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Guferia

Messaggioda Miyabi » 10/11/2011, 0:55

Farsi aiutare da Ethan ad indossare il polsino avrebbe significato avere un contatto fisico con lui, qualcosa che per Miyabi era totalmente inconcepibile visti i rigidi insegnamenti della madre, fedele alla classica quanto severa educazione giapponese; eppure la bambina non sentiva di fare qualcosa di sbagliato, anzi, era in qualche modo convinta che il padre sarebbe stato felicissimo per lei.

Kare wa watashi ga yori jihatsu-teki ni narita gatte irunode...
(Perchè lui vuole che mi comporti in modo più spontaneo...)


Pensò la bambina mentre Ethan Travis le si avvicinava con un sorriso felice sulle labbra, probabilmente dovuto al fatto che lei aveva accettato quel suo dono.

Certo che ti aiuto, che bella mano che hai!

Esclamò il Grifetto facendo arrossire per l'ennesima volta Miyabi che si morse il labbro con aria timida ma raggiante, osservando coi suoi occhioni viola come il polsino del ragazzo ora le fasciasse per bene il polso. Quando fu a posto, la bimba allontanò un pochino la mano, distendendo il braccio così da poter osservare meglio il risultato finale.

Ti dona sul serio e poi con questo puoi sempre ricordarti che Ethan ti pensa!

Arigatou Gozaimasu, Ethan-kun.
(Grazie mille, Ethan.)

Mormorò la bambina, sentendosi molto fortunata nell'aver trovato una persona come lui: alzò lo sguardo ed incrociò il suo, e per un momento sembrò che lui volesse dirle qualcosa, e che poi fosse combattuto se farlo o meno... alla fine comunque i suoi occhi tornarono sereni e felici, come se il conflitto interiore fosse terminato.

... Tra cinque minuti credo che cominci erbologia e la professoressa Morker non ama i ritardatari, forse sarebbe meglio se facciamo una corsetta e andiamo, tanto se sudi un po' alla fronte sai come rimediare, vero principessa-chan? Andiamo?

Le domandò Ethan, dandole le spalle la allungando la mano dietro la schiena: Miyabi la fissò un po' incerta e pensierosa, come se adesso fosse lei quella combattuta tra i due.

Watashi wa naiga... Shikashi, watashi.
(Non dovrei... ma voglio.)


E così, ragionando col cuore e non con la testa, la piccola giapponesina allungò la manina verso quella di Ethan e gliela prese con un sorriso ora sereno e tranquillo, correndo via dalla guferia per dirigersi a lezione.
Aveva finalmente trovato un nuovo amico.

[Fine]
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Messaggioda Alexis » 18/01/2012, 21:04

[Sabato - ore 11.34]


L'orario perfetto per inviare una lettera: molto vicino al pranzo, il che significava che la maggior parte degli studenti era in camera propria a prepararsi per mangiare, o in biblioteca a fare ricerche, o si era attardato a parlare con qualche professore.
Insomma, per Alexis l'ideale davvero, e non perchè avesse qualcosa da nascondere... più o meno: niente di eclatante, quello no, semplicemente voleva mandare a sua madre, babbana, qualche particolare dolce magico come i calderotti o i cioccoli ripieni, cosicchè potesse assaggiarli; e per una missione del genere serviva la massima tranquillità.

Eccoci arrivati, uff che corsa!
Questa salita è allucinante...


Mormorò Alexis con uno sbuffo, scostandosi la frangia dalla fronte: la salita che aveva appena affrontato era stata piuttosto pesante, i suoi passi erano rieccheggiati sul pavimento in pietra in modo quasi inquietante, ma per fortuna alla fine era giunta a destinazione; aguzzò la vista, cercando il suo gufo con lo sguardo fino a che non lo trovò.

Cleo, vieni giù... ho un pacco per te!
Avanti bella!


Esclamò la prefetta, richiamando il suo animale che planò dolcemente sul suo braccio, beccandole un dito affettuosamente: Alexis le fece qualche coccola, ma non c'era tempo da perdere; legò alla sua zampa la lettera per i genitori ed il piccolo pacchetto di dolci per la madre, e fece partire Cleo.

