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Interno Serre

Le giocate che si vogliono effettuare alle Serre che NON coinvolgono la prof.ssa Vilvarin devono essere concordate direttamente con questa o attraverso gli Admin poiché la PG vi è quasi sempre all'interno ed è necessario che sia lei a dare un orario in cui non sarebbe presente

Messaggioda Lindë » 06/03/2012, 23:59

Lindë si sentiva osservata. E la cosa non le piaceva per niente.
Odiava essere al centro dell'attenzione. Odiava che qualcuno le desse importanza.
Per questo amava la solitudine, e le piante.
Le piante richiedevano un impegno costante, ed in cambio donavano al loro protettore tutta la bellezza che possedevano: eppure non era pretenziose, né cattive.
Le piante non ferivano, né trattavano male i propri simili.
Le piante non mentivano, né rubavano.
Le piante non erano capaci di concepire l'odio, né l'amore. Erano per lei degli esseri perfetti, creati dalla Madre Terra per risplendere e riempire il mondo dei loro frutti e della loro beltà.
E quando stava in mezzo a loro, riusciva a sentirsi completa.

Non ci sono orari per cogliere uno studente in violazione delle regole, è una cosa che imparerai molto presto.

Non credo proprio.

Quella fu la secca risposta della giovane docente di Erbologia: a lei non interessava dare punizioni.
Tanto meno passare le serate a fare ronde di sorveglianza in giro per il Castello. Non ci voleva nemmeno dormire, lì dentro.
Quasi quasi poteva prendere una brandina e stabilirsi lì, per sempre.
Ma quella donna, Tisifone, era ancora lì. E lei non sopportava di essere disturbata nel suo territorio.

Sarebbe così gentile da togliersi dai piedi?

Una domanda che denotava irritazione, ma la sua voce rimaneva atona ed impassibile, come se avesse appena fatto un commento sul numero di formiche che camminavano in quella stanza.
Si volse appena verso di lei, posando gli occhi sulla donna. Voleva che se ne andasse.
Subito.
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Messaggioda Tisifone » 08/03/2012, 15:17

Non credo proprio.

E' fortunata che il suo ruolo non glielo imponga.

Mormorò Tisifone in risposta con una traccia di cupa rassegnazione nella voce. Purtroppo lei non era una semplice insegnante ma anche la CapoCasa dei Grifondoro e come tale doveva vegliare sui propri studenti, cosa questa che la portava spesso a fare delle ronde nei corridoi.

Avrà ereditato solo cattedra dalla Morker e non anche la Casata dei Draghi.

Pensò la Grifa, continuando a muoversi con circospezione per la serra, le mani incrociate dietro la schiena, lo sguardo che vagava ovunque. A un occhio esterno poteva quasi sembrare che stesse vagando senza meta, in realtà stava cercando quello di cui aveva bisogno solo con gli occhi perché convinta che Lindë non avrebbe apprezzato un frugare manuale tra le sue cose.


Sarebbe così gentile da togliersi dai piedi?

Lo farò non appena avrò trovato quello che ero venuta a prendere.

Ribattè con il tono della voce di nuovo privo di alcuna inflessione nonostante l'altra l'avesse appena cacciata e anche in malo modo. Per un secondo pensò di chiedere aiuto alla collega che, a quanto stava verificando, aveva rivoluzionato l'ordine delle cose, ma poi cambiò idea con una scrollata impercettibile delle spalle. Che l'altra non avesse alcuna intenzione di parlare con lei era ovvio, quindi non voleva infastidirla oltre.

A differenza di quello che pensa, non sono solita andare in un luogo solo per infastidire qualcuno. Credevo che a quest'ora non ci fosse nessuno.

Precisò, resistendo alla tentazione di usare la parola "sperare": non le interessava farle capire quanto la sua presenza l'avesse irritata, troppo abituata a celare le proprie emozioni.
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Messaggioda Lindë » 10/03/2012, 13:54

Più che di fortuna, Lindë avrebbe parlato di scelta. Lei non si sarebbe mai proposta per fare quelle che venivano chiamate "ronde". Per quanto la riguardava, quei ragazzini potevano fare come volevano. Compreso dare fuoco alla scuola.
Intanto Tisifone continuava ad aggirarsi lì intorno, facendola irritare ulteriormente.

