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Messaggioda Ferdy » 07/12/2011, 10:23

L'ufficio di Ferdy Stone è abbastanza originale: al centro della stanza vi è una scrivania lucida, sotto la quale untappeto abbastanza spesso ricopre il rettangolo di pavimento sotto la scrivania, e qualcosa di più;

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Il pavimento è in marmo nero e ricopre la stanza per esteso.

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Sulla scrivania sono presenti svariati oggetti, ma risalta in primo una teca di vetro contenente la figurina Streghe e Maghi famosi di Cosetta Corvonero.

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Oltre a questa anche alcuni libri aperti, e alcune scartoffie varie macchiate di inchiostro nero.
Ai lati della scrivania, o meglio, ai fianchi, costeggiano due grandi librerie piene di libri ben ordinati;

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Dietro la scrivania vi è un bel camino, uno stile antico ma molto bello da vedere, apparentemente impossibile utilizzare per la Metropolvere, ma cotiene un'incanto automatico che smonta i mattoni sovrastanti e sottostanti e li ricompone in una scaletta mediante il quale ci si pone al centro del camino, che si richiude allo stesso modo automaticamente, pronto per l'utilizzo della Metropolvere.

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Sulla mensola del caminetto ci sono oggetti magici molto utili e divetenti come lo Spioscopio:

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o ancora le Gelatine Tutti i Gusti + 1:

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L'intera stanza è piena di post sulle pareti raffiguranti il docente con la mazza da Battitore sulla scopa, la stessa mazza da Battitore che usava durante la carriera:

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e anche un grande stendardo di Corvonero disegnato sulla parete dipinta di un blu cobalto:

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Ferdy
 
 

Messaggioda Ferdy » 13/03/2012, 23:08

Il professor Stone entrò nel suo ufficio, chiudendosi la porta alle spalle; corresse gli elaborati che gli erano pervenuti fino a quel momento, dopodiché con un gesto della bacchetta rimise in ordine la scrivania ed affissò un cartello ben in vista sul piano di legno che recitava:

SI AVVISA GLI STUDENTI DEL 1°, 2° E 3° ANNO DEI CORSI CHE L'ULTIMA DOMANDA DEI COMPITI RELATIVI ALLA LEZIONE "VOLIAMO NELLA STORIA..." PUO' ESSERE SVOLTA ANCHE IN STILE GDR OPPURE NORMALMENTE, CON DELLE SEMPLICI RIFLESSIONI, CIO' NON COMPORTERA' UN INCREMENTO DEL PUNTEGGIO, E' SOLAMENTE UN MODO PER VENIRE INCONTRO ALLE VOSTRE ESIGENZE, BUON PROSEGUIMENTO,
F.Stone


Fatto ciò, chiuse la porta e ritornò in Sala Comune Corvonero.
Ferdy
 
 

Messaggioda Ferdy » 02/04/2012, 12:29

[Lunedì - Ore 17:00]

Ferdy Stone era seduto dietro la sua scrivania di legno, nel suo ufficio, la testa china su alcune pergamene, nel silenzio più totale. Per quanto amasse la compagnia, il ridere o lo scherzare insieme a qualcuno, talvolta desiderava tanto quei momenti in cui nell'aria non vi era nemmeno il tormento di una mosca, era quasi cullante. Bhe questo fuori la sua testa; dentro, invece, regnava il caos più totale, non affievolito dal silenzio circostante, mentre la sua mano stringeva una penna saldamente, e correva lungo i fogli sparsi su tutto il piano, mettendo qua e là sugli angoli "E", "A", "S", o ancora, sfortunato lui, o meglio impreparato lui, "T". Aveva sempre pensato che mettere 'Troll' ad un alunno era metterlo in pari confronto ad un Troll e non c'era cosa più brutta, ma purtroppo aveva dei punteggi da rispettare, e a fatica, ogni volta che doveva mettere un'insufficienza, si esprimeva in espressioni di dispiacere; mentre altre volte non ci pensava due volte, arrabbiato per il contenuto di qualche compito, la penna scivolava sul foglio con decisione, come se facesse un dispetto all'alunno, ma ovviamente non era così. Sulla la mano destra, con cui teneva la penna, poggiava la fronte, mentre il suo sguardo vagava da sinistra a destra, velocemente, sul foglio: quello era l'ultimo elaborato ed a momenti avrebbe avuto visite, e questo era il motivo per cui ripetutamente interrompeva la lettura per dare un'occhiata alle lancette dell'orologio nella stanza.

