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Messaggioda Ferdy » 15/06/2012, 15:31

[Venerdì Sera - h.23:02]

Il coprifuoco era oramai entrato in atto da quasi tre ore quando Ferdy uscì dalla porta degli Alloggi Professori per eseguire la sua ora di ronda. Ignorava con chi sarebbe capitato, e talvolta non sempre coincidevano gli orari in quanto due Prefetti o Insegnanti potevano accordarsi per coprirsi l'un l'altro in caso di emergenza e quindi spostarsi i turni, purché le ore rimanessero invariate. Prima di abbandonare gli Alloggi Docenti si era assicurato di avere la bacchetta nella tasca, dopodiché aveva varcato l'uscio dell'ingresso e si era diretto a passo svelto verso il terzo piano, luogo in cui avrebbe vigilato quella sera, poiché era in ritardo. Con un lieve Lumos fece luce sulle gradinate di marmo, stando ben attento a non alzare il catalizzatore di energia e irraggiare così tutti i quadri dormienti, i quali, se ciò fosse avvenuto, sarebbero esplosi in ingiurie contro la sua persona, per cui si orientò guardando il pavimento, contento che una volta arrivato nei pressi della biblioteca avrebbe potuto essere meno cauto in quanto quadri lì non ve n'erano, o perlomeno ce n'erano pochi e alti non abbastanza da poterli destare dal sonno.
Una volta arrivato ispezionò per bene la Biblioteca ed il Reparto Proibito, dopodiché fece tintinnare le catene sfiorandole con le bacchette, facendole avvolgere a mo' di serratura e sbarrandone l'accesso; dopodiché fece lo stesso con le Aule di Babbanologia e Aritmanzia.
Si voltò e cominciò a percorrere il vasto corridoio, facendo oscillare la bacchetta da un lato all'altro, gli occhi un po assonnati per via del breve sonnellino pre-ronda ma che si stavano riprendendo lentamente.

I ragazzi devono essere abbastanza stanchi oggi, non ce n'è uno in giro, anche se non c'è nessuno nella scuola che vorrebbe andare in Biblioteca anche di notte, non da sonnambulo almeno...

Spoiler:
Alexis
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Messaggioda Alexis » 15/06/2012, 15:52

E non uscire per nessun motivo dal Castello, mi sono spiegata Parker?

Sì professoressa Vireau, non si preoccupi.

La Vice Preside si era premurata di avvisarla più e più volte su quel punto, sottolineando come fosse molto più prudente per lei come per tutti gli altri Prefetti rimanere sempre e comunque dentro il Castello da un certo orario in poi, il che voleva dire solo una cosa: ciò che aveva provocato l'incendio e ferito a morte i professori, tra cui la stessa Vice Preside, la professoressa Samyliak e Ferdy, probabilmente era ancora in circolazione; non era tanto quella notizia in sé a spaventare la Delfina, quanto il fatto che nemmeno dei professori esperti come loro erano riusciti a sconfiggerla.
Quanto poteva essere allora potente quella cosa, e quanto pericolo rappresentava per Hogwarts?
Erano domande a cui Alexis Parker non sapeva rispondere, ma si fidava della professoressa Vireau e della Vice Preside Bergman tanto da convincersi che sicuramente entrambe avevano già attuato un piano di attacco per debellare il problema.
In ogni caso eccola lì, alle 11 passate, di ronda come suo solito per i corridoi: le toccava il terzo piano quella sera, uno dei più insidiosi - insieme al settimo con la Stanza delle Necessità - perché vi era la Biblioteca e non sarebbe stata certo la prima volta che qualche studente si faceva venire la brillante idea di provare ad entrarvi di straforo.

Cosa sperano di trovare poi, io proprio non lo capisco.

