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Messaggioda Lucas » 14/09/2012, 14:40

Avevo undici anni e quella era la mia prima estate da studentessa.
L’esperienza a Durmstrang era stata esaltante… era tutto così nuovo, così diverso, e mi aveva lasciato un sacco di curiosità prettamente infantili.


Prima del grande scontro tra le scuole, è vero...
Oh, grazie.


Mormorò Lucas, che quasi mai ricordava la differenza d'età tra loro per quanto questa fosse sempre presente e si manifestasse proprio in momenti come quello, quando lei dimostrava di aver frequentato la scuola di magia di Durmstrang prima che quest'ultima diventasse solo un vago ricordo. Prese la tazza che Tisifone gli stava porgendo e le fece un piccolo sorriso d'incoraggiamento, come a volerla spronare nel suo racconto, o meglio nella parte più difficile di esso.

Purtroppo solo thè verde alla vaniglia…
Sai all’epoca Durmstrang non prevedeva per gli studenti le uscite settimanali in un villaggio magico vicino, come a Hogwarts, perché venivano considerati delle inutili distrazioni nell’educazione magica dei ragazzi. Però nei mesi di maggio e giugno gli studenti migliori venivano premiati con una gita di due giorni in un villaggio balneare vicino Varna. Immagina un po’ come questo villaggio poteva apparire agli occhi di una ragazzina che non era mai messo il naso fuori dal villaggio in cui era cresciuta.


Doveva essere quasi un miraggio per te, un luogo esotico e sconosciuto con chissà quante meraviglie tutte da scoprire.

Commentò il docente di Trasfigurazione, bevendo un sorso di thé caldo mentre ancora s'immaginava la piccola Tisifone circondata dalla sua famiglia, quando ancora era felice e tutto andava bene per loro.

In pratica non appena misi piede a casa iniziai ad assillare i miei genitori affinchè mi portassero a visitare quel villaggio.
Così il 25 luglio del 2080 partimmo alla volta di Varna e il giorno successivo i miei genitori vennero uccisi in un’imboscata.
E io non ho fatto nulla per impedirlo.


Lasciando per un momento da parte la tazza col thé caldo dentro, la mano di Lucas si avvicinò lentamente a quella di Tisifone che stava stringendo con forza il coltello, invitandola a lasciar andare l'oggetto prima di farsi male.

Tissy...

La chiamò dolcemente, per riportarla ancora una volta alla realtà, al presente dove lei era viva, adulta, e soprattutto era lì con lui.
Le posò con delicatezza una mano sul viso, premendo appena in un invito silenzioso a voltarsi verso il compagno per poterlo guardare negli occhi.

So che probabilmente te l'hanno già detto tanti e tante volte, ma voglio ripetertelo...
Tu non potevi fare nulla, Tisifone. Avevi solo 11 anni, eri una bambina innocente che mai si sarebbe potuta aspettare una cosa del genere. Non avresti potuto fare nulla perché non lo sapevi, ed anche sapendolo non è detto che le cose sarebbero andate diversamente.
Ti prego, non darti colpe che non hai, non sentirti sbagliata per qualcosa che non hai potuto controllare.


Un piccolo sospiro, poi un bacio sulla fronte appena accennato, con estrema dolcezza.

Non è dipeso da te, amore mio.
Non è stata colpa tua.
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Messaggioda Tisifone » 14/09/2012, 18:32

Prima del grande scontro tra le scuole, è vero...

Tisifone annuì seria a quel commento che aggiungeva, tra le altre cose che le vorticavano in mente, un ulteriore pensiero negativo e cioè la differenza di età tra lei e Lucas. Quanti anni poteva avere il suo compagno quando il suo mondo fu totalmente stravolto? Tre, quattro? Non sapeva dirlo con esattezza perché preferiva ignorare del tutto l’argomento “differenza di età” ma questo non le impedì di sentirsi tremenda vecchia, lugubre e pesante.

Oh, grazie.

Un sorriso mesto che però Lucas non vide, visto che stava seduto alle sue spalle, comparve sul viso della donna mentre gli porgeva la tazza con del thè. La paura di aver sbagliato a portare con sé l’ex Tassorosso diventava sempre più concreta, alimentata dalle parole subdole che Demetri le aveva inviato via gufo, prima che prendesse la decisione drastica di dar fuoco a qualunque cosa, animata o inanimata, recasse con sé notizie dei suoi padrini.

Milaya perché reagire in questo modo insensato? Vuoi giocare con il ragazzino? Bene divertiti pure.
Quando la novità di sarà venuta a noia tornerai lucida e converrai con noi che è stata solo una sbandata momentanea.


Forse la maggior parte delle persone vi avrebbe letto una sorta di benedizione da parte dell’ex Serpeverde per quel rapporto che però, ai suoi occhi, mancava di serietà. Conoscendo perfettamente Demetri e la sua mente contorta, invece, Tisifone sapeva perfettamente che quello non era altro che un avvertimento: Lucas era troppo giovane per potersi impegnare seriamente con una persona matura come lei che, automaticamente, andava ad assumere il ruolo, all’interno di quella pseudo coppia, di un giocattolo che sarebbe stato buttato via alla prima occasione.
Scosse leggermente la testa, accentuando la carezza sul braccio del ragazzo, come se volesse ricordare a se stessa che lui era lì, con lei e per lei e che nemmeno un lamento o un guizzo di irritazione era trapelato da lui fino a quel momento. Così, attaccandosi a quello che sembrava essere un piccolo sorriso d'incoraggiamento da parte dell’altro, Tisifone continuò il suo racconto.

Doveva essere quasi un miraggio per te, un luogo esotico e sconosciuto con chissà quante meraviglie tutte da scoprire.

Esatto.

Mormorò, soffiando sulla propria tazza ma senza portarla alle labbra. Non riusciva a stare ferma neanche un secondo, nemmeno per bere un sorso di thè, così ripose la tazza sul tavolino e provò a preparare i blini. Aveva bisogno di distrarsi in qualche modo mentre raccontava la parte più difficile anche se impugnare un coltello non si era rivelato essere il modo migliore, vista la forza con cui ne stava stringendo l’impugnatura.

Tissy...

Di nuovo quella voce calda e accogliente, che sapeva di casa e rifugio più di qualsiasi altra cosa avesse mai sentito nella sua vita, dopo le voci dei genitori e dei padrini, ovviamente. Sbattè un paio di volte le palpebre, fissando la mano di lui sulla propria con intensità, come se fosse qualcosa di simile a un alieno babbano.

Sono un disastro.

