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Sala Grande

Messaggioda Alexis » 14/05/2013, 12:07

[Biblioteca - ore 11.35]


Anche quell'anno stava per volgere al termine, l'ultimo per Alexis Parker che, di lì a poche settimane, si sarebbe diplomata: le sembrava impossibile che sette anni fossero passati così velocemente, e che fossero riusciti a cambiarla tanto; da ragazzina timida ed insicura, infatti, era diventata una giovane donna preparata, intelligente e curiosa, attenta e razionale, con un curriculum scolastico di ottimo livello. Aver fatto da assistente ad Irvyne Trigger e da co-coordinatrice del coro con Monique Vireau, senza dimenticare la supervisione della Biblioteca con Madama Berforth, erano state tutte esperienze che l'avevano fatta crescere, maturare, fortificare; sapeva che sarebbe uscita da scuola con una preparazione eccellente, ma questo non le impediva di agitarsi da morire per gli esami dei M.A.G.O. che presto avrebbe dovuto affrontare.

Scommetto che Vergil nemmeno si sta ponendo il problema.
Uff, sarebbe bello avere Ty qui a rassicurarmi, adesso...


Pensò la Delfina, mordicchiandosi il labbro mentre voltava la pagina di uno dei cinque libri che aveva davanti, tutti di materie diverse ovviamente: molti dei suoi compagni, la maggior parte anzi, doveva sostenere gli esami solo di alcune materie, mentre lei... lei doveva darle tutte; una sua scelta, naturalmente, nessuno l'aveva costretta ed anzi, senza la Giratempo donatale dalla Vice Preside niente di tutto ciò sarebbe stato possibile, ma questo significava anche un impegno maggiore da parte sua per concludere l'anno scolastico col botto.
Era immersa nel tomo di Erbologia, testo che le faceva pensare al fidanzato, probabilmente immerso nelle Serre a preparare la prossima lezione da supplente, o magari intento a svolgere i compiti che la professoressa Vilvarin gli mandava tramite gufo, quando la voce della Preside Bergman si propagò per tutta la Biblioteca, facendola saltare sulla sedia.


Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo.
Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese.
I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti.
Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata.
Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.


Nonostante non fosse una persona particolarmente perspicace (Intuito/Perspicacia 11), non le ci volle molto per comprendere che per "creature ostili" ci si riferiva probabilmente al Mezzo-Drago che già una volta era stato affrontato e che aveva praticamente distrutto metà della Foresta Proibita.
Sentendosi chiamare in causa, comunque, in quanto Prefetta di Delfinazzurro, Alexis scattò in piedi, chiuse i libri velocemente e li ripose in borsa, prima di correre, letteralmente e per la prima volta, fuori dalla Biblioteca, dirigendosi nell'ala Ovest del Castello dove si trovava la sala comune bianco-azzurra: fece appena in tempo ad entrarvi, perché probabilmente se fosse arrivata cinque minuti più tardi sarebbe scoppiato il caos; già in quel momento gli studenti, quelli che non erano a lezione, sembravano in preda al panico, e la Parker dovette tirare fuori tutta la sua ferma determinazione per non permettere alla paura di prendere possesso dell'intera sala comune.

Silenzio, per favore! - esclamò ad alta voce, per sovrastare i mormorii concitati e spaventati degli studenti, aspettando che tutti si voltassero verso di lei prima di riprendere a parlare - Mi rendo conto che la situazione possa spaventare, ma Hogwarts è al sicuro altrimenti la Preside non ci avrebbe fatto rimanere all'interno del Castello: vi chiedo perciò di suddividervi in coppie, uno studente più grande con uno più piccolo, e di seguirmi ordinatamente fino in Sala Grande.

Calma ma decisa, l'Alexis Parker 17enne non poteva che essere soddisfatta di sé, a mente fredda: fredda, sì, perché ora la sua mente era calda, anzi, praticamente bollente; naturale che fosse spaventata e preoccupata anche lei, ma era suo compito scortare la propria Casata fino alla Sala Grande e così avrebbe fatto, contenendo le proprie emozioni così da dare per prima il buon esempio.

[Sala Grande]


C'erano praticamente tutti, quando i Delfinazzurro fecero il loro ingresso nella Sala Grande: lo sguardo di Alexis raggiunse prima i docenti, Tisifone, Dylan, Lucas, Irvyne, Simon e Martha, e poi i suoi colleghi Prefetti, Melia, Ariel, Zephyr, Vergil e Ferdy; il non vedere Typhon la fece agitare parecchio, tanto che si avvicinò al gruppo di docenti per chiedere loro se per caso l'avessero visto, preoccupata per il proprio ragazzo.

Signorina Parker ci sono tutti?

La voce di Martha la intercettò prima, ed Alexis si volse solo per un secondo verso i Delfini, abbracciandoli tutti con lo sguardo prima di rendersi conto che ne mancava uno.

No professoressa, manca Jorge Alvares del terzo anno.

Rispose dunque, avvicinandosi poi con lei al gruppo di docenti e Prefetti così da poter ascoltare la loro conversazione bassa ma concitata, chiaro segno che anche loro, ed era comprensibile che fosse così, erano molto preoccupati per la situazione.

Non so dove sia O'Neill. Non era a lezione nè a colazione.

E Alvares non è al tavolo dei Delfini.

E nessuno dei due era alla mia lezione.

Come se non avessimo già troppi problemi.

Inutile dire che la consapevolezza della non-presenza di Alvares la portava a preoccuparsi ancora di più, visto che Jorge era uno dei suoi compagni di Casata noto per il suo carattere turbolento: il pensiero che potesse essere da qualche parte in giro per il Castello, e quindi potenzialmente in pericolo, era una notizia quanto mai seria e grave.

Forse dovremmo...

Jorge e Caroline Priscilla sono in Infermeria insieme a Typhon, o almeno è quello che una primina dei Draghi mi ha riferito dietro richiesta del suo Prefetto.

Si volse verso Zephyr, portatore di quella notizia, rivolgendogli un debole sorriso: anche se non l'aveva minimamente fatto per lei, ciò che aveva detto era riuscito a calmare un poco l'animo della Delfina, facendola sentire più tranquilla sul fatto che, se non altro, Typhon non si trovava all'esterno, ma sempre e comunque dentro al Castello.


Booommmm

Un'onda d'urto di proporzioni enormi si abbatté fuori dal Castello contro le Serre, disintegrando la loro barriera protettiva: naturalmente all'interno della Sala Grande nessuno si era fatto male, ma era bastato sentire quel suono per far andare tutti nel panico, al punto che la professoressa Samyliak decise per una soluzione drastica ma efficace; trasfigurò una delle pareti della Sala in una finestra gigantesca, permettendo a tutti gli studenti di seguire lo scontro e tranquillizzandoli così in parte, perché vedere coi loro occhi cosa stava succedendo avrebbe permesso di mantenere un po' più di auto-controllo.
Lo sguardo di Alexis si focalizzò immediatamente su ciò che stava succedendo al di là delle vetrate, sul Drago - ma possibile che un Drago non avesse le ali? - che i quattro docenti stavano affrontando per proteggere la scuola e le Serre: inutile dire che i suoi occhi si velarono di preoccupazione infinita, ed una mano si portò alla bocca, posandosi su di essa forse per contenere un gridolino di terrore al pensiero che quel mostro avrebbe potuto uccidere non solo i professori, ma tutta Hogwarts.

Professoressa Samyliak...

La voce spaventata di Ariel la destò dalla propria posizione d'immobilità, costringendola a voltarsi prima in sua direzione, e poi in quella indicata dalla Grifa stessa: il suo dito puntava ad una figura che volteggiava più o meno sopra la Foresta Proibita, una figura con le ali ma dalle sembianze umanoidi; che fosse...

Mezzo-Drago…

Il sibilo di Tisifone fu la prova implicita di ciò che la Delfina aveva ipotizzato: quello era il famoso Mezzo-Drago, la creatura che anni prima aveva mandato Ferdy, Monique, Tisifone ed Estelle in Infermeria... ma allora contro chi stavano combattendo i quattro professori, ora? O meglio, quante creature ostili c'erano, a parte il Mezzo-Drago, intorno ad Hogwarts, pronte ad attaccare e a distruggere il Castello?

A terra! Tutti, subito!

Ancora una volta fu la voce della docente di Divinazione a catturare l'attenzione della ragazza, che si volse prima verso gli studenti della propria Casata per assicurarsi che si fossero abbassati, e che poi si abbassò a sua volta, sperando in cuor suo che quelle sfere lanciate dal Drago senz'ali non arrivassero mai al Castello; per fortuna, furono Monique e Sandyon a bloccarle per tempo, permettendole di rialzare lo sguardo proprio mentre la Vice Preside, insieme a Logan Sykes, correva verso la Foresta Proibita.

Fermati incosciente. Non sai se ha altri trucchi nascosti.

Un urlo preoccupato, quello della Caposcuola Grifondoro, che sul momento non diede troppo da pensare ad Alexis; sì, forse a mente lucida si sarebbe chiesta perché Tisifone si fosse mostrata così disperata al pensiero che la Vireau fosse corsa dal Mezzo-Drago per affrontarlo, e non avesse avuto la stessa reazione per il collega di Babbanologia, ad esempio, ma in quegli istanti era troppo spaventata e preoccupata per poter dare attenzione a certi particolari.
Purtroppo il vociferare nella Sala Grande non cessava, e nessuno dei docenti sembrava avere idea di cosa fare, preoccupati quanto gli studenti, in alcuni casi anche di più, per la sorte dei quattro colleghi fuori dal Castello e per il Castello stesso.

Ci vorrebbe un intervento della Pres--

Silenzio.

Non fece nemmeno in tempo a finire quel pensiero, che le porte della Sala Grande si aprirono e da esse fece il suo ingresso proprio Madeline Bergman, Preside di Hogwarts: non capitava spesso di trovarsela di fronte se non a pranzo o a cena, era chiaro che si trattasse di una situazione ben fuori dall'ordinario e che dunque necessitava di misure drastiche; al cenno della donna di avvicinarsi, Alexis scattò in sua direzione insieme ai colleghi Prefetti e ai professori, creando un cerchio intorno alla Preside cosicché tutti loro potessero ascoltarla senza perdersi una virgola delle sue parole.

