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Messaggioda Melia » 27/11/2012, 0:12

[Martedì - ore 21.24]


Una scelta forse un po' azzardata, quella di Melia: aspettare Dylan nel suo ufficio dopo la cena in Sala Grande, e se lui non si fosse presentato?
In realtà la Serpeverde era una grande ascoltatrice ed era stato facile, per lei, capire quale fosse la cosa migliore da fare per poter incontrare il giovane professore di Alchimia in tutta tranquillità: quello stesso pomeriggio gli aveva infatti sentito dire al collega di Trasfigurazione che dopo cena sarebbe dovuto rimanere nel suo studio per correggere alcuni compiti, dato che non voleva far aspettare i suoi studenti; e quale migliore occasione, allora, per fargli una bella sorpresa?
In realtà quell'incontro voluto dalla Herbert non era affatto casuale: voleva assicurarsi che Connor fosse ancora sotto il suo effetto, sotto l'effetto della sua ipnosi, e se così fosse stato, per precauzione, voleva far sì che tale effetto si prolungasse, così da averlo sempre sotto il suo potere; non voleva perdere la vicinanza, l'amore, la gelosia e la devozione di Dylan, adorava sapere che lui era suo... ed in effetti anche lei lo era, visto che non aveva avuto contatti intimi con nessuno.
Nemmeno con Zephyr, che sembrava sempre più deciso a rimanere nell'ombra: che stesse tramando qualcosa a sua insaputa? Forse, ma non poteva costringerlo ad incontrarla se non gli andava.
Se ne stava seduta su un divanetto presente nell'ufficio del docente ed indossava un paio di jeans ed un maglioncino grigio, quella sera, un abbigliamento piuttosto anonimo e tranquillo ma come sempre, su di lei, stava benissimo: i capelli mossi le incorniciavano il viso mentre gli occhi, dorati e dal taglio verticale, splendevano al pensiero di avere, da Connor, tutto ciò che voleva; dopo la festa ad Hogsmeade aveva visitato il suo appartamento e lì era stata servita e riverita da lui in tutto... senza naturalmente ricevere nulla di fisico in cambio, visto che Melia si era limitata a dormirgli accanto.

Forse stasera dovrei concedergli di più...

Si disse la Prefetta delle Serpi con aria pensierosa, proprio mentre sentiva la porta dello studio aprirsi così da rivelare, poco dopo, proprio la figura di Dylan che probabilmente, vedendola, sarebbe rimasto sbalordito ed incredulo.

Immagine


Sorpresa...

Esclamò lei, palesemente divertita, lasciandogli qualche istante per riprendersi prima di alzarsi ed iniziare a camminare in sua direzione, ancheggiando sensualmente mentre gli si avvicinava così da avvolgerlo col suo profumo ed inebriarlo del suo sorriso radioso tutto per lui, solo per lui.

Ti sono mancata?
Spero tu sia felice di vedermi...


Gli chiese, ipotizzando poi di proposito che a Dylan potesse non far piacere la sua presenza lì solo per il gusto di far spegnere il proprio sguardo e spingerlo a rassicurarla in ogni modo possibile, come sempre: Connor era il suo giocattolino, indubbiamente... ma cominciava a piacerle fin troppo averlo tutto per sé.
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Messaggioda Dylan » 28/11/2012, 0:02

[tahoma][ MARTEDI' SERA - DOPO CENA - ORE 21:16 ][/tahoma]


Se c'era una cosa che Dylan Connor adorava, cari lettori, era quando alcuni suoi studenti si fermavano oltre l'orario di cena per chiedergli consigli sulla lezione, alcuni dettagli sui metodi di studio e delucidazioni sugli argomenti trattati.
Negli ultimi tempi, il nostro artista aveva iniziato a capirci leggermente di più sul modo di trattare una classe, rapportarsi con essa senza rischiare di essere troppo vicino generazionalmente con i suoi modi spesso troppo aperti ed estroversi.
Non aveva dimenticato chi era e quello che voleva trasmettere, ma seguendo l'aiuto di docenti e colleghi come la Vilvarin, la Samyliak, la Vireau e Trigger, il suo risultato nel campo dell'insegnamento aveva fatto degli ottimi incrementi di qualità e seguito.
Inoltre il Martedì era anche un giorno che gradiva particolarmente dato che a cena si serviva l'insalata di polipo e il vitello tonnato, due dei suoi piatti preferiti che, quando li faceva sua madre, era tutta un'altra cosa, ma bisognava ammettere che anche la qualità di Hogwarts era sempre molto alta e ben disposta a soddisfare il palato altrui.
Con un bel sorriso sulle labbra dunque, il nostro Connor una volta salutati colleghi e studenti, si diresse verso la propria zona di ufficio, già, quella notte aveva portato con se qualche cioccolatino assortito per ricaricare di tanto in tanto gli zuccheri alla mente, visto che l'avrebbe passata a correggere un sacco di compiti.
Si notava proprio che il periodo esami M.A.G.O. era alle porte, considerando la mole di elaborati extra che stava ricevendo.
Ma non gli dispiaceva, anzi, voleva impegnarsi a fondo sperando di poter conferire molti buoni voti, per quanto non tutti potevano essere di certo portati nella materia come la collega Parker, il collega Seal o... Beh certo, non dimentichiamoci quella che facendolo fesso prendeva sempre il massimo dei voti senza nemmeno muovere un dito a spostare una penna: Melia Herbert.
Se non altro però posso dire che la fortuna di Dylan era che lei non si presentava da lui solo ed esclusivamente quando c'era bisogno di avere il voto massimo assicurato, ma anche solo per salutarlo, passare del tempo con lui, farsi un poco adulare e magari dirgli anche lei qualche parola dolce... Che fosse magari presa un poco anche lei, magari!
Comunque, quella notte era proprio uno di quei casi, visto che, proprio mentre il docente di Alchimia si accingeva ad entrare nel suo ufficio ripensando proprio alle ultime pratiche riguardo il regalo di Natale che stava prendendo alla collega e segreta amante, se la ritrovò proprio davanti agli occhi, incredulo, fissandola e fissando quell'incredibile bellezza e sensualità di una giovane adolescente che adesso andava via via verso i 15 anni ma che nel corpo, nella mente, nei modi, spesso e volentieri poteva ricordare una già diplomata e matura piccola donna.