Mormorò, rendendosi conto che si era assentata di nuovo e che, in più, aveva corso il rischio di ferire se stessa, o peggio, Lucas. La tentazione di immergersi di nuovo nella vasca per sottrarsi alla vergogna fu forte e l’avrebbe anche fatto se il collega non le avesse posato una mano sui viso, costringendola a voltarsi verso di lui e guardarlo negli occhi.

So che probabilmente te l'hanno già detto tanti e tante volte, ma voglio ripetertelo...
Tu non potevi fare nulla, Tisifone. Avevi solo 11 anni, eri una bambina innocente che mai si sarebbe potuta aspettare una cosa del genere. Non avresti potuto fare nulla perché non lo sapevi, ed anche sapendolo non è detto che le cose sarebbero andate diversamente.
Ti prego, non darti colpe che non hai, non sentirti sbagliata per qualcosa che non hai potuto controllare.


Scosse la testa con veemenza, grosse gocce d’acqua che vennero schizzate dappertutto, probabilmente anche addosso al ragazzo. A livello inconscio sapeva che aveva ragione, ma così, a pelle, l’unica cosa che riusciva a pensare era che anche lui, come tutti gli altri, volesse solo darle una sorta di contentino per permetterle di andare avanti. Ma lei era riuscita ad andare avanti lo stesso, relegando il suo senso di colpa in fondo al cuore, da cui emergeva solo in quella settimana. Ormai infatti Lucas doveva essersi fatto un’idea del motivo per cui erano lì quel 25 di luglio.

Non ho potuto fare nulla perché mio padre non si è fidato di me – e come biasimarlo visto che aveva solo 11 anni? – e mi ha fatto bere del Distillato di Morte Vivente. Quando mi sono ripresa mi trovavo sotto i corpi senza vita dei miei genitori, impregnata del loro sangue.

E come abbia fatto a non impazzire dopo è solo merito di Demetri e Asher e dell’amore incondizionato che le avevano dato e a una dosa massiccia di zenzero e cannella.

Non è dipeso da te, amore mio.
Non è stata colpa tua.


Lo so che non li ho uccisi io però è come se lo avessi fatto – disse la Divinante, il naso arricciato in maniera infantile per quel tenero bacio ricevuto e un dito posato sulle labbra del compagno come a volergli impedirle di interromperla. – Pensaci… se non avessi insistito per andare al villaggio non si sarebbero trovati scoperti in un terreno sconosciuto, se non avessi urlato ai quattro venti che saremmo partiti per Varna nessuno avrebbe saputo che saremmo andati lì e non avrebbero potuto organizzare l’imboscata, se non fossi quella che sono non sarebbero morti per tentare di impedire che mi rapissero…

Aveva illustrato i motivi per cui era colpa sua in maniera lucida e pacata, andando a ritroso nel tempo, per così dire, azzardando, con l’ultima frase, a condividere con il ragazzo un’idea che le era venuta negli ultimi anni e cioè che dipendesse da quello che era, anche se non sapeva esattamente cosa fosse, il motivo per cui qualcuno aveva provato a rapirla tanti anni prima.

In ogni caso convivo benissimo con questa mia colpa – continuò, dopo aver dato un bacio sul dorso della mano del ragazzo e aver ripreso a preparare i blini. Purtroppo per Lucas, la scelta di parole usate lasciava ben intendere che difficilmente Tisifone si sarebbe convinta del contrario – durante l’anno. E’ solo questa settimana che ho un po’ di problemi ed è per questo che mi vengo a rifugiare qui.

Di nuovo padrona di sé, Tisifone terminò di preparare lo spuntino.

Quale preferisci? – chiese indicando un blini con burro e marmellata e l’altro con burro e salmone. Una volta che il ragazzo ebbe espresso una preferenza, Tisifone avrebbe preso con le dite un pezzettino del cibo indicato e glielo avrebbe avvicinato alle labbra con il chiaro intento di imboccarlo – L’unica cosa che mi spiace è averti trascinato in questo inferno personale con me.

La voce era di nuovo calma, tranquilla, con quella sfumatura di dolcezza che usava solo con il suo ragazzo che probabilmente avrebbe faticato un po’ ad abituarsi a quella sua capacità di cambiare umore tanto repentinamente.
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Messaggioda Lucas » 15/09/2012, 14:25

Non ho potuto fare nulla perché mio padre non si è fidato di me e mi ha fatto bere del Distillato di Morte Vivente. Quando mi sono ripresa mi trovavo sotto i corpi senza vita dei miei genitori, impregnata del loro sangue.

Avresti preferito morire con loro?

Lucas non poteva immaginare che una persona fosse davvero... infelice nell'essere viva, nel potersi costruire un futuro e magari perché no, anche vendicare la morte delle persone care. Ma forse, di fronte ai corpi senza vita di coloro che hai amato ti viene da pensarla in modo molto diverso.

Lo so che non li ho uccisi io però è come se lo avessi fatto.
Pensaci… se non avessi insistito per andare al villaggio non si sarebbero trovati scoperti in un terreno sconosciuto, se non avessi urlato ai quattro venti che saremmo partiti per Varna nessuno avrebbe saputo che saremmo andati lì e non avrebbero potuto organizzare l’imboscata, se non fossi quella che sono non sarebbero morti per tentare di impedire che mi rapissero…


E se fossero usciti un'altra volta anche senza di te, e fossero stati attaccati?
E se un terremoto avesse improvvisamente colpito il villaggio dove vivevate?
E se ci fosse stato un doppiogiochista tra gli amici dei tuoi genitori?
... quello che voglio dire, Tissy, è che non puoi dare per scontato che sia colpa tua per tutta una serie di "se".


Non pensava certo di farle cambiare idea, non era così stupido o ingenuo... ma chissà che le sue parole non potessero aiutarla a vedere le cose da una prospettiva diversa: poteva essere testarda e ferma sulle sue posizioni, ma questo non implicava il non poter ragionare su punti di vista diversi dai suoi.

In ogni caso convivo benissimo con questa mia colpa durante l’anno. E’ solo questa settimana che ho un po’ di problemi ed è per questo che mi vengo a rifugiare qui.

Sospirò appena ma non disse altro, lasciando che si occupasse dello spuntino che avrebbero consumato insieme al thé: se non altro adesso sapeva cosa fosse successo alla famiglia di lei, un nuovo tassello del passato della compagnia era andato al proprio posto.

Quale preferisci?
L’unica cosa che mi spiace è averti trascinato in questo inferno personale con me.


Uhm... burro e marmellata.

Rispose Lucas dopo un secondo di riflessione, un piccolo sorriso sghembo sulle labbra mentre si lasciava imboccare da lei, catturandole per un momento le dita tra le labbra e succhiandole appena in un gesto intimo e malizioso, prima di scuotere leggermente il capo e cercare la bocca di Tisifone per assaggiarla un momento.

