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Messaggioda Vilandra » 13/11/2011, 18:11

Vilandra guardò Adam con uno sguardo incuriosito

Sto aspettando questa storia, in fondo abbiamo molto tempo prima delle lezioni

Disse con tranquillità guardandolo ed aspettando la sua storia
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Messaggioda Tisifone » 13/09/2012, 17:40

[Mercoledì -ore 18.50 ]

Se ne era dimenticata, completamente. E se non fosse stato per il promemoria-strilllettera che si era appuntata di ritorno dalla ronda, probabilmente non se lo sarebbe ricordato mai. Non tanto perché gli eventi che avevano caratterizzato quell'estate erano stati così frenetici e imprevedibili da avere su di lei l'effetto di un potente Oblivion, quanto piuttosto perché quello che doveva fare esulava totalmente dal suo carattere.

Dovevo aver ecceduto con il vino elfico quando ha fatto questa promessa.

Pensò ironica per l'ennesima volta mentre la piccola barca magica la traghettava sull'isolotto al centro del Lago Nero. In realtà quello era stato un rischio calcolato per poter avvicinare il Predetto dei Corvi senza destare sospetti e provare a fargli dimenticare alcuni dettagli dello scontro con il Mezzo Drago. Peccato che l'incantesimo non fosse andato a buon fine e quindi non avrebbe ricavato nessuna contropartita da quelle lezioni.

Potrebbe sempre aiutarmi a diventare più socievole.

Si prese in giro, inoltrandosi nell'isolotto fino a raggiungere uno spiazzo aperto dalla parte opposta a dove si trovava il Castello. Sapeva perfettamente che alla fine di quella serata non avrebbe desiderato altro che rintanarsi nella sua stanza e non vedere nessuno.

Vot, sdelali vsijò sto vi kotiete.
( Ecco, fate quello che volete.)


Sibilò a beneficio di Idra, facendola scivolare su uno dei rami bassi li vicino, mentre Drusilla svolazzava sulla sua testa. Aveva approfittato di quella passeggiata serale per far prendere un pò d'aria ai suoi famigli.

Ora pensiamo a sistemare un pò le cose.

Mormorò sfilando la bacchetta dalla manica del lungo vestito tradizionale che indossava e evocando una coperta e dei cuscini che sistemò in cerchio nel mezzo dello spiazzo.

Bene.

Annuì soddisfatta, riponendo la bacchetta e lasciando vagare lo sguardo sulla superficie del lago in attesa di Ferdy Stone.
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Messaggioda Ferdy » 19/09/2012, 14:04

[Rimessa delle barche - Mercoledì, h.18:53]

Il tanto atteso gufo che aveva desiderato vedere arrivare per buona parte dell'estate era finalmente arrivato a destinazione, avvisandolo che la sua prima lezione di Occlumanzia si sarebbe tenuta sull'Isolotto del Lago Nero; un luogo abbastanza discreto quello, almeno lui così pensava visto che non ci aveva mai messo piede.

Evidentemente la Samyliak non vuole attirare l'attenzione degli studenti e ha scelto quel luogo che raramente viene visitato, e poi non credo che gli studenti abbiano il permesso di accederci...

Questa era la spiegazione più logica che si era dato riguardo il luogo, tuttavia quello non aveva importanza.
Aveva passato un pomeriggio intero in preda all'ansia e il fatto che l'ora di andare fosse arrivata rappresentava una sorta di sollievo ma al contempo incrementava la sua agitazione. Non gli piaceva molto farsi prendere dalle emozioni, forse era una delle parti che più odiava di sé.
Il problema che inizialmente si era posto era come raggiungere l'isolotto: di certo non con la sua scopa, non voleva che qualcuno lo vedesse, per cui aveva pensato al metodo Babbano più ovvio per attraversare il Lago, una barca.
Eccolo lì quindi che scendeva frettolosamente i gradini che portavano alla rimessa delle barche, assorto nei suoi pensieri, curioso in cosa sarebbe consistita la sua prima lezione.
Una volta che si era sistemato nella barca, poggiò la sua borsa a tracolla a una fiancata e prese la bacchetta toccando il legno, e come per magia, prese a danzare sull'acqua nera.

[Pochi minuti dopo...]

La barca non tardò ad arrivare sull'isolotto e l'impatto con la terraferma fu dolce.
Fu un sollievo quando fece per alzarsi e scendere: non era il tipo a cui piaceva navigare.
Prese a camminare in direzione del cuore dell'isolotto; poco tempo impiegò ad individuare la divinante, la quale aveva sistemato per l'occasione una coperta e dei cuscini circolarmente in un'area sgombra.