Sorpresa...

Mel!
... Occhi di grano, sorriso di rose...
Che ci fai qui?


Rimase qualche secondo a fissarla, o meglio, ammirarla, in tutto il suo splendore e candido atteggiamento innocente, la maledetta.
Ah giusto, mi sono diementicato di scrivere l'abbigliamento del mio alter ego!
Quella sera indossava un maglioncino di color castano foglia autunnale e dei jeans di colore bianco.
Ai piedi un paio di scarpe da passaggio tipo "Converse", ovviamente si era cambiato in camera sua dopo cena prima di andare nel suo ufficio, anche perché sapeva bene che se si fosse presentato così, Tisifone gli avrebbe lanciato un'occhiata in grado di incenerirlo.
Tornando all'imbambolato comunque, continuò a non smettere di far calare il sorriso dalle labbra, incurvate automaticamente quando aveva l'onore e l'incredibile privilegio di guardarla come nessun altro poteva fare: innamorato di colei che lo amava.
... Si... Va beh.

Immagine


Ti sono mancata?
Spero tu sia felice di vedermi...


Chiuse all'istante la porta, non volendo che nessuno ascoltasse le loro voci. Non si poteva mai sapere.

Stai scherzando amore?
Sono più che felice... Mentre eravamo a cena non hai fatto trapelare nulla nel tuo sguardo brillante, non me lo aspettavo proprio.
Come stai?
Avevi bisogno di me per qualcosa forse?


Si avvicinò ulteriormente a lei, inginocchiandosi per essere alla sua stessa altezza e poterla guardare intensamente negli occhi, mentre si prendeva la libertà di afferrarle una mano tra le sue così da poterla accarezzare dolcemente, con riguardo, quasi fosse fatta di un miscuglio di seta e porcellana pregiatissima e rarissima, insostituibile ed impossibile da definire in termini di preziosità.
Si permise anche di avvicinare la stessa mano alla sua bocca per poterla baciare, esattamente come i cavalieri di un tempo lontano e passato facevano con le loro dame, uniche detentrici dei loro cuori.

Scusami se oggi non ho potuto dirti nemmeno una volta quanto sei bella...
Se mi dai la possibilità di recuperare adesso, sappi che sei incantevole...
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Messaggioda Melia » 28/11/2012, 16:16

Mel!
... Occhi di grano, sorriso di rose...
Che ci fai qui?


Le bastò uno sguardo per capire che Dylan non era semplicemente felice di vederla ma molto, molto di più: sorrise in sua direzione, studiandone per un momento i lineamenti; a dover essere sinceri, la Serpeverde non si era mai preoccupata di osservarlo bene, di focalizzare la sua attenzione su di lui. Ed ora che, per la prima volta, lo stava facendo, si rese conto che il giovane uomo di fronte a sé era davvero bello.
Quel pensiero la fece un poco arrossire, spontaneamente per la prima volta, colorando le guance diafane della Prefetta di un rosa tenue che si sposava alla perfezione con quegli occhi dorati e luminosi dal taglio verticale, con le labbra piene ed incurvate in un sorriso radioso, con quella massa di capelli morbidi e profumatissimi e più in generale con tutto il corpo di lei, fatto per attrarre, per irretire... per ipnotizzare.
Lo osservò chiudersi la porta alle spalle ed annuì, in effetti era meglio non correre rischi di alcun tipo: per questo si fece scivolare tra le dita della mano destra la bacchetta, puntandola contro la porta.

