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da Monique » 28/11/2011, 22:23
Erano passati su un piano complamente diverso: un conto era supporre che provassero qualcosa l'uno per l'altra, o che comunque ci fosse un legame ben oltre il professionale tra loro... ed un conto era ammetterlo. Così, nero su bianco. Avevano appena reso impossibile rimangiarsi quelle parole insomma, e l'unica cosa di cui Monique aveva paura in quel momento era di come sarebbero andate le cose tra loro da quella sera in poi.
Ti ringrazio. Adesso però, è meglio che vada, e tu è ora che ti copri, potresti prendere qualche malattia grave...
"Ti ringrazio". Ma "ti ringrazio" di che? Di aver chiarito la tua posizione, di non aver insistito, di non esserti dimostrata una t***a ninfomane o cosa? Non sapeva proprio spiegarselo, e quel che era peggio Sandyon sembrava non avere alcuna intenzione di farlo: annuì semplicemente alle sue parole, mordendosi appena il labbro; avrebbe voluto parlare ancora, riempirlo di parole e pensieri, ma... non ce ne sarebbe stato motivo. Era ovvio, infatti, che per lui la conversazione fosse chiusa. Solo quando l'uomo iniziò ad avvicinarsi a lei, Moni alzò lo sguardo su di lui: che intenzioni aveva? Avrebbe voluto rimanere impassibile, ma la donna non era come Sandyon, imperturbabile fino alla morte... no, quando le sue mani si posarono sulle guance di lei, quest'ultime erano diventate bollenti al suo tocco; lo osservò farsi ancora più vicino, e quando le posò quel bacio sulla fronte, Monique si sentiva ancora più confusa. Che voleva dire? Facciamo finta che non sia successo niente? D'ora in poi cercherò di vederti come una sorella? Ti bacio sulla fronte perchè sennò ti salterei addosso? Lo odiava per quel suo silenzio continuo.
Buonanotte.
Disse poi lui semplicemente, allontanandosi da lei per prender passo fuori dalla biblioteca: Moni non cercò nemmeno di fermarlo, non aveva nulla di nuovo da dirgli o che gli avrebbe fatto cambiare idea. Andava bene così... anzi no, ma non poteva farci niente. Rimase immobile in quella posizione fino a quando non sentì qualcosa di umido rigarle la guancia, e si stupì di non essersi nemmeno accorta che si trattasse di una lacrima: l'asciugò stizzita, voltandosi di scatto per rimettere a posto il libro che aveva preso e spegnere il fuoco del camino con un colpo di bacchetta prima di uscire anche lei da quel luogo in direzione della propria camera. Ora l'idea di lanciarsi in quella missione suicida a casa del padre non le sembrava più tanto malvagia.
[Fine]
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da Aryanne » 04/02/2012, 17:18
[Mercoledì - ore 21.17]
Piano... piano...D'accordo sì, in effetti non avrebbe dovuto essere lì: sapeva bene come quel settore della biblioteca fosse proibito e come solo tramite il permesso espresso da parte della VicePreside vi si potesse entrare senza violare il regolamento... ma era o non era una Ricciardi? Era o no incurante delle regole se si trattava di ottenere qualcosa che le interessava davvero? Appunto. Nel pomeriggio aveva avuto una bella chiacchierata col prefetto dei Tassi - forse meno bella per lui, ma pazienza - ed aveva passato il resto della giornata chiusa in camera, ad allenarsi per diventare degna di essere presa da Vastnor come apprendista. Già... è solo colpa di quel maledetto se ora sono qui.Pensò con aria stizzita la ragazza, scuotendo appena il capo: aveva riconosciuto le sue potenzialità, qualsiasi altro l'avrebbe presa subito con sé per insegnarle tutto ciò che sapeva... invece lui no! Lui voleva di più, e per quanto Arianna riconoscesse i suoi limiti era anche pronta a superarli con qualsiasi mezzo. Per puro caso aveva sentito dei ragazzi del settimo anno parlare di incantesimi proibiti che, se effettuati correttamente, ampliavano la concentrazione del mago aumentandone la potenza magica: si trattava di incanti molto difficili, ma che assicuravano un risultato ottimale, e la ragazza voleva assolutamente usarli. Barava? Per niente, visto che avrebbe dovuto raggiungere la perfezione con quegli incantesimi per poter beneficiare dei loro effetti: semplicemente prendeva strade alternative dal duro e semplice allenamento. Ci vuole un po' di tutto nella vita, 50% lavoro e 50% furbizia!Si disse Arianna, congratulandosi con se stessa per non essersi fatta beccare dalla bibliotecaria - per forza, dormiva come un sasso! - e procedendo cautamente all'interno del settore proibito: se tutto fosse andato per il meglio, la Dragargenteo avrebbe preso il libro che le serviva e se ne sarebbe tornata in camera propria, pronta per riprendere i suoi esercizi senza fare danni a nessuno.
