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Messaggioda Nadal » 02/02/2012, 23:49

Era una fredda mattina di Novembre, un cielo grigio e carico di pioggia copriva il castello di Hogwarts mentre gli studenti, raccolti in Sala Grande per la colazione, discutevano animatamente sull’inizio del nuovo anno scolastico. Speranze, sogni e desideri brillavano negli occhi di quei giovani maghi pronti a tutto pur di realizzare se stessi, pronti anche a sostenere le dure prove e i sacrifici che Hogwarts richiedeva al fine di raggiungere i propri obiettivi. Quella mattina essi avrebbero partecipato alla prima lezione di Trasfigurazione del professor Skett, un giovane mago giunto da poco al castello per occupare la cattedra di insegnante dopo la “rivoluzione” avvenuta nel corpo docenti. Mancavano ormai pochi minuti al suono della campanella, così il neoprofessore, impaziente, decise di entrare in aula per accogliere al meglio i ragazzi. L’aula era molto ampia ed arredata elegantemente: ad un’estremità era posizionata una splendida cattedra in mogano, lo stesso legno di cui era fatta la bacchetta magica del docente, di fronte alla quale era stato posto un folto numero di banchi; accanto alla cattedra vi era poi un’enorme libreria in stile barocco che conteneva una miriade di libri riguardanti varie branche della Trasfigurazione. Le finestre in stile gotico erano nascoste da raffinate tende color avorio che si abbinavano perfettamente al pavimento di marmo bianco che dava all’aula un tocco di eleganza in più. Alle sommità delle pareti, anch’esse di uno splendido color avorio, vi erano dei fregi continui che raffiguravano scene mitologiche e che riprendevano lo stile corinzio delle quattro colonne poste agli angoli della stanza.
Skett era molto emozionato all’idea di insegnare Trasfigurazione, la sua materia preferita fin da quando aveva messo piede ad Hogwarts. Nel varcare la soglia dell’aula, una miriade di sensazioni lo invase: gioia, entusiasmo ma anche un po’ di nervosismo, dopotutto, pur essendo un abile mago, era la prima volta che si apprestava a esercitare il ruolo di insegnante. Per distendere un po’ i nervi prese posto dietro la cattedra ed accarezzò dolcemente Spiro, il falco nero che aveva ricevuto in dono molti anni prima. Avrebbe voluto portare con sé anche Helios, il suo gatto rosso, ma il felino era troppo pigro per seguire il padrone anche durante quella lezione. Non appena la campanella suonò, una moltitudine di ragazzi entrò nell’aula osservando scrupolosamente il nuovo professore, che era da giorni oggetto delle loro discussioni, ed il falco appollaiato sul suo braccio.

Buongiorno cari studenti!

Disse il docente quando tutti i ragazzi occuparono i propri posti e riponendo Spiro nella gabbia posta sopra la cattedra.

Mi presento, il mio nome è Nadal Skett e come tutti sapete sono il vostro nuovo professore di Trasfigurazione. E’ un onore per me esser qui oggi e poter trasmettere le mie conoscenze ad una nuova generazione di maghi.

Un leggero brusio si diffuse attraverso l’aula, molti studenti, infatti, stavano commentando ciò che il docente aveva detto loro; il professore, però, pose fine a tutte le parole richiamando l’attenzione.

Dal momento che questa è la mia prima lezione, reputo necessario introdurvi la materia in modo che capiate cosa andrete ad affrontare. La Trasfigurazione è un’arte magica potente, ma pericolosa allo stesso tempo, che si occupa della trasformazione degli oggetti: tramite essa è possibile modificare la forma e la struttura della materia per dar vita ad altri elementi. Si possono trasfigurare sia gli oggetti animati sia quelli inanimati, ma anche parti di essi; in questo modo le combinazioni possibili aumentano in modo esponenziale.

In quel momento, Luna Stewart, una studentessa del secondo anno appartenente alla casata di Tassorosso alzò la mano ed il professore le diede la parola.

Ci sta dicendo che tramite la Trasfigurazione potremo ottenere tutto ciò che desideriamo?

No, signorina Stewart. Esistono dei limiti per la Trasfigurazione che vengono espressi dalla legge di Gamp. Ad esempio è impossibile trasfigurare un elemento in oro utilizzando un incantesimo, infatti solo un oggetto magico molto potente come la Pietra Filosofale, può effettuare questa trasformazione.
A proposito, chi sa dirmi quali sono le cinque principali Eccezioni alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi?