Colloportus

Mormorò, visto che ancora non era in grado di effettuare Incantesimi Non Verbali, così da sigillare la porta ed impedire a chiunque di poterla aprire: ma la ragazza era furba e previdente, quindi chiudere la porta con la magia non le sarebbe bastato...

Demurmuris

Con quel secondo incantesimo, la stanza divenne totalmente insonorizzata, di modo che qualsiasi cosa avessero detto e se anche si fossero messi ad urlare, nessuno avrebbe potuto udire le loro voci dall'esterno; naturalmente Melia non aveva alcuna intenzione di alzare la voce così tanto, ma sapeva bene che la prudenza non era mai troppa e che, visto il suo ruolo all'interno di quella scuola, era meglio non dare possibilità a spiacevoli pettegolezzi d'intaccare la sua copertura di Prefetta giudiziosa e solitaria.

Stai scherzando amore?
Sono più che felice... Mentre eravamo a cena non hai fatto trapelare nulla nel tuo sguardo brillante, non me lo aspettavo proprio.
Come stai?
Avevi bisogno di me per qualcosa forse?


Sto bene, soprattutto ora che siamo insieme.
Mi mancavi.


Rispose la Herbert, e stava mentendo solo fino ad un certo punto: sicuro, era andata lì per rafforzare l'effetto dell'ipnosi su di lui... ma non poteva negare che le faceva piacere stare con Dylan, e che se ci fosse stato modo di trattenersi anche dopo essersi assicurata che fosse ancora nelle sue mani allora sarebbe rimasta ulteriormente in sua compagnia.

E non ho bisogno di niente, tranquillo.
Andava bene il mio ultimo compito?


In realtà aveva bisogno di qualcosa, ma se la sarebbe presa senza che nemmeno lui se ne accorgesse; e per quanto riguardava il compito, considerando che Connor non sapeva cosa lei gli avesse sempre ordinato a riguardo durante l'ipnosi, era più che lecito che una studentessa diligente come lei si preoccupasse dei suoi risultati accademici.
Si lasciò prendere la mano dal giovane professore e sorrise deliziata quando lui vi posò delicatamente un bacio sopra: era così... romantico. Quasi come un cavaliere medievale, di quelli che aveva studiato Melia durante la lezione di Babbanologia di Sykes.

Scusami se oggi non ho potuto dirti nemmeno una volta quanto sei bella...
Se mi dai la possibilità di recuperare adesso, sappi che sei incantevole...


Oh, Dylan... sei sempre così dolce con me.

Mormorò la Serpeverde, ed era un commento del tutto sincero visto che rispecchiava una parte importante del carattere di lui: scosse appena il capo con una lieve risata argentina e si sporse verso di lui, posandogli una mano fredda sulla guancia e socchiudendo gli occhi, cosicché il buio calasse su di loro quando le labbra di Melia sfiorarono quelle del giovane Connor.
Non si erano baciati spesso, anzi, quasi mai ad esclusione di quella sera dopo la festa ad Hogsmeade, un po' perché non avevano mai tempo per stare da soli ed un po' perché, comunque, preferivano non rischiare: eppure in quel momento, trovandoselo davanti, la ragazza sentì il bisogno di assaporare la sua bocca e quindi lo fece, senza troppi problemi e sicura che, comunque, a lui non sarebbe affatto dispiaciuto.
Schiuse le labbra e fece scivolare la lingua, sinuosa come un serpente, dentro la bocca di lui, così da andare a cercare la gemella per accarezzarla, dando il via così ad un bacio, se Dylan avesse ricambiato naturalmente, molto intenso ed intimo, contornato dai piccolo gemiti soffusi della Prefetta; e così com'era stata lei ad iniziarlo sarebbe stata lei a concluderlo, almeno per il momento, scostandosi dalle sue labbra e riaprendo gli occhi per poi sorridergli dolcemente.

Ti dispiace se ti ho baciato?
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Messaggioda Dylan » 28/11/2012, 21:57

Passarono appena pochi secondi dal loro incontro e subito Melia si preoccupò di rendere la stanza non solo impossibile da aprirne l'ingresso, ma anche di sentirvi qualsiasi cosa, qualunque suono, parola o rumore che provenisse dal suo interno.
Era la cosa migliore, non potevano permettersi che qualcuno ascoltasse anche solo una piccola parte del loro parlare, sarebbe stato troppo strano e pericoloso, sospetto, e di certo con quel suo ultimo miglioramente nel campo dell'insegnamento, per Dylan Connor farsi scoprire in atteggiamenti intimi con una studentessa sarebbe stato un vero rovescio e disastro irrecuperabile.
Finalmente era il loro momento, il loro attimo per prendersi cura di quella relazione clandestina, misteriosa ed eccitante allo stesso tempo.

Sto bene, soprattutto ora che siamo insieme.
Mi mancavi.
E non ho bisogno di niente, tranquillo.
Andava bene il mio ultimo compito?


