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[ AULA DI DIFESA - LUNEDI' - ORE 17:10 ]
Ancor prima che entrassi in aula, gli studenti erano già tutti seduti ai loro posti.
Sapevano che odiavo i ritardi, sapevano che odiavo dover attendere chi da me doveva apprendere.
Non ero lì per loro, erano loro lì per me e fin dalle prime lezioni avevano imparato a comprenderlo al meglio.
La porta era stata lasciata semi-chiusa, esattamente come da disposizioni dettate ad uno studente del quinto anno dopo l'ora di pranzo.
A tutto c'era una motivazione e ben presto i ragazzi se ne sarebbero accorti.
Sistemato ancor fuori dalla classe, agitai la mia bacchetta senza emettere un suono, focalizzando con il mio sguardo una studentessa del secondo anno di Grifondoro, Kayleen Ward, molto promettente nella mia materia.
La ragazzina una volta investita dal mio incantesimo, si alzò in piedi e cominciò a camminare fino al muro vicino la cattedra, e di improvviso, iniziò a dare dei colpi con la fronte con leggerissima intensità proprio alla parete di roccia levigata.
Fu abbastanza ovvio che una parte della classe si trovò nella condizione di ridere un poco nel vedere quel comportamento assurdo di una compagna, per questo decisi che era decisamente meglio farli smettere di ridere, non solo perché stavo entrando io, ma perché avrei fatto capire loro l'entità e la gravità del mio gesto.
Tendenzialmente è normale sorridere di fronte ad un simile spettacolo sciocco.
Ma se con il prossimo colpo, dato molto più forte degli altri, lei si spappolasse la testa come un melone maturo, ridereste ancora?
Calò il gelo ed io lasciai la presa dell'incanto dalla studentessa, intimandole con lo sguardo di rimanere lì dov'era.
La piccola poteva percepire nella sua mente una leggera confusione e un minimo livido scuro proprio nel punto della fronte colpito più volte.
Sospirai, mentre attraversavo il corridoio in mezzo ai vari banchi osservando le reazioni di tutti i ragazzi.
Molti di loro probabilmente avevano capito cosa avevo appena fatto, altri invece, ai primi anni e meno esperti, non comprendevano ed erano inquieti.
Giunto alla mia cattedra, posai la bacchetta nel suo fodero attaccato ai pantaloni, poi, mi sistemai meglio la maglietta pesante a maniche lunghe nera e voltatomi, osservai a lungo tutti quanti i presenti, cercando di individuare chi sarebbe stato l'obiettivo per la mia semplice ed unica domanda di tutta la lezione a venire.
Inutile menzionare che preferii andare sul sicuro.
Parker.
Che magia era quella che hai visto poco fa?
Quella che ha imposto alla signorina Ward di proseguire nel suo atto di dolore.
Alexis Parker, studentessa del settimo anno, Delfinazzurro, deglutì appena spiazzata dalla leggerezza con la quale avevo esposto quell'incanto.
Tuttavia, grazie anche alla sua sete infinita di conoscenza, decise di non indugiare oltre e rispondere prontamente al quesito da me postole.
Quella era... La Maledizione Senza Perdono "Imperio", professor Vastnor.
E come mai viene definita "Senza Perdono", Parker?
Perché chiunque la usa... E' destinato ad Azkaban, la prigione dei maghi, professor Vastnor.
Negli occhi della studentessa lessi una leggera nota di disappunto.
Probabilmente la delfina non avrebbe voluto che sfruttassi quell'incanto su un essere umano, anche solo per prova.
Soffermai la mia attenzione ancora per qualche secondo sulla prefetta, poi, decisi di prendere dalla valigetta di pelle nera una pomata speciale magica di colore bianco sporco e posarne un poco con l'indice della destra sulla fronte della signorina Ward.
Con una pacca sulla schiena la invitai a tornare a posto facendole capire che doveva spalmare adeguatamente l'unguento per fare in modo che il livido scomparisse in pochi minuti.
