1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Messaggioda Lucas » 03/10/2012, 12:05

Un nuovo anno scolastico era finalmente ricominciato, nuovi studenti erano arrivati al Castello ed altri invece l’avevano lasciato; la maggior parte, comunque, era ancora ben presente ad Hogwarts e questo mi rendeva molto felice perché mi permetteva di seguire lo sviluppo delle giovani menti e contribuire ad esso con quel po’ di conoscenze che possedevo.
Per questo ero molto felice, quella mattina, di fare lezione, soprattutto perché l’argomento di cui avevo intenzione di parlare mi piaceva molto: sperai solo che anche i miei alunni ne rimanessero affascinati come ne ero stato ammaliato io all’epoca… o che perlomeno fossero abbastanza incuriositi da rimanere svegli durante la lezione.
Quando entrai nella mia aula erano tutti già seduti nei propri banchi, un tripudio di colori dato dalle diverse divise visto che noi professori insegnavamo a più Casate contemporaneamente, anche per permettere agli studenti d’interagire in modo positivo.

Buongiorno a tutti ragazzi.

Buongiorno professor Turner.

Li salutai così, con un sorriso solare ed affabile che gli studenti ricambiarono, chi più chi meno, con una risposta classica e corale – eccetto le risatine di alcune Tassorosso che, sapevo, avrebbero fatto imbestialire la mia compagna segreta Tisifone.
Finsi di non farci caso e poggiai la mia borsa sulla scrivania in mogano posta dietro ad un’ampia lavagna, lanciando per un momento lo sguardo fuori dalla finestra, osservando quel pallido Sole che cercava con parecchi sforzi di filtrare dalla spessa coltre di nuvole che rendeva il cielo piuttosto scuro e grigio.


"Se c'è un dio che ascolta chi ammette
le proprie colpe, questa è, sì, la fine angosciosa che merito,
e non la rifiuto. Ma perché io non profani vivendo i vivi
e morta i trapassati, cacciatemi dal regno di entrambi:
fate di me un'altra cosa, negandomi vita e morte!
Un dio che ascolta i rei confessi c'è; o almeno un nume che esaudì
l'ultima parte dei suoi voti. Mentre ancora parla,
la terra avvolge le sue gambe, le unghie dei piedi si fendono,
diramandosi in radici contorte, a sostegno di un lungo fusto;
le ossa si mutano in legno e, restando all'interno il midollo,
il sangue diventa linfa, le braccia grandi rami,
le dita ramoscelli; la pelle si fa dura corteccia.
E già, crescendo, la pianta ha fasciato il ventre gravido,
ha sommerso il petto e sta per coprirle il collo:
non tollerando indugi, lei si china incontro al legno
che sale e il suo volto scompare sotto la corteccia.
Ma benché col corpo abbia perduto la sensibilità di un tempo,
continua a piangere e dalla pianta trasudano tiepide gocce.
Lacrime che le rendono onore: la mirra, che stilla dal tronco,
da lei ha nome, un nome che mai il tempo potrà dimenticare."


Le parole mi uscirono così, all’improvviso, mentre ancora guardavo fuori dalla finestra, tanto che gli studenti si lanciarono occhiate stranite come se non riuscissero a comprendere di cosa cavolo stessi parlando, e se per caso non mi fosse preso un colpo all’improvviso.
Mi volsi lentamente verso di loro, quel sorriso sghembo che ad una persona in particolare tanto piaceva sulle labbra, abbracciandoli con lo sguardo prima di parlare ancora.

Qualcuno di voi sa dirmi da quale brano ho estrapolato questo testo?

Mi rivolsi più che altro ai Mezzosangue e ai Nati Babbani presenti nella classe, non certo per fare un torto ai Purosangue ma perché, essendo l’autore del brano un babbano, immaginavo che fosse più facile ottenere risposta solo da alcune persone della classe.
Li fissai un pochino, fino a che una mano non si alzò tremante in aria, quasi avesse paura di farsi notare dal sottoscritto.

Dica pure signor Carson, e non abbia paura.

Credo che siano… le Metamorfosi di Ovidio?

Sorrisi al Corvonero che aveva appena parlato, inutile dire che aveva appena dimostrato la peculiarità principale della propria Casata: la conoscenza.