Mancavi anche tu a me, come la terra arida che attende la pioggia...
Nell'ultimo compito sei andata egregiamente, sei la migliore del corso, 40 e miglior compito, cosa ti aspettavi?
E' bello poterti premiare e sapere che nulla è un imbroglio e che quel voto te lo stai meritando onestamente, studiando di continuo!


Per chi si fosse messo a leggere le giocate tra Dylan e Melia soltanto adesso, sappiate che lei lo sta prendendo palesemente in giro, avendolo ipnotizzato già da qualche giorno grazie al suo potere e gli sta facendo credere che i compiti che consegna in bianco siano degli autentici capolavori dell'alchimia, meraviglioso non è vero? Non vi dico per chi lo sta guidando come player, che meraviglia che è.
Comunque, gli occhi del giovane brillavano incredibilmente mentre fissava quella ragazza come se fosse l'unica al mondo e le sue parole per ovvietà dicevano palesemente il vero, almeno dalla sua ottica.
Doveva averne davvero tanto di sporco sulla coscienza la Herbert per non rimanere un po' colpita da quel palesarsi dei suoi metodi meschini per ricevere i buoni voti, ma in fondo era o non era una bambina cattiva creata dalla Setta?
All'ennesimo complimento sulla sua bellezza poi, le guance di lei si tinsero di un rosato dolcissimo e forse, per una delle prime volte, con reale sincerità, ella si sentì di esporsi in modo amorevole con lui, sorpresa dal suo traboccante romanticismo.

Oh, Dylan... sei sempre così dolce con me.

Quello che avvenne poco dopo fu uno dei traguardi più belli che Dylan Connor avesse mai raggiunto nei suoi desideri sentimentali.
Melia si appropriò delle sue labbra e del sio respiro con un trasporto ed una passione così forte che lo lasciarono quasi esterrefatto ed in un primo istante incapace di reagire come un vero uomo.
Per fortuna la sua età più grande, il suo cuore ricco di sentimenti e la sua volontà di non sfigurare con lei riuscirono a fargli recuperare celermente terreno, così la sua lingua si lasciò avvicinare da quella di lei e quel bacio così bello, umido ed eccitante, lo costrinse quasi a reprimere altre fantasie tra loro che altrimenti avrebbero fatto accorgere la ragazza di una più che normale e spontanea erezione.
Erano i primi baci quelli, per Connor Jr. , un ragazzo così pieno d'amore e devozione per quella ragazza quasi quindicenne che nemmeno si accorse del freddo che potevano trasmettergli le sue mani o le sue labbra.
Al termine di quel momento di puro paradiso e inferno messi assieme, lei con assoluta innocenza, la maledetta e forse in quell'istante nemmeno tantissimo, si scusò.

Ti dispiace se ti ho baciato?

Mi dispiacerebbe qualora non ripetessi immediatamente questa magia, Mel...

E questa volta, contro ogni previsione, fu proprio Dylan, con una irruenza e desiderio sicuro che nemmeno io potevo immaginare che possedesse, a prenderle il viso tra le mani per avvicinarlo al proprio e donarle così un altro bacio ancora più umido e passionale di quello precedente.
Stare a contatto con lei stava risvegliando il suo lato più maturo, quello che non aveva potuto mostrare nel tempo dato che con nessuna si era mai approcciato ed avvicinato tanto, con nessuna mai aveva sentito battere così forte le corde dell'anima.
Già, probabilmente la Herbert ancora non se ne poteva completamente accorgere, ma a tutti gli effetti la sua ipnosi stava funzionando appena al 30, forse 40%, poiché per il resto, i suoi sentimenti erano ormai tramutati in pura e onesta verità.
Al termine di quel bacio, che vide il giovane distaccarsi lentamente, quasi a non voler mai perdere il sapore della bocca della ragazza sul suo palato, gli occhi blu scuro di lui la fissarono ricchi di gioia e intensa consapevolezza.

Ti amo da morire...
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Messaggioda Melia » 28/11/2012, 22:47

Mancavi anche tu a me, come la terra arida che attende la pioggia...

Romantico, non avrebbe saputo come altro definire il modo di fare di Dylan, non che la cosa le dispiacesse, comunque... anzi; il modo di fare di Connor, per quanto influenzato dall'ipnosi di Melia, era del tutto naturale e per lei, che aveva vissuto quasi tutta la vita tra le mura di casa propria, avere ora la possibilità di rapportarsi con una persona del genere era qualcosa di troppo interessante per potersene lasciare sfuggire l'occasione.

Nell'ultimo compito sei andata egregiamente, sei la migliore del corso, 40 e miglior compito, cosa ti aspettavi?
E' bello poterti premiare e sapere che nulla è un imbroglio e che quel voto te lo stai meritando onestamente, studiando di continuo!


In colpa?
Nah, nemmeno troppo. Insomma sì, non faceva mai un compito e prendeva comunque il voto migliore... ma non era esatto pensare che la Herbert non studiasse; al contrario, si acculturava proprio come gli altri, semplicemente si soffermava sugli argomenti che le piacevano di più nell'ordine che voleva, e soprattutto senza dover essere obbligata a svolgere ogni volta compiti, ricerche e cose del genere.
Un modo un po' contorto di fare, quello della Prefetta, ma finché poteva permetterselo era sicuramente meglio per lei.

