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Sala Grande

Messaggioda Ferdy » 01/05/2013, 14:45

Sala Comune Corvonero - Ore 11:29]

Mancava ancora un po di tempo alla fine dell'ora buca di quella mattina.
Per non ridursi agli ultimi minuti Ferdy aveva già infilato tutti i libri nella borsa, in modo da non perdere tempo inutile e godersi in tranquillità il tempo libero.
Era seduto sul divanetto, le braccia aperte e sostenute dallo schienale del divano di camoscio blu notte e un bicchiere di succo di zucca sul tavolinetto di fronte.

Beh di certo questa è decisamente meglio di Dorota, amico... Ma l'avevi vista bene? Non la si poteva guardare, cavolo!

I soliti discorsi che faceva con i suoi compagni di Casa, Marcus e Philip. Frequentavano tutti lo stesso anno, ma seguivano materie diverse. Loro avevano già terminato le lezioni quel giorno, per cui si erano fermati con lui a bere una bevanda fresca e a scambiare quattro chiacchiere.

Pensa per te, non mi pare che tu abbia qualcosa di meglio sotto le mani, mh? Anzi tu non hai proprio nulla.

Seguì una fragorosa risata di gruppo: le ragazze all'interno della Sala si voltarono indignate e scossero la testa.
Alcuni del primo anno, nel frattempo, si stavano rincorrendo intorno alla loro postazione e lui non poté fare a meno di riprenderli; la manutenzione della Sala era anche compito suo: assicurarsi che nessuno si facesse male e che l'ambiente venisse rispettato... Insomma, essere Prefetto comportava un mucchio di seccature, ma anche grandi responsabilità da cui ne deriva una grande formazione.

Ehi ragazzi, andate a rincorrervi nel parco, qui no.

I ragazzi si bloccarono all'istante, lo guardarono con espressione rassegnata per poi trascinarsi fuori la Sala Comune.
Ogni volta che vedeva le loro reazione si dispiaceva un po, ma era il suo compito e doveva esercitarlo: dubitava un minimo di comprensione da parte loro. Si voltò nuovamente verso gli amici che nel frattempo lo stavano guardando un po scocciati: sapeva che odiavano quando smetteva si essere Ferdy Stone e diventava il Prefetto Corvonero; alzò le spalle a mo di giustificazione.
Nello stesso istante il campo sonoro nella stanza sembrò amplificarsi e la voce di Madeline Bergman riecheggiò per tutta la stanza; non la sentiva solo lui perché vide le facce interrogative dei compagni.

Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo.
Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese.
I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti.
Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata.
Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.


Che cosa?! E' assurdo che vogliano combattere in tre contro le creature, soprattutto se di mezzo c'è nuovamente quel Mezzo-Drago!

Non c'era tempo da perdere: gli studenti andavano convogliati in Sala Comune, lì avrebbe trovato il supporto della professoressa Bennet.
Si alzò in piedi e i compagni lo imitarono: nella Sala era scoppiato il caos; mormorii concitati riguardo quello che stesse succedendo al di fuori della scuola, chi lo guardava in attesa di un suo comando.
La situazione andava controllata, decisamente.

Ascoltate tutti! - ritornò il silenzio, una ventina di sguardi erano puntati su di lui - In fila per due, il primo che abbandona la fila si ritroverà addosso una punizione che avrà valenza fino al termine dei suoi studi in questa scuola, ve lo assicuro, non costringetemi a fare ciò che non voglio. Ora ci dirigiamo in Sala Grande.

Entro un minuto la fila si era formato, lui era in testa e li conduceva lungo le gradinate di marmo.
Gli altri Prefetti stavano facendo lo stesso e il caos dilagò per tutto il castello.
I ritratti cominciarono a strepitare e a correre da una cornice all'altra, sentì persino commenti sul conto della VicePreside e del professor Vastnor mentre scendeva per le scale.
Raggiunta la Sala Grande, gli studenti presero posto al tavolo Corvonero, dove ce n'erano già altri convogliati da Zephyr con tutta certezza.
Cercò con lo sguardo qualche professore che potesse fornirgli maggiori spiegazioni, non riuscì a scorgere la professoressa Bennet, l'unica che vide fu la Samyliak.

Professoressa Samy-...

BOOOOMMM!!!

Un boato fece vibrare le pareti della Sala Grande e tutti si portarono le mani alle orecchie: sembrava che fosse scoppiata una bomba, ma nulla era successo all'interno dell'ambiente. Gli studenti erano terrorizzati: non sapevano cosa stesse accadendo, la loro mente forse stava compiendo le fantasticherie più assurde e inimmaginabili.
Alcuni corsero verso l'ingresso, altri non sapevano cosa fare e rimasero sul posto, altri ancora si stringevano e se ne stavano negli angoli dell'enorme stanza.
Rivide Tisifone che chiudeva magicamente le porte per impedire che gli studenti scorrazzassero nei corridoi con una minaccia tanto incombente, la loro sicurezza era fondamentale.
Si avvicino a Tisifone:

Professoressa non penserà davvero che ce la possano fare in tre, vero? Non dimentichi l'episodio con il Mezzo-Drago, eravamo in quattro in quell'occasione.

Nel frattempo gli occhi correvano ovunque nella Sala, poi la vide: Martha Bennet stava dialogando con il Prefetto Delfinazzurro, Alexis. Vedere Alexis lo fece sentire inspiegabilmente più sereno, ma forse non era nemmeno il momento per potersi rasserenare.

Professoressa Bennet, qual'è il mio compito ora?

Esortati da Tisifone, gli studenti si erano tranquillizzati ed avevano smesso di scappare qui e lì per la Sala; alcuni erano seduti, altri si sporgevano sopra una finestra per vedere cosa stesse accadendo fuori.
In quel gruppo vide anche Ariel, il Prefetto Grifondoro, ma dovette trattenersi dalla voglia di raggiungerla e assistere agli avvenimenti.
Hogwarts era in pericolo e lui doveva assolutamente fare il possibile per sostenerla.
Era la sua casa, la sua adolescenza, la sua vita.
Ferdy
 
 

Messaggioda Brianna » 01/05/2013, 17:47

[Venerdì - ore 11.30]


Si stava annoiando, di brutto...la lezione di Storia della Magia era qualcosa di assolutamente noioso... le pergamene appoggiate sul banco, la piuma ferma ormai da diverso tempo e la mente che aveva preso a vagare... non stava più ascoltando, si era persa in se stessa ed ora stava volando con la fantasia in uno dei suoi mille viaggi mentali... poco male per la materia, l'avrebbe studiata sul suo libro quando sarebbe stato il momento dell'esame.
Una voce diversa da quella del docente, più squillante, la risvegliò dal suo viaggio

"Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo.
Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese.
I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti.
Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata.
Grazie mille per la collaborazione e buona giornata."


Eh? Ma cosa??

Cosa stava succedendo? La bambina non aveva idea di cosa stesse succedendo, il senso di quelle parole tardava ad essere compreso, e se fosse stata da sola si sarebbe presa il suo tempo per capire bene la situazione e il perchè dell' annuncio; ma non era da sola.
La presenza di altri ragazzi che avevano inteso meglio di lei la situazione, e di conseguenza il panico che si diffondeva ad ondate concentriche non la lasciò indifferente e pian piano il panico afferrava la sua mente, mentre un vociare tutto attorno - soprattutto dei ragazzi più grandi - rammentava quanto successo anni prima.

La piccola seguì il fiume di gente che si stava riversando in Sala Grande, guardandosi attorno... era ancora più confusa che spaventata.
La Sala Grande era affollata... non ricordava di aver mai visto così tanta gente... si guardò attorno cercando facce conosciute, come magari Elisabeth, o Cappie, o Jorge o un qualunque altro compagno con cui aveva instaurato un rapporto.

Molti professori invece, erano già li... la professoressa Tisifone Samyliak, Martha Bennet, Simon McDullan...

