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Collinetta del Lago

Messaggioda Typhon » 12/11/2011, 17:34

Giunto al Settembre del suo sesto anno, il giovane Seal non poteva di certo immaginare che tra capo e collo gli arrivasse la promozione a nuovo prefetto dei draghi.
Seduto placidamente sulla collinetta del lago durante le tarde ore serali del primo giorno scolastico, proseguiva ad osservare quel pezzo di carta quasi come se fosse una benedizione ed una maledizione insieme, con sguardo vacuo, scocciato e a tratti divertito, come se da un certo punto di vista, quello che si trovava scritto all'interno di quella lettera fosse pressochè scontato e ovvio.


"Con la presente, la presidenza informa lo studente della casata Dragargenteo Typhon Seal che è stato scelto per ricoprire il ruolo di PREFETTO in collaborazione con la studentessa sua compagna di corso ARIANNA RICCIARDI. La spilla vi verrà consegnata nella mattina del secondo giorno di scuola dal vostro Capo Casata.

La Preside coglie l'occasione per augurare al signorino Seal di essere un valido e degno elemento di guida per la gloriosa ex Scuola di Durmstrang.

Ossequi

Monique Vireau
Vice Preside di Hogwarts"


Ah, f******! Proprio in questo modo dovevano rovinarmi l'entusiasmo, avrai due belle gambe ma in quanto a sesto senso scarseggi proprio cara prof, io Ricciardi la schianto dopo una settimana di collaborazione, se di collaborazione vogliamo parlare, tsk!

Accartocciò distrattamente la pergamena lanciandola dietro di se. Fissando poi il paesaggio del lago notturno che si stagliava rendendolo così piccolo davanti cotanta bellezza e vastità di acqua e verde lussureggiante.
I pensieri suoi erano in un turbinio caotico tra rabbia, risentimento, impazienza e rassegnazione, in fondo quello che era successo non poteva essere cambiato in nessun modo e rifiutare quella carica poi? Mai e poi mai, non certo per colpa di quella biondina capace di far girare la testa a mezza scuola, ma di certo non abbastanza per farla girare a lui, al massimo poteva essere il contrario, forse.

Beh di certo non sarebbe il mio tipo...


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Prese un sasso lì vicino a lui, lanciandolo nell'acqua per creare i classici cerchi concentrici sui quali poi di solito ci si ferma a riflettere fino a quando non finiscono e il sasso era abbastanza grande da potergli permettere una lunga riflessione.
Quello sarebbe stato il suo sesto anno, un anno importante sopratutto perchè cominciava a studiare quello che voleva lui e non più materie che reputava inutili e stupide da imparare a livello teorico; almeno da quel punto di vista c'era stato un salto di qualità e l'ottenimento di un bel po' di gufo lo aveva fatto almeno rendere in buona luce alla famiglia che pensava che sarebbe andato male per via della risaputa sua poca inclinazione allo studio, peccato che Ty fosse ben conscio di quando mettersi con la testa su un testo scritto o su qualche diagramma e quella sua fredda calcolazione delle probabilità per andarsene via il prima possibile di lì non era affatto da sottovalutare.


- PLAFF -

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Qui ci starebbe proprio bene del whiskey incendiario, almeno demolisco il ricordo di quell'oca per qualche minuto... E menomale che abbiamo le stanze da letto separate, anche se comunicanti, altrimenti penso che sarebbe morta già stanotte!

Jeans blu scuro, anfibi neri, maglietta a dolcevita senza maniche nera, mai stato tipo freddoloso, orecchino d'argento pendente a forma di freccia sull'orecchio destro, bracciale di cuoio nero con piccole borchie sul polso sinistro e telo da mare con sopra riportato il logo di un noto gruppo metal babbano sul quale appoggiare il corpo evitandosi le macchie di terra e di prato, visto che in quel punto il terreno era parecchio morbido e umido.
Entro pochi istanti per sua sfortuna si sarebbe dovuto dirigere di nuovo al proprio dormitorio, anche se non aveva ancora la spilletta i poteri li teneva tutti e quindi le matricole maschi avrebbero potuto fare quello che volevano senza lui di mezzo e di certo di risultare meno efficente di Arianna non gli andava per nulla al mondo.
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Messaggioda Aryanne » 12/11/2011, 18:29

"Con la presente, la presidenza informa la studentessa della casata Dragargenteo Arianna Ricciardi che è stata scelta per ricoprire il ruolo di PREFETTO in collaborazione con lo studente suo compagno di corso TYPHON SEAL. La spilla vi verrà consegnata nella mattina del secondo giorno di scuola dal vostro Capo Casata.

La Preside coglie l'occasione per augurare alla signorina Ricciardi di essere un valido e degno elemento di guida per la gloriosa ex Scuola di Durmstrang.

Ossequi

Monique Vireau
Vice Preside di Hogwarts"


Già, alla fine il suo incubo peggiore aveva preso forma: Typhon Seal come Prefetto assieme a lei. Non sarebbe potuto andarle peggio di così, e soprattutto aveva la netta sensazione che la Preside fosse perfettamente al corrente della "simpatia" che correva tra i due, di quel rapporto velenoso e acido che si era sviluppato fin dal primo anno... e che per questo avesse deciso di promuoverli assieme.

In fondo a quella manca sicuro qualche rotella...

Pensò Arianna con uno sbuffo scocciato, avanzando tranquillamente per la strada erbosa in salita che costeggiava il lago: la divisa di Dragargento perfettamente aderente al corpo la rendeva sensuale e femminile come se stesse indossando un vestito da sera, ed era indossata con precisione; unico dettaglio fuori posto? La cravatta, che era aperta per permettere al colletto della camicia di rimanere slacciato fino all'incavo dei seni.

Qui ci starebbe proprio bene del whiskey incendiario, almeno demolisco il ricordo di quell'oca per qualche minuto... E menomale che abbiamo le stanze da letto separate, anche se comunicanti, altrimenti penso che sarebbe morta già stanotte!

