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Messaggioda Melia » 16/09/2012, 15:09

E non lo trovi a dir poco eccitante?
E poi che problema c'è... Potresti tranquillamente far dimenticare a qualunque studente di averci visti, e i professori sono tutti in classe.
Tu non immagini quanto adoro lo scintillio... Dei tuoi occhi puri e innocenti.


Allora lo sapeva.
Sapeva bene cosa lei sapesse fare, forse sapeva più di quanto lei stessa potesse immaginare: non era escluso che sapesse chi le avesse permesso di essere così, o perché.
Ma al momento a Melia importava poco, perché ogni ragionamento logico sfuggiva al suo controllo: il corpo di Zephyr, il calore che scaturiva da lui, il suo respiro vicino al proprio e la sua pelle a contatto con la propria inebriavano così tanto i suoi sensi da impedirle di pensare, di riflettere, di parlare in modo razionale... soprattutto l'ultima cosa, sì.
Parlare non era un'opzione che Melia aveva preso in considerazione negli ultimi cinque minuti, soprattutto quando il Corvonero affondò i denti nel suo collo, prendendo a succhiare la pelle candida di lei con l'intento, quasi sicuramente, di lasciarle un segno prolungato del suo passaggio.

Cazzo... Sei... Una... Droga...

Mmmh...

Sì, proprio un gemito sfuggì dalla sua bocca andando ancora una volta ad infrangersi contro la pelle dell'orecchio di lui, le mani che percorrevano il suo petto per raggiungere i capelli ed affondarvisi dentro: Melia sentiva il proprio corpo prendere letteralmente fuoco, incendiarsi ed incendiare anche il suo; non riusciva a rimanere impassibile, non riusciva a non socchiudere gli occhi che tremavano per il piacere, ed anche i gemiti che susseguirono quel primo furono sussurrati con un tale mix di piacere, innocenza ed erotismo che probabilmente per il ragazzo sarebbe stato davvero difficile trattenersi dal non prenderla lì, seduta stante.
No, quei 14 anni che i due avevano sulla carta erano solo e semplice apparenza.
Dopo dieci minuti, Zephyr si scostò dal lei, dalla pelle del suo collo ora rossa almeno quanto i suoi occhi, leccando quella ferita bollente e piacevolmente dolorosa prima di tornare a guardarla nei suoi occhi color del miele più puro.

Dimostrazione pratica?
Non potrei essere di certo io a dartela... Però ti posso spiegare come avere una forte possibilità che la tua pratica funzioni.
Tu sei in grado di ipnotizzare, assoggettare al tuo volere le persone, far fare loro ciò che tu vuoi, non ti inebria di onnipotenza tutto questo?
Io, da parte mia... Sono affine ma non uguale a te... Ti basti sapere che ho la completa certezza che nel raggio di 15 metri qui non gira nessuno, lo sento perfettamente...


Un lento sorriso comparve sulle labbra rosse di Melia, ora ancora più brillanti per il sangue che le aveva irrorate, come aveva fatto con tutto il resto del corpo d'altronde: udito più sviluppato, ecco quale fosse il potere del Corvo, o forse era una delle tante cose che era in grado di fare; una dote molto tattica, molto utile per sapere sempre tutto di tutti, per carpire i segreti più intimi delle persone.
Annuì appena, gli occhi che brillavano e le guance rosee, particolari che la rendevano ancora più attraente e desiderabile soprattutto per Zephyr i cui capelli tenevano ancora prigioniere le mani di lei.

Tu sai chi ha reso possibile tutto questo, vero?
... dimmi la verità... voglio sapere...


Mormorò la Serpeverde, la voce dolce e carezzevole non di chi vuole usare il suo potere, ma di chi vuole suscitare in lui reazioni forti e sconvolgenti come quelle da lei provate: voleva capire, voleva comprendere la verità, quella stessa che i suoi genitori le avevano sempre negato. E Zephyr era il modo più veloce per farlo.
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Messaggioda Zephyr » 16/09/2012, 20:26

