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Training Kayleen

Messaggioda Ariel » 01/09/2012, 21:56

[tahoma]Ciao Kayleen, ecco qui aperto il tuo training! ^^

Per verificare le tue capacità io e la professoressa Samyliak abbiamo pensato di esaminare un tuo Duello di prova, per vedere come potresti cavartela in uno di quelli ufficiali.

L'obiettivo è quindi di capire se tu sia pronta o meno per duellare al Club simulando uno scontro qui, inter nos: per questo, qui di seguito ti riporto le indicazioni che ti verranno date durante uno scontro vero e proprio; a te, il compito per ora di postare la prima azione del Duello, quindi quella introduttiva.

Ti ricordo che nei Duelli si scrive in prima persona ed al passato, facendo molta attenzione a tutto ciò che ti circonda, ai pensieri e ai movimenti della tua PG; da quando avrò postato avrai, come nei Duelli ufficiali, cinque giorni di tempo per pubblicare la tua introduzione.

Pronta? Let's start!
[/tahoma]


[tahoma]Location: nei pressi della capanna del Guardiacaccia
Orario: pomeriggio inoltrato, circa le 17.15
Meteo: nuvoloso, qualche sporadica goccia di pioggia
Motivazione: a discrezione dei giocatori
Famigli: no[/tahoma]
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Messaggioda Kayleen » 03/09/2012, 15:43

[Pressi capanna del guardiacaccia || Ore 17e15 circa]

Ero di nuovo ad Hogwarts, per la seconda volta.
Dovevo ammettere che ero meno incredula della prima volta in cui avevo oltrepassato il portone di ingresso del Castello, esattamente dodici mesi fa, ma quel luogo incantato continuava ad emozionarmi, anche a distanza di un anno.
In un battibaleno dall’inizio delle vacanze estive era arrivato settembre e anche le condizioni meteo erano immancabilmente cambiate. Il caldo sole estivo aveva lasciato spazio a grossi nuvoloni carichi di pioggia, la brezza leggera che mi solleticava i capelli era scomparsa ed il suo posto era stato preso da un vento più freddo, più rigido, più autunnale per l’appunto.
Unico aspetto positivo, le giornate non si erano ancora accorciate troppo ed anche nel tardo pomeriggio si poteva essere illuminati dalla luce del giorno.
Era stata proprio l’idea di sfruttare quegli ultimi momenti all’aperto che mi aveva spinto, alla fine delle prime lezioni, a voler passare qualche ora fuori dal castello.


Eravamo solo io e la mia ranocchia Peppermint, che lentamente si stava abituando alla mia presenza: non scappava più come le prime volte in cui avevo provato a portarla con me, ma si limitava a starmi nella tasca del mantello ed a farsi trasportare da un luogo all’altro senza ribellarsi. Non ero troppo sicura che apprezzasse la mia compagnia, ma per lo meno non mi dimostrava il contrario.
Era una rannocchietta di colore verde accesso, dalla pelle lucida e gli occhi striati di rosso; un esserino piccolo, che mi stava comodamente in una mano ed a cui mi stavo pian piano affezionando.


Camminavo tranquilla, sola, lungo il sentiero che mi avrebbe portato dritto alla capanna del guardiacaccia.
Non che volessi davvero arrivare fin lì, una meta valeva l’altra in quel momento, ma forse era stato il destino a guidarmi. O forse la sfortuna.
Ad ogni modo, nel momento in cui i miei occhi iniziavano a scorgere la muratura in pietra dell’abitazione del guardiano, le mie orecchie iniziavano ad udire un vociare sospetto, delle risatine smorfiose che conoscevo fin troppo bene.
Sì perché, pur cambiando scuola ed anche ambiente, non ero stata risparmiata dagli incontri, seppur più rari, con delle cosiddette “Barbie Girls”: bambine che si vestivano generalmente di rosa, griffato e che guardavano schifate il mio modo di essere così “hippie”.
Ed in effetti quelle tipe rappresentavano proprio l’opposto del mio essere : io indossavo un paio di jeans scuri, slavati all’altezza delle ginocchio, ed una camicia a quadri, i cui scacchi passavano dal blu chiaro ad una tonalità più scura. Loro indossavano vestitini da bambolina, dai colori pastello e dai tessuti raffinati.
I loro capelli erano ben pettinati, i miei, come sempre accadeva, una massa informe di boccoli arruffati.