La "soave" voce che aveva appena pronunciato quelle parole, Arianna la conosceva bene, ed apparteneva proprio a lui... Typhon, quell'arrogante e presuntuoso compagno di Casata che era stato nominato Prefetto insieme a lei.
Un mezzo ghigno divertito quello della ragazza, che continuò a risalire senza fretta la collinetta per arrivarne al suo apice, dove potè scorgere la sua figura darle le spalle: gli occhi castani di Arianna si posarono sulla pergamena stropicciata che giaceva a terra, quasi sicuramente contenente la stessa "bella" notizia che lei aveva ricevuto quella mattina.

Che razza di maleducato.

Pensò la biondina scuotendo il capo, mentre dalla tasca interna della divisa si faceva scivolare in mano la bacchetta e con essa pronunciava sottovoce un "Evanesco" che fece sparire la lettera mandata dalla VicePreside, probabilmente la causa del malumore del ragazzo.


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Non lo sai che non si buttano le cartacce per terra, Seal?

Domandò ad alta voce, in attesa che lui si voltasse: capelli raccolti in una coda morbida che però sfuggivano per qualche ciocca incorniciandole il viso e sguardo penetrante ed intenso, il tutto accompagnato da un'espressione quasi di sfida. Eccola, Arianna Ricciardi, in tutto il suo splendore.

Devo esserti davvero rimasta nella mente se ti serve addirittura del Fire Whiskey per dimenticarmi... ne sono lusingata, davvero.

Aggiunse la ragazza con aria divertita, avvicinandosi al ragazzo fino ad affiancarlo: non lo guardò per il momento, preferendo concentrarsi sul panorama mozzafiato che si poteva godere da quella posizione; il lago era calmo, placido e tranquillo... l'esatto contrario delle loro anime in quel momento.

Sai, puoi sempre chiedere alla Preside di revocare la tua nomina... ne sarei molto dispiaciuta, ma lo capirei.

Disse dopo un minuto buono di silenzio, voltandosi verso di lui con voce fintamente dolce e premurosa: ecco, il loro classico metodo di conversazione era appena iniziato.
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Messaggioda Typhon » 12/11/2011, 23:38

Strinse il pugno leggermente in mezzo all'erba della sera, sentendo sotto il palmo la rugiada della notte che gli rinfrescava la pelle e le sensazioni. Libero e indomabile il vento spirava facendo ondeggiare le fronde dei pochi alberi intorno a quella collinetta desolata.
Typhon sapeva bene che come ogni sogno o momento favorevolmente rilassante, c'era sempre qualcosa pronta a portare scompiglio a quella calma e tranquillità, esattamente come il sasso che gettandosi in acqua fa ondeggiare il blu intenso distorcendo quello specchio fino ad un secondo prima placido, e fu proprio la ragazza che tanto stava pensando con odio e risentimento fino a pochi istanti precedenti che fece da sasso scagliato nello specchio d'acqua della sua mente, parlandogli alle spalle per poi affiancarlo e guardarlo ancora con quei soliti occhi vispi e accesi di pungente ironia e scaltra rivalità.

Devo esserti davvero rimasta nella mente se ti serve addirittura del Fire Whiskey per dimenticarmi... ne sono lusingata, davvero.
Sai, puoi sempre chiedere alla Preside di revocare la tua nomina... ne sarei molto dispiaciuta, ma lo capirei.


Le labbra si incurvarono in un sorriso quasi divertito ed esilarato. Scosse il capo chinandolo per guardare ancora qualche istante le acque del lago, per poi riprendere a fissare l'orizzonte stellato in lontananza, non degnandola nemmeno di uno sguardo, non per il momento almeno, in fondo erano sei anni che lo faceva e le vecchie abitudini non si cambiano quasi mai.

Aspetta aspetta, ma cos'è questo rumore fastidioso simile al latrato di una foca in cattività che sovrasta le cicale?

Attese ancora qualche piccolo istante rimanendo in silenzio, cominciando a far finta di guardarsi attorno incuriosito in un teatrino a dir poco infantile e da presa in giro, per poi incrociare lo sguardo con lei e sembrare quasi sorpreso di vederla lì proprio di fianco a lui, come se non immaginasse nemmeno che potesse essere stata lei a parlare.

Oh ma sei tu!? Scusa, avrei dovuto riconoscere il latrat... no scusa, la voce della mia nuova collega prefetta, perdonami! Tsk, revocherò la mia nomina quando tu troverai un incantesimo per tornare illibata, quindi credo proprio che tu debba fartene una ragione, un destino segnato, oserei dire...

Sbuffò appena, leccandosi le labbra fissandola in modo un po' malizioso per poi ritornare a fissare di fronte a lui la vista del castello illuminato dove ancora le persone erano intente a festeggiare l'inizio della scuola.
Molti di quegli studenti erano al loro primo anno e cominciavano appena il percorso che invece lui ed Arianna stavano quasi per portare a termine. Spesso a questi duelismi Ty ci pensava ma di certo non lo dava a vedere, semplicemente si limitava a rimanere in silenzio, simboleggiando oltre a questo, il fatto intrinseco di sperare che lei se ne andasse il prima possibile lasciandolo in pace, per quanto una parte di lui di certo lo sapeva bene quanto desiderasse che lei rimanesse lì a "rovinargli la sera".

Ci fosse mai una volta che non ti vesti da violenza, st*****!

Tu piuttosto, potevi lasciarmi in pace e rimanere ancora qualche giorno a guardare il palio o a mangiare panforte o a bere vinsanto e darti alla pazza gioia con mezzo paese, dillo che ti sei messa in testa fin dal primo di rovinarmi la vita, almeno me ne faccio una ragione!