Io sono contento, invece.
Voglio essere presente in ogni momento della tua vita.
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Messaggioda Tisifone » 15/09/2012, 22:32

Avresti preferito morire con loro?

Poteva sembrare una domanda banale, oziosa, buttata lì giusto per non far prolungare troppo il silenzio che era calato tra loro, una di quelle che non necessitavano di risposta. Tisifone invece era certa che Lucas non parlasse mai solo per il “gusto” di parlare, perché si sentiva in dovere di farlo, quindi prolungò il proprio silenzio in modo da formulare una risposta esaustiva e completa da dare al proprio compagno.

Morire con loro? – ripetè quindi con aria riflessiva, immergendo una mano nell’acqua per disegnare dei cerchi, cosa che a volte faceva con una piuma e una pergamena, sfiorando in quel modo la gamba nuda del compagno. Un piccolo fremito le corse lungo la spina dorsale, ricordandole che si trovavano nudi immersi in una vasca d’acqua calda, peccato però che non ne potevano approfittare, non in quel momento in ogni caso. – Quando ho riaperto gli occhi credevo di esserlo. Il silenzio della radura, la luce lunare che filtrava dai corpi dei miei genitori… Richiusi gli occhi in attesa che il mio spirito si decidesse a raggiungere quello dei miei genitori. – sbuffò ironica, sentendosi ridicola mentre raccontava quel piccolo dettaglio che non conosceva nessuno, neanche i suoi padrini. – Nei primi mesi, quando mi sono trovata a vivere in un paese che non conoscevo, con persone che non conoscevo, studiare in una scuola che mi avevano insegnato a odiare, circondata da una lingua che conoscevo ma che non sopportavo…bè diciamo che si, ci sono stati un sacco di momenti in cui avrei preferito essere morta.

Sospirò. Anzi, più che un sospiro fu come essersi liberata da un piccolo peso che gravava sulla sua anima. Non si avvicinava mai abbastanza a qualcuno da riuscire a parlare liberamente di sé, e, condizionata dai suoi padrini, non parlava mai, in nessun caso dei propri genitori o di quello che era accaduto in Bulgaria. Ma sentiva che si poteva fidare di Lucas, aveva bisogno di crederlo, al di là di quello che le diceva il suo cuore, o meglio proprio per quello.

Ma poi le cose sono cambiate, i miei padrini si dimostrarono pazienti e affettuosi, sempre presenti per ogni piccola mia richiesta, - una leggera inflessione nel tono della voce, velata di tristezza al ricordo che adesso i loro rapporti non erano più idilliaci come allora - io mi sono abituata a Hogwarts e soprattutto mi sono resa conto che non era quello avrebbero voluto i miei genitori. Non sono morti per vedermi sprecare la mia vita…bè forse non vorrebbero neanche che la impiegassi per scoprire chi li ha uccisi e vendicarli… ma come si dice, non si può avere tutto… né dalla vita né dalla morte.

Un veloce scrollo di spalle e un’ulteriore confessione: la vendetta era lo scopo principale della sua vita a cui non avrebbe rinunciato facilmente. Solitamente Tisifone era una persona di poche parole, quella mattina, invece, sembrava che qualcosa dentro di lei si fosse spezzata e avesse aperto una sorta di diga da cui usciva un fiume in piena, che Lucas decise di contrastare non con il silenzio ma ribattendo punto per punto.

E se fossero usciti un'altra volta anche senza di te, e fossero stati attaccati?
E se un terremoto avesse improvvisamente colpito il villaggio dove vivevate?
E se ci fosse stato un doppiogiochista tra gli amici dei tuoi genitori?
... quello che voglio dire, Tissy, è che non puoi dare per scontato che sia colpa tua per tutta una serie di "se".


Rimase in silenzio, il capo leggermente inclinato sul tavolino avanti a loro, per preparare lo spuntino, mentre ascoltava con attenzione quello che il compagno le diceva. Sapeva, almeno a livello inconscio, che aveva ragione lui. Che non c’erano presupposti logici per incolpare se stessa di quello che era accaduto, che se era “destino” sarebbero stati uccisi lo stesso, forse in un'altra occasione. Forse i bulgari si erano sbagliati, forse non erano morti per proteggere lei, forse era stata una semplice rapina. Tutti forse logici, ma che non riusciva ad accettare interamente. Per quanto paradossale potesse sembrare, Tisifone aveva bisogno di credere che fosse colpa sua per poter alimentare il suo desiderio di vendetta.
Finì di preparare i blini in silenzio, riflettendo su quello che si erano detti fino a quel momento, per poi far scegliere all’ex Tassorosso cosa mangiare.

Uhm... burro e marmellata.

Tisifone tagliò con il coltello un pezzo di blini con la marmellata e, attenta a non far cadere nulla nella vasca, si voltò per imboccare il ragazzo. Il contatto della bocca di lui con le sue dite la fece rabbrividire di piacere e un ghigno di lussuria le si dipinse in volto mentre osservava, con sguardo malizioso, le proprie dite sparire tra le sue labbra. Quando lui reclamò la sua bocca, la Divinante gliela offrì ruotando il corpo il più possibile, sfiorando il torace di lui con il proprio petto, la sua eccitazione palesata dalla consistenza delle protuberanze dei propri seni. Il bacio fu intenso ma veloce, troppo veloce per la carica di desiderio che si stava accumulando dentro di lei. Subito dopo Tisifone si scusò con il ragazzo per averlo coinvolto in quella piccola avventura.

Io sono contento, invece.
Voglio essere presente in ogni momento della tua vita.


Bè di sicuro sono contenta che tu sia qui… - le mani che si immergono nell’acqua ad accarezzare la vita del ragazzo per poi salire sulla schiena in un lento massaggio – con me… - e le mani gli accarezzarono le spalle per poi riscendere sul petto, soffermandosi delicatamente sui suoi capezzoli – adesso.

L’ultima parola la sussurrò sulle labbra di Lucas, prima di impossessarsene in maniera decisa, quasi violenta. Desiderio, passione, stress, nervosismo, bisogno di sentirsi viva. Questo e altre cose traspariva da quel bacio, che si sperava non avrebbe offeso la sensibilità di Lucas.

Abbiamo un po’ di tempo prima di uscire… - disse non appena le loro labbra si staccarono per la necessità di respirare - … fammi ricordare che sono viva… per favore.

Lo pregò, posando la fronte sulla sua spalla, mostrandosi indifesa e vulnerabile esattamente come si sentiva.
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Messaggioda Lucas » 17/09/2012, 12:36

Morire con loro?