Esattamente signor Carson, mi complimento con lei. Cinque punti a Corvonero – risposi, annuendo appena in direzione del ragazzo con aria soddisfatta – Credetemi, non mi sono improvvisamente ammattito: se vi ho recitato questo brano è solo per introdurre l’argomento della lezione di oggi: la Trasfigurazione Vegetale.

Fissai i loro volti per carpirne le reazioni, ma la maggior parte degli studenti continuò a guardarmi curiosa sì, ma sicuramente confusa, come se non sapesse di cosa stessi parlando: poco male, in fondo ero lì proprio per insegnare loro ciò che sapevo.

Come avrete potuto intuire dal nome, questa branca della Trasfigurazione si occupa di mutare cose inanimate, quindi oggetti, in piante. Per piante s’intende tutto, dal filo d’erba alla quercia secolare, anche se è ovvio che per voi studenti arrivare a creare un fiore sarà già un bel traguardo.

E non era certo per buttarli giù di morale che dicevo loro questo, ma semplicemente perché non volevo che tentassero qualcosa di più grande rispetto alle loro capacità: ogni cosa doveva essere ponderata ed effettuata nei tempi giusti e con le giuste conoscenze, altrimenti si rischiava solo di combinare guai.

Forse avrete notato come, nel brano da me citato, sia in realtà un essere umano a trasformarsi in pianta e non un oggetto, ma non è stato un errore di distrazione il mio: volevo introdurvi l’argomento di oggi e al tempo stesso farvi intendere come questa branca della Trasfigurazione sia nota anche al mondo babbano, ovviamente, come quasi sempre accade, sotto forma di leggenda.

Quindi la persona di cui ha parlato nel suo brano non si è davvero trasformata in una pianta?

Domandò una studentessa di Delfinazzurro con aria molto curiosa, facendomi sorridere di soddisfazione per quell’atteggiamento così interessato nei confronti dell’argomento.

Niente è certo a questo mondo, signorina Becker, soprattutto se parliamo del passato. Trovo molto difficile che sia stata possibile una trasformazione del genere, ed anche se si fosse trattato di Trasfigurazione umana le probabilità di mutare forma in una pianta sono poche – risposi sinceramente, ammettendo che c’erano molte cose che io stesso ancora non conoscevo, purtroppo – In ogni caso si dice sempre che leggende contengono un fondo di verità, perciò…

E non terminai la frase, lasciandola in sospeso con un sorriso enigmatico.

Tornando al mito che vi ho presentato all’inizio della lezione, esso racconta la trasformazione di Mirra, figlia del re di Cipro Cinira. La ragazza, forse indotta dalle frecce di Cupido scagliate per realizzare la vendetta di Afrodite, s’innamorò del padre e, con l’aiuto della sua nutrice, giacque col genitore per ben dodici notti senza che questi la riconoscesse. Purtroppo l’ultima notte Cinira accese una fiaccola per ammirare il volto della giovane che gli aveva dimostrato così tanto amore e con orrore scoprì l’amara verità. – raccontai, osservando come i ragazzi fossero presi da quel racconto: già, le leggende babbane riuscivano sempre ad affascinare anche me – Allora, sguainata la spada, il re cipriota decise di porre fine alla vita della figlia ma questa riuscì a fuggire e, implorando gli Dei, pregò affinché essi la punissero per il crimine che aveva commesso senza però permetterle di profanare il regno dei morti.
Gli Dei allora, commossi dalle suppliche della ragazza, la mutarono nell’albero che porta tutt’oggi il suo nome e le cui gocce di resina ricordano le lacrime da lei sparse.


Rimasi in silenzio per alcuni istanti dopo aver terminato il racconto, come a voler dare il tempo agli studenti si assimilarlo: notai inoltre che molti ne avevano trascritto il riassunto sui propri fogli di pergamena, perciò attesi l’eventualità che potessero volermi fare delle domande.
Quando fu chiaro che erano tutti pronti per seguirmi nuovamente nella spiegazione, incrociai le braccia all’altezza del petto e mi appoggiai alla scrivania, fissandoli con un sorrisetto divertito.

Allora, qualcuno sa dirmi quali informazioni possiamo ricavare da questo mito?

