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Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 18:09

Düsseldorf è una città extracircondariale della Germania, capitale del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. Situata sulle rive del Reno (Rhein in tedesco) è a circa 40 km a nord di Colonia e a circa 20 km a sud della Regione della Ruhr con le città Duisburg, Essen e Dortmund.


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Messaggioda Beatriz » 08/12/2014, 16:39

Lunedì 20 Aprile 2109
Ore 20:55
Düsseldorf // Centro magico


Aveva fatto tardi. Si era trattenuta in ufficio più del dovuto, cercando di recuperare un po' del lavoro arretrato che aveva accumulato in quei giorni. La testa non funzionava al solito modo: Beatriz era distratta, tesa, come se qualcosa la preoccupasse più del dovuto. Non temeva la propria morte: era abituata a quel continuo nervosismo che la faceva scattare ogni volta che sentiva nell'aria l'odore del pericolo. Il pericolo del quale aveva paura, questa volta, era di natura completamente diversa.
Il marchio che Marcus le aveva lasciato sul collo era sparito dopo tre giorni. Si era aspettata che l'uomo facesse la sua entrata il giorno stesso nel quale quel segno violaceo non c'era più, ma a quanto pare aveva fatto male i propri calcoli o forse era stato il Tredicesimo a cambiare idea. In ogni caso, Azhad non si era fatto vivo il giorno prima e la Schtauffen era sempre più indecisa su cosa avrebbe dovuto dire o fare.
Non aveva amici con i quali confidarsi: può una Mangiamorte instaurare simili rapporti? La vita le aveva dimostrato che per lei non sarebbe mai stato così, nè aveva mai sentito la mancanza di simili figure al suo fianco, quando le uniche che aveva avuto, in passato, avevano solo tentato di ucciderla.
Anche parlarne con la sua Maestra era fuori discussione: non era sicura di aver fatto qualcosa di giusto o sbagliato e non voleva rischiare di deludere ancora la Ujeroi per un mero desiderio fisico che era stata incapace di controllare.

Che non hai voluto controllare...


Si corresse mentalmente la donna, perchè imputare quel desiderio travolgente e carnale al puro istinto sarebbe stata una presa in giro bella e buona. Sapeva che avrebbe potuto fermarsi, nonostante sembrasse difficile farlo. Ripensandoci a posteriori, la tedesca avrebbe potuto dimostrare la stessa volontà di Azhad nel fermarsi, ma non l'aveva fatto principalmente perchè non era nel suo interesse farlo.
Che cosa avrebbe dovuto fare adesso? Marcus non era venuto e lei era rimasta ad aspettarlo con il cuore che batteva a mille, incapace di comprendere quella reazione. Aveva sperato che si presentasse da lei mentre dormiva nel proprio letto, ma anche in quel caso non era stato così. Aveva atteso fino a mezzanotte e poi aveva cercato di prendere sonno, provando una delusione che il piccolo storno faceva fatica ad ammettere.
Adesso il suo unico pensiero era che avrebbe voluto essere a casa quanto prima possibile. I tacchi ticchettavano sul marciapiede, mentre camminava svelta avvolta nell'oscurità, decisa a rincasare nel minor tempo possibile. Indossava un maglioncino color crema con scollo a barca,che tendeva a scendere sulla spalla destra, un paio di pantaloni bianchi e decolleté nere aperte sul davanti. Aprile era un mese ancora troppo freddo per poter andare in giro senza un capotto, ma il trench nero indossato dalla Schtauffen era aperto sul davanti, come se la donna non avvertisse il freddo pungente della sera. La borsa conteneva solo beni di secondaria importanza mentre la bacchetta -la sua fida e unica alleata- era nascosta dentro la tasca interna del trench, pronta ad essere usata in qualsiasi momento.
Con lo sguardo, Beatriz si mise a scrutare nelle ombre che si allungavano lungo la strada principale dove stava camminando. Ogni minimo fruscio la metteva in allerta, ma non abbastanza da credere che qualcuno la stesse seguendo o stesse attentando alla sua vita. Il volto esprimeva una serietà che era tipica nella Schtauffen e i capelli circondavano con onde morbide e delicate il bel viso della donna, addolcendone lo sguardo.

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Messaggioda Marcus » 08/12/2014, 18:58

