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Stanza delle Necessità

Messaggioda Alexis » 30/06/2012, 18:10

Non per sminuire il tuo sesto senso, ma ripeto, non sono una persona semplice.
E dimmi, in quale occasione mi faresti mai trovare a conoscerli?
Non qualcosa di organizzato appositamente, immagino...


Non sarai semplice, ma io ti amo... e sono sicura che gli piacerai.

Mormorò Alexis, alzando il viso dal petto su cui era accoccolata per sorridergli dolcemente e catturare le sue labbra con le proprie, in un gesto naturale e spontaneo, che vide anche la lingua della Delfina andare a stuzzicare quella di lui per rendere il contatto più caldo, intenso, appassionato.
Una mano andò a posarsi sul suo collo per accarezzarlo dolcemente, l'altra rimase appoggiata sul suo petto all'altezza del cuore: forse non riusciva ancora a spogliarsi di fronte a lui, ma perlomeno si sentiva molto più sciolta nel cercare i suoi baci.
Si scostò da lui e gli sorrise un poco imbarazzata, mordicchiandosi il labbro con fare timido.

Sei così buono, Ty...

Sussurrò con le guance rosse, prima di alzare gli occhi per un momento in un moto di riflessione ed alzare poi le spalle con aria serena.

Beh, potresti venire a pranzo da noi un giorno... capita che a volte papà faccia delle belle grigliate con barbecue in giardino, potresti unirti a noi in quell'occasione. Che ne dici?

Propose a Typhon, speranzosa: lui era il suo primo amore, il suo primo ragazzo... era normale che volesse farlo conoscere ai genitori, coi quali aveva un bellissimo rapporto.
Non l'avrebbe costretto comunque, se non se la fosse sentita avrebbe capito e di sicuro non avrebbe insistito: rimase in silenzio quindi, aspettando una sua risposta.
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Messaggioda Typhon » 09/07/2012, 0:09

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Non sarai semplice, ma io ti amo... e sono sicura che gli piacerai.

Quanto la faceva facile, per Alexis Parker con l'amore si poteva risolvere tutto mentre invece Ty era abbastanza scettico riferito al modo con il quale i genitori solitamente osservavano i compagni delle figlie femmine.
Non poteva farci nulla, eccessiva abitudine a certe cose, certi incontri, in fondo Arianna non era stat l'unica fidanzata avuta ma anche altre, forse per pochi mesi, ma c'erano state, e le conoscenze con le famiglie non erano andate affatto meglio.
Typhon Seal a prima vista risultava molto particolare, un ragazzo tenebroso, il che poteva essere un bene nei confronti delle fidanzate, affascinate dal suo lato oscuro, ma un male assoluto per i padri delle bambine che temevano già che lui le avrebbe portate via dalla famiglia o le avrebbe private della verginità nell'arco di un paio di giorni.

Paranoici fottuti...

Quella sua considerazione mentale però venne spezzata bellamente dal bacio che la fidanzata gli diede con passione e dolcezza allo stesso tempo.
Erano i primi baci che Alexis dava con spontaneità ma bisognava dire che la confidenza che aveva iniziato a prendere faceva presagire che ben presto le loro lingue sarebbero entrate a contatto molto più spesso.
Typhon assaporò quelle labbra come se quasi dovesse essere l'ultima volta, tanto erano morbide e dal gusto quasi zuccheroso.
Non comprendeva come facesse lei a sorprenderlo in quel modo, ogni volta, ma gli interessava poco, l'importante era che rimanesse con lui, che rimanesse sua e che si sentisse tale per ancora molto, molto tempo.

Sei così buono, Ty...

Non mi assaggi mai abbastanza Alis...

Le fece un piccolo occhiolino, sussurrandole quelle parole poi all'orecchio, in tono calmo ma molto malizioso e sensuale, mentre la mano le stringeva il fianco e subito dopo le labbra affondavano sul suo collo bianco latte e ne succhiavano un poco la pelle, senza irritarla troppo.
Non c'era però tempo di amoreggiare ancora, o meglio, tempo forse ne sarebbe arrivato dopo se prima portavano a termine quella conversazione importante e fondamentale riguardo l'incontro con la famiglia di Alexis, che pareva anzi, già avere una buona idea sul metodo di far capitare Typhon a contatto con loro per provare a vedere come avrebbero preso la notizia i familiari Parker.

Beh, potresti venire a pranzo da noi un giorno... capita che a volte papà faccia delle belle grigliate con barbecue in giardino, potresti unirti a noi in quell'occasione.
Che ne dici?


Hai guadagnato molte speranze con la storia della grigliata, maledetta...

Diceva bene, in effetto come si poteva sul serio rifiutare un barbecue, della carne alla griglia e magari del pane abbrustolito con della salsiccia croccante fuori e morbida dentro?
Quasi gli veniva l'acquolina in quell'istante a pensarci, ma meglio evitare.
Ci doveva riflettere un poco su, però era vero anche che l'Estate si stava avvicinando piuttosto velocemente quindi ben presto ognuno sarebbe potuto tornare al proprio ovile, in quel caso lei a casa e quindi pronta ad informare la famiglia della presenza di Seal nella sua vita.
Quindi la scelta doveva essere veloce ed immediata, sopratutto per non volersi ritrovare ad incontrarsi a Natale.
Fece un respiro sostenuto, ancora a tratti non del tutto sicuro della sua risposta, ma gli occhi luminosi e carichi di desiderio e speranza di Alexis lo fecero desistere del tutto.

Ok ok, potrebbe essere una buona idea... Cerca di chiedere e fammi sapere per quando devo tenermi libero...
E se ce la fai orienta i tuoi verso le salsicce e gli hot dog, è una vita che non ne mangio di decenti!
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Messaggioda Alexis » 09/07/2012, 12:18

[Giocatori: Typhon e Alexis]


Non mi assaggi mai abbastanza Alis...