Perché si agitano così tanto?
Vorrebbero vedere cosa sta succedendo?
Sarà meglio accontentarli o non vi daranno tregua, non possiamo permetterci di perdere l'autocontrollo.
In caso di bisogno, Professor Connor, Professor Trigger, Professor McDullan, provvederete a raggiungere i vostri colleghi alla difesa del Castello.
Parker, Jiménez, Herbert, fate disporre in file perfettamente composte tutti gli studenti delle vostre Casate.
Professoressa Bennet, Professoressa Samyliak, effettuate un incanto "Sonorus" ed informate i ragazzi che se non ci sarà completo silenzio nessuno vedrà lo scontro in corso.
Professor Turner, Kenway, Cartwright, Stone, vi autorizzo a dirigervi in giro per il Castello e controllate che nessuno sia rimasto impietrito dalla paura da qualche parte, chiedete ausilio anche agli spettri e a Pix, ditegli che se si azzarderà a fare scherzi se la vedrà con me.
Andate!


Una divisione equa dei compiti, dunque: Alexis annuì un paio di volte in direzione della Bergman e poi scattò verso il gruppo dei Delfini, un sorriso più rassicurante di prima sulle labbra, ora, perché c'era la Preside con loro.

Avanti ragazzi, mettetevi seduti composti.
Vedrete che andrà tutto bene e che nessuno di noi si farà male. Hogwarts è al sicuro.


Disse loro con voce dolce ed accomodante, accarezzando il capo di qualche primino ed anche quello di Brianna che sembrava più preoccupata di altri, anche se la Parker non poteva immaginarne il motivo.
Le bastò un'occhiata con Ariel e Melia per capire cosa doveva fare, e dunque Alexis, insieme alle colleghe, prese l'iniziativa di far sedere in modo ordinato anche gli studenti delle altre Casate: lei si occupò di Delfini e Draghi, Ariel di Grifi e Tassi, Melia di Serpi e Corvi, così da togliere dei pensieri al resto dei professori rimasti nel Castello visto che i Prefetti di due Casate si erano dovuti allontanare sotto ordine della Preside ed uno, Typhon, si trovava in Infermeria.
Fatto ciò, la Prefetta lasciò che Tisifone e Martha informassero gli studenti del fatto che se non fossero stati in silenzio non avrebbero potuto seguire lo scontro, avvicinandosi al contempo alla vetrata da cui si poteva seguire lo scontro, notando proprio in quel momento come il professor Vastnor avesse appena assorbito un brutto colpo scagliato dal Drago senz'ali per proteggere le Serre.

Deve tenere molto alle piante... o forse lo sta facendo per la professoressa Vilvarin, visto che sono la sua vita...

Pensieri futili ed superflui, probabilmente, ma l'aiutavano a rimanere quanto più lucida possibile: certo, non sapevano cosa stesse succedendo a Monique e Logan e tanto bastava per agitare un po' tutti, Preside compresa; e fu proprio per la preoccupazione verso i due docenti, probabilmente, che Madeline alzò la bacchetta, scandendo la formula di un incantesimo totalmente sconosciuto ad Alexis.

OMNISCENCT VIDEOR

La parete di fronte a lei, ormai trasfigurata in vetrata, venne colpita due volte, tramutandola ancora: due schermi ad alta definizione presero il suo posto, permettendo così a tutta Hogwarts di poter seguire anche lo scontro di Monique e Logan contro il Mezzo-Drago, una magia oltremodo potente quella della Bergman che si rivelò essere, per la Parker, l'ancora di salvezza della lucidità dell'intera scuola, chiusa dentro il Castello.

Alexis, tesoro...

Sentì la voce flebile di Madeline chiamarla e subito si avvicinò a lei, temendo che si stesse per sentire male ma capendo che, a prescindere, aveva bisogno di lei.

Sì, Preside Bergman, mi dica!

... Da ora in poi non potrete contare più su di me, perché è necessario che rimanga immobile per mantenere la visione sulla vicenda.
Puoi cortesemente informare gli altri della mia condizione?


Oh, naturalmente Preside!
Non si preoccupi, informo subito l'intero corpo docenti!


Sei gentilissima cara... Vedrai, andrà tutto bene...

Era la prima volta, forse, che Alexis le rivolgeva la parola, ma non si fece sopraffare dalle emozioni e, mantenendo quel poco di lucidità necessaria a non cadere nel panico, si avvicinò al gruppo docenti, facendo segno anche alle colleghe Prefette di avvicinarsi a lei.

La Preside Bergman dovrà rimanere immobile, da questo momento in poi, per permettere all'incantesimo che ha lanciato di continuare a farci seguire lo scontro.

Riportò dunque al gruppo, senza aggiungere altro perché, in fondo, che altro c'era da dire? La donna aveva già fatto molto, adesso toccava a loro mantenere quell'alone di calma e di silenzio per il Castello, almeno finché lo scontro non fosse finito.
Alexis si volse dunque verso le vetrate, fissando alternativamente i due schermi con aria preoccupata e grave.

Immagine


Stanno rischiando moltissimo, e noi da qui non possiamo fare niente, non è giusto...

Pensò la Parker, trattenendo il fiato quando la Vireau venne colpita dalla codata del Mezzo-Drago e poi ancora quando lanciò l'incantesimo contro la creatura, sperando che andasse a segno.
I suoi occhi, però, tornavano spesso sulla professoressa Vilvarin, non perché fosse più legata a lei che agli altri, anzi, ma perché sapeva che se le fosse successo qualcosa, Typhon sarebbe andato fuori di testa.

Vi prego, non fatevi ammazzare...

Implorò tra sé i docenti la Delfina: Hogwarts aveva bisogno di loro, non sarebbe stata più la stessa senza di loro... dovevano vincere ad ogni costo.

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Messaggioda Elisabeth » 15/05/2013, 0:29

[Venerdì – ore 11.30 – Torre di Divinazione]


L’ora del pranzo si stava avvicinando velocemente e con esso la fine delle lezioni per Elisabeth che tormentata da una feroce emicrania non riusciva a concentrarsi totalmente sulla lezione e forse proprio per questo era piuttosto irritabile.
L’argomento della lezione di Divinazione, beh niente di più semplice, la Catottromanzia, giusto perché il mal di testa non era già pesante di suo.
Seppure con qualche difficoltà Elisabeth continuava a prendere i suoi appunti, quando improvvisamente si ritrovò un becco sotto al naso.

Un Patronus a lezione?!? … Mmm … Interessante.

Pensò la Serpe sollevando un sopraciglio perplessa sulla presenza di quell’animale argentato.

Meglio finire di trascrivere l'ultima parte della lezione, altrimenti rischio di dimenticare qualcosa.

Era difficile che Elisabeth si dimenticasse di concludere una frase, ma, poteva accadere specialmente se sentire la punta della piuma toccare il foglio le dava un gran fastidio.
Chiuse gli occhi per un secondo ed una volta aperti trascrisse immediatamente la parte della lezione che le era sembrata importante.
Qualche minuto dopo si sentì una voce diffondersi per tutta la classe.


Si comunica a tutti gli allievi che è stato indetta una spedizione presso la Foresta Proibita da parte della Vice Preside Monique Vireau, accompagnata dalla Professoressa Vilvarin e dal Professor Vastnor, per risolvere una volta per tutte la precaria situazione di pace minacciata dalla presenza di creature ostili all'interno del suddetto luogo.
Si chiede pertanto ad ogni studente presente di non uscire dal Castello fino a nuova comunicazione e in via del tutto eccezionale, le lezioni sono sospese.
I Prefetti di ogni Casata, inoltre, sono invitati ad accompagnare i propri ragazzi presso la Sala Grande per rimanere tutti uniti.
Qualunque atto che andrà contro le disposizione emesse in questa segnalazione pubblica verrà punito con l'espulsione immediata.
Grazie mille per la collaborazione e buona giornata.


Una spedizione nella Foresta Proibita, possibile che centri il Mezzo-Drago. [Intuito (Perspicacia) 8]

Pensò Elisabeth ricordando la Foresta Proibita bruciata, gli animali feriti e la conferenza sui Draghi.

Salazar ti prego proteggi tutti i professori impegnati nella spedizione e visto che ci sei proteggici tutti.

Pregò la ragazzina rivolta al fondatore della sua amata Casata.
Intanto intorno alla ragazza si era scatenato il putiferio e complice il tremendo mal di testa, ancor prima della Professoressa di Divinazione ordinò a chi le stava intorno di fare silenzio, di mettersi seduti e radunare subito le loro cose.
I primini Serpeverde le ubbidirono all’instante e velocemente fecero quanto ordinato dalla ragazza.

Zitti e fermi, tutti!

Tuonò Tisifone Samyliak.
Elisabeth si voltò verso la donna restando seduta. Contrariamente ai Grifondoro, gran parte delle Serpi erano sedute ed avevano radunato tutte le loro cose.

Nessuno di voi corre alcun pericolo e nessuno di voi finirà per alimentare nessun camino stasera.

Perfetto la Prof.ssa Samyliak mi ha appena confermato, anche se indirettamente i miei sospetti.

Pensò la Serpe, voltando lo sguardo verso i compagni di casata più piccoli.

Mi raccomando qualunque cosa accada non allontanatevi da me, avete capito?

Disse la Serpe ed i bambini all'unisono annuirono tutti, finirono di sistemare le loro cose ed erano pronti a seguire la loro compagna più grande che sembrava volersi prendere cura di loro.

Ora avete cinque secondi per raccogliere la vostra roba e mettervi in fila per Casata di fronte alla botola. Signorina Walker, Signorino Fox davanti e tutti gli altri dietro.

Non ci lascerai qui da soli non è vero Elisabeth?

No tranquilli non lascio nessuno qui, avete sentito la Professoressa Samyliak sarò io a condurvi in Sala Grande, mi raccomando nessuno si allontani, seguite il compagno che vi sta di fronte, altrimenti guardate dove sono io, avete capito?

Chiese Elisabeth aspettando la risposta dei bambini, che annuirono e si misero in fila dietro la ragazza, che ora si trovava proprio di fronte alla botola.

Prima i Serpeverde e poi i Grifondoro. Andate dritto verso la Sala Grande, non fermatevi a parlare con nessuno, non lasciate la fila per nessun motivo, prendete le scale tutti insieme. Se sono occupate aspettate le altre. Il primo che disubbidisce raggiungerà la Sala Grande pietrificato e resterà tale per tutto il resto della giornata.

