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Centro città

Messaggioda Sandyon » 01/04/2012, 17:16

Scusami... mi hai preso alla sprovvista.
E... sei bellissimo. Ti amo.


Coglierla alla sprovvista.
Un caso davvero molto raro e particolare per la sua vita.
Rachel non era una ragazza che si facesse facilmente prendere alla sprovvista, sempre molto energica e sicura, capace di frenare le emozioni al punto giusto per non infastidire o per non far cadere troppo l'attenzione su di se.
Sapeva di essere bella e sapeva di importare molto per lui ma anche nel momento stesso del complimento più sincero, sorrideva radiosa ma arrossiva poco, forse da quel punto di vista dava più soddisfazione Monique.
Anche la francese sapeva di essere bella, ci mancherebbe, ma forse sentendo da lui quei complimenti ed inserita totalmente nel complesso contesto sentimentale, molte delle sue sicurezze tendevano a cadere mostrando il vero lato morbido e romantico di lei, un apparente evidenza che a Sandyon non dispiaceva affatto, anche perchè così poteva vedere ancora di più all'opera quegli scintillanti occhi ghiacciati.
La donna voleva ricambiare il gesto di lui, quella sorpresa per i loro primi sei mesi, importanti per tutti e due visti i precedenti amorosi, ma di certo non teneva nulla di materiale dietro per farlo contento, così, fu il mercenario ad avanzare una proposta, una domanda per un dono molto particolare e che solo e soltanto lei poteva regalargli: una canzone illusoria.
La Vice Preside rimase un momento stupita da quella richiesta ma dovette lasciar spazio velocemente ad un sorriso, Sandyon l'aveva nuovamente fatta sentire non in difetto e capace di poterlo far stare bene grazie a se stessa e non grazie a dei galeoni, così non perse tempo a rispondere annuendo con la testa mentre quella chioma di capelli scuri ondeggiava come fossero chiome del mare notturno.

In effetti c'è una canzone... una canzone che vorrei cantarti, e che ho scritto in questi giorni, pensando a te... S'intitola "The Power of Love" ... spero che ti piaccia.

Pensando a me? Allora il regalo lo avevi già pronto.
Ti ascolto, fammi volare.


Rispose soltanto, sincero e serio appena, fissandola dritto negli occhi, mentre la lasciava lì in piedi e si sedeva sul letto lasciandola poi trafficare con la propria borsa per prendere gli spartiti e permetterle così di iniziare a cantare quella canzone che, Sandyon lo comprese subito, aveva poca energia e molto sentimento.
Monique aveva una voce così chiara, potente, intensa, che anche a cappella non si faceva alcun problema a mostrare il suo immane talento per l'arte musicale, per quanto poco dopo che iniziò il canto subito le musiche degli strumenti iniziarono a farsi sentire nell'aria, richiamate probabilmente dall'illusione della donna che impetuosa e carica d'amore si sparse per tutta la stanza e per tutta la casa.
Sandyon continuò a guardarla per tutta la durata di quella nenia d'amore e passione, mentre lei ogni tanto volteggiava, si sentiva se stessa sulla terra come su quelle nuvole, nuvole che apparivano davanti ai loro occhi e investivano ogni cosa, tutto quanto, facendolo divenire parte del cielo e del mondo intero.
Le orecchie dell'uomo poi, poterono scorgere appena il rumore della pioggia che sotto di loro cominciava a cadere a grandi e miliardi di gocce, segno che lei aveva saputo riprodurre esattamente quello che lui aveva chiesto, con quel sole splendente che riscaldava appena senza bruciare in fronte ai loro occhi e ai loro corpi che adesso assumevano una colorazione dorata, bronzea, come fossero due piccole statue in mezzo all'infinito, vittime felici dell'immensità del paradiso.

Mi sento smarrita trovandomi tra le tue braccia
Quando il mondo esterno è
Troppo da sopportare
Tutto termina quando sono con te

Anche se ci possono essere volte che
Sembro distante
Non ti chiedere dove possa essere
Perché sono sempre al tuo fianco

Perché sono la tua donna
E tu sei il mio uomo
In qualsiasi momento tu mi raggiungerai
Farò tutto ciò che posso

Ci stiamo dirigendo
In un posto dove non sono mai stata
A volte sono spaventata
Ma sono pronta a comprendere
Il potere dell'amore

Il suono del tuo cuore che batte
Me lo ha fatto capire
Improvvisamente la sensazione di non riuscire a continuare
È lontana anni luce


E' bella... Vero?

Lei o la canzone?

Beh, tutte e due!

Lei è una dea, ma mi sento spaventato all'idea che già provi tutto questo per me.

Perchè hai paura? Non provi lo stesso?

Non è questo Mog.
Anche se provassi lo stesso... Sarei comunque spaventato all'idea di perderla come ho perso lei.


Tu pensa solo a focalizzarti suoi tuoi sentimenti e goditi la canzone, è inutile pensare a questo adesso...

Hai ragione, farò come dici tu. Stai diventando saggio, sai?

Eheheheh!

Non montarti la testa.

... Uh...

La canzone trovò termine poco dopo, a distanza di qualche secondo dal breve discorso tra Sandyon e l'amico Mog, e una volta conclusa, calò il silenzio, o meglio, il silenzio a livello vocale, visto che il suono dello scrosciare della pioggia sotto di loro era forte, ben distinto, praticamente vero e reale. Possibile che a quanto sapeva Madeline, Rose avrebbe saputo fare qualcosa di meglio e più vero di tutto ciò?
Il corpo della donna interruppe il suo movimento e gli occhi ghiaccio ed ora mischiati al rame si posarono di nuovo su quelli adesso completamente dorati di Sandyon Vastnor, speranzosi, desiderosi di sentire che aveva fatto la cosa giusta, che gli aveva regalato quello che lui aveva espressamente chiesto senza alcun errore.