Sapeva che quella di Typhon era una battuta fino ad un certo punto: Alexis non rifiutava mai i baci del fidanzato - timida sì ma pazza no di certo - però non capitava spesso che fosse lei, di sua spontanea volontà, a cercare la sua bocca per poterla baciare dolcemente o con passione; non lo faceva apposta, semplicemente era un universo ancora nuovo, ancora da scoprire per la giovane ed inesperta Delfina che, quindi, necessitava di un po' di tempo per abituarsi a certe cose... compreso il poter baciare Ty ogni qualvolta ne sentisse il bisogno.
Intanto la conversazione andò avanti e vide proprio Alexis cercare di convincere il Drago ad incontrare i propri genitori: non voleva tenere loro nascosto il fatto che avesse un ragazzo, ma questo avrebbe anche significato che sua madre e suo padre si sarebbero voluti incontrare con quest'ultimo per conoscerlo e per lei era la cosa migliore. La Delfina era infatti convinta che una volta conosciuto Typhon, una volta esser andati al di là dell'apparenza, l'avrebbero trovato simpatico, premuroso e tenero nei confronti della figlia e l'avrebbero accolto con gioia sapendo quanto Alexis era felice con lui.

Hai guadagnato molte speranze con la storia della grigliata, maledetta...

Ihihihih... eddai Ty... ci saranno le braciole di maiale, le salsicce, gli spiedini, gli hamburger, gli hot dog... e poi tante tante patatine fritte con ketchup, maionese e tante altre salse, insalata fresca e verdure alla griglia, pane abbrustolito e poi tanti tanti dolci!

Beh, se era quello il modo più facile e veloce per convincerlo, perché non continuare a battere su quel tasto? E poi era vero che i suoi facevano sempre le cose in grande quando si trattava del barbecue estivo: quello che forse non aveva specificato era che spesso le grigliate dei Parker coincidevano con delle vere e proprie rimpatriate di famiglia, ma era inutile spaventare il fidanzato prima del tempo.
La sua espressione speranzosa, comunque, fece evidentemente breccia nel cuore del ragazzo che alla fine sospirò con aria rassegnata.

Ok ok, potrebbe essere una buona idea... Cerca di chiedere e fammi sapere per quando devo tenermi libero...
E se ce la fai orienta i tuoi verso le salsicce e gli hot dog, è una vita che non ne mangio di decenti!


Sììììììì!!!!

Esclamò Alexis abbracciandolo di scatto, riempiendogli le labbra di piccoli bacini infantili ma felici: sarebbe stato bellissimo averlo a casa sua, a conoscere i suoi e mangiare con loro... l'avrebbe potuto avere accanto in un giorno di festa, così tutto sarebbe stato perfetto.

Ti prometto che ci divertiremo...

Sussurrò sulla sua bocca, baciandolo ora in modo più serio e lento, assaggiando morbidamente le sue labbra con dolcezza: si scostò appena, strusciando il naso sul suo e, con un sonoro sbadiglio, si accoccolò poi al suo petto socchiudendo gli occhi; in effetti era tardissimo, non c'era da stupirsi se si fosse addormentata di lì a poco.

Ti amo tanto, Ty...
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Messaggioda Typhon » 14/07/2012, 2:13

- GIOCATORI: TYPHON & ALEXIS -


Ihihihih... eddai Ty... ci saranno le braciole di maiale, le salsicce, gli spiedini, gli hamburger, gli hot dog... e poi tante tante patatine fritte con ketchup, maionese e tante altre salse, insalata fresca e verdure alla griglia, pane abbrustolito e poi tanti tanti dolci!

In quel preciso istante Typhon Seal comprese che ogni ragazza, compresa la più apparentemente angelica, fosse in grado di trasformarsi in una subdola creatura quando c'erano di mezzo delle motivazioni di suo gradimento e vantaggio.
Infatti poco dopo aver capito che aveva guadagnato molti punti grazie alla parola "grigliata", Alexis si prese la briga anche di continuare imperterrita a fare un bell'elenco di tutte le cose che potevano essere presenti a quel fantomatico pranzo in famiglia.
Di fronte a tutta quella abbondanza in effetti come poteva rifiutare il ragazzo, preso del tutto per la gola e a dirla tutta anche dal cuore, visto che era palese quanto la fidanzata fosse speranzosa che potessero riuscire a farsi vedere assieme dai genitori di lei.
Così, anche a costo di rischiare di esser visto male dall'ennesima coppia di adulti, il prefetto dei draghi acconsentì a fare quel tentativo, rendendo immensamente felice la Parker che in risposta emise un suono molto acuto che somigliava lontanamente ad un...

Sììììììì!!!!

Dovrebbe aver detto "si", mi sembra!

probabilmente il ragazzo ci aveva visto giusto, considerando che nei successivi dieci secondi venne tempestato di baci piccoli e dolci da Alis che se lo abbracciò immensamente contenta ed in preda ad una euforia che non immaginava lui che potesse dimostrare, per una cosa del genere poi.
In effetti nessuna ragazza avuta in passato era mai stata così felice di poterlo presentare ai suoi, un segno di autentica follia.
Faccia da schiaffi, capelli ossigenati, voce bassa e imperiosa, occhi da ragazzo cattivo e... Capelli ossigenati.
Si, era da ripetersi due volte perché solitamente quel dettaglio passava ben più di una sola volta sotto l'esame dei vari familiari, infatti il primo pensiero che venne a Seal fu proprio che la fortuna più grande poteva essere che almeno si sarebbe astenuta la nonna da quell'incontro, altrimenti l'infarto era pressoché assicurato.

Ti prometto che ci divertiremo...

Una cosa se non altro è certa: Mangerò bene!

Il tono era scherzoso, divertito e sarcastico, ma tutto sommato era anche vero che Ty non desiderava essere subito così partecipe della gioia di lei, semplicemente per i suoi timori, e sperò tanto che Alexis lo comprendesse in pieno, visto anche il discorso fatto poco prima.
Stavano bene assieme, non voleva perderla a causa di un possibile giudizio negativo da parte dei suoi, ma ormai i giochi erano fatti, le vacanze non erano troppo lontane e doveva abituarsi all'idea che era prenotato per una stretta di mano con i coniugi Parker.
Infine, la delfina decise di appoggiarsi con la testa al suo petto, chiudendo gli occhi in modo dolce e beato, doveva essere davvero stanca, in effetti avevano vissuto molte emozioni quella notte, lui in primis, e forse era ora che la seguisse nel mondo dei sogni onde evitare collassi improvvisi.

