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Quarto Piano

Lesioni da incantesimo, fatture ineliminabili, maledizioni, applicazione errata di incantesimi, eccetera

Messaggioda Aryanne » 30/05/2015, 21:59

Ehi...

Anche per lui fece lo sforzo di un piccolo sorriso, per quanto forzato ed incapace di contagiare anche gli occhi: tuttavia fu molto celere nel mettere in chiaro che non voleva assolutamente parlare del Torneo, di come fossero andate le cose, di come fosse stata più forte ma al tempo stesso più sfigata... no, non voleva sentire più la stessa storia ancora ed ancora, avrebbe preferito parlare di qualsiasi altra cosa, ma non di quello.

Non potevi trovare argomento più stupido per cambiare direzione alla chiacchierata, mh?

Attento, se la tua fidanzata sentisse che consideri parlare di lei un "argomento stupido", potrebbe non rivolgerti più la parola per mesi...

Lo mise in guardia Aryanne con un velo d'ironia che comunque, a parer suo, nascondeva un fondo di verità: poteva pure essere che a Veronique, in quella circostanza, andasse bene non stare al centro dell'attenzione, ma sentirsi considerata un argomento frivolo di conversazione... no, dubitava che quello sarebbe riuscita ad accettarlo, era un tantinello troppo egocentrica per questo.

So che non vuoi parlarne, lo capisco e in parte lo condivido.
Non commenterò quindi ciò che ho visto.


Annuì, guardandolo con riconoscenza: sapeva che con qualcuno, tipo il padre, sarebbe stato inevitabile discutere del torneo e dell'andamento del duello, forse lei per prima si sarebbe costretta a prendere in esame lo scontro con Calamity Jane... ma con gli altri avrebbe fatto di tutto per evitarlo, ed era felice che Kalas rispettasse la sua volontà.

Forse quando ti sarà passato il veleno, vorrai ascoltare anche la mia versione, in tal caso sarò pronto a risponderti.
Però c'è una cosa che volevo assolutamente menzionarti...


Di che si tratta? - domandò lei, chiedendogli così implicitamente di proseguire nel discorso.

Quando hai utilizzato l'ultimo Expulso, mi sono accorto di una variazione della Trama in esso.
Non ho chiesto conferme a tuo padre o ad Asveras, erano troppo presi dall'incontro per accorgersene, ma io ho occhio per certe cose.
Potrei giurare che quel tuo incantesimo si sia fortificato molto nel tempo, forse perché l'hai usato in continuazione.


E come poteva essere altrimenti?
Era stato l'incantesimo che le aveva permesso di accedere alla carica di Apprendista di Sandyon, quello da cui era cominciato tutto, che aveva portato con sé per tutti quei mesi, quegli anni ormai... era il suo marchio di fabbrica, in un certo senso, ma non avrebbe mai pensato che potesse diventare qualcosa di più di un semplice incantesimo ben eseguito.

Quindi?
A cosa pensavi?


Se per te va bene, vorrei provare a lavorarci su con te, cercando di capire cosa potrà venire fuori.
Sarebbero allenamenti un po' segreti, per lasciare la sorpresa al tuo vecchio, anche perché potrei pure essermi sbagliato.
Qualora le mie teorie fossero esatte però, il tuo Expulso potrebbe risultare potente come uno Stupeficium.


Un Expulso tutto nuovo, dunque... forse anche con una formula diversa?
Aryanne non sapeva come funzionassero certe cose, avrebbe dovuto chiederlo alla "madre in seconda" - matrigna le sapeva di qualcosa di spregevole, e Monique per lei era l'esatto opposto - che, in quanto docente di Incantesimi ad Hogwarts, sicuramente ne sapeva più di lei... ma a parte questo, cosa pensava?
Cosa le suscitava l'idea di creare qualcosa di nuovo, di unico, di suo?

Che ne dici allora, ti va di darci da fare insieme in segreto, quando ti sarai ripresa?
... Battute maliziose a parte, si intende!


Soprattutto perché in quel caso la tua fidanzata ammazzerebbe entrambi. - sogghignò leggermente, poi fece un piccolo sospiro - L'idea è allettante, e ti ringrazio per la tua disponibilità a passare tanto tempo con me per una cosa del genere... ma devo pensarci.
Posso... ti dispiace se mi prendo qualche giorno per rifletterci su?


E non perché non volesse allenarsi con lui... ma perché doveva capire se davvero ne valesse la pena: non per lei, sarebbe stato un onore poter lavorare con Kalas; doveva capire se valeva la pena per l'uomo perdere tempo con lei.

... mio padre è già qui? - tanto valeva saperlo subito, ed affrontarlo.
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Messaggioda Kalas » 31/05/2015, 11:49

Attento, se la tua fidanzata sentisse che consideri parlare di lei un "argomento stupido", potrebbe non rivolgerti più la parola per mesi...

Ma non è stupido... Per me.

Non gli aveva mai chiesto le condizioni di salute o di vita di Veronique al termine di nessuno dei loro allenamenti, interessandosi poco della questione ed in fondo era anche giusto che gliene fregasse quasi nulla. Il fatto che avesse deciso in quella circostanza di parlarne faceva immediatamente intendere quanto la Vastnor avesse voluto trovare la prima chiacchierata frivola per deviare il discorso dal torneo ad altro.
Comunque a Kalas non creava fastidi o disturbi evitare l'argomento "Russia", anzi, proseguì oltre senza indugi, parlandole principalmente della variazione di Trama che aveva riscontrato all'interno dell'ultimo Expulso lanciato contro la sua avversaria in Finale. Lavorandoci su, avrebbero potuto dar vita ad una magia nuova, una magia del tutto personale e autentica, un'occasione ghiotta da non lasciarsi sfuggire assolutamente.
Tuttavia, lo stato d'animo della ragazza italiana era ancora sotto al Nottetempo, motivo per il quale non voleva dar risposte nell'immediato.

L'idea è allettante, e ti ringrazio per la tua disponibilità a passare tanto tempo con me per una cosa del genere... ma devo pensarci.
Posso... ti dispiace se mi prendo qualche giorno per rifletterci su?


Hai tutti i giorni che vuoi fino a quando non ti sarai rimessa completamente!
D'altronde non dobbiamo mica cominciare domani, credo che Asher si infurierebbe e la tua condizione non lo permetta.