Si portò le mani dietro la nuca quindi, lasciandosi andare all'indietro per sdraiarsi completamente sul telo e fissarla adesso da giù verso l'alto, dritto negli occhi, quelle perle nere che si incontravano con le sue foglie d'autunno scintillanti e malefiche.
Erano anni che li fissava ma nonostante tutto in esse continuava a vedere sempre il solito fuoco della sfida e del contrasto come lei nei suoi lo stato selvaggio e l'impossibilità di essere imbrigliato. Due sguardi molto simili e molto diversi allo stesso tempo, gli stessi occhi con i quali avevano duellato per tutto quel tempo e gli stessi occhi che da quel giorno si sarebbero dovuti sempre incrociare nei corridoi sotto la stessa identica veste di onore di prefetti.
Fato? Entrambi avrebbero risposto semplicemente: Maledizione.
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Messaggioda Aryanne » 13/11/2011, 0:07

Adorava battibeccare con lui: sì, sarebbe potuto sembrare un po' strano a prima vista, ma dopo sei anni ci aveva talmente fatto l'abitudine che se all'improvviso si fosse trovata senza Typhon con cui scontrarsi, probabilmente si sarebbe annoiata.

Aspetta aspetta, ma cos'è questo rumore fastidioso simile al latrato di una foca in cattività che sovrasta le cicale?

Arianna lo lasciò fare, aspettando pazientemente che lui finisse quella stupida pantomima col sopracciglio alzato e le braccia incrociate all'altezza del petto, ancora in piedi: solo un piccolo sbuffo le uscì dalle labbra, nulla di più.

Oh ma sei tu!? Scusa, avrei dovuto riconoscere il latrat... no scusa, la voce della mia nuova collega prefetta, perdonami! Tsk, revocherò la mia nomina quando tu troverai un incantesimo per tornare illibata, quindi credo proprio che tu debba fartene una ragione, un destino segnato, oserei dire...

Hai finito di sparare stupidaggini, Mezzosangue? Non sei affatto divertente, mi sa che hai finito le battute fresche ormai.
In ogni caso, non ho problemi a lavorare con te... io.


Domandò Arianna per poi sottolineare quel "io" come a voler dire che se qualcosa non gli stava bene, il problema era suo: in realtà, anche se mai l'avrebbe ammesso, era felice che fosse toccato a lui farle da collega in quella nuova avventura. Chi meglio di loro potevano stare alla guida di Dragargento?

Tu piuttosto, potevi lasciarmi in pace e rimanere ancora qualche giorno a guardare il palio o a mangiare panforte o a bere vinsanto e darti alla pazza gioia con mezzo paese, dillo che ti sei messa in testa fin dal primo di rovinarmi la vita, almeno me ne faccio una ragione!

Ma come, ed io che pensavo di esserti mancata...

Commentò la Prefetta con un ghigno palesemente divertito, sedendoglisi accanto senza minimamente provare a pensare che forse Typhon voleva stare da solo: se desiderava così tanto la solitudine, in fondo, poteva pure andarsene lui, no? Lei voleva rimanere lì, e questo avrebbe fatto a prescindere dalla presenza dell'altro.

E comunque, tesoro, le vacanze sono state fin troppo noiose: sempre le stesse persone, sempre le stesse facce... almeno qui ci sono i primini da prendere di mira. E poi ci sei tu che sai usare un minimo il sarcasmo, stavo impazzendo in mezzo a tanta palese incapacità di comprendere le mie sane battutine acide.

Aggiunse la ragazza, lanciandogli uno sguardo per incatenare gli occhi a quelli di lui: un complimento? Forse abbastanza velato sì, ma pur sempre un complimento in fondo. Un piccolo sorriso di sfida uscì addirittura dalle labbra della ragazza, prima di tornare a guardare l'orizzonte.

Questo sarà il nostro anno... saremo i punti di riferimento dei primini, ci guarderanno come fossimo i migliori. Sarà meraviglioso.

Mormorò parlando forse più a se stessa che a lui seppure Typhon avrebbe tranquillamente potuto ascoltare le sue parole visto che erano seduti vicini: gli occhi castani di lei si spostarono verso il lago e lei fece un sorriso più ampio e malizioso.

E ho notato un po' di Prefetti carini nelle altre Case... non vedo l'ora di approfondire la loro conoscenza, quindi vedi di non starmi troppo tra i piedi, chiaro?

E si volse di nuovo verso il compagno di Casata, lanciandogli un'occhiata ammonitrice che però durò pochi secondi, poiché lo sguardo volò via dal suo ancora una volta come se non volesse rimanere fermo troppo a lungo.

Tanto scommetto che anche tu ti darai da fare... vero?
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Messaggioda Typhon » 13/11/2011, 1:14

La tranquillità e la noncuranza con la quale Arianna si sedette al suo fianco senza nemmeno chiedere il permesso furono motivo di ricordo per Typhon del perchè la sopportasse così poco. Una confidenza non ricercata ma pretesa, un modo di fare irrispettoso ed elastico, una faccia tosta e liscia come il marmo, in breve la ragazza sapeva bene come far reagire i nervi saldi di Ty, che lui lo volesse o meno, sia con le parole che con il vestiario e il modo di fare.

Oh beh se non hai problemi meglio per te, vuol dire che hai imparato a sopportarmi. Mi insegni come hai fatto? Io con te sono tuti tentativi falliti e sprecati...

Ennesima risposta veloce e secca, pungente e velenosa. Erano queste le loro conversazioni, ai limiti di due battitori di Quidditch che si scagliano la pluffa in continuazione sperando ogni tanto di disarcionare l'altro e farlo cadere col sedere per terra, ma raramente ciò accadeva. La cosa comunque singolare è che nessuno dei due dopo sei lunghi anni aveva deciso di appendere la mazza di ferro al chiodo e continuare a sbattere quella pluffa in continuazione verso l'altro, ma solo ed esclusivamente verso di lui e nessun'altro, nessuno degno di nota per lei e nessuna degna di nota per lui era come se si amassero, peccato che... si odiavano.

L'unica cosa che mi è mancata di te sono le tue scollature vertiginose, ogni tanto fa piacere vedere due bei monti in mezzo al piattume delle primine e secondine, anche se già dalle terze ti si comincia a fare concorrenza.