Buonasera Samyliak...

Con un accenno di sorriso sul volto salutò l'insegnante delle arti divinatorie, non voleva lasciarsi andare ad inconvenienti inutili, voleva cominciare subito, non c'era tempo da perdere. Inoltre erano quasi le sette di pomeriggio, perché la professoressa aveva acconsentito ad un così tardo orario? Non importava, oramai c'erano.

Vogliamo cominciare?

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Messaggioda Tisifone » 20/09/2012, 18:34

Puntuale

Pensò Tisifone, avvistando in lontananza una delle barche del Castello che si stava avvicinando all’isolotto. Non aveva dubbi, infatti, che a bordo ci fosse il Prefetto di Corvonero, vista l’ora tarda e vicina alla cena che avrebbe dovuto far desistere qualsiasi altro studente dall’avventurarsi fino a lì. Si voltò quindi, facendo un paio di passi in avanti verso il punto dove il sentiero sfociava nella radura, le braccia stese in avanti e incrociate all’altezza del bacino, in una classica posta di paziente attesa.

Buonasera Samyliak...

Stone…

Rispose con il solito tono freddo e distaccato che il ragazzo ormai conosceva bene, riducendo il saluto all’osso non perché maleducata ma perché odiava perdere tempo in inutili convenevoli. A nessuno dei due interessava veramente sapere come l’altro aveva passato le vacanze, argomento in più altamente spinoso per la Divinante, e a entrambi bastava l’occhiata che si stavano lanciando per essere certi che l’altro stesse, almeno fisicamente, bene.

Vogliamo cominciare?

Non così in fretta Stone… - lo rimproverò secca senza muoversi di un passo – imparare l’Occlumanzia non è come eseguire un Incantesimo normale, dove per ottenere un risultato basta saper muovere bene la bacchetta e pronunciare correttamente una formula. L’Occlumanzia è il punto di arrivo di un lungo processo di autoanalisi in cui l’uomo si distacca dalle cose terrene e si perde in se stesso. – iniziò a spiegare, il tono sicuro ma non fluido, a causa delle difficoltà che incontrava nello spiegare con parole semplici un concetto di per sé complesso – Possiamo dire che è una filosofia di vita e l’unica cosa a cui mi viene di paragonarla è la meditazione babbana. Tu sai cos’è la meditazione babbana?

Chiese quindi a Ferdy, mantenendo il tono di voce neutro per invogliare il ragazzo a dare una risposta in ogni caso, qualunque essa fosse. Dopotutto quella non era una lezione canonica, non c’erano punti da assegnare o voti da dare e quindi il Corvo poteva sentirsi libero di azzardare una qualsiasi risposta, anche se non ne era sicuro.

In ogni caso esiste una grande differenza tra le due discipline e cioè i babbani credono, tramite la meditazione, di riuscire a raggiungere il nirvana, gli Occlumanti invece hanno la certezza di poter chiudere la mente a chiunque cerchi di violarla.

Aggiunse dopo una pausa più o meno lunga in cui il Corvo ebbe tutto il tempo di esporre la propria teoria.

Ora prima di cominciare, dimmi, secondo te perché ti ho chiesto di incontrarci proprio qui?

E per quanto la domanda poteva apparire oziosa, in realtà rappresentava in sé il primo tassello di quella lezione extracurricolare.
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Messaggioda Ferdy » 20/09/2012, 20:44

Stone...

Fu quel genere di saluto con il solito tono freddo e distaccato; non si poteva leggere alcuna forma di entusiasmo o piacere, la voce con cui lei parlava estraniava l'interlocutore, quasi lo distaccava senza che questi tentasse di creare rapporto, avvicinandola.
Che ciò potesse avere a che fare con l'Occlumanzia? Che ne era una conseguenza? O una misura di sicurezza? Ancora non era abbastanza "esperto" per confermarlo, una volta terminate le lezioni avrebbe potuto dire se ciò avesse un nesso con quell'arte o fosse una cosa totalmente a parte. Era davvero curioso di saperlo.
E se fosse diventato anche lui così? Quella storia cominciava a intimidirlo, ma forse si stava solo facendo prendere un po troppo.
Alla sua domanda lei rispose precipitata, probabilmente poteva avvertire la sua voglia di cominciare il più presto possibile, per cui lo mise subito a freno.

