[handwriting]Non ne sono certo ma sai non è proprio la ricerca quello che mi attira. Cioè mi piace studiare composti nuovi e cercare interazioni impossibili ma è la creazione vera e proprio ciò che mi affascina. Stare chino su un calderone o un alambicco per ore e alla fine ottenere qualcosa di miracoloso o quasi.
In ogni caso ho ancora un po’ di tempo per rifletterci su e trovare il consigliere perfetto.
Magari potresti scrivere proprio alla tua… "Prefetta Perfetta"! - esclamò Victoria con un sorriso - Se hai davvero una così grande considerazione di lei, forse saprà darti i giusti consigli per trovare la tua strada.
Anche se sono convinta che, alla fine, la risposta tu possa trovarla solo dentro di te… - aggiunse, pensierosa - perché sì, chiedere consigli è giusto e normale, ma solo tu puoi sapere cos'è davvero il meglio per te stesso!
Gli sorrise, incoraggiante e positiva: credeva che Jorge potesse ottenere tutto ciò che voleva se ci si impegnava, e coi giusti consigli, forse, la sua mente avrebbe trovato da sé la strada per arrivare dove il Delfinazzurro voleva, qualsiasi cosa fosse.
Perlomeno lui, comunque, aveva un'idea -seppur generica- di cosa volesse fare una volta presi i M.A.G.O.; Victoria, invece, era totalmente incapace di focalizzarsi sul proprio futuro lavorativo… non sapeva nemmeno in quale dei due mondi si sarebbe specializzata!
Scosse il capo, dicendosi che tanto riflettere a lungo su quell'argomento servisse a ben poco, e per questo lasciò che la conversazione proseguisse e toccasse argomenti quali l'America, il Coro della Cyprus e quanto dispotica fosse la sua Direttrice.
Esatto. Per divertirsi, stare in compagnia, migliorarsi e riuscire a coinvolgere gli altri con la propria musica…
Credi che un giorno potrò assistere ad una prova del Coro? - domandò la Randall, speranzosa - Mi piacerebbe tanto sentirti suonare e vedere gli altri cantare… e poi scommetto che c'è sempre un'atmosfera di festa in Auditorium, quando provate! - esclamò con espressione rapita.
Ovviamente non si sarebbe mai presentata -anche potendo- se Jorge avesse detto di sentirsi a disagio con lei presente… ma, fosse stato per lei, sarebbe stato bello davvero potersi sedere in un angolo della Sala Musica o dell'Auditorium ed immergersi in quell'ambiente fatto di note, parole, ed emozioni.
Come quelle che provò subito dopo quando si ritrovò distesa sul plaid col Delfino che la baciava sulle labbra e sul collo, strusciando l'erezione contro la gamba dell'americana e facendola sospirare e gemere di piacere; non che volesse provocarlo spontaneamente -aveva capito che il portoghese stesse cercando di trattenersi- ma lei per prima non riusciva a non farsi sfuggire dei sottili gemiti di desiderio nel sentire la bocca del ragazzo sulla sua pancia, al punto che dovette mordersi il labbro inferiore tra i denti per diminuirli al minimo.
Cercò di recuperare la lucidità precedente -anche se forse il bacio bollente che si scambiarono non fu proprio il modo migliore per farlo- proponendogli di trovare qualcosa con cui distrarsi… e quel qualcosa arrivò proprio dalle mani di Jorge, dal suo regalo di Natale per essere precisi: i dolci preferiti di Victoria, che non si aspettava che il ragazzo ricordasse quel particolare di lei.
Certo. Posso anche avere un’aria svagata e un sacco di cose a cui pensare ma pongo sempre attenzione alle cose importanti.
Le cose importanti.
Quelle parole la fecero sorridere ed arrossire al tempo stesso d'imbarazzo e di piacere, prima di aprire le labbra per farsi imboccare da lui e sfiorare non accidentalmente con la punta della lingua il pollice dell'altro.
Mentre masticava, la Randall raccolse il coraggio a due mani e si spinse a chiedere a Jorge che esperienze sessuali avesse avuto con l'altro sesso: non vedeva nulla di male nel fargli una domanda del genere, soprattutto dal momento che si stavano frequentando da un po' ormai.
Si accoccolò tra le gambe del Delfino, posando la testa sul suo petto, col cuore che batteva forte mentre aspettava di sentire la risposta di lui.
Non posso reputarmi un esperto ma neanche un novellino…
Una prima frase che poteva voler dire tutto e niente.
Ho avuto le mie esperienze, e teoricamente so dove mettere le mani… ma se c’è una cosa che ho capito di voi donne è che non ne esiste una uguale all’altra e che quindi alla fine ogni cosa deve essere vissuta come una esplorazione di coppia…
Credo tu sia il primo ad avermi definita "donna" e non "ragazza", sai? - commentò Victoria con una risata leggera, quasi sollevata.
In un certo senso temeva che Alvares avesse fatto chissà quante esperienze sessuali, e sapere -perché questo aveva capito- che sì, non era vergine, ma nemmeno chissà quanto navigato, la faceva sentire più a proprio agio.
Tu invece che esperienze hai?
Non rispose subito, godendosi le carezze del ragazzo lungo la sua schiena prima di parlare.
Anch'io non sono una novellina… sono già stata a letto con un ragazzo. - si risolse a dire, perché era convinta che la sincerità, anche e soprattutto in quel caso, pagasse sempre - Anche se non posso die che sia stata esattamente l'esperienza più romantica del mondo… è durato poco, e subito dopo lui se n'è andato nel timore che i miei genitori rientrassero prima a casa… - alzò le spalle, scuotendo il capo con un sorriso ironico sulle labbra.