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da Saana Leyla » 04/02/2012, 17:40
Saana era appena rientrata al Castello dopo una lunga passeggiata ristorativa. Ne aveva proprio bisogno. Doveva schiarirsi le idee su tutto quello che le era capitato nell'ultimo periodo, e il modo più confortante era quello di respirare l'aria fresca della sera nel giardino, per poi camminare lentamente e godersi l'atmosfera. Salì al terzo piano per controllare che fosse tutto in ordine e decise di entrare in biblioteca per prendere un paio di tomi sulle Antiche Rune che le servivano per la lezione. La bibliotecaria, come sempre stava dormendo beatamente appoggiata alla scrivania, e Saana batté un colpo sul legno per svegliarla. Quella si svegliò d'un colpo con il viso arrossato e sconvolto dal sonno, e balbettando poche parole di scuse per essersi addormentata la salutò. Saana si incamminò verso i reparti più interni della Biblioteca, e ad un trattò sentì un rumore sospetto proveniente dal reparto proibito. Vogliamo scommettere che qualche imbecille ne ha approfittato? Se la becco di nuovo a dormire quella bibliotecaria la punirò io stessa, a suon di bacchetta.Infuriata si diresse verso il reparto Proibito, ma si fermò all'entrata. Aveva un'idea migliore. Irrompere in quel modo sarebbe stato troppo da lei. Aveva bisogno di qualcuno che lo facesse per lei. Ma non un essere umano. Bensì la sua gatta, che proprio in quel momento stava gironzolando tra le sue gambe, appena rientrata dalla sua caccia notturna. Ciao mio piccolo raggio di sole. Hai voglia di fare un lavoretto per me? Vai lì dentro e cerca. Prendi chiunque sia lì dentro e graffialo. Vai.Saana era sicura del fatto suo. Bastet si incamminò tra le porte del reparto Proibito e silente si mise ad annusare dappertutto. Sentiva che c'era qualcosa, o meglio, qualcuno di troppo in quella stanza. D'improvviso un movimento la fece sobbalzare. Incuriosita si diresse verso la fonte di quell'ombra e trovò uno sconosciuto lì davanti, che stava cercando chissà cosa. La gatta si irrigidì immediatamente, sbuffando e aizzandosi contro la figura. Iniziò a miagolare indispettita e celermente la sua zampa si diresse verso la gamba mancina, cercando di graffiarla. Se becco chi è giuro che non avrà scampo.Lentamente entrò anche lei nel reparto e si diresse verso i miagolii della sua gatta, trovandosi davanti una figura femminile molto giovane, pure troppo. Lumos!Esclamò, facendo luce con la sua bacchetta verso la figura. Bene bene bene. Chi abbiamo qui? Che diavolo ci fai qui?Urlò infuriata con tono fermo e severo, cercando di capire di chi si trattasse e fulminandola con lo sguardo.
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da Aryanne » 04/02/2012, 18:36
Ma dove diavolo è quel libro?! Quasi quasi lo chiedo alla bibliotecaria... ah no, non posso, in teoria non dovrei nemmeno essere qui. Me l'ero dimenticato.
Arianna si battè una mano sulla fronte con fare teatrale e sghignazzò tra sé, scuotendo appena il capo prima di tornare a cercare il suo obiettivo. Non si era accorta di nessuna figura - animale o umana che fosse - lì con lei, troppo impegnata a trovare il prezioso tomo per poi potersene tornare nella calma della propria stanza. Quello che non aveva previsto, fu l'improvviso dolore alla gambe, che la costrinse a mordersi la guancia per non proferire un suono: d'altronde mica voleva farsi beccare come se nulla fosse! Si volse col corpo e puntò gli occhi verso il basso, incrociando lo sguardo di un...
Gatto? E tu che ci fai qui?
Si domandò Ary, ma non fece in tempo ad aprir bocca che un fascio di luce la investì in pieno viso.
Lumos! Bene bene bene. Chi abbiamo qui? Che diavolo ci fai qui?
La Prefetta storse il naso di fronte a quelle urla: insomma, un po' di contegno no? Mica l'aveva beccata a dar fuoco ad uno scaffale, santa Morgana. Socchiuse gli occhi per far capire alla donna che aveva di fronte, Saana Leyla Ayed, professoressa di Rune, che la stava accecando e che così non avrebbe ottenuto niente, dopodichè la fissò senza alcuna espressione particolare sul viso.