Domandai, ma sul momento non ottenni alcuna risposta.
Sorrisi e scossi appena il capo, quasi divertito: no, non ero affatto arrabbiato, ero convinto che ai ragazzi servisse solo una piccola spinta in più per spronarli a parlare e ad interagire con me.

Ad esempio possiamo comprendere grazie ad esso dove si sia sviluppata questa branca della Trasfigurazione, no?

Aggiunsi, cercando di spingerli nella giusta direzione: ed i miei sforzi vennero ripagati, visto che un Grifondoro alzò la mano in attesa di poter parlare.

A Cipro?

Rispose non troppo convinto dopo che gli ebbi fatto un cenno del capo per permettergli di parlare.

Esattamente signor Davey, cinque punti a Grifondoro – risposi con un sorriso mentre il ragazzo gonfiava il petto con aria orgogliosa – In effetti la Trasfigurazione Vegetale ebbe origine proprio a Cipro, e si diffuse poi velocemente in Grecia poiché tra i due paesi vi erano fitti rapporti economici, soprattutto di tipo commerciale.

Spiegai agli studenti prima di porre loro una nuova domanda.

E secondo il vostro parere perché una branca della Trasfigurazione dovrebbe essere in qualche modo legata ad un mito del genere, dove viene rappresentato un rapporto amoroso, quello dell’incesto, assolutamente proibito e punito con la morte all’epoca?

Perché così si sarebbero invogliati noi ragazzi a studiarne il contenuto?

Domandò in risposta un Serpeverde sghignazzando come se avesse fatto chissà quale battuta divertente, supportato ovviamente da alcuni suoi compagni di Casata.

Non è da escludere, signor Furrow – risposi con un sorriso, facendo scemare quello di lui che probabilmente sperava di avermi provocato: avrebbe dovuto sapere ormai che non ero il tipo da dare così facilmente soddisfazione – Ma la verità è che la Trasfigurazione Vegetale era considerata all’epoca nella quale si è diffuso il mito di Cirra come una branca della Magia Oscura: ecco perché la scelta di legarla ad un racconto del genere.

Ma, scusi… cosa c’è di male nella Trasfigurazione Vegetale?

Chiese una Dragargenteo con aria confusa e chissà, forse anche un po’ indignata: sorrisi a quelle sue parole, trovandomi assolutamente d’accordo con lei anche se la spiegazione che le diedi poco dopo non era da considerarsi del tutto fuori luogo.

Deve sempre tener conto, signorina Peppet, di quello che è il risultato della Trasfigurazione: nel caso di quella Vegetale si tratta pur sempre d’infondere la vita, e di conseguenza un’anima, in qualcosa d’inanimato e di trasformare quindi un oggetto in un essere vivente.

Le spiegai, così che comprendesse anche il punto di vista di allora per quanto fuori luogo almeno a mio avviso: ogni Incantesimo, se messo nelle mani sbagliate, poteva diventare un esempio di Magia Oscura, quindi era un po’ inutile avere dei pregiudizi a priori.

Scusi professore – disse un Tassorosso, interrompendo le mie riflessioni – Ma non c’è scritto da nessuna parte che le piante abbiano un’anima, no? Cioè, sono esseri viventi, ma sono comunque diversi da noi o dagli animali…

Interessante affermazione signor Cattelwell e ci sarebbe molto a discutere a riguardo, ma temo entreremmo in un campo teologico che poco mi compete – risposi, sapendo bene che purtroppo certi discorsi erano fin troppo complicati per potersi risolvere in dieci minuti o poco più – Il succo del discorso è che, per i maghi di allora, dare vita a qualcosa che non dovrebbe averne era considerata una pratica oscura e dunque pericolosa. Ecco perché ne veniva vietato l’esercizio, e chiunque fosse stato colto nell’atto di praticarlo veniva accusato di servire il Male.

Mi dispiaceva troncare il discorso in quel modo ma, appunto, ci saremmo potuti dilungare all’infinito e non era quello il luogo più consono per farlo visto che dovevo terminare la lezione.

Se vorrà discuterne ancora, comunque, può sempre passare nel mio ufficio fuori dall’orario scolastico.

Lo invitai, così da dargli modo, qualora l’avesse voluto, di confrontarsi con me in separata sede.

