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Platano Picchiatore

Messaggioda Typhon » 19/09/2012, 9:12

Ma... come puoi dire una cosa del genere?
Questa è la scuola che ti ha formato, dove hai passato sette anni della tua vita, dove sei cresciuto e hai stabilito i tuoi legami più importanti... ti rimarrà sempre nel cuore, come puoi dire che te ne freghi delle novità?


Perché tutto quello che ho imparato qui dentro lo potevo apprendere tranquillamente attraverso gli studi dentro casa sommerso da libri e l'unica persona che ora mi sta davvero insegnando qualcosa di impossibile da scoprire su un libro è quella che ha meno a che fare con tutto il castello...
Non dico che dimenticherò quante conoscenze mi ha fatto fare Hogwarts, semplicemente non mi interessa più chi c'è e chi non c'è dal punto di vista organizzativo, come posto... Si, è probabile che mi lascerà un buon ricordo.


Inutile stare a spiegare o raccontare il perché e il per come delle sue affermazioni.
In particolare Typhon sapeva bene che la maggior parte del tempo passato lì, lo aveva "buttato" rincorrendosi per anni con Arianna, un modo piuttosto stupido di passare le ore e i giorni.
Quel periodo infantile e stupido era ormai finito, entrambi erano cresciuti e ognuno stava prendendo la sua strada, in due sensi poi, diametralmente opposti.
Ricordava ancora quando durante i duelli si scambiavano promesse di sfida eterna, come giocatori di quidditch professionisti o come Auror a tempo perso, giusto per avere una buona paga e continuare a sfidarsi e combattere mettendo con il culo per terra qualche sfortunato mago o strega con tanta voglia di scherzare.
A quel tempo gli anni sembravano non trascorrere mai e loro si sentivano onnipotenti, padroni di ore che di certo non si sarebbero esaurite così presto... Ed ora Ty si guardava lì, accovacciato a raccogliere piante, fidanzato con la secchiona per eccellenza che per altro amava, e di quei periodi assurdi e ingenui con la collega prefetta nemmeno più l'ombra.
Non rimpiangeva niente, del passato o del presente, semplicemente, si era sentito fin troppo ragazzino per ogni cazzo di minuto passato lì dentro ed ora voleva soltanto disintossicarsi da una realtà del castello che pur non esistendo più, albergava nei suoi ricordi e spesso lo faceva maledire davanti allo specchio domandandosi perché tutto era corso così in fretta, tutto era trascorso a quel modo e a lui di ogni singolo attimo era rimasto solo qualche granello di sabbia.

Conosci Vergil?
Lui faceva già il terzo anno quando sono entrata alla Cyprus, quindi più che altro so chi sia di vista...


Furono per fortuna le parole successive di Ariel a risvegliarlo da quei pensieri, da quei viaggi mentali che spesso facevano parte solo del panorama notturno, quando guardava il soffitto sdraiato.
Quasi dovette ringraziarla mentalmente per aver parlato e averlo fatto riprendere, dunque si volse appena un istante per fissarla, denotando qualcosa di diverso ma, purtroppo, non importandogli poi così tanto del tassorosso né tanto meno di lei che onestamente conosceva da nemmeno dieci minuti, non si accorse minimamente del rossore e dell'imbarazzo momentaneo di lei che, facendo finta di nulla, lo fece semplicemente annuire prima di riprendere il proprio delicato lavoro da erbologo provetto... Già, magari.

Se per conoscere intendi che sta con la mia ex, allora lo conosco.
Non so dirti molto di più, non siamo quelli che si definirebbero propriamente degli amici stretti... Anzi, tutto il contrario...
Che tu lo conosca per lo meno di vista credo sia indubbio, quel capellone sa sempre come farsi riconoscere in giro, tsk!


Non stette attento minimamente alla reazione che avrebbe potuto avere lei nel sapere che Vergil era fidanzato, anche perché era troppo concentrato sul proprio lavoro e su quella dannata pianta.
Se non l'avesse portata in condizioni perfette sarebbe dovuto tornare lì a cercarne un altro esemplare e di certo non avrebbe potuto godere di un aiuto esterno a facilitargli il compito, quindi preferì fare in modo che ogni cosa venisse effettuata con dimestichezza e attenzione e diede le giuste indicazioni alla prefetta per far si che le radici potessero cristallizzarsi e non rischiare di essiccarsi eccessivamente nel tragitto che andava poi dal platano fino alle serre.