La tua prima volta… com'è stata? - gli chiese, decisa a capire se con lui poteva davvero parlare di tutto… la base per una qualsiasi relazione stabile, insomma.[/handwriting]
In ogni caso ho ancora un po’ di tempo per rifletterci su e trovare il consigliere perfetto.
Magari potresti scrivere proprio alla tua… "Prefetta Perfetta"! - esclamò Victoria con un sorriso - Se hai davvero una così grande considerazione di lei, forse saprà darti i giusti consigli per trovare la tua strada.
Anche se sono convinta che, alla fine, la risposta tu possa trovarla solo dentro di te… - aggiunse, pensierosa - perché sì, chiedere consigli è giusto e normale, ma solo tu puoi sapere cos'è davvero il meglio per te stesso!
Gli sorrise, incoraggiante e positiva: credeva che Jorge potesse ottenere tutto ciò che voleva se ci si impegnava, e coi giusti consigli, forse, la sua mente avrebbe trovato da sé la strada per arrivare dove il Delfinazzurro voleva, qualsiasi cosa fosse.
Perlomeno lui, comunque, aveva un'idea -seppur generica- di cosa volesse fare una volta presi i M.A.G.O.; Victoria, invece, era totalmente incapace di focalizzarsi sul proprio futuro lavorativo… non sapeva nemmeno in quale dei due mondi si sarebbe specializzata!
Scosse il capo, dicendosi che tanto riflettere a lungo su quell'argomento servisse a ben poco, e per questo lasciò che la conversazione proseguisse e toccasse argomenti quali l'America, il Coro della Cyprus e quanto dispotica fosse la sua Direttrice.
Esatto. Per divertirsi, stare in compagnia, migliorarsi e riuscire a coinvolgere gli altri con la propria musica…
Credi che un giorno potrò assistere ad una prova del Coro? - domandò la Randall, speranzosa - Mi piacerebbe tanto sentirti suonare e vedere gli altri cantare… e poi scommetto che c'è sempre un'atmosfera di festa in Auditorium, quando provate! - esclamò con espressione rapita.
Ovviamente non si sarebbe mai presentata -anche potendo- se Jorge avesse detto di sentirsi a disagio con lei presente… ma, fosse stato per lei, sarebbe stato bello davvero potersi sedere in un angolo della Sala Musica o dell'Auditorium ed immergersi in quell'ambiente fatto di note, parole, ed emozioni.
Come quelle che provò subito dopo quando si ritrovò distesa sul plaid col Delfino che la baciava sulle labbra e sul collo, strusciando l'erezione contro la gamba dell'americana e facendola sospirare e gemere di piacere; non che volesse provocarlo spontaneamente -aveva capito che il portoghese stesse cercando di trattenersi- ma lei per prima non riusciva a non farsi sfuggire dei sottili gemiti di desiderio nel sentire la bocca del ragazzo sulla sua pancia, al punto che dovette mordersi il labbro inferiore tra i denti per diminuirli al minimo.
Cercò di recuperare la lucidità precedente -anche se forse il bacio bollente che si scambiarono non fu proprio il modo migliore per farlo- proponendogli di trovare qualcosa con cui distrarsi… e quel qualcosa arrivò proprio dalle mani di Jorge, dal suo regalo di Natale per essere precisi: i dolci preferiti di Victoria, che non si aspettava che il ragazzo ricordasse quel particolare di lei.
Certo. Posso anche avere un’aria svagata e un sacco di cose a cui pensare ma pongo sempre attenzione alle cose importanti.
Le cose importanti.
Quelle parole la fecero sorridere ed arrossire al tempo stesso d'imbarazzo e di piacere, prima di aprire le labbra per farsi imboccare da lui e sfiorare non accidentalmente con la punta della lingua il pollice dell'altro.
Mentre masticava, la Randall raccolse il coraggio a due mani e si spinse a chiedere a Jorge che esperienze sessuali avesse avuto con l'altro sesso: non vedeva nulla di male nel fargli una domanda del genere, soprattutto dal momento che si stavano frequentando da un po' ormai.
Si accoccolò tra le gambe del Delfino, posando la testa sul suo petto, col cuore che batteva forte mentre aspettava di sentire la risposta di lui.
Non posso reputarmi un esperto ma neanche un novellino…
Una prima frase che poteva voler dire tutto e niente.
Ho avuto le mie esperienze, e teoricamente so dove mettere le mani… ma se c’è una cosa che ho capito di voi donne è che non ne esiste una uguale all’altra e che quindi alla fine ogni cosa deve essere vissuta come una esplorazione di coppia…
Credo tu sia il primo ad avermi definita "donna" e non "ragazza", sai? - commentò Victoria con una risata leggera, quasi sollevata.
In un certo senso temeva che Alvares avesse fatto chissà quante esperienze sessuali, e sapere -perché questo aveva capito- che sì, non era vergine, ma nemmeno chissà quanto navigato, la faceva sentire più a proprio agio.
Tu invece che esperienze hai?
Non rispose subito, godendosi le carezze del ragazzo lungo la sua schiena prima di parlare.
Anch'io non sono una novellina… sono già stata a letto con un ragazzo. - si risolse a dire, perché era convinta che la sincerità, anche e soprattutto in quel caso, pagasse sempre - Anche se non posso die che sia stata esattamente l'esperienza più romantica del mondo… è durato poco, e subito dopo lui se n'è andato nel timore che i miei genitori rientrassero prima a casa… - alzò le spalle, scuotendo il capo con un sorriso ironico sulle labbra.
La tua prima volta… com'è stata? - gli chiese, decisa a capire se con lui poteva davvero parlare di tutto… la base per una qualsiasi relazione stabile, insomma.[/handwriting]