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Messaggioda Jorge » 02/11/2012, 10:06

Sono metà e metà, papà inglese e mamma francese come la Professoressa Vireau.

Ecco una cosa che non sapeva e che lo lasciò sbalordito: la sua Capa era per metà francese. Ora che una bimba come Elisabeth avesse quelle origini non meravigliava più di tanto Jorge, l'idea che si era fatto della serpina combaciava alla perfezione con i commenti della mamma su quel popolo di "mangia formaggio" ma Monique decisamente no.

Devo scrivere alla mamma... E chiedere alla Ninfa.

Si disse il delfino deciso a interpellare i suoi due riferimenti per fugare i dubbi che gli erano venuti.

Scusami, ma, stavo scrivendo una lettera lunghissima alla mamma e le piace quando le scrivo in francese, non era mia intenzione infastidirti.

Basta che non pretendi che ti capisca o ti risponda - ribattè Jorge, scrollando le spalle in un gesto di indifferenza - Non mi piacciono le lingue, già dover fare tutto in inglese per me è una tortura.

Doveva ringraziare i turisti e suo cugino che era per metà irlandese se conosceva quella lingua e quindi non aveva avuto problemi di inserimento da quel punto di vista una volta giunto a Hogwarts. Nonostante Jorge avesse invitato subito l'altra a sedersi con lui, Elisabeth si mostrò titubante e così lui fugò i suoi dubbi in modo sbrigativo e diretto come al suo solito.

No stai tranquillo, Daphne non banchetta con i libri, le ho insegnato che non deve morderli circa un mesetto fa e da allora non lo fa più, al massimo ci dorme sopra.

Wow non mi ha frainteso! Allora sta cosa dei sorrisi funziona!

Esclamò tra sè e sè stupito, incominciando a considerare i risvolti di quella scoperta, primo tra tutti il tenere a riparo le sue orecchie dalle ramanzine di Cappie.

Se i libri ti conciliano il sonno sei nel posto giusto - disse invece ad alta ridacchiando alla volpe - E credo che trovesti molto interessante anche seguire Storia della Magia.

Aggiunse pensando come, nonostante gli argomenti interessanti e completamente nuovi per lui, faticasse tantissimo a rimanere sveglio per tutta l'ora.

Vado a prendere il resto delle mie cose e torno subito.

Una volta che la serpina si allontanò dal suo tavolo, Jorge ne approfittò per mettere il catalogo con i vestiti nella sua borsa per evitare che lingua argentata potesse vederlo e rompere l'idillio: non era infatti sicuro di riuscire a essere gentile se l'altra avesse iniziato a prenderlo in giro.

Se hai fame serviti pure, questi me li ha mandati la nonna dalla Francia e da sola non lì finirò mai, in dormitorio ne ho ancora tantissimi, credo che abbia paura che non mangi abbastanza.

Questa è una paura che i miei non hanno - rispose noncurante, considerato che non era un mistero per nessuno che il portoghese era un mangione fenomenale. - Mia madre mi ha raccomandato di non saccheggiare la cucina. Come se sapessi dove sono.

Esclamò tra l'esasperato e il disperato per non essere ancora riuscito a scoprire quel dettaglio.

Non è che tu sai dove sono?

Azzardò continuando a occhieggiare i dolcetti tra il dubbioso e il curioso, non sapendo se fosse o meno salutare accettare qualcosa da mangiare da Elisabeth, era pur sempre una serpe.

Non sono al formaggio vero?

Chiese quindi e mentre aspettava la risposta continuò a osservare il viso della ragazzina trovandolo strano, forse perché non era abituato a vederla sorridere così tanto e quindi temeva che si stesse sentendo male. Poi la conversazione si spostò sul furetto di Jorge e lui si lamentò dello stato dei suoi indumenti mangiucchiati dall'animale.

Posso chiederti quanti anni ha Patis o da quanto tempo è con te?

Bè si non è un segreto - commentò Jorge che quel modo di parlare non solo non lo capiva ma lo considerava anche finto. - Sta con me da due anni e mezzo, la mamma me l'ha dato una settimana dopo che ho ricevuto la lettera per Hogwarts ma non so quanti anni abbia - non era un dettaglio che gli interessava più che altro - Invece Daphne da quanto tempo ce l'hai? Ed è una volpe normale?

Forse la domanda sarebbe potuta essere fraintesa, visto il tono dubbioso del portoghese e i trascorsi non proprio idilliaci tra i due, ma Jorge era troppo curioso di sapere cosa sapesse fare la volpe per potersi soffermare su quei dettagli linguistici.

Non rinchiuderlo poverino.

Ma no... lo minaccio solamente... anche se in effetti non è che serva poi a molto...

E si massaggiò istintivamente il ditino che il furetto era solito mordergli per scappare dalla sua presa ogni volta che provava solo ad avvicinarlo alla gabbietta.

Daphne è una monella, la sto addestrando non è difficile, se hai bisogno di un po' di aiuto con Patis chiedi pure, se posso ti aiuto volentieri, altrimenti posso scrivere al nonno e farmi mandare qualche libro sui furetti.

Non ho mai pensato di poterlo addestrare... mi piace che abbia una sua personalità... è irruento come me... - commentò sovrappensiero, posando un gomito sul tavolo e picchiettandosi la guancia con un dito. - Però grazie... - si ricordò di dire - e si forse un libro è la cosa migliore... non so se qui troverei qualcosa considerato che non è una creatura magica...
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Messaggioda Elisabeth » 02/11/2012, 16:11

Come mai hai fatto quella faccia quando ti ho detto che la mia mamma è francese come la Prof.ssa Vireau?

Chiese la bimba a Jorge, mentre osservava ogni singolo movimento del bambino, sempre più insospettita dallo strano atteggiamento gentile che aveva assunto il bambino.

L’atmosfera era parecchio strana, come se i due bambini si trovassero in uno strano sogno, una sorta di realtà parallela dove persino loro due potevano andare d’accordo e parlare cordialmente, con la bimba che spiegava perché gli aveva parlato in francese.

Basta che non pretendi che ti capisca o ti risponda. Non mi piacciono le lingue, già dover fare tutto in inglese per me è una tortura.

Non ti chiederò di capirmi se parlo in francese, stai tranquillo. Ti capisco è difficile ritrovarsi in un altro paese e parlare un’altra lingua, quando vado dalla mamma a Parigi mi sento spaesata, si sono capace di esprimermi nella lingua locale, ma, non la sento veramente mia. Però a volte trovo divertente conoscere altri posti e imparare qualche parole di una lingua straniera per me sconosciuta.

La bambina non riusciva a credere che il Delfino le avesse chiesto di fargli più o meno compagnia ed un po’ titubante lo fece presente, fino a quando il ragazzino non disse qualcosa a proposito su Daphne, con la bimba che rispondeva che non banchettava con i libri, tralasciando che non le avrebbe di certo permesso di toccare qualcosa che apparteneva al Delfino, ma, giusto per non rompere lo strano idillio che si era creato, gli disse solo che la sua volpe sui libri ci dormiva e basta.

Se i libri ti conciliano il sonno sei nel posto giusto. E credo che trovesti molto interessante anche seguire Storia della Magia.

Perché le lezioni di Storia della Magia ti conciliano il sonno, ma, non credo che sarebbe salutare portare Daphne a lezione, dopo cinque minuti vorrebbe uscire dall’aula e già tanto che sta buona e tranquilla qui dentro.

Disse la bambina per poi andare a prendere le sue cose e tornare al tavolo del Delfino e mettendo sul tavolo in un angolino un sacchetto stracolmo di dolcetti di ogni tipo e lamentandosi che i suoi nonni la volevano rimpinzare di dolci.

Questa è una paura che i miei non hanno. Mia madre mi ha raccomandato di non saccheggiare la cucina. Come se sapessi dove sono. Non è che tu sai dove sono?

La bambina sorrise vedendo il Delfino occhieggiare i suoi dolcetto e sentendo le sue parole

No, mi dispiace, papà non ha voluto dirmelo, mi ha detto che le devo trovare da sola, il problema è che so solo che si trovano nei sotterranei di Hogwarts, ma, non so dove di preciso.

Non sono al formaggio vero?

La bambina fissò il bambino perplessa - Mmm … Perché dovrebbero essere al formaggio? Ah … Ho capito. - disse seria la bimba, ormai stufa di fare la gentile, gli insulti gratuiti non le erano mai piaciuti.