Lo farò non appena avrò trovato quello che ero venuta a prendere.

La donna si morse il labbro per trattenere un'imprecazione.
O la docente davanti a lei era una ritardata mentale, o lo stava facendo apposta. Insomma, non è che la serra fosse lunghe mille chilometri, cosa non riusciva a trovare? Una briciola di pane?

A differenza di quello che pensa, non sono solita andare in un luogo solo per infastidire qualcuno. Credevo che a quest'ora non ci fosse nessuno.

Io non penso niente, la voglio solo fuori di qui.

Replicò Lindë, voltandosi finalmente verso di lei. Per lavorare in pace doveva essere da sola, e quella docente che aveva di fronte sembrava intenzionata a rompere ancora per molto.
L'unica alternativa era aiutarla, darle ciò che voleva e mandarla a quel paese.
E moriva dalla voglia di fare l'ultima cosa.

Perchè non appella ciò che le serve? O c'è un orario consono anche per quello?

Domandò quindi la donna, e sebbene il quesito fosse indiscutibilmente intriso di sarcasmo nella sua voce non ci fu il minimo accenno di esso. Di sicuro, insomma, sapeva bene come nascondere ogni pensiero.
O forse, semplicemente, non le importava di nulla se non essere da sola.
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Messaggioda Tisifone » 10/03/2012, 23:17

Io non penso niente, la voglio solo fuori di qui.

Un scrollata di spalle. Ecco l’unica reazione che Tisifone ebbe a quella esplosione pacata da parte di Lindë, e questa volta fu il turno della Grifa ignorare la collega, continuando la sua piccola ricerca dandole le spalle. Odiava far perdere tempo tanto quanto perderlo lei stessa e quella situazione iniziava a darle fastidio. Di sicuro da quel momento non avrebbe considerato la serra off limits solo perché la nuova Insegnante era quasi più asociale di lei, ma si sarebbe assicurata di avere tutto quello che le serviva nella sua piccola bolla per non dover più arrecare disturbo a nessuno.


Perchè non appella ciò che le serve? O c'è un orario consono anche per quello?

Semplicemente per rispetto a lei… Non volevo metterle a soqquadro la sua preziosissima serra – ribattè la Grifa con un tono di voce che rispecchiava esattamente quello del Drago, priva di qualsiasi intonazione anche se le parole usate potevano lasciar intendere una certa dose di sarcasmo. - Ma visto che non le interessa… Accio paraorecchie di drago, vaso medio e fertilizzante magico…


Man mano che Tisifone appellava gli oggetti quelli volavano direttamente nelle sue mani, facendo rotolare a terra le cose che si trovavano sopra di loro e urtando tavoli e sgabelli, trasformando in un caos una piccola porzione della serra. Una volta raggruppato tutto ciò che le serviva, la donna li rimpicciolì con un Incantesimo e li sistemò nella sua borsa insieme a quello che aveva preso all’esterno.

Vedrò di restituirle al più presto i paraorecchi. Buona sera.

E così dicendo uscì dalla Serra con buona pace dei nervi di entrambe.
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Messaggioda Lindë » 10/03/2012, 23:41

Semplicemente per rispetto a lei… Non volevo metterle a soqquadro la sua preziosissima serra.
Ma visto che non le interessa… Accio paraorecchie di drago, vaso medio e fertilizzante magico…


Meglio mettere a posto il disordine di Tisifone, che sopportarla ancora lì.
Lindë non lo disse ad alta voce ma era piuttosto ovvio quale fosse il suo pensiero.
D'altronde non ce l'aveva con la donna, come poteva sembrare. Avrebbe reagito in quel modo con chiunque si fosse presentato, non c'era niente di personale.
Era semplicemente il suo modo di porsi.
E se la Preside o qualcun altro pensava che sarebbe cambiata solo perchè si trovava ad Hogwarts si sbagliava.
Si sbagliava di brutto.
Non disse nulla quando la serra venne messa a soqquadro: avrebbe sistemato tutto con calma e da sola. Bastava non avere nessuno tra i piedi.