In ogni caso, come qualsiasi branca della Trasfigurazione anche questa conta una parte teorica, che abbiamo appena analizzato, ed una pratica, ovvero un Incantesimo che permette le sua realizzazione – ripresi a dire, tornando così all’argomento principale della lezione – La formula per effettuare questo incantesimo è “Planta Sit”, e deve essere pronunciata con la bacchetta rivolta verso l’oggetto che vogliamo trasformare: inutile aggiungere che dovremo focalizzarsi mentalmente sulla pianta, albero o arbusto che vorremmo generare, e che serve un’alta dose di concentrazione per riuscire nell’Incantesimo.
Se tuttavia esso andrà a buon fine, alla fine avremo una cosa del genere…


Mi mossi, andando dietro alla cattedra per tirare fuori dalla mia borsa una semplice pallina da tennis babbano, che appoggiai sulla scrivania.


Immagine


Lasciai che gli studenti la fissassero per qualche istante, dopodiché presi la bacchetta dalla tasca interna del mantello leggero che indossavo e la puntai sull’oggetto in questione, richiamando a me tutta la concentrazione possibile.

Planta Sit!

Esclamai mentre un fascio di luce giallognola partiva dalla punta del mio catalizzatore per arrivare sino alla pallina, avvolgerla e lentamente trasformarla in qualcosa di completamente diverso.


Immagine


Sorrisi di fronte alla riuscita del mio Incantesimo e all’espressione carica di stupore dei miei studenti, e dovetti trattenermi dal fare loro un occhiolino complice e divertito.

Visto? Non è così difficile.
Perché non provate voi, ora? Sui vostri banchi
- e così dicendo agitai ancora la bacchetta, facendo comparire di fronte a ciascuno studente un oggetto con cui si sarebbe potuto esercitare - sono appena apparsi dei bottoni di media grandezza. Provate a trasfigurarli, vediamo cosa sapete fare!

Li incitai, sperando che trovassero piacevole provare direttamente l'Incantesimo: mentre i ragazzi si cimentavano nell'esercitazione, io mi limitai a girare tra i banchi, osservandoli e correggendoli quando serviva così da poterli aiutare lasciando però loro la maggiore libertà possibile.

Il tempo a nostra disposizione è quasi concluso, quindi mettete via le bacchette per favore.

Dissi loro all'incirca 10 minuti dopo, lasciando agli studenti ancora qualche istante di tempo prima di riprendere a parlare.

Bene ragazzi, la nostra lezione è finita.
Prima che andiate, però, vi suggerisco di copiare i compiti trascritti qui sulla lavagna
– dissi loro, facendo comparire delle scritte alle mie spalle con un movimento di bacchetta – Avete tempo fino al 4 di Novembre alle ore 24 per consegnarmeli, per qualsiasi cosa sono a vostra disposizione nel mio ufficio. E mi raccomando, sapete bene che non voglio vedere domande prese e copiate pari pari dai vostri testi scolastici. Rielaborate, personalizzate ciò che scrivete… insomma, dimostratemi che sapete ragionare col vostro cervello, mh? È tutto, potete andare. Buona giornata!

Li congedai così, con le labbra incurvate all’insù e l’espressione soddisfatta, attendendo fino a che l’ultimo studente non fosse uscito dalla classe per prendere quel girasole e cambiare il mio sorriso in uno più dolce, innamorato: sapevo esattamente a chi regalarlo…





Devo dire che il tuo punto di vista è molto originale.
Hai fatto delle considerazioni davvero particolari, e anche se con alcune non mi trovo totalmente in accordo le hai argomentate così bene che non posso non darti punteggio pieno: bravissima!
8

Ottimo GdR, carico di emozioni, pensieri e sensazioni; mi è piaciuto molto come ti sei soffermata a descrivere non solo il movimento del tuo polso, ma anche ciò che la tua PG prova in quegli istanti in cui l'Incanto prende vita.
Hai scelto di evocare un fiore poco conosciuto, ne sono rimasto colpito.
Ottimo!
13

Che peccato che in classe l'esercizio non ti sia riuscito, ma per fortuna ti sei rifatta col GdR precedente!
Sono stato però davvero contento di vedere come tu ti sia impegnata a descrivere tutto ciò che ti succede intorno all'interno della lezione, e mi è piaciuto in particolare il tuo concentrarti sulle sensazioni che prova la tua PG nel non riuscire nell'esercizio pratico... mi ha fatto molta tenerezza.
Brava!
12