Prima devo sentirmi dire che la mamma è una “mangiarane” ed ora una “mangiaformaggio” … Ti faccio passare la voglia di insultarmi, con quel tuo sorrisino falso. – pensò la bimba, ma, un’idea sinistra affiorò nella sua testolina – Fai finta di niente, avrai un’altra occasione per offenderlo come merita per ora continua a fare la gentile, non ti costa niente … Si non mi costa niente. – pensava la bimba irritata, ma, che nonostante tutto sfoderò un sorriso triste, la bimba era un’attrice nata.

Non li vuoi perché sono io ad offrirteli. Comunque no, non sono al formaggio, questi sono dei dolcetti francesi molto buoni, quelli a forma di conchiglietta si chiamano “Madaleines”. – disse la bimba indicandoli al bambino

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Mentre questi si chiamano "Macarons". – indicando al bambino anche quelli e continuando a mantenere la sua espressione triste.

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Se non ti va proprio di aiutarmi a finirli, vorrà dire che chiederò Cappie di aiutarmi, sono sicura che lei mi aiuterà volentieri.

Aggiunse la bimba, porgendo un dolcetto a Daphne e prendendo un “macarons” per lei ed iniziando a mangiarlo.

Poi il discorso si spostò sul furetto del bambino ed il viso della bambina si illuminò una seconda volta, quell’animaletto le piaceva davvero tanto, nonostante il padroncino ed un po’ incuriosita chiese al portoghese da quanto tempo avesse Patis.

Bè si non è un segreto. Sta con me da due anni e mezzo, la mamma me l’ha dato una settimana dopo che ho ricevuto la lettera per Hogwarts ma non so quanti anni abbia. Invece Daphne da quanto tempo ce l’hai? Ed è una volpe normale?

La bambina fissò il bambino sconcertata, era davvero strano, non è che aveva la febbre alta era troppo strano e la bimba cominciava a preoccuparsi seriamente, ma, se stava davvero male, la bambina non voleva che si sentisse male.

Non l’hai mai portato da un veterinario per farlo visitare?

Chiese la bimba, ricordando che il nonno le raccomandava sempre di far visitare i suoi animaletti da un buon veterinario, ed il suo veterinario quando andava a Villa Walker di animali da visitare ne aveva un bel po’, ma, non voleva insistere con il portoghese in fin dei conti non erano affari suoi e Patis non era mica suo.

Daphne è con me da soli due mesi, papà me l’ha regalata poco prima della scuola e non so se è magica o meno è ancora piccola. .

Disse la bimba mentre il portoghese diceva che aveva pensato di rinchiudere il furetto in gabbia e la bimba che non voleva.

Ma no… lo minaccio solamente… anche se in effetti non è che serva poi a molto…

La bambina si sentì in qualche modo rassicurata sapendo che il bambino non rinchiudeva davvero il suo furetto e quando il Delfino le aveva chiesto se Daphne era tranquilla come sembrava lei gli aveva risposto che l’ha stava addestrando ed aveva chiesto al bambino se stava facendo lo stesso.

Non ho mai pensato di poterlo addestrare… mi piace che abbia una sua personalità… è irruento come me… Però grazie … e si forse un libro è la cosa migliore… non os se qui troverei qualcosa considerato che non è una creatura magica…

Dopo aver ascoltato le parole del bambino, Elisabeth riprese la lunga lettera che aveva scritto alla mamma e prese l’ultimo foglio della lunga lettera, mettendolo davanti a lei.

Come preferisci, non insisto, però potresti insegnarli solamente a non mangiare i tuoi calzini e ti assicuro che non cambierai il suo carattere, gli insegnerai solo che i calzini non si mangiano al massimo si possono utilizzare per giocarci.

Disse la bimba gentilmente, mentre prendeva la piuma che aveva riposto accanto ad uno dei libri e si accingeva a chiedere un piacere ai suoi nonni per il portoghese.


P.S.: Maman vous s'il vous plaît demander à son grand-père de m'envoyer un ou deux livres sur les furets? Je serais ravi de les donner à un ami qui possède un de ces animaux.

(Mamma per favore puoi chiedere al nonno di mandarmi un paio di libri sui furetti? Mi piacerebbe tanto darli ad un mio amico che ha uno di questi animaletti.)


E dopo aver scritto alla mamma di farsi mandare un paio di libri sui furetti, ripose la piuma nuovamente accanto al libro, rimise a posto la lettera per la sua mamma nello zainetto e si rivolse nuovamente al bambino.

Ho chiesto alla mamma di chiedere al nonno di mandarmi un buon libro sui furetti, appena mi arriva te l’ho faccio avere.

Disse la bimba felice per una volta di poter aiutare il portoghese, anche se forse quel libro sarebbe rimasto chiuso nel suo baule per molto tempo, perchè era cerca che presto lei e Jorge avrebbero ripreso a litigare.
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Messaggioda Jorge » 03/11/2012, 22:13

Come mai hai fatto quella faccia quando ti ho detto che la mia mamma è francese come la Prof.ssa Vireau?

Perché non sapevo che la mia Capa fosse francese…

Rispose diretto Jorge, scrollando le spalle con fare noncurante. Probabilmente erano un sacco le cose che ignorava sulla Vireau e su tutti gli altri docenti, visto che non era il tipo a cui interessava molto fare pettegolezzi, anche se non se non disdegnava un proficuo scambio di informazioni. Alla fine per lui se Elisabeth parlava o meno in francese non faceva molta differenza, basta che fosse consapevole che lui non conosceva quella lingua e quindi non le avrebbe potuto rispondere.

Non ti chiederò di capirmi se parlo in francese, stai tranquillo. Ti capisco è difficile ritrovarsi in un altro paese e parlare un’altra lingua, quando vado dalla mamma a Parigi mi sento spaesata, si sono capace di esprimermi nella lingua locale, ma, non la sento veramente mia. Però a volte trovo divertente conoscere altri posti e imparare qualche parole di una lingua straniera per me sconosciuta.

Scusa ma perché dovresti andare da tua madre a Parigi? Lei non vive con voi in Inghilterra?

Chiese subito confuso, non riuscendo a comprendere completamente il senso del discorso della serpina. Forse però aveva posto la domanda nel modo sbagliato, dopotutto poteva anche darsi che fosse il padre di lei, dopo la partenza della figlia per Hogwarts, ad aver deciso di trasferirsi in Francia. Una volta tornata al tavolo di Jorge, Elisabeth portò con sé non solo libri e pergamene ma anche dei dolci che le avevano inviato i nonni con il timore che lei potesse no mangiare abbastanza, timore questo che di sicuro i genitori del portoghese non avevano. Quel discorso gli fece venire in mente che non aveva ancora scoperto dov’erano le cucine del Castello.

No, mi dispiace, papà non ha voluto dirmelo, mi ha detto che le devo trovare da sola, il problema è che so solo che si trovano nei sotterranei di Hogwarts, ma, non so dove di preciso.

Nei sotterranei….

Annotò Jorge, chiedendo poi informazioni aggiuntive sui biscotti.

Mmm … Perché dovrebbero essere al formaggio? Ah … Ho capito.

La serpina non gli diede il tempo di organizzare una bugia credibile o, al contrario, di dirle la verità, perché stabilì a priori di aver capito cosa lui intendesse. Il tono serio che usò fece temere al delfino che l’idillio tra loro fosse terminato e lui non sapeva neanche il perché.

Non li vuoi perché sono io ad offrirteli. Comunque no, non sono al formaggio, questi sono dei dolcetti francesi molto buoni, quelli a forma di coniglietta si chiamano “Madaleines”. Mentre questi si chiamano "Macarons".

Seguì il dito di Elisabeth su i due tipi di dolcetti ma i nomi non gli dicevano proprio nulla, l’aspetto invece era proprio invitante. Inoltre la serpina aveva per metà compreso qual era il problema per lui.

Se la gentilezza ha avuto successo posso provare con la verità… tanto non ho nulla da perdere.

Non mi piacciono i biscotti al formaggio e si, non so se prenderli perché sono tuoi… - disse quindi scrollando le spalle con aria noncurante – Perché tu mangeresti qualcosa che ti offro io?

Rivoltò la frittata, posando il mento sulle braccia e guardandola con aria seria e indagatrice, curioso di vedere se la mamma aveva ragione anche in quello.

Se non ti va proprio di aiutarmi a finirli, vorrà dire che chiederò Cappie di aiutarmi, sono sicura che lei mi aiuterà volentieri.