Continuava a fissare il cielo sopra di lui, un cielo stellato infinitamente grande che lo faceva sentire così piccolo, ma nonostante tutto l'unica cosa che non aveva mai pensato di superare come limite era la sua sensazione di inferiorità nei confronti dell'universo. Sarebbe stato stupido, sarebbe stato da sciocco e questo lui non lo era affatto, competitivo si, ma non sciocco, e di competizione con quella bionda accanto ne poteva avere in abbondanza quanta ne voleva, senza andare a scomodare alte sfere come il cielo o il mare.


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E comunque, tesoro, le vacanze sono state fin troppo noiose: sempre le stesse persone, sempre le stesse facce... almeno qui ci sono i primini da prendere di mira. E poi ci sei tu che sai usare un minimo il sarcasmo, stavo impazzendo in mezzo a tanta palese incapacità di comprendere le mie sane battutine acide.

La testa del ragazzo si spostò automaticamente in direzione di Arianna che sembrava essersi sporta addirittura a fargli un velato ma significativo complimento. I loro occhi si incontrarono per poche manciate di secondi che servirono a fare in maniera che ognuno dei due sentisse sulla pelle il brivido dello sguardo elettrico dell'altro, poi, lei riprese a fissare l'orizzonte e lui anche fece lo stesso. Cosa fossero di tanto in tanto quelle loro occhiate silenziose ancora tutta la scuola se lo chiedeva curiosa e incapace di comprendere, per quanto appunto, comprendere quei due era una cosa già di per se molto difficile quando parlavano, figuriamoci quando stavano zitti.

Questo sarà il nostro anno... saremo i punti di riferimento dei primini, ci guarderanno come fossimo i migliori. Sarà meraviglioso.

Il nostro anno... Bah...

Ti serve lo sguardo dei primini per sapere da sola di essere la migliore, mi sei caduta proprio in basso. Io so già di essere il meglio senza necessità che me lo dica un poppante, ma ad ognuno il suo in fondo...

E ho notato un po' di Prefetti carini nelle altre Case... non vedo l'ora di approfondire la loro conoscenza, quindi vedi di non starmi troppo tra i piedi, chiaro?

Io? Figurati, hai perfettamente campo libero, anzi, portateli anche in camera, prometto che non farò minimamente rapporto...

Piccola attimo di pausa, si umettò le labbra.

... Ah ma, ci hai creduto? Ahahah... Spero davvero di no, comunque approfondisci pure quanto vuoi, io farò il mio di gioco, quindi lo stesso avvertimento nei miei confronti vale anche per te, intesi collega?

Tanto rimedierai i soliti incapaci, scontato!
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Messaggioda Aryanne » 13/11/2011, 17:12

Ancora una volta loro, ancora una volta insieme... ancora una volta dopo 5 anni: come facevano a non stancarsi, lo sapevano soltanto loro... o forse nemmeno loro sapevano spiegarselo, semplicemente erano un dato di fatto e tanto bastava.

Oh beh se non hai problemi meglio per te, vuol dire che hai imparato a sopportarmi. Mi insegni come hai fatto? Io con te sono tuti tentativi falliti e sprecati...

Semplice, ho imparato a non considerarti. Tu sei come una mosca fastidiosa che mi ronza intorno al viso, un fantasma che ha deciso di infestarmi fino a che non usciremo da Hogwarts... quindi tanto vale non pensarci e fingere che tu non esista, il che visto quanto poco vali per me non è così difficile.

Replicò lei senza alcuna esitazione, come se avesse saputo come ribattere alle parole del compagno ancor prima che lui finisse di pronunciarle: eh sì, erano davvero strani quei due.

L'unica cosa che mi è mancata di te sono le tue scollature vertiginose, ogni tanto fa piacere vedere due bei monti in mezzo al piattume delle primine e secondine, anche se già dalle terze ti si comincia a fare concorrenza.

Ma per favore, quel flaccidume non è paragonabile a me.
D'altronde è anche vero che tu non hai mai avuto il piacere di constatare di persona come effettivamente siano fatti i miei monti, quindi inutile sprecare fiato.


Un'altra battuta di lui ed un'altra secca risposta di lei, sempre così senza mai perdere un colpo, come se i periodi di vacanza in cui non si vedevano servissero loro per ricaricare le energie in vista della prossima serie di battibecchi acidi e velenosi, battibecchi che però erano, per Arianna, il modo migliore di non morire di noia in quella scuola dove tutti erano fin troppo buoni e tranquilli.

Quanto vorrei leggerti nella mente per sapere se davvero li vorresti vedere...

Pensò per un momento la biondina ancora con il pensiero al discorso di poco prima, che però venne accantonato subito quando i loro sguardi s'incontrarono: mille emozioni insieme le scossero l'anima, ma Arianna non cercò di decifrarne nemmeno mezza... farlo avrebbe sicuramente portato a qualche complicazione, e sinceramente a lei andava tutto bene così.

Ti serve lo sguardo dei primini per sapere da sola di essere la migliore, mi sei caduta proprio in basso. Io so già di essere il meglio senza necessità che me lo dica un poppante, ma ad ognuno il suo in fondo...

Quanto sei idiota, e dire che per essere arrivato al sesto anno si presuppone che un minimo di cervello tu ce l'abbia. Credi davvero che noi due fossimo gli unici del nostro anno a poter diventare Prefetti? Alla fine dell'anno scorso le matricole scommettevano su chi avrebbero scelto e nessuno aveva fatto il nostro nome visto che non abbiamo certo le medie scolastiche migliori.

Commentò Arianna, voltandosi appena verso di lui con espressione quasi arrabbiata per il modo in cui erano stati considerati l'anno prima: non leccavano il fondoschiena ai professori, non studiavano come dei matti, non cercavano di mantenere sempre una facciata di perfezione; erano perfettamente imperfetti, irriverenti fino al limite del consentito, studenti seri solo delle materie che a loro interessavano... tutto l'opposto di un Prefetto, in teoria.

