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Palermo

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 18:28

Palermo è un comune italiano di 655.409 abitanti, capoluogo della provincia di Palermo e della Regione Siciliana.
È il quinto comune italiano per popolazione dopo Roma, Milano, Napoli e Torino e trentunesimo a livello europeo; è, inoltre, il principale centro urbano della Sicilia. L'area metropolitana di Palermo, che comprende il capoluogo ed altri 26 comuni, conta una popolazione di 1.044.426 abitanti.


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Messaggioda Aryanne » 07/06/2013, 18:11

[Lido Smeraldo - Lunedì 10 Ottobre - ore 10.23]


Era lì, in quella spiaggia, che avevano passato l'estate l'anno che erano stati insieme, con la sua famiglia; anzi, più che altro con sua madre, dato che il padre era troppo occupato per perdere tempo in una cosa così stupida come le vacanze.
Ed era lì che aveva proposto a Typhon d'incontrarsi, dopo la morte del padre: anzi, dopo aver ricevuto la lettera dell'ex Drago; non si aspettava di riceverla, era stata già una sorpresa vederlo al funerale perché, in effetti, non era tenuto a presentarsi.
E invece c'era stato. In disparte certo, una presenza silenziosa e di sfondo... ma c'era stato.
Non si era mai sentita tanto riconoscente a qualcuno come in quel momento, forse quel gesto poteva essere eguagliato solo da quello di Vastnor, quando si era messo a spingere i paparazzi per permetterle di prendere sua madre e portarla via, nella villa della sua compagna Monique Vireau; erano stati molto gentili con lei, in effetti, la Vice Preside di Hogwarts non era nemmeno tenuta ad aiutarla... eppure l'aveva fatto, senza chiedere nulla in cambio. Doveva molto a tutti loro.
E quando Ty le aveva scritto quella lettera, proponendole di vedersi dove e quando voleva, Arianna aveva colto l'occasione al volo, indicandogli quella data, quell'orario e quella spiaggia.
Vi era arrivata appositamente diverse ore prima, per fare un po' di jogging prima d'incontrare il ragazzo, un'abitudine che aveva preso da quando si faceva allenare da Sandyon: muoversi, sempre, non rimanere mai fermi, temprare il corpo in qualsiasi situazione e in qualunque occasione; ed infatti si era fermata da poco, di fronte alla riva della spiaggia, con l'acqua che lambiva la sabbia a pochi passi da lei, intenta a contemplare il mare.


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Ciò che era successo le sembrava così assurdo da non poterci quasi credere, ancora: non tanto l'assassinio, aveva sempre pensato dentro di sé che prima o poi il padre si sarebbe fatto ammazzare, ma per il modo in cui era stato ritrovato il corpo.
Uno scenario macabro, e per fortuna che lei non l'aveva vissuto in prima persona: chissà se Vergil lo sapeva... lei non gliene aveva parlato, ma d'altronde non l'aveva fatto nemmeno con Ty, che semplicemente aveva deciso di presentarsi al funerale per starle vicino, come solo un amico vero avrebbe potuto fare.
Sospirò, scuotendo appena il capo e socchiudendo gli occhi, lasciandosi cullare dal leggero venticello che le accarezzava la pelle: aveva davvero voglia di vedere quella testa calda di Seal, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Perché a parte Vastnor e sua madre, lui era la sua famiglia.
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Messaggioda Typhon » 08/06/2013, 2:05

| Pressi Lido Smeraldo - Lunedì 10 Ottobre - Ore 10:21 |


Se quelle dune di sabbia avessero potuto parlare, altro che racconti spinti... Molto, molto di più.
Quell'Estate era rimasta nella mente del Prefetto dei Draghi così impressa da sentire ancora addosso il sapore e l'odore della pelle di Arianna intrisa di sale marino e raggi di sole.
Avevano vissuto bene il periodo assieme, credendo di aver trovato la perfezione, ed invece il destino decise come al solito di rompere le palle, facendoli invaghire di persone così opposte a loro da apparire come una specie di scherzo molto poco divertente.
Adesso invece, alcune scelte si vedevano azzeccate, altre un poco di meno.
La storia di Typhon Seal con Alexis Parker lo aveva condotto verso un paradiso di felicità, complicità e amore, mentre invece Arianna Ricciardi si era beccata una pessima stangata dal Cartwright, tanto forte da convincere l'amico Drago a dare un bel po' di ceffoni al Tassorosso, peccato che la bionda stessa gli aveva chiesto di evitare, riuscendo solo così a farlo desistere.
E a quei tempi se ne erano aggiunti altri, altre settimane ed altri mesi.
Ora che la tenue luce di Ottobre del 2106 splendeva di nuovo sui granelli sabbiosi del Lido Smeraldo, non riscaldava più i corpi di due ragazzi in preda alla passione, al desiderio e all'affetto eterno e reciproco, ma i volti di un uomo e una donna, usciti dalla scuola e affacciati al mondo reale, un mondo che a volte poteva rivelarsi molto più che crudele... Omicida.

Non ti avrei lasciata sola per nulla al mondo.

Quando partecipò al funerale del padre della ragazza, osservando lo sguardo della sua Ary, si, perché per lui rimaneva sempre la sua Ary, Typhon aveva notato degli occhi non spenti, non tristi, non addolorati, ma soltanto infastiditi, esasperati, preoccupati per la madre.
Normale che avesse espresso certe emozioni, in fondo Giovanni negli ultimi dieci anni della vita della ragazza non si era mostrato più quel padre dolce, amorevole e premuroso di un tempo, ormai troppo interessato ad ingrandire il suo impero economico e la sua egemonia sulla nazione.
Tanta avidità evidentemente lo aveva portato a pestare i piedi a qualcuno di troppo in alto da contrastare, ed ecco lì il fattaccio.
Seal era comunque sicuro che il bisogno di Arianna di vederlo non era dato solo dalla voglia di avere accanto una persona amica per svagare la mente, ma perché desiderava anche sfogarsi silenziosamente per quell'improvviso accaduto che di certo stava già sconvolgendo di gran lunga la sua esistenza perennemente in un equilibrio precario ed instabile.
Proprio per quel motivo, smaterializzatosi in Italia, con precisione a Palermo, il Drago aveva affittato una motocicletta ed aveva deciso di guidare alla maniera babbana fino al luogo di incontro, sentendo sulla pelle la fresca brezza del vento mattutino implacabile e libero.
Ultimamente tra l'altro, il vento gli stava piacendo molto più del solito e non si spiegava affatto il perché.
Giunto sulla zona sterrata molto vicino alla spiaggia, il ragazzo e futuro erbologo interruppe il motore del mezzo, scendendo da cavallo e preoccupandosi di sistemare adeguatamente il cavalletto per evitare che la motocicletta cadesse su un lato.
Voltandosi dopo aver messo il casco nel vano posteriore, inquadrò subito non troppo distante la figura di Arianna ed il suo cuore ebbe quei soliti cinque o sei battiti saltati in più come da abitudine ogni volta che la rivedeva.
Bellissima, formosa, adesso più tonica ed atletica, un vero fiore della natura e del fascino, misto ad una carica erotica forse ineguagliabile.
Inoltre, adesso i suoi occhi e gli zigomi avevano assunto una nota più adulta, più matura, segno dell'età avanzante che abbandonava le linee gentili dell'adolescenza e regalava il miglioramento dell'essere adulti.
Ella si accorse di lui, eccome se lo fece, avendo sentito il rombo del motore, così, semplicemente l'ex supplente di Hogwarts si sedette sul sellino della propria mangiatrice d'asfalto, attendendo solo che la raggiungesse, perché il primo programma della giornata e successivamente tutti gli altri, li avrebbe decisi lui, tutti per lei, tutti per farla stare bene.
Giacca di pelle, canotta attillata bianca, jeans celeste chiaro classico, anfibi di cuoio nero, cinta da biker e capelli biondi... Era lui... Typhon Seal.

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Ehi, bella stronza... Da quando in qua ti sono venute quelle tette esplosive, mh?

Una battuta delle loro, un insulto dei loro, per rompere il ghiaccio e far sembrare per l'ennesima volta che non era passato un solo secondo da quando si erano salutati, almeno sei mesi prima.
Si prese la libertà di ammirarla, prima di farle cenno di girare su se stessa per aumentare la panoramica anche del fondoschiena, sorridendo divertito per trasmetterlo quel leggero accennato divertimento anche a lei, poi, si alzò in piedi e senza dire nient'altro, si avvicinò per aprire le braccia e lasciare che Ary si gettasse su addosso a lui e si facesse stringere.
La mano destra immediatamente a carezzarle i capelli, la sinistra dietro al schiena, nessuna parola, solo il respiro e il vento che spirava verso le onde del mare, leggermente increspate e capaci di creare una melodia piacevole infrangendosi sugli scogli al limitare della riva.
Quando quell'intenso abbraccio si interruppe, Ty tornò a guardarla negli occhi, adesso molto più serio, molto più realista.

