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Messaggioda Lucas » 20/09/2012, 12:35

Avevano effettuato lo stesso incantesimo praticamente in contemporanea, ma se Lucas aveva optato per dei fiordalisi blu, ecco che Tisifone aveva invece preferito dei bellissimi gigli rossi.

Ricordano gli occhi di mia madre…
Questi invece sono come quelli di mio padre.
Si ho... avevo ... un debole per lui così quando mi trovai a dover scegliere quali fiori portare sulla loro tomba optai per qualcosa che piaceva a entrambi, personalizzandolo con qualcosa di suo.


Non commentò quelle parole, semplicemente strinse a sé Tissy come poteva, sapendo che per lei era una cosa nuova parlare di quei piccoli particolari con qualcuno, confidarsi ed aprire così il proprio cuore, ed ancora più nuova era l'idea, tramutatasi in realtà, di andare a visitare la loro tomba in compagnia di qualcuno di speciale come lui poteva essere considerato dalla compagna.
La lasciò scostarsi da lui ma non la perse di vista un secondo con lo sguardo, né quando sfiorò la lapide con le dita né quando s'inginocchiò per cambiare i fiori che adornavano la tomba: non pretendeva certo che gli parlasse, non era abituata ad avere qualcuno accanto e soprattutto quello era il suo momento speciale, il suo incontro privato coi genitori e per nulla al mondo avrebbe voluto rovinarlo; solo quando posò a sua volta i fiori di fronte alla lapide si concesse di parlare, presentandosi così ai genitori della compagna che sembrò quasi sobbalzare, come se si fosse dimenticata di lui, prima di guardarlo molto intensamente per qualche istante.
Lucas ricambiò il suo sguardo, sperando che il suo comportamento spontaneo non l'avesse infastidita, ma quando lei lo prese per mano per tirarlo verso il basso capì che in qualche modo quella sorta di esame era stato superato.

A loro piace guardare negli occhi le persone con cui parlano.

Detto fatto.

Mormorò lui in risposta, inginocchiandosi proprio accanto a lei e stringendole la mano con decisione, come a farle capire che non l'avrebbe lasciata, che ci sarebbe stato sempre per la sua donna, la sua compagna, la sua bellissima Tissy.

Madre, padre.
Questo è Lucas, l'uomo di cui mi sono innamorata...


Quant'era bello sentirglielo dire...

Vorrei potervi dire che adesso la mia vita è perfetta ma.... avevi ragione tu padre, la perfezione non è di questo mondo.
Asher e Demetri sono... contrariati ... per questa mia scelta e per il momento ho lasciato la... loro... casa... e... non ho ancora trovato chi vi ha fatto questo...


La voce tremante di Tisifone fu come una pugnalata allo stomaco per Lucas, consapevole di non poter fare molto per migliorare la situazione, per farla sentire meglio, per lenire il dolore che in quel momento stava provando con così tanta forza.

Purtroppo non ho avuto modo di parlare approfonditamente con loro - iniziò allora a dire, intervenendo forse anche per dare tempo alla donna di riprendersi - ma vorrei poter discutere in modo civile con entrambi. So che sono preoccupati per Tisifone, ma comportandosi in questo modo stanno male loro e sta male lei... ed io non voglio certo questo.

Una piccola pausa, prima di riprendere a parlare.

Sapete, la prima volta che ci siamo conosciuti vostra figlia mi ha scambiato per uno studente - cominciò a raccontare, come se davvero si trovasse di fronte a loro, ed un piccolo sorriso sghembo si formò sulle sue labbra mentre parlava di quei ricordi bellissimi ancora relativamente recenti, in un certo senso - E quando ha capito che ero un insegnante mi ha quasi fulminato perché stavo prendendo il posto di Nadal Skett, suo... amico? - in effetti non avevano mai chiarito che rapporto lei avesse avuto con l'ex docente di Trasfigurazione, perciò si volse in sua direzione come a volerne una conferma - Mi ci sono voluti un picnic, una gita ad Hogsmeade con tanto di pasto giapponese per farle abbassare un po' la guardia... è una donna tosta, la vostra Tissy - ed usò il "vostra" non perché non la considerasse sua, ma perché in quel momento si stava concentrando su di loro - Ha un carattere eccezionale, testardo e caparbio, forse un po' schivo all'inizio... bisogna andare oltre le apparenze per capire quanto sia meravigliosa, e per fortuna sono piuttosto testardo anch'io. Sa difendersi da sola, ma voglio che sappiate che... - e la presa sulla sua mano si rafforzò per un momento, lo sguardo che tornava ad essere il più serio possibile - farò di tutto per renderla felice e farle realizzare i suoi obiettivi, non la lascerò mai da sola né la ferirò in alcun modo. La amo davvero, e spero che i suoi padrini possano capirlo presto... perché vorrei formare una famiglia con lei, un giorno, e vorrei avere la loro benedizione.

L'aveva detto davvero?
Sembrava di sì, ma per il momento non ci fece nemmeno troppo caso, semplicemente riprese fiato e diede un piccolo sospiro, prima di rilassare i lineamenti del volto.

Questo è quanto... e scusate per il monologo.
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Messaggioda Tisifone » 21/09/2012, 12:19

Probabilmente se qualcuno, mago o babbano, si fosse avventurato in quel luogo sperduto li avrebbe presi per matti. Com’altro definire due persone che stavano seduti in mezzo alle erbacce di fronte a una lapide rovinata dal tempo e dalle intemperie a parlare al nulla? Eppure Tisifone non si sentiva strana e soprattutto non giudicava folle Lucas in quel suo tentativo, spontaneo, di assecondarla. Nemmeno per un attimo, infatti, la sfiorò il pensiero che il compagno stesse fingendo o che il modo con cui si era “presentato” ai suoi genitori forse solo una farsa recitata a suo beneficio. Anzi forse fu proprio l’iniziativa presa dal ragazzo che la spinse a rivolgersi direttamente ai propri genitori ad alta voce e confessare loro il rapporto che la legava al Tassorosso. Una volta esposto quello che per lei era l'argomento più importante, Tisifone continuò raccontando per grandi linee gli altri due tratti salienti della sua vita: come si era deteriorato il rapporto con i suoi padrini a causa di quella relazione e la sua incapacità nel trovare i responsabili della morte dei suoi genitori. Se però confessare il suo amore per Lucas era stato semplice e soprattutto fonte di orgoglio e di gioia per la donna, il suo umore andò via via rattristandosi, tanto che la voce risuonò tremante per le lacrime di rabbia e dolore che stava trattenendo. Non voleva scoppiare in lacrime, non in quel momento, non davanti a Lucas, non a causa dei suoi padrini, così dopo quel breve monologo rimase in silenzio, lasciando che la quiete di quel luogo penetrasse dentro di lei e calmasse il suo spirito inquieto.