Tieni!
Due gocce, ecco... una... e due... caspita, una cura contro le ferite da acido... è davvero così brava come si dice, allora.
E tu la aiuti? Devi essere davvero in gamba se ti ha scelto come assistente!


O sono in gamba oppure ho la testa dura come l'acciaio, anche se credo valga più la seconda ipotesi...
Prima di permettermi di essere suo assistente mi ha messo duramente alla prova e non credo che molti altri avrebbero retto certe condizioni, sopratutto alla luce del fatto che è stata un'osservazione durata circa otto mesi... Maledetta.


Non l'avrebbe mai detto apertamente, ma gli faceva comunque piacere vedere che una persona, seppur allo scuro di tutto, riconosceva la sua bravura o in quel caso la sua tenacia nel voler fare una cosa simile al fianco della Vilvarin.
Spesso e volentieri gli studenti più che concentrarsi sulla bravura nell'aver ricevuto un simile incarico preferivano deriderlo dicendo che era passato dal servire una secchiona al servire un'erbofila, cosa che per altro lo faceva altamente andare su di giri minacciando più di una volta di far saltare qualche testa e in ancora più casi arrivando a far sanguinare sul serio qualche naso, con la relativa conseguenza di ammonizioni da parte della Vice Preside.
Se non altro la tranquillità che gli rimaneva era che se a osservare la scena era il professor Vastnor, era praticamente sicuro che non avrebbe detto nulla, limitandosi a osservare chi vinceva la scazzottata per poi andarsene come se nulla fosse.
Assurdo quel docente, davvero singolare.
Finalmente la pianta venne fuori del tutto e così Typhon Seal potette inserirla nella sacca grande facendo attenzione a coprirla con un telo plastificato e sterilizzato dalla professoressa.
La missione quindi era compiuta e lui poteva di nuovo mettersi in piedi porgendo la mano ad Ariel, non certo per stringerla di nuovo di ringraziamento o altro, ma solo per poter riavere la boccetta di liquido blu ora portata a metà del suo contenuto.

Anche questa è andata...

... Grr, Alis...

... Grazie dell'aiuto.
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Messaggioda Ariel » 19/09/2012, 12:21

[tahoma]Perché tutto quello che ho imparato qui dentro lo potevo apprendere tranquillamente attraverso gli studi dentro casa sommerso da libri e l'unica persona che ora mi sta davvero insegnando qualcosa di impossibile da scoprire su un libro è quella che ha meno a che fare con tutto il castello...
Non dico che dimenticherò quante conoscenze mi ha fatto fare Hogwarts, semplicemente non mi interessa più chi c'è e chi non c'è dal punto di vista organizzativo, come posto... Si, è probabile che mi lascerà un buon ricordo.


Non stette troppo a pensare a qualcosa da ribattere una volta ascoltate le parole di Typhon, anche perché cos'altro si poteva dire? Lei era sicura che le sarebbe sempre importato della Cyprus anche ad anni di distanza, perché l'impostazione che una scuola ti dava - nel rapportarti con coetanei e con superiori - o la preparazione che ti forniva - diversa da quella di un autodidatta - te la faceva rimanere nel cuore al punto da voler sempre in qualche modo essere messo al corrente di quello che vi succedeva all'interno; ma se il Drago la pensava in modo totalmente diverso era inutile continuare ad insistere, sarebbe risultato noioso oltre che una conversazione sterile sotto ogni punto di vista.
Meglio allora parlare di qualcos'altro, o meglio di qualcun altro, anche se le parole che seguirono la domanda di Ariel portarono la ragazza prossima allo svenimento.

Se per conoscere intendi che sta con la mia ex, allora lo conosco.
Non so dirti molto di più, non siamo quelli che si definirebbero propriamente degli amici stretti... Anzi, tutto il contrario...
Che tu lo conosca per lo meno di vista credo sia indubbio, quel capellone sa sempre come farsi riconoscere in giro, tsk!


Sta con la mia ex...
Sta con...
Ex...