Ma con questa nomina, si dovranno ricredere tutti, dovranno considerarci il meglio della nostra Casata... ed è questa per me la vendetta più dolce: costringere gli altri ad abbassare lo sguardo quando mi guardano.

Aggiunse la ragazza con un sorriso soddisfatto e forse appena appena sadico, lasciando andare la mente ai ricordi dell'anno precedente: essere in quella Casata significava avere costantemente il desiderio di essere i migliori e di dimostrarlo al mondo intero. Typhon poteva anche accontentarsi di saperlo da sé, Arianna voleva provarlo a tutta la scuola.

Io? Figurati, hai perfettamente campo libero, anzi, portateli anche in camera, prometto che non farò minimamente rapporto...
... Ah ma, ci hai creduto? Ahahah... Spero davvero di no, comunque approfondisci pure quanto vuoi, io farò il mio di gioco, quindi lo stesso avvertimento nei miei confronti vale anche per te, intesi collega?


Come se m'importasse di quelle che ti fai, tzè, ma per favore...
Persino spazzolarmi i capelli risulterebbe più divertente!


Esclamò la ragazza fingendo un'aria disgustata, arrivando addirittura a fargli una piccola linguaccia come una bambina, un piccolo gesto infantile che - per quanto dicesse di odiare il compagno - sapeva di potersi concedere solo con lui: ne avrebbe riso? Forse... anche se a pensarci bene forse non avevano mai spontaneamente riso per qualcosa che non fosse prendere in giro l'altro.

Tanto non riuscirai mai a trovare qualcuno alla mia altezza... ma perchè non provi a farmi capire che mi vuoi? Certo, ti farei implorare, ma poi... sarei tua...
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Messaggioda Typhon » 14/11/2011, 1:03

Tra un sorriso velenoso ed una battutina sarcastica, quella loro conversazione sembrava essere in linea con tutte quelle conseguite negli anni precedenti, con l'unica differenza che adesso lo stavano facendo con addosso una carica non indifferente, quella dei prefetti, che sembrava però non scalfire troppo la loro attenzione, loro erano Arianna e Typhon, gli stessi di sempre, un anno più grandi, un anno più st*****!

Semplice, ho imparato a non considerarti. Tu sei come una mosca fastidiosa che mi ronza intorno al viso, un fantasma che ha deciso di infestarmi fino a che non usciremo da Hogwarts... quindi tanto vale non pensarci e fingere che tu non esista, il che visto quanto poco vali per me non è così difficile.

Non ti puoi lamentare con me, tesoro, è risaputo che le mosche girano sempre intorno alla m****, non puoi chiedermi di non seguire la mia natura, saresti veramente crudele...

Fece un ghigno più che divertito, sincerandosi si come una mosca ma lasciando come al solito la battuta bella pronta e cattiva servita su un piatto d'argento tutto per lei, lei che in ogni caso proseguiva a parlare ancora di se, incensandosi e facendogli la bella ramanzina su quanto la "carne" al fuoco offerta dalle altre studentesse fosse men che meno della propria che a giudicare da lei era molto ma molto più appetibile e soda, ricca non solo di giovinezza ma anche estrema capacità nel saperla usare ed adattare meglio alle esigenze di chiunque.

Ma per favore, quel flaccidume non è paragonabile a me.
D'altronde è anche vero che tu non hai mai avuto il piacere di constatare di persona come effettivamente siano fatti i miei monti, quindi inutile sprecare fiato.


Ma bene, insomma adesso ti metti anche a farti pubblicità e a tentarmi? C****, se non mi odiassi così tanto penserei addirittura che hai una cotta per me!

Ti conviene tenerteli bene stretti quei monti e portarli fuori dalla mia portata perchè per come li avresti dopo un mio trattamento di sicuro non potresti più pensare di farteli trattare da altri se non da me, maledetta...

Si leccò le labbra istintivamente non appena pronunciate quelle parole, ma forse sopratutto come riflesso a quel suo pensiero fugace. Quegli occhi, di tutti e due, quando si incontrarono crearono scariche devastanti di adrenalina e pensieri caotici e ammassati tra loro a formare nulla di omogeneo ma forse solo e soltanto impossibile da capire e sgrovigliare. La matassa era ancora troppo intensa per essere presa e risolta, o forse erano semplicemente loro che volevano proseguire a vederla tale, loro che in quei pochi secondi di silenzio, probabilmente avrebbero voluto dire tutto e non dire niente in contemporanea. Fu così che quando quegli occhi di nuovo si separarono e tornarono ognuno a fissare un punto diverso, la conversazione potè riprendere odiosa così com'era stata lasciata in sospeso poco prima.

Quanto sei idiota, e dire che per essere arrivato al sesto anno si presuppone che un minimo di cervello tu ce l'abbia. Credi davvero che noi due fossimo gli unici del nostro anno a poter diventare Prefetti? Alla fine dell'anno scorso le matricole scommettevano su chi avrebbero scelto e nessuno aveva fatto il nostro nome visto che non abbiamo certo le medie scolastiche migliori.

Oh beh si, su questo non hai tutti i torti e non ti esaltare per cortesia, visto che non ti capita molto spesso, anzi, quasi mai. Deve essere la mia presenza ad illuminare la tua di intelligenza in qualche modo, in ogni caso, ci aspettano parecchi biglietti di scuse nei prossimi giorni, a dire la verità, potrei dire di non vedere l'ora anche io, collega...

Piccolo sorriso soddisfatto il suo, al termine di quel veloce scambio di battute questa volta un po' meno intense e pesanti come quelle precedenti, anche perchè ogni tanto smorzare e trovare un punto di accordo serviva a loro per riprendere fiato e nel frattempo riassestare il repertorio delle cattiverie da dire l'uno a l'altra e di lì a poco infatti, fu proprio Arianna a riprendere il fuoco, con la sua solita nonchalance e il suo sorrisetto furbo e assolutamente come non mai sicuro di sé...

Come se m'importasse di quelle che ti fai, tzè, ma per favore...
Persino spazzolarmi i capelli risulterebbe più divertente!