Ho tre giorni a disposizione, tutti per te, ok?
... Come sta tua madre?
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Messaggioda Aryanne » 08/06/2013, 23:03

Il rombo di una moto babbana squarciò il silenzio che l'aveva avvolta, destandola dai pensieri nei quali si era rifugiata per sfuggire alla realtà, anche se in fondo non differivano poi molto da quella stessa; ma quante probabilità c'erano che una motocicletta babbana passasse per quella spiaggia deserta?
Una sola, se a guidarla era Typhon Seal.
Si volse nell'esatto momento in cui lui spense la moto, mettendo in mostra un fisico sicuramente temprato da tutto l'esercizio fisico a cui l'aveva sottoposta Vastnor, il suo Mentore: avevano preso strade diametralmente opposte, a pensarci bene, lei e Typhon; insomma, ai tempi di Hogwarts sarebbe stato molto più probabile immaginare un futuro dove lui faceva il combattente - lui, sempre così una testa calda - e lei invece si dedicava a qualcosa di essenziale per se stessa, come farsi le unghie.
E invece, a distanza di anni, lei era diventata una duellante promettente decisa a rientrare ufficialmente nella categoria dei Mercenari, mentre Seal si era trasformato in un futuro e potenziale Erbologo.
Chi l'avrebbe mai detto?

Ehi, bella stronza... Da quando in qua ti sono venute quelle tette esplosive, mh?

E tu pensi di essere tanto figo in quella posizione, sexy Drago?

Sì, la sua sola presenza riusciva a farla sorridere, le permetteva di relegare quei sentimenti contrastanti che provava in un angolo della sua testa e non badare a loro, non fino a che lui fosse stato con lei.
E Typhon era... sì, sempre lo stesso, anche se sicuramente si era fatto più adulto a sua volta ed il suo volto tradiva la maturità che aveva abbracciato anche lui, alla fine, facendolo avvicinare alla soglia adulta.
Scosse il capo ed alzò gli occhi al cielo a quel cenno, girando lentamente su se stessa in modo lento, provocante quasi, così da mostrargli perfettamente quel corpo che sì, era sempre stato magro, ma ora appariva asciutto, delineato, tonico.
Lo osservò scendere dalla moto, bello e dannato, quel Dragargenteo che era stato suo ed ora non lo era più, ma in entrambi i casi per scelta, in una vita che fino a quel momento le aveva fornito qualche rimorso, ma sicuramente nessun rimpianto.
Iniziò a camminare verso di lui, prima lentamente, poi sempre più veloce, fino a ritrovarsi a correre tra le sue braccia ed abbracciarlo forte, sollevando le gambe verso l'alto con le ginocchia piegate all'indietro e rimanere così per qualche istante, godendosi il profumo dell'unica persona a cui sentiva che avrebbe sempre potuto dire "ti amo" - e anche facendolo non sarebbe bastato per spiegare ciò che provava per lui - prima di rimettere i piedi a terra e scostarsi quel tanto che bastava per guardarlo in volto.

Ho tre giorni a disposizione, tutti per te, ok?

Meno male che mi sono portata un po' di soldi dietro allora, sennò come facevamo a mangiare e dormire?

Replicò lei, facendogli una bella linguaccia: incredibile come Seal, con la sua sola presenza, riuscisse a renderla più serena... ma nemmeno lui poteva fingere che niente fosse successo, ed in fondo era proprio per quell'avvenimento che ora si trovavano lì, insieme.

... Come sta tua madre?

Meglio - mormorò dopo un po' in risposta Arianna, alzando leggermente le spalle - Soprattutto da quando l'ho portata via da casa. Ci ospita la Vireau... è stata molto gentile, non era tenuta a farlo.

Gli spiegò, ed in effetti era grata alla Vice Preside di Hogwarts per essersi presa cura prima di lei, dandole un tetto ed ogni genere di comfort, ed ora di sua madre.

Il momento peggiore per lei è la notte.
Si sveglia di soprassalto, piangendo ed urlando il nome di Giovanni...
- no, niente "papà" per lei - E farla riaddormentare è quasi sempre un'impresa.

Ed in effetti, lo si doveva ammettere, non è che la Ricciardi sembrasse proprio un fiore, l'emblema della salute, della freschezza e del riposo.

Comunque so che devo darle del tempo, perciò non le metto fretta... piano piano si riprenderà, lo so, ha solo bisogno che le stia vicino.

Sorrise, alzando le spalle, permettendosi un fugace bacio sulle sue labbra, a stampo, senza alcuna malizia ma con affetto sincero, quello che provava per lui.

Allora, che programmi abbiamo per questi tre giorni?
Non dirmi che hai intenzione di improvvisare per tutto il tempo...
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Messaggioda Typhon » 16/06/2013, 14:19

E tu pensi di essere tanto figo in quella posizione, sexy Drago?

Abbastanza da risvegliare i tuoi istinti sopiti e proibiti, Mercenaria...
... Dai, vieni qui forza.


Il momento delle battute terminò per lasciare spazio necessario all'affetto e al bisogno di calore da parte della ragazza.
Ary infatti non perse un solo secondo e si gettò tra le sue braccia, annullando definitivamente la distanza tra loro e beandosi di quel profumo e di quel tanto mancato contatto con una persona amata ed amica, lì soltanto per lei.
Nubi dense e candide, ricche di ricordi e spensierate memorie, quelle che affollavano la mente di Typhon Seal, intento a carezzarle i capelli e la schiena, sospirando e chiedendosi interiormente come avevano fatto ad arrivare fino a quel punto, come erano riusciti ad allontanarsi a quel modo, aprendo le loro ali di Drago e Draghessa per volare verso mete così opposte, loro che anche soltanto per un minuto o per un anno della vita passata come fidanzati, avevano creduto che sarebbero rimasti per sempre in sintonia ed equilibrio.
Invece la bilancia aveva più volte posato pesi diversi sul piatto della vita ed aveva comportato un allontanamento così netto da apparire quasi voluto, pensato, ipotizzato.
Mentre in quell'abbraccio, entrambi ricordavano all'altro quanto quella bilancia non significasse niente, quanto fossero in grado, una volta stretti, di togliere ogni peso dal piatto della vita e sostituirlo con il destino del compagno dei tempi andati, dei tempi di Hogwarts, dei tempi delle follie, delle sfide e delle gare infinite eternamente in parità.
Quando si allontanarono, pronti a parlare di nuovo, il Prefetto fece presente alla ragazza che le successive 72 ore sarebbero state dedicate interamente a lei, cosa che di sicuro la rese molto più felice e sorridente che nelle ultime due settimane.

Meno male che mi sono portata un po' di soldi dietro allora, sennò come facevamo a mangiare e dormire?
Ti stupiresti di quanto le mie tasche si siano gonfiate con la rendita del negozio di musica, bella mia...
... Come sta tua madre?


Meglio
Soprattutto da quando l'ho portata via da casa.
Ci ospita la Vireau... è stata molto gentile, non era tenuta a farlo.


Immagino sia ancora piuttosto scossa dal fantasma del marito, giusto?

Il momento peggiore per lei è la notte.
Si sveglia di soprassalto, piangendo ed urlando il nome di Giovanni...
E farla riaddormentare è quasi sempre un'impresa.
Comunque so che devo darle del tempo, perciò non le metto fretta... piano piano si riprenderà, lo so, ha solo bisogno che le stia vicino.


Annuì senza commentare ulteriormente quelle parole, conscio che non ci fosse molto da aggiungere.
Non l'aveva chiamato "padre", comprensibile ed ormai scontato per Ty, il quale era bene a conoscenza del rapporto tra l'amica/amante e il genitore, un rapporto che da diversi anni si era trasformato in un aperto e innegato conflitto.
A differenza della bella bionda però, la madre non era affatto dello stesso avviso ed aveva continuato ad amare il marito fino all'ultimo momento, soffrendo con lui e condividendo i dolori di un matrimonio sempre diviso da impegni e responsabilità illimitate.
Alcune occhiaie sul volto della giovane Ricciardi facevano intuire quanto il sonno non le fosse stato concesso adeguatamente e comunque il ragazzo non se la sentì di dare colpe alla madre o a chiunque altro.
Ogni perdita, ogni lutto conduceva ad un iniziale momento di dispersione, di debolezza mentale e fisica e lui era lì appositamente per contribuire al recupero di quelle energie ultimamente messe troppo da parte.
Quando Arianna si avvicinò per permettersi un fugace bacio sulle labbra, lui oltre che riceverlo ricambiò normalmente, non rifiutando mai e poi mai quell'amore che sentivano a vicenda, ormai radicato in angoli del cuore che sarebbero rimasti per sempre di diritto esclusivo dell'altro.

Allora, che programmi abbiamo per questi tre giorni?
Non dirmi che hai intenzione di improvvisare per tutto il tempo...