Serpeverde seguitemi. – disse Elisabeth seria, mentre sorridendo pensava – Ho sempre sognato di poterlo dire almeno una volta nella vita.


[Sala Grande]


La strada che divideva la Torre di Divinazione e la Sala Grande era bella lunga e le Serpi guidati da Elisabeth ci misero dieci minuti buoni per percorrere tutta la strada.
La ragazza si era voltata più volte guardando i bambini, doveva portarli tutti in Sala Grande e ci sarebbe riuscita ad ogni costo.

Tutti seduti ed aspettate le direttive dei professori.

Disse Elisabeth con tono autoritario, i bambini si misero seduti ed attesero altre direttive.
La Serpe iniziò a guardarsi in giro cercando qualche volto familiare, poco lontano vide Brianna, Paul, Elbeth, la Professoressa di Pozioni, i Professori di Trasfigurazione e Cura ed i vari Prefetti di Hogwarts.
Elisabeth fissava i primini sorridendo loro, cercando così di rassicurarli ed in parte ci stava anche riuscendo prima che un rumore assordante, le trapassasse la testa da parte a parte.


Booooooooommmmmmm


Quello scoppio si era sentito forte è chiaro in tutta la Sala e dopo un attimo di silenzio si scatenò l’inferno, tutti che correvano verso le finestre.

Serpeverde vi voglio tutti seduti e subito.

All’istante i bambini si sedettero, dai loro posti si vedeva tutto benissimo, ovvio erano praticamente attaccati ad una delle finestre perché spostarsi, quando si poteva vedere tutto stando comodamente seduti.
Nel frattempo ci fu un altro ordine da parte della Professoressa di Divinazione, ma, Elisabeth vi dette poco importanza aveva sentito la parola seduti e questo le bastava per continuare a guadare fuori dalla finestra.
Qualche attimo dopo i tavoli sparirono e le sedie erano state posizionate rivolte verso le finestre.
Qualcuno le chiese delucidazioni sui cinema babbani, Elisabeth fece un respiro profondo.

Dovrebbe essere più o meno quello che vedi, delle immagini su di una parete e la gente che le guarda.

Elisabeth non era per niente sicura di quello che aveva detto, ma, guardandosi in giro sembrava la cosa più logica [Intuito (Perspicacia) 8] da dire dopo l’affermazione di due ragazzini figli di babbani.

Che diavolo sono quelle?

Pensò la Serpe osservando due sfere dirigersi verso la scuola.
Intanto la Professoressa di Divinazione ordinava ai presenti di buttarsi a terra.

Giusto per non creare il panico.

Pensò Elisabeth sedendosi a terra, mentre cercava di convincere i bambini che era tutto un gioco, più o meno alla fine tutti fecero quanto ordinto e persino la rilutante Elisabeth si era accucciata a terra, ma, con il viso rivolto verso le vetrate. La creatura che aveva lanciato le sfere verso la scuola le ricordava qualcosa, ma, non sapeva bene nemmeno lei cosa.

Ha lanciato delle sfere, i draghi usano questo metodo di attacco se non ricordo male dalla conferenza tenuta dal Prof. Sykes, ma, quei dannati affari non sembrano veri draghi, non hanno nemmeno le ali ed oltre tutto non somigliano ad un drago. Ma allora cosa diavolo sono.

Pensò la ragazza fissando le strane creature.
Elisabeth sentì distintamente la porta aprirsi, il suo mal di testa stava peggiorando se riusciva a sentire il portone della Sala Grande arprirsi nonostante la confusione che vi regnava, vide una figura scarlato vestita fare la sua apparizione.


Silenzio.


La ragazza riconobbe immediatamente la Preside Bergman e come per in canto nella Sala ci fu un silenzio tombale.

Finalmente un po’ di pace.

Pensò la Serpe gustandosi quei pochi minuti di tranquillità.
Intanto un rumore come di sassolini colpì una delle vetrate.

Le sfere?

Sussurrò la Serpe, voltandosi verso la vetrata, per poi ritornare con lo sguardo verso la Preside, la quale aveva estratto la bacchetta e si apprestava ad eseguire un incantesimo.


OMNISCENCT VIDEOR


Elisabeth vide due scintille gialle liberarsi dalla bacchetta e colpire le vetrate, mentre l’immagine dei professori Vastnor e Vilvarin apparivano a destra mentre i professori Vireau e Sykes a sinistra.

Ma non è possibile.

Disse Elisabeth esterrefatta dall’incatesimo ed osservando con ammirazione la donna che l’aveva appena evocato.



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Messaggioda Ferdy » 15/05/2013, 20:39

la situazione fuori dal castello stava procedendo a favore dei "protettori di Hogwarts", che stavano indebolendo con incantesimi decisi e sconosciuti addirittura alla sua fantasia quelle creatura potenzialmente pericolose che da tempo rappresentavano una minaccia per l'intera scuola.
Lui, come tutti i presenti nella stanza, era visibilmente preoccupato.
Era incredibile pensare che i quattro professori fossero riusciti da soli nell'impresa, nemmeno lui riusciva a pensarlo; ma la speranza era l'ultima a morire.
Si affidava a loro, e per facilitarli nel compito sarebbe stato disposto a fare qualunque cosa, anche a scendere in battaglia al loro fianco, ma era certo che, nonostante la maggiore età, non gli sarebbe stato permesso; anche perché non poteva lasciare la sorveglianza degli studenti.
Avrebbe tanto voluto vedere come andassero le cose con Monique e Logan, ma solo la fine della battaglia avrebbe potuto dare delle risposte; incrociò le dita della mano destra, riposta lungo il fianco e chiuse gli occhi per un paio di secondi, quasi a volersi dare ulteriore forza e speranza.

Ragazzi, voi dovete, dovete, farcela!

Quel pensiero - ne era certo - era ben impresso nella mente di ognuno dei quatto combattenti.
Il peso di una così grande responsabilità, unita alla minaccia incombente non doveva facilitargli il compito. Chissà lui cosa avrebbe combinato al posto loro, se sarebbe solamente riuscito ad estrarre la bacchetta.
Forse ci sarebbe riuscito, però: la responsabilità dei ragazzi poteva essere anche la spinta necessaria a dare il meglio del meglio.
Pensò alla preoccupazione dei genitori degli studenti (per una frazione di secondo pensò anche a suo padre e a sua madre), e si meravigliò di come questi non avessero ancora ritirato da scuola i propri figli; le motivazioni potevano essere due: o riponevano grande fiducia in Madeline Bergman, oppure quest'ultima aveva messo tutto a tacere per non scuotere l'intero Mondo Magico che per come la vedeva lui correva lo stesso pericolo degli studenti.
La sua attenzione fu attirata da un rumore alle loro spalle: le porte della Sala Grande si aprirono e Madeline Bergman il carne ed ossa fece il suo ingresso.
Non la si vedeva molto spesso tra i corridoi del castello, soprattutto negli ultimi tempi: la Preside, infatti, era impegnata in questioni di lavoro. Ultimamente aveva cooperato con le altre due scuole mondiali per questioni di cui lui non era a conoscenza.
Un sorriso di conforto si accese sul suo volto: rappresentava un'ulteriore speranza; la sua presenza lì significava maggiore protezione. Era qualcun altro su cui riporre la proprio fiducia.
Un macigno si sollevò dal cuore; l'attenzione di tutti, ora, convergeva proprio nella sua direzione.
Ognuno di loro aspettava delle direttive.

Silenzio.

Il silenzio scese nella stanza non appena parlò: molti tacquero solo vedendola, non erano molto abituati alla sua presenza, non lo erano per niente.
La sua espressione era molto seria, quasi preoccupata; stava riflettendo sicuramente sul da farsi, ma poi fece un cenno ai Prefetti, ai Capi Scuola ai Professori per farli avvicinare e dopo aver chiesto loro di disporsi in cerchio, in modo che tutti così potessero vederla ed ascoltarla, parlò:

Perché si agitano così tanto?
Vorrebbero vedere cosa sta succedendo?
Sarà meglio accontentarli o non vi daranno tregua, non possiamo permetterci di perdere l'autocontrollo.
In caso di bisogno, Professor Connor, Professor Trigger, Professor McDullan, provvederete a raggiungere i vostri colleghi alla difesa del Castello.
Parker, Jiménez, Herbert, fate disporre in file perfettamente composte tutti gli studenti delle vostre Casate.
Professoressa Bennet, Professoressa Samyliak, effettuate un incanto "Sonorus" ed informate i ragazzi che se non ci sarà completo silenzio nessuno vedrà lo scontro in corso.
Professor Turner, Kenway, Cartwright, Stone, vi autorizzo a dirigervi in giro per il Castello e controllate che nessuno sia rimasto impietrito dalla paura da qualche parte, chiedete ausilio anche agli spettri e a Pix, ditegli che se si azzarderà a fare scherzi se la vedrà con me.
Andate!


Ricevuto, signora.

Annuì con la testa e diede le spalle al gruppo, per poi dirigersi verso l'ingresso insieme al professor Turner e gli altri due Prefetti.
Per compiere un'operazione del genere sarebbe stato meglio dividersi, altrimenti avrebbero impiegato troppo tempo.
Il tempo era oro in quella situazione; poteva succedere qualunque nel frattempo.
Una volta giunti davanti la porta si rivolse agli altri tre, proponendo la sua idea.

Professor Turner, io credo che sia meglio dividersi, lei non crede? - e in caso il professore fosse stato d'accordo con lui avrebbe continuato - Credo che sia meglio che il professore controlli i sotterranei e il piano terra: se non sbaglio la Sala Comune dei Tassorosso sta proprio lì.
Cartwright, tu controlla il secondo piano e il terzo; io controllo il quarto e il quinto, mentre Zephyr controllerà il sesto e il settimo. Tutti d'accordo?


Se così non fosse stato allora avrebbe sentito l'opinione degli altri, altrimenti si sarebbe diretto in gran fretta al quarto piano, poi sarebbe salito al quinto.
Una volta terminata l'operazione sarebbe tornato in Sala Grande per far rapporto alla Preside.
Era ciò che voleva la Preside, per cui era da considerarsi importante.
Hogwarts doveva essere protetta, Hogwarts doveva essere salvata.

Avanti, stupido di un fantasma, quando mi servi non ti trovo mai!