Non appena il professor Skett formulò la sua domanda, una mano svettò tra i banchi.

Dica pure.

Lo esortò il docente felice di quella partecipazione così entusiasta.

Le eccezioni alla legge di Gamp sono il cibo, l’amore, la vita, il denaro e le informazioni!

Rispose il ragazzino con una certa sicurezza che si palesava anche nel tono di voce fermo e deciso.

I miei complimenti! Ben 10 punti a Delfinazzurro!

Esclamò Skett sorridendo.

L’amore non è un’eccezione! Esiste l’Amortentia!

Nadal si aspettava quella obiezione e non si stupì nel vedere l’espressione confusa della ragazzina che era intervenuta esprimendo i propri dubbi.

Signorina Feriner…

Esordì l’insegnante rivolgendosi con cordialità alla studentessa.

L’Amortentia è una pozione potentissima, è vero, ma non è assolutamente in grado di suscitare l’amore negli esseri umani. L’amore, infatti, è un sentimento estremo, semplice ma paradossalmente complicato, che non può essere replicato mescolando qualche magico ingrediente. Questa pozione è in grado solo di generare ossessione in chi la assume. Colui che è soggetto agli effetti dell’Amortentia non ama ma è ossessionato.
Comunque non voglio dilungarmi troppo su questo argomento in quanto non rientra tra le mie competenze.


Il professore fece una breve pausa per assicurarsi che tutti gli studenti avessero capito e solo allora riprese la parola.

La Trasfigurazione è una delle branche più complesse della magia poiché richiede una grande abilità ed una forte concentrazione, infatti essa opera sulla natura degli elementi. La Trasfigurazione più semplice è quella operata su un oggetto inanimato in quanto privo di organi interni, mentre essa risulta molto complessa nel momento in cui si voglia trasfigurare un essere vivente per di più dotato di uno scheletro. E’ evidente, quindi, come la Trasfigurazione più impegnativa sia quella umana dal momento che l’uomo è l’essere morfologicamente più complesso presente in natura. La Trasfigurazione, però, diventa sempre più semplice se la forma o il materiale dell’oggetto da tramutare è simile a ciò che si vuole creare.

Continuò il docente seduto dietro la cattedra osservando con attenzione i suoi alunni.

Qualcuno di voi, però, potrebbe chiedersi perché creare una branca magica che si occupa di incantesimi atti a cambiare la forma se ad Hogwarts esiste già la materia Incantesimi.
Beh ragazzi miei, per rispondere a questo quesito, oltre a potervi parlare delle difficoltà legate a tali incanti che differiscono dagli altri sortilegi, vorrei farvi riflettere sull’importanza della trasformazione e sul perché essa debba essere studiata così dettagliatamente.
La trasformazione è alla base della vita. Ognuno di noi durante la sua esistenza si “trasforma”, ovvero cresce e va incontro ad uno sviluppo naturale. Ogni istante della vita dell’uomo, presuppone, quindi una trasformazione, una mutazione che non si manifesta solo nel corpo ma anche nella mente. Anche la conoscenza, infatti, altro non è che una trasformazione che avviene nei nostri pensieri.
Conoscere è morire! Riteneva un filosofo babbano del sedicesimo secolo intendendo che nel momento in cui conosciamo qualcosa ciò che eravamo prima muore per trasformarsi in ciò che siamo.


Sguardi confusi si concentrarono sul professore non appena questi pose fine alle proprie parole.

Vi faccio un piccolo esempio.

Esclamò il docente consapevole della difficoltà di quel concetto.

Quando voi riuscirete ad ottenere i vostri M.A.G.O., morirete come studenti di Hogwarts e vivrete come maghi a tutti gli effetti. Ogni tappa della vostra esistenza vedrà l’alternanza di una morte e di una nuova vita, alternanza impossibile senza trasformazione.

L’esempio sembrò chiarire, seppur non enormemente, ciò che il docente voleva esprimere. Dalle facce degli studenti, però, Nadal comprese che poteva proseguire. In effetti quel concetto aveva bisogno di un po’ di tempo per essere ben assimilato.

