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Messaggioda Sandyon » 21/07/2013, 19:20

AULA DI DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE
10 GENNAIO
ORE 16:30


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Me ne stavo comodamente seduto sulla poltrona in finta pelle, appoggiato con un braccio alla cattedra, mentre con l'altro reggevo in mano un sigaro cubano buono come ben pochi altri ne avessi mai assaggiati in tutta la mia vita. Non ero affatto un accanito fumatore, per questo se proprio dovevo togliermi lo sfizio, almeno lo facevo con qualcosa di sostanzioso e che costasse come minimo 100 Galeoni al pezzo.
Un bicchiere con del whiskey incendiario mezzo pieno, o forse mezzo vuoto, dipende dai punti di vista, ed un abbigliamento tutto fuor che adeguato a quello di un professore della celebre Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Qual era il mio vantaggio? Che ormai, dopo quasi tre anni, tutti gli studenti avevano imparato a capire chi avessero davanti e non si stupivano più di non trovarmi pronto ad accoglierli con il sorriso sulle labbra ogni fottuto giorno, pronto a spiegare una bellissima ed entusiasmante lezione.
Come sempre, tutti quanti entrarono puntuali e l'ultimo chiuse la porta in un tonfo sordo.
Presero posto nel silenzio più assoluto, dandomi il tempo necessario di concludere quella meraviglia al sapore di menta e tabacco cubano.
Alzai gli occhi in direzione degli studenti, fissandoli come al solito con indifferenza, accorgendomi delle facce nuove dei primi e secondi anni e non soffermandomi troppo su quelle invece dei nuovi veterani, come O'Neill, Stevens, Ward, Alvares, Greymon o Udinov.
Mi alzai, avvicinandomi alla finestra dove ad attendermi c'era un posacenere di cristallo, dove posai il sigaro ormai del tutto finito.
L'ultimo fumo rimasto avvolse la mia figura per qualche istante, prima che mi allontanassi da quel posteggio e tornassi verso la scrivania.
Il mio bicchiere stava ancora lì, mezzo pieno, si, quel pomeriggio ero di umore normale, ad aspettarmi... Così lo presi e bevvi un lieve sorso.
Quando appoggiai il bicchiere di vetro nuovamente sulla superficie di legno, puntai lo sguardo sulla folla in attesa, pronunciando poche parole, anzi, in quel caso, numeri.

790.

Era la pagina del libro da prendere immediatamente, senza un secondo di indugio. I neo-allievi seguivano svelti l'esempio di quelli più ferrato nella mia materia e nel mio carattere, non provando ad aprire bocca, sfogliando in velocità il testo fino a raggiungere il punto richiesto, ordinato.
Mossi le spalle, facendole scrocchiare, un suono che echeggiò in tutta l'aula facendo rabbrividire qualcuno, così feci lo stesso anche con il collo.
Molti di loro erano tanto giovani, insomma, la preda perfetta per la creatura che avrei spiegato di lì a poco.
Brianna Wollis, delfinazzurro, mi stava guardando come a volermi chiedere se potesse davvero tirar fuori il suo animale e metterlo sul banco.
Annuii lentamente in sua direzione, dandole così il permesso definitivo, per quanto già l'avessi informata precedentemente con un mio messaggio.
Il tempo non era dei migliori, anzi, faceva davvero schifo, con delle pessime nuvole nere sopra le torri di Hogwarts e qualche tuono che di tanto in tanto faceva visita alle orecchie dei presenti, facendo anche saltare qualcuno poco preparato al suono improvviso.
Insomma, una delle solite atmosfere tipiche delle lezioni di Sandyon Vastnor.
Tornai fino alla poltrona e mi sedetti, con i gomiti giù e le braccia incrociate, rilassato, concentrato, tranquillo, in fondo, non ero mica io che dovevo temere per l'essere che stavo per nominare.

