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Messaggioda Sandyon » 24/04/2017, 10:40

Fort Collins è un centro abitato (city) degli Stati Uniti d'America e capoluogo e città più popolosa della contea di Larimer nello Stato del Colorado.
La popolazione era di 147,999 persone al censimento del 2111, il che la rende la quarta città più grande dello Stato, alle spalle di Denver, Colorado Springs, e Aurora. La città si trova a 65 miglia (105 km) a nord dal Campidoglio di Denver.

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Messaggioda Kirie » 24/04/2017, 11:33

2113年 07月 2日 (Sabato)
B&B The Originals - New Orleans
Ore 16 Minuti 17


Non mi ha neanche salutata...

Nigel si era comportato in maniera molto strana negli ultimi giorni. Nonostante fosse al corrente dell'imminente trasloco della ex-coinquilina, qualche giorno prima il Sykes era rientrato in casa con uno brutto stato d'animo e la fretta di andarsene via da lì. L'aveva avvisata che avrebbe passato la notte da Theo, notte che poi erano diventati giorni. Le era sembrato persino di aver visto delle lacrime nei suoi occhi, ma non poteva esserne certa vista la fretta con cui l'uomo aveva preso le sue cose e se ne era andato.
Si sentiva molto inquieta per ciò che aveva visto, ma se da un lato provava il bisogno di rimanere là ad attenderlo, dall'altro la vocina stridula e infantile di Ruka dentro di sé la esortava a lasciarsi alle spalle quella storia e ad andare avanti, come aveva preventivato. Nigel era felicemente fidanzato con Eufemia Longarno e lei era diventata una presenza sgradita e di troppo nel suo appartamento. Aveva sofferto molto in quelle ultime settimane, ma alla fine era riuscita a trovare la forza di fare le valigie e di andarsene, senza provare rancore né per il Sykes né per la sua dolce metà. Era stata lei, con il suo troppo aspettare, a perdere l'occasione di essere sincera con il MagiDottore. Per questo, doveva biasimare soltanto sé stessa.

Però sapeva che me ne sarei andata oggi... Quindi davvero non gli importa niente di me?
No! Basta! Non devi più pensare a lui... Avrà avuto le sue buone ragioni per non venire a salutarti. Lui non è una persona cattiva, non ti farebbe mai del male volontariamente...


Era difficile cercare di non focalizzare i propri pensieri su Nigel, ma con tanta forza di volontà la Morimoto sarebbe riuscita a farcela. Nel frattempo, c'era così tanto da fare per lei che almeno la sua mente sarebbe stata impegnata per un bel po' in altre faccende. Aveva scelto di andare in un Bed & Breakfast solo fino a quando non fosse riuscita a trovare un'altra casa. La sua idea, in realtà, era quella di trovare anche un nuovo lavoro che non la ponesse più a stretto contatto con il Sykes e che rispecchiasse un po' le sue esigenze come MagiDottore. Un passo alla volta, sarebbe riuscita a fare tutto e nel mentre era meglio concentrarsi sul disfare le valigie.

Solo i vestiti che userò di più... Non starò qui per molto...

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Aveva indossato lo stesso vestito messo nel post-matrimonio di Jean-Drew e Peyton. Non ricordava molto di ciò che era accaduto a dire il vero, soltanto tante risate, gente che festeggiava e brindava in continuazione e i parenti di Nigel e Jean-Drew che la esortavano a bere, anche se lei l'alcool lo reggeva davvero pochissimo. Per non sembrare scortese e maleducata aveva mandato giù qualche bicchiere di troppo, ritrovandosi poi chissà come a pomiciare con uno sconosciuto che la ragazza aveva scambiato per Nigel. Il solo pensiero di ciò che aveva fatto le provocava ancora un certo imbarazzo, con le guance che si coloravano appena di rosso mentre lei sentiva di andare a fuoco.

Non gli ho nemmeno chiesto scusa... Forse J.D.-kun lo conosce, magari può dirmi dove...Mh? E questo cos'è?

Aveva infilato distrattamente la mano nella tasca del vestito, tirandone fuori un bigliettino ripiegato in quattro. Incuriosita, Kirie lo dispiegò davanti ai suoi occhi, leggendo delle parole la cui grafia non poteva che essere indubbiamente maschile.

"Grazie della bella rimpatriata, Kurosawa.
La prossima volta però non mi crollare sul più bello, ok?
Fai un salto a trovarmi, se passi per il Colorado..."


L'indirizzo era scritto nella parte retrostante il biglietto, ma ciò che colpì maggiormente la Morimoto fu leggere quel cognome -Kurosawa- che credeva di essersi lasciata alle spalle per sempre. Non riusciva a credere che qualcuno l'avesse riconosciuta come tale, ma prima che il panico l'assalisse completamente finalmente Kirie riuscì a ricordare qualcosa: il volto dell'uomo che aveva baciato mentre le infilava quel bigliettino nella tasca del vestito.

Lui... Lui mi conosce!
Ma io non mi ricordo affatto di lui...
Forse questa è l'occasione giusta per chiedergli scusa... E per capire chi sia.


Sarebbe andata il giorno dopo a trovarlo. Non in quel momento, con ancora tutti i vestiti da mettere in ordine e il suo caos mentale da risistemare. Voleva riservarsi un po' di tempo per capire se in qualche modo si ricordasse della sua persona e non era sicuro che ci sarebbe riuscita.

Non sono mai stata in Colorado...
Chissà se è un bel posto per viverci?
Maa maa! È ora di mettersi al lavoro Kirie-chan!


2113年 07月 3日 (Domenica)
Tenuta Muscle - Fort Collins, Colorado
Ore 10 Minuti 25


Hank... Muscle...
Niente! Nemmeno il suo nome mi dice qualcosa...


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Aveva oltrepassato il grande cancello in stile ranch, ritrovandosi a camminare lungo un sentiero battuto e scaldato dai caldi raggi solari. Indossava una camicetta senza maniche nera, gonna bianca con fantasie traforate a esagono e dei sandali bassi con laccetti per camminare più comoda. Si sentiva un po' spaesata, il sole era alto e picchiava forte e questo le fece rimpiangere di non essersi portata un cappellino per proteggersi dai raggi solari. Non aveva trovato alcun campanello vicino al cancello, per questo si era permessa di entrare molto lentamente, continuando a camminare in direzione della casa.
Sapeva dove stava andando perché la tenuta del Muscle era visibile anche da lontano. Nella borsa aveva portato con sé la bacchetta e qualche altro genere di prima necessità, mentre man mano che si avvicinava riusciva a distinguere i contorni della casa e di due figure imponenti e pelose sdraiate di fronte alla porta.

Sono... Cani?

Difficile capirlo, visto che sembravano più simili a dei molossi. A pochi metri dalla porta di casa, i due cagnoloni si alzarono incuriositi, puntando alla loro nuova preda. Kirie -di riflesso- arrestò il suo incedere, visibilmente spaventata dalla loro presenza. Non aveva mai avuto a che fare con i cani, non conosceva le loro abitudini né quando erano ben disposti e quando invece ostili. L'unica cosa buona della sua paura era che questa le bloccava le gambe, impedendole di scappare via da qualche parte. Ma i due cani sembravano ben poco propensi a lasciarla passare indenne.

Buoni... State buoni... N-non voglio fare nulla di male...
No... No... Aspettate... AAAAAAAH!


I due molossi si gettarono felici addosso alla piccola giapponesina, facendola cascare per terra mentre con le loro possenti zampe la tenevano bloccata e le lingue la slappavano su tutto il viso, nonostante i ripetuti tentativi della ragazza di liberarsi. Non sapendo che quello era il loro modo di darle il benvenuto, allegri e festosi, la Morimoto si ritrovò presto ad essere spaventata a morte dal loro comportamento, convinta invece che i due cuccioloni avessero tutta l'intenzione di farle del male. Ma non c'era nessuno lì disposto ad aiutarla?

TASUKETEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!
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Messaggioda Hank » 25/04/2017, 0:40

Domenica 03/08/2113
Tenuta Muscle
Fort Collins - Colorado
Ore 10:30


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Uno dei motivi per i quali adorava così tanto il periodo estivo era perché poteva finalmente ritornare a farsi inondare i timpani dall'acqua della piscina.
Il Sole picchiava forte ma la sua pelle temprata era poco soggetta alle scottature, senza considerare che tendeva a rimanere sempre idratato.
Un buon sigaro in bocca, un cappello di paglia a proteggere la testa e niente, non c'era niente che potesse rovinare quella giornata idilliaca.
La Domenica per Hank era il lasso di tempo utilizzato per starsene a casa. Non gli andava di uscire, di muoversi, di stancarsi. Soltanto riposo e relax puro.
Anche perché dal giorno dopo sarebbe tornato in caserma per un'altra fottuta settimana, aspettando solo il sensazionale arrivo del Venerdì.
Avendo quindi l'acqua a cullargli il cervello, Kid in un primo momento non si rese conto dei cani che avevano iniziato ad abbaiare.
Fu solamente quando si mosse verso il bordo piscina per prendere lo zippo e riaccendere la fiamma del sigaro che dei suoni insoliti lo raggiunsero.

WOF WOF WOF!

BAU BAU BAU!


Rottura di co****ni domenicale.
Quasi quasi faccio installare un meccanismo ad alto voltaggio sulle staccionate.
Oppure lascio a digiuno Salomone e Crixus dal Giovedì, così quando arriva qualcuno se lo mangiano, anziché fargli le feste.


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Sospirando scocciato, Hank si avvicinò poi alla scaletta, issandosi su in piedi e levandosi il costume da bagno.

TASUKETEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

Mh?
Questa mi mancava.
Non mi dire che alla fine Terry me l'ha mandata davvero la sua "massaggiatrice" giapponese di fiducia.


Inarcò il sopracciglio, dando un'ultima tirata di sigaro per poi lasciarlo sul posacenere sopra un tavolino di metallo scuro.
Entrò dentro casa, asciugandosi le cosce e i genitali con un asciugamano, infilandosi poi dei pantaloni, senza nessun intimo sotto, tanto sperava di levarseli di nuovo al più presto.
Un paio di infradito nere e aprì la porta, gesto che fece immediatamente allontanare i due cagnoloni affettuosi, permettendogli di capire chi fosse l'intrusa.

... Kurosawa?
Alla fine ti sei decisa a passare, allora.
Intendi restare lì sdraiata ancora per molto?


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Si avvicinò a Kirie e le tese la mano, così che ella potesse afferrarla e farsi praticamente alzare interamente da lui.

Vieni, entra, loro due sono Salomone e Crixus.

I due animali giganti scodinzolarono verso l'orientale, tornando poi a giocare tra loro, rincorrendosi.
Di seguito quindi, Hank fece entrare la MagiDottoressa dentro la propria abitazione, non preoccupandosi minimamente di coprire la parte superiore del corpo.
Anzi, si andò anche ad aprire una birra gelata, stappando ovviamente con i denti.

Cosa ti posso offrire?

Chiese intanto, con blanda cortesia, visto che quando la rottura di palle della Domenica era anche dotata di fessura tra le gambe con peli pubici, allora tanto rottura non era.

Sei decisamente più sobria e sveglia dell'ultima volta che ci siamo visti.

Spoiler:
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Messaggioda Kirie » 25/04/2017, 21:07

Non aveva mai avuto dei cani. I pochi che aveva incontrato, nella sua vita, erano sempre stati di taglia piccola, docili, affettuosi e per nulla impressionanti. Per questi motivi quando Kirie si ritrovò di fronte i due giganti -Salomone e Crixus, come venne a scoprire più tardi- la paura prevalse sulla ragione e anche sul di lei elemento, che avrebbe dovuto invece rassicurarla. Nessuno dei due cuccioloni aveva intenzione di farle del male, ma essere spintonata a terra da due molossi simili per poi ritrovarsi piena di bava senza capire da dove provenissero quegli attacchi fu abbastanza per spaventarla ancora di più e spingerla ad urlare aiuto in giapponese. Per fortuna il padrone dei due cani arrivò -anche se con molta calma- allontanandoli per poi aiutarla a rialzarsi dopo quella violenta caduta.

... Kurosawa?

Tasukete... tasukete...

Alla fine ti sei decisa a passare, allora.
Intendi restare lì sdraiata ancora per molto?


Quando finalmente si decise ad alzare lo sguardo, la figura di Hank coprì completamente la propria visuale, una visione che però sul momento non fece scattare nulla nella memoria della Morimoto. L'aveva chiamata Kurosawa, dunque questo confermava che egli la conoscesse, ma dove, dove lo aveva conosciuto? Sul momento fu difficile focalizzarsi bene su quella domanda, anche perché il petto nudo, abbronzato e bagnato dell'uomo la fece arrossire nemmeno fosse una verginella alle prime armi. Quando era al di fuori dell'ambito medico, si sentiva sempre molto in soggezione di fronte alla nudità maschile. Ed il fatto che lei si stesse presentando con i vestiti sporchi di terra, i capelli arruffati e il viso pieno di saliva canina non si poteva certo definire un aiuto aggiuntivo.

A-arigatou...

Accettò l'aiuto da parte del Muscle, che praticamente la rimise in piedi da solo senza che ella dovesse fare nulla. Questo portò il suo imbarazzo a livelli ancora più estremi, mentre il Vigilante la invitava ad entrare in casa, mettendola per il momento al sicuro dal carattere esuberante e giocherellone dei suoi cani.

Cosa ti posso offrire?

Acqua se possibile... Grazie.
... Potrei usare il bagno, per favore?


Si fece indicare dove trovare il bagno, così da potersi dare una sciacquata veloce al viso e togliere tutta la bava, regalo che Salomone le aveva donato in quantità ingente. Cercò anche di rassettare un po' la camicetta e la gonna, anche se le impronte di zampe sporche era difficile da togliere sul bianco. Questo però non la infastidì, al massimo la faceva sentire un po' a disagio di fronte ad uno sconosciuto. Che poi sconosciuto a quanto pare non era, dato che Hank di lei invece si ricordava bene eccome. Fece presto ciò che le serviva fare in bagno, ritornando poi nel soggiorno dove assistette all'incredibile prova di forza dell'uomo, che si mise ad aprire una bottiglia di birra stappandola con i denti. Davvero impressionante: un soggetto come lui era la prima volta che incrociava la strada della giapponesina.

Sei decisamente più sobria e sveglia dell'ultima volta che ci siamo visti.

Io... mi scuso davvero tanto per non essere venuta prima. Ho trovato il suo biglietto nella tasca soltanto ieri e sono qui per porle le mie più umili scuse, Muscle-san.
Non volevo... Coinvolgerla in quel bacio...


Arrossì di nuovo, ma questa volta si inchinò leggermente verso l'uomo, nascondendo il viso in maniera che le guance rosse non fossero troppo visibili. Tutto inutile, perché in realtà quando si rialzò esse erano ancora del medesimo colore. Per fortuna poté distrarsi con il bicchiere d'acqua e, nel sedersi, rammentare che per ben due volte Hank aveva utilizzato il cognome della sua famiglia di origine. Come faceva a conoscerla?

Non ricordo molto di quella sera...
Non ricordo nulla di lei, a dire il vero.
Potrebbe togliermi una curiosità? Dove ci siamo già incontrati?
Lei continua a chiamarmi Kurosawa, ma adesso il mio nome è Morimoto.
Mi dispiace, sembra che io non possieda affatto una buona memoria...


