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Adelaide

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 22:52

Adelaide è la quinta città per abitanti, avendone 1.158.259. Il piano urbanistico della città venne approntato dal colonnello William ed è seguito tuttora per il continuo sviluppo della città. Port Adelaide risulta essere una zona molto attiva dal punto di vista commerciale e inizia ad attirare anche i turisti presenti in città.

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Messaggioda Sandyon » 17/01/2016, 22:47

29 - 08 - 2111
PERIFERIA DI ADELAIDE
AUSTRALIA
ORE 15:14


Prima che Aryanne fosse sicura di poter stare completamente sola con Calamity Jane, l'aveva dovuta seguire per tre lunghi giorni, facendo attenzione ad ogni suo spostamento.
L'avversaria, visivamente più stanca, provata e meno attenta, non si era nemmeno accorta di essere sempiternamente seguita dalla Vastnor, lavorando normalmente nella propria missione.
Il volto, privo di ogni espressione e completamente apatico, era lo specchio del suo stato d'animo, un animo lacerato dal senso di sconfitta e di inutilità, senza più la voglia di primeggiare e combattere.
La casa della ragazza, situata molto distante dalla zona più abitata della città di Adelaide in Australia, era molto simile ad una abitazione in legno di stile classico e un po' country.
Trascorse tutte quelle ore fuori, necessitava di un bel po' di riposo: aveva un grosso livido sul braccio ed era sudata, con uno strano reperto in mano, forse da consegnare al proprio cliente.
L'abbigliamento era il solito, senza troppe sfaccettature di moda perché tanto non gliene fregava nulla di apparire, anzi, forse ormai non gliene fregava più niente di nulla e basta.
Il Sole picchiava, alto nel cielo, senza nemmeno una nuvola, mentre il vento le scompigliava appena i pochi capelli rimasti liberi da una coda di cavallo malfatta e raffazzonata senza intenzione.

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Stava quindi per raggiungere la porta di casa, quando ad un tratto essa saltò in aria, andando in mille pezzi di fronte agli occhi sbarrati e increduli della Sonenclaire.
Fece appena in tempo a voltarsi che vide camminare in sua direzione Aryanne Vastnor con una faccia a metà tra l'omicida e il determinato ed allora capì... Era tornata a concludere il lavoro.
D'altronde non le dava tutti i torti: approfittando della debolezza sia fisica che psicologica avrebbe potuto batterla velocemente e poi decretarne la fine uccidendola e togliendola di mezzo, ma se sperava di riuscirci tanto facilmente si sbagliava di grosso. Con quella poca energia rimastile in corpo e con l'ira di avere di fronte la persona che le aveva portato via tutto, anche quel poco rispetto del padre riacquistato e poi subito perso, Calamity Jane si lanciò contro di lei iniziando una lotta furiosa a suon di calci e pugni, proprio come se fosse un ulteriore tempo supplementare dello scontro avvenuto una decina di giorni prima o poco meno.
A differenza però dell'ultima volta, la tempistica e la resistenza della ragazza furono molto differenti, infatti trascorso nemmeno un quarto d'ora dall'inizio della battaglia, Janet era zeppa di altri lividi e ferite da sangue, pestata ripetutamente senza pietà, sballottolata da una parte all'altra, sporca di sabbia e contusioni ed anche una spalla lussata. La furia implacabile dell'italiana sembrava proprio non avere fine ed anche se la Sonenclaire si rialzava a stento lei colpiva di nuovo duramente, con freddezza glaciale e l'intento di farle sempre più male, infliggerle sempre più dolore, farla urlare e ansimare dalla sofferenza. All'ennesimo calcio in rovesciata seguito da un "Expulso Nihilentis" che la fece volare addosso alla parete di legno e mattoni della propria abitazione, la ragazza tentò di parlare, sputando sangue, con gli occhi semi-chiusi.

