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Riva del Lago

Messaggioda Jorge » 27/07/2013, 15:54

Alla fine era crollato sotto il peso delle domande e soprattutto dello sguardo indagatore di Caroline Priscilla e aveva confessato di aver baciato Elbeth, ma considerato quello che era accaduto dopo il bacio, Jorge si preoccupò principalmente di assicurarsi che la sua sorellina non ne facesse parola con la piccola Grifa. No, non credeva che se ne sarebbe andata in giro a mettere i manifesti, ma considerato la visione romantica della vita che aveva dimostrato di avere fino a pochi secondi prima, non era certo che non si sarebbe andata a congratulare con la Menina, Di cosa, poi, lo sapevano solo le ragazze.

Ma...

Sostenne il suo sguardo mentre allungava una mano verso di lei, nel caso avesse avuto bisogno di un aiuto per alzarsi in piedi.

Mi sai dire solo questo? Si, l'ho fatto? Dove sono gli occhi che brillano? Dov'è il sorriso ebete in faccia, le guance rosse, il rimescolio allo stomaco? Dove sono le parole balbettate e il cuore che batte a mille?

Sorellina lo sai che almeno la metà delle cose che hai detto ricordano terribilmente i sintomi del vaiolo di drago? Si salva forse solo il sorriso ebete e il balbettio…

Decisamente Jorge non aveva la stessa idea romantica dell’amore e soprattutto il suo primo bacio non era stata un’esperienza così esaltante come la stava descrivendo la Tassetta, sempre che si potesse considerare esaltante aver contratto una malattia così grave e contagiosa come il vaiolo di drago appunto. In realtà il rimescolio dello stomaco c’era stato quando le loro labbra si erano sfiorate, e un piccolo sorriso ebete gli era spuntato sul viso peccato che gli occhi lucidi della Menina e il suo essersi tirata indietro, come se fosse un Licantropo in procinto di mangiarla, lo avesse spazzato via in un batti baleno. Ok, forse la reazione della Grifa non era stata realmente così tragica ma purtroppo Jorge l’aveva vissuta in quel modo e quindi era la sua percezione della realtà quello che contava.

Elbeth ti piace, non è vero?

Si che mi piace, ma questo cosa c’entra?

Chiese un po’ più scontroso di quello che avrebbe voluto essere, sostenendo lo sguardo dell’altra senza però comprendere dove volesse arrivare con quella domanda.

Scusa, non voglio che tu pensi che io ti stia attaccando...è solo che è stato il tuo primo bacio e speravo che per te fosse quanto più speciale possibile.

L’avrei voluto anch’io…

Si ritrovò a pensare Jorge, limitandosi però ad annuire semplicemente, per non interrompere il discorso dell’altra.

Non hai neanche voluto raccontarmelo e anche se capisco che hai voluto mantenere il riserbo per Elbeth...un po' mi dispiace... Se prometto di non lasciarmi sfuggire nulla con Elbeth, mi racconti com'è stato?

Jorge sollevò la mano a coprire quella che la sorellina gli aveva posato sulla spalla, stringendo un pochino la presa, incapace di rimanere indifferente quando vedeva quel sorriso triste adombrare i lineamenti solitamente allegri della Tassetta.

Non volevo farti sentire esclusa, Tornado impiccione che non sei altro – le disse quindi con tono ironico, per farle tornare il sorriso e giusto per andare sul sicuro, si voltò leggermente verso di lei come per abbracciarla ma la mano libera invece che cingerle il fianco tentò di affondare in esso pochi e veloci colpi di solletico – E’ stato strano… Cioè il bacio è stato perfetto. Ci siamo trovati vicini per sbaglio, molto vicini, l’ho guardata negli occhi, le ho accarezzato una guancia e mi sono chinato a sfiorarle le labbra e ho sentito il formicolio allo stomaco e alle labbra e credo di essere arrossito e si sorridevo anche, contenta?

Le raccontò mantenendo un tono divertito e allegro perché in effetti quella parte del discorso era bello ed era certo che avrebbe rincuorato non poco la sua sorellina.

Poi lei ha urlato il mio cognome, si è allontanata di scatto, mi ha guardato arrabbiata con gli occhi lucidi come se le avessi staccato un braccio a morsi e mi ha detto che non dovevo farlo.

La guardò fissa negli occhi a una distanza ravvicinata perché se lei non si fosse spostata nel frattempo, si trovavano ancora simil abbracciati anche se i loro corpi erano alla distanza di un braccio l’uno dall’altro. La guardò seria e nei suoi occhi si poteva leggere chiaramente come non potesse essere contento del suo primo bacio vista la reazione che aveva scatenato.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 29/07/2013, 12:23

Sorellina lo sai che almeno la metà delle cose che hai detto ricordano terribilmente i sintomi del vaiolo di drago? Si salva forse solo il sorriso ebete e il balbettio…

No, non lo sapeva e non aveva mai preso il vaiolo di drago, per quanto suo padre lo avesse contratto più volte quando era un ragazzino. Scosse leggermente la testa, accettando l'aiuto di Jorge per alzarsi da terra e continuando a parlare. La reazione del Delfino nel parlare del suo primo bacio l'aveva allarmata non poco: sperava che il suo migliore amico avesse vissuto un'esperienza bellissima, che gli sarebbe rimasta nel cuore per tutta la vita. Eppure quello che le disse le fece pensare tutto il contrario, spingendola a preoccuparsi che il ragazzo avesse sprecato la sua prima occasione di rendere magico quel momento. Forse, in condizioni normali, avrebbe continuato a rimanere ferma in quello stato poco disincantato, piangendo l'opportunità mancata dell'altro. Tuttavia, Cappie aveva imparato a proprie spese che le cose non andavano sempre come volevamo noi e, per quanto desiderasse il meglio per il suo fratellino, doveva rassegnarsi a capire che spesso quel meglio sarebbe venuto a mancare. Allora, l'unica cosa che rimaneva da fare, almeno per il momento, era accantonare il dispiacere e avere fede che un giorno le cose sarebbero andate diversamente.

Si che mi piace, ma questo cosa c’entra?

Il tono con il quale Jorge pronunciò quella frase fece capire alla tassetta che il ragazzo si stava innervosendo per la sequela di domande che lei stava pronunciando. Quindi cercò di spiegargli il suo punto di vista, che non era nè accusatorio nè denigratorio, ma semplicemente dispiaciuto per lui, perchè meritava di meglio, perchè desiderava che avesse il meglio.