Figurati se si tira indietro… Cappie è quasi peggio di me quando si tratta di cibo…

E scoppiò a ridere, rendendosi conto che forse qualcosina che lo accumunava con la sua sorellina in fondo in fondo c’era. In ogni caso lui era affamato, come al solito, e dopo che Elisabeth ebbe dato un biscotto alla volpina e se ne fosse presa uno per sé allora Jorge l’avrebbe imitata prendendo un biscotto verde, in onore della sua Ninfa o forse della serpina di fronte a lui. Poi il discorso passò su Patis e sulla sua scarsa conoscenza del suo piccolo furetto.

Non l’hai mai portato da un veterinario per farlo visitare?

HUmmm… decisamente no.

Si limitò a rispondere Jorge, con un’ulteriore scrollata di spalla. Era già tanto che il papà gli aveva permesso di tenere Patis, probabilmente perché per la maggior parte dell’anno erano le cucine di Hogwarts a sfamarlo, figurarsi spendere qualche euro per portarlo dal veterinario. Al massimo poteva chiedere al Professore di Cure di dargli una controllatina. Daphne invece sembrava essere molto ben curata, oltre che ben educata e, curioso come al solito, Jorge si informò se era o meno magica.

Daphne è con me da soli due mesi, papà me l’ha regalata poco prima della scuola e non so se è magica o meno è ancora piccola. .

Ma quindi gli animali che avete qui sembrano come i nostri ma in realtà sono magici? – chiese quindi stupito di sentire che effettivamente la volpina avrebbe potuto sviluppare poteri magici un po’ come accadeva ai babbani come lui – Oppure fate gli esperimenti per far si che abbiano dei poteri?

Il tono con cui pose quella domanda era abbastanza neutro e curioso, lui non era un animalista convinto quindi non lo avrebbe sconvolto più di tanto sapere che nel Mondo Magico faceva esperimenti sugli animali, però di sicuro era una cosa da sapere, giusto per non prendere sottogamba eventuali cani o gatti che avrebbe potuto incontrare a Hogsmeade o nella Londra magica. Quando il discorso tornò su Patis, Jorge rifiutò l’aiuto di Elisabeth di istruirlo mentre accettò la proposta di chiedere un libro sui furetti.

Ho chiesto alla mamma di chiedere al nonno di mandarmi un buon libro sui furetti, appena mi arriva te l’ho faccio avere.

E le hai chiesto anche di mandarti un vestito per la festa?

La domanda gli uscì spontanea visto che quell’argomento si era fissato nella sua testa e non riusciva a farlo andare via.
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Messaggioda Elisabeth » 03/11/2012, 23:50

Elisabeth era sconcertata dalla faccia che aveva fatto Jorge quando aveva detto che la VicePreside era francese.

Perché non sapevo che la mia Capa fosse francese…

Beh nome è cognome richiamano la Francia e visto che è CapoScuola di Delfinazzurro e normale pensare che sia francese non credi?

Disse la bimba tranquillamente, per poi dire che non avrebbe mai chiesto ad portoghese di capirla quando parlava la sua seconda linguamadre e che poteva capire benissimo cosa provasse trovandosi in un altro paese, visto che succedeva anche a lei quando andava a trovare la sua mamma a Parigi.

Scusa ma perché dovresti andare da tua madre a Parigi? Lei non vive con voi in Inghilterra?

E notando la confusione del bambino la bimba pazientemente spiegò perché doveva andare lei dalla mamma e perché vivesse in Francia e non in Inghilterra.

No la mamma per esigenze di lavoro, si è trasferita a Parigi dai nonni, sai lei è un Medimago, così la mamma ed il papà hanno deciso che è meglio che io viva qui e che vada in Francia solo per le vacanze.

Disse la bimba un po’ triste, alla piccola gli abbracci della mamma mancavano molto, come le mancava sentire la sua voce, ma, questo non l’avrebbe detto a nessuno per il momento.

La bimba si allontanò dal tavolo del Delfino per tornare poco dopo con tutte le sue cose ed una confezione maxi di biscotti francesi con la bimba che si lamentava che i suoi nonni la volevano rimpinzare di cibo ed il portoghese che le chiedeva se sapesse dove fossero le cucine della scuola, ma, la bimba sapeva solo che erano nei sotterranei e nient’altro.

Nei sotterranei….

Già, proprio nei sotterranei, un giorno di questi devo proprio perlustrare tutto il sotterraneo voglio vedere se riesco a trovarle.

Aggiunse la bimba e notando l’espressione incuriosita del bambino nel sentire dove si trovassero le cucine la Serpina sorrise, poco dopo il discorso cadde sui biscotti che la bambina offriva al Delfino, in un gesto di pura gentilezza, ma, la domanda di Jorge insieme a quello che ricordava il bambino avesse detto sui francesi durante il viaggio per Hogwarts le fece credere, a buon ragione che fosse un modo per offenderla, era strano vederlo parlare con lei così amabilmente che presto o tardi qualche cattiveria doveva pur dirla.

La serpina non gli diede il tempo di organizzare una bugia credibile o, al contrario, di dirle la verità, perché stabilì a priori di aver capito cosa lui intendesse. Il tono serio che usò fece temere al delfino che l’idillio tra loro fosse terminato e lui non sapeva neanche il perché e la bimba finse di essere dispiaciuta anche se tanto dispiaciuta non era, voleva solo provare la carta del senso di colpa, che sicuramente sarebbe stata inutile, ma, tanto non aveva niente di meglio da fare al momento, così con un espressione triste si lamentò che non voleva i suoi dolci perché erano suoi e sempre con quella sua espressione triste indicò i biscotti e gli spiegò i loro nomi, tanto per puntualizzare che non l’avrebbe avvelenato almeno non per il momento.

Non mi piacciono i biscotti al formaggio e si, non so se prenderli perché sono tuoi …

La bambina mantenne quella sua espressione triste replicando alle parole del portoghese.

Beh i biscotti al formaggio non piacciono neanche a me … Come vuoi non insisto. – rispose la bimba con noncuranza avendo già archiviato la sua offerta e classificandola come rifiutata.

Perché tu mangeresti qualcosa che ti offro io?

Elisabeth sorrise alle parole del Delfino

Dipende dalla situazione, ora mi fiderei se mi offrissi qualcosa, magari in un altro momento no.

Disse la bimba con uno strano bagliore nello sguardo

Vediamo cosa rispondi adesso?

I due bambini continuavano a giocare quello strano gioco, fatto di gentilezze e confidenze, ma, Elisabeth non riusciva a fidarsi del tutto del modo di fare del portoghese, ma, era troppo curiosa voleva vedere fino a che punto si sarebbe spinto.

Visto che il bambino non voleva saperne di mangiare qualcosa che lei gli offriva provò a mettere in mezzo Cappie, dicendo che la sua amica l’avrebbe aiutata volentieri a finire quei dolci.

Figurati se si tira indietro… Cappie è quasi peggio di me quando si tratta di cibo…

E per fare vedere che non erano avvelenati la bambina ne prese uno per sé ed uno per la sua volpina e solo allora forse convinto della buona fede della bimba il portoghese si decise ad imitarla.

Ancora un volta il discorso cambiò rapidamente, passando dai dolci a Patis, con la bambina se chiedeva se fosse mai stato visitato.

Hummm… decisamente no.

La bimba rimase delusa dal fatto che Patis non fosse mai stato visitato, anche se le sembrava molto ben curato, ma, lei non era un veterinario come suo nonno, la bimba aveva si l’occhio allenato, ma, non era in grado di capire se un animaletto fosse davvero tenuto bene o era solo apparenza e spiegando da quando tempo avesse Daphne.

Ma quindi gli animali che avete qui sembrano come i nostri ma in realtà sono magici? Oppure fate gli esperimenti per far si che abbiano dei poteri?

Non so cosa risponderti, vedi i miei cani, sono uguali ai vostri, ma, non so se Daphne è diversa dalle altre volpi. Papà quando me l’ha comprata l’ha pesa in braccio e mi ha detto che lei era una cucciolina speciale, ma, non so cosa intendesse. Perché da voi fate esperimenti sugli animali? Credo che qualche folle da noi ci sia che faccia esperimenti strani con gli animali, hai letto per caso la Gazzetta del Profeta ultimamente?

Chiese la bimba, sperando che il bambino avesse letto l’articolo di quel ricercatore che faceva strani esperimenti con persone ed animali magici.