Si disse la Delfina, svoltando l'angolo con la bacchetta ben stretta tra le dita tenuta bassa, verso il pavimento, per via dell'incanto Lumos che, altrimenti, avrebbe dato fastidio ai quadri addormentati: le ci volle qualche altro passo per notare la presenza di qualcuno di fronte a lei, una figura familiare che, una volta riconosciuta, lasciò Alexis immobile ed impietrita per qualche istante.

Immagine


... Ferdy.

Quel nome le rieccheggiò nella mente, facendola arrossire un pochino: non si erano più parlati da quella volta in Biblioteca, non direttamente almeno se non durante le sue lezioni nelle quali, comunque, la Delfina si rivolgeva a lui sempre e comunque rispettosamente, come una qualsiasi studentessa verso un proprio professore. Abbassò lo sguardo e si portò i capelli dietro l'orecchio, schiarendosi la voce ed abbozzando un sorriso nel caso lui non l'avesse ancora notata.

Ciao Ferdy... credo che stasera saremo di ronda insieme.

Forse un po' fiacco come inizio ma meglio di nulla, no?
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Messaggioda Ferdy » 15/06/2012, 16:56

Passò qualche minuto, poi, mentre il ragazzo continuava la sua ispezione lungo il corridoio, fermandosi di tanto in tanto per effettuare un giro su se stesso, in caso qualcuno si sarebbe mosso alle sue spalle, e riprendendo a camminare in seguito, tranquillo. Era solo, forse si sarebbe occupato lui dell'intero piano? La risposta a questa domanda non tardò ad arrivare quando una luce identica a quella che brillava dalla punta della sua bacchetta comparì a qualche metro da lui, facendosi man mano sempre più chiara e spingendo lui ad aumentare il passo, in caso si trattasse di qualche studente fuori legge, ma a meno che non fosse una "zucca vuota" ciò non era possibile: chi sarebbe mai uscito di soppiatto con la luce della bacchetta accesa e nel bel mezzo di un corridoio principale? Tuttavia il suo compito era quello, per cui andò a controllare, trovandosi pochi attimi dopo di fronte all'ultima persona che avrebbe voluto vedere forse in quella notte: Alexis. Il suo cuore prese a palpitare, gli occhi rimasero sbarrati, e la sua bocca si aprì di poco, stupefatto, non aspettandosi di certo lei. Nonostante l'avesse incrociata parecchie volte rimase sorpreso nel vederla lì, forse perché quella volta era la prima, dopo molto tempo, in cui si trovavano faccia a faccia, per di più soli e di notte, dopo quel che era successo tra loro; una miriade di ricordi affollarono la mente del giovane, limpidi come se fosse successo ieri:

[Flashback]

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=RuYbA55IWGs[/yt]

Prima il lago, due giovani che camminano sulla riga, lui prende la mano di lei, la bacia sulla guancia, il vento che accarezza il prato e soffia affinché porti in alto, sempre più in alto il loro rapporto, ma poi l'immobilità, sempre loro due su un campo da Quidditch, su due scope: lei è incerta e guarda lui incerta, poi pronuncia qualche parola che lo porta a sorridere e che gli infonde una speranza... Ferdy, se cado mi prendi, vero? ... Di nuovo loro, un bacio e poi arriva la tempesta, in una giornata a ciel sereno fulmini e tuoni che spezzano quel legame, quella corda che lui aveva visto irrobustirsi sempre più, ma in realtà non era mai stato così e trasforma tutto quello in un incubo... un llungo incubo destinato a non smettere più.

Lei...

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Lui...

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Un urlo nella sua mente, di rabbia, dolore, sentimenti che potevano essere placati, che lui voleva nascondere in una cassaforte, o meglio in una...

Cassandra

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[Fine Flashback]


Ritornò con la mente dinnanzi a lei, mentre tutti quei pensieri creavano un frastuono, quasi assordante, che lo avrebbe portato volentieri ad urlare, ma in quel momento non ci riusciva, anzi, quasi lo privava del respiro, ed infine, un'esplosione, forte, che lo percosse costringendolo a rimanere nella realtà, nella realtà dei fatti, di come stavano realmente le cose.