Sono contenta di poterti rendere fiero di me, amore...

Mormorò la Serpeverde in risposta a quelle parole, aprendo le labbra ad un sorriso dolce, radioso, anche modesto come di chi pensa solo a fare il proprio dovere e non certo a prendere un punteggio alto nel compito.
Sì, bastarda e maledetta, ma d'altronde se la Setta l'aveva creata un motivo ci doveva pur essere; e comunque era poco importante ora quanto o come la ragazza studiasse Alchimia, visto che subito dopo quelle parole, la Prefetta verde-argento decise di appropriarsi della bocca di Connor per assoparla lentamente ed in profondità, ad occhi chiusi. Dopo un primo spaesamento iniziale, il giovane professore sembrò come scattare e, finalmente, prese a ricambiare quel bacio di lei, avvolgendo entrambi in un abbraccio caldo che finì qualche minuto più tardi per volontà della ragazza.

Mi dispiacerebbe qualora non ripetessi immediatamente questa magia, Mel...

No, sembrava che Dylan on avesse intenzione di far finire quel momento tanto presto, visto che prendendo alla sprovvista Melia andò lui, questa volta, a catturarle la bocca per baciarla ancora, con la lingua calda che si fondeva con quella fredda di lei creando un connubio a modo suo perfetto: in risposta, la Herbert allungò la mano verso la maglia del docente, attirandolo a sé così da portarlo a distendersi sul suo corpo e poterlo baciare più comodamente, stesi ora l'uno sopra l'altra su quel divano che sarebbe stato l'unico testimone di quell'incontro; le piaceva sentire il corpo di Dylan sopra al proprio, quella sensazione di protezione che le dava, per questo mentre lo baciava affondò le mani tra i suoi capelli ed inarcò la schiena, come a volerlo provocare e, al tempo stesso, fondere i loro corpi in quel momento caldo ed intimo.
Quando si scostarono, gli occhi luminosi del colore del grano si riaprirono e si posarono sul volto di lui mentre le labbra rosse e tumide per quei baci si aprirono ad un sorriso radioso e il profumo dei suoi capelli, quel delicato gelsomino, si diffondeva nell'aria inebriandolo.

Ti amo da morire...

Anch'io amore.

Rispose Melia, non palesando come lui quei sentimenti - che ancora non provava - ma sentendosi di chiamarlo con quell'appellativo dolce che, lo sapeva, gli avrebbe fatto davvero piacere; per non farlo rimanere male del mancato "ti amo" in risposta al proprio poi, la Herbert pensò bene di arrossire così da dargli l'impressione che fosse semplicemente troppo timida per dirlo.

Stai comodo così? - gli chiese subito dopo, sperando che così fosse visto che le piaceva averlo sopra di sé - Sai, stavo pensando al tuo regalo di Natale... c'è qualcosa che desideri e che posso regalarti?
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Messaggioda Dylan » 28/11/2012, 23:41

Dopo quell'intenso bacio, anzi, a dir la verità quei due intensi baci, Dylan e Melia si guardarono a lungo, dando il tempo ad ognuno di formulare i propri pensieri, le proprie idee e le proprie emozioni al riguardo di quell'ennesimo incontro proibito che vedeva protagonisti un professore con una sua allieva. Mai e poi mai il ragazzo avrebbe pensato di trovarsi in una condizione simile, ma proprio perché non era esattamente buono allo stato puro, non si era affatto rifiutato di rischiare con lei e per lei, finalmente soddisfatto di aver trovato una persona con la quale poter condividere i sospiri innamorati del suo spirito.

Anch'io amore.

Fu così che lei rispose al suo "ti amo", sviando un poco dalle due parole magiche davvero importanti ma celando la volontà di dire tutto a causa della mancanza di sentimento con una espressione imbarazzata e dolce, innocente, la tipica da angelo del paradiso che non riusciva a dire ancora tutta la verità perché bloccata dal sempiterno imbarazzo dei primi batticuori.
Adorabile poteva pensare lui, bastardo penserebbe il player, ma tanto la storia è di Dylan, quindi.
Per lui non ci fu affatto problema a non ascoltarla dire apartamente il "ti amo", per questo scosse il capo leggermente per farle comprendere che non c'era problema, che le dava tutto il tempo del mondo ed anzi, in quel momento più che pensare onestamente al giorno nel quale lei avrebbe trovato il coraggio di dirle che lo amava, doveva fare in modo di bloccare i bollenti spiriti, quelli di un ragazzo che nel momento del bacio appassionato era stato portato a strettp contatto con il corpo della prefetta Herbert, una ragazza che mostrava velocemente gli effetti della crescita nelle sue curve, sempre più pronunciate e sode.