Lucas attese una risposta da lei, sicuro che Tisifone gliel'avrebbe data, trattenendo il fiato quando sentì le sue dita sfiorargli la gamba: era pur sempre un uomo, e lei era una donna - una bellissima donna - nuda e vicinissima a lui... chiedergli di non avere alcuna reazione era davvero troppo, ma poteva se non altro cercare di non farla notare in modo eccessivo così da permettere alla compagna di continuare in quella che sembrava essere una riflessione vera e propria.

Quando ho riaperto gli occhi credevo di esserlo. Il silenzio della radura, la luce lunare che filtrava dai corpi dei miei genitori… Richiusi gli occhi in attesa che il mio spirito si decidesse a raggiungere quello dei miei genitori.
Nei primi mesi, quando mi sono trovata a vivere in un paese che non conoscevo, con persone che non conoscevo, studiare in una scuola che mi avevano insegnato a odiare, circondata da una lingua che conoscevo ma che non sopportavo…bè diciamo che si, ci sono stati un sacco di momenti in cui avrei preferito essere morta.


Ti avevano insegnato ad odiare Hogwarts? - ripeté Lucas, aggrottando appena la fronte - Per la questione della lotta europea tra le scuole e la sua vittoria?

Sapeva che Beauxbatons e Durmstrang non erano state molto soddisfatte della sconfitta, ma non pensava davvero che potessero instillare nei loro studenti l'odio per l'Accademia inglese.
Comunque, Tisifone non aveva finito di parlare e per questo l'uomo rimase subito dopo nuovamente in silenzio ad ascoltarla.

Ma poi le cose sono cambiate, i miei padrini si dimostrarono pazienti e affettuosi, sempre presenti per ogni piccola mia richiesta, io mi sono abituata a Hogwarts e soprattutto mi sono resa conto che non era quello avrebbero voluto i miei genitori. Non sono morti per vedermi sprecare la mia vita…bè forse non vorrebbero neanche che la impiegassi per scoprire chi li ha uccisi e vendicarli… ma come si dice, non si può avere tutto… né dalla vita né dalla morte.

Vedrai che lentamente tutto tornerà come prima - mormorò Lucas al suo orecchio, avendo ben percepito il velo di tristezza nella sua voce - Devi solo dare loro il tempo di abituarsi a me. Hanno paura, è normale, temono tu possa nuovamente soffrire. Ma il tempo e la mia presenza dimostreranno che ho intenzioni serie, con te.

No, le battute di Asher non l'avevano minimamente scalfito e probabilmente nemmeno quelle più velenose e pungenti di Demetri sarebbero state in grado di farlo: Lucas credeva davvero in quella storia, non gli importava nulla del passato di Tisifone, del suo carattere a volte un po' paranoico - e allora? Lui non era di certo perfetto - né tantomeno della loro differenza d'età, comunque sopperibile dall'approccio maturo di lui e dall'apertura mentale di lei, perciò non si preoccupava di dover convincere sul momento i padrini di Tissy della sua buona fede. Le prove migliori sarebbero state fornite dal primo vero sostenitore della verità: il tempo.

Bè di sicuro sono contenta che tu sia qui… con me… adesso.

Quelle belle riflessioni vennero spazzate via in circa mezzo secondo dalle parole e dalle carezze di Tisifone, che con quel bacio finale dato in modo quasi doloroso gli fece perdere qualsiasi briciola di lucidità rimastagli, facendolo focalizzare solo su tre punti fondamentali:

1. Lui e lei
2. Soli
3. Nudi

Che altro si sarebbe potuto aggiungere a quell'insieme di per sé già perfetto?

Abbiamo un po’ di tempo prima di uscire… fammi ricordare che sono viva… per favore.

Sì, forse quella richiesta di Tisifone era l'unica cosa che si poteva aggiungere, quella che i babbani chiamavano "la ciliegina sulla torta": ora, Lucas sapeva bene che ci sarebbero stati tanti modi dolci e cavallereschi per soddisfare la sua preghiera, ad esempio prendere a coccolarla ed accarezzarla per tutto il tempo, fino a che lei magari non si fosse addormentata, ma (s)fortunatamente per lei anche lui, come uomo, aveva le sue esigenze... ed in quello specifico momento la sua più grande esigenza era Tisifone Samyliak.

Chiudi gli occhi...

Le sussurrò all'orecchio con voce bassa, roca e virile, mentre le mani si posavano sui suoi fianchi e risalivano, decise e tentatrici, fino ai suoi seni, che vennero stretti all'improvviso, con forza, i polpastrelli dei pollici che strofinavano sulle sue gemme più dure ed invitanti.
Ma l'uomo non aveva finito, no, perché subito dopo fece pressione sul suo bacino con le gambe per farla alzare leggermente dalla superficie dell'acqua che la ricopriva tutta e, poco più tardi, sprofondare dentro di lei così da poterla riempire tutta, da farle sentire con le scariche elettriche che, si sperava, le pervadevano tutto il corpo che sì, era viva eccome.

Ti amo...

Mormorò ancora al suo orecchio, sperando che lei voltasse il capo per trovare la sua bocca ed assaporarla con la propria, far giocare le lingue gemelle in un coro di gemiti, mentre prendeva a muoversi lento dentro di lei e quelle mani possessive non smettevano di stringerle i seni.
Oh sì, l'avrebbe fatta sentire viva per molto, molto tempo.
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Messaggioda Tisifone » 18/09/2012, 10:43

Ti avevano insegnato ad odiare Hogwarts? Per la questione della lotta europea tra le scuole e la sua vittoria?

Un sorriso dolce e comprensivo comparve sul viso di Tisifone a quella domanda che, ai suoi occhi, portava in sè l'essenza di Lucas, di una persona cioè che tendenzialmente vedeva sempre il buono delle persone e il lato positivo delle cose, l'unico tratto prettamente Tassorosso del suo carattere che la donna aveva avuto modo di vedere, almeno fino a quel momento.

Non era una semplice lotta... - rispose quindi, posando una mano delicatamente sulla sua guancia e dandogli un bacio a fior di labbra - Era una vera e propria guerra per la sopravvivenza, o almeno è così che l'abbiamo vissuta noi...

E considerato che dopo la fine della lotta le due scuole sconfitte erano state chiuse e i rispettivi studenti "costretti" a trasferirsi a Hogwarts quella visione non era poi assurda come potesse sembrare.

Era come se l'intero programma scolastico fosse stato redatto in un'ottica anti - Hogwarts. Il Professore di Difesa usava manichini con le divise delle quattro casate per far esercitare i ragazzi negli incantesimi di attacco, il Professore di Storia che raccontava del primo Torneo Tremaghi per mettere in evidenza come da sempre la scuola inglese fosse solita ricorrere a mezzi non troppo legali per assicurarsi la vittoria, perfino la Professoressa di Divinazione era solita associare a Hogwarts il Gramo e qualsiasi altro simbolo nefasto.