°Centro Magico di Düsseldorf - Germania - 20 Aprile 2109 - ore 21.00°

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La stava seguendo da un po', ormai.
Silenzioso e nero come la sera che era calata velocemente nel centro magico della città tedesca, Marcus Azhad osservava da dietro l'incedere appena più veloce del normale della sua preda: Beatriz Schtauffen, la donna che aveva marchiato quattro giorni prima, e da cui ora pretendeva ciò che, l'ultima volta, non aveva preso; in realtà il succhiotto che la Mangiamorte si era lasciata fare era scomparso dalla sua pelle il giorno prima, ma sarebbe stato troppo prevedibile se il Tredicesimo si fosse presentato puntuale all'appuntamento col peccato della carne - e che carne.
Aveva atteso, invece, facendo passare ancora un giorno e sbrigando un paio di faccende importanti, prima di potersi dedicare alla sua piccola Umbuchung: d'altronde non tutto il male era andato per nuocere, perché si sperava che quell'attesa imprevista - magari con la conseguente ipotesi che l'uomo alla fine non si sarebbe presentato - avesse aumentato il desiderio che Beatriz aveva manifestato per lui.
Era bella, la donna, all'erta naturalmente - tutti quelli che conducevano una vita come loro erano quasi perennemente pronti a scattare - ma non sembrava credere che qualcuno stesse seguendo i suoi passi: invece il Ragno Tessitore era proprio dietro di lei, ad alcuni metri di distanza dal corpo formoso della Mangiamorte; provava una sorta di perversa eccitazione nel pensare che avrebbe potuto aggredirla in quel momento, e che probabilmente lei se ne sarebbe accorta troppo tardi. Eppure il suo obiettivo non era ucciderla... tutt'altro.
Lasciò che la Schtauffen compisse ancora qualche passo, poi decise che era giunto il momento di farle presente di non essere sola: in pochi passi leggeri le fu dietro, e la prima cosa che fece fu posarle fulmineamente la mano sinistra sulla bocca e l'altra sul braccio sinistro di lei - in modo tale da bloccarle sia quello che il destro con il proprio che si era allungato per permettere alla mano destra di artigliare il polso della donna - imprigionandola nella sua morsa affinché non avesse modo di divincolarsi - Talento/Fisico 40 + 18/d20.

Mi stavi aspettando?

Soffiò al suo orecchio, l'erezione che già premeva contro il fondoschiena invitante della donna e la mano ancora sulla sua bocca, per impedirle di parlare - ma non gli sarebbe sfuggito comunque il suo respiro eccitato, se quella fosse stata la reazione della Schtauffen.

Dovresti stare più attenta ad andartene in giro da sola, mia piccola Umbuchung... qualcuno potrebbe provare a farti del male. - le sussurrò ancora con voce roca, la bocca che si spostava tra i capelli di lei per arrivare al collo, nel punto esatto dove il succhiotto era ormai scomparso, e mordere delicatamente quella porzione di pelle - O potrebbe decidere di approfittarsi di te... - aggiunse, scendendo con la mano destra, che lasciò così libero il braccio della donna, fino alla sua intimità, sfiorandola da sopra gli abiti da lei indossati - Ma forse è esattamente questo quello che vuoi.
Mi sbaglio? ... oh, non c'è bisogno di parlare... muovi solo la testa, ed io capirò quello che vuoi dirmi.


Era come mettere all'angolo una vittima prima di ucciderla: gli piaceva quella sensazione di controllo totale, lo inebriava la possibilità di avere in mano la vita di una persona e dover decidere se toglierla o meno; in quel caso la situazione era leggermente diversa, ma Azhad era convinto di avere Beatriz in pugno proprio come l'ultima volta... voleva che fosse così.
Voleva sentirla così arrendevole, voleva che provasse la sensazione sconvolgente dell'essere preda di un predatore... che però non voleva farle del male.
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Messaggioda Beatriz » 08/12/2014, 21:44

Non aveva notato la sua presenza.
L'istinto faceva si che la donna rimanesse sempre con i sensi all'erta -Intuito/S 27- ma questo non la proteggeva da coloro che erano più furtivi e più esperti di lei. Poteva sperare di combattere contro dei pari, ma se l'attacco fosse arrivato da qualcuno superiore di un gradino al suo, sapeva che non avrebbe avuto molte chance di percepire in anticipo un attacco.
Si sentiva una preda, la Schtauffen. Era una sensazione nuova perchè mai in vita sua aveva dato modo di pensare che potesse essere colta di sorpresa o ferita a morte. Solitamente era lei che cacciava e questo le era sempre andato bene. Ma da ben quattro giorni la Mangiamorte aveva attirato l'attenzione di un predatore più letale di lei e questo aveva sconvolto il suo modo di vivere e di sentire, portandola ad uno stato di tensione maggiore.
Non avrebbe dovuto sentirsi tanto vulnerabile, ma era questo l'effetto che Marcus Azhad provocava su di lei: non correva alcun pericolo con lui, perchè ciò che l'uomo voleva era solo il suo corpo, non la sua vita. Eppure il modo nel quale aveva cercato di prenderlo l'aveva lasciata debole e priva di qualsiasi difesa: quel giorno, nel covo dei mangiamorte, avrebbe potuto ucciderla se solo avesse voluto. Ma non l'aveva fatto ed ora la Schtauffen era stata costretta ad ammettere con sè stessa di avere un punto debole che un avversario tanto potente come il Tredicesimo avrebbe potuto sfruttare a suo vantaggio.
O forse era solo prerogativa dell'Eletto farla sentire in quel modo? In quel caso avrebbe dovuto comprenderne il motivo e, se fosse stato dannoso per lei, debellarlo. Erano pensieri che la donna faceva con razionalità e disciplina, ma non era escluso che -messa nuovamente di fronte a Marcus- ogni suo proposito venisse nuovamente buttato all'aria.
Non lo sentì arrivare e quando la sua mano si impossessò delle sue labbra, Beatriz sgranò gli occhi in segno di sorpresa. Il primo pensiero andò alla bacchetta, nascosta nella tasca laterale, ma il suo aggressore le impedì qualsiasi movimento, stringendole entrambe le braccia in una morsa che per il piccolo storno era impossibile da spezzare.
Ci mise poco in realtà a calmarsi: l'odore del Mangiamorte le arrivò presto alle narici, scatenando nel suo corpo il ricordo di quanto avvenuto qualche sera prima, in un luogo molto lontano da quello dove si trovavano ora. Non fece nulla per divincolarsi -sarebbe stato uno sforzo inutile- ma socchiuse gli occhi lentamente, lasciandosi andare impercettibilmente contro il petto e l'erezione dell'uomo.