Non credo ci sia bisogno di urlare, professoressa.
Commentò semplicemente: non c'erano inflessioni arroganti, presuntuose o provocatorie nella sua voce, parlava come se avesse una semplice constatazione; lanciò un'occhiata al felino ancora vicino a lei e poi alla propria gamba per vedere quali fossero - ed eventualmente fossero gravi - i danni provocati da esso, poi tornò con lo sguardo su di lei.
Arianna Ricciardi, Prefetta Dragargenteo. Stavo cercando una cosa... una cosa importante.
Non aveva proprio voglia di dare spiegazioni, anche perchè non era sicura di poter raccontare a qualcuno del suo "patto" col professor Vastnor... sperava solo in una breve e coincisa punizione a quel punto, viste che erano poche le probabilità di poter recuperare quel libro.
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da Saana Leyla » 04/02/2012, 19:08
La professoressa abbassò la bacchetta per poter avere una visione completa della ragazza. Era giovane, sicuramente del quinto o sesto anno, e portava una spilla da Prefetto argentata sulla divisa. Un Drago. Si corrucciò alquanto sentendo quella ragazzina dirle di non urlare perché non ce n'era bisogno. Se quella ragazza aveva bisogno di una lezione di modestia e una di umiltà, Saana era l'unica che potesse impartirgliele. Richiamò con un cenno Bastet e la fece salire sul suo braccio per poi accarezzarla e complimentarsi con lei sotto voce. No, ha ragione signorina, non c'è bisogno di urlare. Ma di certo lei non è nessuno per impedirmi di farlo, visto che ha appena trasgredito le regole. Nome e cognome grazie.Arianna Ricciardi, Prefetta Dragargenteo. Stavo cercando una cosa... una cosa importante.Saana alzò lo sguardo al cielo e fece una risatina sarcastica sentendo quelle parole. Dicevano tutti così quando venivano beccati, le sembrava così ovvio. Si avvicinò all'uscita del reparto proibito e fece segno alla giovane di seguirla. Si immagino. Non sei la solita ficcanaso curiosa e avida di sapere, vero? Oh no, tu stavi cercando qualcosa di importante. Se fosse stato tanto importante avresti chiesto un permesso scritto alla Vice Preside, non saresti entrata qui dentro come una ladra, poco astuta tra le altre cose. E sei anche un Prefetto. Questo posto sta cadendo sempre più in basso, sia come qualità degli studenti che come qualità dei professori.Quell'ultima frase fu quasi sussurrata, più a se stessa che alla giovane. Il suo tono era severo, rigido, inflessibile. Certo era solo una professoressa, non poteva fare molto. Ma decise comunque di spaventarla un po', più per impartirle una bella lezione che per il gusto di farlo, di fatto era un'insegnante e doveva fare in modo che le regole non venissero trasgredite, per il bene degli studenti soprattutto. Tu sai cosa significa questo vero? Non solo farai perdere punti alla tua casa, ma potresti anche vederti revocata la tua carica di Prefetto. A nessun studente è permesso trasgredire le regole, tantomeno a quelli che ricoprono determinate cariche. Ti rendi conto? Non dico che hai ucciso qualcuno, ma hai comunque violato il Reparto Proibito. Se si chiama così un motivo ci sarà, non credi? O l'hanno chiamato così giusto per non saper che fare? Comunque, a parte, questo, ti spetta una punizione. Toglierò alla tua casa quindici punti per aver trasgredito le regole, che ti sia di lezione per la prossima volta, e spero vivamente che non ce ne sarà una. inoltre ti proibisco severamente di entrare, per qualsiasi ragione, non m'importa se è un caso di vita o di morte, in Biblioteca per un mese intero, e pretendo che tu rispetti il mio ordine, intesi signorinella? Adesso fila nel tuo dormitorio, domani farò presente l'accaduto alla Vice Preside e vedremo se aggiungerà qualcosa.Il discorso era stato fatto con un tono di voce fermo e normale, non si preoccupò nemmeno di essere in una Biblioteca. Quella ragazzina doveva imparare il rispetto, e lo avrebbe imparato da lei.
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da Aryanne » 04/02/2012, 19:28
Samyliak due, la vendetta.