Diciamo una via di mezzo...
Credo che avere un ipotetico piano iniziale sia la cosa migliore, ma anche lasciare che dopo sia l'istinto a guidare le nostre azioni penso possa essere il modo giusto per ritrovare un po' di pace e relax, non credi?


Le fece un occhiolino d'intesa, andando a prendere dalla tasca della giacca di pelle un oggetto molto particolare e di chiaro riferimento babbano, ovvero un lettore musicale, con tanto di cuffie, molto piccolo e maneggevole.
Glielo porse, non spiegandole per ora la motivazione di un simile gesto, spostandosi verso la moto per accenderla e cominciare a far rombare il motore, ovattando appena il suono delle loro voci successive.
Era tutto pronto per cominciare con la prima parte di quell'avventura in 72 ore, con l'obiettivo di farla tornare a vivere, a respirare, a farle battere il cuore e sentirsi bene e a dimenticare i problemi, anche soltanto per poco.

Adesso voglio che metti quelle cuffie e semplicemente premi il tasto di riproduzione non appena ci saremo messi in moto, quindi salta in groppa e fidati.
Ciò che sentirai... L'ho scritto e inciso soltanto per te...
Non deve interessarti dove ti condurrò, pensa solo a far entrare la musica nell'anima e nel frattempo, goditi il vento tra i capelli e sulla pelle!


Montò per primo, mettendosi in posizione, pronto alla guida, aspettando che ella lo seguisse senza fare domande.
Normale che si soffermò alcuni secondi ad ammirare il corpo della Prefetta, tonico e atletico, mentre allargava le gambe e saliva sul mezzo di trasporto posandogli una mano sul ventre per reggersi, mentre con l'altra ipoteticamente manteneva il lettore musicale e il dito fisso sul tasto "play".
Per l'occasione aveva affittato anche un casco molto leggero e piccolo, in modo da non incorrere in multe, proteggerla e allo stesso tempo non impedirle di farsi attraversare dal vento, l'elemento più bello e libero, secondo lui.
Mosse il collo e lo fece scrocchiare, in modo virile, un modo che sapeva piacerle, dopo di che, le ruote cominciarono a muoversi e dentro di se sapeva che lei avrebbe stretto un po' di più la presa sul proprio corpo, perché era difficile che una Purosangue come lei avesse montato spesso certi mezzi di trasporto non magici.

Sta' tranquilla... Premi quel tasto, sporgiti un po' con la testa in linea all'orizzonte e smetti di pensare, me lo prometti?

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[yt]http://www.youtube.com/watch?v=CDXASXPJS8s[/yt]


Viaggiarono per diversi chilometri, superando le zone vicine al mare e addentrandosi in quelle ricche di vegetazione grassa come cactus e cicas, il terreno morbido e sterrato all'esterno della strada e il sole luminoso che accompagnava il viaggio facendosi spazio tra le nuvole per nulla minacciose e bianche come la pelle dell'italiana, lentamente in via di abbronzatura.
Dopo più o meno una quarantina di minuti, all'orizzonte si cominciò ad intravedere una parte abitata, con un grande castello stile medievale antico che troneggiava al centro.
Di sicuro si trattava di quelle vecchie cittadelle rimaste fedeli allo stile del tardo '500, il quale massimo guadagno consisteva nel turismo e negli articoli tipici tra il mangiare e l'artigianato.
Un posto un po' fuori dal mondo, una cittadina lontana dalla realtà, la cittadina perfetta per chi dalla realtà aveva bisogno di evadere.
Entrarono nel grande complesso, salendo per diversi metri di pendenza fino a raggiungere il centro storico, dove Typhon parcheggiò la moto, fermandola definitivamente.
Dall'altra parte della strada c'era uno specifico negozio gigantesco con una insegna scritta su uno scudo di ferro con due spade ad incrocio.
La temperatura lì era meno calda perché si trovavano in altura, il che rendeva di certo la loro villeggiatura più gradevole e rinfrescata.

Questa è la nostra prima tappa... "Mellistroli", chiamata così per la famiglia che anticamente possedeva questo enorme castello.
Vieni, in particolare il primo luogo che voglio mostrarti è proprio quel negozio... Entriamo.


La prese per mano, con naturalezza e sicurezza, guardandola un secondo negli occhi, conducendola infine all'ingresso del locale, tra l'altro climatizzato, mostrandole il motivo del loro arrivo lì.
A parte la gigantesca vastità di riproduzioni fedeli di armature, spade, scudi e lance, oltre che archi e balestre, il punto di forza del negozio era una vetrata infinita di piccole e medie statue di draghi di ogni tipo, tutte diverse, dipinte a mano, in resina e metallo, decorate alla perfezione, affascinanti ed artisticamente evocative.

... Scegline una.
Quella che vuoi.
Fregatene del prezzo e se ha sconto o meno, quella che più ti piace sarà tua.
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Messaggioda Aryanne » 20/06/2013, 10:22

Abbastanza da risvegliare i tuoi istinti sopiti e proibiti, Mercenaria...
... Dai, vieni qui forza.


Alzò gli occhi al cielo e scosse il capo a quelle parole, non riuscendo però a non sorridere divertita: Typhon sembrava essere in grado di tirarle su il morale, sempre e comunque... ma era per questo che lo amava così tanto.
Sì, lo amava, di un amore che pochi avrebbero potuto comprendere appieno: era qualcosa di più della sua anima gemella, lui era la sua anima; il loro rapporto era qualcosa che andava oltre l'amore e l'amicizia, che era radicato nella parte più profonda del loro spirito e che nulla, né il tempo e probabilmente nemmeno la magia, avrebbe potuto scalfire.
Per questo, quando si abbracciarono, Arianna si sentì come a casa, e respirare il suo odore fu come ritrovare un pezzo di sé che temeva si fosse perso da tempo, tra un allenamento di Vastnor e l'altro.

Ti stupiresti di quanto le mie tasche si siano gonfiate con la rendita del negozio di musica, bella mia...

Vorrei poter dire lo stesso, ma a quanto sembra non sono ancora pronta per permettermi di essere considerata una Mercenaria ufficiale, e niente missioni vuol dire niente paga...

Si lamentò la Ricciardi, ben sapendo che in realtà Sandyon lo faceva per lei, perché non voleva che si facesse male inutilmente, era stato lo stesso Vastnor, comunque, a darle un po' di tempo per sé, per permetterle di rilassarsi lontano da tutti, anche dalla madre che, purtroppo, la notte la faceva dormire ben poco. Ma lì, con lui, tutta la stanchezza sembrava essere svanita, lasciando il posto alla sana curiosità di chi non sapeva cosa aspettarsi da quei tre giorni di ordinaria follia.

Diciamo una via di mezzo...
Credo che avere un ipotetico piano iniziale sia la cosa migliore, ma anche lasciare che dopo sia l'istinto a guidare le nostre azioni penso possa essere il modo giusto per ritrovare un po' di pace e relax, non credi?


Credo che tu abbia progettato queste 72 ore nei minimi dettagli, quindi non ti rovinerò i piani e mi lascerò guidare da te senza replicare... ti basta?

Rispose Arianna con un sorrisetto sulle labbra, non potendo rinunciare, nemmeno a seguito degli ultimi avvenimenti, a quel suo essere se stessa che tanto, in passato, era piaciuto a Typhon. Prese l'oggetto che le stava porgendo con aria un po' perplessa, soppesandolo con lo sguardo: ne aveva sentito parlare, da quando si allenava con Vastnor la sua cultura babbana si era un po' ampliata, ma non aveva mai usato uno di quegli aggeggi microscopici, per quanto pratici, per sentire la musica; lo seguì fino alla moto, studiandola con la diffidenza che ci si sarebbe aspettata da un Purosangue - anzi, già che non era scappata via urlando era qualcosa - prima di spostare lo sguardo su Seal come a chiedergli qualche spiegazione.

Adesso voglio che metti quelle cuffie e semplicemente premi il tasto di riproduzione non appena ci saremo messi in moto, quindi salta in groppa e fidati.
Ciò che sentirai... L'ho scritto e inciso soltanto per te...
Non deve interessarti dove ti condurrò, pensa solo a far entrare la musica nell'anima e nel frattempo, goditi il vento tra i capelli e sulla pelle!


