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Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 07/07/2018, 17:23
da Itsuki
... Se ci basassimo sulla versione occidentale e ci chiamassimo solo per nome?

Scordatelo Amakura!

E come ti sbagli...

Non era stato molto a contatto con la Minazuki (non quella in forma umana almeno), ma gli era bastato poco per capire molte cose.
Intanto l'eterna collera verso gli Amakura, per non parlare poi del lignaggio antico con una educazione ferrea e pesante.
Sarebbe stato molto difficile per lei amalgamarsi al mondo occidentale, per quanto sembrava che il suo compito per lei non fosse variato.
Anche non avendo più il diritto di proteggere Kirie, imperterrita proseguiva nel preoccuparsi per lei, manco fosse una sorella amata.

Oujosama... Mi vuole nella sua vita?
Credi davvero che sia così?


Più che altro non vedo il motivo per non volerti, ecco tutto...
In fondo vorresti garantirle benessere e protezione, mica morte e sofferenza!


Inoltre, pur non volendolo dire apertamente, gli faceva piacere che ci fosse qualcun altro a vegliare sulla cugina.
I pericoli erano parecchi, soprattutto in quel periodo, quindi una guerriera come Anko al servizio di Kirie faceva comodo.
L'importante era che non diventasse una questione eccessivamente di principio.
E purtroppo Itsuki aveva capito bene quanto su certe cose l'esperta di Naginata fosse un bel po' fanatica.

... Non voglio che un compito assegnatomi dalla stessa oujosama sia preso in incarico da qualcun'altro.
È stata lei a scegliermi, Amakura.
Lei aveva previsto che in futuro sarei stata al suo fianco, a difenderla, e per questo motivo io non posso abbandonarla, anche se la situazione sembra dire tutto il contrario.


Lo aveva previsto, eh?
Ho capito...
... Uff.


Sono stata addestrata da mio nonno perché una Kurosawa ha detto che l'erede dei Minazuki non sarebbe stato un maschio, ma io.
... Se accetterà di incontrarmi, desidero parlare con lei e sapere dalle sue labbra ciò che pensa.
Anche se non ha assunto il ruolo di Capofamiglia, lei sarà per sempre l'unica Kurosawa che servirò.


... Sì...

Fu piuttosto facile in quel momento farsi venire strane fantasie in testa, con Kirie intenta a dare ordini e Anko ad eseguirli.
Ordini però più in linea con la pornografia che con l'onore, il rispetto e il rapporto tra Samurai e Shogun ai tempi del medioevo.
L'Amakura provò a mandare via certe fantasie, concentrandosi più che altro sul proseguo del discorso, scegliendo anche di cambiarlo.
Andare avanti sulla questione avrebbe portato di sicuro altri attriti e non gli andava proprio di litigare alla prima sera.
L'amico Kisuke fu un ottimo modo per variare e trattare di altro, specie perché ad Itsuki interessava sondare un po' il terreno.
Si era capito che un buon interesse il Danma lo covasse verso la Minazuki, quindi perché non capire se anche lui potesse essere il suo tipo?
Peccato che, sempre sull'onda dell'equivoco, Anko comprese fischi per fiaschi.

Su di lui puoi contare, non ti volterà mai le spalle, è un amico vero e fidato.
Basta che non gli fai girare un po' troppo la testa!


Non hai nulla da temere...
In fondo... Hai tutti i diritti di reclamare ciò... Ciò che è tuo... Quando vuoi...


Ciò che è mio?
Non ti sto seguendo più...
... Perché dovrei temere?


Inarcò il sopracciglio, fissandola abbastanza spaesato, aspettando che la donna desse qualche risposta sensata.

... Stai dicendo sul serio?
Quindi visto che ti ho sconfitta, io in qualsiasi momento potrei reclamarti come moglie?
E tu mi verresti a dire che non ti opporresti in alcun modo?
... Che cosa significa che non hai il diritto di scegliere?!


A quel punto le pupille dell'Ignis si dilatarono un bel po' per lo stupore e la sorpresa.
Stava seriamente parlando davvero a proposito della faccenda "Matrimonio"?
Come poteva pensare di non avere voce in capitolo?
Era stata davvero cresciuta in un epoca diversa da quella, per il Mana e la Trama.

... Ok ascolta, io non voglio sposarti, o meglio, ora non mi va di sposare nessuna!
Non ho alcun diritto su di te e nemmeno mi interessa averlo.
Tu hai la tua libertà di scelta e per di più dovresti volerti sposare qualcuno che ti interessa, non uno che ti ha sconfitta!
... Guarda te cosa mi tocca sentire...


Scosse la testa, alzandosi in piedi per poi cominciare a sparecchiare e mettere le stoviglie a lavare.
Per forza Anko voleva a tutti i costi avere contatti con Kirie e fare la Samurai devota: con quei dettami in testa veniva d'obbligo.
E dire che sua nonna lo aveva anche avvertito che i Minazuki seguivano ancora certi tipi di ideologie ma non credeva anche le più giovani.
Tralasciando, venne l'ora del dolce, che forse avrebbe per lo meno fatto cadere momentaneamente il problema "Nozze".

Ma... ma... è buonissima!

Ti ringrazio!
... Ehi rallenta!
Ne vuoi altro? Sì d'accordo ma non esagerare altrimenti poi sono guai...


In realtà Itsuki già prevedeva quei guai ed anche piuttosto bene: guai che potevano essere chiamati anche indigestione.
Anko era abituata ad una dieta equilibrata, soprattutto povera, fatta di sostanze semplici e ad alto tasso digestivo.
La Nutella, il mascarpone, le uova, messi tutti assieme, non erano poi un mix tanto facile da assimilare.
L'Ignis però, previdente, una volta congedata sul divano la femmina, si mise a cercare l'antidoto a ciò che era sicuro sarebbe arrivato di lì a poco.

40 Minuti Dopo

C***o che male!
Mi hai... Avvelenata Amakura... Ammettilo!
Mi viene... da vomitare...


Stava fuori, all'aperto, prendendo un po' d'aria, quando la voce della Minazuki lo raggiunse.
Un sorriso divertito gli comparve sul volto, mentre tornava dentro casa, raggiungendola.
Anko se ne stava piegata, con aria dolorante e la pancia che emetteva suoni molesti e pericolosi.
Ecco il risultato di tonno su tonno per settimane e poi un pasto decente e pure un po' pesante.

Ma quale veleno, te lo avevo detto di limitarti, ingorda golosa!
Adesso aspettami, ti farò sentire meglio in meno di cinque minuti...
Una bomba fatta bene e vedrai come passerà tutto...
Resisti ancora poco...


Una bomba? Cos'era una bomba? Voleva metterle un esplosivo in bocca?
Tornato in cucina, prese un barattolo, un bicchiere, acqua effervescente, mezzo limone.
Portò il tutto in salotto, posando le cose sul tavolino, chiedendole intanto di provare a mettersi seduta.
Il barattolo presentava al suo interno delle sorte di scaglie bianche polverose, dall'odore vagamente acidulo.

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Di solito basta metterne in acqua liscia un paio di cucchiaini...
Ma mia madre ha perfezionato la formula a modo suo...
Così è stata creata la "Bomba"...
Non ti sarai mai sentita tanto libera in di stomaco in vita tua!


Verso ben quattro cucchiaini di scaglie dentro il bicchiere di acqua già gassata di suo.
Mentre cominciava a friccicare, Itsuki ci spremette pure mezzo limone.
Nell'arco di pochi attimi quel bicchiere sembrava traboccare di schiuma frizzante.
Le mise in mano il bicchiere mentre ancora si agitava il composto dentro, ordinandole di mandare tutto giù subito.

Anche se senti ancora qualche cristallo, tu manda giù lo stesso, vai vai vai vai!

Finito il bicchiere, Itsuki le disse di mettersi in piedi e cominciare a camminare in cerchio attorno al divano.

Non ti sto prendendo in giro, cammina cammina...
Oh e ti avverto: semmai dovessi sentire salire su un rutto epico, lascialo andare!
Non mi scandalizzo e poi è quello il modo per capire se sta facendo effetto!
Una Bomba non è una Bomba se non si sente l'esplosione, no?


Si mise a braccia conserte, aspettando solamente che alla fine Anko cedesse al bisogno di "ruggire".
Era matematico: la Bomba funzionava sempre, bastava solo avere la pazienza di lasciarla innescare.
Non appena la Minazuki emise il fatidico ruttone, Itsuki sorrise soddisfatto.
Problema risolto, stomaco di nuovo normale.

Adesso pensiamo un attimo a dove farti dormire...

Perché era scontato che non avrebbero dormito assieme.

Ah beh giusto!

Illuminato da un'idea balenata all'attimo, Itsuki si fece seguire da Anko fino ad una delle stanze della casa che teneva sempre chiuse.
Nemmeno quando ella era in forma di gatta ci era mai entrata o aveva visto cosa ci fosse all'interno.
Questo perché l'Amakura la teneva esclusivamente per quando la nonna decideva di passarlo a trovare... Ed una volta anche il nonno.
Aperto l'ingresso scorrevole, la Minazuki poté ritrovare un po' delle sue tradizioni dentro quella porzione di casa.

Quando i miei nonni venivano a trovarmi li alloggiavo sempre qui, ma visto che ad ora è libera... Ti piace?

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... Un attimo che controllo dentro l'armadio.
Dovrei sempre tenere un futon pulito per ogni evenienza...
... Infatti, eccolo qui!
Un minuto e te lo sistemo...


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Ecco fatto.
Tanto poi, per quanto riguarda le altre camere, il bagno, sai benissimo come orientarti.
... Ah già, quasi dimenticavo: adesso posso togliere la lettiera!
Sempre che tu non ti ci sia troppo abituata!


Tanto, considerando il tipo di cibo ingerito quella sera, era abbastanza certo che il bagno lo avrebbe usato giusto per la pipì.
Dopo la piccola presa in giro, Itsuki la lasciò un attimo da sola, si andò a lavare i denti e a dare una piccola sciacquata generale.
Successivamente diede ad Anko uno spazzolino nuovo comprato in più per sé tempo prima e le fece vedere dove fossero i vari saponi.
Sapeva bene che lei già conoscesse la disposizione, ma doveva far finta di nulla, giusto?

Bene, questo è quanto.
Adesso penso proprio sia il caso di andarsene a riposare.
Benvenuta allora e come ti ho già detto, resta tutto il tempo che ti serve.
Ti auguro una buona notte, Anko.


Poteva anche voler continuare a chiamarlo "Amakura", ma lui avrebbe proseguito ad usare solo il nome.
Dopo un morbido sorriso, Itsuki se ne andò via, levandosi la maglietta mentre entrava dentro la propria stanza.
Rimasto solo in boxer bianchi, si infilò sotto le coperte e mise le braccia conserte dietro la testa, osservando il soffitto.
Nel silenzio e nel buio, una smorfia ironica gli nacque praticamente spontanea.

Ahpperò... Mica male come moglie... Ahahah!

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 14/07/2018, 1:12
da Anko
Parlare e confidarsi con Itsuki servì alla Minazuki per prendere finalmente una decisione: doveva avere un confronto con Kirie. Non voleva lasciar perdere tutto senza prima averla incontrata, senza aver rievocato quei ricordi del passato, senza averle rinnovato l'offerta di esserle sempre fedele, in ogni circostanza, e di volerla proteggere se mai si fosse trovata in pericolo. Faceva presto a parlare l'Amakura che Anko doveva andare avanti per la propria strada. Era stata cresciuta in quel modo per 30 anni, difficile ora cambiare completamente rotta anche perché dove mai sarebbe potuta andare? Inoltre c'era anche un'altra questione da considerare: l'Ignis sembrava essersi invaghito di lei e glielo dimostrò in vari modi. Facendole complimenti, dimostrandosi geloso del suo migliore amico, invitandola ad allenarsi insieme... tanti piccoli segnali INNOCENTI, ma che Anko interpretò in maniera sbagliata, credendo di trovarsi di fronte una persona disposta a prenderla con sé come sua moglie.

Basta che non gli fai girare un po' troppo la testa!

Non hai nulla da temere...
In fondo... Hai tutti i diritti di reclamare ciò... Ciò che è tuo... Quando vuoi...


Ciò che è mio?
Non ti sto seguendo più...
... Perché dovrei temere?


Se anche lui si facesse avanti, io sarei costretta a rifiutare no?
Perché l'unico che ha il diritto di sposarmi, sei tu.
Mi hai sconfitto in battaglia, quindi ora dovrò seguire le tue volontà.


Lo disse con il tono di chi considerava tale assioma una cosa ovvia e scontata. La stessa cosa non era invece per l'Amakura, che in un battibaleno le fece comprendere di non aver mai pensato a quella eventualità.

... Stai dicendo sul serio?

Sì, io non scherzo mai su queste cose.

Quindi visto che ti ho sconfitta, io in qualsiasi momento potrei reclamarti come moglie?

Certo, anzi strano che tu non lo abbia fatto subito.

E tu mi verresti a dire che non ti opporresti in alcun modo?

Non ho alcun diritto di scegliere.

... Che cosa significa che non hai il diritto di scegliere?!

Ma lo conosci il giapponese o devo farti una lezione di semantica?!

Lui usciva fuori dai gangheri e lei usciva fuori dai gangheri appresso a lui. Erano due caratteri buffi, che avendo in comune l'elemento potevano andare a fuoco all'istante.

... Ok ascolta, io non voglio sposarti, o meglio, ora non mi va di sposare nessuna!

Che cosa?!
Stai scherzando spero!


Non ho alcun diritto su di te e nemmeno mi interessa averlo.

Sì che ce l'hai, mi hai sconfitta!
Ora devi assumerti le tue responsabilità!


Tu hai la tua libertà di scelta e per di più dovresti volerti sposare qualcuno che ti interessa, non uno che ti ha sconfitta!

E chi meglio di te, considerando che sei l'unico che mi abbia mai battuta?!

Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante, imbarazzante per la Minazuki che si portò le mani alla bocca come se avesse appena rivelato qualcosa che non avrebbe dovuto. Ovvero il fatto che al momento non trovava proprio nessuno che fosse meglio dell'Amakura da sposare. Si era affezionata a Kisuke, ma Kisuke non era in grado di batterla e per lei era importante trovare qualcuno di tanto forte da saperla sconfiggere. Forse si lasciava influenzare troppo dal suo retaggio, ma la pensava in questo modo da trent'anni, quindi come si faceva a farle cambiare idea proprio in quel momento?

... Se tu non mi sposerai, non potrà farlo nessun altro.
Mi condannerai a vivere da sola, perché sei tu che mi hai tolto il mio onore e tu sei l'unico in grado di restituirmelo.
Se sei un vero uomo, devi dimostrarlo Amakura, sposando la donna che hai sconfitto.


... Guarda te cosa mi tocca sentire...

Sembrava esasperato e anche lei lo era, dal suo continuo rimandare l'inevitabile. Non che prima fosse venuta da lui con quell'intento, ma il fatto che l'Ignis l'avesse rifiutata le faceva venire la voglia di fargli rimangiare quel rifiuto. La stava insultando di nuovo, in quel modo, dicendole in pratica che non era abbastanza per lui. Dunque che cosa avrebbe dovuto fare? Dimostrargli magari le sue doti di perfetta moglie, una cosa in cui, ahimé, Anko peccava e non poco.
Meglio rimandare il discorso ad un altro momento, perché in quel momento il sorriso poteva riportarlo solamente il dolce preparato dall'Amakura. Una bontà senza precedenti che fece cascare la Minazuki nel peccato della Gola, per poi farla finire una quarantina di minuti dopo stesa dolorante sul divano di casa, con una bruttissima indigestione.

C***o che male!
Mi hai... Avvelenata Amakura... Ammettilo!
Mi viene... da vomitare...


Ma quale veleno, te lo avevo detto di limitarti, ingorda golosa!
Adesso aspettami, ti farò sentire meglio in meno di cinque minuti...
Una bomba fatta bene e vedrai come passerà tutto...
Resisti ancora poco...


B-Bomba???
Vuoi... aaah... Vuoi farmi saltare in aria?