Sono sicura apprezz--

Il suo pensiero venne interrotto da un rumore di passi rimbombanti come i suoi di poco prima: c'era dunque qualcun altro lì in guferia? Si volse così lentamente, lanciando un'occhiata penetrante all'entrata della guferia per capire chi fosse.

Immagine


Spoiler:
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Messaggioda Typhon » 18/01/2012, 21:48

Non vedeva affatto motivazione per scrivere alla famiglia o a persone vicine ad essa per sapere come stessero o se erano in buona salute. Conoscendo la madre o il padre, apprensivi verso loro stessi com'erano, se ci fosse stato qualche problema, lo avrebbe saputo ancor prima di fare un solo passo fuori dalla stanza per dirigersi presso la guferia, un luogo tra l'altro totalmente inusuale per lui.
Già, per la famiglia nemmeno mezzo pensiero, ma per gli amici si, specialmente quelli babbani e meno fortunati a non aver ricevuto i poteri magici come invece era accaduto per lui. La combriccola tirata su negli anni intorno al quartiere di casa e alla città teneva sempre un posto privilegiato nella sua mente e nei suoi affetti, per quanto non fosse molto incline ad ammetterlo con tanta semplicità, e a quanto aveva capito, prima di tornare a scuola uno del gruppo si era infortunato ad una gamba e forse si sarebbe dovuto operare, dunque voleva avere notizie sulle sue condizioni.
La strada per quella topaia in altura quasi non se la ricordava più, vista la così scarsa corrispondenza di Seal da sei anni a quella parte, una volta raggiunta la porta comunque, si accorse solo pochi secondi prima di spingerla avanti che non era il solo ad aver scelto un orario desolato per recarsi lì e questo gli diede non poco fastidio.

Che palle, un o una rompiscatole... Tsk, leviamo questo pensiero in fretta e andiamocene, non ho voglia di intrattenimenti ulteriori e sopratutto di domande sul perchè sono qui...

Così, costeggiando il muro, si addentrò fino all'interno della guferia, dando una rapida e intensa occhiata panoramica a tutto il perimetro per scorgere cn i profondi occhi pece la figura che possibilmente si trovava dentro al luogo insieme a lui.
Camicia nera, pantaloni di pelle bianchi, scarponi pesanti neri, capelli come sempre in ottima ordine tirati indietro, più biondi ed ossigenati che mai, labbra totalmente assenti di espressione, se non lo sguardo che lasciava ad intendere ben poca amicizia.
Ed ecco che appena un secondo dopo, il corpo e il viso della prefetta dei delfini, Alexis, si palesò alla sua attenzione e per un solo, unico istante, Typhon rimase abbastanza colpito dall'intensità e dalla lucentezza degli occhi della ragazza del quinto anno, conosciuta giusto di vista dal drago che adesso rimaneva ancora qualche secondo fermo a fissarla, lei, con quel gufo appollaiato sul braccio in procinto probabilmente di mandare un pacchetto, valutando o meno se fosse il caso di far finta di nulla o diversamente.

Immagine

Da parte di lei non ci fu alcuna frase, non una parola, sembrava imbambolata o comunque interessata a fissarlo, Typhon non seppe abbassare gli occhi davanti a quell'attenzione da parte di lei, tuttavia, comprese che era il momento di muoversi e cercare quanto più possibile di non risultare il più sgradevole delle merde, per quanto verso la maggior parte degli esseri umani gli venisse estremamente naturale.
Prese a camminare in direzione di un barbagianni qualsiasi, uno nero con le piume bianche per la precisione, tra i più grandi, estraendo dalla tasca del pantalone un foglio alquanto sgualcito dove probabilmente all'interno erano presenti le parole rivolte all'amico babbano lontano ed iniziò a legarlo intorno alla sua zampa con aria distaccata e seria.
Poi, mentre faceva tutto ciò, un altro rapido sguardo verso di lei, poi di nuovo sul volatile, uno sbuffo, poi un sospiro.

... 'Giorno.
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Messaggioda Alexis » 18/01/2012, 22:07

Per un attimo pensò di essersi immaginata quel rumore di passi, tanto che fece nuovamente per voltarsi verso l'ampia finestra aperta da cui sarebbe volato via il suo gufo... ma poi si rese conto che no, non era stata la sua immaginazione, c'era davvero qualcuno che si stava avvicinando.
E difatti poco dopo...

