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Messaggioda Lindë » 10/10/2012, 15:30

Non muoveva un muscolo.
Sembrava quasi catatonico.
Per un secondo, Lindë ebbe davvero paura.
E se l'avesse messo in difficoltà? Forse voleva rifiutare e non sapeva come.
Che poi, non è che lei gli avesse fatto una domanda.
Aveva avanzato solo quelle che erano le sue intenzioni.
Irvyne avrebbe potuto semplicemente rispondere "io no", anche se le sembrava troppo educato per farlo.
Per questo forse rimaneva in silenzio.
Magari stava pensando a come farle capire che non ricambiava i suoi desideri.
Forse quel bacio era stato solo un momento, un bel ricordo del passato?
Eppure non le era sembrato che fosse stato quello l'intento del docente.
Gliel'aveva anche detto che faceva sul serio.
Ma allora perché diavolo rimanere immobile con gli occhi spalancati?
Lindë non capiva, e questo la rendeva nervosa.
Le mani tremavano leggermente, incapaci di rimanere impassibili.
Anche l'espressione del viso tradiva i suoi sentimenti.
Gli occhi scrutavano il volto di Trigger in cerca di risposte.
Risposte che solo lui poteva darle.
Risposte che sembravano racchiuse nella sua mente.
Avrebbe voluto scuoterlo e farlo parlare, ma non era il tipo.
Era più quel genere di persona che aspetta passivamente lo scorrere del tempo.
Almeno nei rapporti interpersonali. Anche perché mettere fretta all'altro poteva significare ricevere un bel "no" secco.
E Lindë non voleva che accadesse.
Voleva che anche lui provasse la stessa voglia che aveva lei.
Che poi non sapesse minimamente cosa volesse dire, all'atto pratico, stare con qualcuno, quello era un altro discorso.
Era sicura che, nel caso, gliel'avrebbe spiegato lui.
Di tempo ne era passato, ma lui non si era mosso e la donna si sentiva sempre più elettrica.
Sicura di non riuscire a resistere oltre, fece per muoversi.
Meglio andare via, che rimanere ferma nell'attesa di una risposta che sembrava non voler arrivare mai.
Fu allora che lui si mosse.
La mano destra dell'uomo andò a posarsi sulla nuca di lei, spingendola verso di sé.
Il contatto era dolce, ma nonostante la sua delicatezza riuscì nell'intento: Lindë avvicinò il viso al suo, col cuore che batteva forte.
Incontrò le sue labbra, socchiudendo gli occhi. Si lasciò andare al suo stesso desiderio di riscoprirsi di nuovo.
Fu lieta che non vi fossero movimenti "strani" in quel bacio, perché non sarebbe stata in grado di assecondarli.
Al contrario, esso fu perfetto come quello datosi dai due al Lago.
Le venne quasi da sorridere a quel pensiero, come se stessero consapevolmente facendo un bis di quella notte.
Si staccarono, ma solo del contatto tra le labbra perché il corpo di Irvyne richiamò il suo, facendola appoggiare a lui per alcuni istanti.
Gli occhi di Lindë rimasero socchiusi, beati quasi a quel contatto.
Poi, finalmente, la sua voce.

Anche io voglio stare con te...

Riaprì gli occhi di scatto, proprio mentre lui la scostava da sé.
Brillava, lo sguardo dell'Erbologa, le guance rosse per le parole appena ascoltate e l'espressione incredula.
Lo fissò a lungo, fu il suo turno questa volta, in silenzio.
Come se dovesse assimilare quella decisione da Irvyne appena presa.
Alla fine, annuì lentamente.
Abbassò il capo, mentre sulle labbra si formava un lento ma sincero sorriso.
Cercava di contenerlo Lindë, ma non ci riusciva proprio.
Quando, poco dopo, rialzò lo sguardo su di lui, il suo volto era disteso e sereno come mai prima.
Ed Irvyne se ne sarebbe accorto di sicuro.

... mi hai reso felice.
Grazie.
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Messaggioda Irvyne » 13/10/2012, 17:38

Spesso raggiungere una svolta decisiva dentro una situazione è molto difficile, a volte per via delle differenze caratteriali, altre per incomprensioni, dubbi, paure o ansie di qualsivoglia genere.
Bene, questa difficoltà tra Lindë e Irvyne pareva proprio non essersi presentata.
Tutto era cominciato con l'arrivo e successiva tentata fuga da parte di lei e dopo che il ragazzo era riuscito a fermarla per farle capire tutto quello che era avvenuto durante l'Estate, i suoi pensieri, le sue paure e le sue difficoltà, la professoressa aveva accettato di buon grado tutto quanto, non fossilizzandosi su colpe ulteriori ed anzi, fidandosi pienamente della parole dell'uomo, un dato di fatto oltre che interessante anche molto raro, visto che sempre della gelida erbologa di Hogwarts si stava parlando.
Ciò che avvenne poco dopo... Beh, ebbe davvero dello sconcertante.
Da un secondo di iniziale smarrimento si era passati ad una vicinanza così estrema da apparire a dir poco surreale, ma bellissima, calda, avvolgente, magnetica e rasserenante per l'anima.
Cosa mai poteva scatenare una cosa semplice come un bacio?
Adesso loro due lo avevano capito del tutto, avevano sperimentato cosa significava avvicinarsi tanto da non desiderare altro, da non volere null'altro se non le labbra del compagno o della compagna in questione, per quanto adesso come adesso non si potesse ancora parlare propriamente di compagni, oppure si?

... mi hai reso felice.
Grazie.


Esattamente, invece si potevano proprio parlare di compagni, visto che a seguito di qualche attimo di silenzio e pensiero, alla fine i due erano giunti alla conclusione che volevano stare insieme, formare una coppia, diventare a tutti gli effetti dei fidanzati.
Ok, bene, davvero bellissimo ed entusiasmante ma... Cosa significava essere fidanzati?
La cosa meravigliosa era che Irvyne per quanto uomo maturo, colto, posato e intelligente, non aveva mai avuto, a parte quella storia di pochissimo tempo con una donna più grande, la possibilità di sperimentare il vero rapportarsi a qualcuno come un compagno, come una figura di vicinanza ed affetto.
La persona con la quale era stato aveva rappresentato un capitolo di incontri veloci, tra un viaggio di lavoro ed un altro, per semplice attrazione fisica, susseguita da un evidente e chiaro scambio di effusioni intime e sessuali ma mai e poi mai minimamente risalenti ad un vero e proprio stare insieme, condividere la vita, considerarsi una coppi a tutti gli effetti.
Nonostante questo, il ragazzo sorrise felice non appena Lin, già, adesso la sua Lin, lo ringraziò dolcemente, adesso forse più sicura e tranquilla, più serena nel pensare di avere qualcuno vicino di umano e non vegetale con il quale scambiare due parole quando si stava male o si aveva un problema, senza nulla togliere al caparbio suo apprendista che comunque non poteva di certo ricoprire il ruolo che adesso aveva preso con estrema serietà il collega di Astronomia.

Lo dici a me?
Non credo di esser mai stato così emozionato in vita mia...
Se per un astronomo il culmine della felicità si raggiunge scoprendo una stella, allora posso dire che quest'oggi ho superato la felicità di ogni altro possibile astronomo oltre a me... Perché di stelle ne ho scoperte due, i tuoi occhi.


E quando mai poteva non essere poetico, ora sopratutto?
Lin poteva star certa che se prima era romantico con lei e non stavano assieme, beh adesso la dose sarebbe stata massicciamente aumentata, adesso che lei faceva parte del suo cuore in tutto e per tutto, quasi fosse decisamente divenuta la protagonista sia delle fantasie della mente che di quelle dell'anima.
La Vilvarin era una ragazza in grado di trasmettere mille emozioni tutte assieme senza nemmeno accorgersene, nella maniera più spontanea possibile, insomma, come poteva non pensare che le sue gambe, le sue elastiche e longilinee forme a contatto con il suo corpo o il suo basso ventre non avessero un effetto devastante sui suoi sensi?
Magari lo immaginava e non gli importava che avvenisse qualcosa di fisico, evidentemente prendeva la cosa esattamente nello stesso modo in cui osservava il ciclo delle piante, quindi con estrema naturalezza e consapevolezza della normalità di tutto ciò, o magari semplicemente sbadata non capiva quanto era dannatamente attraente in tutto e per tutto, dall'alto, in braccio a lui, mentre lo guardava con quegli occhi ricchi di tonalità mischiate e indefinibili.
Già, due stelle che non potevano essere commentate a parole, ma soltanto con il silenzio avvicinato alla più spontanea e palese ammirazione.

Pensi che è qualcosa che dovremmo tenere fra noi o... Comunicarlo ai colleghi?
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Messaggioda Lindë » 13/10/2012, 18:21

Si sentiva felice. Davvero.
Sembrava strano dirlo, ma sentiva il cuore batterle forte, quasi scoppiarle nel petto.
E le labbra... non riuscivano a tornare normali, continuavano a rimanere incurvate verso l'alto.
Avrebbe voluto fare qualcosa di assurdo.
Mettersi ad urlare di gioia, ad esempio.
Abbracciarlo.
Baciarlo.
Fare l'amore con lui seduta stante, se fosse stata sicura di saperlo fare.
Ovviamente però non fece nulla, rimanendo silenziosa a guardarlo.

Lo dici a me?
Non credo di esser mai stato così emozionato in vita mia...
Se per un astronomo il culmine della felicità si raggiunge scoprendo una stella, allora posso dire che quest'oggi ho superato la felicità di ogni altro possibile astronomo oltre a me... Perché di stelle ne ho scoperte due, i tuoi occhi.


Il sorriso le si ampliò sul volto.
Le guance s'imporporarono visibilmente.
E gli occhi presero a scintillare.
Quegli stessi occhi che per lui erano più belli delle stelle.
Come faceva Irvyne ad essere sempre così romantico?
Gli riusciva così semplice, spontaneo?
E lei, sarebbe mai riuscita ad essere come lui?
Forse non al suo livello, ma poteva impegnarcisi.
Col tempo sarebbe migliorata, si sarebbe sciolta, ne era sicura.
Il tempo faceva miracoli.
Soprattutto aiutato dalle persone giuste.
Deglutì e sospirò sonoramente.
Poi alzò lo sguardo sull'uomo, ancora sorridente.

Sei bello.

Sussurrò allora semplicemente.
In effetti non sapeva bene che altro dire.
Non era una frase romantica, la sua, né particolarmente dolce.
Però era vera.
Chissà che lui non potesse apprezzarla comunque.
Lo fissò a lungo, in attesa di una sua reazione.
Di un sorriso magari.
Ancora di una parola da parte di lui.
Le piaceva davvero la sua voce.
Si sentiva come cullata da essa.
Non le succedeva con nessun altro.
Non le era mai successo con nessun altro.

Pensi che è qualcosa che dovremmo tenere fra noi o... Comunicarlo ai colleghi?

Per noi.

Rispose subito Lindë, senza incertezze.
Era una persona discreta per natura, non voleva far sapere a tutti della sua relazione col collega.
Anche perché avrebbe comunque passato molto tempo alle Serre.
E lui aveva le lezioni, e le ricerche all'Osservatorio.
Era ovvio, quindi, che sarebbero stati insieme soprattutto di sera. E allora potevano vedersi nella camera di lei, o in quella di Irvyne.
Questo significava poter tenere per loro la relazione.
Non nascosta.
Protetta, piuttosto, dai pettegolezzi.
Quelli proprio non li sopportava.
Cercò la sua mano, in un gesto spontaneo finalmente, e la strinse.
Sempre che lui glielo lasciasse fare, ovvio.
Lo guardò mentre le dita s'intrecciavano.
Sorrise ancora.
Poi tornò un poco più seria.

Dovrei andare ora.
Devo tornare alle Serre.


Disse con un filo di dispiacere.
Dispiacere di dover lasciar andare.
Non certo di essere in procinto di lasciare la stanza.
Anzi, quel pensiero la tranquillizzava.
Stare lontana dalle Serre la metteva parecchio in agitazione.
Così si alzò lentamente da lui, ancora però con le dita intrecciate a quelle dell'uomo.

Vuoi...

Si fermò un momento.
Voleva davvero invitarlo?
Era davvero così pronta a condividere con lui quel momento?
Beh... d'altronde da qualche parte dovevano pur cominciare.

Vuoi... venire con me alle Serre?
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Messaggioda Irvyne » 15/10/2012, 18:57

Sei bello.

Lui bello.
Per quanto non fosse chissà quale complimento articolato o particolare, uscito dalle parole della ragazza, della sua ragazza, aveva tutto un altro suono, tutta un'altra melodia, tutta un'altra realtà.
Lindë era sempre così riservata e donava così poco le proprie parole che ascoltarla nel dire una cosa così semplice, dolce e gentile lo faceva sentire pieno di vita, di felicità, di meraviglioso sentimento, già, ma quale sentimento?
Irvyne non voleva rischiare di pensare addirittura alla cosa più importante e forte tra i sentimenti umani, già appena così poco tempo per altro, ma era impossibile da negare che il suo cuore andasse allo stesso ritmo di una rullata di tamburi ad altissima velocità.
Sorrise solamente, arrossendo appena, non abituato a certe cose dette da una ragazza nei suoi confronti.
Si, la persona con la quale stette tempo addietro non era tipa da fare complimenti, o meglio, gliene faceva, ma durante l'atto in se per se dove un "bravissimo" o "grande" non rappresentavano la stessa importanza che poteva avere un "bello", già, bellezza, intesa come bellezza esteriore ma anche interiore.
Subito dopo si passò all'argomento legato al voler parlare o meno ai colleghi di quella relazione, un argomento sul quale la donna fu più che decisa e in un primo momento lapidaria.

Per noi.

Non preoccuparti.
Sarà il nostro segreto...


Sapeva che probabilmente lei non era ancora pronta ad una relazione che comprendesse la condivisione con tutti.
Era una verità che forse doveva imparare ad accettare per bene anche lei, dunque non si fece alcun problema, sopratutto perché da una parte desiderava che lei stesse bene, che non ne risentisse negativamente dall'inizio di quella loro storia, una storia che adesso aveva preso piede ma che effettivamente doveva ancora essere definita nel modo migliore, dalla maniera con la quale comportarsi, agli atteggiamenti da poter avere nell'intimità ai momenti nei quali vedersi, sentirsi, comunicare, oltre alla facciata che avrebbero dovuto tenere davanti al resto del mondo, per i corridoi della scuola o nella sala grande, durante il pranzo o la cena.
Adesso però il tempo stringeva e in tutta onestà rimanere ancora fermi lì, in quell'ufficio, poteva portare al serio rischio di farsi beccare da qualcuno lì dentro e sarebbe risultato controproducente per quel loro segreto appena nato.
Oltre al fatto che Lin, adesso la Sua Lin, si sentiva a disagio in un posto come quello, voleva tornare alle sue serre, al suo piccolo angolo di paradiso, tranquilla, dove poter magari raccontare alle sue dolci amiche piante tutto l'accaduto.
Si mosse, alzandosi in piedi privando Irvyne di quel calore meraviglioso dato dal suo corpo, dalle sue gambe, dalle sue natiche, lasciandolo con un insospettabile vuoto.

Dovrei andare ora.
Devo tornare alle Serre.


Si, dovresti, per quanto non vorrei...

Vuoi...

Non c'è nemmeno da chiederlo.
Non ho lezione fino a domattina...


Si alzò in piedi, velocemente, seguendola all'istante mentre si spostava facendo un momento fermata presso l'armadietto degli attrezzi, afferrando la valigetta con dentro il telescopio portatile, sperando di poter mostrare qualche stella alla compagna e collega qualora avessero voluto passare anche buona parte della serata dopo cena insieme.
Allungò la mano per prendere quella di lei, stringendola qualche secondo, giusto il tempo di riprendere un poco di quel calore che tanto lo faceva sentire bene e in pace, anche se in parte piacevolmente eccitato, per poi lasciarla e seguirla semplicemente, visto che all'interno del castello non avrebbero potuto mostrare nulla se non due professori che stavano facendo la stessa strada.

Possiamo andare... Miss Vilvarin.

{ CHIUSURA }
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Messaggioda Alexis » 17/10/2012, 17:07

[Mercoledì - ore 17.56]


La lezione di Astronomia le era piaciuta davvero tantissimo, forse perché il professor Trigger aveva saputo come renderla il più entusiasmante possibile: Acuan, Terran ed Ignis, le tre stelle che Irvyne aveva presentato loro durante la lezione, avevano affascinato la Delfina più di quanto lei stessa avrebbe mai potuto immaginare; i loro colori, la loro composizione, ed il modo in cui si pensava che potessero influenzare la Terra erano tutti aspetti che Alexis avrebbe voluto tanto poter approfondire.
Certo era che per seguire la lezione aveva dovuto ricorrere alla sua Giratempo, visto che avveniva in concomitanza con Antiche Rune, perciò non aveva potuto attardarsi troppo nel fare domande perchè voleva usarla al minimo delle possibilità, ricordando bene l'onore che le era stato concesso dalla Vice Preside.
Per questo, quel tardo pomeriggio, aveva deciso di portare personalmente i compiti svolti all'insegnante di Astronomia, sperando così di poter scambiare due parole con lui se avesse avuto tempo.
Il suo passo svelto e sicuro percorse quindi il corridoio del sesto piano fino ad arrivare di fronte all'ufficio del prof. Trigger, la cui porta subì un paio di colpi di media intensità: attese che lui le desse il permesso di entrare e solo allora, con un sorriso, si permise di mettere piede all'interno della stanza.

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Buonasera professor Trigger.
Posso disturbarla? Le ho portato personalmente i compiti da lei richiesti...
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Messaggioda Irvyne » 18/10/2012, 0:03

{ MERCOLEDI' - ORE 17:52 - UFFICIO DI IRVYNE TRIGGER }

La giornata volgeva finalmente al termine ed in tutta onestà, Irvyne pregustava già il momento nel quale si fosse diretto, dopo cena, presso le serre per andare a fare un poco di conversazione platonica con la propria compagna davanti ad una fumante tazza di tè caldo con qualche biscotto portato proprio da lui.
Esattamente, aveva comprato una confezione di biscotti appositamente per farli provare alla collega di erbologia, visto che a quanto pareva, la ragazza non aveva mai mangiato molti dolci in vita sua.
Più andava avanti il tempo e più si chiedeva una cosa assolutamente importante e misteriosa, alla quale avrebbe posto rimedio molto presto.

Chissà cosa proverebbe assaggiando la Nutella?

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magari gliela avrebbe potuta presentare proprio così, con un cuore disegnato in mezzo alla crema, per quanto da una parte, il suo lato più umano e forse in astinenza suggeriva di spalmare quella Nutella su molti punti del corpo della compagna, che però cercò di scacciare immediatamente visto e considerato che all'effettiva stavano insieme da pochissimo e le cose era necessario affrontarle con molta calma e pazienza.
Sospirò, mettendo in un cassetto profondo e segreto quella sua fantasia tutto sommato onesta e giusta nei confronti di una così bella ragazza, dedicandosi alla conclusione della correzione di alcuni degli elaborati da poco giunti.
L'ultima lezione riguardo le tre stelle aveva fatto un gran successo e difatti nell'arco di pochissime ore molte persone gli avevano fatto pervenire i compiti conclusi, quindi con altrettanto entusiasmo con il quale si era diretto in classe Venerdì, l'astronomo tornò a correggere, apponendo i voti, annuendo sorridente nei confronti delle risposte che gli sembravano più fantasiose e particolari, riflettendo attentamente per pensare a quali persone mancavano alla consegna.

All'appello mancano ancora Cartwright, Seal, Walker, Caine e... Ah si giusto, stranamente anche Park-...

TOC TOC

Uhm?
Oh, avanti, prego prego!


Buonasera professor Trigger.
Posso disturbarla? Le ho portato personalmente i compiti da lei richiesti...


... Come volevasi dimostrare!

Il professore fece un largo sorriso, mentre stava appoggiato con le mani sulla scrivania, in piedi, rivolgendo uno sguardo intenso e cordiale nei confronti della studentessa appena arrivata, rimanendo piacevolmente colpito di come quella giovane fosse diligente e in grado di bloccare anche i suoi pensieri, quasi avesse sentito nell'aria che qualcuno stava gettando polvere sulla propria efficenza scolastica e si fosse fatta in quattro per rimediare all'istante.
Irvyne nel suo ufficio però non era lo stesso che si poteva trovare a lezione, difatti era nel privato che il docente acquistava quell'alone di giovinezza e sobrietà che sul posto di lavoro, in classe, dimenticava sempre per lasciar spazio all'apparenza del suo io più maturo.
Infatti Alexis l'avrebbe trovato semplicemente con jeans classici azzurri e una maglietta grigia sportiva.

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Non disturba affatto signorina Parker, si accomodi e perdoni la mia mise poco consona a quella di un docente, non credevo di poter ricevere visite giunto a questo orario ma per ricevere i suoi compiti è sempre un ottimo momento.
Mi costringerà a metterle un 40 e miglior compito anche questa volta?


Un occhiolino leggero e appena divertito nei confronti della ragazza, scherzando ampiamente sulla sua condotta scolastica pressoché perfetta, mentre aggirava la scrivania e si portava alla poltrona di pelle bianca, prendendo posto e assumendo comunque una posa più professionale e da professore, rimediando nel modo migliore possibile alla libertà delle proprie vesti che si discostavano parecchio dal Trigger in giacca e cravatta.

E' passata soltanto per la consegna dell'elaborato oppure aveva qualche dubbio o domanda da pormi sulla lezione forse?
Nel caso, non esisti pure a parlare, sempre disponibile per i miei studenti, ed in fondo le 18:30 sono ancora lontane, dico bene?
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Messaggioda Alexis » 18/10/2012, 13:56

Sorrise non appena si ritrovò davanti il professore di Astronomia, stupendosi per un momento della sua mise molto più casual del solito e ricordarsi poi che, essendo fuori dall'orario di lezione, era suo diritto vestirsi come meglio credeva.
Si chiuse quindi la porta alle spalle e posò sulla scrivania del docente i fogli di pergamena arrotolati e chiusi con un bel nastrino azzurro.

Non disturba affatto signorina Parker, si accomodi e perdoni la mia mise poco consona a quella di un docente, non credevo di poter ricevere visite giunto a questo orario ma per ricevere i suoi compiti è sempre un ottimo momento.
Mi costringerà a metterle un 40 e miglior compito anche questa volta?


In realtà credo di essermi lasciata prendere un po' troppo la mano questa volta, spero che questo non arrivi a penalizzarmi nel giudizio finale.

Ammise Alexis, lanciando uno sguardo alla quantità di fogli che si trovavano ora a contatto con la superficie di legno dietro alla quale si trovava Irvyne: saranno stati almeno 10/12 fogli di pergamena e non era sicura che il suo stile prolisso sarebbe stato apprezzato in toto dal docente; in ogni caso ormai il compito era ufficialmente consegnato, quindi la Delfina poteva solo sperare per il meglio.

E' passata soltanto per la consegna dell'elaborato oppure aveva qualche dubbio o domanda da pormi sulla lezione forse?
Nel caso, non esisti pure a parlare, sempre disponibile per i miei studenti, ed in fondo le 18:30 sono ancora lontane, dico bene?


Un altro sorriso timido fece capolino sulel labbra della ragazza, che annuì leggermente alla domanda del docente: non avrebbe mai fatto ad alta voce una sorta di classifica dei suoi professori preferiti, sarebbe stato irrispettoso per lei, ma sicuramente dentro di sé doveva ammettere che quello di Astronomia era uno dei suoi preferiti, perché sapeva coniugare alla perfezione - almeno dal suo punto di vista - un modo di fare educato e sobrio con una preparazione eccellente nel suo campo, e riusciva a rendere interessante senza alcuna apparente difficoltà tutte le sue lezioni.

Ecco, a dire il vero non ho dei veri e propri dubbi sulla lezione, quanto qualche domanda di tipo... beh, storico se vogliamo definirla così - mormorò la ragazza, alzando appena gli occhi sul docente come a cercare in lui il permesso di continuare il discorso prima di riprendere a parlare - Vede professore, da quando ho svolto i compiti della sua lezione non sono riuscita a togliermi dalla testa i nomi delle tre stelle... Aquan, Terran e Ignis.
Così sono andata in biblioteca a fare qualche ricerca.


Per puro gusto personale ovviamente, non certo perché richiesto nella lezione... ma quando mai Alexis Parker aveva fatto solo lo stretto indispensabile per prendere un buon voto a scuola? Se aveva la possibilità di scoprire qualcosa, di acculturarsi ed approfondire un argomento beh, si poteva esser certi che l'avrebbe fatto di sicuro.

Essendo aiutante della Bibliotecaria, Madama Berforth, ho accesso alla sezione proibita della biblioteca, che posso consultare a mio piacimento, ovviamente sotto permesso scritto della Vice Preside - proseguì, specificando subito che era stata la professoressa Vireau a darle il permesso perché non voleva che Irvyne pensasse a lei come la tipica persona che si approfitta della sua posizione quando non potrebbe farlo - Cercando nella sezione proibita ho trovato un libro piuttosto vecchio dove si parla superficialmente dell'esistenza di tre gilde, intorno al 1500 circa, che erano molto famose e temute all'epoca, e che prendono proprio i nomi delle tre stelle da lei spiegate a lezione. Non sono riuscita a trovare altro sull'argomento, sembra che esse siano scomparse dal 1650 in poi, tuttavia facendo un controllo incrociato - tutto a mano ovviamente, visto che ad Hogwarts i computer non c'erano - ho scoperto che esistevano un tempo tre maghi molto potenti, denominati "titani", che si diceva usassero degli Incantesimi molto particolari, e sconosciuti ai più, basati sui poteri degli elementi naturali.
Perciò mi chiedevo... secondo lei tra le tre cose potrebbe esserci un collegamento?


Domandò alla fine la Delfina, prendendo fiato dopo quel lungo monologo dove si era anche messa a gesticolare come per voler dare maggiore enfasi alle proprie parole.
Un piccolo sorriso di scuse per aver parlato così tanto accompagnò un respiro lento e profondo, dopo il quale Alexis si zittì in attesa di un commento da parte del docente.
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Messaggioda Irvyne » 20/10/2012, 15:02

In realtà credo di essermi lasciata prendere un po' troppo la mano questa volta, spero che questo non arrivi a penalizzarmi nel giudizio finale.

Difficilmente penalizzo il molto impegno.
Inoltre gran parte della mia sfera di piaceri risiede nella lettura, dunque avere a che fare con più materiale da consultare personalmente scritto da lei non è altri che un passatempo delizioso.


Il professore cercava sempre e comunque di tranquillizzare i suoi studenti quando pensavano di aver fatto qualcosa in modo errato, probabilmente anche perché non poteva di sicuro trovare un problema un massimale impegno come quello della ragazza davanti a lui.
Passavano le generazioni, gli anni trascorrevano ma per lui le persone, anche molto più giovani, continuavano ad essere un ottimo spunto dal quale imparare nuove cose e trarre nuovi spunti, e Alexis di certo sarebbe stata una tra le persone maggiormente indicate per quel compito inconscio e propedeutico.

Ecco, a dire il vero non ho dei veri e propri dubbi sulla lezione, quanto qualche domanda di tipo... beh, storico se vogliamo definirla così.
Vede professore, da quando ho svolto i compiti della sua lezione non sono riuscita a togliermi dalla testa i nomi delle tre stelle... Aquan, Terran e Ignis.
Così sono andata in biblioteca a fare qualche ricerca.


Ah dimenticavo, già che c'è potrebbe cortesemente informare i suoi delfini di un dettaglio che non ho espresso a lezione con precisione?
Il nome della seconda stella si pronuncia con la "c" e non con la "q", glielo dico semplicemente perché i due suoni sono molto simili e ci si potrebbe confondere, ma comunque mi scusi, prego, prosegua e mi dica...
Come mai è riuscita a consultare dei tomi di quella sezione?


Essendo aiutante della Bibliotecaria, Madama Berforth, ho accesso alla sezione proibita della biblioteca, che posso consultare a mio piacimento, ovviamente sotto permesso scritto della Vice Preside...

Adesso si spiega tutto, se è riuscita a conquistare la fiducia anche della Bibliotecaria, significa che le mie impressioni a riguardo del suo essere molto speciale, signorina, sono ancor più ben fondate.

Cercando nella sezione proibita ho trovato un libro piuttosto vecchio dove si parla superficialmente dell'esistenza di tre gilde, intorno al 1500 circa, che erano molto famose e temute all'epoca, e che prendono proprio i nomi delle tre stelle da lei spiegate a lezione. Non sono riuscita a trovare altro sull'argomento, sembra che esse siano scomparse dal 1650 in poi, tuttavia facendo un controllo incrociato ho scoperto che esistevano un tempo tre maghi molto potenti, denominati "titani", che si diceva usassero degli Incantesimi molto particolari, e sconosciuti ai più, basati sui poteri degli elementi naturali.
Perciò mi chiedevo... secondo lei tra le tre cose potrebbe esserci un collegamento?


Il docente ascoltò attentamente tutte le parole poco dopo pronunciate dalla ragazza, mettendosi in posizione riflessiva, con le dita a sfiorare il mento e lo sguardo fisso su quello di lei, una Alexis incredibilmente ingegnosa, curiosa, ricercatrice della verità e studiosa dei minimi dettagli e minimi particolari di un argomento di certo doveva per forza averla affascinata in qualche modo, altrimenti non si sarebbe potuto spiegare un tale e forte impegno nel campo dell'Astronomia.
Al termine delle parole della prefetta dei delfini, Irvyne Trigger annuì lentamente con il capo, alzandosi in piedi velocemente per poi dirigersi verso la propria libreria sulla sinistra, cercando un volume in particolare all'apparenza poi molto molto antico, vista l'usura e i bordi ingialliti delle pagine.
Lo condusse fino alla scrivania dove lo posò lentamente mostrando la copertina con una scritta ed un simbolo noto soltanto a pochi grandi studiosi, forse una studentessa non avrebbe potuto cogliere subito la grande importanza e pregio di quel tomo, ma ben presto il docente avrebbe fugato ogni dubbio o curiosità latente in lei.

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"Le osservazioni Astronomiche di Galileo Galilei".
Questo libro risale ad un'epoca così antica e lontana che sfiora metà millennio.
Vede signorina Parker, Galileo al tempo delle sue osservazioni aveva già captato qualcosa di molto particolare e cioè l'influsso che aveva la Luna sulle maree e sul nostro pianeta in generale, come anche il fatto che le persone fossero più agitate durante la luna piena poiché si scuoteva maggiormente l'acqua dentro di noi.
In questo libro scrisse chiaramente anche una nota particolare, di possibile lettura solo per i maghi del tempo, essendolo stato lui in segreto ma non rivelandolo poiché allora farlo significava morte certa.
Egli parlava di un "Titano lunare", una persona la quale traeva forza dal potere della Luna tanto da esserne come un prescelto che incarnasse il suo potere qui sul nostro pianeta.
Per lui, alcuni determinati corpi celesti influenzavano così tanto il nostro mondo da riuscire a far si che ci fossero persone che nascessero benedette proprio da questi poteri, persone rare, potenti e speciali, molto speciali...


L'uomo lasciò dunque che Alexis potesse consultare un poco quel libro, facendo attenzione che non lo rovinasse, anche se purtroppo col fatto che era in latino era piuttosto difficile che comprendesse molto di più rispetto a quanto già detto da lui, anche se sicuramente con un poco di intuito ed attenzione qualche parola o frase poteva risultare maggiormente comprensibile, visto e considerato che l'inglese come molte altre lingue europee, proveniva proprio dall'antico linguaggio latino dei romani.
Attese quindi una decina di minuti, osservandola estasiato sfogliare quel tomo con quegli occhi brillanti di sincera curiosità e desiderio di conoscenza, chiudendolo infine poco dopo e portandolo nuovamente presso la sua libreria personale, dalla quale però estrasse un altro libro, questa volta più nuovo rispetto al precedente, anche se comunque dimostrava almeno un paio di secoli di vecchiaia.
Lo appoggiò sul tavolo, facendo vedere alla ragazza una copertina più scura con alcuni simboli tribali e celtici di colore argentato ed una scritta in lingua dei boschi purtroppo non traducibile da lei.

"I poteri del cielo e delle stelle", questo è il titolo di questo tomo, estremamente vecchio e dall'autore sconosciuto.
L'importante però, è quello che dice e del quale parla.
Questo è uno dei primi testi ad aver parlato chiaramente dell'osservazione di una creatura, oggi molto temuta ma ben conosciuta, che trae la sua forza e la sua energia dalla grande luna piena, ha capito di chi o cosa sto parlando?


Irvyne sorrise leggermente, avanzando di qualche pagina fino a quando non mostrò ad Alexis un'immagine esplicativa di quel ragionamento iniziale.

Immagine

Il lupo mannaro.
In questo libro è raccontato chiaramente che il primo lupo mannaro non fu assolutamente vittima di maledizioni o morsi di altre creature.
Alcune testimonianze parlano del primo licantropo come un normalissimo essere umano sempre molto in contatto con la Luna, tanto da iniziare a venerarla per la sua bellezza e la potenza che gli trasmetteva.
Questa persona dovrebbe essere vissuta intorno al 1720 ma i suoi dati come nome, età, luogo di nascita, sono sconosciuti.
La luna ha una influenza decisamente minore sul nostro pianeta rispetto alle tre stelle citate da me a lezione, eppure, c'è la probabilità che sia riuscita a crearsi qui sulla Terra, in passato, un suo personale testimone, dotato di grande potenza fornita da lei, quel famoso "Titano lunare" che tanto pensava esistesse Galileo Galilei...


Attese nuovamente che la ragazza potesse osservare ancora un poco quella meraviglia così antica e prestigiosa, lasciandole qualche minuto per sfogliare le pagine, per poi di seguito condurre il libro al fianco dell'altro presso la propria libreria, tornando a voltarsi e guardare Alexis dritto negli occhi, camminando in sua direzione spostandosi infine verso una ciotola d'argento piena di caramelle porgendola alla ragazza per far si che potesse servirsi di qualcosa di dolce volto a stimolare tramite gli zuccheri la maggiore attività cerebrale, oltre che deliziare il palato.

Da questo, io deduco una cosa... E cioè che il suo ragionamento prima espresso non sarebbe affatto sbagliato.
Forse in passato sono esistite persone prescelte da queste stelle che dimostrarono un'attinenza legata agli elementi e che le resero speciali, proprio come fece la luna con i lupi mannari, ma la domanda che mi pongo io adesso è: se il lupo mannaro ha sentito il bisogno tramite il proprio morso di trasmettere nel tempo questa sua dote speciale e potente in onore forse proprio della Luna... E se anche questi "titani" del passato lo avessero fatto? Procreando semplicemente o con qualche rito simile a quello del lupo mannaro?
La profezia parla di un risveglio, ma noi non possiamo sapere se questi "titani" si sono già risvegliati o meno, ciò non toglie che le sue teorie in questo caso sono più che fondate, e che quindi dovremmo aspettarci un esponente del fuoco, dell'acqua e della terra in giro per il mondo, in grado di riprodurre l'immensa potenza della quale è capace il proprio elemento allo stato puro, eccezionale non le pare?
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Messaggioda Alexis » 20/10/2012, 17:58

Difficilmente penalizzo il molto impegno.
Inoltre gran parte della mia sfera di piaceri risiede nella lettura, dunque avere a che fare con più materiale da consultare personalmente scritto da lei non è altri che un passatempo delizioso.


Non tutti i professori la pensano così...

Mormorò Alexis, ripensando ad alcuni insegnanti come la sua Caposcuola, la professoressa Vireau, che amavano lo stile prolisso solo se rimaneva attinente alla domanda posta nel compito: tuttavia non c'era alcun velo di critica o di fastidio nelle parole da lei pronunciate, la sua era più una semplice constatazione riflessiva del diverso modo di fare degli insegnanti.

Ma sono contenta che possa trovare piacevole leggere ciò che ho scritto.

Aggiunse la Delfina, con le guance che si tingevano leggermente di rosso al pensiero che per il docente potesse essere davvero un piacere leggere il frutto del duro lavoro della ragazza.
Ma non era di certo per quello che Alexis aveva deciso di disturbare Irvyne, bensì per ottenere delle precisazioni particolari sulle stelle di cui avevano parlato a lezione proprio con l'insegnante, il quale colse la palla al balzo per dare una precisazione ulteriore alla Delfina.

Ah dimenticavo, già che c'è potrebbe cortesemente informare i suoi delfini di un dettaglio che non ho espresso a lezione con precisione?
Il nome della seconda stella si pronuncia con la "c" e non con la "q", glielo dico semplicemente perché i due suoni molto simile e ci si potrebbe confondere, ma comunque mi scusi, prego, prosegua e mi dica...


Naturalmente professore, lo riferirò sicuramente!

Esclamò Alexis, proseguendo nel suo discorso e spiegando subito dopo al docente di Astronomia come mai una studentessa semplice come lei, per quanto Prefetta, avesse accesso a determinate informazioni che si trovavano solo nel settore proibito.

Adesso si spiega tutto, se è riuscita a conquistare la fiducia anche della Bibliotecaria, significa che le mie impressioni a riguardo del suo essere molto speciale, signorina, sono ancor più ben fondate.

E dire che il viso della Delfina era in fiamme suonava decisamente riduttivo guardandola, visto che aveva assunto un colore quasi violaceo: le succedeva sempre quando qualcuno le faceva un complimento, ma se poi questo partiva da uno dei suoi professori preferiti, beh, il mix non poteva che essere esplosivo.
Le ci volle qualche istante per riprendersi, ma appena ci fu riuscita Alexis cominciò a spiegare le ricerche che aveva fatto e le conclusioni a cui era giunta, domandando al docente se potessero avere un fondamento o se avesse preso solo un gigantesco abbaglio.
Irvyne non rispose subito, alzandosi infatti prima in piedi per prendere un libro antichissimo - o almeno così le sembrava - dalla scrivania e posarlo poi di fronte alla ragazza, che lo fissò con guardo curioso e spaesato non capendo esattamente cosa fosse.

"Le osservazioni Astronomiche di Galileo Galilei".
Questo libro risale ad un'epoca così antica e lontana che sfiora metà millennio.
Vede signorina Parker, Galileo al tempo delle sue osservazioni aveva già captato qualcosa di molto particolare e cioè l'influsso che aveva la Luna sulle maree e sul nostro pianeta in generale, come anche il fatto che le persone fossero più agitate durante la luna piena poiché si scuoteva maggiormente l'acqua dentro di noi.
In questo libro scrisse chiaramente anche una nota particolare, di possibile lettura solo per i maghi del tempo, essendolo stato lui in segreto ma non rivelandolo poiché allora farlo significava morte certa.
Egli parlava di un "Titano lunare", una persona la quale traeva forza dal potere della Luna tanto da esserne come un prescelto che incarnasse il suo potere qui sul nostro pianeta.
Per lui, alcuni determinati corpi celesti influenzavano così tanto il nostro mondo da riuscire a far si che ci fossero persone che nascessero benedette proprio da questi poteri, persone rare, potenti e speciali, molto speciali...


Titano lunare... - ripeté Alexis, totalmente affascinata - ... posso?

Domandò la Delfina quasi con timore reverenziale, indicando il libro con la mano così da chiedere il permesso di poterlo sfogliare: se il professor Trigger avesse acconsentito, allora Alexis avrebbe preso a sfogliarne le pagine con tutta la delicatezza possibile, per non rovinare quel tomo in alcun modo.
Quando ebbe finito, lasciò che il docente lo posasse per quanto lo sguardo della ragazza brillasse ancora per la sete di conoscenza: però Alexis non rimase a mani vuote, visto che poco dopo un secondo libro le venne posato di fronte, racchiuso in una copertina scura su cui erano stampati alcuni simboli a lei incomprensibili.

"I poteri del cielo e delle stelle", questo è il titolo di questo tomo, estremamente vecchio e dall'autore sconosciuto.
L'importante però, è quello che dice e del quale parla.
Questo è uno dei primi testi ad aver parlato chiaramente dell'osservazione di una creatura, oggi molto temuta ma ben conosciuta, che trae la sua forza e la sua energia dalla grande luna piena, ha capito di chi o cosa sto parlando?


Annuì semplicemente, con aria rapita per le parole di lui ma comunque decisa perché conosceva bene la risposta, mentre il docente sfogliava il libro fino a porle davanti proprio l'immagine della creatura a cui Alexis stava pensando.

Il lupo mannaro.
In questo libro è raccontato chiaramente che il primo lupo mannaro non fu assolutamente vittima di maledizioni o morsi di altre creature.
Alcune testimonianze parlano del primo licantropo come un normalissimo essere umano sempre molto in contatto con la Luna, tanto da iniziare a venerarla per la sua bellezza e la potenza che gli trasmetteva.
Questa persona dovrebbe essere vissuta intorno al 1720 ma i suoi dati come nome, età, luogo di nascita, sono sconosciuti.
La luna ha una influenza decisamente minore sul nostro pianeta rispetto alle tre stelle citate da me a lezione, eppure, c'è la probabilità che sia riuscita a crearsi qui sulla Terra, in passato, un suo personale testimone, dotato di grande potenza fornita da lei, quel famoso "Titano lunare" che tanto pensava esistesse Galileo Galilei...


Ancora una volta ottenne il permesso e l'onore di voltare le pagine di quel libro, cercando di memorizzare quanti più dettagli possibili di esso prima di restituirlo all'insegnante che lo posò, come il precedente, nella sua libreria personale per poi offrirle un piccolo assortimento di caramelle.

Grazie professore.

Disse la Parker, accettandone con un sorriso educato una al lampone, che però non si mise subito tra le labbra reputando la cosa come sintomo di maleducazione, soprattutto se avesse dovuto parlare ancora con lui; avrebbe avuto modo di gustarsela in un secondo momento, una volta uscita dal suo ufficio, anche perché Trigger sembrava ancora deciso a condividere i suoi ragionamenti e pensieri con lei.

Da questo, io deduco una cosa... E cioè che il suo ragionamento prima espresso non sarebbe affatto sbagliato.
Forse in passato sono esistite persone prescelte da queste stelle che dimostrarono un'attinenza legata agli elementi e che le resero speciali, proprio come fece la luna con i lupi mannari, ma la domanda che mi pongo io adesso è: se il lupo mannaro ha sentito il bisogno tramite il proprio morso di trasmettere nel tempo questa sua dote speciale e potente in onore forse proprio della Luna... E se anche questi "titani" del passato lo avessero fatto? Procreando semplicemente o con qualche rito simile a quello del lupo mannaro?


Questo significherebbe che potrebbero esistere altre creature legate a queste stelle che sono sostanzialmente umane, e che prendono tratti particolari ed animaleschi solo in alcuni periodi come succede per i lupi che sono influenzati dalle basi lunari?
O che forse semplicemente esista una progenie dei titani che conosce un potere diverso dal nostro, dalla magia come la intendiamo noi?


Domandò Alexis, sperando che fosse più esatta, nel caso, la sua seconda ipotesi visto che i lupi mannari, nella loro forma animale, perdevano qualsiasi capacità di raziocinio diventando in tutto e per tutto delle vere e proprie bestie e, come tali, anche un potenziale pericolo per chiunque vi si trovasse vicino.

La profezia parla di un risveglio, ma noi non possiamo sapere se questi "titani" si sono già risvegliati o meno, ciò non toglie che le sue teorie in questo caso sono più che fondate, e che quindi dovremmo aspettarci un esponente del fuoco, dell'acqua e della terra in giro per il mondo, in grado di riprodurre l'immensa potenza della quale è capace il proprio elemento allo stato puro, eccezionale non le pare?

Eccezionale ed inquietante al tempo stesso... - commentò la Delfina, aggrottando appena la fronte - Soprattutto se la potenza e la potenzialità di questi elementi fossero usati per scopi malvagi.
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Messaggioda Irvyne » 21/10/2012, 0:13

Eccezionale ed inquietante al tempo stesso... Soprattutto se la potenza e la potenzialità di questi elementi fossero usati per scopi malvagi.

Quelle parole fecero trasalire il professore, catturando interamente la sua attenzione.
In effetti a quella eventualità non ci aveva pensato e bisognava dire anche che la ragazza aveva davvero un ottimo intuito.
Scopi malvagi, utilizzare il potere degli elementi per scopi malvagi, si, poteva essere fatto e poteva risultare davvero pericoloso per il mondo.
Tre maghi potenti quanto un "Tu-sai-chi" d'altri tempi capaci di lanciare magie elementali e distruggere tutto intorno a loro.
A pensarci bene, adesso come adesso Irvyne sentiva che c'era davvero bisogno di rifletterci maggiormente, tanto da eseguire delle ricerche approfondite sull'argomento e sulla situazione, per quanto certo, erano tutte ipotesi ma di sicuro non erano campate in aria, no, l'Astronomia era certa essendo una scienza ed onestamente se già ai tempi Galileo era riuscito ad uscirsene con una teoria rivelatasi veritiera come quella sui lupi mannari, allora forse davvero quei famosi "titani" dei quali stava parlando Alexis poco prima erano esistiti veramente ed ora potevano anche aver avuto dei discendenti in attesa di risvegliarsi.
Se Irvyne Trigger fosse riuscito a intercettarli o farli intercettare, a pensare a quegli scopi malvagi gli veniva ovvia l'idea di fermare quel risveglio.

Per quanto onestamente non credo che sarebbe così semplice interrompere un risveglio simile se davvero sono le stelle a desiderare un loro testimone speciale su questo mondo...

Gli elementi solitamente sono neutrali, perché la stessa natura uccide o risparmia senza un criterio di bene o male, ma solo di caso e giustizia, come per il ciclo della vita dei predatori, per i maremoti o i vulcani.
E' anche vero però che la Luna a vederla sembra così bella e tranquilla che non verrebbe di certo in mente che possa desiderare un suo discendente terreno così malvagio e ricercatore di morte, quindi non si può escludere a priori qualcosa...


Disse alla fine il docente, muovendosi per andare a posare nuovamente la ciotola con le caramelle al proprio posto, non terminando le proprie riflessioni riferite alla questione.
Appariva adesso molto preoccupato l'uomo, anche perché nello stesso istante, un flash attraversò la sua mente e lo fece bloccare per qualche secondo abbastanza stranito, con gli occhi sgranati e per alcuni secondi, assenza pura di ossigeno.
Un'immagine, una sola, improvvisa, esplicativa, chiara e lucidissima, adesso che al suo pensiero tornava forte e prepotente un episodio di qualche giorno prima che si andava ad unire stranamente con i discorsi da poco effettuati, per quanto l'uomo volesse decisamente non credere con tutto se stesso che potesse esistere un qualsivoglia collegamento con tutta la faccenda.

Immagine

Sembrava molto scossa l'ultima volta quando parlai dei nomi delle tre stelle... E se c'entrasse qualcosa con tutto questo?
Lo trovo così assurdo da pensare ma lei alla fine, è molto affine alla natura e poi alcune parti della sua vita sembra non ricordarle...
E poi, quel nome che le giunse alla mente, forse... Forse se davvero è così capace e brava nelle ricerche potrei...


Parker, potrei chiederti due cose?

Si volse lentamente, tornando ad osservare la prefetta dei delfini con estrema serietà e sguardo fisso, profondo e glaciale, molto più risoluto del solito, a mostrare un lato forte e tosto di un uomo quasi sempre dall'aria morbida e gentile.
Non mostrava cattiveria, per nulla, ma di certo protezione, forza, competenza e risolutezza, niente di più, niente di meno.

La prima è se puoi riuscire in pochi giorni ad eseguire una ricerca su queste parole "Terran Verdigris", tutto quanto, ogni cosa, anche rimandi minimi, cercando di controllare se esistesse in passato un legame tra queste parole e i "titani".
Di seguito... Mi piacerebbe che tu diventassi mia assistente, potrei aiutarti a divenire una capace e promettente astronoma, cosa ne pensi?
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