E' ora... sarà qui a momenti...

E così pensando, accatastò quell'ultimo foglio volante sulla pila ben ordinata che aveva creato man mano durante la correzione; si alzò dalla sedia, sfilò la bacchetta dalla tasca e con due gesti fulminei i pochi residui di sporcizia dei mobili vennero risucchiati dalla sua bacchetta, e compiaciuto si rivolse un sorriso.


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Messaggioda Monique » 02/04/2012, 13:04

Le aveva fatto molto piacere quell'invito, forse perchè era quasi del tutto certa che Ferdy le avesse mandato quel biglietto per invitare lei come "Moni" e non certo come "la Vice Preside", e la cosa la faceva sentire infinitamente meglio.
Tornare alla realtà dopo quel weekend era stato molto difficile, ma sfortunatamente per la donna non aveva avuto altra scelta: se non altro, comunque, la consapevolezza di avere Sandyon accanto ancor più di prima riusciva a farla sorridere un poco di più.
Raggiunse così l'ufficio del docente di Volo, bussando un paio di volte alla porta: attese di ottenere il permesso per entrare e subito dopo fece così il suo ingresso nella stanza con un sorriso cordiale stampato sulle labbra.

Buon pomeriggio Ferdy.

Lo salutò mentre chiudeva la porta alle sue spalle, guardandosi per un momento intorno: non era mai stata dentro al suo ufficio, e doveva ammettere che aveva parecchio stile oltre ad essere, secondo la donna, uno specchio perfetto del carattere del Corvonero.
Si avvicinò alla scrivania e lanciò un'occhiata al ragazzo, quasi a chiedergli il permesso di potersi sedere sulla poltroncina di fronte ad essa, prima di accomodarcisi sopra accavallando le gambe con grazia.

Sono stata molto felice di ricevere il tuo gufo...
Ma dimmi, a cosa devo l'onore di aver ricevuto quest'invito? E' successo qualcosa?


Disse la donna curiosa, pregando che non ci fosse nulla di preoccupante di cui parlare e che dunque quella fosse solo una tranquilla chiacchierata tra amici.
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Messaggioda Ferdy » 02/04/2012, 20:09

Poco dopo bussarono alla porta dell'ufficio e Ferdy rispose prontamente, mentre riponeva infine la penna e gli elaborati nel cassetto della scrivania;

Prego Monique entra pure...

Quando la donna entrò si sentì stranamente sotto esame, soprattutto quando la donna osservò l'arredamento del locale, scelto da lui. Convinto di aver soddisfatto i gusti della donna (non si espresse in occhiate accigliate e disgustate), si alzò, come per volerla accogliere e le fece cenno di sedersi sulla comoda poltroncina di fronte a lui, che le sorrideva sincero, seppur come attraversato dal solito senso di 'spogliatezza', non appena la fissava negli occhi, ma non era un fastidio, anzi, si sentiva maggiormente a suo agio, sentendo che qualora si fosse espresso in un commento non lecito all'argomento, lei, forse, l'avrebbe capito.

Sono stata molto felice di ricevere il tuo gufo...
Ma dimmi, a cosa devo l'onore di aver ricevuto quest'invito? E' successo qualcosa?


Lui fece subito un cenno con la mano per smentire quella teoria, e si lascò andare in una piccola risatina.

Oh no no no... Direi che a parte qualche scarso risultato nei compiti in classe non c'è nulla di cui preoccuparsi; ti ho convocato solo per offrirti una buona cioccolata calda, oppure una granita, e chiacchierare un po, cosa gradisci?

Disse, con tono tranquillo e sempre di più a suo agio; l'appuntamento preso non aveva alcuno scopo, se non quello di una chiacchierata da semplici amici, per staccare la spina dalla solita routine, in quanto aveva scoperto, l'ultima volta che avevano avuto un incontro, che Monique Vireau era una piacevole interlocutrice, una di quelle persone con cui non vi era motivo di preoccuparsi nel caso scappasse una parola di troppo.


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Messaggioda Monique » 03/04/2012, 14:07

Oh no no no... Direi che a parte qualche scarso risultato nei compiti in classe non c'è nulla di cui preoccuparsi; ti ho convocato solo per offrirti una buona cioccolata calda, oppure una granita, e chiacchierare un po', cosa gradisci?

Visto che non fa più così tanto freddo, una bella granita andrà benissimo.
Al cioccolato mi raccomando, lo sai che sono golosa.


