Re: Denver
Inviato: 08/08/2019, 19:32
Tieni, buon appetito compagno di avventure... O compagna?!
In effetti non si era mai chiesto se Ermes fosse maschio o femmina.
Il nome suggeriva il genere maschile ma il colore tutt'altro.
Purtroppo la Creature Magica elettrica non era abbastanza intelligente da capire e rispondere quindi al massimo lo avrebbe poi chiesto direttamente a Cappie.
La simil pecora prese il grosso paio di pile da torcia e se lo portò via per poterlo gustare in tranquillità.
Dopo di che, Bruce e Tiger si spostarono al piano di sotto, nella sala da biliardo.
Al Black non è che facesse particolarmente impazzire come gioco, ma difatti se ne stavano lì giusto per lasciare l'adeguata privacy a Jorge e la O'Neill.
Era preoccupata per me?
Certo, perché dovresti pensare il contrario?
No, così, chiedevo...
L'ho tranquillizzata, non ti conosce abbastanza, non è al corrente delle tue risorse.
Meno male che non lo era nemmeno quel pazzoide!
Deve ringraziare di aver incontrato me e non la Tigre Bianca.
Yvonne probabilmente avrebbe fatto anche peggio, lasciandosi pervadere un po' meno dallo Spirito Ghiacciato e un po' più da quello selvaggio.
Tiger una volta aveva assunto ad una serie di punizioni verso dei disertori e traditori della tribù e non era stato affatto un bello spettacolo.
Eppure, quel tipo di regole facevano sì che ben pochi si permettessero certe uscite di ingegno, standosene buoni e al loro posto.
Ora l'Enigmista, privo delle mani, era fondamentalmente innocuo e reciso anche nella sua voglia di combinare guai.
Avrebbe trascorso il resto dei suoi giorni in qualche cella di massima sicurezza ma con nessun desiderio di evadere ancora.
Il ricordo di quelle mani tagliate sarebbe rimasto indelebile nella sua memoria.
Ma che tu abbia notato c'è del tenero tra il biondino e la nostra MagiInvestigatrice preferita?
Non ho mai detto che fosse la mia preferita, anzi, credo sia la prima che incontro.
Andiamo, è un modo di dire!
Comunque no, sono legati da un profondo legame di amicizia fraterna, l'ho sentito nel loro Spirito.
A-a-a-spetta... Tu puoi sondare lo Spirito e capire quali sentimenti prova una persona verso qualcun altro?!
Se mi concentro adeguatamente, sì.
E... Lo... Hai fatto... Anche... Con qualcun altro... Questo tentativo... Per lei?
No, non sono affari miei. Con lui sono stato costretto dalla situazione, sembrava una persona sospetta.
... Già... Ok... Va bene...
Ho fame.
Tiger non approfondiva. Tiger non interrogava. Tiger si faceva sostanzialmente gli affari suoi.
Era un lato di lui comodo per tanti versi e allo stesso tempo fastidioso per altri.
Bruce non ebbe il coraggio di chiedergli una "verifica" simile su Cappie riferita a se stesso, ma fu davvero tanto, parecchio tentato.
Tuttavia, questo non significava che il Black non fosse dotato di un buon istinto e sesto senso.
Leggeva i segnali del corpo, cercava di interpretarli al meglio e traeva delle conclusioni.
Di contro però se si fidava di una persona credeva ciecamente alle sue parole, cancellando ogni proprio sospetto.
Hai un interesse per lei?
Eh? Io? No, che dici?
Va bene.
Peccato non fosse stata lì presente Amaranta per farsi una grassa risata, dare dell'ingenuo al Black e praticare il terzo grado sul MacGyver.
Bruce non se la sentiva di rivelare quei sentimenti, ritenuti molto acerbi e allo stesso tempo una vera e propria idiozia.
Era come se sentisse già di non poter essere ricambiato, come se una voce dentro di sé lo mettesse in guardia sul fatto di non essere il tipo giusto per la O'Neill.
Dopo quella notte di spettacolare sesso, Caroline Priscilla non aveva voluto più replicare, segno per lui distintivo ed inequivocabile.
Chi non voleva tornare a provare il Black Angus dopo averlo assaggiato?!
Sicuramente una non interessata al contorno del Black Angus, ovvio...
Senti, voglio muovermi un po', ho bisogno di schiarirmi le idee, quasi quasi faccio un salto all'appartamento di Cappie e controllo se è tutto a posto.
Tutto a posto?
Il fanatico potrebbe aver lasciato qualche strana trappola o marchingegno magico ad innesco e ci manca solo che l'abbia vinta anche sotto arresto.
Vengo anche io.
No, ricordi? Deve passare Ingwar a momenti e preferisco tu sia qui per fare gli onori di casa, tanto sai dove mi trovo, se entro mezz'ora non sono qui, preoccupati!
Perfetto, fai attenzione.
Non mancherò...
Afferrò la giacca a vento e si mise il cappellino in testa con il simbolo di una nota squadra di Quidditch, evidentemente la sua preferita.