Fu questo il primo pensiero di Arianna di fronte alla donna che le stava sbraitando contro: per la seconda volta da quando l'anno era iniziato, si chiese se i docenti di quella scuola fossero nati adulti - e noiosi - o se fossero stati giovani anche loro, se anche loro avessero trasgredito le regole ogni tanto; tipi come Vastnor almeno avevano la decenza di ammettere di aver fatto le stesse cose da studenti e quindi si comportava in modo un po' meno integerrimo e più onesto, ma la ragazza aveva la sensazione che Saana Leyla non fosse quel tipo di persona.
Si immagino. Non sei la solita ficcanaso curiosa e avida di sapere, vero? Oh no, tu stavi cercando qualcosa di importante. Se fosse stato tanto importante avresti chiesto un permesso scritto alla Vice Preside, non saresti entrata qui dentro come una ladra, poco astuta tra le altre cose. E sei anche un Prefetto.
Arianna non rispose, ma non abbassò lo sguardo né tentò di mostrarsi dispiaciuta: le spiaceva essersi fatta beccare, quello sicuro, ma non si sarebbe mostrata pentita per la sua azione... anche perchè, come già detto, avrebbe dovuto spiegare la motivazione del suo trovarsi lì e la Ayed non sembrava comunque così desiderosa di comprenderlo.
E poi si chiedono perchè gli studenti non si fidano degli insegnanti, tzè... Un branco di frustrati pieni di problemi che si sfogano sul prossimo, ecco cosa sono.
Era quasi divertente insultare la professoressa - e tutta la categoria - nella propria mente intanto che lei parlava, mostrando però sempre la stessa espressione impassibile sul viso. Peccato però, almeno la Samyliak faceva ridere con tutti i suoi discorsi tragici e drammatici sul lasciar aperta una porta del bagno... la docente di Rune, invece, sbraitava e basta.
Tu sai cosa significa questo vero? Non solo farai perdere punti alla tua casa, ma potresti anche vederti revocata la tua carica di Prefetto. A nessun studente è permesso trasgredire le regole, tantomeno a quelli che ricoprono determinate cariche. Ti rendi conto? Non dico che hai ucciso qualcuno, ma hai comunque violato il Reparto Proibito. Se si chiama così un motivo ci sarà, non credi? O l'hanno chiamato così giusto per non saper che fare?
Se fosse così proibito ci sarebbe qualche incantesimo a difenderlo, o si aspettano che solo il nome incuta così tanto timore da non far avvicinare gli studenti?
Si domandò Arianna mentre seguiva la professoressa fuori da quel settore.
Comunque, a parte, questo, ti spetta una punizione. Toglierò alla tua casa quindici punti per aver trasgredito le regole, che ti sia di lezione per la prossima volta, e spero vivamente che non ce ne sarà una. inoltre ti proibisco severamente di entrare, per qualsiasi ragione, non m'importa se è un caso di vita o di morte, in Biblioteca per un mese intero, e pretendo che tu rispetti il mio ordine, intesi signorinella? Adesso fila nel tuo dormitorio, domani farò presente l'accaduto alla Vice Preside e vedremo se aggiungerà qualcosa.
Fantastico, sai che divertimento tornare in sala comune... pazienza, li recupererò in qualche modo. In quanto alla biblioteca, al massimo mi farò passare i libri da qualcuno.
Pensò la ragazza che non si faceva scoraggiare facilmente dalle cose negative che le capitavano: si limitò ad annuire lentamente dopo le parole dell'insegnante. Era stata congedata, quindi poteva tornarsene al dormitorio, ma c'era una cosa che voleva dire perchè si sapeva, la Ricciardi non era tipo da tenersi le cose dentro...
Solo una cosa, professoressa... la prossima volta invece di prendere per il culo e sminuire le parole altrui, provi a domandare le motivazioni che spingono gli altri a fare ciò che fanno. Le risposte potrebbero anche sorprenderla. Buonanotte.
Gallina isterica!
Ovviamente le ultime due parole furono solo pensate dalla giovane che, se non fosse stata fermata - o punita ulteriormente - se ne sarebbe così andata dalla biblioteca in direzione del proprio dormitorio.
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da Saana Leyla » 04/02/2012, 22:18
Saana era soddisfatta del proprio comportamento. Da un po' di tempo a quella parte aveva imparato a gestire la propria ira e a non scatenarsi come una furia su qualsiasi cosa le desse fastidio, e per lei era già un bel passo avanti. Venne seguita da Arianna subito dopo quel lungo monologo in cui aveva cercato di far capire alla ragazzina lo sbaglio che aveva commesso. Ma non l'aveva intimorita, affatto, tutt'altro. Lo sguardo del Prefetto era rimasto vigile e incollato al suo, quasi non avesse paura di niente, nemmeno della reazione di un professore. Quest'ultimo dettaglio venne ampiamente dimostrato dalla frase con cui la giovane le rispose prima di incamminarsi verso il dormitorio, come le era stato ordinato.