A distanza di anni, tutta quella campagna denigratoria della scuola inglese da parte dell'intero corpo insegnanti bulgaro sembrava ridicolo nonchè assurdo, ma spiegava un sacco di cose, primo tra tutti gli episodi di intolleranza e razzismo, anche gravi, che si erano verificati i primi anni dopo la fusione tra le tre scuole. Probabilmente più di un Professore aveva tirato un sospiro di sollievo quando l'ultimo studente "migrato" aveva conseguito i suoi M.A.G.O.
La passeggiata nei viali dei ricordi di Tisifone però aveva riaperto una ferita molto recente e cioè la lite furibonda con i suoi padrini, terminata con la sua " fuga da casa" e non ancora risolta.

Vedrai che lentamente tutto tornerà come prima. Devi solo dare loro il tempo di abituarsi a me. Hanno paura, è normale, temono tu possa nuovamente soffrire. Ma il tempo e la mia presenza dimostreranno che ho intenzioni serie, con te.

Intenzioni serie... Quella parola riecheggiò nella sua mente, spazzando via i commenti sarcastici di Demetri e inondandole il cuore di speranza, fiducia nonchè di amore. Doveva essere sicura di lui come lo era di se stessa, non permettere alle insinuazioni maligne dei suoi padrini di scalfire quella sua sicurezza. "Ricopri il tuo cuore con un velo di plastica e fa che tutto vi scivoli sopra con facilità..." Era questo che le avevano insegnato per difendersi dagli attacchi dei compagni di scuola, era arrivato il momento di rivoltare contro i suoi padrini i loro stessi insegnamenti attendendo che il tempo, come aveva appena detto Lucas, dimostrasse loro quanto si sbagliavano. Quella decisione interiore la rese battagliera, scansando per un attimo timori e brutti ricordi, e sopratutto facendole prendere coscienza del fatto che era da sola immersa in una vasca d'acqua calda con il proprio compagno. Il desiderio che provava per lui mescolato al bisogno di sentirsi viva e amata esplose in lei, rendendola provocante e sensuale, forse anche un po' contraddittoria vista la preghiera che seguì al bacio irruento con cui si era cibata delle labbra di Lucas con un bacio irruento.


Chiudi gli occhi...

Un brivido di anticipazione le corse lungo la spina dorsale seguito da una morsa al basso ventre quando la voce, roca e eccitata del ragazzo si infranse sulla pelle sensibile del suo orecchio. Lentamente le palpebre si abbassarono, celandole la vista di quel viso perfetto, di quegli occhi così espressivi che l'avevano fatta innamorare. Un sospiro le sfuggi dalle labbra avvertendo il leggero tocco sui suoni seni per trasformarsi subito in un gemito di piacere non appena la presa si fece più salda e le sue dita andavano ad alimentare il suo desiderio, rendendo le sue gemme sempre più ricettive fino a quando la frizione diventava quasi dolorosa e per questo più erotica. Le sue mani si immersero nell'acqua e iniziarono a scorrere su e giù lungo le gambe di Lucas, stringendo e graffiando il suo interno cosce ogni volta che il suo tocco la faceva sussultare dal piacere. Un piccolo sbuffo di frustrazione riecheggiò nell'aria quando Tisifone si accorse che la vasca era troppo piccola per permetterle di ricambiare quel genere di attenzioni, andando a stuzzicare la virilità del suo compagno, costringendola a limitarsi a un lento strofinarsi contro il suo inguine.

Ahhhh

Un unica sillaba di piacere e liberazione riecheggiò nella stanza vuota, gli occhi, velati dal piacere, si aprirono di scatto e un sorriso di soddisfazione le increspò le labbra, mentre il corpo veniva scosso da scariche di piacere. Avvertire Lucas, il suo corpo, la sua anima, il suo amore ovunque intorno a lei, dentro di lei, la faceva sentire viva certo ma nello stesso tempo in paradiso.

Ti amo...

Anch'io ti amo...

Gli rispose, reclinando la testa sulla sua spalle e voltandola in modo da poter rendere completa e assoluta quell'unione già di per sè perfetta con un bacio umido, possessivo e sensuale, la schiena inarcata all'indietro per andare incontro alle mani di lui e assecondare i suoi movimenti, resi ancora più erotici dall'acqua che lambiva i loro corpi.

HOT POST


[ Sempre Venerdì - alcune ore più tardi - Nella dacia russa]


Su pigrone in piedi...

Con voce leggera e canzonatoria, Tisifone pungolò il compagno cercando di fargli il solletico per spingerlo ad alzarsi. Si sentiva molto meglio rispetto a quando erano arrivati alla dacia ed era tutto merito di Lucas e del suo personale metodo di Oblivazione, basato essenzialmente sul seppellire ansie, timori e malinconia sotto tonnellate di amore e passione. Con un leggero sorriso sulle labbra, gli diede un bacio sulla spalla nuda e, dando il buon esempio, si alzò dal letto e, con gesti lenti e misurati, raccolse per la stanza gli indumenti, offrendo al proprio compagno lo spettacolo del proprio corpo nudo. Si sentiva totalmente appagata e soddisfatta, sia nell'anima che nel corpo, nutrito di amore e di cibo, considerato che avevano trovato anche il tempo di terminare lo spuntino che aveva preparato, stando comodamente sdraiati sul letto.
Una volta rivestita, si avvicinò allo specchio per nascondere, a malincuore, i segni delle ore passate e ripristinare l'incantesimo di camuffamento. In un attimo i suoi lunghi capelli neri divennero un caschetto disordinato castano chiaro, simile a quello degli occhi che andava a sostituire il naturale blu notte.

Pronto?

Chiese subito dopo, avvicinandosi al compagno per abbracciarlo e smaterializzarsi così insieme, la voce seria ma presente, malinconica certo ma anche in un certo qual modo serena.
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Messaggioda Lucas » 19/09/2012, 13:08

Non era una semplice lotta...
Era una vera e propria guerra per la sopravvivenza, o almeno è così che l'abbiamo vissuta noi...


Non avrebbero dovuto coinvolgere in quel modo gli studenti... - mormorò Lucas, baciandole distrattamente il capo perché concentrato su quei pensieri: non aveva vissuto la lotta tra le tre scuola europee, certo, ma con un po' d'immaginazione non faceva affatto fatica ad immaginarsela - Va bene difendere la propria scuola, va bene voler cercare di vincere, ma convincere gli studenti che fosse una guerra, questo è sbagliato. Eravate ancora dei ragazzi in fondo...