... mio padre è già qui?

Ci sono un bel po' di persone a dire la verità... Credo che entreranno prima loro e poi lui.
Sai com'è fatto, non gli piace doversi adeguare ai tempi degli altri, preferisce andare per ultimo e stare quanto vuole.


Sorrise con gentilezza, annuendo poi quando l'orologio sentenziò che erano trascorsi i famosi dieci minuti a sua disposizione.
Si alzò dal letto, non dimenticandosi prima di farle una carezza sulla guancia con un affetto tutto particolare, un po' indecifrabile.
Tutti quanti, chi più chi meno, si erano affezionati a quella ragazza nel corso del tempo ed ognuno aveva sviluppato una propria opinione.
Quella di Kalas è che se non ci fosse stata Veronique nel suo cuore, probabilmente avrebbe finito per pensare alla Vastnor come possibile compagna, in quanto aveva tantissime caratteristiche sia fisiche che caratteriali che non solo lo attiravano, ma che apprezzava anche tantissimo.
Una volta uscito dalla stanza individuò gli altri visitatori in attesa, dando loro l'ok per prendere il suo posto nella stanza e decidere che dovesse andare prima. Dal canto suo non aveva altro da fare lì, non restava che aspettare una decisione di Aryanne in merito al nuovo incantesimo.

E sperare che capisca quanto il fattore fortuna esista, sia stronzo e in certi casi determinante...

USCITA PER KALAS
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Messaggioda Sandyon » 31/05/2015, 12:11

02/01/2110
Ospedale San Mungo
Quarto Piano
Ore 09:49


Insomma?
Dammi buone notizie.


Fisicamente sta bene.

Mh.

Per il resto… lo vedrai tu stesso, ma non ora.
C’è già Kalas con lei quindi dovrai attendere il tuo turno.


Troppo dovrò aspettare.

Aggiunse Sandyon, indicando con lo sguardo al MediMago la presenza sia di Lancelot che di Robyn.

La dimetterò domani ma solo se mi dai la tua parola che riprenderà ad allenarsi in maniera graduale.

Spiegati meglio.

... vuol dire che per almeno una settimana il massimo dello sforzo fisico che dovrà fare sarà rendere felice il suo ragazzo e in maniera neanche troppo fantasiosa.

A parte che sono immagini che non voglio neanche prendere in considerazione... In tal caso la raccomandazione non dovresti farla a me ma al fidanzato, non credi?
... Comunque, va' avanti, mi hai già bloccato abbastanza la crescita.


... e successivamente tenere un ritmo di allenamento non troppo serrato.
Iniziate con un paio d’ore al giorno e al minimo accenno di mal coordinamento o di dolori articolari o muscolari improvvisi mi mandi subito un gufo.


Un paio d'ore?
Le stai concedendo anche troppo.
Pensavo a un'ora per i primi dieci giorni a distanza di una settimana dalla dimissione.
A parte questo, forse è meglio se ci teniamo informati.
Magari passa a darle un'occhiata tra un mese, starei più tranquillo.


Ipotizzando che, come sempre, l'amico avrebbe annuito senza problemi, Sandyon gli tese la mano per ringraziarlo alla sua maniera, senza troppi abbracci, fronzoli eccetera. Nel frattempo, con uno sguardo indicava a Lancelot, un altro dei preparatori atletici di Aryanne, di entrare nella stanza, così che potesse vederla anche lui e chiacchierarci qualche secondo prima di lasciare il giusto spazio al fidanzato. Il ragazzo dai capelli scuri, vestito con una maglia a maniche lunghe grigia, dei jeans neri e sopra una giacca a vento sempre nera con cappuccio, si palesò alla vista della Vastnor, sorridendole leggermente, felice di trovarla già in ottime condizioni dopo quei pochissimi giorni di degenza in ospedale.
Non era comunque una novità che la ragazza avesse pelle, muscoli e ossa di metallo, per quanto li avesse spinti oltre i limiti della loro normale struttura. Aveva svolto un incontro epico e sensazionale, a prescindere dal risultato, ma tutti quanti sapevano che fosse meglio evitare di dirlo.

We...
Lo sai che riesci ad essere sexy anche con la camiciona da ospedale?
Sei un fenomeno!


Immagine

Lui preferì cominciare con una battuta, avvicinandosi al letto ma senza sedersi, trovandosi più comodo in piedi.

Un orso... E chi mai l'avrebbe pensato!?
Anzi che sei riuscita a fronteggiarlo piuttosto bene, quando ti ha morso ho temuto il peggio e invece...


Invece la Vastnor aveva saputo immediatamente contrattaccare seguendo un istinto di sopravvivenza innato e speciale.
Per Lancelot era abbastanza complesso contrastare una persona nella propria forma animale non sapendo da prima in cosa si trasformasse l'altro.
Poteva capitare davvero di tutto e ad Aryanne era capitato un bestione difficilissimo da buttare giù già di per sé in natura.
Tutti avevano osservato lo scontro con occhio esterno, obiettivo, a differenza della mezza italiana naturalmente, trovando nella vittoria di Calamity Jane troppe falle, troppi motivi per considerare l'argento della coppa un oro sgargiante e brillante. Non erano però loro che ci dovevano arrivare e in determinati casi non si poteva pretendere che lo facesse lei, subito, dopo la bruciante sconfitta subita.
Tra l'altro, comunque, il PT aveva notato un'altra cosa in più a differenza di Kalas o degli altri, soffermandosi su un dettaglio più psicologico.

... La tua sfidante ti osservava in certi casi come se ti odiasse e non perché eri tu, ma per come eri tu.
Credo che non immaginasse di farsi mettere in difficoltà da te o addirittura alle strette, mentre tu sei partita con molta più umiltà.
L'hai spiazzata parecchio, la differenza sostanziale con gli altri incontri si è vista. Con te non era spavalda, non dopo i primi venti minuti.
Aveva paura, forse ha temuto per la prima volta di perdere e prima che tu dica qualcosa... Quella che ha avuto non è stata una vera vittoria.
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Messaggioda Aryanne » 31/05/2015, 15:23

Hai tutti i giorni che vuoi fino a quando non ti sarai rimessa completamente!
D'altronde non dobbiamo mica cominciare domani, credo che Asher si infurierebbe e la tua condizione non lo permetta.