Purtroppo non ho avuto modo di parlare approfonditamente con loro ma vorrei poter discutere in modo civile con entrambi. So che sono preoccupati per Tisifone, ma comportandosi in questo modo stanno male loro e sta male lei... ed io non voglio certo questo.

Il silenzio che ne seguì non fu imbarazzante, non come sarebbe stato se i loro interlocutori fossero state due persone in carne e ossa, ma nonostante questo lo sguardo che Tisifone rivolse a Lucas fu di gratitudine per aver preso, per così dire, in mano la situazione.

Sapete, la prima volta che ci siamo conosciuti vostra figlia mi ha scambiato per uno studente - un sorriso comparve sul volto della Divinante a quel ricordo simile a quello che illuminava il viso del collega - E quando ha capito che ero un insegnante mi ha quasi fulminato perché stavo prendendo il posto di Nadal Skett, suo... amico?

Il mio piccolo grifo.

Mormorò istintiva a voce bassa, il sorriso velato di malinconia, più a spiegare ai suoi genitori di chi si stesse parlando che a rassicurare, nel caso lui avesse voluto essere rassicurato, Lucas sulla natura del rapporto che intercorreva tra lei e Nadal. Un rapporto più forte di una semplice amicizia, nato tra le mura di Hogwarts e forgiato da eventi nefasti.

Mi ci sono voluti un picnic, una gita ad Hogsmeade con tanto di pasto giapponese per farle abbassare un po' la guardia... è una donna tosta, la vostra Tissy. Ha un carattere eccezionale, testardo e caparbio, forse un po' schivo all'inizio... bisogna andare oltre le apparenze per capire quanto sia meravigliosa, e per fortuna sono piuttosto testardo anch'io.

Non saremmo qui se tu non lo fossi stato...

E accompagnò quella affermazione dando un piccolo bacio sulla sua spalla e stringendo con forza il braccio a cui si era avvinghiata, come se fosse la sua ancora di salvezza per non sprofondare nel mare di brutti ricordi.

Sa difendersi da sola, ma voglio che sappiate che... farò di tutto per renderla felice e farle realizzare i suoi obiettivi, non la lascerò mai da sola né la ferirò in alcun modo. La amo davvero, e spero che i suoi padrini possano capirlo presto... perché vorrei formare una famiglia con lei, un giorno, e vorrei avere la loro benedizione.

E se Lucas non fece caso più di tanto al significato di quello che aveva appena detto, lo stesso non potè fare Tisifone che si irrigidì all'istante, pur senza spostarsi di un millimetro da dove si trovava. Non era però sicuramente quello il momento più adatto per analizzare le implicazioni di quelle parole, probabilmente, secondo lei, dette sulla scia emotiva della situazione e che quindi non avrebbero avuto delle conseguenze future.

Questo è quanto... e scusate per il monologo.

Credo che gli saresti piaciuto, un sacco - disse quindi, mettendo da parte le mille elucubrazioni a cui il suo cervello si stava per dedicare - Anche se forse ti avrebbero trovato un po' troppo... cristallino...

Volse il capo per poter contemplare un attimo i lineamenti pressochè perfetti di Lucas, pensando quanto fosse diverso da lei, dalla sua famiglia.

Sai mi chiedo se arriverà mai un giorno in cui potrò dire "ecco... questi erano i miei genitori" senza temere che arrivi qualcuno a smontare la mia teoria, svelando un segreto di cui non ero a conoscenza.

Disse con tono riflessivo e leggermente adirato. L'impatto emotivo infatti aveva fatto scivolare in secondo piano un dettaglio non di poco conto che Tisifone aveva scoperto in maniera abbastanza traumatica durante l'anno scolastico appena trascorso, dettaglio di cui non era riuscita a parlare non solo con il proprio compagno, ma neanche con i suoi padrini.

Probabilmente dovrei far cambiare l'intestazione della lapide... ma preferisco aspettare per non dover fare due volte lo stesso lavoro - continuò con voce ironica e tagliente - perchè se il nome di mia madre non era Cassiopea di sicuro mio padre non si chiamava Sirius...

La frase non uscì irosa e sprezzante come voleva, anzi la fece sentire ancor più vulnerabile, tanto che sciolse la presa dalla mano del compagno per abbracciarsi le gambe, mettendosi in una classica posizione di difesa.

Chissà quanti altri parenti ho sparsi per il mondo... gente di cui non conosco l'esistenza... - continuò, calcando sulla parola altri - Sai una parte di me vorrebbe continuare a non sapere, per mantenere intatta l'idea che ho di me... Sono abituata a essere Tisifone Samyliak, non conosco altro modo di vivere e pensare che questa non sono io... mi destabilizza...

Discorso strano, scoordinato, che forse avrebbe potuto confondere leggermente il collega, ma purtroppo non sempre le riflessioni interiori avevano un senso se pronunciate a voce alta.
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Messaggioda Lucas » 21/09/2012, 22:56

Accantonato il discorso "Nadal Skett", che si confermò esser stato per Tisifone solo un amico, Lucas si lanciò in quel piccolo monologo sentito e sincero in cui raccontò ai genitori della propria compagna come si fossero conosciuti e come il loro rapporto fosse cresciuto nel tempo.

Credo che gli saresti piaciuto, un sacco.
Anche se forse ti avrebbero trovato un po' troppo... cristallino...


Secondo me invece avrebbero apprezzato una persona che è ciò che si mostra.
Insomma, sarebbe stato rassicurante per loro sapere tutto sulla persona che frequenta la loro bambina, no?


Replicò l'uomo, facendo spallucce: lui non ci vedeva niente di male nell'essere così, come ci si mostrava, senza misteri o sotterfugi dietro; certo, l'essere un po' misteriosi a volte poteva essere... come dire, intrigante. All'inizio poteva piacere, era normale esserlo nella prima fase della conoscenza, ma poi sempre meglio essere cristallini e trasparenti, perché era così che si costruivano i veri rapporti di fiducia... almeno così la vedeva lui.

Sai mi chiedo se arriverà mai un giorno in cui potrò dire "ecco... questi erano i miei genitori" senza temere che arrivi qualcuno a smontare la mia teoria, svelando un segreto di cui non ero a conoscenza.