E così Melia Herbert sapeva anche gemere, trasmettere il proprio piacere e la propria voglia tramite dei versi dolci, erotici, maliziosi e sensuali.
Non le mancava nulla per essere perfetta e ben presto tutta la scuola se ne sarebbe dovuta accorgere in qualche modo.
Zephyr continuava a servirsi di lei, del suo corpo, per lanciare sempre più attacchi di calore e follia al proprio, non contenendo tutta quell'energia che lei e soltanto lei era in grado di trasmettergli.
Fermarsi però, quello era il successivo obiettivo da portare a termine, poiché non avevano tutto il tempo a disposizione essendo in quella dannata scuola ed in più le cose da dire erano ancora parecchie.
Fosse stato per lui l'avrebbe portata ovunque, in qualsiasi posto purché appartato, ma con una ferrea volontà i due si allontanarono appena, con le labbra ancora calde e mischiate alla saliva dell'altro, pronti a riprendere quella conversazione che, più proseguiva e più incuriosiva e rendeva Melia estremamente euforica e desiderosa di saperne di più, tanto da sfruttare eventualmente anche il proprio potere e magnetismo che aveva sul prefetto per convincerlo maggiormente a collaborare e a parlare.
Una qualsiasi altra persona, nel caso, si sarebbe sciolta nel suo ipnotismo, lui no, non avrebbe fatto altro che sentire mille brividi lungo il corpo per un desiderio ancora gigantesco, ma senza subire gli effetti di quella capacità, cose che forse avrebbe leggermente sconvolto la serpentessa.
La mano sinistra andò a carezzarle la guancia mentre le mani delicate, affusolate e più fredde di lei si trovavano ancora in mezzo la folta capigliatura color deserto di Zephyr.

Tu sai chi ha reso possibile tutto questo, vero?
... dimmi la verità... voglio sapere...


Ogni cosa a suo tempo... Dì un po' Mel, a te... Piace giocare?


La voce si trasformò in un sussurro malizioso nel mentre le parlava, non smettendo di proseguire in quel contatto visivo.
Anche se lei non aveva effetto su di lui, il ragazzo percepiva quasi una sorta di scossa elettrica ogni volta che le pupille verticali della Herbert lo trafiggevano con un intento di emozionale possesso e divertimento
La mano sfiorava soltanto una guancia calda e delicata, morbida come un petalo di rosa, come una pesca matura e succosa, le labbra si avvicinarono nuovamente per posarvi sopra un bacio delicato.
Adesso stava a lei rispondere per comprendere meglio di che gioco potesse mai trattarsi, a quale folle idea stava pensando quel bastardo con un'apparente età adolescenziale.
Qualora quindi lei, per curiosità, avesse accettato e deciso di ascoltare per lo meno in cosa consisteva quel gioco, lui avrebbe fatto ancora un mezzo sorriso sadico e approfittatore, ma non pensando a lei ovviamente, decidendo di proseguire, lasciando lentamente allontanarsi le sue labbra dalla guancia di Mel, a dir poco controvoglia.

Adesso ti darò subito qualche informazione fondamentale ma...
... Riceverai sempre più nozioni e verità ad ogni prova e miglioramento nel tuo potere portati a termine.
In poche parole, ti diverti a comandare il prossimo ed in più hai anche un premio alla fine.
Non sarò di certo io a dirti cosa fare, a meno che tu non voglia esplicitamente che lo faccia.
... Allora, cosa ne dici?
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Messaggioda Melia » 16/09/2012, 21:00

Una cosa era certa: sapevano fermarsi, quando volevano, fermarsi per riuscire a parlare e a capire cosa l'uno potesse volere dall'altra, ma solo se entrambi erano della stessa idea.
Melia infatti, era certa che se avesse provato a distrarlo ci sarebbe riuscita senza difficoltà, ed altrettanto semplice sarebbe stato per Zephyr farle dimenticare ogni domanda per godersi semplicemente il tocco bollente di lui su ogni centimetro del corpo.
In quel momento, però, ai due premeva parlare e scoprire un po' di carte in gioco, per questo la Serpeverde non fece nulla di particolare se non sfiorare un momento con le labbra la mano del Corvonero che si era posata sulla propria guancia, giusto quei pochi attimi che le avrebbero permesso di sentire la bocca andare a fuoco e bruciare piacevolmente per il contatto con lui.

Ogni cosa a suo tempo... Dì un po' Mel, a te... Piace giocare?

Dipende dal gioco...

Soffiò la ragazza in risposta, sostenendo lo sguardo di fuoco di lui col proprio color dell'oro, le labbra incurvate all'insù e gli occhi brillanti, curiosi, assolutamente ipnotici nella loro bellezza.
Aveva pronunciato quelle parole in tono malizioso, ma come sempre il suo potere le permetteva di modulare la voce in modo da renderla dolce, carezzevole, innocente e pura, pura come lei non sarebbe stata mai.
Quando le labbra di Zephyr si avvicinarono per sfiorare la pelle della sua guancia in un bacio delicato, Melia osò per la seconda volta, voltando appena il capo per leccare quella bocca tanto sfrontata e maliziosa, assaggiarla e poi tornare a lasciarsi accarezzare da lui, quasi in una coccola da Principessa viziata quale in realtà la Serpina sapeva bene essere.