Uscì di casa abbastanza in fretta con l'intento di stare un po' per conto proprio, metabolizzare l'adrenalina e tenersi impegnato.
Tanto era assai probabile che la conversazione tra la ex Tassorosso e l'ex Delfinazzurro andasse un bel po' per le lunghe.
... Schiarirsi le idee?
Al piano di sopra, intanto, le parole della O'Neill uscivano come un fiume in piena, ascoltato da un Alvares sempre più incredulo e silenzioso.
Aveva deciso di esporre la completa verità, temendo anche di risultare una povera pazza ma sapeva di poter contare sulla fiducia del ragazzo davanti a lei.
Proprio perché ne avevano viste tante lei e Jorge, era più semplice sperare che non la prendesse per una bugiarda di prima categoria.
Questo non significava però assorbire quel racconto con leggerezza, anzi, in alcuni momenti dovette anche fermarla per qualche secondo per poi permetterle di riprendere.
La ragazza parlò ininterrottamente per la bellezza di sedici minuti, li aveva contati tutti il portoghese fissando con aria vuota la sveglia posata sul comodino.
Immagini e flash degli eventi passati scorrevano nella sua mente come mai prima di allora, ricollegandoli a quella narrazione folle ma incredibilmente dettagliata.
So che è molto difficile da credere, ma ti posso giurare sulla tomba di mio padre che tutto ciò che ho detto... È vero.
... Ok.
Questo è stato uno dei tanti motivi per cui io ed Axell ci siamo lasciati, in seguito.
Lui non poteva più stare dietro alla mia vita, ai miei segreti, alle mie bugie e io ora... Ora lo comprendo perfettamente.
Non ho mai raccontato la verità a Vergil per timore di ferirlo... E adesso sarebbe del tutto inutile, anche perché si è felicemente sposato... Con la professoressa Bennet fra l'altro!
Pf, non so se essere più sconcertato dal tuo racconto o da questa notizia!
La buttò un po' sul sarcasmo e sull'ironia, ma il suo tono non poteva alterare in alcun modo lo sguardo vacuo e pensieroso, palesemente sconvolto.
Deglutì, sentendo il bisogno di acqua ma non ce n'era, quindi non fece nulla, si tenne quel bisogno e semplicemente respirò con regolarità, incanalando molta aria.
Trovava ancora troppo complesso replicare, dire qualcosa, essere capace di reagire, avere un comportamento qualsiasi che aiutasse la ragazza a capire costa stesse provando.
Mi sono sempre sentita in colpa per quello che ti è successo, sempre.
Non riuscivo a non pensare che in parte fosse dovuto ai cambi fatti durante la nostra fuga e adesso so che avrei dovuto fidarmi del mio istinto.
Mi dispiace Jorge, mi dispiace che tu abbia passato l'inferno a causa mia e di Vicky...
...
... Non posso restituirti il tempo che hai perso, ma permettimi almeno di aiutarti a non sprecare il prossimo che verrà.
Deve esserci una soluzione per non farti finire di nuovo in prigione...
...
N-non rimanere in silenzio, ti prego...
Dimmi qualcosa... Qualunque cosa...
Insultami se vuoi, perché... Me lo merito...
Anche insultarla avrebbe significato possedere un quadro analitico e obiettivo sia della situazione che dei propri sentimenti.
Sarebbe stato estremamente facile, assolutamente perfetto, qualche urlo, magari pure uno schiaffo o un insulto, ma no, non ce la fece.
Jorge cercava di mettere sul piatto della bilancia quanto fatto da sé e quanto fatto da Cappie, come anche da Victoria stessa.
Gli errori, le cretinate, le idiozie, le bambinate dettate da un carattere ancora troppo immaturo per essere in grado di prendere decisioni sagge.
Ognuno ci aveva messo del suo e dopo quel breve periodo in prigione si era reso conto che alle volte l'animo umano celava lati talmente tanto bui da non vedere mai realmente la luce.
In un certo senso, c'era qualcosa nella verità espressa da Cappie che lo aveva catturato, che lo aveva influenzato e che forse lo aveva spinto a credere più in se stesso.
... Hai detto che in quel futuro visto da voi due, io ero una persona stabile, buona.
Che teneva a bada perfettamente quel demone interiore che sembrava ogni tanto spingerlo verso la tentazione al peccato.
Ma è anche vero che io ho scoperto di avere un problema diverso, che non si limita al semplice tenere a bada un impulso negativo, bensì un vero e proprio corpo estraneo.
Quindi il Jorge incontrato da Cappie e Vicky nel futuro alternativo non aveva mai saputo del batterio, credendo fermamente in un proprio problema.
Aveva lottato sostanzialmente contro una creatura magica dentro la sua mente cercando di alimentarla quanto meno possibile usando la propria forza di volontà a non combinare guai.
Si era praticamente castrato la vita in più di una occasione vedendo se stesso come il problema e non un fattore capace di essere messo a tacere in un modo molto più costante.