Le reazioni della gente attorno a se erano quanto mai varie... da chi piagnucolava a chi faceva lo spavaldo a chi - come Brianna - non aveva ben compreso la portata di ciò che stava accadendo, forse complice la veloce camminata fino a li e il non dare troppo peso alle parole che erano risuonate nella scuola, questo almeno per quanto riguardava Brianna.
Stava ancora tentando di capire cosa stava succedendo quando un boato sovrastò l'enorme confusione che regnava in Sala Grande

Booooommmmmm

Brianna fece 3 passi indietro, urtando non seppe bene manco lei chi o cosa, e l'urlo - sfuggito dalle labbra della bambina - si perse nella confusione più totale che era esplosa.

Tutti seduti, di nuovo. Il primo che si alza lo Pietrifico.


Il dire della professoressa fece sedere d'istinto la bambina, troppo abituata ad obbedire, soprattutto ad una voce tanto autoritaria.
Strinse convulsamente il bordo della sedia, mentre osservava cosa stava succedendo attorno a lei... il panico iniziava ad impadronirsi di Brianna, sia per il luogo in cui erano sia perchè il significato delle parole udite poco prima in classe iniziava a filtrare nella mente della bambina.

Qualcuno tramutò le mura della Sala Grande in una grande finestra, come fosse una sorta di schermo del cinema, di quelli che andava a vedere con le amiche, o con i genitori... solo che stavolta era tutto dannatamente reale... un enorme coso rosa e la figura di tre persone... la Vireau, Vastnor e la Vilvarin che cercavano di affrontarlo.

Il panico si era ormai impadronito di lei, era bloccata, immobile, gli occhi fissi su quella creatura, incapace di fare un gesto, o di distogliere lo sguardo o anche solo di proferire parola... in quegli istanti, nonostante la sala fosse affollata e ci fosse una gran confusione, la sua mente era andata in cortocircuito... era pallida in viso, lo sguardo vacuo, e sembrava che avessero tolto l'audio... un attacco di panico in piena regola.

Le mani strette convulsamente attorno al bordo della sedia sulla quale era seduta, la visione del combattimento da parte degli altri docenti, pian piano l'audio tornò, fece diversi respiri profondi mentre notava l'entrata in azione di una quarta figura, il professor Sykes... e in quel momento un pensiero attraversò la mente della bambina

Glaedr!


Il suo cucciolo, il suo petauro dello zucchero era su in dormitorio, doveva assolutamente andarlo a prendere... come se la sarebbe cavata da solo?

Si guardò attorno, dimentica di ciò che stava accadendo fuori da quella finestra, pensando solamente a lui, al suo cucciolo... la Samyliak aveva detto chiaramente di stare seduti ma... poteva la bambina sfidare l'ordine della professoressa?
Per Glaedr, doveva farlo per il suo cucciolo... non poteva pensare di perderlo, lo amava troppo.

Provò ad incrociare lo sguardo del professor McDullan, era quello che le parso piu tranquillo, piu calmo, mentre gli altri sembravano così agitati... le mani tremavano, la gola era improvvisamente secca...

Provò a chiamarlo, la voce spaventata, sperando che la sentisse

Professor McDullan! Professor McDullan!

Se il professore le si fosse avvicinato anche solo per tranquillizzarla, la sua voce si sarebbe fatta piu veloce per la paura e avrebbe detto

Professore, Glaedr...in dormitorio, devo andare a prenderlo!

e sull' ultima parola la voce della bambina si sarebbe incrinata, una rapida occhiata a ciò che stava succedendo fuori, il combattimento che aveva preso il via, la paura che quella bestia enorme facesse loro del male... Si, Brianna aveva paura, molta paura... per se e per Glaedr.

Spoiler:
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Messaggioda Tisifone » 01/05/2013, 20:20

Due studenti in Infermeria e Hogwarts in pericolo. Non ci volle molto a Tisifone per comprendere [Intuito (S)= 36] che le due cose erano collegate e non per la prima volta si ritrovò a essere grata a Merlino per il fatto che nessuno dei due appartenesse alla sua Casata. Istintivamente il suo sguardo saettò verso la Sala, appuntandosi come attirati da una calamita magica, su ogni Grifo presente, per poi posarsi sul suo compagno. Il sorriso teso, gli occhi spenti, i lineamenti tirati, no, quello non era di sicuro un buon momento per Lucas, diviso tra la preoccupazione di quello che poteva aver portato O’Neill in Infermeria e quello che stava accadendo fuori, a pochi metri da loro. Gli sfiorò delicatamente una mano, il massimo di conforto che si potevano permettere in un frangente come quello, per poi decidere che forse, per evitare incidenti stupidi all’interno del Castello, l’unica cosa saggia da fare era quello di dare agli studenti la possibilità di assistere a quello che stava accadendo fuori. Senza confrontarsi con nessuno, e pronta ad assumersi direttamente la responsabilità delle sue azioni, Tisifone trasformò la parete che dava sul giardino in un’enorme finestra.

Tisifone – colpita dal fatto che Marthal’avesse chiamata per nome, la Divinante si avvicinò a lei immediatamente, in modo da darle la possibilità di parlarle a voce bassa nonostante il rumore che continuava a regnare nella Sala - Non credo che sia un bene che gli studenti sappiano cosa stia accadendo.

Ha ragione - concordò, ammettendo che il suo gesto non era proprio educativo – ma purtroppo è anche il male minore.

Aggiunse, spostando lo sguardo sugli studenti che adesso si trovavano tutti seduti sulle loro sedie, alcuni sul bordo come se volessero scendere, altri invece aggrappati a esse come se fosse l’unica ancora di salvezza.

Quando qualche barriera magica è esplosa fuori tutti sono corsi alle finestre, qualcuno ha anche tentato di arrampicarsi su un tavolo per vedere meglio e per quanto possiamo urlare e minacciarli non avremo mai potuto tenerli tutti sotto controllo a meno che di Pietrificarli … e purtroppo non credo che la Preside si aspetti questo da noi. – un sospiro come se le pesasse in quel momento essere una docente e dover sottostare alle direttive di qualcun altro – Inoltre con questa sistemazione i primini di origine babbana penseranno di trovarsi al…

Cinema – giunse in suo soccorso Lucas, affiancandola, e dimostrandole ancora una volta di conoscere meglio di lei la cultura babbana – Penseranno che non è reale quello che sta accadendo, visto che i draghi sono essere fantastici nella loro cultura, e quindi non si spaventeranno più di tanto.

Inoltre spero che vedendo con i loro occhi quanto siano terrificanti dal vivo certe creature forse farà entrare in molti di loro un po’ di sale in zucca e ci penseranno due volte a infrangere le regole la prossima volta.

Concluse, lasciando intendere che se la Tassa e il Delfino erano in Infermeria voleva dire che in qualche modo erano entrati in contatto con quelle creature.

Invece la professoressa ha avuto un'ottima idea. Anche noi dobbiamo sapere cosa stia accadendo, in modo da poter intervenire tempestivamente qual'ora servisse una mano.

L’intervento di Simon la lasciò molto sorpresa, non solo perché il collega non aveva balbettato neanche una volta e sembrava molto più serio e maturo di quando gli aveva affidato Kayleen per la punizione, ma anche perché aveva appena espresso ad alta voce il reale motivo di quel gesto sconsiderato. Forse, per evitare che gli studenti si affollassero alle finestre, avrebbe potuto limitarsi a insonorizzare la Sala in modo che i suoni dall’esterno non potessero essere percepiti ma i suoi nervi non avrebbero retto allo stress di non sapere cosa stava accadendo fuori. Era stata egoista, forse, ma se non poteva supportare Monique fisicamente, combattendo al suo fianco, almeno avrebbe potuto darle un supporto morale ed essere pronta a inviare i soccorsi qualora le cose si fossero messe male.

Possiamo solo sperare che non serva.

Rispose quindi, rivolgendo a Simon un cenno del capo, l’angolo destro della bocca leggermente sollevato in segno di ringraziamento. Sapeva che l’altro la stava appoggiando solo perché convito che fosse stata una mossa corretta e questo alleviava un po’ il suo senso di colpa.

Professoressa non penserà davvero che ce la possano fare in tre, vero? Non dimentichi l'episodio con il Mezzo-Drago, eravamo in quattro in quell'occasione.

La voce di Ferdy alle sue spalle infranse la sua pia illusione, facendole irrigidire la schiena, ogni traccia di sollievo sparita dal suo volto. Si girò quindi a fronteggiare il Prefetto dei Corvi, trovandosi per la prima volta da quando l’aveva creata di fronte alla finestra e quindi a osservare quello che stava accadendo in giardino.