Le strinse più forte la mano, non sapendo come rincuorarla: capiva bene infatti la sua frustrazione, chiunque vorrebbe conoscere il proprio passato e da dove viene e questo Tisifone non poteva concederselo, poiché sembrava che ad ogni scoperta che faceva ci fosse un nuovo segreto subito dietro l'angolo.

Probabilmente dovrei far cambiare l'intestazione della lapide... ma preferisco aspettare per non dover fare due volte lo stesso lavoro, perchè se il nome di mia madre non era Cassiopea di sicuro mio padre non si chiamava Sirius...

E non c'è nessuno a cui puoi chiedere chi davvero fosse tuo padre?
Padrini esclusi, intendo...


Domandò Lucas con tutta la delicatezza possibile, passando un braccio intorno alle spalle di lei per permetterle di stare nella posizione che preferiva mantenendo però comunque un contatto protettivo col suo corpo: aveva capito che Asher e Demetri non erano troppo... "collaborativi" quando si parlava di raccontare a Tissy la verità, quindi per Turner si trattava solo di trovare qualcun altro a cui esporre le proprie domande e pretendere delle conseguenti risposte.

Chissà quanti altri parenti ho sparsi per il mondo... gente di cui non conosco l'esistenza...
Sai una parte di me vorrebbe continuare a non sapere, per mantenere intatta l'idea che ho di me... Sono abituata a essere Tisifone Samyliak, non conosco altro modo di vivere e pensare che questa non sono io... mi destabilizza...


Ma questa sei tu.

Replicò con ferma dolcezza l'uomo, posandole una mano sul viso in una carezza gentile sperando che la donna si voltasse verso di lui e potesse così guardarlo negli occhi.

Se anche ti chiamassi con un altro nome, se anche i tuoi genitori avessero nomi completamente diversi, se anche scoprissi che la tua infanzia non è stata totalmente reale perché la tua famiglia ti ha volutamente omesso delle informazioni... questo non cambierebbe quello che tu sei.
Il tuo bellissimo viso, il tuo corpo meraviglioso, sarebbero sempre gli stessi
- e mentre lo diceva le baciò la fronte - Saresti sempre testarda e guardinga, sensuale e paranoica anche se scoprissi di essere diversa: e se ciò succedesse e ti guardassi allo specchio, stai pur certa che anche chiamandoti diversamente, anche essendo nata in un posto diverso, anche essendo stata la settima di dieci fratelli - e qui si concesse un piccolo sorriso, baciandole questa volta la punta del naso - la tua anima sarebbe sempre la stessa. Ed è quella la cosa importante, quello ciò di cui mi sono innamorato... per quanto possa valere.
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Messaggioda Tisifone » 22/09/2012, 13:57

Secondo me invece avrebbero apprezzato una persona che è ciò che si mostra.
Insomma, sarebbe stato rassicurante per loro sapere tutto sulla persona che frequenta la loro bambina, no?


Tisifone riflettè per una manciata di secondi su quello che aveva detto Lucas, gli occhi chiusi come a volersi immaginare davvero una ipotetica scena d’incontro tra il suo ragazzo e i suoi genitori, vivi. Pensò a quello che aveva scoperto ultimamente, a come tutto della vita che aveva vissuto fino al suo arrivo a Hogwarts fosse stata segnata dai segreti e, purtroppo, anche dalla menzogna. Cosa poteva essere accaduto di tanto grave da costringe i suoi genitori a mollare tutto, cambiare nome persino, e trasferirsi dall’altro parte del mondo, quasi? Come doveva essere stato, per loro, vivere nella menzogna, nascondendo in ogni circostanza la loro identità e temendo, a loro volta, che le persone che incontravano non erano chi dicevano di essere? Frustrante, stressante e logorante, ecco come doveva essere stata la loro vita nei dodici ani e passa che avevano trascorso in Russia.

Saresti stato come un sorso di vino elfico dopo un chilo di gelatine tutti i gusti al vomito…

Rispose quindi, con voce bassa e seria, come se fosse giunta a chissà quale verità, usando un paragone non proprio elegante ma che avrebbe di sicuro reso l’idea. A essere più addentro alla cultura babbana, probabilmente gli avrebbe detto qualcosa sul tipo “ una boccata d’aria fresca dopo mesi di apnea.” Quel pensiero ne portò con sé altri, l’uno più deprimente dell’altro per la donna, ma la presenza del compagno, il suo supporto non solo morale ma anche fisico, vista la presa sulla sua mano che si andava rinforzando, la aiutarono a mantenere una certa lucidità e soprattutto il controllo sulle sue emozioni, lacrime, di frustrazione e di rabbia in questo caso, incluse.

E non c'è nessuno a cui puoi chiedere chi davvero fosse tuo padre?
Padrini esclusi, intendo...


Un sorriso amaro si dipinse sul viso di Tisifone di fronte all’evidenza di come l’ex Tassorosso avesse colto immediatamente il lato “oscuro” dei suoi padrini e temendo che non sarebbe mai giunto a conoscere anche l’altro lato, quello che aveva contribuito a renderla, nel bene e nel male, la donna che era.

Potrei provare a spulciare gli altri annuari speciali di Hogwarts… quelli sui club dei duellanti o sui migliori allievi del Corso di Difesa…- riflettè a voce alta, puntando direttamente alle passioni del padre – Dopotutto con mia madre ho avuto…

Si bloccò un attimo, un ricordo che aveva cercato di seppellire in fondo alla propria mente che riemergeva prepotente: non era stata lei, con le sue ricerche, a scoprire chi fosse sua madre, ma Monique con una foto che le aveva spedito sua madre. In realtà quello che cercava di dimenticare non era il legame che la univa alla VicePreside, ma al lato paterno della sua famiglia. Ragionamento un po’ contorto quello, di certo, però maledettamente chiaro per la Divinante.

Potrei chiedere a Monique… potrebbe indagare in maniera discreta presso sua madre… - iniziò quindi a dire a voce alta, dimenticandosi che Lucas non sapeva che l’Insegnante di Incantesimi era sua cugina – no no… troppo pericoloso… per lei, per me… meno persone sanno meglio è.

Non era sicura che esistessero ancora molte persone convinti che anche lei fosse morta insieme ai suoi genitori, però preferiva non sfidare la sorte. Una riflessione negativa dopo l’altra, Tisifone era giunta ad affermare la sua identità, in quanto persona, era legata al suo passato, alla sua famiglia e il fatto che tutto quello che aveva sempre reputato reale non lo fosse implicava che anche lei non era la stessa persona che credeva di essere.