Mi stavi aspettando?

Si, lo stava aspettando. Ma non credeva che sarebbe arrivato, che ancora una volta avrebbe riacceso i suoi sensi in quel modo, facendola quasi vergognare della reazione del suo corpo. Non ci trovava nulla di strano nel farsi prendere dalla passione, ma odiava esserne in balia. Per questo non si lasciava mai andare con i propri partner casuali, perchè preferiva avere il controllo in qualsiasi situazione.

Dovresti stare più attenta ad andartene in giro da sola, mia piccola Umbuchung... qualcuno potrebbe provare a farti del male.

Non vivrebbe abbastanza per raccontarlo...


Nessun uomo avrebbe mai potuto essere più letale di lei -non uomini normali, naturalmente- e i pochi malcapitati che erano incappati sul suo cammino erano stati schiantati prima ancora che riuscissero ad alzare un dito sulla tedesca. Quel caso però era ben diverso: Beatriz respirava affannosamente per l'eccitazione che potente iniziava a salire in lei, mentre i seni si tendevo sotto il maglioncino insieme alla voglia che la donna aveva dell'uomo dietro di sè.

O potrebbe decidere di approfittarsi di te...

Sentì la calda mano dell'altro scendere lungo il suo corpo e giungere presso la sua intimità, non riuscendo -pur avendo finalmente libertà di muoversi- a fare nulla per fermarlo. Invece un gemito strozzato uscì fuori dalle sue labbra ancora prigioniere della mancina di Marcus, mentre la Schtauffen tentava di reagire in qualche modo, posando la propria mano su quella vicino al suo sesso, in un blando tentativo di bloccarne l'avanzata.

Ma forse è esattamente questo quello che vuoi.
Mi sbaglio? ... oh, non c'è bisogno di parlare... muovi solo la testa, ed io capirò quello che vuoi dirmi.


Di nuovo, sentire quella crudeltà nelle sue parole la fece eccitare di più e al tempo stesso atterrire, lei che ora vedeva la propria volontà scemare di fronte alla prospettiva di essere posseduta in tutto e per tutto dal Tredicesimo. Smise di dibattersi, smise di fare qualsiasi cosa, lasciando che il proprio respiro si calmasse prima di fare un breve cenno d'assenso con la testa.
Voleva che lui si approfittasse di lei. Era una verità sconcertante e combattuta, ma Beatriz non poteva negarlo, non in quel momento.
La mano destra scese di nuovo ad accarezzare quella di Marcus, questa volta facendo forza gentilmente per allontanarla dalle proprie cosce e farla risalire sopra il seno, chiedendo silenziosamente che il tocco dell'uomo arrivasse fin lì.
Sentiva la pelle bruciare e aveva bisogno che Marcus l'aiutasse a sedare quell'incendio prima che divampasse in tutto il suo corpo.
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Messaggioda Marcus » 08/12/2014, 22:17

Sentì il corpo della donna irrigidirsi non appena lui la bloccò, ma era sicuro che Beatriz l'avrebbe riconosciuto velocemente... e così fu; spinse il proprio bacino con forza contro il fondoschiena della Schtauffen quando la sentì rilassarsi appena, sorridendo poi velatamente nel sentire il suo respiro affannato contro la propria bocca: era eccitata, il suo piccolo storno, ritrovandosi probabilmente per la seconda volta in vita sua a provare sensazioni che non avevano nulla a che fare con l'essere una Mangiamorte, una Adepta, una macchina da guerra... ma semplicemente con l'essere una donna.
Una donna con un punto debole... che forse si poteva individuare proprio nella figura che ora la teneva prigioniera nella propria morsa ferma.
Gemette, la tedesca, non potendo evitarlo quando la mano di Marcus scese fino al suo sesso per accarezzarlo: lode al suo tentativo di frenarlo, ma fu troppo debole per far pensare ad Azhad che fosse davvero quello il suo intento... no, probabilmente le mutandine della donna, a quel punto, erano già diventate deliziosamente umide.
Le diede una scelta, poco dopo, per l'ennesima volta le lasciò potere decisionale - almeno sulla carta: era convinto che la Schtauffen volesse essere vittima del carnefice che la stava facendo eccitare, ma avrebbe potuto anche smentirlo, negare... invece, poco dopo, il capo di lei si mosse in un cenno di assenso, che fece sussultare il membro del Tredicesimo contro il corpo dell'altra.