Ti amo tanto, Ty...

Quelle parole le ascoltò bene però, non era ancora così fuori dal mondo per perdersele.
La ragazza mostrava verso di lui dei sentimenti fortissimi, dei sentimenti nati in un tempo ampio e giusto, dei sentimenti che lo facevano sentire bene, al sicuro, capace di affrontare qualsiasi avversità.
Posò la mano sui capelli di lei, facendole delle lievi carezze per conciliare il suo sonno già profondo e incredibilmente silenzioso.
Proprio come da copione, la luce nella stanza delle necessità si spense, in accordo con la necessità dei due ragazzi di voler riposare.
Typhon fissò ancora per alcuni istanti il soffitto, sospirando, come se dovesse riflettere attentamente su tutto quanto.
Una bella novità per lui essere così accondiscendente nei confronti di una ragazza, così accomodante... Strano, molto.
Chissà cosa avrebbe detto Arianna di tutto quello, forse avrebbe riso di lui, prendendolo in giro a vita.

Come se già non lo facessi, tsk...

Sorrise appena a quel pensiero, in fondo era certo al 100% che la Ricciardi si facesse delle grasse risate sentendo le voci di corridoio solite che parlavano ogni volta degli sviluppi della storia "Seal-Parker".
Solo in quel momento gli venne in mente che poteva essere un'idea simpatica ascoltare qualche pettegolezzo anche sulla "Cartwright-Ricciardi", anche perché sennò lui su cosa avrebbe potuto ridere?
No, decisamente anche se stava a contatto con Alexis, buona e cara, non aveva perso il suo bisogno di beffarsi di colei che adesso, a tutti gli effetti era la sua "migliore amica", o qualcosa che ci si avvicinava molto, anche se entrambi non lo avrebbero mai ammesso.
Sbuffò divertito, facendo ancora una carezza sul capo della fidanzata mentre lei si stringeva di più a lui, andata del tutto.
Nemmeno le cannonate avrebbero potuto farle effetto.

Ti amo delfina dormigliona...

Sussurrò appena, mentre socchiudeva quindi gli occhi, deciso anche lui a seguire il consiglio di farsi una bella dormita, pronto il giorno dopo per eseguire una cosa molto importante, infatti lo avrebbe atteso una missione top secret alle serre della scuola... ma questa, è un'altra storia.


- FINE -
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Messaggioda Caroline Priscilla » 05/02/2013, 1:03

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Dovrebbe essere da questa parte...

La giovane Tassorosso svoltò un angolo, portandosi nel corridoio del settimo piano dove, secondo le informazioni in possesso da lei e Jorge, doveva esserci la fantomatica Stanza delle Necessità. La sua esistenza, accertata nel libro "Storia di Hogwarts", aveva scatenato la fantasia e la curiosità dei due studenti, che avevano passato i primi due anni nel castello a scoprire dove si trovasse e, cosa più importante, a capire come accedervi. Ed ora sembrava che i due avessero finalmente tutte le chiavi per risolvere l'enigma: grazie infatti alle meticolose ricerche in biblioteca del Delfino e alla sacrosanta fortuna della tassetta di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, presto avrebbero scoperto come utilizzare la Stanza delle Necessità e in quel momento niente e nessuno li avrebbe fermati.

Vergil è stato un po' criptico, non sono neanche sicura che si riferisse proprio alla Stanza delle Necessità...però tentar non nuoce no?

disse, rivolgendosi al suo fratellino. Era stato difficile spiegargli in che modo avesse ottenuto quell'informazione e ancora di più glissare sulle motivazioni che l'avevano spinta ad andare in camera del suo adorato prefetto. Confessargli poi di averlo baciato era qualcosa che andava oltre i suoi stessi limiti: non che la strega volesse tener nascosto un tale evento al suo migliore amico, semplicemente il ricordo di quel bacio era talmente vivido nella sua mente che ancora adesso, a ripensarci, le gote si ricoprivano di un piacevole rossore. Cosa che successe proprio in quel momento, mentre la ragazzina ripensava alla pelle ruvida della guancia di Vergil, alla sensazione che aveva provato nel posarvi le morbide labbra e al profumo che aveva inspirato.

Immagine


Scosse la testa, cercando di riprendersi dai suoi sogni ad occhi aperti e concentrandosi ora su quello che avrebbe dovuto fare.
La Tassorosso indossava ancora la divisa scolastica: una lunga tunica nera, la camicia sbottonata alla base del collo e la cravatta giallo-nera allentata. Un bracciale dai colori vivaci, regalatole dal delfino, veniva opportunamente nascosto dalle larghe maniche della tunica. Ovviamente la bacchetta era sempre pronta in mano, più per abitudine che per affrontare un vero e proprio pericolo. Si stava esercitando in una lezione pratica di Incantesimi prima di correre lì insieme al suo fratellino.

Tu vedi qualcosa?

Domandò, osservando con estrema attenzione il corridoio dove erano sbucati e cercando di trovarvi una porta, una maniglia, qualunque cosa fosse insolita ed estremamente sospetta. Tuttavia, a parte qualche quadro appeso qua e la, la giovane strega non notò niente di particolare. Il che la portò a tentare di ragionare sulle parole del tassobello [Intuito (P): 8].

Dunque...vediamo un po'...se si chiama Stanza delle Necessità, in teoria significa che c'è bisogno di qualcosa giusto? Bisogno...necessità...se desidero qualcosa intensamente devo dirlo ad alta voce...così ha detto Vergil...

Hi hi hi...

Il suo ragionamento venne interrotto da un quadro appeso là vicino, o più precisamente dalla figura ritratta nel quadro: "Donzella senza marito" infatti mise una mano davanti alla bocca, come a voler soffocare la propria risata, chiedendo perdono della sua scortesia. La ragazzina si girò dall'altra parte, ignorandola senza troppi problemi, non prima di aver notato che la donna imbellettata continuava a lanciare occhiate languide al delfino e a sbattere le ciglia in maniera quasi maniacale.