Ma questa sei tu.

Aveva espresso quel pensiero contorto con lo sguardo rivolto davanti a sé, fisso nel nulla, le braccia intorno alle gambe e una mano intenta a strappare le erbacce, come se facendo pulizia intorno a sé sarebbe riuscita a farne anche dentro di sé. Il contatto delicato della mano di Lucas sul proprio viso però la spinse a voltarsi verso di lui, immergendo i propri occhi in quelli del compagno che sembravano brillare di sincerità e determinazione.

Se anche ti chiamassi con un altro nome, se anche i tuoi genitori avessero nomi completamente diversi, se anche scoprissi che la tua infanzia non è stata totalmente reale perché la tua famiglia ti ha volutamente omesso delle informazioni... questo non cambierebbe quello che tu sei.
Il tuo bellissimo viso, il tuo corpo meraviglioso, sarebbero sempre gli stessi
– chiuse gli occhi a quel bacio delicato che sapeva di intimità e amore che lui le diede sulla fronte, un piccolo sorriso al ricordo di come, la prima volta che lo fece, la destabilizzò non poco - Saresti sempre testarda e guardinga, sensuale e paranoica anche se scoprissi di essere diversa: e se ciò succedesse e ti guardassi allo specchio, stai pur certa che anche chiamandoti diversamente, anche essendo nata in un posto diverso, anche essendo stata la settima di dieci fratelli – arricciò la punta del naso, in una smorfia infantile e posò una mano sulla guancia del collega, sfiorandone il contorno delle labbra una volta che si fosse allontanato dal proprio viso - la tua anima sarebbe sempre la stessa. Ed è quella la cosa importante, quello ciò di cui mi sono innamorato... per quanto possa valere.

Vale più di quanto tu possa immaginare… - gli rispose, fissando le sue labbra con un sorriso dolce sul viso, come se ne fosse ipnotizzata – Probabilmente tutto quello che ho fatto fino ad ora è stata una conseguenza e una reazione a chi erano loro, a quello che avrebbero voluto per me…- un gesto del capo a indicare la tomba di fronte a loro ma senza distogliere l’attenzione dal suo compagno. – A ogni bivio importante della mia vita mi sono sempre chiesta cosa i genitori che ho conosciuto avrebbero voluto, cosa li avrebbe resi di fieri… Amarti è la prima cosa che ho fatto solo per me, in assoluto.

E sfiorò quelle dolci labbra con un casto bacio con cui voleva e sperava di trasmettergli tutto il suo amore e la sua riconoscenza per aver deciso di condividere la sua esistenza con lei.
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Messaggioda Lucas » 22/09/2012, 17:40

Saresti stato come un sorso di vino elfico dopo un chilo di gelatine tutti i gusti al vomito…

Paragone a parte alquanto disgustoso, sono contenta che la pensi come me.

Commentò Lucas con una piccola risata divertita, scuotendo appena il capo prima di accarezzarle i capelli in un gesto molto dolce e romantico: amava quella donna, e avrebbe davvero voluto poter conoscere i suoi genitori che forse, forse l'avrebbero apprezzato a differenza dei padrini. Ma ci sarebbe stato tempo per farsi conoscere anche da loro, lui non aveva alcuna fretta.

Potrei provare a spulciare gli altri annuari speciali di Hogwarts… quelli sui club dei duellanti o sui migliori allievi del Corso di Difesa…
Dopotutto con mia madre ho avuto…


Mh?

L'uomo attese silenzioso che lei completasse la frase, che gli facesse capire a cosa stava pensando, ma non avvenne: al contrario, la frase pronunciata da Tisifone subito dopo non fece altro che far aggrottare la fronte di lui, non riuscendo a comprenderne del tutto il significato.

Potrei chiedere a Monique… potrebbe indagare in maniera discreta presso sua madre… no no… troppo pericoloso… per lei, per me… meno persone sanno meglio è.

Non capisco... perché dovresti chiedere alla Vice Preside di... - e questa volta fu lui a bloccare di colpo il suo dire, rimanendo in silenzio per circa due secondi prima di spalancare gli occhi in un gesto di sorpresa ed incredulità - Voi due siete... parenti?!

E rimane per un momento così, non sconvolto ma sicuramente sorpreso, non immaginando affatto quale legame potesse intercorrere tra le due perché mai, a scuola, si erano lasciate sfuggire un gesto od una parola che potesse presupporre qualcosa di più rispetto ad una semplice conoscenza e stima professionale.

Da quanto l'hai scoperto? - le chiese quindi curioso, sperando che a Tissy non desse fastidio rispondere alle sue domande - Lei l'ha presa bene? E com'è il vostro rapporto ora? ... sa di me?

Effettivamente era la prima volta che Lucas si dimostrava così curioso, ma aveva appena scoperto che la sua compagna aveva un altro parente e bisognava ammettere che, nel caso le due fossero andate d'accordo e fossero state amiche, non gli sarebbe dispiaciuto essere visto di buon occhio almeno da lei.
Quel momento comunque lasciò subito il passo ad un altro più serio, in cui Tisifone espresse i suoi dubbi sulla propria identità e su come la facesse sentire sapere di poter essere qualcuno di diverso: il docente di Trasfigurazione, dal canto suo, cercò di risollevarle il morale come poteva, aprendole quindi il suo cuore e la sua mente per farle ascoltare il suo punto di vista.

Vale più di quanto tu possa immaginare…
Probabilmente tutto quello che ho fatto fino ad ora è stata una conseguenza e una reazione a chi erano loro, a quello che avrebbero voluto per me…
A ogni bivio importante della mia vita mi sono sempre chiesta cosa i genitori che ho conosciuto avrebbero voluto, cosa li avrebbe resi di fieri… Amarti è la prima cosa che ho fatto solo per me, in assoluto.


E non sai quanto questo mi renda felice.

Sussurò Lucas, rispondendo a quel piccolo bacio a fior di labbra per stringerla a sé, forte, quasi temesse che lei potesse scappargli via da un momento all'altro e volesse evitare quell'ipotesi.

Potrò venire ogni anno con te qui, da adesso in poi?

Le domandò all'orecchio, parlando a bassa voce: una domanda importante, perché presupponeva la sicurezza che sarebbero stati insieme a lungo; Lucas però sembrava crederci ciecamente, e forse era quella la cosa più importante di tutte.
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Messaggioda Tisifone » 23/09/2012, 12:35

Non capisco... perché dovresti chiedere alla Vice Preside di...