Ora non sei più tanto indecisa, Beatriz... - commentò il Ragno Tessitore quando la donna spinse silenziosamente la sua mano verso il proprio seno, un tocco che Marcus le concesse seppur lentamente, quasi sfiorando soltanto la gemma dura che si percepiva dal maglioncino. Il nome di lei, poi, scivolò dalla sua bocca con una sfumatura erotica, possessiva.
In quel momento, la Schtauffen era sua, in ogni sfaccettatura.

Ricordi cosa volevo da te, vero? - domanda retorica, Marcus lo sapeva bene mentre le lasciava libera la bocca e spingeva dolcemente, con la mano che prima le copriva le labbra, il viso della Mangiamorte verso di sé, cosicché potessero guardarsi negli occhi, circondati dal buio della sera - Avevi una sola possibilità di negarti a me, ma hai deciso diversamente...

Si avvicinò al suo volto, la mano che prima stava sul volto che scendeva lentamente verso il seno della donna e l'altra che, proprio dal seno, tornava sull'intimità di lei.

Perciò adesso, meine kleine Umbuchung... - la mano sul seno strinse improvvisamente la gemma dura ed ipersensibile, mentre l'altra spinse con forza in mezzo alle gambe della Mangiamorte - ... sei mia.

Non ci fu bisogno di aggiungere altro: con quelle ultime due parole, Marcus s'impossessò della bocca di Beatriz senza darle tempo di replicare, di fermarlo, di sottrarsi a quel contatto; la lingua s'insinuò nell'altro caldo della tedesca alla ricerca della gemella, mentre le mani dell'uomo stringevano, accarezzavano ed accendevano le zone del corpo a cui avevano accesso, con l'intento di accendere, più che sedare, l'incendio che aveva iniziato a divampare nel corpo di lei.
Chiunque avrebbe potuto vederli, passando di lì, notare come Azhad stesse violando la bocca e parzialmente anche il corpo della bella Adepta, ma non per molto ancora: mentre la baciava, infatti, il Tredicesimo pensò bene di smaterializzarsi... la destinazione, a Beatriz, non era data sapere.
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Messaggioda Beatriz » 09/12/2014, 20:55

Perchè stava lasciando che Marcus facesse di lei ciò che voleva?
Beatriz non era mai stata il tipo di donna pronta a sottomettersi di fronte a qualcuno, specialmente un uomo. La gerarchia all'interno della Setta le imponeva di chinare il capo ogni volta che incontrava un suo superiore e non tutti -per la Schtauffen- meritavano tanto rispetto. Ma non l'avrebbe mai fatto all'infuori di essa e nè nella vita privata, dove l'unica signora e padrona era solo ed esclusivamente lei.
Questo fino al giorno nel quale Azhad non le aveva fatto provare sensazioni che la donna non aveva mai provato in vita sua. Era successo tutto così in fretta e talmente veloce che la Mangiamorte stentava a credere fosse accaduto realmente qualcosa del genere proprio a lei. Il Tredicesimo era uno dei pochi per i quali il piccolo storno provasse una profonda e sincera ammirazione. Cosa aveva scatenato, in lei, tanta lussuria verso quell'uomo pericoloso ed estremamente eccitante?
In quei quattro giorni passati ad aspettare, la mente della donna vagava ogni tanto sui ricordi di quella sera, provando a fantasticare sulle mani dell'Eletto che le accarezzavano il corpo nudo, stringendole appena un po' di più la gola e facendole provare quei brividi -dati dal pericolo- che la eccitavano così tanto.
Anche in quel momento, costretta a non potersi muovere e a subire più che a reagire, poteva sentire la propria intimità bagnarsi proprio pensando all'idea che Marcus avrebbe potuto farle qualsiasi cosa, anche ucciderla se avesse voluto.
Il tocco delle sue mani, quelle fantasie strane e assolutamente perverse, la spinsero a gemere piano e lentamente, come se temesse che qualcuno potesse sentirla mentre il suo unico pubblico era l'uomo che la stava torturando con calcolata lentezza fino a farla cedere del tutto al suo potere.

Ora non sei più tanto indecisa, Beatriz...
Ricordi cosa volevo da te, vero?


Si...

Sussurrò quel si, facendo in modo che il volto accompagnasse docile il gesto gentile di girarle il viso verso quello del Mangiamorte, gli occhi due pozzi scuri -nelle tenebre della notte- dentro quelli di Marcus.

Avevi una sola possibilità di negarti a me, ma hai deciso diversamente...

Aveva davvero avuto quella possibilità di scelta? Entrambi sapevano bene che stavano giocando al gatto col topo e non c'era dubbio chi, fra i due, fosse il piccolo roditore spaventato, assediato dal felino crudele e famelico.

Perciò adesso, meine kleine Umbuchung...sei mia.