Non così in fretta Stone…
Imparare l’Occlumanzia non è come eseguire un Incantesimo normale, dove per ottenere un risultato basta saper muovere bene la bacchetta e pronunciare correttamente una formula. L’Occlumanzia è il punto di arrivo di un lungo processo di autoanalisi in cui l’uomo si distacca dalle cose terrene e si perde in se stesso.


Annuì con il capo, riflettendo sulle parole della donna; non era nella posizione di ribattere, da quel momento in poi lui era l'ignorante della situazione e da tale non gli rimaneva che tacere.
Quella sua breve e coincisa spiegazione però lo stranì un po: raccontava dell'Occlumanzia così di come si parla di una rara malattia, ma quando continuò si rassicurò e le sue idee cominciarono a schiarirsi.

Possiamo dire che è una filosofia di vita e l’unica cosa a cui mi viene di paragonarla è la meditazione babbana. Tu sai cos’è la meditazione babbana?

Alzò gli occhi in cerca di una conoscenza situata in un angolo remoto del suo cervello, non poteva di certo affermare - nonostante sua madre fosse Babbana - che era pienamente a conoscenza dei concetti legati alla vita Babbana, tuttavia quella parola gli era familiare e cominciò a ricordarne qualcosa... E annuì lentamente, inizialmente incerto, con aria vaga.

Ne so qualcosa...

Rimase in silenzio, concedendole nuovamente la parola, curioso di saperne di più ed evitando di fermarsi in convenienti inutili o di poco rilievo.
I suoi occhi erano fissi in quelli di lei, non poteva perdere minimamente l'attenzione, anche se, lo doveva ammettere, l'orario era leggermente scomodo per lo stomaco, si: a quell'ora si era nuovamente svuotato per cui bisognava riempirlo (sperò che la professoressa avesse qualche sandwich nascosto lì da qualche parte).

In ogni caso esiste una grande differenza tra le due discipline e cioè i babbani credono, tramite la meditazione, di riuscire a raggiungere il nirvana, gli Occlumanti invece hanno la certezza di poter chiudere la mente a chiunque cerchi di violarla.

La lampadina nascosta da qualche parte nella sua testa si accese, e un senso di certezza lo avvertì di aver compreso la differenza tra le due cose;

Quindi i Babbani compiono quasi la stessa cosa, se loro fossero dotati di potenziale magico sarebbero quindi in grado di avvicinarsi leggermente all'Occlumanzia...

Era un concetto difficile, avrebbe voluto starne a parlare ancora, ma lei spostò il discorso su un altro interrogativo, anche quella domanda finì per attirare la sua attenzione, ed ottenne un effetto... come dire... "non mi piace più questo, ora mi interessa questo", così come accadeva con i giocattoli che usavano i bimbi. Di certo non un paragone degno di una mente adulta quello, però era simile.

Ora prima di cominciare, dimmi, secondo te perché ti ho chiesto di incontrarci proprio qui?

Rispose senza pensare; automaticamente, era in un certo qual modo sicuro di rispondere esattamente, ma non temeva nemmeno di sbagliare.

Se la risposta a questa domanda ha a che fare con il discorso che abbiamo fatto, allora rispondo che probabilmente questo luogo mi agevolerebbe ad "abbandonarmi a me stesso" e sgombrare la mia mente, se non è legato al discorso appena tenuto allora non so dare una risposta.

In fondo che altra ragione poteva esserci? Era l'unica spiegazione logica, ma forse non ci doveva essere qualcosa di logico in tutto quello; ora Ferdy pendeva dalle sue labbra.

Spoiler:
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Messaggioda Tisifone » 21/09/2012, 13:46

Se Ferdy avesse esposto a voce alta i suoi dubbi su un legame esistente tra un'elevata capacità di padroneggiare l'Occlumanzia e il carattere schivo della Divinante, avrebbe scoperto che si, un legame tra le due cose esisteva, ma che non era possibile sapere quale delle due era una conseguenza diretta dell'altra e in che misura l'una influisse sull'altra. In ogni caso il Prefetto dei Corvonero non espresse a voce alta i propri dubbi e così Tisifone non fu costretta a dilungarsi su una dissertazione più psicofilosofica che magica, cosa che però avrebbe fatto di sicuro se interrogata in proposito. Difficilmente la donna prendeva impegni con gli studenti al di là delle normali attività scolastiche, ma quando lo faceva era pronta a dare il massimo, mettendo, se del caso, anche in discussione se stessa, pretendendo però dall'altro lo stesso impegno e dedizione.
Il primo concetto che volle far comprendere al ragazzo era che con la fretta non sarebbe andato da nessuna parte, per poi chiedergli se e cosa sapesse della meditazione babbana.