Adesso ti darò subito qualche informazione fondamentale ma...
... Riceverai sempre più nozioni e verità ad ogni prova e miglioramento nel tuo potere portati a termine.
In poche parole, ti diverti a comandare il prossimo ed in più hai anche un premio alla fine.
Non sarò di certo io a dirti cosa fare, a meno che tu non voglia esplicitamente che lo faccia.
... Allora, cosa ne dici?


Perché vuoi che il mio potere cresca?

Domandò lei di rimando, corrugando appena la fronte in un gesto sinceramente confuso che probabilmente avrebbe spinto chiunque - e chissà, forse anche lui - a fare in modo di non darle più pensieri, più preoccupazioni, più motivi per avere quell'espressione sul viso.

Cosa t'importa di vedermi diventare più forte?
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Messaggioda Zephyr » 16/09/2012, 21:27

[newsgoth]
Dipende dal gioco...

Ne sono sicuro.


Non poteva certo darle torto, proprio come un'attenta ed astuta Serpeverde Melia tendeva a voler osservare prima i propri interessi nella questione, valutando poi attentamente se fosse o meno il caso di stare a quel gioco.
Inutile dire però che quel sorriso che aveva lasciato uscire dopo la proposta di gioco da parte del prefetto aveva fatto intendere a Zephyr che evidentemente l'idea di divertirsi la stuzzicava parecchio.
Ancora qualche piccolo minuto desiderato più di ogni altra cosa, per permettere ai due di percepire ancora sulla pelle la presenza calda e sensuale dell'altro.
Durante quei nuovi secondi di baci, carezze e sospiri, la Herbert non si lasciò sfuggire la possibilità di leccare ancora quelle labbra attraenti e gustose del compagno nel peccato, cosa che rese quasi pazzo Zephyr, il quale la sbatté al muro fermandole le mani con le proprie, raggiungendo l'orecchio della ragazza con la sua voce sussurrata e adesso cattiva, imperiosa, roca ed eccitata.

Sta' attenta... O giuro che riusciremo a farci sentire da ogni studente nelle classi fino al piano terra, dannata tentatrice...!

Strinse le dita intrecciandole con quelle della ragazza, stringendo forte, tanto forte quanto era il desiderio di farla morire dal piacere in quello stesso identico corridoio del sesto piano, ma respirando con lenta procura di calma, lentamente, riuscì ad allentare la presa fino a fare in modo che potesse tornare lucido e pronto a continuare la spiegazione del proprio piano, del proprio gioco proibito e malvagio allo stesso tempo.
Lasciò dunque che ella potesse spostarsi dal muro, qualora volesse, lasciandole piena libertà di movimento, osservandola con quell'espressione imbronciata, come una principessa capricciosa e vogliosa di sapere di più... Di più... Sempre di più.
No, non voleva affatto fare in modo che quel viso continuasse ancora per molto a deturpare la bellezza di quella adorabile creatura, quindi sorrise appena, appoggiando una mano sul fianco di lei, altezza del bacino, rispondendo con netta semplicità e chiarezza.
Meglio far capire subito le sue intenzioni e comprendere quindi se lei fosse stata sua complice o meno.

Perché vuoi che il mio potere cresca?
Cosa t'importa di vedermi diventare più forte?


Perché aiutandoti a diventare inarrestabile potrei arrivare al mio scopo ultimo.
Io e te, insieme, a creare scompiglio, detenere un potere nascosto in questa scuola per i prossimi tre anni.
Saremmo una coppia formidabile... Mel... Voglio far regnare il caos, e tu, sei interessata a far parte di questo gioco, ancora più grande ed ancora più divertente?
[/newsgoth]
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Messaggioda Melia » 16/09/2012, 21:48

Provocatrice?
Assolutamente sì, ma in fondo cosa c'era di male? Anzi, trovava che fosse eccitante sapere di farsi quell'effetto vicendevolmente, sapere che anche lui, come lei, faceva fatica a contenersi, a non desiderarla così tanto da compiere qualche gesto insano lì, per quel corridoio; e la prova di tutto questo l'ebbe quando, dopo avergli leccato le labbra, Zephyr la sbatté contro il muro, stringendo forte le sue dita con le proprie per parlarle poi all'orecchio con voce calda ed eccitata.