Jorge, tu che ne pensi? Credi che dovremmo dire...di volere la Stanza delle Necessità?

chiese ora, fissando un'enorme arcata che si estendeva alta lungo tutto il soffitto e attendendo la sua risposta...
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Messaggioda Jorge » 05/02/2013, 21:32

[Corridoio - Giocatori: Caroline Priscilla, Jorge]




Aveva lasciato a Caroline Priscilla il compito di guidarli in quella loro spedizione esplorativa alla ricerca della Stanza delle Necessità perduta. In parte si sentiva come il babbano Indiana Jones anche se, nel caso in cui la loro missione fosse andata a buon fine, non si sarebbero ritrovati con un qualche artefatto vecchio di mille anni e potenzialmente inutile ma con l’accesso a un vero paradiso. Una stanza che si sarebbe aperta solo per loro a cui nessuno avrebbe potuto accedere senza il loro specifico permesso e in cui avrebbero potuto fare qualsiasi cosa avessero voluto. E fortunatamente benché gli ormoni di Jorge si stessero appena risvegliando, le donne erano ancora abbastanza lontani dalla sua fantasia malata e così gli scenari che si presentavano davanti ai suoi occhi avevano tutte a che fare con esperimenti proibiti in Pozioni o con esercitazioni con altri strumenti che non fossero il classico fado che, con sua grande sorpresa, aveva scoperto di saper suonare abbastanza bene.

Dovrebbe essere da questa parte...

Credo che le scale odino solo me… e la Menina…

Commentò con una punta di fastidio, notando la celerità con cui, Cappie in testa, erano giunti al fatidico settimo piano. A discapito di quello che credeva la maggior parte degli studenti, Jorge aveva un ottimo rapporto con la Biblioteca e la sua Bibliotecaria, soprattutto da quando la sua Prefetta Perfetta ne era stata nominata assistente o qualcosa del genere. Così non gli ci era voluto poi molto scoprire tutto quel poco che i libri riportavano su quella fantastica Stanza.

Vergil è stato un po' criptico, non sono neanche sicura che si riferisse proprio alla Stanza delle Necessità...però tentar non nuoce no?

Devi ancora raccontarmi come hai fatto a convincere il tuo bel Prefetto a confessarti una cosa del genere… Alexis come minimo mi avrebbe fatto una filippica infinita per il solo fatto di aver pensato di accedere alla Stanza.

Chiese Jorge, insistendo sul pronome possessivo, osservando con insistenza il volto della sua sorellina che, puntualmente, si tingeva di rosso. Quello sarebbe potuto essere un indizio, un indizio molto scottante, su cosa fosse accaduto tra i due, se non fosse che la tassetta arrossiva sempre ogni volta che si parlava di Vergil.

E se mi rispondi ancora con un “a no nulla di che…” e inizi a balbettare ti affatturo così almeno avrai un buon motivo per dimenticarti come si fa a parlare.

La minacciò mentre si guardava in giro con curiosità e un pizzico di frustrazione visto che non sapevano con esattezza cosa avrebbero dovuto cercare. Anche Jorge aveva ancora indosso la divisa scolastica o meglio quello che ne rimaneva visto che la cravatta spuntava dalla tasca della tunica e le maniche della camicia erano arrotolate fino al gomito. Teneva la bacchetta stretta nella mano sinistra nell’ipotesi in cui avrebbero dovuto iniziare a lanciare qualche incantesimo, la stessa al cui pollice faceva bella mostra di sé l’anello della sfinge perché mai come in quel momento avrebbero potuto aver bisogno di un pizzico di senno in più.

Tu vedi qualcosa?

Oltre a una sequela infinita di quadri di dubbio gusto come quello lì in fondo? – chiese facendo una smorfia di disgusto, avvicinandosi all’arazzo incriminato- Ma sono dei Troll con un tutù da balletto classico? E quelle che stanno volando sono delle… clave?

Aggiunse, chinandosi in avanti e allungando il collo per cercare di vedere meglio quella scena davvero assurda.

Dunque...vediamo un po'...se si chiama Stanza delle Necessità, in teoria significa che c'è bisogno di qualcosa giusto? Bisogno...necessità...se desidero qualcosa intensamente devo dirlo ad alta voce...così ha detto Vergil...

Ha un senso… cioè si chiama Stanza delle Necessità quindi è ovvio che tu abbia bisogno di qualcosa ma non credo che si debba dirlo ad alta voce – ragionò il Delfino ad alta voce, basandosi più sul proprio intuito [Intuito (P)=8] che su prove concrete. – Cioè tutta questa segretezza e poi devi urlare ai quattro venti quello che vuoi? Non mi sembra una cosa logica…

Hi hi hi...

Anche il ragionamento di Jorge venne interrotto dalla risatina della “Donzella senza marito” ma il delfino, invece di ignorare il quadro, vi si avvicinò, mentre il suo cervellino lavorava senza sosta.

Jorge, tu che ne pensi? Credi che dovremmo dire...di volere la Stanza delle Necessità?

No, credo che dovremmo pensare a qualcosa che ci serva… perché, ripeto, dire ad alta voce qualcosa che serve rende vano tutta questa roba di segretezza. Pensa se passa un Prefetto e ti sente dire “voglio la Stanza delle Necessità”.. . non ci pensa due volte a punirti. Se invece lo pensi solo nessuno può punirti perché stai semplicemente vagabondando per un corridoio…

Ragionamento apparentemente ineccepibile quello del portoghese che denotava una mente abituata a escogitare non solo modi per infrangere il Regolamento ma anche per evitare di essere colto sul fatto e quindi punito.

Però credo che no so se basti pensarlo solo… sai sarebbe troppo semplice… e chiunque saprebbe che esista e dove si trova…

Continuò con i suoi ragionamenti, considerando tutte le volte che aveva percorso quel corridoio riflettendo su qualcosa che gli serviva. No, doveva esserci altro, qualcosa che sfuggiva a entrambi.