... che sguardo.

Fu quello il primo pensiero di Alexis quando i suoi occhi incrociarono quelli di Typhon: erano neri come la notte, profondi ed intensi, così tanto che la ragazza si sentì quasi... denudata di fronte a lui. Le passò persino per la mente che fosse in grado di leggerle l'anima.

Sposta lo sguardo Parker, andiamo!

Si rimproverò la Delfina, immaginando che stesse facendo la figura della maleducata a fissarlo così: però era pur vero che nemmeno lui aveva smesso facilmente di guardarla, quindi forse un fondo di curiosità reciproca c'era. In ogni caso fu Typhon il primo a muoversi, avvicinandosi ad un barbagianni per consegnargli una lettera: Alexis decise di prendere esempio da lui e si avvicinò alla finestra con Cleo al braccio per poi lasciarla andare con un'ultima carezza.

... 'giorno.

Sobbalzò nel sentire la sua voce priva d'espressione, simile a quella della professoressa Samyliak come intonazione a pensarci bene: entrambi infatti avevano fino a quel momento la stessa voce atona, priva di qualsiasi inflessione. Ma forse quella del ragazzo era in quel modo perchè non conosceva chi aveva di fronte.

Buongiorno a te.
Non ci siamo mai presentati... io sono Alexis Parker, piacere.


Rispose Alexis con un sorriso amichevole, forse appena in soggezione di fronte ad un ragazzo che pur non dicendo niente emanava una sorta di aura carismatica: chissà se anche la sua compagna di Casata era fatta allo stesso modo... aveva sentito dire di sì e anche che era l'unica in grado di tenergli testa, pur non riuscendo mai a superarlo.

Pensavo fossero solo voci di corridoio ma ora che me lo trovo davanti non faccio fatica a credere che sia considerato un leader all'interno della sua Casata.
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Messaggioda Typhon » 18/01/2012, 22:47

Nero contro azzurro, mezzosangue con mezzosangue, buono con cattivo.
Il suo odore, Typhon lo poteva percepire chiaramente, era come lui, almeno nelle vene. Sul resto aveva ovviamente i suoi dubbi, ma era di poco interesse ora che pensava che da un momento all'altro se la sarebbe potuta anche nuovamente dimenticare perchè sarebbe uscito da quella camera d'albergo di basso livello per volatili.
Non ci mise molto a sistemare il pezzo di carta alla zampa del barbagianni e subito dopo aver salutato seppur distrattamente Alexis, la voce calda e morbida di lei invase il suo udito. Aveva risposto, ed anche con molta cortesia.

Buongiorno a te.
Non ci siamo mai presentati... io sono Alexis Parker, piacere.


Le lanciò un altro sguardo penetrante. Gli aveva rivolto nuovamente parola e questa volta per presentarsi. Ricordava vagamente il suo nome, anche perchè in giro per la scuola era abbastanza famosa e corteggiata, anche se a sua insaputa, da molti ragazzi.
Sul momento non ricordò affatto se fosse stata proprio Arianna a parlargli di lei oppure se si fosse informato lui ai tempi in cui si divertiva a corteggiare qualche bell'esemplare per poi lasciarlo stare il giorno dopo ed essersi preso la parte migliore, fatto stava che adesso s enon altro poteva stamparsi bene a mente l'identità della giovane delfina.

Typhon Seal.

Non avrebbe mai detto "piacere mio" o qualcosa di simile, ma di sicuro l'averle risposto era già una grossa conquista per lei che probabilmente però su due piedi non avrebbe potuto comprenderlo, visto che non conosceva così bene la figura misteriosa del drago poco distante che adesso lasciava andare il barbagianni con il suo messaggio, sperando di ricevere presto notizie della salute del suo compagno estivo.
Scrocchiò il collo, fissando in lontananza l'orizzonte, ancora con quello sguardo serio e perennemente in contemplazione di qualcosa. Il sole stava raggiungendo il massimo del suo apice e qualche raggio investiva il suo viso e il suo corpo. Il contrasto con quella sua camicia nera come gli occhi era evidente e nello stesso momento in cui i pensieri di Alexis vagavano affermando a se stessa quanto fosse reale che lui fosse definito come il leader della sua casata, Typhon si voltò ancora una volta girando appena il capo tornando a guardarla.