Vedrò di restituirle al più presto i paraorecchi. Buona sera.

Se li tenga pure. Addio.

Conversazione chiusa. Finalmente.
La docente uscì dalla serra, e Lindë tornò ad essere sola.
Fece un lieve sospiro, impercettibile, poi tornò ad occuparsi delle sue piante.
Non aveva fretta di abbandonare le sue nuove creature. Non aveva fretta di tornare dentro il castello di Hogwarts.

[FINE]
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Messaggioda Typhon » 26/03/2012, 12:56

[ MARTEDI' POMERIGGIO - ORE 17:09 - INTERNO SERRE ]

Ma cosa cazzo significa che praticamente ci vive?
... Dovrebbero essere più chiari quando parlano, altrimenti la prossima volta li gonfio...
Forza, diamoci una mossa, è meglio!


Percorreva abbastanza tranquillamente la strada esterna al castello che costeggiava la foresta, diretto verso l'area delle serre.
Lì avrebbe dovuto e potuto incontrare la loro nuova docente di Erbologia, ma tale dato di fatto era abbastanza ininfluente, quello che davvero interessava a Typhon Seal era l'impiego principale che la professoressa Vilvarin occupava nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ovvero l'infermiere del castello, nuova responsabile del settore medico dopo che la precedente si era data "malata" per via di una possibile promozione al San Mungo.
Il prefetto non le potè dare troppo torto, per quanto lui non fosse esattamente della stessa indole lavorativa: l'ospedale non era luogo per lui, lo diceva spesso sia a se stesso che ad Arianna o ad Alexis. Per lui il vero sogno era girare per il mondo con una squadra di seria A di Quidditch ed essere il medico sportivo del team, preoccuparsi delle cure dei giocatori e del supporto fisico adatto per renderli sempre al meglio della forma, senza ovviamente andare ad incorrere nelle penalizzazioni date dal doping magico.

La cosa buona è che che almeno da quanto ho viso è un bel pezzo di femmina, anche giovane...
... La cosa meno buona è che ha il carattere del professor Vastnor unito alla chiusura mentale verso gli esseri viventi che non siano piante, o almeno questo si evince dalle sue lezioni!


Ancora poteva parlare a voce normale e moderata, visto che si trovava abbastanza lontano perchè lei potesse sentirlo, fissando nel contempo l'entrata delle serre che apparivano come curate molto maggiormente rispetto al solito.

Ma che diavolo...

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Nell'arco di pochissimi giorni quel luogo era diventato un autentico paradiso erbologico. Tutti i vasi cambiati e resi più grandi per far respirare al meglio le piante, ogni fiore mostrava una luminosità estrema nei petali e nelle foglie lucide di lacca naturale.
Era stato dedicato anche un piccolo comparto della serra all'allevamento di farfalle ed api per far si che l'impollinazione dei fiori fosse perfetta durante tutte le stagioni dell'anno e i vetri superiori puliti e tirati a lucido per fare in modo che la luce del sole filtrasse egregiamente e contribuisse senza intoppi al processo di fotosintesi.
Quella postazione naturale era diventata qualcosa di irriconoscibile, non che la professoressa Morker non ne avesse cura, per carità, ma fino a quei livelli no, non ci era mai arrivata nemmeno lei che comunque Ty ricordava le piante le amasse abbastanza.
Tirò un grande respiro, guardandosi ancora intorno, mettendo le mani nelle tasche, lanciando qualche occhiataccia verso le piante carnivore e stringendosi nel colletto della giacca a vento color blu scuro.
Jeans neri sotto e scarponi da trekking sempre sul blu con lacci bianchi, capelli meno trattenuti e più sparati verso l'indietro, luce del solo che solcava il suo volto ancora intento a guardare ogni cosa piuttosto perplesso e sinceramente sorpreso.

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Da non credere, se non fosse così stronza mi complimenterei anche...