Credo che dopo questa risposta ti meriti a pieno titolo il soprannome di "Genio delle Ricerche": hai sviluppato tutte le informazioni da te trovate in modo discorsivo, fluido, piacevole da leggere nonostante l'argomento possa non essere interessante per tutti (ma non dirlo alla prof.ssa Vilvarin altrimenti mi uccide), non credevo nemmeno ci fossero così tante nozioni a disposizione, ma dove le hai trovate?
Bravissima davvero, mi auguro con tutti il cuore di rivederti alla prossima lezione.
7

punti 40 per Alexis




Una risposta ben fatta, le tue motivazioni mi sono molto piaciute, le ho trovate coerenti con le premesse che mi hai fatto e, soprattutto, sono state argomentate bene.
Ottimo lavoro.
8

A differenza della tua collega di Delfinazzurro hai scelto una pianta piuttosto comune, ma non ha importanza perché il GdR è riuscito molto bene: originale il motivo che ti spinge ad usare l'Incantesimo, per quanto nel finale mi è sembrato che volessi quasi accelerare i tempi per concluderlo più in fretta.
Quasi il punteggio pieno, ma sono molto soddisfatto.
12

Direi che l'esercizio non solo ti è riuscito al primo colpo, ma l'hai svolto anche molto bene!
Mi piace il tuo modo di scrivere e di presentare la tua PG, ho letto anche delle azioni in giro per la land e trovo tu sia sempre molto coerente con te stessa.
Ottime le descrizioni interiori del PG e il modo in cui interagisce con la lezione. Brava!
12

Una risposta ben elaborata, ricca di contenuti ed articolata piuttosto bene, l'unica pecca è che, effettivamente, per la pianta che hai scelto di evocare nel GdR precedente ci sarebbero state molte più cose da dire (per quanto già quelle che mi hai presentato sono parecchie): sono pignolo, ma so bene che impegnandoti un poco di più avresti raggiunto la perfezione.
Spero per il prossimo compito di riuscire a darti un punteggio pieno, mi raccomando, vedi di realizzare questa mia speranza!
5

punti 37 per Arianna




Romantico il mio caro collega di Volo, eppure non posso non essere d'accordo con te.
E' un'ottima risposta, hai saputo spiegare entrambe le visioni argomentandole in modo più che adeguato e hai portato alla luce uno dei punti più spinosi di questa branca della Trasfigurazione, ovvero l'alterazione dell'Equilibrio della Natura.
Unica pecca è che effettivamente non hai dato un tuo parere personale, ovvero hai presentato pro e conto senza spiegare però da che parte ti trovi tu, se per te siano importanti più gli aspetti positivi o quelli negativi.
Bravissimo in ogni caso.
6

Sicuramente un GdR in cui va premiata l'originalità, me la immagino proprio la scena dell'intero dormitorio in subbuglio per l'arrivo di Preside e Vice.
Qui le uniche pecche stilistiche risiedono alla fine dove, forse per distrazione, hai ripetuto due volte la stessa frase nella quale hai anche usato la prima persona per poi tornare subito dopo alla terza.
A livello personale, nonostante l'originalità, ho trovato tutto il racconto un po' caotico e frettoloso (per i miei gusti), mi sarebbe piaciuto lo curassi poco di più.
Molto bene in ogni caso, rileggendo attentamente ciò che scrivi sono sicuro che a livello stilistico non avrai più alcun problema.
10

Questo GdR mi è piaciuto molto, perché hai unito la descrizione di ciò che è successo in classe col modo di fare/pensare del tuo PG, rimanendone perciò fedele e non è una cosa sempre semplice da fare.
Molto divertente il pensiero su Seal, anche se non credo che lui ne sarebbe molto felice se lo sapesse... ma tranquillo, non gli diremo niente.
In questo caso nessun errore di battitura ha catturato la mia attenzione, sei stato attento e preciso e questo ti ha permesso di ottenere il punteggio pieno.
Bravissimo!
12