Non volevo farti sentire esclusa, Tornado impiccione che non sei altro

Lo so!

Disse fra le risate, mentre il Delfino l'abbracciava per rimpirle il fianco di solletico, facendola piegare leggermente in due.

E’ stato strano… Cioè il bacio è stato perfetto. Ci siamo trovati vicini per sbaglio, molto vicini, l’ho guardata negli occhi, le ho accarezzato una guancia e mi sono chinato a sfiorarle le labbra e ho sentito il formicolio allo stomaco e alle labbra e credo di essere arrossito e si sorridevo anche, contenta?

Si, questa è una reazione normale!

Rispose ancora sorridendo, rimanendo attaccata a lui mentre il suo sguardo si adombrava nel raccontare la seconda parte di quel bacio.

Poi lei ha urlato il mio cognome, si è allontanata di scatto, mi ha guardato arrabbiata con gli occhi lucidi come se le avessi staccato un braccio a morsi e mi ha detto che non dovevo farlo.

La Tassorosso non potè fare a meno di guardarlo preoccupata, mordicchiandosi il labbro inferiore come se avesse tanto voluto dirgli qualcosa per rallegrarlo un po', ma non riuscisse a trovare le parole giuste per farlo. Era chiaro che Elbeth, probabilmente come lei, avrebbe voluto aspettare la persona giusta per quel bacio. Forse il suo fratellino aveva precorso i tempi, ma era anche convinta che se non avesse avuto una buona occasione per farlo non sarebbe mai riuscito a buttarsi di peso, senza paracadute babbano. Quel gesto doveva aver rovinato almeno in parte l'appuntamento sia ad uno che all'altra, ma non per questo doveva precludere la possibilità che quell'esperienza si ripetesse, magari in uno stato mentale migliore e decisamente più romantico.

Wow...baci così male?-disse guardandolo di sottecchi, preparandosi ad incassare un'altra eventuale scarica di solletico per quello che aveva appena detto -Ok, d'accordo, pessima battuta, ma non sapevo cos'altro dire! Forse hai sbagliato a baciarla così presto, però non è successo nulla di irreparabile no? Guarda il lato positivo, ora sai che la prossima volta, prima di baciare una ragazza, devi aspettare che lei sia conseziente!- disse ridendo, cercando di buttarla sullo scherzo per alleggerire l'animo dell'amico -Ora devi solo pensare se vuoi continuare a frequentare Elbeth come ragazza o come semplice amica...- perchè, naturalmente, dopo quel bacio i sentimenti del Delfino potevano essere cambiati, magari rendendosi conto che la piccola Grifondoro era si speciale, ma non come credeva lui -Le hai chiesto scusa dopo, vero?- chiese infine, fissandolo dritta negli occhi e attendendo la sua risposta.
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Messaggioda Jorge » 01/08/2013, 21:48

In realtà Jorge, essendo un natobabbano, non aveva la più pallida idea di cosa fosse il vaiolo di drago né di come si contraesse e l’unico motivo per cui ne conosceva alcuni sintomi era perché durante una delle sue leggere letture serali sul manuale di Pozioni Avanzate che aveva preso in prestito il Biblioteca, si era imbattuto nella sua pozione curativa. In ogni caso non riusciva proprio a capire da dove Caroline Priscilla aveva tirato fuori quei concetti per descrivere gli effetti di un bacio. Che poi, ricordando l’esperienza sconvolgente che aveva provato con Melia, quello che si erano scambiati con Elbeth probabilmente non poteva essere neanche classificato come un bacio vero e proprio ma più come un dolce, elettrizzante e piacevole sfioramento di labbra. Già, Melia. Lei si che lo aveva baciato davvero, con tanto di leggere incursioni nella bocca reciproca, ma anche in quel caso non si riconosceva in nessuno dei sintomi elencati dalla sua sorellina. Certo il cuore gli era esploso in petto tanto da fargli temere che sarebbe schizzato fuori dalla gabbia toracica da un secondo all’altro, ma non aveva balbettato ed era arrossito certo, ma più per la reazione inopportuna e dolorosa del suo corpo, che per imbarazzo e altro. Due baci diversi, due reazioni diverse, che dipendesse dal fatto che le due ragazze fossero diverse o dai sentimenti diversi che il Delfino provava nei loro confronti? Di certo non era innamorato di nessuna delle due, per quanto la vicinanza di Melia gli faceva girare la testa maggiormente – certo era a causa della sua componente Veela ma lui non poteva saperlo – ma se da un alto quello che provava per la sua Ninfa si avvicinava pericolosamente all’adorazione reverenziale, i suoi sentimenti per Elbeth, essendo più spontanei e naturali, non costretti da elementi aberranti, erano molto più complessi. L’unica cosa certa era che la Grifa gli piaceva, come non ebbe alcun problema a confermare ad alta voce.

Lo so!

Un lieve senso di colpa si insinuava in lui per aver taciuto alla sua sorellina l’esperienza con Melia, che tentò di mettere a tacere abbracciando e facendo il solletico alla Tassetta in modo da risollevarle anche un po’ il morale. Tra una risata e un’altra si trovò a descriverle in maniera un po’ più dettagliata come si era svolto il bacio, riscuotendo questa volta la piena approvazione dell’altra.

Si, questa è una reazione normale!

E probabilmente era stata normale anche la reazione che aveva avuto la Grifa nell’allontanarlo e guardarlo con gli occhi lucidi pericolosamente vicino alle lacrime. Lì per lì Jorge vi era rimasto un pochino male, orgoglio maschile ferito si potrebbe dire, ma alla fine era andato oltre, complice il perdono ricevuto e il fatto che in fondo non era qualcosa di premeditato e quindi non vi erano o almeno non credeva che ci fossero dei sentimenti seri in mezzo. Peccato poi che le cose fossero precipitate e lui, perspicace in fatto di sentimenti come un Troll di montagna, avesse finito per combinare un grosso, grossissimo guaio.

Wow...baci così male?

Io non bacio male – replicò lui tornando all’attacco dei fianchi della sorellina per fare un altro po’ di solletico – Nessuna è mai tornata a lamentarsi.