Quelle parole rimbombarono nel cervello della Jiménez come un eco sordo, mozzandole per un momento il respiro in gola: Vergil era... fidanzato. Dopo un anno passato a migliorare per essere più simile a ciò che a lui sarebbe potuto piacere, dopo tutta l'attesa e l'emozione e la speranza al pensiero di rivederlo... scopriva di essere arrivata comunque troppo tardi.
E lei era di sicuro bellissima, oh sì, bella e sicura di sé, ed esperta perché era già stata con Typhon perciò sapeva dare a Vergil tutto ciò che lui poteva immaginare e desiderare...
Grosse lacrime di rabbia le salirono fino agli occhi, riempiendoli, ma Ariel fu molto brava a mantenere l'autocontrollo e a non dire nulla, ricacciando i lacrimoni dentro di sé e così anche il groppo che le si era formato all'altezza della gola: ci sarebbe stato tempo per piangere e sì, anche disperarsi, ma non era quello il momento giusto.
Decise di distrarsi, allora, complimentandosi col ragazzo per esser stato scelto come aiutante della docente di Erbologia.

O sono in gamba oppure ho la testa dura come l'acciaio, anche se credo valga più la seconda ipotesi...
Prima di permettermi di essere suo assistente mi ha messo duramente alla prova e non credo che molti altri avrebbero retto certe condizioni, sopratutto alla luce del fatto che è stata un'osservazione durata circa otto mesi... Maledetta.


Un tempo molto lungo... sei stato bravo a resistere.
E scommetto che lei si fida molto delle tue capacità, anche se magari non lo da' a vedere.


Commentò Ariel, recuperando il suo sorriso solare e permettendo agli occhi d'illuminarsi di nuovo: essere triste non doveva certo significare privare Typhon dei pensieri sinceramente ammirati di lei, perciò bisognava recuperare in fretta il buon umore e dimenticare per il momento quei tristi pensieri.
Lo aiutò infatti con l'estrazione corretta del fiore, e quando si rimisero in piedi gli passò subito la fiala che lei stessa aveva usato sotto sue istruzioni.

Anche questa è andata...
... Grazie dell'aiuto.


E' stato un piacere, mi sono divertita ad aiutarti!
Magari allora ci vediamo durante la ronda, o in giro per il Castello!


Esclamò la Grifondoro, di nuovo serena ed amichevole all'apparenza, esuberante e briosa, lieta comunque di aver potuto conoscere un collega e sì, anche di aver saputo la verità: alla fine meglio saperlo prima che, magari, scoprirlo di persona in un qualsiasi corridoio, con Vergil che si baciava con la sua ragazza... no, almeno così si sarebbe potuta preparare psicologicamente, per quanto avrebbe comunque fatto male da morire.
Sorrise ancora al Drago e si preparò a congedarsi così da lui per tornare poi a fissare il Platano e, perché no, permettersi finalmente un sano pianto di sfogo.[/tahoma]
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Messaggioda Typhon » 19/09/2012, 21:40

Per quanto solitamente Typhon fosse un tipo abbastanza reattivo e capace di individuare con velocità i cambiamenti nell'aria, sia fisici che di umore, in quel preciso istante, quando fece presente ad Ariel che Vergil Cartwright era fidanzato, non riuscì minimamente ad accorgersi che per qualche breve istante, la grifondoro aveva assunto un'espressione molto più spenta e a dir poco triste, disperata, in grado anche di produrre lacrime di dolore per quella scoperta agghiacciante e tremenda, almeno dal suo punto di vista, quello di un cuore infranto.
Forse fu colpa della concentrazione data nel cercare di prendere quel fiore con la maggiore delicatezza possibile, o forse era lui che, fuori allenamento e fuori forma non era più quello di un tempo.
Se solo l'avesse saputo in un secondo momento, probabilmente si sarebbe sputato in faccia allo specchio, ma tanto al momento restava ignaro di tutto quindi, tanto valeva continuare il proprio lavoro e sistemare la pianta così da poter rientrare con la missione compiuta al 100%.

Un tempo molto lungo... sei stato bravo a resistere.
E scommetto che lei si fida molto delle tue capacità, anche se magari non lo da' a vedere.


Non lo so, e non so nemmeno se è reale questa resistenza della quale parli...
... Manca meno di un anno alla mia uscita di qui e se per caso lei non fosse propensa a tenermi come apprendista anche dopo, se non si decide in fretta ad insegnarmi qualcosa di più impegnativo credo proprio che l'anno finirà e con esso anche le mie speranze di ottenere una conoscenza superiore in materia...


Fatto sta che comunque, mi fido di lei...