Sta' attenta... O giuro che riusciremo a farci sentire da ogni studente nelle classi fino al piano terra, dannata tentatrice...!

Scusami tanto, Zephyr...

Sussurrò all'orecchio del ragazzo, con voce volutamente innocente, contrita, mortificata e dispiaciuta, condita da una dolcezza ed una timidezza tali che probabilmente un qualsiasi essere umano mortale - e dunque volubile - si sarebbe gettato ai piedi di quella perfetta sirena dagli occhi dell'oro chiedendo perdono per averle procurato un dispiacere tale, per averla rimproverata e costretta così a ritrovarsi triste, lei che non poteva essere triste perché persino il Sole, vedendola così, si sarebbe oscurato per lei.
Sì, stava acquisendo più sicurezza, era come se lui amplificasse il suo potere e la rendesse più consapevole di sé, di quello che sapeva e poteva fare: quando il ragazzo le lasciò le mani così da permetterle di essere libera, Melia affondò una seconda volta le dita nei capelli di lui, avvicinandosi al suo corpo per sfiorargli appena le labbra con le proprie in un bacio che però non ebbe una conclusione, essendo solo un modo per provocare ed eccitare entrambi, per minare il loro autocontrollo.

Perché aiutandoti a diventare inarrestabile potrei arrivare al mio scopo ultimo.
Io e te, insieme, a creare scompiglio, detenere un potere nascosto in questa scuola per i prossimi tre anni.
Saremmo una coppia formidabile... Mel... Voglio far regnare il caos, e tu, sei interessata a far parte di questo gioco, ancora più grande ed ancora più divertente?


Un lento sorriso si formò sulle sue labbra, gli occhi che prese a brillare per il divertimento: far regnare il caos, essere i padroni della scuola: sarebbe davvero stata possibile una cosa del genere? Avrebbero davvero potuto fare il bello ed il brutto tempo per i corridoi di Hogwarts, senza che i professori sospettassero niente?

Il caos... è allettante...

Convenne lei, stringendo ulteriormente il petto a quello di lui, facendogli così sentire ancora una volto tutto il calore che poteva emanare se il Corvonero le stava vicino.

Potrei essere interessata, sì... ma magari potresti...

Ed ancora una volta, mentre quella seconda frase veniva pronunciata lentamente, con calcolata malizia e voce appena sussurrata, bassa ed un poco roca, le labbra si avvicinarono, questa volta per - se Zephyr l'avesse lasciata fare - mordere coi denti il labbro di lui, facendolo bruciare del fuoco della chimica, della passione e della perdizione.

... convincermi...
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Messaggioda Zephyr » 16/09/2012, 22:25

[newsgoth]
Scusami tanto, Zephyr...

... Non c'è cosa più eccitante di una bastarda ben consapevole di esserlo, oltre che t***a...


Insultarla, più di una volta, non andando certo sul leggero, ma era così che Zephyr si comportava, con pochissima educazione quando c'era da far presente qualcosa di ovviamente esatto e quanto mai ovvio.
Lentamente Melia prendeva sempre più confidenza del suo potere su di lui, della sua forza di attrazione magnetica ed incredibile che faceva in modo che il corvonero lì presente si trovasse sempre in una condizione di furia passionale e vogliosa.
Non smetteva, per niente, di continuare a provocarlo, ad essere così seducente con lui a tal punto da costringerlo a fare proprio quello per il quale lui l'aveva minacciata.
Desiderava essere presa da lui, farsi fare qualsiasi cosa, sperimentare, oh si, proprio quello, lei amava sperimentare, esattamente come lui, poiché in fondo chi poteva desiderare l'esperimento se non coloro che erano stati frutto di esso?
Leccò ancora una volta le labbra, avvicinandosi per un bacio ben più che corrisposto, staccandosi con dannata forza e spirito selvaggio, come se entrambi avessero una gran voglia di morire aspettando solo il momento buono per rilasciare quella carica di adrenalina erotica che li pervadeva da testa a piedi.

Il caos... è allettante...

Anche tu lo sei...


Rispose in un sussurro, esattamente modulato e moderato quanto quello della ragazza, mentre si avvinghiava più al suo petto e lui di risposta portava la mano dietro la schiena della Herbert e la stringeva a se come a volerle impedire ora di staccarsi, di allontanarsi da lui.
Voleva farlo bruciare? Bene allora, che bruciassero assieme allora, in fondo, finché il fuoco è ben più che piacevole, che male c'era?
Non aveva finito però, la principessa velenosa, anzi, voleva rincarare ancora di più la dosa, cercando di portare l'eventuale futuro complice a perdere le staffe ancora di più di quanto già non le stesse perdendo, assieme alla ragione e all'autocontrollo, e questo a Zephyr piaceva... Da morire.