Immagine

Quell'incontro stava suscitando in lui ricordi dolorosi, taglienti, come schegge di vetro che flagellavano il cuore, logorandolo ripetutamente con il ricordo che lei oramai era andata, stava tra le braccia di qualcun altro, lei, oramai, non poteva essere più sua proprietà, MAI.

Ci fu una situazione di imbarazzo generale, più per lei che per lui; Ferdy era su un altro mondo, un mondo suo, in cui niente poteva portarlo alla realtà, solo la sua volontà, o meglio, la volontà di voler andare avanti, perché non era "Il Mondo dei Sogni", anzi, era un mondo in cui vivere era morire, un mondo in cui si poteva punire da solo con il rimorso e con il ricordo.
Fu lei a parlare per prima, lui non ne aveva il coraggio e la forza: era diverso da quando stavano a lezione e, stranamente, quello scenario e quel preciso momento contribuivano a rendere la cosa più difficile di quanto già lo fosse di suo.

Ciao Ferdy... credo che stasera saremo di ronda insieme.

Lui sentì risuonare la sua voce, ma il senso di quella frase lo sembrò capire in ritardo, dopo qualche istante, annuendo, con sguardo vuoto, con l'aria di qualcuno che era stato appena obliviato. Si rese conto di quanto potesse sembrare stupido e fu allora che le rivolse parola, stando ben attento a non sembrare amichevole: se lui voleva essere duro con lei non era per un errore da parte sua, ma da parte del ragazzo, che poteva superare solo in quel modo, purtroppo.
Deglutì prima di risponderla, mentre un senso di amaro si disperse sulla lingua e sulle pareti della bocca, giungendo fino alla gola.

Si, direi.
Io mi occupo della parte di corridoio che va dalla Biblioteca fino alla fine del Terzo Piano, tu la parte che va dall'inizio del corridoio fino alla Biblioteca, d'accordo?


Forse lei non si sarebbe aspettata tanta freddezza, non dopo tutto il tempo che era passato, tuttavia non doveva farsene una colpa. Dopo che lei avrebbe eventualmente risposto lui si voltò e si diresse nella sua zona, pronto per la ronda, sperando in cuor suo che lei lo fermasse, ma sopprimendo nella sua testa quella speranza, non voleva più illudersi, si era ustionato ed aveva imparato, ora era maturato.
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Messaggioda Alexis » 16/06/2012, 16:47

Silenzio.
Il gelo più totale. Avrebbe preferito mille volte che lui si mettesse ad urlare, piuttosto che quel silenzio assordante che le rimbombava nelle orecchie: si erano allontanati abbastanza malamente, perché la Delfina aveva rifiutato un suo bacio - o meglio, era scappata - e poco dopo aveva iniziato ad avvicinarsi a Typhon fino a decidere dopo alcune paranoie mentali di provare a stare con lui; non pretendeva che lei e Ferdy tornassero ad essere amiconi, quello no, ma non credeva davvero di meritarsi un trattamento del genere.

Si, direi.
Io mi occupo della parte di corridoio che va dalla Biblioteca fino alla fine del Terzo Piano, tu la parte che va dall'inizio del corridoio fino alla Biblioteca, d'accordo?


Non sapeva davvero che dire, che fare: lui aveva parlato in modo freddo, impersonale, gelido, come se stesse cercando di togliersi velocemente il fastidio di doverle parlare e forse era proprio così. Alexis lo osservò dargli le spalle e sentì salirle le lacrime agli occhi: non voleva avere quel rapporto con lui, non era tipo da trattare freddamente un estraneo figuriamoci una persona come il Corvonero che comunque lei considerava importante.

Ferdy, aspetta!

Esclamò quindi, allungando la mano verso di lui senza però sfiorarlo e facendo un passo in avanti in sua direzione.