Anche questa volta sono in quattro – mormorò quindi, indicando con un cenno del capo la figura di Logan che si era aggiunta al trio – e per quanto il mio e il suo orgoglio ne possano risentire, questo quartetto è molto meglio assortito.

E come le si poteva dare torto quando a dare man forte alla VicePreside e alla Vilvarin c’erano il docente di Difesa e un Auror Dragoniere? Subito dopo però le parole le morirono in gola e, istintivamente, si aggrappò al braccio di Lucas, vedendo Monique fare una capriola per evitare quello che sembrava un fulmine di fuoco.

Stai tranquilla, l’hai detto tu stessa, è forte ed è in buona compagnia.

Le sussurrò in un orecchio il compagno per cercare di farle forza e aiutarla a recuperare il suo autocontrollo. Se si fosse lasciata andare a un attacco di panico per le sorti di sua cugina non sarebbe stata di alcun aiuto né all’altra né tantomeno agli studenti assiepati nella Sala Grande. Per una manciata di secondi rimase così, ferma e in silenzio, a osservare i quattro incantesimi volare contro quella creature, esultando intimamente nel constatare che più o meno tutti andarono a segno, infliggendogli ferite se non mortali almeno abbastanza fastidiose da ridurne la capacità di reazione. Si portò una mano allo stomaco quando la coda del mostro colpì la VicePreside, allungando il collo in avanti per cercare di capire se e quanto fosse profonda la ferita che le aveva inferto, la bocca dischiusa in una O muta, come se volesse dire qualcosa ma temesse che la voce le uscisse tremolante per le emozioni che stava cercando di tenere sotto controllo.

Professoressa Samyliak...

Al richiamo di Ariel Tisifone sbattè le palpebre più volte, come se non riuscisse a mettere a fuoco nulla che non fosse quella porzione di giardino a pochi passi da loro, per poi voltarsi verso la sua Prefetta.

Cos’altro è accaduto, Signorina Jiménez?

Chiese quindi, allarmata dalla voce roca della ragazza, solitamente così squillante e solare in qualsiasi occasione. Temeva che in quei pochi minuti in cui si era “assentata dalla Sala Grande qualche studente si fosse fatto accidentalmente male. Gli occhi blu della donna sfiorarono i lineamenti tesi della studentessa per poi posarsi sul suo braccio teso, seguendo la scia invisibile che quel dito tremante stava tracciando verso il

Mezzo Drago …

Sibilò irata, gli occhi socchiusi in due lamine scure, le mani strette a pugno leggermente sollevate in un chiaro esempio di rabbia repressa. Quando Ferdy aveva fatto riferimento alla loro esperienza nella Foresta Proibita aveva pensato a una sorta di analogia e invece eccolo lì il mostro che aveva mandato in fumo alberi secolari e lei in Infermeria a patire le pene dell’Inferno sotto le cure professionali della Vilvarin. Istintivamente la bacchetta le scivolò in mano e lei fece un passo indietro per recarsi alla porta e uscire fuori in modo da regolare i conti con quel mostro. E probabilmente lo avrebbe anche fatto se non si fosse scontrata con il torace forte e stabile di Lucas che, spostatosi alle sue spalle come se le avesse letto nel pensiero, ostacolò il suo incedere. Intrappolata dal corpo del compagno, senza però poter trarre conforto dal calore delle sue braccia intorno al suo corpo, Tisifone non potè fare altro che tentare di fulminare con lo sguardo quell’Abominio, lanciandole metaforiche maledizioni nella sua mente. Fu così che si accorse quasi immediatamente delle due sfere che il Drago senz’ali aveva lanciato non verso i colleghi ma bensì verso la scuola.

A terra! Tutti, subito!

Ordinò quindi, cercando di afferrare istintivamente le due braccia più vicino a sé e chinandosi sulle ginocchia. Se nessuno l’avesse fermata o si fosse opposto Lucas e Martha sarebbero finite in ginocchio con lei, il corpo teso in avanti e la testa voltata all’indietro per sincerarsi che i Prefetti avessero ascoltato le sue parole e stessero aiutando o intimando agli studenti di ubbidirle. Rimanendo chiusi in Sala Grande non avrebbero potuto fare molto per proteggersi da quell’attacco e quindi potevano solo fare affidamento sulla capacità magica dei loro colleghi.

Se lascio gli studenti da soli, Monique come minimo mi spella viva.

Si disse, per cercare di convincersi a non lasciare la sua postazione per uscire fuori e almeno tentare di proteggere il Castello. Riportò quindi l’attenzione alla finestra e quello che vide le fece gelare il sangue nelle vene maggiormente rispetto alla possibilità che le mura di Hogwarts le crollassero addosso: Monique che scattava apparentemente da sola verso la Foresta Proibita a inseguire il Mezzo Drago.

Fermati incosciente. Non sai se ha altri trucchi nascosti.

Non potè evitare di urlare, una mano tesa verso il vuoto per cercare, inutilmente, di bloccare l’altra.
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Tisifone
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Messaggioda Kayleen » 02/05/2013, 22:57

[Venerdì - Ore 11.30 - Aula di Divinazione]


Aveva appena posto a Tisifone una domanda interessante. Non era tipo da fare troppe domande durante una lezione, ma con Tisifone si sentiva molto più a suo agio che con altri Professori, per questo durante le sue lezioni si mostrava un pelo più ciarliera del solito. E l’ascoltava, ovviamente: attendeva la risposta seduta al suo posto, con il fondoschiena sul bordo della sedia e gli occhi castani luccicanti di interesse.


Si, Signorina Ward lo specchio della matrigna di Biancaneve può essere considerato un esempio di Catottromanzia anche se...


Anche se? Perché la Samyliak si era interrotta? La guardò per un attimo perplessa, come se la stesse invitando a parlare, a continuare, e solo dopo si rese conto di quello che stava accadendo. Era appena entrata una civetta, anche se in una forma del tutto particolare.. Un patronus? Non aveva ancora avuto l’occasione di vederne uno dal vivo.
Peccato che non ci fu il tempo per ragionare troppo sulla cosa, perché all’improvviso un avviso iniziò a riecheggiare per tutto il castello, torre di divinazione compresa.


Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo.
Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese.
I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti.
Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata.
Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.


Ancora una volta, la sua mente ci mise un po’ a collegare il tutto. Dovette ripercorrere quelle parole, una per una.
Spedizione presso la Foresta Proibita.
Presenza di creature ostili.
Non uscire dal Castello.
Lezioni sospese.


Per tutte le Cioccorane!!
Esclamò, proprio mentre attorno a lei iniziava un po’ a dilagare il panico. Qualcuno si alzava in piedi, qualcuno si gettava alle finestre nella speranza di vedere qualcosa, qualcuno provava ad aprire la botola di ingresso senza successo. Lei dal canto suo si alzò in piedi di scatto, provando a sua volta ad avvicinarsi alle finestre. Non un comportamento particolarmente obbediente, ma comunque capibile.


Zitti e fermi, tutti!
Nessuno di voi corre alcun pericolo e nessuno di voi finirà per alimentare nessun camino stasera.
Ora avete cinque secondi per raccogliere la vostra roba e mettervi in fila per Casata di fronte alla botola. Signorina Walker, Signorino Fox davanti e tutti gli altri dietro.


Fu la voce della sua capo casata a farla tornare in sé ed ebbe lo stesso effetto anche su tutti gli altri compagni.
Sì, si erano tutti lasciati un po’ andare, ed era il caso di rimettere un po’ d’ordine in quella torre.
Fece quello che le era stato appena ordinato: raccolse le pergamene, la piuma, il borsone ed ovviamente la bacchetta, per poi mettersi in fila per uscire da quella classe.


Prima i Serpeverde e poi i Grifondoro. Andate dritto verso la Sala Grande, non fermatevi a parlare con nessuno, non lasciate la fila per nessun motivo, prendete le scale tutti insieme. Se sono occupate aspettate le altre. Il primo che disubbidisce raggiungerà la Sala Grande pietrificato e resterà così per tutto il resto della giornata.