Ne so qualcosa...

Vaga fu la risposta che ricevette e per nulla soddisfacente, ma non lo fece pesare al ragazzo: erano lì perchè lui imparasse non per sondare le sue conoscenze pregresse. Per evitare, però, che le sue precedenti parole generassero nel Corvetto una qualche confusione, si premun di illustrargli la differenza tra la meditazione babbana e l'Occlumanzia.


Quindi i Babbani compiono quasi la stessa cosa, se loro fossero dotati di potenziale magico sarebbero quindi in grado di avvicinarsi leggermente all'Occlumanzia...

In un certo senso si - ribattè, ondeggiando leggermente la testa come se non fosse totalmente sicura di quello che stava dicendo. - La meditazione è il primo passo verso l'Occlumanzia.

O meglio era così che all'età di dodici anni Demetri gliel'aveva spiegata e lei l'aveva imparata.

In realtà, proprio perchè non si tratta di un semplice incantesimo, non c'è un modo univoco per insegnarlo - cercò di spiegare in modo da non ingenerare eventuali confusioni nel ragazzo nel caso in cui Monique o Vastnor avessero utilizzato a lezione un approccio differente - Non importa come si raggiunge l'obiettivo, ma raggiungerlo.

Suonava determinata la sua voce, forse anche un pò troppo rispetto al tipo di argomento affrontato. Ma la mente di Tisifone si era messa per un attimo a vagare su altri piani in cui non era propriamente corretto applicare il principio babbano " il fine giustifica i mezzi."
La sua domanda successiva poteva sembrare un pò staccata dal discorso che stavano facendo ma, appunto, lo era solo in apparenza.

Se la risposta a questa domanda ha a che fare con il discorso che abbiamo fatto, allora rispondo che probabilmente questo luogo mi agevolerebbe ad "abbandonarmi a me stesso" e sgombrare la mia mente, se non è legato al discorso appena tenuto allora non so dare una risposta.

Una risata breve, contenuta, come tutte le manifestazioni esterne a cui raramente la Divinante si lasciava andare, fu la reazione della donna, reazione quella che forse, proprio perché rara e inaspettata, lascerà basito l'altro.

Forse avresti dovuto fare il diplomatico Stone e non il giocatore di Quidditch - disse con un tono leggermente serio per far comprendere al ragazzo che no, non lo stava prendendo in giro - In ogni caso si, il motivo è questo, anche se l'arredamento potrebbe far pensare ad altro.

E questa volta la nota ironica era non solo palese ma anche marcata, mentre indicava l'aula improvvisata. Coperte e cuscini infatti avrebbero potuto generare in un estraneo ben altri pensieri che però la Divinante considerava completamente assurdi e di sicuro il collega sarebbe stato della sua stessa opinione.

Un luogo isolato, lontano dalla confusione del Castello dovrebbe aiutarti a scivolare più facilmente in uno stato meditativo profondo. - continuò con tono di nuovo serio - A meno che tu non abbia già dei rudimenti di meditazione.

Chiese, attendendo una eventuale risposta da parte del ragazzo prima di entrare nel vivo, si fa per dire, della lezione.
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Messaggioda Ferdy » 24/09/2012, 1:34

Aveva risposto correttamente in modo parziale alla prima domanda, questo non poteva che rappresentare una forma di incoraggiamento per lui, un modo per spronarlo sempre più ad andare avanti in questo obiettivo che avrebbe raggiunto un giorno con impegno.
Per quanto riguardava lei, Tisifone, lo faceva sentire stranamente a suo agio quando cominciava a spiegare i concetti di base, cosa che non accadeva in un discorso normale. Forse parlando di qualcosa che non riguardava nessuno dei due in primo luogo la ammorbidiva, era una teoria, quella.

In un certo senso si - quasi confermò la sua ipotesi, non decisa, soppesando le parole e trovando una risposta migliore - La meditazione è il primo passo verso l'Occlumanzia.

Ci sono andato vicino...
Perlomeno stiamo parlando entrambi la stessa lingua, per ora.


Ora che la sua mente cominciava a chiarire i primi dubbi si sentiva sempre più agevolato nella riuscita dell'obiettivo, sarebbe certamente diventato un buon occlumante sotto la guida della Samylik: quella donna di talento ne aveva da vendere, e ne aveva avuto un piccolo assaggio nella Foresta contro il Mezzo-Drago, quando aveva fatto ricorso alla Maledizione Cruciatus senza indugio e con sangue freddo.