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Messaggioda Elbeth » 15/05/2013, 21:48

Quando aveva iniziato a tremare?
Mentre teneva gli occhi chiusi in attesa dell’inevitabile, sentì una strana oppressione al livello del cuore, un’ombra incupire il suo animo agitato. Una parola di Richard sarebbe bastata a spazzare via ogni esitazione, a sciogliere ogni tensione. Ma lui non c’era.
Ora, in quella sala affollata da centinaia di studenti, si sentiva sola.
Di nuovo quella sensazione! La prima che aveva provato, arrivando ad Hogwarts.
Eppure allora qualcuno era riuscito a fare breccia nel suo riserbo, frutto della rigida educazione ricevuta, e a tirare fuori una parte di lei nuova, sconosciuta, semplicemente perché mai provata. Ma anche lui non c’era.
Nella ressa di gente non era riuscito a scorgerlo.
Era sola. Sola ad affrontare qualcosa di nuovo per lei, la paura dell’ignoto.
Era questo che stava provando?
Brividi corsero lungo la sua schiena, alimentando ancora il tremore, in attesa di qualcosa!
Non conosceva quei turbamenti dell’anima, le erano nuovi… Come l’ansia che aveva provato per ciò che aveva visto nell’Ufficio Misteri e che solo le parole della Samyliak avevano fugato.
Teneva ancora gli occhi chiusi in attesa di un qualche segnale che quelle due sfere impazzite avrebbero colpito la Scuola!
I secondi passavano, mentre stringeva la seduta della sedia ed il battito del suo cuore accelerava, impazzito. Poteva sentirlo rimbombare nelle sue orecchie.
Eppure i secondi scorrevano lenti, inesorabili, ….e non succedeva nulla!
Solo dopo aver udito un “OHHHH” di stupore di alcuni compagni, Elbeth trovò il coraggio di aprire gli occhi, prima timidamente uno, poi l’altro. Le due sfere erano scomparse e non incombevano più sul castello!
Quale magia era accaduta?
Si guardò intorno, arrossendo un po’ per la sua mancanza di coraggio, per una che apparteneva alla sua Casata: le sembrava una vergogna aver avuto paura. Fissò di sottecchi Paul e Kayleen, ma gli altri due grifondoro sembravano più eccitati che spaventati e forse non avevano fatto caso al suo turbamento…
Cercò di far finta di niente e di darsi un contegno più risoluto.
Anche il loro prefetto Ariel, sembrava abbastanza tranquilla.
Eppure gli occhi di Elbeth continuavano a cercare conferma negli sguardi dei professori.
Gli adulti non le sembravano tranquilli: sia Tisifone Samyliak, che Simon McDullan, apparivano tesi seppur fiduciosi.
Un sorriso leggero si aprì sul suo volto.
Non doveva sottovalutarli, pensò risoluta: se insegnavano ad Hogwarts dovevano essere bravi, tra i più bravi della comunità magica! Era ovvio! E questo valeva sia per quelli fuori a combattere, che per quelli che erano lì riuniti con loro in Sala Grande.
Il brusio crescente sembrava in un certo qual modo aumentare quello strano livello di eccitazione, che aleggiava nell’aria.

Silenzio!

Si voltò istintivamente incuriosita per ciò che era stato capace di distrasse tutti quanti dallo spettacolo dello scontro: era la Bergman. La preside non si faceva vedere spesso, a lei era capitato solo ad inizio anno per il discorso di benvenuto e per gli auguri di Natale e Pasqua, circostanze formali insomma.
Vederla avanzare lì, con sguardo grave, fece accelerare di nuovo il suo battito cardiaco.
Si avvicinò al gruppo dei professori e dei prefetti, li richiamò a sé.
Elbeth aggrottò la fronte: erano troppo lontani per poter udire quello che si dicevano, ma un leggero sospiro di sollievo la liberò dall’ansia di quegli ultimi concitati istanti.
I prefetti, Alexis, Ariel e Melia li sistemarono meglio sulle sedie, in file più ordinate.
Tutto sembrava sotto controllo.
La Preside era lì: sarebbe andato tutto bene, ora!
Aveva ancora paura, ma la fiducia e la speranza avevano riscaldato il suo cuore ed il suo animo.
Un po’ più sollevata, stava per riportare il suo sguardo sulla battaglia, quando lo lasciò vagare ancora per tutta l’ampiezza della sala. Non riusciva ancora a scorgere né Steve, né Jorge, né Cappie. Aggrottò lievemente le sopracciglia.
Se per Steve, data la naturale riservatezza del ragazzino, era abbastanza comprensibile non vederlo in prima fila ad assistere a quello strano spettacolo, che però non ci fossero né il portoghese né la tassorosso lasciava Elbeth molto perplessa [intuito/perspicacia = 18]. Trovava strano - molto strano! - non vedere i due inseparabili fratellini a fare il tifo per i loro professori… Nella concitazione dei primi momenti, aveva pensato che di lì a poco sarebbero saltati fuori, ma ora che poteva concedersi qualche istante di tregua dalla battaglia che infuriava davanti ai suoi occhi, si stava domandando dove diavolo fossero finiti. Il pensiero durò un battito di ciglia, in quanto altri mormorii e gridolini di stupore attrassero la sua attenzione.
I suoi occhi vivaci tornarono allo scontro e Jorge e Cappie furono presto dimenticati!
La Bergman aveva fatto apparire non uno, ma ben due schermi, su cui ora venivano proiettati i due diversi scontri.
Ogni coppia di professori fronteggiava uno dei due mostri.
Sembrava che la Vireau fosse stata colpita, il professore di Difesa assorbì un colpo per – evidentemente! – salvare le serre. Anche la professoressa di Erbologia si produsse in una difesa con un’agilità che Elbeth registrò come insolita per lei: era sempre così pacata e distante!
E se i primi incantesimi le avevano suscitato un moto di stupore, vedere l’ultimo attacco del professor Vastnor la lasciò a bocca aperta! Pur non avendo mai praticato la magia, prima di arrivare ad Hogwarts, la bimba aveva letto molto. Passare ore in solitudine in un castello isolato della Scozia, se da un lato le aveva precluso i contatti sociali, dall’altro le avevo fatto sviluppare un amore per la lettura insolito per una bimba della sua età. La ricca biblioteca di famiglia, arricchita con testi particolarmente antichi, frutto delle ricerche e del lavoro di suo padre, oltre che della sua prestigiosa posizione, avevano accresciuto il sapere di Elbeth. Non che le fosse concesso leggere tutto – non era ancora riuscita a scoprire che incantesimo suo padre aveva fatto ad alcuni libri che non le era dato consultare! – ma i libri di storia e di incantesimi, quelli sì! Eppure in tutte le letture finora fatte, in tutte le magifoto che aveva visto, non aveva mai trovato nulla del genere!
Se quei due mostri erano bizzarri, le magie di Vastnor, come quella della Vireau di poco prima, erano altrettanto ….particolari!
Anche Sykes nonostante l'aver subito un colpo, sembrava reagire bene: anche la sua magia andò a segno...
Ancora una volta il suo cuore accelerò, non per paura questa volta, ma per l’eccitazione che conseguì a quel semplice ragionamento.
Era troppo piccola, la bimba, per rendersi conto che quella non era una delle favole che le raccontava Richard, dove i buoni vincevano sempre sui cattivi: era la realtà.
E la realtà era che i quattro professori, seppur molto abili e versati nell’uso della magia, stavano comunque rischiando la loro vita contro due creature sconosciute, pericolose e forti. La realtà era che due suoi amici avevano già rischiato la vita, a causa di quei due mostri, seppur indirettamente, ed ora giacevano in infermeria.
Ma Elbeth non poteva sapere, nè comprendere.
In quel momento, invece, la piccola grifondoro era convinta, semplicemente, che i buoni avrebbero vinto sui cattivi, che Hogwarts sarebbe stata salva, che i due mostri sarebbero stati sconfitti e che i quattro vincitori conoscevano magie che nessun’altro al mondo possedeva!
Ed era certa, in una parola, che alla fine di quella brutta storia avrebbero vissuto tutti “felici e contenti”.

E quasi a conferma della sua tesi, uno dei due mostri crollò...

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Messaggioda Tisifone » 16/05/2013, 15:23

L'avviso della Preside, gli studenti preoccupati da dover tenere al sicuro e sottocontrollo, vedere Monique attaccata e forse ferita da un mostro gigantesco dalle sembianze di un drago ma che drago non era visto che gli mancavano le ali, la vista dell'odiato Mezzo- Drago, di quella creatura che l'aveva mandata KO con una semplicità così disarmante che ancora bruciava, ancora di più delle ustioni che aveva riportato su buona parte del corpo, le urla degli studenti alla vista delle due sfere che si dirigevano contro di loro. Troppo stress emotivo concentrato in un lasso di tempo troppo breve, troppe cose a cui dover badare, la sicurezza degli studenti in primis, perchè Tisifone potesse riuscire a mantenere contemporaneamente il controllo della situazione e delle proprie emozioni. Così quando aveva visto la sua cuginetta partire di corsa alla volta del Mezzo - Drago con l'intento di affrontarla se non proprio da sola con il solo supporto di Logan, la sua facciata esteriore di persona fredda e distaccata s'incrinò, esplodendo in mille pezzi con quell'ammonimento non propriamente sussurrato che i colleghi e alcuni Prefetti intorno a lei non avrebbero potuto non sentire. La stretta di Lucas sul suo braccio si intensificò, per cercare di trasmetterle un po' della sua sicurezza e sopratutto del suo ottimismo riguardo al fatto che le cose certamente si sarebbero risolte in maniera positiva per tutti loro, e solo in quel momento Tisifone si rese conto di quello che aveva fatto, cioè mostrare a chi la circondava quanto le stessero a cuore le sorti della VicePreside, più degli altri docenti che, al suo pari, stavano rischiando la vita per proteggere tutti loro. Rimase interdetta per una manciata di secondi, la voce di Demetri che le tuonava nella testa con rimproveri e improperi in diverse lingue, indecisa sul se e quanto preoccuparsi. Dopotutto Veronique lo sapeva già che erano cugine e probabilmente a Nicholas la voce della sua esistenza se non era già pervenuta poco ci mancava quindi, dall'ottica limitata della Divinante, non c'erano altre persone di cui doversi preoccupare.

Calmati!