Solo una cosa, professoressa... la prossima volta invece di prendere per il culo e sminuire le parole altrui, provi a domandare le motivazioni che spingono gli altri a fare ciò che fanno. Le risposte potrebbero anche sorprenderla. Buonanotte.
Il volto di Saana prese fuoco immediatamente non appena ebbe sentito quelle parole. Non ebbe nemmeno il tempo di incazzarsi, perché si parò davanti alla ragazza con sguardo calmo e pronunciò queste esatte parole, con voce bassa e profonda, tanto che quasi non la riconobbe nemmeno lei stessa.
A quanto sento hai la lingua biforcuta, piccola vipera. Peccato che tu non sia una Serpe, saresti stata bene al nostro tavolo. Ma visto che non è così...ora ascoltami, e ascoltami molto bene perché non lo ripeterò una seconda volta. Impara a portare rispetto, ragazzina, o con me ti troverai molto male. Credo tu sia abbastanza intelligente e sagace per capire quello che ti sto dicendo, non sei stupida, al contrario. Io non sono una di quelle galline acide che si aggirano di solito fra gli insegnanti di questa scuola, sono una persona astuta, furba, anche più di te. Io non ho fatto questa scuola, sono stata educata in modo molto diverso, e questo mi ha portato ad essere la persona severa, e magari un po' stronza, che ti ritrovi davanti adesso.
Fece un profondo respiro prima di continuare quel discorso, non per pensare a quello che doveva dire ma perché aveva difficoltà a pronunciare quelle parole davanti allo specchio della sua giovinezza passata.
Ma voglio ti sia chiara una cosa: non credere che io non capisca come ti senti a fare la ribelle, ad andare contro tutto e tutti, a rispondere a tono, anche se la persona che hai davanti è un professore. Lo so come ci si sente. Ci si sente potenti vero? Ci si sente forti, si capisce che nessuno ci può mettere i piedi in testa. Ma fidati che se fin'ora non avevi trovato ostacoli sul tuo cammino, adesso un ostacolo l'hai trovato, e sono io. A me non interessa quali siano le tue ragioni, hai sbagliato, punto e basta, e devi riconoscere i tuoi errori. Ma di questo ne parleremo domattina, nel mio ufficio. Voglio vederti lì alle dieci in punto, lezioni o non lezioni, parlerò io con i professori se necessario. Detto questo ora vai, prima che decida di punirti sul serio.
Saana non riusciva a credere quasi alle proprie parole. Aveva mantenuto una calma indescrivibile, non pensava di riuscire ad arrivare a tanto auto controllo. La donna si incamminò fuori dalla Biblioteca, seguita a ruota dalla giovane ragazza con cui aveva appena finito di parlare. Le fece un cenno per salutarla, e in seguito si incamminò verso la propria stanza, con in testa un milione di pensieri, ai quali si aggiunse quello di una giovane donna che le ricordava troppo se stessa.
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da Aryanne » 05/02/2012, 21:58
Avrebbe tanto voluto che la professoressa avesse almeno avuto la decenza di accettare le sue parole - non così sbagliate, in fondo non si era davvero preoccupata di domandare quantomeno le motivazioni di lei - e l'avesse lasciata andare senza dire altro... sfortunatamente per Arianna, le cose andarono molto diversamente: Saana Leyla le si parò infatti davanti con aria a dir poco imbestialita, pronta a farle abbassare la cresta - come se ce ne fosse stato bisogno poi.
A quanto sento hai la lingua biforcuta, piccola vipera.
A quanto pare stai rosicando, gallina isterica... cos'è, ti brucia che qualcuno ti faccia riconoscere i tuoi errori?
Peccato che tu non sia una Serpe, saresti stata bene al nostro tavolo. Ma visto che non è così...ora ascoltami, e ascoltami molto bene perché non lo ripeterò una seconda volta. Impara a portare rispetto, ragazzina, o con me ti troverai molto male. Credo tu sia abbastanza intelligente e sagace per capire quello che ti sto dicendo, non sei stupida, al contrario. Io non sono una di quelle galline acide che si aggirano di solito fra gli insegnanti di questa scuola, sono una persona astuta, furba, anche più di te. Io non ho fatto questa scuola, sono stata educata in modo molto diverso, e questo mi ha portato ad essere la persona severa, e magari un po' stronza, che ti ritrovi davanti adesso.