... In altre parole, toccare il fondo, combinare quel disastro, finire in prigione, mi hanno portato verso una comprensione che il me stesso del tuo futuro non aveva.
Non stava vedendo la cosa come una notizia eccezionale o almeno non pareva essere chissà quanto felice.
Forse da un lato stava cercando sia di dare una valida motivazione a se stesso per non crollare, sia una altrettanto valida alla O'Neill per non crocifiggersi come al suo solito.
Gli vennero istintivamente gli occhi lucidi, si alzò in piedi di scatto, poi, colpito da una specie di raptus folle, diede una spinta alla sedia, gettandola a terra.
PERCHÉ C***O ME LO HAI TENUTO NASCOSTO?!
PERCHÉ C***O HAI DOVUTO TENERE PIÙ FEDE AD UNA PROMESSA CON VICTORIA CHE ALLA AMICIZIA CON IL TUO MIGLIORE AMICO? TUO FRATELLO?!
LEI MI HA SEMPRE VISTO COME UNA SPECIE DI RIFIUTO MALIGNO E TU LE HAI PERMESSO DI FARTI CREDERE LA STESSA COSA!
... ANZI SAI CHE TI DICO, SONO ANCHE IO UNA M***A PERCHÉ TE L'HO PERMESSO COME LEI, FACENDO UNA CAZ***A DIETRO L'ALTRA PER COLPA DI QUESTO MALEDETTO COSO CHE HO IN TESTA!
O FORSE STO SOLO FACENDO LO SCARICA BARILE, PERCHÉ SE IL ME DI QUEL FUTURO CI É RIUSCITO EVIDENTEMENTE PUÒ ANCHE ESSERE UN FATTORE DI VOLONTÀ, VOLONTÀ CHE IO NON HO AVUTO...
MA SE TU ME LO AVESSI DETTO... SE TU TI FOSSI FIDATA DI ME, SE TU AVESSI APERTO QUELLA BOCCACCIA E RACCONTATO OGNI COSA IO... IO... IO...
Già, lui cosa? Avrebbe immediatamente cambiato atteggiamento? Avrebbe captato subito la presenza del batterio nella sua testa?
Oppure avrebbe continuato dandole della scema, allontanandosi ancora più da lei e facendola allontanare a sua volta?
In nessuno scenario per il portoghese le cose andavano meglio ma in ogni caso avrebbe voluto che, come Vicky aveva fatto con il fidanzato fregandosene dell'accordo, Cappie lo avesse fatto con lui.
In quel momento si sentì perfino più importante di Axell, da mettere al primo posto in una situazione simile, pur non avendone chissà quanto il diritto.
Svuotato da quella scenata e quelle urla, ciondolò lento fino al letto dov'era seduta la sorellina, cadendo quasi a peso morto seduto.
Sentiva le lacrime rigargli le guance e probabilmente era la prima volta che accadeva come una fonte di antistress piuttosto che un sentimento di dolore o risentimento reale.
... Era l'unica cosa che la faceva sentire vicina a sua madre.
L'unico dettaglio importante che le permettesse di non soffrire così tanto della sua morte.
Ha voluto mantenere le proprie sembianze, chi altri avrebbe fatto l'opposto?
Era più una domanda retorica che rivolta effettivamente alla propria interlocutrice.
Adesso la sua voce era spenta e rotta da una serie di gracchi amareggiati e sofferenti.
Il cuore gli batteva nelle tempie, il petto faceva male, forse aveva una esagerata acidità di stomaco data da tutta quell'ansia e quel trauma.
Una parte di me però dice ugualmente di non perdonarla.
Come la stessa parte mi sta dicendo di non perdonare te.
I diretti interessati della faccenda sarebbero dovuti essere interpellati, forse anche Brianna, addirittura.
Ma come hai detto tu, ormai sarebbe inutile, è trascorso troppo tempo, a che pro rendere nota una verità così pericolosa e fragile?
... No, non servirebbe più a nulla.
Dov'è ora Victoria?
Non che fosse interessato a raggiungerla per dirgliene quattro, fu forse solo una domanda di circostanza, un quesito per deviare momentaneamente la strada della conversazione.
Purtroppo della Randall non si avevano notizie da un bel po' e Cappie in primis poteva giurare di non averla più sentita da settimane, addirittura dal matrimonio di Vergil e Martha.
Jorge annuì, restando fisso in quella posizione, incurvato con la schiena, le mani giunte, gli occhi gonfi.
... Ho bisogno di riposare, credo che chiuderò gli occhi per un po'.
Vado nella stanza che mi ha messo a disposizione Bruce.
Il sonno mi aiuterà a ragionare meglio su tutto, scusami...
Si alzò in piedi un po' a fatica, con l'evidente stanchezza data non solo dagli eventi trascorsi, ma anche dalla storia appena sentita.
Qualora Cappie lo avesse esortato a voltarsi, ascoltare anche solo un'altra parola, il portoghese le avrebbe chiesto il favore solenne di lasciarlo andare.
