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Messaggioda Sandyon » 15/04/2013, 15:31

{ PORTICO DEL CASTELLO - GIOVEDI' - ORE 16:00 }

Attendevo i ragazzi con la mia solita poca pazienza, ricercando nell'orizzonte qualche traccia di un possibile mal tempo.
Nemmeno una nuvola, fortunatamente, anche se qualche goccia di pioggia non avrebbe guastato.
La luce del giorno adesso era molto più intensa che un mese prima, ormai si stava procedendo verso il lato più caldo dell'anno.
Il vento sferzava appena e giurai quasi di sentire nell'aria un profumo diverso dal solito, il profumo dei fiori e delle piante che, rigogliosi, al passo con la Primavera trasformavano ciò che era secco in qualcosa di vivo e i boccioli in linfa vitale per gli insetti.
Mi soffermavo sempre troppo poco a guardarmi intorno per il castello, troppo impegnato con i miei affari e con la mia apprendista.
Era anche la prima volta che svolgevo una lezione all'aperto, ma era necessaria forse anche perché da scrivere c'era davvero molto poco, anzi nulla.
Per l'occasione di quella lezione più fisica che teorica, indossavo un completo da ginnastica, in modo da rimanere comodo nei movimenti.
Con le mani in tasca, poggiato sulla grande ringhiera di pietra del portico, attesi che il portone della struttura si aprisse, lasciando arrivare l'enorme fiumara di ragazzini che, fortunatamente piuttosto silenziosi, si dirigevano al punto stabilito il giorno prima.
Due anni che ero professore e finalmente i segni della mia conoscenza erano chiaro e limpidi: nessuno osava dire un fiato.
Staccatomi da quella posa di attesa, feci qualche passo sciogliendo le braccia e arrivando davanti a loro, che mi guardarono un poco spaesati.

Formate un cerchio intorno a me.
Sbrigatevi.


Queste furono le mie prime parole, evitando come sempre di salutare con degli stupidi "Buongiorno" e "Buonasera" inutili, volti solo a farmi perdere tempo. Immediatamente seguirono quell'ordine, accerchiandomi, facendo in modo che non si creassero doppie file e quindi che tutti avessero ben chiara e visibile la mia figura.
I miei occhi si focalizzarono su ognuno di loro, cercando di individuare le persone meno attente da quelle invece pronte a seguire, fulminandole con lo sguardo in maniera da far capire loro che se avessi visto un altro atteggiamento simile, non li avrei più ammessi alle mie lezioni per un mese.
Annuii lentamente dopo aver ricevuto anche la loro "approvazione" per iniziare a spiegare, decidendo per voltarmi e cominciare a camminare al centro di quel cerchio per sgranchire le gambe e le spalle.
Ero molto cambiato, me ne stavo rendendo conto proprio mentre passeggiavo molleggiando sui talloni.
Un tempo non mi sarei nemmeno sprecato a richiamare l'attenzione altrui, semplicemente avrei sbattuto fuori senza "se" o "ma".
Non mi sentivo ancora un vero e proprio professore, anzi, da un certo punto di vista una parte di me, quella più ferale e selvaggia, ruggiva volendo a tutti i costi percepire sulla pelle ancora una volta il brivido di una missione, magari di quelle tra la vita e la morte, dove ogni minimo movimento errato poteva portarti oltre il velo da un secondo all'altro.
Certo, adesso c'era molta differenza col passato, adesso, rispetto che nei tre anni precedenti, io avevo una persona alla quale tenevo e la quale teneva a me, con la quale avevamo pensato già a dei futuri progetti, nonché una apprendista desiderosa di imparare.
Forse però, un giorno, Arianna Ricciardi avrebbe compreso cosa significava sentirsi costretti in degli abiti civili quando il campo di battaglia ti chiama e tu ti senti come una furia in gabbia, impossibilitata ad uscire e sbranare chiunque.
Forse un giorno anche lei avrebbe provato le stesse sensazioni, e di certo io sarei stato il primo a spingerla a viaggiare e riempirsi di graffi e cicatrici, perché se davvero il suo destino era quello di essere una mercenaria, allora la gavetta era un iter simile per tutti, maschi e femmine.