Aggiunse per darsi delle arie e quando si accorse di quello che aveva detto ormai era troppo tardi per ritrattare così continuò nella farsa, lasciando andare la Tassetta e gonfiando il petto come un pavone, finendo per assumere involontariamente una posa ridicola. L’unica possibilità di salvarsi dal dover raccontare del bacio di Melia era che la ragazzina non avesse notato la luce incerta che gli aveva illuminato gli occhi per una manciata di secondi poco prima. Non era un segreto vero e proprio, la Prefetta non gli aveva chiesto di non farne parola con nessuno ma lui era pur sempre un maschio, dannata Morgana, e odiava spettegolare come quelle oche che starnazzavano in continuazione in Sala Comune. No, la sua sorellina non era minimamente paragonabile a quelle lì ma ciò non toglieva che lui e le confidenze da femmine non andavano decisamente d’accordo.

Ok, d'accordo, pessima battuta, ma non sapevo cos'altro dire! Forse hai sbagliato a baciarla così presto, però non è successo nulla di irreparabile no?

Fece un passo indietro, le mani che sparivano nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo basso. Non sapeva perché ma aveva la sensazione di aver fatto qualcosa di irreparabile anche se non sapeva cosa.

Guarda il lato positivo, ora sai che la prossima volta, prima di baciare una ragazza, devi aspettare che lei sia consenziente!

E che faccio? Domanda in carta bollata, come dicono i babbani? Le mando un gufo prima? – borbottò nervoso. – Non era previsto – scandì per bene quelle tre parole perché per lui rappresentavano in fulcro di tutta quella assurda situazione – Non sono uscito con lei con l’idea “appena siamo soli la bacio”… Porco Godric ha dodici anni… e se lo dico ad alta voce mi sento stupido… Perché mentre stavamo lì vicini e aveva quello sguardo così dolce mica mi è venuto in mente quanti anni aveva…

Meglio dire che non aveva pensato per nulla e si era lasciato solo guidare dal suo istinto.

Ora devi solo pensare se vuoi continuare a frequentare Elbeth come ragazza o come semplice amica… Le hai chiesto scusa dopo, vero?

Più o meno si e lei mi ha detto che mi perdonava. E’ stato allora che le ho promesso che non avrei fatto più nulla di inappropriato e ho provato a riprendere il pic nic da dove l’avevamo interrotto. Ti giuro credevo che fosse tutto a posto, risolto – e si mise a passeggiare nervoso avanti e indietro, con le mani sempre più calate nelle tasche dei pantaloni – Poi lei mi da un bacio su una guancia e mi dice che le è piaciuto con quel tono dolce e quel sorriso particolare e lì ho capito che la s*******a che avevo fatto era più enorme di un Troll di montagna…

Smise di camminare, fermandosi a pochi passi dalla tassetta, gli occhi con un’espressione tormentata fissi in quelli dell’altra che sembravano urlare “sei una femmina, spiegami”

Sorellina non sono innamorato di lei – affermò subito dopo mogio, come se fosse una colpa anche se così non era - e quindi ho pensato che fosse giusto dirle che non sarebbe accaduto mai più … Le ho chiesto se eravamo ancora amici e lei ha detto di si ma il sorriso che mi ha rivolto mi ha ricordato troppo Lingua Argentata per essere vero… Dimmi che c***o ho fatto di sbagliato! E per favore risparmiami il “non dovevi baciarla” perché ripeto quello non è stato previsto…
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Messaggioda Caroline Priscilla » 01/08/2013, 23:24

Le relazioni d'amore ben presto sarebbe entrato nel repertorio degli argomenti che i due amici avrebbero affrontato nel corso della loro vita. Discorsi che stavano avvendendo si, ma forse troppo presto o in maniera sbagliata per poter essere vissuti dai due con spensieratezza. La Tassorosso dal canto suo stava solo iniziando ad assaggiare quel frutto, avendone assaporato un piccolo pezzo proprio grazie alle attenzioni che Devo Nightmare aveva rivolto nei suoi confronti. Jorge invece sembrava essersi spinto più in là, baciando Elbeth, una ragazza più piccola di loro di Grifondoro e, all'insaputa della tassetta, anche Melia, la prefetta dei Serpeverde. Se Cappie avesse saputo quale viscido mostro era la seducente Herbert, probabilmente avrebbe inveito contro il suo fratellino per essere cascato nella sua trappola mortale, che presto lo avrebbe spinto ad affrontare la sua amica Elisabeth in un feroce duello. Tutte queste informazioni ignorate però evitarono un simile confronto fra i due ragazzi, lasciando spazio invece a quello che Cappie vedeva come unico problema, ovvero la reazione di Elbeth al bacio che le aveva dato il Delfino. La situazione raccontata dal suo migliore amico non sembrava delle più rosee, cosa che spinse la giovane strega a fare qualche battuta sul suo conto, sottolineando quanto fosse pessimo nell'arte del bacio.

Io non bacio male. Nessuna è mai tornata a lamentarsi.

La scarica di solletico prima e la posa estremamente ridicola assunta dal ragazzo dopo, fecero sbellicare talmente tanto di risate la Tassorosso che non si accorse [Intuito (S): 4] del lampo incerto che attraversò lo sguardo dell'amico, scambiando la sua affermazione per una battuta scherzosa.

I manichini e i poster non valgono come baci!

Rispose quindi divertita, rassicurando probabilmente in quel modo l'amico su ciò che lei aveva capito da quelle parole che Jorge si era lasciato sfuggire. E come avrebbe mai potuto credere il contrario, quando per lei il Delfino non aveva segreti? No, Cappie non avrebbe mai potuto immaginare che quello con Elbeth non era stato il primo bacio, nè si sarebbe sognata di accusare ingiustamente il mago. Invece, preferì concentrarsi sulle seguenti parole dell'amico, che esternava tutti i propri dubbi in merito al suo modo di agire con la piccola Grifondoro.

E che faccio? Domanda in carta bollata, come dicono i babbani? Le mando un gufo prima? Non era previsto. Non sono uscito con lei con l’idea “appena siamo soli la bacio”… Porco Godric ha dodici anni… e se lo dico ad alta voce mi sento stupido… Perché mentre stavamo lì vicini e aveva quello sguardo così dolce mica mi è venuto in mente quanti anni aveva…

Assomigli ad un pedofilo quando parli così...e no, non devi fare nessuna richiesta! Semplicemente quando arriva il momento giusto...lo sai! Riesci a sentirlo dentro! Certo, devi anche essere bravo a leggere i segnali, ma quello credo che si impari col tempo...