Il Delfino non volle l’aiuto che la Serpina gli offriva per addestrare Patis, ma, almeno i libri che la bimba gli offriva gli avrebbe accettati e la bimba scrisse un postillo nella sua lettera dove chiedeva alla mamma di riferire al nonno di mandarle qualche libro sui furetti.

E le hai chiesto anche di mandarti un vestito per la festa?

Lei sa sempre tutto, non ho ancora capito chi le ha detto della festa, mi ha scritto che ci avrebbe pensato lei al vestito e conoscendola mi manderà qualcosa di pomposo. Tu invece hai già deciso da cosa vestirti?

Chiese la bimba incuriosita, più che altro perché voleva proprio vedere qualche vestito babbano adatto alla festa.
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Messaggioda Jorge » 05/11/2012, 11:55

Beh nome è cognome richiamano la Francia e visto che è CapoScuola di Delfinazzurro e normale pensare che sia francese non credi?

Ma lei era una Serpe a scuola... - commentò per cercare di difendere la propria ignoranza, rendendosi così conto che era letteralmente circondato dai verdeargento. - E i nomi non vogliono dire nulla. Una delle nuove delfine è giapponese ma ha un nome inglese.

Aggiunse testardo, prima di fare una domanda forse poco opportuna sul perché la mamma di Elisabeth non vivesse a Londra con loro.

No la mamma per esigenze di lavoro, si è trasferita a Parigi dai nonni, sai lei è un Medimago, così la mamma ed il papà hanno deciso che è meglio che io viva qui e che vada in Francia solo per le vacanze.

Bè tu passi tutto l'anno qui quindi dove vive lei non ha molta importanza - commentò tranquillo, tenendo per sè la sorpresa nel sentire che la mamma di Lingua Argentata lavorava. - Quello più triste deve essere il tuo papà.

Per lui infatti era impossibile immaginare i suoi genitori lontano l'uno dall'altra. Non ci sarebbe stato alcun lavoro così importante da convincere uno dei due a lasciare il resto della famiglia a Lisbona per inseguire la carriera.
Quando si misero a parlare di cibo e cucine, la serpina sembrò leggergli nel pensiero.

Già, proprio nei sotterranei, un giorno di questi devo proprio perlustrare tutto il sotterraneo voglio vedere se riesco a trovarle.

Io invece penso che verrò a curiosare in Biblioteca con visino di pesca.

Commentò lui non tanto per sviare l'altra quanto per comodità. I sotterranei erano enormi e pieni di quadri e arazzi quindi trovare quello giusto e poi scoprire anche la parola d'ordine sarebbe stato come vincere il lotto babbano. Per non parlare del fatto che sè proprio doveva essere messo in punizione con qualcuno Elisabeth si trovava in fondo alla lista. Inoltre era certo che esistesse un libro che parlasse delle cucine. Mentre parlavano Jorge continuava ad occhieggiare i biscotti che la Walekr gli aveva offerto, indeciso se accettare o meno: il suo stomaco diceva si, ovviamente, la sua innata diffidenza invece lo frenava. Di fronte alla domanda diretta del perchè non volesse prenderne uno, Jorge rispose in maniera ugualmente diretta e sincera, cioè che non si fidava dell'altra fino a quel punto, per poi rigirarle la frittata babbana.

Dipende dalla situazione, ora mi fiderei se mi offrissi qualcosa, magari in un altro momento no.

Io invece preferisco andare sul sicuro...

Ribattè con una franchezza disarmante, mettendo in bocca un macarons solo dopo che sia Elisabeth che Daphne si fossero servite, anche se non aveva mai sentito dire che si potessero dare dei dolci alle volpi.

Sono buoni... dolcissimi ma buoni....- valutò quindi come se fosse una concessione. Per quanto mangiasse tanto infatti al portoghese le cose troppo dolci non piacevano - Sicura che non le fa male a Daphne tutto questo zucchero?

Non potè evitare di chiedere. La sua conoscenza sugli animali si fermava ai cani, e sapeva che a loro lo zucchero non andava dato, quindi era normale chiedersi se la stessa regola valesse anche per le volpi. Portata la propria attenzione sull'animaletto di Elisabeth, Jorge chiese se fosse o meno magica, curioso di sapere se anche gli animali potessero essere dotati dalla nascita di poteri magici oppure se lo diventavano tramite esperimenti.

Non so cosa risponderti, vedi i miei cani, sono uguali ai vostri, ma, non so se Daphne è diversa dalle altre volpi. Papà quando me l’ha comprata l’ha pesa in braccio e mi ha detto che lei era una cucciolina speciale, ma, non so cosa intendesse. Perché da voi fate esperimenti sugli animali?

Forse è speciale perchè te l'ha regalata a te... - commentò tranquillo il delfino, basandosi sul fatto che era una cosa che sicuramente il padre avrebbe detto a lui in una situazione simile. - Bè si... test per il cibo, test per i cosmetici... credo che facciano test sugli animali per qualsiasi cosa o meno. Però se ti interessa dovresti chiedere a figlia dei fiori.

Disse sovrappensiero, senza rendersi conto che Elisabeth non poteva sapere a chi si stesse riferendo. In realtà stava pensando che era proprio una pessima idea affrontare un argomento del genere con Kayleen, capace che o ti staccava la testa per le insinuazioni che si potevano cogliere o te la riempiva di una lunga campagna pro animali. Jorge valutò se avvertire o meno Elisabeth di quel problema ma alla fine decise di non farlo, il fatto che si stesse mostrando suo amico non voleva dire che lo era davvero.

Credo che qualche folle da noi ci sia che faccia esperimenti strani con gli animali, hai letto per caso la Gazzetta del Profeta ultimamente?

La cosa? - esclamò interdetto, non comprendendo esattamente quello che l'altra intendesse dire - Parli forse di quel giornale strano con le immagini in movimento che i gufi consegnano la mattina con la posta? - si informò, dimostrando quanto poco ancora conoscesse del Mondo in cui si era ritrovato a vivere - Non sono abbonato - perchè sprecare falci preziose per qualcosa che si poteva trovare in Sala Comune gratis? - però a volte la leggo... e non ho capito molto di quello che c'era scritto... giusto che un tipo che faceva esperimenti con il DNA di non so chi è morto...Perchè tu che pensi?

Molto frammentate le notizie che aveva in merito all'articolo però era curioso di sapere se l'altra ne sapesse di più. Successivamente Elisabeth scrisse alla madre di inviarle un libro sui furetti per lui e Jorge finì per tirare in ballo l'unico argomento di cui in realtà non voleva parlare: la festa in maschera che si sarebbe tenuta da lì a pochi giorni.

Lei sa sempre tutto, non ho ancora capito chi le ha detto della festa, mi ha scritto che ci avrebbe pensato lei al vestito e conoscendola mi manderà qualcosa di pomposo. Tu invece hai già deciso da cosa vestirti?

Bè perchè non te lo scegli da solo il vestito? - gli sfuggì spontaneo, visto che secondo lui la parola pomposo aveva un significato negativo e quindi forse a Elisabeth non sarebbe andato a genio - Non ancora... tutti gli abiti che ho visto sono così poco originali... penso che alla fine me lo farò da solo...

E quella era l'unica soluzione a cui era giunto, visti i prezzi presenti sul catalogo, anche se lui con ago e filo in mano non ci si vedeva proprio. Doveva assolutamente trovare una soluzione alternativa anche se l'unica che gli veniva in mente era di chiedere aiuto alla sua Ninfa.

Voi femmine dovreste essere brave in queste cose, vè? E poi la magia aiuta, no?

Domande che forse sarebbero potute suonare strane a Elisabeth ma che avevano un loro perchè nella mente del delfino.
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Messaggioda Elisabeth » 06/11/2012, 13:42

I bambini parlavano della possibilità che la Vice Preside potesse essere o avere origini francesi con Elisabeth che utilizzava il fatto che fosse anche la CapoScuola di Delfinazzurro come prova della sua tesi.

Ma lei era una Serpe a scuola… E i nomi non vogliono dire nulla. Una delle nuove delfine è giapponese ma ha un nome inglese.

Beh, siamo liberi di avere le nostre opinioni, non dobbiamo mica per forza litigare perché non siamo d’accordo su qualcosa.