... era ciò che volevi?

Sandyon si guardò sotto il sedere, scoprendo che la sagoma del letto era ancora esistente ma era diventato fatto di nuvola.
Inarcò il sopracciglio alzandosi e avvicinandosi ad una porzione di cielo che come ben immaginava ad un certo punto appariva bloccata come se intorno a loro ci fossero degli specchi che delimitavano lo spazio per camminare e muoversi, ma quello era ipotizzabile, in fondo la protezione messa dal mercenario sulla casa agiva anche sugli effetti illusori per evitare che qualcuno all'esterno si trovasse vittima dell'illusione e individuasse quindi il flusso magico della sua provenienza, sopratutto sicari chiamati dal padre di lei per prendere la figlia e portarla via.
Si volse di nuovo in fronte a Monique Vireau, spostando un secondo gli occhi sul sole che era così luminoso che dovette costringersi a porre tra le palpebre e la grande sfera arancio il suo braccio a commissionar ombra, tanto sembrava sul serio il sole che si poteva osservare tutti i giorni nel cielo non illusorio del pianeta Terra, poi, eccolo ancora a guardarla, facendole la solita smorfia ricordante alla lontana un sorriso sincero.

Molto di più.
Ciò che volevo accompagnato da una canzone splendida.
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Messaggioda Monique » 01/04/2012, 18:33

Rimase così, con un leggero fiatone ed il calore del sole sulla pelle, i piedi nudi affondati nella morbidosità della nuvola bianca sotto di lei: ce l'aveva fatta allora, non era servita la bacchetta per l'illusione... aveva raggiunto un nuovo stadio di quella capacità magica, o perlomeno lo aveva raggiunto in quel momento.
Ma non le importava adesso, erano lui e la sua risposta ciò che contava: aveva chiesto un'illusione specifica come regalo per i loro sei mesi, e Monique sperava con tutta se stessa di averlo accontentato.

Molto di più.
Ciò che volevo accompagnato da una canzone splendida.


Un enorme sorriso carico di sollievo e felicità si dipinse sul volto di Moni che si passò una mano tra i capelli, imbarazzata, prima di lasciarsi andare ad un leggero sbuffo divertito e liberatorio, guardandosi intorno: eh sì, era davvero un bel posto quello. Si avvicinò a Sandyon, allungando una mano per accarezzargli il viso.

Col Sole che ti illumina, sei ancora più bello.

Commentò sincera e tranquilla, forse un pochino imbarazzata ma nulla di eccessivo fortunatamente. Sorrise ancora verso il compagno, annullando la distanza tra loro per - se anche lui avesse voluto - catturare le sue labbra in un dolce e delicato bacio, più che altro uno sfioramento di labbra che però voleva dire tante altre cose ben più serie e profonde.
Si scostò da esse e le accarezzò un momento con la punta delle dita, tornando poi a guardarlo negli occhi: c'era una cosa che voleva chiedergli, una richiesta che sperava lui non prendesse male visto che, se ne rendeva conto, poteva essere un po' infantile.

Sandyon... mi prenderesti in braccio?

Gli domandò un po' titubante, sostenendo però il suo sguardo: era così bello quando lui l'alzava da terra stringendola a sé che Moni voleva assolutamente riprovare quelle sensazioni, con l'aiuto di lui naturalmente che avrebbe dovuto prestarsi alla cosa. Se l'uomo avesse accettato, la francese si sarebbe stretta al suo petto con un sorriso radioso sulle labbra, rimirando intanto l'anello che ora le adornava l'anulare.

Più lo guardo e più mi piace... è incredibile.

Mormorò Monique con un sospiro felice ed innamorato, struciando la guancia contro il suo petto e respirando forte l'odore buonissimo della sua pelle: si stava così bene con lui, lontano da tutto e da tutti... perchè non poteva essere sempre così perfetta la vita? Si riscosse da quei pensieri, o perlomeno si costrinse a farlo, alzando gli occhi su di lui.

Ed ora?
Hai altre sorprese in serbo per me? Giusto per sapere a cosa devo preparare il mio debole cuore...
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Messaggioda Sandyon » 01/04/2012, 19:48

La donna si avvicinò a lui con calma, muovendo piccoli passi sulla soffice nuvola a piedi nudi, beh si, in effetti non aveva pensato a prenderle della ciabatte da casa al negozio, ma immaginò che in un posto come quello ci fosse davvero bassa probabilità di sporcarsi.
Posò una mano sul volto dell'uomo, solcato dai graffi di milioni di sfide, con quella leggera barba incolta di forse due o tre giorni, e sospirò lei, fissandolo con intensità, come se stesse guardando dalla parte sbagliata ed il sole lo pensasse proprio davanti al suo corpo, pronto per essere ammirato.

Col Sole che ti illumina, sei ancora più bello.

Immagine

Ti ringrazio.

Non troppo abituato ai complimenti, non così espliciti almeno, l'uomo si limitò ad una risposta fragile ma sicura, semplice nella sua forma ma di certo sincera e senza mostrare alcun fastidio.
Come fosse uno specchio poi, la mano di lui fece la stessa identica cosa, andando a carezzarla sulla guancia morbida e setosa, già, molto diversa dalla sua, almeno uno dei due in quel paradiso non era stato mai su un campo di battaglia e Sandyon in quel momento sperò davvero che lei non dovesse mai trovarvisi per nessun motivo esistente.

Sandyon... mi prenderesti in braccio?