Sempre mortificata quando dimostrava di essere in difetto per qualcosa. E se invece l'uomo facesse parte del passato di cui lei non aveva più alcun ricordo? Possibile, ma in quel caso era ugualmente un po' assurdo che lui si ricordasse di lei dopo tantissimo tempo. Inoltre le sembrava che ai gaijin non fosse concesso entrare nella tenuta privata dei Kurosawa. Quindi anche quell'ipotesi era da scartare.
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Messaggioda Hank » 25/04/2017, 22:50

Cosa ti posso offrire?

Acqua se possibile... Grazie.
... Potrei usare il bagno, per favore?


Liscia o frizzante?
Vai in fondo a quel corridoio.
Gira l'angolo e prendi la prima porta sulla destra.


L'abitazione, anzi, la tenuta Muscle era piuttosto grande e vasta. L'aveva costruita con le proprie mani Clint Muscle, per poi effettuare le dovute modifiche nel tempo assieme al nipote.
Si poteva dire che quel posto fosse interamente un'opera di famiglia, quasi nulla era stato comprato già fatto, nemmeno le singole tegole del tetto o la piscina.
Hank andava fiero di quel luogo, era il suo regno personale, un altare gigante dedicato al nonno, la persona più importante della sua vita. Il suo mentore, il suo mito, il King.

Sei decisamente più sobria e sveglia dell'ultima volta che ci siamo visti.

Io... mi scuso davvero tanto per non essere venuta prima.
Ho trovato il suo biglietto nella tasca soltanto ieri e sono qui per porle le mie più umili scuse, Muscle-san.
Non volevo... Coinvolgerla in quel bacio...


Con quel "sukidesu" finale post pomiciata hai annullato ogni mia speranza.

La sua pronuncia Giapponese era pressoché perfetta, con poche sbavature e la normale inflessione che poteva fornire un occidentale nel parlare orientale con scioltezza.
Quello era un segno distintivo per la Morimoto. Evidentemente si erano conosciuti nel territorio originario della MagiDottoressa, con molta probabilità.
Mandò giù un altro bel sorso di birra, seguendola poi fino al divano, dove si sedette di fronte a lei, però in poltrona, posando i piedi sul tavolino e allungando le gambe.

Non ricordo molto di quella sera...
Non ricordo nulla di lei, a dire il vero.


Vuoi andare avanti molto a mortificarmi?
... Smettila di guardarmi in quel modo, ti sto prendendo in giro.
Per forza non ricordi nulla, era una spugna piena di alcol.


E non tutti si potevano permettere di bere così tanto e rimanere sobri.
Poi c'era chi era stato addestrato a smontare e rimontare un intero armadio dopo aver mandato giù diversi bicchieri di brandy, ma quella non poteva certo essere la Giapponesina.
Si leccò le labbra, emettendo un verso infastidito stirando le spalle, così che si potesse sentire un rumore di ossa e muscoli della schiena piuttosto consistente.

Mmmmhhh...

Potrebbe togliermi una curiosità? Dove ci siamo già incontrati?
Lei continua a chiamarmi Kurosawa, ma adesso il mio nome è Morimoto.
Mi dispiace, sembra che io non possieda affatto una buona memoria...


... Musashi Enchantment Dojo, ti dice niente, 桃華-chan?

Era un suo comportamento classico, quello di dare soprannomi alle ragazze con le quali avesse a che fare.
In quel caso, ne scelse uno fatto su misura per la giapponese, bevendo qualche altro sorso di birra ed aspettando quindi che arrivasse piano piano alla verità.
Compagni di scuola. Ecco il motivo per cui egli la conoscesse come Kurosawa e non Morimoto.

Eppure non è che l'istituto pullulasse di ragazzi occidentali.
Così hai cambiato il cognome, come mai?
Ti hanno esiliata dalla famiglia o ti sei esiliata da sola?


Una volta finita completamente la bottiglietta di birra, Hank senza alcun preavviso mise due dita ai lati delle labbra ed emise un fischio molto forte.
Passarono all'incirca sette secondi e dalla scalinata della casa si sentì uno zampettare un po' lento ma ritmato.
Altri cinque, sei secondi e di fianco al Vice Sceriffo apparve un Bassett Hound dall'aria un po' assonnata ma comunque sull'attenti.

Tieni, butta.

Il cane prese in bocca la bottiglietta e cominciò a sculettare verso la cucina.

Ehi...

L'animale si fermò e si girò, guardandolo con gli occhi scesi.

Non fare come l'ultima volta. Ricorda che facciamo la differenziata.

Il cane si volse di nuovo e riprese a camminare, arrivando fino all'esterno, dove stavano dei grossi secchi di plastica ed in mezzo ad essi uno sgabello grande.
Preparandosi agitando il sedere, dopo un po' il cane saltò sullo sgabello, così che fosse alla giusta altezza per buttare la bottiglietta nel secchio del vetro.
Poi, scese, scomparendo alcuni secondi dalla vista del padrone e dell'ospite, salvo poi riapparire proprio di fronte alle gambe della giapponese, con un fiore in bocca.

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Messaggioda Kirie » 26/04/2017, 17:28

Liscia o frizzante?

L-liscia...

Vai in fondo a quel corridoio.
Gira l'angolo e prendi la prima porta sulla destra.


Fece un breve inchino, poi si diresse in bagno dove -oltre a ripulirsi dallo sporco- cercò anche di riordinare le idee, tentando di ricordare dove avesse già visto quell'uomo. Non era affatto semplice, dato che parte del suo passato era avvolta nell'oscurità e il resto non era mai stato molto felice. Solitamente, la fine della scuola coincideva con l'inizio della nuova vita di Kirie, diventata una Morimoto a tutti gli effetti. Tuttavia Hank la conosceva in base al suo vecchio cognome, dunque egli doveva essere stato un compagno di scuola oppure appartenere alle sue amicizie dell'infanzia, delle quali però non aveva memoria alcuna.

Sei decisamente più sobria e sveglia dell'ultima volta che ci siamo visti.

Io... mi scuso davvero tanto per non essere venuta prima.
Ho trovato il suo biglietto nella tasca soltanto ieri e sono qui per porle le mie più umili scuse, Muscle-san.
Non volevo... Coinvolgerla in quel bacio...


Con quel "sukidesu" finale post pomiciata hai annullato ogni mia speranza.

Si rialzò di scatto con il busto quando lo sentì pronunciare quella parola in perfetto giapponese, ma non fu quello il motivo di tanta sorpresa da parte della Morimoto. Ricordava molto poco di quello che era accaduto durante il post-matrimonio, pertanto quando il Muscle le fece presente di aver detto una cosa tanto intima nei suoi confronti, la ragazza riprese ad arrossire in maniera violenta, con gli occhi spalancati e il desiderio di essere sotterrata viva in quell'istante.

S-sumimasen!
C-che imbarazzo... Non... Mi sento t-tanto mortificata...
Mi perdoni... Le mie più sincere scuse Muscle-san...


Fece un inchino ancora più profondo del precedente, rialzandosi soltanto quando fu l'uomo a dirle di farlo e andandosi a sedere sul comodo divano del salotto. Il Vigilante le porse il bicchiere l'acqua e lei lo tenne in mano per qualche secondo, ancora rossa in volto, provando a trovare un modo gentile e cortese per fargli presente che lei non ricordava nulla di lui e in quale ambito loro due si fossero conosciuti.

Non ricordo molto di quella sera...
Non ricordo nulla di lei, a dire il vero.


Vuoi andare avanti molto a mortificarmi?

Sumimasen...

... Smettila di guardarmi in quel modo, ti sto prendendo in giro.
Per forza non ricordi nulla, eri una spugna piena di alcol.


La Morimoto continuava a parlargli con rispetto, mentre l'uomo era passato fin da subito ad un linguaggio molto più colloquiale e diretto. E dire che avrebbe dovuto esserci abituata ormai a quel modo di fare, ma le abitudini imposte dalla sua famiglia e dalle sue origini non erano così facili da cambiare dall'oggi al domani. Kirie si sarebbe sentita tranquilla e sicura di utilizzare un linguaggio più informale una volta entrata in maggiore confidenza con il Muscle. Ma prima doveva scoprire dove si erano già visti e come fosse possibile che Hank si ricordasse di lei mentre Kirie a malapena lo riconosceva come l'uomo che aveva baciato al posto di Nigel.