La bambina aveva utilizzato volutamente quella frase, più che altro per sottolineare che era il bambino che litigava sempre con lei perché non era d’accordo su qualsiasi cosa lei dicesse, non che la bambina non ci si mettesse del suo nei loro bisticci, ma, in quel momento voleva puntualizzare che se si fossero messi a bisticciare sarebbe stata solo colpa del Delfino non sua.

Per la bambina parlare con il portoghese senza per forza doverci litigare e dire qualche cattiveria, le sembrava molto strano e vedere che si impicciava dei fatti suoi un po’ le diede fastidio, ma, visto che lo strano gioco fatto di gentilezze proseguiva decise di spiegare per quale motivo la sua mamma vivesse a Parigi e che si era trasferita lì per lavoro e che lei poteva andare dalla mamma solo in estate.

Bè tu passi tutto l’anno qui quindi dove vive lei non ha molta importanza. Quello più triste deve essere il tuo papà.

Perché papà dovrebbe essere triste? Lui può stare con la mamma tutto il tempo che vuole, visto che vive un po’ a Parigi ed un po’ in Inghilterra, sono io quella che non vede mai la mamma mica lui.

Aggiunse la bimba facendo credere al bambino che suo padre si dividesse tra i due continenti, anche se quella non era proprio del tutto vero.

Visto che erano due bambini e fra bambini si sa i discorsi cambiano velocemente, dai genitori di Elisabeth si passò alle cucine di Hogwarts con la bambina che diceva al Delfino che voleva perlustrare il sotterraneo alla ricerca delle cucine, senza menzionare che forse era davvero riuscita a trovarle, ma, perché dirlo, mica erano davvero amici.

Io invece penso che verrò a curiosare in Biblioteca con vicino di pesca.

Alla bambina il fatto che il Delfino preferisse cercare sui libri, piuttosto che sul campo, importava poco, lei aveva già cercato in quei libri e non aveva trovato niente di utile, ma, d’altronde era ovvio che in quei libri ci fosse poco sulle cucine e che il luogo dove si trovassero fosse un mistero, altrimenti tutti sarebbero stati bravi a trovarle ed addio segreto.

La bambina osservava Jorge che sembrava molto tentato dai biscotti che gli venivano offerti, anche se sembrava riluttante a prenderne qualcuno ed aveva prontamente rigirato la questione alla bambina, la quale giusto per metterlo alla prova, piccola mente diabolica la sua, aveva risposto che forse al suo posto in quel momento avrebbe accettato qualcosa che gli avrebbe offerto, giusto per sondare il terreno e vedere se facendo la gentile poteva convincerlo a fare qualcosa che lei voleva ed ora la bambina voleva che il Delfino accettasse qualcosa di suo e visto che aveva dei biscotti sotto mano e sapendo quanto il bambino fosse una buona forchetta aveva deciso di tentarlo con del cibo.

Io invece preferisco andare sul sicuro…

Secondo me invece cederai.

La bimba era abituata ad ottenere sempre quello che si prefiggeva, voleva che Jorge mangiasse uno dei biscotti che gli aveva offerto e ci sarebbe riuscita, così per ora accantonò l’idea di costringerlo con la forza, si limitò solo a fare l’offesa ed a spiegare che tipo ti biscotti fossero, prendendone uno per sé e dandone uno alla cucciolina perché ci giocasse e solo allora il bambino si convinse e ne mangiò uno.

Sono buoni… dolcissimi ma buoni …

Gli occhietti di Elisabeth si illuminarono, nonostante il suo visino rimanesse impassibile vedendo che il portoghese finalmente aveva ceduto alla tentazione ed aveva mangiato un biscotto.

Sicura che non le fa male a Daphne tutto questo zucchero?

Guardala, non lo sta mangiando, ci sta solo giocando, devo pur trovare il modo di farla star buona, qui dentro.

Rispose la bimba sorridendo, mentre guardava la sua piccola amica giocare, mentre il Delfino le chiedeva qualcosa sugli animali magici e se Daphne fosse magica o meno, cosa che la bimba non sapeva bene, anche se suo papà le aveva detto che la cucciolina aveva qualcosa di speciale e chiedendogli curiosa se i babbani facessero esperimenti sugli animali.

Forse è speciale perchè te l’ha regalata a te… Bè si… test per il cibo, test per i cosmetici… credo che facciano test sugli animali per qualsiasi cosa o meno. Però se ti interessa dovresti chiedere a figlia dei fiori.

In tutta onestà diresti che non sono pratiche barbare, fare esperimenti su dei poveri animali? – domandò la bimba, senza cattive intenzioni, la domanda le era uscita spontanea – Scusa mi dici chi è Figlia dei fiori. – chiese la bambina curiosa, quel soprannome non l’aveva mai sentito e voleva tanto sapere a chi si riferisse.

Nonostante quello che aveva detto sugli esperimenti babbani, la bimba sapeva che anche nel suo mondo si facevano strani esperimenti con gli animali e tutto grazie ad un articolo molto strano che aveva letto sulla Gazzetta del Profeta e chiedendo al bambino se avesse letto l’articolo.

La cosa? Parli forse di quel giornale strano con le immagini in movimento che i gufi consegnano la mattina con la posta?

Si mi riferisco proprio a quel giornale.

Disse la bimba senza cattive intenzioni, rispondendo alla domanda come avrebbe fatto con chiunque altro.

Non sono abbonato, però a volte la leggo... e non ho capito molto di quello che c'era scritto... giusto che un tipo che faceva esperimenti con il DNA di non so chi è morto...Perchè tu che pensi?

Non saprei io ho capito poco di quell’articolo a parte il ricercatore che è morto, ma, la parte dove parlava degli esperimenti con il DNA non mi è chiara, nella lettera ho chiesto alla mamma qualche chiarimento extra, giusto per capirci qualcosa.

La bambina non voleva azzardare altro, ma, la strana ricerca di quel signore morto apparso sul giornale, le faceva paura, anche se non credeva che fosse possibile miscelare il DNA di un essere umano e di una creatura magica, ma, sua mamma le diceva sempre che niente era impossibile per un ricercatore e proprio per questo era incuriosita dalla faccenda, ma, con molta probabilità sua madre non le avrebbe detto niente ed avrebbe archiviato il tutto semplicemente come una strana ricerca.

Visto che sembravano in vena di gentilezze quel pomeriggio, Elisabeth decise di esserlo per davvero ed aggiunse un postillo nella sua lunghissima lettera chiedendo alla sua mamma di mandarle un libro sui furetti.

Ancora una volta ci fu un cambiamento di discorso dall’articolo sul Profeta si passò alla festa, con il portoghese che chiedeva alla bimba se aveva scritto alla mamma per avere un vestito e la bambina che si lamentava che già lo sapeva e che tanto ci avrebbe pensato sua mamma.

Bè perchè non te lo scegli da solo il vestito?

Perché non posso farci niente, la mamma l’avrà già ordinato e mi dispiace farle spendere altri soldi per un altro vestito. E tu hai già scelto il tuo costume per la festa?

Non ancora... tutti gli abiti che ho visto sono così poco originali... penso che alla fine me lo farò da solo...

La Serpina era un po’ delusa un’occhiata al catalogo babbano di costumi di Halloween l’avrebbe dato volentieri, ma, visto che il bambino voleva farselo da solo lei mica poteva insistere nel dare un’occhiata al libriccino.

Voi femmine dovreste essere brave in queste cose, vè? E poi la magia aiuta, no?

La bambina guardò sconcertata Jorge era strano, troppo strano parlare civilmente senza litigare, ma, le ultime due domande era proprio strane per la piccola Elisabeth.

Io non sarei capace di fare un abito dal nulla, però sono capace di sistemarlo, se vuoi posso darti una mano, comunque utilizzando la magia puoi cambiare non so qualche particolare, il colore del vestito, il tipo di ornamento. A parte il fatto che ti farai il vestito da solo, sai già su che tipo di maschera orientarti?

Chiese la bimba curiosa e prendendo un altro macarons questa volta uno nero alla liquirizia, il suo preferito e mangiandolo.
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Messaggioda Jorge » 06/11/2012, 14:31

Beh, siamo liberi di avere le nostre opinioni, non dobbiamo mica per forza litigare perché non siamo d’accordo su qualcosa.