Non possiamo... rimettere a posto le cose?
Mi... mi dispiace di averti ferito, scusami.


Che altro avrebbe potuto dire?
Che le dispiaceva di essersi innamorata di Typhon? No, quello sarebbe stato davvero troppo... però poteva scusarsi con lui per... beh, forse per non averglielo detto subito, o forse per non avergli dato una seconda occasione anche se, e di questo Alexis era convinta, era il destino a portare l'amore a qualcuno e non la semplice volontà della persona di trovarlo.
Rimase in silenzio dopo quella frase, sperando che lui si sciogliesse un po', che decidesse di tornare ad esserle amico... perchè era questo che lei l'aveva sempre considerato, e non voleva smettere di vederlo in quel modo.
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Messaggioda Ferdy » 16/06/2012, 20:51

Dopo averle dato le spalle e cominciato a muovere qualche passo una fitta di dolce dolore gli attraversò il petto, facendolo dispiacere, facendogli rendere conto che lui non era quella persona, ma per una volta nella vita doveva esserlo, questo se l'era imposto fuggendo dal giardino nascosto in cortile, dopo aver conversato per la penultima volta (l'ultima in Biblioteca), perché non voleva creare in lei dispiaceri e così anche in lui e soprattutto, non valeva creare battibecchi con Seal, anche se doveva ammettere che non gli sarebbe dispiaciuto trovare la giusta occasione per conficcargli la bacchetta su per il naso e romperglielo.
Mentre continuava a muovere piccoli e lenti passi chiuse gli occhi per trattenere quella sua istintiva emozione e come un'ondata riuscì a percepire la delusione della ragazza, cosa che lo fece sentire maggiormente in colpa, tuttavia non si voltò a guardarla quando lei lo chiamò ad alta voce...


Ferdy, aspetta!

Si fermò sul posto con un sospiro e seppe che lei lo stava guardando ma ciò non portò Ferdy a voltarsi, anzi, rispose con lo stesso tono di prima, cercando di evitare il vero motivo per cui lei l'aveva fermato; non poteva cadere in quel momento, se l'era promesso e seppur conoscendosi, seppur consapevole di tutte le promesse infrante, quella l'avrebbe mantenuta.

Qualcosa non ti è chiaro?

Sapeva che lei sarebbe tornata sul punto ma così facendo avrebbe alleviato quella fitta che ancora lo tormentava. Come avrebbe potuto riconciliare i rapporti con lei? Ritornare quelli di prima? Non sarebbe stato sincero con se stesso e nemmeno con lei di conseguenza, e l'ultima cosa che desiderava era prendere giro entarmbi, dopotutto nessuno dei due se lo meritava, perché in effetti lei non aveva nessuna colpa, questo non lo insinuava tanto meno lo aveva mai insinuato; questa era un'altra cosa che avrebbe tanto voluto puntualizzare: non avrebbe mai accettato il fatto che lei pensasse che lui la ritenesse colpevole del suo dolore, tuttavia non voleva nemmeno sfiorare più l'argomento, sarebbe stato più difficile che puntualizzare, per cui meglio lasciare le cose come stavano.

Non possiamo... rimettere a posto le cose?
Mi... mi dispiace di averti ferito, scusami.


Solo allora si voltò in sua direzione, deciso a prendere la palla al balzo, approfittando della situazione, visto che oramai erano entrati nell'argomento e la fitta così si era fatta più intensa, inspiegabilmente.

No, credo che non possiamo, Alexis...
E se ciò non può avvenire non è per mio volere, non esattamente per mio volere, tanto meno a causa tua, deve andare così e basta.