Va... va bene... Coff coff... Fai quello che devi...
... Perché mi tieni ancora in vita? Finiscimi e basta... Brutta sadica testa di... Anf... Anf... Cazzo... Tanto sono giorni che non ho più voglia di vivere...
Non pensavo tu fossi... Come la concorrenza sleale che c'è in... Anf... Giro... Ti credevo più leale... Non in grado di uccidere... Simile a me... Ma mi sbagliavo...
... Ora mi hai in pugno... Hai eliminato il mio orgoglio... La mia voglia di salire sul podio... L'affetto di mio padre... Ora elimina definitivamente me e rubami la posizione in classifica... Coff coff...


A quel punto, come avrebbe reagito Aryanne Vastnor?
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Messaggioda Aryanne » 17/01/2016, 23:39

[Periferia di Adelaide (Australia) - 29 Agosto 2111 - ore 15.18]


Per tre giorni non aveva pensato ad altro: non aveva dormito, praticamente non aveva nemmeno mangiato, non aveva fatto altro a parte seguire Calamity Jane in ogni suo spostamento; aveva detto a Ming di rimanere a casa e di assicurarsi che nessun altro potesse violarne l'ingresso, e aveva persino interrotto ogni comunicazione con Sandyon, con Eufemia, come se non esistesse altro se non quel suo desiderio di vendetta nei confronti di Sly e di Typhon - con tutto che il primo era miracolosamente sopravvissuto.
Aveva aspettato, covando la rabbia ad ogni secondo passato nell'osservare i movimenti dell'altra, quel respiro costante che non meritava di possedere dal momento in cui aveva osato privare Typhon del proprio... ed ora, finalmente, il momento era arrivato: in quel giorno, in quel momento, si sarebbe finalmente vendicata contro colei che aveva rovinato la sua vita.
Per prima cosa, aspettò che Calamity Jane fosse vicina alla porta della sua abitazione per poi fargliela saltare in aria, esattamente come lei aveva fatto con quella di casa propria - decisamente più elegante e raffinata di quella bettola: dopodiché, con uno sguardo glaciale e quasi inumano, la Vastnor palesò la propria presenza alla Rivale Scarlatta, facendole capire chiaramente che se era lì... c'erano guai in vista; grossi, enormi, giganteschi guai, di quelli che la Sonenclaire nemmeno poteva immaginarseli.

Sto per farti molto, molto male...
E mi godrò ogni singolo momento della tua tortura.


Pronunciò quelle parole con voce distorta dalla rabbia prima di lanciarsi contro di lei, con una furia senza precedenti: se Janet pensava che fosse stata un osso duro durante lo scontro pubblico, beh, quella forza non era niente paragonata a quella con cui la stava colpendo ora in ogni modo, con pugni, calci, testate, incantesimi, tutto l'arsenale insomma, senza fermarsi, senza diminuire l'intensità dei colpi, ma anzi, caricandosi di più ogni volta che l'avversaria la colpiva a sua volta o si rialzava in piedi, come se ad ogni ulteriore dimostrazione di forza, di vita da parte di Calamity Jane fosse, per Aryanne, un affronto verso la vita che aveva strappato dal petto della persona più importante della sua vita.

Expulso Nihilentis!

Fu quasi orgasmico vederla schiantarsi contro la parete della sua abitazione, sputando sangue senza ormai energie: le sarebbe bastato un nonnulla per farla fuori, per toglierle la vita e pareggiare i conti con lei... solo un ultimo, decisivo colpo.

Va... va bene... Coff coff... Fai quello che devi...
... Perché mi tieni ancora in vita? Finiscimi e basta... Brutta sadica testa di... Anf... Anf... Cazzo... Tanto sono giorni che non ho più voglia di vivere...


Sei una patetica del cazzo, pensi di impietosirmi?
Potrei curarti solo per ricominciare da capo, niente mi darebbe più piacere che vederti soffrire all'infinito!


Non pensavo tu fossi... Come la concorrenza sleale che c'è in... Anf... Giro... Ti credevo più leale... Non in grado di uccidere... Simile a me... Ma mi sbagliavo...