Consigli da ragazza quella della Tassorosso, che purtroppo avevano poco a che fare con un punto di vista maschile quale poteva essere quello di Jorge. Tuttavia, questa differenza poteva risultare vantaggiosa per il Delfino, se avesse saputo come fare tesoro dei suoi consigli. Subito dopo, la tassetta si premurò di domandargli se, dopo quel bacio e dopo la reazione di Elbeth, le avesse chiesto almeno scusa per il suo comportamento scorretto, salvando il salvabile e uscendo da quella situazione spinosa.

Più o meno si e lei mi ha detto che mi perdonava. E’ stato allora che le ho promesso che non avrei fatto più nulla di inappropriato e ho provato a riprendere il pic nic da dove l’avevamo interrotto. Ti giuro credevo che fosse tutto a posto, risolto. Poi lei mi da un bacio su una guancia e mi dice che le è piaciuto con quel tono dolce e quel sorriso particolare e lì ho capito che la s*******a che avevo fatto era più enorme di un Troll di montagna…
Sorellina non sono innamorato di lei e quindi ho pensato che fosse giusto dirle che non sarebbe accaduto mai più … Le ho chiesto se eravamo ancora amici e lei ha detto di si ma il sorriso che mi ha rivolto mi ha ricordato troppo Lingua Argentata per essere vero… Dimmi che c***o ho fatto di sbagliato! E per favore risparmiami il “non dovevi baciarla” perché ripeto quello non è stato previsto…


Lo sguardo serio e preoccupato concentrarono ancora di più la sua attenzione su di lui, per poter rispondere al meglio alla domanda che l'amico le aveva rivolto. E come spiegargli in che modo funzionava il cuore di una ragazza, quando lei stessa si sentiva confusa dai propri sentimenti e dalle proprie emozioni? Era davvero difficile raccogliere le giuste parole e Cappie si permise di prendersi qualche minuto buono per pensarci, prima di fare un respiro profondo e tentare di far capire all'altro in che cosa aveva sbagliato, a suo parere.

Jorge, se una persona ti piace, se ti piace veramente intendo dire, saresti più che felice di vedere che da parte sua lei ricambia un minimo i tuoi sentimenti- Iniziò il suo discorso con calma, fissando bene in volto l'amico- Se pensi di aver esagerato nel darle quel bacio...forse hai sbagliato persona a cui darlo. Non l'hai fatto intenzionalmente, non volevi ferirla o illuderla o farle del male...ma hai comunque sbagliato, perchè quando si tratta di sentimenti, be', bisogna sempre agire cauti e stare in allerta...- continuò sorridendo dolcemente e cercando di spiegare il proprio punto di vista- Elbeth si è fidata di te, tu l'hai baciata e baciare una persona non è un gesto facilmente fraintendibile...baci qualcuno quando ti piace, non quando la odi no? E non è un semplice "ehi! Mi stai simpatico! Ti do un bacio!" ma è più complesso...Lo so, lo so...le hai chiesto scusa e le hai promesso che non lo avresti più fatto, ma le parole non possono riparare il danno che hai fatto...lenirlo forse, ma ripararlo no. Probabilmente l'hai ferita col tuo comportamento, perchè le hai fatto credere qualcosa che non c'era. E come ti sentiresti tu se qualcuno ti prendesse in giro, se una ragazza ti baciasse e dopo ti chiedesse scusa, dicendoti che è stato uno sbaglio, che non voleva illuderti e di rimanere amici?- domandò al ragazzo, attendendo seria la sua risposta prima di continuare -Non importa che quel bacio non era previsto. Hai sbagliato a baciarla, se i tuoi sentimenti nei suoi confronti non erano così solidi. E' davvero facile...spezzare il cuore di una persona...- gli occhi si velarono di tristezza, ricordando come la sua vita fosse precipitata in un baratro profondo a causa della scomparsa del padre -Non posso sapere ora come ragiona la mente di Elbeth, dovrei ascoltare ciò che ha da dire lei su questa faccenda...ma per farlo, dovrei confessarle che tu mi hai raccontato tutto...se per te lei è importante abbastanza da non volerla perdere come amica, allora ti consiglio di parlarci e di chiarire qualsiasi cosa...anche se dovessi affrontare una Queen inviperita e pronta a schiantarti!- gli sorrise in modo sbarazzino, portando una mano a scompigliare i suoi capelli e dandogli un buffetto in testa. Forse la tassetta poteva sembrare ingenua, a tratti tonta e svampita, ma sapeva come funzionava il cuore di una ragazza, perchè del suo cuore lei stessa analizzava ogni singolo dettaglio, cercando di trovare una strada, un modo di agire che rispecchiasse la libertà e la giustizia quanto più possibile. Una via, insomma, per evitare di soffrire e di far soffrire chi le stava intorno.
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Messaggioda Jorge » 02/08/2013, 10:46

I manichini e i poster non valgono come baci!

Aprì e chiuse la bocca boccheggiando come un pesce, un'espressione indignata in viso per essere stato considerato al pari delle ragazzine che tappezzavano i muri delle loro camerette con le facce del belloccio di turno e passavano il tempo in sua adorazione. I muri della sua cameretta a Lisbona erano intonsi, perchè il padre lo avrebbe Cruciato o meglio riempito di botte se solo si fosse azzardato a rovinare la costosissima e stupenda tinta pastello fortemente voluta da sua madre, e lì a Hogwarts non aveva uno spazio proprio da poter riempire a piacimento. E poi, a dirla tutta, chi aveva soldi in avanzo da sprecare in quegli inutili fogli? Contraddire Caroline Priscilla in quel momento, però sarebbe equivalso a dover ammettere che quello non era stato il suo primo bacio e lui non si sentiva così coraggioso da ammetterlo.

Tecnicamente sono stato baciato...

Con quella scusa ben fissa nella testa a soffocare i sensi di colpa, Jorge ingoiò il proprio orgoglio da maschio ferito e passò oltre, provando a raccontare alla sorellina la propria visione del catastrofico appuntamento con Elbeth.

Assomigli ad un pedofilo quando parli così...e no, non devi fare nessuna richiesta! Semplicemente quando arriva il momento giusto...lo sai!

E quello sembrava proprio lo fosse...

Borbottò, chinando il capo e dando un calcio a un sassolino, riferendosi ovviamente al lato fisico e pratico della situazione, tralasciando totalmente i sentimenti e affini.

Riesci a sentirlo dentro! Certo, devi anche essere bravo a leggere i segnali, ma quello credo che si impari col tempo...