Pagina 300 del vostro libro di testo.
Walker, leggi.
Elisabeth Alexandra Walker, Serpeverde al terzo anno, subito si alzò in piedi con il proprio libro.
Cercò la pagina apposita da me richiesta e si schiarì la voce, attendendo che le voci leggere dei compagni si tramutassero in silenzio.
Avanti, dico io quando ti devi fermare.
Basta così.
Molti credono che la Maledizione Imperio sia stata creata dai maghi oscuri durante il primo periodo di Ascesa di Voldemort, alias Tom Riddle Junior.
Tali informazioni sono vere fino ad un certo punto e incontrano l'errore se pensiamo ai primi metodi di imposizione mentale magica.
La strega Morgana, celebre nemesi del Mago Merlino, fu la prima Strega in assoluto a formulare una magia che assoggettasse al proprio volere una mente debole e le imponesse di eseguire un ordine.
Questo incantesimo, secondo gli scritti dello storico magico Harry Potter del 1672... Si, è un omonimo, viene descritto come "Il trionfo della mente in contatto con la magia, l'oscuro potere che tramuta il volere in realtà, la chiave per schiavizzare ed incatenare la libertà di movimento."
Il nome di questa magia antica, dalla quale deriva appunto la Maledizione Imperio è "Coactum Servus", traduzione: Servo Costretto.
Attesi che i ragazzi finissero di prendere appunti e con un cenno del capo assicurai ad Elisabeth la tranquillità di tornare seduta.
Parte dei ragazzi erano affascinati da una simile lezione, altri, lo si notava chiaramente, avrebbero preferito di nuovo degli argomenti più legati alle creature mostruose o malvagie presenti sulla terra magica.
Prevedevo una cosa simile, ma ero poco interessato a certe preferenze. Nella Difesa va calcolato tutto, anche l'attacco da parte di un mago uguale a noi e le Maledizioni Senza Perdono dovevano essere spiegate per apprendere una lezione molto preziosa: come provare a difendersene.
Dentro di me, guardando ognuno di loro, mi feci già un'idea di chi sarebbe stato destinato a proteggersi efficacemente da un Imperio e chi invece vi avrebbe ceduto, ma non lo dissi apertamente e non guardai nessuno in particolare, questo perché esperienza personale mi insegnò che spesso il tempo può cambiare molte cose, può insegnare molte novità e svelare molti misteri.
Tornando alla Maledizione, questo incantesimo, come avete potuto vedere, altera la mente altrui, portandola in uno stato pseudo-vegetativo, tramutando la persona in un burattino guidato solo ed esclusivamente dalla nostra volontà.
Per difendersi da un incantesimo simile non si può pensare di essere adeguatamente preparati, ma ben più che preparati.
Innanzitutto, qualora l'incantesimo fosse pronunciato in modo silenzioso e quindi non vi possiate accorgere che il nemico lo ha usato grazie alle parole pronunciate, comprenderete che l'Imperio sta per entrare in atto quando un leggere formicolio vi sfiorerà la base del collo e percepirete la sensazione come di un serpente che velocissimo risale dentro alla vostra testa.
Il tempo stimato di reazione quindi e tra uno e massimo due secondi, dopo di che, se non porrete le giuste difese, sarete spacciati.
Il metodo per contrastare questa magia è chiudere gli occhi non appena si sente la sensazione prima citata e formare nel proprio pensiero l'immagine del vostro corpo fermo e bloccato come fosse fatto di granito.
In tal caso, vi accorgerete che non appena all'esterno il nemico vi indicherà cosa vuole che voi facciate, quel corpo immaginario nel pensiero prenderà a muoversi o per lo meno, cercare di muoversi.
Sarà allora che inizierà il reale scontro di volontà.
Dovrete proseguire ad immaginare il corpo fermo, immobile, concentrandovi incredibilmente affinché nella vostra mente non inizi a muoversi secondo quanto richiesto dall'avversario.