La fissò incazzata, furiosa, con la rabbia che quasi le mandava a fuoco il corpo per quanto la stava pervadendo: lei, lei osava parlare di lealtà dopo quello che aveva fatto?!?!?

... Ora mi hai in pugno... Hai eliminato il mio orgoglio... La mia voglia di salire sul podio... L'affetto di mio padre... Ora elimina definitivamente me e rubami la posizione in classifica... Coff coff...

Oh, credimi, ucciderti mi piacerebbe tanto, più di quanto avrei mai creduto possibile... - rispose Aryanne, ringhiando, guardandola come se volesse sbranarla coi propri denti pezzi dopo pezzo - Ti meriteresti questo e molto di più per aver ucciso Typhon, per aver tentato di uccidere anche Sly... tu parli a me di lealtà, tu hai il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmi che sono io quella sleale? IO?! - strinse la bacchetta con così tanta forza da far diventare bianche le nocche, perché solo il dolore fisico le avrebbe impedito di lasciarsi andare ad un gesto di cui, a posteriori, si sarebbe sicuramente pentita - Come osi tu, brutta stronza, parlare di lealtà a me?! Sei stata tu a cominciare tutto, tu a nominarmi la tua Rivale Scarlatta, tu a volere tutto questo, ed è così che affronti la sconfitta, uccidendo le persone a me più care... per poi venirmi a parlare di lealtà?!?

Lacrime di furia rabbiosa presero a scenderle lungo il viso, quelle che non aveva versato prima per nessuno dei due... ma che ora non potevano più essere trattenute, perché il dolore le stava dilaniando il petto e lacerando quel cuore ormai in pezzi.

Sì, vorrei ucciderti più di ogni altra cosa al mondo... ma non lo farò, perché io non sono come te.
Ma azzardati nuovamente a fare del male a qualcuno a cui tengo, e giuro che non ci sarà un singolo posto nell'intero pianeta nel quale potrai nasconderti, perché io ti troverò e ti farò a pezzi, letteralmente, fino a che non ti sentirai più nemmeno un essere umano.
Sono stata chiara?!
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Messaggioda Sandyon » 18/01/2016, 0:20

Sto per farti molto, molto male...
E mi godrò ogni singolo momento della tua tortura.


Cosa poteva esserci di peggio della tortura subita al risveglio dopo la sconfitta?
Per quanto Aryanne colpisse forte, le botte non facevano male quanto lo sguardo schifato del padre che aveva atteso che Calamity Jane aprisse gli occhi solo per fissarla con disprezzo e andarsene.
Pur volendo reagire a quegli stimoli, pur volendo trasmetterle tutto il risentimento per la sconfitta, Janet non ci riuscì, forse perché consapevole non solo di aver perso, ma anche di non aver combattuto veramente come avrebbe dovuto. La prima volta erano soltanto loro, senza trucchi, senza doping, senza prese in giro, e quel pari forse valeva molto più di quella sconfitta ricevuta per un soffio, già, per un soffio.

... Ora mi hai in pugno... Hai eliminato il mio orgoglio... La mia voglia di salire sul podio... L'affetto di mio padre... Ora elimina definitivamente me e rubami la posizione in classifica... Coff coff...

Oh, credimi, ucciderti mi piacerebbe tanto, più di quanto avrei mai creduto possibile...

Allora quale sarebbe il tuo intento, spiegamelo?!
... Anf... Anf... Umiliarmi forse... ?


Non riusciva a capire: aveva vinto, ora era considerata da chiunque migliore di lei, anche se all'effettiva non l'aveva ancora battuta sul campo di battaglia, ma cosa poteva fregargliene?
C'erano diversi pezzi del puzzle che non tornavano, diverse spiegazioni che non riusciva a darsi nemmeno volendolo, complice anche la stanchezza, il dolore, il sangue e la tristezza.
Se non si fosse potenziata artificialmente sarebbe durata molto, molto meno. Quella consapevolezza era come un trapano che le martellava il cervello e l'anima, un'anima già lacerata da tanto tempo.
Cercò di guardarla ancora, anche se gli occhi combattevano per chiudersi, chiedendole la pace, una pace possibilmente eterna e senza via d'uscita, ma le parole di Aryanne inevitabilmente la svegliarono di colpo.