Leggere i segnali? - sbottò, gli occhi sgranati e un inquietante senso di disperazione che iniziava a serpeggiargli lungo la spina dorsale facendogli temere che non sarebbe mai riuscito a combinare mai nulla di buono e di duraturo con una donna - Per chi mi hai preso, per la zingara?

Si zittì subito dopo, guardandosi intorno con aria furtiva e leggermente spaventata. Aveva sentito i ragazzi più grandi usare quel termine per riferirsi alla Samyliak, ovviamente in sua assenza, ma si era sempre trattenuto dall'usarlo a sua volta perchè aveva il terrore che lei potesse davvero vedere tutto e sapere tutto in tempo reale e non aveva nessuna intenzione di correre il rischio di incappare anche nelle sue, di ire. Quella però non era una situazione normale e la capacità del ragazzino di tenere sotto controllo le proprie emozioni già di per sè labile in quel momento sembrava essere del tutto assente. Non riusciva a comprendere come diavolo avesse fatto a trasformare un piacevole pic nic alla Stamberga Strillante in una tragedia nè poteva sopportare l'idea di aver perso l'amicizia di Elbeth.

Jorge, se una persona ti piace, se ti piace veramente intendo dire, saresti più che felice di vedere che da parte sua lei ricambia un minimo i tuoi sentimenti.

Un cenno del capo, a indicare che era d'accordo, i denti che martoriavano l'interno della guancia per evitare di parlare.

Se pensi di aver esagerato nel darle quel bacio...forse hai sbagliato persona a cui darlo. Non l'hai fatto intenzionalmente, non volevi ferirla o illuderla o farle del male...ma hai comunque sbagliato, perchè quando si tratta di sentimenti, be', bisogna sempre agire cauti e stare in allerta...

Sentimenti? E chi aveva parlato di sentimenti? Lui di sicuro no, però a quel punto non era proprio certo che per la Grifa fosse lo stesso e questo non faceva altro che rafforzare la sua sicurezza di aver fatto la cosa giusta. Però c'era qualcosa che gli stonava in quello che la Tassetta aveva appena detto.

Non ho sbagliato persona ma solo momento.


Bonfocchiò testardo, non riuscendo proprio a comprendere quella storia dei sentimenti. Se la Menina fosse stata più grande non ci avrebbe pensato due volte a ribaciarla, anche se non ne era innamorato, mandando al diavolo tutti i bei discorsi che aveva fatto sul non volerla prendere in giro. Quindi in fondo era solo l'età dell'altra ad averlo frenato? Probabile, ma tanto Jorge non si soffermò su quel dilemma per più di mezzo secondo: era un adolescente con gli ormoni a palla, nessuno poteva minimamente sperare che fosse coerente e anche solo abbastanza maturo da poter perdersi in riflessioni profonde.

Elbeth si è fidata di te, tu l'hai baciata e baciare una persona non è un gesto facilmente fraintendibile...baci qualcuno quando ti piace, non quando la odi no? E non è un semplice "ehi! Mi stai simpatico! Ti do un bacio!" ma è più complesso... - dischiuse le labbra per obiettare ma le richiuse subito quando sentì Cappie proseguire - Lo so, lo so...le hai chiesto scusa e le hai promesso che non lo avresti più fatto, ma le parole non possono riparare il danno che hai fatto...lenirlo forse, ma ripararlo no.

Ma quale danno?

Urlò la sua mente, rendendosi conto improvvisamente che forse chiedere un parere a una donna non era stata proprio una idea brillante, o forse il problema era che la sua sorellina avesse un'idea altamente romantica del mondo. Perchè non sarebbe dovuto bastare una semplice attrazione fisica e intellettuale per poter baciare qualcuno? Lui non era innamorato di Melia e non credeva che la bella Prefetta provasse per lui qualcosa di diverso che un tenero affetto - e visto il modo in cui l'avrebbe messo nei guai probabilmente neanche quello - eppure lui non si era risentito nè offeso quando lei l'aveva baciato, anzi ci aveva preso davvero gusto.

Probabilmente l'hai ferita col tuo comportamento, perchè le hai fatto credere qualcosa che non c'era. E come ti sentiresti tu se qualcuno ti prendesse in giro, se una ragazza ti baciasse e dopo ti chiedesse scusa, dicendoti che è stato uno sbaglio, che non voleva illuderti e di rimanere amici?

Io non ho preso in giro nessuno, non ho proclamato sentimenti di alcun tipo - puntualizzò per l'ennesima volta, probabilmente dando prova di non aver compreso uno zellino di tutto il discorso fatto fino a quel momento dalla sua sorellina - Mi sentirei ferito nell'orgoglio forse ma pace... Cioè se non fingi di essere innamorata di me per poi scaricarmi dopo un bacio che problema c'è?

Fece anche spallucce per sottolineare come per lui di problemi non ce ne sarebbero stati. Alla fine con Melia non era andata più o meno allo stesso modo? La Herbert non gli aveva chiesto di rimanere solo amici dopo il bacio ma neanche si erano messi insieme per via di quello. Semplicemente era una cosa che era accaduta, che aveva fatto sentire bene entrambi, e che era passata, senza intaccare il loro rapporto.

Hummm... e che il nocciolo sia tutto qui? Che alla Menina in realtà il bacio non l'abbia fatta sentire bene?

Non importa che quel bacio non era previsto. Hai sbagliato a baciarla, se i tuoi sentimenti nei suoi confronti non erano così solidi. E' davvero facile...spezzare il cuore di una persona...

Si riscosse dai suoi pensieri per farsi di nuovo vicino a Cappie, una mano posata sulla sua spalla per farle sentire la propria vicinanza e provare a scacciare la tristezza che sembrava averla invasa di nuovo.

Non posso sapere ora come ragiona la mente di Elbeth, dovrei ascoltare ciò che ha da dire lei su questa faccenda...ma per farlo, dovrei confessarle che tu mi hai raccontato tutto...se per te lei è importante abbastanza da non volerla perdere come amica, allora ti consiglio di parlarci e di chiarire qualsiasi cosa...anche se dovessi affrontare una Queen inviperita e pronta a schiantarti!

Lascia stare è meglio... la Menina è un tipo riservato non credo che parlerebbe con te di questo se tu andassi a cercarla a posta... però forse potresti indagare un po' per vedere come sta... Alla fine siete amiche - e probabilmente Cappie era l'unica versa amica che la Grifa avesse al Castello se doveva giudicare da quello che gli aveva raccontato - cercala, passate del tempo insieme, parla di tutto tranne che di me e se lei vorrà aprirsi allora indaga.