Uscì da quella camera, rivolgendosi verso la fine del corridoio, lì dove la stanza con un letto comodo e due cuscini lo aspettavano.
Praticamente, non appena messo il corpo sul materasso, la sua mente crollò inesorabile e Jorge iniziò da subito a dormire profondamente.
Esausto, in parte distrutto, necessitava di quelle ore capaci di ripristinare sia le energie fisiche che mentali.
Probabilmente al termine di quei sogni od incubi, sarebbe stato realmente in grado di fornire una sentenza univoca nei confronti di tutto e tutti.
Zzzzzz...
La flebo di anti tossina era da poco terminata ed oltre alle energie, inevitabilmente Cappie avrebbe sentito tornare anche appetito, sete e desiderio, suo malgrado.
Purtroppo quel gas, pur non dovendo più durare in eterno, avrebbe proseguito ancora per parecchio ad infestare i suoi sensi e i suoi ormoni.
Fortunatamente, la condizione attuale psicologica l'avrebbe aiutata a tenere i piedi per terra e a reprimere eventuali bisogni esageratamente sfrenati.
Alla ragazza non restava che scendere dal letto e andare al piano di sotto per recuperare qualcosa di sostanzioso da mangiare e tanta acqua da bere.
La bocca infatti era impastata e lo stomaco brontolava chiedendo sostanze molto più solide di quel liquido ricevuto per sei ore in vena.
Arrivata alla zona salotto, comunque, ella non avrebbe trovato praticamente nessuno, sentendo per altro anche un preoccupante silenzio.
Le voci di Bruce e Tiger erano assenti, Ermes dormiva beatamente sopra una poltrona e l'unico accesso esterno aperto di casa era la porta finestra.
Lì fuori, fortunatamente, si trovava l'unica traccia di vita oltre a lei, la Creatura Magica e Jorge dentro quella casa.
Ingwar guardava l'orizzonte, appoggiato alla ringhiera.
Quando girò il capo ed intercettò la figura della O'Neill, le riservò quello che poteva somigliare ad un mezzo sorriso rassicurante.
Ella avrebbe potuto prendere dal MagiFrigo del migliore amico qualsiasi cosa per tapparsi lo stomaco, tanto era sicura che non si sarebbe offeso.
Certo, di lì a poco avrebbero ordinato il famoso pranzo a domicilio, ma perché non mettere un freno a quel tremendo brontolio continuo e irritante?
Una bottiglia da un gallone di acqua fresca e leggermente frizzante faceva capolino sul lato destro, poco sotto il ripiano con il burro e le uova.
Da buon elettrodomestico magico americano, era di dimensioni belle enormi, contenente davvero di tutto ed in larghe quantità.
Se il Duellante Magico si trovava lì e non era corso ad avvertirla di chissà quali disastri, evidentemente non c'era troppo da preoccuparsi.
Magari Angus e Tiger si erano recati direttamente da soli da un ristorante per comprare qualcosa.
... Tiger ha raggiunto Bruce a casa tua.
Mi ha detto che stanno controllando che non ci siano sorprese lasciate dal tipo che avete fatto arrestare.
Saranno di ritorno a breve...
Questa sarebbe stata la spiegazione, nel caso in cui la O'Neill avesse raggiunto la montagna affacciata al balcone.
Tiger mi ha raccontato per sommi capi cosa ti è successo.
Ve la siete vista proprio brutta.
Immagino ti ci vorrà un bel po' prima di riprenderti del tutto...
Non la conosceva, non sapeva quanto fosse parzialmente abituata a determinate pressioni psicologiche e a determinati risvolti catastrofici nella vita.
Ingwar era un perfetto sconosciuto ma Tiger gli dava fiducia e rispetto, motivo per cui forse la ex Tassorosso poteva ritenersi tranquilla nel comunicare con lui.
Senza considerare che fortunatamente le era concesso pure parlare di Elemento, Gilde e compagnia bella, senza doversi mordere la lingua.
Quel coso laggiù che dorme è tuo?
Mai visto niente di simile...
... Non che andassi una spada in CDCM, lo ammetto.
L'aria non era particolarmente gelida, si stava relativamente bene e i raggi del Sole scaldavano il giusto, pur non essendo ancora bella stagione.
C'era una strana pace nell'aria, strana più che altro dopo l'intero casino vissuto nelle ultime ore dalla biondina.
Quell'inaspettato attimo di pace apparente che quasi entrava in contrasto con le sue normali abitudini caotiche.
Sì, certo, l'inquietudine, la paura per il responso finale del portoghese era naturale ed ovvio.
Jorge avrebbe fatto nuovi conti e considerazioni solo una volta sveglio, ma nel frattempo Cappie non poteva permettersi di restare chiusa in se stessa.
Intanto dal naso di Ermes sbucavano delle bolle che salivano in alto e scoppiavano in piccoli lampi elettrostatici bluastri.
... Dai, spartisci il bottino va', qui mi sa che vedremo il pranzo per le quattro del pomeriggio!
E se nel frattempo ti va di parlare fai pure.