Non ebbe il tempo di gemere quando l'uomo le strinse con forza la mano sul seno e spinse l'altra contro il suo sesso: la bocca venne sigillata dalle labbra di Marcus, che sciolsero ancora una volta qualsiasi tipo di resistenza -mentale e fisica- che la Mangiamorte potesse opporre all'Eletto. Il respiro si fece più pesante, a corto di ossigeno a causa di quel bacio che le stava arroventando le labbra, la lingua, il sesso, alimentando invece che sedare l'incendio che Azhad aveva da poco scatenato in lei.
Le mani corsero di nuovo sulla schiena e contro il collo dell'uomo, stringendosi a lui in un impeto di passione pura, come se qualcosa in lei le avesse fatto intuire che da lì a breve -Intuito S/27- Azhad sarebbe sparito nel nulla e lei non volesse ritrovarsi ad abbracciare il vuoto all'improvviso.
La luce di un lampione illuminava a sprazzi quella strana coppia: un secondo prima i due erano preda delle proprie emozioni, avvinghiati l'uno all'altro come se non avessero mai conosciuto prima il desiderio carnale; un attimo dopo i loro corpi erano scomparsi, smaterializzati -chissà dove- in un mondo vasto e sconfinato.

//Cambio Location//
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Messaggioda Beatriz » 09/04/2015, 22:37

Martedì 2 Febbraio 2110
Ore 12:30
Sede centrale della Novak Industries


Was bedeutet es, dass es noch nicht fertig ist?
Cosa significa che non è ancora pronto?


Es tut mir leid, ist der Artikel, den Sie angefordert bereit, aber noch zu liefern und ...
Mi scusi, l'oggetto da lei richiesto è pronto ma devono ancora consegnarlo e...


Unser Gast wird bald hier sein und nicht die Verzögerungen zu schätzen wissen.
Und auch ich, Zimmler.
Ich möchte das Objekt auf dem Tisch der Privatzimmer in zehn Minuten oder Sie können selbst prüfen, gefeuert.

Il nostro ospite sarà qui a momenti e non apprezza i ritardi.
E nemmeno io, Zimmler.
Voglio quell'oggetto sul tavolo della Sala Privata entro dieci minuti o puoi considerarti licenziato.


Wie Sie wünschen, Fräulein Schtauffen.
Come desidera, Miss Schtauffen.


Si voltò girando sui tacchi e dirigendosi verso la Sala Privata, la stanza più prestigiosa dove venivano accolti gli ospiti illustri e i più importanti. Clienti facoltosi, persone di alto livello sociale venute in visita per proporre affari o per aquistare articoli, modificati in maniera specifica per loro: la Novak Industries, da quando Beatriz ne era la direttrice, era diventata ormai una delle industrie più competitive e più ricche presenti sul mercato internazionale magico. La lotteria aveva avuto un grande successo e non dubitava la Schtauffen che questa iniziativa avrebbe fruttato fior di galeoni alla propria azienda, sancendo per l'ennesima volta un successo che l'avrebbe mantenuta in vita nelle file interne della Setta.
Il successo più grande però -quello che faceva sorridere, stranamente, la tedesca- era la morte di Seymour Denzel, il suo acerrimo rivale che ora riposava finalmente sotto metri e metri di terra. Anche accapararsi i rimasugli della sua azienda era stata una mossa geniale: aveva salvato milioni di persone dalla disoccupazione -non che le importasse qualcosa, ma era utile per i propri scopi, al fine di proporre un'immagine positiva per sè stessa e per la Novak Industries- e garantito altri introiti che avrebbero fatto piacere al Supremo...e anche al nuovo Supremo.
Con Chandra avevano discusso a fondo della questione: lei, la Schtauffen, non si fidava di Tezzereth e dei suoi esperimenti da scienziato pazzo. Ma la sua posizione era precaria col capo dei 12, cosa che l'aveva spinta ad accettare l'aiuto di Marcus e di essere partecipe al cambio di regime che sarebbe iniziato di lì a breve. Presto ci sarebbe stato un nuovo ordine mondiale a ristabilire un controllo sul resto dell'umanità e lei sarebbe stata presente, al fianco dei vincitori.

Al fianco del Tredicesimo...


Un pensiero fugace, che bloccò per un attimo i movimenti della mangiamorte, prima di riprendersi ed entrare finalmente nella saletta allestita di tutto punto, dove lei e Azhad avrebbero avuto molto tempo per...parlare. In verità Beatriz aveva un valido motivo per richiedere la presenza del Tredicesimo lì alla Novak Industries: un premio che Tezzereth voleva regalare al suo alleato più fidato e che aveva commissionato all'azienza della Schtauffen in gran segreto. Lei aveva semplicemente annuito e convocato una piccola schiera di uomini fidati ai suoi ordini per costruire il dono che avrebbe reso ancora più letale il Ragno Tessitore. Ma nessuno immaginava, nemmeno la sua Maestra, che il piccolo storno ne avesse fatto creare uno uguale, al solo ed unico scopo di rendersi più forte per sopravvivere.
Pur avendo passato tutti quei mesi fra le braccia di Marcus -in modi talmente tanto piacevoli e peccaminosi che a volte arrossiva al solo pensiero- Beatriz continuava a vederlo come un alleato nemico, qualcuno che avrebbe potuto rivoltarsi contro di lei e farla fuori se solo non fosse stata più utile. La paura di morire -o forse il suo forte attaccamento alla vita- l'avevano spinta a prendere quella decisione. Una decisione che naturalmente Azhad non sarebbe mai venuto a sapere.