E chi vuole litigare? – sbottò Jorge non comprendendo perché l’altra se ne fosse uscita con quella strana frase. Lui stava solo puntualizzando che con gli elementi che aveva non avrebbe mai potuto capire che la Vireau fosse francese, e lo stava facendo solo perché, come al solito, Elisabeth voleva metterlo in difficoltà sottolineando una sua mancanza ( o almeno lui la vedeva in quel modo) – E poi non posso farmi scacciare dalla Biblioteca…

Perché di sicuro, se avessero iniziato a litigare come il loro solito, sicuro che avrebbero alzato la voce, Daphne avrebbe iniziato a correre a destra e a sinistra, la Bibliotecaria li avrebbe cacciati via e come minimo la sua Capa gli avrebbe fatto un’altra ramanzina. No, decisamente non poteva permettere che ciò accadesse, a meno che non riuscisse a far cadere la colpa solo ed esclusivamente sulla Serpe. Già, ma come?
Mentre cercava un modo per mettere nei guai l’altra e passarla liscia lui, i due parlarono dei genitori di lei e di come la sua mamma vivesse in Francia e lei ne sentisse la mancanza.

Perché papà dovrebbe essere triste? Lui può stare con la mamma tutto il tempo che vuole, visto che vive un po’ a Parigi ed un po’ in Inghilterra, sono io quella che non vede mai la mamma mica lui.

Jorge sollevò la testa a quella notizia, e ci mancò poco che non se ne uscisse con un “tadan” babbano, perché per lui quello voleva dire solo che il papà di Elisabeth non lavorava e almeno quel tassello combaciava con l’idea che si era fatto dei Purosangue.

Meglio però chiedere conferma a Cappie…

Si disse, seguendo una delle lezioni che aveva imparato recentemente e cioè mai saltare a conclusioni affrettate, qualsiasi cosa questo volesse dire.

Sarà… - commentò solo, facendo spallucce – Non capisco che ti cambia se lei vive in Francia o in Inghilterra però se ti manca ti manca…- affermazione ovvia la sua, tipica dei bambini anche se lui non lo avrebbe ammesso mai e poi mai – Povero papà tuo però che ti manca di meno…

Lo disse con fare noncurante, con un tono superficiale, giocherellando con la piuma che aveva davanti, ma in realtà era una provocazione la sua, giusto per vedere quanto fosse attaccata ai suoi genitori l’altra. Non sapeva esattamente a cosa le sarebbe servito saperlo, però qualcosa lo spingeva a informarsi lo stesso. Non si fidava di Elisabeth e questo lo spingeva a osservarla, a litigarci, a prendere informazioni su di lei, e a pensare che qualsiasi cosa facesse avesse un secondo fine negativo per lui. Anche il fatto che gli stava offrendo dei biscotti poteva nascondere chissà quali insidie e così Jorge provò a prendere tempo, dicendole la verità, che non si fidava ad accettare nulla che fosse suo, per vedere se i dolcetti fossero davvero commestibili o meno. Infatti, non appena la serpina ne prese uno e lo mangiò senza avere particolari problemi, dandone uno pure alla sua volpina, Jorge si tranquillizzò e ne prese uno pure lui. Che l’altra la considerasse una vittoria da parte sua, poco gli importava, soprattutto perché per quanto buoni erano troppo dolci per lui così, dopo il primo morso, posò il resto sul tavolo vicino al proprio libro e smise di mangiarlo.

Guardala, non lo sta mangiando, ci sta solo giocando, devo pur trovare il modo di farla star buona, qui dentro.

In effetti sembra finta per quanto sta ferma – affermò, chinando il viso sul banco in modo da poter guarsare l’animaletto dritto negli occhi o quasi. – Ma non è attratta da nulla? Cioè non rincorre che so le palline colorate o i dolci o i calzini?

Non avendo mai visto una volpe in vita sua stava usando come metro di paragone le informazioni che aveva su cani e gatti. Continuando a parlare di animali, la conversazione si spostò sui test che i babbani e anche i maghi facevano su quelle povere creature.

In tutta onestà diresti che non sono pratiche barbare, fare esperimenti su dei poveri animali?

Jorge non rispose subito, sollevando lo sguardo ma non la testa dalla posizione in cui si trovava, osservando Elisabeth dal basso verso l’alto. La domanda gli suonava molto come una provocazione e questo gli rendeva difficile trovare una risposta adeguata.

Non lo so – confessò alla fine mantenendosi sul vago – alcune sono utili… come i test per le medicine altri inutili come appunto i trucchi che usano le donne…

Scusa mi dici chi è Figlia dei fiori.

Ah già… tu non la conosci con quel nome… è Kayleen… una Grifa molto simpatica del secondo anno…

E un sorriso furbetto e birichino comparve sul volto di Jorge al pensiero del suo braccio destro che però non incontrava da un po’ di tempo.

Bisogna assolutamente rimediare… sisi…non è possibile che siano passati già due mesi e non abbiamo combinato nulla…

I pensieri su qualche marachella da combinare con Kayleen vennero interrotti bruscamente da Elisabeth e dal suo accenno all’articolo che era uscito sulla Gazzette del Profeta, giornale che ovviamente Jorge non comprava ma che leggeva a scrocco in Sala Comune.

Non saprei io ho capito poco di quell’articolo a parte il ricercatore che è morto, ma, la parte dove parlava degli esperimenti con il DNA non mi è chiara, nella lettera ho chiesto alla mamma qualche chiarimento extra, giusto per capirci qualcosa.

E non si preoccupa tua madre che ti interessi a cose così macabre?

Si la stava punzecchiando un po’ ma con un tono di voce così casuale che sembrava che stesse solo facendo conversazione, anche se il gesto della serpina di chiedere al nonno un libro sui furetti per lui lo colpì molto, ma non positivamente.

Vuoi comprarmi con un libro?

Fu quello il pensiero che formulò, prima di portare il discorso su temi più innocui come il vestito per la festa in maschera, domanda che però gli si rivoltò contro visto che a sua volta la serpina volle sapere lui che maschera aveva scelto.

Io non sarei capace di fare un abito dal nulla, però sono capace di sistemarlo, se vuoi posso darti una mano, comunque utilizzando la magia puoi cambiare non so qualche particolare, il colore del vestito, il tipo di ornamento. A parte il fatto che ti farai il vestito da solo, sai già su che tipo di maschera orientarti?


No grazie… preferisco chiedere a qualcuno più grande con più padronanza della bacchetta – rispose seguendo la linea della sincerità che si era prefissato per vedere fino a che punto potesse essere una cosa utile o meno. E poi lui e Elisabeth erano allo steso quindi conoscevano lo stesso tipo di incantesimi, anche se il delfino supponeva che in quanto purosangue forse la sua famiglia aveva contravvenuto alle regole e le aveva permesso di usare la magia a casa insegnandole anche qualche incantesimo extra – Ancora no ma nulla che mi costringa a tenere una maschera sul viso per tutta la serata… è una cosa un sacco scomoda…
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Messaggioda Elisabeth » 09/11/2012, 14:30


Elisabeth e Jorge discutevano sulle probabili origini della Prof.ssa Vireau, con la Serpina che utilizzava il fatto che fosse anche CapoScuola di Delfinazzurro come tesi di quanto sostenuto dalla bambina e visto che il Delfino come al solito non era d’accordo, la bimba cercò di provocarlo, e già il gioco delle gentilezze cominciava ad infastidirla, gli disse parliamoci chiaro che era inutile litigare per una sciocchezza del genere, entrambi potevano credere quello che volevano.

Dopo la frase della bimba il portoghese se ne uscì con una delle sue solite frasi.

E chi vuole litigare? E poi non posso farmi scacciare dalla Biblioteca…

La bambina riteneva inutile cercare di far capire le sue motivazioni al Delfino, durante il loro primo incontro aveva provato a fargli capire che per lei poco importava se fosse un Babbano alla piccola interessava conoscere chi le stava di fronte, ma, il ragazzino fraintese le sue parole ed i due si misero a litigare ed il fatto di vederli tranquilli ad un tavolo a parlare senza urlarsi contro di tutto era una cosa fuori dal comune, una cosa rara e che forse non si sarebbe più ripetuta.
L’ultima frase del Delfino colpi la Serpina che ripeteva mentalmente

Non puoi farti scacciare dalla Biblioteca? Mmm… buono a sapersi.

Chi occhieti verdi della bimba erano fissi sul bambino mentre una lucina furbetta aveva attraversato il suo sguardo dopo le parole del Delfino, la bambina stava pianificando uno scherzo ai danni del bambino e lei avrebbe fatto la parte della vittima e se il piano fosse riuscito il bambino sarebbe stato scacciato dalla Biblioteca e rimproverato dalla sua CapoScuola e lei si sarebbe potuta atteggiare da vittima con Cappie.