Stai comodo così?
Sai, stavo pensando al tuo regalo di Natale... c'è qualcosa che desideri e che posso regalarti?


Per essere comodo lo sono Mel, non so se a te può dare fastidio... Non siamo mai stati così... Vicini...

Quella fu la prima risposta che si sentì di darle, sorvolando al momento sul discorso "regalo di Natale", passato nettamente in secondo piano.
Le forme della greca, ancora acerbe ma in grado di fargli perdere la testa ed il controllo, erano così vicine da azzerargli la salivazione e fargli aumentare il battito cardiaco così tanto da non poter nemmeno distinguere più i singoli battiti.
Il suo profumo poi, era qualcosa che inebriava il cervello facendolo sentire più leggere, su un altro pianeta quasi, così buono, così intenso, così tutto da percepire, da rimanere ore ore ad incanalarlo nei polmoni.
Per Connor Jr. non c'erano dubbi al riguardo: l'odore della pelle di Mel era l'odore più buono che potesse esistere, anche più di quello di un campo di fiori, o della fragranza più elaborata di saponi pregiati da bagno, più di tutto, più di tutte, per lui c'era solo lei.

Comunque...
Cosa altro potrei desiderare ora che mi hai fatto dono del tuo cuore?
Forse quello che vorrei di più al mondo, se di un regalo si può parlare... E' poterti avere come musa e modella da ritrarre in un disegno.
Credi che sia una cosa possibile?
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Messaggioda Melia » 29/11/2012, 19:29

Si erano dati un bacio molto lungo e passionale, avevano permesso alle loro lingue d'intrecciarsi e ai corpi di sfiorarsi da sopra i vestiti, avevano scambiato i loro respiri e fusi i loro sospiri eccitati... era stato un momento davvero unico quello, sicuramente più per Dylan che per Melia, ma pur sempre particolare anche per la Prefetta che era sì meno presa di lui rispetto a quanto fosse lui di lei, ma non poteva negare che Connor le fosse indifferente, soprattutto dopo quel bacio.
Gli occhi luminosissimi erano ora posati sul suo volto e lo fissavano con aria dolce, timida quasi, come di chi non sa bene se sia stato giusto o meno lasciarsi andare a quel gesto ma l'ha fatto perché ha seguito l'istinto: le labbra rosse erano incurvate in un bel sorriso radioso e felice, il corpo sfiorava quello del Prefetto dei Delfini e i capelli trasmettevano il loro profumo con decisione delicata, avvolgendo il corpo ma soprattutto i sensi del docente.

Per essere comodo lo sono Mel, non so se a te può dare fastidio... Non siamo mai stati così... Vicini...

A me? No, non mi da' alcun fastidio...
Anzi, mi piace molto sentirti così vicino, è una bella sensazione. Mi sento protetta.


Rispose dolcemente Melia, scuotendo appena il capo come a voler enfatizzare quel suo piacere provato nel sentire Dylan così vicino a sé; ed in effetti non stava affatto mentendo, era anzi bellissimo sentirsi sovrastare da lui, perché sentiva solo dolcezza provenire dal docente e non certo forza o un tentativo di possessione.
Una mano, fredda come il resto del corpo, si alzò e andò ad accarezzare in modo spontaneo la guancia del docente di Alchimia, lo sguardo che nascondeva chissà quali pensieri che la Serpeverde ora non si sentiva di condividere con lui; ma in fondo, perché pensarci quando potevano parlare di cose molto più piacevoli, come il regalo di Natale che la Herbert voleva fare al ragazzo?

Comunque...
Cosa altro potrei desiderare ora che mi hai fatto dono del tuo cuore?
Forse quello che vorrei di più al mondo, se di un regalo si può parlare... E' poterti avere come musa e modella da ritrarre in un disegno.
Credi che sia una cosa possibile?


Ma certo che è possibile.
Io non torno a casa per le vacanze...
- ordini della Setta, anche se naturalmente a lui non l'avrebbe mai detto - Potremmo stare un po' insieme da te, nel tuo appartamento... lì avresti tutto il tempo per ritrarmi come vuoi, che ne dici?

Gli propose così, di punto in bianco: non aveva minimamente pensato prima a quell'alternativa, ma visto che non sarebbe tornata dai genitori per Natale beh, perché no? Se lui non fosse dovuto tornare dai parenti, come lei, avrebbero potuto passare il tempo insieme, nel suo appartamento.

... come una coppia di sposi...

Aggiunse subito dopo con voce dolce, morbida, ed un'espressione deliziata sul viso per convincere ulteriormente, anche se con tutta probabilità non ce n'era bisogno, Dylan che quella era un'ottima idea, il modo perfetto per passare le vacanze di Natale insieme.
Ora c'era solo da capire se lui sarebbe stato d'accordo o meno.
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Messaggioda Dylan » 02/12/2012, 18:37

A me? No, non mi da' alcun fastidio...
Anzi, mi piace molto sentirti così vicino, è una bella sensazione. Mi sento protetta.