Hai freddo? Possiamo rientrare, non è un problema...
In effetti non si era mai chiesto se Ermes fosse maschio o femmina.
Il nome suggeriva il genere maschile ma il colore tutt'altro.
Purtroppo la Creature Magica elettrica non era abbastanza intelligente da capire e rispondere quindi al massimo lo avrebbe poi chiesto direttamente a Cappie.
La simil pecora prese il grosso paio di pile da torcia e se lo portò via per poterlo gustare in tranquillità.
Dopo di che, Bruce e Tiger si spostarono al piano di sotto, nella sala da biliardo.
Al Black non è che facesse particolarmente impazzire come gioco, ma difatti se ne stavano lì giusto per lasciare l'adeguata privacy a Jorge e la O'Neill.
Era preoccupata per me?
Certo, perché dovresti pensare il contrario?
No, così, chiedevo...
L'ho tranquillizzata, non ti conosce abbastanza, non è al corrente delle tue risorse.
Meno male che non lo era nemmeno quel pazzoide!
Deve ringraziare di aver incontrato me e non la Tigre Bianca.
Yvonne probabilmente avrebbe fatto anche peggio, lasciandosi pervadere un po' meno dallo Spirito Ghiacciato e un po' più da quello selvaggio.
Tiger una volta aveva assunto ad una serie di punizioni verso dei disertori e traditori della tribù e non era stato affatto un bello spettacolo.
Eppure, quel tipo di regole facevano sì che ben pochi si permettessero certe uscite di ingegno, standosene buoni e al loro posto.
Ora l'Enigmista, privo delle mani, era fondamentalmente innocuo e reciso anche nella sua voglia di combinare guai.
Avrebbe trascorso il resto dei suoi giorni in qualche cella di massima sicurezza ma con nessun desiderio di evadere ancora.
Il ricordo di quelle mani tagliate sarebbe rimasto indelebile nella sua memoria.
Ma che tu abbia notato c'è del tenero tra il biondino e la nostra MagiInvestigatrice preferita?
Non ho mai detto che fosse la mia preferita, anzi, credo sia la prima che incontro.
Andiamo, è un modo di dire!
Comunque no, sono legati da un profondo legame di amicizia fraterna, l'ho sentito nel loro Spirito.
A-a-a-spetta... Tu puoi sondare lo Spirito e capire quali sentimenti prova una persona verso qualcun altro?!
Se mi concentro adeguatamente, sì.
E... Lo... Hai fatto... Anche... Con qualcun altro... Questo tentativo... Per lei?
No, non sono affari miei. Con lui sono stato costretto dalla situazione, sembrava una persona sospetta.
... Già... Ok... Va bene...
Ho fame.
Tiger non approfondiva. Tiger non interrogava. Tiger si faceva sostanzialmente gli affari suoi.
Era un lato di lui comodo per tanti versi e allo stesso tempo fastidioso per altri.
Bruce non ebbe il coraggio di chiedergli una "verifica" simile su Cappie riferita a se stesso, ma fu davvero tanto, parecchio tentato.
Tuttavia, questo non significava che il Black non fosse dotato di un buon istinto e sesto senso.
Leggeva i segnali del corpo, cercava di interpretarli al meglio e traeva delle conclusioni.
Di contro però se si fidava di una persona credeva ciecamente alle sue parole, cancellando ogni proprio sospetto.
Hai un interesse per lei?
Eh? Io? No, che dici?
Va bene.
Peccato non fosse stata lì presente Amaranta per farsi una grassa risata, dare dell'ingenuo al Black e praticare il terzo grado sul MacGyver.
Bruce non se la sentiva di rivelare quei sentimenti, ritenuti molto acerbi e allo stesso tempo una vera e propria idiozia.
Era come se sentisse già di non poter essere ricambiato, come se una voce dentro di sé lo mettesse in guardia sul fatto di non essere il tipo giusto per la O'Neill.
Dopo quella notte di spettacolare sesso, Caroline Priscilla non aveva voluto più replicare, segno per lui distintivo ed inequivocabile.
Chi non voleva tornare a provare il Black Angus dopo averlo assaggiato?!
Sicuramente una non interessata al contorno del Black Angus, ovvio...
Senti, voglio muovermi un po', ho bisogno di schiarirmi le idee, quasi quasi faccio un salto all'appartamento di Cappie e controllo se è tutto a posto.
Tutto a posto?
Il fanatico potrebbe aver lasciato qualche strana trappola o marchingegno magico ad innesco e ci manca solo che l'abbia vinta anche sotto arresto.
Vengo anche io.
No, ricordi? Deve passare Ingwar a momenti e preferisco tu sia qui per fare gli onori di casa, tanto sai dove mi trovo, se entro mezz'ora non sono qui, preoccupati!
Perfetto, fai attenzione.
Non mancherò...
Afferrò la giacca a vento e si mise il cappellino in testa con il simbolo di una nota squadra di Quidditch, evidentemente la sua preferita.