Immagine

Erano tre, il numero perfetto per un gruppetto di oche, ed erano tutte e tre studentesse di Corvonero, della mia stessa età.
In particolare, una di loro, Camille Dofour, si divertiva a stuzzicarmi, già dall’anno scorso.
Cercai di passare loro accanto con indifferenza, allargando anche il tragitto ed evitando il sentiero sterrato.
Non bastò, perché nel momento in cui mi videro, scoppiarono tutti e tre a ridere.
Quanto odiavo quel loro modo di sghignazzare.


Oh, ecco la stracciona!
Fu proprio Camille a parlare per prima e la cosa non mi stupì: le altre due erano semplicemente “spalle”.

Oh, ecco le mie bambole preferite!
Ribattei a mia volta, fermandomi a pochi passi dal gruppetto.

E’ nuova quella camicia? Dove l’hai presa, al mercato delle pulci?
Continuò la Ravenclaw, sostenuta dal suo coro starnazzante.


Mi morsicai il labbro inferiore, colpita ancora una volta nell’orgoglio.
Quelle erano parole che facevano male, soprattutto a chi, come me, era stato costretto a vestirsi in un certo modo.
Avevo avuto pochissime cose davvero nuove nella mia vita, non per mancanza di denaro, quanto più per principi filosofici della mia famiglia e, per quanto con il tempo avessi imparato ad accettarli ed a condividerli, non era di certo quello che avrei voluto per me.
Insomma, chi non vorrebbe bei vestiti al posto di poncho colorati e fatti a maglia?

E tu? Dove hai preso le tue scarpe? Direttamente nel negozio di giocattoli?
Risposi a tono, ma quella presa in giro ancora mi bruciava.

Mi guardai attorno, in quel punto del parco non c’era nessun altro, solo noi quattro. Ed io sapevo che non avrei avuto un’altra occasione per mettere in chiaro le cose: quella questione doveva essere risolta una volta per tutte, il secondo anno per me doveva rappresentare una svolta, almeno in questo senso.

Sai usare la bacchetta che la tua mamma ti ha comprato o sei capace solo di pettinarti i capelli, Camille?
Stavolta fui io ad istigarla. Le stavo proponendo una sfida e lei non poteva non accettarla, non davanti alle sue due “scagnozze”.
Andai a sfilare la mia bacchetta magica dalla tasca posteriore dei jeans, quindi gliela puntai contro, ad una distanza non troppo ravvicinata.
Nella tasca del mantello che portavo sopra al resto dei miei abiti sentì la mia ranocchia provare un salto: forse aveva presagito cosa stava per succedere.

Allora?
Fu l'ultima cosa che dissi. La mossa ora spettava alla Corvonero.

Spoiler:
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Messaggioda Ariel » 05/09/2012, 17:25

[tahoma]
Bene Kayleen, ho letto la tua introduzione e mi sembra davvero buona: solo un piccolo errore di battitura ("accesso" invece di "acceso" quando descrivi la tua ranocchia) ma per il resto trovo che le descrizioni del luogo e dei pensieri della tua PG siano buoni, ed allo stesso modo mi piace il modo in cui hai fatto avvicinare la tua Grifetta allo scontro; ricordati che in un Duello ufficiale, nel caso in cui ti toccasse la prima introduzione, non ti sarebbe possibile muovere il PG dell'avversario facendolo parlare, ma essendo questa una prova è accettabile che tu l'abbia fatto.
Ora vediamo come te la cavi nella descrizione del lancio di un incantesimo da parte della tua PG che, dopo aver provocato la Corvonero Camille, si prepara alla risposta di questa: anche per questa risposta hai cinque giorni di tempo.