Potè notare le lacrime che le bagnavano gli occhi e ciò non fece che aumentare il suo senso di dispiacere misto a colpa, lo faceva sentire uno straccio, ma non credeva affatto che riconcigliando le cose di punto in bianco avrebbero risolto qualcosa, anzi, a parer suo, non avrebbero fatto altro che peggiorare le cose, e non ne valeva la pena, meglio lasciare il tutto così come stava, intatto, non voleva creare ulteriori danni, ulteriori dispiaceri, ulteriori dolori, voleva solo riprendere a vivere la propria vita.
In quello stesso momento rimpianse la sua vita da giocatore, avrebbe ripreso a giocare in quello stesso momento, così come avrebbe voluto riprendere la sua ronda per mettere fine a quella specie di discussione, perché lei era davvero una ragazza d'oro e non meritava quel trattamento.

Se non hai bisogno di ulteriori delucidazioni è tutto...
Buon lavoro.


Mentre riprese a camminare, la bacchetta ancora bassa, socchiuse gli occhi per evitare che le lacrime che salirono agli occhi, bollenti, gli irrigassero il viso, arrossendogli così le guance.

Spero mi capirai... Lo faccio per entrambi... Perché anche se fa male, dopo farà bene sia a me che a te...

Spoiler:
Alexis
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Messaggioda Vergil » 16/06/2012, 21:16

Si era dato appositamente il cambio con Lucas per avere la possibilità poi Sabato di andarsene a far baldoria da qualche parte.
Si, in effetti come al solito era un comportamento da vecchio Cartwrigth ma non poteva mica pretendere di cambiare e diventare un prefetto esemplare in pochi giorni, o settimane, o mesi... Va beh dai, facciamo anni.
Messosi una maglietta rossa di un gruppo meta preferito, una giacca a vento nera con annessi pantaloni e spilletta da prefetto fissa al lato destro dell'indumento superiore, il ragazzo ornato della sua solita catenina portafortuna percorreva così i vari corridoi bui e silenziosi del castello alla ricerca di qualche ragazzino che facesse il furbo.

Non dico che farò l'orgoglio della Vireau, ma posso avvicinarmici!
... Ufficiale Cartwright a rapporto signora Vice Preside!
Ogni malvivente sorpreso incorrerà nel braccio saldo della legge Hogwartsiana prof, ci può scommettere!


No, non riusciva così facilmente ad abbandonare il suo lato più burlone e spesso e volentieri dissacrante di una cosa importante come la posizione di prefetto, colui che dovrebbe tenere e regolare a dovere tutti i membri di ogni casata sapendo dimostrare anche un minimo di pugno di ferro, serietà e senso imperativo degli ordini e della legge.
Lui assomigliava molto di più al commissario Winchester dei "Simpson" in versione più magra e si sperava più bella!
Ad un tratto però, mentre camminava avanzando per i vari anfratti scuri della zona del terzo piano, diretto poi verso il quarto, sua destinazione ultima di perlustrazione, due voci, delle quali quella femminile abbastanza familiare, lo sorpresero facendolo fermare proprio dietro l'angolo per non farsi vedere da loro ed interrompere così la loro probabile discussione.

Ferdy, aspetta!
Non possiamo... rimettere a posto le cose?
Mi... mi dispiace di averti ferito, scusami.


No, credo che non possiamo, Alexis...
E se ciò non può avvenire non è per mio volere, non esattamente per mio volere, tanto meno a causa tua, deve andare così e basta.
Se non hai bisogno di ulteriori delucidazioni è tutto...
Buon lavoro.


Ahi ahí ahí, mi sa tanto che c'è aria da "rimaniamo buoni amici" qui intorno...
... Aspetta un attimo ma Lex sta... Piangendo?