Pensi di essere davvero l'unica con una storia particolare? Per favore prof, tiratela di meno...
Se c'era una cosa in cui Arianna era brava erano le risposte mentali, che ovviamente non trovavano uno sfogo vocale solo perchè era una professoressa, e di far perdere ulteriori punti alla propria Casata non aveva proprio voglia: ma le pensava tutte dalla prima all'ultima quelle cose, oh se le pensava.
Ma voglio ti sia chiara una cosa: non credere che io non capisca come ti senti a fare la ribelle, ad andare contro tutto e tutti, a rispondere a tono, anche se la persona che hai davanti è un professore. Lo so come ci si sente. Ci si sente potenti vero? Ci si sente forti, si capisce che nessuno ci può mettere i piedi in testa.
Pensi davvero che il mio sia un atteggiamento per fare la figa? Merlino prof, questa è la riprova di quanto il tuo modo di pensare sia assolutamente stereotipato.
Ma fidati che se fin'ora non avevi trovato ostacoli sul tuo cammino, adesso un ostacolo l'hai trovato, e sono io. A me non interessa quali siano le tue ragioni, hai sbagliato, punto e basta, e devi riconoscere i tuoi errori. Ma di questo ne parleremo domattina, nel mio ufficio.
Ma che palle questa, non ce l'ha... che ne so, una vita? Quasi quasi le compro un altro animale, magari un alligatore che le sbrani quel delizioso gattino che mi ha assalita.
Voglio vederti lì alle dieci in punto, lezioni o non lezioni, parlerò io con i professori se necessario. Detto questo ora vai, prima che decida di punirti sul serio.
Notte professoressa.
Furono le uniche due parole che Arianna pronunciò dopo quel monologo da parte della Ayed, ma aveva dato libero sfogo ai propri pensieri e sapeva bene con chi potersi aprire un po' a voce senza temere di violare il regolamento: senza più guardare in faccia l'altra, perciò, uscì dalla biblioteca e si diresse verso il proprio dormitorio, sperando che la persona con cui voleva parlare fosse ancora sveglia.
[Fine]
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da Alexis » 06/03/2012, 14:43
[Giovedì - ore 17.32]
E con questa siamo a cinque...
Alexis fece un piccolo sbuffo spazientito mentre un ragazzo le lanciava la quinta occhiataccia della giornata: e dire che si trovava lì da solo un'ora... ma in fondo, poteva facilmente comprendere il motivo di tanto astio. Il settore proibito era un luogo incredibilmente affascinante per gli studenti, che avrebbero pagato oro per poterci accedere indisturbati: per questo erano così arrabbiati nei suoi confronti, lei che poteva girare senza problemi in quella zona della biblioteca; per forza, Madama Berforth - vista la precisione e l'affidabilità di Alexis - l'aveva scelta appositamente come aiutante per la catalogazione di alcuni antichi volumi nella parte proibita della sala, ed ora lei doveva sorbirsi gli sguardi invidiosi degli altri studenti che avrebbero voluto accedervi di straforo.
Fortuna che non me la prendo per così poco...
Si disse la Delfina, prendendo l'ennesimo volume e spolverandolo accuratamente con delicatezza per poi cercare con lo sguardo la giusta sezione di appartenenza ed inserirlo in mezzo agli altri, ovviamente sistemandolo in base all'altezza. Le piaceva molto quel lavoro, sentiva che era la mansione più adatta a lei essendo molto amante dei libri: leggere e suonare erano i suoi hobby preferiti, che le permettevano di estraniarsi dalla realtà e non pensare a...
... oh, che sciocchezza!
Sbottò a bassa voce la ragazza, scuotendo il capo con forza: da un po' di tempo a quella parte le sembrava che i propri pensieri avessero preso una strada tutta loro, soffermandosi autonomamente su ciò che preferivano senza il minimo rispetto per la proprietaria.
Meglio concentrarsi sul lavoro.
Si riprese Alexis con decisione, prendendo tra le mani un altro antico tomo: però in effetti, c'era una mezza idea che le frullava in testa e che esulava del tutto da quella avuta poco prima - per fortuna; in quei giorni era andata ad Hogsmeade per cercare qualche nuovo spartito musicale da provare per esercitarsi col flauto traverso, ma con sua grande sorpresa si era accorta che non c'erano negozi di quel tipo nella piccola cittadina non troppo distante da Hogwarts.
Chissà se...
Non completò quel pensiero mentale, perché sentì l'ennesima occhiata su di sé, un'occhiata però diversa stavolta, in qualche modo più penetrante e profonda: così, incuriosita, volse leggermente il capo per capire chi fosse colui o colei che la stava fissando tanto intensamente.