Mentre la piccola pensava a come mettere nei guai il Delfino, quest’ultimo forse incuriosito dalla famiglia di Elisabeth, chiese come mai la bimba dovesse andare dalla mamma in Francia con la bimba che rispondeva che la sua mamma si era trasferita lì per lavoro e che le mancava, aggiungendo che suo papà faceva la spola tra le due nazioni, senza accennare il vero motivo che aveva spinto la donna a trasferirsi in quel paese e perché suo padre perlustrava tutta Europa in lungo ed in largo.

Sarà… Non capisco che ti cambia se lei vive in Francia o in Inghilterra però se ti manca ti manca…
Povero papà tuo però che ti manca di meno…


A questo punto la bambina si stava stufando di tutte le domande che le rivolgeva il Delfino

Ma si può sapere perché ti impicci … a me della tua famiglia non importa niente, ma, potrei rigirarti le tue stesse domande, chissà potrei scoprire qualcosa di utile.

Chi ti dice che non senta la mancanza del papà oltre a quella della mamma. A te capita ogni tanto di sentire la mancanza di casa? Ti è mai mancata la tua mamma ed il tuo papà da quando sei ad Hogwarts?

Non che alla bambina importasse realmente sapere quelle cose, potevano solo rivelarsi delle semplici domande, o poteva riuscire ad avere qualche informazione dal bambino, riuscendo magari anche a capire perché avesse quell’atteggiamento ma piccolo bullo, fra l’altro del tutto inutile con la bambina, oppure quelle domande potevano dare il là ad una bella litigata, riuscendo magari a far ricadere la colpa sul Delfino.

Una sola cosa univa i due bambini, la loro reciproca diffidenza, il Delfino vedeva Elisabeth come il peggiore dei mali, come qualcuno che ogni gesto che faceva, anche un semplice come offrire all’altro dei dolci nascondesse qualcosa di negativo e la bambina lo vedeva come un ragazzino che si finge un bullo perché al suo paese solo quel genere di ragazzino poteva avere degli amici.

Per riuscire a fare in modo che il bambino accettasse uno dei suoi biscotti, la bimba dovette dimostrargli che erano commestibili e solo allora lo vide prendere un dolcetto dargli un morso e metterlo da parte, ma, la bambina era soddisfatta, il Delfino aveva mangiato qualcosa che lei gli aveva offerto, una piccola vittoria per la bambina.

Il bambino si stupì del fatto che la Serpina avesse dato un dolcetto alla sua volpina e la bambina gli aveva risposto che la sua piccola amica ci stava solo giocando.

In effetti sembra finta per quanto sta ferma

La bimba lo vide chinarsi verso il banco per poter guardare dritto negli occhi la volpina, piccolo problema, Daphne proprio come la padroncina non poteva vedere il bambino.

Daphne …

Disse la bimba rivolta alla sua amica e con un impercettibile movimento della testolina le aveva detto di ignorare il bambino, per ora non doveva creare confusione.

Beh è strano che stia buona per tanto tempo, di solito a questo punto del pomeriggio scorrazza tranquillamente per la Biblioteca ed è impossibile farla stare ferma.

Tralasciando di dire che la sua volpe era rimasta con i bambini perché voleva controllare Alvares, piccola volpina iperprotettiva, ecco perché il papà di Elisabeth aveva detto che era speciale, la piccola da sola aveva capito qual’era il suo compito, che fosse magica, e stava imparando istintivamente ad eseguirlo.

Ma non è attratta da nulla?

Le chiese il bambino mentre la bambina a questo punto sorrise divertita dalle parole del bambino, Daphne lo stava incuriosendo, ma, se non avesse detto alla sua piccola amica di stare ferma, ora ci sarebbe una bella confusione in Biblioteca, ma, questo potevano saperlo solo lei e la volpe

Le volpi sono curiose di natura, quindi per farla star ferma e tranquilla devo inventare sempre qualcosa di nuovo, oggi è un dolcetto e domani chi può saperlo cosa dovrò utilizzare per farla star ferma.

Tralasciando ovviamente che alla volpe per stare tranquilla bastava solo potersi acciambellare sulle gambette della padroncina, ma, queste erano cose private, mica si raccontano al primo venuto, ed intanto lo strano interrogatorio proseguiva

Cioè non rincorre che so le palline colorate o i dolci o i calzini?

Dipende se stiamo giocando è ovvio che si mette a rincorrere le palline.

Che domanda era quella, certo che Daphne rincorreva le palline, ma, a differenza di Patis, la volpina veniva addestrata e stava imparando cosa poteva fare e non poteva fare, anche se la bambina le lasciava fare praticamente tutto quello che voleva e forse proprio per questo, la volpe si era affezionata alla bambina ed ora la seguiva docilmente ovunque andasse ed ubbidiva ciecamente ad ogni suo comando, compreso rimanere in mobile con lo Spinnato nei paraggi.

Continuarono a parlare per un po’ di animali e degli strani test che venivano fatti su quelle povere creature con la bambina che riteneva gli esperimenti sugli animali delle pratiche barbare ed ora voleva sapere l’opinione del bambino.

Si possono scoprire tante cose su di una persona parlando di animali, Elisabeth stava cominciando a farsi un quadro del bambino più o meno negativo.

Non lo so alcune sono utili… come i test per le medicine altri inutili come appunto i trucchi che usano le donne.

La Serpina ritenne la risposta del portoghese fin troppo vaga e non cercò di approfondire il discorso, ma, chiese chi fosse “Figlia dei Fiori” visto che lei non sapeva a quale povera studentessa di Hogwarts il nanerottolo aveva affibbiato quel soprannome.

Ah già… tu non la conosci con quel nome… è Kayleen… una Grifa molto simpatica del secondo anno…

La piccola pensò immediatamente all’incontro con la bambina e quello che si erano dette e per una volta ritenne quel soprannome adatto e stava riflettendo sulla possibilità di approfondire la sua amicizia con la bambina.

Si hai ragione Kay è davvero simpatica.

Ed il commento della bimba si concluse con quelle poche parole, ora la piccola voleva vedere se Jorge cercava di essere informato sul mondo magico o se come molti babbani della scuola se ne infischiava, ed entrambi avevano capito poco dell’articolo sul ricercatore morte, solo la Serpina sembrava interessata agli strani esperimenti dell’uomo e le era sfuggito che aveva chiesto nella lettera che aveva scritto alla sua mamma qualche chiarimento extra per poterci capire qualcosa.

E non si preoccupa tua madre che ti interessi a cose così macabre?

Perché dovrebbe preoccuparsi? E’ un articolo interessante ed io voglio solo avere maggiori informazioni, semplice no.

In poche parole la bambina gli aveva appena detto, fra le righe ovviamente, che sua madre rispondeva ad ogni singola domanda della bimba anche a quelle più strane, cosa che forse i genitori del portoghese non facevano.

La piccola mossa da compassione per il povero Patis, che si ritrovava lo Spinnato come padrone, si fece venire il capriccio di chiedere al nonno un libro sui furetti da dare al portoghese, in qualche modo voleva aiutare Patis, convinta che Jorge con il furetto non stesse facendo proprio un ottimo lavoro.

Come potesse venire preso quel suo gesto dal bambino alla Serpina poco importava, lei voleva solo che la vita del furetto scorresse serena e che fosse curato nel migliore dei modi, ma, più di questo lei non poteva fare, sperava solo che alla fine il Delfino si prendesse la briga di accettare per davvero il suo libro e che per lo meno lo leggesse.

Fu il portoghese a parlare della festa con la bambina che si offriva di dargli una mano con il vestito, ben sapendo che tanto il suo aiuto non l’avrebbe voluto, poco male se la Bibliotecaria fosse passata accanto a loro, avrebbe semplicemente sentito la bambina offrire il suo aiuto al bambino e questo venire come al solito rifiutato, giusto per fare la figura della brava bambina che vuole aiutare gli altri.

No grazie… preferisco chiedere a qualcuno più grande con più padronanza della bacchetta.

La bimba scrollò le spalline, il suo lei l’aveva fatto ed ora accantonava la sua proposta, depennandola come respinta.

Meglio così non devo nemmeno fingere di volerti aiutare per davvero.

Si limitò a pensare la piccola, mentre con la coda dell’occhio osservava Daphne che lentamente stava iniziando ad essere irrequieta e per tranquillizzare la piccola le accarezzo la testolina, mentre chiedeva se avesse già deciso il costume per la festa.