... mio padre è già qui?

Ci sono un bel po' di persone a dire la verità... Credo che entreranno prima loro e poi lui.
Sai com'è fatto, non gli piace doversi adeguare ai tempi degli altri, preferisce andare per ultimo e stare quanto vuole.


Sorrise dolcemente alla sua carezza, annuendo: era sicura che ci fosse una mezza fila per passarla a trovare, ed era pronta ad affrontarla: in fondo le sarebbe bastato non sentirsi dire che era stata grandiosa, per non sbottare; Kalas, inoltre, le aveva dato tutto il tempo di pensare alla possibilità di studiare una nuova variante dell'Expulso, anche perchè, come aveva giustamente fatto notare, non poteva certo pensare di uscire dal San Mungo e riprendere immediatamente gli allenamenti con lo stesso ritmo di prima... ma poi, era davvero ciò che voleva?

We...

Quasi non si era accorta che, al posto di Kalas, si era presentato Lancelot, con un sorriso leggero sulle labbra al quale l'italiana, un po' forzatamente, rispose.

Lo sai che riesci ad essere sexy anche con la camiciona da ospedale?
Sei un fenomeno!


Quando una è sexy dentro, risulta tale qualsiasi cosa indossi...

Rispose lei con un sogghigno leggero, non facendogli spazio nel letto perché le sembrava che il ragazzo stesse meglio in piedi: quanto tempo aveva speso, Lance, dietro a lei e ai suoi allenamenti? Sentiva di aver deluso anche lui, ma non ce la fece a chiedergli scusa... non per orgoglio - era cresciuta abbastanza da riuscire ad ammettere le proprie colpe - quanto perché era sicura che l'altro se ne sarebbe uscito con qualcosa tipo "non ce n'è bisogno", convinto che lei si fosse comportata bene, al meglio delle sue possibilità, e che il secondo posto non fosse un fallimento.
Ma per lei lo era.

Un orso... E chi mai l'avrebbe pensato!?
Anzi che sei riuscita a fronteggiarlo piuttosto bene, quando ti ha morso ho temuto il peggio e invece...


Sì, probabilmente nemmeno io avrei mai pensato alla Sonenclaire come un orso di quella portata, dalla stazza non lo immaginavo minimamente... beh, almeno ora è qualcos'altro di lei che conosco.

No, nessun commento sulla seconda parte dell'affermazione del PT, ma era davvero così tanto una sorpresa? Non si stava riconoscendo, al momento, nessun merito, non si sentiva degna di alcuna lode: ascoltava gli altri, sì, non era certo così maleducata e stronza da non farlo... ma era come mettere tutto da parte, in un cassetto, chiuderlo ed aspettare di essere davvero pronta, prima di aprirlo.

... La tua sfidante ti osservava in certi casi come se ti odiasse e non perché eri tu, ma per come eri tu.

Bella e sexy anche durante lo scontro? - ipotizzò lei, cercando di non soffermarsi troppo sul vero significato di quelle parole.

Credo che non immaginasse di farsi mettere in difficoltà da te o addirittura alle strette, mentre tu sei partita con molta più umiltà.
L'hai spiazzata parecchio, la differenza sostanziale con gli altri incontri si è vista. Con te non era spavalda, non dopo i primi venti minuti.


Sì, ecco, forse quel merito se lo poteva pure riconoscere... non ci aveva messo molto, infatti, a toglierle quel suo solito sorrisetto dalla faccia, ma d'altronde se l'aveva scelta come rivale scarlatta, qualche punto a favore dell'italiana doveva pur averlo riconosciuto, no?

Aveva paura, forse ha temuto per la prima volta di perdere e prima che tu dica qualcosa... Quella che ha avuto non è stata una vera vittoria.

Lo so. - non lo disse con arroganza, ma piuttosto come una pacata presa di coscienza - Non sarà mai soddisfatta di come sono andate le cose... e non escludo che, presto o tardi, vorrà la rivincita.
Ma viste le sue condizioni, al momento non serve rifletterci troppo sopra.


Anche perché la Vastnor, attualmente, stava decisamente meglio di lei.

Grazie per essere passato Lance, davvero... e grazie anche per essere stato presente al torneo, a fare il tifo: lo apprezzo molto, più di quanto immagini. - un tifo che non si era meritata, e che ora la faceva sentire ancora di più una merda - A chi tocca adesso?
Mi è parso di capire che sono molto richiesta, al momento...
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Messaggioda Sandyon » 31/05/2015, 22:33

Non sarà mai soddisfatta di come sono andate le cose... e non escludo che, presto o tardi, vorrà la rivincita.
Ma viste le sue condizioni, al momento non serve rifletterci troppo sopra.


Anche perché ormai, sapendo in cosa può trasformarsi, puoi attuare delle contromosse.
Forse lo farà anche lei nei tuoi confronti ma... Ho la netta sensazione che se vi doveste scontrare di nuovo... L'esito sarà un altro.


Per Lancelot, come anche per tutte le altre persone lì fuori, Aryanne in realtà aveva vinto e stravinto.
C'entrava poco l'essere di parte, era una questione di semplice valutazione obiettiva basata sui risultati finali e sull'intero avanzamento nel torneo. La Vastnor aveva fronteggiato persone difficili da mandare giù e quindi aveva subito più colpi, più mazzate magiche, dovendo però accontentarsi delle pochissime ore di riposo a disposizione tra una sfida e l'altra. Calamity Jane invece si era vista contro individui capaci, certo, ma niente di davvero preoccupante. La condizione fisica della Leonessa, al momento della Finale, era di gran lunga inferiore rispetto a quella della avversaria e nonostante questo il suo colpo magico finale era risultato addirittura più forte di quello contrario, per quanto questo avesse poi decretato la sua sconfitta. A certi dettagli gli esperti e gli esterni ci facevano caso, lei non era ancora in grado di separare la ragione dall'istinto.

Grazie per essere passato Lance, davvero... e grazie anche per essere stato presente al torneo, a fare il tifo: lo apprezzo molto, più di quanto immagini.

Ehi, scherzi?
Sono o non sono il tuo PT?
Ero obbligato ad esserci!


A chi tocca adesso?
Mi è parso di capire che sono molto richiesta, al momento...