Rispose Monique con un gran sorriso, sperando in cuor suo che alla granita fosse accompagnato anche qualcosa di solido visto che non aveva praticamente avuto tempo di mangiare a pranzo essendo piena di cose da fare, per la scuola e per la propria vita privata. Ed onestamente tra le due sfere, non sapeva quale fosse per lei quella più stressante.

Ho sentito che a parte qualche studente, in generale la tua materia suscita molti consensi da parte dei ragazzi... devi esserne soddisfatto, catturare la loro attenzione e meritare il loro rispetto non è certo da tutti.

Aggiunse la donna, lasciandosi così andare ad un complimento sincero e sentito: in fondo, se gli insegnanti svolgevano bene il loro lavoro non c'era nulla di male nel farlo loro notare, un po' come per i ragazzi. Monique sapeva bene che tra gli studenti che avevano ottenuto buoni risultati c'era anche la sua Prefetta, Alexis Parker, ma allo stesso modo sapeva anche che la ragazza era stata avvistata ad Hogsmeade in atteggiamenti piuttosto vicini ed intimi con un altro ragazzo, il Prefetto di Dragargenteo, e quindi ritenne saggio evitare l'argomento con Ferdy che, se lo ricordava bene, aveva espresso se non nelle parole quanto nei gesti un certo interesse per la ragazza.

Ultimamente sono stata piuttosto presa da rimanere all'oscuro di quasi tutto ciò che è successo qualcosa... che tu sappia è accaduto qualcosa d'interessante?

Domandò poi al giovane uomo che aveva di fronte, sperando che se ci fossero state novità lui sarebbe stato in grado di aggiornarla così da evitarle l'incombenza di dover andare a chiedere in giro per la scuola.

Certo, una novità ce l'ho io, ed è anche piuttosto grossa, ma spero mi perdonerai se non ti rivelo nulla... non è una di quelle notizie che si possono gridare al mondo.

Pensò Monique osservando ancora Ferdy, riferendosi naturalmente con quel commento mentale alla storia della cugina Tisifone, il nuovo acquisto nella famiglia Vireau scoperto appena qualche giorno prima. Non si sentiva affatto pronta a parlarne con qualcuno, soprattutto e a maggior ragione considerato che non sapeva nemmeno bene in che rapporti fosse al momento con l'insegnante di Divinazione.
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Messaggioda Ferdy » 05/04/2012, 15:35

Visto che non fa più così tanto freddo, una bella granita andrà benissimo.
Al cioccolato mi raccomando, lo sai che sono golosa.


Gli scappò una risatina, non tanto dovuta all'affermazione della donna ma al fatto che nessuno aveva mai chiesto la granita al cioccolato in un appuntamento in ufficio. Anche lui prendeva solitamente la granita al cioccolato, e fino a quel momento credeva di essere il solo; gli studenti non si stupivano nemmeno quando lui la sorseggiava, probabilmente perché confondevano la sostanza aggiuntiva con una bevanda che i Babbani erano soliti a chiamare 'Cola', davvero squisita.
Poi spiegò il motivo della sua risata, anche perché Monique avrebbe potuto prenderlo per pazzo nel sentirlo ridere per una sua semplice osservazione.

Sa, credevo di essere il solo a combinare questo genere di cose, ma in effetti abbiamo qualcosa in comune, no?

Disse mentre faceva volare in sua direzione una granita identica alla sua, munita di cucchiaino e cannuccia. Poi ne tirò un sorso e socchiuse gli occhi quando il drink lambì la sua lingua, assaporandone il gusto, poi un piccolo sorriso soddisfatto: i Babbani certe volte potevano essere davvero 'magici'.

Ho sentito che a parte qualche studente, in generale la tua materia suscita molti consensi da parte dei ragazzi... devi esserne soddisfatto, catturare la loro attenzione e meritare il loro rispetto non è certo da tutti.

Lui annuì con il capo, e con la coda dell'occhio osservò il livello della granita che calava pian piano, poi cominciò a mordere la cannuccia, com'era sua abitudine fare, e tirò un morso da quella brioche che affiancava il bicchiere nel piattino, un tipo di brioche che era ottima accompagnata da qualcosa di dolce e fresco.

Oh certo... Però, non mi spiego la passione di un così elevato numero di ragazze, Monique, superano addirittura gli uomini... - e così dicendo gli fece un occhiolino accompagnato da un sorrisino, facendole alludere a ciò che si riferisse - Scherzi a parte sono bravi alunni, chi più chi meno, chi più portato in pratica che in teoria, e viceversa. Ma anche le tue lezioni sono molto affollate, no?