La trasformazione è vitale anche per gli animali. Provate a pensare al camaleonte babbano che ha bisogno di modificare il colore della propria pelle per sopravvivere oppure al bruco che per vivere si trasforma in farfalla passando dallo stadio di crisalide.

Dopo aver introdotto la materia e le riflessioni sulla trasformazione, il docente si alzò dalla sedia e con un colpo di bacchetta fece apparire delle pergamene sul banco di ogni studente.

Sui fogli che vi ho appena consegnato, sono presenti alcuni cenni storici sulla Trasfigurazione, essa infatti ha radici molto antiche; si pensa addirittura che le divinità adorate dagli egizi non fossero altro che stregoni abili nell’arte della Trasfigurazione. Queste divinità, infatti, sono spesso rappresentate con il corpo da uomo e la testa da animale, che può essere un’aquila nel caso di Ra, il dio del Sole, o uno sciacallo nel caso di Seth, dio del deserto. Naturalmente queste fonti non sono certificate in quanto il mito fonde spesso elementi reali con elementi fantastici, ma è possibile che essi siano nati proprio dopo che alcuni babbani avevano assistito a delle trasformazioni. Infatti prima che venisse emanato lo Statuto della segretezza magica, maghi e babbani vivevano insieme ed è quindi possibile che il mito sia nato da eventi realmente accaduti. Numerosi esempi di Trasfigurazione umana sono presenti anche nella mitologia greca: la ninfa Dafne che si trasforma in un albero di alloro per sfuggire all’amore del dio Apollo, Atteone che viene trasformato in un cervo dalla dea Diana come punizione per averla spiata mentre si bagnava ad una fonte, Narciso che si tramuta in un fiore mentre si specchia nelle acque di un fiume. Molti degli esempi che ho citato sono raccolti nell’opera del poeta latino Ovidio intitolata “Metamorfosi”. Come ho detto, i babbani lavorano spesso di fantasia, per cui se risulta improbabile che una persona si tramuti in un oggetto come nel caso di Dafne e Narciso, è possibile che Atteone fosse davvero un mago capace di trasformarsi in un animale.

Il professore Skett si fermò nuovamente per dare il tempo agli studenti di riorganizzare le idee e si avvicinò pian piano al folto numero di banchi.

L’esempio di Trasfigurazione più esauriente nella mitologia greca è, però, quello di Proteo, secondo alcuni figlio di Oceano e Teti. Proteo era un dio del mare che possedeva virtù profetiche. Egli era capace di assumere la forma di qualsiasi animale o elemento della natura per non essere costretto a dare i suoi vaticini. Secondo gli antichi greci, abitava nell’isoletta di Faro, nel delta del Nilo, e quindi in Egitto, il paese in cui, come ho detto, si hanno proprio alcune delle prime testimonianze sull’arte della Trasfigurazione.
Questa potrebbe essere una semplice coincidenza, ma io non sono portato a credere alle coincidenze pertanto vi dico che per avere un’idea su come la Trasfigurazione si sia evoluta nelle prime fasi della sua vita si devono studiare gli antichi miti. Molti studiosi di Storia della Trasfigurazione, credono ad esempio che Proteo non fosse altri che il primo mago in tutta la Grecia antica a studiare l’arte della trasformazione ereditata dalla cultura egiziana.


Dopo un’ampia panoramica sulla relazione tra mito e storia, il professore decise di entrare nel dettaglio per palesare tale stretta correlazione.

Molto importante per la lezione di oggi è il mito di Medusa, una Gorgone, che era capace di tramutare in pietra tutto ciò che guardava. Anche questo mito non può essere considerato molto attendibile, nonostante ciò esiste un incantesimo che è effettivamente capace di trasformare in pietra gli oggetti, ovvero l’incanto Duro; per effettuarlo bisogna puntare la bacchetta sul proprio bersaglio e ruotare la mano per una volta in senso antiorario mentre si pronuncia la formula; per annullarne l’effetto bisogna utilizzare la formula Finite Incantatem.

Il professore si fermò nuovamente capendo che non tutti avevano colto il significato delle sue parole; di fatto subito dopo Jacqueline Petit, una studentessa di Serpeverde alzò la mano e chiese:

Scusi professore, ma che attinenza ha Medusa con l’incantesimo Duro?

E’ proprio questo il punto che vi volevo far capire, ragazzi miei.

Esclamò l’insegnante volgendo lo sguardo verso gli studenti alquanto confusi.