Ti meriteresti questo e molto di più per aver ucciso Typhon, per aver tentato di uccidere anche Sly... tu parli a me di lealtà, tu hai il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmi che sono io quella sleale? IO?!

Io... Io cosa?
... Cosa avrei... fatto... Coff coff... ?


Come osi tu, brutta stronza, parlare di lealtà a me?!
Sei stata tu a cominciare tutto, tu a nominarmi la tua Rivale Scarlatta, tu a volere tutto questo, ed è così che affronti la sconfitta, uccidendo le persone a me più care... per poi venirmi a parlare di lealtà?!?


Non capisco... Non riesco a... Capire...

Sì, vorrei ucciderti più di ogni altra cosa al mondo... ma non lo farò, perché io non sono come te.
Ma azzardati nuovamente a fare del male a qualcuno a cui tengo, e giuro che non ci sarà un singolo posto nell'intero pianeta nel quale potrai nasconderti, perché io ti troverò e ti farò a pezzi, letteralmente, fino a che non ti sentirai più nemmeno un essere umano.
Sono stata chiara?!


A quel punto, la ragazza italiana, furiosa e trattenuta dal fare qualcosa di molto peggio di quanto già non avesse fatto inconsapevolmente, fece per andarsene, ma a quel punto fu la voce di Janet Sonenclaire a chiamarla, a richiamarla, cercando di farle una domanda che sostanzialmente avrebbe potuto mandare ancora più in bestia la ex rivale ma che forse avrebbe potuto anche diradare un po' di nebbia davanti agli occhi iniettati di sangue della Vastnor. Il tono della femmina riversa al suolo zeppa di sabbia e sangue era alquanto stanco e distrutto ma assolutamente non sprezzante o derisorio. Ciò che le stava chiedendo corrispondeva ad un dubbio reale, anche perché quale pazza furiosa avrebbe potuto provocare ancora Xena dopo ciò che le aveva appena combinato?

Chi... Chi sono... Typhon e... Sly?
... Coff coff... Io non so nemmeno chi... Cazzo siano...


Ed era impossibile che fosse davvero così perché se fosse stata lei la killer, avrebbe dovuto reperire informazioni per lo meno su Typhon, trovando il nome e cognome in qualche archivio.
Cercando di utilizzare quelle pochissime forze rimaste, Janet si mise un po' più eretta col busto per cercare di favorire la respirazione, anche se onestamente le risultava molto difficile.
Le ferite da poco rimarginate del combattimento erano tornate a farsi vive, in altre parole i giorni in clinica erano serviti a nulla di fronte alla furia di Aryanne che l'aveva portata ad uno stato ancor peggiore.
La bacchetta, nemmeno più in mano, le scivolò dalle dita cadendo a terra.

Sono capace di moltissime merdate... ma non di uccidere, non a sangue freddo... è quello che mi ha sempre rimproverato mio padre...
... Inoltre pensi davvero che se avessi ucciso dei tuoi cari, a quest'ora me ne andrei in giro così serenamente e senza difese adeguate? Mi prendi proprio per... idiota... Coff coff...
Non so chi siano queste persone o perché te le abbiano fatte fuori ma... Hai preso un granchio... Non sono io l'assassino che cerchi e se non ci credi, leggimi pure la testa...
... Tanto con la forza che mi è rimasta addosso avresti la sicurezza che non saprei minimamente come fare per occultare qualsiasi verità da nascondere...
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Messaggioda Aryanne » 18/01/2016, 18:38

Allora quale sarebbe il tuo intento, spiegamelo?!
... Anf... Anf... Umiliarmi forse... ?