Fräulein, seinen Gast eingetroffen.
Miss, il suo ospite è arrivato.


Lassen Sie ihn kommen.
Fatelo entrare.


Si voltò a fissare il panorama dagli enormi pannelli, privi di tende, di vetro col quale erano fatte le finestre. Pannelli che impedivano la vista dall'esterno e che permettevano quindi alla tedesca di osservare senza essere osservata, una vera e propria comodità in quel caso. Non appena quindi Marcus avesse varcato la soglia, avrebbe trovato Beatriz ad aspettarlo con un sorriso appena accennato, vestita in maniera sobria ed elegante, con un nuovo profumo che si sprigionava dalla sua pelle color caffelatte.

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E' sempre un piacere vederVi...
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Messaggioda Marcus » 11/04/2015, 15:38

°Sede centrale della Novak Industries - 2 Febbraio 2110 - ore 12.30°

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Lo sguardo stanco del Tredicesimo si rifletteva nello specchio mentre chiudeva i bottoni dell'elegante camicia nera indossata per l'occasione: ormai mancavano solo pochi giorni al colpo di stato interno alla Setta, e più il momento si avvicinava, più Marcus sentiva l'adrenalina scorrergli in corpo; quando il momento fosse arrivato, avrebbe tradito sua Madre, le sue convinzioni, avrebbe abbandonato per sempre - o perlomeno per una ragionevole quantità di tempo - Veronique, e si sarebbe seduto accanto a Tezzereth e agli altri undici al tavolo del potere, ai vertici della nuova Setta dei 12. In cuor suo, Azhad non credeva che l'artefice di quella rivoluzione sarebbe durato poi molto, come Capo, ma non era qualcosa che lo interessava: aveva svolto al meglio i compiti che gli erano stati affidati, reclutando senza sosta Mangiamorte e molti degli attuali dodici in carica, affinché al momento opportuno fossero pronti a schierarsi dalla parte "giusta"; aveva portato doni, usato la sua arte diplomatica, in alcuni casi persino ucciso, come con Chandra. Ella aveva voluto la morte di Seymour Denzel per permettere alla sua Adepta di prosperare negli affari, e così aveva fatto l'uomo, usando un metodo babbano banale ma efficace che facesse uscire tutti puliti ed innocenti - se di innocenza si poteva parlare all'interno della Setta... così facendo si era guadagnato l'adesione della donna alla loro causa, e a distanza di pochissimi giorni anche quella di Violet, l'unica insieme a Jace a cui Marcus importasse davvero.

Se è vero che per via di questa storia dovrai allontanarti dalla francesina… A conti fatti e Setta restaurata torna a farti vedere, la questione tra noi potrebbe non essere ancora chiusa…

Così gli aveva detto proprio Violet, dopo aver apertamente dichiarato la sua affiliazione alla causa di Tezzereth - alla quale aveva aderito solo per lui, tra l'altro - e facendogli intendere dunque che forse, di lì a pochi giorni, probabilmente avrebbero avuto una conversazione tanto interessante quanto attesa.
Non aveva tempo di crogiolarsi in determinati pensieri, tuttavia, non quando il suo piccolo Umbuchung lo aspettava - e non per immergersi in lunghi ed appaganti amplessi sessuali; essere contattato da Beatriz in modo ufficiale alla sede delle Novak Industries l'aveva incuriosito non poco, e forse era per questo che si era sbrigato a prepararsi, vestendosi adeguatamente - completo nero così come la camicia e le scarpe - e giungendo sul luogo dell'appuntamento in perfetto orario, dove attese di venire annunciato alla Schtauffen con le mani in tasca e l'espressione impassibile. Non dovette aspettare molto per fortuna - odiava aspettare, soprattutto quando lui per primo si presentava in tempo - prima di avere il lasciapassare per l'ufficio della tedesca che lo attendeva lì, con un vestito elegante e consono alla sua posizione ed un sorriso leggermente accennato sul volto.

E' sempre un piacere vederVi...

Beatriz.
Non mi aspettavo di essere convocato in questa sede, in modo tanto... ufficiale.
- accennò un sorriso, osservando il suo abbigliamento con un cenno quasi impercettibile di approvazione - Allora... vuoi dirmi perché sono qui, o devo forse tirare ad indovinare?
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Messaggioda Beatriz » 11/04/2015, 22:03

Beatriz.