I maghi più deboli ed inesperti purtroppo non potranno fare altro se non accorgersi che il loro pensiero non influirà minimamente sul corpo da loro immaginato, che si muoverà "liberamente" senza che nulla possa essere fatto per bloccarlo e farlo tornare immobile.
Quelli invece più allenati e più capaci riusciranno a costringere l'immagine pensata a rimanere il più ferma possibile, così da limitare gli effetti della magia se non addirittura, vanificarli e renderla innocua, ma non credete sia una cosa che si apprende in sette anni di scuola.
Conclusi il mio discorso, sperando che tutti avessero capito perfettamente la questione, visto che io non concedevo domande.
Il discorso comunque era abbastanza facile, almeno all'atto teorico, dunque mi affidai alla loro intelligenza e decisi di passare alla pratica.
Mossi il collo facendolo scrocchiare, stesso avvenne con nocche delle mani e spalle, sfilando nuovamente la mia bacchetta e fissando tutti.
Quello che avvenne poco dopo non fu altro che un tentativo di capire quanto le mie parole erano entrate in testa agli alunni.
Sistematomi in piedi davanti la cattedra, chiamai uno ad uno tutti quanti i ragazzi, applicando su di essi l'Imperio, ordinando loro di darsi uno schiaffo sulla guancia con moderata energia e poco dopo, di darne uno ad un loro compagno che sarebbe dovuto rimanere immobile a prendersi il colpo senza fiatare.
Il fatto di dividere in due parti l'esercitazione non era per mio semplice divertimento, ma per vedere se grazie alla volontà di non voler far male ad un amico, l'energia impressa nel pensiero delle "vittime" migliorasse la resistenza alla Maledizione e li aiutasse a contrastarla meglio.
Si cominciava sempre così, come a lezione, come nella vita: la più grande energia dell'essere umano nasce dai sentimenti, io ne sapevo qualcosa.
Era chiaro che l'energia magica impressa nella mia Maledizione era molto al di sotto delle mie reali capacità, questo per non rendere totalmente inutile l'esercizio, altrimenti andato sempre a vuoto per loro.
Quando tutti i ragazzi terminarono le loro prove, feci tornare il silenzio e la calma, fissando ognuno di loro senza particolari inflessioni di orgoglio o rassegnazione, non volendo sconsolare o esaltare nessuno.
Afferrai nuovamente la mia valigetta in prossimità della conclusione dell'incontro e agitando la bacchetta feci comparire scritte nel vuoto a caratteri abbastanza grandi le disposizioni per gli esercizi della giornata.
Da consegnare entro il 3 di Marzo alle ore 22:00.
Le quattro domande varranno ognuna dieci punti e informo che per questo elaborato assegnerò solo due compiti migliori.
Arrivederci.
Detto questo, attesi che tutti gli studenti si allontanassero dall'aula, facendo scomparire le scritte nell'aria e sistemando di nuovo gli appunti nella valigetta. La porta, anche dopo che erano passati diversi secondi dall'uscita di tutti, non emise il tipico suono di quando si chiude.
Sospirando, compresi allora che qualcuno era rimasto dentro e mi volsi leggermente, individuando la figura di un Corvonero del secondo anno, Peter Greymon.
Il bambino se ne stava sull'uscio aspettando, o forse sperando che potessi concedergli parola e per quanto la cosa non mi facesse impazzire, decisi che, essendo una lezione non propriamente leggera, gli avrei concesso una singola domanda.
Ti do' dieci secondi Greymon, parla.
Professore, volevo solo sapere, quel metodo che ha spiegato prima per contrastare l'Imperio, può essere applicato per difendersi da qualunque magia o capacità magica che ci imponga di fare qualcosa?
No.
Questo metodo funziona solo ed esclusivamente per l'Imperio.