Gli ordini di Tisifone non erano stati chiari, chiarissimi è il termine corretto.
Scesero le scale in fila indiana, con una finta tranquillità, dovuta solo al fatto che c’erano gli occhi vigili della Divinante a controllarli. I bisbigli però non diminuirono: tutti, lei compresa, avevano parecchio di cui parlare.


[Sala Grande - Circa 15 minuti dopo]


Pian piano, arrivarono tutti ai propri tavoli. Vi si sistemarono senza far troppo caso a dove si sedevano, lei per prima scelse il primo buco disponibile, vicina a Paul ed Elbeth, anche se era difficile, in mezzo a tutta quella confusione, dar retta a qualcuno in particolare.


Ma che sta...succedendo secondo voi? Sembra sia qualcosa di grave...

Di certo, è qualcosa di pericoloso e di spettacolare..

Rispose al Grifondoro con un’espressione mezza impaurita e mezza esaltata.
Era una situazione nuova, emozionante, spaventosa.. Sì insomma, una vera e proprio avventura, anche se loro non la vivevano in prima persona, ma come semplici pesciolini rinchiusi in un enorme acquario.
A dar conferma di questo, pochi istanti dopo, ci fu un fortissimo rumore, simile a quelli che aveva sentito in televisione, mentre guardava film e telegiornali babbani.


Boooooooooooooooooooom


Non potè fare altro che chiudere gli occhi, piegare la schiena, poggiare il capo sul tavolo e tapparsi le orecchie con le mani.
Rimase in quella posizione per una decina di secondi, il tempo di nuovo di capire cosa stava succedendo.
Avrebbe voluto alzarsi, portarsi vicino alle finestre come aveva provato a fare nell’Aula di Divinazione, ma un incantesimo la precedette ed il tavolo sopra cui si era poggiata scomparve in un attimo dalla sua vista, facendola quasi cadere in avanti dalla panca.
Ad ogni modo, il rischio di caduta era valso quello che era appena apparso davanti a lei. Si trovavano adesso in un’enorme sala cinematografica ed il film che veniva proiettato aveva come protagonisti quattro professori.
Poteva vedere tutto da lì, poteva quasi sentirsi parte della scena, come se anche lei stesse combattendo fianco a fianco con gli adulti.
Si sentiva talmente coinvolta, che quando la creatura spalancò le sue fauci e da queste iniziarono a muoversi due grosse sfere di fuoco-elettrico, non ci mise molto a capire in che direzione queste ultime stavano andando.

A terra! Tutti, subito!

Le parole della sua capocasata arrivarono un attimo prima della sua reazione, che comunque la portò a cadere letteralmente dalla sedia per accucciarsi al pavimento in pietra della Sala Grande. Gli occhi di nuovo chiusi e le mani ancora a tappare le orecchie.
Cosa sarebbe accaduto? Sarebbero morti tutti?
In quel momento non poteva saperlo, poteva solo fidarsi dei Professori là fuori e sperare in un lieto fine.
Ultima modifica di Kayleen il 03/05/2013, 16:27, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Elbeth » 03/05/2013, 11:33

Le mani stringevano sempre più convulsamente il bordo della sedia. Si sentiva incollata ad essa, impotente, sebbene si rendesse conto che poco avrebbe potuto fare di altro, in quel frangente. Eppure, il dover rimanere immobile, così come era stato loro ordinato, per la sua irruenza non era il massimo. Soprattutto mentre fuori di lì avveniva quella che era una vera e propria battaglia: la prima a cui la bimba assisteva.
Quando Arielpuntò verso l’alto il dito, con orrore si accorse che il nemico, già temibile da solo, era in compagnia. Un Mezzo..Drago!? La curiosità per quelle strane specie la distrasse per un attimo dallo scontro che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi. Unicorni, centauri, gatti prismatici... aveva visto di tutto finora. Ma non pensava di poter vedere esseri del genere al castello, non pensava che un Mezzo-Drago potesse mai attaccarlo!
Hogwarts era un luogo incantato nella sua mente di bimba. Sicuro come la sua casa. Stabile e forte. Nonostante le sue difficoltà di ambientamento, dovute più all’educazione ricevuta che al carattere, Elbeth aveva iniziato ad affezionarsi a quel posto. Il suo primo anno stava scorrendo in fretta. Quindi, era logico per lei considerare Hogwarts come la sua casa. Si poteva essere sentita non accolta, ma mai non protetta!
E i professori (ai quali si era aggiunto anche Sykes) che ora stavano lì a difendere il castello da quei due… cosi, lo stavano dimostrando!
Un moto di entusiasmo la pervase, quando vide i colpi di Vastnor e della Vireau andare a segno. Un “ohhhh” sommesso le uscì dalla bocca, accompagnando l’esecuzione di quelle magie. Già ne conosceva poche, ma quelle - almeno dall’effetto della scia luminosa che avevano lasciato e da come erano state incassate dal Mostro - dovevano essere potenti.
Sì, lo aveva ribattezzato il Mostro nella sua testa e nel suo animo. Come poter definire un essere così brutale, violento e anche un po’ rivoltante alla vista?
Ma fu il professore di Babbanologia che le strappò un commento.

Per Godric! – la bimba non potè trattenersi dall’esclamare, quando vide il colpo che il dragoniere assestò al primo e più grosso tra i due.

Il tempo di gioire per le magie che andavano a segno da parte dai professori durò lo spazio di un respiro. Evidentemente, il Mostro, il primo, era di una tempra più dura di quello che pensava. Si ristabilì e, strappandole un altro sussulto di spavento, fu quello che fece a inchiodarla sulla sedia, come un incantesimo di pietrificazione. Vomitò dalla bocca un enorme fascio di energia di un inquietante colore grigio-nero contro tutti e quattro gli insegnanti!
Elbeth si portò entrambe le mani alla bocca per tappare il grido che altrimenti le sarebbe uscito di gola, quando vide che quel …coso, non aveva finito!
Stava chiaramente attaccando il castello!
Stava attaccando… loro!
Vide con orrore due palle infuocate, dense e cariche di elettricità, (che le sembrarono enormi) dirigersi con decisione e precisione, proprio verso lo schermo di vetro che aveva trasfigurato Tisifone. Un brivido di terrore le corse lungo la schiena.
Hogwarts, il suo castello dorato, sembrava poter cedere da un momento all’altro sotto l’attacco di quel Mostro! Era questo il pensiero che attraversò la mente della bimba.

E poi l’atmosfera intorno a lei, dentro la Sala Grande, si gelò, rafforzando quel timore.
Neanche sentire Kayleene Paul, i suoi compagni, il sorriso rassicurante di SimonMcDullan, gli altri insegnanti accanto a lei le fu d’aiuto.
Un attimo di sospensione. Un attimo che le parve eterno. Un silenzio irreale, dentro e fuori di lei, come se il tempo fosse rimasto sospeso in attesa dell’inevitabile…
Richard! – pensò all’unica persona che in quel momento avrebbe potuto placare il suo timore, l’unica finora che le avesse mai dato fiducia e calore. L’unica il cui abbraccio avrebbe voluto sentire per sentirsi a sua volta rassicurata...
Poi altri due lampi!
Uno prima e l’altro a seguire, subito dopo.
Colpirono le due sfere infuocate di elettricità.
Elbeth chiuse istintivamente gli occhi, voltando un po’ il capo, quasi a non voler assistere a quello che di lì a poco sarebbe successo.
Non vide nulla di quello che accadde dopo. Della Vireau che si lanciava all’inseguimento del Mezzo-Drago, della Vilvarin che a sua volta cercava di attaccare quell’essere orribile, aggirandolo alle spalle.
Nulla di tutto questo.
Quello che sentiva era solo il battito del suo cuore accelerato …e la paura!

