Pensavo ad un primo di pesce per stasera, sei d'accordo?
È casa tua, mi adeguerei a qualsiasi cosa tu volessi mangiare... ma sì, un primo di pesce andrà benissimo.
Sei un bravo cuoco, quindi?
È da quando sono uscito dalla Musashi che vivo solo, ho sempre preferito sapermela cavare in tutto per conto mio.
Salvo il breve periodo in casa con Monique e Sandyon, per il resto del tempo il Laars aveva sempre condotto un'esistenza solitaria, amando particolarmente l'indipendenza totale.
Fin da piccolo si era sentito stretto all'idea di dipendere dalla famiglia, pur avendo a disposizione un sacco di Galeoni. Gli piaceva il comfort e il lusso, ma solo quelli guadagnati.
L'unica eccezione riguardava la villa al mare in America, dove spesso si recava per le vacanze e dove, probabilmente, avrebbe fatto rotta nei prossimi giorni, essendo iniziate le ferie.
Anzi, a dire il vero era stata una vera fortuna per Melia trovarlo ancora lì, lui che di solito non attendeva nemmeno il secondo giorno di vacanza per andare via da Malta.
Non è necessario che informi dell'accaduto anche il professor Connor? State insieme ancora, dico bene?
Noi... no... cioè, sì... insomma...
Diciamo più o meno, ma va bene così, non ti preoccupare.
Ok ok, non mi impiccio.
Semplicemente non lo si avverte, recepito il messaggio!
Le fece un occhiolino complice, sorridendo leggermente e sentendosi più sereno nel vederla un po' più calma e tranquilla.
Lo stare lì e il sapere di poterci restare evidentemente le forniva una sensazione di sicurezza piuttosto forte, complice anche l'aver visto Robyn poter competere col sicario.
In realtà, nell'ottica del Laars quel ragazzo doveva essere anche più forte di quanto mostrato, ma in quella abitazione erano completamente difesi e protetti, grazie cari zii.
Si volse a fissarla, incrociando le braccia al petto, decidendo di optare per un po' di buona conversazione, d'altronde perché non conoscersi meglio, già che c'erano?
... Ti ha ferita quello che ha detto il tipo?
Mh?
Intendi quando mi ha definita "scherzo della natura"? Non direi, in fondo è ciò che sono in un certo senso!
Ma non è stata la natura a renderti così...
Io invece lo definirei abbastanza inappropriato come insulto.
Non ho potuto scegliere di essere come sono... ma non mi dispiace, al contrario.
Che intendi?
Credo sia tutta questione di trovare un proprio scopo, a prescindere dalla condizione in cui ci si trovi: io l'ho trovato, perciò vivo serenamente.
Una filosofia vincente, specie quando non si può tornare indietro...
In accordo con le parole della greco tedesca, il giovane uomo decise di soffermarcisi qualche secondo, analizzando le parole e soprattutto i ragionamenti.
Melia si trovava bene con se stessa ma non era solo una ragazza che aveva accettato la propria condizione, anzi, nell'ottica del Laars doveva averla del tutto apprezzata.
Da un lato meglio sicuramente così, dall'altro era un po' come dire che avesse scelto di rinunciare alla propria umanità senza remore? In un certo senso, ma in un altro no.
L'umanità nasceva da altri fattori e c'erano moltissimi essere umani puri al mondo rei di aver fatto cose inconcepibile anche per delle bestie, quindi era un po' tutto relativo.
Non ci siamo praticamente più visti da quando sei diventato un'Aberrazione...
Tu ti ci senti? Uno scherzo della natura, dico.
Vuoi che sia sincero? Allora posso dirti che... Mi sento solo fortunato.
Mi spiego, essenzialmente mi sono stati donati dei poteri che hanno accresciuto la mia forza, la mia energia e la mia difesa, per non parlare delle capacità speciali.
Grazie a tutto questo ho un vantaggio sui miei nemici ed anche sul campo lavorativo riesco ad ottenere più facilmente risultati positivi e soddisfacenti.
All'inizio ho dovuto fare i conti con le difficoltà derivanti dal mio DNA alterato, questo sì, ma ormai posso dirmi capace di controllare tutto adeguatamente.
La visione di Robyn differiva sicuramente un bel po' da quella di Zephyr come anche da quella di Dylan: il primo odiava la sua condizione, il secondo l'apprezzava in funzione del poter stare con la Herbert.
Robyn aveva semplicemente analizzato la realtà dei fatti, arrivando alla conclusione palese che lamentarsi, dispiacersi o dannarsi risultasse non solo stupido, ma anche deleterio.
Grazie alla genetica del Satiro era più forte e resistente di un essere umano normale, con un attrezzatura al piano di sotto incredibile ed una durata, nonché durezza, spropositate.
Il pipistrello lo aveva reso capace di ascoltare rumori lontanissimi ed anche vedere in condizioni di scarsissima illuminazione. Ma cosa poteva volere di più, seriamente?
Tu invece... Cosa sei in grado di fare nello specifico?
Non conosceva le doti misteriose degli altri come lui, un po' perché non li conosceva ed un po' perché non se n'era mai interessato effettivamente.
Mentre la Herbert rispondeva alla sua domanda un po' articolata, Robyn si prese qualche istante per osservarla ulteriormente ed osservare il suo corpo, non troppo coperto dai vestiti.
Aveva una pelle abbronzata decisamente liscia e all'apparenza vellutata. Un seno alto e sodo, probabilmente, inoltre l'altezza la slanciava e rendeva la sua forma ancora più seducente.
Inutile dire che parte dell'analisi, anzi, buona parte, si concentrò sui piedi, che fissò con malcelata attenzione, salvo poi tornare sul suo viso, finendo di ascoltarla.
... Prima hai nominato Azhad, come nulla fosse.
Conosco una persona con questo cognome e dubito si tratti di omonimia.
Perché hai chiamato proprio Marcus?
Tiene alla tua incolumità per qualche motivo?