Scrollò le spalle, in un gesto di indifferenza nei confronti delle proprie paranoie e di chiunque avrebbe iniziato a fantasticare su quella sua esclamazione proprio nel momento in cui Martha la esortava a calmarsi. Si costrinse quindi a distogliere lo sguardo dallo schermo di fronte a lei, cosa abbastanza semplice da fare considerato che il suo era stato un incantesimo elementare e quindi permetteva loro di vedere solo ciò che accadeva nella zona antistante le Serre dove erano rimasti solo Vastnor e la Vilvarin.

Saprà cavarsela. C'è Sykes insieme a lei.

Sicuramente un'ottima compagnia.

Si disse, ignorando che le condizioni di salute del dragoniere non fossero propriamente alle stelle, mentre un senso di inadeguatezza iniziava a farsi strada in lei, facendole pesare come non mai il suo non essere una provetta duellante.

Ora dobbiamo concentrarci su altro. Quella creatura potrebbe tentare di attaccare di nuovo il castello. Dobbiamo escogitare un modo per tenere al sicuro tutti gli studenti...

Con il viso di nuovo cristallizzato in una maschera di fredda determinazione, Tisifone si rimise in piedi, riuscendo a non sussultare quando alcuni pezzi delle due sfere, delle dimensioni di sassolini, si scontrarono contro il Castello senza arrecare alla struttura alcun danno. Il rumore dell'impatto però riecheggiò in maniera sinistra nella stanza, spingendo alcuni dei primini a urlare e agitarsi, spaventati anche dal vedersi arrivare addosso una pioggia di sassolini, rimarcando le parole della docente di Pozioni, come se ce ne fosse stato bisogno. Tisifone fece un mezzo giro su se stessa, valutando le opzioni che avevano a loro disposizione e le risorse, mettendo velocemente su un piatto virtuale le capacità intrinseche in ognuno di loro, includendo nel novero anche i Prefetti. Certo a conti fatti erano anche loro degli studenti ma avevano dimostrato in diverse occasioni di sapersela cavare meglio di molti ragazzi più grandi di loro e quindi, secondo lei, potevano benissimo essere "arruolati" per la missione di difesa che avrebbero dovuto porre in essere.

Io posso essere d'aiuto sia qui che fuori. So di non essere bravo a duellare, ma ho appreso le antiche tecniche di cura dei Centauri, la mia bacchetta farà il resto. Quindi trovatemi un posto e darò il mio meglio.

Le parole di Simon, espresse con una serietà che non aveva mai scorto sul viso del collega, la spinsero ad allargare le sue riflessioni non solo su dove ognuno di loro avrebbe potuto dare il meglio di sè ma anche delle conseguenze che ne sarebbero derivate. Con che coraggio, per non parlare di autorità, poteva chiedere a chiunque di loro di uscire dal Castello e andare in aiuto dei loro colleghi anche solo per portare loro dei soccorsi medici?

Questo purtroppo è l'unico modo che abbiamo per tenere al sicuro gli studenti. - commentò alla fine, indicando con un braccio l'intera Sala Grande - Se qualcuna di quelle creature dove attaccare di nuovo potremmo provare a creare una sorta di cupola protettiva per impedire alle mura di crollare loro addosso e trovare il modo di evacuarli. Per proteggere il Castello invece...

Le congetture a cui si stava dedicando, più per tenere la mente impegnata su altro che non fosse lo scontro che stava avvenendo alle sue spalle che per dare una svolta decisiva al processo decisionale che avevano messo in moto, venne interrotto dalle porte della Sala Grande che venivano spalancate dalle statue poste in corridoio per permettere alla Preside di fare in suo ingresso in maniera agevole. In altre occasioni Tisifone avrebbe giudicato quel modo di fare della donna un po' troppo teatrale, ma in quel momento il sollievo nel vederla fu tale da far passare in secondo piano qualsiasi altro pensiero: lei aveva l'autorità di disporre di loro come meglio credeva e, ne era certa, le sue scelte sarebbero state molto più ponderate e consapevoli di quanto mai sarebbero potuto essere le sue.

Silenzio.

Più efficace di qualsiasi Pietrificus, l'intervento della Preside ebbe il potere di piegare tutti gli studenti al silenzio, all'istante, immobilizzandoli sulle loro sedie in alcuni casi in posizioni assurde. Con passo sicuro e una postura rigida ma non agitata, Tisifone rispose all'istante all'invito della donna di avvicinarsi a lei, disponendosi in cerchio come richiesto, con il compagno al fianco. La presenza di Lucas non solo le dava la forza necessaria per affrontare tutto in maniera lucida e professionale ma la sollevava da un'ulteriore fonte di preoccupazione.

Perché si agitano così tanto?
Vorrebbero vedere cosa sta succedendo? Sarà meglio accontentarli o non vi daranno tregua, non possiamo permetterci di perdere l'autocontrollo.


Lo stavano facendo fino a pochi istanti fa - affermò Tisifone, ragguagliando in quel modo la Bergman su quello che avevano fatto fino al suo arrivo - Purtroppo però l'incantesimo che ho eseguito ha una portata limitata e quindi adesso sono tutti in pena per le sorti della Vireau e di Sykes.

Puntualizzò con una nota di rammarico nella voce, prendendosi la responsabilità dell'improvviso caos che era scoppiato nella Sala.

In caso di bisogno, Professor Connor, Professor Trigger, Professor McDullan, provvederete a raggiungere i vostri colleghi alla difesa del Castello.

Pur rimanendo ferma e immobile, con le mani incrociate in grembo e lo sguardo fisso sulla Bergman, il cuore di Tisifone aveva preso a battere forsennatamente tanto che la donna temette che le sue guance, solitamente pallide, avessero assunto un colorito roseo. Sapeva nel suo intimo che la scelta della donna di inviare Dylan, Simon e Irvyneall'esterno in caso di pericolo era la cosa più saggia da fare viste le attitudini dei tre uomini ma l'essere stata esclusa dal novero di possibili difensori non faceva altro che sottolineare, ai suoi occhi, la sua inadeguatezza come duellante. Veloce lanciò un'occhiata all'esterno, dove tutti e quattro i colleghi stavano dando prova non solo di abilità magica ma anche fisica, schivando colpi che probabilmente l'avrebbero atterrata.

E' arrivato il tempo che riconsideri la proposta di Demetri.

Si disse, stringendo con forza un lembo del vestito per cercare di scaricare la frustrazione che sentiva montare dentro di lei. In qualsiasi modo sarebbe finito quello scontro avrebbe trovato il modo di riconciliarsi in parte con il suo padrino e chiedergli di farle un corso intensivo per migliorare la sua capacità di combattente.

Parker, Jiménez, Herbert, fate disporre in file perfettamente composte tutti gli studenti delle vostre Casate.
Professoressa Bennet, Professoressa Samyliak, effettuate un incanto "Sonorus" ed informate i ragazzi che se non ci sarà completo silenzio nessuno vedrà lo scontro in corso.
Professor Turner, Kenway, Cartwright, Stone, vi autorizzo a dirigervi in giro per il Castello e controllate che nessuno sia rimasto impietrito dalla paura da qualche parte, chiedete ausilio anche agli spettri e a Pix, ditegli che se si azzarderà a fare scherzi se la vedrà con me.
Andate!


Una mano scivolò verso Lucas, a stringere con forza il suo braccio, lo sguardo fisso nel suo a trasmettergli tutto l'amore che provava per lui, prima di separarsi per poter eseguire gli ordini appena ricevuti dalla Preside.

Io prendo l'ala di sinistra, se per lei va bene.

Chiese quindi, dandole istintivamente del Lei, non tanto per prendere le distanze quanto per abitudine, per poi dirigersi, nel caso in cui l'altra avesse acconsentito, verso l'ala sinistra della Sala, dove Ariel stava mettendo ordine tra le fila dei Grifondoro.

Sonorus - mormorò quindi, facendo scivolare la bacchetta fuori dalla manica del vestito e posandone la punta all'altezza della gola - Quello che state tenendo non è un comportamento accettabile. Urla e schiamazzi non sono tollerati mai, men che meno in questa circostanza. La Preside è disposta a darvi la possibilità di vedere entrambi gli scontri - sottolineando come la sparizione dallo "schermo" di Monique e Logan era dovuto al fatto che entrambi erano all'interno della Foresta Proibita - ma solo nel caso in cui tutti voi rimaniate in silenzio. Un solo fiato per un qualsiasi motivo futile e non vedrete più nulla.

Terminato il suo compito, abbassò la bacchetta e osservò l'effetto che le sue parole ebbero sugli studenti, notando con piacere che almeno i suoi Grifi si erano ammutoliti di colpo, per poi voltarsi a cercare la Bergman per sapere se aveva altri compiti da affidare loro. Quello che vide la lasciò di stucco anche se riuscì abbastanza agevolmente a dissimulare il suo stupore. Il suo incantesimo era stato annullato e ora le due vetrate apparivano come degli enormi schermi babbani sintonizzati uno sullo scontro a difesa delle Serre e l'altro all'interno della Foresta Proibita. Ma quello che per Tisifone aveva dell'incredibile era la postura rigida che aveva assunto la Preside così perfettamente immobile da farle dubitare persino che stesse respirando. Era indecisa se avvicinarsi o meno a lei, temendo Intuito (P)=26] che l'incantesimo fosse così complesso da impedire alla donna di fare alcunchè di diverso dal mantenere la concentrazione, e per fortuna l'arrivo di Alexis sciolse i suoi dubbi.

La Preside Bergman dovrà rimanere immobile, da questo momento in poi, per permettere all'incantesimo che ha lanciato di continuare a farci seguire lo scontro.

Benissimo Signorina Parker... Vorrà dire che sarà nostro compito soffocare sul nascere qualsiasi esclamazione troppo esuberante da parte della scolaresca.

Affermò quindi, scambiando un'occhiata d'intesa con la Bennet per poi portare finalmente la sua attenzione su quello che stava accadendo fuori dalle mura di Hogwarts.

A quanto pare sono riusciti a eliminare una delle due minacce.

Ipotizzò [Intuito (S)=36] con una nota di sollievo e ammirazione nella voce, osservando nel riquadro di destra il drago senza ali stramazzare al suolo, riuscendo a rimanere impassibile quando le sue urla riecheggiarono tra le mura del Castello. Subito dopo spostò lo sguardo a sinistra, come se avesse voluto procrastinare il più possibile il momento in cui si sarebbe trovata di fronte una Monique - ferita? agguerrita? in difficoltà? - armata contro il temibile Mezzo Drago.

A quanto sembra non avevo bisogno di mostrare a tutti il mio attaccamento alla VicePreside...