Lo osservò salire sulla moto, spostando lo sguardo dalla moto al riproduttore musicale: ascoltare una canzone mentre andavano in giro su quel coso babbano... era davvero la scelta migliore?
Poi, quasi come uno scappellotto mentale, si rese conto di quello che stava dicendo: era con Typhon, non le sarebbe mai potuto succedere nulla di male. E soprattutto, la canzone da ascoltare l'aveva scritta lui apposta per lei, pensando ad Arianna, cercando di trasmetterle ogni emozione provata per quella Draghessa indomita e incontrollabile... e lei stava ancora lì a chiedersi cosa fare?
Alzò gli occhi al cielo, questa volta contro se stessa, prese il casco che lui le stava porgendo e lo indossò dopo essersi fissata le cuffie alle orecchie, avvicinandosi poi alla moto per alzare molto lentamente la gamba - grazie Sandyon - e dare una visibilità perfetta del suo interno coscia prima di posarla dall'altra parte, stringendo il corpo di Typhon con una mano mentre l'altra tratteneva il lettore musicale, il pollice pronto a dare il via alla riproduzione.
Non appena le ruote della moto si mossero, ad Arianna venne spontaneo stringere il ventre di Seal, non essendosi mai nemmeno azzardata, fino a quel momento, a salire su uno di quei cosi.

Sta' tranquilla... Premi quel tasto, sporgiti un po' con la testa in linea all'orizzonte e smetti di pensare, me lo prometti?

Te lo prometto, ma se ci ammazziamo giuro che non ti rivolgerò mai più la parola!

Esclamò Arianna, ed il fatto che da morti forse non avrebbero comunque più potuto parlare tra loro era solo un dettaglio: coi due, infatti, tutto era possibile; non appena Typhon partì con la moto, la Ricciardi premette il pulsante "play" e si strinse all'altro con entrambe le mani, chiudendo gli occhi per la paura.
Non appena però la canzone del Drago le riempì le orecchie, avvolgendola col suono della sua voce e coinvolgendola col ritmo della musica, Arianna sentì la paura scivolare via, tanto da spingerla ad aprire gli occhi: l'asfalto e il cielo azzurro si aprivano di fronte a loro, il vento le sfiorava i capelli e la sensazione di libertà che tanto cercava sembrò prenderla di peso e lanciarla verso l'orizzonte, irrefrenabile; prima di accorgersene per davvero stava andando in moto con Typhon con gli occhi spalancati per la sorpresa, il sorriso sulle labbra e quella canzone a riempirle la mente, impedendole di pensare ad altro proprio come lui aveva chiesto. Non sapeva quanto tempo era passato da quando Ty aveva messo in moto quel bestione, e non le importava: quasi avrebbe voluto che quella corsa continuasse per sempre.

Questa è la nostra prima tappa... "Mellistroli", chiamata così per la famiglia che anticamente possedeva questo enorme castello.

La canzone l'aveva ascoltata almeno sei o sette volte, nelle ultime si era persino messa a cantarla, ma ora sembravano essere arrivati al primo stop di quei tre giorni solitari, tutti per loro; scese dalla moto con le gambe un poco tremanti, ma gli occhi scintillavano luminosi ed il sorriso, mentre si toglieva il casco, era palese sulle sue labbra.

Ty... - lo richiamò, avvicinandosi per abbracciarlo ancora una volta, con gratitudine - E' una canzone perfetta... grazie per averla scritta.

Gli sussurrò all'orecchio, posandogli un bacio sulla guancia prima di scostarsi da lui e guardarsi intorno, curiosa di capire perché il ragazzo avesse scelto di portarla proprio lì.

Vieni, in particolare il primo luogo che voglio mostrarti è proprio quel negozio... Entriamo.

Si lasciò prendere la mano senza farsi alcun problema, intrecciando anche con decisione le proprie dita con le sue mentre entravano in un negozio... medievale, non avrebbe saputo come altro definirlo: c'erano armature cavalleresche, spade, archi, armi di ogni tipo.

Vuoi che ne scelga una da portarmi dietro, così sarò armata contro i malviventi che oseranno intralciare il mio cammino?

Lo prese in giro Arianna con un sorriso, prima di posare lo sguardo su ciò che, se ne rendeva conto solo in quel momento, era il motivo per cui si trovavano lì: i Draghi.
Di ogni tipo, dimensione, colore, posa... erano bellissimi, uno spettacolo che quasi le tolse il fiato.

... Scegline una.

Si volse verso il ragazzo con uno scatto, fissandolo come se fosse sicura che si trattasse di uno scherzo.

Quella che vuoi.
Fregatene del prezzo e se ha sconto o meno, quella che più ti piace sarà tua.


Dici sul serio?

Gli chiese, prima di voltarsi ancora verso le statue ed avvicinarsi ad esse, iniziando a studiarle tutte, una per una: erano tutte meravigliose e perfette, ma una in particolare colpì la sua attenzione, facendola quasi innamorare all'istante.


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Le dava una sensazione di fierezza ed orgoglio, di maestosità, ma anche e al tempo stesso di calma, di concentrazione, di protezione verso ciò che il Drago riteneva caro... quell'immagine le ricordava se stessa, il connubio tra la vecchia e la nuova Arianna che, grazie a Vastnor, si stava formando giorno dopo giorno.
E a quel punto non ebbe più incertezze.

Voglio questa, Ty.
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Messaggioda Typhon » 26/06/2013, 17:07

Una volta scesi dalla moto, Typhon non poteva immaginarsi di trovarsi ancora una volta in un luogo italiano assieme all'italiana per eccellenza.
Terminati i tempi del fidanzamento, quel travagliato rapporto concepito in quattro lunghi anni di scontri e battute velenose, era convinto che non avrebbero più vissuto attimi simili in posti aventi la cultura della Ricciardi.
Eppure, spegnendo il motore e guardandosi attorno non poté che riflettere sereno su quella novità, su quella sorpresa, chiedendosi di istinto se anche per lei fosse così, se anche per lei quella fosse un'avventura impossibile da premeditare perché in una lunghezza d'onda distorta, parallela, come se fossero ancora una coppia, come se fossero ancora qualcosa che adesso, no, non erano più.
Stava ringraziando della morte di Giovanni? Forse, magari, ma era abbastanza sicuro che in parte anche lei stava facendo lo stesso, senza il minimo rammarico. Come si poteva essere tristi per una figura scomparsa letteralmente da quasi dieci anni?
Ormai del padre di Arianna era rimasto il corpo, l'involucro, senza un cuore pulsante e un'anima buona.
A dirla tutta, Typhon pensava anzi che la sua morte fosse stata la cosa migliore per liberare la vita di Ary e della madre da ulteriore veleno.

Ty... E' una canzone perfetta... Grazie per averla scritta.

Grazie di esistere.

E quel tono per esprimere la frase più il più serio e dolce allo stesso tempo che un tipo come Typhon Seal potesse permettersi.
La guardò dritto negli occhi, lasciando che la sua mente si perdesse alcuni secondi lungo la linea dei lunghi capelli biondi di Arianna, allungando una mano per sfiorarle la guancia e farle una carezza, avvicinandola a se per farsi dare quel casto bacio sullo zigomo che gli fece percepire tutto l'affetto e il calore che lei non solo dispensava, ma del quale aveva anche necessità, bisogno spasmodico, in quegli istanti di caos e difficoltà.
Lei aveva invocato il silenzioso aiuto del suo Drago, ed egli aveva risposto all'attimo, come un richiamo che era impossibile ignorare.
Intrecciarono le dita ed entrarono nel negozio tipico medievale, con una vasta infinità di attrezzature in finto metallo e tante statuine di draghi dipinte a mano, ognuna particolare, bella, deliziosamente curata e finemente colorata.
Ecco il primo step reale della giornata, il loro primo giorno di libertà insieme: un regalo, un regalo importante, un regalo speciale.
Quando Arianna comprese quello che lui desiderava regalarle, rimase interdetta e sorpresa.
Non era complesso leggere i prezzi scritti vicino ogni esemplare e bisognava dire che non c'era un solo prodotto sotto all'equivalente di 50 Galeoni.

Dici sul serio?

Lì in mezzo c'è un nostro simile che ti sta chiamando... Scopri quale e farò in modo che ti accompagni da adesso in poi.

Le lasciò il tempo di riflettere attentamente sulla scelta.
Erano tutte delle statue bellissime e poi sapeva bene che Arianna era una di gusti molto difficili, tanto nelle scarpe quanto in tutti i settori.
Nel frattempo si avvicinò alla cassa, iniziando a tirare fuori il portafogli in pelle nera, con all'interno dei soldi di stampa babbana, precedentemente cambiati per adeguarsi alle usanze non magiche prive di Galeoni, Falci e Zellini.
Aveva prelevato all'incirca 500 euro, ipotizzando che bastassero per quei tre giorni, ma la successiva decisione della bionda e il conseguente sentimento del padrone del negozio di informare l'olandese sul prezzo gli fece capire che presto avrebbe dovuto prelevare altro denaro.
Menomale che non era uno spendaccione e teneva da parte la grana proprio in vista di emergenze simili a quelle.
In tal caso però, era un'emergenza più che piacevole.

Voglio questa, Ty.

Prendila pure e portala qui, ci penserà il signore ad incartarla...

Sarebbero 128,30 euro, ne è sicuro?

Bancomat, sto arrivando...

Sicurissimo, ecco a lei, se può, il resto me lo potrebbe fornire sotto forma di banconote a piccolo taglio?