Una richiesta insolita e azzardata quella, ma di certo non irrealizzabile.
In fondo all'uomo piaceva prenderla in braccio, era leggera e soda nelle forme, quindi era una sensazione spesso tra il rilassante e l'eccitante.
Si avvicinò a lei senza dire nulla, annuendo solo col capo per poi prenderla quindi tra le braccia sorreggendola con le braccia forti e temprate.
Tenerla così stretta a se era un'emozione forte, un'emozione che non ricordava da molto tempo ma che suggeriva identici ed impressionanti risvolti per il suo cuore che iniziò a battere forte, poco di più rispetto al solito e se lei avesse deciso di posare la testa proprio sul suo petto, allora se ne sarebbe accorta piuttosto facilmente.

Più lo guardo e più mi piace... è incredibile.

Cosa risponderai alle persone che ti chiederanno da dove viene?

Era una domanda come un'altra ma che nascondeva molti quesiti.
Da una parte voleva sapere come avrebbe espresso la versione nei confronti delle altre persone un poco più strette di legame per spiegare l'arrivo di un simile e bel regalo costato probabilmente molti soldi, dall'altra forse era un modo come un altro per darle la certezza che anche lui si sentiva ogni tanto soffocato di non poter dire come stavano le cose al mondo intero, un segno comunque positivo che era chiaro riguardo l'importanza che l'ex Assassino dava a quella storia d'amore.

Ed ora?
Hai altre sorprese in serbo per me? Giusto per sapere a cosa devo preparare il mio debole cuore...


Abbassò lo sguardo per fissarla intensamente, con nuovamente quella smorfia leggera simile ad un sorriso, mentre il sole creava effetti di ombra e lue tra i loro visi e i loro corpi perfettamente sul centro della sua traiettoria.
Sorprese in serbo, debolezze di cuore, già, due cose interessanti da porre in atto, sopratutto per la mente dell'uomo che quando più serena era in grado di sfornare delle idee davvero surreali e magistralmente inventate di sana pianta per sorprenderla o almeno così poteva essere intuibile.

Forse una.

La sua voce fu appena sussurrata, bassa e calda, morbida e gentile, seppur espressa con quella fermezza virile che lo contraddistingueva sempre da ogni altro maschio esistente sulla faccia del pianeta ed ora anche su in alto nel cielo.
Monique non potè nemmeno fare in tempo a chiedere quale fosse quella fantomatica sorpresa che si ritrovò rialzata dalle braccia di Sandyon che, afferratala per i fianchi la alzò come una coppa e la fece infine sedere come i bambini con le cosce e le natiche sulle sue spalle forti e massicce.

Allora, com'è la vista da lassù?

Le chiese poi, iniziando a girare molto lentamente su se stesso così da darle un'ulteriore visione del panorama da un altro punto di vista, un punto di vista decisamente più alto, anche se in fondo non era tanto quello il bello, quanto il fatto di essere seduta come una bambina su di lui e godersi quei momenti forse come non li avevano mai ancora goduti.
Camminava facendo qualche passo ora, girando e muovendosi nel circondario di quei buoni 30 metri quadri che la reale stanza poteva offrire, aggirando cumuli più grandi di nuvole e girando ancora altre volte ogni tanto su se stesso per farla volare e sognare.
Poi, fermandosi ancora una volta in fronte al sole, quei due corpi uno sull'altro davanti alla grande luce calda e splendente, inspirò a pieni polmoni e parlò ancora a voce moderata ma udibile, anche perchè per lui era importante che lei udisse quell parole.

Sai perchè ti ho chiesto una simile illusione?
... Perchè la mia vita prima di incontrarti era esattamente come sotto i nostri piedi, pioggia battente e oscurità.
Sei mesi fa, mi hai preso e mi hai portato qui, mi hai fatto superare la coltre di nuvole e mi hai nuovamente mostrato il sole e in un primo momento, mi sembrò quasi di non averlo mai visto prima tanto mi era mancato e tanto che non mi scaldava lo spirito.
Monique, mi hai fatto toccare le nuvole e mi hai fatto vedere di nuovo il sole, una cosa che non speravo più possibile.


La prese di nuovo con le mani ai fianchi e alzandola con un leggero aiuto da parte sua per spostare le gambe dalle spalle, cominciò a calarla giù, tenendola girata volutamente così che appoggiasse i piedi per terra, o meglio, sulle nuvole, dandogli la schiena.
Prima che si fosse voltata per guardarlo ancora una volta negli occhi, la francesina avrebbe sentito la voce di Sandyon Vastnor rivolgersi a lei ancora una volta.

Ti amo.
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Messaggioda Monique » 01/04/2012, 20:33

L'aveva presa in braccio, alla fine.
Monique ne fu talmente contenta che era impossibile non percepire la felicità nei suoi occhi, luminosi come non mai. Erano quei piccoli gesti che per lei contavano, perchè Sandyon aveva realizzato un suo desiderio senza pensarci. Lo amava ancora di più per questo.

Cosa risponderai alle persone che ti chiederanno da dove viene?

Quella domanda la colse alla sprovvista, visto che non ci aveva minimamente pensato: in effetti qualcuno avrebbe potuto farle delle domande, per quanto dubitava che fossero in tanti ad avere il coraggio di prendersi quella confidenza con lei. Alzò le spalle tornando a guardarlo con un piccolo sorriso apparentemente sereno sulle labbra.

A Madeline dirò la verità, è l'unica a sapere del nostro rapporto.
Agli altri... dirò che mi andava di farmi un regalo e l'ho comprato, in fondo penso di essere abbastanza credibile affermando una cosa del genere.


Rispose Monique, anche se per un momento i suoi occhi furono adombrati di tristezza: avrebbe voluto dirlo al mondo che stava con lui, avrebbe voluto camminare mano nella mano per Diagon Alley e lasciarsi andare a qualche gesto più intimo e perchè no, anche romantico, a scuola, in pubblico... ma non si poteva, per la sua sicurezza era meglio così e se ne rendeva conto.
Spostò l'argomento su quello "sorprese", immaginando però che non potesse esserci nulla di più di quel momento magico...
Ovviamente si sbagliava.