Adesso statemi bene a sentire.
Quello che vi insegnerò oggi un giorno, potrebbe valere la vostra stessa vita, sono stato chiaro?
Avete sentito parlare di Ghoul, di Vampiri, di incantesimi oscuri.
Ora è il momento di passare alle sfide vere e proprie e le tattiche per sopraffare l'avversario.


Immagine

Ognuno di voi ha un proprio punto di forza.
Chi la velocità, chi la strategia, chi ancora la resistenza del corpo.
Potrebbero apparire come delle facoltà diverse tra loro, senza, apparentemente, nulla in comune.
Eppure non è così ed anzi, ciò che vi insegnerò oggi raggruppa tutte queste capacità.


Mi soffermai ancora una volta su tutti quanti, cercando segni di approvazione nei loro visi, per evitare già i primi dubbi e le prime domande.
Non avrei risposto subito qualora avessi visto anche solo una mano alzata, quello era vero, ma intanto almeno potevo farmi un'idea di quanti non avevano afferrato il concetto appena a dieci minuti dall'inizio della lezione.
Sospirai, cercando di sciogliere i muscoli delle braccia e iniziando qualche manovra di stretching, silenzioso, non dando troppa importanza a quello che loro avrebbero potuto pensare, stesso discorso valeva per i docenti che sarebbero potuti passare di lì e rimanere un poco interdetti da quella manovra di lezione, ma non ero forse io quello considerato come il professore meno ortodosso della lista docenti?
Tornai nella mia posizione eretta e questa volta feci cenno mentalmente a Mog per farmi apparire la bacchetta magica nella tasca dei pantaloni, così che la potessi afferrare e mostrare a tutti che non era certo una lezione di ginnastica babbana.

Quando affrontate un avversario, non è detto che il vostro livello di potenza sia lo stesso.
Per esempio uno studente del secondo anno potrebbe trovare ad affrontare, per il Club, uno del quarto, o magari del quinto.
Tale casistica non contempla automaticamente la vittoria del secondo sul primo, per quanto molti di voi potrebbero pensare io abbia torto.
Quando si stabilisce chi sarà il vincitore, ci sono da tenere in conto molteplici fattori, tra questi, il più importante è la "Guardia".
Tutti con la bacchetta in mano, svelti!


Al mio comando, ogni ragazzo e ragazza della classe estrasse la propria arma principale magica.
Vari tipi di legno, varie anime, varie flessibilità e tra tante differenze, qualcuna assomigliava d un'altra e così si creava un fitto gruppo di similitudini.
Ognuno di loro possedeva un'arma uguale a quella dell'altro, al massimo forse poco più forte per il denaro spesoci sopra.
Quello era un vantaggio molto serio nell'insegnare ad una classe e formare duelli, perché nessuno poteva possedere delle bacchette diverse, strane, con proprietà sconosciute e doni prodigiosi.
Troppi ne avevo incontrati di maghi che avevano modificato la propria bacchetta per farne una fenomenale macchina da guerra, per uccidere il prossimo, per mettere alle strette un nemico o semplicemente vantarsi che la loro arma era migliore di quella di tanti altri.
Per un singolo istante, ammirai la semplicità di quelle tante bacchette adesso quasi puntate verso di me.
Fino ad un secolo prima, nessuno conosceva il modo per modificare una bacchetta, nessuno sapeva migliorarle e nessuno intendeva farlo.
Con la magi-tecnologia di oggi invece, una bacchetta come quella di Sambuco quasi appariva come un'arma di media potenza, nemmeno troppo eccezionale.
Allucinante e allo stesso tempo... Inquietante.

La "Guardia", detta anche "Posizione Difensiva", è la posa che assume un mago quando si prepara a ricevere un attacco.
Essa non è possibile da usare in qualunque situazione, questo perché richiede che il mago non sfrutti la sua possibilità di offesa ma se la giochi per garantirsi una maggiore protezione al momento di subire dei danni ad opera di un nemico.
Tale tecnica può sembrare da codardi, ma in molte occasioni può prolungare un incontro tanto da far stancare l'avversario o potrebbe anche fornire delle fasi di vantaggiosa opportunità per infilare il giusto incantesimo nel momento migliore e vincere la sfida.
La Posizione Difensiva si ottiene portando la gamba sinistra avanti, distesa, quella destra dietro, piegata e con il piede che poggia in punta.
La mano che tiene la bacchetta è bassa, con la punta dell'arma rivolta al terreno, ed il braccio è disteso ma in tensione.
Infine, l'altro braccio invece è piegato e la mano, aperta, è parallela al suolo e posta leggermente in avanti.
Sguardo fermo, e sopratutto, ondeggiamento del bacino e delle ginocchia, conferendo elasticità al corpo al momento giusto.