E’ possibile che Medusa non fosse altro che una strega abile nell’effettuare questo incantesimo e, proprio grazie a questa sua abilità, è stato creato un mito sulla sua figura. La storia babbana afferma, però, che Medusa fosse capace di pietrificare le persone, al contrario l’incantesimo Duro, essendo un sortilegio molto semplice, ha effetto solo su oggetti inanimati. Avete capito tutti?

Allora Ness Parker, una studentessa del primo anno appartenente alla casata di Grifondoro, alzò la mano e domandò:

Quindi professore ci sta dicendo che è possibile che alla base del mito vi siano eventi realmente accaduti che hanno visto protagonisti maghi abili nell’arte della Trasfigurazione, per cui attraverso lo studio dei miti babbani è possibile ipotizzare quali fossero le radici di questa materia tenendo sempre conto, però, che i babbani fondono elementi fantastici nelle loro narrazioni?

Bravissima, ha colto in pieno il significato delle mie parole, signorina Parker, 10 punti a Grifondoro.

Dopo essersi complimentato con la perspicace studentessa, il docente riprese la lezione e fece apparire sul banco di ogni studente un piccolo cubo di legno.

Ragazzi è finalmente giunto il momento di esercitarvi. Avete capito tutti come eseguire correttamente l’incantesimo? Naturalmente non mi aspetto che i vostri tentativi vadano tutti a buon fine già da ora, ma sono sicuro che possiate fare un buon lavoro.

Incitati dalle parole del professore, gli studenti estrassero le bacchette ed iniziarono ad eseguire il sortilegio sui cubi di legno. Come l’insegnante aveva detto, solo in pochi riuscirono a pietrificare effettivamente il cubo dandogli il colore e la resistenza della roccia, molti infatti erano riusciti solo o a cambiarne il colore o la compattezza.

Ragazzi miei, mi complimento con voi.

Disse l’insegnante ponendo fine all’esercitazione.

Prima che andiate via ricordate però di annotare i compiti che ho scritto alla lavagna e mi raccomando, esercitatevi tanto perché solo così potrete migliorare nella mia materia.

Con un colpo di bacchetta il professore fece comparire sulla lavagna la lista dei compiti:

Domande 1° Anno:
1)Parla dell’arte della Trasfigurazione soffermandoti anche sulle eccezioni alla legge di Gamp e aggiungendo delle riflessioni personali. (5 punti)
2)Parla delle origini della Trasfigurazione e della relazione storia-mito. Riporta poi tre esempi di Trasfigurazione nella mitologia greca (non quelli citati a lezione). Oltre a narrare la storia del mito che citate, dovrete soffermarvi sulla Trasfigurazione che possa aver dato origine ad esso. (12 punti – 4 punti per ogni mito)
3)Approfondisci la figura di Proteo e spiega la sua importanza nell’ottica della Trasfigurazione. (3 punti)
4)Descrivi l’incantesimo Duro e la sua corretta esecuzione, in più parla del mito che potrebbe essere ad esso collegato. (5 punti)
5)Narra in forma GDR una situazione in cui utilizzate tale incantesimo; potrete parlare sia dell’esperienza a lezione ma anche inventare una storia partendo da zero. ( 15 punti)


I compiti dovranno essere consegnati entro la mezzanotte del 28 Febbraio; non accetterò compiti copiati dalla lezione e mi raccomando evitate di utilizzare abbreviazioni. Mi raccomando rendete il vostro compito personale: preferisco un vostro pensiero seppur semplice ad un trattato copiato chissà dove. Il Miglior Compito otterrà dei punti extra.

Il suono della campanella interruppe le parole del professore, per cui gli studenti iniziarono a raccogliere le proprie cose e a correre via dall’aula, mentre anche il docente, dopo aver liberato Spiro dalla gabbia, ritornò nel suo ufficio, preoccupato dal fatto che Helios fosse lì da solo.

Chissà cosa avrà combinato quella peste!