Si, si, tu spazzolati i capelli... a proposito, li vedo più lucenti e setosi del solito, hai cambiato per caso marca di shampoo al veleno ed estratti di acido fosforico?

Fece una leggera pausa, durante la quale distolse ancora più lo sguardo da lei, arrivando anche ad osservare dalla parte opposta, per evitare del tutto che lei potesse guardarlo in faccia, per poi aprire ancora bocca ed affermare comunque un concetto che a tutti gli effetti, potè essere considerato un complimento in piena regola.

E comunque... dicevo sul serio, ti stanno meglio i capelli dall'ultima volta che ti ho vista, bel taglio...

Ma guarda te che mi tocca ammettere, e perchè dovrei poi? Che magari si fa strane idee in testa, su cosa alla fine? Che magari mi piace qualcosa, anche solo qualcosa di lei! ... Tsk... Tanto lo so che ci morirai di piacere per questo complimento, faresti meglio ad ammettere i tuoi sentimenti, di sicuro non te la darei vinta facilmente, però chissà... forse dopo un po'...


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Ty... Adesso che mi hai... prendimi... sono tua...

Sgranò gli occhi di colpo umettandosi le labbra nervosamente.

Aaahhh basta basta basta!

Scosse un poco il capo, quasi irato con se stesso e tornò di nuovo a mettersi seduto, prendendo un bel sasso piuttosto grande lanciandolo con inaudita potenza verso la superficie del lago, facendogli fare almeno cinque saltelli a pelo prima di affondare, imprimendo in quel lancio la maggior parte della tensione accumulata con quei pensieri a suo giudizio insani e traditori.
Tutto, tutto ma non lei, poi in quelle vesti, ancor di meno, mente vuota, pensieri vuoti, fantasia vuota, meglio, molto ma molto meglio... forse.
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Messaggioda Aryanne » 14/11/2011, 13:04

Non ti puoi lamentare con me, tesoro, è risaputo che le mosche girano sempre intorno alla m****, non puoi chiedermi di non seguire la mia natura, saresti veramente crudele...

Oh, fai pure, ronzami intorno se ti fa piacere così avrò molte più probabilità di schiacciarti e liberarmi della tua insulsa e fastidiosa presenza.

Commentò Arianna, alzando le spalle con calcolata indifferenza: in realtà se si fosse trattato di un altro contesto, dove magari a discutere fossero stati Ty ed un'altra, si sarebbe sbellicata dalle risate perchè la sua battuta era davvero azzeccata; d'altronde però mica poteva mettersi a ridere se la battuta l'aveva lanciata proprio a lei, era una questione di principio.

Ma bene, insomma adesso ti metti anche a farti pubblicità e a tentarmi? C****, se non mi odiassi così tanto penserei addirittura che hai una cotta per me!

Sì, certo come no... - mormorò la biondina, voltandosi verso il ragazzo per poi fingersi di strapparsi i capelli davanti a lui - Ty ti amo, ti prego mettiti con me!! - esclamò come un'attrice che recitava una scena di struggente e forse un po' stupido amore verso l'altro.

In ogni caso c'erano altre cose a cui pensare, ad esempio il ruolo che si sarebbero trovati a ricoprire da quel giorno in poi, ruolo per il quale nessuno, almeno nella loro Casata, avrebbe scommesso sui due ragazzi che ora chiacchieravano piacevolmente, per modo di dire, sulla collina di quel Lago Nero.

Oh beh si, su questo non hai tutti i torti e non ti esaltare per cortesia, visto che non ti capita molto spesso, anzi, quasi mai. Deve essere la mia presenza ad illuminare la tua di intelligenza in qualche modo, in ogni caso, ci aspettano parecchi biglietti di scuse nei prossimi giorni, a dire la verità, potrei dire di non vedere l'ora anche io, collega...

Che io debba fare uno sforzo mentale quando mi rapporto con te è sicuro, dover regredire al modo di pensare di un essere unicellulare non è mica cosa da poco, sai?
In ogni caso, nessuno nella nostra Casata si abbasserebbe ad ammettere di essersi sbagliato, siamo tutti troppo orgogliosi... al massimo appunto, abbasseranno lo sguardo quando li incroceremo per i corridoi o in sala comune con la nostra bella spilletta appuntata al petto, ed allora sapremo di aver vinto su tutti.


Replicò la Prefetta, lasciandosi andare ad un'ultima battuta, quasi a volersi portare a casa il "round", prima di fare un discorso più serio in accordo con le parole di Typhon, fornendo anche al ragazzo la sua personale visione di vittoria nei confronti dei compagni: niente di eclatante od esplicito, ma semplicemente un'ammissione silenziosa e discreta che però agli occhi di Arianna non sarebbe di certo sfuggita.

Si, si, tu spazzolati i capelli... a proposito, li vedo più lucenti e setosi del solito, hai cambiato per caso marca di shampoo al veleno ed estratti di acido fosforico?

In effetti sì tesoro, uso uno shampoo molto diverso ma temo tu sia ancora troppo piccolo per sapere di cosa si tratta. Ti dico solo che lo produci anche tu, arrivaci da solo per il resto.

E nella sua mente una versione in stile cartone di sé alzò il pugno all'aria in segno di vittoria, perchè un'affermazione del genere le avrebbe fatto guadagnare almeno 50 punti nel loro scontro verbale: ciò che però attirò la sua attenzione, fu il fatto che il ragazzo non solo non la stava guardando, ma addirittura sembrava volersi ancora più scostare visivamente da lei, nascondendo il viso più che poteva girandolo dalla parte opposta a quella dove stava seduta Arianna.

E comunque... dicevo sul serio, ti stanno meglio i capelli dall'ultima volta che ti ho vista, bel taglio...

Un'affermazione quasi sofferta da parte di Typhon anche perchè, da qualunque angolazione lei l'analizzasse, la vedeva sempre e comunque come un complimento senza possibilità di errore: gli occhi si spalancarono di sorpresa per un momento, uno solo, prima di tornare imperturbabili caso mai lui si fosse mai voltato nella sua direzione.