Dopo un paragone per nulla elegante ma di sicuro calzante, Tisifone aveva iniziato a riflettere, su suggerimento di Lucas, a chi avrebbe potuto chiedere per scoprire la vera identità del padre. Escludendo i padrini e le ricerche in biblioteca l’unica altra persona al mondo che poteva in qualche modo avere accesso a quel tipo di informazioni, era,secondo la donna, Monique Vireau, VicePreside di Hogwarts nonché sua cugina. Fece quindi il suo nome, sempre con un tono pensiero, senza però tener conto di un piccolo particolare: il compagno non era a conoscenza di questa parentela.

Ehmmm….

Tentennò, leggermente in imbarazzo, di fronte alla voce titubante e perplessa del ragazzo. Di sicuro erano, le due cugine, delle ottime attrici, visto che l’anno precedente, una volta scoperto il legame che le univa, avevano deciso di tenere per loro quel segreto, non potendo prevedere la reazione che quella notizia avrebbe potuto scatenare in certi ambienti, casa Vireau in primis. Gli impegni della VicePreside e il carattere schivo e riservato di Tisifone avevano poi semplificato di molto le cose, rendendo loro abbastanza semplice tenere nascosta la verità all’intera scuola.

Escluso Vastnor, tzsè.

Si trovò a pensare la Divinante, con un’aria tra lo scocciato e il contrariato: c’era qualcosa nel Professore di Difesa che non le piaceva, che faceva vibrare in maniera negativa i suoi sensi, come se celasse chissà quali segreti. Il fatto che poi era stato il centro e la causa di una delle litigate epocali tra i suoi padrini i primi tempi in cui aveva insegnato a Hogwarts non deponeva certo a suo favore. Irritata da quel pensiero, non rispose immediatamente alla perplessità del compagno, il quale, in ogni caso, non impiegò tanto a unire i pezzi.

Voi due siete... parenti?!

Si – confermò quindi con un tono leggermente distaccato, espressione del proprio risentimento per Vastnor e non per la parentela con Monique – siamo cugine di primo grado,anche se preferiamo che non si sappia in giro. Sua madre e la mia erano sorelle.

Spiegò poi, il tono che si era addolcito, accompagnato da un piccolo sorriso al pensiero della madre.

Da quanto l'hai scoperto? Lei l'ha presa bene?

Per quanto lo amasse e lo considerasse la cosa più bella che le era capitata nella sua vita, Tisifone rimaneva pur sempre una persona tendenzialmente schiva, riservata e paranoica e sentire quella domanda, su un argomento così delicato e di cui non aveva fatto parola con nessuno, neanche con i padrini, la spinsero a chiudersi sulla difensiva.

Da un po’… da marzo dell’anno scorso a essere precisi – disse quindi con un tono di voce monocorde e istintivo di chi avrebbe risposto solo il minimo indispensabile. Fortunatamente piano piano Tisifone si sciolse, come sempre le capitava quando stava con il ragazzo, e così divenne leggermente più loquace. – Lei… si, direi che l’ha presa bene, contenta quasi di avere una parente non feccia in vita… per usare le sue stesse parole – un sorriso ironico si dipinse sul suo viso al ricordo di quel loro incontro in Biblioteca – Io invece… - scrollo di spalle –.… diciamo che sono dovuta uscire dalla Biblioteca prima di dare il cattivo esempio ai nostri studenti…

Si rendeva conto che dire una cosa del genere in quel momento in cui il desiderio di famiglia che aveva emergeva prepotente poteva suonare strano, ma purtroppo era quella la realtà e per quanto potesse provare imbarazzo per come aveva reagito non poteva cambiare le cose.

Sai i miei padrini mi hanno sempre insegnato che il male si annida nei luoghi più impensati, che spesso sono proprio i nostri familiari, le persone che più di tutte dovrebbero tenere a te e proteggerti, che tramano per la tua rovina pugnalando alle spalle – spiegò il suo pensiero con voce distante, per cercare di far capire a Lucas il perché avesse avuto una reazione così spropositata – Quindi dire che no, non l’ho presa bene per nulla e ho impiegato tempo per metabolizzare la situazione…

E com'è il vostro rapporto ora?

Bè decisamente meglio – e l’aria pensierosa sparì per lasciare il posto a un sorriso lieve - … lo sai, non sono il tipo a cui piace sbandierare la propria vita privata, quindi solitamente per i corridoi teniamo un comportamento molto professionale… e se vogliamo chiacchierare in pace ci rifugiamo nella privacy di uno dei nostri uffici. Certo non è che divento proprio una chiacchierona, però è una bella novità sapere di potersi confidare con qualcuno… sai, scambiare quelle che comunemente vengono definite “chiacchiere da donne”.

Sottolineò giusto per evitare di urtare la sensibilità del compagno e fargli pensare che con lui non si sentisse abbastanza in sintonia per confidarsi.

... sa di me?

Ridacchiò a quella domanda, un suono che raramente si sentiva uscire dalle labbra di Tisifone perché espressione di quei comportamenti da lei considerati non consoni da tenere in pubblico.

Diciamo che mi ha estorto con la forza la reale natura del nostro rapporto dopo la tua permanenza quasi stabile in Infermeria al mio capezzale – gli disse, accarezzandogli la guancia con una mano, gli occhi che le brillavano di amore – Hummm… forse hai una chance con almeno un membro della mia famiglia però.. amore… - e un brivido le corse lungo la schiena nel sentirsi pronunciare in maniera così spontanea e sincera una parola che aveva giurato di non pronunciare mai più - … cerca di non sollevare con lei o con chiunque altro i tuoi dubbi su una probabile relazione tra Monique e Vastnor… quello non sarebbe proprio un ottimo modo per iniziare a conoscerla meglio.

Un altro sorriso, questa volta birichino, i denti che vanno a mordicchiare il labbro inferiore, come se stesse morendo dalla voglia di dirgli qualcosa ma non sapeva se fosse il caso o meno. Non era il tipo a cui piaceva fare pettegolezzo, però forse era il caso che Lucas sapesse anche quel piccolo segreto, benché non riguardasse direttamente loro due. Il cambio repentino di argomento la tolse dall’imbarazzo di dover decidere se dirgli o meno della relazione che intercorreva tra i loro colleghi, cosa che però Lucas avrebbe anche potuto intuire da solo senza il suo aiuto. Il discorso poi passò a argomenti più profondi che spinsero il ragazzo a stringere forte a sé la Divinante, che a sua volta ricambiò l’abbraccio, con gratitudine e un sospiro di sollievo. Ancora esternare i proprio sentimenti per lei era come camminare su un terreno minato babbano: temeva in ogni momento di mettere un piede in fallo e saltare in aria.