Quale strano incantesimo secerneva la voce del Tredicesimo per ridurre la sua pelle ad un continuo formicolio quando ascoltava l'uomo pronunciare il proprio nome? Era ormai palese che Marcus facesse un certo effetto alla Schtauffen ed era proprio quell'effetto, quel potere che egli aveva su di lei ad averla spinta ad impossessarsi di un talismano simile a quello di Azhad.

Non mi aspettavo di essere convocato in questa sede, in modo tanto... ufficiale.

Mi sarà tutto perdonato quando verrete a conoscenza del motivo per cui siete qui.

Gli rispose con tranquillità, indicando all'uomo di prendere posto dove più preferisse e di servirsi di qualunque bevanda avesse voluto.

Allora... vuoi dirmi perché sono qui, o devo forse tirare ad indovinare?

Tutta la vostra perspicacia non vi farà mai intuire perchè Vi ho chiesto di presentarVi alla Novak Industries, Tredicesimo.- parlava ad alta voce, sapendo bene che la stanza era stata insonorizzata magicamente -Ma Vi chiedo la cortesia di attendere ancora un momento, fino quando l'oggetto che Vi darò in dono non sarà pronto su questo tavolo.

Avrebbe compreso qualcosa dal suo sguardo? Beatriz lo fissò, cercando segni di perplessità o di consapevolezza, ma lasciando perdere quasi subito per lanciarsi in una spiegazione che avrebbe chiarito almeno un punto in quella questione.

Non è un regalo che proviene da me, se state pensando questo.
E' stata una delle alte sfere dei dodici a chiedermi di consegnarvelo, come ringraziamento per i vostri fedeli servigi...


Avrebbe inteso il nesso con Tezzereth? La tedesca era convinta di sì, in ogni caso un bussare sommesso alla porta la fece interrompere, ordinando a Zimmler di entrare nella stanza. L'uomo poggiò sul tavolo di vetro due scatole di pregiata fattura e sigillate magicamente prima di essere congedato dalla mangiamorte che osservò curiosa la reazione di Marcus. Dopo qualche secondo prese in mano una delle due scatole, la aprì con una bacchetta e mostrò il contenuto ad Azhad.

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Si chiama QuickSilver ed è un talismano molto potente.
Un oggetto raro che nessuno, al momento, possiede.
Nell'altra scatola ce n'è uno identico a quello che Vi sto mostrando.
L'amico che mi ha commissionato questo lavoro gradirebbe che Voi e una certa Veronique Vireau accettaste il suo dono.


In seguito a qualsiasi commento da parte dell'uomo, Beatriz iniziò a spiegare le proprietà di quel potente talismano, unico nel suo genere, specificando in breve come funzionasse e l'incredibile portata delle sua azione. Era orgogliosa di quel lavoro, perchè ovviamente il merito sarebbe andato tutto alla sua azienda, capace di avvalersi dei più valenti professionisti per ricreare oggetti di quel tipo.

Spero di averVi fatto cosa gradita con questo talismano e che mi perdonerete di averVi chiesto con urgenza di venire qui...

Sottomessa, formale, ubbidiente: dove era finita la mangiamorte che teneva alta la testa, pur mostrando sempre rispetto nei confronti dei superiori? Si nascondeva, nulla di più, dietro una rigidità innaturale, data dalla presenza di Marcus nella stanza. Segno evidente e inequivocabile che l'uomo avesse un certo ascendente su di lei, un ascendente che la Schtauffen non era in grado di eliminare.

Spoiler:
Amuleto QuickSilver

Caratt. +2
Pred. +2

Indistruttibile
Non Trasfigurabile

Sostituisce Amuleto MagiFortunato
Sostituisce Talismano MagiSensitivo

Annulla sempre 5 danni degli incantesimi

Il colore sulle pietre indica lo stato d’animo e di salute del possessore ed altera quindi le capacità dell’Amuleto in base a tali variazioni.

Rosso: Standard - Nessuna variazione
Arancio: Rabbia - +4 Cap. Magica / +4 Talento Fisico
Blu: Allerta - +4 Riflessi / +4 Sesto Senso
Verde: Paura - +4 Res. Magica / +4 Perspicacia
Argento: Fin di vita (>50% PS) - Annulla 10 danni degli incantesimi
Oro: Solo quando riceve magie di guarigione - PS +6

Quando la pietra cambia colore, i bonus di +2 alle Caratt. e alle Pred. si tolgono per essere sostituiti da quelli descritti, non si sommano.
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Messaggioda Marcus » 11/04/2015, 23:24

Mi sarà tutto perdonato quando verrete a conoscenza del motivo per cui siete qui.

Questo però significherebbe che ci sia qualcosa da farsi perdonare... e invece, quando si tratta di te, darti le colpe di qualcosa mi riesce particolarmente difficile.

Perché negare che Azhad, nei confronti della tedesca, provasse un sentimento particolare? Non era amore naturalmente, non ci andava nemmeno vicino, ma Beatriz non era una Mangiamorte qualsiasi... era il suo kleine Umbuchung, il suo piccolo storno, da sempre: ed ora, oltretutto, era la donna con cui scopava regolarmente, il che la rendeva ancora più speciale ai suoi occhi; probabilmente, se gli fosse stato ordinato di ucciderla, non lo avrebbe fatto, un dettaglio che comunque aveva tutta l'intenzione di tenere per sé.