//


La dodicenne Camille Dofour si divertiva a stuzzicare Kayleen Ward per via del suo modo di vestire, per le sue idee hippie che non provenivano nemmeno da lei ma dai suoi genitori, e per il fatto che a tutto somigliava tranne che ad una bambina.
Era divertente prenderla in giro perché, la Corvonero ne era sicura, in realtà Kayleen avrebbe voluto comprarsi qualcosa di nuovo ogni tanto, qualche abito carino e non di seconda mano... ma non poteva.
Per questo, vedendola camminare da sola vicino alla capanna del Guardiacaccia, non aveva potuto resistere alla possibilità di stuzzicarla un po', con grande successo tra l'altro: ma poi era capitato qualcosa d'inaspettato... la Grifondoro l'aveva sfidata.

Sai usare la bacchetta che la tua mamma ti ha comprato o sei capace solo di pettinarti i capelli, Camille?

Mi stai provocando, sudicia barbona che non sei altro?

Replicò lei di rimando, facendo un passo in avanti e lasciando le due amichette alle spalle, a godersi lo spettacolo.

Allora?

Sai cosa ti ci vuole, Ward?
Una bella lezioncina di stile, così forse se torni al Castello coi vestiti strappati quegli straccioni dei tuoi genitori potranno finalmente comprarti qualcosa di vagamente simile ad un vestito.


La Corvetta estrasse la bacchetta dall'apposita fodera che si era fatta comprare per il suo compleanno e che ornava come cintura il suo bel vestito color fragola.

Avanti, fammi vedere che sai fare... pezzente!
[/tahoma]
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Messaggioda Kayleen » 07/09/2012, 17:55

Spoiler:
//Sono contenta Ariel che la prima azione andasse bene! :D
Riguardo al parlato, effettivamente non sapevo se, non avendo un avversario "reale", potessi o meno muoverlo, ma quando ci sarà un duello vero ti assicuro che non farò nessuna auto-conclusiva ^^
Già in questo post credo di essermi corretta.
Ho lanciato l'incantesimo, spero di averlo fatto nel modo giusto e soprattutto di aver scritto al posto giusto il risultato del dado sommato alla capacità magica della mia pg. Nel caso, come prima, correggimi per favore 8-)
Buona lettura

Avevo sfilato la mia bacchetta magica ed ora la reggevo con la mano sinistra, la mia mano preferita. La tenevo puntata in direzione della mia “nemica”, anche se la presa era più tremolante di quello che avrei voluto.
Ero agitata ed era più che normale che lo fossi: stavo per lanciare il mio primo incantesimo al di fuori di una lezione e soprattutto senza l’autorizzazione di nessun adulto.

Mi stai provocando, sudicia barbona che non sei altro?
Disse lei, di rimando alle mie parole.

Pensavo fossi più intelligente Camille. Forse il Cappello Parlante ti ha smistato nella Casata sbagliata!
Risposi ironica, andando in quel modo ad offendere la sua presunta intelligenza.
In realtà, anche prima di quell’episodio ero praticamente certa che quella ragazzina al posto del cervello avesse un cricetino che girava su una ruota.
Comunque sì, ti sto sfidando. Qui c’è una bacchetta ed indovina? Ho proprio intenzione di usarla per lanciare un incantesimo!

Per fortuna, la mia voce risultava più sicura della mia mano e, se anche dentro tremavo, all’esterno apparivo sicura di me e soprattutto della mia vittoria.

Sai cosa ti ci vuole, Ward?
Una bella lezioncina di stile, così forse se torni al Castello coi vestiti strappati quegli straccioni dei tuoi genitori potranno finalmente comprarti qualcosa di vagamente simile ad un vestito.


La Dofour continuava a rigirare il coltello nella piaga, continuava a sottolineare il fatto che a me non fosse permesso vestirmi come una bambola di porcellana.
La cosa mi pesava, era palese, anche perché se non mi fosse interessata probabilmente non mi sarei ritrovata in quella situazione, con la bacchetta in mano puntata all’altezza del volto della Raven.

Sarai tu ad imparare qualcosa oggi, Dofour.
Usai anche io il cognome della bambina per sottolineare il mio disprezzo, proprio come lei aveva appena fatto con me.
E quando avrò finito con te, sono sicura che nessuno, neppure una delle tue amichette – pronunciai quell’ultima parola con tono dispregiativo, mentre i miei occhi si spostavano, per un breve istante, sulle due compagne alle spalle della Corvonero – vorrà starti accanto!