Potrebbe togliermi una curiosità? Dove ci siamo già incontrati?
Lei continua a chiamarmi Kurosawa, ma adesso il mio nome è Morimoto.
Mi dispiace, sembra che io non possieda affatto una buona memoria...


... Musashi Enchantment Dojo, ti dice niente, 桃華-chan?

Momoka?
Il mio nome... veramente... sarebbe Kirie...


Non aveva compreso che l'altro le stesse dando un nomignolo, dato che nella sua lingua d'origine Momoka fosse un nome proprio di persona. In ogni caso, non appena la Morimoto collegò le parole dette dal Vice Sceriffo, comprese finalmente perché lui la conoscesse come Kurosawa e dove probabilmente si fossero già incontrati. La Musashi era una scuola molto grande, che di tanto in tanto poteva ospitare anche studenti stranieri. Tuttavia all'epoca della scuola, Kirie era una ragazzina molto timida, solitaria e propensa ad omologarsi alla massa di studenti lì presenti. Per questo motivo difficilmente faceva caso alle novità, specie perché lei stessa era una strana novità in quella scuola a causa della nomea della sua famiglia.

Eppure non è che l'istituto pullulasse di ragazzi occidentali.

La colpa è mia.
Quando andavo a scuola cercavo di passare inosservata, per questo cercavo sempre di stare buona e tranquilla senza dare fastidio a nessuno.
Ero molto chiusa all'epoca...


Poteva sembrare che lo fosse anche adesso, ma in realtà era riuscita a fare molti passi da gigante grazie alle cure degli zii materni. Ruka era l'unica che poteva ricordare esattamente come fosse la Morimoto da adolescente, ma in quel momento ad Hank poco importava il perché Kirie non si ricordasse di lui, quanto il motivo del suo cambio di nome.

Così hai cambiato il cognome, come mai?
Ti hanno esiliata dalla famiglia o ti sei esiliata da sola?


Eh?
Come ha fatto a capirlo?


Per lei non era così ovvio arrivare a quella conclusione in poco tempo, mentre invece per Hank -fine conoscitore della cultura giapponese- fu un ragionamento quasi immediato e spontaneo da fare. In ogni caso, Kirie si rese conto di non aver risposto alla domanda, ma cercò di rimediare prima di subito.

Ho scelto io di allontanarmi da loro e di cambiare cognome.
... Non sono una Kurosawa, per questo è inutile che continui a portare il peso di un nome che non mi rappresenta e che disonoro.


Se si ricordava di lei ai tempi della scuola, allora il Muscle sapeva anche quanta aspettativa girasse attorno alla piccola Kirie riguardo i suoi grandi poteri da Divinante. Poteri che in realtà in lei non si erano mai manifestati e che, per tale motivo, la rendeva odiata dalla famiglia ed ostracizzata dal resto dei suoi compagni di scuola. Erano in pochi ad apprezzarla per ciò che era veramente e non per quello che avrebbe dovuto rappresentare, ma soltanto una persona era rimasta profondamente ancorata nel cuore della Morimoto. Hank non sembrava appartenere a quel gruppo di studenti che la disprezzavano, per questo le fu semplice aprirsi con lui, tentando anche di sorridere in maniera un po' timida e goffa.
Lei aveva finito il suo bicchiere d'acqua, lui la sua birra quando si mise a fare qualcosa che lasciò la giapponesina un po' stranita: dopo aver fatto un fischio lungo, dalle scale scese un dolce cagnolotto di razza Basset Hound che prese la bottiglia vuota direttamente dalle mani del padrone.

Ehi...
Non fare come l'ultima volta. Ricorda che facciamo la differenziata.


Kirie osservò l'intera scena in completo silenzio, sgranando gli occhi mentre il cane portava fuori la bottiglia e la gettava nell'apposito bidone. Subito dopo scomparve alla vista, ma riapparve in meno di due secondi proprio di fronte alla ragazza, con in bocca un tenero dono tutto per lei.

È... è per me?

Il solito playboy.
Lui è Otto.
Carattere burbero ma inguaribile romanticone.


Otto continuava a fissarla scodinzolando, in attesa che ella prendesse il fiore. Dopo qualche secondo di esitazione, un sorriso enorme si aprì sul volto della Morimoto quando finalmente si decise ad accettare il regalo, facendogli anche una carezza dietro l'orecchio, che poi divennero due e poi tre. Senza neanche rendersene conto era passata a coccolare il Basset Hound, battendo due volte con la mano sulle proprie gambe per invitarlo a salire sopra. Purtroppo non gli era possibile farlo, visto le zampe corte, ma per fortuna Otto trovò la soluzione ideale: ovvero salire direttamente sul divano per poi posizionarsi al fianco della giapponesina e posare la testa sul suo grembo. In quel modo si garantì una dose extra di coccole, accompagnata da una serie di complimenti, ovviamente in giapponese.

Ma che bravo cane!
Vero che sei un cane bellissimo e dolcissimo?
Certo che è vero, guarda che bel fiore mi hai portato...


Sembrava che Otto stesse apprezzando tutte quelle attenzioni da parte di una femmina e solo dopo quindici secondi abbondanti finalmente la Morimoto ritornò a fissare anche Hank, con ancora il sorriso sulle labbra.

Scusami, mi sono lasciata andare ma hai un cane davvero adorabile!
Non pensavo che potessero essere così... affettuosi...


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Neanche si era resa conto di essere passata direttamente al "Tu", forse proprio perché stare insieme ad un cane le donava molta serenità e la faceva sentire molto a proprio agio.

Forse prima mi sono spaventata un po' troppo, mi dispiace...
Non sono abituata a trattare con i cani, spero che non si siano spaventati anche loro.


C'era il rischio che le urla di Kirie li avessero un po' straniti.

Quindi a scuola mi conoscevi per fama, vero?
In quale Casata eri?
Eh?... Oh sumimasen! Mi sono permessa di passare direttamente ad un linguaggio informale!
... È un problema?
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Messaggioda Hank » 29/04/2017, 22:34

... Musashi Enchantment Dojo, ti dice niente, 桃華-chan?

Momoka?
Il mio nome... veramente... sarebbe Kirie...


Ma non mi dire?
... Pf, era un soprannome.
Io dò sempre soprannomi alle femmine appena conosciute.


Un'usanza personale che non avrebbe mai abbandonato, perché facente parte di lui in un modo o nell'altro, sviluppatasi all'infuori di ogni educazione o insegnamento.
Poteva sembrare a volte una fotocopia del nonno o un facsimile del nonno acquisito, ma possedeva dei connotati comunque esclusivi, bastava andarli a cercare con attenzione.
Tuttavia spesso e volentieri la gente non si preoccupava di cercare, scoprire o capire, perché era lui stesso a non favorire con scioltezza certe volontà.

Eppure non è che l'istituto pullulasse di ragazzi occidentali.

La colpa è mia.
Quando andavo a scuola cercavo di passare inosservata, per questo cercavo sempre di stare buona e tranquilla senza dare fastidio a nessuno.
Ero molto chiusa all'epoca...


Eh sì perché si vede proprio che oggi sei un animale sociale.
Si fa davvero fatica a fermarti quando inizi a chiacchierare, mh?
Lasciamo perdere...


Scosse il capo, mandando giù qualche altro sorso di birra, chiedendole in seguito come mai avesse mutato il proprio cognome.

Ho scelto io di allontanarmi da loro e di cambiare cognome.
... Non sono una Kurosawa, per questo è inutile che continui a portare il peso di un nome che non mi rappresenta e che disonoro.