Uscì di casa abbastanza in fretta con l'intento di stare un po' per conto proprio, metabolizzare l'adrenalina e tenersi impegnato.
Tanto era assai probabile che la conversazione tra la ex Tassorosso e l'ex Delfinazzurro andasse un bel po' per le lunghe.
... Schiarirsi le idee?
Al piano di sopra, intanto, le parole della O'Neill uscivano come un fiume in piena, ascoltato da un Alvares sempre più incredulo e silenzioso.
Aveva deciso di esporre la completa verità, temendo anche di risultare una povera pazza ma sapeva di poter contare sulla fiducia del ragazzo davanti a lei.
Proprio perché ne avevano viste tante lei e Jorge, era più semplice sperare che non la prendesse per una bugiarda di prima categoria.
Questo non significava però assorbire quel racconto con leggerezza, anzi, in alcuni momenti dovette anche fermarla per qualche secondo per poi permetterle di riprendere.
La ragazza parlò ininterrottamente per la bellezza di sedici minuti, li aveva contati tutti il portoghese fissando con aria vuota la sveglia posata sul comodino.
Immagini e flash degli eventi passati scorrevano nella sua mente come mai prima di allora, ricollegandoli a quella narrazione folle ma incredibilmente dettagliata.
So che è molto difficile da credere, ma ti posso giurare sulla tomba di mio padre che tutto ciò che ho detto... È vero.
... Ok.
Questo è stato uno dei tanti motivi per cui io ed Axell ci siamo lasciati, in seguito.
Lui non poteva più stare dietro alla mia vita, ai miei segreti, alle mie bugie e io ora... Ora lo comprendo perfettamente.
Non ho mai raccontato la verità a Vergil per timore di ferirlo... E adesso sarebbe del tutto inutile, anche perché si è felicemente sposato... Con la professoressa Bennet fra l'altro!
Pf, non so se essere più sconcertato dal tuo racconto o da questa notizia!
La buttò un po' sul sarcasmo e sull'ironia, ma il suo tono non poteva alterare in alcun modo lo sguardo vacuo e pensieroso, palesemente sconvolto.
Deglutì, sentendo il bisogno di acqua ma non ce n'era, quindi non fece nulla, si tenne quel bisogno e semplicemente respirò con regolarità, incanalando molta aria.
Trovava ancora troppo complesso replicare, dire qualcosa, essere capace di reagire, avere un comportamento qualsiasi che aiutasse la ragazza a capire costa stesse provando.
Mi sono sempre sentita in colpa per quello che ti è successo, sempre.
Non riuscivo a non pensare che in parte fosse dovuto ai cambi fatti durante la nostra fuga e adesso so che avrei dovuto fidarmi del mio istinto.
Mi dispiace Jorge, mi dispiace che tu abbia passato l'inferno a causa mia e di Vicky...
...
... Non posso restituirti il tempo che hai perso, ma permettimi almeno di aiutarti a non sprecare il prossimo che verrà.
Deve esserci una soluzione per non farti finire di nuovo in prigione...
...
N-non rimanere in silenzio, ti prego...
Dimmi qualcosa... Qualunque cosa...
Insultami se vuoi, perché... Me lo merito...
Anche insultarla avrebbe significato possedere un quadro analitico e obiettivo sia della situazione che dei propri sentimenti.
Sarebbe stato estremamente facile, assolutamente perfetto, qualche urlo, magari pure uno schiaffo o un insulto, ma no, non ce la fece.
Jorge cercava di mettere sul piatto della bilancia quanto fatto da sé e quanto fatto da Cappie, come anche da Victoria stessa.
Gli errori, le cretinate, le idiozie, le bambinate dettate da un carattere ancora troppo immaturo per essere in grado di prendere decisioni sagge.
Ognuno ci aveva messo del suo e dopo quel breve periodo in prigione si era reso conto che alle volte l'animo umano celava lati talmente tanto bui da non vedere mai realmente la luce.
In un certo senso, c'era qualcosa nella verità espressa da Cappie che lo aveva catturato, che lo aveva influenzato e che forse lo aveva spinto a credere più in se stesso.
... Hai detto che in quel futuro visto da voi due, io ero una persona stabile, buona.
Che teneva a bada perfettamente quel demone interiore che sembrava ogni tanto spingerlo verso la tentazione al peccato.
Ma è anche vero che io ho scoperto di avere un problema diverso, che non si limita al semplice tenere a bada un impulso negativo, bensì un vero e proprio corpo estraneo.
Quindi il Jorge incontrato da Cappie e Vicky nel futuro alternativo non aveva mai saputo del batterio, credendo fermamente in un proprio problema.
Aveva lottato sostanzialmente contro una creatura magica dentro la sua mente cercando di alimentarla quanto meno possibile usando la propria forza di volontà a non combinare guai.
Si era praticamente castrato la vita in più di una occasione vedendo se stesso come il problema e non un fattore capace di essere messo a tacere in un modo molto più costante.
... In altre parole, toccare il fondo, combinare quel disastro, finire in prigione, mi hanno portato verso una comprensione che il me stesso del tuo futuro non aveva.