Si quello gli sembrava un ottimo piano anche se dubitava che la sua sorellina fosse capace di essere discreta e sopratutto di mentire in maniera convincente.

Io... si, ci parlerò... Ma non ora... non saprei cosa dirle. Non ho paura che mi schianti ma ... - non gli piaceva per nulla l'idea di dover paragonare di nuovo nella sua mente la Grifa con Lingua Argentata e temeva che quello fosse esattamente quello che sarebbe successo se l'avesse avvicinata in quel momento - Aspetterò, tanto fino alle vacanze di Natale c'è tempo.

Affermò serio, non sapendo che da lì alla partenza della Cyprus la sua vita probabilmente sarebbe cambiata radicalmente e non necessariamente in meglio.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 04/08/2013, 15:55

E quello sembrava proprio lo fosse...

La Tassorosso si era assunta il compito, non facile a dirla tutta, di spiegare a Jorge perchè a suo parere il bacio che aveva dato ad Elbeth fosse stato sbagliato. In verità, la tassetta non avrebbe mai pensato che i sentimenti del fratellino non andassero al di là della semplice amicizia, complice forse il fatto che era la prima volta che dimostrava reale interesse per una ragazza, a parte la sua adorazione per Melia. Quando però si era ritrovata davanti il ragazzo, confuso e incerto sul da farsi, Cappie cercò di dargli una mano spiegandogli quello che, dal suo punto di vista tipicamente femminile, fosse la cosa giusta.

Leggere i segnali? Per chi mi hai preso, per la zingara?

Storse un po' il naso nel sentire chiamata la docente di Divinazione con quell'appellativo, sebbene non disse nulla al fratellino. In fondo, anche lei era abituata a dare nomignoli ai professori, ad alcuni più o meno offensivi, e sapeva bene che per molti studenti Tisifone Samyliak era semplicemente "la zingara". Tuttavia, la sua esperienza di qualche anno addietro all'interno del suo ufficio avevano fatto completamente cambiare idea sul suo conto alla giovane Tassorosso, che da quel momento in poi aveva preferito portarle rispetto chiamandola solo e semplicemente "professoressa Samyliak". Continuò quindi nel suo discorso, cercando di spiegare a Jorge che il suo modo di agire era stato sbagliato, visto che sembrava non provare sentimenti d'amore per la Grifondoro. E la sua, per così dire, colpa si era aggravata ulteriormente tenendo conto che quello probabilmente era stato il primo bacio di Elbeth. Lei si sarebbe sentita male se un ragazzo l'avesse baciata senza provare nulla per lei. No, agli occhi della tassetta il suo fratellino aveva sbagliato e alla grande, ma non lo avrebbe biasimato visto che non era sicuramente sua intenzione ferire i sentimenti della Grifa. Quando però, al finire quasi del suo discorso, il Delfino sembrò non aver capito nulla di tutto quello che aveva detto, l'iniziale entusiasmo della ragazza andò precipitando in una fossa, seppellendosi al suo interno senza possibilità di ritorno.

Io non ho preso in giro nessuno, non ho proclamato sentimenti di alcun tipo. Mi sentirei ferito nell'orgoglio forse ma pace... Cioè se non fingi di essere innamorata di me per poi scaricarmi dopo un bacio che problema c'è?

C'è il problema Jorge!- sbottò spazientita la tassetta, fissando seria in volto il ragazzo e non riuscendo a credere che il Delfino non fosse riuscito a capire nulla del suo discorso -Insomma pensaci! Tu mi piaci, usciamo insieme e mi dai un bacio. Subito dopo però mi dici che è stato uno sbaglio e che non sei innamorato di me...pensi che io ci rimarrei bene?- una domanda retorica la sua, detta anche con una punta di ironia, ma non perchè considerasse stupido il suo fratellino. Per la prima volta, la tassetta si stava ritrovando a scontrarsi con il mondo di un ragazzo, un mondo che sotto certi aspetti per lei era incomprensibile. Per Cappie, gesti e sentimenti andavano di pari passo e non potevano essere scissi l'uno dall'altro. Complice forse anche il profondo amore che aveva sempre unito i suoi genitori, la sua mente era incapace di concepire un mondo nel quale le persone si spingessero al livello fisico con un'altra senza prima aver provato dei sentimenti. Ed il fatto che il suo migliore amico, invece, sembrasse aver fatto suo quel concetto lo rendeva ai suoi occhi un alieno venuto da Marte. Tuttavia, per quanto scoraggiata, la giovane strega non avrebbe mai permesso alle barriere del sesso di impedire a lei e a Jorge di capirsi. Per questo continuò nel suo discorso, cercando di spiegare per bene tutto quanto e offrendosi anche di parlare con Elbeth, per capire meglio quale fosse il suo punto di vista e, perchè no, dare una mano al suo fratellino.

Lascia stare è meglio... la Menina è un tipo riservato non credo che parlerebbe con te di questo se tu andassi a cercarla a posta... però forse potresti indagare un po' per vedere come sta... Alla fine siete amiche. Cercala, passate del tempo insieme, parla di tutto tranne che di me e se lei vorrà aprirsi allora indaga.

Ci proverò, zuccone! E tu le parlerai?

Io... si, ci parlerò... Ma non ora... non saprei cosa dirle. Non ho paura che mi schianti ma ...

Ma?

Aspetterò, tanto fino alle vacanze di Natale c'è tempo.

Fino alle vacanze di Natale?! Dammi qualche giorno e vedrò cosa riesco a scoprire, ma tu cerca di comprendere anche Elbeth, d'accordo? E non far passare le ere per parlarle!

Disse, dandogli uno scappellotto in testa [Talento(F): 11] e sorridendogli divertita.

Che ne dici, torniamo al Castello? Ho un po' di fame...