Rimane lì ferma, forse vuole fare conversazione... Ma perchè dovrei assecondarla poi? Bah, non lo so nemmeno io...

Avete fatto una bella figura con i Corvi settimana scorsa, io vi davo perdenti 20 a 1, ma a quanto pare il portiere avversario quel giorno aveva alzato un po' troppo il gomito prima di entrare in campo.

Un metodo di conversazione come un altro. Impersonale, vago e fatto apposta per chi non sa assolutamente cosa altro dire.
Typhon non era solito prendere discorsi con le persone diverse da quelle appartenenti alla sua casata e... Arianna, e dunque, parlare con una ragazza addirittura della fazione opposta alla loro lo trovava alquanto singolare e disarmante.
La ragione vera per la quale sentiva la necessità di scambiare ancora due chiacchiere era per capire effettivamente quanto quegli occhi di cerbiatto rispecchiassero poi il carattere reale di lei, anche perchè di sicuro non gli capitava da molto di trovarsi di fronte ad una tipica ed estremamente rara santarellina, per quanto non credeva ancora in così tanta fortuna per il mondo.

Già, oramai al mondo esistono quasi esclusivamente donne premature e puttane... Quindi o è una bravissima attrice, oppure bisogna catalogarla come specie protetta, tsk...
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Messaggioda Alexis » 18/01/2012, 23:09

Typhon Seal.

Lo conosceva, ovviamente, ma come sempre era dell'idea che al proprio interlocutore piacesse presentarsi piuttosto che un "so già chi sei": perchè sì, si poteva conoscere nome e cognome di una persona ma questo non voleva dire conoscere l'anima della persona; e una presentazione diceva già molto di qualcuno. Nel caso di Typhon, ad esempio, il suo modo di presentarsi sottolineava l'estrema sicurezza che il ragazzo aveva di sé, nonché la sua noncuranza verso il giudizio degli altri; o perlomeno, era questo che Alexis vedeva in lui.

Avete fatto una bella figura con i Corvi settimana scorsa, io vi davo perdenti 20 a 1, ma a quanto pare il portiere avversario quel giorno aveva alzato un po' troppo il gomito prima di entrare in campo.

Si era talmente persa nei propri ragionamenti che non aveva fatto caso ai minuti trascorsi: era ovvio che lui, vedendola lì ferma, avesse pensato che volesse fare conversazione, ed era stato molto gentile da parte sua cercare un minimo argomento su cui poter chiacchierare, seppur quell'argomento non fosse il più congeniale per lei.

Sì, immagino si possa dire che siamo stati fortunati per quanto la squadra si sia impegnata molto... o almeno così credo.
In realtà non ho seguito la partita, me ne stavo in camera ad esercitarmi col mio strumento... suono il flauto traverso da quando ero bambina, è la mia passione... ma a quanto mi hanno detto non mi sono comunque persa un granchè.


Rispose Alexis, dando così modo alla conversazione di continuare - o almeno così sperava - perchè si sarebbe potuto conversare di musica se anche Typhon avesse suonato qualcosa: in realtà lei se lo immaginava come un musicista rock visto il modo di fare e di porsi, ma non era detto che fosse così, o che quello fosse l'unico genere di musica che poteva apprezzare.

Sei Mezzosangue anche tu, vero?
Non è così comune trovare persone come noi in giro, col sangue misto dico... anche se la guerra magica ha migliorato le cose, sembra che ultimamente nascano sempre meno maghi da famiglie miste.


Aggiunse, sicura che lui fosse nato da genitori misti perchè aveva sentito spesso gli studenti parlare della sua straordinaria capacità magica nonostante il sangue "a metà": un altro modo per poter conversare insomma, ammesso che lui l'avesse voluto naturalmente.
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Messaggioda Typhon » 18/01/2012, 23:37

Sembrava fin troppo persa nei suoi pensieri per i suoi gusti, ma questo non era influente al momento, desiderava ricevere una risposta a quella minima conversazione e poi finalmente andarsene per evitare di stare oltre in quel posto dove adesso regnava l'imbarazzo e a tratti il silenzio magnetico di un'ipnotica tranquillità.
Aveva parlato del quidditch, già, peccato che dalla risposta successiva di lei evinse che quel tipo di sport non era fra i suoi preferiti, anzi, sentiva che aveva molto di meglio d afare, come ad esempio suonare in camera sua.
La musica, un argomento di conversazione molto più congeniale per lui ma nello stesso momento che lo poneva in difficoltà, già, perchè Alexis, la prefetta dei delfini, aveva portato avanti il discorso spostandosi quindi su altre tesi e su altri argomenti.