Quella minaccia era ben calibrata, visto che durante quei secondi appena trascorsi avevo deciso quale incantesimo avrei usato contro di lei. Un incantesimo non particolarmente offensivo, che non le avrebbe fatto del male, ma che, se fosse andato a buon fine, l’avrebbe ferita nell’orgoglio.
Sì, in pratica volevo ripagarla con la sua stessa moneta.
Lei mi offendeva per il mio modo di vestire? Io avrei rovinato il suo essere “bambola”.

Avanti, fammi vedere che sai fare... pezzente!

A quell’ultima ed ennesima provocazione da parte della ragazzina non risposi.
Cercai invece di concentrarmi per il tempo che mi veniva concesso e nel frattempo provai anche a ricordare come si lanciava un incantesimo.
Doveva andare bene, doveva. Altrimenti avrei fatto una doppia figuraccia.

Il mio braccio sinistro era ben teso, allineato con la spalla e perpendicolare al busto.
I miei occhi erano fissi sulla ragazzina con il vestito rosa fragola ed i capelli perfetti.
Aprì la bocca e l’unico suono che uscì dalle mie labbra era una semplice parola, una parola semplice, una parola che da subito faceva intuire quali sarebbero stati gli effetti del mio incantesimo..

Furnunculus

Il mio tono era privo di ogni titubanza.

Furnunculus

Difficoltà: 1
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Fa crescere gigantesche bolle sul viso dell'avversario
Genere: //
Danno:
Capacità magica = 3 + 12/d20 = 15


La mia bacchetta emise un lampo sui colori dall’arancione, ma io lo vidi solo con la coda dell’occhio.
In realtà, l’unica cosa che mi interessava sapere, in quel momento, era se Camille avesse la faccia piena di pustole o se, al contrario, la sua pelle era rimasta rosea e perfetta, proprio come quella di una Barbie.

Spoiler:
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Messaggioda Ariel » 09/09/2012, 15:43

[tahoma]
Eccomi una seconda volta Kayleen, pronta a correggere il tuo post: questa volta sei stata a dir poco perfetta, nessun errore nemmeno di battitura, esauriente nelle descrizioni e brava a far sentire anche a chi legge lo stato d'animo della tua PG.

Per sicurezza ho chiesto ai "piani alti" dove si dovesse inserire il valore di Capacità Magica, e mi è stato risposto che la cosa migliore sarebbe scriverlo nel momento in cui descrivi l'Incanto che parte dalla bacchetta, ma che comunque non comporta penalizzazioni o altro inserirlo prima piuttosto che dopo, basta sia coerente con la successione lineare degli eventi nel post; detto questo, e ricordati sempre che hai cinque giorni di tempo a partire da oggi, procediamo!


//


L'aveva provocata abbastanza quella bambolina dai capelli biondi, tanto da spingere Kayleen a fare la prima mossa ed attaccarla: un Incantesimo volto a ferire la Corvetta nell'orgoglio, ecco cosa lanciò la Grifondoro contro la sua avversaria, che però per quanto superficiale era sicuramente veloce e scattante, e per questo riuscì a schivare (Riflessi: 2 + 18/d20 => 20) senza troppa difficoltà l'Incanto scagliato da lei, spostandosi di lato sulla destra con una mezza capriola.

Sei lenta Ward, sono forse gli abiti da stracciona che hai addosso a rallentarti?

La canzonò Camille, le cui parole vennero accompagnate dalle risatine delle due amiche della Corvonero che si stavano godendo lo spettacolo.

Guarda e impara pezzente!

Esclamò poco dopo la Dofour, alzando la bacchetta per puntarla verso Kayleen con un sorrisetto maligno e soddisfatto sulle labbra, quasi fosse già sicura di averla colpita anche se così non era stato.

Slugulus Eructo![/tahoma]


[tahoma]Slugulus Eructo

Difficoltà: 2
Tipo: Incantesimo di Evocazione
Descrizione: Serve a riempire lo stomaco del soggetto di lumache costringendolo a vomitarne in grande quantità
Genere: Offensivo
Danno: 4[/tahoma]


[tahoma]Esclamò la Corvetta, mentre dalla sua bacchetta usciva una scintilla verde acido (Cap. Magica: 3 + 13/d20 => 16) che puntava verso la Grifondoro col preciso intento di centrarla.