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da Typhon » 06/03/2012, 17:28
-- MERCOLEDI' / ORE 17:28 / SETTORE PROIBITO --
Una promessa è sempre una promessa, sopratutto se non è stata sollecitata da agenti esterni e se la promessa è stata fatta ad Arianna Ricciardi. Il settore proibito, una parte della biblioteca carica di informazioni segrete, piene di dei tomi più importanti e fondamentalmente utili per un mago che si volesse far rispettare grazie alla conoscenza di arti e segreti che in pochi altri avrebbero potuto conoscere e sapere. Typhon comunque, non era lì appunto per trovarsi nella condizione di beccarsi una punizione e qualche punto in meno, anzi, era lì per fare in modo proprio di non farsi trovare per niente e prendere un libro il quale titolo gli era stato appuntato proprio dalla fidanzata. L'anticamera del settore era una zona ad accesso limitato dove gli studenti potevano girare entro un certo numero ma che non potevano addentrarsi oltre per via delle restrizioni scolastiche. Lui avrebbe dovuto fare una sosta nell'anticamera per qualche minuto ed aspettare il momento giusto per addentrarsi e fare il proprio sporco lavoro, inutile dire che il tutto doveva esser fatto in un tempo ben più che ristretto, visto che la custode non era di certo una sprovveduta.
Purtroppo! Tsk, ma quanta cazzo di gente c'è? Strano che ci siano così troppi studenti all'anticamera, sembra quasi ci sia un fenomeno o un'attrazione particolare...
Ed in effetti Typhon Seal non ci aveva visto proprio così male sulla questione, dato che, facendo attenzione ad evitare troppi sguardi anche su di lui, si avviò attraverso il corridoio laterale di destra facendo slalom tra gli scaffali inferiori per osservare meglio l'osservazione da un angolo coperto e privo di troppe occhiate indiscrete e fastidiose e quello che poté vedere presso l'entrata del settore proibito fu proprio una sorta di fenomeno alquanto interessante: Alexis "angioletta" Parker faceva avanti e indietro tra il settore pubblico e quello proibito della biblioteca senza problemi e sotto l'occhio tranquillo della custode che non le diceva affatto niente. Un caso assolutamente particolare e singolare visto che a nessuno studente era permessa una cosa simile, eppure la ragazza doveva aver conquistato così tanto la fiducia della Berforth di essersi assicurata un posto in prima fila nella lista nera degli studenti di Hogwarts, almeno i più trasgressivi.
Tutto sommato però, non credo ti faccia così piacere essere "invidiata" dagli altri, non è così?
Maglietta attillata rossa sangue, una collanina ed un bracciale, pantaloni di pelle neri e anfibi, capelli come al solito ossigenati all'indietro, sguardo sadico e furbo. Doveva ammettere che fissare la Parker in condizione di difficoltà aveva un non so che di divertente, dato che succedeva veramente poco che le ragazze del giorno d'oggi fossero così poco inclini a non sbroccare agli altri se si sentivano troppo sotto pressione. Ma lei era diversa, lei era paziente, non stupida probabilmente, ma paziente. L'individua a volte troppo buona che finiva con l'esplodere magari dopo un bel po' e a quel punto si salvi chi può ma sinceramente al momento Typhon non riusciva nemmeno a capacitare nella sua testa l'idea di un'Alexis che urlava, sbraitava e lanciava cruciatus verso tutto e tutti in preda ad una crisi di nervi.
Ehi, si, sto guardando proprio te, lo sai che sei una femmina davvero spettacolare, ma dove eri scomparsa, non ti avevo mai visto prima...
L'occhio di Ty saettò svelto e fulmineo verso un tavolo da studio non molto distante, lì, un ragazzo del settimo anno di Serpeverde aveva decisamente puntato alla grande la delfina del quinto, e aveva scelto anche il momento migliore visto che la custode si era allontanata per la pausa thè delle 17:30. Alexis sembrava abbastanza stranita e infastidita forse nello sguardo, mentre quel ragazzo si alzava in piedi e cominciava ad avvicinarsi a lei con un sorriso molto scaltro e di quello che ha tutta l'aria e la voglia di prendersi ciò che ha puntato. In quello stesso momento, qualcosa di strano e pungente toccò l'interno del prefetto dei draghi, che ancora con occhio nero pece e vigile osservava la scena per capire come sarebbe andata a finire e se qualcuno si fosse deciso ad intervenire in quell'assurda teatrata di un cretino qualunque.