Immagine

Si sporse appena proprio per non farsi notare e allo stesso tempo osservare meglio tutta la vicenda, non volendo per nulla che qualcuno sentisse, difatti regolò il respiro in maniera che fosse lento e poco ritmato, fermò la catenina attaccata al collo con la mano sinistra e tornò immediatamente al proprio posto attaccato al muro non potendosi allontanare per l'eventualità che i due lo potessero individuare.
Doveva star fermo quindi, tanto valeva ascoltare e sperare tanto che Ferdy non facesse piangere ulteriormente Alexis, altrimenti con tutto che forse le avrebbe prese si sarebbe messo in mezzo per supportare l'amica ex cotta dei delfini.
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Messaggioda Alexis » 16/06/2012, 21:35

Voleva davvero che tornassero ad avere un rapporto civile, lo voleva con tutte le sue forze: insomma, perchè non doveva essere così? Magari non amici come prima, quello no, ma almeno... poter conversare di tanto in tanto in modo tranquillo e sereno, senza evitarsi ogni volta come fossero due appestati.
Era davvero chiedere troppo? Ferdy si volse verso di lei, ed Alexis trattenne il respiro per qualche istante.

No, credo che non possiamo, Alexis...
E se ciò non può avvenire non è per mio volere, non esattamente per mio volere, tanto meno a causa tua, deve andare così e basta.


M-ma nessuno ci impone di doverci evitare, io... io tengo ancora a te!
Ferdy...


Se non hai bisogno di ulteriori delucidazioni è tutto...
Buon lavoro.


Si morse il labbro a sangue a quelle parole, scuotendo la testa con le lacrime che ora scendevano copiose lungo le sue guance bagnandole lente ma inesorabili: la stava trattando... malissimo, e sembrava che la cosa nemmeno lo scuotesse. D'accordo, aveva scelto Typhon alla fine, ma... ma non potevano comunque... non...

... io ti voglio ancora bene...
Non conta niente questo per te?


Gli domandò con voce tremula e scattosa per i piccoli singhiozzi che le sfuggivano dalle labbra e che le scuotevano il corpo.

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Messaggioda Ferdy » 16/06/2012, 23:51

Mentre camminava poté sentire il mondo caderle addosso: forse quella era l'ultima opportunità che aveva per riconciliare i rapporti con Alexis, e la stava sprecando, o la voleva sprecare, in tutti i casi era consapevole che probabilmente dopo quel comportamento la Delfina non lo avrebbe più perdonato, dopo che lo aveva implorato a ritornare buoni amici come prima, forse era l'unico a cui stava riservando quel trattamento, era evidente che ci tenesse, non ci teneva quanto ci teneva lui, questa era ovvio, o così lui credeva, da prepotente, anche se non lo dimostrava, anche se si comportava da 'stupido'.
Mosse qualche altro passo, quando la sua voce risuonò ancora nel corridoio del terzo piano e lo costrinse a voltarsi, facendolo sentire davvero... cattivo, si sentiva quasi sporco, sporco nell'anima, ma non tornava indietro, sarebbe stato difficile, lo sapeva, ma era il prezzo da pagare. Un giorno avrebbe capito e lo avrebbe anche perdonato, magari quando entrambi avrebbero raggiunto il culmine della felicità, in quello stesso istante gli comparve nella mente un'immagine di due coppie: lei con Seal e lui con Cassandra, anche se quest'ultima coppia era ancora molto improbabile, era un azzardo, quasi.

... io ti voglio ancora bene...
Non conta niente questo per te?


I singhiozzi rischiavano di risvegliare dal sonno profondo i pochi abitanti dei quadri appesi, che non sembrarono destarsi o, impiccioni, si stavano guardando lo spettacolo.

Credo di aver sentito dei rumori verso l'aula di Babbanologia, credo sia meglio che tu vada a controllare...

Quelle furono le ultime parole, pronunciate con una spina nella gola, nell'esatto punto dove spuntava il Pomo d'Adamo, dopodiché si voltò e cominciò a sveltire il passo mentre il raggio di luce gli segnava il cammino da seguire e le lacrime cominciavano a sgorgare, bagnandogli il viso trasportandolo in un pianto silenzioso, pentito ma al contempo convinto: Alexis Parker era stato l'errore più bello della sua vita, un errore che al contrario di quelli più belli valeva la pena non rifare.