Davvero non capiva perché fosse lì? Perché la stesse pestando con così tanta cattiveria? Perché fosse sul punto di ucciderla senza pietà? No, probabilmente stava solo fingendo per tentare di salvarsi... doveva ringraziare che Aryanne non fosse come lei, che non avesse davvero intenzione di toglierle la vita.
Eppure, più andava avanti a parlarle, più qualcosa non quadrava: possibile che la ragazza fosse una così brava attrice? Che anche ad un passo dallo svenire e magari non svegliarsi mai più, continuasse ad affermare di non sapere nemmeno chi fossero Typhon e Sly? Era davvero tanto brava a mentire... o forse le sue parole rispecchiavano un'assurda verità?

Sono capace di moltissime merdate... ma non di uccidere, non a sangue freddo... è quello che mi ha sempre rimproverato mio padre...

La fissò, ancora furiosa, ma con la presa sulla bacchetta che si allentava un pochino: stava parlando sul serio?

... Inoltre pensi davvero che se avessi ucciso dei tuoi cari, a quest'ora me ne andrei in giro così serenamente e senza difese adeguate? Mi prendi proprio per... idiota... Coff coff...

La rabbia aveva preso il sopravvento su di lei, e forse le aveva impedito di ragionare lucidamente: l'aveva seguita per tre giorni, e in effetti si era sempre comportata come se tutto fosse normale... se fosse stata lei l'assassina, non avrebbe dovuto perlomeno tentare di nascondersi, di sparire per un po' fino a che le acque non si fossero calmate?

Non so chi siano queste persone o perché te le abbiano fatte fuori ma... Hai preso un granchio... Non sono io l'assassino che cerchi... e se non ci credi, leggimi pure la testa...

Ti lasceresti davvero leggere nella mente come nulla fosse?

... Tanto con la forza che mi è rimasta addosso avresti la sicurezza che non saprei minimamente come fare per occultare qualsiasi verità da nascondere...

Rimase silenziosa per diversi istanti, agitando poi la bacchetta non per farle male, né per usare un "Legilimens", bensì per mostrarle grazie ad un semplice incantesimo le stesse scene che aveva vissuto tre giorni prima, quella della morte di Typhon e quella della morte di Sly, con annessa frase scritta col sangue.

Se non sei stata tu... - se, perché ancora del tutto convinta non era - allora chi è stato? Perché mi sembra abbastanza chiaro che qualcuno voglia farti fuori, e che abbia usato me per farlo.

O meglio, le persone che facevano parte della vita di Aryanne: la fissò ancora, ascoltando una sua eventuale spiegazione o comunque ciò che aveva da dire, dopodiché usò di nuovo la bacchetta per castare un blando incantesimo di guarigione; il suo istinto, ora che aveva recuperato quel minimo di lucidità utile per usarlo, le diceva che aveva davvero preso un granchio... e che Calamity Jane, per assurdo che sembrasse, era davvero innocente.

... scusami.
Pensavo fossi stata tu, e l'unica cosa che volevo... era vendicarmi.


Una vendetta che però non l'avrebbe comunque portata ad uccidere l'altra, segno che la Vastnor era tanto debole quanto la Sonenclaire, almeno dal punto di vista del padre di quest'ultima.
Si asciugò le lacrime che le rigavano il viso, la frustrazione che prendeva il posto della rabbia: se non era stata Calamity Jane, allora chi? La cosa sicura era che lì non aveva più nulla da fare; lanciò un "Reparo" alla porta di casa della Mercenaria, dopodiché rinfoderò la bacchetta, non potendo fare altro per scusarsi ancora del proprio comportamento.
Si volse, dandole le spalle, ma dopo un paio di passi tornò a guardarla, senza più quella furia cieca negli occhi che l'aveva spinta ad un passo dal togliere la vita alla sua Rivale Scarlatta - forse ormai non più tale.

Uccidere a sangue freddo, senza dare all'altro né il tempo né la possibilità di difendersi non è da forti... è da vigliacchi, da deboli.
Se tuo padre non riesce ad essere felice di non avere una vile come figlia... allora è un problema suo.