Forse una.

Che vuoi di--

Non fece in tempo a concludere la domanda, che Sandyon fece un gesto assurdo e spiazzante: dalla posizione nella quale lei si trovava, tra le sue braccia quindi, se la passò come se non pesasse nulla sulla testa, facendole posare le gambe sulle sue spalle; in pratica se l'era messa a cavalcioni, facendola dunque alzare di parecchio dal punto di osservazione precedente.

Sandyon!!

Esclamò lei senza fiato, lasciandosi sfuggire una piccola risata sorpresa ma assolutamente divertita.

Allora, com'è la vista da lassù?

Sei incredibile...

Mormorò la francese in risposta, lasciandosi andare questa volta ad una risata vera e propria che rieccheggiò nel nulla mentre lui girava lentamente per tutta l'area, permettendole di osservare quel Sole illusorio - ma assolutamente simile a quello reale - da varie angolazioni: doveva ammettere che preferiva sempre l'abbraccio classico, ma che anche quello alternativo era spettacolare, soprattutto perchè Sandyon era molto alto e quasi le girava la testa a trovarsi sopra di lui.
L'uomo si fermò proprio di fronte al Sole e lei rimase in silenzio, sentendo quasi che c'era qualcosa che lui doveva dirle.

Sai perchè ti ho chiesto una simile illusione?

Perchè?

... Perchè la mia vita prima di incontrarti era esattamente come sotto i nostri piedi, pioggia battente e oscurità.

Oh.... amore....

Sei mesi fa, mi hai preso e mi hai portato qui, mi hai fatto superare la coltre di nuvole e mi hai nuovamente mostrato il sole e in un primo momento, mi sembrò quasi di non averlo mai visto prima tanto mi era mancato e tanto che non mi scaldava lo spirito.
Monique, mi hai fatto toccare le nuvole e mi hai fatto vedere di nuovo il sole, una cosa che non speravo più possibile.


La donna rimase senza fiato a quelle parole, forse perchè Sandyon non le aveva mai parlato così, non le aveva mai fatto capire davvero cosa provava per lei, cosa sentiva per lei, come considerava il loro rapporto e soprattutto l'intrusione di Monique nella sua vita. Quelle parole le fecero venire gli occhi lucidi perchè venivano dal cuore e lei se ne rendeva perfettamente conto.
L'uomo la prese per posarla a terra, o meglio sulle nuvole, e lei lo agevolò in quell'operazione aprendo le gambe così da non fargli male: fu quando i suoi piedini sfiorarono la morbidezza delle nuvole, che la sua voce la raggiunse ancora una volta.

Ti amo.

Il suo corpo s'irrigidì completamente, il fiato le si mozzò in gola.

Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.


L'amava.
Sandyon Vastnor l'amava.
Non era un sogno, non era un'illusione, non era una ricezione distorta della realtà.
L'uomo, il docente di Difesa, il suo compagno... l'amava.
Monique si volse lentamente in sua direzione, cercando i suoi occhi ed affondando in essi mentre dai suoi scendeva qualche lacrima di gioia.

Sandyon...

Solo il suo nome sussurrò prima di annullare la distanza tra loro: la sua bocca cercò la compagna in un bacio appassionato, infuocato, selvaggio, umido, quasi disperato; sentiva il cuore scoppiarle nel petto, una felicità immensa scorrerle dentro ed uscire anche fuori da sé, avvolgendo quel mondo che cambiò velocemente forma.
Il cielo ed il Sole che li circondavano infatti sparirono, lasciando spazio a ciò che meglio poteva interpretare nel concreto cosa stesse provando dentro.

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Gli circondò il collo con le braccia mentre lo baciava, stringendosi a lui più che poteva, quasi mangiandogli le labbra: si staccò da lui dieci minuti buoni dopo, col fiato corto ed il cuore che ancora minacciava di uscirle dal petto per quanto batteva forte.

Ti amo Sandyon.

Mormorò guardandolo negli occhi, e a quelle parole seguirono una serie di scoppi colorati, altro indizio su cosa sentiva quel momento nel cuore, nella testa, e soprattutto nell'anima.

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Messaggioda Sandyon » 01/04/2012, 21:33

Era consapevole che dire una cosa del genere sarebbe significato un passo importante, un passo che la donna avrebbe recepito come forse la più grande delle gioie e delle fortune, e per quanto lui dentro di se fosse estremamente felice di tutto ciò, una parte nel suo cuore nel dare addio quasi per sempre all'amore provato per Rachel, piangeva lacrime amare di un passato che non sarebbe tornato mai più.
Adesso il suo futuro era rappresentato da quei grandi occhi azzurro ghiaccio che affondavano nei suoi, mentre lacrimavano sgorganti di sangue proveniente dall'anima, una sangue versate come gesto di alto sentimento e non come sacrificio.
Sandyon la guardava intensamente, e capiva secondo dopo secondo che aveva fatto la scelta giusta a rivelarle quei sentimenti, anche perchè continuare a farla rimanere in quell'eterno limbo di paura ed ansia per dei sentimenti non ricambiati era qualcosa di solo cattivo e malevolo e lui alla francesina voleva tutt'altro che male.

Sandyon...