Non stava vedendo la cosa come una notizia eccezionale o almeno non pareva essere chissà quanto felice.
Forse da un lato stava cercando sia di dare una valida motivazione a se stesso per non crollare, sia una altrettanto valida alla O'Neill per non crocifiggersi come al suo solito.
Gli vennero istintivamente gli occhi lucidi, si alzò in piedi di scatto, poi, colpito da una specie di raptus folle, diede una spinta alla sedia, gettandola a terra.
PERCHÉ C***O ME LO HAI TENUTO NASCOSTO?!
PERCHÉ C***O HAI DOVUTO TENERE PIÙ FEDE AD UNA PROMESSA CON VICTORIA CHE ALLA AMICIZIA CON IL TUO MIGLIORE AMICO? TUO FRATELLO?!
LEI MI HA SEMPRE VISTO COME UNA SPECIE DI RIFIUTO MALIGNO E TU LE HAI PERMESSO DI FARTI CREDERE LA STESSA COSA!
... ANZI SAI CHE TI DICO, SONO ANCHE IO UNA M***A PERCHÉ TE L'HO PERMESSO COME LEI, FACENDO UNA CAZ***A DIETRO L'ALTRA PER COLPA DI QUESTO MALEDETTO COSO CHE HO IN TESTA!
O FORSE STO SOLO FACENDO LO SCARICA BARILE, PERCHÉ SE IL ME DI QUEL FUTURO CI É RIUSCITO EVIDENTEMENTE PUÒ ANCHE ESSERE UN FATTORE DI VOLONTÀ, VOLONTÀ CHE IO NON HO AVUTO...
MA SE TU ME LO AVESSI DETTO... SE TU TI FOSSI FIDATA DI ME, SE TU AVESSI APERTO QUELLA BOCCACCIA E RACCONTATO OGNI COSA IO... IO... IO...
Già, lui cosa? Avrebbe immediatamente cambiato atteggiamento? Avrebbe captato subito la presenza del batterio nella sua testa?
Oppure avrebbe continuato dandole della scema, allontanandosi ancora più da lei e facendola allontanare a sua volta?
In nessuno scenario per il portoghese le cose andavano meglio ma in ogni caso avrebbe voluto che, come Vicky aveva fatto con il fidanzato fregandosene dell'accordo, Cappie lo avesse fatto con lui.
In quel momento si sentì perfino più importante di Axell, da mettere al primo posto in una situazione simile, pur non avendone chissà quanto il diritto.
Svuotato da quella scenata e quelle urla, ciondolò lento fino al letto dov'era seduta la sorellina, cadendo quasi a peso morto seduto.
Sentiva le lacrime rigargli le guance e probabilmente era la prima volta che accadeva come una fonte di antistress piuttosto che un sentimento di dolore o risentimento reale.
... Era l'unica cosa che la faceva sentire vicina a sua madre.
L'unico dettaglio importante che le permettesse di non soffrire così tanto della sua morte.
Ha voluto mantenere le proprie sembianze, chi altri avrebbe fatto l'opposto?
Era più una domanda retorica che rivolta effettivamente alla propria interlocutrice.
Adesso la sua voce era spenta e rotta da una serie di gracchi amareggiati e sofferenti.
Il cuore gli batteva nelle tempie, il petto faceva male, forse aveva una esagerata acidità di stomaco data da tutta quell'ansia e quel trauma.
Una parte di me però dice ugualmente di non perdonarla.
Come la stessa parte mi sta dicendo di non perdonare te.
I diretti interessati della faccenda sarebbero dovuti essere interpellati, forse anche Brianna, addirittura.
Ma come hai detto tu, ormai sarebbe inutile, è trascorso troppo tempo, a che pro rendere nota una verità così pericolosa e fragile?
... No, non servirebbe più a nulla.
Dov'è ora Victoria?
Non che fosse interessato a raggiungerla per dirgliene quattro, fu forse solo una domanda di circostanza, un quesito per deviare momentaneamente la strada della conversazione.
Purtroppo della Randall non si avevano notizie da un bel po' e Cappie in primis poteva giurare di non averla più sentita da settimane, addirittura dal matrimonio di Vergil e Martha.
Jorge annuì, restando fisso in quella posizione, incurvato con la schiena, le mani giunte, gli occhi gonfi.
... Ho bisogno di riposare, credo che chiuderò gli occhi per un po'.
Vado nella stanza che mi ha messo a disposizione Bruce.
Il sonno mi aiuterà a ragionare meglio su tutto, scusami...
Si alzò in piedi un po' a fatica, con l'evidente stanchezza data non solo dagli eventi trascorsi, ma anche dalla storia appena sentita.
Qualora Cappie lo avesse esortato a voltarsi, ascoltare anche solo un'altra parola, il portoghese le avrebbe chiesto il favore solenne di lasciarlo andare.
Uscì da quella camera, rivolgendosi verso la fine del corridoio, lì dove la stanza con un letto comodo e due cuscini lo aspettavano.