Si canzonò bonariamente, vedendo il Mezzo Drago immobilizzato a terra e una forma elettrica che ricordava un Drago vero e proprio aleggiare nell'aria "attaccato", per così dire alla bacchetta di Monique. Certo lei non poteva sapere che Logan stava davvero messo male e che la cugina aveva corso più volte il rischio di rimanere ferita gravemente e questo poteva essere solo un bene per i nervi messi già a dura prova della Divinante.
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Messaggioda Ariel » 18/05/2013, 20:21

[tahoma]Cos’altro è accaduto, Signorina Jiménez?

Era talmente atterrita da non riuscire a parlare, per questo si limitò ad indicare quello che le stava causando tanta paura, il Mezzo-Drago, con un semplice cenno della mano. Molti seguirono con lo sguardo il braccio teso di Ariel, da Tisifone, ad Alexis, e la Grifondoro si sentì talmente in balia degli eventi, totalmente indifesa di fronte ad essi, da spingersi oltre il proprio limite, o almeno quello che di solito le impediva di fare gesti azzardati se non in casi particolari - come la volta in cui baciò di getto Vergil, in Infermeria; allungò perciò la mano, cercando quella di Zephyr in un gesto che ricordava molto una richiesta di protezione da parte sua.
Ed inaspettatamente il Corvonero rispose a quella richiesta, avvicinandola a sé con una scioltezza che per la Jiménez forse, col senno di poi, sarebbe apparsa disarmante.

Non permetterò ti accada nulla.
Sono forti... Se la caveranno, il nemico è forte ma stupido...


Proteggerla.
Era questo che voleva fare Kenway, sul serio? Gli importava così tanto di lei da esporsi in quel modo?
Domande futili, domande che forse le impedivano di concentrarsi su ciò che stava avvenendo all'esterno e di rimanere atterrita dalla paura una seconda volta: ma non poteva ignorare ciò che le finestre improvvisate le trasmettevano, quelle immagini che ritraevano i quattro docenti contro quella specie di Drago sprovvisto di ali; e quand'esso lanciò due sfere contro il Castello, col chiaro intento di scuoterne le mura e magari ferire chi c'era all'interno, Ariel dovette mordersi le labbra a sangue, letteralmente, per non urlare.

A terra! Tutti, subito!

Non si fece ripetere due volte il suggerimento della docente di Divinazione, abbassandosi con uno scatto e chiudendo al contempo gli occhi: occhi che però il suo istinto le suggerì di aprire poco dopo, quando sentì qualcuno poco sopra di sé; era Zephyr, di nuovo, che proprio come aveva affermato poco prima la stava proteggendo, evitando che qualche eventuale oggetto o pezzo di pietra le finisse addosso, facendole scudo col proprio corpo.
La Grifondoro rimase senza parole, tanto che lo fissò silenziosa e quasi boccheggiante, il cuore che batteva forte ma forse non solo per lo spavento preso: per distrarsi, anche se in quel contesto era una parola riuscire a farlo, posò lo sguardo sulle vetrate giusto il tempo di vedere le sfere rese innocue dai docenti Vireau e Vilvarin, che usarono la magia in modo magistrale.

Va tutto bene, visto?
Ci salveranno...


La rassicurò il Corvonero mentre si rimettevano lentamente in piedi, e la Jiménez si ritrovò ad annuire a quelle parole anche se con un cenno tremante della testa.
Non fece minimamente caso all'urlo di Tisifone, mentre Monique e Logan correvano verso la Foresta Proibita, non perché non fosse importante ma perché si ritrovò persa nei suoi pensieri: Zephyr l'aveva salvata, ma se fosse stata da sola sarebbe riuscita a non farsi prendere dal panico? Volse appena lo sguardo verso la collega Delfina ormai all'ultimo anno, notandola ben più lucida di quanto fosse l'altra, e dire che il fidanzato era anche in un'altra ala del Castello, da tutt'altra parte quindi rispetto a loro.

Sono proprio una frana...

Pensò Ariel, tornando a posare gli occhi verde smeraldo sul Prefetto nero-blu accanto a sé per abbozzare un piccolo sorriso di ringraziamento in sua direzione, che venne smorzato quasi subito, però, dall'arrivo della Preside Bergman, l'unica in grado di richiamare all'ordine l'intera scuola con una sola parola.

Silenzio.

In un secondo, nell'intera Sala Grande non si udì nemmeno più volare una mosca: tutti si erano fermati, immobilizzati di fronte a quell'ordine perentorio della donna, che subito dopo fece cenno a professori e Prefetti di avvicinarsi a lei per ascoltarla; fu con passo ancora tremante che la ragazza eseguì quell'ordine, ritrovandosi accanto ad Alexis e a Melia, alle quali la Bergman diede un ordine che coinvolse anche lei.

... Parker, Jiménez, Herbert, fate disporre in file perfettamente composte tutti gli studenti delle vostre Casate.

Subito, Preside.

Riuscì a dire la Grifa, racimolando un po' di auto-controllo, avvicinandosi al gruppo di studenti della propria Casata mentre si schiariva la voce, per farla apparire più ferma e decisa rispetto all'animo della proprietaria: poteva avere paura, era lecito, ma al tempo stesso era suo compito tranquillizzare gli studenti, soprattutto i più piccoli, e così fece.

Quello che state tenendo non è un comportamento accettabile. Urla e schiamazzi non sono tollerati mai, men che meno in questa circostanza. La Preside è disposta a darvi la possibilità di vedere entrambi gli scontri, ma solo nel caso in cui tutti voi rimaniate in silenzio. Un solo fiato per un qualsiasi motivo futile e non vedrete più nulla.

Sentito la professoressa Samyliak? - domandò Ariel, approfittando delle parole della docente per intervenire tra i Grifondoro - Sedetevi composti e cercate di stare calmi, lì fuori ci sono quattro validissimi professori che hanno già dato prova di saper proteggere la scuola. Tutto ciò che possiamo fare è supportarli con la nostra presenza, anche se a distanza, e credere in loro, perciò cerchiamo di mostrare a tutti di che pasta sono fatti i Grifondoro... d'accordo?

Impresse in quelle parole tutto il suo solito ottimismo, tutta la sua positività, riuscendo a sorridere anche alla fine di quel discorso un po' a tutti, compresi Paul, Miyabi, Ethan Travis, Kayleen ed Elbeth; spostò lo sguardo sulle colleghe Prefette, e cogliendo lo sguardo di Alexis, Ariel indicò i Tassorosso, annuendo appena. Le fece capire dunque che si sarebbe preoccupata lei di tenerli a bada e così fece, cercando di tranquillizzarli con un tono più solare di quanto avrebbe usato se avesse dovuto calmare se stessa. Ma la priorità erano gli studenti, e ci si doveva comportare di conseguenza.
Intanto, qualcosa di inaspettato era appena avvenuto di fronte all'intera Hogwarts: la Preside, con un incantesimo, aveva trasfigurato le vetrate trasparenti, una parete in precedenza, in due schermi veri e propri, così che tutti potessero seguire entrambi gli scontri contemporaneamente.

La Preside Bergman dovrà rimanere immobile, da questo momento in poi, per permettere all'incantesimo che ha lanciato di continuare a farci seguire lo scontro.

L'aggiornamento di Alexis avvenne in contemporanea con l'abbattimento del Drago senz'ali, una vittoria che fece nascere, almeno in Ariel, un moto di parziale sollievo visto che il Mezzo-Drago era ancora vivo, benché momentaneamente legato.

A quanto pare sono riusciti a eliminare una delle due minacce.

E quello cosa diavolo è?

No, non riuscì proprio a trattenere un'esclamazione sorpresa quando in Foresta, grazie ad un incantesimo proveniente dalla bacchetta di Monique, un Drago fatto di elettricità, di fulmini, abbatté un soffio elettrico contro il mostro: ancora una volta, la Jiménez si aggrappò a Zephyr, l'espressione sul volto a metà tra l'atterrito e l'affascinato.

E'... pazzesco...

Sussurrò, più rivolta a se stessa che ad altri, in realtà, trattenendo il fiato nella speranza che quello, non vedendo Sandyon, fosse il colpo decisivo contro il Mezzo-Drago.[/tahoma]
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Messaggioda Martha » 19/05/2013, 13:58

No, non era decisamente quello il momento di farsi prendere dal panico, nonostante l'assoluta incertezza della situazione in cui versava Hogwarts. Tutti dovevano mantenere la calma e il sangue freddo. Soprattutto i docenti. Per questo la pozionista aveva esortato Tisifone a calmarsi, cercando di rassicurarla sulla sorte della Vicepreside. E il professore di Cura, Simon McDullan, le diede man forte in questo senso, guadagnandosi la gratitudine della docente, nonchè la sua attenzione, visto il modo di agire pacato e maturo. La sua proposta di essere ingaggiato sia come curatore che come combattente fece riflettere la donna su quale fosse il ruolo più congeniale da affidargli, quando i suoi pensieri vennero interrotti dall'entrata in scena della Preside Madeline Bergman.
Il silenzio calò nella sala, mentre tutte le maggiori autorità, insegnanti, Caposcuola e Prefetti, si radunarono intorno alla figura della strega scarlatta, ascoltando attentamente i suoi ordini.

Perché si agitano così tanto?
Vorrebbero vedere cosa sta succedendo?
Sarà meglio accontentarli o non vi daranno tregua, non possiamo permetterci di perdere l'autocontrollo.
In caso di bisogno, Professor Connor, Professor Trigger, Professor McDullan, provvederete a raggiungere i vostri colleghi alla difesa del Castello.
Parker, Jiménez, Herbert, fate disporre in file perfettamente composte tutti gli studenti delle vostre Casate.
Professoressa Bennet, Professoressa Samyliak, effettuate un incanto "Sonorus" ed informate i ragazzi che se non ci sarà completo silenzio nessuno vedrà lo scontro in corso.
Professor Turner, Kenway, Cartwright, Stone, vi autorizzo a dirigervi in giro per il Castello e controllate che nessuno sia rimasto impietrito dalla paura da qualche parte, chiedete ausilio anche agli spettri e a Pix, ditegli che se si azzarderà a fare scherzi se la vedrà con me.
Andate


Martha lasciò che fosse la Divinante a spiegare tutta la situazione alla Preside. Dopodichè, lei e la collega di Divinazione si posizionarono una verso l'ala destra e l'altra verso l'ala sinistra della Sala, per portare a termine il compito affidato loro dalla Bergman. La strega ringraziò con un cenno del capo la prefetta di Serpeverde per aver radunato gli studenti di Corvonero e Serpeverde, mentre puntava la bacchetta alla propria gola mormorando un Sonorus e preparandosi a parlare.