Ci sono creature che sfruttano capacità innate per ipnotizzare il prossimo o ugualmente costringerlo a fare qualcosa, ma una difesa del genere non sortirebbe alcun effetto.
In ogni caso, non temere, se non te le vai a cercare espressamente, certe creature così potenti non si aggirano intorno al Castello.
Adesso fila.
Grazie mille professore!
Mi ringraziò, poi di corsa uscì chiudendo la porta della classe.
Non mi aspettavo di certo che un ragazzino così piccolo si facesse venire in mente certi quesiti.
Se non altro si poteva dire che era un tipo sveglio.
Purtroppo non potevo immaginare che appena uscito dalla classe, quel bambino si diresse dietro l'angolo dove una ragazza, una prefetta per l'esattezza, lo ringraziava per l'eccellente operato svolto, facendogli dimenticare che la domanda l'aveva fatta per conto di lei, facendolo tornare ai suoi giochi con i compagni, più tranquilla riguardo la sua opera di scompiglio nella scuola.
"Creature così potenti non si aggirano intorno al Castello"... Già, in parte era vero... Visto che certe creature si aggiravano direttamente per i corridoi della scuola, sorridendo soddisfatte e preparando il loro prossimo piano all'insaputa di chiunque.
Ancor prima che entrassi in aula, gli studenti erano già tutti seduti ai loro posti.
Sapevano che odiavo i ritardi, sapevano che odiavo dover attendere chi da me doveva apprendere.
Non ero lì per loro, erano loro lì per me e fin dalle prime lezioni avevano imparato a comprenderlo al meglio.
La porta era stata lasciata semi-chiusa, esattamente come da disposizioni dettate ad uno studente del quinto anno dopo l'ora di pranzo.
A tutto c'era una motivazione e ben presto i ragazzi se ne sarebbero accorti.
Sistemato ancor fuori dalla classe, agitai la mia bacchetta senza emettere un suono, focalizzando con il mio sguardo una studentessa del secondo anno di Grifondoro, Kayleen Ward, molto promettente nella mia materia.
La ragazzina una volta investita dal mio incantesimo, si alzò in piedi e cominciò a camminare fino al muro vicino la cattedra, e di improvviso, iniziò a dare dei colpi con la fronte con leggerissima intensità proprio alla parete di roccia levigata.
Fu abbastanza ovvio che una parte della classe si trovò nella condizione di ridere un poco nel vedere quel comportamento assurdo di una compagna, per questo decisi che era decisamente meglio farli smettere di ridere, non solo perché stavo entrando io, ma perché avrei fatto capire loro l'entità e la gravità del mio gesto.
Tendenzialmente è normale sorridere di fronte ad un simile spettacolo sciocco.
Ma se con il prossimo colpo, dato molto più forte degli altri, lei si spappolasse la testa come un melone maturo, ridereste ancora?
Calò il gelo ed io lasciai la presa dell'incanto dalla studentessa, intimandole con lo sguardo di rimanere lì dov'era.
La piccola poteva percepire nella sua mente una leggera confusione e un minimo livido scuro proprio nel punto della fronte colpito più volte.
Sospirai, mentre attraversavo il corridoio in mezzo ai vari banchi osservando le reazioni di tutti i ragazzi.
Molti di loro probabilmente avevano capito cosa avevo appena fatto, altri invece, ai primi anni e meno esperti, non comprendevano ed erano inquieti.
Giunto alla mia cattedra, posai la bacchetta nel suo fodero attaccato ai pantaloni, poi, mi sistemai meglio la maglietta pesante a maniche lunghe nera e voltatomi, osservai a lungo tutti quanti i presenti, cercando di individuare chi sarebbe stato l'obiettivo per la mia semplice ed unica domanda di tutta la lezione a venire.
Inutile menzionare che preferii andare sul sicuro.
Parker.
Che magia era quella che hai visto poco fa?
Quella che ha imposto alla signorina Ward di proseguire nel suo atto di dolore.