Mi portai nella suddetta posizione, e qui tutti si accorsero il motivo del mio abbigliamento tanto sportivo.
Con gli abiti da mago, non avrei potuto mostrare adeguatamente il modo in cui piegavo il ginocchio o ponevo il braccio.
Il mio corpo era, nella maggior parte, visibile ed osservabile nei minimi dettagli, per fornire una spiegazione ulteriore, visiva e precisa.
La luce del sole pomeridiano batteva sulla punta nera della mia bacchetta, rivolta al terreno.
I miei occhi, fiammeggianti e pieni di ira combattiva, fissavano un punto vuoto come se non esistesse nient'altro.
Anche questo faceva parte della Pozione Difensiva, anche l'attenzione, lo sguardo fermo sul proprio avversario, non perdendo nemmeno un istante dei suoi movimenti e delle sue mosse, così da essere capaci di schivare al momento giusto e di farlo nella maniera più efficace e adeguata al contrattacco.
Lascia che ognuno di loro provasse a mettersi in "Guardia", riuscendo piuttosto facilmente nell'intento.
In fondo non era sicuramente quella difficoltà dell'esercizio, quanto il saper sfruttare bene la "Guardia" per sorprendere il nemico.
Nonostante questo, fui comunque contento che nessuno dei presenti cadde rovinosamente nel tentare di assumere la posizione e nessuno prese la lezione con leggerezza, comprendendo che certe manovre valevano sul serio la vita sul campo di battaglia.
In lontananza notai un Cartwright molto più attento degli altri nel voler prendere la pozione.
Mi era giunta voce dal professore di Volo che il prefetto Tassorosso aspirava al ruolo di Auror, per il suo futuro.
Forse anche e sopratutto per quello il ragazzo si stava interessando in modo così forte alla mia spiegazione.
Tra me, feci un mezzo ghigno vagamente divertito al ricordare che la mia apprendista una lezione del genere la ricevette forse al secondo o terzo giorno di addestramento, ma lei voleva fare esattamente quello che facevo io, dunque aveva più necessità di sapere certe basi fondamentali rispetto a dei ragazzi che forse in futuro avrebbero anche potuto fare ruoli ben diversi dall'Auror o dal Mercenario, vedi ad esempio la Parker, che comunque almeno non pareva troppo deludere il mio giudizio, impegnandosi lo stesso seppur mostrando una certa difficoltà in certe fasi di apprendimento più pratiche e dove meno si doveva sfruttare il dono che lei aveva più sviluppato, l'intelletto.

Bene così.
Quando assumete questa posizione, il vostro avversario diventa il centro di tutto, ed il resto scompare.
In questa fase, la concentrazione, l'elaborazione, i riflessi e la resistenza si mischiano per creare uno scudo maggiore di qualunque incantesimo.
Anche una Maledizione senza Perdono, se lanciata contro un mago ben focalizzato nella propria "Guardia", può fallire miseramente.
Adesso faremo qualche prova pratica, vi dividerete a coppie e proverete ad attaccare l'altro che assumerà la Posizione Difensiva e poi viceversa.
Mostratemi cosa sapete fare.