Tutti zitti e seduti!- esordì perentoria, fulminando con lo sguardo chiunque osasse disubbidire al suo comando [Carisma(F):23]-Se volete assistere allo scontro dovete rimanere calmi e ai vostri posti. Seguite le direttive dei vostri prefetti e non discutete! Chiunque oserà disubbidire, verrà punito dalla sottoscritta. Sono stata chiara?

Forse intimidire gli studenti non era il metodo migliore, ma la pozionista ora non conosceva altro modo per mantenere l'ordine all'interno di Hogwarts. Notò con soddisfazione tutti i suoi studenti mantenere una posizione composta, mentre i loro sguardi erano rivolti oltre la figura della pozionista, verso i due mega schermi che la Bergman aveva fatto apparire con un incantesimo. La donna, al pari di molti altri all'interno della Sala Grande, rimase stupita dall'abilità e dalla potenza che la Preside stava dimostrando in quel frangente. Tuttavia il suo viso rimase una maschera di ghiaccio, mentre poneva fine all'incantesimo che le amplificava la voce. La sua attenzione venne attirata poi da Alexis Parker, venuta ad informarla sulle condizioni della Preside e sulla sua richiesta.

Molto bene, signorina Parker.

Rispose alla ragazza, voltando poi il viso verso Tisifone e scambiandosi con lei uno sguardo d'intesa. Pronta a soffocare qualsiasi schiamazzo inopportuno, Martha rivolse la propria attenzione sullo scontro che stava avvenendo nella Foresta Proibita, rincuorandosi della vittoria che Vastnor e la Vilvarin avevano riportato sullo pseudo-drago.
Stessa cosa invece non accadde nell'osservare in quale stato versavano la Vireau e soprattutto il professor Sykes: nonostante il susseguirsi veloce delle immagini, alla docente non sfuggì la difficoltà con la quale il dragoniere sembrava prendere ogni respiro. Poteva essere che la battaglia lo avesse sfiancato a tal punto da fargli avere il fiatone? No, la docente lo escludeva a priori: era un Auror, era allenato in questo genere di cose. La donna intuì che qualcosa, in lui, non andava [Intuito (P): 30].
Rimase al suo posto, le braccia incrociate e la bacchetta pronta in mano. Sul volto aleggiava un'espressione truce che si trasformò, ben presto, in un lampo di sorpresa, quando i suoi occhi catturarono l'immagine di un fascio di luce verde diretta verso il Mezzo-drago steso a terra.

Non è possibile...

I suoi occhi saettarono preoccupati verso la docente di Divinazione, cercando di comprendere se anche lei avesse visto quello che aveva notato, prima di riportare la propria attenzione sullo schermo. No, non poteva essersi sbagliata: quello sembrava proprio un Avada Kedavra in piena regola.

Il punto è: chi lo ha lanciato?

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Messaggioda Simon » 20/05/2013, 23:03

Rimase fermo ora ad ascoltare tutte le altre parole. Un'altro sguardo verso Brianna, in pensiero anche per il suo Petauro. Si morse il labbro inferiore andando a girarsi per vedere la nuova figura che si palesò in quella stanza.

Silenzio!

Quella voce, quel suo accento. Annuì a quell'ordine. Lei, la Preside Bergman. Colei che lo chiamò di nuovo in servizio a Scuola. Se la ricordava quando lui era soltanto uno studente. Gli permise di apprendere quella pozione speciale. L'ammirava per quel che conosceva di lei. Una madre, non una preside era stata per il Professore di Cura delle creature magiche.

Perché si agitano così tanto?
Vorrebbero vedere cosa sta succedendo?
Sarà meglio accontentarli o non vi daranno tregua, non possiamo permetterci di perdere l'autocontrollo.
In caso di bisogno, Professor Connor, Professor Trigger, Professor McDullan, provvederete a raggiungere i vostri colleghi alla difesa del Castello.
Parker, Jiménez, Herbert, fate disporre in file perfettamente composte tutti gli studenti delle vostre Casate.
Professoressa Bennet, Professoressa Samyliak, effettuate un incanto "Sonorus" ed informate i ragazzi che se non ci sarà completo silenzio nessuno vedrà lo scontro in corso.
Professor Turner, Kenway, Cartwright, Stone, vi autorizzo a dirigervi in giro per il Castello e controllate che nessuno sia rimasto impietrito dalla paura da qualche parte, chiedete ausilio anche agli spettri e a Pix, ditegli che se si azzarderà a fare scherzi se la vedrà con me.
Andate


Annuì soltanto girandosi verso la finestra sul combattimento. Era pronto, pronto a scendere in campo per aiutare i suoi colleghi ed i suoi studenti. Strinse forte la sua bacchetta facendo diventare bianche le nocche. Un respiro profondo, era attento, preciso, analitico. Fissò con i suoi occhi, forse un po meno brillanti ma più seri, il combattimento dei quattro.

Ce la possono fare, ce la devono fare, non devo neanche pensare a dover sostituire uno di loro. Vendicheranno loro la mia foresta, i miei amici. Il minimo che posso fare è aiutarli qui, in Sala grande.

Continuò a mordersi i labbro inferiore. I muscoli un fascio di nervi, pronto a scattare, a diventare animale se voleva dire guadagnare tempo. Avrebbe confessato il suo segreto a tutti. Ma poco gli importava. Adesso la cosa che aveva priorità era tutto il resto. Si annullò. Si vide come l'appendice di quella gerarchia, parte di tutti, e tutti parte di lui. E doveva proteggere se stesso, quindi tutti gli altri.

Vai così!

Sussurrò poi vedendo uno dei due cadere a terra. Si morse il labbro inferiore ancora più forte, una piccola stretta e si sarebbe spaccato il labbro da solo. Vide l'Essere cadere a terra sconfitto, almeno il primo. Ne mancava uno, uno soltanto. Voleva essere lì, combattere anche lui per il bene della foresta. Non capì bene tutta la vicenda, ma quel fascio vedere proveniente dal nulla lo vide e pure bene. Ma non si fece domande, poco gli importava, il fine giustifica i mezzi. Non era proprio il modo di fare di Simon, ma vedere entrambe quelle creature morte, non fece altro che fargli fare un bel sospiro di sollievo. La minaccia era stata debellata. Meglio così.


Spoiler:
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Messaggioda Tisifone » 23/05/2013, 16:28

L’arrivo della Preside nella Sala Grande aveva risolto più di un problema in un colpo solo. Adesso ogni Insegnante e Prefetto sapeva perfettamente qual era il suo ruolo, per quanto il non essere stata riconosciuta abbastanza valente con la bacchetta da poter essere un valido supporto ai suoi colleghi aveva ferito non poco Tisifone, portandola ad accarezzare idee per così dire bellicose che fino a quel momento non aveva mai preso sul serio in considerazione. Per non parlare del fatto che grazie al complesso incantesimo che la Bergman stava mantenendo in vita a costo probabilmente di molte energie, tutti potevano assistere tranquillamente a entrambi gli scontri che stavano avvenendo vicino alle Serre e nella Foresta Proibita. Il silenzio che era calato nella Sala Grande dopo l’ammonimento che lei stessa e Martha avevano dato a tutti gli studenti diede la possibilità a Tisifone di concentrarsi completamente, anche lei, su ciò che stava accadendo fuori, come se in qualche modo potesse essere davvero d’aiuto. Nonostante il suo cuore scalpitasse per sapere come stava la sua cuginetta e se l’enorme drago di elettricità che aveva sullo schermo alla destra della Preside, perché le Serre erano più vicine a Hogwarts della Foresta e quindi se la difesa avesse vacillato in quel luogo il pericolo sarebbe giunto al loro portone molto più velocemente. Ovviamente trascinando con sé il cadavere della Vilvarin che difficilmente avrebbe permesso a chicchessia di nuocere alle sue piante finchè fosse stata in vita.

Meglio non correre rischi inutili, vero Vastnor?

Pensò tra sé la Divinante vedendo un fascio di luce partire dalla bacchetta del Docente di Difesa per andare a infrangersi contro quello che, a tutti gli effetti, appariva un cadavere, giusto per sincerarsi che non potesse risollevarsi e attaccarli alle spalle. Un sibilo di sollievo sintomo di urla trattenute a stento si sollevarono alle spalle della donna che fu costretta a distogliere lo sguardo dallo schermo per lanciare un’occhiata dura e penetrante agli studenti. Il messaggio insito in quello sguardo era abbastanza chiaro: un altro solo fiato e la Preside avrebbe oscurato gli schermi e con molte probabilità lei avrebbe oscurato la vita di qualcuno di loro.

Ma non finiscono mai?

Si lasciò sfuggire tra lo stizzito e il basito Tisifone quando, dopo aver riportato il busto in posizione diritta, si ritrovò la Vilvarin da sola vicino alle serre a combattere contro tre minidraghi che pur non apparendo di nulla spaventosi come il cadavere a pochi passi da loro o il Mezzo Drago erano pur sempre in superiorità numerica considerato che, per quanto si affannasse a cercare con lo sguardo, di Sandyon non vi era alcuna traccia.
La sua preoccupazione però si dimostrò essere superficiale perché con tre incantesimi ben assestati la Vilvarin riuscì a metterli tutti fuori gioco, sorprendendo non poco la Divinante non tanto per la sua bravura con la bacchetta quanto per il fatto che a quanto sembrava anche lei, al pari di Monique e Sandyon, conosceva incantesimi a lei ignoti. Per quanto frugasse nella sua mente [Elaborazione=14] non riusciva a ricordare una qualche formula che permette di scagliare una roccia magica contro un avversario. In ogni caso Tisifone non ebbe né il tempo né la voglia di soffermarsi su quel dettaglio perché assicuratasi che le Serre e quindi quel lato del Castello fossero ormai al sicuro, ruotò il capo verso sinistra, seguita dal resto del corpo, per protendersi del tutto verso la Foresta Proibita in tempo per vedere un fascio di luce verde abbattersi contro il Mezzo Drago legato da serpenti magici e quindi impossibilitato a muoversi.

Veloci e definitivi, vero Vastnor?