Potrò venire ogni anno con te qui, da adesso in poi?

Il cuore di Tisifone iniziò a battere furiosamente e la donna nascose per un attimo il viso nell’incavo del collo del compagno, le parole di prima sul creare una famiglia insieme che tornavano prepotenti a rimbombarle nella testa. Un brivido di freddo terrore la fece tremare, paura che fosse tutto un sogno e che da un momento all’altro si sarebbe svegliata da sola in quel cimitero, avvolta dal vecchio e logoro sacco a pelo babbano che era solita usare. Paura di stare correndo troppo, di essersi lasciata completamente soggiogare da quell’uomo stupendo che la stava stringendo a sé come se fosse la cosa più preziosa che aveva.

Potrai venire tutte le volte che vorrai…

Rispose alla fine, sollevando il viso e perdendosi in quegli occhi che tanto amava. Una risposta sincera, colma di gratitudine per il suo volerle stare vicino in un momento così triste, ma che non voleva impegnarlo troppo, facendogli prendere un impegno che forse, a lungo andare, lui non avrebbe voluto mantenere.

Incomincia a farsi buio… forse è il caso di rientrare… - disse subito dopo senza fretta certo ma con una punta d’ansia. Non si sentiva abbastanza forte emotivamente per affrontare, nel caso in cui Lucas, avesse voluto, una conversazione sul loro futuro e la possibilità di creare una famiglia – Tanto domani saremo di nuovo qui…
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Messaggioda Lucas » 24/09/2012, 18:20

La fissava ancora, con occhi semi spalancati per la sorpresa, in attesa di una risposta da parte della compagna anche se quel suo tentennamento era già di per sé una risposta parecchio esauriente.

Si, siamo cugine di primo grado,anche se preferiamo che non si sappia in giro. Sua madre e la mia erano sorelle.

Che non volevate si sapesse in giro l'avevo intuito...

Commentò Lucas con un sorriso divertito, visto che mai avrebbe potuto intendere qualcosa sul rapporto delle due osservandole nella loro routine quotidiana ad Hogwarts: era curioso ora, curioso di sapere come fossero le cose tra loro in quel momento e come entrambe avessero reagito alla notizia, e per sua fortuna Tisifone fu ben disposta a parlarne per quanto inizialmente un po' sulla difensiva.

Da un po’… da marzo dell’anno scorso a essere precisi.
Lei… si, direi che l’ha presa bene, contenta quasi di avere una parente non feccia in vita… per usare le sue stesse parole.


E come darle torto...

Io invece… diciamo che sono dovuta uscire dalla Biblioteca prima di dare il cattivo esempio ai nostri studenti…

Quella confessione lasciò per un momento interdetto Lucas, che non comprese il perché la compagna non fosse stata troppo contenta, all'epoca, di scoprire una notizia del genere: d'accordo, tutti conoscevano Nicholas Vireau e che razza di bastardo fosse, ma si presupponeva che la Vice Preside di Hogwarts fosse molto diversa, no?

Sai i miei padrini mi hanno sempre insegnato che il male si annida nei luoghi più impensati, che spesso sono proprio i nostri familiari, le persone che più di tutte dovrebbero tenere a te e proteggerti, che tramano per la tua rovina pugnalando alle spalle.
Quindi dire che no, non l’ho presa bene per nulla e ho impiegato tempo per metabolizzare la situazione…


I suoi padrini... per quanto Turner non volesse soffermare la mente su certi pensieri, c'era da ammettere che la causa delle continue paranoie di Tissy provenisse proprio da loro, e questo non lo rendeva certo entusiasta.
Li rispettava in quanto famiglia della donna che amava, certo, ma più andava avanti nella conoscenza della compagna e meno gli piaceva il modo in cui Asher e Demetri tentavano di tenerla sempre lontana da tutti.

Bè decisamente meglio – rispose poi lei quando il giovane uomo le chiese quale fosse il loro rapporto attuale - … lo sai, non sono il tipo a cui piace sbandierare la propria vita privata, quindi solitamente per i corridoi teniamo un comportamento molto professionale… e se vogliamo chiacchierare in pace ci rifugiamo nella privacy di uno dei nostri uffici. Certo non è che divento proprio una chiacchierona, però è una bella novità sapere di potersi confidare con qualcuno… sai, scambiare quelle che comunemente vengono definite “chiacchiere da donne”.

Mi fa piacere sapere che tu abbia almeno un'amica vera di cui fidarti, nel Castello.

Commentò lui sincero: a volte si chiedeva se a Tisifone andasse bene tenere sempre tutti a distanza - eccetto lui - e passare quindi la maggior parte del tempo da sola senza poter confidare determinate cose a nessuna, perché sapeva bene che essendo uomo di alcuni argomenti la compagna non avrebbe mai voluto parlare con lui; se però c'era questo rapporto tra lei e Monique, beh... inutile dire che si sentiva molto più tranquillo.
E la domanda successiva fu quasi d'obbligo, visto che gli premeva sapere se e cosa la docente di Incantesimi conoscesse riguardo al loro rapporto.

Diciamo che mi ha estorto con la forza la reale natura del nostro rapporto dopo la tua permanenza quasi stabile in Infermeria al mio capezzale.
Hummm… forse hai una chance con almeno un membro della mia famiglia però.. amore…


Quel piccolo appellativo fece scorrere anche in lui un piccolo brivido giù per la schiena, mentre il cuore saltò più di un battito: la sua compagna, la sua donna... lo chiamava "amore".
Era davvero bellissima.

… cerca di non sollevare con lei o con chiunque altro i tuoi dubbi su una probabile relazione tra Monique e Vastnor… quello non sarebbe proprio un ottimo modo per iniziare a conoscerla meglio.

Adesso capisco perché andate così d'accordo...

Disse Lucas, ghignando dopo quelle parole ed alzando gli occhi al cielo: due cugine con due relazioni da mantenere segrete, non si poteva certo dire che non fossero davvero in sintonia.

Subito dopo il discorso si fece molto più serio, al punto da spingere l'uomo a porre una domanda che avrebbe fatto intendere a Tisifone quanto lui fosse serio nel dire che voleva una famiglia con lei, un giorno.