In realtà, proprio perchè non si tratta di un semplice incantesimo, non c'è un modo univoco per insegnarlo.
Non importa come si raggiunge l'obiettivo, ma raggiungerlo.


In poche parole l'Occlumanzia non aveva un itinerario di formazione tracciato, da seguire; la cosa diventava sempre più affascinante, man mano che continuava a parlarne; quel chiarimento non era futile, tutt'altro, chiariva altre incertezze, metteva un punto fisso a buona parte dei suoi interrogativi.
Passando al discorso del luogo ci azzeccò in pieno: come si suol dire, a volte la risposta più ovvia e banale si rivela essere quella giusta, in fondo come tutte le semplici cose, quelle più azzeccate.

Forse avresti dovuto fare il diplomatico Stone e non il giocatore di Quidditch

Incredibilmente si era lasciata andare ad una risata, faticava a crederci e pronunciando quelle parole gli fece anche capire che non stava scherzando, forse era una risata sorpresa? Non si aspettava forse che lui avrebbe risposto correttamente? Se così era le aveva sottratto una cosa in più da spiegare: non poteva che averle fatto un favore, oltre averlo fatto a se stesso.
Non si aspettava nemmeno lui di rispondere esattamente, ne rimase deliziato.

Ti assicuro che mio padre avrebbe accolto con entusiasmo la cosa, ma può darsi di no, visto che lui è contrario praticamente a tutte le mie scelte, seppur queste piacciano anche a lui: è una questione di principio.

Concludendo si lasciò andare ad una piccola smorfia: ora l'argomento "papà" era l'ultima cosa su cui voleva dibattere ma in effetti era stato lui a tirarlo in ballo: l'aveva fatto inconsapevolmente; sarebbe stato più attento ora a non citarlo ancora.

In ogni caso si, il motivo è questo, anche se l'arredamento potrebbe far pensare ad altro.

Non aveva badato affatto all'arredamento, ecco perché aveva risposto esattamente; in ogni caso aveva agito correttamente, anche se inconsciamente.
Cominciò ad osservare i cuscini e la coperta come se si aspettasse di trovare una risposta che in realtà faticava a carpire, poi tornò a guardarla mentre ricominciava a parlare.

Un luogo isolato, lontano dalla confusione del Castello dovrebbe aiutarti a scivolare più facilmente in uno stato meditativo profondo.

Era palese quello, fin qui c'era, ma perché lei non aveva fatto apposta a rimanere nel castello? Se fossero rimasti nella scuola non avrebbe fatto un esercizio di fatica maggiore ma con risultati maggiori? Oppure voleva fare il lavoro inverso? Lei era l'esperta e lei era pienamente consapevole del suo operato: non era lì per mettere in dubbio le sue procedure, assolutamente.

A meno che tu non abbia già dei rudimenti di meditazione.

La fissò con espressione dispiaciuta, come per dire "Scusami, davvero"; non aveva mai praticato quel tipo di pratiche, non si era mai preoccupato di farlo e forse era stato un errore, visto al punto a cui era giunto: la sua mente era diventata una facile preda.

Credo che quella di oggi sia la prima esperienza... - distolse gli occhi verso il basso, intimidito per la sua "inesperienza" - Ma spero che questo non costituisca un problema.

Che dire, era proprio ai livelli più bassi, ma avrebbe fatto un passo alla volta, avrebbe scalato la gradinata eseguendo un gradino per volta, la costanza lo avrebbe guidato: in quel modo si era promesso di giungere alla sua meta.

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Messaggioda Tisifone » 24/09/2012, 12:22

Ti assicuro che mio padre avrebbe accolto con entusiasmo la cosa, ma può darsi di no, visto che lui è contrario praticamente a tutte le mie scelte, seppur queste piacciano anche a lui: è una questione di principio.

Inarcò un sopracciglio a quella sorta di confessione non voluta da parte del ragazzo, assumendo, istintivamente una posa più rigida, come a voler prendere un distacco, sia fisico che morale, da quel tipo di argomento. Fino a quando restavano su un piano prettamente nozionistico, ininfluente era in che veste si posizionava se di insegnante o di allieva, Tisifone riusciva a sopportare senza troppo sforzo il dover interagire con gli altri, sforzo questo che diventava titanico e impossibile o quasi da sostenere quando, invece, si sfioravano, anche solo marginalmente, temi più personali. Certo stava facendo degli enormi progressi nel campo delle relazioni sociali, grazie a Lucas e a Monique, ma purtroppo o per fortuna per lui, Ferdy Stone non rientrava in quella stretta cerchia di persone che si potevano permettere di effettuare certe confessioni. Rimase quindi in silenzio, supponendo, forse in maniera errata, che la smorfia comparsa sul viso dell'altro fosse dipesa dall'essersi reso conto di aver affrontato un argomento non consono. In realtà Tisifone sapeva già che i rapporti tra il Prefetto dei Corvi e il padre non era proprio rose e fiori, anzi che fosse proprio quel rapporto pessimo il motivo per cui si trovavano lì quella sera.