Mh... Ma sbaglio o da quel che ricordo certe uscite di ingegno alle antiche famiglie giapponesi non piacciono?

Conosceva abbastanza della cultura, un po' perché l'aveva studiata a scuola ed un po' per altre faccende personali che di sicuro non avrebbe snocciolato in quella sede o mai.
Ascoltò l'eventuale risposta della Morimoto, per poi chiamare velocemente Otto, il suo Bassett Hound, affinché si preoccupasse di buttare via la bottiglia di birra conclusa.
Il cagnolone, da buon donnaiolo, non contento, dopo il servizio concluso, portò un fiore alla ospite, impiegandoci davvero poco a conquistarsela.

Ma che bravo cane!
Vero che sei un cane bellissimo e dolcissimo?
Certo che è vero, guarda che bel fiore mi hai portato...


Otto reagiva a quella sequela di coccole scodinzolando e rotolandosi meglio, emettendo anche dei versi di accompagnamento piuttosto inequivocabili.
Hank, sospirando e fissando con aria di sufficienza il proprio animale da compagnia, sorrise tra sé nel sentire degli altri rumori provenienti dalla casa.
Sapeva già cosa stesse per accadere, ma volle lasciare la possibilmente gradita sorpresa direttamente alla giapponese.

Scusami, mi sono lasciata andare ma hai un cane davvero adorabile!
Non pensavo che potessero essere così... affettuosi...


Mhmh...

Forse prima mi sono spaventata un po' troppo, mi dispiace...
Non sono abituata a trattare con i cani, spero che non si siano spaventati anche loro.


Spaventati? Salomone e Crixus? Quelli scodinzolano e ululano festosi anche durante i botti di Capodanno...

Contrariamente al resto della comitiva che invece di solito si dava al tremolio più scellerato, costringendo Kid ad insonorizzare la casa così da farli stare tranquilli.
In verità anche Otto si interessava molto poco dei botti, nel senso che cominciava ad abbaiare di continuo come a voler intimare al rumore di smetterla perché lo diceva lui.
Nel frattempo, i movimenti dentro casa si fecero sempre più vicini in concomitanza con i versi del Bassett Hound.

Quindi a scuola mi conoscevi per fama, vero?
In quale Casata eri?
Eh?... Oh sumimasen! Mi sono permessa di passare direttamente ad un linguaggio informale!
... È un problema?


Veramente a scuola ti conoscevo per le orecchie. E chi se le scorda delle orecchie come le tue?
I giapponesi hanno delle orecchie talmente minuscole che una volta incontrata te è difficile rimuovere quel dettaglio dalla memoria.
Non lo prendere come un insulto, sono carine, mi piacciono.


Le fece un occhiolino, sorridendo leggermente, mentre di fianco alla ragazza si avvicinava un altro cane, un cane però decisamente gigante.
Un levriero irlandese dal manto bianco sporco si mise seduto fissando insistentemente Kirie, come a dirle "perché a lui sì e a me niente?".
In quella posizione riusciva ad essere alto tanto quanto lei da seduta.

Appunto...

Immagine

Non puoi concedere le tue attenzioni ad uno solo senza aspettarti che presto arrivino gli altri gelosoni.
Comunque lui è Enea.
Se gli dai il comando "piacere", ti dà la zampa e la muove su e giù.


La ex Kurosawa poteva star certa che Enea non si sarebbe schiodato di lì fino a quando non avesse ricevuto una lauta dose di carezze e grattini.

Comunque stavo nella Casata di Dragone Azzurro, Prefetto per il Quarto, Quinto e Sesto anno.
Usa il linguaggio che preferisci, tanto qui mica siamo a casa tua o nel tuo paese.
... Comunque che fai nella vita adesso?
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Messaggioda Kirie » 30/04/2017, 21:28

Momoka?
Il mio nome... veramente... sarebbe Kirie...


Ma non mi dire?
... Pf, era un soprannome.
Io dò sempre soprannomi alle femmine appena conosciute.


Ah... E... posso sapere... perché proprio... Momoka?

In giapponese, Momoka aveva il significato di "Fiore di Pesco" per cui che tipo di analogia aveva fatto il Muscle con la ragazza orientale? Se lo chiese, incuriosita, ed espresse la propria domanda a voce alta ma titubante, aspettando pazientemente la sua risposta. Stava seduta sul divano con la schiena dritta, una postura appresa anni e anni addietro nella sua famiglia d'origine. Furono proprio i Kurosawa il tema centrale della loro conversazione, che poi si spostò inevitabilmente sugli anni di scuola. Il motivo per cui Hank si ricordava di Kirie era proprio per quello, perché avevano frequentato entrambi la Musashi. All'epoca però la Morimoto non era una persona molto socievole, a differenza del presente anche se -agli occhi di una persona estranea- poteva non sembrare così.

Eppure non è che l'istituto pullulasse di ragazzi occidentali.

La colpa è mia.
Quando andavo a scuola cercavo di passare inosservata, per questo cercavo sempre di stare buona e tranquilla senza dare fastidio a nessuno.
Ero molto chiusa all'epoca...


Eh sì perché si vede proprio che oggi sei un animale sociale.
Si fa davvero fatica a fermarti quando inizi a chiacchierare, mh?


... S-sumima...

Lasciamo perdere...

Annuì in silenzio, arrossendo anche un minimo sulle guance, quasi fosse una colpa non essere una persona estroversa e allegra in ogni ambiente e contesto. C'erano volte in cui invidiava la sicurezza e l'allegria ostentata dalla migliore amica, pur sapendo quanto quella fosse in realtà una facciata architettata a regola d'arte per nascondere le sue di insicurezze. Almeno Kirie non faceva mistero di com'era fatta, ma non era detto che quel suo modo di fare fosse apprezzato da tutti.

Ho scelto io di allontanarmi da loro e di cambiare cognome.
... Non sono una Kurosawa, per questo è inutile che continui a portare il peso di un nome che non mi rappresenta e che disonoro.


Mh... Ma sbaglio o da quel che ricordo certe uscite di ingegno alle antiche famiglie giapponesi non piacciono?

Un-un... Sì, è così.- Hank dimostrava di conoscere molto bene le antiche usanze delle famiglie giapponesi più facoltose, dando a Kirie, senza volerlo, una persona in grado di capire il profondo disagio e il coraggio messo nel fare una simile scelta - Non mi è mai importato di perdere il mio lignaggio come Kurosawa, ma la mia famiglia non la pensa allo stesso modo. Per tradizione, dovrei sposare un uomo appartenente alla nostra famiglia e dare alla luce la prossima capostipite ma ho scelto di ribellarmi a questo destino. Vorrei solo che anche Okaasama si rassegnasse e forse un giorno lo farà davvero...

Lo disse con una risata, sempre per mascherare l'imbarazzo che provava nel parlare di tali questioni. Il fatto che avesse aggiunto quel "sama" per rivolgersi a sua madre avrebbe fatto capire al Muscle quanto rispetto vi fosse nei confronti dell'attuale Capofamiglia Kurosawa, un rispetto che la figlia continua a portarle nonostante fosse ormai lontana da quel mondo da ben undici anni.
Fu facile aprirsi con lui proprio perché il Vigilante le dava l'idea di poter capire ciò che aveva passato. Man mano che ci stava sempre più a contatto, le veniva anche più semplice cogliere tanti piccoli particolari dalla sua persona che la tranquillizzavano, anche se la sua era soltanto una sensazione che non sapeva spiegarsi. Emanava tanta forza, una forza che sembrava fatta apposta per proteggere e non per fare del male. Era rude e anche ironico, ma la Morimoto sentiva che nascondesse qualcosa di bello sotto quell'apparenza a tratti -per alcuni- sgradevole. Lei invece semplicemente lo accettava per ciò che stava vedendo e poi, una persona che possedeva dei cani tanto meravigliosi e stupendi come Otto, non poteva che essere speciale.