Ma che cosa aveva capito? La Minazuki venne presto a sapere che la "bomba" altro non era che un digestivo molto potente, utilizzato spesso in Italia per liberare lo stomaco quando si aveva mangiato troppo. Il composto preparato da Itsuki sembrava una pozione, con tutte quelle bollicine che frizzavano, solleticandole il naso. Mandò giù tutto quanto, esattamente come le disse di fare l'Ignis, mettendosi poi in piedi e camminando intorno al divano, per far sì che l'intruglio facesse effetto.

Oh e ti avverto: semmai dovessi sentire salire su un rutto epico, lascialo andare!
Non mi scandalizzo e poi è quello il modo per capire se sta facendo effetto!
Una Bomba non è una Bomba se non si sente l'esplosione, no?


Ma che cosa stai dicendo?
Io queste cose non le...


BUUUUUUUUUUUURP


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Un rutto che fece tremare anche l'acqua. Epico. Forte. Da maschiaccio. E che la fece arrossire come una verginella pudica. Anko guardò sconcertata Itsuki, il quale probabilmente si sarebbe fatto una risata, complimentandosi con lei per i decibel raggiunti. Quello che non capiva, era che per lei fosse mortificante mostrargli una cosa del genere, considerando che avrebbe dovuto trovarla attraente come moglie. Li faceva i rutti, eccome. Specie quando si ubriacava con il saké. Ma di fronte al suo promesso sposo, uno di quell'entità, non l'aveva fatto mai.

Io... Io... È... È tutta colpa del tuo strano intruglio Amakura!
Guarda che cosa mi ha fatto fare!!!


Come se lei non fosse abituata a farli. Però, come le fece notare Itsuki, dopo quel ruttone gigante finalmente si sentiva meglio e con lo stomaco molto meno appesantito. Decise di andare avanti rispetto a quell'episodio, perché si era già guadagnata abbastanza vergogna senza bisogno di rimarcare il concetto. Purtroppo lei non sarebbe mai stata una Kirie, dolce, sempre femminile, indifesa. Era una guerriera ed era cresciuta in mezzo ai maschi, per questo il suo linguaggio era sempre sporcato da volgarità e oscenità, così come il suo modo di fare, per non parlare poi dell'essere indifesa. Gli unici ad essere indifesi erano coloro che avevano la sfortuna di scontrarsi con lei.
Terminata la digestione, l'Ignis la accompagnò nella camera degli ospiti, fatta interamente in stile giapponese. Era la prima volta che entrava lì dentro la Minazuki, rimanendo stupita dallo stile più simile a quello di casa propria rispetto a quello occidentale del resto della dimora. Non lo disse, ma era molto felice e stava meglio in un ambiente simile, perché lo sentiva più congeniale al suo. L'Amakura però lo avrebbe ugualmente percepito, grazie ai suoi elementi, molto più distesi e rilassati.

Ecco fatto.
Tanto poi, per quanto riguarda le altre camere, il bagno, sai benissimo come orientarti.
... Ah già, quasi dimenticavo: adesso posso togliere la lettiera!
Sempre che tu non ti ci sia troppo abituata!


Tzé!
Non l'ho mai usata, da quando sto con te.
Sei stato un vero sciocco a non notarlo.


Già, LUI era sciocco. Probabilmente il Vocal Coach si sarebbe fatto una risata interiore, augurandole la buonanotte prima di allontanarsi. Anche Anko rispose al saluto, inchinandosi e augurandogli un buon sonno, per poi spogliarsi ripiegando con cura i propri vestiti e riponendoli nell'armadio. Il giorno dopo sarebbe andata a prendere il resto della sua roba, che aveva nascosto insieme alla moto. Non gli aveva nemmeno chiesto un vestito di ricambio per la notte, ma dentro uno degli armadi c'era una sorta di yukata fatto di lino, pulito e profumato. Lo indossò, non avendo niente altro, poi si sistemò dentro il tatami, guardando il soffitto e pensando alle parole che Itsuki aveva detto riguardo al matrimonio. Non era davvero alla sua altezza? Avrebbe dovuto dimostrarglielo? Perché non voleva sposarla? Quesiti che non durarono molto, perché sentendosi finalmente a proprio agio, la Minazuki si addormentò drasticamente dopo nemmeno cinque minuti.

終わり

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 05/09/2019, 23:25
da Itsuki
Cascata della Valle
Foresta della Louisiana
Nei pressi di Baton Rouge
09/03/2114
Ore 07:30


Erano trascorsi quattro giorni dalla scommessa lanciata da Anko Minazuki e miseramente persa... Sempre da Anko Minazuki.
La donna aveva sfidato Itsuki a spezzare un albero di piccole dimensioni con un solo calcio, senza l'ausilio dell'energia da Demone, ovviamente.
Convinta di avere la vittoria in pugno aveva anche lasciato che l'Amakura decidesse la posta in gioco, una posta in gioco molto molto alta per una orgogliosa come lei.
Il risultato, dopo la bruciante perdita, era stato un tentativo dietro l'altro di sottrarsi ai propri doveri, opponendosi all'idea di scusarsi solennemente e chiamare l'Ignis "Oni-sama".

.........

Messa alle strette, infine, Anko aveva infine optato per una soluzione disperata, alimentata per divertimento dallo stesso padrone della casa ormai condivisa.
Una serie di altre scommesse, ognuna più difficile dell'altra, raddoppiando la posta in gioco, incrementando le chance per la Minazuki di sottrarsi dalla sconfitta.
Tegole spaccate con il singolo colpo di taglio, lastre distrutte da potenti ginocchiate... Insomma, nelle ultime ore Itsuki si era cimentato in prove a dir poco esagerate.
Il vero problema però era che pur essendo esagerate, il Vulcano le aveva comunque superate tutte, mettendo sempre più in crisi una Anko sull'orlo della crisi nervosa.

.........

L'ultima prova (nel senso l'ultima escogitata, ma si sperava anche l'ultima nel vero senso della parola) si stava svolgendo nel fitto di una boscaglia lontana da casa.
Il corpo allenato dell'Amakura se ne stava sotto il getto di una cascata, costantemente bagnato e solcato sulla pelle dall'acqua scrosciante.
Fin lì tutto ok, apparentemente niente di assurdo... Se non fosse che lì seduto su quella roccia ci stesse dalla sera prima.
Anko lo aveva sfidato a rimanere in meditazione sotto la cascata per ben dodici ore filate, dalle sette e mezza del giorno precedente alle sette e mezza della mattina seguente.

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Bibip... Bibip... Bibip... Bibip...

La sveglia, posta sul polso di Anko, rimasta lì tutta la notte in una tenda da campeggio, suonò, decretando lo scadere del tempo.
Per sua somma sfortuna e possibile incredulità, Itsuki era rimasto esposto all'erosione idrica per le dodici ore stabilite senza muoversi, aprire gli occhi o sgranchirsi le ossa.
Il corpo di quell'uomo era seriamente temprato nelle fiamme dell'Inferno della mitologia giapponese, non poteva esserci altra scelta.
Tuttavia, non appena ascoltò quella meravigliosa nenia, l'Amakura spalancò gli occhi all'attimo, assumendo una posa incurvata e un'espressione ebete di puro godimento.

Wuooohh!
... C***o, finalmente...
... Pensavo avessi disattivato l'orologio apposta...
... Non ce la facevo più, dovevo assolutamente stiracchiarmi!


Sbuffando, Itsuki fece moltissima attenzione ai propri movimenti perché era facile che incorresse in qualche crampo o strappo muscolare se si fosse spostato troppo in fretta.
Uscito dalla cascata e raggiunta la vicinanza con la tenda da campeggio e, di riflesso, la stessa Minazuki, l'Ignis tese il braccio aspettando che gli passasse l'accappatoio.

Grazie!

Sorridente e strafottente, poté dunque coprirsi iniziando ad alimentare il Fuoco nel suo Spirito per evitare assolutamente alcun tipo di raffreddamento.
Era stato onesto e leale, durante la prova non aveva per niente usato l'Elemento, ma adesso era vincitore, poteva fare come volesse.

Dodici ore precise, come deciso da te, An-chan, visto?
Ricapitolando tutto, a questo punto dovresti...
... Inginocchiarti, prostrarti solennemente, chiedere scusa ad Oni-sama per essere stata una stolta miscredente...
Decretando gli Amakura come famiglia marziale più forte in assoluto in tutto il Mondo Magico...
E ultimo ma non per importanza... In tutto ciò dovrai indossare orecchie, guanti a zampa, collarino con campanellino e coda da neko!
... Mi è mancata così tanto la mia adorata Meisa!
Merito proprio di rivederla dopo dodici lunghe ore di meditazione, anzi, ripensare alle sue adorabili fusa mi ha spinto ad arrivare dritto dritto fino al traguardo!


Detestabile, essenzialmente detestabile, ma c'era pure da dire che un pochino la Minazuki se la fosse cercata.
Kisuke purtroppo aveva abbandonato Itsuki da solo in quel folle periodo, adducendo problematiche lavorative importanti in Europa.
Nessuno poteva immaginare che si fosse quasi spaccato una gamba per cercare di emulare il migliore amico e così sorprendere la bella samurai senza onore.
Peccato, sarebbe stato davvero esilarante condividere certe scene con il Danma.

Urca, muoio di fame!
Cosa ne diresti di una sostanziosa colazione?
Dai non fare quella faccia...
... Riuscivo a sentire il tuo stomaco brontolare anche con la cascata di sottofondo...


Non aveva toccato cibo neanche a cena al solo scopo di restare fissa a guardarlo per ogni minuto aspettando che cedesse.
Inoltre, non avendo riposato per nulla la pancia reclamava che energie ausiliarie giungessero perlomeno dal cibo.
Ovviamente ad Itsuki non andava per niente di cucinare, troppo stanco e a dire la verità pure un po' incriccato.
Meno male che non aveva turni per quel giorno e si sarebbe potuto dedicare ad una sonora e lunga dormita per tutto il pomeriggio.
Con una Anko forse ancora zitta ed inviperita ma sostanzialmente affamata, l'Amakura avrebbe guidato il percorso fino ad una caffetteria di sua conoscenza.
La cameriera conosceva alla perfezione i suoi gusti e le sue solite scelte, per questo il giovane uomo non dovette nemmeno aprire bocca.
Che la Minazuki invece ordinasse in base al proprio appetito... E in base alla propria dieta stretta e ferrea.

Immagine

Grazie Caitlyn...

Di nulla bel fusto!
... Oh, forse sono stata maleducata?
È la tua fidanzata?


E come sempre avveniva, Anko avrebbe di sicuro detto le stesse solite frasi a scelta tra "futura sposa", "fidanzata ufficiale", "presto sua consorte" o qualsiasi altra cosa simile...
... E imbarazzante, tanto da spingere Caitlyn a scusarsi ancora di più, garantire un piccolo sconto ed allontanarsi con il volto basso.

... Mi metteva sempre dei condimenti o porzioni extra e tu mi hai appena fatto giocare questi bonus, te ne rendi conto?

Scosse il capo, iniziando a mangiare alla grande quel bel piatto pieno di alimenti tra il dolce e il salato.
In verità il buonumore non arrivava solo dalla tanto sognata colazione quanto dalla prospettiva di vedere Anko pagare le proprie penitenze accumulate di scommessa in scommessa.
Ma anche in quel caso, non poteva proprio sperare di riuscire a chiudere la questione così in fretta.
Da un lato era esasperante, dall'altro sotto sotto le dava spago perché in un certo senso lo aiutava ad allenarsi più duramente del solito.

Ma non mi dire?
Credevo quasi che stessi per arrenderti definitivamente...
... Ehi, guarda che ora come ora sono ancora prezzi da pagare piuttosto bassi e tranquilli...
Decidendo di raddoppiare potresti ritrovarti con una pena ancora più grossa e rischiosa...


La fissò attentamente negli occhi, quasi minaccioso, come se stesse già pensando a qualcosa e nulla che fosse scherzoso o leggero.
Nel suo sguardo scuro era facile scorgere forse una sottile luce di lussuria e depravazione, tutte cose abilmente architettate a monte da un sadico Amakura.
Voleva che la donna fosse fermamente convinta di ritrovarsi con qualche penitenza a luci rosse, giusto per sondarne un po' le reazioni.
... Ma nel caso in cui avesse scelto ugualmente di andare avanti, impaurita o meno...

D'accordo, scegli con moltissima attenzione allora, aspetterò che tu mi faccia sapere, ma se vuoi un consiglio prenditi del tempo per riflettere ok?

Sfornarne una dietro l'altra non aiutava, perché finiva sempre per trovare delle prove tutto sommato gestibili, riprova il fatto che fino a quel punto avesse sempre perso.
Se voleva sperare di farcela, allora doveva impegnarsi di più e non fermarsi alle prime ipotesi vagliate, né quelle proposte dallo stesso Itsuki.
In ogni caso, era facile restare ancora un po' scossi dall'averlo visto rimanere immobile per tutte quelle ore senza alcun segno di cedimento.
Nell'ottica di Anko determinate parti del corpo già dopo circa quattro ore avrebbero dovuto iniziare a urlare doloranti, ma perché con lui non era successo?

Diversi sport, semplice.
Vedi, nella mia vita ho praticato una marea di discipline sportive diverse.
Gli sport non solo divertono ma aiutano anche ad allenare muscoli normalmente difficili da rinforzare solo con le arti marziali.
Ecco, perché ogni tanto non vieni con me in piscina e ti fai qualche vasca? Potrebbe esserti davvero utile, visto che punti alla massima perfezione fisica...


Il nuoto era considerato lo sport forse più completo per coloro che sognavano di non tralasciare nemmeno una zona del corpo.
Forse giusto i bicipiti venivano considerati poco, ma di certo per Anko non era la parte più interessante, lei votata principalmente sul lato elastico e veloce del combattimento.
Cosce, glutei, addome, spalle e muscoli dosali ne avrebbero giovato tantissimo, ma perché allora non accettare all'istante la proposta?
C'era forse qualcosa che la bloccasse in qualche modo dall'opportunità di incrementare ancora di più il proprio apice strutturale?

Beh?
Cos'è tutta questa esitazione?
Se ti manca il costume lo si può procurare in fretta, come se avessi speso pochi soldi per te nelle ultime settimane...
... Quasi mi fai sospettare che tu non sappia nuotare!


La mise giù a scherzo, aspettandosi una reazione delle sue, un po' infuriata e parecchio infastidita.
Ma a prescindere da come si fosse comportata, fu anche la triade dei suoi Elementi a parlare chiaro, lasciandolo interdetto col boccone di uova lasciato a mezz'aria.

Aspetta aspetta aspetta... Tu non sai nuotare?!

Assottigliò le sopracciglia come se facesse fatica a crederci.
Anko Minazuki, la valorosa e poderosa guerriera, che andava giù facendo le bollicine se buttata in acqua dove non si toccava.

... No no, per carità, non c'è niente di male... Se hai meno di quattro anni...
Ok ok ok ok, ritiro tutto, ritiro tutto, buona, stai buona, che altrimenti oltre a non darmi più le porzioni bonus finiscono pure per bandirmi dal locale a vita!
... Senti, secondo me ci perdi parecchio a non sfruttare il nuoto per temprare il tuo fisico e sarebbe un vero spreco, visto l'ottimo lavoro che hai svolto fino ad ora, no?
Perché non ti fai insegnare a nuotare? Ero Presidente del Club di Atletica alla Musashi, non avrei problemi ad essere un validissimo Sensei!


Sì, in un certo senso Anko sapeva perfettamente come riempire la vita un po' vuota e monotona di Itsuki.
Era una mina vagante, sempre pronta a prendere d'aceto e con una mentalità alle volte fuori dal mondo e troppo impostata sul 1400.
Tutte caratteristiche che mettevano paura a chiunque, ma non al Demone Ignis, troppo impegnato a riderci su ricordando che razza di scapestrato fosse qualche anno prima.
Di certo non ne era innamorato come un certo migliore amico, ma poteva tranquillamente ammettere che in breve quella assurda combattente gli fosse entrata parecchio in simpatia.
Cosa decidesse di fare lei a quel punto era però un vero mistero.
Fuoco, Vento e Terra agivano indisturbati, imperversando in lei durante la riflessione su come rispondere ad una proposta tanto improvvisa quanto allettante.
... Quale verdetto avrebbero raggiunto i Tre assieme alla loro esagitata Sovrana?