Alexis Parker, studentessa del settimo anno, Delfinazzurro, deglutì appena spiazzata dalla leggerezza con la quale avevo esposto quell'incanto.
Tuttavia, grazie anche alla sua sete infinita di conoscenza, decise di non indugiare oltre e rispondere prontamente al quesito da me postole.
Quella era... La Maledizione Senza Perdono "Imperio", professor Vastnor.
E come mai viene definita "Senza Perdono", Parker?
Perché chiunque la usa... E' destinato ad Azkaban, la prigione dei maghi, professor Vastnor.
Negli occhi della studentessa lessi una leggera nota di disappunto.
Probabilmente la delfina non avrebbe voluto che sfruttassi quell'incanto su un essere umano, anche solo per prova.
Soffermai la mia attenzione ancora per qualche secondo sulla prefetta, poi, decisi di prendere dalla valigetta di pelle nera una pomata speciale magica di colore bianco sporco e posarne un poco con l'indice della destra sulla fronte della signorina Ward.
Con una pacca sulla schiena la invitai a tornare a posto facendole capire che doveva spalmare adeguatamente l'unguento per fare in modo che il livido scomparisse in pochi minuti.
Pagina 300 del vostro libro di testo.
Walker, leggi.
Elisabeth Alexandra Walker, Serpeverde al terzo anno, subito si alzò in piedi con il proprio libro.
Cercò la pagina apposita da me richiesta e si schiarì la voce, attendendo che le voci leggere dei compagni si tramutassero in silenzio.
"La fata Morgana, conosciuta anche come Morgane, Morgaine, Morgan e altre varianti, è una popolare strega della mitologia celtica e delle leggende.
L'epiteto femminino "la fata" (tradotto dall'originale inglese "le fay", a sua volta adattato dal francese "la fée") indica la figura di Morgana come una creatura sovrannaturale."
Avanti, dico io quando ti devi fermare.
"Nel ciclo arturiano, Morgana è un personaggio femminile; è sorella di Artù e nemica di Ginevra. Nella Vita Merlini (Vita di Merlino) del XII secolo, si dice che Morgana ("Morgen") sia la più vecchia di nove sorelle che governano su Avalon. Geoffrey of Monmouth parla di Morgana come di una guaritrice e una mutaforma. Scrittori più tardi come Chretien de Troyes, basandosi sull'interpretazione di Monmouth, hanno descritto Morgana intenta a curare Merlino ad Avalon."
Basta così.
Molti credono che la Maledizione Imperio sia stata creata dai maghi oscuri durante il primo periodo di Ascesa di Voldemort, alias Tom Riddle Junior.
Tali informazioni sono vere fino ad un certo punto e incontrano l'errore se pensiamo ai primi metodi di imposizione mentale magica.
La strega Morgana, celebre nemesi del Mago Merlino, fu la prima Strega in assoluto a formulare una magia che assoggettasse al proprio volere una mente debole e le imponesse di eseguire un ordine.
Questo incantesimo, secondo gli scritti dello storico magico Harry Potter del 1672... Si, è un omonimo, viene descritto come "Il trionfo della mente in contatto con la magia, l'oscuro potere che tramuta il volere in realtà, la chiave per schiavizzare ed incatenare la libertà di movimento."
Il nome di questa magia antica, dalla quale deriva appunto la Maledizione Imperio è "Coactum Servus", traduzione: Servo Costretto.
Attesi che i ragazzi finissero di prendere appunti e con un cenno del capo assicurai ad Elisabeth la tranquillità di tornare seduta.
Parte dei ragazzi erano affascinati da una simile lezione, altri, lo si notava chiaramente, avrebbero preferito di nuovo degli argomenti più legati alle creature mostruose o malvagie presenti sulla terra magica.
Prevedevo una cosa simile, ma ero poco interessato a certe preferenze. Nella Difesa va calcolato tutto, anche l'attacco da parte di un mago uguale a noi e le Maledizioni Senza Perdono dovevano essere spiegate per apprendere una lezione molto preziosa: come provare a difendersene.