Pensò tra sé la Divinante mentre gli angoli della bocca si inclinavano verso l’alto in un ghigno sardonico e per nulla impressionato. Non si reputava una persona ipocrita e quindi non avrebbe mai biasimato nessuno per l’utilizzo di Magia Oscura, soprattutto in casi estremi come quello, non dopo che lei stessa aveva lanciato, senza molti effetti, una Cruciatus su quel mostro. L’unico errore che forse aveva compiuto era quello di presupporre che fosse stato il collega di Difesa a lanciare l’incantesimo, ma il suo sesto senso [Intuito (S)=36] le diceva che non poteva essere semplicemente sparito ma che al massimo si era Disilluso per fruttare il fattore sorpresa.

Sembra essere finita…

Mormorò con una nota di sollievo ben vivida nella sua voce osservando su entrambi gli schermi il corpo del Mezzo Drago e del dragone dissolversi magicamente e lasciare al loro posto due pietre dall’aria sinistra.

Non ti azzardare a toccarla a mani nude.

Espresse quel rimprovero materno con una voce perentoria nella sua mente, il corpo che compieva istintivamente un passo in avanti, il busto eretto ed entrambe le mani saldamente ancorate l’una all’altra per evitare di fare gesti inconsulti. Rimproverò che ovviamente cadde nel vuoto, considerato che non solo non gli aveva dato vita ma che in ogni caso l’altra non avrebbe potuto ascoltare. Fece un sospiro profondo, per cercare di calmare il battito del proprio cuore, e si portò una mano destra alla tempia, come a voler spostare una ciocca di capelli che le oscuravano la visuale anche se in realtà voleva solo schermare a chi le era vicino il lampo di preoccupazione che attraversò il suo sguardo puntato su quella pietra maledetta nel tragitto che percorse dal terreno alla mano nuda di Monique.

Dovremmo delimitare entrambe le zone dove le creature sono morte per assicurarci che non emanino onde nocive – affermò subito dopo,voltandosi verso la Bennet, il viso visibilmente più rilassato nonostante la linea dura dello sguardo. Erano sopravvissuti, loro tutti, e di questo ci sarebbe stata occasione nell’immediato futuro di gioire tutti insieme,ma per il momento, secondo le priorità della Divinante, era necessario assicurarsi che la minaccia fosse debellata del tutto realmente – Forse potrebbe creare una qualche Pozione purificatrice per poter rendere neutro il terreno perché non credo che la Professoressa Vilvarin sia disposta a permettermi di dare fuoco a tutto.

No, la sua non era una battuta ma una semplice constatazione. Le bestie si erano disciolte, probabilmente quel che ne sapevano la loro essenza non era sparita ma si era fusa con il terreno, quindi solo un fuoco purificatore, per le conoscenze della Divinante avrebbe reso la zona più agevole, a meno che, ovviamente la collega non avesse avuto un’idea migliore. Purtroppo però le due donne non ebbero il tempo di discutere su quale strategia fosse la più efficace da porre in essere perché Flame, il Patronus di Monique, le raggiunse, affiancandosi alla Divinante.
Perplessa, Tisifone si inginocchiò di fronte all’animale, seguendo un istinto che si rivelò essere inutile visto che la mano con cui aveva cercato di accarezzare la lupa scivolò nel vuoto.

Professoressa Samyliak, credo sia il caso che lei contatti il San Mungo per far mandare al più presto uno dei loro guaritori. Credo che il Medimago Brightless sia la persona più indicata.


La voce della VicePreside, per quanto moderata, raggiunse oltre a Tisifone anche la Bennet che era vicino a lei, Simon e Alexis, probabilmente allarmando anche loro: il fatto che fosse necessario l’intervento di un medimago dal San Mungo voleva dire solo una cosa, che non tutto era andato dritto come sembrava.
Nel frattempo, essendo finito lo scontro, nella Sala Grande sembrava essere scoppiato il finimondo: gli studenti urlavano e saltavano dalla gioia,dandosi pacche sulle spalle e ripetendo alcune delle gesta che avevano appena visto.

Parker, Jiminèz, Herbet… - disse quindi alzandosi in piedi di scatto e chiamando accanto a sé anche Ariel e Meliaa meno che la Preside non sia di altro parere aiutate i Professori a mantenere l’ordine nella Sala Grande. Jiminéz i Grifi sono affidati a te. Appena la Preside o la Professoressa Bennet gliene darà la possibilità, scorterà tutti su alla Torre. Siamo intesi? Non voglio neanche un Grifo in giro per il Castello fino a nuovo ordine.

Dopo aver detto questo, Tisifone si scambiò un’occhiata d’intesa con i colleghi rimasti e uscì dalla Sala Grande usando la porticina laterale solitamente riservata agli Insegnanti per non essere costretta a passare in mezzo agli studenti. Una volta fuori si sarebbe diretta direttamente in Infermeria per utilizzarne il camino per chiamare Asher direttamente nel suo ufficio, dopo essersi assicurata che Typhon fosse da qualche altra parte.

[ FINE PER TISIFONE]
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Messaggioda Martha » 26/05/2013, 13:12

La battaglia era finita. Su entrambi i fronti. Martha vide il Mezzodrago accasciarsi senza vita al terreno, nello stesso momento in cui la docente di Erbologia eliminava senza troppi sforzi gli ultimi rimasti di quell'assurda cucciolata. Forse con troppa facilità. Fra tutte le sue conoscenze, la pozionista non aveva mai visto un incantesimo neanche lontanamente simile a quello lanciato dalla Vilvarin per uccidere l'ultima creatura. Le sarebbe piaciuto, in circostanze normali, farle delle domande e per capire al meglio da dove fosse uscito tale esempio di superba magia. Stessa cosa sarebbe valsa per la Vicepreside di Hogwarts. Ma erano altri ora i problemi che la donna doveva affrontare. La fine dello scontro era stato accompagnato da un boato di gioia che percorse tutta la Sala Grande, tanto che la Bennet si stupì di come la Preside riuscisse a mantenere la concentrazione. Lei l'avrebbe già persa e questa considerazione non le fece per nulla piacere.
Nel frattempo, Vastnor aveva ormai palesato la sua figura, identificandosi come colui che aveva messo fine a quel mostro. Utulizzando l'Anatema Che Uccide. Martha non sembrava turbata da quella scoperta: "a mali estremi, estremi rimedi", era solita ripetersi. E il mezzodrago si era rivelato un male molto più estremo di quanto tutti loro si aspettassero. Nello stesso momento, il professore di Babbanologia rivelò le sue vere condizioni, accasciandosi a terra dopo la conclusione della battaglia. Un cipiglio preoccupato si disegnò sul volto della donna, mentre si avvicinava in fretta verso la collega Tisifone, che prese a suggerire vari provvedimenti per eliminare la minaccia di quelle creature una volta per tutte.

Dovremmo delimitare entrambe le zone dove le creature sono morte per assicurarci che non emanino onde nocive
Forse potrebbe creare una qualche Pozione purificatrice per poter rendere neutro il terreno perché non credo che la Professoressa Vilvarin sia disposta a permettermi di dare fuoco a tutto.


Probabilmente sarà la professoressa Vilvarin in persona a pensarci. Qualora, però, avesse bisogno del mio aiuto, non esiterò a darle una mano.
Ora dobbiamo pensare ad accogliere i feriti...


Martha non finì la frase, che subito una lupa argentea si materializzò nella Sala, andando dritto verso la divinante e riferendole un messaggio.

Professoressa Samyliak, credo sia il caso che lei contatti il San Mungo per far mandare al più presto uno dei loro guaritori. Credo che il Medimago Brightless sia la persona più indicata.


Marthà intuì a chi appartenesse quel Patronus: in fondo, non era difficile riconoscere la voce di Monique Vireau. Ma il fatto che avesse chiesto l'aiuto di un Medimago del San Mungo fece capire alla pozionista quanto in realtà fossero gravi le condizioni di Logan. La donna non fece in tempo a rivolgere la parola a Tisifone che la divinante prese subito in mano le redini della situazione, dimostrando ancora una volta di possedere una calma e una concentrazione degne di un capo.

Parker, Jiminèz, Herbet…a meno che la Preside non sia di altro parere aiutate i Professori a mantenere l’ordine nella Sala Grande. Jiminéz i Grifi sono affidati a te. Appena la Preside o la Professoressa Bennet gliene darà la possibilità, scorterà tutti su alla Torre. Siamo intesi? Non voglio neanche un Grifo in giro per il Castello fino a nuovo ordine.

La pozionista scambiò uno sguardo d'intesa con la Samyliak, prima di tornare a rivolgersi alle tre prefette per dare le ultime disposizioni e far si che tutti gli studenti fossero al sicuro nei propri dormitori.

Signorina Herbert, si faccia aiutare dal prefetto Cartwright una volta arrivato. A voi sono affidati i Serpeverde e i Tassorosso.
Signorina Jiménez, a lei i Grifondoro come ha detto la collega. Inizi pure a radunarli.
Parker, naturalmente i Delfinazzurro. Si faccia aiutare da altri prefetti se necessario, li vedo molto scalmanati.
Kenway e Stone penseranno ai Dragargenteo e ai Corvonero.
Non appena vi do il via, vi voglio tutti fuori di qui e in perfetto ordine.


La donna si allontanò dal trio, dirigendosi verso Madeline Bergman in religioso silenzio. Attese quindi che fosse la Preside stessa a darle modo di parlare, prima di spiegarle ogni cosa.

Logan Sykes sembra essere ferito gravemente. La professoressa Samyliak sta provvedendo a chiamare un medimago dal San Mungo, tale Brightless.- disse in tono grave, sussurrandole quelle parole-
Stiamo radunando tutti gli studenti per Casata: non appena saranno pronti, i prefetti li porteranno nei loro dormitori. Naturalmente, non credo ci sia bisogno della mia presenza in Infermeria; ma qualora aveste bisogno del mio supporto, sarò sempre disponibile.

Dopo aver concluso, la pozionista attese il rientro dei tre prefetti, aggiornandoli sui nuovi compiti da svolgere. Quindi, atteso che tutti fossero pronti, la docente avrebbe dato il via ai prefetti di riportare gli studenti nelle proprie Sale Comuni. Una volta svuotata la Sala Grande, si sarebbe diretta verso l'Aula Docenti, dove avrebbe atteso i suoi colleghi per discutere sul da farsi.

[Fine per Martha]


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