Potrei essere interessata, sì... ma magari potresti...
... convincermi...


Dicendo queste stesse identiche parole, Melia si avvicinò ulteriormente desiderosa di mordergli il labbro inferiore, cosa che lui le lasciò fare, anche perché sottrarsi ad una cosa simile da parte sua con tutta quella chimica che portava i loro cuori a battere all'impazzata era praticamente impossibile e poi a lui di certo non importava assolutamente niente di fermarsi o di fermarla, perché essere così fottutamente masochisti?
Il comando però, era qualcosa che condividevano entrambi, lei per natura, lui per ambizione, difatti in quel frangente, mentre il corpo, il basso ventre, la pelle, il cuore, l'anima di Zephyr tremava come scossa da mille brividi uno più forte dell'altro in sequenza, la mano destra con forza, cattiveria, irruenza e follia partì dal basso andando ad insinuarsi sotto la gonna della divisa da Serpeverde di Melia stringendo nel punto più caldo, adesso diventato rovente della collega, fissandola dritto negli occhi, i suoi, iniettati di sangue e pazzia.

Ti ho già convinto!
[/newsgoth]
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Messaggioda Melia » 16/09/2012, 22:56

L'aveva insultata, dandole della bastarda e della troia, ma a lei non importava assolutamente nulla perché era del tutto consapevole che Zephyr non avesse come intento ferirla con le parole: il suo, anzi, era solo un modo per farle un complimento, per farla sentire speciale, per dimostrarle come stesse apprezzando il suo modo di fare.

Anche tu lo sei...

Sorrise a quell'ennesimo complimento, leccandosi le labbra con voluta lentezza, gli occhi che passavano dai suoi alla bocca di lui quasi in un invito ad imitare i propri movimenti, ad umettarsi a sua volta le labbra per sentire su di esse il sapore della pelle dell'altro.
Si avvinghiò ulteriormente a lui, lasciandosi anche stringere dalla sua mano bollente sulla propria schiena, sentendosi come in trappola ed adorando quella sensazione, quasi come se dentro di sé sentisse che era giusto, che era così che doveva essere, che era così che si dovevano comportare l'uno con l'altra: si appartenevano, c'era poco da fare.
E quando Melia avanzò in Zephyr quella proposta, quell'ennesima provocazione, la risposta di lui non si fece attendere: mentre gli mordeva il labbro, il Corvonero scese infatti con la mano, scivolando sotto la gonna di lei per arrivare al punto più intimo del suo corpo e stringerlo, potendo così sentire quanto fosse già umido ed assolutamente bollente.
Un gemito più forte sfuggì dalle labbra di Melia che nascose il viso nell'incavo del suo collo per non farsi sentire da altri, quel suono di meravigliosa eccitazione che s'infranse contro la pelle della sua clavicola riuscendo comunque ad arrivare all'orecchio del Corvo per poterlo far rabbrividire per l'ennesima volta.

Ti ho già convinto!

Zephyr...

Soffiò lei, sapendo che il suono di quella voce spezzata dal desiderio sarebbe stato solo un'ennesima spinta in più per il ragazzo a perdere totalmente il controllo, a fregarsene di dove si trovavano per fare solo ciò che l'istinto ed il corpo suggerivano.
Socchiuse gli occhi, il respiro affannato ma la mente che recuperava a poco a poco lucidità perché, insomma, era stata programmata per essere letale, no?
Ed anche se su di lui il suo potere sembrava non avere effetto, Melia aveva l'impressione che sarebbe riuscita ad essere comunque pericolosa per il collega, muovendosi nel modo giusto... ad esempio spingendo il centro della propria intimità contro la sua mano, nel tentativo di farlo morire più di quanto non stesse già facendo da solo, mentre rialzava il viso ed avvicinava la bocca al suo orecchio.

Sei troppo irruento... non lo sai che le ragazze si trattano con più delicatezza?

Sussurrò a mezza voce, la lingua che andava a lambire il lobo dell'orecchio destro di Zephyr per mandarlo in combustione e la mano che, dai capelli, scendeva sul petto per graffiarlo appena da sopra il tessuto della maglia che indossava.
La voce che aveva mormorato quel quesito era come sempre dolce e lasciva, morbida e sensuale, delicata ed erotica, in un connubio che avrebbe fatto cadere in tentazione anche un Santo.

