso come gli aveva detto Elisabeth, o meglio,come gli aveva ordinato. Poi la Serpeverde disse

Alza il viso e stai fermo, così ti disinfetto e dopo ti porto in infermeria dalla Prof.ssa Vilvarin così almeno sarò sicura che non hai niente di rotto.

La ragazza lo disinfettò e gli mise delle garze che aveva nel suo kit di pronto soccorso. Poi, sforzandosi di essere gentile disse

Io mi chiamo Elisabeth e tu?

Mark aspettò qualche minuto. Poi, con voce tremante per il dolore provocatogli dal disinfettante rispose

Mi chiamo Mark, tu devi essere Elisabeth, Serpeverede... mi hanno parlato di te in molti, sei al terzo anno vero? Ringrazia da parte mia le tue amiche che mi hanno aiutato a schivare un ramo, senza di loro sarei finito in infermeria con ferite gravissime...

Il bambino, una volta risposto alla domanda di Elisabeth si distese e poi chiese alla ragazza

Scusa per la domanda, ma tu sei Purosangue, Mezzosangue o Nata Babbana? A me non interessa comunque che origini hai perché io sono un Nato Babbano e non mi posso lamentare...

Forse però era una domanda fuori luogo, ma ormai aveva pronunciato quelle parole e l'unica cosa da aspettare era la risposta.

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Messaggioda Elisabeth » 30/01/2013, 18:17

Rassicurare o meno il piccolo Grifo non rientrava nei compiti di Elisabeth, ma, il sapere che le sue bambine potessero decidere di disubbidire al suo consiglio ed avvicinarsi all’albero, con l'intento di aiutare il bambino la irritava enormemente, così non cercò minimamente di apparire gentile o di usare mezze misure parlando con il bambino, ed il fatto che il suo viso apparisse rassicurante mentre il suo sguardo sicuramente non lo era, poteva di certo spaventare il bambino, ma, questo non le interessava.
Figuriamoci se constatare che il Grifondoro ora era arrabbiato per il modo il cui la ragazzina lo stava trattando poteva importarle, anzi la irritava più del necessario ed il fatto che ogni volta che andava in quella zona del giardino trovava sempre un Grifondoro deciso a suicidarsi grazie al Platano Picchiatore cominciava ad infastidirla.
L’anno prima aveva incontrato Paul vicino a quel Platano ed ora era toccato a quel piccoletto, nel primo caso il piccolo grifo era stato fortunato non si era fatto nemmeno un graffietto mentre il secondo riportava un’infinità di escoriazioni di ogni forma e tipo, quindi era logico pensare ad una strana iniziazione dei piccoli Grifi.

Scusami, ma non avevo notato di essere così vicino al Platano Picchiatore... forse me lo sono meritato.

Nessuno si merita un trattamento del genere. – disse la Serpeverde sforzandosi di apparire gentile ed accondiscendente verso il bambino – La prossima volta potresti non essere tanto fortunato, quindi se quell’albero ti piace così tanto, ti consiglio di limitarti ad osservarlo da qui – indicando il luogo dove i due si trovavano – Almeno eviterai di farti male. Mmm …

Aggiunse la ragazzina apparendo sempre più distaccata e limitandosi semplicemente a dire al piccolo Grifo cosa sarebbe stato meglio fare in futuro, lei ovviamente la prossima volta che il bambino avesse deciso di avvicinarsi al Platano non ci sarebbe stata e nemmeno il suo gruppetto preferito di Serpine.

Comunque non è nessuna prova di iniziazione di noi Grifondoro! Ho fatto tutto da solo.

Meglio così.

Si limitò a rispondere la ragazzina e notando quanto il bambino fosse furioso [Intuito (Perspicacia) = 8 ] non cambiò il suo comportamento di una virgola, anzi divenne ancora più autoritaria, ordinando al bambino di sedersi su un sasso lì vicino e di alzare il viso mentre lei iniziava a disinfettarlo.
Forse Elisabeth era stata troppo austera con il piccolo Grifo spaventato, così cercò di apparire più gentile, sforzandosi di addolcire la voce, lo sguardo al momento le era piuttosto difficile.