... suono il flauto traverso da quando ero bambina, è la mia passione... ma a quanto mi hanno detto non mi sono comunque persa un granchè.

Il segreto è nel solfeggio. Solitamente se si sa imparare bene quello, allora non serve altro per suonare come si deve.

Al termine di quella frase, Typhon rimase parecchio interdetto. Sgranò appena gli occhi e poi li assottigliò velocemente, fissandola ancora una volta come se la volesse trapassare da parte a parte, cosa che ovviamente non avvenne, non in senso fisico almeno.
Si leccò appena le labbra e tornò tranquillo a fissare davanti a lui, incrociando le braccia per poi sbottonare i primi due bottoni della camicia, lasciando il petto, o almeno la sua prima parte, leggermente scoperta.

Questa ragazza mi ha suscitato una risposta pronta, questo non mi era mai capitato, se non con Ary. Guadagni punti ragazzina, e in fondo penso che giocare un po' per osservare le tue reazioni non sia una così brutta idea, in fondo finchè non vado sul pesante non succede niente...

Esattamente, aveva deciso di mostrare un minimo il petto oltre la camicia per osservare il comportamento o lo sguardo di Alexis, se si fosse modificato e se si, in che modo. L'innocenza, voleva capire quanta ne avesse, se fosse anche solo un po' consapevole della sessualità o se veramente quegli occhi nascondessero solo cristallina purezza e castità. In quel caso per lui, sarebbe una stata un'autentica noia, o forse no, chissà, fatto stava che mentre lui giocava, lei comunque, eppur su altri fronti, guadagnava punti e per di più, aveva ripreso a parlare.

Sei Mezzosangue anche tu, vero?
Non è così comune trovare persone come noi in giro, col sangue misto dico... anche se la guerra magica ha migliorato le cose, sembra che ultimamente nascano sempre meno maghi da famiglie miste.


Lasciòla presa sui bottoni, stava lasciando intravedere anche abbastanza. Le mani scesero fino ai fianchi, penzolanti e quasi senza vita, infilandosi poi come fossero talpe nelle tasche del pantalone di pelle bianco leggermente opaco.
Sorrise appena, forse un po' furbo, forse un po' maligno, scuotendo il capo e abbassandolo per guardare come privo di interesse verso di lei, la paglia, qualche escremento di uccello e poco più in là, del magime caduto accidentalmente che un allocco piccolo lì vicino stava fissando con insistenza affamato, pur non raggiungendolo per dare fastidio a Typhon che quasi sembrava rilasciare un'aura di timore anche in lui, in un animale.
Rimase fermo a valutare la situazione per qualche secondo, indeciso sul da farsi. Eseguire quello che aveva in mente lo avrebbe posto in una situazione di dimostrazione di elasticità davanti a quella ragazza ma era anche vero che si era sempre dimostrato naturale verso tutti, fregandosene del giudizio altrui, quindi chinandosi in avanti, prese il mangime avvicinandolo al volatile che adesso tutto contento e felice si mise a sbattere le piccole ali cominciando a mangiare.

Si, ho le vene impure, che vuoi farci.
Immaginavo fosse la stessa cosa per te, come i puri ci riconoscono dall'odore, ormai sembra come se fossimo una specie a parte che anche noi ci sappiamo ormai fiutare.
Ci sono sempre meno incroci perchè una volta c'era la stupida credenza che fossimo nettamente inferiori rispetto ai maghi al 100%, ma da quando si è dimostrato che a parte una minima dose di linfa magica in più, siamo praticamente uguali a loro, si sono ancora più accaniti nell'evitare simili mezze vite. Chi è nato babbano ha avuto una gran fortuna e non va infastidito più di tanto, chi è puro è al di sopra e non va toccato, ma come sempre è chi sta in mezzo che gli tocca subire le rotture di coglioni dal resto del mondo... Amara vita la nostra, ma ci ho fatto il callo ormai. Se qualcuno ha qualcosa da ridire sulla mia mediocrità data dal mio sangue sporco, che me lo venga a dire in faccia...