Potrai venire tutte le volte che vorrai…

Sorrise a quelle parole, annuendo semplicemente. Non gli serviva sapere altro in quel momento, aveva avuto la risposta che cercava e soprattutto sperava.

Incomincia a farsi buio… forse è il caso di rientrare…
Tanto domani saremo di nuovo qui…


Mi sembra un'ottima idea.
E domani racconterò ai tuoi genitori della nostra prima volta, che dici?


Commentò Lucas, facendo persino una linguaccia alla compagna per cercare di strapparle una risata.
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Messaggioda Tisifone » 24/09/2012, 22:27

Che non volevate si sapesse in giro l'avevo intuito...

Tisifone reagì a quel commento facendo una piccola linguaccia al compagno accompagnata da un pizzicotto su un fianco molto poco convinto, più simile a un finto tentativo di solletico che a un vero e proprio desiderio di fargli male. Una piccola interruzione quella che la mise a proprio agio, permettendole di raccontare a Lucas come erano andate le cose tra lei e Monique, di quando e come avevano reagito alla scoperta che erano cugine.

Mi fa piacere sapere che tu abbia almeno un'amica vera di cui fidarti, nel Castello.

Bè sono sopravvissuta quasi venti anni senza amiche quindi ci sono abituata - puntualizzò senza polemica o particolare intonazione, come se stesse semplicemente constatando una cosa ovvia – Però devo dire che si… è bello pensare di poter andare a parlare con qualcuno di qualsiasi cosa…

E involontariamente calcò sulla parola pensare, come a dire che fino a quel momento non aveva mai approfittato di quella possibilità. Qualcosa però nel modo in cui il compagno aveva pronunciato quel commento all’apparenza innocuo le fece venire un dubbio: che lui fosse preoccupato per quella sua tendenza a stare sempre da sola?

Per te è strano, vero? Il fatto che a me piace stare da sola – chiese quindi con aria pensierosa – E’ per questo che insistevi tanto nel farmi conoscere la Moreau… perché sei.. preoccupato per me?

Non aveva più ripreso il discorso Moreau da quando ne avevano parlato la sera del compleanno di Lucas e Tisifone l’aveva relegato in un angolo remoto del suo cervellino per evitare che gelosia, possessione e sfiducia nel prossimo, in questo caso la collega di Babbanologia, potesse avvelenarle l’anima o rovinare il rapporto che aveva con il compagno. Ma adesso, sentito quel commento, le era tornata in mente una parte della conversazione che ebbero quel giorno e così, a costo si sembrare noiosa e ripetitiva, le era sorto spontaneo fare quella domanda. Non che avrebbe cambiato qualcosa nel suo comportamento nei confronti della francese, ovviamente. Continuando a parlare della cuginetta, Tisifone si ricordò della richiesta di Monique così decise di mettere in guarda l’ex Tassorosso che, come previsto, non ci mise molto a fare due più due.

Adesso capisco perché andate così d'accordo...

Bè si.. siamo molto simili sotto alcuni punti di vista…- acconsentì, trovando adorabile quel modo che aveva di prenderla bonariamente in giro – Anche se forse… bè… in qualcosa potremmo differire…

Lasciò la frase volutamente in sospeso, come se stesse parlando tra sé. In fin dei conti adesso che i suoi padrini erano a conoscenza della loro relazione non c’era più alcun motivo per mantenerla segreta, ma quello non era il posto più adatto per parlarne e soprattutto l’orario, visto che il sole ormai era calato da un pezzo e con esso la temperatura. Nonostante fosse estate piena, entro poche ore il freddo pungente russo avrebbe iniziato a farsi sentire e Tisifone voleva, per allora, essere al riparo a casa, magari di fronte al camino acceso.

Mi sembra un'ottima idea.
E domani racconterò ai tuoi genitori della nostra prima volta, che dici?


Che ti piace scherzare con il fuoco Signor Turner…

Rispose lei, divertita, provando a pizzicarlo nuovamente, sporgendosi verso di lui per mordergli la lingua impertinente. Decisamente la presenza di Lucas le aveva permesso di reagire abbastanza bene alla vista della tomba dei genitori.
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Messaggioda Lucas » 25/09/2012, 13:30

Erano riusciti a parlare anche del rapporto tra Tisifone e Monique, ed era inutile sottolienare quanto Lucas ne fosse felice: la vita della compagna sembrava avere sempre meno segreti con lui, ed era ciò che gli premeva visto che aveva in programma di stare con lei molto a lungo.

Bè sono sopravvissuta quasi venti anni senza amiche quindi ci sono abituata.
Però devo dire che si… è bello pensare di poter andare a parlare con qualcuno di qualsiasi cosa…


Immagino quindi che non ci siano state ancora molte occasioni per farvi una bella chiacchierata tra donne... chissà che il nuovo anno non possa far fiorire ulteriormente il vostro rapporto, comunque.

Commentò il giovane professore, accarezzando la guancia della compagna e sperando che quel suo semplice augurio potesse presto trasformarsi in realtà. Ma c'era qualcosa nello sguardo di lei che indicava come la donna stesse riflettendo, e poco dopo scoprì che forse lo stava facendo proprio in merito a qualcosa che aveva detto lui.

Per te è strano, vero? Il fatto che a me piace stare da .
E’ per questo che insistevi tanto nel farmi conoscere la Moreau… perché sei.. preoccupato per me?


Diciamo che non mi dispiacerebbe sapere che puoi farti due chiacchiere con qualcuno quando io non sono disponibile - ammise Lucas con espressione leggermente imbarazzata - So che sei abituata a rimanere da sola e lo accetto senza problemi, ma questo non significa che non me ne dispiaccia. I tuoi padrini ti avranno anche insegnato a tenerti alla larga da tutti Tissy, ma come dicono i babbani "nessun uomo è un'isola..."

Aggiunse senza nessuna inflessione particolare ora nel tono di voce, la sua voleva essere una semplice espressione di quello che era il suo pensiero che, evidentemente, cozzava molto contro quello di Asher e Demetri.
Subito dopo l'argomento si spostò appena, parlando e valutando le similitudini tra le due cugine a partire dal loro rapporto di segretezza con Sandyon e lui.