A terra! Tutti, subito!
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Messaggioda Zephyr » 03/05/2013, 23:54

[newsgoth]Quando giunse l'annuncio riguardo la manovra di emergenza da effettuare in Sala Grande, Zephyr stava ripassando alcune formule che non gli riuscivano troppo bene, riguardo gli incantesimi elementali insegnati dalla Vice Preside Monique Vireau.
Risaputo che volesse passare l'anno con il migliore dei voti, non potendo certo vantare dell'ipnosi per averne qualcuno gratis come la collega, il ragazzo aveva messo impegno in quelle ripetizioni a se stesso da almeno tre mesi, ininterrottamente tutti i giorni, tra un'occhiata e l'altra alla situazione scolastica interna e al percorso vitale della sua vittima "giocattolo", la Prefetta di Grifondoro.
Chiuso il libro di scatto, uscì dalla propria camera, fissando con occhi freddi e calcolatori la quantità di persone presenti nella Sala Comune dei Corvonero, cercando di mostrare calma (cosa che gli riusciva perfettamente) nel mentre con il braccio guidava tutti quanti verso l'esterno e di conseguenza, a prendere le scale mobili che avrebbero condotto ai piani inferiori.
Durante la stessa discesa aveva incontrato anche la propria Capo Scuola, Martha Bennet, intenta immediatamente ad aiutarlo nell'arduo compito di portare avanti quella massa intimorita e preoccupata che non la smetteva di fare domande, come se lui o la Capo Scuola fossero detentori di chissà quale verità sconosciuta.
La realtà in effetti era proprio che nemmeno lui quella volta era a conoscenza del fatto scatenante che aveva portato ad avere luogo quell'annuncio, per questo in un certo senso, allerta, provò fin da subito, al loro arrivo in Sala Grande, ad interrogare altri ragazzi per sapere quanto fossero alla luce della faccenda reale.
In mezzo a quel marasma di gente, fece capolino una studentessa della Casata dei draghi, la quale gli porse una informazione direttamente da parte del supplente di Erbologia e attuale infermiere in carica della scuola, Typhon Seal.

Scusi signor Prefetto Kenway!

Si...

Alvares e O'Neill sono in infermeria a seguito di un incidente, me lo ha detto il professor Seal!

Sai di che incidente si tratta?

No signore, mi dispiace, mi ha chiesto di riferire solo questo!

Grazie...


Liquidò velocemente quella bambina, mentre sentiva nell'aria il tono autoritario e potente della propria Maestra, Tisifone Samyliak, che esortava ogni altro allievo di Hogwarts a starsene buono ed evitare di creare ancora più scompiglio di quanto già non ce ne fosse di suo.
Riferì l'informazione sia alla propria Capo Scuola, che a quella di Grifondoro nonché al decente di Cura, Simon McDullan, volendo evitare di far pensare a qualche simpatia o favoritismo.
Terminate quelle tre brevi, concise e precise conversazioni (?) con i tre docenti, fu la volta di iniziare a raggruppare ogni persona di ogni Casata per sistemarla vicino ai propri compagni, in modo da ottenere un perfetto ordine ed evitare il caos più totale.
A seguito, tutti Prefetti si avvicinarono alla grande finestra che fungeva da schermo panoramico della lotta che si stava consumando.
Adesso finalmente Zephyr capiva in realtà di cosa si trattava il trambusto e il motivo dell'annuncio: uno scontro tra un semi-drago e i citati professori, intenti a vedersela con lui e affrontarlo per toglierlo di torno una volta per tutte.
Conoscendo da molto prima l'esistenza del Mezzo-Drago e della sua natura, non fu difficile per lui capire che quello di fronte al castello altri non era che un risultato ottenuto dal ventre della bestia principale, per questo nemmeno si stupì eccessivamente quando la protagonista assoluta degli eventi della Foresta Proibita uscì allo scoperto, individuata preventivamente da Ariel.

Anche questa volta sono in quattro e per quanto il mio e il suo orgoglio ne possano risentire, questo quartetto è molto meglio assortito.


Le parole della sua Maestra gli fecero focalizzare meglio la vista sulla scena, e fu così che poté individuare l'arrivo di un quarto aiuto, Logan Sykes, colui che era adibito ad insegnare la Babbanologia.
Si mostrò decisamente più spavaldo nelle espressioni e nei gesti rispetto agli altri tre che invece già da un poco avevano accusato seri colpi.
Non seppe dire inizialmente se quello facesse parte di una sicurezza data dall'esperienza o semplice spavalderia per allontanare la tensione, ma appariva superfluo in un momento del genere, sopratutto quando la mano della Jiménez, la ragazza che lui aveva adibito a suo passatempo personale, al pari del professor Connor per Melia, prese la propria, stringendola, impaurito, tenendosi più vicino, solidamente, con il chiaro intento di non voler coinvolgere il Prefetto Cartwright e metterlo in una pessima posizione di imbarazzo.
Poco importava il perché o il per come, importava che l'aveva fatto, ed importava anche che la mano di Zephyr rispose prontamente a quella della Grifondoro, facendo forza per farla avvicinare ancora di più a lui, ponendosi in passo avanti a lei, in un moto di protezione e preoccupazione.
O meglio, questo era ciò che avrebbe voluto farle credere, a lei come anche a tutti gli altri che ci avrebbero fatto caso, specie l'insegnante di Divinazione, la quale aveva anche avuto una strana premonizione al riguardo della colombiana all'insaputa di Kenway.

Non permetterò ti accada nulla.
Sono forti... Se la caveranno, il nemico è forte ma stupido...


Quelle parole sembrarono in principio confutate dalla due gigantesche sfere che si diressero verso il Castello, in diretta schermo panoramico, ma subito dopo, avvalorate dal fatto che tali sfere vennero mandate totalmente in fumo dagli incantesimi di Sandyon e Monique.
Quando arrivò l'ordine poco prima di abbassarsi, lui posizionò il proprio corpo davanti ad Ariel e facendola scendere giù, si piegò a cupola con la schiena coprendola del tutto con il busto... Che attore ed eroe nato.
Forse, quando le due minacce vennero distrutte e i granelli di pietra si infransero sulla finestra, qualche boato di acclamazione e felicità poté far comprendere che quel pericolo era scampato, fu allora che gli occhi rossi dell'originario Spagnolo si posarono ancora una volta su quelli della collega Prefetta per guardarla in modo rassicurante e serio.

Va tutto bene, visto?
Ci salveranno...


Fermati incosciente. Non sai se ha altri trucchi nascosti.


Le parole della divinante che si susseguirono poco dopo fecero spostare fulmineamente la linea visiva sul corpo della donna che non molto tempo prima aveva avuto il piacere di osservare senza veli, con non celata ammirazione e complimento.
Sembrava proprio che Tisifone avesse molto a cuore la sorte di Monique, talmente tanto da far sembrare quasi che tutti gli altri colleghi passassero in secondo, terzo, quarto piano, invisibili, appena e seppur per un secondo davanti alla Vice Preside, una donna adesso intenta a dirigersi verso la Foresta Proibita con il Dragoniere per regolare i conti con il Mezzo-Drago, quello vero.
Certo, poteva trattarsi solamente di una ferrea e pulita, limpida amicizia cresciuta sul posto di lavoro, ma cosa impediva, per sicurezza, a Zephyr di mandare un messaggio a Marcus per informarlo di fare qualche ricerca a proposito di queste due persone in maniera esageratamente approfondita?
Al giovane non sfuggiva e non sarebbe mai sfuggito niente, in fondo, era lì anche per quello.
[ Intuito (Sesto Senso) = 17 ]
Si mise in piedi, affiancando Ariel quasi a mo' del suo cavaliere personale, riprendendo a fissare la sfida con distratto interesse.
Le sue orecchie nel mentre captavano ogni sfumatura o parola chiave strana nell'area di 10 metri intorno a lui, e adesso che ad affrontare il semi-drago probabilmente sarebbero rimasti solo in due, la faccenda si faceva ancora più pericolosa e carica di adrenalina e suspance.

Se mi trovassi lì in mezzo... Proverei terrore della Morte?
... No, non credo.
[/newsgoth]
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Messaggioda Ferdy » 05/05/2013, 11:04

La missione del professor Vastnor, Monique e la professoressa Vilvarin sembrava più una missione suicida; fronteggiare delle creatura di modesta potenza, ed oltretutto consapevoli delle loro capacità, ai suoi occhi non era una mossa saggia, anzi.
Si sporse anche lui dalla grande finestra vicino TIsifone per constatare la situazione.
Tisifone nel frattempo si era voltata per far cenno ad un'altra figura che si apprestava a raggiungere i tre, ma inizialmente non riconobbe il "quarto membro".

Anche questa volta sono in quattro

Poi, guardando meglio, si rese conto che si trattava di...