Devo ricordarlo per il futuro...

Si disse, non tanto per fare gossip o altro ma per testare, nelle lezioni successive, la capacità di concentrazione del ragazzo. La loro prima lezione, infatti, l'aveva impostata partendo dal presupposto che l'altro fosse a digiuno di tecniche meditative, motivo per cui aveva scelto un posto così isolato. Qualcosa però, nel modo in cui il Corvo continuava a guardarsi intorno, con aria perplessa e di chi avrebbe tanto preferito trovarsi in un posto più affollato, l'aveva fatta dubitare della scelta fatta, spingendola a chiedere all'altro se avesse o meno dei rudimenti di meditazione.

Credo che quella di oggi sia la prima esperienza... - un unico cenno di assenso da parte di Tisifone, rivolta più a se stessa, per aver compreso bene l'altro, piuttosto che al ragazzo - Ma spero che questo non costituisca un problema.

Nessun problema - disse quindi per tranquillizzarlo - Sentirtelo dire semplicemente mi conferma di aver scelto il posto giusto.

Nella voce non c'era traccia di autocompiacimento o altro, era semplicemente una sorta di constatazione. Mentre parlava, Tisifone si avvicinò ai cuscini e si accomodò su uno di essi, indicando a Ferdy quello di fronte a lei, posizionato in modo che il ragazzo, se avesse voluto, avrebbe potuto posare la schiena sul tronco dell'albero alle sue spalle.

Direi che possiamo cominciare - disse quindi mentre il ragazzo prendeva posto - Non esiste una posizione corretta per meditare. I babbani usano le posizioni yoga, sistemando le gambe e le braccia in posizioni ben definite... Per me è un procedimento fuorviante per un principiante perchè alla fine la persona si concentra sul mantenere la posizione corretta e non riesce a svuotare la mente e concentrarsi su se stesso.

Parlava lentamente, cercando sempre di usare termini semplici, solo per evitare di creare confusione nell'altro, fermandosi di volta in volta, per mettere al ragazzo di esporre i suoi dubbi, nel caso ne avesse.

Per iniziare quindi l'unica cosa che ti consiglio è di trovare una posizione per te comoda, perchè potresti doverla tenere a lungo, chiudere gli occhi e concentrarti sulla tua respirazione. Deve essere lenta e regolare e finire per rappresentare tutto il tuo mondo. Tu sei il tuo respiro, altro all'infuori di esso non esiste... Se ti può aiutare puoi provare a visualizzarla, come per esempio un onda del mare che bagna la spiaggia e poi si ritira.

Ovviamente quello era solo un esempio, il ragazzo alla fine avrebbe potuto visualizzare qualsiasi cosa avesse voluto. Dopo una decina di minuti, quando la Divinante fosse stata certa che il ragazzo fosse scivolato nel primo strato del processo meditativo, Tisifone impugnò la bacchetta e pronunciò un incantesimo non verbale.

Ventus

Ventus

Difficoltà: 2
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Genera una folata di vento (la cui potenza varia a seconda della capacità magica dell'incantatore)
Genere: //
Danno: 3


Una leggera brezzolina, perchè questo era l'intento della donna, fuoriuscì dalla punta della sua bacchetta e,indirizzata verso l'albero sotto cui il ragazzo si era posizionato, fece vibrare i rami, portando alcune foglie a cadere a terra, alcune atterrando sul capo del ragazzo.

Vediamo come te la cavi a mantenere la concentrazione in caso di disturbi minimi.

Pensò, mentre osservava attentamente il viso del Prefetto per coglierne le reazioni.