Protetta con lui? Sul serio?
Faccio fatica anche io a crederci, visto quanto era imbambolato Dylan in quel momento.
Si, forse pensandoci bene, per difendere lei da chiunque e qualunque cosa, probabilmente avrebbe anche dato la vita, ma di sicuro un tipo assoggettato così facilmente al suo volere non poteva essere il più forte ed affidabile del mondo in quanto a protezione, visto che faceva fatica a difendere se stesso ed il più delle volte non ci riusciva, come in quel caso.
Purtroppo il nostro Connor non era mai stato allenato a divenire un giorno una persona attenta, accorta.
Al suo tempo di scuola molti dei vecchi professori si limitavano a svolgere il proprio lavoro senza curarsi se lo studente fosse davvero in grado un giorno di cavarsela da solo oppure no, osservando solamente i suoi voti per capire se avesse compreso ed appreso ogni nozione.
Era andato molto bene e si era diplomato con voti piuttosto alti il ragazzo, per questo mai nessuno si era posto il problema se quel pittore solitario sapesse un giorno badare alla propria incolumità... Beh, ecco a voi la risposta, lettori.

Ma certo che è possibile.
Io non torno a casa per le vacanze... Potremmo stare un po' insieme da te, nel tuo appartamento... lì avresti tutto il tempo per ritrarmi come vuoi, che ne dici?


Oh, Mel, ma sarebbe davvero un'idea magnifica, stai dicendo che potremo passare il Natale insieme?
Pensi che ti darebbe fastidio se ti portassi a casa da me per farti incontrare la mia famiglia?
Ho scritto loro molte lettere parlando di te, anche se purtroppo mi è stato impossibile descrivergli la tua immensa bellezza, del corpo e dell'anima, dovrai scusarmi, ma nemmeno i più eccelsi poeti in passato sono riusciti a descrivere tanto facilmente le divinità, proprio come te...


Eh si, il ragazzo era proprio partito, ma per la sua realtà purtroppo loro era come se fossero ormai una cosa sola, un'unione perfetta di due anime che da quel momento in poi potevano solo essere insieme per l'eternità.
Volava spesso e volentieri con la fantasia Dylan quando pensava a loro nel lontano futuro, nella sua stanza, la notte.
La vedeva già con il vestito bianco, oppure nel suo letto a chiedergli di darle piacere con calma e dolcezza essendo la sua prima volta, con quel viso innocente e quel modo di fare unico di una Dea quale lei poteva essere, e se quelle fantasie, quei sogni, quei pensieri romantici od eccitanti non erano abbastanza, ci pensarono le successive parole di Melia a farlo schizzare ancora più in alto dello stesso paradiso, con occhi sognanti e voce quasi spezzata dall'emozione.

... come una coppia di sposi...

Credimi quando dico che se fossi maggiorenne non perderei un istante e ti chiederei all'istante di rendere davvero reale questa tua affermazione, ma non temere... Il tempo vola e corre in fretta, amore mio... Mi auguro di poter essere sempre all'altezza delle tue aspettative e dei tuoi gusti...

La mano di lei che aveva lasciato poco prima venne presa nuovamente, assieme anche all'altra.
Le sentiva fredde secondo voi? Macché, per lui anzi, erano bollenti, già, la forza dell'amore, che esso fosse indotto o meno.
La guardava dritto negli occhi con una tale serietà che faceva impressione.
davvero aveva già intenzione di sposarla, ma in fondo se non fosse stato così, allora perché fare un regalo di Natale simile a quello che stava segretamente acquistando per lei?
Qualcosa che andava ben oltre la normalità di un dono qualsiasi, forse un regalo del quale un giorno si sarebbe pentito e che proveniva da un conto personale aperto a suo nome alla Gringott per non permettere alla famiglia di scoprire un simile movimento di denaro, altrimenti probabilmente alla madre e al padre sarebbe preso un infarto.

E ricorda sempre Mel, che se la tua intenzione è quella di aspettare per avere atteggiamenti intimi fino al matrimonio, io posso resistere senza alcun problema, non sentirti obbligata a fare nulla con me... Posso tranquillamente vivere e sentirmi soddisfatto sia nel corpo che nello spirito solo grazie ai tuoi sorrisi e alle tue carezze... Ti amo...
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Dylan
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Messaggioda Melia » 02/12/2012, 22:54

Due corpi avvinghiati l'uno all'altra, le mani di Melia intrecciate dietro al collo di Dylan e lo sguardo del giovane uomo sulla Prefetta, adorante ed innamoratissimo come sempre, da quando la Herbert aveva deciso di farlo diventare il suo giocattolo personale; e si poteva immaginare quanto fosse felice, visto che Melia gli aveva appena proposto di passare il Natale insieme, solo loro due, lontano da Hogwarts e quindi dalle regole che li vedevano come un professore ed una studentessa, costretti a nascondersi per poter godere di un po' di tempo intimo insieme.