Signorina mi scusi… - mormorò quindi, inchinandosi di fronte alla Donzella ritratta nel quadro che poco prima aveva mostrato tanto interesse per loro o meglio dire per lui – Non vorrei sembrarle inopportuno distogliendola dai suoi affari ma vorrei chiederle un favore. – disse dando fondo a tutta la sua buona educazione condita con i retaggi dei film ottocenteschi che piacevano tanto a sua madre – Io e mia sorella – precisò, indicando Cappie, giusto per evitare fraintendimenti – avremo bisogno di un posto dove poterci esercitare e fare bella figura al coro, un posto dove non ci possa disturbare nessuno, dove nessuno possa entrare eccetto noi…

Era una mossa azzardata la sua, ma visto che non avevano un punto di partenza perché non sfruttare a proprio vantaggio una delle caratteristiche più odiose dei quadri di Hogwarts, il fatto che viaggiassero da una tela all’altra, guardavano tutto e tutti e potevano riferire quello che sapevano?
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Messaggioda Sandyon » 07/02/2013, 16:58

PER CAROLINE PRISCILLA:

PER RICORDARE ESATTAMENTE IL PROCEDIMENTO DI APPARIZIONE DELLA STANZA, TIRARO DADO DA 20 E FARE ALMENO 2.

PER APPARIZIONE STANZA, TIRARE ENTRAMBI AL PROPRIO TURNO DADO DA 20 E SOMMARE CARISMA [ARTE]:

FINO A 16, LA PORTA APPARIRA' DOPO 3 TENTATIVI.
CON 17 A 21, LA PORTA APPARIRA' DOPO 2 TENTATIVI.
CON 22 O PIU', LA PORTA APPARIRA' AL PRIMO TENTATIVO.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 07/02/2013, 18:06

[Corridoio - Giocatori: Caroline Priscilla, Jorge]


Devi ancora raccontarmi come hai fatto a convincere il tuo bel Prefetto a confessarti una cosa del genere… Alexis come minimo mi avrebbe fatto una filippica infinita per il solo fatto di aver pensato di accedere alla Stanza.

La tassetta alzò gli occhi al cielo a quell'ennesimo attacco da parte del fratellino. Aveva cercato in tutti i modi di farle confessare ciò che era successo dentro la stanza di Vergil, spinto dalla sua innata curiosità. Caratteristica che in fondo li accomunava entrambi: se la ragazzina fosse stata al suo posto, lo avrebbe sicuramente tartassato fino a fargli sanguinare le orecchie pur di sapere qualche gustoso pettegolezzo. Se poi questo riguardava il fratellino, be' la cosa si faceva ancora più interessante. Tuttavia quella reticenza da parte sua non si addiceva al patto che i due avevano stretto quasi due anni prima. La Tassorosso si voltò a guardarlo, sospirando sconsolata.

E se mi rispondi ancora con un “a no nulla di che…” e inizi a balbettare ti affatturo così almeno avrai un buon motivo per dimenticarti come si fa a parlare.

Le tue minacce non mi fanno nè caldo nè freddo. E non saresti mai in grado di affatturarmi, sono più veloce io- rispose di rimando la giovane, facendogli una linguaccia-E poi non c'è alcun mistero: semplicemente Vergil non è la Parker. Lo sai anche tu che è più ragazzino di noi- affermò tranquillamente. In effetti non era per niente difficile credere che il prefetto fosse più propenso a far infrangere le regole agli studenti piuttosto che a farle rispettare -E poi per ringraziarlo gli ho dato un bacio sulla guancia.- Nel fare quella confessione, la giovane strega si era nuovamente voltata, per nascondere il rossore che ora le imporporava le guance. Il tono di voce con cui lo aveva detto, invece, era atono e indifferente, come se la cosa non la toccasse per nulla, anzi fosse ordinaria amministrazione per lei. Non avrebbe mai confessato a parole al delfino che quel primo bacio le faceva ancora battere forte il cuore; tuttavia sapeva bene che lei era come un libro aperto per l'amico e che lo avrebbe capito anche solo guardandola. Per questo cercò di distrarlo, cercando di concentrarsi solo sulla ricerca della Stanza delle Necessità e chiedendogli se lui avesse notato qualcosa di strano.

Oltre a una sequela infinita di quadri di dubbio gusto come quello lì in fondo? Ma sono dei Troll con un tutù da balletto classico? E quelle che stanno volando sono delle… clave?

Ma sono simpatici!

Rise di gusto nel vedere quei troll tentare di destreggiarsi in uno spettacolo che doveva risultare elegante e raffinato, ma che fatto da loro e con quelle clave era solo patetico. Nonostante questo, però, la ragazza applaudì compiaciuta i ballerini, guadagnandosi un inchino di circostanza da parte loro che causò però la rovinosa caduta di uno dei troll a causa del suo precario equilibrio.

Non c'è niente di meglio di un paio di quadri divertenti per tirarti su di morale!

commentò allegra, per poi concentrare nuovamente la mente sul modo di trovare la Stanza.

Ha un senso… cioè si chiama Stanza delle Necessità quindi è ovvio che tu abbia bisogno di qualcosa ma non credo che si debba dirlo ad alta voce. Cioè tutta questa segretezza e poi devi urlare ai quattro venti quello che vuoi? Non mi sembra una cosa logica…

Non credo ci sia bisogno di urlarlo...basta semplicemente dirlo a voce, credo. Magari va bene anche se lo sussurriamo e basta...

No, credo che dovremmo pensare a qualcosa che ci serva… perché, ripeto, dire ad alta voce qualcosa che serve rende vano tutta questa roba di segretezza. Pensa se passa un Prefetto e ti sente dire “voglio la Stanza delle Necessità”.. . non ci pensa due volte a punirti. Se invece lo pensi solo nessuno può punirti perché stai semplicemente vagabondando per un corridoio…
Però credo che no so se basti pensarlo solo… sai sarebbe troppo semplice… e chiunque saprebbe che esista e dove si trova…


Esattamente! Secondo me dovremmo seguire il consiglio di Vergil, in fondo se ha detto di fare così ci sarà un motivo. E poi se non sbaglio ha aggiunto un'altra cosa...mi ha parlato di tre tentativi prima di riuscire ad ottenere quello che voleva. Ha sottolineato in particolar modo il tre... [d20: 20]- disse la ragazzina, fermandosi pensierosa alla fine del corridoio e notando invece che il suo fratellino si era fermato un po' prima per parlare con la Dama senza Marito.

Ma che cosa stai facendo?