:arrow:
Spoiler:
Tira un d12 e somma la tua concentrazione. La reazione al vento dipende dalla risultato che ottieni secondo questo schema
Si distrae totalmente e apre gli occhi - >0 -5
Fa molta fatica a rimanere concentrato, si agita ma tiene gli occhi chiusi -> 6 - 10
Fa poca fatica a rimanere concentrato ma avverte il rumore in sottofondo muovendosi un minimo -> 11-15
Rimane concentrato e ignora il rumore ->16-20
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Messaggioda Ferdy » 24/09/2012, 14:03

Ancora lì: in quello spiazzo su una coperta e dei cuscini, morbidi cuscini a giudicare dall'aspetto; il suo primo approccio con l'Occlumanzia che si dimostrava essere un'arte non poco complicata, ma che poteva fronteggiare: non l'aveva presa sottogamba, ma le aveva dato la giusta importanza e quel pomeriggio si sarebbe impegnato molto per completare gli obiettivi che Tisifone gli avrebbe posto dinanzi. Non si sarebbe tirato indietro, era pronto per iniziare ora che la calma aveva fatto ritorno nella sua mente.
L'agitazione che sentiva prima di cominciare era svanita via via che avevano cominciato a parlare, senza che se ne accorgesse. Ora che non si sentiva alcuna pressione doveva solo concentrarsi e non perdersi in pensieri futili o sconnessi dal discorso che stavano tenendo.
La Samyliak aveva tutta la sua attenzione.

Nessun problema - un lieve sospiro di sollievo - Sentirtelo dire semplicemente mi conferma di aver scelto il posto giusto.

Annuì con il capo, lasciandole finire il discorso senza interruzione.
Lei prese posto su uno di quei comodi cuscini e gli fece cenno di fare lo stesso su un secondo posto di fronte a lei, davanti un tronco di albero che gli avrebbe fatto da schienale.
Si sedette anche lui, le ginocchia al petto (gli veniva difficile incrociare le gambe, gli stancava i muscoli delle gambe).

Direi che possiamo cominciare

Annuì.

Ti seguo...

Aveva occhi solo per lei: quello da fare era solo mettere in pratica ciò che lei gli avrebbe consigliato di fare, facendo attenzione ad ogni singolo dettaglio aggiuntivo, si perché proprio quelli poteva ostruire la riuscita dell'esercizio che stava per attuare.
L'aria intorno era tranquilla: l'isolotto sembrava privo di anima, privo di animali o creature fantastiche; la cosa era positiva in quanto non si sarebbero imbattuti in convenienti spiacevoli, facendo risparmiare loro del tempo prezioso. Ogni singolo secondo che passava era tempo in meno, bisognava sfruttarlo al massimo.

Non esiste una posizione corretta per meditare. I babbani usano le posizioni yoga, sistemando le gambe e le braccia in posizioni ben definite... Per me è un procedimento fuorviante per un principiante perchè alla fine la persona si concentra sul mantenere la posizione corretta e non riesce a svuotare la mente e concentrarsi su se stesso.

Un ragionamento privo di pecche quello dell'insegnante di Divinazione: dedicare attenzione ad un particolare più che a un altro creava una situazione di instabilità, come ogni cosa presente al mondo, tutto seguiva il proverbio "Il troppo stroppia". Un gioco di parole molto intelligente e niente c'era di più vero. A volte rimaneva estasiato quando realizzava che quei proverbi avevano una dimostrazione nel mondo reale; era affascinante.
Non fece interruzione, finora tutto gli era chiaro per cui stette a sentire.

Per iniziare quindi l'unica cosa che ti consiglio è di trovare una posizione per te comoda, perchè potresti doverla tenere a lungo, chiudere gli occhi e concentrarti sulla tua respirazione. Deve essere lenta e regolare e finire per rappresentare tutto il tuo mondo. Tu sei il tuo respiro, altro all'infuori di esso non esiste... Se ti può aiutare puoi provare a visualizzarla, come per esempio un onda del mare che bagna la spiaggia e poi si ritira.