E quell'ultima frase, venne espressa con un tono sussurrato, quasi malizioso e cattivo, con uno sguardo più cupo e maligno, come quello di un essere della notte semplicemente carico di vendetta e desiderio di confronto, che non ha paura di nulla, nemmeno della morte stessa, e quello sguardo, andò tutto dritto e come un fiume in piena negli occhi brillanti e argentati di Alexis Parker.
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Messaggioda Alexis » 19/01/2012, 0:20

Il segreto è nel solfeggio. Solitamente se si sa imparare bene quello, allora non serve altro per suonare come si deve.

Già, dev'essere quello il mio problema, è la parte che mi piace di meno studiare.
Ma immagino che senza una base solida non si possa combinare niente...


Commentò Alexis con un piccolo sospiro ed un lieve arricciamento del naso, come a far capire quanto quella parte più tecnica e, per forza di cose, noiosa, le fosse poco congeniale: naturalmente per lei Typhon le aveva semplicemente risposto con il suo pensiero, non avrebbe mai trovato strano o importante suscitargli una risposta immediata forse perchè lo conosceva troppo poco per poterci arrivare.

M-ma... cosa fa?!

Una cosa sicura a cui invece poteva arrivare era il fatto che Typhon Seal - essendosi aperto i bottoni della camicia ed avendo lasciato una parte di petto nuda ed esposta allo sguardo di lei - fosse dotato di un gran bel fisico: non troppo muscoloso o pompato, a pensarci bene era meno massiccio di Ferdy, ma era comunque ben proporzionato e delineato e i due corpi, alquanto diversi, le piacevano entrambi. A quel pensiero arrossì vistosamente ed abbassò appena gli occhi, mordendosi il labbro e passandosi una mano sul collo: due gesti estremamente femminili e a tratti sensuali, peccato che lei non se ne rendesse minimamente conto, ancora troppo giovane ed ingenua per capire come muoversi e come risultare attraente in certe situazioni, anche se quella nello specifico non rientrava nella categoria.

Ma guarda cosa vado a pensare, da qualche tempo a questa parte non mi riconosco più... prima Vergil, poi Ferdy ed ora Typhon... possibile che i miei ormoni stiano prendendo il sopravvento sul mio cervello?

Si domandò Alexis, scuotendo appena il capo come se non fosse stata in grado di sopportare una simile eventualità: quasi volesse provare a se stessa di essere più forte a livello razionale che ormonale rialzò gli occhi su di lui, fissandolo dritto nei suoi con un'aria sicura che rasentava la sfida.
Lo seguì con lo sguardo - dopo aver commentato il loro stato di sangue - lasciandosi scappare un piccolo sorriso sorpreso nel vedere il gesto di lui: a prima vista poteva sembrare un ragazzo freddo ed impassibile, ma aiutare un volatile a cibarsi era un'azione gentile e premurosa; non fece commenti però, tornando seria in fretta. Non era sicura, infatti, che Typhon avrebbe gradito.

Si, ho le vene impure, che vuoi farci.
Immaginavo fosse la stessa cosa per te, come i puri ci riconoscono dall'odore, ormai sembra come se fossimo una specie a parte che anche noi ci sappiamo ormai fiutare.


Più che altro forse abbiamo un approccio diverso alla magia: voglio dire, per i nati babbani all'inizio è tutto un sogno, per i Purosangue una quotidianità, mentre per noi è parte del nostro mondo... credo che la differenza si veda.

Commentò Alexis a bassa voce, pensierosa mentre parlava come se stesse riflettendo attentamente su cosa dire e come esprimersi, perchè ci teneva a parlar chiaro e a far capire sempre la propria posizione.

Ci sono sempre meno incroci perchè una volta c'era la stupida credenza che fossimo nettamente inferiori rispetto ai maghi al 100%, ma da quando si è dimostrato che a parte una minima dose di linfa magica in più, siamo praticamente uguali a loro, si sono ancora più accaniti nell'evitare simili mezze vite. Chi è nato babbano ha avuto una gran fortuna e non va infastidito più di tanto, chi è puro è al di sopra e non va toccato, ma come sempre è chi sta in mezzo che gli tocca subire le rotture di coglioni dal resto del mondo...