Signorina mi scusi… Non vorrei sembrarle inopportuno distogliendola dai suoi affari ma vorrei chiederle un favore. Io e mia sorella avremo bisogno di un posto dove poterci esercitare e fare bella figura al coro, un posto dove non ci possa disturbare nessuno, dove nessuno possa entrare eccetto noi…

Lo sentì dire la Tassorosso. Scosse la testa sconsolata e asi avvicinò al delfino.

Oooooh che adulatore! Potrei nondimeno conoscere un luogo simile, ma -ahimè!- sono pur tuttavia molto afflitta da gravi pensieri questo dì. Avrei bisogno prima di qualcosa che calmi i miei poveri nervi, non so se abbiate compreso mio bel giovanotto...

La Dama inizio ad ammiccare in maniera spropositata, sporgendo le labbra in maniera evidente, attendendo speranzosa un bacio da Jorge.

Non ci pensare neanche- disse la strega, cercando di tirare uno scappellotto sulla testa del delfino- La Megera del terzo piano mi ha confessato che la Dama senza Marito mente su qualsiasi cosa pur di poter baciare qualunque essere di sesso maschile le si trovi davanti. E dice anche che soffre di alitosi...- commentò sarcastica, guardando la la donna ritratta arrossire per l'imbarazzo e lanciarle uno sguardo irato -E in ogni caso non potrebbe sapere niente. Guarda lì, quella è l'unica zona dove non ci sono quadri appesi: mi sembra logico che se vogliamo tener nascosta la nostra presenza, non debbano esserci testimoni, no? [Intuito (P): 8] Avanti, vieni con me! Ho un'idea...

Se il ragazzino le avesse dato retta, Cappie lo avrebbe preso per una mano e lo avrebbe trascinato verso il luogo da lei precedentemente indicato. Una volta fermatasi là davanti, lo lasciò andare, posando entrambe le mani sul muro freddo di fronte a sè.

Abbiamo bisogno di un posto dove poter stare insieme, al riparo da sguardi indiscreti. Un posto dove poter suonare, parlare e starcene comodi a farci gli affari nostri...quindi, cosa dovrei chiedere? Un luogo sicuro dove nasconderci...

Pensò e ripensò la ragazza, ascoltando nel frattempo il fratellino, se avesse avuto qualcosa da dire.

Ascoltami bene: quello di cui abbiamo bisogno, principalmente, è un luogo dove poter fare quello che vogliamo senza professori, prefetti e caposcuola di mezzo, giusto? Un nascondiglio sarebbe l'ideale! Con magari roba da mangiare per stare lì quanto tempo vogliamo e tanti libri per svagarci...- continuò a ragionare la Tassorosso, facendo qualche passo indietro e allontanandosi dal muro. Era riuscita a trovare un'idea, ma adesso dove metterla in pratica? Quello di fronte a sè, infatti, non era l'unico muro privo di quadri del corridoio del Settimo Piano.

Be', tanto vale provarli tutti!

Si disse la piccola, mentre un sorriso compiaciuto le si dipinse sul volto.

Ok, sta a guardare!

Cappie chiuse gli occhi, concentrandosi intensamente sul bisogno che provava dentro di avere un posto per lei e Jorge al riparo da tutto e tutti. Ripensò a tutte le volte che avevano dovuto dividersi perchè appartenenti a Casate differenti, alla possibilità di stare insieme solo a lezione e durante le esercitazioni al Coro, alla difficoltà di fare qualcosa di divertente senza sentirsi addosso lo sguardo irato della professoressa Vireau o quello omicida del professor Vastnor. Insomma, la ragazzina imagazzinò tutto quello che non poteva fare perchè non aveva un posto isolato dal resto di Hogwarts e caricò le sue parole di quel desiderio e bisogno.

Abbiamo bisogno di un nascondiglio...un nascondiglio dove poter fare quello che vogliamo...un nascondiglio dove nessuno può trovarci e punirci...

La Tassorosso ripetè per tre volte la sua richiesta, camminando avanti e indietro lungo il corridoio sempre per tre volte e sperando in qualche modo di influenzare le pareti che andava a toccare con le sue parole. Nel fare questo, la giovane aveva chiuso gli occhi e serrato i pugni, concentrandosi nell'esprimere quanto più possibile il bisogno dietro la sua richiesta.

Ha funzionato?

Quando li riaprì, la ragazzina non poteva credere ai suoi occhi [d20:13 + Carisma(A):9 = 22]. Di fronte a sè il muro si stava trasformando, spostandosi in avanti come se dovesse far uscire qualcosa; la forma che stava assumendo ricordava sempre di più quella di una grande porta a due battenti che, col passare del tempo, continuava a ridefinirsi fino ad assumere un aspetto solido e concreto. Gli intarsi erano elaborati e complessi, metre due teste di leone sorreggevano nelle loro bocche i due battenti a forma circolare.

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Ce l'abbiamo fatta...

Lo sguardo di stupore tramutò velocemente in uno di gioia, mentre la bocca si apriva in un sorriso radioso, che veniva prontamente rivolto sia alla porta che al delfino.

Apriamola insieme!

lo esortò la ragazza, poggiando la mano su uno dei due battenti e aspettando che il delfino facesse altrettanto con l'altro. Non appena lo avesse fatto, la giovane avrebbe spinto la porta in avanti per poter entrare e scoprire quali meraviglie si celevano dentro la Stanza delle Necessità...
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Messaggioda Jorge » 07/02/2013, 23:29

[Corridoio - Giocatori: Caroline Priscilla, Jorge]


Le tue minacce non mi fanno nè caldo nè freddo. E non saresti mai in grado di affatturarmi, sono più veloce io.

Humpff…

Sbuffò il Delfino, mettendosi le mani in tasca e voltando la schiena alla sua sorellina. Da dove veniva lui i maschi dovevano essere più forti, più veloci e più pericolose delle femmine e il fatto che nel Mondo Magico lui non riuscisse a usare la bacchetta con la stessa velocità e precisione con cui usava i suoi pugni lo faceva rosicare non poco.

E poi non c'è alcun mistero: semplicemente Vergil non è la Parker. Lo sai anche tu che è più ragazzino di noi. E poi per ringraziarlo gli ho dato un bacio sulla guancia.