Tutta la vostra perspicacia non vi farà mai intuire perchè Vi ho chiesto di presentarVi alla Novak Industries, Tredicesimo.

Sono ancora più curioso ora, Beatriz...

Ma Vi chiedo la cortesia di attendere ancora un momento, fino quando l'oggetto che Vi darò in dono non sarà pronto su questo tavolo.

Inarcò un sopracciglio, sorpreso ma comunque contenuto nell'atteggiamento perché l'imperturbabilità era uno dei suoi pregi più spiccati - insieme alla diplomazia - fissandola con aria leggermente perplessa: un dono per lui?
Senza dire una parola, le domandò silenziosamente chi fosse il mandante di quel regalo, poiché dubitava si trattasse della Schtauffen stessa.

Non è un regalo che proviene da me, se state pensando questo.
E' stata una delle alte sfere dei dodici a chiedermi di consegnarvelo, come ringraziamento per i vostri fedeli servigi...


Sorrise, inarcando il lato destro della bocca con fare saputo: c'era davvero bisogno di specificare chi fosse, l'alta sfera di cui Beatriz parlava? Certo, ora era curioso di comprendere cosa fosse, il regalo in questione... e la risposta arrivò poco dopo, quando di fronte a lui vennero posate due scatole, di cui una poi venne aperta per rivelarne il contenuto.

Si chiama QuickSilver ed è un talismano molto potente.

Lo osservò, ancora silente, allungando una mano - dopo averle chiesto con lo sguardo di poterlo prendere tra le dita - per poterlo osservare meglio, più da vicino, in ogni suo dettaglio: emanava un'energia magica potente e palpabile, un particolare che catturò l'attenzione del Tredicesimo quanto la voce della tedesca.

Un oggetto raro che nessuno, al momento, possiede.
Nell'altra scatola ce n'è uno identico a quello che Vi sto mostrando.
L'amico che mi ha commissionato questo lavoro gradirebbe che Voi e una certa Veronique Vireau accettaste il suo dono.


Ecco, quella forse fu la cosa che lo prese più in contropiede, facendogli perdere per qualche istante il suo abituale aplomb: la fissò per qualche istante, poi sbuffò con sarcasmo e scosse il capo, quasi divertito.

Decisamente sa come stimolare chi ha intorno a donargli fedeltà...

Mormorò Azhad, annuendo tra sé e lasciando che la donna gli spiegasse nel dettaglio come funzionasse il talismano, quali proprietà avesse e quanto, in sostanza, avrebbe potuto rendere ancora più forte e spietato uno come Marcus, avvicinandolo all'idea di poter essere, se non proprio invincibile, perlomeno una minaccia enorme e terrificante per chiunque tentasse di ostacolarlo.

Spero di averVi fatto cosa gradita con questo talismano e che mi perdonerete di averVi chiesto con urgenza di venire qui...

Un dono come questo non può che farmi felice... ed il fatto che sia stata tu a consegnarmelo rende il regalo ancora più gradito, Umbuchung. - commentò in risposta l'uomo, il Ragno Tessitore della Setta dei 12, notando quell'atteggiamento sottomesso ed inusuale da parte della mora e sottolineandolo quasi con delicatezza - È questo luogo a renderti così diversa dalla donna con cui sono solito raggiungere i più soddisfacenti piaceri carnali da molto tempo a questa parte... o è colpa mia?

Nessun tono accusatorio o dispiaciuto, ma nemmeno curioso: sembrava quasi una domanda di circostanza, ma non lo era e gli occhi di Marcus parlavano per lui.
Subito dopo, però, l'uomo si fece più serio e grave, sia nello sguardo che nel tono di voce.

... tra non molto la Setta imploderà, e tutti saremo chiamati a combattere per la fazione che abbiamo scelto di seguire: la tua Maestra mi ha chiesto di proteggerti, di starti accanto per far sì che nessuno ti accada nulla.
Ritiene che tu sia brava, anche letale nel corpo a corpo, ma non abbastanza capace di lottare tanto bene da sopravvivere quando sei circondata da più nemici... e lo penso anch'io.
- perché indorarle la pillola? Non era proprio nel suo stile - Non potrò stare con te quando lo scisma avverrà: sarò in prima fila, mi prenderò la responsabilità delle mie azioni e farò ciò che è giusto: ma tu... tu sarai al sicuro, in un luogo dove nessuno potrà farti del male: l'ho promesso alla tua Maestra, ed ho intenzione di mantenere la parola data.

Non glielo stava chiedendo... glielo stava praticamente imponendo come un dato di fatto, concordato con Chandra che per prima aveva richiesto l'assoluta protezione della sua Adepta da parte di Azhad: ed egli, vuoi per fare un favore alla donna, vuoi per ingraziarsela, o vuoi perché teneva almeno un po' a Beatriz... non l'avrebbe delusa.
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