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Messaggioda Vergil » 17/06/2012, 18:29

Sentire le parole smorzate dalle lacrime della'amica delfina era una vera e propria tortura.
Non pensava di aver mai visto nulla di più sensibilmente distruttivo e incredibilmente straziante e lui di film strappa lacrime ne aveva visti in abbondanza.
Il discorso tra i due stava prendendo una piega davvero seria e molto delicata; evidentemente Ferdy stava scansando la ragazza per evitare di doverci avere troppo a che fare, d'altra parte Lex non comprendendo il motivo del comportamento del prefetto dei corvi continuava a supplicarlo di darsi del tempo per assorbire il tutto e provare ad avere una relazione pacifica.
Vergil non ne sapeva davvero molto di relazioni sentimentali, ancora troppo giovane per fare il saputello di turno, ma in tutta onestà c'erano davvero poche cose che si evincevano da quella situazione ed erano lampanti e giuste come non mai, almeno dal suo punto di vista.

Non dovrei, io non dovrei, non sono affari miei, non sono affaracci miei...

M-ma nessuno ci impone di doverci evitare, io... io tengo ancora a te!
Ferdy...
... io ti voglio ancora bene...
Non conta niente questo per te?


E dai, ma come fai a resistere ad una ragazza che ti parla co-...

Credo di aver sentito dei rumori verso l'aula di Babbanologia, credo sia meglio che tu vada a controllare...

Va bene, come non detto... Si però quando è troppo è troppo!

Vergil sapeva perfettamente che era meglio evitare di immischiarsi in simili faccende, ma in fondo lui di lì ci passava sul serio per caso, quindi a quel punto perchè non approfittarne in qualche modo e sedare il problema.
Prese passo facendo un gran respiro, sbucando da dietro un angolo fissando tutti e due, Alexis con molta più tranquillità mentre Ferdy con determinazione ed astio, un'espressione che difficilmente si poteva pensare di vedere sul volto del Cartwright.

Ok ok, fine primo round, o meglio, fine dell'incontro e basta!
Ferdy ti ha mollato sull'altare forse?
Non credi di stare facendo un po' troppo la tragedia, lei vuole essere tua amica perchè ti vuole bene, sono passati più di tre mesi e hai 17 anni, troppo pochi per pensare che la tua vita sentimentale sia finita qui...
E prima che tu lo dica come prima frase ad effetto, si, lo so che non sono affari miei, me ne rendo conto e chiedo scusa ad entrambi, ma non potevo sopportare oltre di sentire i singhiozzi di questa poveretta che tutto quello che voleva era di nuovo un caro amico sul quale fare affidamento... La stai massacrando Ferdy, te ne rendi conto o no?


Prese fiato, attendendo solo che Ferdy Stone si voltasse per poterlo guardare dritto negli occhi, con assoluta calma e serità, mentre con il dito indicava Alexis Parker che probabilmente ancora lacrimava.
Non voleva di certo fare il super eroe, né tanto meno fare il saggio del situazione, sapeva che aveva davanti a se un ragazzo più grande e confidava nel buon senso che quell'attimo di iniziale gelosia e rabbia scomparisse lasciando spazio alla ragione e alla tranquillità.
Rimaneva solo da vedere se davvero il prefetto avesse deciso di ascoltare un consiglio oppure continuare su quella linea, fatto stava che Vergil, incapace di essere serio per troppo tempo, decise di buttare in mezzo una piccola battuta, per vedere se riusciva ad aiutare ulteriormente strappando qualche sorriso.

E poi magari Lex può anche presentarti un'amica qualche volta no?
Frequenterà di certo una stretta cerchia di brave ragazze come lei... E a prescindere da tutto sei un ragazzo bello massiccio, di bell'aspetto ed ex giocatore di una squadra mondiale, puoi star certo che una che ti si sposa degna di te la trovi, sono io che devo essere attento altrimenti la mia ragazza mi molla in tronco per uno dieci volte meglio di me!