Osservò lui, notando l'affluenza di molti alunni nell'aula di Incantesimi passando in quel corridoio proprio l'altro giorno; nelle sua lezione avrebbe dovuto essere il contrario: ci dovevano essere più uomini che donne, visto il suo bel fisico, ma forse non era come per lui, lei era una di quelle 'toste', e quei tipi dubitava he entrassero nella sua aula, e ciò non poteva che essere un sollievo e una facilitazione nello svolgere il proprio lavoro, dopotutto. Lui faticava molto a compiere una lezione lineare e continua, non interrotta da continui scambi di battutine sulla sua persona e risatine; forse avrebbe dovuto adottare anche lui i modi 'tosti', ma forse quelli erano nel patrimonio gentico della persona, lui era troppo buono e docile.

Ultimamente sono stata piuttosto presa da rimanere all'oscuro di quasi tutto ciò che è successo qualcosa... che tu sappia è accaduto qualcosa d'interessante?

Lui annuì energicamente con il capo, mentre posava il bicchiere oramai vuoto sul piattino poggiato sul tavolo; poi riprese a parlare, sentendosi sempre più a suo agio con la giovane: le sue impressione venivano man mano confermate; quella donna pareva trasparire energia dai pori della pelle.

Sai che anche io non sento più pettegolezzi nei corridoi? Nemmeno durante le mie lezioni, e solitamente, quando accade questo vuol dire che se ne è oggetto, molto probabilmente, dopotutto quando si è allo scorrente di qualcosa che ci riguarda si è sempre gli ultimi a saperlo, non credi?

E ora che ci pensava cosa poteva essere accaduto nel castello che lo poteva riguardare in qualche modo? Il primo pensiero fu Alexis, ma lo escluse d'istinto, senza alcuna motivazione, o forse perché il suo solo pensiero ancora gli faceva uno strano effetto, non piacevole, anzi, qualcosa di simile al fastidioso. Magari il tempo avrebbe alleviato quel suo 'fastidio'.


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Messaggioda Monique » 15/04/2012, 16:58

Sai, credevo di essere il solo a combinare questo genere di cose, ma in effetti abbiamo qualcosa in comune, no?

In effetti sono molto più originale di quanto si possa pensare.
E' che semplicemente col mio modo di fare nascondo molto della mia persona.


Commentò Monique con una lieve alzata di spalle mentre una granita invitante e golosa le compariva di fronte: inutile dire che la donna non perse tempo nell'affondare il cucchiaino in mezzo a quel composto dolce e cremoso per portarselo alle labbra e rinfrescarsi un po' il palato con esso.
Intanto lasciò che il discorso si portasse sulle lezioni, sottolineando il gran numero di studenti che seguivano volo ed il cui commento venne rimarcato ironicamente da Ferdy.

Oh certo... Però, non mi spiego la passione di un così elevato numero di ragazze, Monique, superano addirittura gli uomini...
Scherzi a parte sono bravi alunni, chi più chi meno, chi più portato in pratica che in teoria, e viceversa. Ma anche le tue lezioni sono molto affollate, no?


La donna fece un sorriso a quelle parole, dovendo concordare col fatto che in effetti un gran numero di studentesse avevano deciso di seguire il corso del professor Stone, anche quelle che non erano palesemente portate per la materia; Monique non riusciva proprio a comprendere come il giovane docente potesse fare lezione con le risatine continue ed i commenti superficiali, ma probabilmente erano due persone diverse. Lui forse non sarebbe mai potuto essere "rigido" come lei, e la donna dal canto suo non si sarebbe mai sognata di accettare certi comportamenti nella propria aula.

Ebbene sì, non mi aspettavo così tanta affluenza.
Fortuna che la mia aula è abbastanza particolare da contenere tutti...


Ammise la francese, ricordando la sua ultima lezione: così tanti alunni che persino la foresta in cui l'aula puntualmente si trasfigurava aveva fatto fatica ad ospitarli tutti; Moni non usava immaginare che disastro sarebbe stata la stessa lezione in una normale aula della scuola.
Ma c'erano ben altre cose di cui parlare, vedi ad esempio i pettegolezzi che giravano per la scuola anche se sembrava che Ferdy ne sapesse più o meno quanto lei.

Sai che anche io non sento più pettegolezzi nei corridoi? Nemmeno durante le mie lezioni, e solitamente, quando accade questo vuol dire che se ne è oggetto, molto probabilmente, dopotutto quando si è allo scorrente di qualcosa che ci riguarda si è sempre gli ultimi a saperlo, non credi?