Questa volta, mi sistemai all'esterno di quel folto gruppo di studenti, i quali, scelti ognuno il proprio compagno, si misero l'uno di fronte all'altro, disponendo delle file, iniziando così una lunga mezz'ora di allenamento estenuante, pratico e ricco di dolore.
Avevo imposto di usare solo un Everte Statim, per attaccare il proprio avversario improvvisato, ma comunque, per i primi tentativi andati male, la pelle e le ossa combattevano con i lividi e subivano degli sconquassi non indifferenti.
Da quando ero giunto lì come insegnante, con me gli allievi avevano appreso a subire, resistere alla sofferenza, studiare le cose più strane e apparentemente non consone alla materia, e a vedere loro stessi come il punto nevralgico della loro stessa vita.
Nessuno in futuro, a parte i pochi veri affetti, li avrebbe aiutati senza chiedere niente in cambio, nessuna mamma e papà dietro al quale proteggersi e nessuna responsabilità in mano a qualcuno diverso da loro.
Per quanto non fosse mia abitudine essere così diretto nelle mie lezioni con gli studenti, quella volta invece, scelsi di parlare, camminando vicino ad ogni gruppo mentre l'addestramento continuava imperterrito ed sole proseguiva il suo percorso nel cielo, senza l'ombra di una nuvola.

Oltre all'amore, oltre l'amicizia, oltre le alleanze e oltre alla pace apparente della vostra vita, voi siete e rimarrete soli.
Ma non è la solitudine che pensate voi, non è quel concetto triste di qualcuno che non ha una spalla sulla quale piangere.
Essere soli significa che in primis, se non sarete voi a badare alla vostra incolumità, alla vostra anima e al vostro corpo, nessuno potrà salvarvi, nessuno potrà esservi di aiuto, nemmeno la persona più importante ed affidabile sulla faccia della Terra.
Lo spirito guerriero che giace sotto la vostra pelle pulita e profumata è caratterizzato da un fuoco che si auto-alimenta da solo.
Nel pericolo più grande, nella notte più buia, nella quasi certezza della morte... Soltanto Voi potete risvegliare quello spirito.
E' un fuoco che gli altri potranno contribuire alla sua crescita, ma non alla sua permanenza e non alla sua capacità di bruciare.
La forza di volontà, il desiderio di sopravvivere, l'istinto di non soccombere di fronte a chi ci sta minacciando, tutto questo è lo Spirito Guerriero che vi caratterizza tutti ed il solo che sarà in grado di salvarvi, quando non vi rimarrà nient'altro che un pugno di speranza.
Siete Voi e soltanto Voi... I detentori della Vostra Vita, e come tali, la dovete proteggere, AD OGNI COSTO.
SU CON LA GUARDIA, AVANTI!


Sembrò quasi che il mio discorso avesse motivato in qualche modo tutti gli studenti, poiché in quello stesso istante, molti più rispetto a prima iniziarono a schivare gli incantesimi che venivano lanciati e minacciavano di colpirli.
In un certo senso, sapevo bene che spesso la motivazione e l'incitamento aiutassero a reagire meglio e ad essere più forti e capaci, ma era la prima volta che con le mie parole cercavo di raggiungere gli animi di quei ragazzi.
Quella specie di moto di soddisfazione nell'aver forse raggiunto una status nuovo e più incline a quello di un loro precettore, venne smorzato leggermente da quel bisogno già percepito prima di non essere più circoscritto a quel castello, a quella mansione, a quella vita.
Il Mio Spirito Guerriero bruciava costantemente da sempre e mai e poi mai aveva ceduto per un solo secondo a relegarsi nel comfort del presente.
Forse non sarei mai potuto cambiare davvero, forse sarei potuto essere per sempre il surrogato di un professore, il surrogato di un uomo come tanti altri, di un mago come tanti altri.
Il furore di un Mercenario non era una sensazione che si poteva spegnere da un momento all'altro, come con un interruttore.
Per molti mesi avevo cercato di convincermi del contrario, ma adesso che vedevo tutti quanti quei giovani schivare, proteggersi al meglio e superare l'ardua prova che gli avevo posto davanti, rivedevo me in ogni singolo ragazzino, in ogni singola smorfia di dolore, in ogni taglio ricevuto... E mi accorsi che mi stava mancando come l'aria avere le stesse identiche espressioni sul viso.

Basta così.
Per oggi direi che è abbastanza.
Come avete visto, schivare i colpi è più facile se si assume la "Guardia", ma è anche vero che la Posizione permette anche di favorire un migliore assorbimento del colpo, nel caso non fosse possibile schivarlo.
La mano parallela al terreno e il braccio piegato servono proprio a questo, infatti se si effettua una rotazione in senso orario del braccio e si mostra così il fianco, più precisamente la spalla, all'impatto della magia che si subisce, il vostro corpo attutirà meglio la botta e così avrete maggiore velocità di reazione. a
Questo significa, ancora una volta contrattacco fulmineo.