Immagino tocchi al tuo ragazzo, tuo padre a quanto ho capito verrà per ultimo!
Beh allora fammi sapere quando torni in pista, mi raccomando!
... Non ti azzardare a perdere la grinta, le sconfitte non fanno altro che renderci più forti e più letali.


Rivolse un ultimo sorriso alla mezza italiana, per poi allontanarsi ed uscire dalla stanza, lasciando così il posto al prossimo in arrivo.
La scaletta delle persone più importanti nella vita della Vastnor andava salendo. Robyn Laars, una volta ringraziato Lancelot di essere passato ed avergli stretto la mano per un saluto, chiese allo zio se potesse quindi andare lui, ricevendo un cenno di assenso. Quindi, senza aspettare oltre si diresse dalla propria fidanzata, entrando e chiudendosi la porta alle spalle, inizialmente senza dire una parola. Indossava una tuta da allenamento nera con sopra una giacca a vento dello stesso colore. Evidentemente quella mattina aveva avuto degli addestramenti al Ministero della Magia.
Sempre silenzioso, si avvicinò a lei e si chinò col busto e il viso per poterle dare un semplice quanto esplicativo bacio sulle labbra. Dentro quel gesto c'erano tutte le parole che si potevano pensare in una situazione simile, parole che però se non dette, forse rendevano anche meglio.

Quando c'è stato il verdetto finale, la folla si è ribellata, manco fossero i Mondiali del Quidditch.

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So anche che uno dei giudici ha proposto un ex equo, ma era da solo contro tre.
Ad ogni modo, credo che non ti sarebbe piaciuto lo stesso.


Un altro bacio, forse era ciò di cui lei aveva più bisogno in quell'istante, non chiacchiere inutili, non considerazione che tanto non avrebbe condiviso per molto tempo o addirittura mai. Il calore del ragazzo che l'amava e che continuava a credere ciecamente in lei, ecco forse di cosa necessitava. Baciarlo era un impegno che richiedeva pochissimo sforzo e rendeva il massimo risultato per l'anima e lo spirito.
Quindi, nell'ottica del Laars, la soluzione migliore fu puntare a pomiciare con la fidanzata per la bellezza di cinque-dieci minuti senza interruzioni.
Carezze, sospiri, piccoli massaggi tra i capelli con le dita, delicatezza assoluta, insomma, amore amore e ancora amore. Si sarebbe preso cura di lei per tutti i giorni a venire, desiderava che non le mancasse nulla e che recuperasse le forze senza dover muovere un dito per conto proprio.
Inoltre, Robyn era stato l'unico ad aver pensato di portarle un vassoio di pastarelle (al diavolo la dieta) e delle riviste comiche babbane.

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Ho già chiesto un permesso di due settimane al Ministro, stamane.
Me lo hanno accordato in quanto fin ora non ho mai fatto assenze.
Quindi starò sempre a casa con te e mi prenderò cura della mia fidanzata come si deve, che ne pensi?
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Messaggioda Aryanne » 31/05/2015, 22:57

Anche perché ormai, sapendo in cosa può trasformarsi, puoi attuare delle contromosse.
Forse lo farà anche lei nei tuoi confronti ma... Ho la netta sensazione che se vi doveste scontrare di nuovo... L'esito sarà un altro.


Già, la parola chiave era proprio "se": si sarebbero mai scontrate di nuovo? Beh, teoricamente Aryanne era ancora la sua rivale scarlatta, ma non lo sarebbe più stata se la Vastnor si fosse ritirata dalla classe dei Mercenari: stava davvero pensando una cosa del genere? Sì, al momento preferiva tenersi aperta ad ogni possibilità.

Immagino tocchi al tuo ragazzo, tuo padre a quanto ho capito verrà per ultimo!

La mazzata più tosta per ultima, insomma... giusto per non farla sentire ancora peggio rispetto a quanto già non stesse di suo; almeno stava per incontrare Robyn che, senza nulla togliere a Lance e Kalas, era una visita molto più piacevole.

Beh allora fammi sapere quando torni in pista, mi raccomando!

Non mancherò...

... Non ti azzardare a perdere la grinta, le sconfitte non fanno altro che renderci più forti e più letali.

Gli sorrise, riconoscente come per il Tìamat, prima di osservare l'entrata di Robyn in tuta, probabilmente a causa dell'allenamento al Ministero della Magia: stava in silenzio, ed Aryanne ipotizzava che forse stava riflettendo su cosa dirle; la soluzione scelta, ovvero darle un bacio sulle labbra, fu a parere della ragazza un ottimo modo per iniziare una non-conversazione, ed infatti rispose a quel contatto con naturalezza.

Quando c'è stato il verdetto finale, la folla si è ribellata, manco fossero i Mondiali del Quidditch.
So anche che uno dei giudici ha proposto un ex equo, ma era da solo contro tre.
Ad ogni modo, credo che non ti sarebbe piaciuto lo stesso.


Immagino che gli spettatori volessero una vittoria più netta, più gustosa, con quello che hanno pagato di biglietto.

Commentò la Vastnor con ironia, non spendendo una parola, invece, sul resto del discorso: se davvero fosse stata più forte, se davvero fosse stata meritevole di vincere, l'avrebbe fatto in modo schiacciante e nessun giudice avrebbe dovuto tentare di battersi per lei.
Per questo preferì concentrarsi sui baci che il fidanzato le stava dando: rispondeva con amore, perché lo provava tutto, ma non riusciva ad essere tanto dolce e romantica quanto lui; la sua mente, infatti, non smetteva un secondo di rivivere il torneo ed i suoi sbagli, e questo le impediva di lasciarsi andare totalmente alle coccole del Laars che, di ciò, si sarebbe potuto accorgere facilmente, conoscendola ormai fin troppo bene.

Sandyon si arrabbierà molto quando vedrà cosa mi hai portato... - parlava dei dolci ovviamente, perché delle riviste comiche, tra l'altro italiane, c'era poco per cui infastidirsi - Magari nascondili da qualche parte dove lui non possa vederle, mh?

Tanto era evidente che al momento non le andasse proprio di mettersi a mangiare qualcosa, nemmeno dei pasticcini così sfiziosi e su cui, normalmente, avrebbe sbavato senza troppe cerimonie.

Ho già chiesto un permesso di due settimane al Ministro, stamane.
Me lo hanno accordato in quanto fin ora non ho mai fatto assenze.
Quindi starò sempre a casa con te e mi prenderò cura della mia fidanzata come si deve, che ne pensi?