Attese il tempo necessario affinché l'oggetto fosse confezionato e messo al sicuro in una scatola piena di polistirolo per poi ringraziare nuovamente il proprietario ed invitare con lo sguardo la ragazza a seguirlo fuori, per depositare l'acquisto nel baule della moto, così da evitare di doverselo portare dietro per tutto il paese, già, perché le avventure in quella piccola località siciliana non erano ancora concluse.
Camminarono per diversi metri, mano nella mano, osservando tutti i particolari di quel borgo che sembrava essersi fermato a metà del '600.
Le fontane di acqua purissima e freschissima, gli artigiani della pasta e del pane, la tranquillità, i cespugli di verde e i ristoranti somiglianti a piccole taverne del passato, con tanto di motivo mattonato alle pareti e lampadari in rame ricordanti nelle forme delle fiaccole.
Salendo ancora di più, attraversando il borgo e la zona dei giardini, l'intento di Typhon era quello di portarla fin dentro il grande castello sulla sommità della cittadella, il tutto per un chiaro intento, chiaro solo per lui, si intende.

E io che temevo di farti stancare troppo nel salire così in alto... Cosce d'acciaio, tsk!

Scosse il capo, prendendola in giro, di quelle prese in giro tutt'altro che negative, anzi, volte a sottolineare quanto la ragazza si fosse rinforzata.
Dentro di se, Typhon doveva ammettere che Ary aveva svolto un egregio lavoro di allenamento, temprando il fisico talmente tanto e con assoluta meticolosità da rimanere sempre formosa e sensuale ma integrando al corpo muscoli tonici e resistenti.
Per lui la faccenda era molto diversa, non poteva più dedicarsi all'attività ginnastica e aerobica come le mattine libere passate in camera sua o nella stanza delle necessità richiedendo attrezzi da palestra.
Le Serre necessitavano di cure continue e attenzioni oltre l'immaginabile e non che la cosa gli dispiacesse, anzi, ma era sempre stato un tipo attento alla forma, alla perfezione muscolare, per questo sapeva che in qualche modo avrebbe dovuto recuperare quei lineamenti addominali, pettorali e della schiena che un tempo erano molto più definiti.

Adesso qui dentro.
Dobbiamo salire molte scale e arrivare al punto più alto della torre, è lì che ti aspetta una sorpresa.
Dopo di che, ci recheremo al ristorante dove ho prenotato per il pranzo.


Aprì una porta di legno spesso e rinforzato, accedendo alla torre più ad est del castello.
Le visite erano aperte ai turisti ed anche per fare quel percorso Ty aveva pagato non poco, ma era ininfluente.
Se fosse riuscito a stupirla come voleva, allora non avrebbe rimpianto alcun singolo centesimo speso.
Mentre salivano le scale a chiocciola, spostandosi nelle grandi sale piene di ritratti ed arazzi antichi di tanto in tanto, nella memoria del Drago si focalizzavano dei particolari episodi del passato, particolari collegati alla sorpresa che le aveva preparato e che presto avrebbero incontrato, raggiunta la vetta della costruzione ed affacciatisi sul terrazzo aperto oltre la botola.
Il ricordo che stava vivendo risaliva al quarto anno di Hogwarts, precisamente la metà, intorno a Dicembre.
Arianna non era mai stata tipa da avere molte amiche femmine, questo perché, spesso e volentieri tutte le ragazze la invidiavano o la prendevano per una putt****la str***a a fronte di una ben più che motivata gelosia nei confronti della bellezza della Draghessa.
C'era una Serpeverde però, una tipa molto simile ad Ary per certi versi, che non si sentiva affatto inferiore a lei, con la quale la bionda andava molto d'accordo, in sintonia come con una migliore amica, o forse lo era proprio, chissà.
Si conoscevano fin da bambine, vivendo a contatto dello stesso ceto sociale ed entrambe figlie dei due politici più in vista dello stato.
Il suo nome, Eufemia Longarno, figlia dei coniugi Filippo e Stefania Longarno.
Ecco, in quel giorno di Dicembre del quarto anno, la famiglia di Eufemia informò la figlia che presto si sarebbero trasferiti in Australia per motivi diplomatici, difatti la madre faceva proprio la diplomatica ed era riuscita anche a trovare un ottimo posto di lavoro ad Adriano all'interno dell'ambasciata italiana a Melbourne.
Non volevano stare troppo lontani dalla loro figlia ed inoltre non avendo più a disposizione lo stipendio del padre, molto alto e generoso almeno per il momento, non avrebbero potuto sostenere con sicurezza le spese della Scuola più prestigiosa del mondo.
Così, Eufemia sarebbe stata mandata alla Musashi o alla Cyprus, secondo una sua scelta, anche se forse era molto più probabile, sempre per i costi, che alla fine si optasse l'istituto giapponese, ed infatti così fu.
La mattina della notizia, ricevuta per posta all'ora di colazione, né Eufemia, né Arianna volevano crederci, ma nessuna delle due diede un singolo segno di cedimento o di sconforto, mai e poi mai di fronte alla massa.
Trascorsero ancora pochi giorni, poi, Eufemia con le valigie pronte alla vigilia delle vacanze natalizie, salutò Arianna ed alcuni pochi compagni stretti di Casata per poi andarsene, dovendosi preparare ad iniziare il seguito dell'anno scolastico da Gennaio nel nuovo istituto.
Typhon osservò da lontano quella scena, al tempo quasi per nulla in amicizia con Arianna, ma doveva ammettere che gli dispiaceva per la bionda, constatando che l'unica ragazza con la quale aveva stretto un rapporto e che conosceva come una sorella si era trovata costretta ad allontanarsi.
Dal davanzale del portico vide la Ricciardi fare qualche passo indietro e poi camminare spedita verso l'interno del Castello, forse nella Sala Comune.
Circa dieci minuti dopo anche Ty entrò nella Sala, osservando che quasi tutti i Draghi se ne stavano seduti fuori dalle proprie stanze dicendo che era stata proprio Arianna a minacciare tutti i più giovani e pari-anno di non avvicinarsi alla sua zona o sarebbero stati guai.
Ovviamente Seal se ne faceva poco delle parole grosse della bionda, lui era Seal, non era come gli altri, per questo alzò le spalle e si diresse verso la stanza della allora neo prefetta (lui sarebbe stato nominato tale a Febbraio dello stesso anno scolastico) aprendo di scatto la porta con l'ovvio intento di sfotterla un pochino.

Tsk, lo sapevo che facevi solo finta di non stare male...
A quanto pare cedi alle emozioni anche tu, piv-...


Quando però Arianna si volse per guardarlo negli occhi carica di odio e risentimento, con lacrime grosse come gocce di pioggia invernale sulle guance, Typhon rimase impietrito e fu allora la prima volta che si accorse di quanto era stato stupido a voler rigirare il dito nella piaga.
Stesa sul letto, bagnando le lenzuola con i propri occhi, Arianna aveva ceduto al dolore e si stava facendo un sano pianto per sfogarsi della perdita dell'unica vera amica che avesse mai avuto non solo nella scuola, ma anche nella vita... E lui la stava davvero sfottendo per quello?
Deglutì saliva amara, Typhon Seal, rimanendo sull'uscio della porta, incapace di dire altro, forse, solo impegnato a darsi dell'idiota da solo.

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D'accordo, mi hai visto piangere, sei soddisfatto Seal?
Adesso puoi andarti a vantare con tutta Hogwarts di aver visto soffrire Arianna Ricciardi.
Sai che ti dico? Accomodati, non me ne frega un c***o!
Un cogl***e come tutti gli altri, ecco cosa sei!
Esci subito dalla mia camera e lasciami in pace almeno... Hai una campagna informativa da portare avanti!


Quando Ary uscì dalla propria camera, nessuno dei colleghi di Casata o all'interno di Hogwarts la presero in giro, perché all'effettiva non sapevano nulla di ciò che era accaduto. Typhon non aveva detto una parola.
Aveva chiuso silenziosamente la porta concedendole di rimanere sola con il suo dolore e poi aveva semplicemente informato tutti che la Ricciardi per sfogarsi si stava facendo una bella pedicure e manicure e riordinando tutto l'armadio, chiedendo imperativa di non avere compagnia.
Quando alcuni di loro presero in giro proprio lui per non aver infierito sulla faccenda, egli scosse il capo e con le mani in tasca si diresse verso le aule di lezione, fottendosene del giudizio altrui, concentrandosi solo su se stesso, sul male che aveva procurato alla rivale/amica, chiedendosi di istinto semmai un giorno lei l'avesse potuto perdonare per quel gesto infantile.
Negli anni successivi, Arianna ed Eufemia si scrissero qualche lettera ma col fatto che la Longarno era impegnata a dover imparare anche una nuova lingua in poco tempo per recuperare gli studi, una lingua piuttosto difficoltosa, alla fine si persero di vista ed ognuna forzatamente imboccò la propria strada solitaria e separata dall'altra, maledicendo il destino avverso che le aveva allontanate di così tanti, svariati chilometri.