Dentro di me, guardando ognuno di loro, mi feci già un'idea di chi sarebbe stato destinato a proteggersi efficacemente da un Imperio e chi invece vi avrebbe ceduto, ma non lo dissi apertamente e non guardai nessuno in particolare, questo perché esperienza personale mi insegnò che spesso il tempo può cambiare molte cose, può insegnare molte novità e svelare molti misteri.
Tornando alla Maledizione, questo incantesimo, come avete potuto vedere, altera la mente altrui, portandola in uno stato pseudo-vegetativo, tramutando la persona in un burattino guidato solo ed esclusivamente dalla nostra volontà.
Per difendersi da un incantesimo simile non si può pensare di essere adeguatamente preparati, ma ben più che preparati.
Innanzitutto, qualora l'incantesimo fosse pronunciato in modo silenzioso e quindi non vi possiate accorgere che il nemico lo ha usato grazie alle parole pronunciate, comprenderete che l'Imperio sta per entrare in atto quando un leggere formicolio vi sfiorerà la base del collo e percepirete la sensazione come di un serpente che velocissimo risale dentro alla vostra testa.
Il tempo stimato di reazione quindi e tra uno e massimo due secondi, dopo di che, se non porrete le giuste difese, sarete spacciati.
Il metodo per contrastare questa magia è chiudere gli occhi non appena si sente la sensazione prima citata e formare nel proprio pensiero l'immagine del vostro corpo fermo e bloccato come fosse fatto di granito.
In tal caso, vi accorgerete che non appena all'esterno il nemico vi indicherà cosa vuole che voi facciate, quel corpo immaginario nel pensiero prenderà a muoversi o per lo meno, cercare di muoversi.
Sarà allora che inizierà il reale scontro di volontà.
Dovrete proseguire ad immaginare il corpo fermo, immobile, concentrandovi incredibilmente affinché nella vostra mente non inizi a muoversi secondo quanto richiesto dall'avversario.
I maghi più deboli ed inesperti purtroppo non potranno fare altro se non accorgersi che il loro pensiero non influirà minimamente sul corpo da loro immaginato, che si muoverà "liberamente" senza che nulla possa essere fatto per bloccarlo e farlo tornare immobile.
Quelli invece più allenati e più capaci riusciranno a costringere l'immagine pensata a rimanere il più ferma possibile, così da limitare gli effetti della magia se non addirittura, vanificarli e renderla innocua, ma non credete sia una cosa che si apprende in sette anni di scuola.
Conclusi il mio discorso, sperando che tutti avessero capito perfettamente la questione, visto che io non concedevo domande.
Il discorso comunque era abbastanza facile, almeno all'atto teorico, dunque mi affidai alla loro intelligenza e decisi di passare alla pratica.
Mossi il collo facendolo scrocchiare, stesso avvenne con nocche delle mani e spalle, sfilando nuovamente la mia bacchetta e fissando tutti.
Quello che avvenne poco dopo non fu altro che un tentativo di capire quanto le mie parole erano entrate in testa agli alunni.
Sistematomi in piedi davanti la cattedra, chiamai uno ad uno tutti quanti i ragazzi, applicando su di essi l'Imperio, ordinando loro di darsi uno schiaffo sulla guancia con moderata energia e poco dopo, di darne uno ad un loro compagno che sarebbe dovuto rimanere immobile a prendersi il colpo senza fiatare.
Il fatto di dividere in due parti l'esercitazione non era per mio semplice divertimento, ma per vedere se grazie alla volontà di non voler far male ad un amico, l'energia impressa nel pensiero delle "vittime" migliorasse la resistenza alla Maledizione e li aiutasse a contrastarla meglio.
Si cominciava sempre così, come a lezione, come nella vita: la più grande energia dell'essere umano nasce dai sentimenti, io ne sapevo qualcosa.