Praticamente, non appena messo il corpo sul materasso, la sua mente crollò inesorabile e Jorge iniziò da subito a dormire profondamente.
Esausto, in parte distrutto, necessitava di quelle ore capaci di ripristinare sia le energie fisiche che mentali.
Probabilmente al termine di quei sogni od incubi, sarebbe stato realmente in grado di fornire una sentenza univoca nei confronti di tutto e tutti.
Zzzzzz...
La flebo di anti tossina era da poco terminata ed oltre alle energie, inevitabilmente Cappie avrebbe sentito tornare anche appetito, sete e desiderio, suo malgrado.
Purtroppo quel gas, pur non dovendo più durare in eterno, avrebbe proseguito ancora per parecchio ad infestare i suoi sensi e i suoi ormoni.
Fortunatamente, la condizione attuale psicologica l'avrebbe aiutata a tenere i piedi per terra e a reprimere eventuali bisogni esageratamente sfrenati.
Alla ragazza non restava che scendere dal letto e andare al piano di sotto per recuperare qualcosa di sostanzioso da mangiare e tanta acqua da bere.
La bocca infatti era impastata e lo stomaco brontolava chiedendo sostanze molto più solide di quel liquido ricevuto per sei ore in vena.
Arrivata alla zona salotto, comunque, ella non avrebbe trovato praticamente nessuno, sentendo per altro anche un preoccupante silenzio.
Le voci di Bruce e Tiger erano assenti, Ermes dormiva beatamente sopra una poltrona e l'unico accesso esterno aperto di casa era la porta finestra.
Lì fuori, fortunatamente, si trovava l'unica traccia di vita oltre a lei, la Creatura Magica e Jorge dentro quella casa.
Ingwar guardava l'orizzonte, appoggiato alla ringhiera.
Quando girò il capo ed intercettò la figura della O'Neill, le riservò quello che poteva somigliare ad un mezzo sorriso rassicurante.
Ella avrebbe potuto prendere dal MagiFrigo del migliore amico qualsiasi cosa per tapparsi lo stomaco, tanto era sicura che non si sarebbe offeso.
Certo, di lì a poco avrebbero ordinato il famoso pranzo a domicilio, ma perché non mettere un freno a quel tremendo brontolio continuo e irritante?
Una bottiglia da un gallone di acqua fresca e leggermente frizzante faceva capolino sul lato destro, poco sotto il ripiano con il burro e le uova.
Da buon elettrodomestico magico americano, era di dimensioni belle enormi, contenente davvero di tutto ed in larghe quantità.
Se il Duellante Magico si trovava lì e non era corso ad avvertirla di chissà quali disastri, evidentemente non c'era troppo da preoccuparsi.
Magari Angus e Tiger si erano recati direttamente da soli da un ristorante per comprare qualcosa.
... Tiger ha raggiunto Bruce a casa tua.
Mi ha detto che stanno controllando che non ci siano sorprese lasciate dal tipo che avete fatto arrestare.
Saranno di ritorno a breve...
Questa sarebbe stata la spiegazione, nel caso in cui la O'Neill avesse raggiunto la montagna affacciata al balcone.
Tiger mi ha raccontato per sommi capi cosa ti è successo.
Ve la siete vista proprio brutta.
Immagino ti ci vorrà un bel po' prima di riprenderti del tutto...
Non la conosceva, non sapeva quanto fosse parzialmente abituata a determinate pressioni psicologiche e a determinati risvolti catastrofici nella vita.
Ingwar era un perfetto sconosciuto ma Tiger gli dava fiducia e rispetto, motivo per cui forse la ex Tassorosso poteva ritenersi tranquilla nel comunicare con lui.
Senza considerare che fortunatamente le era concesso pure parlare di Elemento, Gilde e compagnia bella, senza doversi mordere la lingua.
Quel coso laggiù che dorme è tuo?
Mai visto niente di simile...
... Non che andassi una spada in CDCM, lo ammetto.
L'aria non era particolarmente gelida, si stava relativamente bene e i raggi del Sole scaldavano il giusto, pur non essendo ancora bella stagione.
C'era una strana pace nell'aria, strana più che altro dopo l'intero casino vissuto nelle ultime ore dalla biondina.
Quell'inaspettato attimo di pace apparente che quasi entrava in contrasto con le sue normali abitudini caotiche.
Sì, certo, l'inquietudine, la paura per il responso finale del portoghese era naturale ed ovvio.
Jorge avrebbe fatto nuovi conti e considerazioni solo una volta sveglio, ma nel frattempo Cappie non poteva permettersi di restare chiusa in se stessa.
Intanto dal naso di Ermes sbucavano delle bolle che salivano in alto e scoppiavano in piccoli lampi elettrostatici bluastri.
... Dai, spartisci il bottino va', qui mi sa che vedremo il pranzo per le quattro del pomeriggio!
E se nel frattempo ti va di parlare fai pure.
Hai freddo? Possiamo rientrare, non è un problema...