Molti di loro annuirono, anzi, forse per la prima volta quasi tutti.
Nessuno emise un fiato, come al solito del resto.
Mostrai a tutti ancora una volta il movimento da eseguire in caso di protezione dal colpo e non tentativo di schivata, per poi tornare nella mia naturale posizione e guardare tutti quanti, annuendo piano.
Jiménez, Walker, Kenway, Ward, O'Neill, Fox... Un po' di sangue sulle guance e difficoltà respiratoria.
Niente di grave, ma era comunque meglio spedirli per qualche controllo in infermeria.

Domani mattina in classe troverete la lista delle domande da compilare per questa lezione.
La scadenza per le consegne è l'11 di Maggio, non più tardi delle 14:00.
Non saranno accettate proroghe o ritardi di nemmeno un minuto.
Datevi una sciacquata, buon proseguimento.


Lascia quindi che tutti quanti, dopo un lieve inchino, se ne andassero debolmente fino all'interno del castello, affidando alla mia Prefetta Herbert il compito di scortare il piccolo gruppo di maggiori feriti fino all'infermeria.
Rimasto solo, mi avvicinai di nuovo al balcone di pietra del portico, fissando la grande vegetazione del giardino e i contorni in penombra del fianco del castello, adesso che tutto davvero taceva e la mia mente poteva vagare per conto proprio, esplorando mille ricordi; nella stragrande maggioranza di questi, mi trovavo in mezzo a centinaia di soldati, scattando in ogni angolo per proteggermi e scagliando incantesimi ovunque facendo saltare corpi a destra e sinistra, lasciandoli inermi di fronte alla mia potenza.
La fronte sporca di polvere, sudore e sangue, le vene delle braccia in rilievo e il cuore che pompava sangue a raffica, con oltre le 150 pulsazioni al minuto, mentre la mia paura di morire cresceva e con essa l'adrenalina e il desiderio di sopravvivere.

Capo...

Una voce attirò la mia attenzione.
Chiusi gli occhi per ricacciare dentro di me tutte quelle sensazioni e mi voltai, intravedendo un corpo sinuoso davanti al sole pomeridiano.
L'ombra di Arianna ormai era divenuta inconfondibile e l'elasticità dei suoi muscoli e il suo sguardo più maturo ed adulto rappresentavo per me motivo di grande orgoglio, per quanto non glielo dimostrassi o facessi presente troppo apertamente.
Le 17:15, l'orario di inizio degli allenamenti con lei, fino alle 20:15, orario di cena.
Mi mossi dalla mia posizione, iniziando a camminare verso di lei, la quale con le braccia incrociate e il piede che batteva al terreno, mi attendeva impaziente di cominciare a lavorare sul serio.

Oggi ti farò rompere le ossa.

Finché non sono le unghie mi va bene tutto... Se quelle si spezzano, lì mi inc***o sul serio!

Mmmhh, strafottente...

Però ti voglio bene!


Spoiler:
//OFF

La "Posizione Difensiva" se eseguita correttamente in duello fornisce un bonus di +3 per attutire l'attacco che si sta subendo o un bonus di +4 per schivare l'incantesimo in arrivo.





Non sei molto preparata ai duelli, Jiménez.
La tua strategia è prevedibile e facilmente contrattaccabile.
Le intenzioni sono positive ma c'è bisogno di maggiore ingegno per uscire vittoriosi da uno scontro.
Tuttavia hai spiegato adeguatamente.
8

Figure più che azzeccate.
Bene.
12

Sentito, ben interpretato, scorrevole, ampio.
14

punti 34 per Ariel




Stancare l'avversario è sempre una buona tattica per vincere uno scontro.
Non sempre però risulta efficace, qualora ad esempio ci trovassimo di fronte ad una creatura magica ostile.
Anche assorbire è una tecnica utile da apprendere O'Neill, ma capisco il tuo discorso.
9

Esempi abbastanza precisi e calzanti, seppur il secondo di questi andava correttamente spiegato nel contesto adeguato, poiché appartiene ad una serie di diversi episodi.
8