Avanti, fai il bravo... e comincia a raccontare.
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Messaggioda Zephyr » 16/09/2012, 23:33

[newsgoth]
Zephyr...


Più che un'imprecazione volta a farlo smettere risultò molto di più essere un gemito parlato intento a dargli ancora più modo di continuare, di proseguire a sfiorarla sotto, nella sua più privata intimità, tanto da cominciare a sentire l'umidità non solo crescere in lei, su di lei, ma anche su di lui, sulle proprie dita, sulla sua mano, che lentamente si scaldava con ciò che il corpo di quella silfide produceva in continuazione tanto da farlo rimanere anche sorpreso di così tanta eccitazione accumulata.
Credeva di avere adesso lui la situazione sotto controllo ma ben presto Melia gli avrebbe fatto capire che tra loro i ruoli si modificavano in base ai momenti.
Ognuno era potenzialmente un punto debole per l'altro, dunque perché non sfruttare tale realtà per capovolgere le situazioni di continuo?
Il corpo, l'intimità più profonda della prefetta si mise a strusciarsi sulla mano lasciando quindi che Zephyr iniziasse a respirare più velocemente, iper-ventilato per l'eccitazione che lo stava prendendo alla sprovvista rendendolo succube di quella ragazza che, padrona del suo corpo si impadroniva anche di lui, delle sue attenzioni, del suo desiderio e della sua energia.
No, non era necessaria l'ipnosi con lui per farlo sentire prossimo alla morte da un momento all'altro, la morte più calda ed avvolgente che potesse esistere.

Sei troppo irruento... non lo sai che le ragazze si trattano con più delicatezza?

Abbi il coraggio di chiedermi come ti tratterei in questo istante... e prega di avere abbastanza volontà da non rimanere completamente scioccata...


Rispose di istinto, tra un respiro e l'altro, mentre gli occhi si socchiudevano e perdevano la concezione della verità e della realtà mentre lei si cibava del lobo dell'orecchio facendolo inumidire della sua saliva, mentre i battiti cardiaci aumentavano esponenzialmente facendo in maniera che l'eccitazione del ragazzo facesse quasi male, dolore estenuante, controllato soltanto dalla miracolosa energia e forza che lo pervadevano, esattamente come lei, difatti la mano dalla gonna non si scostava, anzi, andava adesso a ritmo con il bacino di lei, cercando di agevolarle il godimento ed il piacere, finendo poi per staccarsi di improvviso per farla soffrire di quell'allontanamento dal piacere senza preavviso, senza preparazione adeguata... Senza pietà.

Per le bambine cattive il giro è finito...

Avanti, fai il bravo... e comincia a raccontare.


Portò le dita della mano al proprio naso per sentire direttamente l'aroma che probabilmente nessuno prima aveva ancora sentito e qualora invece non fosse stato così, beh, allora si che era ancora più contento e soddisfatto di essere arrivato a sentire quell'odore, sottraendo l'esclusiva a qualche povero cornuto.
Una volta finito quel momento di estasi, il ragazzo riprese a guardare Mel, che si sentiva ben più che motivata a voler ascoltare quelle prime informazioni riguardo il suo passato, la sua vita e i suoi poteri, prima di iniziare quindi a pensare alla prima prova per affinare le proprie capacità di ipnotizzatrice maledetta.

Da neonati siamo stati portati presso un laboratorio segreto magico.
Abbiamo fatto parte di un progetto, un esperimento per vedere se si poteva riuscire ad instillare potenziale magico dentro una persona aumentandone esponenzialmente le energie, che esso fosse un mago alla lontana o nato da una generazione di maghi.
L'esperimento andò a buon fine e dunque noi due fummo scelti per rappresentare una iniziale squadra d'elite dell'Organizzazione che ha preso l'incarico di provare a cambiarci e renderci forti e... Speciali.
Ciò che ci rende affini, complici e letali tra noi è la completa immunità ai poteri dell'altro, in altre parole, la tua ipnosi su di me non funziona e se cercassi di ascoltare le tue parole a distanza non sentirei assolutamente nulla.
Bene, direi che questo per il momento è tutto... Cosa ne diresti di cominciare a pensare alla prima... Vittima?