Anche se lei lo avesse implorato di parlare o di darle qualche indizio sulla sorpresa, lui mai avrebbe menzionato una sola traccia, limitandosi a continuare nel salire le scale beccandosi qualche schiaffo scherzoso e divertito della bionda e raggiungendo infine la tanto agognata ultima botola prima della torre all'aperto.
Posando una mano su di essa, la alzò lentamente, uscendo per primo e tendendo la mano al suo Amore per aiutarla ad issarsi e poi richiudere la stessa botola di legno, soddisfatti di essere giunti al traguardo.
In un primo momento forse ella non poté comprendere dove si trovava questa dannata e tanto attesa sorpresa, ma quando Typhon si fece un poco da parte indicandole un punto preciso del davanzale della torre, allora forse qualcosa sarebbe apparso più chiaro e incredibile.
Una ragazza, di schiena, poggiata in avanti a contemplare l'orizzonte, lasciava ondeggiare la sua chioma rossa, segretamente sorridente perché era consapevole che il piano del Drago era riuscito alla perfezione.

Ehi... Non mi va proprio di seguire Armstrong stamattina... Che dici, mariniamo?

Una battuta in ricordo dei vecchi tempi.
Una battuta detta nello stesso tono del passato.
Una battuta detta per farla sorridere.
Una battuta per farle riempire il cuore di gioia.
La sconosciuta, e oramai nemmeno tanto, prese a volgersi prima con il capo e poi con il corpo, fissando Arianna Ricciardi dritto negli occhi.
Iridi verdi con sfumature bronzee, efelidi accennate, una magliettina attillata arancio, rigorosamente firmata come anche i jeans neri e le parigine con tacco 8 a decorare gambe e piedi.
Labbra morbide, non troppo sottili e sguardo da Serpe fintamente angelica e agguerrita, si, non c'erano dubbi, era Eufemia Longarno.

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Messaggioda Aryanne » 27/06/2013, 14:11

Grazie di esistere.

E cos'avrebbe mai potuto rispondere Arianna ad un'affermazione del genere?
Si lasciò accarezzare il viso e baciare lo zigomo, poi lo abbracciò di slancio, strusciando il naso contro la sua guancia con un sospiro felice: sì, l'aveva chiamato, aveva invocato il suo aiuto anche se in modo silenzioso, anche se per vie traverse... e lui era corso da lei, sentendo quel grido bisognoso che lei aveva lanciato; ora erano insieme, con le dita intrecciate, e se anche all'esterno sarebbero potuti apparire come una giovane coppia innamorata, lei sapeva che non era così, no... era assolutamente molto, molto di più.

Lì in mezzo c'è un nostro simile che ti sta chiamando... Scopri quale e farò in modo che ti accompagni da adesso in poi.

Scegliere, in realtà, fu molto più semplice del previsto perché, come aveva giustamente detto Typhon qualche secondo prima, in mezzo a tutte quelle statue bellissime ce ne fu una che davvero richiamò l'attenzione di Arianna, spingendola a prenderla delicatamente tra le dita per poi farla vedere all'amico, segno che aveva preso la sua decisione: non fece troppo caso al prezzo pronunciato dal proprietario del negozio, non perché non le importasse ma perché, dopo averla poggiata sul bancone, si era subito allontanata per dare ancora un'occhiata in giro, affascinata dagli oggetti esposti.
Quando la scatola contenente il suo prezioso drago fu riposta con cura nel baule della moto di Seal, cosicché non dovessero portarsela in giro inutilmente, il giro riprese, e Arianna si ritrovò nuovamente con la mano in quella di Typhon a girovagare per il paese, osservando ogni tratto caratteristico di quel posto come se non fossero più due maghi diplomati da un paio d'anni alle prese con le loro aspirazioni magiche, ma due turisti babbani - in fondo non c'era nessun dettaglio visibile che rivelasse all'esterno la loro natura - la cui unica preoccupazione era quella di visitare il paese quanto più possibile.
La strada iniziò a farsi in salita, tra i giardini del posto, ma non era certo un problema per Arianna che, con Vastnor, di allenamento ne aveva fatto così tanto da temprare il fisico perfettamente, così da permetterle di affrontare strade come quella in tutta tranquillità.

E io che temevo di farti stancare troppo nel salire così in alto... Cosce d'acciaio, tsk!

Mi sa che sei tu quello fuori forma della coppia, Seal.

Replicò lei punzecchiandolo con un sorrisetto compiaciuto: andava molto fiera del suo fisico, anche se le sembrava assurdo essere quella stessa persona che, un tempo, si preoccupava solo di manicure, pedicure, capelli e vestiti; come lui aveva imparato ad amare le piante, lei aveva imparato ad apprezzare il duro lavoro, quello che non ti dava tempo di curare così tanto l'aspetto esteriore ma, in compenso, temprava l'anima. In ogni caso a lei piaceva anche così, meno pompato di un tempo ma comunque sempre prestante, bello, forse anche un po' pericoloso, ma in un modo che a lei non faceva paura, perché non gliene aveva fatta mai.
Camminando camminando, arrivarono fino all'entrata di un Castello dall'aria molto antica, che sembrava essere la meta successiva di quei tre giorni di svago made in Seal.

Adesso qui dentro.
Dobbiamo salire molte scale e arrivare al punto più alto della torre, è lì che ti aspetta una sorpresa.
Dopo di che, ci recheremo al ristorante dove ho prenotato per il pranzo.


Uhm, sicuro di farcela?
Posso sempre portarti in braccio, nel caso...


Lo prese in giro Arianna con un gran sorriso, prima di precederlo all'interno del Castello per cominciare a salire le scale a chiocciola: i paesaggi, per quanto belli, non le erano mai interessati troppo, e questo Typhon lo sapeva bene; forse, però, in cima a quelle scale, c'era davvero un panorama a cui valeva dare un'occhiata, perché era quello, nella mente di lei, il fine ultimo dell'amico, farle vedere un bellissimo paesaggio.
Non immaginava affatto quali fossero i pensieri di Seal, quanto indietro fosse andato coi ricordi, a quel tempo nel quale la Ricciardi aveva una sola amica femmina in tutto il Castello, vuoi per invidia, vuoi per semplice attitudine a trovarsi meglio coi maschi: fatto stava che, durante il suo quarto anno, l'unica amica che avesse mai avuto, fin da piccola, si era dovuta trasferire in Australia; era stato un brutto colpo, per la Draghessa, lasciar andare Eufemia Longarno, ed era stata anche la prima volta, a dirla tutta, che Seal l'aveva vista piangere.
Era stata quella una delle poche volte in cui Arianna aveva temuto di perdere completamente la propria reputazione per quanto allora, stesa su quel letto a piangere, le importasse poco: ma quando poi, a freddo, si era resa conto che Typhon avrebbe potuto sp*******la davanti all'intera Hogwarts sì, aveva pensato di essere finita... ma lui non aveva detto niente.
Forse in quel momento, più di tutto, Arianna si era resa conto che per quanto lei e lui dicessero di odiarsi, c'era già qualcosa che li spingeva a proteggersi l'un l'altro, ad aiutarsi e a pararsi il fondoschiena quando necessario: lo amava giù, più di un'amica o di una fidanzata, solo che ci avrebbe messo anni per rendersene conto.
Continuavano a salire, e per quanto la curiosità la stesse divorando, era più che certa che l'amico non le avrebbe detto nulla, quindi era inutile chiedere: se non altro, pensò tra sé la Ricciardi, quello poteva essere catalogato tutto come esercizio fisico, Vastnor ne sarebbe stato contento.
Finalmente arrivarono in cima a quella maledetta scala a chiocciola, culminante in una botola che, probabilmente, dava all'esterno: lasciò che Ty salisse per primo e poi lo seguì, allungando la mano verso di lui per farsi dare una mano a tirarsi su, e sbucare finalmente all'aperto.

Senza offesa, Seal, ma questo paesaggio non mi sembra poi gr--

Le parole le morirono in gola quando il Drago si scostò appena di lato, indicandole un punto della torre ben preciso nel quale, evidentemente, voleva che lei focalizzasse il suo sguardo: una chioma rosso fuoco, una ragazza di spalle, qualcuno che il cuore di Arianna riconobbe ben prima della sua mente visto che prese a batterle più forte nel petto.

Ehi... Non mi va proprio di seguire Armstrong stamattina... Che dici, mariniamo?

Quella voce.
Erano passati cinque anni, ormai, ma l'avrebbe riconosciuta tra mille, non sarebbe potuto essere altrimenti.
Gli occhi dell'italiana si spalancarono, mentre la figura sconosciuta si voltava lentamente: bella come un tempo, più adulta come la stessa ex Dragargenteo, quel sorriso da stronza che l'aveva resa fin da subito simpatica ad Arianna... no, sulla sua identità non poteva proprio esserci alcun dubbio.