Era chiaro che l'energia magica impressa nella mia Maledizione era molto al di sotto delle mie reali capacità, questo per non rendere totalmente inutile l'esercizio, altrimenti andato sempre a vuoto per loro.
Quando tutti i ragazzi terminarono le loro prove, feci tornare il silenzio e la calma, fissando ognuno di loro senza particolari inflessioni di orgoglio o rassegnazione, non volendo sconsolare o esaltare nessuno.
Afferrai nuovamente la mia valigetta in prossimità della conclusione dell'incontro e agitando la bacchetta feci comparire scritte nel vuoto a caratteri abbastanza grandi le disposizioni per gli esercizi della giornata.
Da consegnare entro il 3 di Marzo alle ore 22:00.
Le quattro domande varranno ognuna dieci punti e informo che per questo elaborato assegnerò solo due compiti migliori.
Arrivederci.
Detto questo, attesi che tutti gli studenti si allontanassero dall'aula, facendo scomparire le scritte nell'aria e sistemando di nuovo gli appunti nella valigetta. La porta, anche dopo che erano passati diversi secondi dall'uscita di tutti, non emise il tipico suono di quando si chiude.
Sospirando, compresi allora che qualcuno era rimasto dentro e mi volsi leggermente, individuando la figura di un Corvonero del secondo anno, Peter Greymon.
Il bambino se ne stava sull'uscio aspettando, o forse sperando che potessi concedergli parola e per quanto la cosa non mi facesse impazzire, decisi che, essendo una lezione non propriamente leggera, gli avrei concesso una singola domanda.
Ti do' dieci secondi Greymon, parla.
Professore, volevo solo sapere, quel metodo che ha spiegato prima per contrastare l'Imperio, può essere applicato per difendersi da qualunque magia o capacità magica che ci imponga di fare qualcosa?
No.
Questo metodo funziona solo ed esclusivamente per l'Imperio.
Ci sono creature che sfruttano capacità innate per ipnotizzare il prossimo o ugualmente costringerlo a fare qualcosa, ma una difesa del genere non sortirebbe alcun effetto.
In ogni caso, non temere, se non te le vai a cercare espressamente, certe creature così potenti non si aggirano intorno al Castello.
Adesso fila.
Grazie mille professore!
Mi ringraziò, poi di corsa uscì chiudendo la porta della classe.
Non mi aspettavo di certo che un ragazzino così piccolo si facesse venire in mente certi quesiti.
Se non altro si poteva dire che era un tipo sveglio.
Purtroppo non potevo immaginare che appena uscito dalla classe, quel bambino si diresse dietro l'angolo dove una ragazza, una prefetta per l'esattezza, lo ringraziava per l'eccellente operato svolto, facendogli dimenticare che la domanda l'aveva fatta per conto di lei, facendolo tornare ai suoi giochi con i compagni, più tranquilla riguardo la sua opera di scompiglio nella scuola.
"Creature così potenti non si aggirano intorno al Castello"... Già, in parte era vero... Visto che certe creature si aggiravano direttamente per i corridoi della scuola, sorridendo soddisfatte e preparando il loro prossimo piano all'insaputa di chiunque.
Un GdR piuttosto scarno, ma se non altro riconosco l'impegno maggiore che non si è visto nei compiti precedenti.
Ancora non ci siamo, comunque.
4
La parola "Dettagliata" nel testo della domanda, l'hai letta o non ci hai fatto caso?
2
Risposta poco motivata e tendenzialmente insufficiente.
4
Una via più subdola e meno veloce dell'Avada.
Molto cattiva, ma come al solito, per quanto l'intento di risposta è stato buono, ti sei espresso troppo poco.
5
punti 15 per Mark
GdR ben costruito.
Qualche errore di battitura ma nel complesso positivo.
Sai che odio le battute, però.
7
Ricerca eccellente.
Ti sei fatto aiutare dalla Parker?