Forse prima mi sono spaventata un po' troppo, mi dispiace...
Non sono abituata a trattare con i cani, spero che non si siano spaventati anche loro.


Spaventati? Salomone e Crixus? Quelli scodinzolano e ululano festosi anche durante i botti di Capodanno...

Salomone e... Cri... Cric... Crixus?
Che nomi buffi!


Rise, molto più allegra, più sciolta e anche più capace di portare avanti una conversazione senza stare costantemente a scusarsi per qualcosa. Merito della vicinanza con quegli animali che, essendo legati al suo elemento, le davano la sicurezza di cui la Morimoto peccava così tanto. Anche se quello che disse dopo Hank la fece di nuovo vacillare per qualche breve istante.

Quindi a scuola mi conoscevi per fama, vero?
In quale Casata eri?
Eh?... Oh sumimasen! Mi sono permessa di passare direttamente ad un linguaggio informale!
... È un problema?


Veramente a scuola ti conoscevo per le orecchie.

Hai detto proprio... Orecchie?

E chi se le scorda delle orecchie come le tue?

P-perché? - Chiese, andando a toccare una delle suddette, chiedendosi che cosa avessero di male. Erano molto grandi vero, ma solitamente quel difetto veniva coperto dai lunghi capelli castani.

I giapponesi hanno delle orecchie talmente minuscole che una volta incontrata te è difficile rimuovere quel dettaglio dalla memoria.

Oh... Capisco...

Non lo prendere come un insulto, sono carine, mi piacciono.

Lui rise, mentre il viso di Kirie divenne presto una sfera incandescente e gli occhi due pozze scure sfuggenti che cercavano di non incrociare per nessun motivo al mondo lo sguardo dell'uomo. Non riceveva chissà quanti complimenti, ma quando questo accadeva era facile farla arrossire come una ragazzina. Ed in più, dal modo in cui l'altro si era espresso, sembrava anche apprezzarla persino per un dettaglio tanto particolare come quello.

A-arigatou...

Disse, tentando di celare il proprio imbarazzo e riuscendoci grazie all'arrivo di una altro cane, un levriero irlandese che, da seduto sul divano, era alto quanto lei e che la fissava carico di aspettativa e con la lingua di fuori.

E lui... sarebbe...?

Non puoi concedere le tue attenzioni ad uno solo senza aspettarti che presto arrivino gli altri gelosoni.
Comunque lui è Enea.
Se gli dai il comando "piacere", ti dà la zampa e la muove su e giù.


Fece proprio come le era stato indicato, ritrovandosi ad ottenere la zampa dell'animale e ridendo anche di quella cosa buffa da parte del levriero. Era scontato che anche Enea presto ricevette una dose abbondante di coccole e grattini da parte della Terran, sempre più conquistata da quegli animali intelligenti, affettuosi e per nulla spaventati da lei.

Comunque stavo nella Casata di Dragone Azzurro, Prefetto per il Quarto, Quinto e Sesto anno.
Usa il linguaggio che preferisci, tanto qui mica siamo a casa tua o nel tuo paese.


Grazie...

... Comunque che fai nella vita adesso?

Ho preso l'abilitazione come MagiDottore e MagiFarmacista, ma al momento svolgo solo il secondo.
Mi sono trasferita da meno di un anno a New Orleans dove lavoro all'interno di uno studio medico associato.
Prima mi trovavo a Londra, lavoravo come medico statale per gli Auror, i Commando e i Sicari del Ministero.
Tuttavia alcune motivazioni personali mi hanno costretta ad abbandonare quel lavoro...


Sorrise dolce, con un velo di tristezza che interessava soltanto gli occhi, una mano occupata a coccolare Otto l'altra Enea,
i due cagnoloni più beati del mondo in quell'istante.

Vorrei poter tornare a fare di nuovo la MagiDottoressa, anche altrove da New Orleans, ma per il momento non credo di potermelo permettere.
Tu invece? Che lavoro svolgi?
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Messaggioda Hank » 05/05/2017, 21:48

... Pf, era un soprannome.
Io dò sempre soprannomi alle femmine appena conosciute.


Ah... E... posso sapere... perché proprio... Momoka?

Immagino che la tua pelle sia morbida come un petalo di fiore del pesco.
Anche il modo in cui si colora quando ti imbarazzi, per concludere poi la provenienza orientale tipica di Cina e Giappone.
Ti basta o serve qualche altra delucidazione?


Inarcò il sopracciglio, fissandola ed aspettando che esprimesse la propria soddisfazione, anche perché non avrebbe detto più di quello.
Hank non era solito approfondire i discorsi ma con lei stava facendo uno sforzo, vedendolo abbastanza timida ed ancora poco sciolta.
Quella matrice se la portava appresso dai tempi scolastici, tempi nei quali era pure più sviluppata, anzi, nella sua ottica probabilmente aveva pure fatto passi da gigante.
Hank non aveva troppa memoria del suo comportamento, ma del suo cognome sì, essendo stato mostrato sempre come un cognome di prestigio e grande importanza.
Non che a lui fregasse moltissimo, ma quando lo si sentiva ripetere in continuazione per i corridoi, veniva quasi spontaneo ritagliarselo in testa a vita.

Ho scelto io di allontanarmi da loro e di cambiare cognome.
... Non sono una Kurosawa, per questo è inutile che continui a portare il peso di un nome che non mi rappresenta e che disonoro.


Mh... Ma sbaglio o da quel che ricordo certe uscite di ingegno alle antiche famiglie giapponesi non piacciono?

Un-un... Sì, è così.

Appunto.

Non mi è mai importato di perdere il mio lignaggio come Kurosawa, ma la mia famiglia non la pensa allo stesso modo.
Per tradizione, dovrei sposare un uomo appartenente alla nostra famiglia e dare alla luce la prossima capostipite ma ho scelto di ribellarmi a questo destino.
Vorrei solo che anche Okaasama si rassegnasse e forse un giorno lo farà davvero...


Sì e fino ad allora ti cercherà per tutto il Mondo Magico, sempre che non decida di tirare le cuoia con questo tarlo nel cervello.
Insomma hai cambiato il cognome, da quel che ho capito. Sei certa che non possa essere riconducibile a niente e nessuno di loro conoscenza?
Altrimenti non servirebbe a niente, basterebbe una ricerca su scala globale a livello ministeriale per sapere sempre dove tu sia finita.


Era ovvio che Hank si soffermasse di più sulle via "legali" e non quelle magiche, differentemente forse da quello che stessero facendo in quel periodo i familiari della Morimoto.
Ma presto o tardi avrebbero optato anche per quello ed allora per Kirie sarebbe tornato l'inferno. Ad ogni modo era libera di scegliere la propria via e i propri problemi.
Si era preoccupata che lui conoscesse il cognome, ecco il motivo della sua venuta lì, oltre al voler chiedere scusa. Peccato, sperava ci scappasse almeno un p****no.

I giapponesi hanno delle orecchie talmente minuscole che una volta incontrata te è difficile rimuovere quel dettaglio dalla memoria.

Oh... Capisco...

Non lo prendere come un insulto, sono carine, mi piacciono.

A-arigatou...

In realtà sei un po' tutta di mio gusto.
Hai la proporzione fisica che preferisco, non sei troppo nana ed hai una voce piacevole.
Complimenti Momoka-chan, ti meriti un bel 9 firmato Muscle.


Alzò il pollice in sua direzione, facendole un occhiolino sorridendo virile, per poi aprire una scatola di legno sul comodino accanto a sé e da lì prendere un sigaro.
Se lo accese in fretta, sbuffando qualche anello di fumo nell'aria, proseguendo la conversazione con scioltezza, presentandole Enea, giunto per pura gelosia.
Ben presto la ragazza si ritrovò a coccolare entrambi, anche se Hank l'avrebbe preferita impegnata con entrambe le mani su qualcos'altro.

... Comunque che fai nella vita adesso?