... Regalo numero due.

Mia...

Sussurrò Arianna, facendo un piccolo passetto in avanti, appellandola col nomignolo di quando erano piccole: spostò per qualche istante lo sguardo su Typhon, come a chiedergli se davvero ciò che stava vedendo era vero, poi non ci pensò due volte e corse verso l'amica di sempre, aprendo le braccia per gettargliele al collo di slancio.

Non ci posso credere, non ci posso credere!! - esclamò stringendola forte, tornando per un momento la 14enne che tanto aveva sofferto per la sua partenza: ed in effetti gli occhi della Ricciardi erano belli lucidi, come allora, ma questa volta di gioia - Sei davvero, tu, è pazzesco, è... come hai fatto a metterti in contatto con Typhon? Quando sei arrivata, quanto ti fermi? Ma guardati, sei diventata una strafiga!!

Domande a raffica, esclamazioni, sorrisi a più non posso, Arianna sembrava aver acquistato in un sol colpo tutta la gioia di cui si era privata in quelle settimane: volse lo sguardo verso Typhon, una piccola lacrima che le scendeva lungo la guancia, e gli rivolse l'occhiata più riconoscente che le riuscisse in quel momento, sillabando una sola parola, la più importante di tutte.
Grazie.
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Messaggioda Typhon » 03/07/2013, 1:47

Avvenne tutto nell'arco di quanto? Cinque secondi?
Mille emozioni tutte assieme, raggruppate e impossibili da distribuire poiché era troppo lo spazio nel cuore per non sfociare anche nell'anima.
Arianna aveva davanti a se la migliore amica abbandonata forzatamente cinque anni prima ed Eufemia non era cambiata, era sempre lei, sempre con il solito viso, il solito modo di fare, il solito impatto, soltanto molto più adulto e maturo, come era giusto che fosse.
Si avvicinarono l'una all'altra e per qualche breve istante Ary non diede nemmeno il tempo all'amica di dire una sola singola frase, tempestandola di domande, una valanga, tutte assieme, voltandosi solo un secondo per guardare Typhon e sussurrargli il grazie più sentito e prezioso che il ragazzo pensò di aver mai ricevuto dall'amica Prefetta.

Non ci posso credere, non ci posso credere!!
Sei davvero, tu, è pazzesco, è... come hai fatto a metterti in contatto con Typhon?
Quando sei arrivata, quanto ti fermi?
Ma guardati, sei diventata una strafiga!!


Ahahah ehi ehi, frena il tiro sorella, se non prendi fiato ti verrà un infarto!

Eufemia la tirò a se, abbracciandola più forte che mai, sentendo il cuore batterle in petto come un tamburo.
Le voleva così bene, si volevano così bene, che il tempo non era riuscito a scalfire per nulla quel loro rapporto che non solo era unico ed impossibile da emulare, ma era anche molto, molto speciale, nella loro ottica un po' maliziosa e, al tempo dell'adolescenza, molto curiosa.
Infatti dopo quell'abbraccio, sotto gli occhi stupiti di Typhon che inarcò il sopracciglio più perplesso che mai, la rossa diede proprio un bel bacio sulle labbra ad Arianna, ipoteticamente casto, senza lingua o altro, ma sentito, con un trasporto che rasentava il sentimento romantico.
Per il momento il Drago volle evitare assolutamente di fare alcuna domanda, si limitò a incrociare le braccia ricordandosi di chiedere una precisa spiegazione a tutto ciò una volta che si fossero trovati a tavola; per ora ciò che desiderava di più al mondo era vedere di nuovo quelle due primedonne alle prese l'una con l'altra, dopo tutti quegli anni.

A dire il vero, mi ha rintracciata lui...
Mio padre voleva farmi stracciare la lettera, pensando che provenisse da uno stalker o qualcosa di simile, ma il cognome Seal mi diceva qualcosa di familiare, così gli chiesi di consegnarmela e la lessi.
Aveva deciso tutto nei minimi dettagli e mi chiedeva di farmi trovare qui oggi a quest'ora, se esente impegni, così ho accettato al volo!


Per il momento si fermò a quella prima spiegazione, prendendosi ancora qualche attimo per fissare negli occhi l'amica e sorriderle con ancora più trasporto e affetto, con gli occhi lucidi per quanto le era mancata.
Una carezza sulla guancia e poi di nuovo un altro abbraccio.
Typhon Seal si sentiva decisamente di troppo, ma quello non era il suo giorno, era quello di Ary, la sua amata Ricciardi.
Avrebbe volentieri ceduto il posto sul podio ad Eufemia per quel periodo, pur di far sorridere quanto più possibile la bionda.

Purtroppo non posso restare più del pranzo, dopo ho un colloquio di lavoro molto importante!
E io che credevo di essere riuscita a superarti finalmente e invece con quelle tette hai recuperato una marea di punti perfezione, uffi!
Io sono rimasta con questa seconda, maledetta, dillo che le annaffiavi la notte, dillo dillo!


E giù a farle il solletico ai fianchi e a tastarle il seno come a voler definire se fosse vero o falso, se ci fossero dei calzini in quel reggipetto a celare in verità una scarsità del davanzale, ma Eufemia sapeva bene che quello era tutto ben di Morgana reale e definito.
Già al quarto anno di scuola la Ricciardi portava una bella e soda terza mentre Mia ancora non si vedeva sviluppare per nulla da quel punto di vista, con una prima striminzita che faceva piuttosto ridere.
Si adesso, aveva sicuramente migliorato il décolleté, ma non c'era proprio nulla a che vedere con le caratteristiche fisiche sul davanti dell'amica.
Conclusa quella sessione di scherzosa concorrenza, durante la quale i pensieri impuri di Seal si ammucchiavano come una serie di pellicole babbane di dubbio gusto in sequenza continua, la rossa lanciò un'occhiata svelta proprio al ragazzo, con aria maliziosa e str***a.

Tutto quello che ti sta venendo in mente caro mio, è accaduto sul serio, ma non ti regaleremo repliche, spiacente!

Una bella linguaccia divertita, mentre con un braccio intorno al fianco di Ary, se la teneva stretta come a non volerla far scappare più via.
Si avvicinò camminando al "terzo in comodo", sperando che la bionda la seguisse, per appoggiargli una mano sulla spalla e fissarlo determinata.

Allora, se non sbaglio da qualche parte c'è un ristorante con prenotazione per tre che ci attende, dico bene Seal?

Esatto.
Possiamo smaterializzarci alla base del castello e poi andare a piedi, sono veramente quattro passi.


Perché credi che queste due atlete potrebbero stancarsi anche a farne quattrocento?
Al massimo sei tu che non reggi il fiato, bello mio...
Forza putt****la, facciamo vedere al biondino quanto siamo atletiche!


- RISTORANTE "LA ROCCA DEL GUSTO" / ORE 12:40 -


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Per la bella signorina rossa, ecco le sue penne al salmone con pomodorini e zucchine!

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Per la donzella bionda invece, ecco i suoi spaghetti con pesce spada, polpo, melanzane e pachino!

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E per concludere, al signore la sua grigliata mista di carne, buon appetito!

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Sul tavolo una bottiglia di ottimo vino bianco secco e frizzante, appositamente per le due amiche, mentre per Typhon soltanto una lattina di Pepsi, considerando che dopo avrebbe dovuto guidare e non poteva permettersi multe o sequestro del mezzo, essendo per altro in affitto.
Tutte le ordinazioni erano giunte ben più che celeri e di questo si poteva che essere soltanto felici, visto anche il buon appetito del trio.
Si misero a mangiare ognuno la propria scelta gastronomica, non smettendo comunque di parlare e comunicare tra loro.
Inutile dire che la maggior parte delle parole proveniva dalle due protagoniste femminili.

Ma come fate a preferire quella pasta lì a questa meraviglia al sangue?

Oh, fa' silenzio Seal, non sai nemmeno dov'è di casa la cucina di classe... Scherzo!
Non fare quella faccia, che permaloso!
Non è cambiato proprio in questi anni, non capisco come hai fatto alla fine a prendertelo per ragazzo!


A quella affermazione per un secondo cadde del silenzio, almeno dal punto di vista di Typhon.
Già, si era dimenticato di informare Eufemia che non c'era nessun rapporto amoroso tra lui e la splendida Arianna, per quanto dei simili gesti di sorpresa potevano provenire ipoteticamente solo da un fidanzato.

Io e lei non stiamo assieme...