...Monique

Fece appena in tempo a pronunciare il nome della compagna che le sue labbra furono catturate da quelle di lei, in un caldo, umido, passionale bacio liberatorio, forse come mai se ne erano dati fino ad allora.
Le mani dell'uomo, forti e possessive strinsero i fianchi della Vice Preside mentre lei ancora si cibava della sua bocca come fosse l'unica fonte di sostentamento vitale esistente, ma forse per lei era davvero così.
Nel frattempo il paesaggio intorno a loro cambiava, si mescolava e si trasformava di conseguenza in quello che le emozioni della donna percepiva dentro di se.
Forse quello era un dato di fatto negativo, visto che avrebbe dovuto saper controllare l'illusione in ogni caso, ma chi mai in quel momento sarebbe andato a farle presente una stupidaggine del genere?
Semplicemente dopo quei lunghi dieci minuti, anche quindici, di liberazione del cuore l'uno nell'altra, Sandyon aprì gli occhi e osservò tutto quanto, tutto il cielo e l'aurora, forse era quello che era appena nato dentro di lei nel sentirlo pronunciare quelle due piccole parole.

Ti amo Sandyon.

Assottigliò lo sguardo, come se fosse appena commosso, non rispondendo poichè non era nella sua indole ripeterlo troppe volte.
Per lui era come se in certi casi di troppa ripetizione perdesse di valore. Molti avrebbero avuto da ridire in merito ma quello era il suo punto di vista e non era di sicuro intenzionato a cambiarlo.
Sopra di loro esplosero migliaia di fuochi d'artificio ed era come se fossero ad una festa, si, probabilmente una festa in loro onore.
Alzò il capo a fissare quelle pirotecniche gioie di luci e colori, mentre ancora la stringeva e la faceva aderire al suo corpo come se volesse a tutti i costi non farla mai più andare via di lì, come se fosse importante che lei non allontanasse un istante il suo profumo dai suoi polmoni.

Deduco tu sia molto felice, mh?

Una domanda retorica quella di lui, che scendendo per osservarla ancora pur rimanendo con la solita smorfia simile ad un sorriso, si permise di farle un piccolo occhiolino di intesa, tutti gesti di sicuro non molto comuni nei modi di fare del mercenario ma che con lei stranamente venivano più che naturali e unici, singolari, come eseguiti appositamente ed unicamente per lei.
Le mani risalirono e una andò a toglierle qualche lacrima dal viso e l'altra a sistemarle una ciocca di capelli ribelle, nera come la notte con quei palesi riflessi color blu elettrico.

Oggi tocca a te cucinare.
Cosa preparerai di buono?
Evitando di bruciare qualcosa, si intende.


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Messaggioda Monique » 01/04/2012, 22:00

Oh... cavolo.

Non si era accorta in un primo momento di cosa la sua anima avesse creato, perlomeno fino a quando non si permise di guardarsi intorno: niente più Sole, niente più cielo... c'era la notte con quell'aurora boreale intorno a loro, e poi a seguito quei mille fuochi d'artificio colorati che rappresentavano perfettamente l'euforia della sua anima.

Deduco tu sia molto felice, mh?

Eh...

Non seppe bene come rispondere a quella domanda la cui risposta era piuttosto palese, ma sorrise quando Sandyon le fece quell'occhiolino d'intesa, di complicità... qualcosa che non aveva mai visto, qualcosa che forse adesso si permetteva di mostrarle perchè avevano fatto un ulteriore passo in avanti nella loro relazione.
Monique si strinse a lui, più forte di prima, abbracciandolo: tutto sembrava nuovo per lei; insomma, aveva la sicurezza che lui l'amava, cosa poteva esserci di meglio?
Sentì le mani del compagno - il compagno che l'amava - sul viso, ad asciugarle le lacrime e a spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio: lo lasciò fare, sentendo che ne aveva tutto il diritto perchè era il suo fidanzato, o perlomeno lei lo considerava come tale anche se forse era un termine fin troppo giovanile per loro.

Oggi tocca a te cucinare.
Cosa preparerai di buono? Evitando di bruciare qualcosa, si intende.


Che ne dici di una bella grigliata mista di carne?
Potrei anche cucinare della pasta se vuoi... insomma, potrei lanciarmi nella preparazione di un pranzetto coi fiocchi, mh?


Replicò la donna con un gran sorriso, e questa volta fu il suo turno di fargli l'occhiolino: se Sandyon avesse accettato quell'ipotesi di pranzetto, allora Monique si sarebbe concentrata e avrebbe fatto uscire tutti loro dall'illusione, riportandoli coi piedi e col corpo dentro la loro camera da letto; non appena i suoi piedi avessero toccato terra, Moni si sarebbe sentita venir meno.
Tutto divenne buio per un secondo, poi due, ed al terzo sentì le gambe smettere di darle sostegno, facendola cadere - letteralmente e metaforicamente - verso il vuoto.

Sto venendo a prenderti, sorellina!

Chi diavolo sei tu?!

Colei che distruggerà tutto il tuo mondo....

Sandyon, NOO!!!
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Messaggioda Sandyon » 01/04/2012, 22:56

Che ne dici di una bella grigliata mista di carne?
Potrei anche cucinare della pasta se vuoi...
insomma, potrei lanciarmi nella preparazione di un pranzetto coi fiocchi, mh?


Visto il tuo ultimo tentativo con l'amatriciana che ne è valsa un ripiego sul fast food, direi che accetto la grigliata.

Sapeva benissimo che avrebbe scatenato le sue furie visto che la donna si offendeva sempre quando le veniva sottolineata la sua non troppo eccessiva capacità culinaria.
Purtroppo avendo fatto parte di una famiglia dove tutto ti veniva servito e riverito era molto difficile che avesse sviluppato una tale bravura ai fornelli, anche se bisognava dire che una delle poche cose su quel piano che la tata le aveva insegnato, le crostate, quella la sapeva fare abbastanza discretamente.
Non era comunque il momento di pensarci visto che l'ra di pranzo era abbastanza lontana. Forse saranno state appena le undici e mezzo del mattino e quindi avevano tutto il tempo per organizzarsi.
Monique quindi fece per mettersi di impegno e dissipare l'illusione intorno a loro, riuscendoci di sicuro visto che rientrarono nella stanza da letto di Sandyon il quale immediatamente si accorse della prossima perdita di sensi da parte della fidanzata che infatti nell'arco di appena pochissimi secondi ebbe un cedimento di gambe ed un conseguente coma improvviso.