Ho preso l'abilitazione come MagiDottore e MagiFarmacista, ma al momento svolgo solo il secondo.
Mi sono trasferita da meno di un anno a New Orleans dove lavoro all'interno di uno studio medico associato.
Prima mi trovavo a Londra, lavoravo come medico statale per gli Auror, i Commando e i Sicari del Ministero.
Tuttavia alcune motivazioni personali mi hanno costretta ad abbandonare quel lavoro...


... Mh...

Vorrei poter tornare a fare di nuovo la MagiDottoressa, anche altrove da New Orleans, ma per il momento non credo di potermelo permettere.
Tu invece? Che lavoro svolgi?


Io sono un...

BAM BAM BAM

DANNATO FIGLIOLO!
APRI QUESTA FOTTUTA PORTA!
HO MESSO IL DOPOBARBA UN'ORA FA E TRA POCO LA MIA FACCIA SAPRÀ DI BAVA DI CANE, PER LA TRAMA!


... Enea, vai tu?

Il cane si mosse subito, spostandosi verso l'ingresso della casa e alzando la zampa premette sul pomello della porta, sbloccandola e facendo sì che il nuovo arrivo entrasse.
L'uomo che giunse lì un po' trafelato era sicuramente di mezza età avanzata, abbastanza sovrappeso e con l'atteggiamento infastidito.
Enea, con un colpo di testa, richiuse la porta ed Hank, sempre col sigaro in bocca, alzò la mano per salutare.

Ehilà, Sceriffo, come andiamo?

Lo Sceriffo e diretto superiore di Hank raggiunse subito il Muscle, non curandosi momentaneamente della presenza di Kirie, forse anche perché manco l'aveva vista.

Andiamo che il MagiDottore Kettlewell si è dimesso questa mattina!
Mi è anche venuto a disturbare a casa per farmi presente le sue dimissioni e scappare manco fosse un fuggitivo!
Ti sembra questo l'atteggiamento e il modo di comportarsi nelle Domeniche altrui?!


Guarda Boss, che anche tu stai rompendo i co****ni al sottoscritto ed è Domenica.

... Oh già, giusto.
Scusa ragazzo, però è davvero una grossa emergenza!
Non possiamo stare senza MagiDottore, ci saranno anche le visite di leva a Settembre e Settembre è fottutamente vicino!
Chi pensi che accetterà un posto in piena Estate?! Saranno ormai già andati tutti quanti in vacanza!
È un disastro, c***o, un disastro!


Hank lanciò un'occhiata a Kirie, poi un'occhiata allo Sceriffo, un'altra a Kirie, poi allo Sceriffo.

Eh? Che c'è? Che succede?
Perché mi stai fissando in quella maniera?
... Ah ma avevi compagnia?!


Finalmente l'uomo sembrò accorgersi della Morimoto, poco prima che Kid continuasse a parlare come nulla fosse.

Lei è la nuova MagiDottoressa della Caserma, Sceriffo.
Qualificata, professionale e libera da subito.
In Inghilterra ha lavorato come MagiDottoressa e MagiFarmacista Ministeriale per Auror, Commando e Sicari.


A quel punto, gli occhi dell'uomo si spalancarono sorpresi ma nettamente in positivo, mentre forse quelli della orientale andavano sgranandosi.

Vice Sceriffo Muscle, sei un dannatissimo genio!
Tu lo sapevi che il MagiDottore Kettlewell se ne stesse per andare, lo avevi intuito, grandissimo volpone!
Beh se mi assicuri tu che questa MagiDottoressa è una della quale ci si possa fidare, allora mi fido anche io!


Tese subito la mano alla Morimoto, sorridendole entusiasta e di nuovo carico di buon umore.

Sceriffo Oswald Aikroyd, per servirla, Dottoressa!
Più che lieto di averla a bordo nella nostra Caserma!
Era ora che indossasse il camice un po' di gentil sesso, non so se mi spiego, ahahah!


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Messaggioda Kirie » 06/05/2017, 10:35

Immagino che la tua pelle sia morbida come un petalo di fiore del pesco.
Anche il modo in cui si colora quando ti imbarazzi, per concludere poi la provenienza orientale tipica di Cina e Giappone.
Ti basta o serve qualche altra delucidazione?


Scosse la testa, ringraziandolo di nuovo imbarazzata, ma cercando di non rimanere troppo tempo fissa nel proprio imbarazzo e nella timidezza. Hank era stato molto gentile ad accoglierla in casa -anche se i suoi modi non potevano essere definiti come tali- ed in più si stava sforzando di fare conversazione con lei, interessandosi alla sua vita ed alla decisione di cambiare il cognome di famiglia. I Kurosawa erano un clan troppo prestigioso per poter reggere il peso di tale prestigio senza averne le capacità adeguate. Questo -e il continuo sentirsi non accettata- l'avevano spinta un giorno ad andarsene di casa, scegliendo una strada diversa per sé stessa nonché un cognome che la bandisse per sempre da quello del sangue del suo sangue.

Non mi è mai importato di perdere il mio lignaggio come Kurosawa, ma la mia famiglia non la pensa allo stesso modo.
Per tradizione, dovrei sposare un uomo appartenente alla nostra famiglia e dare alla luce la prossima capostipite ma ho scelto di ribellarmi a questo destino.
Vorrei solo che anche Okaasama si rassegnasse e forse un giorno lo farà davvero...


Sì e fino ad allora ti cercherà per tutto il Mondo Magico, sempre che non decida di tirare le cuoia con questo tarlo nel cervello.

Eeto...
[Ecco...]


La delicatezza non faceva proprio parte del lignaggio Muscle, ma nonostante questo Kirie preferì soprassedere, anche perché il Vice Sceriffo stava per darle un consiglio non da poco, al quale non aveva minimamente pensato.

Insomma hai cambiato il cognome, da quel che ho capito. Sei certa che non possa essere riconducibile a niente e nessuno di loro conoscenza?
Altrimenti non servirebbe a niente, basterebbe una ricerca su scala globale a livello ministeriale per sapere sempre dove tu sia finita.


Ci fu un attimo di silenzio, nel quale le parole del Muscle penetrarono a fondo nella mente della Morimoto, provocandole panico, tristezza e timore che la sua famiglia si fosse già appellata a quella via per rintracciarla. Non era mai stata una fuggitiva, per cui non aveva mai pensato che, così tanto lontana nel mondo, i Kurosawa riuscissero a rintracciarla attraverso una via tanto banale come poteva essere una semplice ricerca ministeriale. Avevano sempre fatto tutto tramite i propri poteri divinatori che adesso, quella semplice eventualità, poteva mandare a monte tutti gli sforzi fatti in quei mesi per nascondersi.

... La prima volta che mi sono allontanata dalla mia famiglia, avevo appena finito la scuola. Ho richiesto un incontro ufficiale con la Capofamiglia, mia madre, e le ho comunicato la mia volontà di prendere il cognome dei Morimoto, di cui i Kurosawa fanno parte, e di rinunciare per sempre ai miei diritti come sua unica figlia. In quell'occasione nessuno mi ha fermata e io ho potuto andarmene senza alcuna ripercussione. Ho proseguito con la mia vita per undici anni, senza avere loro notizie.
Fino a quando, lo scorso anno, sono stata messa in guardia da loro.
Non ho mai pensato che potessero utilizzare una via legale per trovarmi. Ai Kurosawa piace agire nell'ombra, sfruttando ogni briciolo del loro potere. Per questo motivo, ho schermato la mia Trama grazie a questo orecchino alchemico e incantato appositamente per me.
- disse, scostando una ciocca di capelli per far vedere l'orecchino a forma di foglia sull'orecchio destro -Morimoto era il cognome di mio zio, l'unica persona che mi abbia mai voluto bene. Non vorrei cambiarlo per nulla al mondo, ma se la necessità lo richiede...- fece un bel respiro profondo, buttando fuori tutta la tristezza di quell'eventualità- Sto già pensando di spostarmi di nuovo. Nel prossimo luogo dove mi recherò, seguirò il tuo consiglio.
Arigatou gozaimasu, Hank-san.