Oh... Ty...

... lo so che ti piacciono di più così, l'hanno scorso ti soffermavi spesso a guardare una del quinto che aveva questo tipo di taglio.


Mormorò Arianna, e questa volta toccò a lei cercare di nascondere il proprio viso per non farsi guardare negli occhi nel caso lui avesse cercato il suo sguardo: se quello di Typhon era stato catalogato come un complimento, quello di lei poteva essere visto come un modo per fargli intendere che si era fatta quel taglio per piacere a lui e non era assolutamente così...

... no, non è così. Insomma, è solo una stupida coincidenza, in fondo sto davvero bene così e sappiamo entrambi quanto io ci tenga ai miei capelli quindi è piuttosto ovvio che l'abbia fatto per me! Sì, esatto, per me, solo e soltanto per me, per...
... me...
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Messaggioda Typhon » 14/11/2011, 16:43

Che io debba fare uno sforzo mentale quando mi rapporto con te è sicuro, dover regredire al modo di pensare di un essere unicellulare non è mica cosa da poco, sai?

Non replicò a quella sua battuta. Non era affatto interessato a rispondere e non perchè fosse stanco o altro, ma semplicemente perchè amava ogni tanto farle credere di aver azzeccato la frecciata adeguata a metterlo in silenzio, o meglio, agli inizi era così, adesso quando ciò accadeva, faceva comunque un sorrisetto divertito, quasi a snobbare il colpo ricevuto, come a far intendere che potrebbe rispondere ma era lui volutamente ad evitare la cosa perchè comunque la battuta gli era risultata gradevole e abbastanza efficace, anche perchè ci sarebbe stata altra occasione per rispondere su altro, questo lo sapeva molto bene, bastava solo attendere, di solito la sua collega prefetta non si smentiva mai su questo... ed infatti...

In effetti sì tesoro, uso uno shampoo molto diverso ma temo tu sia ancora troppo piccolo per sapere di cosa si tratta. Ti dico solo che lo produci anche tu, arrivaci da solo per il resto.

Ah si si, conosco quel tipo di shampoo, no scusami ma è parecchio che non ne produco più in quelle piccole quantità, mi sono specializzato già da tempo in creme per il viso e per il corpo, ma sono prodotti che forse tu non hai mai avuto il piacere di sperimentare, troppa abbondanza che non trovi facilmente in giro tra i tuoi miseri fornitori...

Insacca e porta a casa Ary, 1 a 1 e palla al centro!

Agitò lentamente il collo verso destra e poi verso sinistra, facendolo scrocchiare, per poi fare lo stesso anche con mani e polsi, sistemandosi meglio in quella posizione da sdraiato che di lì a poco avrebbe lasciato per porsi seduto dopo quel pensiero fugace ma quanto mai assolutamente destabilizzante non solo per la sua psiche ma anche per il suo basso ventre.
In ogni caso, quel complimento fatto chissà mai perchè, aveva colpito abbastanza nel profondo Arianna che ancora faceva fatica a credere che lui si fosse lasciato andare ad una frase così impossibile da equivocare, ma in fondo la bellezza di quel loro rapporto contrastante era che sapevano bene come sorprendere ogni tanto l'altro senza eccessivi veleni, per quanto anche per ogni cosa bella era sempre messa in conto una risposta altrettanto scioccante, in questo caso infatti, quella di Arianna giunse abbastanza svelta e quanto mai inaspettata dal ragazzo violargento.

... lo so che ti piacciono di più così, l'hanno scorso ti soffermavi spesso a guardare una del quinto che aveva questo tipo di taglio.

Una volta lanciato quel sasso in mezzo all'acqua, Typhon si voltò spontaneamente per incontrare ancora gli occhi di Ary che però sembrava voler evitare volutamente quell'attenzione. Già, adesso era per lei il turno dei dubbi e delle incertezze ma di certo da parte del ragazzo non ci sarebbe stata comprensione, pacca sulla spalla da amico o bacio romantico da romanzo rosa, no loro non erano affatto così e infatti tutto ciò che fece fu un gesto piuttosto semplice e quanto mai in linea con la loro filosofia di rapporto.
Afferrò un altro sasso di buone dimensioni e lo porse verso di lei con assoluta tranquillità, senza tono di comprensione o altro, ma il solito piatto e serio che però sotto di se nascondeva ben più di tutto quel gelo fiammante.

Tiralo con tutta la forza che puoi, secondo me ti aiuterà...

E lo disse come se sapesse già cosa poteva stare pensando lei, come se da un certo punto di vista sapesse più che con certezza che per un istante la collega aveva provato le sue stesse emozioni, ma forse no, forse non era così, magari era solo un gesto di collaborazione che non nascondeva nessuna soluzione e nessuna presunzione di sapere chi o cosa girava per la testa di lei. Quei due a volte si mostravano come labirinti verso l'altro appositamente per non finire nell'orribile baratro della sconfitta in quella gara continua che proseguiva da sei anni e che non aveva ancora intenzione di finire. Ciò sarebbe accaduto qualora uno dei due avesse ceduto ma non c'era alcuna intenzione né da Typhon né tanto meno da parte di Arianna e questo entrambi lo sapevano bene.
Lasciò comunque correre ed andare a finire nella nebbia il discorso sui capelli, difatti se avesse dovuto rispondere sarebbe stato per convalidare ancora di più quel complimento e di certo non poteva abituarla così bene come lei non poteva farlo con lui, avevano una posizione da rispettare, già, una posizione che spesso vacillava troppo pericolosamente, ma per fortuna solo per brevi e fugaci istanti.

Un altro anno così... Più andiamo avanti e più non so dove andremo a finire...