1852.
Seattle, Stati Uniti d'America.
Un ricco uomo d'affari, Oliver Slenderman, di 44 anni, vive la sua splendida vita tra donne, vacanze, denaro e champagne.
La sua impresa, fabbricatrice di abiti formali per uomo, rese circa il 71% in più dopo gli svolgimenti della rivoluzione culturale del 1846.
I maghi avevano iniziato a portare abiti classici, vestire in modo ordinato e preciso, e la società indicava come persone socialmente e professionalmente più affidabili quelle che davano anche un'ottima impressione estetica.
Come ben sappiamo tale rivoluzione finirà nel 1933, quando il pensiero magico purista reputerà più autentiche e distintive le divise di maghi e streghe utilizzati fino al 1500, cambiando la situazione un'altra volta, ma a noi questo non interessa perché in quel periodo il nostro caro Oliver era già morto da un pezzo, 80 anni, per la precisione.


Non una singola alzata di mano, anche se molte delle facce dei presenti erano a dir poco perplesse e stralunate.
In realtà sul libro non c'era nessun accenno riguardo la storia che stavo raccontando, bensì l'immagine della creatura oscura del giorno.
A volte per trovare informazioni adeguate e molto vecchie bisogna far ricorso a testi diversi e di certo più complessi e difficili rispetto a quelli venduti a Diagon Alley o inseriti negli archivi della biblioteca scolastica, compreso il settore proibito.
Non erano molti i mostri che avevano anche una propria narrativa, un passato, una motivazione precisa della loro esistenza che non si fosse persa nei meandri del tempo, per questo avevo deciso di dilungarmi un poco e insegnare anche qualche nozione teorica alla classe.
Magari in mezzo a loro c'era un futuro cronista magico o uno studioso storico, quindi proseguii ancora, non prima di aver mandato in gola un altro po' di alcol, bruciante e benedetto.

Tornando al 1852, come ho detto prima Oliver Slenderman godeva di tutti i privilegi concessi ad un mago che aveva fatto parecchia carriera, che si era piazzato all'ottavo posto nella lista degli uomini più influenti d'America e che vendeva abiti e capi di ogni genere alle persone più potenti e importanti del mondo.
Tuttavia detenere un così alto livello di potere spesso e volentieri corrompe l'animo, e il caso di Oliver non fu affatto diverso da altri.
Finanziamenti alla mafia magica per togliere di torno le possibile aziende concorrenti, tangenti ai politici per far rientrare il suo nome nella lista del Wizengamot, favoritismi lavorativi a tutte le belle signore che si offrivano in ogni senso a lui al fine di ricevere qualche premio.
Insomma, chi più ne ha più ne metta, come dicono i babbani.
Tra la vasta folla di donne usate per il mero piacere fisico però, ce ne fu una che occupò, per Oliver, un posto di maggiore privilegio.
Phoebe Roxanne Hamilton, 29 anni, commessa in un negozio di generi alimentari nella periferia cittadina. A dir poco una stracciona.
Oliver la vide e all'istante se ne innamorò, talmente era bella e pura allo stesso tempo, non come quelle arriviste avute fino a quel momento.
La corteggiò, la coprì di regali, chiese anche la sua mano al padre, pur di averla con sé, ed alla fine riuscì nel suo intento.


Schioccai la lingua sul palato, dimostrando ben poco entusiasmo per quel racconto, mentre c'era qualche ragazza che addirittura sospirava pensando a quella splendida storia d'amore che in teoria stavo portando avanti, nemmeno fossimo ad un club del romanzo rosa.
Bevvi ancora whiskey, facendone rimanere pochissimo sul fondo del bicchiere... Volevo tenermelo per il momento migliore, quello delle speranze infrante, quello in cui avrei fatto capire a tutti loro che quella non era affatto una storia con lieto fino, bensì una fenomenale tragedia.