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 06/09/2019, 23:48
da Anko
2114年 03月09日
Cascata della Valle
Foresta della Louisiana
Ore 07 Minuti 30


ZZZZZZ... ZZZZZZZ...

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Era crollata all'incirca qualche ora prima dell'alba, addormentandosi con la tenda aperta, dentro il sacco a pelo steso appositamente a terra per lei. Non era riuscita a resistere al sonno la Minazuki, indebolita anche dal suo aver saltato ogni possibile pasto per essere sicura che Itsuki non barasse e rimanesse fisso nella sua posizione a meditare. I suoni della natura avevano conciliato facilmente l'avvento di Morfeo: Anko aveva combattuto finché aveva potuto, ma dopo un'intera giornata passata ad osservare l'Amakura immerso nella più completa meditazione, anche lei si era sentita stanca e gli occhi le si erano chiusi senza che ella riuscisse a fare niente per contrastare il tutto.
Tante scommesse si erano susseguite nel corso di quei giorni. Era iniziato tutto in maniera quasi innocente, con la grande guerriera giapponese incredula delle doti e capacità dell'Ignis del Fuoco. Era stato troppo spavaldo Itsuki a credere di poter abbattere un albero con un calcio, ma quando Anko lo aveva visto fare sotto i suoi occhi, non era riuscita a credere a ciò che aveva visto. Peggio, non solo era rimasta completamente attonita ma si era anche... Eccitata.
La forza di quell'Amakura le faceva sangue e quando questo accadeva, sentiva qualcosa di strano una sorta di bollore nelle vene, alimentato da una forza ventosa piuttosto prepotente. Non aveva mai imparato a convivere con i doni che il Mana le aveva assegnato perché sostanzialmente era stata assorbita dai propri problemi per pensare al Conflux. L'Uragano le aveva dato il proprio indirizzo, qualora la giovane donna avesse voluto scappare da lui per scambiare due chiacchiere, ma Anko non aveva ancora avuto il coraggio di spostarsi in giro per il mondo, avendo delle priorità al momento piuttosto forti.
Parlare con Kirie Kurosawa, ad esempio, chiederle perdono per aver fallito nel suo compito di proteggerla ed accettare di farsi da parte nel caso in cui ella avesse voluto un Amakura al suo fianco come Guardiano. A nulla erano valse le parole del Vulcano per spiegarle che ella non avesse bisogno della protezione di nessuno. La Minazuki non aveva fiducia in lui ed in più desiderava sentire determinate parole direttamente dalle labbra della sua padrona. Una padrona che al momento era ancora lontana, ignara di tutto, mentre la guerriera giapponese si dilettava a passare il tempo scommettendo a più riprese contro il suo acerrimo nemico e nemesi.

Bibip... Bibip... Bibip... Bibip...


... ZZZZ... EH?
Sono sveglia! Sono sveglia! Sono sveglia...


Indossò una giacca sportiva, perché l'aria fredda del mattino si faceva sentire in quelle ore così cruciali. Spense la sveglia dell'orologio da polso che le aveva prestato lo stesso Itsuki, fiondandosi fuori dalla tenda per controllare che il suo rivale fosse ancora in meditazione oppure, cosa più plausibile, che si fosse infine arreso. Ma quando Anko vide con i suoi occhi l'Amakura nella stessa identica posizione in cui lo aveva lasciato poco prima di addormentarsi, un'espressione di stupore -l'ennesima- si palesò sul suo volto, mentre incredula si avvicina all'uomo, non riuscendo a capacitarsi di come egli avesse fatto a resistere così a lungo.

No... No... No!
Ma come C***O è possibile?!


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Wuooohh!
... C***o, finalmente...
... Pensavo avessi disattivato l'orologio apposta...
... Non ce la facevo più, dovevo assolutamente stiracchiarmi!


Mancavano le parole alla Minazuki, per questo non disse nulla mentre quello sguardo incredulo ancora permeava i suoi occhi a mandorla. Iniziava a sentire la disperazione salire a livelli insopportabili. Lo aveva sfidato in ogni possibile modo, sperando di vederlo crollare, sperando di non dover pagare penitenza, ma lungi dall'essere riuscita a scalfire l'uomo, ella aveva aumentato il proprio debito con Itsuki sempre di più, sebbene non si trattasse affatto di somme in denaro.
No, ciò che il bastardo di un Amakura le aveva chiesto erano tutte ferite all'orgoglio che ella non riusciva a sopportare. Non riusciva a piegarsi di fronte a lui, non riusciva a cedere e pur sapendo che una guerriera d'onore avrebbe dovuto riconoscere i propri errori ed ammetterli, per lei risultava talmente tanto difficile farlo che ormai preferiva la scorciatoia di un'ulteriore scommessa, piuttosto che pagare il dovuto.

Dodici ore precise, come deciso da te, An-chan, visto?

M-mi sono addormentata!
Come faccio a sapere che non hai barato?!


Ricapitolando tutto, a questo punto dovresti...
... Inginocchiarti, prostrarti solennemente, chiedere scusa ad Oni-sama per essere stata una stolta miscredente...
Decretando gli Amakura come famiglia marziale più forte in assoluto in tutto il Mondo Magico...
E ultimo ma non per importanza... In tutto ciò dovrai indossare orecchie, guanti a zampa, collarino con campanellino e coda da neko!
... Mi è mancata così tanto la mia adorata Meisa!
Merito proprio di rivederla dopo dodici lunghe ore di meditazione, anzi, ripensare alle sue adorabili fusa mi ha spinto ad arrivare dritto dritto fino al traguardo!


...Kisama...

La stava prendendo in giro, si divertiva a farlo da quando lei gli aveva rivelato la sua identità. Non era passato un solo giorno senza che Itsuki la tormentasse, facendole perdere la pazienza, istigandola all'omicidio e rompendo la sua personale pace interiore. Ogni volta che c'era lui nei paraggi la Minazuki si surriscaldava: perdeva il controllo di sé, il viso si imbronciava, lo sguardo diveniva torvo e cosa peggiore ogni suo pensiero veniva rivolto verso il proprio nemico e futuro marito, che ancora non si era deciso a fissare una data.
La cosa che bruciava più di tutte forse era proprio che l'Amakura non avesse alcuna intenzione di sposarla: non solo quindi le aveva tolto l'onore, ma si rifiutava anche di adempiere ai propri doveri, condannando la guerriera giapponese ad una vita misera, disonorata e in solitaria, senza un marito accanto che le restituisse la sua dignità. Un modo di pensare molto all'antica, troppo all'antica forse, ma di certo a nulla erano valsi i discorsi di Itsuki né quelli di Kisuke per farle cambiare idea. Avrebbe anche potuto lasciar perdere la giovane donna, se l'Ignis del Fuoco non avesse osato mancarle di rispetto asserendo che non voleva sposarla per niente. A quel punto era stato facile cadere nel vizio e importunare l'uomo, cercando di spingerlo a compiere il proprio dovere.

Urca, muoio di fame!
Cosa ne diresti di una sostanziosa colazione?
Dai non fare quella faccia...
... Riuscivo a sentire il tuo stomaco brontolare anche con la cascata di sottofondo...


Non rispose nulla, girando i tacchi per andare verso la tenda e mettere furiosamente ogni cosa a posto. Il cuscino del sacco a pelo faceva un po' di capricci nel voler entrare all'interno della sua custodia, ma Anko fu pronta a tirare una serie di cazzotti piuttosto veloci, immaginandosi la faccia di Itsuki al posto del povero cuscino. Aveva fame, stava letteralmente morendo, ma non riusciva a non distogliere i pensieri da ciò che aveva visto. Che lo volesse o meno, l'Amakura era incredibile sul piano fisico, incredibile ed in apparenza imbattibile. Non riusciva a trovargli un solo difetto sotto quel punto di vista e cosa anche peggiore, più ne vedeva la forza e più si sentiva attratta da lui fisicamente.

Allora Anko, quando pagherai la tua penitenza?

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Te lo puoi scordare Amakura!

Seguì il Vulcano fino all'interno di una tavola calda, silenziosa e immusonita. Aveva una gran fame, ma aveva scoperto a sue spese che il cibo occidentale facesse male al suo organismo, rallentandone tutti i processi. Dunque disse di sì alle uova, alimento ricco di proteine, ma rinunciò al bacon, ai waffle e alle salsicce. Purtroppo non vendevano riso, né alghe, né verdure miste e non c'era nemmeno del té caldo decente! Anko dovette accontentarsi di ordinare quello in buste, di accompagnare l'uovo a del semplice pane tostato e a rinunciare a tutto il resto, per evitare complicazioni digestive nel corso dei giorni successivi.

Grazie Caitlyn...

Di nulla bel fusto!
... Oh, forse sono stata maleducata?
È la tua fidanzata?


Sono la sua promessa sposa.

La cameriera sembrò imbarazzata dall'uscita che ebbe la Minazuki, ma quest'ultima non comprendeva il perché. Aveva solo detto la verità, lei era la promessa sposa di Itsuki, quindi perché sentirsi così tanto a disagio?

... Mi metteva sempre dei condimenti o porzioni extra e tu mi hai appena fatto giocare questi bonus, te ne rendi conto?

Ma che cosa stai dicendo?
Io non ho fatto niente!
Sei tu al massimo che dovresti smetterla di fare il pavone in giro con le altre, sapendo che hai una futura moglie da sposare.


Non era molto pratica con i modi di dire, ma almeno si faceva comprendere, anche se spesso era difficile fare il contrario. Riuscire a capire come ragionasse la mente di quella trentenne era davvero un delirio, non tanto per le fisime quanto per la logica che rispecchiava il modo di pensare dell'epoca sengoku giapponese. Iniziò a mangiare la Minazuki, convinta di aver risposto a tono all'Ignis, concentrando i propri sforzi nel non fare a pezzi le uova strapazzate nel suo piatto e nel trovare una sfida adeguata che potesse mettere in ginocchio Itsuki una volta per tutte.

E comunque sono pronta a scommettere di nuovo!

Ma non mi dire?
Credevo quasi che stessi per arrenderti definitivamente...


Io non mi arrendo MAI.

... Ehi, guarda che ora come ora sono ancora prezzi da pagare piuttosto bassi e tranquilli...
Decidendo di raddoppiare potresti ritrovarti con una pena ancora più grossa e rischiosa...


Smettila di fare il viscido, non mi fai paura!
Questa scommessa si farà, punto e basta.


D'accordo, scegli con moltissima attenzione allora, aspetterò che tu mi faccia sapere, ma se vuoi un consiglio prenditi del tempo per riflettere ok?

Non rispose nulla, non volendo dargli ragione nemmeno quando l'uomo le dava dei consigli saggi. Aveva passato l'intera notte a guardarlo e non aveva fatto o emesso un fiato. L'aveva battuta persino nella corsa, riuscendo ad avere un battito più regolare del suo e quando aveva messo alla prova la durezza dei suoi addominali, aveva sopportato ogni suo colpo senza sbuffare aria dalla bocca. Come diavolo era possibile che lui riuscisse in tutto ciò, stando sempre un passo avanti rispetto a lei, nonostante gli sforzi e gli allenamenti della Minazuki fossero forse pure più intensi dei suoi?

Diversi sport, semplice.
Vedi, nella mia vita ho praticato una marea di discipline sportive diverse.
Gli sport non solo divertono ma aiutano anche ad allenare muscoli normalmente difficili da rinforzare solo con le arti marziali.
Ecco, perché ogni tanto non vieni con me in piscina e ti fai qualche vasca? Potrebbe esserti davvero utile, visto che punti alla massima perfezione fisica...


No... Non credo che ce ne sia bisogno, grazie.

Beh?
Cos'è tutta questa esitazione?
Se ti manca il costume lo si può procurare in fretta, come se avessi speso pochi soldi per te nelle ultime settimane...
... Quasi mi fai sospettare che tu non sappia nuotare!


Gli elementi della Bendetta dal Mana iniziarono a trillare impazziti, urlando a tutto spiano la verità di quelle parole. Non che Anko si fosse mai vergognata di ammetterlo, ma dal tono usato dall'Amakura pareva quasi che fosse una cosa sbagliata. Non volendo apparire come una stupida preferì rimanere in silenzio, un silenzio però che venne subito interpretato come un no dal Demone Ignis.

.........

Aspetta aspetta aspetta... Tu non sai nuotare?!

Beh?!
Cosa c'è di male?
Tante persone non sanno nuotare, non è una cosa strana!


... No no, per carità, non c'è niente di male... Se hai meno di quattro anni...

Amakura!
Tu... grandissimo bastar...


Ok ok ok ok, ritiro tutto, ritiro tutto, buona, stai buona, che altrimenti oltre a non darmi più le porzioni bonus finiscono pure per bandirmi dal locale a vita!
... Senti, secondo me ci perdi parecchio a non sfruttare il nuoto per temprare il tuo fisico e sarebbe un vero spreco, visto l'ottimo lavoro che hai svolto fino ad ora, no?
Perché non ti fai insegnare a nuotare? Ero Presidente del Club di Atletica alla Musashi, non avrei problemi ad essere un validissimo Sensei!


Farmi insegnare qualcosa da un Amakura?
Piuttosto LA MORTE!


Forse era stata un po' troppo precipitosa nel rispondere, ma l'idea di accettare non era così allettante come pensava Itsuki. C'era di mezzo probabilmente la permalosità della Minazuki, che non voleva sentirti presa in giro da un uomo che credeva l'avrebbe tormentata per tutto il tempo del corso. Immaginava che fosse quella un'ottima occasione per l'Ignis di prendersi ancora gioco di lei e dato che nell'acqua ella non si sentiva affatto a proprio agio, rischiava di fare ancora di più la figura della stupida, cosa che proprio non le andava. Analizzando però la questione non attraverso il Fuoco ed il Vento, ma la Terra, la questione assumeva tutto un fascino molto particolare. Se veramente lo sport l'avrebbe aiutata a migliorarsi come i suoi allenamenti di solito non riuscivano a fare, perché dire di no a priori? Itsuki non era il massimo degli insegnanti, ma visto quanto lui era forte, poteva carpirne i segreti e da lui stesso imparare i suoi punti deboli. Insomma, man mano che i secondi passavano, l'idea dell'uomo non appariva più così tanto malvagia, al punto da spingere la Minazuki a ritrattare quanto detto in precedenza.

... Però per questa volta... Potrei anche fare un'eccezione...
... Se pensi che possa... davvero... Aiutarmi...


Continuava a fissare il piatto, non volendo ammettere che fosse stato gentile a proporlo. Rimaneva sempre il discorso delle prese in giro, ma quelle avrebbe potuto metterle in chiaro subito che al primo insulto od offesa arrecatole, avrebbe mollato all'istante.

Se accetto, però, voglio che mi giuri solennemente che non mi prenderai in giro in nessun modo!
Voglio la tua parola Amakura e questa volta cerca di mantenerla, non come stai facendo con il matrimonio...

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 07/09/2019, 17:56
da Itsuki
Sono la sua promessa sposa.

Anko sapeva sempre perfettamente come creargli problemi e la cosa bella era che quella consapevolezza fosse assolutamente inconscia.
Per lei erano parole giuste, parole non espresse per allontanare concorrenza o evitare che ad Itsuki portassero porzioni extra di cibo e quindi fargli una cattiveria.
La Minazuki era ancora fortemente legata al concetto per cui l'Amakura, avendola sconfitta, doveva ora sposarsela, così da restituirle l'onore perduto.
Peccato che l'Ignis non avesse ancora la minima voglia di stringere un simile rapporto con una tale mina vagante.

... Mi metteva sempre dei condimenti o porzioni extra e tu mi hai appena fatto giocare questi bonus, te ne rendi conto?

Ma che cosa stai dicendo?
Io non ho fatto niente!
Sei tu al massimo che dovresti smetterla di fare il pavone in giro con le altre, sapendo che hai una futura moglie da sposare.


Davvero?
Sono destinato a sposarmi con qualcuna?
Non tenermi sulle spine allora, presentamela!


Probabilmente la scena successiva sarebbe stata una cosa del genere...