Una buona ricerca, scritta bene e rielaborata quel tanto che basta da renderne fluida la lettura.
Forse mi sarebbe piaciuto leggere qualche informazione in più, ma sono molto soddisfatto della risposta.
Davvero una buona prova, complimenti!
6

punti 34 per Ferdy




Una buona risposta, piuttosto argomentata e le tue considerazioni sono esposte in modo fluido e piacevole da leggere: il problema, se di problema vogliamo parlare, è che esponi tantissime considerazioni personali ma non le sviluppi tutte quante, lasciandone qualcuna come in sospeso, messa nel mucchio ma non analizzata.
Ed è un peccato perché sono sicuro che avresti potuto creare qualcosa d'interessante.
6

Devo dire che finora ho letto solo ambientazioni originali per i GdR nei quali viene usato l'Incanto, ed il tuo non è di certo da meno!
Ben strutturato e grammaticalmente perfetto, mi è sembrato però che non ti soffermassi troppo sulle sensazioni/emozioni del tuo PG durante l'utilizzo vero e proprio dell'incantesimo, mentre per fortuna nel resto del racconto l'introspezione è più marcata ed evidente.
Bella scelta quella della pianta, mi è piaciuta molto!
10

Un piccolo problema coi dadi fortunatamente risolto... anzi, direi anche che l'abbiamo risolto al meglio visto che il mio tiro ti ha permesso di evocare la pianta in classe, quasi quasi mi prendo il merito della risposta!
Scherzi a parte è una risposta fatta davvero bene, un GdR vivace, frizzante quanto il tuo personaggio, anche se fa talmente chiasso durante la lezione che credo di usarti come cavia nella prossima lezione, posso?
Unico appunto, attenzione a non affrettare la narrazione: in alcuni punti del GdR mi è sembrato che tu volessi forzatamente velocizzare il tempo del racconto per concludere prima, ed è un peccato perché per come hai formulato questa risposta ti saresti meritato il punteggio pieno.
10

Ottima ricerca, davvero, credo tu abbia trovato tutto il trovabile e l'hai riportato nel compito in un modo che, seppur schematico, è pienamente comprensibile e molto intuitivo proprio per la schematizzazione da te effettuata.
Anche le immagini in allegato sono bellissime, e mostrano le particolarità di questa pianta.
Bravissimo, un compito ben fatto!
7

punti 33 per Vergil
Avatar utente
Lucas
Capo Scuola Tassorosso
Capo Scuola Tassorosso
 
Grado: 9
 
Messaggi: 452
Iscritto il: 23/04/2012, 20:14

Data Utente Tipo Dado Risultato  
2012-10-20 20:48:01 Aryanne d20 20  
2012-10-17 00:59:47 Lucas d20 16  
2012-10-10 22:14:09 Alexis d20 6  
Cosa pensi riguardo a questa branca della Trasfigurazione? Pensi possa essere considerata come Magia Oscura? Perché? Se non sei d'accordo, perché? Motiva le tue considerazioni in modo personale. [8 punti]
Scrivi un racconto in formato GdR (terza persona al passato) nel quale il tuo personaggio utilizza l'Incanto "Planta Sit": concentrati sulla descrizione delle sensazioni che prova il tuo PG, sul perché arriva ad utilizzare quell'Incantesimo, e soprattutto sul perché sceglie proprio quel tipo di pianta/fiore/arbusto da evocare (ricordati che la grandezza di ciò che viene evocato mediante l'Incanto dipende dalla capacità del/la mago/strega). [13 punti]
Scrivi in formato GdR (terza persona al passato) la tua esperienza a lezione soffermandoti in particolare sull'esercitazione pratica con l'Incanto Planta Sit: descrivi se sei riuscito ad usarlo correttamente e in che pianta/arbusto/fiore hai trasfigurato il tuo bottone (in fondo alla lezione clicca sul bottone "Rispondi", lancia il d20, somma il risultato ottenuto alla tua Cap. Magica e poi cancella il tuo post: se il totale sarà uguale o superiore a 20, nell'esercitazione in classe sarai riuscito ad usare correttamente l'Incanto). [12 punti]
Fai una ricerca approfondita sul fiore, sulla pianta o sull'arbusto che hai generato a lezione nell'esercitazione pratica mediante l'Incanto "Planta Sit". [7 punti]

 
 

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite