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Riva del Lago

Messaggioda Aowin » 26/11/2013, 15:17

Spoiler:
Jorge

Non riusciva a comprendere la rabbia di quel ragazzo, ascoltava in silenzio e alla sua risposta il suo sorriso svanì.

Tu che pensi?

Quando vide quel fiore rovinato non disse niente e si voltò per tornare al castello, in fin dei conti voleva solo fare due chiacchiere e non dare fastidio a qualcuno, ma poi mentre stava camminando le parole del ragazzo la fecero fermare.

Scusa... E' che la vicinanza con i G.U.F.O. mi rende elettrico...

scusami tu, non volevo sconcentrarti, è solo che mi è piaciuto moltissimo il tuo incanto e sono rimasta incantata, ti ho sentito prima e mi sei sembrato arrabbiato, il tuo incanto era veramente stupendo non penso che tu debba preoccuparti mi sei sembrato preciso nei movimenti, sicuro e determinato...scusami non sono affari miei

Aowin era cosi, appena vedeva qualcuno in difficoltà cercava in tutti i modi di rendersi utile per aiutare, era più forte di lei non poteva restare ferma ad osservare senza fare niente.

Dai dimmi un animale che ti piace e vediamo quello che posso fare, tanto devo passare il pomeriggio ad esercitarmi...

mi fa piacere poterti aiutare ad esercitarti, io adoro le fenici e mi chiamo Aowin

Gli sorrise sempre con dolcezza come faceva sempre e rimase li ad osservarlo in silenzio.
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Messaggioda Jorge » 27/11/2013, 0:17

Quando alla rabbia per la situazione spinosa in cui si trovava si andò ad aggiungere la frustrazione per non essere riuscito a eseguire un incantesimo di Trasfigurazione relativamente semplice, Jorge esplose, riversando quella marea di sentimenti negativi che gli stava ribollendo dentro sulla povera primina, la cui unica colpa era quella di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sbuffando e imprecando tra sé in portoghese, il Delfino si sentì in dovere di richiamare la Draghessa indietro e di scusarsi con lei per il modo pessimo con cui l’aveva trattata.

Scusami tu, non volevo sconcentrarti, è solo che mi è piaciuto moltissimo il tuo incanto e sono rimasta incantata…

Il problema non sei tu ma sono io… Non dovrei aver problemi ormai a eseguire gli incantesimi davanti a terzi ma al di fuori del Club dei duellanti sembra che la presenza di qualcun altro mi inibisca e questo potrebbe rivelarsi un grosso problema in sede di esami…

Della sua “ansia da prestazione magica” non ne parlava volentieri, ma si sentiva come una delle pentole a pressione di sua madre, sull’orlo di esplodere se non si fosse sfogato/confidato con qualcuno e quella ragazzina era di certo la persona più adatta in assenza di Cappie principalmente perché, essendo al primo anno, le probabilità che lo avrebbe preso in giro o lo andasse a raccontare in giro erano decisamente basse.

Ti ho sentito prima e mi sei sembrato arrabbiato, il tuo incanto era veramente stupendo non penso che tu debba preoccuparti mi sei sembrato preciso nei movimenti, sicuro e determinato...scusami non sono affari miei

Essere consolato da una primina non era proprio il massimo a cui poteva aspirare, visto che il numero di incanti che conosceva era di gran lunga inferiore al suo, però, nonostante questo gli fece piacere sentirsi dare del determinato con la bacchetta in mano e non con il mestolo di pozioni.

Bè non è solo il ripasso che mi sta facendo dare di matto. Semplicemente questo non è uno dei miei periodi migliori e non vedo l’ora che passi.

Liquidò così semplicemente la questione “arrabbiatura” perché di certo non era il tipo che andava a raccontare dei propri problemi in famiglia e non con una estranea, per quanto simpatica potesse mostrarsi almeno a un primo approccio, per tornare a concentrarsi sul compito che si era auto assegnato quel pomeriggio: portarsi avanti con il ripasso di Trasfigurazione. Spostò veloce lo sguardo dai libri che lo circondavano al fiore/sfera alla ragazzina e alla fine le propose di fargli da cavia, per mettere alla prova le sue capacità in presenza di un pubblico, anche se scarno.

Mi fa piacere poterti aiutare ad esercitarti, io adoro le fenici e mi chiamo Aowin

Fenici? Gusti raffinati hai Signorina.

La prese in giro, puntando la bacchetta contro il pezzo di pergamena per farle cambiare il colore da bianco ad arancione, per poi prendere la piuma e scarabocchiare un piccolo messaggio di nascosto dalla ragazzina. Subito dopo posò la pergamena a terra e fece un profondo respiro per cercare di sgombrare la mente da ogni pensiero catastrofista ed isolarla dagli stimoli esterni in modo che gli fosse più semplice concentrarsi [Concentrazione/4 + 10/d20=14] per visualizzare l’immagine di una fenice che aveva visto sui libri di Cure delle Creature.

Chartanimus…

Mormorò quindi con voce decisa, ruotando il polso in senso orario per un quarto di giro e al contempo disegnando con la punta della bacchetta nell’aria qualcosa di simile a un W, cercando di far confluire tutta la sua magia in quell’incantesimo[Cap.Magica/4+15/d20=10]. Non appena il fascio di luce violastra avvolse la pergamena, la carta si contorse, si stirò, si rigirò su se stessa fino ad assumere la forma di una Fenice un po’ striminzita.

Immagine


La creatura magica cartacea sbattè le ali un paio di volte per poi spiccare il volo e dirigersi verso la Draghessa, volando in circolo intorno alla sua testa.

Puoi prenderla, è tua… però temo che se la apri per leggere il messaggio poi non possa più essere incantata…

:arrow:

Spoiler:
Nel caso decidessi di leggere il messaggio è questo:

Alla piccola fenice argentata
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Messaggioda Aowin » 29/11/2013, 17:21

Spoiler:
Jorge


Rimase ad ascoltarlo in silenzio capì che il ragazzo aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno, anche se era più grande di lei, avrebbe cercato di fare l’impossibile per aiutarlo a superare la sua difficoltà nell’eseguire incantesimi al pubblico, rimase seria e poi lo interruppe.

Il problema non sei tu ma sono io… Non dovrei aver problemi ormai a eseguire gli incantesimi davanti a terzi ma al di fuori del Club dei duellanti sembra che la presenza di qualcun altro mi inibisca e questo potrebbe rivelarsi un grosso problema in sede di esami…

Sai anche io quando ero più piccola non riuscivo a dire un mio pensiero in pubblico, specialmente quando c’erano i grandi ad osservarmi, perché avevo paura di essere giudicata in maniera negativa, penso che il tuo problema sia molto simile al mio. Bisogna avere fiducia in se stessi prima di tutto e poi io ho usato un metodo

Si mise a ridere, era un po’ imbarazzata per quello che stava per dire ma forse avrebbe aiutato il ragazzo.

Io me l' immaginavo tutti con un’abito buffissimo che li rendeva ridicoli e questo mi rendeva più tranquilla e meno impacciata nel parlare.

Continuò a ridere a ripensare a quei vestiti buffi ma appena ascoltò le parole di Jorge diventò seria, incrociò le braccia al petto mettendosi comoda a gambe incrociate.

Bè non è solo il ripasso che mi sta facendo dare di matto. Semplicemente questo non è uno dei miei periodi migliori e non vedo l’ora che passi.

Lo so che detto da una ragazzina più piccola di te può sembrare sciocco, ma se vuoi parlare o sfogarti io so ascoltare e non amo spettegolare sui segreti che mi vengono detti.

Gli fece un’occhietto sorridendogli e al suo dire annuì.

Sono particolare nei gusti….

Appena vide l’incanto di Jorge andare a buon fine prese la fenice leggendo il biglietto

Ti ringrazio sei gentile, è stupenda, grazie di cuore.

Tenne tra le mani quella fenice con un sorriso pieno di gioia, era decisamente un pomeriggio che difficilmente avrebbe dimenticato
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Messaggioda Jorge » 02/12/2013, 13:28

Seguendo una delle massime della madre, secondo cui a volte bastava dar voce alle proprie difficoltà per poterle valutare con occhio critico e porvi rimedio, Jorge si era lasciato trasportare dall'onda della frustrazione di quell'incanto fallito, sfogandosi liberamente senza aspettarsi in cambio chissà quali perle di saggezza data la giovane età della sua interlocutrice. La piccola Draghessa invece lo sorprese, ricambiando la sua confidenza con un aneddoto della sua non lontanissima infanzia.

Sai anche io quando ero più piccola - si trattene per educazione dall'inarcare un sopraciglio con fare ironico visto che per lui lei era ancora piccola.- non riuscivo a dire un mio pensiero in pubblico, specialmente quando c’erano i grandi ad osservarmi, perché avevo paura di essere giudicata in maniera negativa, penso che il tuo problema sia molto simile al mio.

Lo sai che non hai tutti i torti piccoletta?

Mormorò con fare serio, agitando l'indice pensieroso. Per quanto solo Lingua Argentata si ostinava a fargli pesare il suo stato di sangue, ogni volta che doveva scagliare un incantesimo si sentiva come se tutta la sua razza fosse messa sotto esame.

Bisogna avere fiducia in se stessi prima di tutto e poi io ho usato un metodo.

Sono tutto orecchie.

E per sottolineare che aveva tutta la sua completa attenzione, si sistemò meglio sul prato, portando il busto in avanti verso di lei, ripromettendosi di non ridere qualsiasi cosa gli avesse detto.

Io me l' immaginavo tutti con un’abito buffissimo che li rendeva ridicoli e questo mi rendeva più tranquilla e meno impacciata nel parlare.

No, decisamente quella non poteva essere una soluzione per lui, sia perché ancora per castare un incanto aveva bisogno di tutta la concentrazione possibile sia perché in quel modo avrebbe finito per scoppiare a ridere di fronte al Professore di turno. Cosa che fece davvero, immaginandosi Vastnor con indosso uno degli orridi vestiti della Samyliak, unendosi così alle risate di Aowin. Pensare al docente di Difesa però gli fece tornare in mente la sua Capa, il coro, la punizione e tutti i casini connessi, ammettendo quindi che in realtà non erano solo gli esercizi la causa del suo malumore.

Lo so che detto da una ragazzina più piccola di te può sembrare sciocco, ma se vuoi parlare o sfogarti io so ascoltare e non amo spettegolare sui segreti che mi vengono detti.

E rovinare così questo bellissimo sorriso?

Rispose gentile, anche un po' galante ma senza alcun secondo fine, trattando la primina esattamente come avrebbe voluto essere trattato lui alla sua età, con rispetto e senza farle pesare la sua giovane età. Non era il tipo da sfogarsi in linea generale nè gli sembrava corretto o di qualche utilità confrontarsi con una persona più piccola di lui, così preferì cambiare del tutto argomento e sfruttare la presenza di Aowin per esercitarsi con gli incantesimi. Prese quindi un pezzetto di pergamena , vi scarabocchiò su un messaggio e lo incantò in modo che assumesse la forma di una fenice e svolazzasse intorno alla ragazzina. Per il suo orgoglio, l'incanto riuscì quasi alla perfezione.

Sono particolare nei gusti…

Adesso sono curioso di sapere qual è la tua materia preferita e l'incantesimo che odi di più.

Forse essendo al primo anno non aveva poi un elenco molto vasto di incantesimi tra cui scegliere ma poteva anche darsi che fosse una Purosangue e quindi poteva avere un bagaglio di conoscenze più vasto di quello che lui immaginava. Nel frattempo la fenice era giunta a destinazione e la ragazzina aveva deciso di leggerne il contenuto.

Ti ringrazio sei gentile, è stupenda, grazie di cuore.

Aspetta a ringraziarmi. Quello - Piccola fenice argentata - e tutte le sue possibili varianti è il modo in cui ti chiamerò d'ora in avanti perchè io con i nomi sono decisamente poco ferrato. A proposito, il mio nome è Jorge.

Si presentò alla fine con un sorriso ma senza allungare la mano, sempre fedele a se stesso. Non pensò fosse il caso di precisare la Casata di appartenenza visto che di stemmi con i Delfini in giro ce ne erano tanti tra il mantello posato a terra, la camicia e la cravatta.
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Messaggioda Aowin » 03/12/2013, 10:49

Spoiler:
Jorge


Lo sai che non hai tutti i torti piccoletta?

Nel sentirsi chiamare piccoletta o essere trattata da tale non le piaceva affatto e quando Jorge la chiamò in quel modo si alzò in piedi con il volto serio e le braccia intrecciate al petto.

Jorge sarò anche più piccola di te ma odio quel termine e ti prego di non chiamarmi più in quel modo

Non gli piaceva essere sottovalutata solo perché era di età inferiore a lui era una purosangue e di cose ne sapeva molte grazie agli insegnamenti della zia.

Adesso sono curioso di sapere qual è la tua materia preferita e l'incantesimo che odi di più.

si mise a sedere di nuovo con le gambe incrociate sistemò la sua divisa e cercò di ritrovare un po’ di calma .

la mia materia preferita è difesa contro le arti oscure appena terminerò gli anni di studio qui ad Hogwarts spero di diventare un’Auror. Io amo tutti gli incanti perché ogniuno può aiutarci in ogni situazione ma ben pochi ho potuto sperimentare ma da quello che mi zia mi ha raccontato posso dire che odio le maledizioni senza perdono l’Avada Kedavra, la maledizione cruciatus e la maledizione imperius, se un giorno dovessi trovarmi davanti ad un nemico del male non so se riuscirei ad usarle.

Diventò pensierosa i suoi pensieri erano diventati tristi e le venne ro in mente i suoi genitori, la loro morte improvvisa e la rabbia le corrodeva dentro, avrebbe tanto voluto sapere chi li aveva uccisi e perché e nel cuor suo sapeva che prima o poi lo avrebbe scoperto.

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Messaggioda Jorge » 05/12/2013, 13:52

Data la giovane età di Aowin, Jorge non si aspettava chissà quale opinione o consiglio così rimase sorpreso dal constatare che, molto probabilmente, la piccola Draghessa aveva ragione e che lui semplicemente temesse il giudizio degli altri. Ricordando poi quando fosse stato importante per lui, alla sua età, ricevere un riscontro positivo alle proprie idee sopratutto quando le esponeva a qualcuno più grande di lui, si premunì di confermare la giustezza della sua analisi con un tono forse un po' troppo serio, visto i pensieri che gli stavano ronzando per la mente, ma di certo nè canzonatorio nè riduttivo. In poche parole non voleva offenderla rimarcando l'ovvietà della sua età ma solo ringraziarla. La reazione della ragazzina quindi lo colse impreparato e lo indispettì anche non poco.

Jorge sarò anche più piccola di te ma odio quel termine e ti prego di non chiamarmi più in quel modo

Portò le mani di fronte al viso e le agitò come a volersi proteggere da quella mini furia.

Ehi mica l'ho usato in modo dispregiativo! - si difese quindi ancora con un tono gioviale, giusto perchè lei non aveva tirato in ballo il suo stato di sangue. - E sopratutto non ti sto trattando da bambina.

Puntualizzò, perchè in fin dei conti, per lui, quella era la cosa importante, essere trattato dagli adulti alla pari, e ai Troll gli appellativi. La osservò per un paio di minuti, indeciso se dirle o meno che in quella posa in piedi con le braccia incrociate davanti al petto e l'espressione del viso probabilmente imbronciata - non riusciva a vederla bene perchè le foglie dell'albero le mettevano il viso in ombra - sembrava decisamente una bambina piccola che faceva i capricci. Alla fine preferì soprassedere ed esibirsi per lei in un incantesimo di Trasfigurazione non troppo complicato, regalandole una fenice di carta come segno di pace e avviando una conversazione che, si sperava, neutrale sulle materie scolastiche e gli incantesimi.

La mia materia preferita è Difesa Contro le Arti Oscure...

Nonostante Vastnor? - chiese ironico, non mettendo in discussione le capacità del Prof, aveva visto in prima persona cosa era in grado di fare quando aveva affrontato il MezzoDrago, quanto la sua attitudine all'insegnamento - Come mai tutta questa passione?

Appena terminerò gli anni di studio qui ad Hogwarts spero di diventare un’Auror.

Un lavoro impegnativo e di grosse responsabilità - commentò censurando qualsiasi pensiero nocivo dal " tutti i bambini da grande vogliono diventare poliziotti " al " una femmina Auror è proprio uno spreco di tempo e energie" - Come mai hai questo desiderio?

Io amo tutti gli incanti perché ognuno può aiutarci in ogni situazione ma ben pochi ho potuto sperimentare - annuì serio, comprensivo quasi, sopprimendo l'istinto di ridacchiare di fronte a quella che per lui era una ovvietà: a undici anni non potevano essere poi tanti gli incantesimi che si riusciva a fare - ma da quello che mi zia mi ha raccontato posso dire che odio le Maledizioni Senza Perdono l’Avada Kedavra, la Maledizione Cruciatus e la Maledizione Imperius, se un giorno dovessi trovarmi davanti ad un nemico del male non so se riuscirei ad usarle.

Quindi presumo che tu sia almeno una Mezzosangue - perchè se fosse stata una NataBabbana come lui la zia al massimo avrebbe potuto insegnarle un decotto di erbe contro l'influenza - Non credo che esista qualcuno disposto ad ammettere che gli piacciano le Maledizioni Senza Perdono, salvo poi usarle allegramente, anche se l'Imperius in fondo in fondo ha il suo fascino. In quanto al non riuscirle ad usarle.. bè l'intenzione da quello che ho capito è tutto quindi dipende molto dalla situazione in cui ci si trova. Personalmente farei qualsiasi cosa per proteggere la mia famiglia e la mia sorellina.

Affermò serio, affilando lo sguardo e voltandosi per un attimo verso un punto della Foresta Proibita in cui sapeva esserci il Covo dei Centauri. Se avesse saputo come castare un Avada quel giorno, durante lo scontro con i minidraghi, non avrebbe esitato un istante a usarlo per proteggere Cappie.

Al primo posto, per me, invece c'è Pozioni, seguita subito dopo da Alchimia Erbologia e Volo - tutte materie in cui l'uso della bacchetta era decisamente residuale - mentre si, non esiste un incantesimo che mi sta particolarmente antipatico... fatta eccezione forse per l'Aracnortia... -il fatto che la paura dei ragni gli fosse passata non implicava che quegli animaletti pelosi gli piacessero - Hai un famiglio?
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Messaggioda Aowin » 05/12/2013, 19:52

Aowin sapeva che per molti ragazzi era solamente una ragazzina e nessuno riusciva a vedere quello che aveva dentro, il suo carattere, le sue qualità, e questo le faceva molto male

Ehi mica l'ho usato in modo dispregiativo! E sopratutto non ti sto trattando da bambina.

Non conosceva ancora Jorge ma per lei era difficile potersi fidare di qualcuno, cercò di tranquillizzarsi e si mise a sedere con le gambe incrociate.

Scusami tendo sempre a mettermi sulla difensiva, mi dispiace

Il tono era sincero Aowin era veramente dispiaciuta forse aveva esagerato ma era sempre troppo impulsiva.

Nonostante Vastnor? Come mai tutta questa passione?

Al dire del ragazzo lo guardò perplessa, non capiva perché tutti quanti ce l’avessero con questo professore, ma a lei non interessava voleva solo apprendere quella materia e nient’altro.

Non vorrei annoiarti con la mia storia Jorge forse un giorno te la racconterò

Parlare dei suoi genitori e di tutto quello che lei pensava sulla loro morte non era di certo una cosa di cui parlava serenamente, quindi si limitò ad osservare la fenice che il ragazzo le aveva appena dato, in silenzio, quei ricordi le facevano male al cuore.

Un lavoro impegnativo e di grosse responsabilità, Come mai hai questo desiderio?

Decisamente perché voglio aiutare le persone innocenti oppresse o prese di mira dai malvagi, diventare un’Auror è il mio grande desiderio.

Lo guardava mentre le parlava e la sua mente andò a quella notte aveva dei ricordi cosi offuscati ma ricordava bene il dolore di quell’attimo quando la zia la portò via dalla sua casa dalle sue cose, da tutto quello che la faceva sentire al sicuro, amata protetta. I suoi genitori non erano più con lei qualcuno li aveva uccisi ma non sapeva chi, ecco perché voleva diventare un’Auror, quello era il vero motivo ma non lo avrebbe detto a nessuno finchè non si sarebbe completamente fidata.

Quindi presumo che tu sia almeno una Mezzosangue, Non credo che esista qualcuno disposto ad ammettere che gli piacciano le Maledizioni Senza Perdono, salvo poi usarle allegramente, anche se l'Imperius in fondo in fondo ha il suo fascino. In quanto al non riuscirle ad usarle.. bè l'intenzione da quello che ho capito è tutto quindi dipende molto dalla situazione in cui ci si trova. Personalmente farei qualsiasi cosa per proteggere la mia famiglia e la mia sorellina.

Io sono purosangue, vivo con mia zia ad Hogsmeade….
Hai una sorellina, ma che bello, io sono figlia unica ma avrei voluto avere un fratello maggiore che mi proteggesse, la tua sorellina è fortunata….


Pensava di parlare a bassa voce ma disse una frase involontariamente udibile a chi le stava vicino

Avrei tanto voluto essere stata più grande, li avrei potuto proteggere nel momento del bisogno invece avevo solo tre anni, ma sono sicura che avrei usato le maledizioni senza perdono.

Quando lui riprese a parlare lei fece fatica a tornare con i piedi per terra e a comprendere le sue parole ma sentì la sua domanda.

Si certo ho Bianca la mia civetta e tu?
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Messaggioda Jorge » 10/12/2013, 9:55

Scusami tendo sempre a mettermi sulla difensiva, mi dispiace.

Annuì con un’aria tra il serio e il comprensivo. Dopotutto ancora adesso per lui l’argomento “età” era un tasto dolente, soprattutto quando a causa di essa sentiva, a torto o a ragione, di venir sottovalutato o ignorato dagli adulti. Ripristinato uno stato di calma, Jorge si esibì in un quasi perfetto incanto, regalando a Aowin una fenice di carta, per poi avviare una conversazione generale per cercare di conoscersi meglio, scoprendo così che la Draghessa non era una natababbana come lui e aveva una predilezione per Difesa. Ricordando come, il suo primo anno, era rimasto pressocchè terrorizzato dai modi burberi di Vastnor, espresse ad alta voce la sua perplessità, chiedendole come mai tra tutte le materie presenti a Hogwarts lei preferisse proprio quella. La faccia perplessa di Aowin gli disse che forse aveva posto la domanda sbagliata.

Non vorrei annoiarti con la mia storia Jorge forse un giorno te la racconterò

Non sono il tipo che si annoia facilmente – la rassicurò, facendole l’occhiolino – ma se non vuoi non è un problema. Dopotutto ci conosciamo da meno di cinque minuti.

Aggiunse con una scrollata di spalle a indicare che non si era offeso per quella risposta. E come poteva farlo quando lui per primo diffidava degli sconosciuti e preferiva tenersi per sé le cose importanti? Purtroppo per la ragazzina, però, Jorge non era esattamente un fulgido esempio di coerenza e soprattutto era un tipo molto curioso, quindi se da un lato non era insistente dall’altro non riusciva a impedirsi di fare domande su domande, informandosi,per esempio,come mai volesse fare proprio l’Auror.

Decisamente perché voglio aiutare le persone innocenti oppresse o prese di mira dai malvagi, diventare un’Auror è il mio grande desiderio.

E’ un desiderio che ti fa onore. Mettere la propria vita a servizio degli altri non è cosa da poco.

Parlava con voce seria e impostata il Delfino, la schiena comodamente appoggiata al tronco dell’albero alle sue spalle e le mani intrecciate intorno al ginocchio sinistro piegato, mentre la gamba destra stava distesa, mentre la sua mente formulava qualche altra domanda da porle per soddisfare la sua immensa curiosità.

Io sono purosangue, vivo con mia zia ad Hogsmeade….

Ad Hogsemeade? – ripetè sorpreso. In tutti quegli anni in cui era sceso al villaggio non aveva mai pensato che effettivamente anche lì c’erano famiglie con bambini e che questi una volta compiuti undici anni sarebbe andati a Hogwarts – E com’è sapere che casa tua è a pochi minuti di distanza e non poterci andare?

Per lui sarebbe stato un incubo sapere che in meno di mezz’ora avrebbe potuto raggiungere sua madre e non poterlo fare perché non aveva l’età per scendere al villaggio.

Hai una sorellina, ma che bello, io sono figlia unica ma avrei voluto avere un fratello maggiore che mi proteggesse, la tua sorellina è fortunata….

Bè in realtà non è davvero mia sorella, entrambi siamo figli unici, ma … - si grattò la testa con fare pensieroso, non voleva mentirle ma neanche raccontarle del giuramento di sangue, quella era una di quelle cose che preferiva rimanessero private – siamo legati così tanto che è come se fossimo davvero sorella e fratello di sangue. Anche se lei non credo sarebbe d’accordo con te sul fatto di chi protegge chi. Non dirlo a nessuno – e con fare complice si sporse verso di lei e abbassò la voce – ma lei è molto più brava di me con la bacchetta e ha un caratterino niente male. Probabilmente l’avrai notata in giro, è quella tornado parlante dai capelli quasi rossi, l’appetito di un branco di Troll, la risata contagiosa e l’incoscienza di un Grifo anche se è stata smistata a Tassorosso.

Bè, forse la descrizione che aveva dato di Cappie non era propriamente lusinghiero ma lui la vedeva in quel modo e c’era poco da fare.

Avrei tanto voluto essere stata più grande, li avrei potuto proteggere nel momento del bisogno invece avevo solo tre anni, ma sono sicura che avrei usato le maledizioni senza perdono.

Sbattè le palpebre più volte, un’espressione in viso che variava dal perplesso al preoccupato allo spaventato. C’era qualcosa in quel discorso che non gli dava una pessima sensazione. Chi avrebbe dovuto proteggere? E perché? E soprattutto una bambina di tre anni, per quanto Purosangue poteva conoscere le Maledizioni senza perdono e allo stesso tempo saperle usare? La logica gli diceva di no, che era impossibile, ma aveva anche sentito parlare di scoppi violenti di magia involontaria in maghi molto piccoli, lui stesso di casini – non mortali ovviamente – ne aveva combinato non poco. Quello che però lo convinse a non fare domande fu il terrore che tentando di approfondire l’argomento Aowin potesse scoppiare in lacrime e quella era una di quelle emergenze che non avrebbe saputo come fronteggiare. Così preferì parlare di qualcosa, si sperava, di più innocuo, come appunto i propri animali.

Si certo ho Bianca la mia civetta e tu?

Io ho un furetto albino che dovrebbe essere qui intorno a sgranchirsi le zampine.

Affermò compiaciuto e come se si fosse sentito richiamare dal padroncino una palla di pelo bianco si arrotolò in discesa intorno al tronco dell’albero per atterrare sulla testa del portoghese e puntare i suoi occhietti rossi sulla primina.

Immagine


Furetto impiccione… Piccola Fenice Argentata questo è Patis… Patis questa è Piccola Fenice Argentata…

E sporse la testa in avanti per permettere alla ragazzina, nel caso avesse voluto, di accarezzare il furetto.
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Messaggioda Aowin » 11/12/2013, 12:51

Continuava ad osservare la fenice di carta che Jorge le aveva regalato, avrebbe voluto parlare più apertamente con lui ma non sapeva ancora se poteva fidarsi di quel ragazzo, lo conosceva da poco tempo ma qualcosa in lei le diceva che poteva farlo, forse sesto senso, ma dagli occhi di Jorge riusciva a capire che era un bravo ragazzo.

Non sono il tipo che si annoia facilmente ma se non vuoi non è un problema. Dopotutto ci conosciamo da meno di cinque minuti.

Rimase in silenzio per qualche secondo e poi annuì

Quando avevo tre anni i miei genitori sono morti, la causa è ancora sconosciuta, e nessuno vuole parlarmene. Mia zia la sorella di mio padre mi prese con se e da allora io vivo con lei, ma ciò che mi tormenta è scoprire la verità sulla loro morte.

Strinse le mani a pugno stringendo i denti per la rabbia ma poi si calmò facendo un lungo respiro.

Questo è il vero motivo per cui voglio diventare un Auror e tu sei il primo al quale ho raccontato questa cosa e ti prego di non farne parola a nessuno, non voglio di certo essere compatita e non cerco la pietà di nessuno.

Il tono era serio, ma ora che si era confidata con qualcuno si sentiva meglio

E’ un desiderio che ti fa onore. Mettere la propria vita a servizio degli altri non è cosa da poco.

Farò di tutto per aiutare chi è in difficoltà e non permetterò che altri bambini rimangano senza genitori, mi impegnerò per sconfiggere il male in ogni sua forma questo è il mio obbiettivo.

E com’è sapere che casa tua è a pochi minuti di distanza e non poterci andare?

Cerco di non pensarci anche se mi manca molto mia zia ma spero di potermi fare molti amici qui che compensino questa mancanza.

Gli sorrise con dolcezza mentre lo ascoltava parlare di sua sorella, pensava che forse poteva iniziare a vedere Jorge come il suo primo amico ad Hogwarts.

Io ho un furetto albino che dovrebbe essere qui intorno a sgranchirsi le zampine.

Appena vide il dolce animaletto allungò la mano per accarezzarlo, la sua civetta bianca era appollaiata su un ramo dell’albero dove era appoggiata Aowin e la osservava con gelosia, Aowin la osservò sorridendole.

Bianca non temere è solo un’amico, piacere di conoscerti Patis, lei invece è Bianca

Cercò di rassicurarla tornando ad osservare Jorge e il suo furetto indicandogli il ramo proprio sulla sua testa
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Messaggioda Jorge » 14/12/2013, 23:16

L’incontro con Aowin era iniziato nel più banale dei modi, con un commento su un incantesimo avanzato eseguito dallo studente più grande. Non vi era nulla di raro o eclatante. Hogwarts era immensa ed era praticamente impossibile conoscere tutti gli studenti di tutti e sette gli anni e avvenimenti come quelli erano all’ordine del giorno nel corso di tutto l’anno scolastico. Quello che Jorge non si era aspettato era che nascesse fin da subito una confidenza profonda – lui per primo tendeva a rimanere sulle sue con chi non conosceva bene – così quando la Draghessa si era rifiutata di spiegargli come riuscisse Difesa a essere la sua materia preferita, nonostante quello scontroso di Vastnor, lui aveva semplicemente scrollato le spalle, pronto a passare a un’altra domanda. Rimase quindi colpito – se piacevolmente o meno non avrebbe saputo dirlo – quando la primina sembrò prendere un profondo respiro per poi iniziare a raccontargli la sua storia.

Quando avevo tre anni i miei genitori sono morti, la causa è ancora sconosciuta, e nessuno vuole parlarmene. Mia zia la sorella di mio padre mi prese con se e da allora io vivo con lei, ma ciò che mi tormenta è scoprire la verità sulla loro morte.

Porco Merlino! Altro che normali sogni da bambini…

Imprecò Jorge tra sé, accarezzando con lo sguardo il viso della ragazzina prima di soffermarsi sulle sue mani strette a pugno. Avvertì il bisogno uregente di allungare la propria di mano per accarezzare quella minuta dell’altra, nel tentativo di tranquillizzarla, di farla sentire al sicuro. Ma non fece nulla, rimase fermo e immobile con le braccia avvolte intorno alle proprie ginocchia, le labbra serrate in una linea continua, mordendosi il labbro inferiore internamente per impedirsi di parlare. Non era bravo a consolare e rassicurare, alla fine qualsiasi pensiero formulasse gli sembrava sciocco, inutile o fuori luogo. Inoltre si stava sforzando tanto [Talento (A)/10 – Carisma (A)/10] per dissimulare lo sgomento e la sorpresa che quella confessione aveva ingenerato in lui.

Questo è il vero motivo per cui voglio diventare un Auror e tu sei il primo al quale ho raccontato questa cosa e ti prego di non farne parola a nessuno, non voglio di certo essere compatita e non cerco la pietà di nessuno.

Tranquilla, il tuo segreto con me sarà al sicuro.

Le promise, distendendo una gamba in modo da farsi la croce sul cuore in un gesto di promessa solenne tipica dei babbani, per poi tentare di cambiare discorso per alleggerire l’atmosfera che si era venuta a creare. Parlarono quindi un po’ della vita al Castello e della zia di lei, che rappresentava all’effettiva tutta la sua famiglia, scoprendo così che viveva a Hogsmeade, cosa quella che lasciò Jorge basito. Per un secondo il portoghese immaginò come sarebbe stato avere la sua mamma a non più di mezz’ora di cammino e gli occhi gli si colmarono di nostalgia. Preferiva non darlo a vedere e tendeva a parlare dei suoi genitori il meno possibile, ma sapeva perfettamente di essere in fondo il classico mammone. Fu quindi perfettamente logico per lui chiedere alla ragazzina come facesse a sopportare quello che per lui sarebbe stato un vero e proprio supplizio.

Cerco di non pensarci anche se mi manca molto mia zia ma spero di potermi fare molti amici qui che compensino questa mancanza.

Su questo non ci sono dubbi – la rassicurò con un enorme sorriso sul viso – Sei simpatica e anche intelligente quindi sono certo che non farai fatica a farti degli amici. In più se ti piace cantare o suonare potresti provare a entrare a far parte del Coro della scuola. Io e la mia sorellina facciamo da supporter così non ti troveresti completamente in un gruppo di sconosciuti.

In realtà l’idea di fare da balia a una primina non gli andava molto a genio, soprattutto perché non aveva né il carattere né la pazienza, però non gli andava neanche di lasciarla “da sola” in balia degli eventi. Così decise che se fosse stata ammessa nel coro si sarebbe presa cura di lei, almeno per le prime settimane e sempre che non fosse nel frattempo riuscito a fare qualche altro danno tale da spingere la Vireau a sbatterlo fuori. Tirata in ballo Cappie, si trovò a dover spiegare a grandi linee il suo rapporto con la Tassetta che era qualcosa che andava al di là del semplice rapporto di sangue per poi riprendere quel rito di conoscenza reciproca, parlando dei loro rispettivi famigli che, a quanto sembrava, non si trovavano poi tanto distante dai loro padroni. Ma mentre Bianca, la civetta di Aowin, rimase appollaiata sul suo ramo, Patis decise di scendere a fare la conoscenza della ragazzina, usando la testa del delfino come trespolo. Si tirò indietro titubante quando vide la mano della Draghessa avvicinarsi a lui, avvoltolandosi su stesso per nascondere la testa sotto le zampe, e far si che la ragazzina lo accarezzasse sulla schiena e sulla coda.

Bianca non temere è solo un’amico, piacere di conoscerti Patis, lei invece è Bianca

Non ti preoccupare Bianca, questo batuffolo di pelo è troppo codardo per andare da qualsiasi parte senza di me.

Scherzò in direzione della civetta, sollevando entrambi le mano sopra la testa per spostare con delicatezza il furetto e tenerlo in braccio. Intanto il sole era orami calato all’orizzonte e un lieve venticello non proprio caldissimo aveva iniziato a soffiare, facendo rabbrividire il delfino. Quello che però lo convinse ad alzarsi fu il brontolio simile all’urlo di un Troll di montagna che si era levato dal suo stomaco affamato.

Scusa ma non ho fatto merenda in Sala Grande oggi per studiare e ho un po’ di appetito.

Mormorò imbarazzato mentre con un colpo di bacchetta o due riordinava i suoi libri.

Io rientro che devo posare i libri in Sala Comune prima dell’inizio della cena – affermò, mettendo la borsa su una spalla e alzandosi in piedi – Vieni con me o ci vediamo direttamente in Sala Grande?

Jorge avrebbe atteso la risposta di Aowin e se anche la Draghessa avesse deciso di tornare al Castello avrebbero fatto la strada insieme per poi separarsi alle scale. In caso contrario il delfino sarebbe rientrato da solo, soddisfatto non solo della buona riuscita dell’incantesimo ma anche di aver conosciuto una nuova persona.

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