Moni!
... Mmhhh...


La afferrò in tempo e la depose sul letto, mentre adesso le palpebre della donna si rilassavano e lasciavano intendere che eseguire un simile incanto senza uso minimo di bacchetta o eccessiva concentrazione era stato un dispendio di energie terribile.
Prese un paio di cuscini mettendone uno sotto la testa della donna ed un altro sotto i piedi, sentendole la fronte: appena appena calda, quindi solo molto stress accumulato e stanchezza.
Forse tutto quello era stato accresciuto dalla scoperta riguardante la sua famiglia, la cugina, tutto insieme a formare un gigantesco carico nervoso che una persona era difficile che sostenesse con tanta semplicità, figurarsi anche dopo aver fatto un'illusione simile.

Mog, tienimela d'occhio, io vado di sotto a preparare qualcosa.

Si capo!

[ 42 MINUTI DOPO ]

Sandy, Sandy!
E' molto agitata, sembra che stia facendo un brutto sogno, continua a chiamarti e a chiedere chi è ad una persona!


Va bene, arrivo.

L'uomo prese una tazza di media grandezza con dentro del liquido fumante e andò al piano di sopra dove trovò infatti Monique intenta a muoversi a piccoli scatti come se fosse in sofferenza pura.
Per un momento volle prendere la bacchetta e farle un legilimens per capire cosa stesse pensando o sognando, ma eseguire un incanto del genere su una persona addormentata poteva essere troppo rischioso, quindi si limitò a posare la tazza sul comodino e ordinare a Mog di darle sollievo con lo stesso incanto usato a Parigi quando era nel bagno in preda ad una crisi di nervi.
Mog si prodigò immediatamente e iniziò a far fluire il suo potere nella mente e nei muscoli di Monique mentre Sandyon le ascoltava ancora una volta la fronte sentendola che scottava ancora di più.
Si sedette mentre lei lo chiamava e le prese la mano per farle sentire la sua presenza; di lì a poco, si riprese.

Sei a casa tua.
Nessuno ti vuole fare del male.
Sei al sicuro.
Tranquillizzati.
E' stato solo un sogno, o una visione nella peggiore dei casi, ma resta il fatto che è finito.


Le sue parole non erano volte ad esser freddo con lei ma ad arrivare dritti al punto e cioè che non correva rischi o pericoli.
La fermezza dell'uomo era in grado di calmare molti animi, lo aveva sperimentato in guerra quando era a capo di molte truppe.
La fissò dritto negli occhi e si avvicinò col viso per porre sopra la fronte un bacio casto e leggero, prima di afferrare la tazza e porgergliela.

Tirati su e bevi.
Non ha un sapore molto diverso da un tè verde ma ha una potenza ricostituente di molta efficacia.
Starai meglio in pochi minuti e la febbre si abbasserà.


Immagine

Adesso raccontami con calma cosa hai visto, sentito, provato.
Ti proteggo io.


E dicendo questo, posò la destra a carezzarle la guancia abbastanza sudata mentre appariva velocemente Mog che zampettando sul letto le andò sulle gambe fissandola intensamente mentre il pon pon che aveva in testa diventava di colore più pallido, segno inequivocabile che fosse preoccupato per la signorina Vireau.
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Messaggioda Monique » 02/04/2012, 12:22

Io non ti conosco, chi sei?

Non mi conosci perchè non hai mai guardato bene intorno a te, sorella cara...

Cosa stai dicendo, io non ho una sorella!

Pardon, sorellastra... ti suona meglio?

Dimmi il tuo nome, subito!!

Ahahahahah!!! Pensi di potermi dare ordini, Monique Vireau?! Sono infinitamente più potente di te, cara mia. Il potere dell'illusione scorre dentro di me in tutta la sua purezza, non puoi fermarmi!

Tu menti!!

Vuoi provare?

Sandyon, no!! Ferma, smettila, Sandyon!!!




Sandyon.... Sandyon...

Ripeteva il suo nome flebilmente, mentre il corpo era steso su quel letto, scattoso e piuttosto sudato. Era intrappolata in quella sorta di sogno e anche se capiva molto poco e tutte le immagini erano sfocate, percepiva distintamente un'emozione sgradevole, una sensazione di assoluto dolore che la faceva contorcere ancora di più e le alzava la temperatura corporea.
Fu solo grazie all'intervento esterno di Mog ed ai suoi poteri, che il corpo della donna potè rilassarsi gradualmente, permettendo anche alla mente di liberarsi a poco a poco da quella trappola: circa due, tre minuti dopo, Monique poté finalmente aprire gli occhi con il fiato corto ed il petto che si alzava ed abbassava piuttosto velocemente; il capo scattò subito a destra e poi a sinistra, per accertarsi di non essere più dentro quell'incubo.

Sei a casa tua.
Nessuno ti vuole fare del male.
Sei al sicuro.
Tranquillizzati.
E' stato solo un sogno, o una visione nella peggiore dei casi, ma resta il fatto che è finito.


Casa sua.
Seppur la voce di Sandyon avesse formulato frasi brevi e coincise, sentirsi definire in casa propria calmò Monique forse più di tutto il resto. La donna si costrinse a regolare il respiro, annuendo lentamente mentre il compagno le posava un bacio sulla fronte, dolce e leggero, passandole poi una tazza con del liquido fumante all'interno.

Tirati su e bevi.
Non ha un sapore molto diverso da un tè verde ma ha una potenza ricostituente di molta efficacia.
Starai meglio in pochi minuti e la febbre si abbasserà.