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Itsuki si divertiva a farla innervosire ma allo stesso tempo difficilmente si lasciava avvolgere del tutto da quell'apparente buonumore.
C'era sempre un fondo di amarezza o tristezza che lo catturavano in alcuni attimi della giornata ma non permetteva mai alla Minazuki di accorgersene.
Attraverso l'analisi del suo Elemento, anzi, di tutti e tre, l'Amakura aveva capito quanto fosse in difficoltà la donna e quanto vivesse male quella condizione strana e improvvisa.
Non voleva appesantirla, anzi, al massimo aiutarla a risollevarsi, anche a costo di finire per dare luogo a sfide su sfide.

... Ehi, guarda che ora come ora sono ancora prezzi da pagare piuttosto bassi e tranquilli...
Decidendo di raddoppiare potresti ritrovarti con una pena ancora più grossa e rischiosa...


Smettila di fare il viscido, non mi fai paura!
Questa scommessa si farà, punto e basta.


Anche se potesse significare che, a parte la tenuta da Neko, tu sotto non debba portare nient'altro?

Completamente nuda con solo una coda, delle orecchie, dei guanti zampa ed un collarino con campanello.
Sarebbe bastata come provocazione affinché Anko si arrendesse e decidesse di tirarsi indietro?
No, naturalmente no, troppo semplice, ella voleva farcela ad ogni costo.
Doveva in tutti i modi arrivare a non doverlo mai chiamare "Oni-sama" ed inginocchiarsi rispettosamente di fronte a lui.

D'accordo, scegli con moltissima attenzione allora, aspetterò che tu mi faccia sapere, ma se vuoi un consiglio prenditi del tempo per riflettere ok?

Per forza, adesso che la donna sapeva a cosa potesse andare incontro, era meglio che sviluppasse con larga attenzione la giusta idea per la vittoria.
Il grosso problema stava principalmente nel fatto che Itsuki avesse curato ogni muscolo del corpo, allenando ogni zona attraverso sport di tutti i tipi.
Non esisteva una singola parte dell'Ignis che non fosse temprata al meglio delle potenzialità umane, rendendolo virtualmente invincibile.
Se a questo poi si aggiungeva un rigoroso allenamento marziale degno della famiglia Amakura, il problema si faceva ancora più insormontabile.
Essenzialmente, Anko Minazuki era stata sconfitta per quello: lei, a differenza di Itsuki, aveva sempre e solo seguito i dettami del nonno.
Lui invece aveva carpito quanto gli servisse dal proprio maestro ma aggiungendo qualche piccolo addestramento in più di testa propria.
Ma di certo non era quel tipo di individuo intenzionato a nascondere i segreti della propria forma, anzi, sarebbe stato ben felice di condividerli con la Samurai, se solo avesse saputo nuotare...

... Senti, secondo me ci perdi parecchio a non sfruttare il nuoto per temprare il tuo fisico e sarebbe un vero spreco, visto l'ottimo lavoro che hai svolto fino ad ora, no?
Perché non ti fai insegnare a nuotare? Ero Presidente del Club di Atletica alla Musashi, non avrei problemi ad essere un validissimo Sensei!


Farmi insegnare qualcosa da un Amakura?
Piuttosto LA MORTE!


Ma dai, lo sai che stai diventando ripetitiva?
"Farsi medicare da un Amakura? Piuttosto la morte!"
"Fare il bagno nella stessa acqua dov'è stato un Amakura? Piuttosto la morte!"
"Mangiare nello stesso piatto e con la stessa forchetta di un Amakura? Piuttosto la morte!"
... A quest'ora dovresti essere sui necrologi nazionali da un pezzo!


Però farle il verso gli veniva divinamente, imitando ironicamente lo stesso tono stizzito, arrabbiato e permaloso della Minazuki.

Ascoltami, dico sul serio quando penso che ne trarresti un beneficio incredibile.
Se c'è qualcosa in cui di certo mi superi è l'elasticità, sia per il fatto che sei donna, sia perché ovviamente dietro c'è tutto il tuo grosso bagaglio di allenamento.
Ecco, posso garantirti che col nuoto ed anche con diversi altri sport, riusciresti a spingerti anche più in là, raggiungendo limiti attualmente per te impensabili.
Senza che ti offendi, ho la convinzione che al momento tu stia sfruttando solo un misero 40% o 45% delle tue potenzialità fisiche.
... Non è colpa tua e non è colpa delle tradizioni Minazuki, mettiamolo subito bene in chiaro!
Ma è il limite massimo raggiungibile sperando di allenare e sfruttare il corpo esclusivamente grazie all'allenamento marziale, che sia Karate, Kung Fu, Judo o quant'altro...
Per farti un esempio, Kisuke è decisamente inferiore a te sul piano combattivo, ma sul piano fisico posso garantirti che ti farebbe il c**o...


Evidentemente, Itsuki aveva convinto pure il migliore amico a non dedicarsi solo alle arti marziali ma di aggiungere al pacchetto anche sessioni sportive in abbondanza.
L'Amakura poteva dire di sé stesso di aver raggiunto il 99% della potenzialità fisica ottenibile, ma comunque il Danma si aggirava almeno sul 60%/65%.
In realtà, grazie agli ultimi sviluppi avvenuti in segreto probabilmente quella percentuale era anche aumentata ma in sostanza bastava anche solo conosciuta per gelare la Minazuki.
Se avesse provato a sfidare Kisuke in qualche prova di resistenza fisica... Sarebbe stata sconfitta anche da lui. Bastava come motivazione per convincerla a collaborare?

... Per questa volta... Potrei anche fare un'eccezione...
... Se pensi che possa... davvero... Aiutarmi...


Quasi potrei offrirti una soluzione "Soddisfatti o Rimborsati", ma visto che come Sensei non prenderei un centesimo...

Se accetto, però, voglio che mi giuri solennemente che non mi prenderai in giro in nessun modo!
Voglio la tua parola Amakura e questa volta cerca di mantenerla, non come stai facendo con il matrimonio...


Prendo sul serio certe cose, quindi hai la mia parola, per quel che possa valere per te il giuramento di un Amakura.
Oggi pomeriggio, visto che sono libero, ti porterò a comprare un costume, degli occhialini, cuffie e tappo per il naso, poi prenoterò la piscina per il weekend!


Nessun altro a parte loro.
Itsuki avrebbe fatto in modo che dentro ci fossero esclusivamente lui e l'allieva, in modo tale da farla sentire ancora più a suo agio.
Se ci fosse stato qualcun altro probabilmente l'avrebbero guardata ridendo di lei e ci mancava solo che dovesse pagare i danni fisici ai poveri sprovveduti.
Comunque, uno degli intenti segreti dell'Amakura era stato raggiunto perfettamente: distogliere l'attenzione della donna dalla voglia di continuare a scommettere.

Almeno per qualche giorno...

QUELLO STESSO FINE SETTIMANA
PISCINA COMUNALE
CENTRO CITTADINO
ORE 14:45


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L'aveva lasciata davanti allo spogliatoio femminile, andandosi a cambiare a sua volta.
Non dovendo nuotare o effettuare numerose vasche, Itsuki optò per un costume aderente ma a calzoncino e non slip.
Avendoci messo meno ad arrivare nella zona piscina, per prima cosa si andò ad accomodare dentro la piccola vasca con idro-massaggio.
Sia lui che la donna avevano mangiato un po' prima del previsto, onde evitare problemi digestivi durante la prima lezione.
Non appena la Minazuki venne fuori, aprendo la porta ed entrando, Itsuki con molta discrezione decise di effettuare una buona panoramica della bella guerriera.
Senza prendersi in giro, il corpo di Anko sapeva come accendere i desideri di un maschio...
... Il migliore amico dell'Ignis sarebbe stato solennemente d'accordo.

Ce ne hai messo di tempo, quasi pensavo che avessi deciso di fuggire...

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Per prima cosa vieni qui a sdraiarti.
Questa vasca manda piccole onde d'aria ai lati e sotto il corpo, massaggiando i muscoli e preparandoli al nuoto.
In pratica funge da riscaldamento ed evita possibili crampi.
Dopo di che passeremo alla ginnastica vera e propria!


La Minazuki poteva onestamente ammettere di avere davanti un individuo deciso a fare da istruttore in tutto e per tutto.
Poche battute, poche chiacchiere, direttamente al sodo e all'azione.
Il bagnetto nell'idro-massaggio durò appena cinque minuti, dopo di che Itsuki si mise in piedi invitandola a seguirlo a circa un metro e mezzo dal bordo vasca.
Quel costume metteva in risalto forme del suo corpo intime in modo piuttosto concreto, ma si sperava che Anko riuscisse a non farsi distrarre eccessivamente.

Adesso un po' del solito stretching che facciamo la mattina insieme, con qualche leggera variante.
Non servono né spaccate né curvature all'indietro con ponte di schiena.
L'essenziale è una bella trazione in avanti, allungando le braccia e afferrandosi le caviglie con le mani.
Tutto molto semplice, no?


Per una come lei era più che semplice, praticamente una passeggiata.
Lo stretching lo eseguivano ogni volta e per di più quello richiesto per una sessione di nuoto, pur essendo settoriale, non rappresentava per niente un problema.
Questo però non significava dover interrompere troppo in fretta, si poteva sfruttare molto bene una pratica simile...
... Ad esempio facendo finta di controllare seriamente la postura dello stretching girandole attorno ammirando di conseguenza il sedere.

Va bene Itsuki, basta, non te ne approfittare troppo... Anche perché non sarà certo la prima ed ultima lezione di nuoto!

Arrivato in prossimità dell'acqua, l'Amakura fece un piccolo salto entrando direttamente in piscina, facendo zampillare il liquido pieno di cloro.
Giratosi, fece qualche passo indietro, dando il giusto spazio alla donna per avvicinarsi e così raggiungerlo.

Qui l'altezza si aggira sul metro e quaranta, quindi tocchi.
Prendi il tempo che ti serve e poi entra, così possiamo iniziare.


L'eco della sua voce rimbombava dappertutto, nella vasta piscina vuota da cinquanta metri, lunghezza olimpica.
Itsuki si concentrò affinché potesse trasmetterle quanta più tranquillità possibile.
Non sapendo nuotare, era ovvio che un minimo di timore potesse averlo, pur non volendolo dimostrare.
Anko Minazuki sarebbe rimasta pienamente soddisfatta dal suo Sensei...

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 11/09/2019, 21:43
da Anko
Ma che cosa stai dicendo?
Io non ho fatto niente!
Sei tu al massimo che dovresti smetterla di fare il pavone in giro con le altre, sapendo che hai una futura moglie da sposare.


Davvero?
Sono destinato a sposarmi con qualcuna?
Non tenermi sulle spine allora, presentamela!


La voglia di ucciderlo era davvero, ma davvero tanta. Anko lo guardò in cagnesco, digrignando a mezza bocca i denti, mentre la mano stringeva convulsamente la forchetta sul piatto, facendola tremare dalla voglia che aveva di tirargli un pugno in faccia. Non avrebbe dato così tanta importanza a quel matrimonio se solamente l'Amakura non l'avesse offesa, di nuovo, asserendo di non volerla sposare. Insomma, la Minazuki non vedeva proprio che cosa ci fosse in lei che non andava, per dover spingere un uomo a rifiutarsi di sposarla: era forte, proveniva da una famiglia molto stimata e nonostante il suo sangue fosse in parte sporcato, il ruolo dei Minazuki come guardiani dei Kurosawa donava al loro nome un lustro che in molti si sarebbero solo potuti sognare. Chiunque avesse sposato Anko si sarebbe sentito onorato di avere al proprio fianco una moglie simile, ma l'unico che ne aveva il diritto sembrava essere di tutt'altro parere.
Dovette contare fino a venti la grande guerriera per riuscire a non cedere alla propria rabbia e mandare all'aria l'intero locale. Sapeva purtroppo che inseguirlo sperando di fargli del male era praticamente impossibile visto che le ultime volte che ci aveva provato Itsuki era riuscito a schivare tutti i suoi colpi.

Sei un bastardo! Un maledetto str***o! Un porco! Se ti becco sei morto Amakura! Ti riempirà quel culo che ti ritrovi talmente tanto di calci da non poterti sedere per almeno tre mesi!
KISAAAAAAMAAAAAA!!!


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Alla fine si arrendeva, una volta che la rabbia era sfumata abbastanza da farle comprendere che mai e poi mai sarebbe riuscita a fargli anche solo un graffio. A quel punto si chiudeva nella sua stanza, borbottando fra sé altri insulti, fino a quando tutto l'odio che provava nei confronti di Itsuki si trasformava in malessere per la situazione che stava vivendo. Solo allora le lacrime arrivavano ai suoi occhi, calde, brevi, che cercava di scacciare quasi subito. Ma a volte esse continuavano per tutta la notte, mettendo a nudo la fragilità della Minazuki, una fragilità che Itsuki solo poteva percepire grazie al continuo parlare dei suoi elementi.

Smettila di fare il viscido, non mi fai paura!
Questa scommessa si farà, punto e basta.


Anche se potesse significare che, a parte la tenuta da Neko, tu sotto non debba portare nient'altro?

Le scommesse con l'uomo erano nate quasi per noia ed erano diventate un nuovo obiettivo su cui concentrarsi, per non pensare a sé stessa. Anko cercava disperatamente di spuntarla, trovando sfide che fossero considerate da lei impossibili da vincere dall'Amakura. Ogni qual volta però che l'italo-giapponese riusciva a superarle, qualcosa in Anko mutava, alimentando sì il fastidio che provava nei suoi confronti, ma anche l'attrazione fisica, un'attrazione fisica che ella aveva sempre cercato di mantenere a bada e sotto controllo. Era stata a letto con un solo ragazzo nella sua vita, solo uno e per una volta soltanto. Dopodiché, quel bastardo le aveva spezzato il cuore e lei, in cambio, qualche osso, scegliendo da quel momento in poi la via dell'astinenza. Questo le aveva permesso di concentrare tutte le sue energie nello studio dell'arte del Naginata e delle arti marziali, ma le aveva fatto perdere di contro un'esperienza che a quest'ora, se l'avesse vissuta, non l'avrebbe messa così tanto in difficoltà.

Sta bluffando...
Non avrebbe mai il coraggio di farmi mettere completamente nuda e vestita solo come una gatta...
Pensa che io sia così stolta?
Ma non ha fatto i conti con il gene Minazuki!


A qualunque condizione.

Ci fu uno scambio di sguardi piuttosto intenso, con Anko piuttosto seria e convinta dell'incapacità dell'Amakura di poter fare una cosa del genere. Alla fine anche l'Ignis dovette arrendersi di fronte alla testardaggine della Minazuki, dandole però il consiglio di rifletterci con calma data la posta in gioco che avevano appena scommesso. Per una volta la giovane donna accettò, convinta di dover scavare ancora più a fondo per trovare qualcosa di adatto a quell'ennesima sfida. Nel frattempo però la curiosità nei confronti dell'innegabile bravura di Itsuki la spinse a chiedergli maggiori informazioni, venendo a scoprire dunque che il segreto dell'uomo stava tutto negli sport praticati. Corsa, Pallavolo, Nuoto, ogni sport aveva allenato una parte del corpo dell'Amakura, che poteva quindi contare su di un corpo in forma al 100%.
Era in grado di fare davvero di tutto e si offrì persino di dare lezioni private di Nuoto ad Anko, una volta saputo che la grande guerriera non fosse in grado di nuotare. Un'offerta che, giustamente, la Minazuki rifiutò, orgogliosa e sempre pronta a remare contro un Amakura, qualunque fosse la sua proposta.

Farmi insegnare qualcosa da un Amakura?
Piuttosto LA MORTE!


Ma dai, lo sai che stai diventando ripetitiva?
"Farsi medicare da un Amakura? Piuttosto la morte!"
"Fare il bagno nella stessa acqua dov'è stato un Amakura? Piuttosto la morte!"
"Mangiare nello stesso piatto e con la stessa forchetta di un Amakura? Piuttosto la morte!"
... A quest'ora dovresti essere sui necrologi nazionali da un pezzo!