Stavo pensando che hai lavorato troppo sai? Dovresti prenderti una pausa anche tu, fatti accompagnare a bere qualcosa, che ne dici, sono di ottima compagnia...
Nessuno muoveva un muscolo, e qui si notava davvero dov'era andato a finire il coraggio degli esseri umani. Doveva ammettere che non lo infastidivano le serpi, trovava che fossero individui interessanti e da rispettare, ma una pecora nera c'era sempre stata in un gruppo no? Certo, se avesse aiutato Alexis forse si sarebbe poi potuto far aiutare per prendere quel fantomatico tomo da consegnare ad Arianna, ma era solo e soltanto quella la motivazione?
Su, dai, perché sei ancora lì impalata? Vieni con me avanti!
La mano del ragazzo tentò di afferrare il polso di Alexis ma poco prima che ciò avvenisse il polso dell'importunatore venne preso da un'altra mano, una mano conosciuta, che fece roteare tutto il braccio fino a farglielo finire dietro la schiena in trazione, pronto per essere spezzato. Ovviamente colui che aveva deciso di intervenire e rompere le uova nel paniere della serpe e salvare da una brutta situazione Alexis fu proprio Typhon Seal, che adesso teneva in scacco quel giovane con aria soddisfatta e bastardamente malefica, dandogli un colpo forte con una spallata facendolo finire con la faccia sul tavolino più vicino.
A giudicare dall'espressione della nostra cara prefetta, deduco proprio che la tua compagnia non la gradisse per niente. E continuare ad insistere è proprio da maleducati, non trovi stupida serpe? Dovresti scusarti con lei e dirle che non farai mai più il bambino cattivo, non trovi sia un'ottima idea?
Te lo puoi scordare brutto idiota, non chiederò mai scusa a quella troia frigida!
Ah,va bene, d'accordo, vorrà dire che mi sentirò libero di spezzarti il braccio senza doverti chiedere poi scusa!
Affermò senza indugio con aria cattiva ed estremamente sincera, mentre premeva più forte il braccio e nel frattempo dava uno scossone dall'alto verso il basso alla schiena di lui per fargli dare un'altra facciata alla superficie legnosa del tavolo, mentre nel frattempo gli faceva lo sgambetto per fargli perdere equilibrio con la gamba sinistra e finire totalmente a terra con le ginocchia, mentre non accennava per niente a mollare la presa.
Tic tac, tic tac... Sento già le prime schegge dell'osso saltare, che suono dolce e soddisfacente...
va bene, va bene, come vuoi tu! ... Scusa, non mi avvicinerò mai più a te...
Affermò il ragazzo abbassando lo sguardo dopo averla fissata negli occhi per alcuni secondi, anche se di certo dal suo sguardo non appariva poi così pentito, forse più rabbioso ma quello che contava era che si era umiliato abbastanza e aveva chiesto scusa e altro non interessava a Typhon che lo lasciò subito andare, così la serpe si prese subito a massaggiare il braccio dolorante guardando di sottecchi il Drago che rispose a quello sguardo con uno molto malefico e serio, tale da far gelare il sangue nelle vene.
Tu prega solo che non ti veda ancora a distanza minore di cinque metri da lei, altrimenti le braccia te ne spezzo due al prezzo di una... sono stato chiaro?
Il ragazzo non disse niente, semplicemente emise un ringhio irato più che mai e si fece di qualche passo indietro, allontanandosi di fretta e furia dalla biblioteca per andarsi forse a leccare le ferite nella sua sala comune o in mezzo a qualche altro amico imbecille come lui, ma prima che uscisse definitivamente, la chicca finale Ty non se la poteva di certo dimenticare.
Ah... dimenticavo, dieci punti in meno a Serpeverde. Buona giornata amico!
Infine, mentre l'altro se ne andava definitivamente ancora più scazzato di prima, Typhon lanciò uno sguardo di intimidazione verso gli altri pochi studenti rimasti a godersi lo spettacolo che però quasi subito fecero per alzare i tacchi ed andarsene, lasciandoli da soli, lui ed Alexis, finalmente senza nessun altro problema da risolvere o molestatore da molestare. Il prefetto tornò quindi con il corpo in direzione della Parker, sorridendole con tranquillità e soddisfazione, incrociando le braccia e sospirando, fissando un momento la pila di libri che stava mettendo a posto con tanta dedizione, stupendosi del lavoro maniacale che stava eseguendo. Una ragazza molto diligente e ligia al dovere, si, senza ombra di dubbio.
Buonasera angioletta, a quanto pare è servito un demonio per tirarti fuori dai guai... Come va la sfacchinata?
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Typhon
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