Aggiunse scuotendo appena il capo: lui certe cose proprio non le concepiva, come non concepiva ora la rivalità tra la scuola inglese, quella americana e quella giapponese; a che pro darsi battaglia per decidere quale fosse la migliore? Perché non potevano essere tutte e tre allo stesso livello?
Sospirò appena mentre si concentrava sulle parole di Tisifone, che ancora non aveva finito di raccontare quei ricordi del suo passato, di quando ancora era una studentessa di Durmstrang a tutti gli effetti.

Era come se l'intero programma scolastico fosse stato redatto in un'ottica anti - Hogwarts. Il Professore di Difesa usava manichini con le divise delle quattro casate per far esercitare i ragazzi negli incantesimi di attacco, il Professore di Storia che raccontava del primo Torneo Tremaghi per mettere in evidenza come da sempre la scuola inglese fosse solita ricorrere a mezzi non troppo legali per assicurarsi la vittoria, perfino la Professoressa di Divinazione era solita associare a Hogwarts il Gramo e qualsiasi altro simbolo nefasto.

Tsk, figuriamoci... - sbottò il giovane uomo, con aria sarcastica - Ci mancava solo organizzare qualche attentato terroristico nei confronti di Hogwarts in piena notte e poi non saremmo stati così diversi dai babbani che in tanti disprezzano.

Ed ovviamente parlava al plurale, riferendosi ai maghi e alle streghe in generale.
Fortuna che entrambi sapevano come allontanare la mente da quei cattivi pensieri, e quello che doveva essere solo un semplice bagno rilassante si trasformò in un incontro passionale di anime e corpi, di bocche e spiriti: l'uomo percepiva la compagna ovunque, in ogni respiro che usciva dalle sue labbra, in ogni battito provocato dal suo cuore; quanto avrebbe voluto che i padrini di lei percepissero quanto l'amava, quanto si sentiva legato a lei, perché era sicuro che se fosse stato possibile avrebbero finalmente compreso come mai, mai Lucas avrebbe potuto farle del male.
Ma anche quei pensieri si dissolsero presto, perché Tisifone lo portò con sé fino all'apice più alto del Paradiso.


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Su pigrone in piedi...

Un borbottìo indistinto, pronunciato con voce appagata ed assonnata, sfuggì dalle labbra dell'uomo, prono e coperto dalla vita in giù da un lenzuolo leggero: Tissy l'aveva sfinito, sfiancato e soddisfatto come mai prima, quella donna era... perfetta.
Avevano fatto l'amore, mangiato qualcosa e si erano anche fatti qualche coccola prima di addormentarsi insieme, esausti ma finalmente sereni: ed ora si dovevano alzare per andare non si sapeva bene dove, cosa che alla donna era riuscita subito mentre a lui... un po' meno.

Mmmh... ci sono...

Mormorò, voltandosi lentamente così da mettersi supino e tirandosi lentamente a sedere, giusto in tempo per poter osservare quanto bello fosse il corpo nudo e senza veli della compagna.

Che spettacolo affascinante...

Commentò malizioso mentre si alzava dal letto e, dopo essersi stiracchiato, prendeva a vestirsi velocemente, reindossando la stessa tuta con la quale aveva viaggiato tutto il tempo in aereo: si passò una mano tra i capelli arruffati ed osservò Tissy modificare i suoi, cammuffando così il proprio aspetto.

Pronto?

Sempre, per te.

Rispose prontamente Lucas, avvicinandosi alla donna di un passo per abbracciarla e potersi così smaterializzare con lei: destinazione? Quella sconosciuta, almeno per lui, ma era sicuro che tutto avrebbe presto acquisito un senso.
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Messaggioda Tisifone » 19/09/2012, 14:36

Mmmh... ci sono...

Il tono assonnato con cui quel mormorio venne pronunciato, contrastava talmente tanto con le parole in esso contenute, che Tisifone non potè impedirsi di sorride, un sorriso piccolo, dolce di sicuro ma velato in parte di una tristezza che sapeva di senso di colpa per aver trascinato il compagno dall’altra parte del mondo e averlo sottoposto a quel tour de force massacrante, anche se, di sicuro, Lucas non si sarebbe mai lamentato per la modalità con cui gli aveva prosciugato le forze nelle ultime ore.

Che spettacolo affascinante...

Hummm grazie – rispose lei, voltando il capo nella sua direzione in modo da poter contemplare il suo, di corpo nudo, mentre si aggirava per la stanza in cerca dei suoi vestiti. – Devo dire che anche quello che mi stai offrendo non è niente male.

Aggiunse con un aria critica, come se lo stesse davvero soppesando, concludendo però la frase facendogli la linguaccia, scaricando così quel po’ di tensione resiuda che le era rimasta addosso.

Sempre, per te.

E’ anche per questo che ti amo…

Mormorò, avvolgendo le proprie braccia intorno al corpo del ragazzo e dandogli un leggero bacio a fior di labbra, prima di chiudere gli occhi e smaterializzare entrambi verso la destinazione primaria di quel viaggio.


[Vecchio cimitero ortodosso nelle vicinanze di Ekaterinburg]


Odio materializzarmi.

Affermò Tisifone, una volta toccato terra, ancora stretta tra le braccia di Lucas, il viso nascosto nel suo petto e il respiro accelerato come se stesse andando in iperventilazione. Non sapeva perché ma Materializzarsi aveva su di lei quella sorta di effetto fisico devastante che combatteva assumendo giornalmente una pozione che Demetri aveva preparato a posta per lei ma che, a quanto sembrava, perdeva di efficacia quando era sottoposta a un enorme stress emotivo. Rimase con gli occhi chiusi, nascosta in quel suo personalissimo e intimo rifugio per una manciata di minuti, dando così a Lucas il tempo di rendersi conto dove si trovavano. A un’occhiata superficiale, infatti, poteva sembrare che lei lo avesse portato nel cuore di uno dei tanti boschi di betulle che circondavano l’Oblast di Ekaterinburg, soprattutto perché ovunque si lasciava spaziare lo sguardo si vedevano sempre e solo quel tipo di alberi. Prestando un minimo di attenzione in più, invece, Lucas avrebbe potuto notare subito alla loro sinistra un vialetto invaso dalle erbacce e dall’aspetto davvero poco invitante.

Ora mi sento meglio … scusa… - disse Tisifone allontanandosi a malincuore da Lucas e rassettandosi l’impermeabile, in un gesto palesemente volto a nascondere l’ansia – Vieni è da questa parte…

E prendendolo per mano, se lui glielo avesse permesso, Tisifone avrebbe condotto il compagno proprio verso quel sentiero, sollevando con l’altra mano un intreccio di rami e foglie che impedivano il passaggio e nascondevano alla vista il reso della strada. Strada questa che, in quel modo, si rivelò essere molto corta visto che da lì a pochi metri si stagliava un vecchio cancelletto in ferro battuto, completamente arrugginito e divelto dai cardini.