E rispose prima che Ary potesse dire qualunque cosa.
Se ella lo avesse guardato negli occhi per un solo istante, avrebbe letto l'esplicito desiderio di non far sapere che in realtà si, per un periodo sono stati fidanzati ma poi la storia si è conclusa.
Che pensare al fatto che un tempo fossero felici gli facesse ancora un po' male? Che gli mancasse essere il suo amato?
Beh come biasimarlo? Probabilmente il sentimento era reciproco, ma nonostante tutto, la ragazza poteva anche decidere di essere sincera in quel frangente con l'amica e Typhon comunque non avrebbe detto o fatto nulla per farla sentire in colpa.

Ops, scusate la gaff, davvero!
Beh in ogni caso, per cambiare discorso, come ti ho detto prima sto andando a fare un colloquio di lavoro importante per un giornale internazionale alla pari della "Gazzetta del Profeta", ho mandato loro qualche articolo due mesi fa e mi hanno richiamata proprio settimana scorsa!
Se dovessi essere presa, di sicuro potremmo vederci un po' più spesso... Che ne pensi tesoro?


Occhiolino complice, mentre prendeva un altro poco di pasta, mugolando dal piacere per quel gusto tipico italiano che tanto le era mancato.
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Messaggioda Aryanne » 04/07/2013, 13:53

Non poteva ancora crederci: più guardava Eufemia negli occhi, più credeva che quello fosse un sogno - un bellissimo sogno - ad occhi aperti; non era possibile che Typhon fosse riuscito a portargliela lì, non poteva aver compiuto un miracolo simile, e tutto per renderla felice...
Era davanti a gesti come quello, che Arianna si rendeva conto che per quanto Seal amasse Alexis, e credeva nel suo amore per la ragazza, non l'avrebbe messo in dubbio nemmeno per un istante, lei avrebbe sempre conservato un posto speciale nel suo cuore, al pari della Parker, perché i due ex Draghi erano ormai una cosa sola.

Ahahah ehi ehi, frena il tiro sorella, se non prendi fiato ti verrà un infarto!

Allora devo farmelo venire assolutamente, altrimenti come fai a farmi la respirazione bocca a bocca?

La punzecchiò Arianna, e forse furono proprio quelle parole a spingere Mia a posarle un morbido bacio sulle labbra, che la Ricciardi ricambiò senza problemi sotto lo sguardo perplesso e sorpreso di Typhon: in fondo, durante il loro terzo anno, avevano fatto molto di peggio...

A dire il vero, mi ha rintracciata lui...
Mio padre voleva farmi stracciare la lettera, pensando che provenisse da uno stalker o qualcosa di simile, ma il cognome Seal mi diceva qualcosa di familiare, così gli chiesi di consegnarmela e la lessi.
Aveva deciso tutto nei minimi dettagli e mi chiedeva di farmi trovare qui oggi a quest'ora, se esente impegni, così ho accettato al volo!


Non posso ancora crederci... Morgana, guarda quanto sei bella!

Esclamò l'italiana, abbracciando nuovamente l'amica con tutta la forza che aveva in corpo, quasi a volerla stritolare: in realtà temeva che, se non l'avesse fatto, Mia sarebbe svanita, e dopo tutto quel tempo non poteva nemmeno concepire una possibilità del genere, anzi, fosse stato per lei se la sarebbero portata dietro per tutti e tre i giorni di vacanza! Peccato che la Longarno avesse ben altri impegni...

Purtroppo non posso restare più del pranzo, dopo ho un colloquio di lavoro molto importante!
E io che credevo di essere riuscita a superarti finalmente e invece con quelle tette hai recuperato una marea di punti perfezione, uffi!
Io sono rimasta con questa seconda, maledetta, dillo che le annaffiavi la notte, dillo dillo!


Cominciò a ridere sotto il solletico dell'altra, dimenandosi e contorcendosi a più non posso, le lacrime di gioia che si mischiavano con le risate per quella piacevolissima tortura: quante volte si erano fatte il solletico in quello stesso modo, nelle loro camere ad Hogwarts, quante volte si erano addormentate esauste nello stesso letto dopo una battaglia coi cuscini, quante volte si erano consolate a vicenda nei momenti difficili... consolate a modo loro, ovviamente, ma come fece notare Mia poco dopo, Typhon non avrebbe potuto ottenere nessuna replica di allora, purtroppo per lui.

Tutto quello che ti sta venendo in mente caro mio, è accaduto sul serio, ma non ti regaleremo repliche, spiacente!

Al massimo posso darti qualche dettaglio piccante dopo pranzo, ma nulla di più!

Aggiunse la Ricciardi, strizzandogli l'occhio, per poi avvicinarsi a lui con Eufemia abbracciata accanto a sé: allungò la mano per prendere quella del Drago e la strinse un secondo, trasmettendogli tutto l'affetto e la riconoscenza che provava per lui in quel momento.

Allora, se non sbaglio da qualche parte c'è un ristorante con prenotazione per tre che ci attende, dico bene Seal?

Esatto.
Possiamo smaterializzarci alla base del castello e poi andare a piedi, sono veramente quattro passi.


Perché credi che queste due atlete potrebbero stancarsi anche a farne quattrocento?
Al massimo sei tu che non reggi il fiato, bello mio...
Forza putt****la, facciamo vedere al biondino quanto siamo atletiche!


L'ultimo che arriva giù è un Tassorosso ubriaco!!

Urlò Arianna, stringendo la mano di Eufemia per poi mettersi a correre con lei: come ai tempi della scuola, sembravano essere ringiovaniti tutti e tre di almeno cinque anni mentre scendevano le scale, saltando anche qualche gradino per fare prima; peccato che, a differenza dei tempi di Hogwarts, non era più Seal il più atletico del gruppo...


[Ristorante "La Rocca del Gusto" - ore 12.40]


Con Typhon preso in giro per almeno un quarto d'ora, essendo arrivato un secondo dopo le ragazze all'uscita del castello sulla cui cima Arianna aveva trovato la sorpresa più bella del mondo, i tre si erano diretti ad un ristorante dall'aria elegante e chic, dove avevano ordinato il pranzo: pasta, rigorosamente di pesce, per le due ragazze, e carne, ovviamente, per Seal.

Ma come fate a preferire quella pasta lì a questa meraviglia al sangue?

Oh, fa' silenzio Seal, non sai nemmeno dov'è di casa la cucina di classe...

Arianna non poté fare a meno di ridere, scuotendo il capo mentre prendeva una bella forchettata di pasta e pesce e se la portava alle labbra, gemendo appena di soddisfazione per un piatto italiano finalmente decente - perché doveva ammetterlo, nemmeno Sophie, l'elfa della Vice Preside di Hogwarts, era così brava a fare la pasta come un vero italiano.

Scherzo!
Non fare quella faccia, che permaloso!
Non è cambiato proprio in questi anni, non capisco come hai fatto alla fine a prendertelo per ragazzo!


Veramente...

Io e lei non stiamo assieme...

Non fece in tempo a dire altro, che subito Typhon la precedette: un veloce scambio di sguardi tra lui e la Ricciardi le fece comprendere che non voleva parlare della loro relazione, anche se non era sicura di averne compreso il perché. Sapeva che stava bene con la sua "angioletta", ma forse, come lei, c'era una piccola parte dell'olandese che ancora sentiva dolore al pensiero che la loro storia si fosse conclusa tanto in fretta. E forse, semplicemente, voleva rispettare la privacy di quel dolore, chiedendo ad Arianna di mantenere un piccolo segreto con sé, senza dire la verità dunque a Mia.

Ops, scusate la gaff, davvero!

Non preoccuparti Mia, è che gli brucia di non essere mai riuscito a conquistarmi...

Disse dunque l'italiana, facendo dunque la linguaccia a Typhon come a volerlo prendere in giro, e fargli capire al contempo che poteva stare tranquillo: il loro segreto sarebbe rimasto tale.
E intanto, andò a prendere una forchettata di pasta per farla assaggiare all'amica, visto che avevano comunque preso cose diverse, ed un'altra a Seal, che non poteva non sentire il sapore meraviglioso di un piatto italiano DOC.

Beh in ogni caso, per cambiare discorso, come ti ho detto prima sto andando a fare un colloquio di lavoro importante per un giornale internazionale alla pari della "Gazzetta del Profeta", ho mandato loro qualche articolo due mesi fa e mi hanno richiamata proprio settimana scorsa!
Se dovessi essere presa, di sicuro potremmo vederci un po' più spesso... Che ne pensi tesoro?


Dici davvero? Sarebbe una figata!
Che giornale è?


S'informò Arianna curiosa, aprendo la bocca in direzione di Ty per fargli comprendere che aveva voglia di assaggiare un pezzetto della sua carne, per poi fare lo stesso questa volta verso Mia, sapendo che all'altra non avrebbe dato fastidio, anche ad Hogwarts erano abituate a dividere il cibo tra loro.

I tuoi come stanno? Tua madre è sempre fissata con le unghie perfette? - le domandò poi, ricordando piacevoli risate appartenenti ad argomenti del passato - E della vita sentimentale, che mi dici? Hai finalmente messo la testa a posto?
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