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Messaggioda Sandyon » 19/01/2016, 12:16

Se non sei stata tu... allora chi è stato?
Perché mi sembra abbastanza chiaro che qualcuno voglia farti fuori, e che abbia usato me per farlo.


Se c'è una cosa che imparerai facendo il nostro lavoro... È che la concorrenza cerca sempre di eliminare le possibili o future spine nel fianco...
... Per il codice d'onore dei Mercenari, non ci possiamo uccidere a vicenda all'interno delle missioni, Rivali Scarlatti a parte, pur potendo morire per mano di chiunque altro non sia uno di noi... Quindi chi ha fatto tutto ciò sperava di spingerti a farmi fuori e togliersi un problema in quanto lui di mano sua non avrebbe potuto.


Janet faceva la Mercenaria attiva da molto più tempo, ecco perché era a conoscenza di determinate dinamiche che per Aryanne erano ancora oscure e complesse da automatizzare.
Sandyon non le aveva mai insegnato niente del genere credendo che la cosa migliore fosse che lei apprendesse determinate lezioni sul campo e non a voce da un maestro.
In quell'istante, prima di compiere l'estremo gesto e sporcarsi le mani di sangue innocente, la Vastnor era riuscita a fermarsi, cambiando radicalmente il percorso del suo destino.
Lanciò una magia di guarigione sulla ragazza in pessima condizioni, che per lo meno recuperò le energie adatte a poter parlare più velocemente e senza affanno.

... scusami.
Pensavo fossi stata tu, e l'unica cosa che volevo... era vendicarmi.


... Non mi sono neanche accorta che fossi nell'aria, un po' me lo merito.

Uccidere a sangue freddo, senza dare all'altro né il tempo né la possibilità di difendersi non è da forti... è da vigliacchi, da deboli.
Se tuo padre non riesce ad essere felice di non avere una vile come figlia... allora è un problema suo.


Facile parlare quando si ha un padre sempre vicino che ti segue e supporta.
Guardami... Io sono da sola, completamente abbandonata a me stessa: tutto ciò che ho conquistato l'ho fatto da sola e non hai idea quante volte abbia sperato che lui tornasse da me.
Ma ora non importa più... Ho fallito, ho perso e non sono bastati neanche tutti i trucchi del mondo per buttarti giù...


Una frase piuttosto criptica e strana da dire in quell'istante, una frase che faceva sorgere e nascere dubbi, domande, desiderio di spiegazioni.

Per tutto il periodo dell'allenamento ho assunto delle sostanze magiche di potenziamento muscolare e magico.
Volevo schiacciarti, distruggerti, farti passare la voglia di pensarti al mio livello, capace di confrontarti con me, eppure... Mi hai sconfitta lo stesso.
Se non avessi utilizzato quei mezzi sporchi sarei caduta decisamente prima e non faccio fatica ad ammetterlo... Inoltre, soltanto adesso capisco quanto sia stata decisiva la tattica di tuo padre.
Allora la presi in giro, reputandolo un pazzo, ma a posteriori ho compreso... Che la paura che ogni giorno fosse quello per combattere ti ha permesso di dare il 101% in ogni ora di allenamento.


Lei invece, conoscendo la data esatta, si era in alcune occasioni lasciata andare a riposi maggiori ed esercizi più leggeri, conscia anche del fatto che molto del lavoro lo stavano eseguendo le sostanze incamerate.

Non appena ci siamo incontrate sul ring e ti ho fissata negli occhi, ho capito che a differenza mia, tu ti sei sempre sottovalutata per dare sempre più del consentito dal tuo corpo.
Sembri sempre la stessa, apparentemente sei uguale alla nostra prima sfida... Ma non è così, sei incredibilmente più resistente, sei... Non saprei nemmeno come definirti... Forse... Un pezzo di Ferro.


Sorrise amaramente, con una mezza risata sarcastica e denigratrice di se stessa, deglutendo saliva e sangue mentre cercava di rimettersi in piedi, riuscendoci a fatica.