Quel pensiero lo tenne per se, non volendolo condividere con nessuno al momento.
Quella donna, la Vilvarin, era una persona capace, dalle competenze a dir poco illimitate, in grado di creare composti dagli effetti stupefacenti.
Sapeva anche molto bene che non era per nulla solita dare confidenza a nessuno, dunque riuscire ad arrivare a far lei da assistente doveva significare molto.
Nel corso del tempo però, Typhon aveva appreso come farsi meno speranze possibili aiutava a non stare peggio poi durante le scoperte più amare della vita e per il momento, al grado di conoscenza che aveva di lei, della propria mentore, se così la si poteva definire, la donna poteva anche avere una gran voglia di scherzare o di avere un galoppino da far lavorare gratuitamente.
Purtroppo per lui era un drago e per di più di allineamento non certo positivo, dunque metteva in conto ogni cosa, anche la peggiore.

E' stato un piacere, mi sono divertita ad aiutarti!
Magari allora ci vediamo durante la ronda, o in giro per il Castello!


Già, parlando parlando erano giunti alla conclusione del lavoro ed Ariel aveva fornito quel prezioso contributo che pur mal volentieri Typhon Seal ringraziò con le proprie parole.
Peccato che la ragazza non sapeva chi fosse lui per la scuola e che reputazione avessero le persone più strette del ragazzo, forse in quel caso sarebbe rimasta piuttosto sorpresa ed onorata di aver ricevuto un "Grazie" sentito ed uscito proprio dalle labbra del biondo ossigenato.
Ciò nonostante, adesso era davvero arrivato il momento di andarsene e continuare ognuno i propri impegni.
Ty annuì alle parole di lei, osservando ancora una volta quegli occhi scintillanti.
Per certi versi gli ricordavano Alexis, la sua Alis, come lui la chiamava. Quella stessa gioia e spensieratezza nello sguardo, quel modo di fare spensierato e gentile, con la differenza che Ariel ogni cosa la faceva sembrare come una novità incredibile e la Parker svolgeva ogni compito con diligenza e senso del giudizio.
Forse tra loro avrebbero potuto avere molta confidenza ed intesa, tralasciando ovviamente i pensieri sconci che poteva fare il prefetto su loro due assieme con lui, ma quelli erano ben altri discorsi che prescindevano da quello che disse subito prima di andarsene, il drago.

Probabile che durante la ronda incontrerai Alexis Parker, Delfinazzurro.
Ti consiglio di fare la sua conoscenza, ti ci dovresti trovare bene...
Beh, buon proseguimento...


Aggiunse con tranquillità, in tono serio, non svogliato ma comunque sbrigativo.
Non erano di sicuro diventati amici e già averle consigliato una prossima conoscenza probabilmente gradita era anche troppo.
Lasciò che lei si potesse allontanare per tornare a sedersi ed osservare quel grande albero che ogni tanto muoveva i suoi rami come a voler palesare la sua anima e la sua volontà di vivere e stravolgere la fantasia di tutti gli studenti.
Lui, dal canto proprio, si voltò per riprendere il cammino in direzione delle serre dove con estrema probabilità, una volta fornita la pianta si sarebbe dovuto mettere a preparare del té, sperando che quella volta avrebbe ricevuto un voto maggiore all' "appena accettabile".
Camminò per qualche secondo, sospirando e guardando l'orizzonte, poi un filo di vento gli attraversò il viso, così, come per istinto si voltò ancora, incontrando per l'ennesima volta Ariel che adesso invece stava di nuovo accovacciata sull'erba, chissà pensando a che cosa.
Chissà se stava sorridendo di nuovo, spensierata, o se rifletteva sul consiglio dato da lui.

Ma perché le paranoie riferite ad una sconosciuta adesso?
Andiamo Seal, la teiera ti aspetta con ansia... Fanculo...


- FINE -
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Messaggioda Paul » 29/10/2012, 18:54

[Lunedì pomeriggio, ore 15:00]


Da quando era arrivato a Hogwarts, Paul non aveva potuto fare a meno di notare il gigantesco platano che si trovava nel cortile posteriore della scuola.Ed ora era lì,ad osservare il grande arbusto,mentre agitava i suoi possenti rami al vento.

Si muove da solo...lo sapevo!

Paul era rimasto affascinato.Non aveva mai visto un albero capace di muoversi di sua volontà!Fece ancora qualche passo verso l'albero.

E'...davvero...grande...

Certo,spesso aveva potuto osservarlo dalla finestra dell'aula,ma mai lo aveva potuto vedere da così vicino.Paul si sedette a terra e,osservando l'albero nei minimi dettagli,si perse nei suoi pensieri.