Si mise in piedi alla fine, mentre il vento soffiava un po' più forte.
La notte andava avanti e si infittiva tra le brume degli alberi e il rumore dell'acqua che veniva scossa dallo zefiro e quindi muoveva le sue onde come fossero dei suoni di inquieta attesa e illegittimo rumore. Una notte quella che preannunciava l'inizio di un altro lungo periodo di lezioni, situazioni, commenti e momenti di pace e guerra, desiderio e passione, leale scontro e non verbale contrasto. Di sguardi puliti e irriverenti, di parole usate al punto giusto per ferire e per riempire di veleno, di sete di vittoria e fame di gloria. Un altro lungo anno si stava avviando verso il suo inizio e quelle luci al castello che piano piano si andavano a spegnere significavano che il primo giorno di inizio di quell'ennesimo ciclo si stava spegnendo esattamente come i bollenti spiriti di Typhon che dopo un po' di riflessioni finalmente era riuscito a mettere al suo posto i bollenti spiriti irrequieti della carne.

Quest'anno la voglio vincere la coppa... Mai più secondi come l'anno scorso contro i Delfini, proprio loro poi... Farai di nuovo domanda come portiere? Vedi nel caso di riuscire a prendere qualche pluffa, non voglio perdere per colpa tua...

Disse di seguito, scoprendo sotto di se che aveva depositato il suo giacchetto di pelle nera lungo fino al ginocchio che afferrò velocemente mettendoselo al corpo senza allacciarlo, cercando di coprire un po' e proteggersi dall'influsso di quell'aria maledetta che adesso più fredda che mai, pungeva anche sotto i vestiti e tra un po' raggiungeva anche le ossa.
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Messaggioda Aryanne » 14/11/2011, 19:09

Credeva di aver vinto quello scontro verbale, doveva ammetterlo: inutile dire che Arianna aveva peccato d'ingenuità visto che, conoscendo l'altro, avrebbe dovuto immaginare che probabilmente Typhon avrebbe risposto per riportare la situazione in parità. E infatti...

Ah si si, conosco quel tipo di shampoo, no scusami ma è parecchio che non ne produco più in quelle piccole quantità, mi sono specializzato già da tempo in creme per il viso e per il corpo, ma sono prodotti che forse tu non hai mai avuto il piacere di sperimentare, troppa abbondanza che non trovi facilmente in giro tra i tuoi miseri fornitori...

Non una parola uscì dalle labbra della biondina dopo quella battuta: le piaceva il fatto che fossero tornati alla pari, più di quanto - anche se mai l'avrebbe ammesso - si sarebbe divertita se quel round se lo fosse portata a casa lei; la verità era che spesso si trovava costretta a mentire anche a se stessa per evitare di cadere in pensieri e ragionamenti che l'avrebbero destabilizzata... come quello che fece poco dopo, e che portò Typhon a passarle un sasso di medie dimensioni.

Tiralo con tutta la forza che puoi, secondo me ti aiuterà...

Non credo, anche se lo lanciassi ciò che provo non verrebbe comunque spazzato via.

Fu la placida risposta di Arianna che non si sottrasse in alcun modo all'eventuale sguardo dell'altro, semplicemente rimase ferma a fissare il paesaggio davanti a sé, quegli occhi castani ora sprofondati nel Lago ed immersi in chissà quali pensieri che facevano scendere su di loro un'ombra cupa e riflessiva.

Quest'anno la voglio vincere la coppa... Mai più secondi come l'anno scorso contro i Delfini, proprio loro poi... Farai di nuovo domanda come portiere? Vedi nel caso di riuscire a prendere qualche pluffa, non voglio perdere per colpa tua...

Argomento totalmente diverso ora, ma prima di rispondergli, mentre Typhon si alzava in piedi, Arianna si concesse di guardarlo per un lungo istante, fissandolo in ogni dettaglio quasi lo stesse guardando per la prima volta: un sospiro impercettibile e poi di nuovo a studiare le placide acque di fronte a loro come se nulla fosse successo.

La vinceremo, anche se con la VicePreside come CapoCasata sarà dura, la Vireau è tosta a quanto ho sentito, anche se sembrerebbe non troppo entusiasta di dover rimanere qui per un intero anno...

Sempre informata su tutto e tutti, quella era una delle caratteristiche peculiari di Arianna Ricciardi: l'italiana sapeva ogni cosa che succedeva nel castello, ogni pettegolezzo, diceria o storia era perfettamente immagazzinata nelle mente della bionda Prefetta che, anche in quel caso, sembrava sapere parecchio riguardo alla francese assunta dalla Bergman.

In ogni caso, niente Portiere, quest'anno voglio fare la Cacciatrice.
In fondo... non ci batte nessuno quando lavoriamo in squadra, non credi?


Aggiunse la Prefetta, alzando gli occhi su di lui: e questa volta se Ty avesse abbassato lo sguardo per cercare quello della ragazza l'avrebbe incontrato senza alcun problema, quelle perle castane che sembravano ora non avere nessuna difficoltà a specchiarsi in quelle dell'altro.


Immagine


E poi fare il Portiere nemmeno mi piaceva, stare ferma davanti a quei tre anelli era stupido e noioso all'inverosimile... almeno a lanciare la Pluffa c'è un po' più d'azione.

Disse dopo qualche istante di silenzio Arianna, alzando le spalle come a voler minimizzare le parole pronunciate poco prima che avevano sottolineato il miglior rendimento dei due quando collaboravano. Si alzò anche lei, stiracchiandosi e spazzolandosi velocemente la gonna da qualche residuo d'erba: erano vicini, la ragazza poteva quasi sentire la pelle delle braccia criptare di elettricità per la vicinanza con lui.

Se vinceremo la Coppa... facciamoci una promessa.

Sussurrò lei, e solo se Ty si fosse voltato verso di lei, segno che effettivamente l'aveva sentita parlare, avrebbe proseguito nel suo discorso che, a dire il vero, spaventava quasi anche se stessa.

Dopo la fine dell'ultima partita, dopo la proclamazione della nostra vittoria, dopo la festa in sala comune... torniamo qui e diciamoci... cosa proviamo l'uno per l'altra.
Non voglio passare anche il prossimo anno così.
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