Promettimi solo una cosa Xena... Non farti ammazzare fino a quando non sarò capace di ridurti un deposito di lividi, sono stata chiara?
... E non fare come me, non pensare di essere capace da sola di saper gestire tutto: trovati un Gregario, un Alleato vero di cui fidarti e a cui affidare le tue spalle.
Se oggi ne avessi avuto uno, forse non mi saresti riuscita ad attaccare tanto facilmente e si può sempre abbassare la guardia ogni tanto.
... Beh, finite le lezioni da parte della pestata a morte... Va' pure e non pensare a me, mi rimetterò...


Si avvicinò alla porta della casa, aprendola lentamente, guardando dentro un attimo, per poi salutarla senza nemmeno voltarsi, bisognosa solo di buttarsi sul letto.

... Ci rivedremo... Ex Rivale Scarlatta...
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Messaggioda Aryanne » 19/01/2016, 15:21

Se c'è una cosa che imparerai facendo il nostro lavoro... È che la concorrenza cerca sempre di eliminare le possibili o future spine nel fianco...

Spiegati meglio.

... Per il codice d'onore dei Mercenari, non ci possiamo uccidere a vicenda all'interno delle missioni, Rivali Scarlatti a parte, pur potendo morire per mano di chiunque altro non sia uno di noi... Quindi chi ha fatto tutto ciò sperava di spingerti a farmi fuori e togliersi un problema in quanto lui di mano sua non avrebbe potuto.

Quindi sei la spina nel fianco di un altro Mercenario...

Lo era solo Calamity Jane? O lo erano entrambe? Se fosse stata l'altra a vincere, il Mercenario misterioso le avrebbe ammazzato qualcuno come aveva fatto con Aryanne, facendo poi passare quest'ultima per assassina?
Domande a cui la Vastnor non avrebbe, ovviamente, ottenuto alcuna risposta: tutto ciò che ora poteva fare era scusarsi un minimo con l'altra, castando un veloce incantesimo di guarigione; forse in altre circostanze avrebbe anche fatto di più, ma il ricordo del cadavere di Typhon non le permetteva altro. L'ultima cosa che si permise di dirle fu la sua personale idea sull'imbecillità del padre di lei, che pensava di poter stare accanto alla figlia solo se quest'ultima si fosse dimostrata tanto vile da uccidere qualcuno a sangue freddo.

Facile parlare quando si ha un padre sempre vicino che ti segue e supporta.
Guardami... Io sono da sola, completamente abbandonata a me stessa: tutto ciò che ho conquistato l'ho fatto da sola e non hai idea quante volte abbia sperato che lui tornasse da me.
Ma ora non importa più... Ho fallito, ho perso e non sono bastati neanche tutti i trucchi del mondo per buttarti giù...


... trucchi?

Per tutto il periodo dell'allenamento ho assunto delle sostanze magiche di potenziamento muscolare e magico.

Si era dopata: Calamity Jane si era drogata per tutti quei mesi, e questo significava che non solo Aryanne l'aveva sconfitta, ma era riuscita a farlo con tutto che la rivale si era potenziata illegalmente; Typhon sarebbe stato... molto fiero di lei.

Volevo schiacciarti, distruggerti, farti passare la voglia di pensarti al mio livello, capace di confrontarti con me, eppure... Mi hai sconfitta lo stesso.
Se non avessi utilizzato quei mezzi sporchi sarei caduta decisamente prima e non faccio fatica ad ammetterlo...


Aryanne ci avrebbe messo molta più difficoltà, invece, ad ammettere una cosa del genere, orgogliosa com'era, ma era anche vero che non avrebbe mai pensato di pomparsi artificialmente per vincere, il suo spirito Dragargento gliel'avrebbe impedito.

Inoltre, soltanto adesso capisco quanto sia stata decisiva la tattica di tuo padre.
Allora la presi in giro, reputandolo un pazzo, ma a posteriori ho compreso... Che la paura che ogni giorno fosse quello per combattere ti ha permesso di dare il 101% in ogni ora di allenamento.