Pronta a vomitar lumache, Ward?[/tahoma]
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Messaggioda Kayleen » 10/09/2012, 14:13

Spoiler:
//Ariel sono contenta che il II post sia andato bene! :D
Spero che anche questo sia ok (non contiamo il fatto che con i dadi non sono troppo fortunata u.u)

Dalla punta della mia bacchetta di legno di sequoia era uscito un lampo.
Un lampo color arancione, caldo, rapido, che avrebbe dovuto vendicare il mio orgoglio ferito.
Quel lampo avrebbe dovuto andare a colpire il volto di Camille per renderlo brufoloso e brutto.
Volevo fosse imperfetta, volevo che agli altri facesse ribrezzo.

Ma purtroppo, come spesso accade, ciò che si desidera non è ciò che si ottiene.
Sì perchè quella piccola smorfiosa non era solo fisicamente perfetta, ma anche atleticamente era preparata, tanto da avere la velocità di schivare il mio attacco spostandosi di lato senza troppa fatica.
Emisi a quel punto un grugnito quasi isterico: avevo perso l'occasione di dare pan per focaccia alla Raven ed avevo pure fatto la figuraccia di sfidarla senza neppure riuscire a colpirla.
Non ci credo..
Mormorai incredula, tra me e me, mentre con gli occhi ero impegnata ad osservare il mio incantesimo finire nel nulla, contro un arbusto non troppo distante dal gruppetto di compagne che non si decideva ad andarsene.

Furono le parole della Dofour a risvegliarmi ed a farmi spostare lo sguardo di nuovo su di lei.
Sei lenta Ward, sono forse gli abiti da stracciona che hai addosso a rallentarti?
Era quello che mi aspettavo: mancare il bersaglio voleva dire essere presa nuovamente in giro e soprattutto dare alla bambina un motivo in più per farlo.
Già mi immaginavo il momento in cui mi avrebbe rincontrato nel corridoio e mi avrebbe canzonato anche per questo episodio.
Quella stracciona ha cercato di colpirmi, ma le pulci dei suoi vestiti si sono ribellate e le hanno fatto sbagliare mira.

Oppure:
Anche la sua bacchetta sarà di seconda mano, proprio come tutto ciò che le appartiene

Erano frasi del genere che ero certa mi sarebbero state rivolte.
Era questo ciò che mi aspettava nei prossimi mesi: nel mio secondo anno ad Hogwarts avrei dovuto ancora combattere con quella stupida ragazzina, proprio come era successo durante il mio primo anno.

Fui talmente stupida da deconcentrarmi. Il fatto di aver fallito nel lancio di un incantesimo tanto semplice misto al pensiero delle prese in giro che mi sarebbero toccate mi resero vulnerabile.
Abbassai lo sguardo, scossi la testa con fare sconsolato e di quel mio attimo di sconforto Camille ne approfittò alla grande.

Sentì le sue parole minatorie raggiungermi come lame di un coltello.
Guarda e impara pezzente!

Stava per attaccarmi a sua volta, lo sapevo, era riuscita anche a vedere la bacchetta puntata su di me ed il sorrisetto beffardo dipinto sul suo volto, ma al contrario della Corvonero non fui abbastanza veloce da spostarmi o comunque fare qualcosa per evitare il suo incantesimo.
Feci un passo verso sinistra ma non fu sufficiente (Riflessi = 1 + 13/d20 = 14).
Slugulus Eructo!
Pronta a vomitar lumache, Ward?