Mi chiamo Mark, tu devi essere Elisabeth, Serpeverede... mi hanno parlato di te in molti, sei al terzo anno vero?

Elisabeth fissò il bambino con un espressione indefinibile non appariva né furiosa né tanto meno gentile, solo la voce sembrava gentile, ma, nonostante tutto le sue risposte apparivano piuttosto fredde e distaccate.

Piacere di conoscerti Mark, non so cosa possano averti raccontato, ma, sono molto peggio di come mi hanno disegnata.

Rispose la ragazzina sicura che l’avessero descritta come la classica Serpe con tutti i pro ed i contro del caso e lei in quel momento non stava facendo il minimo sforzo per apparire la ragazzina che i suoi amici conoscevano ed anzi, sembrava divertirsi a comportarsi tanto freddamente con quel bambino.

Ringrazia da parte mia le tue amiche che mi hanno aiutato a schivare un ramo, senza di loro sarei finito in infermeria con ferite gravissime...

Elisabeth fissò il bambino che con voce tremante le aveva detto il suo nome e le chiedeva di ringraziare le bambine, perché doveva farlo lei, Mark poteva farlo benissimo da solo.

Puoi farlo tu più tardi se vuoi? Saranno contente di fare la tua conoscenza.

Aggiunse la ragazzina, mantenendo un tono di voce al limite della gentilezza, mentre i suoi modi continuavano a restare freddi e distaccati e visto che il bambino si era comportato bene e non si era lamentato troppo, prese l’enorme busta di dolcetti e la porse al bambino.

Forza serviti pure. – disse la Serpeverde, prima di richiamare Daphne, che arrivò immediatamente mentre le bimbe non si erano ancora mosse, limitandosi a giocare nel punto in cui la ragazzina aveva detto loro di rimanere – Daphne per favore porta questi dolcetti alle bambine e mi raccomando non devono muoversi di lì, al massimo puoi lasciare che tornino al castello e dopo ti prometto che avrai la tua razione di attenzioni. – disse la bambina sorridendo ed accarezzando la sua adorata volpacchiotta.

Intanto Mark si era sdraiato sul prato ed Elisabeth notando quanto fosse stato sciocco non riuscì a trattenersi.
Almeno non sdraiarti sul terreno, trova un masso abbastanza grande da permetterti di sdraiarti, non vorrai beccarti un bel raffreddore.

Disse la ragazzina, che in quel momento non aveva nessuna intenzione di apparire più autoritaria di quanto già non fosse.
Intanto Mark le fece una terza domanda.

Scusa per la domanda, ma tu sei Purosangue, Mezzosangue o Nata Babbana? A me non interessa comunque che origini hai perché io sono un Nato Babbano e non mi posso lamentare...

Sul visino di Elisabeth apparve uno strano sorriso ascoltando le parole del bambino.

Poco fa hai detto che in molti ti hanno parlato di me, quindi non credo ci sia bisogno di rispondere alla tua domanda.

Ma, per favore, come si poteva chiedere ad una Serpeverde se fosse o meno una Nata Babbano, ovviamente era una Purosangue e non c’era nemmeno bisogno di scomodarsi a rispondere, ma, invece cercando di apparire disponibile al dialogo con il bambino e per non far spaventare troppo le serpine, che non erano abituate a vederla tanto arcigna decise di rispondere alla domanda del piccolo Grifo.

Sono una purosangue.

Rispose la bambina riprendendo il suo tono distaccato, mentre voltandosi osservava le bambine mangiucchiare i dolcetti e coccolare Daphne, mentre un impercettibile sorriso stava comparendo sul viso della bimba, ma, quel sorriso

Sei sicuro di sentirti bene, mi sembri un po’ pallido?

Chiese la Serpeverde fissando il volto del piccolo grifo.
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