Risposta troppo sintetica e priva di considerazioni personali di alcun tipo.
1

Buon tentativo soprattutto per quanto riguarda le considerazioni, ma questa risposta presenta notevoli errori sulla narrazione mitologica e alcuni anche da un punto di vista grammaticale. Nel mito è Zeus a trasformarsi in aquila e non Europa ed inoltre colui che trasforma tutto in oro è Mida e non Minosse.
2

Risposta buona ma un po' stringata.
2

Risposta sintetica.
2

Gdr privo di qualsiasi elemento descrittivo e troppo stringato.
2

punti 9 per Sean




Risposta sintetica e priva di personalità.
1

Risposta eccessivamente stringata. I miti dovevano essere argomentati e non solo elencati.
1

Risposta senza il minimo approfondimento.
1

Risposta sintetica e senza approfondimenti.
2

In questo Gdr sono assenti elementi descrittivi che rendino fluida la narrazione che, di per sè, è ridotta all'essenziale.
2

punti 7 per Maximilian




Buon tentativo. La risposta, però, poteva essere approfondita e arricchita ulteriormente.
3

Risposta non pervenuta
0

Risposta poco approfondita.
2

Risposta discreta nella descrizione dell'incanto, ma per nulla esaustiva nell'approfondimento del mito.
3

Gdr scarso e con alcuni errori sintattici.
3

punti 11 per Justin




Risposta molto acuta e con spunti di riflessioni ottimi.
5

Risposta molto convincente. Unico appunto il mito di Mirra: è la donna ad essere inseguita dal padre Teia pertanto essa non può essere l'inseguitrice. Nonostante questo piccolo errore, ritengo che la trattazione della risosta sia notevole. Ho apprezzato in particolar modo il riferimento al mito normanno. Bravo!
11

La risposta poteva essere ulteriormente approfondita.
2

Risposta buona.
4

Gdr simpatico e piacevole. Forse qualche approfondimento in più sarebbe stato utile.
11

punti 33 per Hans




Eccellente risposta.
5

Risposta molto buona. Peccato tu abbia narrato un solo mito.
7

Buona risposta!
3

Ottima risposta anche questa!
5

Gdr molto divertente! Non mi aspettavo tutta questa perfidia da parte di un tasso! xD
Un chiarimento: hai fatto bene a descrivere il tentativo come fallito perché il semplicissimo "Duro" non poteva di certo alterare una magia potente come quella di Tosca Tassorosso. Bravo!
14

punti 34 per Adam




Ottima risposta
5

Risposta molto buona!
12

Risposta piuttosto approfondita! Bravo!
Un solo appunto: attento agli errori ortografici!
3

Buona la descrizione del mito, ma purtroppo è assente l'analisi dell'esecuzione dell'incantesimo.
3

Gdr piacevole e interessante. Manca però una descrizione della protagonista che avrebbe favorito una maggiore comprensione.
11

punti 34 per Kayleen




Risposta discreta ma un po' confusa soprattutto nell'incipit.
4

Risposta confusa e un po' stringata. Era necessaria un'analisi più accurata dei miti elencati.
4

Risposta buona ma non troppo approfondita.
2

Risposta buona.
4

Gdr simpatico ma che presenta alcuni piccoli errori; in particolar modo la dicitura di uno degli incantesimi citati. Nonostante ciò, non posso che darti un voto che superi la sufficienza!
10

punti 24 per Jorge




Risposta ottima con considerazioni eccellenti! Bravissima!
5

Risposta di notevole fattura e di estrema personalità.
L'unico appunto che posso farti è la ridotta attenzione fornita alla narrazione mitologica.
11

Ottima risposta!
3

Risposta buona che poteva essere migliorata con un approfondimento del mito di Medusa
4

Gdr estremamente piacevole e molto divertente! Ottimo lavoro!
13

punti 36 per Miyabi
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Nadal
 
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Parla dell’arte della Trasfigurazione soffermandoti anche sulle eccezioni alla legge di Gamp e aggiungendo delle riflessioni personali.
Parla delle origini della Trasfigurazione e della relazione storia-mito. Riporta poi tre esempi di Trasfigurazione nella mitologia greca (non quelli citati a lezione). Oltre a narrare la storia del mito che citate, dovrete soffermarvi sulla Trasfigurazione che possa aver dato origine ad esso.
Approfondisci la figura di Proteo e spiega la sua importanza nell’ottica della Trasfigurazione.
Descrivi l’incantesimo Duro e la sua corretta esecuzione, in più parla del mito che potrebbe essere ad esso collegato.
Narra in forma GDR una situazione in cui utilizzate tale incantesimo; potrete parlare sia dell’esperienza a lezione ma anche inventare una storia partendo da zero.

 
 

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