Aggiunse infine la Tassorosso, aspettando che l'altro annuisse, prima di avviarsi verso le mura della scuola. Avrebbe voluto dargli ulteriori consigli su quella storia, ma Cappie non poteva parlare a nome di un'altra persona. La cosa migliore, a suo avviso, sarebbe stata quella di chiedere direttamente ad Elbeth che cosa fosse accaduto e sentire anche la sua di campana. In questo modo non avrebbe fatto un torto a nessuno dei suoi due amici e, nella sua mente, le cose si sarebbero risolte in un modo o nell'altro.
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Messaggioda Jorge » 05/08/2013, 21:46

Non era esattamente quello il modo in cui aveva pensato di trascorrere il pomeriggio, facendosi fare una lezione di psicologia femminile da Caroline Priscilla, senza ovviamente comprendere un fico secco. Certo sempre meglio sentirsi dare dello stupido – anche se non si sentiva tale -, dell’insensibile – anche se era certo di aver usato tutto il tatto che Merlino gli aveva donato -, dell’impulsivo – e lì aveva poco da controbattere visto che impulsività sembrava essere il suo secondo nome – piuttosto che sentire la sua sorellina tessere le lodi di quello snob americano o peggio cercare un modo per tirarle su il morale senza apparire davvero stupido e insensibile per via della sparizione del padre. In ogni caso, per quanto alla fin fine doveva essere grato a Merlino e Morgana per la piega che la conversazione aveva preso, gli bruciava non poco il modo in cui Cappie aveva reagito al racconto di come era andato, o meglio fallito, il suo appuntamento con Elbeth. Forse poteva ammettere di essere stato un po’ troppo impulsivo, baciandola, per il resto rigettava orgogliosamente e testardamente ogni insinuazione e accusa, certo di trovarsi nel giusto. A nulla infatti erano servite le spiegazioni della sua sorellina, quel lato femminile del mondo gli rimaneva ignaro e incomprensibile e probabilmente sarebbe stato così a vita.

C'è il problema Jorge!- il modo in cui Cappie sbottò quando ebbe finito la sua difesa e lo sguardo serio che gli rivolse, non fece altro che confermare la sua convinzione che le femmine erano davvero degli esseri strani a volte e che non le avrebbe comprese mai - Insomma pensaci! Tu mi piaci, usciamo insieme e mi dai un bacio. Subito dopo però mi dici che è stato uno sbaglio e che non sei innamorato di me...pensi che io ci rimarrei bene?

Ma perché, tu credi davvero che io piaccia alla Menina?

Questa fu l’unica cosa che riuscì a chiedere con un tono misto di incredulità e orgoglio tutto maschile, subito sgonfiato dal ricordo di come la Grifa si era rivolta a lui quando l’aveva accompagnata al Castello. La curiosità però gli rimase, così come un vago senso di colpa non ben definito che lo spinse a chiedere alla sua sorellina di parlare con Elbeth in maniera molto delicata, sperando di non aver appena firmato la sua condanna a morte. A ogni buon conto promise che avrebbe trovato il modo di parlare lui stesso con la Grifa, per chiederle scusa e chiarirsi, di cosa però non sapeva, ma che avrebbe fatto le cose con i suoi tempi e quindi nell’arco dei prossimi tre mesi. Arco di tempo quello che però non sembrò incontrare il favore della Tassetta.

Fino alle vacanze di Natale?! Dammi qualche giorno e vedrò cosa riesco a scoprire, ma tu cerca di comprendere anche Elbeth, d'accordo? E non far passare le ere per parlarle!

Ahio! – esclamò, massaggiandosi la parte offesa e mettendo su un broncio da manuale – Va bene le parlerò dopo la gara con la Cyprus. Non voglio che per colpa mia si arrabbi e poi finisca per cantare male.

Affermò mogio, non sapendo che un altro era l’appuntamento che aveva per la fine della gara con gli americani e che probabilmente avrebbe decretato la sua espulsione dal Castello e messo in seria crisi il rapporto con la sua sorellina.

Che ne dici, torniamo al Castello? Ho un po' di fame...

Va bene, però siedi con me al tavolo dei Delfini così potrò tenerti d’occhio… - la minacciò bonariamente, mettendole il braccio intorno al collo in un finto tentativo di strozzarla – Non pensare che mi sia dimenticato di quello che ha detto su quel coso americano…

E così con un’aria più allegra e rilassata di prima, i due ragazzi rientrarono a Hogwarts, ignari di quello che avrebbe riservato loro il futuro.

[FINE]
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Messaggioda Jorge » 24/11/2013, 18:11

[Mercoledì – Maggio 2017 – ore 18.00 – In riva al Lago Nero]


Merlino quanto passa in fretta il tempo… Non riuscirò mai a ripetere tutto…

Seduto a terra con le spalle appoggiate al tronco di un albero al limitare della Foresta Proibita e alcuni tomo sparpagliati intorno alle sue gambe, Jorge osservava il riflesso del sole che andava tramontando sul Lago Nero e intanto imprecava tra sé. Stare chino sui libri non era mai stato uno dei suoi passatempi preferiti e per quanto andasse abbastanza bene in tutte le materie non aveva mai sprecato troppo tempo a studiare perché alla fine gli bastava raggiungere una A per poter dormire sonni tranquilli. L’ultimo gufo di suo padre, invece, aveva appena infranto la sua collaudata routine scolastica, mandandolo letteralmente nel panico. Dopo i fatti incresciosi dell’anno precedente, conclusisi con la sua sospensione, e l’espulsione totale, benché temporanea, dal Coro per qualcosa che in cuor suo credeva di non aver fatto, avevano spinto il suo a-magico genitore a recarsi personalmente dal Signor De Silva per mandargli l’equivalente babbano di una Strillettera dal contenuto per nulla equivoco. O prendeva dei maledetti ottimi voti ai suoi G.U.F.O. – voglio una qualsiasi lettera dell’alfabeto che abbia un senso accanto a tutte le materia in programma – oppure poteva scordarsi il permesso di andare in America con il resto del Coro per lo scontro tra le scuole, per non parlare del fatto che con molte probabilità non ci sarebbe stato un sesto anno a Hogwarts per lui.

Maledetto dittatore… Solo perché sono stato un po’…irruento in passato…

Imprecò nuovamente con un tono di voce abbastanza alta, slacciandosi con rabbia la cravatta della divisa e lanciandola sulla sua borsa a qualche passo di distanza. Non temeva sul serio di venir ritirato da scuola a due anni dalla fine, sua madre non lo avrebbe permesso mai, ma lo stesso non poteva dire per il viaggio in America. Certo lui non si sarebbe esibito, ma non voleva perdersi l’occasione di supportare la sua squadra al meglio delle sue possibilità, resistendo al desiderio di boicottare quella smorfiosa inutile di Lingua Argentata, e soprattutto non poteva lasciare la sua sorellina da sola in balia di quel coso da strapazzo. Per questo motivo, subito dopo la fine delle lezioni, invece di chiacchierare in Sala Grande con Cappie e la sua amica davanti alla merenda sostanziosa che gli elfi preparavano per gli studenti ogni pomeriggio, si era recato armato di libri di Trasfigurazione e Incantesimi in un posto appartato per esercitarsi.