Oliver Slenderman e Phoebe Roxanne Hamilton convolarono a nozze un mese e mezzo dopo e nemmeno altri tre successivi, la donna era già incinta, aspettando una tenerissima coppia di gemelli, un maschio e una femmina, dai nomi sconosciuti.
Sembrava tutto un sogno, una bellissima favola ad occhi aperti, se non fosse che l'uomo era così invischiato nella politica e nel potere mondiale che il suo bisogno di far sentire esteticamente bene i suoi clienti si affiancò al proprio bisogno di apparire migliore degli altri.
Questo suo desiderio si tramutò nella conoscenza della contessa Yves Trichelle Cartier, figlia del noto gioielliere mezzosangue e di certo elemento molto più di lusso come moglie rispetto ad una sporca ragazza presa da un quartiere di periferia.
L'allora senatore Americano Winston convinse piuttosto facilmente Slenderman che con accanto una moglie "pezzente" sarebbe sempre rimasto un pezzente per l'alta società, mentre invece con vicino una ragazza di classe sociale molto elevata, le cose sarebbero andate diversamente e lui avrebbe acquistato ancora più prestigio di quanto già non ne avesse.
Presto detto, Phoebe venne liquidata senza nemmeno una cifra di mantenimento per i futuri figli di Oliver e rispedita a calci da dove era venuta, adesso anche senza lavoro, visto che l'alimentari dove prima prestava servizio, senza di lei, conosciuta e benvoluta dai clienti, aveva chiuso.


Non esattamente come molti si erano immaginati la fine del racconto, ma non mi aspettavo che guardassero subito il lato cinico della storia.
Non potei fare un sorriso amaro perché non ne ero in grado, ma indubbiamente la mia volontà interiore fu quella.
Beh, quella deliziosa favola della buonanotte andava portata a termine, il tempo scorreva e mi andava di finire tutto per il termine della lezione.
Mi alzai dalla poltrona, poggiando pesantemente i palmi sulla cattedra, camminai fino alla stessa finestra precedente, ospite del mio posacenere, ed inizia a guardare le nuvole nere in alto, continuando a parlare a voce scandita, atona, profonda e ben udibile, mettendo le mani in tasca.

Passarono dieci anni da allora.
Oliver vide crescere ulteriormente il suo conto in banca, non gli mancava proprio nulla, tranne la vera felicità, ma non ne sentiva la mancanza.
Un tardo pomeriggio di Giugno, mentre se ne stava comodamente seduto sul portico della sua mega-villa con la moglie, dei rumori particolari giunsero alle sue orecchie, infastidendolo.
Si alzò di scatto, chiamato da uno dei suoi servi che gli comunicò di aver catturato due ragazzini che stavano impunemente rubando della frutta dagli alberi presenti nel giardino retrostante, mettendola in un cesto di vimini.
Era solo della frutta, forse meno di un chilo, niente che non si riformasse dopo qualche mese, ma Oliver non ammise alcuna scusante, ordinò immediatamente la tortura dei due bambini con frustate con conseguente uscita dalla sua proprietà.
Purtroppo i due ragazzini non mangiavano da vari giorni e i loro corpi non solo magri ma anche indeboliti dal caldo estivo non ressero i colpi di frusta, accasciandosi quasi immediatamente in lacrime, esalando il loro ultimo respiro.
... Avete capito tutti, ironia della sorte, chi erano quei due bambini, un maschio e una femmina per la precisione, non è vero?


Mi voltai lentamente, guardando tutti. Alcuni di loro, specie le ragazze, avevano lacrimoni grandi come quelli dei giganti, la Stevens tra tutte.

Esattamente, erano i figli illegittimi di Oliver Slenderman, il quale si accorse di ciò che aveva fatto solo quando la madre, ormai barbona e senza tetto, accorsa da quelle parti per cercare i figli, scoprì la tremenda catastrofe, gettandosi piangente sui corpi morti dei piccoli, maledicendo il padre.
In quel momento, Oliver cambiò del tutto espressione, sgranando gli occhi, fissando quelle due creature con così tanta insistenza da pensare quasi che fosse caduto in coma profondo.
Il senso di colpa lo prese alla sprovvista, dilaniando tutte le barriere del suo cuore di pietra, costringendolo a notti insonni per intere settimane.
Al termine di un lunghissimo periodo di sei mesi, vissuti nel modo peggiore e più straziante... Oliver Slenderman si suicidò.