Logan Sykes!

Il supplente di Babbanologia: chi meglio di lui poteva fronteggiare quelle bestie? Era Auror e Dragoniere, insomma, perfetto per stendere quei mostri.

e per quanto il mio e il suo orgoglio ne possano risentire, questo quartetto è molto meglio assortito.

Era vero: i quattro erano oltre ogni aspettativa.
Per quanto fosse contro il proprio orgoglio riconoscerlo non poteva illudersi del contrario: loro potevano davvero stenderli.
Lampi di luce volavano da ogni dove, magie che la sua acuta mente non aveva nemmeno mai sfiorato con la fantasia.
Si trattava di un livello fuori dall'ordinario. Diveniva addirittura difficile capire l'intenzione di ognuno di loro ogni qual volta sferrassero un attacco.
Annuì con il capo: tutto ciò che potevano fare era sperare; Hogwarts era nelle loro mani, ma questo lo sapevano bene.
Sandyon sembrava essersi ferito, ma non diede cenno di non poter continuare, anzi, sembrò rinvigorito da quel colpo; Monique, invece, attaccava furiosa, rabbiosa. Non augurava a nessuno di ritrovarsi una Monique del genere davanti, probabilmente sarebbe stata l'ultima cosa che avesse visto nella vita.
Sentì la voce della Prefetta Grifondoro, quasi impaurita, che richiamava la sua Capocasa.

Professoressa Samyliak...

La divinante rispose allarmata; non aveva mai visto Tisifone così agitata, sembrava che desse rilevanza anche alle cose più stupide; il suo comportamento doveva derivare dalla situazione di emergenza che stavano vivendo tutti all'interno della Sala Grande, non riuscì a trovare altre spiegazioni a quell'improvviso cambio di atteggiamento.
Con la coda dell'occhio vide una sagoma avvicinarsi alla finestra, vicino Ariel. Si voltò d'istinto e vide il suo collega Prefetto Zephyr: non avevano mai parlato molto, né ci teneva tanto dal momento in cui lui passava molto tempo con Melia.
Non aveva dimenticato i suoi doveri nei confronti della Prefetta Serpeverde, doveva solo trovare l'occasione adatta.

Mezzo Drago …

Appena sentì quelle parole uscire dalla bocca di Tisifone il cuore si contrasse molto più forte e gli occhi si spalancarono.
Seguì il dito di Ariel e lo vide: il Mezzo Drago contrastava il cielo e guardava lo spettacolo; non sembrava intenzionato ad intervenire, almeno non fin quando i suoi figli furono colpiti dagli incantesimi dei docenti di Hogwarts. Un urlo di rabbia che attraverso anche la vetrata dietro il quale erano posizionati.
Poi, due grandi bolle scaturirono da un punto che lui non riuscì a definire del suo corpo (erano abbastanza distanti).
Ferdy pensò che quegli attacchi fossero rivolti ai combattenti, ma si sbagliava, le due sfere erano dirette verso la scuola. Il panico si disperse fra tutti gli spettatori e la Samyliak ordinò a tutti di rimanere a terra.
Vide tutti chinarsi a terra velocemente, in una sorta di protezione: poteva sembrare stupido, ma era l'unica cosa che potessero fare per potersi "difendere" in un certo qual modo.
Vide Zephyr chinarsi su Ariel, come se cercasse di fornirgli maggiore protezione; c'era forse qualcosa tra i due? [Intuito (Prespicacia): 10]

Maledizione...

Imprecò nella sua mente.
Un'altra esplosione ed un rumore di sassolini contro la finestra fecero sospirare un po tutti: la minaccia era stata sventata.
Si rialzò tenendosi al muro e guardando nuovamente oltre la finestra: vide Monique che si divise dal gruppo insieme a Logan e la Vilvarin che confabulava con Vastnor.
Il drago senza ali che questi ultimi si apprestavano a fronteggiare sembrava indebolito; a giudicare dal veloce e azzardato movimento di Lindë per aggirare il drago, esso doveva arrecare dei danni alla vista. Vide l'erbologa alzare la bacchetta e lanciare un Ventus ben calibrato contro la bestia.
Chissà Monique e Logan cosa stavano combinando: non temeva per la loro vita, per quanto conoscesse poco il Dragoniere, a giudicare dal livello della sua magia, Monique era in ottime mani.
Hogwarts era in vantaggio.
Ferdy
 
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Messaggioda Martha » 05/05/2013, 15:47

Non si era mai trovata in una situazione simile. Quattro professori sul piede di guerra, gli studenti intimoriti e spaventati, due creature uscite fuori da non si sa dove che minacciavano tutto, quel mondo, le loro vite.
E la benchè minima idea su cosa fare.
Martha non era mai stata una combattente. Tutte le sue energie e i suoi sforzi erano sempre stati consacrati alla ricerca. Ma in che modo le sue abilità avrebbero potuto aiutare Monique, Sandyon, Lindë e Logan in quello scontro? Solo esercitando la propria autorià come insegnante all'interno della scuola e assicurandosi che tutti gli studenti fossero al sicuro.
Per buonismo? No.
Preoccupazione? Forse.
In una situazione di pericolo come quella la salvaguardia di tutti era anche la salvaguardia di sè stessi. E la donna, pian piano, stava ritornando ad apprezzare la vita come faceva un tempo.
Non troppo.
Ma quel tanto che bastava per preoccuparsi della sorte di tutti i presenti nella Sala.
Fu questa la motivazione che la spinse a criticare il modus operandi di Tisifone. Trasformare una battaglia all'ultimo sangue in uno spettacolo? No, non era quello che la pozionista aveva in mente. Ma le risposte congiunte della divinante, di Lucas e di Simon la fecero ricredere sul proprio pensiero.

Ha ragione a purtroppo è anche il male minore.

Ne è sicura?

Quando qualche barriera magica è esplosa fuori tutti sono corsi alle finestre, qualcuno ha anche tentato di arrampicarsi su un tavolo per vedere meglio e per quanto possiamo urlare e minacciarli non avremo mai potuto tenerli tutti sotto controllo a meno che di Pietrificarli … e purtroppo non credo che la Preside si aspetti questo da noi. noltre con questa sistemazione i primini di origine babbana penseranno di trovarsi al…

Cinema, Penseranno che non è reale quello che sta accadendo, visto che i draghi sono essere fantastici nella loro cultura, e quindi non si spaventeranno più di tanto.

Inoltre spero che vedendo con i loro occhi quanto siano terrificanti dal vivo certe creature forse farà entrare in molti di loro un po’ di sale in zucca e ci penseranno due volte a infrangere le regole la prossima volta.

Invece la professoressa ha avuto un'ottima idea. Anche noi dobbiamo sapere cosa stia accadendo, in modo da poter intervenire tempestivamente qual'ora servisse una mano.

Martha fissò il proprio sguardo sul docente di Cura. Da quando erano corsi entrambi in Sala Grande per dare una mano, non aveva potuto notare come il suo atteggiamento fosse all'improvviso cambiato, trasformandosi in una persona molto più matura.

Avete ragione- disse, annuendo brevemente col capo-questo però significa che dobbiamo organizzarci e decidere chi accorerà in aiuto dei nostri colleghi e chi rimarrà qui a curare i feriti...

Possiamo solo sperare che non serva

Con la speranza non andremo da nessuna parte.

Sentenziò secca, mentre uno dei prefetti di Corvonero, Ferdy Stone, faceva la sua entrata in scena in mezzo a quel gruppo, esprimendo la propria idea sulla questione. Martha lasciò che fosse Tisifone a occuparsi della faccenda, ragionandò dentro di sè su quale strada sarebbe stata più giusta da intraprendere. Sapeva perfettamente di essere più utile all'interno dell'edificio, piuttosto che fuori: se qualcuno si fosse ferito, lei era l'unica, oltre a Typhon Seal e a Dylan, a poter dare una mano con delle pozioni curative.
Tisifone Samilyak? Non era una combattente, proprio come lei. Ma stava dimostrando una forza ed una volontà d'animo degne di un leader. La sua presenza era fondamentale per mantenere la calma all'interno della scuola.
I suoi occhi si volsero verso McDullan e verso il professore di Astronomia, Irvyne Trigger. Erano gli unici che forse potevano dare man forte agli altri professori.
Ad un tratto, i suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di Ariel che con tono allarmato indicò qualcosa al di sopra delle loro teste.
Il Mezzo-drago.
Non lo avevano visto.
Volava sopra di loro, forse aspettando l'occasione giusta prima di attaccare.
Un suono disumano uscì fuori dalle fauci del mostro, subito prima che lo pseudo-drago decidesse di attaccare nuovamente.
Due sfere enormi uscirono fuori dalla sua bocca.
Ma non dirette verso i quattro professori.
La maggiore delle Bennet sbiancò, quando si rese conto [Intuito (P): 30] che quel doppio attacco era rivolto verso di loro.