Polso, concentrazione, visualizzazione… - Ripetè ad alta voce come per darsi coraggio prima di visualizzare nella sua mente un elegante e bellissimo airone e al contempo pronunciare – Chartanimus…

Il polso con cui impugnava la bacchetta compì in senso orario un quarto di giro in senso orario e la punta del suo catalizzatore magico disegnò nell’aria qualcosa di simile a un W. Subito una luce violastra avvolse la pergamena che il delfino aveva sulle gambe e la carta si contorse, si stirò, si rigirò su se stessa fino ad assumere la forma del volatile desiderato. L’airone di carta stese il corpo verso l’alto, distese le ali e spiccò il volo, iniziando a ruotare intorno alla testa di Jorge visto che il delfino, per non perdere di vista il suo esperimento, aveva scritto un messaggio a se stesso.

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Messaggioda Aowin » 25/11/2013, 13:06

Quel pomeriggio Aowin era rimasta nella sua stanza a ripassare la lezione di trasfigurazione, aveva appena terminato i suoi compiti, era pensierosa ancora non conosceva nessuno ed era ad Hogwarts ormai da un po’. Non amava la solitudine le faceva venire alla mente pensieri tristi sui suoi genitori e non voleva di nuovo stare male, parlare con qualcuno le avrebbe fatto bene quindi si vestì, indossò la sua divisa e uscì dalla sua stanza. Nella sala comune non vide nessuno, uscì e si recò verso il lago, amava passeggiare e stare all’aria aperta quel luogo era meraviglioso chissà quante cose avrebbe imparato in quella scuola, ma aveva le idee molto chiare per la sua età e sapeva che da grande avrebbe fatto l’Auror, la scomparsa dei suoi genitori le avevano fatto venire questa passione, sconfiggere il male e adoperarsi per aiutare chi è in difficoltà. Era presa dai suoi pensieri quando si avvicinò alle rive del lago era veramente bellissimo, fece un lungo respiro quando si accorse di un ragazzo alle prese con lo studio, e mentre si avvicinava lo sentiva urlare e imprecare era arrabbiato e le venne da ridere.

Ma con chi stà parlando?

Si domandò ad alta voce cominciando a ridere di gusto, non voleva sembrare maleducata ma in un certo modo le ricordava lei quando andava su tutte le furie. Ritornò seria osservando l’incanto che quel ragazzo provò ed era veramente sbalordita quasi non riusciva a parlare, fece alcuni passi verso di lui e con un bel sorriso lo salutò

Ciao, ti disturbo? Ma che bel airone, complimenti!

Si congratulò con lui sperando di non ricevere una brutta risposta ma voleva tanto conoscere qualcuno e si sedette a terra osservandolo.
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Messaggioda Jorge » 26/11/2013, 9:10

Furioso. Con il padre per quelle sue minacce che lo facevano sentire insicuro delle sue capacità. Con i Professori per il numero spropositato di compiti che davano loro e che gli impediva di pianificare un corposo ripasso in vista dei G.U.F.O.. E soprattutto con se stesso e la sua innata abilità ad attrarre guai meglio di un Accio che finiva sempre col portarlo a deludere le persone a cui teneva.

Come se la mia parola non valesse nulla, nulla.

Continuò a inveire, sicuro di essere da solo lì in riva al Lago Nero, tra un incantesimo di Trasfigurazione e l'altro, il polso che ruotava preciso al millimetro dando alla bacchetta il giusto input per castare l'incanto nella maniera corretta.

Se ci fosse qualcuno qui con me non sarebbero così perfetti.

Il giovane delfino infatti soffriva di quello che il Professor Turner aveva definito come "ansia da prestazione magica" durante una delle fallimentari esercitazioni in classe. E a dimostrazione della veridicità di quel pensiero, non appena la risata genuina di Aowin riecheggiò nelle sue immediate vicinanze, la biglia che stava incantando con il Planta Sint si trasformò in una margherita con foglie e petali perfettamente sferici.

Santa Priscilla, perché, perché?

Imprecò a voce alta, invocando il fantasma dei Corvi per avere un po di sostegno, prima di posare il suo sguardo furioso sulla causa di quella distrazione.

Ciao, ti disturbo?

Tu che pensi?

Chiese quindi burbero, puntando il dito verso il fiore storpiato, la bacchetta prudenzialmente posata sul terreno accanto a lui. A una seconda occhiata però si accorse che quella che aveva davanti non era uno dei tirapiedi di Lingua Argentata andata lì a rovinargli il ripasso ma una primina dei Draghi - almeno a giudicare dallo stemma sulla divisa - che non aveva mai visto e che, sopratutto, gli stava rivolgendo un sorriso sincero e uno sguardo ammirato per il suo airone.

Scusa... E' che la vicinanza con i G.U.F.O. mi rende elettrico... - mormorò, tuffando la mano libera nella massa di capelli e arruffandoli maggiormente, in un gesto nervoso che stava pericolosamente diventando un tic. Prendersela con una primina di certo non era il modo migliore di stare lontano dai guai - Dai siediti...

Aggiunse, spostando da parte i tomi ancora chiusi di Incantesimi e raccogliendo le gambe in una stramba posizione yoga per farle spazio vicino a sè.

Ma che bel airone, complimenti!

Grazie mille ... E' un incantesimo non troppo complicato ma ci vuole un po' di concentrazione e una idea chiara e precisa dell'animale che si vuole ottenere - spiegò senza sembrare saccente o esibizionista, con un tono quasi gioviale, mentre tra sè sperava di aver compreso bene quello che Turner aveva detto loro a lezione e di non star dando informazioni fuorvianti alla ragazzina di fronte a lui - Dai dimmi un animale che ti piace e vediamo quello che posso fare, tanto devo passare il pomeriggio ad esercitarmi...

Propose, decidendo di volgere a proprio vantaggio quell'arrivo inaspettato. Prese quindi dalla borsa una pergamena pulita, da cui strappò un pezzettino e una piuma.

Oh, mi serve anche il tuo nome per rendere il tutto più divertente...
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