Colpo di scena, di certo nessuno era preparato ad un finale simile, tutti si immaginavano che Oliver se ne sarebbe fregato per l'ennesima volta.

Non credete però che quel gesto valse alla sua anima il perdono o una minima purificazione dai peccati commessi.
Il suo cuore, nero come la pece, invaso di magia oscura e corruzione completa non gli diede scampo e trasformò quei sensi di colpa e quel corpo in un essere immortale, raccapricciante, estremamente potente e mostruoso... L'essere che state vedendo ora sulle vostre pagine del libro.


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Il sentimento di dolore per la perdita dell'unica cosa veramente buona commessa nella vita, l'energia magica negativa che ormai lo aveva pervaso lungo la dozzina di anni di intrighi e gesti sconsiderati, volti a favorire sé stesso e screditare il prossimo, l'eterna insoddisfazione e la mania sconsiderata per l'estetica come unico punto fermo della sua esistenza lo trasformarono semplicemente nello "Slenderman", una creatura della notte e dell'oscurità, priva di volto, con molteplici braccia e un sempiterno abito elegante insanguinato, metà mago, metà mostro.
E' una figura quasi spettrale, di simile consistenza a un Dissennatore, ma decisamente più pericolosa e letale, impossibile da vedere per tutte le persone che hanno raggiunto la maggiore età, che al tempo di Oliver era di 18 anni, ma è una questione irrilevante per chi supera quella età, poiché si diventa automaticamente esclusi dalla lista di prede di questo aborto della magia nera.


Vorrebbe dire che...

Esatto, colpisce solo i giovani, e adesso esca dalla mia classe Jiménez.
Sono certo che il signor Kenway, così interessato ai suoi capelli e al suo viso sarà lieto di passarle gli appunti che prenderà in seguito.
Non voglio sentire una singola risata.
Ed ora fuori.


Attesi che Ariel, una Grifondoro, si prendesse la responsabilità di aver provato ad interrompere una mia spiegazione.
Non mi interessava chi fosse, a che punto fosse o quanto potesse essere interessante la domanda o il dubbio.
Le mie regole erano le stesse e in ogni caso andavano rispettate.
Non appena la porta si chiuse con un rumore pacato, ripresi a parlare.

Vaga ovunque, alla ricerca di bambini, per rapirli e portarli in un luogo sconosciuto, dove per i primi momento cercherà di comunicare con loro, ma essendo privo di bocca non riuscirà a dire niente, farà delle domande alle quali nessuno potrà rispondere, così, infuriato e dilaniato dalla sofferenza di non potersi prendere cura dell'ennesima giovane creatura, la ucciderà miseramente... I metodi sono tutt'ora sconosciuti.
Si dice che risparmi la vita solo a coloro che si chiamano come i suoi figli, ma ad oggi quei nomi non sono mai stati scoperti, quindi è praticamente un terno al lotto, inoltre pare che alcuni bambini siano stati miracolosamente risparmiati dallo "Slenderman", fattore che ha determinato l'ipotesi che il motivo del rilascio sia stato una forte somiglianza nei tratti o nella voce dei veri figli scomparsi della creatura.
Non fatevi ingannare dal fatto che sia uno solo in tutto il mondo.
E' in grado di spostarsi velocemente e per di più esistono testimonianze che parlano di altri "Slenderman", creati dal primo esattamente come per i Vampiri. Le ipotesi sono più accreditate sono che quando lo "Slenderman" trova un altro padre che in vita è stato terribile verso i figli, lo attiri al momento della morte nella sua rete d'ombra e lo trasformi in un suo simile.
In questo senso la possibilità che esistano più tipi di "Slenderman" è maggiormente confermata da testimonianze riguardo alcuni di questi mostri realmente ed efficacemente respinti da giovani e promettenti maghi che hanno avuto il sangue freddo di affrontarli.
Le capacità maggiori dello "Slenderman" sono l'immensa velocità nel momento stesso in cui incrociate il suo sguardo inesistente, infatti non appena guarderete il suo viso vuoto per più di due secondi, egli giungerà davanti a voi all'istante, qualunque sia la distanza che vi separi.
Le sue braccia inoltre terminano con mani scheletriche ed artigliate, probabilmente taglienti.
Sono vulnerabili a quasi tutti gli incantesimi, tranne quelli oscuri e proibiti, ed il loro nemico naturale è...