Non me ne parlare.

Concordò Monique con un sospiro: certo, nella sua aula di fiati non se ne levava mai uno a prescindere che ci fosse qualche storia in giro su di lei, ma questo non riusciva proprio a tranquillizzare la francese; sua cugina, Sandyon, il segreto di Rose... c'erano tanti di quei pettegolezzi che si sarebbero potuti mettere in giro sulla sua persona da scriverci un libro.

Meglio comunque che i pettegolezzi riguardino cose stupide e superficiali di noi stessi che argomenti magari più delicati ed intimi, sei d'accordo con me?
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Messaggioda Ferdy » 26/04/2012, 14:50

[lucida]Non me ne parlare.

Quella sua frase fu accompagnata con un sospiro, che lui sentì chiaramente, tanto da fargli alzare gli occhi dalla sua fresca bevanda per posarli sulla donna, socchiudendoli quasi, com'era sua abitudine fare quando trovava qualcosa strano oppure sentiva puzza di segreti;

Scheletri nell'armadio, Miss Vireau!? Anch'io quando voglio so azionare il mio sesto senso, almeno che non mi stia sbagliando...

Un angolo della bocca si curvò in alto, in una sorta di malizioso sorriso, ma nulla di cattivo contro la donna, solo semplice curiosità. Non era un tipo curioso, però quel manto ermetico che avvolgeva la donna era come le pagine di un libro giallo, man mano che le si legge prendono sempre di più e spingono a continuare a leggere, quasi assetati di verità. Non c'era paragone più azzeccato, ecco.
Non parlò ancora a riguardo, preferì continuare a mordicchiare la cannuccia e far prendere la parola alla donna, che sembrava non voler nascondere più nulla...

Meglio comunque che i pettegolezzi riguardino cose stupide e superficiali di noi stessi che argomenti magari più delicati ed intimi, sei d'accordo con me?

Annuì con il capo energicamente, pienamente d'accordo con lei, poi poggiò il bicchiere oramai vuoto sul tavolino e con un gesto di bacchetta veloce, quasi accennato pronunciò:

Evanesco... Beh, penso che questo sia palese, no? Ma qui nel castello si accontentano dei fatti più futili, cose che consideranno piatti forti, ma non sanno che 'i panni sporchi si lavano in casa'... No?!

Un mezzo sorriso e un occhiolino conclusero quella frase che, sicuramente Monique l'aveva capito, era una battutina nei suoi confronti, ma che poteva anche riferirsi a lui; niente di svelato, giocava con le sue stesse armi, dopotutto era più divertente così.

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Messaggioda Monique » 29/04/2012, 19:56

... Beh, penso che questo sia palese, no? Ma qui nel castello si accontentano dei fatti più futili, cose che considerano piatti forti, ma non sanno che 'i panni sporchi si lavano in casa'... No?!

Ah, più in casa di così...

Mormorò Monique per un momento sovrappensiero, dimenticandosi di non essere da sola nel suo alloggio bensì nell'ufficio del professore di Volo, col suddetto uomo seduto di fronte a sé; scosse la testa con decisione la francese, riportando gli occhi su Ferdy per aprire le labbra in un sorriso di scuse.

Perdonami, sono una pessima compagnia.
Purtroppo in questo periodo mi stanno succedendo molte cose assurde, e faccio fatica a stare dietro a tutto.


Si scusò la Vice Preside, rendendosi conto di avere la testa da tutt'altra parte: forse doveva darsi il tempo di assimilare e metabolizzare il tutto, perchè era evidente che impegnarsi la mente con altre cose serviva proprio a poco; forse un giorno, chi poteva dirlo, avrebbe raccontato tutta la storia a Ferdy, ma per il momento era meglio tenere tutto segreto ed al riparo da possibili orecchie indiscrete, per la serenitò sua e di chi le stava intorno.

Credo che sia meglio per me andare, ma prometto di farmi perdonare quanto prima.
Ci vediamo più tardi in Sala Grande per la cena.


Con quelle parole la giovane donna si congedò dall'amico, dispiaciuta di non essersi potuta godere di più la sua compagnia: d'altronde, con la mente immersa in altri pensieri, sarebbe stata una pessima compagna di conversazione per lui quindi probabilmente era meglio così. Si alzò dalla sedia e, con un sorriso amichevole ma visibilmente stanco, lasciò l'ufficio del collega per recarsi nel suo alloggio, sospirando già di sollievo al pensiero della bella doccia calda che l'attendeva.
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