Forse partiva in quarta troppo presto, ma l'idea di fare da allieva ad Itsuki la spaventava da morire. L'Ignis non era certo il tipo che non eccedeva in battute e frecciatine nei suoi confronti, quindi perché avrebbe dovuto rendersi ridicola di fronte a lui, sapendo che questo le avrebbe provocato solamente altra rabbia? Credeva che le intenzioni del Vulcano fossero poco serie, ricalcando un po' come si stava comportando con la questione matrimonio, ma la verità era ben diversa e Itsuki cercò in tutti i modi di farlo entrare in testa alla Minazuki, provando a farla ragionare con un discorso logico e sensato.

Ascoltami, dico sul serio quando penso che ne trarresti un beneficio incredibile.

Ah sì?
E tu come fai a saperlo?


Se c'è qualcosa in cui di certo mi superi è l'elasticità, sia per il fatto che sei donna, sia perché ovviamente dietro c'è tutto il tuo grosso bagaglio di allenamento.
Ecco, posso garantirti che col nuoto ed anche con diversi altri sport, riusciresti a spingerti anche più in là, raggiungendo limiti attualmente per te impensabili.
Senza che ti offendi, ho la convinzione che al momento tu stia sfruttando solo un misero 40% o 45% delle tue potenzialità fisiche.


Stai dicendo forse che non mi sono allenata abbastanza?!

... Non è colpa tua e non è colpa delle tradizioni Minazuki, mettiamolo subito bene in chiaro!
Ma è il limite massimo raggiungibile sperando di allenare e sfruttare il corpo esclusivamente grazie all'allenamento marziale, che sia Karate, Kung Fu, Judo o quant'altro...
Per farti un esempio, Kisuke è decisamente inferiore a te sul piano combattivo, ma sul piano fisico posso garantirti che ti farebbe il c**o...


Dici sul serio?

Quello fu il primo momento in cui la Minazuki riuscì a credere all'Ignis, guardandolo in maniera più seria e concentrata. Mai avrebbe pensato che Kisuke fosse in grado di batterla in qualcosa, sottovalutando forse il suo potenziale. Lo considerava un ottimo combattente, ben allenato e tenace, lo apprezzava e cercava di spronarlo a migliorare sempre sé stesso. Ma vedeva nelle sue tecniche un abisso fra di loro, che difficilmente sarebbe stato colmato. Tuttavia il Danma nascondeva un'arma segreta, la resistenza fisica, che superava probabilmente quella della Minazuki. La guerriera giapponese iniziò a provare una certa curiosità nello scoprire quanto fosse bravo quello che considerava un carissimo amico, provando piacere all'idea di proporgli magari, una volta ogni tanto, di andare a correre insieme, magari sfidandosi per vedere chi fra loro due riuscisse a resistere prima.

... Per questa volta... Potrei anche fare un'eccezione...
... Se pensi che possa... davvero... Aiutarmi...


Quasi potrei offrirti una soluzione "Soddisfatti o Rimborsati", ma visto che come Sensei non prenderei un centesimo...

Se accetto, però, voglio che mi giuri solennemente che non mi prenderai in giro in nessun modo!
Voglio la tua parola Amakura e questa volta cerca di mantenerla, non come stai facendo con il matrimonio...


Prendo sul serio certe cose, quindi hai la mia parola, per quel che possa valere per te il giuramento di un Amakura.
Oggi pomeriggio, visto che sono libero, ti porterò a comprare un costume, degli occhialini, cuffie e tappo per il naso, poi prenoterò la piscina per il weekend!


Non poteva fare altro che prendere per buone le sue parole. Proseguirono a mangiare, in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri. Quelli di Anko, pur non volendo darne atto, erano elettrizzati e al tempo stesso spaventati all'idea di quello che stava per fare. Non aveva mai avuto paura dell'acqua, ma che cosa sarebbe successo se Itsuki non avesse mantenuto la sua parola? Permalosa com'era, probabilmente avrebbe cercato di affogarlo, finendo lei per annegare sott'acqua. Meglio non pensarci, meglio concentrarsi solo su qualcosa di nuovo che stava per apprendere, anche se il fatto che fosse proprio l'Amakura a farle da insegnante la metteva un po' in agitazione. Un'agitazione strana, un'agitazione che partiva dallo stomaco, chiudendosi in una morsa forte ma piacevole.
Tanto da spingerla a non terminare il proprio pasto, temendo fosse qualcosa di troppo pesante che aveva mangiato.

QUELLO STESSO FINE SETTIMANA
PISCINA COMUNALE
CENTRO CITTADINO
ORE 14:45


Bene, sono pronta...
Oh c***o! La cuffia!
Stavo per dimenticarmela!
Uff... Certo che fa un caldo dentro questo spogliatoio...


Immagine


Dovendo garantire a coloro che si cambiavano un ambiente confortevole, era normale che le temperature all'interno dei camerini fossero piuttosto alte. Anko aveva indossato il costume nuovo di zecca comprato solamente qualche giorno prima: un due pezzi color nero e celeste acqua, piuttosto aderente ma comodo ed elastico, il migliore per garantirle dei movimenti fluidi in piscina. Itsuki l'aveva istruita un po' sulle marche sportive migliori, spiegandole l'utilizzo di alcuni oggetti fondamentali in piscina, come la cuffia e il tappo per il naso. La Minazuki legò i capelli in su, sistemando quanto più precisamente quella cuffia che la faceva sentire, a dire il vero, un po' ridicola. Ma dato che anche il commesso del negozio dove erano andati a comprare le aveva detto che fosse uno strumento indispensabile per nuotare in piscina, alla fine la giovane donna aveva acconsentito a prenderla, indossandola ora poco rima di raggiungere l'Ignis.

Se lo scorda che io lo chiami sensei!

Mai e poi mai avrebbe potuto insignire un Amakura di quel titolo. Anko raggiunse il punto dove si trovava Itsuki, disteso dentro una sorta di vasca con acqua molto bassa, già col costume addosso e completamente bagnato. Dovette compiere un certo sforzo la giapponese per non cadere trappola della voglia che aveva di dare una panoramica approfondita al bel corpo dell'uomo. Ma per quanto il suo sguardo potesse dire quanto poco gliene fregasse, erano sempre gli elementi a parlare, elementi che il buon vecchio Ignis avrebbe percepito senza alcuno sforzo, ridendone forse internamente.

Ce ne hai messo di tempo, quasi pensavo che avessi deciso di fuggire...

Io non fuggo mai...

Per prima cosa vieni qui a sdraiarti.
Questa vasca manda piccole onde d'aria ai lati e sotto il corpo, massaggiando i muscoli e preparandoli al nuoto.
In pratica funge da riscaldamento ed evita possibili crampi.
Dopo di che passeremo alla ginnastica vera e propria!


Fece come le aveva detto, sistemandosi dentro l'acqua seduta e poi stesa. Rimase leggermente eretta con il busto, osservando quindi meglio il grande complesso che ospitava quell'enorme piscina comunale. Tutto pur di non soffermarsi con lo sguardo sul corpo di Itsuki, provando di nuovo quella strana sensazione allo stomaco che stava diventando davvero fastidiosa.

Adesso un po' del solito stretching che facciamo la mattina insieme, con qualche leggera variante.
Non servono né spaccate né curvature all'indietro con ponte di schiena.
L'essenziale è una bella trazione in avanti, allungando le braccia e afferrandosi le caviglie con le mani.
Tutto molto semplice, no?


Ci riuscirebbe persino un bambino!

E lei, ingenuotta com'era, mai avrebbe potuto pensare che Itsuki avrebbe approfittato di quell'esercizio per osservarle il culo. Anko rimase in quella posizione per un bel po' di tempo, dimostrando la sua incredibile elasticità e resistenza. Offrendo quindi uno spettacolo prolungato al Vulcano, che poté constatare quanto fosse sodo e promettente il fondoschiena allenato della grane guerriera Minazuki. Terminata la fase del riscaldamento, finalmente si passò al bagno vero e proprio. Il primo ad entrare in acqua fu Itsuki, che scelse un punto specifico della piscina dove fosse ancora possibile toccare.

Qui l'altezza si aggira sul metro e quaranta, quindi tocchi.
Prendi il tempo che ti serve e poi entra, così possiamo iniziare.


Fu gentile a preoccuparsi per lei. A concederle il tempo di abituarsi a quell'ambiente completamente nuovo per lei. All'odore di cloro, alla possibilità di ingerire parecchia acqua, perché era inevitabile che ne avrebbe ingerita, almeno la prima volta. Ma Anko non voleva dimostrarsi né spaventata, né debole e nemmeno titubante. Continuava a sentire un forte batticuore, forse data dall'emozione di quel momento, ma piuttosto che lasciarsi fermare dalla paura, scelse di andarle incontro, affrontandola. Era sempre stata così, sempre stata un'ariete che non si lasciava bloccare da niente e nessuno. Nel silenzio più totale, fece un bel respiro e dopo appena un secondo scivolò in acqua, lasciandosi circondare da essa mentre brividi le percorrevano tutto il corpo per il cambio di temperatura improvviso.

È... fredda...

Non era propriamente così, era solo lei che la percepiva come tale, ma l'acqua era riscaldata e lei doveva solo abituarsi ad essa per non sentire più fastidio. D'altronde aveva affrontato acque ben più gelide di quelle, durante i suoi allenamenti col nonno. E se si era abituata a non fare un fiato durante essi, allora poteva resistere a qualunque reazione avesse voluto mostrare il proprio corpo, concentrandosi unicamente su altro.
Qualunque reazione... Tranne quelle incontrollate, come ad esempio il premere dei capezzoli sul tessuto elastico del costume.

Quest'acqua ha un odore strano...
Adesso cosa devo fare?

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 13/09/2019, 16:19
da Itsuki
Povera, povera, povera Anko Minazuki.
Accettare una scommessa pensando stupidamente che Itsuki, in caso di vittoria, l'avrebbe graziata dal portare a termine completamente la penitenza.
E dire che ormai lo conosceva da un po', doveva immaginare che la pietà in questi casi non fosse per niente contemplata.
Se poi, utilizzando un costume a due pezzi sportivo, mostrava ancora più porzioni di pelle invogliandolo a guardare di più, in pratica si dava la zappa sui piedi da sola.

Ce ne hai messo di tempo, quasi pensavo che avessi deciso di fuggire...

Io non fuggo mai...

Ehi, ti sta proprio bene questo costume!
... Attenta a non farti vedere così da Kisuke, potrebbe avere un infarto!


Anko non aveva permesso ad Itsuki di darle un giudizio obiettivo dentro al negozio sportivo, rifiutandosi di "sfilare" davanti all'Amakura con diversi costumi da bagno.
Però in quella sede non poteva più rifiutare di dare un ottimo spettacolo di qualità all'Ignis che, in tutta risposta spontanea e schietta, se la mangiò un pochino con gli occhi.
Le forme toniche della Minazuki erano davvero valorizzate da un indumento simile, ecco perché dare una panoramica del genere al Danma avrebbe significato ucciderlo.
Il migliore amico doveva solo decidere, in futuro, se condividere con Kisuke il ricordo del fondoschiena a 90° della guerriera giapponese oppure no!

L'essenziale è una bella trazione in avanti, allungando le braccia e afferrandosi le caviglie con le mani.
Tutto molto semplice, no?


Ci riuscirebbe persino un bambino!

Vai vai, continua così, brava, resta ancora un po' piegata...

Meraviglioso avere a che fare con una femmina non troppo sveglia su certe tattiche dell'Amakura.
Fujiko, al posto di Anko, lo avrebbe beccato praticamente subito, guardandolo con aria di sufficienza e dandogli direttamente del pervertito.
La Minazuki invece rimase piegata in avanti per almeno quattro minuti senza sospettare assolutamente niente.
Il giusto merito fu anche del suo Sensei, che non prolungò troppo l'esercizio ed evitare che qualche dubbio se lo facesse venire anche lei.
Venne il momento di entrare in acqua ed iniziare a fare sul serio, senza più giochetti o scherzetti segreti.
Itsuki attese che l'allieva entrasse piano piano e si abituasse alla diversa temperatura.
Aveva prenotato per un bel po', ergo poteva godersi senza fretta la visione dei capezzoli turgidi della donna.

Quest'acqua ha un odore strano...

È il cloro.
Ha una funzione disinfettante e antibatterica, per pura prevenzione igienica.


Adesso cosa devo fare?

Imparare come restare a galla, suppongo...
Devi posare le mani sul bordo piscina e metterti con il corpo in orizzontale stendendo le braccia.
A quel punto, dovrai agitare le gambe muovendole su e giù, facendole rimanere tese, ovviamente.


Un esercizio lineare e piuttosto tranquillo, forse un po' faticoso per via del restare in tensione con le braccia e mantenere la presa sul bordo.
Probabilmente qualche volta le sarebbe scappata, facendola finire con la faccia in acqua, ma tanto lì si toccava, quindi nessun pericolo.
Itsuki si mise di fianco a lei, così da poter osservare attentamente l'ondeggiare delle gambe e dei piedi.
Pur non risultando il più ferreo degli insegnanti, in quelle occasioni si sapeva controllare e rivelare piuttosto affidabile.

Un attimo, un attimo, agiti troppo il piede, cerca di tenerlo sempre teso indietro ed immobile.
Soltanto le gambe, sempre distese e rette, devono fare su e giù, mentre i piedi devono rimanere bloccati.
E non stare troppo in superficie, prova ad ondeggiare le gambe stando un po' sotto il livello dell'acqua.
... Ecco, sì, sì, così, ci siamo, alla grande, ok...


Anko sapeva essere molto svelta nell'afferrare i concetti e metterli in pratica.
Ovviamente l'addestramento marziale era stato fondamentale e grazie ad esso, la donna era in grado di elaborare subito le indicazioni e riproporle con efficenza.
Per quanto potesse apparire una rottura di palle, Itsuki la fece andare avanti così per almeno un quarto d'ora abbondante.
Purtroppo le lezioni di nuoto erano quelle, inizialmente fastidiose, poi via via sempre più interessanti.

Stop, direi che un po' di riposo ci sta bene.
Mentre recuperi fiato, ti preparo a ciò che avverrà tra qualche secondo, prima che tu possa iniziare ad inveirmi contro.
Faremo qualche passo avanti, sempre nella zona in cui si tocca, dopo di che tornerai a metterti in orizzontale.
... Certo, non avrai la possibilità di aggrapparti al bordo, per questo... Ci penserò io a sorreggerti con le mani sotto la pancia ed il collo.


Non solo quindi toccare il corpo della Minazuki (per di più molto vicino a zone erogene), ma anche diventare un punto di riferimento, di fiducia affinché la Minazuki non sprofondasse giù.
Anko doveva affidarsi ad Itsuki, essere convinta che mai e poi mai l'avrebbe lasciata ed eseguire l'esercizio mantenendo la concentrazione.
Più facile a dirsi che a farsi ma imparare a nuotare metteva in correlazione stretta il Sensei con l'allievo e questo lei doveva ricordarlo bene.
Ora doveva soltanto accettarlo pur avendo un Amakura al posto del nonno.

Sostanzialmente dovrai fare lo stesso movimento di gambe precedente ma con la sensazione di trovarti comunque più sospesa in acqua senza appigli.
Dovrai inoltre cercare di tenere quanto più possibile alta la testa, almeno per la prima parte dell'esercizio, perché dopo passeremo anche all'apnea.
... Hai intenzione di continuare a fissarmi in quel modo truce per tutto il resto della lezione?
Non imparerai a nuotare guardandomi male, te lo assicuro!


Cinse i fianchi con le mani, restando ad aspettare che la combattente si decidesse a collaborare.
Nessuno le aveva garantito che sarebbero state lezioni semplici e male per lei che non si era informata prima.
Una volta presa la giusta decisione, il Vulcano si avvicinò di più a lei, posando una mano sul petto poco sopra il seno e l'altra sull'addome, poco sopra l'inguine.
Incrociò lo sguardo con quello della Minazuki, annuendo come a dirle di essere pronto a sorreggerla non appena si fosse sbilanciata in avanti.

Forza, su, ci sono io, non ti mollo...