Com'è cinico...

Pensò Alexis mentre lui parlava, non commentando quelle sue parole se non con un'affermazione mentale che rimase confinata dentro la sua testa.

Amara vita la nostra, ma ci ho fatto il callo ormai. Se qualcuno ha qualcosa da ridire sulla mia mediocrità data dal mio sangue sporco, che me lo venga a dire in faccia...

Io credo che in realtà il problema sia esattamente l'opposto - disse la ragazza, un po' spaventata, doveva ammetterlo, dallo sguardo di Typhon, ma decisa a dire la propria perchè l'argomento le stava a cuore. Ci sarebbe stato tempo dopo per farsi venire le ginocchia molli - Se ci vai a pensare la maggior parte dei grandi maghi della storia, buoni o cattivi che fossero, sono stati Mezzosangue, o comunque provenienti da famiglie non pure di sangue. Verrebbe quasi da pensare che il sangue misto più che disgusto, incuta timore negli altri.
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Messaggioda Typhon » 19/01/2012, 23:05

In effetti si, era alquanto divertente osservare le reazioni di Alexis ai suoi movimenti calcolati e maliziosi, e bisognava dire che effettivamente la ragazza dimostrò molta più consapevolezza dell'eccitazione di quanto Ty si sarebbe aspettato.
Qualche punto in più per lei quindi, ma questo di certo non era influente, alla fine era solo un gioco a tratti innocente, qualcosa senza fini ulteriori, per quanto si, Typhon non avrebbe avuto nessuna problematica nell'ammettere che a livello fisico lo ispirava abbastanza tanto, non come Arianna in effetti, ma ci andava molto vicina, eppure una delfina e l'altra drago, che strane coincidenze nella vita.

Se ci vedesse Ary adesso, probabilmente la schianterebbe senza nemmeno pensarci due volte...

Sorrise appena a quel pensiero e a quell'ipotetica dimostrazione di gelosia da parte della quasi ragazza, ma non si soffermò oltre su quelle idee, visto che adesso aveva appena concluso di parlare ed esprimere un concetto, un pensiero molto profondo, al quale Alexis si accodò seppur inizialmente spaventata da quel suo sguardo da tutt'altro che bravo ragazzo, e per l'ennesima volta, la delfina diede modo al prefetto violargento di complimentarsi con la propria mente, una mente brillante e, caso strano, molto in sintonia con quella di lui. Semplici coincidenze o stesso sangue voleva anche significare un filo particolare in comune?

Io credo che in realtà il problema sia esattamente l'opposto.
Se ci vai a pensare la maggior parte dei grandi maghi della storia, buoni o cattivi che fossero, sono stati Mezzosangue, o comunque provenienti da famiglie non pure di sangue. Verrebbe quasi da pensare che il sangue misto più che disgusto, incuta timore negli altri.


Una piccola risatina sarcastica e allo stesso tempo compiaciuta echeggiò nella guferai, da parte di Typhon Seal che, annuendo con il capo, si voltò di scatto facendo qualche passo verso di lei, abbastanza incisivo, quasi fosse un predatore, ma fermandosi a distanza di sicurezza da lei, forse due metri o poco meno. Se Alexis avesse voluto indietreggiare per timore non avrebbe potuto... c'era il muro dietro di lei, ma Ty non aveva affatto intenzione di fare niente, voleva solo... lasciarle credere sensualmente il contrario.

E' proprio questo il punto, collega. I purosangue dall'ultima guerra hanno capito che i mezzi hanno ben poco da invidiare a loro e così, avendo paura di una rivolta da parte nostra come proclamatori della nostra uguaglianza attraverso il conflitto e la supremazia, preferiscono fare in modo che risultiamo essere il meno possibile, ovviamente generazione e mondo permettendo. Devo dire che hai un modo di ragionare che mi piace, non hai solo bello il faccino, angioletta, anche i tuoi pensieri sono decisamente... interessanti...