Ancora una volta Moni si limitò ad annuire, mettendosi seduta sul letto e prendendo la tazza con una mano mentre l'altra veniva passata tra i capelli per cercare di calmarsi un pochino. Bevve un sorso di quel liquido, simile al té verde in effetti anche se non era proprio la stessa cosa, e si sentì subito meglio.

Adesso raccontami con calma cosa hai visto, sentito, provato.
Ti proteggo io.


Anche Mog fece la sua parte, avvicinandosi a lei col pon pon che più che rosso sembrava rosa pallido, segno di quanto fosse preoccupato: Monique lo fissò per qualche istante, poi posò la tazza sul comodino e si prese il Moguri tra le braccia, riempiendolo di bacini sul musetto; anche quello, per la donna, era diventato un modo per calmarsi ed in quell'istante ringraziò il cielo che l'esserino avesse deciso di farle un'improvvisata di scuse, quella volta in camera dell'uomo, altrimenti ora non avrebbe potuto coccolarselo come voleva.

Io... non lo so.
Non so dirti dove fossi o perchè... però c'era una donna, una... ragazza.
Lei... ha detto di essere mia sorella.


Le si formò un groppo alla gola, tanto che dovette deglutire con forza per riuscire a proseguire quel breve racconto.

Ha detto di essere più forte di me, di sapere usare le illusioni al massimo della loro potenza, e poi... poi ha provato su di te, e ti faceva male ed io... io non sapevo che fare ma lo sentivo, sentivo il tuo dolore... - la voce le s'incrinò pericolosamente, tanto che la donna si posò una mano sulle labbra per non lasciarsi sfuggire un singhiozzo spaventato e confuso - Non l'ho vista bene in viso, so solo che ha i capelli biondi. E' stato... orribile.

Ed ancora una volta si strinse al petto Mog, sperando che al Moguri non dispiacesse essere usato un po' come un anti-stress.
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Messaggioda Sandyon » 02/04/2012, 13:30

A distanza di pochi secondi dalla sua presenza lì, Monique prese nuovamente conoscenza, guardandosi subito intorno per assicurarsi di non essere ancora nel segno ed infatti era così. Sandyon la tranquillizzò con poche parole ma giuste e che puntavano dritte alle cose che lei voleva sentirsi dire per mettersi l'anima in pace e così fu.
Si tirò su prendendo la tazza che gli porse il compagno, bevendo qualche sorso della tisana preparata per farla stare meglio e nel frattempo si accorse di Mog che le si avvicinò preoccupato. Di istinto posò nuovamente la tazza e prese Mog tra le sue braccia per iniziare a coccolarlo facendolo risultare quasi simile ad un antistress mentre si faceva forza e raccontava per filo e per segno quello che aveva sognato.

Io... non lo so.
Non so dirti dove fossi o perchè... però c'era una donna, una... ragazza.
Lei... ha detto di essere mia sorella.
Ha detto di essere più forte di me, di sapere usare le illusioni al massimo della loro potenza, e poi... poi ha provato su di te, e ti faceva male ed io... io non sapevo che fare ma lo sentivo, sentivo il tuo dolore... Non l'ho vista bene in viso, so solo che ha i capelli biondi. E' stato... orribile.


Mentre raccontava proseguiva a stringere Mog che nel frattempo attivava sempre più i suoi poteri per calmarla e farla stare il meglio possibile, mentre faceva fluttuare la tazza davanti alle sue labbra e la invitava a bere un altro pochino di quel liquido che sapeva le avrebbe giovato.
Non faceva alcuna obiezione e farsi stringere da lei ed usare come rimedio contro lo stress, alla fine che gli cambiava, era solo più felice nel vederla sveglia e capace di sorridere o essere dolce.
Era un esserino molto emotivo e molto capace di comprendere le sensazioni altrui quindi soffriva del fatto che lei fosse tesa, addolorata, preoccupata e quant'altro. C'erano molte cose che né Sandyon né Moni potevano immaginare di Mog, delle sue capacità, dei suoi poteri, di quello che era in grado di fare e di essere... certo era, che in parte nemmeno Mog ne era al corrente.

Ah ma nessuno può fare male al capo Moni!
Il capo è fortissimo e tutti tremano se lui si arrabbia, e se qualcuno ti tocca lui ha giurato che si arrabbia parecchio, si si, lo ha detto a me l'altro ieri mentre...


Mog!

... Ups...

In ogni caso.
Una ragazza bionda che dice di essere tua sorella.
Potrebbe essere una proiezione dei tuoi nervi per via di quest'ultima scoperta in famiglia di tua cugina... aspetta... oppure...


!!!

[ FLASH ]

Immagine

L'uomo spostò un momento lo sguardo da lei cercando di concentrarsi il più possibile sulla visione avuta, o meglio, sul ricordo improvviso che gli investì la mente.
Lui effettivamente una ragazza bionda sospetta l'aveva intravista alla festa a Parigi della madre di Monique, e a quanto sembrava possedeva anche un potenziale magico estremamente elevato, che fosse davvero lei?
Ma i due volti, quello di lei e quello della compagna erano così diversi, possibile addirittura che potessero essere sorelle?
Tornò a guardarla, inspirando ed esprirando cercando di mettere a posto le idee, schiarendosi la voce.

So che potrebbe essere una mossa molto azzardata e fastidiosa in questo momento, ma chi se ne intende di visioni future, intromissioni nello spazio tempo e occhi interiori è tua cugina Tisifone.
Non credo possa essere nulla di grave se non una paura scaturita dagli ultimi eventi e dalla stanchezza dell'illusione che potrebbe averne prodotte altre autonomamente mischiate al tuo karma negativo, ma non bisogna mai adagiarsi troppo sugli allori, pensi di poter riuscire a chiederle un aiuto di pochi minuti per far luce su questa storia?
In ogni caso, ricordatelo sempre... Qui sei al sicuro, e a me non accadrà niente, ricordi che stringi tra le braccia?
Diglielo Mog, mi farà male mai nessuno se ci sei tu nei paraggi?