Che non dovevi darti tanto pensiero per me... - rispose lei, cercando la sua mano per accarezzarla delicatamente - Secondo il Medimago Brightless sto bene, tra un paio di giorni sarò di nuovo al 100% della mia forma, perciò non c'è bisogno che ti chiudi in casa per starmi accanto.
Mi basta vederti rientrare la sera da me.


Non lo diceva perché non lo volesse intorno, ma perché davvero riteneva inutile chiedere un permesso per una cosa del genere: meglio tenerseli, quei giorni, e sfruttarli in un futuro più o meno prossimo per qualcosa di più "utile" che rimanere accanto a lei, magari nel letto, ad annoiarsi; Aryanne sentiva, infatti, che il post degenza sarebbe stato altamente deprimente per la sua persona, figurarsi per chi avesse fatto la mattata di starle accanto.

Hai avuto un pensiero dolcissimo, comunque... grazie amore.
Ti amo.
- si sforzò di sorridergli più che con Kalas o Lance, perché con lui aveva un rapporto diverso, speciale chiaramente. Poi, però, si fece appena più seria, e non poté non fargli una domanda ben specifica - Typhon non c'è?

Lo chiese proprio a lui perché soltanto il Laars era a conoscenza fino in fondo di quale tipo di rapporto intercorresse tra lei e Seal, e potesse capire fino in fondo quanto considerasse importante vederlo.

Sai... forse i pasticcini potremmo portarli alla Sonenclaire, per minare la sua perfetta forma fisica... - mormorò poco dopo, con aria complice e velatamente divertita - Una sorta di sabotaggio zuccheroso, come potrebbe resistere?

Ironizzare era la sua migliore tecnica di auto-difesa... e Robyn questo lo sapeva bene.

Senti... dimmi solo una cosa, ma devi essere totalmente sincero, d'accordo? - piccola pausa - ... è tanto deluso dalla mia sconfitta?

Sì, forse era meglio saperlo subito, e prepararsi psicologicamente a quell'incontro.
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Messaggioda Sandyon » 02/06/2015, 16:31

Typhon non c'è?

Quella domanda giunse proprio mentre Robyn stava sistemando e nascondendo i pasticcini dalla possibile vista dello zio in arrivo.
Per poco non gli cadde il vassoio. Si prese qualche secondo, anche perché doveva riflettere adeguatamente su cosa dire senza sbagliare.
Non gli pareva proprio di aver visto il Prefetto di Hogwarts da quelle parti. Allo stadio c'era, sì, senza dubbio, ma poi, li aveva seguiti?

... Non è venuto in ospedale, no.
Ma non escludo che possa farsi vedere più tardi, ti pare che non verrà?


Una piccola parte malvagia dell'Auror avrebbe voluto che quella risposta fosse stata un "Sì", in modo da far perdere all'ex Dragargenteo qualche punto agli occhi della fidanzata, ma c'erano davvero scarsissime possibilità che se ne fosse fregato o che avesse avuto impegni più importanti.
Magari aveva deciso di passare dopo insieme alla migliore amica, chissà. Tuttavia il vero obiettivo del Laars era la serenità di Ary, quindi...

Ehi... Ascoltami: arriverà, ne sono certo.
Ha anche un doppio lavoro, il negozio e l'Erbologia, forse doveva per forza terminare un ordine o delle vendite.
Sì sa, a volte bisogna per forza dare la precedenza al dovere, ma lo vedrai oltrepassare quella porta prima di andar via, ne sono certo.


Sorrise con gentilezza e dolcezza, dandole un altro bacio di incoraggiamento, ridendo poi leggermente alla battuta di lei per smorzare la tensione ed il nervosismo nel sapere che a breve sarebbe entrato il suo allenatore ufficiale, nonché genitore ritrovato da poco. Negli occhi della Vastnor si potevano leggere sia preoccupazione che agitazione. Robyn non riusciva neanche ad immaginare come si sentisse nel cuore all'idea di vederlo.

Senti... dimmi solo una cosa, ma devi essere totalmente sincero, d'accordo?

Non ti mentirò, schianta...

L'equivalente dello "spara" babbano.

... è tanto deluso dalla mia sconfitta?

Non ha detto una parola da quando siamo andati via dallo stadio.
Mi piacerebbe poterti dare un parere ma nei suoi occhi non si legge nulla.
È stato sempre e solo preoccupato per la tua salute, non ha nemmeno commentato l'incontro per un minuto.
Non con me, almeno, ma da mia zia non ho saputo niente in proposito, mi dispiace.


Era davvero tanto dispiaciuto di non saperla aiutare, ma stava dicendo la più pura verità. Ad un tratto però, la voce dello stesso Sandyon lo richiamò, facendogli capire che era giunto il momento dell'arrivo del padre di lei. Rivolse un ultimo saluto dolce alla fidanzata, poi senza aggiungere altro si allontanò, lasciando il posto al docente di Hogwarts, il quale entrò con una apparente calma pre-tempesta.

... No, non dire una parola.

Esordì, nel caso l'avesse vista tentare di aprir bocca per provare a dire una qualsiasi cosa.

... Mi dispiace moltissimo.
Scusami, non sono stato abbastanza capace di allenarti.


Immagine

Fantastico, lei era preoccupata che lui fosse deluso dal suo operato, mentre invece per Sandyon era esattamente il contrario.
Per l'ex n°1 era lui a doversi preoccupare di aver deluso la propria figlia non allenandola a dovere, perché in realtà sotto ogni punto di vista aveva le carte in regola per vincere. Ma aveva dimenticato determinati dettagli che lei, in quanto principiante, non poteva tenere da conto.

Avrei dovuto intensificare l'addestramento in forma animale ed invece ho perso di vista quel lato fondamentale.
Credevo fosse ancora troppo presto ed invece se fossi stata allenata meglio, a quest'ora avresti vinto sicuramente.
Non ti sentire sconfitta perché non hai dato il meglio, perché non eri capace, perché non è vero.
Se non sei riuscita a raggiungere il primo posto è soltanto a causa mia.


Sospirò, aveva gli occhi leggermente lucidi.