Mentre la donna parlava e gli diceva cosa lui dovesse fare, lui eseguiva passo passo ogni cosa, inspirando a intervalli regolari e né troppo lunghi né troppo corti, fin quando si sentì bene, fin quando una situazione di piacere lo investì al petto: voleva dire forse che aveva trovato il ritmo esatto.
I muscoli erano completamente rilassati così come il volto; gli occhi erano chiusi ed il buio cominciava ad insinuarsi dentro di lui, mentre l'udito si impadroniva del rumore che emetteva l'aria quando usciva dalla bocca, immedesimandolo nella situazione.
La scena rilassante delle onde contro la spiaggia e la loro ritirata lo trasportò in un paesaggio fuori da Hogwarts e dal mondo reale, la sua immaginazione era così grande: poteva costruire un mondo tutto suo soltanto con il pensiero, velocemente poteva erigere palazzi o montagne o colline.
All'esterno un venticello estraneo lo distoglieva: probabilmente qualche nuvola sorvolava su di loro e soffiava di continuo: non poteva immaginare che Tisifone lo stava mettendo fin da subito alla prova. (d12/9 + Concentrazione/8 = 17)
Ora era sulla spiaggia e il vento sconosciuto che voleva penetrare attraverso le mura della sua immaginazione veniva sempre meno non appena la sua concentrazione si faceva più consistente trasportandolo sulla stessa riva, quasi illudendolo che tutto ciò fosse una realtà, così come accadeva in un sogno. Stava visitando per la prima volta la sua mente e quel primo approccio era fantastico.
Si sedette sulla spiaggia mentre le onde continuavano a trasportarlo e il suo sguardo si perdeva su un orizzonte che per ora non aveva importanza oltrepassare.

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Messaggioda Tisifone » 26/09/2012, 12:47

Lo aveva osservato per tutto il tempo, a partire dal momento in cui lo aveva invitato a sedersi di fronte a sé. Appuntava mentalmente ogni suo movimento, ogni gesto, per cercare di comprendere qualcosa di più dalla postura che andava assumendo o da come regolava la respirazione, in modo da poter stilare una sorta di programma di allenamento su misura. Distrattamente si chiese cosa, Ferdy, si era immaginato quando le aveva chiesto di insegnarle l’Occlumanzia, se era preparato, anche in minima parte, a un lungo e sicuramente noioso, agli occhi di un diciassettenne, training di meditazione in cui l’unica cosa che veniva messo a dura prova era la sua capacità di concentrazione.

Ginocchia strette al petto… abituato alle comodità..

Osservava e traeva le sue conclusioni, giuste o sbagliate che fossero, non aveva importanza, perché tanto li avrebbe semplicemente utilizzati per mettere alla prova il ragazzo e se lei si sbagliava bè, allora gli esercizi si sarebbero svolti molto più velocemente, arrivando al termine in tempi più brevi.
Dopo avergli dato delle brevi istruzioni, Tisifone rimase in silenzio, lasciando che la pace del luogo in cui si trovavano si diffondesse dentro al Prefetto, aiutandolo a entrare in sintonia con la parte più nascosta di sé. Lasciò vagare per un attimo lo sguardo intorno a loro, beandosi degli ultimi raggi di sole che si riflettevano sulla superficie del lago prima di andare a morire, per poi riportarlo su Ferdy, o meglio sul suo torace che si alzava e si abbassava in maniera sempre più lenta e regolare.
Non appena reputò che il ragazzo fosse, per così dire, immerso in se stesso, la Divinante decise di metterlo alla prova provocando una leggera brezza che andava a smuovere i rami dell'albero sopra la sua testa.

Bene...non si distrae per un nonnulla...

Pensò la donna soddisfatta, facendo cessare all'istante il venticello ed evocando un elegante orologio a cipolla per controllare quanto tempo far rimanere il Corvetto in quello stato di meditazione. Non era passata neanche un'ora da quando si erano incontrati, erano circa le otto di sera e la cena in Sala Grande doveva essere appena iniziata, ma Tisifone non aveva particolare fretta di rientrare. Quando entrava in modalità "Insegnante", infatti, il suo stomaco tendeva a chiudersi, rendendo il mangiare un'attività superflua.

Altri venti minuti possono andare bene...

Si disse quindi, facendo sparire l'orologio e sistemandosi in posizione yoga di attesa, l'ampia gonna a coprirle le lunghe gambe. La donna non poteva sapere che il collega, già giunto all'appuntamento con un certo languorino, avrebbe sviluppato nel corso dell'allenamento una fame non indifferente che avrebbe potuto disturbare il suo processo meditativo. Se avesse potuto anche solo immaginare un tale dettaglio, probabilmente avrebbe posto come limite di tempo non venti minuti ma bensì mezz'ora per testare di nuovo la capacità di autocontrollo dell'Insegnante di Volo.

:arrow:
Spoiler:
Tira un d12 e somma la tua concentrazione. La reazione al vento dipende dalla risultato che ottieni secondo questo schema

Si distrae totalmente e apre gli occhi - > 0-7 per
Fa molta fatica a rimanere concentrato, si agita ma tiene gli occhi chiusi -> 8-12
Fa poca fatica a rimanere concentrato ma avverte il rumore in sottofondo muovendosi un minimo -> 13-16
Rimane concentrato e ignora il rumore -> 17-20.
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