Chiese al termine di quella spiegazione abbastanza esaustiva per il momento.
Non voleva essere troppo conciso ma nemmeno dilungarsi in maniera esagerata, ogni cosa a suo tempo e sopratutto doveva darle modo di sentirsi sempre e comunque attratta da quel gioco proibito in maniera da scoprire sempre più novità e segreti della sua vita e del suo destino, qualora ovviamente... Avesse scelto di dividerlo con lui, come anche il suo potere e il suo dominio.[/newsgoth]
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Messaggioda Melia » 17/09/2012, 11:42

Abbi il coraggio di chiedermi come ti tratterei in questo istante... e prega di avere abbastanza volontà da non rimanere completamente scioccata...

Ho come l'impressione che saresti tu, quello a rimanere scioccato.

Una battuta la sua?
Sì, ma chi diceva che non nascondesse anche un fondo di verità? In fondo sia il tono di voce che lo sguardo di Melia trasmettevano purezza ed innocenza, quindi una sistematica incapacità di mentire.
E allo stesso tempo, il bacino della Serpeverde che si strusciava contro la mano di Zephyr lasciava intendere quanto sapesse dell'erotismo, della seduzione, quanto per lei la perdizione fosse un campo conosciuto ed apprezzato.
Difficile dunque stabilire la realtà delle cose, e forse non ce n'era nemmeno motivo: quell'attimo, in cui i loro corpi erano stretti l'uno all'altra, in cui i respiri così vicini si fondevano e le mani si esploravano, terminò bruscamente per volontà del Corvonero; un'ombra di fastidio ed irritazione velò il viso della Prefetta verde-argento, ma fu solo per un istante.
C'erano cose più importanti ora che chiedevano la sua totale attenzione e che erano quindi prioritarie... ad esempio cominciare a capire qualcosa di più del suo passato, di chi esattamente lei fosse, anzi, di chi fossero entrambi.

Da neonati siamo stati portati presso un laboratorio segreto magico.
Abbiamo fatto parte di un progetto, un esperimento per vedere se si poteva riuscire ad instillare potenziale magico dentro una persona aumentandone esponenzialmente le energie, che esso fosse un mago alla lontana o nato da una generazione di maghi.
L'esperimento andò a buon fine e dunque noi due fummo scelti per rappresentare una iniziale squadra d'elite dell'Organizzazione che ha preso l'incarico di provare a cambiarci e renderci forti e... Speciali.


L'Organizzazione... quindi sono figlia dei miei genitori, tutto sommato.
Solo che per chissà quale motivo mi hanno venduta a questi tizi.


Ciò che ci rende affini, complici e letali tra noi è la completa immunità ai poteri dell'altro, in altre parole, la tua ipnosi su di me non funziona e se cercassi di ascoltare le tue parole a distanza non sentirei assolutamente nulla.

Buono a sapersi, almeno non avrebbe tentato qualcosa su di lui sapendo che già di partenza non avrebbe funzionato.
Si chiese per un momento come lui potesse sapere tutte quelle cose, e perché invece lei fosse stata lasciata all'oscuro di tutto, ma mentre stava per porgli qualche domanda a voce alta, la voce di Zephyr la raggiunse nuovamente.

Bene, direi che questo per il momento è tutto... Cosa ne diresti di cominciare a pensare alla prima... Vittima?

Per un momento Melia non rispose, concentrata ancora sull'immagazzinare informazioni: ne avrebbe parlato coi suoi? No, voleva prima capire cosa li avesse spinti ad affidarla nelle mani di questa Organizzazione e soprattutto perché non le avessero detto mai niente; poi, forse, ci sarebbe anche stato tempo per fare loro qualche domanda.
Alzò lentamente lo sguardo su di lui, dopo quelle riflessioni, fissandolo con lo sguardo più puro ed innocente che potesse esistere sulla faccia della Terra, le palpebre che sbatterono un paio di volte con aria confusa.

Vittima?

Ripeté con voce dolce, volutamente delicata e mormorata con un filo di voce, quasi fosse spaventata del suo significato; quell'espressione lasciò lentamente spazio ad un sorriso furbo, malizioso sì, ma soprattutto soddisfatto.

Non ho mai detto di aver accettato il tuo gioco, ho detto che mi avresti dovuta convincere.
Ci penserò su, comunque, la tua idea mi alletta molto. Per il momento, ho quello che mi serviva sapere. Ti ringrazio.


Bastarda?
Forse, o forse solo estremamente calcolatrice, chi poteva dirlo, d'altronde con quella voce di miele chi mai avrebbe potuto insultarla od odiarla? No, Melia Herbert era programmata per far sciogliere i cuori, per infiammarli di passione... non certo di rabbia od odio.