Potrai mai perdonarmi, bambina mia?
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Messaggioda Aryanne » 02/06/2015, 20:55

Sapeva che a Robyn quella domanda non sarebbe piaciuta... ma non poté evitare di porla: Typhon era colui che più di tutti avrebbe potuto comprendere il suo stato d'animo, e questo perché dentro di lui albergava l'animo di un drago, quello che li aveva fatti smistare entrambi a Dragargenteo durante il periodo scolastico; aveva bisogno di parlare con lui, confrontarsi, anche solo guardarlo negli occhi, e leggere in essi mille parole non dette.

... Non è venuto in ospedale, no.
Ma non escludo che possa farsi vedere più tardi, ti pare che non verrà?


Lo spero...

Sussurrò Aryanne, consapevole che da quando stava con Estia, com'era giusto che fosse, il ragazzo avesse molto meno tempo da dedicarle: lo accettava naturalmente, dopotutto lei per prima - fino ai giorni che precedevano il torneo - era stata super impegnata, quasi senza mai poter riprendere fiato... ma questo non eliminava il bisogno di vederlo lì accanto a lei, affatto.

Ehi... Ascoltami: arriverà, ne sono certo.
Ha anche un doppio lavoro, il negozio e l'Erbologia, forse doveva per forza terminare un ordine o delle vendite.
Sì sa, a volte bisogna per forza dare la precedenza al dovere, ma lo vedrai oltrepassare quella porta prima di andar via, ne sono certo.


Hai ragione, non mi devo preoccupare.
E poi adesso ci sei tu, qui... e mi sento già molto meglio.


Commentò l'italiana, cercando la mano del fidanzato per stringerla con un sorriso lieve, un poco forzato, ma sincero: il fatto che avesse bisogno di vedere Seal non sminuiva affatto la presenza di Robyn, anzi.
Il suo ragazzo era lì per lei, si sarebbe preso cura della Vastnor per diversi giorni, coccolandola e facendo in modo che non le mancasse nulla... non poteva davvero chiedere di più.
Eppure c'era una domanda che le frullava in testa e che non le dava tregua, un quesito che non riguardava né il Laars né il Seal... ma qualcuno di altrettanto importante per lei, anzi, forse di più.

... è tanto deluso dalla mia sconfitta?

Non ha detto una parola da quando siamo andati via dallo stadio.
Mi piacerebbe poterti dare un parere ma nei suoi occhi non si legge nulla.
È stato sempre e solo preoccupato per la tua salute, non ha nemmeno commentato l'incontro per un minuto.
Non con me, almeno, ma da mia zia non ho saputo niente in proposito, mi dispiace.


Si morse il labbro senza dire nulla, limitandosi ad annuire e ad abbassare lo sguardo: sì, probabilmente era deluso da lei oltre ogni dire; si era impegnato tanto, aveva concentrato ogni energia nel tentativo di renderla capace di arrivare al primo posto... e lei aveva fallito.
Se non avesse più voluto allenarla lo avrebbe compreso perfettamente.
Alzò lo sguardo di colpo quando la voce di Sandyon la raggiunse, stringendo per un ultimo istante la mano di Robyn, quasi a voler trarre coraggio da lui, prima di lasciarlo andare.

... pap--

... No, non dire una parola.

Abbassò lo sguardo, sentendo le lacrime salirle agli occhi: ora non voleva più nemmeno ascoltare la sua voce, le sue scuse? Era deluso da lei fino a quel punto?

... Mi dispiace moltissimo.
Scusami, non sono stato abbastanza capace di allenarti.


... cosa? - alzò gli occhi e li puntò sul genitore, fissandolo con aria incredula: lui... lui si stava scusando con lei?

Avrei dovuto intensificare l'addestramento in forma animale ed invece ho perso di vista quel lato fondamentale.
Credevo fosse ancora troppo presto ed invece se fossi stata allenata meglio, a quest'ora avresti vinto sicuramente.


Non era colpa sua.
Quel pensiero la investì completamente, al punto da farla quasi tremare per la rabbia: come poteva Sandyon prendersi le colpe per la sua superficialità e la sua incapacità di giudizio nei confronti di se stessa? La stava giustificando, e non era giusto!

Non ti sentire sconfitta perché non hai dato il meglio, perché non eri capace, perché non è vero.
Se non sei riuscita a raggiungere il primo posto è soltanto a causa mia.


Papà...

Potrai mai perdonarmi, bambina mia?

Lo abbracciò di slancio, senza pensarci un istante: proprio come una bambina, Aryanne si rifugiò tra le sue braccia del genitore, abbandonandosi alle lacrime più brucianti, fatte di rabbia, delusione, rimorso, speranze infrante; sperando che il Vastnor la facesse sfogare, ella rimase così per diversi minuti, almeno una decina abbondante, prima di recuperare un po' di controllo e scostarsi leggermente così da poterlo guardare negli occhi.

Ascoltami bene: tu non hai nessuna colpa, capito? - non era mai stata così decisa come in quel momento, mai - Non ho dodici anni, dovrei saper valutare da sola quali siano i miei punti deboli e quali quelli forti: sapevo bene di essere poco portata al fintare, e per questo mi sono allenata tanto... allo stesso modo sapevo bene di non essere la migliore nel combattimento in forma animale, anzi, eppure ho tralasciato questo dettaglio, l'ho messo da parte, l'ho sottovalutato, sopravvalutando invece me stessa.

Prese un bel respiro, con le lacrime agli occhi e la voce appena tremante.

Tu non hai mancato in nulla, sono stata io a peccare di presunzione e superficialità: volevo dimostrarti che fossi in grado di farcela, di distinguermi dagli altri come la più forte... ed ho fallito.
Calamity Jane non ha vinto per fortuna... ha vinto perché non sono stata abbastanza forte da metterla al tappeto prima che lei provasse a farlo con me.
O, se vogliamo fare un po' d'ironia, perché il mio culo pesa più del suo.
- abbassò lo sguardo, respirando a fondo, perché le faceva malissimo proseguire nel discorso e, al tempo stesso, non avrebbe potuto essere diversamente - Quest'oggi volevo vincere, sentivo di potercela fare davvero, di dovercela fare: mi vedevo già col trofeo in mano, pronta per sbatterlo in faccia ad Asveras così da convincerlo ad allenarmi, pronta per chiudere i conti con la Sonenclaire e non dovermi più preoccupare di lei... ma niente è andato come avrei voluto, come avevo sperato.