Bè si.. siamo molto simili sotto alcuni punti di vista…
Anche se forse… bè… in qualcosa potremmo differire…


E gli occhi di Lucas brillarono a quell'affermazione, che però evitò di commentare almeno in quel momento: ci sarebbe stato più tempo a casa o magari nei giorni successivi per chiedere conferma a Tisifone della possibilità di poterla baciare in mezzo a Diagon Alley, visto che tanto ormai, per quanto non l'avessero presa bene, i suoi padrini sapevano della loro relazione.
Era giunto il momento di rientrare ed il docente di Trasfigurazione si concesse quella piccola battuta, trovandosi ripagato con un sorriso divertito e bellissimo di lei.

Che ti piace scherzare con il fuoco Signor Turner…

Se il fuoco sei tu, sempre.


[FINE]
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Messaggioda Asher » 08/10/2012, 21:09

[Vecchio cimitero ortodosso nelle vicinanze di Ekaterinburg – 2 settimane dopo la visita di Tisifone e Lucas– ore 21.00]



Nel silenzio della sera il pop di una materializzazione riecheggiò nella foresta, facendo sollevare in volo un piccolo stormo di uccelli, e una figura ammantata di nero avanzò a passo sicuro per il sentiero celato alla vista dalle erbacce e dalle ombre notturne.


Immagine


Agilmente attraversò il vecchio e arrugginito cancelletto di ferro battuto senza neanche sfiorarlo, impedendogli così di preannunciare il suo arrivo con un sinistro cigolio. Una volta dentro il cimitero, l’uomo sorpassò alcune vecchie tombe decadenti senza degnar loro di uno sguardo, fino a fermare il suo incedere di fronte a una lapide anonima in tutto e per tutto simile alle altre. Dalle pieghe del mantello tirò fuori la bacchetta e, puntatola contro di essa, mormorò:
Specialis Revelio

In un attimo la vecchia lapide fu avvolta da un fascio di luce gialle che, una volta dissolto, mostrò una tomba ben tenuta in marmo bianco con un Serpente avvolto intorno a un Grifone scolpito in rilievo. La scritta sulla lapide recitava.


Sirius e Cassiopea Samyliak
2051 – 2080
Morirono così come vissero,
per difendere la libertà dei loro cari.



Lo sguardo indugiò un attimo sulla scritta, la mano che andava a toccare la fronte nascosta sotto il cappuccio in segno di rispetto per le due persone sepolte lì, per poi spostarsi su due vasi di fiori freschi posti ai lati della tomba. Il piccolo sorriso che era comparso sul volto serio dell’uomo alla vista dei gigli rossi si trasformò in un ghigno malefico quando notò la presenza dei fiordalisi blu.

Lo ha portato qui…

Sibilò Demetri palesemente contrariato per quella constatazione: Tisifone infatti non avrebbe mai scelto qualcosa di così ordinario.

Hanno il colore dei loro occhi…

Il sussurrò di Asher proveniente alle sue spalle lo prese alla sprovvista e fu solo grazie a un perfetto controllo di sé e delle proprie emozioni che Demetri non sobbalzò, limitandosi a stringere con più forza la mano intorno alla bacchetta. Non lo aveva sentito arrivare e questo la diceva lunga sullo stato in cui si trovava. Da quando Etciù era tornato a casa con le piume bruciate più di un mese prima, la sua mente era stata completamente concentrata sul trovare un modo per far rinsavire la loro piccola e riportarla a casa sana e salva.

Avevano…

Commentò, prima che un fascio di luce rosso fuoco scaturisse dalla sua bacchetta andando ad avvolgere il mazzo di fiori che Lucas aveva deposto sulla tomba dei genitori di Tisifone. Le fiamme generate dall’Incendio non verbale illuminarono a giorno il viso dell’ex Serpeverde, rivelandone lo sguardo duro e affilato.

Immagine


L’uomo, consapevole delle abitudini della figlioccia, non ne temeva la reazione: Tisifone infatti non si sarebbe recata in quel luogo prima della prossima estate e in un anno era certo che molte cose sarebbero cambiate.

Siamo incappati in un altro piccolo contrattempo – confessò ai suoi due amici, con un tono serio e palesemente contrariato – ma lo risolveremo a breve.

Non credo sarà così semplice.

Aggiunse Asher con un sospiro, inginocchiandosi di fronte alla tomba e sfiorando con la mano i nomi dei coniugi Samyliak, indugiando su quello di Sirius. Da quando Tisifone era scappata da lui, insieme a quel ragazzo, l’ex Grifondoro non aveva fatto altro che interrogarsi sulle proprie azioni, rivivendo e analizzando attimo dopo attimo quella sera tragica. Il dubbio di aver agito in maniera troppo affrettata aveva fatto capolino nel suo animo e il dossier che aveva ricevuto dall’informatore di Sandyon non aveva fatto altro che alimentarlo. Una persona così trasparente e buona, impegnata addirittura nel sociale babbano, come avrebbe potuto rivelarsi il mostro che lui lo aveva accusato di essere?

Io penso di si… - ribattè secco Demetri Troppa bontà puzza di copertura… le tue fonti si sono limitate a guardare il dito invece di studiare la luna…

Aggiunse, citando un proverbio babbano. Aveva letto con attenzione le pagine vergate da un tale Edward Atwood sul passato del Professor Turner e alla fine aveva liquidato il tutto come galeoni di Leprecauni, false anche se ben strutturate, supportato dal fatto che a consigliare al compagno di avvalersi dell’aiuto di questo investigatore privato era stato l’odiato Vastnor.

E se fossi a tu a sbagliare?

Ribattè Asher con voce stanca, alzandosi in piedi e spolverando la terra dal suo mantello. Era stanco, stanco di tutti quei segreti, stanco di chiedersi dove e come stesse la sua milaja, stanco di dover combattere contro la paranoia del suo compagno. Era davvero da stupido e romantico Grifondoro desiderare finalmente un po’ di pace e una famiglia unita?

Difficile… - si limitò a rispondere Demetri, mettendo in conto solo per far contento il compagno la possibilità che si stesse sbagliando e quindi che Lucas Turner fosse davvero il ragazzo perfetto che dava l’impressione di essere – Abbiamo giurato che avremmo dato solo il meglio alla loro unica figlia e così faremo… a ogni costo.

E questo, nella gerarchia del mondo secondo la tradizione purosangue da cui l’uomo discendeva escludeva a priori il docente di Trasfigurazione in quanto Tassorosso.

Abbiamo anche giurato che sarebbe stata libera e felice… e a ora non è né l’una né l’altra…

Aggiunse Asher funereo, prima di posare una mano sulla spalla del compagno e smaterializzare entrambi nella camera di albergo che avevano preso a Ekaterinburg.

[FINE]
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