Ancora no ma nulla che mi costringa a tenere una maschera sul viso per tutta la serata… è una cosa un sacco scomoda…

Puoi sempre prendere spunto da qualche maschera che hai visto in qualche catalogo, come idea base e poi la modifichi come più di piace.

Disse la bimba, che ormai si stava stufando di fare la gentile e come il ragazzino si sarebbe procurato o meno il vestito per la festa poco le importava, tanto il suo vestito sarebbe arrivato dalla Francia e sarebbe stato magnifico.
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Messaggioda Jorge » 10/11/2012, 22:05

[A un tavolo con Elisabeth]


Per quanto il suo cervellino si arrovellasse alla ricerca di un modo per far finire Elisabeth nei guai non riusciva ad architettare nulla che avesse un senso o che non facesse finire nei guai lui stesso, così era costretto a continuare quella chiacchierata civile quanto surreale con la serpina, parlando di quelle cose di cui di solito parlano due bambini: cibo, genitori, animali. In realtà non è che gli interessavano davvero tutte quelle cose però non è che avesse molte altre alternative visto che di sicuro non avrebbe affrontato con Lingua Argentata degli argomenti più personali o delicati. Quello però non gli impediva di stuzzicarla, mettendo in dubbio per esempio il suo affetto nei confronti del padre, visto che non faceva altro che parlare sempre e solo della madre.

Chi ti dice che non senta la mancanza del papà oltre a quella della mamma. A te capita ogni tanto di sentire la mancanza di casa? Ti è mai mancata la tua mamma ed il tuo papà da quando sei ad Hogwarts?

E perché mai? Non sono mica un bambino piccolo attaccato alle gonnelle della mamma… - rispose quindi scrollando le spalle, mentendo spudoratamente. Gli mancava la sua mamma e tanto e anche il suo papà, anche se non aveva lo stesso rapporto stretto con lui, ma non lo avrebbe mai ammesso con nessuno e di sicuro Elisabeth non era in grado di sapere in nessun modo che lui stesse mentendo. – Mi basta sapere che sta bene con i gufi che mi manda…

Anche se in effetti di gufi la madre gliene mandava pochi ma in compenso le pergamene che vi allegava erano lunghe chilometri. Subito dopo la sua attenzione fu attirata dalla volpe e iniziò a guardarla con curiosità, alla sua altezza, non potendo sapere che un animale, qualunque esso sia fosse capace di provare odio o disprezzo nei confronti di un essere umano.

Beh è strano che stia buona per tanto tempo, di solito a questo punto del pomeriggio scorrazza tranquillamente per la Biblioteca ed è impossibile farla stare ferma.
Le volpi sono curiose di natura, quindi per farla star ferma e tranquilla devo inventare sempre qualcosa di nuovo, oggi è un dolcetto e domani chi può saperlo cosa dovrò utilizzare per farla star ferma. Dipende se stiamo giocando è ovvio che si mette a rincorrere le palline.



La sua solita sfortuna. Pur essendo un animale curioso Daphne sembrava aver deciso che quel pomeriggio non ci fosse nulla in tutta la Biblioteca di interessante al di là dei biscotti che le stava offrendo Elisabeth. Spostò lo sguardo dalla volpina alla sua padroncina, riflettendo su come sarebbe stato avere un Patis così ubbidiente e docile per poi storcere il nasino: no, non sarebbe stato naturale e a lui tutti quei comportamenti artefatti non gli piacevano per nulla anche se potevano risultare comodi. Poi si misero a parlare dei test sugli animali babbani e quindi dell’articolo sulla Gazzetta del Profeta e Jorge rimase stupito del fatto che Lingua Argentata chiedesse così tranquillamente delle informazioni su argomenti macabri alla madre senza che questa si preoccupasse.

Perché dovrebbe preoccuparsi? E’ un articolo interessante ed io voglio solo avere maggiori informazioni, semplice no.

Un’altra scrollata di spalle, che stava diventando il suo modo per riuscire a non litigare con l’altra, tacere e scrollare le spalle, sperava solo che lì non ci fossero muscoli che si sarebbero potuto anchilosare. Non aveva molto senso per lui quella risposta: la sua mamma cercava sempre di fugare ogni suo dubbio ma di sicuro non avrebbe apprezzato il suo interesse per qualcosa di così potenzialmente pericoloso come, appunto, una morte, naturale o meno che fosse.

E’ proprio viziata…

Si disse, giustificando in quel modo la tendenza della mamma della serpina a rispondere sempre e comunque a tutte le sue domande. La conversazione iniziava a stentare, soprattutto perché avevano toccato uno di quegli argomenti di cui Jorge non aveva intenzione di discutere con Elisabeth e cioè cosa avrebbe indossato alla festa di inaugurazione del locale di Alexis e Typhon.
Puoi sempre prendere spunto da qualche maschera che hai visto in qualche catalogo, come idea base e poi la modifichi come più di piace.

Si, penso che farò così… - disse, iniziando a raccogliere le sue cose – Anzi forse è il caso che torni in Sala Comune per chiarirmi le idee. Ci si vede Lingua Argentata…

Aggiunse, prendendo la borsa e il pacco che la madre gli aveva inviato per poi avviarsi verso l’uscita, solo che invece che uscire dalla Biblioteca si infilò in uno dei corridoi pieno di scaffali alla ricerca di un libro.

[Da solo nella sezione Hogwarts]


Dove sei dove sei dove sei…

Mormorò Jorge, cercando un libro in particolare. Parlando con Elisabeth delle cucine di Hogwarts gli era venuto in mente il titolo di un libro che Miyabi non faceva altro che decantare i primi giorni di scuola e che sembrava essere diventato la sua Bibbia. Sembrava che visino di pesca fosse convinta che in esso ci fosse descritto tutto ma proprio tutto quello che riguardava il Castello, dai Sotterranei a una certa Camera dei Segreti che però Jorge non aveva ancora compreso perché fosse stata così importante per la storia del Mondo Magico.

Eccolo!

Esclamò soddisfatto, prendendo Storie di Hogwarts e iniziando a sfogliarlo con attenzione lì in piedi, nascondendo il titolo con la mano e dando le spalle allo scaffale in modo che lo proteggesse da eventuali curiosi. Certo intorno a lui non c’era nessuno, visto che si era premunito di essere solo prima di dedicarsi a quella importantissima ricerca.

Il soffitto della Sala Grande… no non mi interessa… tanto lo so che è incantato… il Bagno di Mirtilla Malcontenta… anche questo lo conosco… purtroppo…

Mormorava, leggendo con attenzione l’indice del libo prima di scoprire a che pagina si trovava la descrizione dei sotterranei di Hogwarts.

Sala Comune dei Tassi… quella posso farmela descrivere da Cappie…. Sala Comune delle Serpi… no quella non mi interessa… quadri che si trovano nei sotterranei…no non…

Si fermò, guardando allibito la riproduzione di una natura morta che [ Elaborazione 1 + 14/d20= 15] proprio così inutile non era visto che secondo il libro celava l’ingresso alle cucine.

E dice pure come si fa a entrare…

Pensò troppo eccitato anche solo per parlare. In fretta richiuse il libro e lo rimise a posto, per poi uscire davvero dalla Biblioteca con un enorme sorriso stampato sul volto.

[EXIT per Jorge]
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Messaggioda Leonard » 11/11/2012, 0:48

Leonard entrò in biblioteca cercando qualcosa che l'aiutasse per fare la ricerca di Aritmanzia.
Si avvicinò a uno scaffale e prese un grosso e polveroso volume sui numeri che quasi gli cadde addosso.
Con un enorme sforzo lo portò su un tavolo e cominciò a sfogliarlo nervosamente cercando il capitolo sul numero 1.
Dopo 5 minuti di ricerca infruttuosa alzò lo sguardo e vide che qualcuno lo osservava. Doveva avere un aspetto piuttosto disperato, lì seduto da solo sfogliando convulsamente un grosso libro e alzando nuvole di polvere dopo aver girato ogni pagina.
Non trovò assolutamente nulla e così riprese in mano il librone e lo portò con immensa fatica sullo scaffale.
Cercò qualcos'altro che l'aiutasse a rispondere alla quarta domanda. Ma non trovò nulla sulla mitologia greca o latina.
Infuriato risalì alla Torre di Corvonero con ancora tutti i compiti di Storia della Magia e di Incantesimi da fare.

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