E' meglio se vado ora, tra poco inizierà la lezione di Cura coi Tassorosso e non me la voglio perdere...
Ci vediamo in giro, collega.


Lo salutò così, con un sorriso di zucchero e gli occhi che brillavano: se Zephyr non l'avesse fermata, allora Melia se ne sarebbe semplicemente andata, risistemandosi la gonna per poi procedere lungo il corridoio e sparire giù per le scale; forse non sapeva niente del proprio passato, ma c'era un motivo per cui il Cappello Parlante l'aveva smistata a Serpeverde e non era sicuramente solo per ciò che le avvolgeva il cuore.
Astuta, calcolatrice, strategica, sì, sapeva esserlo anche lei.
E Zephyr Kenway, insieme all'intera Hogwarts, se ne sarebbe accorto presto.
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Messaggioda Zephyr » 18/09/2012, 13:41

[newsgoth]
Non ho mai detto di aver accettato il tuo gioco, ho detto che mi avresti dovuta convincere.
Ci penserò su, comunque, la tua idea mi alletta molto. Per il momento, ho quello che mi serviva sapere. Ti ringrazio.


In effetti avrebbe dovuto aspettarselo, Melia Herbert era esattamente come lui: calcolatrice, scaltra, estremamente capace di valutare per bene le situazioni prima di gettarsi in qualcosa, anche se essa poteva risultare da subito molto allettante.
Le parole che quindi pronunciò non furono per Zephyr una gran sorpresa, anzi, tutto regolare, nella norma, ipotizzato già da prima, per quanto bisognava dire che il nuovo prefetto non era di certo contento di una simile uscita da parte sua.
In un certo senso sperava che la cosa fosse piuttosto veloce, istintiva, decisa subito ed iniziata immediatamente, ma evidentemente la ragazza era di tutt'altro avviso.
Desiderava conoscere bene i suoi poteri e contemplare meglio ogni singola frase uscita dalle labbra del collega.
Adesso conosceva molto di più riguardo il proprio passato e forse voleva riflettere meglio sulle successive domande che avrebbe potuto porgli casomai avessero iniziato quella piccola e letale alleanza che avrebbe portato la scuola a cadere un po' più nel caos.
Non rispose nulla però, si limitò soltanto ad osservarla intensamente, serio, molto glaciale, come a farle intendere che lui non decideva per lei ma nemmeno lei possedeva tale potere su di lui.
Entrambi il punto debole dell'altro, questo doveva ricordare Melia Herbert, dunque una volta effettuata quella proposta, sarebbe stata lei a doverlo cercare per confermare di aver accettato.
Non pregava pietà nemmeno durante le torture al laboratorio, figurarsi ad una coetanea, senza nemmeno provare dolore o sofferenza.

E' meglio se vado ora, tra poco inizierà la lezione di Cura coi Tassorosso e non me la voglio perdere...
Ci vediamo in giro, collega.


Buon divertimento.


E di certo quell'augurio non era inteso per la lezione, ma per gli splendidi usi futuri che la ragazza avrebbe potuto eseguire con il proprio potere, scoperto da poco.
Certo era che lui non si era spinto fino a spiegarle per filo e per segno come attivare il potere.
Le possibilità erano diverse e nella prima ipotesi lei avrebbe capito, dopo un po' di tempo come far scaturire l'ipnosi.
Nella seconda ipotesi, sarebbe dovuta tornare da lui per chiedere maggiori delucidazioni, ma al momento non era affatto un problema suo.
Osservò il suo naturale ancheggiare mentre si allontanava da quel corridoio, sbattendo le palpebre con lentezza, cercando di percepire il suono dei suoi passi anche dopo diversi metri di distanza.
Incredibile quanto gli facesse rabbia ritrovarsi a non poter sentire nemmeno i rumori che provocava se non entro i limiti del semplice udito umano, ma era stato preparato per questo, doveva farci l'abitudine.
Si portò a rumoreggiare con il collo e con le nocche delle mani, mentre si accorgeva che su per giù dovevano essere ormai finite le prime ore di studio e d'altronde toccava anche a lui andare a seguire la propria, decidendo infine di incamminarsi dalla porta opposta a quella presa dalla Serpeverde.
Adesso stavano prendendo vie diverse, ma era nella loro natura reincontrarsi e dentro di se Z percepiva già un brivido di piacere al pensiero del loro prossimo, obbligato, incontro.

Difesa... Tsk... Perché imparare a difendersi da qualcosa di così affascinante? ...

\ USCITA /
[/newsgoth]
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