La paura non è una debolezza, anche se ci ho messo tanto a capirlo... se la si sa sfruttare a dovere può diventare la tua arma più forte.

E l'illuminazione, maturata nel corso degli anni, era esplosa proprio in quella fredda terra che rispondeva al nome di Russia, grazie all'intervento di una provvidenziale Eufemia Longarno.

Non appena ci siamo incontrate sul ring e ti ho fissata negli occhi, ho capito che a differenza mia, tu ti sei sempre sottovalutata per dare sempre più del consentito dal tuo corpo.
Sembri sempre la stessa, apparentemente sei uguale alla nostra prima sfida... Ma non è così, sei incredibilmente più resistente, sei... Non saprei nemmeno come definirti... Forse... Un pezzo di Ferro.


Già... metafora calzante. - mormorò la Vastnor, con uno sbuffo leggermente ironico.

Promettimi solo una cosa Xena...

E sarebbe?

Non farti ammazzare fino a quando non sarò capace di ridurti un deposito di lividi, sono stata chiara?

... promesso.

... E non fare come me, non pensare di essere capace da sola di saper gestire tutto: trovati un Gregario, un Alleato vero di cui fidarti e a cui affidare le tue spalle.
Se oggi ne avessi avuto uno, forse non mi saresti riuscita ad attaccare tanto facilmente e si può sempre abbassare la guardia ogni tanto.


Non preoccuparti, ci sto già lavorando.

... Beh, finite le lezioni da parte della pestata a morte... Va' pure e non pensare a me, mi rimetterò...

Ne sono certa.
Sei tosta... e non hai bisogno di trucchi o scorciatoie per dimostrarlo.


Probabilmente, senza drogarsi, si sarebbe allenata molto più duramente nel timore di non essere abbastanza forte da schiacciare la propria avversaria, e chissà,magari l'esito sarebbe persino stato diverso; aveva scelto la via più facile, che però si era rivelata anche la più fallimentare; era proprio vero che sangue, sudore e lacrime alla fine ripagavano sempre.

... Ci rivedremo... Ex Rivale Scarlatta...

Ehi, Calamity Jane... - la richiamò solo un ultimo istante, Aryanne, pensando che probabilmente lei, di consigli per la mora, ne aveva solo uno - ... mio padre non è stato sempre tale. Quando l'ho conosciuto, quando abbiamo cominciato ad allenarci insieme, né io né lui sapevamo quale rapporto ci legasse... è stato il mio Mentore, la mia Guida, colui che ha sempre creduto in me e mi ha spronata, mi ha guidata, anche se non ero nulla per lui.

Non una consanguinea, non un'amica o figlia di un amico, nulla, solo una studentessa testarda ed immatura che, per una assurda scommessa, aveva deciso di farsi allenare da Sandyon, allora il suo professore di Difesa.

Sei abbandonata a te stessa per tua scelta, ma puoi cambiare: io mi troverò un Gregario, un alleato, ma tu... trovati una Guida che creda in te come tuo padre non ha mai fatto, qualcuno da cui imparare e con cui metterti costantemente alla prova.
Fidati delle mie parole... ne vale la pena.


E visto che quella era l'unica perla di saggezza che valesse la pena pronunciare, Aryanne le fece un cenno col capo e si smaterializzò lontano da casa sua, da quella città, da quella nazione: non aveva motivo di perdere altro tempo, non ora che doveva scoprire chi avesse osato uccidere Typhon... ma prima di trovarlo, prima di piangere la sua morte - cosa che ancora non aveva fatto, temendo che se si fosse lasciata andare sarebbe finita in pezzi - c'era una persona che doveva rassicurare...

[Baita Vastnor - Newcastle - 29 Agosto 2111 - ore 15.36]


Papà?
... non l'ho uccisa, tranquillo, non l'avrei mai fatto...
Ma so che non è stata lei ad ammazzare Typhon... e tu devi aiutarmi a scoprire chi sia stato.
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