Oh, Mel, ma sarebbe davvero un'idea magnifica, stai dicendo che potremo passare il Natale insieme?

Se a te va, certo che sì.
Sarebbe bellissimo per me poterti stare un po' accanto finalmente senza alcuna restrizione, tesoro...


Rispose Melia, annuendo leggermente con un sorriso radioso ed assolutamente sincero sulle labbra: il profumo dei suoi capelli e del suo corpo era inebriante, avvolgente, e se a questo si aggiungevano gli occhi luminosi e dorati di lei dal taglio verticale, la bocca rossa e carnosa, e quella pelle delicata... beh, non era difficile immaginare quale incredibile bellezza Dylan potesse avere davanti agli occhi e perché amasse così tanto guardarla.

Pensi che ti darebbe fastidio se ti portassi a casa da me per farti incontrare la mia famiglia?
Ho scritto loro molte lettere parlando di te, anche se purtroppo mi è stato impossibile descrivergli la tua immensa bellezza, del corpo e dell'anima, dovrai scusarmi, ma nemmeno i più eccelsi poeti in passato sono riusciti a descrivere tanto facilmente le divinità, proprio come te...


Non rispose subito a quella domanda, cercando di riflettere: le piaceva la compagnia di Dylan ed amava averlo intorno, ma addirittura conoscere la sua famiglia?
No, era una cosa che Melia avrebbe tanto voluto evitare; il problema era, come fare in modo di rifiutare quell'offerta così dolce e sincera senza che il giovane professor Connor ne rimanesse deluso?
Ci pensò qualche istante, prima di abbozzare un timido ed impacciato sorriso, uno di quelli che in fondo le riusciva meglio.

Mi piacerebbe tanto conoscere la tua famiglia amore, ma... non temi sia pericoloso?
Se qualcuno dovesse venire a sapere che una studentessa di Hogwarts ha conosciuto la famiglia di un suo professore non potrebbero iniziare degli orrendi pettegolezzi?


Domandò la Herbert, mettendo dunque avanti la prudenza come motivo per il quale avrebbe preferito rifiutare l'offerta di Dylan; era quasi certa che, in quel modo, il docente di Alchimia non se la sarebbe presa, ma anzi avrebbe compreso come la giovane Prefetta fosse solo preoccupata per la sua reputazione scolastica, nonché per il posto di lavoro dell'altro.
Ma sicuramente le parole da lei usate, come "una coppia di sposi", ad esempio, ebbero l'effetto d'illuminare ulteriormente lo sguardo di Connor, che sembrava bearsi delle sue affermazioni.

Credimi quando dico che se fossi maggiorenne non perderei un istante e ti chiederei all'istante di rendere davvero reale questa tua affermazione, ma non temere... Il tempo vola e corre in fretta, amore mio... Mi auguro di poter essere sempre all'altezza delle tue aspettative e dei tuoi gusti...

So bene che parli seriamente, e questa per me non è che una prova del tuo amore - e come avrebbe potuto essere altrimenti, considerando che era sotto ipnosi proprio per sua volontà? - E non temere di mancare in qualcosa con me... sei assolutamente perfetto.

Aggiunse, anche perché era difficile che così non fosse visto che il giovane uomo si comportava in un certo modo in base agli ordini dati proprio da Melia, che ora poggiò una mano sulla guancia di lui, accarezzandola dolcemente non per un qualche secondo fine, quanto per il semplice gusto di farlo.

E ricorda sempre Mel, che se la tua intenzione è quella di aspettare per avere atteggiamenti intimi fino al matrimonio, io posso resistere senza alcun problema, non sentirti obbligata a fare nulla con me... Posso tranquillamente vivere e sentirmi soddisfatto sia nel corpo che nello spirito solo grazie ai tuoi sorrisi e alle tue carezze... Ti amo...

Sono certa che non mi obbligheresti mai a fare nulla che io non voglia, e questo mi rende serena.
Ti ringrazio, amore.


Mormorò la Serpeverde in risposta, abbozzando un sorriso dolce e sereno in sua direzione: peccato che però ci fosse una cosa importante che Melia doveva fare, anche perché non sapeva quanto sarebbe potuta rimanere ancora con lui; meglio allora pensarci subito, e poi eventualmente riprendere a chiacchierare serenamente.
Così, richiamando a sé la sua concentrazione, le pupille della Herbert si dilatarono e la voce si fece più calda, carezzevole, avvolgente: sì, se ce l'avesse fatta allora Melia avrebbe abbracciato con l'ipnosi il suo innamoratissimo fidanzato.

Dylan... tu faresti di tutto per me, vero?
Non faresti mai niente che possa ferirmi... mi sbaglio?



[Uso Potere "Ipnosi": Concentrazione => 8 + Bonus Potere Prolungato => 2 + Tiro d20 => 17 = 27]
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Messaggioda Sandyon » 02/12/2012, 23:47

Per effetto del fallimento critico di Dylan (dado da 20= 1) il potere di Melia si estende per il triplo del tempo.
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