Rassicurante e calmo, Itsuki la sostenne perfettamente senza prese in giro o battute di qualche tipo.
Era rilassato, come a volerle trasmettere la stessa sensazione a lei, per quanto sapesse che fosse un po' difficile.
Le prime volte a galla senza saper nuotare erano da panico, si temeva in ogni momento di andare giù e ingoiare litri di acqua.
Ma le braccia dell'Amakura restavano bloccate, manco lui fosse una specie di statua, garantendole una stabilità a dir poco perfetta.

Quando vuoi, puoi iniziare a muovere le gambe.
Inizia piano, poi aumenta lentamente e progressivamente.


Le braccia potevano essere protese in avanti oppure lungo il corpo, ma sempre e comunque distese.
Il Sensei la fece rimanere con il viso in su per i primi cinque minuti, dandole indicazioni anche su come dovesse gestire la respirazione.
Di tanto in tanto scendeva un po' con le braccia, facendola immergere di alcuni millimetri in più, ma sempre avvertendola prima.
Il più grande ostacolo era debellare del tutto la facile propensione di tutti a piegare le ginocchia durante il movimento degli arti inferiori.

Ok, adesso invece ad intervalli di dieci secondi, voglio che porti il viso dentro l'acqua dopo aver preso un bel respiro.
So che per i tuoi allenamenti potresti mantenere l'ossigeno in corpo molto più a lungo, ma l'apnea in acqua nei primi momenti può essere fastidiosa.
Vai giù con la testa, trattieni dieci secondi, poi torni su e vai avanti con l'esercizio altri dieci secondi respirando normalmente, poi di nuovo giù.
Non dimenticare di mantenere le gambe tese e tieni un ritmo di battito regolare, né troppo veloce né troppo lento...


Sapeva di poterle dare tutte quelle indicazioni da subito sempre in virtù della perfetta capacità della Minazuki nel gestire più esercizi assieme.
Quel lavoro ebbe la durata di un altro buon quarto d'ora, a seguito del quale, Itsuki la fece tornare in avanti per appoggiarsi al bordo.

Cosa pensavi, che avremmo fatto tutto subito?
Per imparare il nuoto devi prima assimilare bene tutti i movimenti base.
Ora riprendi a fare quello che facevi prima ed io tornerò ad osservare correggendoti di volta in volta.
Al massimo dopo faremo una piccola variazione...


La variazione consistette nel farla mettere semplicemente a pancia in su e quindi eseguire le stesse mosse ma in previsione di un nuoto a dorso e non a stile libero.
Tra una cosa e l'altra, comunque, coprirono circa un'ora e mezza di lezione, considerando anche il riscaldamento.
Itsuki sapeva di non poter pretendere tanto di più e non le avrebbe nemmeno fatto tanto bene andare di corsa, altrimenti rischiava di perdersi qualche nozione strada facendo.
Sarebbero tornati lì il prossimo fine settimana e nell'arco di tre o quattro mesi Anko avrebbe raggiunto un buon livello come nuotatrice amatoriale.

Benissimo, possiamo uscire!
Senza che ti arrampichi, lì c'è la scaletta!


Forse la Minazuki non lo avrebbe mai ammesso, ma era facile che sentisse un po' di stanchezza.
Non era abituata ed era uno stress non indifferente dover combattere con la paura di andare giù.
Itsuki però non le aveva mai fatto dubitare della sua presenza e del suo aiuto, dimostrandosi all'altezza del compito.
Per quanto avesse voluto, Anko proprio non poteva lamentarsi del suo Sensei.

Torna pure nello spogliatoio, fatti una bella doccia e ci vediamo fuori tra una mezz'ora circa.
Dentro al borsone ti ho messo un doccia shampoo sportivo con cui puoi lavare sia testa che corpo.
Lo trovi nella tasca laterale.
Ottimo lavoro Deshi!


Un piccolo accorgimento, un gesto tutto sommato carino, quello di ricordarsi al posto suo di metterle un prodotto per lavarsi dentro al borsone.
Anko non ci avrebbe pensato sopratutto perché non abituata alla normalità del farsi la doccia dentro lo spogliatoio.
Dopo gli allenamenti nei dojo la doccia si faceva una volta rientrati a casa, almeno in quelli più vecchio stile.
Invece Itsuki voleva che la donna godesse della fantastica sensazione del togliersi subito il costume e lavarsi sotto un bel getto caldo ristorando muscoli ed ossa.
In più c'era anche la bellezza del ritrovarsi con lo spogliatoio completamente vuoto e a sua disposizione, essendo regolare giorno di ipotetica chiusura.
La Minazuki poteva fare ciò che volesse senza essere minimamente disturbata, come ad esempio lavarsi senza l'intralcio della tendina.
Il prodotto indicato dall'Amakura si trovava, come anticipato, nella parte destra del borsone sportivo comprato appositamente per lei, pronto per essere sfruttato.

Immagine

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 19/09/2019, 18:30
da Anko
Ce ne hai messo di tempo, quasi pensavo che avessi deciso di fuggire...

Io non fuggo mai...

Ehi, ti sta proprio bene questo costume!
... Attenta a non farti vedere così da Kisuke, potrebbe avere un infarto!


Ma che c***o dici Amakura?!

Anko non brillava certo per le sue capacità deduttive. Non si era mai resa conto del modo in cui Kisuke la guardasse, troppo concentrata lei stessa sul proprio obiettivo per vedere ciò che il Danma palesava con tanta facilità. Itsuki, che gli era amico, lo conosceva abbastanza da sapere cosa si celasse dentro il cuore e la testa dell'Ignis, ma lo stesso non poteva dire la Minazuki, che vedeva in lui soltanto un amico. La cecità di cui era affetta la giapponese non era tanto tremenda come quella fisica, ma poteva esserle ugualmente a sfavore perché le impediva di vedere come stessero realmente le cose. Purtroppo non c'era verso di smuovere la giovane donna a farsi due domande: per lei, Itsuki aveva solo detto una grossa ca****a, forse giusto per provocarla un po' o mettere nei guai il povero Kisuke.

Danma-kun, a differenza tua, mi vuole bene e mi rispetta, non si comporterebbe mai come un pervertito come te!

Sembrava quasi una suorina con quell'atteggiamento che respingeva ogni possibile coinvolgimento sentimentale e fisico, ma sotto sotto era facile intuire che tanto santa non fosse. Non almeno nei desideri, perché i suoi elementi parlavano chiaro ed erano piuttosto bollenti quando ella si trovava vicina ad Itsuki. Da quando l'uomo aveva dato dimostrazione della sua incredibile forza, Anko non faceva altro che ripensarci, trovando sempre più difficile concentrarsi ed allontanare determinate fantasie. Quelle lezioni di nuoto poi non erano state molto d'aiuto, perché la Minazuki non aveva calcolato -stupida e scema com'era- che avrebbe visto l'Amakura in costume, con quel corpo che in fondo sangue gliene faceva davvero troppo. Insomma, più lo respingeva e più in realtà ne era attratta, sebbene l'orgoglio le impediva di ammettere anche solo con sé stessa di trovare attraente un appartenente alla famiglia Amakura.

Adesso cosa devo fare?

Dopo aver permesso all'Ignis di farsi una bella panoramica del suo fondoschiena -senza saperlo-, dopo essere entrata in acqua, finalmente Itsuki diede il via a quelle lezioni di nuoto. Il primo esercizio prevedeva che la Minazuki si mantenesse a galla aiutandosi con le braccia e con le mani, ancorate al bordo piscina. Il resto del corpo doveva mantenersi disteso, così come le gambe, che poi avrebbe mosso mimando il gesto del nuoto, ma imparando sostanzialmente la posizione di base per non affogare. Quel tipo di lezione erano quelle in cui Anko si sentiva meglio: quando si trattava di far lavorare il corpo, la giovane donna era una perfetta allieva, che non si impensieriva del tempo che impiegava né del tipo di esercizi svolti. Suo nonno l'aveva disciplinata bene in questo ed ella non emise alcun fiato durante l'esercizio per lamentarsi, svolgendo ciò che Itsuki le diceva di fare senza preoccuparsi del dolore che poteva percepire per lo sforzo.

Un attimo, un attimo, agiti troppo il piede, cerca di tenerlo sempre teso indietro ed immobile.
Soltanto le gambe, sempre distese e rette, devono fare su e giù, mentre i piedi devono rimanere bloccati.
E non stare troppo in superficie, prova ad ondeggiare le gambe stando un po' sotto il livello dell'acqua.
... Ecco, sì, sì, così, ci siamo, alla grande, ok...


Stranamente l'Ignis era bravo come insegnante. Fino a quel momento aveva mantenuto la sua parola di non prendere in giro la Minazuki, spiegandole ciò che doveva fare per imparare a nuotare con molta professionalità. Ma anche se si fosse perso ogni tanto a dare un'altra panoramica al corpo della giovane donna, Anko non se ne sarebbe per nulla accorta, troppo occupata a seguire le sue direttive. Il motivo di tanta docilità stava semplicemente nel fatto che la Benedetta dal Mana avesse deciso inizialmente di fidarsi di lui. Per questo motivo ella non protestò né fece battute sul tipo di esercizi da svolgere, rendendo almeno quella prima parte della lezione liscia e scorrevole come l'acqua sulle sue gambe.

Stop, direi che un po' di riposo ci sta bene.
Mentre recuperi fiato, ti preparo a ciò che avverrà tra qualche secondo, prima che tu possa iniziare ad inveirmi contro.
Faremo qualche passo avanti, sempre nella zona in cui si tocca, dopo di che tornerai a metterti in orizzontale.
... Certo, non avrai la possibilità di aggrapparti al bordo, per questo... Ci penserò io a sorreggerti con le mani sotto la pancia ed il collo.


E non dovrei pensare che questa è una tattica usata per approfittarti di me?

Come previsto dall'Amakura, la seconda parte dell'esercizio era quello più ostico per la Minazuki, per via della totale fiducia che ella doveva accordargli. Un conto era permettergli di darle delle indicazioni, un'altra lasciare che le sue mani grandi, forti e calde si posassero sul proprio corpo, bruciandole la pelle, distraendola...
Dovette riscuotersi a fatica Anko, perché per un attimo la mente aveva divagato, ripensando a quelle mani che la toccavano in punti dove nessuno -si poteva dire- l'aveva mai fatto. Non aveva avuto storie, né compagni, ma solo una volta aveva ceduto ai peccati della carne e se ne era pentita per quello che ne era conseguito. Forgiata dai pregiudizi sessisti non solo dei suoi compagni di dojo, ma anche da quelli della propria stessa famiglia, la Minazuki non si era più aperta così tanto con nessuno, chiudendosi dietro un'astinenza che forgiava la sua forza di volontà. Ma da quando ella stava vivendo quella situazione tanto traballante, più l'aver ricevuto degli elementi, non era più riuscita a trovare il giusto equilibrio nella propria vita, venendo meno ogni giorno di più agli insegnamenti di suo nonno.

Sostanzialmente dovrai fare lo stesso movimento di gambe precedente ma con la sensazione di trovarti comunque più sospesa in acqua senza appigli.
Dovrai inoltre cercare di tenere quanto più possibile alta la testa, almeno per la prima parte dell'esercizio, perché dopo passeremo anche all'apnea.
... Hai intenzione di continuare a fissarmi in quel modo truce per tutto il resto della lezione?
Non imparerai a nuotare guardandomi male, te lo assicuro!


Sbuffò in risposta alla provocazione dell'Amakura, avvicinandosi a lui e cedendo infine alle sue insistenze.

Se osi andare oltre, Amakura, ti giuro che te la farò pagare cara...

Fu l'ultimo avvertimento, ma alla fine cedette e scelse di lasciarsi andare, di fidarsi di lui. E perché mai avrebbe dovuto? Perché avrebbe dovuto fidarsi di un essere spregevole, maniaco e stronzo come Itsuki? Forse perché Anko sapeva perfettamente che egli non fosse solamente questo. Da gatta, ne aveva visto anche la dolcezza, la bontà di cuore, la tristezza. Aveva assistito a molti momenti intimi dell'Ignis, momenti che da quando era tornata nella sua forma umana erano terminati. Ed un po'... le mancavano. Concentrarsi sull'esercizio fu più difficile rispetto al precedente per via del batticuore che fece capolino, non richiesto, quando Itsuki posò le sue mani sul corpo di Anko. Cercò di regolare il respiro la grande guerriera, così da rallentare il battito cardiaco e non far capire all'uomo il motivo di tanta agitazione. Non le metteva paura il fatto di affogare, non aveva in realtà mai avuto paura dell'acqua. Ma le debolezze della carne la spaventavano a morte e solo dopo diversi respiri, la Minazuki riuscì finalmente a cominciare l'esercizio, con qualche intoppo qua e là, ma aiutata sempre da Itsuki a non affogare mai.

Forza, su, ci sono io, non ti mollo...

Per fortuna che si trovavano in acqua ed ella doveva guardare in avanti, perché in quel momento le guance le divennero leggermente rosate. Manteneva il mento alzato, così che l'acqua non le andasse né in bocca né nel naso e muoveva le gambe come nell'esercizio precedente, facendo attenzione affinché i piedi rimanessero ben tesi e fermi ed il movimento venisse fatto unicamente da cosce e polpacci. Anche solo pochi secondi in quella posizione divenne più sfiancante, ma non per la difficoltà dell'esercizio, bensì per la lotta interiore che si stava svolgendo nella mente della Minazuki. Che cercava disperatamente di non focalizzarsi sui propri bassi istinti, ricercando la pace dei sensi in esercizi volti a stancarle il corpo.

Ok, adesso invece ad intervalli di dieci secondi, voglio che porti il viso dentro l'acqua dopo aver preso un bel respiro.
So che per i tuoi allenamenti potresti mantenere l'ossigeno in corpo molto più a lungo, ma l'apnea in acqua nei primi momenti può essere fastidiosa.
Vai giù con la testa, trattieni dieci secondi, poi torni su e vai avanti con l'esercizio altri dieci secondi respirando normalmente, poi di nuovo giù.
Non dimenticare di mantenere le gambe tese e tieni un ritmo di battito regolare, né troppo veloce né troppo lento...


Era molto facile a dirsi, perché Anko stava trovando difficile regolare il battito anche solo semplicemente stando ferma. Tuttavia, desiderava davvero diventare più forte, migliorarsi, poter competere con Itsuki senza sentirsi puntualmente l'eterna seconda. Agì seguendo le sue indicazioni, andando in apnea per dieci secondi per poi tirare di nuovo su il viso, respirare e poi di nuovo giù, altri dieci secondi. Un esercizio che tutto sommato le permise di rimanere focalizzata su quello che stava facendo, senza troppe distrazioni. Iniziava a piacerle il nuoto, sembrava davvero uno sport divertente e stimolante, soprattutto per una guerriera allenata e forte come lei. Ma l'Amakura interruppe fin troppo presto quel tipo di esercizio, portando la Minazuki di nuovo vicino al bordo piscina e lì facendola allenare ancora a stare a galla, ma con una variante. Questa volta ella dovette farlo galleggiando a pancia in su, una posizione che scoprì essere piacevolmente rilassante. Tuttavia, anche le cose belle dovevano prima o poi avere una fine e quella prima lezione di circa un'ora e mezza volò via prima che Anko riuscisse a rendersene conto.

Benissimo, possiamo uscire!
Senza che ti arrampichi, lì c'è la scaletta!


Non mi stavo arrampicando!

Usò la scaletta per salire, dando di nuovo possibilità all'Ignis di osservare un'ultima volta e per bene il suo fondoschiena. La piscina l'aveva stancata, non tanto per gli esercizi in sé, quanto per quello che aveva vissuto nello stare così tanto a stretto contatto con Itsuki. Anko si sgranchì le ossa delle spalle e delle braccia, stendendo entrambe all'insù e poi leggermente indietro. Sentiva i muscoli indolenziti, ma era contenta, significava solo che avessero lavorato bene.

Torna pure nello spogliatoio, fatti una bella doccia e ci vediamo fuori tra una mezz'ora circa.
Dentro al borsone ti ho messo un doccia shampoo sportivo con cui puoi lavare sia testa che corpo.
Lo trovi nella tasca laterale.
Ottimo lavoro Deshi!