Mi bloccai all'istante, la campanella stava suonando, ma era esattamente quello che volevo.
Non avrei dato risposta a quella nozione iniziata e non conclusa, perché intendevo porla come domanda per il compito da svolgere.
Piuttosto, notai gli occhi totalmente impauriti di molti dei più giovani, ed anche il tremore di altri che anche se più adulti, sapevano di rientrare nella categoria e il target di un ipotetico "Slenderman" di passaggio.
Normale che la reazione fosse quella, di certo non stavo parlando di un essere comune o poco pericoloso.
Ma dovevano imparare a conoscere ogni lato del male, anche quello peggiore, altrimenti con che formazioni speravano di uscire dalla scuola?
Tsk, di sicuro alla Cyprus se le sognavano delle lezioni del genere, dovevano ringraziarmi gli europei, non si nasceva certo imparati, specie nei confronti di abomini di quella portata.

... Facciamo che spremerete bene il cervello e me lo direte voi, chi pensate possa essere il nemico naturale.
Terrò molto in considerazione le persone che risponderanno correttamente ed io non dimentico mai chi mi dà soddisfazione.
Chiaro che la risposta deve essere più che motivata, altrimenti la considererò nulla.
Comunque, per terminare, non credete che gli "Slenderman" appaiono tutte le sere, proprio per questo non sono come "l'uomo nero".
Sono estremamente rari ed è facile che nella vita, per fortuna, non se ne incontri nemmeno uno.
Scordatevi pozioni che aumentano l'età o cose simili, non serviranno a nulla.
Quando attaccano, gli "Slenderman" sfruttano o gli artigli o delle particolari sfere di colore nero e rosso che abbattendosi sulle vittime non solo le feriscono facendogli provare una forte sofferenza spirituale e fisica ma assordano anche momentaneamente la persona costringendola a sentire nella testa delle urla agghiaccianti di tutti i bambini che il mostro ha ucciso fino a quel momento.
L'incantesimo "Lumos" e derivati lo tengono lontano, ma è in grado di sfruttare una magia disarmante, quindi... Attenzione.


A quel punto, era decisamente arrivato il momento di finire il mio whiskey, guardando un'ultima volta tutti quanti gli studenti, facendo poi un cenno con il capo invitandoli a sloggiare da lì, tanto avevo già fatto sistemare su un banco vicino l'ingresso le pile di fogli con le domande e il termine di scadenza per la consegna, fissato a Lunedì prossimo [ 06/10/2013 ].
Quando anche l'ultimo moccioso era scomparso dalla classe, osservai la pioggia che cominciava a cadere battente sugli alberi da frutto del giardino.
Assottigliai la vista, pensieroso, mentre aprivo distrattamente il libro di Difesa fino alla pagina indicata ai ragazzi.
L'immagine fantasmagorica dello "Slenderman" riempiva tutto un paragrafo. Voltai andando qualche sezione più avanti, fermandomi su un altro disegno esplicativo della creatura, lasciando aperto il libro.

... E pensare che potevi evitarti tutto questo casino con un paio di pesche e tre grappoli d'uva.
Che gran testa di c***o...