Naturalmente non ebbi nemmeno il tempo di pensare che cosa volesse dire.
All'improvviso e del tutto inaspettatamente il mio stomaco cominciò a contrarsi, provocandomi forti spasmi di dolore, e mi salì un forte senso di nausea.
D'istinto portai entrambe le mani all'altezza del petto, incrociai le braccia come a voler riscaldare quella parte del corpo e mi piegai a metà, ma il mio non era un semplice mal di stomaco nè un normale senso di vomito: io stavo per rigettare lumache!
Bleah..
Il mio fu un verso più che una parola mentre un grosso lumacone rosso e viscido usciva dalla mia bocca e veniva sputato sul prato del parco del castello.
Immagine

Di nuovo rimasi esterrefatta nel vedere cosa mi stava accadendo.
Stavo davvero vomitando lumache?? Era una cosa disgustosa oltre che umiliante!
Tu.. Bleah!
Cercai di parlare, ma era difficile con tutte quelle lumache che fuoriuscivano dalla mia bocca.
Tu me la.. Bleah
Pagherai.. Bleah!


Vomitavo, lo stomaco mi doleva, dalla bocca mi uscivano lumache senza controllo, eppure in qualche modo dovevo reagire.
Provai a rimettermi dritta sulla schiena, ma era maledettamente difficile.
Cercai di rilassare le braccia, le spalle, e di allungare di nuovo il braccio che reggeva la bacchetta in direzione della Ravenclaw.
Se volevo scagliare un incantesimo dovevo farlo in quel momento, quando magari la mia avversaria mi avrebbe creduto più inoffensiva.
Sì ma.. Quale incantesimo?
Avevo poco tempo per riflettere quindi usai il primo che mi venne in mente, una magia imparata lo scorso anno e che probabilmente mi sarebbe servita per il resto della mia vita: l'everte statim.

Vomitai un'altra lumaca, quindi sfruttai il tempo tra un conato e l'altro per castare.
Everte Statim!
Urlai, con la voce tremolante mentre la mia gola cercava di contenere l'ennesimo lumacone.
Tentai anche di mantenere saldo il polso, in modo che il flusso uscisse dalla bacchetta senza deviazioni.

Everte Statim

Difficoltà: 1
Tipo: Schiantesimo
Descrizione: Utilizzato spesso per scaraventare via immediatamente l'avversario infliggendogli un colpo violento e facendolo finire a gambe all'aria
Genere: Offensivo
Danno: 5


Di nuovo, la mia 8 pollici e 1/2 prese vita e da essa tornò ad uscire un flusso di un arancione più scuro del precedente: se il primo era quasi fosforescente, adesso era più tendente al corallo. (Capacità magica = 3 + 12/d20)
Non ebbi il tempo di vedere se, almeno quella volta, il mio incantesimo era andato a segno oppure no e se la Dofour si trovasse sull'erba del prato, a gambe all'aria e con il vestito color fragola tutto macchiato di terra. Potevo sperarlo, sicuramente, ma ero troppo impegnata a vomitare il resto delle lumache.

Spoiler:
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Messaggioda Tisifone » 11/09/2012, 15:34

Bene Bene

Per prima cosa devo fare i miei complimenti a Ariel per come è riuscita a gestire il tutto, devo proprio ringraziare la Preside per l'ottima aiutante che mi ha dato^^

Per quanto riguarda il training, invece, devo dire che sono rimasta molto soddisfatta dal modo in cui Kayleen lo ha portato avanti, anche se non sorpresa, dopotutto è un anno che ti tengo sotto controllo Grifa v.v
Sopratutto mi è piaciuto come hai tenuto conto del fatto che la tua pg stesse vomitando lumache mentre lanciavi il tuo incantesimo: sono piccoli dettagli che a volte possono determinare l'esito di un duello.

Solo un piccolo appunto, cerca di far imparare alla tua pg delle offese "magiche", non è detto che i purosangue sappiano cosa sia un "mercato delle pulci"^^

Detto questo, io e la Prefetta pensiamo che tu sia idonea per difendere i colori dei Grifondoro nel Club dei Duellanti, quindi tieni la bacchetta a portata di mano, non si sa mai quando potresti essere chiamata nell'area.


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Messaggioda Kayleen » 11/09/2012, 18:23

Grazie Tisifone! :D
Hai ragione sulle offese, non riesco mai a collegare del tutto la parte magica della pg con la parte babbana della player!

E grazie anche ad Ariel, che ha avuto la pazienza di seguirmi in questo training!

Sono prontissima a farmi valere! :twisted:
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