Rimase a fissarlo giusto qualche secondo Anko, un po' stupita. Ancora una volta, Itsuki era riuscito a sorprenderla, dimostrandosi attento a lei, alle sue esigenze, prima ancora che la stessa Minazuki ne fosse al corrente. Si tolse la cuffia, sbrogliando la matassa di capelli bagnati. L'aveva chiamata allieva, ma lei fino a quel momento si era sempre rifiutata di considerarlo il suo sensei. Perché non dirlo ora? Perché non fargli almeno quel dono? Aprì la bocca, pronta a corrispondere quel rapporto e dalle sue labbra uscì fuori un...

Grazie...

Ma niente sensei. L'orgoglio era ancora tanto alto e poi troppi sentimenti positivi verso l'Ignis facevano davvero male, ne era convinta. Girò i tacchi e si diresse verso le docce, dove avrebbe passato molto tempo a strofinarsi per bene per togliere quell'odore di cloro dalla pelle e dai capelli. La doccia sarebbe stato anche un buon momento per riflettere e per riprendere un minimo di controllo su sé stessa. Così da non cascare nella trappola costruita dalle sue stesse pulsioni, il cui fulcro era proprio Itsuki Amakura.

終わり

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 16/04/2020, 21:14
da Itsuki
Casa di Itsuki Amakura
Quartiere Magico Centrale di Baton Rouge
05/05/2114
Ore 09:30


"Sarà difficile che tu segua le mie indicazioni però io ci provo lo stesso... Non allarmarti.
Ho bisogno che tu venga qui quanto prima possibile.
Riguarda Kisuke.
Sta da me e sta bene.
Il bottone che hai trovato nella busta è una PassaPorta, rigiralo tra le dita cinque volte e si attiverà.


Itsuki"


... E speri pure che non si vada ad allarmare?
Mi allarmerei io per me stesso nel leggerla!


Non sapevo che altro dire!
Alla fine il concetto è quello.


Sì ma... Punto e a capo, punto e a capo.
Tanto valeva finire la lettera con "E comunque sentite condoglianze in anticipo"!


Allora la prossima volta facciamo che scrivi tu a tua sorella, ok?!
Ti lamenti tanto ma come me l'hai lanciata bene la pergamena quando c'era da chiederle di passare qui!


... M***a, e non posso neanche mettermi a correre per scappare via in caso di pericolo...

L'imminente arrivo di Fujiko Danma dentro quella casa era recepito dall'Amakura e dal fratello della donna in un modo molto simile.
Per Itsuki era sostanzialmente la prima volta che rivedeva l'Acuan del Ghiaccio dai tempi della giovanile ma brusca rottura.
Per Kisuke invece si trattava probabilmente del più grosso guaio combinato dai tempi della Yakuza.
Il Demone Ignis però era pure consapevole che parte della colpa sarebbe ovviamente ricaduta anche su di lui, tanto per cambiare.
Insomma, non erano salvi né l'uno, né l'altro, ma non era nemmeno facile prevedere la reazione della sorella maggiore del Fulgur.

Verso che ora dovrebbe arrivare?

Non credo tarderà tanto...
Facendo i calcoli, la lettera le è arrivata sì e no mezz'ora fa.


Allora è pure fin troppo in ritardo.

Beh da lei è sera, potrebbe anche essere fuori!

No, per sfortuna di tutti e due Fujiko non era affatto fuori, ma dentro casa pronta per aprire la finestra, far entrare il rapace e leggere il messaggio.
Quell'orologio scandiva i secondi con un rumore fastidiosissimo, mentre nella stessa stanza si trovavano anche Kirie Nonomiya ed Anko Minazuki.
La seconda, ancora vagamente assente, aveva scelto di palesare la propria presenza per il semplice scopo di scusarsi solennemente con Fujiko per quanto accaduto al fratello.
Si sentiva responsabile, il calcio che l'aveva quasi portato alla paralisi era provenuto da lei, anche se sotto effetto di Maledizione Imperio.
L'espressione della ex Kurosawa invece era abbastanza indefinibile, di sicuro preoccupata e consapevole delle proprie colpe, ma forse chissà, anche altro.
Appena tre giorni prima il Mercenario come Nut le aveva proposto di essere coinquilini, prendendo una abitazione a nome proprio.
L'Amakura non se l'era sentita di far scartare a propri quella opzione alla giapponese, in quanto uno spostamento simile sarebbe rimasto privo di tracce.
Per quanto alla Terran andasse di fronteggiare al più presto la madre, adesso era ancora il momento di proteggersi ed evitare altri tentati rapimenti.

Ti muovi un po' meglio stamattina?

Piego bene le ginocchia, riesco a stare in piedi per almeno cinque minuti di fila.

Ottimo, farai apparire tutto meno grave di quello che è stato...

Come se potesse bastare...
... Ehi, ma ti pare il caso di bere alcolici per colazione?
D'accordo che sei teso, però mi sembra eccessivo!


Ma quale alcolico?
Non farti ingannare dal bicchiere, è solo tè al limone...


Immagine

... Aaaahhhh...
E comunque complimenti, non si capisce proprio che vuoi fare bella figura con lei!


Ma... Ma che c***o stai dicendo?!
Fare bella figura?
Sono vestito così perché dopo ho un impegno di lavoro, ecco tutto!


Caso strano però non ti ho mai visto mettere il gel quando hai gli impegni di lavoro...

... Perché questo è un impegno importante!

Eh come no...

Ehi senti un po', "Eh come no" l'ho inventato io, devi pagare i diritti per usarlo!

Eh come no...

Mo' ti tiro addosso tutto il tè!

Il sipario però dovette forzatamente chiudersi quando si sentì suonare alla porta.
A Kisuke si gelò il sangue e tutta quella poca ilarità sorta negli ultimi secondi sparì di colpo.
Itsuki si zittì all'attimo e, posando il bicchiere sul tavolino vicino, si alzò in piedi, sistemando la giacca.
Lanciò un'occhiata verso Kirie, poi un'altra in direzione di Anko e infine si diresse verso l'ingresso di casa.
Erano trascorsi all'incirca tredici giorni dall'incidente.
I due amici avevano aspettato quanto più possibile prima di contattare la Danma e renderlo noto il fattaccio.
Ma ormai era tempo di iniziare la fisioterapia e il giovane giapponese non poteva di certo avviarla così lontano da casa.
Nel corso delle due settimane trascorse Fujiko non aveva ricevuto notizie concrete dal fratello ma solo pochi aggiornamenti vaghi.
Adesso era il momento della verità e il cuore dell'Amakura batteva talmente tanto forte da fargli eco nelle orecchie.
Quando aprì la porta e se la trovò davanti, per un attimo rimase a fissarla attentamente, viso e corpo, quasi come se fosse rimasto sorpreso.

... Ehi.

Era cresciuta, si era fatta donna... E che donna.
L'aveva vista in qualche fotografia abbastanza recente portata da Kisuke ma un conto era l'immagine, un altro la realtà.
Peccato che le circostanze di quell'incontro non fossero per nulla allettanti, anzi, con estrema probabilità ella sarebbe passata subito al sodo.
L'Ignis Vulcano annuì e le permise di entrare, facendole strada fino alla zona del salotto, dove il Danma era seduto sul divano con una tuta sportiva.
Come già detto, appariva tutto sommato normale, nessuna avvisaglia di morte imminente o qualcosa del genere.

Ciao...

Nemmeno Kisuke però riuscì ad essere chissà quanto capace di sorridere o assumere un comportamento sciolto.
Sapeva che già il fatto di non essersi alzato per andare da lei l'avrebbe insospettita, perché lei era senza dubbio quella super intelligente della famiglia.
A prescindere dal saluto di Kirie ed Anko, Itsuki chiese alla Danma se gradisse del tè freddo, prima di passare direttamente all'argomento cruciale.

Non ci girerò intorno, tranquilla.
Kisuke ha riportato un brutto trauma alla colonna vertebrale circa dieci giorni fa.
Adesso ha delle difficoltà motorie ma entro una mesata recupererà tutto e starà anche meglio di prima, te lo assicuro.
... No, non è successo mentre ci allenavamo.
... No, nemmeno per un incidente con un'auto babbana.


Era giunto il momento più difficile, momento che l'Amakura stette per affrontare con tutta la forza possibile, ma in quel caso fu Kisuke a sorprenderlo.

Aspetta Ikki, se non ti spiace preferirei parlare io, d'accordo?

Si guardarono, i due amici, dopo di che il padrone di casa fece un cenno di assenso e si chiuse in un momentaneo silenzio.

... Ok Onee-san, allora, devi sapere che...

Cambiò il linguaggio durante il racconto della vicenda, spostandosi dall'inglese al giapponese.
Il motivo fu molto semplice ed intuitivo: lì erano tutti quanti orientali e non c'era motivo di parlare in un idioma ancora un po' difficile per la Minazuki.
Parlò per circa dieci minuti filati, senza mai interrompersi e sapendo che Fujiko non lo avrebbe fatto, perché lei era solita "scatenarsi" alla fine.
Si focalizzò sul rapimento di Anko, sulla persona che avesse ordito quel rapimento ed il motivo dietro di esso.
Non fece altri nomi più specifici, come quello di Shuyun, di Sly o di Mei Ling, come Caroline Priscilla, per rispetto e privacy.
Si limitò nell'esporre il piano organizzato dall'intero gruppo con il fine ultimo di salvare Anko come anche gli altri prigionieri e far catturare il criminale.
Fu allora che dovette per forza confessare di essere stato preso in pieno da un calcio della ragazza, ovviamente non per volontà sua.
Il resto della vicenda fu affrontato in modo molto più superficiale, ma anche perché il Danma ipotizzava che a lei interessasse la faccenda collegata al malessere del fratello.

Prima che tu possa chiederlo, non potevamo contattare la Vigilanza perché era molto probabile che l'arrivo degli Agenti avrebbe messo in fuga il bastardo.
Inoltre non sono stato portato in ospedale perché, in caso di domande specifiche o accertamenti, rischiava di venire fuori tutta la faccenda.
Avremmo rischiato tutti, me compreso, una comparizione al Ministero con chissà quali accuse e una fedina penale gettata nel fango.
Kirie era affiancata da altri due bravissimi MediMaghi e se oggi posso muovermi lo devo a loro...


Sicuramente Kisuke non aveva dimenticato nulla, preoccupandosi di esporre quanto necessario senza entrare in argomenti delicati o inutili.

... Anko ha subito qualcosa di indicibile dentro a quel covo, Fujiko.
So che ti basterà osservarla un attimo per capire ed evitare approfondimenti superflui...
E ciò che quell'uomo le ha fatto per appena quattro giorni rischiava di protrarsi per chissà quanto altro tempo se non fossimo intervenuti...


Era piuttosto serio nel parlare, ma d'altronde non era più lo sgangherato teppistello diciottenne di una volta.
Per quanto fosse strano da concepire, ormai anche Kisuke era cresciuto e si era fatto più adulto, magari non ancora completamente, ma sulla buona strada.
Nei suoi occhi era perfettamente visibile lo scintillio del dispiacere, della coscienza appesantita, e tuttavia era riuscito a parlare senza bloccarsi un attimo.
Ora stava soltanto alla Danma fornire una propria personale reazione a quelle parole e alle informazioni ricevute.
Itsuki nel frattempo sondava il Ghiaccio di lei, provando appena lontanamente ad individuare in anticipo i suoi stati d'animo.
E tuttavia non poteva fare a meno di guardarla di profilo ed esserne attratto, con tutto che con la situazione presente era del tutto fuori luogo.
Dopo pochi secondi però decise di spostare lo sguardo e limitarsi a osservare lo spazio a metà tra i due parenti.
Sentiva in un certo senso la necessità di portare riguardo verso Kirie come anche la Minazuki... Il perché però, era avvolto nella nebbia.

Re: Baton Rouge

MessaggioInviato: 17/04/2020, 1:14
da Fujiko
Bilocale di Fujiko Danma => Casa di Itsuki Amakura
Nikaia - Quartiere Magico => Baton Rouge - Quartiere Magico
05 Maggio 2114
Ore 17:00


Era stata una giornata davvero assurda quella appena passata.
La sorpresa fatta dall'Uragano alla migliore amica della Danma aveva portato non poco scompiglio in Nausicàa, che si era comportata come una ragazzina incosciente, secondo il giudizio della donna giapponese.
Voleva molto bene alla Patroklos, ma provava nei suoi confronti anche un forte senso di ansia per il suo avvenire. La conosceva, conosceva il suo carattere e conosceva che effetto facessero uomini come Typhon Seal.
Ma più che mettere in guardia la greca e cercare di riparare ai possibili danni che causava senza pensarci, Fujiko non poteva fare altro se non lasciare che gli eventi seguissero il loro corso.
D'altronde Nausicàa e Typhon erano adulti ed in grado di prendere autonomamente le loro decisioni. Un pensiero che tanto bene applicava la Danma nei confronti del prossimo, quanto male quando si trattava delle scelte fatte dal fratello gemello.
Ripensare a lui le fece ricordare, quasi in automatico, lo scombussolamento interiore provocato dal ricordo di Itsuki.
Sentire l'Uragano cantare l'aveva riportata indietro di molto, quando era molto giovane, molto ingenua e molto presa dall'Amakura. Quel teppista sapeva come tenere legato a sé il cuore freddo dell'Acuan, scaldandolo come mai nessuno era riuscito a fare.
Quelle sensazioni, sepolte sotto il Ghiaccio, erano rimaste ed ogni tanto emergevano di nuovo in superficie, attraverso eventi che scuotevano l'Elemento nello spirito della donna.
Quello che aveva vissuto quel giorno, ad esempio, l'aveva portata a sentirsi meno fredda e lucida di quanto fosse solitamente. Ma se anche certe sensazioni non sparivano mai del tutto, rimanendo semplicemente sepolte, Fujiko sapeva recuperare la propria capacità di raziocinio, spingendo indietro delle emozioni che le avrebbero causato solamente dolore.

E finalmente a casa...
Mmmmmh... Certo che è passato molto tempo da quando mio fratello è venuto a trovarmi...
Chissà che cosa starà combinando...


Era tranquilla, perché le arrivavano delle lettere a cadenza di due, tre giorni massimo, dove il suo adorato fratellino le raccontava che stava bene e stava svolgendo dei lavori in terra "amakuriana".
Questo significava che Kisuke si trovasse dal migliore amico, in Louisiana, e che probabilmente stesse cercando di prolungare la sua permanenza lì per la ragazza di cui era innamorato.
Le sarebbe piaciuto prima o poi conoscere questa famosa Anko Minazuki; se non altro, almeno per sapere che tipo fosse la donna che era riuscita a far ammattire completamente suo fratello.
Gli aveva suggerito, tempo addietro, di proporle un'uscita insieme, giusto per fare qualche passo avanti e non rimanere ancorato all'idea che ella volesse solo Itsuki. La storia che le aveva raccontato sul perché questa Anko fosse promessa sposa all'Amakura le sembrava talmente assurda e idiota che non aveva voluto sentire ragioni.
Kisuke si stava lasciando sfuggire diverse occasioni, che invece avrebbe dovuto cogliere. E se Itsuki fosse stato un vero amico, si sarebbe fatto da parte. Almeno così la pensava Fujiko.
Quando mise piede nel suo appartamento, il curioso beccare di un volatile alla finestra la attirò in quella zona.
Il rapace non vedeva l'ora di consegnare il proprio messaggio, messaggio che la Danma gli sfilò con delicatezza, permettendogli di abbeverarsi e di mangiare qualche biscotto, prima che riprendesse il viaggio.
Era la prima volta che vedeva un simile volatile portarle posta e quando aprì il piccolo rotolo di pergamena, la scrittura le sembrò vagamente familiare.
Ma bastarono pochi secondi di lettura per far sì che la perplessità e curiosità sul volto di Fujiko si trasformassero in ansia, preoccupazione e costernazione.

"Sarà difficile che tu segua le mie indicazioni però io ci provo lo stesso... Non allarmarti.
Ho bisogno che tu venga qui quanto prima possibile.
Riguarda Kisuke.
Sta da me e sta bene.
Il bottone che hai trovato nella busta è una PassaPorta, rigiralo tra le dita cinque volte e si attiverà.