A quella confessione controvoglia, Jorge spalancò occhi e bocca assumendo l’espressione di un pesce lesso: Caroline Priscilla aveva dato il suo primo bacio? E prima di lui? Un ghigno malefico gli si affacciò sul visino, pronto a fare qualche battuta maliziosa sull’accaduto ma qualcosa [Intuito (P)=8] gli disse che l’accaduto non aveva lasciato la sua sorellina così indifferente come voleva fargli credere e che quindi forse era meglio soprassedere, soprattutto perché avevano qualcosa di più importante da fare. Dovevano assolutamente trovare la Stanza delle Necessità e prima che qualche Prefetto o Insegnante decidesse di passare di lì per caso e chiedesse loro cosa diavolo stavano facendo in un corridoio vuoto. Per questo i due studenti iniziarono a confrontarsi sulle possibili modalità per far apparire la Stanza, cosa fosse necessario chiedere e come, se a voce alta, bisbigliata o pensata.

Secondo me dovremmo seguire il consiglio di Vergil, in fondo se ha detto di fare così ci sarà un motivo. E poi se non sbaglio ha aggiunto un'altra cosa...mi ha parlato di tre tentativi prima di riuscire ad ottenere quello che voleva. Ha sottolineato in particolar modo il tre...

Bè il Tre in molte culture babbane è considerato il numero perfetto, legato alla Trinità quindi potrebbe avere una qualche valenza magica…

Commentò Jorge, avvicinandosi alla Dama senza Marito, pensando di chiedere a lei un aiutino su come o dove si potesse trovare la Stanza.

Oooooh che adulatore! Potrei nondimeno conoscere un luogo simile, ma -ahimè!- sono pur tuttavia molto afflitta da gravi pensieri questo dì. Avrei bisogno prima di qualcosa che calmi i miei poveri nervi, non so se abbiate compreso mio bel giovanotto...

Per quanto i suoi ormoni fossero completamente in subbuglio, Jorge non era così disperato da cadere nella trappola della Dama e quindi iniziò a indietreggiare schifato: nulla poteva valere il suo primo bacio, soprattutto quando a riceverlo avrebbe dovuto essere un quadro.

Non ci pensare neanche.

Ahi… Mica sono così disperato… io

Esclamò offeso, massaggiandosi la nuca dove Cappie gli aveva dato uno scappellotto.

La Megera del terzo piano mi ha confessato che la Dama senza Marito mente su qualsiasi cosa pur di poter baciare qualunque essere di sesso maschile le si trovi davanti. E dice anche che soffre di alitosi...- una smorfia di disgusto con tanto di lingua fu il commento di Jorge - E in ogni caso non potrebbe sapere niente. Guarda lì, quella è l'unica zona dove non ci sono quadri appesi: mi sembra logico che se vogliamo tener nascosta la nostra presenza, non debbano esserci testimoni, no? Avanti, vieni con me! Ho un'idea...

Ha un senso… se ci sono quadri come fa ad apparire una Stanza? E in più i quadri sono dei pettegoli quindi lo andrebbero a dire ai quattro venti se qualcuno dovesse accidentalmente sparire in un muro…

Riflettè a voce alta, mentre si lasciava trascinare da Cappie di fronte alla prima porzione di corridoio che era del tutto priva di quadri. Certo non era l’unica, ma nessuno gli impediva, se continuavano a rimanere soli, di provare di nuovo di fronte a un altro pezzetto subito dopo. Anche se l’enigma del “dove” non era l’unico che i due studenti doveva risolvere, visto che c’era anche quello del “come”.

Ascoltami bene: quello di cui abbiamo bisogno, principalmente, è un luogo dove poter fare quello che vogliamo senza professori, prefetti e caposcuola di mezzo, giusto? Un nascondiglio sarebbe l'ideale! Con magari roba da mangiare per stare lì quanto tempo vogliamo e tanti libri per svagarci…

In pratica abbiamo bisogno di una Sala Comune tutta nostra.

Sintetizzò Jorge, visto che tutte le cose che la tassetta aveva appena elencato erano più o meno presenti in ogni Sala Comune con un piccolo dettaglio, l’uno non poteva accedere a quella dell’altro, riducendo drasticamente le possibilità per i due fratellini di stare in pace tra di loro senza doversi sorbire le risatine e le frecciatine maligne degli altri studenti.

Ok, sta a guardare!

Non appena Cappie chiuse gli occhi, Jorge si zittì, allontanandosi di un passo dal muro e dalla ragazzina per evitare in qualche modo di disturbare la ragazzina, qualsiasi cosa stesse facendo. Non lo avrebbe mai confessato a nessuno ma per quanto si mostrasse spavaldo e sicuro di sé in ogni occasione pubblica, quando si trattava di mettere alla prova le sue capacità di magiche diventava timoroso, come se il suo essere un nato babbano fungesse in qualche modo da handicap per la buona riuscita di un qualsiasi incantesimo.

Abbiamo bisogno di un nascondiglio...un nascondiglio dove poter fare quello che vogliamo...un nascondiglio dove nessuno può trovarci e punirci...

Lo sguardo di Jorge saettava dalla tassetta che camminava avanti e indietro bisbigliando come una matta alla parete completamente bianca che stava lentamente cessando di essere un semplice e inaccessibile muro.

Ha funzionato? Ce l'abbiamo fatta...

Merlino… Sembra… sembra… Siiiiiii… ha funzionato… Sei stata grande sorellina… Grande….

Si mise a saltellare Jorge, contento, così contento che se Cappie non l’avesse fermato l’avrebbe abbracciata e sollevata in aria, facendole fare un mezzo giro, ridendo contento, prima di rimetterla a terra.

Apriamola insieme!

Con un sorriso radioso sul volto, Jorge sfiorò uno degli anelli di metallo che spuntava dalla bocca di uno dei due leoni per poi posare l amano sull’altro battente, cercando di assumere una posizione speculare rispetto a quello della tassetta.

Uno, due e….WoW

Una volta spalancati i due battenti i ragazzi si trovarono di fronte a una Sala Comune un po’ eccentrica, priva dei colori tipici di qualsiasi casa. I pannelli erano rosa antico così come la stoffa che ricopriva le due sedie poste di fronte a un camino acceso e il divanetto posto di lato, mentre il tappeto era di un marrone cupo, simile alla pelle di un orso ma senza testa né zampe.