Nei GdR solitamente non mi hai mai deluso.
Questa volta però ammetto che mi aspettavo una cura per i dettagli maggiore e minor sintesi.
Poco più che sufficiente.
10

punti 27 per Caroline Priscilla




Forse proprio perché non ti senti così coraggioso dovresti sforzarti e metterti alla prova, Greymon.
In ogni caso saggiare come potrebbe essere il terreno circostante e giocare con le sue caratteristiche è una pensata valida.
10

Esattamente.
Intanto, buoni gli esempi, inoltre, ciò che dici è esatto.
L'adrenalina, la paura portano circa 3/4 delle nostre caratteristiche fisiche ad un 30% in più dello standard.
10

Abbastanza lungo ma non stancante da leggere.
Introspettivo quanto basta e con qualche lieve errore di battitura.
Bene.
11

punti 31 per Peter




Per essere piccola e apparentemente indifesa hai pensato ad una tattica efficace e scaltra.
Non è molto leale andare al fianco o alle spalle, ma come hai giustamente esposto, se è questione di vita o morte...
11

Esempi buoni, anche se non del tutto.
Nel primo caso si tratta più di sentimento legato alla sfida che semplice sopravvivenza.
Attenzione.
8

Non molto da aggiungere se non che è stato un lavoro svolto egregiamente.
Forse andava sintetizzato in alcuni punti.
Complimenti Stevens.
13

punti 32 per Miyabi




Comprendere le proprie debolezze e comportarsi di conseguenza non è mai sbagliato.
Tali riflessioni però devono condurti sulla via di miglioramento di tali punti critici.
8

Non due esempi ma ben sei.
Ed ognuno nel suo complesso giusto ed adeguato all'idea di sopravvivenza.
Questa volta punteggio pieno Alvares.
12

Al momento il miglior GdR letto e commentato.
In alcuni punti la lettura è risultata pesante, riprendendosi poco più tardi.
15

punti 35 per Jorge




Mischiare la natura della tua Casata con i tuoi concetti è azzardato, ma per ora giusto.
Non sentirti mai obbligata a perseguire tutto ciò che fanno i Grifondoro, a volte per sopravvivere potrebbe essere necessario comportarsi da Serpeverde o da Dragargenteo.
Concetti comunque puliti e semplici, che dimostrano una natura indomita e orgogliosa.
11

Esempi appartenenti ad un tipo di letteratura molto antica e a suo modo singolare.
Questo però non significa che tu non abbia colto il senso della domanda ed abbia proposto idee sbagliate o fuori luogo.
12

Davvero un ottimo lavoro Queen.
Piacevolmente sorpreso.
Hai detto bene: "La Difesa non era da vigliacchi: era usare tutte le armi che avevo a mia disposizione per avere ragione del mio avversario."
Sempre a mente questo concetto, sempre.
16

punti 39 per Elbeth




La parola filosofia con te si addice perfettamente.
Concetti espressi con chiarezza e calcolata attenzione.
12

Dieci diversi esempi, divisi a coppie, e ad ogni coppia un genere differente di appartenenza.
Volevi il massimo?
D'accordo, visto che è il tuo ultimo compito con me, lo avrai.
12

Ormai prossima al diploma, Parker.
Qualcosa mi dice che non rimpiangerai le mie lezioni o i miei insegnamenti.
Tuttavia, ho apprezzato sempre la tua caparbietà e la tua volontà di primeggiare con la testa.
Forse adesso comprenderai il motivo di quel falò di due anni fa.
Sei più forte, pronta per il mondo.
Va a prenderlo, ti spetta di diritto.
16

punti 40 per Alexis
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Sandyon
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
La tua filosofia di difesa in duello prevede una preferenza per lo schivare o per l'assorbire il colpo?
Spiega le motivazioni della risposta.
Paura di morire ed istinto di sopravvivenza:
Molto spesso hanno salvato guerrieri ed eroi del passato da una fine certa.
Cita almeno due esempi di figure (qualsiasi fonte) che anche in un momento di estrema difficoltà, sono riuscite ad avere la meglio sull'ultimo fato.
Svolgi un racconto in stile GdR (prima persona / passato) dove esprimi le sensazioni del tuo personaggio durante la lezione, le emozioni che ha provato e i movimenti che ha eseguito.

 
 

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