Itsuki"


Il biglietto, quel biglietto, era firmato proprio dall'Amakura.
E non era un biglietto di riconciliazione o di scuse o di chissà quale altra idiozia si fosse inventato la sua ex-fiamma per riavvicinarsi a lei.
Era il biglietto che la Danma non avrebbe mai voluto ricevere, perché per scriverle proprio lui personalmente riguardo lo stato di salute di suo fratello voleva significare che qualcosa di brutto era accaduto a Kisuke.

Kisuke!
Devo raggiungerlo subito!


Per quanto agitata ed emotivamente instabile quando si trattava del gemello, Fujiko poteva contare sull'aiuto di un valido alleato come il Ghiaccio per mantenersi calma e fredda.
Affrontava ogni tipo di pericolo insieme a Nausicàa con un sangue freddo che faceva accapponare la pelle, eppure si ritrovava ad essere sempre così fragile quando di mezzo c'era la possibilità che al fratello fosse successo qualcosa.
Non sapeva che tipo di temperatura potesse presentare il clima della Louisiana, per questo la Danma prese con sé solamente un maglioncino leggero e per il resto si sarebbe presentata con gli abiti primaverili del clima di Cipro.
Prese in mano la piccola PassaPorta predisposta da Itsuki stesso. Aveva tutto il proprio necessario, bacchetta compresa, nella borsa e non le restava che seguire le indicazioni del suo biglietto.
Rigirò il bottone cinque volte fra le mani ed in un lampo la donna si ritrovò strattonata per l'ombelico e trasportata di forza dall'altra parte del mondo, dove il sole era sorto da un bel po' e l'aria aveva il sapore fresco del mattino.
Si trovava in un vicolo che fiancheggiava una casa bella ed elegante, molto moderna e dall'aria costosa.
Andando avanti, Fujiko notò scritto il nome dell'Amakura in bella vista ed uno strano tuffo al cuore la prese in quel momento.
Dunque era quella la casa dove abitava l'Ignis del Fuoco.
Non aveva mai pensato che tipo di abitazione avesse, ma non si sarebbe certo aspettata una casa come quella.
Tuttavia, Fujiko non era lì per lasciarsi sovrastare da pensieri stupidi e soprattutto futili, non quando c'era di mezzo suo fratello. Entrò con decisione nel cortile della casa e si avvicinò con uno strano batticuore al petto al campanello, suonandolo a lungo e con forza, aspettando che il padrone di casa gli andasse ad aprire.
Nonostante l'ansia ed il presentimento che Itsuki c'entrasse qualcosa in tutto questo, la Danma non riusciva proprio a sentire il freddo e gelido Ghiaccio sostenerla in un momento come quello.
Quando infine la porta si aprì, ella si voltò, i capelli scomposti, lo stomaco in subbuglio e lo sguardo un po' smarrito nell'osservare un Itsuki diventato un uomo fatto e finito.

... Ehi.

... Itsuki...

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... Dov'è mio fratello?

Quello smarrimento iniziale durò comunque brevi istanti.
Ancora una volta Fujiko si era ritrovata a chiedersi se lui fosse davvero il ragazzo che aveva lasciato dieci anni prima, un ragazzo che ricordava come un teppista fatto e finito, non certo come un distinto uomo in carriera.
Faceva la sua figura vestito in quel modo, ma il pensiero che qualcosa di grave fosse successo a Kisuke le impedì di esplorare o di lasciarsi pervadere troppo da quelle emozioni.
Quando finalmente raggiunse la stanza dove si trovava l'Ignis del Fulmine, al suo interno vi erano altre due donne sedute compostamente e che si voltarono a fissarla al suo arrivo.

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Entrambe molto belle, entrambe giapponesi, proprio come loro, ma una più delle altre presentava uno sguardo vacuo, mentre l'altra le sembrava che la stesse guardando con una certa... Curiosità? Sorpresa?
Non c'era tempo però per le presentazioni, perché l'unica persona che le interessava davvero, in quel momento, non si mosse dal divano dove era seduto e lì rimase, salutandola con un tono che lasciava trapelare la puzza di senso di colpa già da un miglio.

Ciao...

Kisuke!
Grazie alla Trama stai bene!
Itsuki mi ha fatto preoccupare con quel biglietto!
Ma... Perché te ne stai fermo lì?


Danma-san...

La voce di una delle due donne attirò l'attenzione, quella con i capelli raccolti in una coda. Educatamente ella si presentò, inchinandosi, e pronunciando il nome di Nonomiya Kirie. Poco dopo l'altra donna fece altrettanto, rispondendo al nome di Minazuki Anko, la famosa Anko, Anko la ragazza per cui suo fratello aveva una cotta stratosferica.

... E la promessa sposa di Itsuki.

Fu un pensiero che scacciò via quasi immediatamente, facendo anche lei le sue presentazioni, proprio mentre l'Amakura entrava all'interno della stanza, fissandola con aria greve.

Insomma, qualcuno mi vuole spiegare che cosa è successo?
Itsuki, che cosa significa questo biglietto?


Non ci girerò intorno, tranquilla.
Kisuke ha riportato un brutto trauma alla colonna vertebrale circa dieci giorni fa.


Oh Trama!
Vuoi dire che rischia di...


Adesso ha delle difficoltà motorie ma entro una mesata recupererà tutto e starà anche meglio di prima, te lo assicuro.

E come è successo?
Durante uno dei vostri allenamenti?


... No, non è successo mentre ci allenavamo.

... Vi siete messi di nuovo a fare gare clandestine con le auto babbane, Itsuki?

... No, nemmeno per un incidente con un'auto babbana.

Ecco che iniziava a sentire di nuovo la delusione ed il risentimento nei confronti dell'Amakura.
Ecco che ricominciava a dargli la colpa di tutto, tutto quello che di male accadeva a suo fratello.
D'altronde se in passato Kisuke si era invischiato con la yakuza magica, la colpa era tutta del Demone Ignis, non certo del suo adorato gemello.
L'unica cosa che gli rimproverava era di avere poca testa sulle spalle e di lasciarsi trascinare spesso dalle sue emozioni, compiendo gesti fin troppo istintivi e pericolosi.
Poi per una come lei, un'Acuan del Ghiaccio, ogni gesto non ponderato a lungo e con freddezza era un gesto istintivo e pericoloso.
Proprio a voler seguire quella sua inclinazione naturale di carattere, Kisuke prese coraggio e scelse di raccontare lui ogni cosa alla sorella, così da evitare ad Itsuki il peso di dover spiegare quanto accaduto.
La spiegazione venne data in giapponese, così da permettere anche ad Anko Minazuki, la meno pratica fra tutti in inglese, a comprendere di cosa stessero parlando.
In verità Anko c'era e non c'era in tutta quella storia. Sentir ripetere ciò che aveva passato era una tortura tale che la Minazuki preferiva distrarsi piuttosto che ascoltare, anche se Kisuke non scese mai in particolari.
Ovvio, non poteva scendere, non sapendo bene nemmeno loro che cosa fosse accaduto. Le ipotesi erano state confermate, ma nessuno si era azzardato ad andare oltre al generale, lasciando che fosse Anko, nel caso, a spiegare ogni cosa quando se la fosse sentita.
Ma l'intento del Danma, nel suo racconto, era cercare di far sì che la sua spiegazione scagionasse completamente da ogni accusa la Minazuki, dal momento che la frattura a quella vertebra era stata causata proprio da lei.
Un gesto compiuto sotto Imperio, certo, ma agli occhi di sua sorella poteva comunque apparire come colpevole. Così come colpevoli potevano apparire le persone che avevano operato il Fulmine in gran segreto, invece di portarlo in un ospedale.
Anche in quel caso, una piccola bugia sarebbe servita a salvare Kirie Nonomiya, che aveva cercato di fare il possibile affinché Kisuke non rimanesse paralizzato.
Insomma, in un modo o nell'altro, il Danma stava cercando di salvare un po' tutti i presenti, ma nulla gli permetteva di salvare anche Itsuki dalle accuse di Fujiko.
La reputazione dell'Amakura era stata per sempre segnata da quell'unica singola cazzata del passato, fra l'altro una cazzata di cui la donna non era veramente a conoscenza dei fatti.
Erano ormai dieci anni che il Demone Ignis le stava nascondendo la verità, al solo scopo di non rovinare il bellissimo rapporto che c'era fra lei ed il suo gemello. Un gesto nobile, che però non portava a nulla di guadagnato, non agli occhi di una persona che lo giudicava colpevole.

... Anko ha subito qualcosa di indicibile dentro a quel covo, Fujiko.
So che ti basterà osservarla un attimo per capire ed evitare approfondimenti superflui...
E ciò che quell'uomo le ha fatto per appena quattro giorni rischiava di protrarsi per chissà quanto altro tempo se non fossimo intervenuti...


... Quindi tu sei voluto andare a tutti i costi per salvare... Anko...
E tu...
-Rivolgendosi ad Itsuki -... Non sei potuto andare con lui, perché dovevi difendere tua... Cugina, ho capito bene?

...Hai...

Mh...
Posso chiedere a tutti quanti un piacere?
Potreste lasciarmi da sola con mio fratello, per favore?


Immagine


Ghiaccio, puro e semplice.
Una reazione fredda, quasi distaccata ed innaturale per una sorella che amava così tanto suo fratello.
Una reazione che avrebbe dovuto far tremare di terrore Kisuke Danma e che forse scagionava quasi del tutto l'Amakura.
Né Kirie né Anko avevano interesse a contrastare la volontà della sorella di Kisuke e Itsuki, probabilmente, ancor meno di loro.

Chiudi pure la porta, grazie.

Ancora gelida, ma calma e controllata. Si stava forse alzando una bufera dentro quello spirito? Si stava per creare una tempesta di neve che avrebbe investito completamente il Danma, sotterrandolo sotto coltri di neve e neve?
Probabilmente quando il giovane uomo vide la gemella estrarre dalla borsa la bacchetta, avrebbe iniziato a mormorare le sue ultime preghiere.
Con un gesto fluido e semplice, Fujiko insonorizzò la stanza, così che le loro voci non potessero essere sentite dall'esterno.
Adesso erano loro due da soli e adesso... Adesso iniziavano i veri guai per il Fulmine.

Tu... Tu sei davvero INCORREGGIBILE!
Io non riesco a credere che tu ti sia lanciato spedito in una missione di salvataggio così rischiosa e pericolosa, senza pensare alle conseguenze, senza nemmeno avvisarmi PRIMA di quello che volevi fare!
E che cosa mi avrebbe dovuto dire Itsuki se tu fossi morto? Mh?
In che modo pensi mi sarei sentita se mi avesse detto che mio fratello era rimasto gravemente ferito o se non ti avessero salvato dalla paralisi?
Avrei ucciso te e lui, questo è poco ma sicuro e non so che cosa mi abbia impedito di inveirgli contro, se il mio Elemento o la consapevolezza che quando c'è di mezzo la ragazza che ami, è impossibile farti ragionare!
Avrebbe dovuto tirarti un cazzotto in faccia, se non per bloccarti, almeno perché non hai voluto dirmelo per tempo!
E non te ne uscire con la storia che avrei cercato di fermarti, perché i miei tentativi, lo sappiamo bene, sarebbero andati completamente a vuoto!
E vogliamo parlare del fatto che persino i parenti di Itsuki sono in grado di metterti nei casini?!
Ma con che razza di famiglia è imparentato?!
Oooooh... Ma il peggio rimani tu, Kisuke!
Tu e la tua assurda capacità di innamorarti di una ragazza in grado di spaccarti una vertebra con un calcio solo!
Solo TU potevi prenderti di una così!


Non si capiva bene se quella fosse una ramanzina, una sgridata vera e propria oppure un semplice sfogo.
Forse un miscuglio di tutte e tre le cose, perché Fujiko provava molta rabbia, non perdonava al Danma di aver voluto agire come un imbecille, ma al tempo stesso non poteva negare a sé stessa che lui era così da sempre e niente, purtroppo, lo avrebbe cambiato.

SEI UN IDIOTA!
UN IMBECILLE!
UN TOTALE E COMPLETO DEFICIENTE
!
E mi sto trattenendo Onii-chan, sai che mi sto trattenendo dalla voglia di picchiarti e solo perché lo farei contro una persona indifesa, che non può NEMMENO SCAPPARE PERCHÉ NON GLI FUNZIONANO BENE LE GAMBE!
MA QUANDO IMPARERAI A CRESCERE E A PENSARE ALLE CONSEGUENZE DI QUELLO CHE VUOI FARE?!
QUANDO LA SMETTERAI DI FARMI VENIRE L'ANSIA PERCHÉ NON POSSO FIDARMI SE TORNERAI VIVO O INTEGRO DA UNA TUA SCAMPAGNATA CON ITSUKI?!
QUANDO KISUKE?!
QUANDO
?!


Poteva urlare quanto le pareva, tanto nessuno l'avrebbe ascoltata, nessuno poteva sentire quello che stava dicendo, soprattutto la Minazuki in persona.
Anche nella rabbia, Fujiko non avrebbe mai rivelato i sentimenti che nutriva suo fratello per Anko, una fortuna dunque che fosse nata Ghiaccio e non un Fuoco caldo e scoppiettante.
Era possibile che di fronte a quella sfuriata Kisuke forse non avrebbe avuto il coraggio di rispondere o di reagire. Oppure sì, avrebbe cercato di sovrastare le urla della sorella, al solo scopo di farle comprendere, in sostanza, che non doveva rompere il c***o.
Ma una volta che si fosse concluso il loro confronto, nel fondo dell'animo di Fujiko restava ancora un po' di ira funesta anche per l'Amakura.
No, non poteva pensare di cavarsela così a buon mercato, in un modo o nell'altro qualcosa l'aveva sbagliata e per questo andava punito.
Quando non avesse avuto nulla da dire a suo fratello, infatti, la donna aprì di scatto la porta, fissando negli occhi il Demone Ignis in persona.

E tu... Non credere che non ci sia in serbo una bella ramanzina anche per te.

Era chiaro, dallo sguardo della donna e dal suo atteggiamento, che non fosse il caso che Kirie ed Anko rimanessero lì. Le due orientali si spostarono nella zona dove si trovava Kisuke, chiudendosi dietro la porta e lasciando la giusta privacy ad Itsuki e Fujiko.
Lo sguardo serio, lo sguardo arrabbiato, lo sguardo di chi cercava con tutta sé stessa di trovarlo un orribile mostro, pur sentendosi attratta da quel mostro orribile.
Quasi a contrasto con ciò che sentiva dentro e che voleva rimanesse sepolto, Fujiko tentò di mollare un ceffone in faccia all'Amakura, uno schiaffo che forse egli si era meritato per ciò che era accaduto dieci anni prima.

Questo è perché non hai tirato un pugno in faccia a mio fratello quando ti ha detto che voleva andare a salvare Anko...

Poi, un secondo ceffone, sull'altra guancia.
Chissà, forse semplicemente ci stava prendendo gusto?

... E questo è perché non gliene hai tirati due quando ha dimostrato di volermi tenere all'oscuro di tutto.
... Ce ne sarebbero ancora altri che ti mollerei volentieri adesso, ma mi riconosco che sarebbe solo un modo per scaricare la rabbia che adesso provo verso Kisuke... E anche verso di te Itsuki, non dimenticarlo!
Mio fratello è una testa di legno, ma tu non hai nemmeno provato a spaccargliela, immagino...
Se gli fosse successo qualcosa... Se gli fosse successo qualcosa...
Trama... Quanto ti avrei odiato...


La voce le uscì dalle labbra in maniera tremante, tradendo forse l'emozione più spontanea che aveva provato fino a quel momento, senza dimostrarlo visivamente.
L'angoscia di poter perdere una persona a lei cara e la consapevolezza di un odio che avrebbe per sempre macerato il proprio cuore.
Era doloroso pensare che lo avrebbe odiato perché dentro di sé, in fondo, sapeva che quei sentimenti erano rimasti intatti. Ma non glielo avrebbe mai confessato, non in quel momento, non con il fantasma della morte di Kisuke o la sua paralisi ancora così vicina alla sua coscienza.

Spoiler:
Dialoghi, foto e reazioni delle PG Kirie e Anko concordate tramite MP con la Player.