Scosse il capo con una piccola risata sarcastica, immaginando le cattiverie che avrebbe potuto tirar fuori da quella visione l'ex fidanzata Ricciardi, ma cercò di evitare di pensarci su per troppo tempo, dato che in lontananza adesso notava chiaramente di spalle la professoressa intenta a fare non si sapeva cosa, su un tavolo da lavoro, con delle forbici trincia-tutto e del terriccio universale mischiato al concime naturale.
Accelerò di poco il passo cercando quindi di far sentire maggiormente la sua presenza, alzando di pochissimo la voce per parlarle e raccogliere l'attenzione dell'insegnante.

Prof, può dedicarmi solo un minuto?
A parte, bel lavoro con la serra, sembra ricostruita da capo!
Seal, prefetto dragargenteo, sesto anno...
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Messaggioda Lindë » 26/03/2012, 13:16

Le ci erano volute delle settimane per potersi definire soddisfatta.
Non che le dispiacesse lavorare con le piante, ma era da non credere quanto fosse messo male quel posto.
Aveva ricominciato tutto da zero, occupandosi di ogni cosa personalmente: aveva comprato il concime, i vasi e i germogli, aveva pulito la serra da cima a fondo a mano - senza ricorrere alla bacchetta - e si era preoccupata da sola di creare un piccolo reparto per api e farfalle. Aveva anche creato un piccolo spazio dove preparare unguenti e decotti sul momento, per le emergenze.
Questo ovviamente l'aveva portata a vivere quasi sempre dentro la serra. Ma di sicuro meglio lì che dentro il castello.

Va molto meglio, vero?

Le piaceva parlare con le piante. Davano più soddisfazioni degli esseri umani, e si lamentavano di meno. E chi credeva che non potessero rispondere era un idiota. La pianta che stava curando era un bonsai molto speciale, di colore violetto. L'aveva comprato a Diagon Alley una settimana prima, dove lo stavano per buttare via perchè quasi morto.
Che crudele, l'essere umano. Ma Lindë l'aveva salvato, ed era straordinario per l'occhio altrui osservarne ora il risultato.

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Per lei invece era ordinaria amministrazione. Per un momento, mentre lo curava, un barlume di dolcezza animò i suoi occhi.
Erano così belle, le piante. Ed avevano così tanto da insegnare e mostrare al mondo.
Quel momento perfetto venne però interrotto da una voce improvvisa ed inaspettata.

Prof, può dedicarmi solo un minuto?
A parte, bel lavoro con la serra, sembra ricostruita da capo!
Seal, prefetto dragargenteo, sesto anno...


Lindë si volse appena verso quella voce, puntando gli occhi sulla figura sconosciuta.

Immagine


Poi tornò ad occuparsi del bonsai.

Così è stato.

Si riferiva al lavoro nella serra, alla sua totale ricostruzione.
Ma forse lui non l'avrebbe compreso.
Prese il bonsai tra le mani, con delicatezza, lo osservò soddisfatta, poi lo posò su un altro tavolo alla luce, per farlo rilassare al calore del sole. Di nuovo si volse verso Typhon, ma senza guardarlo: l'intento era di controllare l'idratazione di alcune piante vicino a lui.

Cosa vuole?
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Messaggioda Typhon » 26/03/2012, 14:34

Non si aspettava di certo una reazione molto diversa da parte della docente, anche perché era stato be informato sul suo modo di rapportarsi col prossimo, ed in più viverla a lezione era un'ulteriore conferma che confrontarsi con lei era pressochè inutile, se non addirittura impossibile, per lo meno per la maggior parte degli studenti del suo corso e di quelli passati presenti e futuri.

Così è stato.

Con la pianta ha più dialogo che con me, andiamo bene!

Inarcò il sopracciglio senza aggiungere molto.
Lindë aveva fatto intendere che la serra era stata come ricostruita da capo e Typhon dovette darle atto che il lavoro era a dir poco impeccabile, ma non era lì di certo per coprirla di complimenti.
Fece qualche passo avanti, osservandola mentre spostava lo sguardo su di lui, fugacemente, per poi far intendere con chiarezza che il suo obiettivo di attenzione era rivolto a qualcos'altro, una pianta, tanto per cambiare.

Cosa vuole?