Vorrei dirti che è solo un Incantesimo per tenere lontano i babbani e che in realtà il luogo non è in quello stato di pietoso abbandono, ma purtroppo non è così. – spiegò Tisifone, rattristata, lo sguardo velato di melanconia mista a rabbia che vagava sulle erbacce che nascondevano i piccoli sentieri interni e si arrampicavano su vecchie tombe in pietra di cui, la maggior parte, non era possibile neanche leggere i nomi di chi vi era seppellito.

Immagine


A volte penso che li abbiano seppelliti qui per evitare che qualcuno venisse a cercare i loro corpi.

Continuò, coprendo la breve distanza che li separava dal cancello e entrando in quello che era un vecchio cimitero ortodosso dimenticato da Dio e dagli uomini. Non si era occupata lei dei funerali dei genitori, troppo piccola sia per organizzare un simile evento che per parteciparvi, e aveva scoperto il luogo della loro sepoltura solo dopo aver compiuto 17 anni. I suoi padrini, infatti, consapevoli che una volta saputa la verità nessuno le avrebbe potuto impedire di recarsi in visita alla tomba dei genitori, avevano saggiamente deciso di non dirle nulla fino a quando non era diventata maggiorenne. Quello che non le avevano rivelato invece era l’identità di chi era l’artefice di tutto quello, visto che, dopo indagini che aveva condotto da sola, era giunta alla conclusione che non erano stati né Asher né Demetri.
Una volta entrati, Tisifone si mosse con passo sicuro in quel dedalo di mezze lapidi e erbacce fino a fermarsi di fronte a una tomba che all’apparenza non aveva nulla di diverso da tutte le altre, la bacchetta che scivolava dalla tasca dell’impermeabile alla sua mano destra.

Specialis Revelio…

Mormorò e dalla punta della sua bacchetta fuoriuscì un fascio di luce giallo che avvolse la tomba per un paio di secondi per poi dissolversi nell’aria e rivelare una tomba di fattura recente e tenuta in ottime condizioni, in marmo bianco con un Serpente avvolto intorno a un Grifone scolpito in rilievo. La scritta sulla lapide recitava.

Sirius e Cassiopea Samyliak
2051 – 2080
Morirono così come vissero,
per difendere la libertà dei loro cari.
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Messaggioda Lucas » 19/09/2012, 15:47

Hummm grazie.
Devo dire che anche quello che mi stai offrendo non è niente male.


Come siete buona, mia Signora.

Commentò Lucas a quelle parole, finendo di vestirsi velocemente per poi abbracciare Tisifone così da potersi smaterializzare insieme: finalmente avrebbe scoperto un altro segreto della compagna, qualcosa d'importante visto che veniva effettuato da lei ogni anno, senza eccezioni.
Socchiuse gli occhi mentre lei gli dava un bacio a fior di labbra, cercando d'ignorare la classica sensazione fastidiosa che si provava quando il corpo quasi si dissolveva per ricomparire poi d'improvviso in tutt'altro luogo.


[Vecchio cimitero ortodosso nelle vicinanze di Ekaterinburg]


Odio materializzarmi.

In effetti nemmeno lui poteva dire di trovare piacevole quel tipo di tecnica, per quanto sicuramente pratica e veloce quando ci si voleva spostare in modo rapido e senza dare troppo nell'occhio.
La compagna non si staccò da lui, rimanendo al sicuro col viso nascosto nel petto di Lucas, e questo gli diede modo di guardarsi intorno e studiare l'ambiente circostante anche se quel posto gli sembrava onestamente dimenticato da Dio; posò un lieve bacio tra i capelli di lei, come a volerla rasserenare, e questo forse le diede modo di recuperare un po' di lucidità.

Ora mi sento meglio … scusa…
Vieni è da questa parte…


Sai che non mi devi chiedere scusa... - replicò lui, stringendole la mano che lei gli aveva preso - Fammi strada.

Si lasciò quindi portare verso un sentiero che aveva già adocchiato prima, colmo di erbacce e dall'aspetto vagamente inquietante, al termine del quale i due si ritrovarono davanti ad un cancello vecchio ed arrugginito che sarebbe potuto cadere a pezzi da un momento all'altro.

Vorrei dirti che è solo un Incantesimo per tenere lontano i babbani e che in realtà il luogo non è in quello stato di pietoso abbandono, ma purtroppo non è così.

E finalmente fu chiaro a Lucas dove si trovassero: quello era un cimitero, per quanto lasciato in stato di completo abbandono, come se a nessuno importasse di andare a trovare i morti che lì erano stati seppelliti. In silenzio, non sapendo bene cosa dire, l'uomo si lasciò guidare ancora attraverso una serie di lapidi, tutte coperte di foglie secche ed erbacce, fino ad arrivare di fronte ad una tomba ben precisa anche se apparentemente non sembrava affatto diversa dalle altre presenti.

A volte penso che li abbiano seppelliti qui per evitare che qualcuno venisse a cercare i loro corpi.

A seguito di quelle parole, a cui Lucas ancora una volta non aveva ribattuto, Tisifone mise mano alla bacchetta, puntandola verso la tomba di fronte alla quale si erano fermati.

Specialis Revelio...

Ci volle qualche secondo, il tempo che l'Incantesimo raggiungesse la lapide, per far capire a Lucas che in realtà quella tomba vecchia e sporca ne nascondeva una molto ben curata, di marmo bianco, con sopra incisi i nomi di...

... sono i tuoi genitori...

Ed anche se l'aveva intuito dal racconto della compagna, anche se dentro di sé aveva compreso da tempo che Tissy faceva quel viaggio per andare a trovare la sua famiglia, trovarsi improvvisamente davanti alla loro lapide gli fece non poco effetto: non sapeva cosa dire, non sapeva come comportarsi, non sapeva se rimanere accanto alla donna o lasciarle il suo spazio.
Alla fine, decise che sarebbe stato molto meglio essere se stesso e sperare che all'altra ciò andasse bene.

Orchideus...

Mormorò, facendosi apparire tra le mani un mazzo di fiordalisi blu - del colore degli occhi di Tisifone - che depositò poco dopo ai piedi della lapide con cura e delicatezza.


Immagine


Signori Samyliak... sono Lucas Turner, compagno e collega di vostra figlia ad Hogwarts.
Tisifone mi ha molto parlato di voi.