Due gocce salate le caddero lungo le guance mentre rialzava gli occhi e lo guardava, mortificata come mai prima di allora.

Ho deluso il nome dei Vastnor, ho deluso te... scusami.
Ti prego, scusami.
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Messaggioda Sandyon » 07/06/2015, 16:34

Ascoltami bene: tu non hai nessuna colpa, capito?

E perché mai?
Spiegamelo, forza.


Non ho dodici anni, dovrei saper valutare da sola quali siano i miei punti deboli e quali quelli forti: sapevo bene di essere poco portata al fintare, e per questo mi sono allenata tanto... allo stesso modo sapevo bene di non essere la migliore nel combattimento in forma animale, anzi, eppure ho tralasciato questo dettaglio, l'ho messo da parte, l'ho sottovalutato, sopravvalutando invece me stessa.

Sei ancora troppo giovane per saperti gestire.
Conosci i tuoi punti deboli ma è dovere di chi ti sta addestrando occuparsi di tenerli sott'occhio.


Tu non hai mancato in nulla, sono stata io a peccare di presunzione e superficialità: volevo dimostrarti che fossi in grado di farcela, di distinguermi dagli altri come la più forte... ed ho fallito.
Calamity Jane non ha vinto per fortuna... ha vinto perché non sono stata abbastanza forte da metterla al tappeto prima che lei provasse a farlo con me.


... Non esattamente, lo sai.

O, se vogliamo fare un po' d'ironia, perché il mio culo pesa più del suo.

Scosse il capo, ancora emozionato da quell'abbraccio, da quelle parole, dal sentire che non ce l'aveva con lui, ma voleva anche che lei sapesse che suo padre era assolutamente fiero di come fosse andata, di come se fosse comportata, di come avesse affrontato la sua rivale.
Così vicini, padre e figlia, un legame importante, non nato dalla giovane età ma dall'adolescenza, grazie ad un percorso alternativo ma ugualmente fondamentale e intenso. Le voleva bene, anzi, la amava come un padre poteva amare la sua bambina insostituibile.

Quest'oggi volevo vincere, sentivo di potercela fare davvero, di dovercela fare: mi vedevo già col trofeo in mano, pronta per sbatterlo in faccia ad Asveras così da convincerlo ad allenarmi, pronta per chiudere i conti con la Sonenclaire e non dovermi più preoccupare di lei... ma niente è andato come avrei voluto, come avevo sperato.

La vide lacrimare, osservandola con sguardo concentrato e preoccupato per lei, per la sua salute, per il suo stato d'animo.

Ho deluso il nome dei Vastnor, ho deluso te... scusami.
Ti prego, scusami.


Sospirando, si alzò in piedi e, con la forza delle braccia, la fece spostare un po' sul lato del letto. Dopo di che, sistemandosi sdraiato vicino a lei, la invitò a stringersi a lui, poggiando la testa sul suo petto, chiedendole implicitamente di piangere, di sfogarsi, di buttare fuori tutto lo stress e la frustrazione accumulata in quelle giornate di pensieri negativi e disperati. Mentre ciò accadeva, Sandyon le accarezzava i capelli, le guance, il naso, con estrema dolcezza, con affetto infinito, dandole di tanto in tanto qualche piccolo bacio sulla fronte.

Il giorno in cui tu mi deluderai, Aryanne... Sarà quando smetterai di credere in te.

Non poteva immaginare che lei qualche attimo prima avesse messo in dubbio se stessa.

Vuoi conoscere una storia interessante?
... Anche tuo padre partecipò a quel torneo tanti anni fa... Ed arrivò secondo.


Non la stava affatto prendendo in giro, avrebbe anche potuto chiedere ad Asher conferma.

Persi perché ero troppo sicuro della mia bravura, troppo certo delle mie capacità.
Tu invece, piccola mia, hai sempre fatto attenzione ai tuoi limiti, alle tue debolezze e non ti sei mai sentita al di sopra di nessuno.
All'inizio forse peccavi un po' di presunzione, ricordi?
Ma quella era la giusta presunzione idonea a farti diventare ciò che un giorno sarai, ovvero la numero uno...


Nessuna traccia di contentino o parole fatte in quel tono, solo l'assoluta e piena consapevolezza che quella fosse la verità.

Ora ti dirò alcune parole direttamente proveniente dalla saggezza di tuo nonno, Spartacus.
Ascoltale e fa che esse diventino per te, da oggi in poi, un dogma, sono stato chiaro?


Cercò di mettersi eretto col busto, si volse e la fissò intensamente, posandole le mani sulle spalle, parlando con estrema serietà.

Era la prima volta che prendevo una sonora cantonata, di quelle davvero pesanti.
La mia missione era andata un vero schifo, la prima vera missione seria da quando aveva cominciato questo lavoro.
Ero giovane, avevo esattamente la tua età, ed ero ugualmente ricolmo di rabbia perché per una svista mi ero giocato tutto.
Rimasi a casa, fasciato e ingessato per diversi giorni, mi avevano riempito di fratture magiche, impossibili da guarire in una notte.
Ero convinto di essere un incapace, convinto di essere poco preparato ad essere un vero Mercenario, convinto di essere solo uno dei tanti.
Credevo che il mio destino si fosse concluso lì, per quell'errore fatale, per quella cazzata che mi era costata denaro e reputazione.
Stavo meditando di abbandonare tutto, forse diventare uno qualunque con un lavoretto qualunque, quando mio padre mi diede un ceffone.
Già, mi diede uno schiaffo così forte che lo ricordo perfettamente ancora oggi... Ed hai visto quanto è massiccio tuo nonno, no?


Sorrise leggermente, sperando di strapparle una piccola risata, poi però, tornò di nuovo serio e concentrato sul discorso.

Mi disse che mia madre gli aveva raccontato del mio sfogo, dei miei dubbi, dei miei timori.
Mi disse che ero un orgoglioso del cazzo e che questo poteva andar bene fino ad un certo punto ma non tanto da accecarmi.
Mi guardò dritto negli occhi, proprio come adesso io sto guardando te, figlia mia... Ed allora... Mi aprì un mondo...


"Guarda che il mondo non è tutto rose e fiori, è davvero un postaccio misero e sporco e per quanto forte tu possa essere, se glielo permetti ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre.
Né io, né tu, nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti non è importante come colpisci, l'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti... così sei un vincente!
"


Immagine

Rimase qualche secondo in silenzio, poi, lentamente, appoggiò la fronte a quella della figlia.