Nemmeno un saluto, un segno rispettoso come si dovrebbe confare ad un professore, nulla.
Quella ragazza, perchè di ragazza si trattava e non ancora di donna, aveva un modo di fare che lo irritava abbastanza, lo rendeva inquieto per certi versi, ma nonostante tutto, per quanto il fuoco scorresse in lui al posto delle vene, era molto caparbio e capace di contenersi nella maggior parte delle situazioni scomode.

Ero l'assistente infermiere prima della "malattia" della signora Honowl, ero passato soltanto per chiederle conferma sulla possibilità di ricoprire nuovamente la stessa carica precedente come suo assistente.
Oltre a motivazioni di assistenza sanitaria per me significa anche un pre-tirocinio per la mia futura carriera post-scolastica come possibile medimago.
Può accettare la mia richiesta prof?


Lei voleva che saltasse subito alla conclusione, bene, quello il prefetto fece, senza attendere convenevoli o momenti giusti, semplicemente esponendo il fatto per come era dando ad intendere le proprie intenzioni e le proprie domande, attendendo soltanto che lei desse il suo giudizio per poi andarsene, sperando ovviamente che tale giudizio potesse risultare essere positivo.
Lanciò per un secondo uno sguardo verso una pianta a poca distanza da lui, era leggermente con il gambo ricurvo, come se boccheggiasse per qualche motivazione negativa, ma il problema venne subito individuato, difatti la boccetta con l'acqua rivolta dentro il terreno era totalmente vuota, nascosta però da un cumulo di foglie non ben visibili dall'angolazione della Vilvarin.

Ah, ecco qual'è il motivo, 'petta va'...

Prese la bottiglietta vuota, riempiendola per metà di acqua dal rubinetto sotto la fila di vasi soprastanti, avvicinandola nuovamente al terriccio della pianta in difficoltà e inserendola così da poterla nuovamente nutrire, difatti come se ne fosse grata, il gambo della pianta pluviale si rialzò di un paio di centimetri ondeggiando e riacquistando colore, una tonalità tra il fucsia e il violaceo con una tinta appena leggera di bianco sporco.

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Ah ma allora sei proprio una alla quale piace bere eh!?

Tornò ancora con gli occhi sulla docente, facendo un'alzata di spalle, come in un segno di intesa nei confronti dell'aggettivo posto sulla pianta appena rimessa a nuovo e nutrita, portando le mani nelle tasche fregandosene se fossero un po' sporche di terra, non era un tipo molto schizzinoso, anzi, a dir la verità non lo era mai stato in vita sua, visto anche il fatto che toccava piante secche e concimi naturali spesso per fare attività di allenamento nel campo medico nell'infermeria scolastica, almeno fino a qualche settimana prima e dall'inizio dell'anno.

"Orchis Maximae", non si saziano mai!
... Ci si fanno dei composti anti-emorragici da paura e di solito invece se ne usano a chili come decorazioni nuziali, tsk, idioti incompetenti...


Un lieve sorriso sarcastico ed un movimento lento della testa a scuoterla in segno di negazione e compassione nei confronti dell'ignoranza erbologica da parte del prefetto, in fondo lavorando in quel contesto da un poco, qualche conoscenza l'aveva, seppur non potesse sperare di avere gli stessi livelli della docente di fronte a lui, su quello c'erano effettivamente pochi dubbi in merito, ma lui aveva pazienza e sapeva con esattezza cosa volere e come ottenerlo, magari con pazienza e calma, attenzione e caparbietà... già, esattamente come per la sua conquista della delfina Parker!
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Messaggioda Lindë » 26/03/2012, 14:58

Non era decisamente tipo da perdersi in convenevoli.
Non le piaceva parlare con gli altri, figuriamoci fingersi cordiale. Riprese il proprio lavoro nell'attesa che Typhon parlasse e le spiegasse perchè si trovava lì a darle fastidio. E per fortuna la risposta non tardò ad arrivare.

Ero l'assistente infermiere prima della "malattia" della signora Honowl, ero passato soltanto per chiederle conferma sulla possibilità di ricoprire nuovamente la stessa carica precedente come suo assistente.
Oltre a motivazioni di assistenza sanitaria per me significa anche un pre-tirocinio per la mia futura carriera post-scolastica come possibile medimago.
Può accettare la mia richiesta prof?