A terra! Tutti, subito!

La prontezza di riflessi della divinante la fece abbassare di scatto sulle ginocchia, mentre sentiva la sua mano afferrarla per il braccio trascinandola a terra. Il volto, tuttavia, rimase ben concentrato sulla scena che le si presentava di fronte agli occhi. Per loro fortuna gli incantesimi lanciati da Monique e Sandyon intercettarono le due sfere, facendole esplodere prima che che queste potessero raggiungere il castello, ma la pozionista non si sentì per nulla al sicuro.
Quella creatura aveva ben altre intenzioni, oltre a quella di attaccare gli avversari che si trovava di fronte.
Dovevano assolutamente trovare un modo per evitare che questo si ripetesse.

Fermati incosciente. Non sai se ha altri trucchi nascosti.

La Vicepreside scattò in avanti, in direzione della Foresta Proibita, seguita poco dopo dal professore di Babbanologia. Martha rimase un po' sorpresa dall'enfasi con la quale la collega aveva cercato di fermare - inutilmente- la Vireau, tuttavia si astenne dal fare domande.
Non era quello il luogo nè il momento adatto.

Calmati!- disse con tono imperioso e sguardo corrucciato- Saprà cavarsela. C'è Sykes insieme a lei- le fece notare, come a volerla rassicurare sulla professionalità del dragoniere- Ora dobbiamo concentrarci su altro. Quella creatura potrebbe tentare di attaccare di nuovo il castello. Dobbiamo escogitare un modo per tenere al sicuro tutti gli studenti...

Concluse, attendendo che uno degli altri professori parlasse per esporre le loro idee.
Dovevano fare qualcosa.
E in fretta.
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Messaggioda Simon » 13/05/2013, 14:58

Lo sguardo del professore era fisso sul quella finestra. Gli occhi verde prato che osservavano come stava andando avanti quel combattimento. Portò le braccia conserte all'altezza del petto. Non sapeva bene cosa fare. Riconobbe la creatura che "sconfisse" quella volta con Monique. Sensazione di malessere si palesava sul suo volto. Rabbia? Vendetta? Probabilmente. Nella testa gli balenò l'idea di uscire. Andare a dare man forte ai suoi colleghi. Ma chi sarebbe rimasto ad aiutare i ragazzi impauriti all'interno della sala grande?

Simon, devi trattenerti, per il loro bene, devi infondergli calma e tranquillità, Sei un professore. Ricordatelo.

Annuì a quello stesso pensiero girandosi verso i professori. Ascoltando le loro parole ed i loro pareri. Era un momento di crisi e lui non poteva permettersi di essere individualista.

questo però significa che dobbiamo organizzarci e decidere chi accorerà in aiuto dei nostri colleghi e chi rimarrà qui a curare i feriti...

Eccola la frase che non voleva sentire. La scelta di dividersi. Prese Nyssa con la mano destra, stringendosela sotto la veste. Doveva decidere cosa fare. Quella creatura, aveva distrutto la foresta. Aveva ucciso molti animali e feriti ancora di più. Strinse ancora di più il pugno, tremante, le nocche bianche per lo sforzo. Chiuse gli occhi cercando di mantenere la calma e di non fare gesti avventati. Fece un respiro profondo, infine un altro. Cercava di meditare ricordando gli insegnamenti di Nyssa, cercando di ritrovare quella pace interiore.

Io posso essere d'aiuto sia qui che fuori. So di non essere bravo a duellare, ma ho appreso le antiche tecniche di cura dei Centauri, la mia bacchetta farà il resto.

Disse poi serio e maturo, più del solito. La situazione lo richiedeva. Tirò fuori dalla manica sinistra la sua Hesna, bella con i suoi intarsi, bianca, candida. Costruita appositamente per lui dal circolo di Centauri di Stonehenge. Avvicinò la bacchetta al petto, toccandosi così il mento con la punta di essa.

Quindi trovatemi un posto e darò il mio meglio.

No non voleva decidere, voleva essere d'aiuto e per farlo doveva trovare una sua posizione. Non conosceva le reali abilità dei colleghi, quindi non voleva fare un torto a nessuno. Si umetto le labbra attendendo quindi una risposta da Tisifone, Martha, Lucas, Zephyr o chi altri...

Professor McDullan! Professor McDullan!

Un'altra voce però deconcentrò il professore. Brianna era seduta alla tavolata della propria casata di appartenenza. Si girò un attimo fissandola. Voleva dirgli qualcosa. Un gesto di scuse per allontanarsi e con passo veloce raggiunse la ragazza. Chiuse gli occhi chinando la testa di lato, attendendo quelle fatidiche parole.

Professore, Glaedr...in dormitorio, devo andare a prenderlo!

Fece un mezzo sorriso, piegandosi lentamente ed appoggiando un braccio sul proprio ginocchio. Gli occhi la fissarono intensamente. Il sorriso che piano piano si estese a tutto il viso. Attese qualche secondo prima di prendere fiato.

Non ti preoccupare...Glaedr starà benissimo, non permetteremo mai che le facciano del male. Fidati di noi va bene? Tu però devi rimanere qui, d'accordo?

Le disse infine facendole l'occhiolino, il sorriso che non smetteva di esistere dalla sua faccia. Si alzò in piedi giusto in tempo per osservare quella sfera pronta a raggiungere la scuola. Deglutì mentre ascoltava le urla di Tisifone sul buttarsi a terra. Rimase imbrigliato in una sorta di panico, lui poi. Un cenno di diniego con la testa ritrovando se stesso all'interno della sala grande.

Avete sentito? Tutti giù!

Fece eco alla professoressa trovandosi dall'altra parte della sala. Velocemente anche lui fece la stessa cosa, prendendo Brianna ed un altro ragazzo e portandoli giù con lui, ovviamente cercando di non fargli del male. Chiuse gli occhi dicendosi nella testa che andrà tutto bene. Poi quell'esplosione. Nono riusciva ancora ad aprire gli occhi per quella luce abbagliante. Dopo qualche secondo riuscì ad aprirli osservando come la scuola fosse ancora in piedi. Dedusse [Intuito (P): 32] che i quattro professori fuori dal castello erano riusciti ad intercettare quell'attacco. Rimise a posto i ragazzi sulle proprie sedie e poi tornò dai professori.

Fermati incosciente. Non sai se ha altri trucchi nascosti.
Saprà cavarsela. C'è Sykes insieme a lei

Sentì parlare Martha e Tisifone. Annuì a quelle parole cercando di avvicinarsi a loro. Si umettò di nuovo le labbra sbuffando sonoramente per l'enorme stress di non poter entrare in azione in nome degli Animali. Ma contava molto su Linde. Lei completava quel suo ideale di natura ed equilibrio, sebbene la collega pensasse più alle piante che agli esseri umani.

Ha ragione la Professoressa Bennet. Per non parlare del fatto che io e la Vicepreside abbiamo già incontrato quella creatura e siamo riusciti a metterla in difficoltà. Questa volta al mio posto c'è una persona ben più preparata. Quindi bisogna avere fiducia in loro.

Concluse così quelle frasi tornando ad osservare da quella finestra quello che succedeva all'interno del giardino della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Ora dobbiamo concentrarci su altro. Quella creatura potrebbe tentare di attaccare di nuovo il castello. Dobbiamo escogitare un modo per tenere al sicuro tutti gli studenti...