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Messaggioda Elisabeth » 30/10/2012, 18:08

[Platano Picchiatore: Lunedì, ore 15:00]


Primo pomeriggio infrasettimanale di riposo per la piccola Serpina, la bambina sapeva di doverlo passare sui libri a studiare, ma, la bella giornata seppur fredda le fece venir voglia di fare una lunga passeggiata per i giardini della scuola.

La bimba lasciò lo zainetto con i libri, sulla sua scrivania, diede la pappa alla sua volpina, che poco dopo si addormentò beata, la bimba coprì la sua piccola amica con una copertina morbida e calda e prendendo un giaccone pesante si diresse verso la Sala Comune e da qui uscire nei sotterranei fu una cosa rapidissima.

Una volta in sotterraneo la bimba prese il giaccone e l’ho indossò subito senza aspettare di uscire all’aperto e con passò rapido salì le scale, attraversò l’atrio e finalmente si ritrovò all’aperto, dove la bimba poteva correre e fare tutto ciò che più le piaceva.

Per Prima cosa la bimba si chiuse meglio il giaccone, con passo tranquillo la bambina andò verso il Platano Picchiatore, alla bambina quell’albero solitario piaceva, ma, soprattutto le piaceva la pace che poteva sentire in quel luogo.

La bimba arrivò abbastanza velocemente e vide un bambino del primo anno seduto un po’ tropo vicino al grande Platano.

Non è possibile, questi primini mi faranno venire il mal di testa, questo poi lo faccio spaventare a dovere non si azzarderà più ad avvicinarsi così tanto a quest'albero. Ma dico io.

Pensò la bambina, preoccupata perché quel monello si trovava troppo vicino all’albero e la bimba aveva paura che potesse venire colpito da quest’ultimo.

Ehi tu? Allontanati immediatamente da lì, il Platano Picchiatore si vede bene anche a qui.

Disse la bambina con tono autoritario, volendo che il bambino si allontanasse subito da dove si trovava.

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Messaggioda Paul » 30/10/2012, 18:51

In quel momento Paul stava sonnecchiando sotto il grande platano,respirando l'aria fresca a pieni polmoni,quasi non ce ne fosse abbastanza. Probabilmente sarebbe stato uno dei pochi pomeriggi liberi,e voleva sfruttarlo al meglio.Mentre viaggiava con la mente,venne distratto da un rumore:


Ehi tu? Allontanati immediatamente da li, il platano picchiatore si vede benissimo anche a qui.


Paul ci mise un attimo a realizzare che quella era una voce, e lo stava chiamando.Si alzò lentamente,e voltandosi, vide una ragazza, poco piú grande di lui, che lo fissava con un espressione severa.


Ma cosa diavolo...perche dovrei allontanarmi?Stavo cosi bene li...


Penso rapidamente Paul,poi raccolse le sue cose e si avviò a rapidi passi verso la ragazza.


E...sentiamo, perche mi dovrei spostare?Questo posto non è tuo.



Disse Paul cercando di essere meno sgarbato possibile,mentre osservava la ragazza,che sembrava essere piu alta di lui di poco,quindi non poteva certo essere un prefetto.Poi si fermò ed aspettò la risposta

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Messaggioda Elisabeth » 31/10/2012, 15:21

Elisabeth non riusciva a chiedere ai suoi occhi, un primino aveva avuto l’ardire di andarsi a sdraiare sotto il solitario Platano di Hogwarts.

Non potevo restarmene tranquilla in Sala Comune … nooo … dovevo andarmene in giro ed adesso mi tocca togliere dai guai quello stupido. – pensava la bimba fissando sconcertata quel marmocchio comodamente sdraiato sotto il grande Platano – Ti aggiusto io piccolo delinquente, ti faccio passare la voglia di venire di nuovo qui.

Pensò la bimba ordinando con fare più autoritario del solito al mal capitato di allontanarsi seduta stante dall’albero, lei non sarebbe andato a prenderlo per il bavero del mantello, ma, quando le sarebbe capitato a tiro gli avrebbe fatto una di quelle lavate di testa, che il bambino si sarebbe guardato bene dall’avvicinarsi ancora al grande albero.

E… sentiamo, perche mi dovrei spostare? Questo posto non è tuo.

Le rispose il ragazzino in modo sgarbato, cosa che la Serpina non gradì affatto ed anzi le fece arrabbiare ancora di più.

Questo posto per il momento non è mio, ma, potrei anche decidere di impadronirmene. – rispose la bimba con gli occhietti che le brillavano – Ti conviene venire qui subito, non vedi che il Platano si sta muovendo? Datti una mossa se non vuoi finire bene che vada in infermeria.