L'ultima fonte, sconosciuta anche a me.
9
Un ragionamento nel complesso giusto, ma di certo avrei qualcosa da ridire.
Comunque non sono qui per esprimere opinioni ma giudicare l'elaborato.
Bene.
8
Poca fantasia, anche se la spiegazione è stata svolta abbastanza precisamente.
Comprendo che non era una domanda difficile, ma da un aspirante Auror avrei atteso di più.
Troppo buono forse?
6
punti 30 per Vergil
Abbastanza bene.
Per quanto riguarda la tua domanda, fingere è possibile solo con chi non ha effettuato la Maledizione.
Colui che invece la effettua, sente un legame tra l'energia della propria bacchetta e la mente del soggetto, quindi ti scoprirebbe subito.
Premio comunque la curiosità.
8
Ricerca svolta in modo positivo e sufficiente.
7
Ragionamenti esatti, opinione giuste.
Poco approfondimento.
6
Idea eccellente, una delle migliori lette fino ad ora.
9
punti 30 per Jorge
Giocata astratta di notevole impegno, sia descrittivo che narrativo.
Bene O'Neill, ogni tanto mi sai dare qualche soddisfazione.
Ogni tanto.
9
Una ricerca decisamente come si deve.
Ti sei fatta aiutare da Cartwright a sua volta aiutato dalla Parker?
Preferisco non sapere nulla.
8
Un leggero contrasto con l'idea del tuo amico Alvares, ma il mondo è vario.
Spiegazione approfondita e seria.
Forse stai crescendo.
7
Altra idea interessante, seppur ripresa da un incanto già esistente.
Apprezzo comunque lo sforzo.
7
punti 31 per Caroline Priscilla
Ti sei concentrata poco sulle emozioni e tanto sul comparto tecnico.
Ogni strato della storia necessita di essere approfondito, ricordalo.
7
Ti sei impegnata poco per quello che normalmente sei in grado di fare.
Hai la sufficienza solo sulla fiducia, Herbert.
6
Idee che si avvicinano alla filosofia Serpeverde.
Era naturale, una conferma giusta.
8
Una sola parola: Interessante.
10
punti 31 per Melia
Un GdR notevole, completo sotto tutti gli aspetti.
10
Non credo che tu abbia chiesto ausilio alla Parker, è più roba da O'Neill o Cartwright, quindi ti faccio solo i complimenti.
Lavoro distinto.
9
Il concetto dell'uguaglianza è esposto con fermezza e saggezza.
Sei giovane, molto giovane, ma hai già una filosofia complessa.
8
Idea curiosa.
Di certo anche questa potrebbe essere ripresa da un elemento già di per se esistente.
In pratica è come se si creasse un Molliccio nel cuore di qualcuno.
Bene.
7
punti 34 per Elbeth
Molto ben curato.
Una descrizione di gioco autentica e mirata all'interpretazione.
8
La seconda ad aver inserito una citazione all'interno di un'opera di fantasia babbana per ragazzi.
Apprezzo questi particolari, la cultura si trova un po' ovunque.
Questa volta però, poco dettagliata come ricerca in generale.
7
Accettabile se utile alla Difesa.
Una considerazione nuova.
Accettabile.
6
Molto, molto crudele.
9
punti 30 per Brianna
GdR un po' fiacco.
Molto lungo, di sicuro descritto bene, ma povero di sensazioni.
Il tuo personaggio è così?
7
E dopo "La Spada nella Roccia" e le "Winx", tu chiudi con Dylan Dog.
Premio sempre la fantasia, oltre che la completezza.
10
Un giudizio aspro, a tratti malvagio.
Sei molto subdolo nella tua risposta, ma tuttavia non posso penalizzare un pensiero, in quanto libero e giusto soggettivamente.
7
Tu, Herbert, Queen e Wollis fate proprio un ottima squadra di menti diaboliche.
Complimenti.
8
punti 32 per Zephyr