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Un'idea personale che non si scosta dalle opinioni più comuni ma anche più veritiere.
Il vero pentimento come vita all'insegna della redenzione, non la morte, veloce e inconsistente.
Bene.
12

La risposta è ESATTA.
Le supposizioni sono VALIDE.
15

Buon impegno e buona scorrevolezza narrativa.
Dare spazio ai sentimenti non è mai una questione semplice.
Ancora le mie più sincere condoglianze, O'Neill.
9

punti 36 per Caroline Priscilla




Cinica, estremamente cinica e obiettiva.
Ottimo lavoro.
14

La risposta è ESATTA.
Le supposizioni sono VALIDE.
15

Hai approfondito poco, tuttavia la narrazione è completa.
Sufficiente.
7

punti 36 per Melia




Il Fato non riserva mai le sorprese che tutti si aspettano, Alvares.
Giuste osservazioni, personali e indicati.
11

La risposta è ESATTA.
Le supposizioni sono ABBASTANZA VALIDE.
13

Trasforma questi sentimenti in capacità di duello, Alvares.
Così farai strada nella mia materia, così farai strada nella vita.
Mi auguro tu scelga di mettere quei sentimenti dalla parte giusta.
10

punti 34 per Jorge




Conciso e preciso.
Hai un modo pratico di esprimere i giudizi ma attento a non cadere nell'eccessiva sintesi.
11

La risposta è SBAGLIATA.
Le supposizioni sono IPOTETICAMENTE POSSIBILI.
8

Anche in questo caso esprimo lo stesso giudizio della prima risposta.
Dilunga più il discorso la prossima volta per poter sperare in una votazione più alta.
6

punti 25 per Maximilian




Immaginavo una risposta simile da parte tua, Jiménez.
Docile, ma con una punta di risentimento.
Direi che tutto sommato, ci siamo.
11

La risposta è ESATTA.
Le supposizioni sono VALIDE.
14

Lunga ed elaborata narrazione.
Non stanca, ricca di riferimenti cronologici ed esempi pratici.
Ottimo.
11

punti 36 per Ariel




Decisamente più seria come risposta della Stevens di anche solo un anno fa.
Certe tragedie cambiano l'ottica con la quale si vede il mondo.
Rendi questo cambiamento vantaggioso, mi raccomando.
13

La risposta è ESATTA.
Le supposizioni sono ABBASTANZA VALIDE.
12

Una pagina di diario come tante altre.
Forse è nella sua semplicità che non lascia spazio ad errori.
9

punti 34 per Miyabi




Anche in questo caso ciò che mi aspettavo, si è rivelato esatto.
Un'idea "buona" e compassionevole.
Che sia sbagliata o giusta non lo posso decidere io.
Mi limiterò solo a valutare la complessità delle idee espresse.
11

La risposta è SBAGLIATA.
Le supposizioni sono ABBASTANZA VALIDE.
10

Come al solito il tuo punto forte, Wollis, è la narrativa.
Bel lavoro, hai svolto una risposta intensa e creativa.
11

punti 32 per Brianna
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Sandyon
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
Provi pena per Oliver Slenderman oppure ribrezzo?
Una vita sperperata, una consapevolezza ritrovata solo alla fine e poi la dannazione eterna.
Se l'è meritata?
Motiva la tua risposta.
Quale potrebbe essere secondo te il perfetto nemico naturale dello "Slenderman", una creatura, in sostanza, capace di metterlo in fuga?
Coloro che risponderanno esattamente alla domanda dando anche una adeguata motivazione riceveranno altri 20 PX in più oltre quelli del compito.

Indizio: è una creatura illustrata in uno dei 7 libri di HP
Esprimi in stile narrativo personale (NON GDR) le emozioni e i sentimenti del tuo pg durante la lezione, parlandone in prima persona come se stessi scrivendo un racconto o un riassunto dentro un diario

 
 

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