Disse la bambina con tono freddo e distaccato, mentre incrociava le braccine sul petto ed aspettava di vedere se il marmocchio le avrebbe dato retta oppure preferiva affrontare l’ira del Platano.

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Messaggioda Paul » 31/10/2012, 15:45

Paul si avvicinò ancora di più alla ragazza con passo veloce per sentire cosa aveva da dire.Essa lo aspettava a braccia incrociate con un tono abbastanza autorevole.


Questo posto per il momento non è mio, ma, potrei anche decidere di impadronirmene.



Da quando un albero può essere di proprietà di una persona? Ma dico io...


Paul era piuttosto innervosito dal comportamento della bambina, quasi lei fosse tanto più grande di lui!



Ti conviene venire qui subito, non vedi che il Platano si sta muovendo? Datti una mossa se non vuoi finire bene che vada in infermeria.


Paul si voltò. In effetti il platano si poteva essere arrabbiato,visto come agitava velocemente i rami al cielo.Forse avrebbe davvero potuto colpirlo se non si fosse allontanato.Paul però non si scompose e disse alla ragazza


Scusa ma...non mi ero accorto che potesse colpirmi, anche perchè mi sembrava piuttosto calmo...comunque grazie...
Sempre che tu mi abbia salvato da qualcosa...


Paul,per non fare arrabbiare oltre la ragazza le chiese con una voce calma
Ehm...come ti chiami?
Ed attese la risposta.
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Messaggioda Elisabeth » 31/10/2012, 16:21

Sembrava che il comportamento autoritario che Elisabeth aveva assunto riuscisse ad intimidire il ragazzino al punto da farlo allontanare dal Platano, la bimba non ci teneva ad avere a casa sua nel suo giardino un albero come quello, anche se quello strano albero le piaceva.

Scusa ma...non mi ero accorto che potesse colpirmi, anche perchè mi sembrava piuttosto calmo...comunque grazie...

Elisabeth osservò il bambino voltarsi verso il grande albero e questa volta si rivolse al bambino con un sorriso ed una vocina molto più dolci di quella che aveva appena aveva visto il bambino sotto l’albero.

Guarda quel povero uccellino che ha infastidito il Platano che fine ha fatto sono rimaste solo un paio di piume. Ora, hai capito perché non volevo che tu restassi sotto l’albero?

Chiese la bambina ora molto più gentile di poco prima, lo spavento iniziale era passato e visto che il bambino era in salvo poteva anche sforzarsi di un simpatica.

La bambina sorrise nel vedere il bambino rispondere con voce calma, forse voleva che non si arrabbiasse di nuovo e questo alla bimba faceva piacere, intanto il bambino le faceva una domanda.

Ehm… come ti chiami?

Elisabeth Alexandra Walker, Serpeverde, 2° anno. – disse la bambina presentandosi menzionando casata e anno di studi, non per darsi un tono, ma, perchè il bambino a suo dire doveva imparare come presentarsi se avesse incontrato un Prefetto o un CapoScuola e porgendo la manina al bambino – E tu come ti chiami? A quale casata appartieni?

Chiese la bimba incuriosita.

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Messaggioda Paul » 31/10/2012, 16:37

Dopo aver porte le sue scuse alla ragazza,essa gli rispose con voce pacata

Guarda quel povero uccellino che ha infastidito il Platano che fine ha fatto sono rimaste solo un paio di piume. Ora, hai capito perché non volevo che tu restassi sotto l’albero?


Paul si volse di nuovo verso l'albero. In effetti l'albero stava ricomponendosi nela sua posizione iniziale, ed una manciata di piume svolazzavano attorno a lui, poco prima di posarsi a terra.


Si...ho capito...

Rispose Paul leggermente mortificato.
Dopodiche si rivolse alla ragazza chiedendole il nome.


Elisabeth Alexandra Walker, Serpeverde, 2° anno.

Accidenti che precisione!
Pensò il ragazzo,che non si sarebbe mai rivolto con lo stesso garbo e precisione.




All'improvviso la ragazza gli chiese
E tu come ti chiami? A quale casata appartieni?
Oh beh io mi chiamo...Paul Singelman,Grifondoro, 1° anno.
Esclamò Paul,cercando di avvicinarsi il più possibile alla risposta di Elisabeth.
Spero di averlo detto bene...
Pensò il ragazzo.
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