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Tu si che sai come dev’essere fatta un libreria…

Commentò orgoglioso Jorge, ruotando su se stesso e notando le strane librerie a forma di Esse o di cartina geografica di chissà dove situate sulle pareti.

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Ma la cosa più strabiliante di tutte era un lungo tavolo ricoperto di numerose leccornie e bibite capace di sfamare tutti gli abitanti del Castello.

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Jorge attese che anche Cappie fu entrata per chiudere la porta alle loro spalle ed essere sicuri così che nessuno avrebbe potuto trovarli e disturbarli.

Complimenti sorellina, bella scelta… anche se senza strumenti è difficile che ci possiamo esercitare per il coro.

Commentò con voce estasiata per poi esplodere in una serie di esclamazioni di stupore e meraviglia quando, subito dopo la sua affermazione, in un angolo della stanza apparve una chitarra elettrica e uno spartito.

Merlino ma allora è vero. Può darci qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno!
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Messaggioda Caroline Priscilla » 13/02/2013, 17:03

Quel giorno Caroline Priscilla provò la stessa, identica emozione che aveva provato solo due volte nella sua vita: quando ricevette finalmente la lettera di Hogwarts e quando aveva passato un'intera notte all'interno del Labirinto del Fauno. La porta che era apparsa davanti a loro era enorme e prometteva meraviglie di ogni sorta dietro i propri battenti. Abbracciò con forza Jorge quando la prese in braccio e la fece ruotare su se stessa, ridendo ad alta voce e senza preoccuparsi minimamente che qualcuno potesse sentirli. Il loro scopo era stato raggiunto e questo bastava ai due amici.

Uno, due e….WoW

Spingendo entrambi sui due battenti, il delfino e la tassetta riuscirono ad aprire il portone, trovandosi all'interno di una Sala Comune fatta appositamente per loro. Ovunque si girasse, la giovane strega non poteva fare altro che emettere gridolini di stupore: c'erano delle morbide poltrone di fronte ad un caminetto acceso, delle tende a coprire le pareti, scaffali e scaffali pieni di libri di qualsiasi tipo, tavole stracolme di ogni leccornia; per terra, oltre a soffici moquette, stazionavano dei cuscini talmente enormi che i due ci stavano perfettamente seduti in posizione indiana; il divanetto era talmente grande da permettere a due ragazzini di tredici anni di potercisi stendere tranquillamente. Insomma, tutto in quel luogo era assurdamente strabiliante.

Complimenti sorellina, bella scelta… anche se senza strumenti è difficile che ci possiamo esercitare per il coro.
Merlino ma allora è vero. Può darci qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno!


Visto? Delfino diffidente! Qui c'è tutto quelo che abbiamo sempre desiderato!

Si avvicinò alla chitarra che era appena apparsa, osservandola attentamente e toccandola con delicatezza con le punta delle dita.

E' bella quasi quanto quella che ho in camera! E anche lo spartito è completo!

Esclamò eccitata. Tuttavia perchè non era apparsa una chitarra anche per lei? Semplice: la ragazzina in quel momento non sentiva il bisogno di imparare a suonare. Si vvicinò invece al banchetto pieno di tanta roba buona da mangiare, individuando subito quello che stava cercando.

Lascia perdere la chitarra e siediti con me vicino al fuoco!

Disse, prendendo una tazza di cioccolata calda, ricoperta con panna e scagliette di cioccolato fondente

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e una piccola coppetta di vetro, piena di marshmellows colorati

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La Tassorosso si sedette su una delle enormi poltrone poste di fronte al camino, incrociando le gambe e posando in grembo la coppa. Dopo aver ripulito la superficie della cioccolata di tutta la panna, prese cinque o sei marshmellows di diversi colori e li mise dentro la bevanda, iniziando a mescolare lentamente col cucchiaino.

Dovresti assaggiare la cioccolata! Ha un retrogusto di zenzero e cannella!

disse, mettendosi in bocca un marshmellow di colore blu. La lingua si scottò leggermente a contatto con la cioccolata bollente, ma il sapore del marshmellow che si scioglieva in bocca era semplicemente divino. La strega chiuse gli occhi pigramente, come un gatto a cui venivano fatte delle fusa.
Il tepore del fuoco era talmente tranquillo e rilassante, che la piccola si ritrovò ben presto a sentire gli occhi sempre più pesanti: non le sarebbe dispiaciuto addormentarsi lì in compagnia del delfino, con la tranquillità che nessuno avrebbe potuto separarli da un momento all'altro.

Sai...Jorge...credo davvero che stare qui insieme a te sia una delle esperienze più belle della mia vita...

Disse in tono affettuoso. Era molto difficile che Cappie esternasse al delfino tutto l'affetto e l'amore che provava per lui. Tuttavia quella magica atmosfera la rendeva più propensa a parlare dei suoi sentimenti. Neanche la vicinanza col fuoco la disturbava più di tanto: la strega ricordava ancora il giorno in cui aveva letto quel presagio di morte nelle fiamme, durante la lezione di Divinazione. E ancora oggi non era riuscita a dire all'amico tutta la verità, ovvero la paura pressante e insistente che aveva di perdere da un momento all'altro una persona casa.

Ricordi quando ti parlai della premonizione avuta dalla Samilyak?- chiese ad un certo punto con tono serio, senza voltarsi a guardare l'amico -Non ti ho mai detto perchè andai nel suo ufficio a parlarle, il giorno che fece la predizione...- continuò, facendo una piccola pausa per mangiare un altro marshmellows (questa volta rosa) prima di riprendere il discorso -Durante una sua lezione avevo avuto un presagio di morte- altra pausa, per notare che tipo di effetto le sue parole avrebbero fatto su Jorge -E da quando le ho sentito pronunciare quelle parole, sono sempre spaventata. E se ti capitasse qualcosa? E se capitasse qualcosa ai miei genitori? Io...non voglio perdervi!- esclamò in tono triste, continuando a fissare le fiamme che scoppiettavano come ipnotizzata, sentendo le guance imporporarsi per il calore -Non so più cosa pensare...- ammise sconsolata, aspettando che fosse il delfino a rassicurarla con le sue parole irriverenti e scherzose...
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