... Hai capito adesso?

In quel momento, Aryanne Vastnor era ancora al tappeto e aveva paura di rialzarsi. Quel timore doveva essere debellato.
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Messaggioda Aryanne » 07/06/2015, 17:46

Il pensiero di deluderlo quasi la schiacciava, impedendole di respirare: voleva che Sandyon fosse fiero di lei, sempre e comunque, che potesse indicarla con orgoglio e dire "sì, questa è mia figlia" ... e temeva che il suo fallimento al torneo gli avrebbe impedito di farlo, da quel momento in poi. Quell'ipotesi, resa ancora più vivida e dolorosa dalla fantasia dell'italiana, la spinse là dove non era arrivata fino a quel momento: le lacrime.
D'improvviso, infatti, Aryanne cominciò a piangere con foga, rannicchiandosi accanto all'uomo sdraiato accanto a lei, come una bambina piccola in cerca di protezione, di calore: ed era proprio così che si sentiva, come una figlia che, per quanto forte e determinata, sentiva ora il bisogno di farsi consolare un po' dal proprio genitore.

Il giorno in cui tu mi deluderai, Aryanne... Sarà quando smetterai di credere in te.

Alzò lo sguardo su di lui, sentendosi quasi in colpa: cos'avrebbe pensato allora l'uomo se avesse saputo che la Vastnor si era interrogata sulle proprie capacità e sul proprio futuro come Mercenaria?

Vuoi conoscere una storia interessante?
... Anche tuo padre partecipò a quel torneo tanti anni fa... Ed arrivò secondo.


Tu cosa?!

Non ci credeva, non poteva crederci!
Spalancò gli occhi, fissandolo sbalordita, ma sapeva anche che mentirle sarebbe stato inutile visto il numero di persone - Medimago Brightless in primis - a cui avrebbe potuto chiedere se fosse vero o meno.

Persi perché ero troppo sicuro della mia bravura, troppo certo delle mie capacità.
Tu invece, piccola mia, hai sempre fatto attenzione ai tuoi limiti, alle tue debolezze e non ti sei mai sentita al di sopra di nessuno.


Proprio sempre non credo...

Pensò l'italiana con un po' di sarcasmo, confermato subito dopo dalle parole del padre.

All'inizio forse peccavi un po' di presunzione, ricordi?

Solo un po'?
Mi credevo 'sto cazzo...


Ma quella era la giusta presunzione idonea a farti diventare ciò che un giorno sarai, ovvero la numero uno...

Tu... lo pensi davvero davvero davvero?

Una domanda retorica, forse, ma in quel momento Aryanne aveva davvero bisogno di sentire la sua risposta.

Ora ti dirò alcune parole direttamente proveniente dalla saggezza di tuo nonno, Spartacus.
Ascoltale e fa che esse diventino per te, da oggi in poi, un dogma, sono stato chiaro?


Sì, papà...

Era la prima volta che prendevo una sonora cantonata, di quelle davvero pesanti.
La mia missione era andata un vero schifo, la prima vera missione seria da quando aveva cominciato questo lavoro.
Ero giovane, avevo esattamente la tua età, ed ero ugualmente ricolmo di rabbia perché per una svista mi ero giocato tutto.
Rimasi a casa, fasciato e ingessato per diversi giorni, mi avevano riempito di fratture magiche, impossibili da guarire in una notte.


Non se lo immaginava proprio lui, Sandyon Vastnor, che falliva una missione, o che addirittura si ritrovava con un sacco di ferite, distorsioni, lividi e fratture.

Ero convinto di essere un incapace, convinto di essere poco preparato ad essere un vero Mercenario, convinto di essere solo uno dei tanti.
Credevo che il mio destino si fosse concluso lì, per quell'errore fatale, per quella cazzata che mi era costata denaro e reputazione.


E ancor meno se lo immaginava ad autocommiserarsi, ritenendosi incapace di proseguire, di diventare la leggenda che poi, effettivamente, si era creata intorno a lui.
Allora era questo che stava facendo l'italiana? Anche lei si stava... autocommiserando?

Stavo meditando di abbandonare tutto, forse diventare uno qualunque con un lavoretto qualunque, quando mio padre mi diede un ceffone.

Un... ceffone?

Già, mi diede uno schiaffo così forte che lo ricordo perfettamente ancora oggi... Ed hai visto quanto è massiccio tuo nonno, no?

Fece un leggero sorriso a sua volta, non riuscendo a reprimerlo visto che, effettivamente, nonno Spartacus era un omaccione tanto burbero - apparentemente - quanto buono - realmente.

Mi disse che mia madre gli aveva raccontato del mio sfogo, dei miei dubbi, dei miei timori.
Mi disse che ero un orgoglioso del cazzo e che questo poteva andar bene fino ad un certo punto ma non tanto da accecarmi.
Mi guardò dritto negli occhi, proprio come adesso io sto guardando te, figlia mia... Ed allora... Mi aprì un mondo...


Ascoltò le parole del nonno, quelle che lui aveva detto a Sandyon e che quest'ultimo ora stava dicendo a lei: anche lei era orgogliosa? Anzi, "un'orgogliosa del cazzo"? Si stava comportando tanto male?
Era davvero così incapace di rialzarsi dopo essere stata colpita forte nell'autostima? Forse era quello, e non l'aver provato a vincere con ogni fibra del proprio essere senza però riuscirci, il suo errore più grande?

... Hai capito adesso?

... devo rialzarmi.

Fu un sussurro flebile, pensieroso, ma che vista la distanza ravvicinata tra loro, Sandyon avrebbe colto sicuramente: lo guardò dritto negli occhi, prendendo un respiro profondo, poi un secondo, poi un terzo... ed infine annuì con aria nuovamente determinata e decisa.

Appena mi sarò rimessa completamente, ricominceremo gli allenamenti... ma questa volta ci concentreremo sulla mia forma animale. Devo diventare brava a combattere come leonessa così come lo sono nella mia forma umana, a costo di andare nella savana e farmi riempire di morsi da leoni veri.
Solo così potrò diventare la numero uno.


Nel profondo del suo cuore, il Drago aveva ricominciato a ruggire.
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