Le fece un altro sorriso e la fissò dritto negli occhi per qualche secondo, poi, fece dei passi indietro lentamente non staccando gli occhi da lei, fino a tornare verso la stessa finestra precedente. L'allocco era già partito e ormai non si vedeva già più, nemmeno all'orizzonte.
Si morse appena il labbro inferiore, riabbottonandosi la camicia nera, umettandosi quello superiore con fare tranquillo, disteso, leggero e calcolato, poi senza che ci fosse alcun motivo per smettere di parlare, riprese come se nulla fosse, obiettivamente calmo e di nuovo rilassato.

Semmai ci fosse una guerra tra purosangue e mezzi per risollevare le sorti del nostro sangue, tu parteciperesti o rimarresti dentro casa a sperare che finisca il prima possibile?
Ci penso spesso sai... E ancora oggi mi è difficile...


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Messaggioda Alexis » 19/01/2012, 23:40

Le si avvicinò, dopo che Alexis ebbe espresso il proprio giudizio in merito alle differenze tra lo stato di sangue loro e quello degli altri studenti della scuola, ma la ragazza non indietreggiò: primo, perchè tanto alle sue spalle c'era il muro e non è che poteva attraversarlo; e secondo, perchè era sicura che lui non volesse farle del male. Al massimo provocarla un po', ma tanto il rossore sulle sue guance la diceva già lunga sul risultato del suo gioco.

E' proprio questo il punto, collega. I purosangue dall'ultima guerra hanno capito che i mezzi hanno ben poco da invidiare a loro e così, avendo paura di una rivolta da parte nostra come proclamatori della nostra uguaglianza attraverso il conflitto e la supremazia, preferiscono fare in modo che risultiamo essere il meno possibile, ovviamente generazione e mondo permettendo. Devo dire che hai un modo di ragionare che mi piace, non hai solo bello il faccino, angioletta, anche i tuoi pensieri sono decisamente... interessanti...

Il cliché della bella ma stupida è superato ormai da tempo, dovresti saperlo.

Rispose prontamente Alexis, stupendosi della velocità con cui la replica verso le parole di Typhon le fosse uscita: possibile che lui stimolasse in qualche modo il suo lato più ironico? Non era così impossibile da pensare dopo tutto, visto che credeva fermamente nella capacità di ogni singola persona di donare qualcosa a colui o colei con cui entrava in contatto: era dunque probabile che il Dragargenteo le donasse una più spiccata capacità di replica.
Lo osservò allontanarsi da lei per mettersi a guardare fuori, riabbottonandosi i bottoni della camicia, meno predatore nel modo di fare di prima ma comunque sempre abbastanza serio.

Semmai ci fosse una guerra tra purosangue e mezzi per risollevare le sorti del nostro sangue, tu parteciperesti o rimarresti dentro casa a sperare che finisca il prima possibile?
Ci penso spesso sai... E ancora oggi mi è difficile... dare una risposta...


Non si può scappare dalla guerra, credo sia qualcosa di impossibile.
Certo, potrei andarmene da qui, ma la guerra prima o poi mi raggiungerebbe comunque: e poi come potrei chiudere gli occhi sapendo che magari ci sono dei miei amici o delle persone a cui tengono che combattono per ciò in cui credono?


Mormorò Alexis, riflettendo sulla domanda di lui perchè non era così semplice, almeno per lei, dare una risposta: non ci aveva mai pensato a quell'eventualità, ma visti i trascorsi passati non le sembrava un'alternativa così fuori dal mondo.

Il punto è che a me non importa niente. Insomma, sono consapevole di quello che valgo e tanto mi basta, quindi la vera domanda che mi porrei è: sarei pronta a morire e ad uccidere per questo? Dovrei decidere se credo in questo ipotetico desiderio di uguaglianza o meno.

Aggiunse pensierosa, avvicinandosi a lui per poi affiancarlo e prendere a guardare fuori proprio come stava facendo lui, lo sguardo perso in chissà quale mondo lontano.

Ma poi mi chiedo... e se qualora questa guerra avvenisse, e ci fosse una persona a me cara dall'altra parte, sarei disposta a sacrificare me stessa se me la trovassi davanti? Sarei capace di ucciderla per sopravvivere? Forse allora l'idea di scappare diventerebbe l'unica soluzione possibile...
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Alexis
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