Non rispose subito, quasi fingendo di non aver sentito la sua domanda. Avere un assistente in Infermeria... impensabile.
Lei lavorava da sola, lo sapevano tutti. Avere un ragazzino petulante tra i piedi non era un'alternativa accettabile per lei. Avrebbe fatto pratica altrove, sforzandosi come tutti.
La sua futura carriera non la riguardava minimamente.
Mentre pensava a queste cose, il ragazzo si prese fin troppe libertà, dando da bere ad una pianta di cui Lindë si sarebbe dovuta occupare a breve.

"Orchis Maximae", non si saziano mai!
... Ci si fanno dei composti anti-emorragici da paura e di solito invece se ne usano a chili come decorazioni nuziali, tsk, idioti incompetenti...


Mh.

Un piccolo cenno di assenso con la voce, ma quasi impercettibile. Di sicuro il ragazzo sapeva qualcosa di piante, ma non le piaceva che qualcuno toccasse i suoi piccoli tesori senza il suo permesso. Gli lanciò dunque un'occhiata indifferente ed apatica, tornando al proprio lavoro. Prese una pianta e la portò alla luce, per osservarne lo stato: le radici erano ben affondate nel terreno, ma respiravano poco. Si mise dunque i guanti, pronta per iniziare il proprio lavoro.

Richiesta respinta.
Arrivederci.
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Messaggioda Typhon » 26/03/2012, 19:05

Quel leggerissimo suono che emise la ragazza davanti a lui, professoressa di Erbologia, lo interpretò come un tacito consenso alla sua tesi per la quale spesso delle piante molto importanti vengono utilizzate per scopi più ludici e sciocchi, materialisti, più che per uso medico o consono alle proprietà che quella natura offre. Un punto a suo favore? Typhon non lo seppe dire, visto che la breve occhiata fredda che lei gli rifilò gli diede a capire anche che probabilmente la docente non amava chi mettesse mani nelle sue cose senza che lei desse l'esplicito permesso.

Un punto in meno per la libertà che mi son preso, un punto in più per la cultura sulle piante.
Zero a zero e di nuovo pluffa al centro, forse non mi ha fatto la partaccia e si è limitata ad un'occhiata per l'accordo con la mia tesi sulle Orchis alle nozze, meglio così!


Lindë si volse di nuovo verso il proprio lavoro, prendendo un vaso e continuando la sua opera di cura delle piante, o in quel caso di una pianta sola, tipica della cultura orientale da quello che poteva ricordare il prefetto.
La voce, l'inflessione verbale, il tono poi che utilizzò per palesare la sua decisione in merito alla richiesta di Seal fu espressa con la più assoluta atonicità possibile, esprimendo un giudizio secco, irreversibile e quanto mai sicuro e certo.
Una risposta, quella della ragazza, che gli fece inarcare il sopracciglio e inspirare profondamente molta aria.

Richiesta respinta.
Arrivederci.


Per quanto so bene che lei ha tutto il diritto di troncare di netto le mie possibilità lavorative future, professore, potrei almeno avere l'ardire di chiedere una spiegazione?
Se il problema è il contatto umano non avrei problemi ad essere presente in infermeria ad orari diversi dai suoi, così ognuno fa la sua vita ed in più come professoressa da' una mano ad uno studente volenteroso... Non è forse questo il vostro intento educativo oltre quello didattico di insegnare?


La sua richiesta fu semplice e chiara: Voleva sapere esattamente il perchè di nessun pensiero o riflessione riguardo quello che richiedeva alla insegnante, cosa che lo sarebbe nemmeno costata troppo, o forse evidentemente si a giudicare dalla fermezza con la quale la giovane erbologa si era totalmente rifiutata di pensare anche solo lontanamente ad una collaborazione anche eventualmente separata con il collega Drago.

Le chiedo solo di rifletterci, per lei non significa niente, per me significa lavoro e creazione di un avvenire lavorativo.

Lei era tosta, lui sarebbe stato roccia, in fondo per quanto lei fosse a tratti inumana, lui era pur sempre Typhon Seal, ed i suoi occhi neri scintillanti e risoluti ne erano la prova completa.

Mai secondo a nessuno.
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