Le sue osservazioni, buttate lì quasi per caso, potevano salvare la vita a Kirie e per questo motivo la giapponesina si sentì in dovere di ringraziarlo dal profondo del suo cuore. L'incontro casuale avvenuto al matrimonio di Jean Drew aveva permesso ad Hank di riconoscere nella Morimoto una sua vecchia conoscenza di scuola. Dato che il suo cognome era sinonimo di popolarità all'interno delle mura della Musashi, per la MagiDottoressa fu spontaneo credere che l'uomo si ricordasse di lei per la fama. Tuttavia così non era e il Vigilante non ci mise molto a sorprenderla nuovamente, facendola imbarazzare -se possibile- ancora di più.

I giapponesi hanno delle orecchie talmente minuscole che una volta incontrata te è difficile rimuovere quel dettaglio dalla memoria.

Oh... Capisco...

Non lo prendere come un insulto, sono carine, mi piacciono.

A-arigatou...

In realtà sei un po' tutta di mio gusto.
Hai la proporzione fisica che preferisco, non sei troppo nana ed hai una voce piacevole.
Complimenti Momoka-chan, ti meriti un bel 9 firmato Muscle.


Non riuscì a rispondere nulla perché l'imbarazzo l'aveva privata della propria voce, mentre gli occhi si spalancavano appena un po' di più, increduli e incapaci di gestire quella valanga di complimenti. Per lei, che non ne riceveva chissà quanti, erano davvero tantissimi, anche se il Muscle si stava mantenendo leggero e ben lontano dal proprio standard. Smise anche di coccolare i due cagnolotti, provocando una serie di uggiolii di protesta che proseguirono fino a quando la Morimoto non decise di riprendere nuovamente ad accarezzarli.

Ya-yamete Hank-san!
[B-basta Hank-san!]
Così mi... Mi rendi agitata!


Cercò di protestare, anche se non ci riuscì tanto bene visto che Enea scelse proprio quel momento per metterle una zampa addosso e richiamare la sua attenzione. L'uomo rise e lei lo fissò senza più dire una sola parola, ma mettendo su il principio di un broncio che le gonfiava appena le guance, prima di passare ad altri argomenti come la carriera della giapponesina.
Ella spiegò con molto piacere ed entusiasmo il suo essere una MagiDottoressa già abbastanza esperta, fornendo senza volerlo un curriculum orale di ciò che ella aveva fatto fino a quel momento e che le servì quando, di colpo, la loro conversazione venne interrotta dal bussare forte ed esagerato di qualcuno alla porta.

Tu invece? Che lavoro svolgi?

Io sono un...

BAM BAM BAM


Saltò come una cavalletta, la Semi Gildata Terran, portandosi una mano all'altezza del petto per calmare il cuore che aveva preso a battere velocemente per lo spavento. Si voltò di scatto verso la porta, chiedendosi chi fosse e, a giudicare dalle parole che sentì provenire da lì, doveva essere un uomo che aveva molta fretta ed era molto agitato.

DANNATO FIGLIOLO!
APRI QUESTA FOTTUTA PORTA!
HO MESSO IL DOPOBARBA UN'ORA FA E TRA POCO LA MIA FACCIA SAPRÀ DI BAVA DI CANE, PER LA TRAMA!


... Enea, vai tu?

Non avrebbe dovuto sorprendersi più nel vedere di cosa fossero capaci i cani di Hank, eppure quando vide ciò che fece il levriero irlandese la Morimoto rimase sconcertata dalla sua intelligenza e dalle capacità di addestratore del Muscle. In ogni caso, tutta l'attenzione venne catturata ben presto dal nuovo arrivato, un uomo che aveva con tutta probabilità superato la cinquantina, un po' affannato e sudato. Kirie fece per alzarsi in piedi ed accoglierlo con un inchino, ma venne bloccata dall'immediato discorso nel quale egli si lanciò, come un missile sparato in aria.

Ehilà, Sceriffo, come andiamo?

Andiamo che il MagiDottore Kettlewell si è dimesso questa mattina!
Mi è anche venuto a disturbare a casa per farmi presente le sue dimissioni e scappare manco fosse un fuggitivo!
Ti sembra questo l'atteggiamento e il modo di comportarsi nelle Domeniche altrui?!


Guarda Boss, che anche tu stai rompendo i co****ni al sottoscritto ed è Domenica.

... Oh già, giusto.
Scusa ragazzo, però è davvero una grossa emergenza!
Non possiamo stare senza MagiDottore, ci saranno anche le visite di leva a Settembre e Settembre è fottutamente vicino!
Chi pensi che accetterà un posto in piena Estate?! Saranno ormai già andati tutti quanti in vacanza!
È un disastro, c***o, un disastro!


Pur rimanendo in silenzio per educazione, Kirie si stava sforzando di comprendere che cosa stessero dicendo Hank e lo Sceriffo: aveva ormai un'eccellente dimestichezza con l'inglese, ma l'uomo -ancora su di giri- parlava alla velocità della luce, mangiandosi spesso le parole e accentuando una calata dialettale alla quale lei, ovviamente, non era abituata. Per questi motivi non le fu semplice comprendere all'istante di cosa si stesse parlando, ma ci pensò il Muscle a chiarirlo una volta per tutte, fissandola per diversi secondi prima di riprendere a parlare.

N-nani?
[C-che cosa?]


Eh? Che c'è? Che succede?
Perché mi stai fissando in quella maniera?
... Ah ma avevi compagnia?!


Lei è la nuova MagiDottoressa della Caserma, Sceriffo.
Qualificata, professionale e libera da subito.
In Inghilterra ha lavorato come MagiDottoressa e MagiFarmacista Ministeriale per Auror, Commando e Sicari.


EEEEEEEEH?
Hank-san!


Si alzò in piedi di scatto, incredula, ma non le riuscì di proseguire a chiedere che cosa stesse dicendo, perché lo Sceriffo -finalmente rincuorato- la bloccò sul nascere, riprendendo a parlare e costringendola quindi a sforzarsi di capire che cosa stesse dicendo.

Vice Sceriffo Muscle, sei un dannatissimo genio!
Tu lo sapevi che il MagiDottore Kettlewell se ne stesse per andare, lo avevi intuito, grandissimo volpone!
Beh se mi assicuri tu che questa MagiDottoressa è una della quale ci si possa fidare, allora mi fido anche io!


A-anoo..
[E-ecco... io...]


Sceriffo Oswald Aikroyd, per servirla, Dottoressa!
Più che lieto di averla a bordo nella nostra Caserma!
Era ora che indossasse il camice un po' di gentil sesso, non so se mi spiego, ahahah!


L'uomo le porse la mano e lei la strinse in automatico, cercando anche di fare un breve inchino per poi ritornare ad osservarlo un po' spaesata. Il sorriso dell'altro però era talmente contagioso, che la Morimoto non riuscì proprio a rimanerne intaccata, lasciandosi influenzare e cercando a sua volta di rispondere con uno dei suoi, di quelli timidi, prima di ricordare che lei non si era ancora presentata.

Morimoto Kirie, Sceriffo Aikroyd-san.
Sarebbe... Sarebbe davvero un onore poter... lavorare insieme.


Era un po' spaesata, per questo si voltò a guardare il Muscle, chiedendogli implicitamente se veramente bastasse solo quello per poterla assumere all'interno della Caserma.

Lei è sicuro che non ha bisogno di vedere il mio curriculum?
Eh... ehm... dove... dove lavorerei, esattamente?
Intendo dire... In quale città?


Pronunciò talmente a bassa voce quella domanda che nessuno sarebbe riuscita a sentirla se non si fosse sporto su di lui per coglierne la voce esile e titubante.
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