Annuì, anche quella era una proposta sensata. Ammirava la capacità della Pozionista, non per niente era una Corvonero. La Divinante della Casata di Godric era invece una Leader nata. E noi Tassorosso? Beh, noi ci mettiamo in gioco in tutto e per tutto. Si girò verso Lucas. Anche se l'aveva pensato, sperava che il compagno di Casata fosse dello stesso avviso. Non parlò subito, ma attese prima qualche idea su da farsi, pronto per ogni evenienza di scattare verso l'esterno o di aiutare qualsiasi persona all'interno.
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Messaggioda Madeline » 13/05/2013, 22:57

Non sarebbe rimasta nel proprio ufficio tutto il tempo, per quanto la sua incolumità era più importante di tutti e quattro i professori usciti all'esterno messi insieme... Ma Madeline Bergman era fatta così: non avrebbe lasciato da soli i suoi adorati studenti e i suoi stimati colleghi senza una figura di riferimento alla quale rivolgersi e grazie alla quale tranquillizzarsi un minimo.
Volto serio quello della donna, quel giorno, un volto mai visto tanto rabbuiato da quando aveva intrapreso la propria carriera di Preside.
I passi avanzavano lenti, scendendo le scale che davanti alla presenza imponente ed importante della Bergman non osavano fare scherzi e spostarsi diversamente da dove lei voleva arrivare.
Mentre camminava facendo sentire solo il piccolo eco dei tacchi sottili e bassi delle scarpe, tutti quanti i protagonisti dei quadri la salutavano, alcuni preoccupati, altri menefreghisti ma comunque rispettosi nei confronti della detentrice del ruolo di capo di Hogwarts indiscusso.

Inaudito, assolutamente inaudito!

Calma Enrico VIII°, non c'è bisogno di agitarsi, riusciremo anche questa volta.

Moriremo tutti!

Signor Moonshadow, la prego, un poco di contegno, è o non è il Dio dell'Astronomia? Coraggio...

Qualcuno vorrebbe cortesemente spiegarmi cosa sta succedendo?

Dormito troppo Albus? Due quasi-draghi stanno minnacciando la scuola, dei professori sono usciti ad occuparsene.

E pensare che ai miei tempi bisognava soltanto pensare a Tu-Sai-Chi!

Davvero tempi leggeri quelli, al confronto, mio caro ex collega! Ora se vuole scusarmi, hanno bisogno di me!

Dopo aver ulteriormente salutato le varie figure nei quadri, che fossero effettivamente loro abitazione o li avessero occupati per l'occasione, la donna continuò il suo percorso, raggiungendo il piano terra, attraversando la navata principale costeggiando il grande muro di pietra fredda e massiccia, percependo nell'aria le scintille magiche degli incantesimi dei coraggiosi docenti.
Arrivata fino al gigantesco portone della Sala Grande, lo trovò chiuso, ed era anche giusto fosse così, per evitare che nessuno uscisse ed andasse a cacciarsi nei guai in qualche modo.
Inspirò profondamente, socchiudendo gli occhi per alcuni istanti, sentendo dall'altra parte le voci soffuse dei ragazzi spaventati che si agitavano, rendendo probabilmente la vita e i nervi degli altri insegnanti rimasti un vero inferno.
Era decisamente il momento di portare maggiore ordine in quella stanza.
Alzò il braccio e la bacchetta magica e immediatamente due statue incastonate tra due colonne si mossero e le aprirono la porta per non farle fare alcuno sforzo, permettendosi anche di farle un lieve inchino.
Non appena tutti quanti si fossero voltati per comprendere chi fosse l'ultimo giunto, il corpo della Preside di Hogwarts si sarebbe mostrato a loro, nella sua mise più scarlatta e nella sua espressione più seria e intensa.

Immagine


Silenzio.

La voce fu imperativa, seppur a tono moderato, tanto sapeva che probabilmente molti si trovavano ancora a bocca aperta, visto che lei non si era mai presentata in pubblico normalmente se non durante gli orari dei pasti.
Passò lo sguardo su ogni gruppetto di studenti, per poi fare un cenno con la testa a tutti i professori invitandoli a raggiungerla, stessa cosa per quanto riguardava i prefetti e i Capi Scuola.
Non appena ogni responsabile si fosse avvicinato a lei, avrebbe chiesto di disporre un cerchio per fare in modo che tutti potessero guardarla ed ascoltarla perfettamente.
Nel frattempo, all'esterno la battaglia proseguiva imperterrita e due gigantesche sfere di energia vennero intercettate da Monique e Sandyon esplodendo in mille pezzi, facendo tintinnare i vetri della Grande Sala.

Perché si agitano così tanto?
Vorrebbero vedere cosa sta succedendo?
Sarà meglio accontentarli o non vi daranno tregua, non possiamo permetterci di perdere l'autocontrollo.
In caso di bisogno, Professor Connor, Professor Trigger, Professor McDullan, provvederete a raggiungere i vostri colleghi alla difesa del Castello.
Parker, Jiménez, Herbert, fate disporre in file perfettamente composte tutti gli studenti delle vostre Casate.
Professoressa Bennet, Professoressa Samyliak, effettuate un incanto "Sonorus" ed informate i ragazzi che se non ci sarà completo silenzio nessuno vedrà lo scontro in corso.
Professor Turner, Kenway, Cartwright, Stone, vi autorizzo a dirigervi in giro per il Castello e controllate che nessuno sia rimasto impietrito dalla paura da qualche parte, chiedete ausilio anche agli spettri e a Pix, ditegli che se si azzarderà a fare scherzi se la vedrà con me.
Andate!


{ Carisma (Fascino) = 40 }


Ognuno di loro poté giurare di non aver mai visto la Bergman comportarsi in un modo simile, ma bisognava ammettere che sapeva il fatto suo ed era perfettamente in grado di gestire una situazione simile, mostrando ferrea volontà e nervi saldi.
Avanzò verso le due grandi finestre principali e frontali della Sala Grande, facendo oscillare il polso della mano avente bacchetta magica.
Gli occhi scuri e profondi non fissavano nessuno in particolare, adesso era semplicemente concentrata sulla prossima mossa da attuare.
Certo, la motivazione principale del mostrare a tutti la lotta era di mantenere tutti zitti, buoni e calmi, almeno apparentemente, ma secondariamente c'era anche la motivazione di volersi rassicurare che la propria nipotina Monique e suo nipote Logan stessero bene.
Era normale che il suo affetto la rendesse più incline a preoccuparsi per loro rispetto che per la docente di Erbologia e il professor Vastnor, ma di questo non si sentiva in colpa, anche perché mademoiselle Vireau e mister Sykes avevano scelto l'avversario più ostico dei due, quindi meritavano maggiore apprensione.
Si fermò a meno di cinque metri dalle due grandi vetrate, alzando lo sguardo e iniziando a muovere la bacchetta facendole fare dei cerchi concentrici ondulati.
La punta prese a brillare di una fortessima luce magica gialla e verde lime, e appena pochi secondi dopo, la donna scandì bene le parole di una formula magica totalmente sconosciuta a chiunque...

OMNISCENCT VIDEOR

Omniscenct Videor

Difficoltà: 15
Tipo: Incantesimo di Veggenza Diretta
Descrizione: Sfruttando l'energia magica insita nel soggetto, gli permette di proiettare le immagini di un qualunque avvenimento, purché ci sia una supericie liscia, trasparente o riflettente a disposizione
Genere: Muta Energia
Danno (Verso chi esegue l'incantesimo): 50 danni ogni mezz'ora


Due scintille, una gialla e l'altra lime andarono a colpire le vetrate, e di improvviso esse si tramutarono in due schermi FULL HD (per dirla alla maniera babbana) raffiguranti a destra la battaglia di Sandyon e Lindë e a sinistra Monique e Logan.
Le immagini erano totalmente fluide e in tempo reale.
Il corpo della donna adesso era completamente immobile, attraversato di continuo da scariche di energia magica che le impedivano di fare qualunque cosa, anche il più elementare movimento come aprire gli occhi o muovere le dita.
Con l'ultima nota di fiato rimasta, la donna si rivolse alla prima persona disponibile vicina e dotata di potere professionale scolastico.

Alexis, tesoro...
... Da ora in poi non potrete contare più su di me, perché è necessario che rimanga immobile per mantenere la visione sulla vicenda.
Puoi cortesemente informare gli altri della mia condizione?
Sei gentilissima cara... Vedrai, andrà tutto bene...


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