Concluse così il suo discorso, facendogli un occhiolino, attendendo adesso solo che lui facesse la sua mossa, ma per invitarlo ulteriormente a non sentirsi a disagio, fece diversi passi indietro, permettendogli qualora l'avesse voluto, di avvicinarsi di nuovo ad Alexis per sistemare le cose con lei e fare pace.
Nello stesso tempo lanciava un'occhiata a Lex, come a dirle: "avanti, riprovaci, avvicinati, magari è la volta buona".
No, non voleva essere un risolutore né apparire come il cavaliere della delfina, anzi, ci teneva alla serenità di tutti e due...
Mannaggia al Tassorosso che era in lui!
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Messaggioda Alexis » 23/06/2012, 17:24

Credo di aver sentito dei rumori verso l'aula di Babbanologia, credo sia meglio che tu vada a controllare...

Fu come ricevere un Sectumsempra direttamente al cuore: Alexis sentì il proprio organo contorcersi ed iniziare a sanguinare, come se fosse stato gravemente ferito... ed in effetti così era.
Persino davanti alle sue parole sincere, Ferdy era riuscito a far finta di nulla, ad ignorarla: ma allora la odiava davvero così tanto?
Abbassò il capo, annuendo appena mentre altre lacrime le rigavano le guance, facendo un passo indietro: poteva correre via ed andarsene, venendo meno ai suoi doveri da Prefetta? Perché in quelle condizioni effettuare la ronda sarebbe stata un'autentica agonia.
Fece per voltarsi totalmente e correre via, quando da dietro l'angolo sbucò una figura familiare, quantomeno per lei: Alexis spalancò appena gli occhi ed aggrottò la fronte, fissando il neo arrivato con espressione confusa.

Vergil, ma cosa...

Ok ok, fine primo round, o meglio, fine dell'incontro e basta!
Ferdy ti ha mollato sull'altare forse?
Non credi di stare facendo un po' troppo la tragedia, lei vuole essere tua amica perchè ti vuole bene, sono passati più di tre mesi e hai 17 anni, troppo pochi per pensare che la tua vita sentimentale sia finita qui...
E prima che tu lo dica come prima frase ad effetto, si, lo so che non sono affari miei, me ne rendo conto e chiedo scusa ad entrambi, ma non potevo sopportare oltre di sentire i singhiozzi di questa poveretta che tutto quello che voleva era di nuovo un caro amico sul quale fare affidamento... La stai massacrando Ferdy, te ne rendi conto o no?


La Delfina rimase incredula da un discorso del genere, più che altro perché non pensava davvero che Vergil si sarebbe messo in mezzo: non si erano più parlati molto dopo quel famoso pranzo al giapponese, avevano preso due strade diverse e tra le nuove relazioni e gli impegni scolastici il tempo da passare insieme si era ridotto al minimo... ciò nonostante, il Tassorosso sembrava essere corso in sua difesa, e questo le faceva immensamente piacere.
Gli rivolse un debole sorriso di ringraziamento, le guance ancora bagnate di lacrime, prima di voltarsi verso Ferdy per osservare la sua reazione a quella intrusione inaspettata.

E poi magari Lex può anche presentarti un'amica qualche volta no?
Frequenterà di certo una stretta cerchia di brave ragazze come lei... E a prescindere da tutto sei un ragazzo bello massiccio, di bell'aspetto ed ex giocatore di una squadra mondiale, puoi star certo che una che ti si sposa degna di te la trovi, sono io che devo essere attento altrimenti la mia ragazza mi molla in tronco per uno dieci volte meglio di me!


Quello era il Vergil che conosceva lei, spiritoso e sempre pronto a sdrammatizzare qualsiasi situazione: ci sarebbe riuscito anche quella volta? Solo Ferdy poteva darle una risposta.
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