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Le rivolte dei Goblin

Messaggioda Tisifone » 13/10/2013, 17:18

Le rivolte dei Goblin


[ Ufficio di Divinazione – Febbraio 2017]


Non credo di esserne all’altezza. E’ questo il mio mondo accademico.

Un po’ strettino … sarà divertente allargarlo con una delle tue materie scolastiche preferite.

Non ho il tempo di fare ricerche approfondite per una lezione degna di Hogwarts.

Sono certa che qualcuno sarà ben lieto di darti delle ripetizione extra… Hihihi…

Non è divertente!

Oh si che lo è… Su cuginetta, sai come dicono i babbani, anno nuovo vita nuova… Hihihi


[ Aula di Storia della Magia – Marzo 2017]


Vita nuova… come se volare alla babbana fino a New York non rappresentasse già un enorme cambiamento…

Borbottando queste e altre recriminazioni varie sulla mia incapacità di negare qualcosa alla mia cuginetta – perché non avrei avuto alcun problema a dire di no alla Preside motivo per cui forse non si era fatta avanti – e in parte anche a Noah, feci il mio ingresso nell’aula di Storia della Magia in ritardo di una manciata di minuti rispetto all’inizio delle lezioni.

Buon giorno e seduti, grazie.

Il silenzio seguì quelle semplici parole subito rotto dal grattare delle sedie sul pavimento e dal fruscio frenetico tipico di qualcuno che frugava in una borsa alla ricerca del materiale per prendere appunti. No, il mio ritardo non era strategico, non avevo voluto fare un’entrata a effetto ma le espressione attonite e un po’ preoccupate degli studenti davano un minimo di senso alla discussione che avevo avuto con Idra poco prima. Quella non era la mia aula e lì ero solo un’ospite temporaneo quindi dovevo rispettare le regole della scuola che vietavano, in linea generale, di portare animali a lezione. In più non sapevo se Armstrong avesse concesso a qualche studente di farsi accompagnare dal suo famiglio e non avevo alcuna intenzione di passare la lezione a vigilare sulla loro incolumità.

Il Professor Armstrong ha deciso di prendersi un periodo sabbatico per portare avanti alcune delle sue ricerche e per questi mesi sarò io a sostituirlo.

Qualcuno si mosse a disagio sulla sedia, non sapevo se per la notizia o perché, una volta che mi fui tolta il mantello, il mio abbigliamento non era neanche lontanamente simile a quello che ero solita indossare durante le mie di lezioni. Volevo che gli studenti percepissero in maniera chiara che lì non ero l’Insegnate di Divinazione ma la Supplente di Storia della Magia e che quindi qualsiasi pregiudizio avessero verso l’una non doveva interessare anche l’altra materia. E quale modo migliore di sottolineare quella differenza se non presentandomi vestita con un sobrio tailleur pantalone nero?

Immagine


Purtroppo non ho avuto il tempo di studiare il vostro programma quindi mi toccherà improvvisare, affrontando uno degli argomenti che alla vostra età mi aveva affascinata molto… Ah, le regole ovviamente sono sempre le stesse: niente bisbigli, niente interruzioni inutili, prima si alza la mano e poi si pone la domanda.

Aggiunsi, prima di trasfigurare la sedia della cattedra in una sedia a dondolo e prendervi posto. Potevo indossare abiti diversi e aver lasciato Idra nei miei alloggi ma non avevo intenzione di rinunciare anche a quella piccola comodità. Con un altro colpo di bacchetta feci apparire sulla lavagna alle mie spalle le prime parole di quella lezione di Storia.

Qualcuno di voi sa dirmi cos’è questa frase e cosa significa?

Non siamo solo brutte fate!



Ha … qualcosa a che fare con i Goblin Professoressa? Cioè… mio padre lavora alla Gringott e… spesso a casa li chiama così… brutte fate…

Dieci punti a Tassorosso per la risposta corretta di cui cinque per aver avuto il coraggio di parlare, aggiunsi tra me – anche se spero, Signorina Amura, che suo padre li chiami in quel modo solo tra le mura domestiche. Questa frase infatti è lo Slogan della Confraternita dei Goblin, un gruppo di attivisti formato esclusivamente da Goblin che si batte contro le discriminazioni di cui essi sono oggetto da secoli ad opera dei maghi e delle streghe e per il riconoscimento dei loro diritti, primi tra tutti quello di possedere una bacchetta.

Ma perché i Goblin dovrebbero volere una bacchetta quando possono fare magie senza?