Stava davvero parlando con una tomba?
Non esattamente, più che altro si stava presentando agli spiriti dei genitori di lei che, ne era sicuro, erano in qualche modo presenti ancora lì, con loro: c'era solo da sperare che Tissy non lo prendesse per pazzo.
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Messaggioda Tisifone » 20/09/2012, 7:52

Dopo aver pronunciato la formula, Tisifone trattenne il fiato, come ogni volta, colma di quella infantile speranza che l’incantesimo non avesse alcun effetto, che la lapide rimanesse quella vecchia in pietra e che il nome dei suoi genitori non vi apparisse sopra. Insomma, la fredda e distaccata Professoressa di Divinazione, che in molti consideravano senza cuore, ogni anno sperava di scoprire che era stato tutto un terrificante incubo e che i suoi genitori erano ancora vivi da qualche parte.

... sono i tuoi genitori...

La voce di Lucas, per quanto bassa per rispetto al luogo in cui si trovavano, la fece sobbalzare: intenta com’era a osservare la lapide si era dimenticata della sua presenza, la mano che prima stringeva quella del compagno per farsi forza era scivolata via dalla sua presa. Si arrischiò a lanciare un’occhiata al viso di lui per cercare di comprendere, dalla sua espressione, come avesse accolto quella piccola e di sicuro non allegra sorpresa, ma non riuscì a leggervi nulla.

Orchideus...

Orchideus...

I due ragazzi pronunciarono contemporaneamente l’incantesimo, ma mentre Lucas aveva evocato un mazzo di fiordalisi blu, in mano alla donna apparvero dei gigli rossi.


Immagine



Ricordano gli occhi di mia madre… - Mormorò delicatamente, posando il braccio intorno a quello del ragazzo e reclinando la testa sopra la sua spalla. – Questi invece sono come quelli di mio padre – e indicò i propri di fiori – Si ho... avevo ... un debole per lui così quando mi trovai a dover scegliere quali fiori portare sulla loro tomba optai per qualcosa che piaceva a entrambi, personalizzandolo con qualcosa di suo.

E infatti a terra vi era un vaso contenente un mazzo di fiori, ormai appassito, del tutto uguale a quello che lei aveva in mano. Non sapeva esattamente perché stava raccontando quei dettagli pressoché inutili per non dire molto intimi al compagno, ma sentiva il bisogno di farlo e stava imparando ad assecondare più spesso le proprie sensazioni.
Mentre parlava, Tisifone si staccò da Lucas, evocò un altro vaso e si inginocchiò a terra per sistemare i due mazzi fiori con la magia in modo che durassero più del normale. Sfiorò con un dito i nomi dei genitori, gli occhi velati di lacrime e un nodo che le stringeva la gola. Gli mancavano ogni attimo della sua vita, ma in quegli ultimi mesi, quando si era vista voltare le spalle da quella era a tutti gli effetti la sua famiglia, quella mancanza si era acuita e aveva trascinato con sè il pensiero malsano che se fossero stati in vita non avrebbe mai dovuto sopportare un tale dolore e una tale delusione.

Sicura?

Le chiese indifferente la sua coscienza, spandendo odore di tranello nella sua mente.

Certo... loro mi amavano...

Si rispose imperterrita, cadendo dritta nella sua trappola.

Anche i tuoi padrini ti amano... più della loro stessa vita...

Non si rispose nulla, non aveva nulla da ribattere a quella ovvietà che però la scosse abbastanza da farla vacillare e costringerla a reggersi alla lapide per non cadere a terra.

Signori Samyliak... sono Lucas Turner, compagno e collega di vostra figlia ad Hogwarts.
Tisifone mi ha molto parlato di voi.


Di nuovo la voce di Lucas la prese alla sprovvista, di nuovo si era talmente concentrata sui propri pensieri da essersi dimenticata della sua presenza. Perchè allora aveva così insistito per farsi accompagnare? Perchè ogni anno affrontare quel pellegrinaggio la logorava internamente sempre di più, perchè probabilmente quella sera avrebbe dormito sotto un tetto e non accampata sotto le stelle in un cimitero, perchè per quanto le bruciavano gli occhi tanta era la forza con cui le lacrime volevano uscire, le mani non le tremavano e la tristezza era mitigata dalla consapevolezza di non essere più sola. Nonostante tutto però, l'espressione che rivolse all'ex Tassorosso, sollevando la testa nella sua direzione, era indecifrabile, simile a quella che riservava al resto del mondo. Era come se il suo rivolgersi alla tomba dei suoi genitori come se fossero delle persone reali lo facesse apparire ai suoi occhi diverso e quindi dovesse rivalutare qualcosa.
Quella sorta di esame silenzioso durò una manciata di secondi, anche se il silenzio irreale in cui erano immersi, privo anche dei normali rumori della natura, avrebbe potuto far credere che fosse durato di più. Alla fine sollevò una mano verso l'alto e se Lucas l'avesse presa lo avrebbe tirato con delicatezza verso il basso, accanto a sè, per poi sedersi insieme a lui sulle erbacce che circondavano la tomba.

A loro piace guardare negli occhi le persone con cui parlano.

Gli sussurrò in un orecchio, dandogli un leggero bacio su una guancia, dimostrando con quel commento come non solo non lo avesse preso per pazzo ma che anche lei era solita dialogare con i propri genitori quando li andava a trovare. Subito dopo strinse la sua mano nella propria, o almeno ci provò visto che Lucas era libero di impedirglielo, e poi tornò a posare gli occhi sulla tomba davanti a loro.

Madre, padre - esordì con un tono di voce serio, usando quei termini così in voga presso le famiglie purosangue di un tempo per esprimere il proprio rispetto nei loro confronti. - Questo è Lucas, l'uomo di cui mi sono innamorata...

Pausa, come se a quella rivelazione gli spiriti dei suoi genitori potessero levarsi dalla tomba per andare a conoscere l'uomo che aveva scongelato il cuore della figlia.

Vorrei potervi dire che adesso la mia vita è perfetta ma.... avevi ragione tu padre, la perfezione non è di questo mondo.

La stretta, qualora prima Lucas avesse preso la sua mano, si rafforzò, la voce iniziò a tremolare.

Asher e Demetri sono... contrariati ... per questa mia scelta e per il momento ho lasciato la... loro... casa... e - altra pausa, la testa che veniva abbassata come se davvero stesse guardando negli occhi i genitori e non riuscisse a sostenerne lo sguardo - non ho ancora trovato chi vi ha fatto questo...

La delusione verso se stessa era quasi palpabile nelle ultime parole e rivelava a Lucas come Tisifone in tutti quegli anni avesse cercato ovunque i responsabili della morte dei suoi genitori e che la compagna non sarebbe mai stata completamente felice senza la sua vendetta.
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