No Sandy!
Tanto non mi vede nessuno, si avvicina un cattivone ed io "sbam", lo scaravento via!
Yeeeeehhh!


L'uomo si dedicò ad una veloce occhiata in direzione di Mog scuotendo il capo, sorridendo appena, per poi tornare a guardare Monique posandole le mani sulle spalle, fissandola intensamente.

Stai tranquilla, pensa solo a capire se puoi permetterti di esporti di nuovo a così poca distanza di tempo con la professoressa di Divinazione, se qualcuno può aiutarti e aiutarci in questa faccenda è solo e soltanto lei.
Purtroppo tra le mie conoscenze, veggenti non ce ne sono, spiacente, ma a quanto ne so però, lei è molto brava nel suo mestiere, parola di suo padre, mio ottimo e fidato amico nonché alleato in svariate occasioni.
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Messaggioda Monique » 02/04/2012, 16:37

Ovvio che, oltre che per se stessa, Monique fosse preoccupata anche per l'uomo: non che sottovalutasse Sandyon, era pienamente consapevole della forza e delle capacità del compagno, ma come qualsiasi essere umano non era invincibile e poteva essere ferito... una cosa che la donna non voleva nemmeno concepire.

Ah ma nessuno può fare male al capo Moni!
Il capo è fortissimo e tutti tremano se lui si arrabbia, e se qualcuno ti tocca lui ha giurato che si arrabbia parecchio, si si, lo ha detto a me l'altro ieri mentre...


Mog!

... Ups...

Quella piccola scena fece sorridere Monique suo malgrado, che scosse appena il capo strusciando il nasino sul musetto del piccolo Moguri: sapeva che Sandyon evitava di dire molte cose ad alta voce, perlomeno davanti a lei, ma era quasi confortante sapere che in un modo o nell'altro Mog se le sarebbe fatte sfuggire con la donna mettendola così al corrente di tutto o quasi.

In ogni caso.
Una ragazza bionda che dice di essere tua sorella.
Potrebbe essere una proiezione dei tuoi nervi per via di quest'ultima scoperta in famiglia di tua cugina... aspetta... oppure...


Oppure?

Domandò Moni, ma dopo la sua voce vi fu il silenzio: Sandyon aveva spostato lo sguardo da lei e sembrava alquanto pensieroso e riflessivo, ma non c'era modo per la donna di capire a cosa lui stesse pensando e questo un po' la preoccupava. La cosa comoda - o forse no - era che con Mog vicino a calmarla coi propri poteri non le era felice preoccuparsi ed allarmarsi quanto normalmente avrebbe fatto.

So che potrebbe essere una mossa molto azzardata e fastidiosa in questo momento, ma chi se ne intende di visioni future, intromissioni nello spazio tempo e occhi interiori è tua cugina Tisifone.

Ti prego, chiamala solo per nome...

Mormorò la donna che a certe cose, comunque, si doveva ancora abituare.

Non credo possa essere nulla di grave se non una paura scaturita dagli ultimi eventi e dalla stanchezza dell'illusione che potrebbe averne prodotte altre autonomamente mischiate al tuo karma negativo, ma non bisogna mai adagiarsi troppo sugli allori, pensi di poter riuscire a chiederle un aiuto di pochi minuti per far luce su questa storia?

Considerando come ci siamo salutate ieri la vedo molto difficile, non sembrava un granché propensa ad avere a che fare con me in un futuro prossimo. Ma posso fare il tentativo, se è necessario.

E le ultime tre parole di quell'affermazione lasciavano ben ad intendere quanto poco la francese volesse aver a che fare con l'altra per il momento visto ciò che da poco avevano scoperto entrambe. Scosse appena il capo e si passò una mano sul viso e poi tra i capelli, facendo un sospiro piuttosto pesante per tutta la situazione creatasi.

In ogni caso, ricordatelo sempre... Qui sei al sicuro, e a me non accadrà niente, ricordi che stringi tra le braccia?
Diglielo Mog, mi farà male mai nessuno se ci sei tu nei paraggi?


No Sandy!
Tanto non mi vede nessuno, si avvicina un cattivone ed io "sbam", lo scaravento via!
Yeeeeehhh!


Il mio piccolo eroe...

Commentò Monique con un sorriso, posando un soffice bacino dolce proprio sulla punta del naso del Moguri che, in un modo o nell'altro, riusciva sempre a metterle allegria ed a strapparle un sorriso.
Subito dopo sentì le mani di Sandyon sulle sue spalle e fece un piccolo sorriso anche in sua direzione, affondando gli occhi nei suoi.

Stai tranquilla, pensa solo a capire se puoi permetterti di esporti di nuovo a così poca distanza di tempo con la professoressa di Divinazione, se qualcuno può aiutarti e aiutarci in questa faccenda è solo e soltanto lei.
Purtroppo tra le mie conoscenze, veggenti non ce ne sono, spiacente, ma a quanto ne so però, lei è molto brava nel suo mestiere, parola di suo padre, mio ottimo e fidato amico nonché alleato in svariate occasioni.


Vedrò che posso fare, ma almeno per il resto della giornata non vorrei più parlare della questione "cugina", tantomeno di questo... incubo che ho avuto. Va bene?

Rispose Monique, lasciando andare Mog così da permettergli di sgranchirsi le alucce: per quanto la riguardava, la donna fece un altro sorriso forse un po' forzato e poi sospirò, senza sapere più cosa dire; erano successe così tante cose, una di seguito all'altra, da lasciarla totalmente senza forze.

Se solo fossi ancora viva... tu avresti saputo come risolvere tutto, mamma.
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