Il problema non è il possesso in sé della bacchetta, Signorino Alvares, anzi probabilmente nessun Goblin ne acquisterebbe una potendolo fare, quanto cosa si cela dietro il divieto a possederla. In origine l’accesso alla bacchetta era un diritto riconosciuto a chiunque possedesse la scintilla magica, indipendentemente dalla sua natura o dal fatto che essa derivasse dal Mana o dalla Trama. Un diritto questo di cui in tempi remoti in molti fecero largo abuso e che portò a conseguenze catastrofiche come la caccia alle streghe da parte dei Babbani e la conseguente stipula dello Statuto Internazionale della Segretezza Magica. Quello che in pochi sanno è che anni prima che si riunisse la Confederazione Internazionale dei Maghi, nel 1631 per la precisione, il Ministero della Magia Britannica emanò il Codice sull’utilizzo della Bacchetta confidando nel fatto che sottoponendo l’uso della bacchetta a un controllo più rigido si sarebbero potuti evitare ulteriori incidenti di fronte ai babbani. Nonostante si fosse dimostrato fin da subito pressoché inutile, il Codice non venne mai abrogato ed è tuttora in vigore e con esso anche la Clausola Tre che proibisce agli esseri magici non umani di possedere una bacchetta.

Li hanno davvero privati della bacchetta?

Si Signorina Wollis. A partire dal 1631 Goblin, Vampiri, Elfi domestici e qualunque altro essere che non possa vantare almeno un genitore umano non solo è stato privato della bacchetta ma in più gli è anche stato vietato di apprendere i segreti sulla costruzione delle bacchette. Non sono neanche certa che a famiglie come Olivander o Flynn sia permesso di possedere degli elfi domestici. Di sicuro questi non possono entrare nei laboratori dove si costruiscono, modificano o potenziano i nostri catalizzatori magici.

Come mai hanno previsto una tale clausola?

Secondo la Confraternita dei Goblin e altre frange di attivisti per una sorta di odio razziale, Signorina Herbet – rispose con un tono di voce un po’ irritato. Le mie lezioni solitamente assomigliavano a lunghi monologhi e quella sorta di dibattito che si era venuto a creare mi lasciava interdetta anche se non in maniera negativa – Non è mistero che i maghi si siano sempre considerati superiori rispetto a tutte le altre creature magiche, senzienti o meno, e che siano perennemente alla ricerca di modi legali e non di sottolineare le differenze esistenti, accentuando le proprie qualità. Basti pensare alla Fontana presente nell’Atrio del Ministero: essa dovrebbe essere un simbolo di cooperazione e convivenza pacifica tra i maghi e le principali creature senzienti quali goblin, elfi e centauri. E invece le Creature sono poste in secondo piano come se stessero guardando verso gli uomini con ammirazione. – una smorfia di disappunto comparve per un secondo sul mio viso subito sostituita dalla solita espressione di freddo distacco che esibivo durante le lezioni - Secondo il Ministero, invece, la clausola era stata resa necessaria dalle numerose rivolte a cui i Goblin avevano dato vita negli ultimi decenni e a cui avrebbe dovuto porre fine. Pensate che una di queste rivolte venne combattuta non lontano da qui. Signorino Greymon mi sa dire dove?

Mi ero accorta che coinvolgerli attivamente nella lezione contribuiva a impedire che si addormentassero ed ero intenzionata a sfruttare al massimo quella scoperta.

A Hogsmeade Professoressa – rispose prontamente il Corvetto che però dal modo in cui mi guardava, sembrava avere altro da dire e così lo incoraggiai a continuare con un cenno del capo – Sembra che i Tre Manici di Scopa venne utilizzata come quartier generale dei Goblin e che il loro intento fosse quello di assaltare Hogwarts per costringere finalmente il Ministero a dare ascolto alle loro rivendicazione.

Cinque punti a Corvonero – concessi soddisfatta prima di riprendere il filo della lezione - Agli inizi del 1600 i Goblin infatti chiesero al Ministero di poter estendere i propri territori perché giudicavano quelli loro assegnati poco adatti alle loro esigenze. Al rifiuto del Ministero i Goblin risposero con piccole rappresaglie, invadendo i villaggi dei maghi e lasciandosi andare ad atti prevalentemente vandalici.

Ma i Goblin non erano famosi per essere sanguinari e feroci?

Non è del tutto esatto Signorina Udinov. Tendenzialmente i Goblin sono un popolo pacifico, composto da fabbri, orefici e contabili, diventano violenti solo quando un loro diritto, reale o immaginario che sia, viene leso. Essere cacciati dai villaggi che avevano “conquistato”, vedersi confiscare tutti i loro beni, privati della bacchetta, tutti questi eventi fecero si che i Goblin si abbandonarono a vere e proprie carneficine, uccidendo qualsiasi essere umano, mago o babbano che fosse, che osava intralciare la loro strada. Dopo il massacro di una cittadina Irlandese che mise a serio rischio tutto il Mondo Magico per il numero elevato di vittime babbane, il Ministero della Magia, nel 1692, stipulò un trattato di pace con i Goblin in cui gli si concedevano alcuni dei territori da loro originariamente rivendicati ma non l’utilizzo della bacchetta. La mancata abrogazione della Clausola Tre fu, secondo molti, il motivo per cui quello stesso anno i Goblin si rifiutarono di firmare lo Statuto Internazionale per la Segretezza.

E con il trattato cessarono le rivolte?

In un certo senso si Signorina O’Neill. Non possiamo dire che da allora regnò la pace tra i Goblin e i maghi, altre rivolte ebbero vita nel corso del 17° e 18° secolo ma si trattò per lo più di ripicche e atti vandalici operati ai danni della comunità magica, senza interessare quindi il Mondo Babbano. I rapporti tra le due comunità, però, continuarono e continuano tutt’ora a essere molto tesi, i maghi continuano a considerare i Goblin degli esseri inferiori e i Goblin considerano i maghi come dei ladri, farabutti e bugiardi. Di certo la loro concezione della proprietà privata non è di alcun aiuto in tal senso, anzi si potrebbe dire che peggiora le cose.

Presi una pausa, per permettere agli studenti di assimilare le ultime parole e porre eventualmente delle domande ma vedendo fronti corrugate e sguardi perplessi mi resi conto di non essere stata per nulla chiara.

I Goblin sono convinti che chi crea un oggetto ne è il padrone legittimo e la vendita non è altro che una sorta di contratto di affitto a tempo: una volta che l’acquirente muore l’oggetto deve tornare al suo creatore e non andare in eredità alla famiglia. Di conseguenza chi non restituisce l’oggetto se ne appropria in maniera illegittima e diventa un ladro.

Quell’ulteriore spiegazione non sortì molti effetti ma di questo non potevo incolpare né me stessa né i miei studenti, ma solo la mentalità contorta dei Goblin.

Se può esservi d’aiuto posso dirvi che i maghi, dal canto loro, non hanno mai fatto molto per contrastare questa nomea. Nel corso della Coppa del Mondo di Quidditch del 1994, per esempio, un dipendente del Ministero, Ludo Bagman truffò i Goblin pagando i debiti per delle scommesse perse con i soldi dei Leprecauni. Questo incidente rafforzò la cattiva reputazione che gli umani avevano presso i Goblin e li convinse a mantenersi neutrale nel corso della Seconda Guerra Magica.

Scusi Professoressa ma non sarebbe stato più logico schierarsi con i Mangiamorte visto che erano stati truffati da un dipendente del Ministero?

Interessante osservazione Jiminéz ma per nostra fortuna i Goblin hanno la memoria lunga e non perdonano mai. Nel 1970 infatti durante la prima ascesa di Lord Voldemort una famiglia di goblin venne trucidata dai Mangiamorte in un paesino vicino Nottingham per non parlare di Yardley Platt…

Il rintocco della Torre dell’Orologio mi impedì di finire la frase, decretando la fine della lezione.

Cosa fece Platt per far infuriare i Goblin me lo direte voi.

Affermai quindi, facendo comparire di fronte a ogni studente una pergamena con i compiti da consegnare entro la fine del mese. Una volta che l’ultimo studente fu uscito, l’abitudine prese il sopravvento e, chiusa la porta dell’aula, iniziai a dondolare, scivolando nei miei pensieri.

//Note OFF

I compiti vanno consegnati entro il 10 Novembre 2013 ore 23.59

La maggior parte della lezione è basate su fonti ufficiali della Rowling reperibili facilmente su Internet che però dovete rielaborare. I copia e incolla non sono tollerati.

Per la domanda n°4 il Goblin di cui parlare dovete sceglierlo tra quelli “ufficiali” presenti su Internet ma potete integrare liberamente e fantasiosamente le informazioni che reperite. Allo stesso modo siete totalmente liberi di integrare come meglio credete le informazioni esistenti su Yardley Platt





Ricerca approfondita e ben strutturata.
5

Signorina O'Neill leggendo la sua risposta mi è sorto un dubbio, non vorrà mica ripristinare il vecchio C.R.E.P.A.?
10

Ricerca ben strutturate e approfondita.
10

La ricerca effettuata su Yardley è corretta ed esaustiva, forse un po' troppo arzigogolata.
4

Ottimo Gdr, complimenti!
10

punti 39 per Caroline Priscilla
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
Fa una ricerca approfondita sulla Confraternita dei Goblin e tutto ciò che la riguarda. [5 p.]
Parla del Codice sull’utilizzo della Bacchetta e della Clausola Tre. Credi sia giusto limitare l’uso delle bacchette solo ai maghi? Esprimi un parere motivato secondo il punto di vista del tuo pg [ 10 p.]
Fa una ricerca il più possibile approfondita sui Goblin, sulle loro abitudini e sui rapporti con gli umani [ 10 p.]
Scegli un Goblin famoso dal libro di testo e fa una ricerca approfondita su di lui. In alternativa fa una ricerca su Platt, sulle sue origini, sul suo modus operandi e sulle motivazioni dietro le sue azioni. [ 5 p.]
Supponi di aver frequentato Hogwarts nel 1612 e di trovarti a Hogsmeade quando giunsero i Goblin. Parla di come ti sei sentito, di quello che hai provato, di come hai fatto a tornare al Castello e come hai vissuto i giorni dell’assedio. Puoi svolgere il compito o in formato Gdr in prima persona o come diario personale [10 p. ]

 
 

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