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Interno locale

Messaggioda Nadal » 20/11/2011, 23:17

[Diagon Alley – Ore 21:00]


La via più importante del mondo magico era ormai deserta a quell’ora della sera. Tutti i negozi, infatti, erano già chiusi e la gente comune preferiva non gironzolare per le strade così tardi ma restare a casa lontano dai pericoli che di notte potevano celarsi ovunque. Sebbene la Gazzetta del profeta non riportasse più notizie di cronaca nera così spesso come un tempo, tutti percepivano che qualcosa stava cambiando. La tranquillità del mondo magico viaggiava su un filo ormai.
Nell’oscurità della notte solo una figura si stagliava all’entrata di Diagon Alley. Quella figura, nascosta nel suo mantello, non era altri che Nadal Skett, neo professore di Trasfigurazione della scuola di Hogwarts. Il giovane uomo era solito tornare a Diagon Alley a quell’ora quando la folla non poteva disturbare i suoi pensieri ma lasciarlo libero di sprofondare nei ricordi. Quello, infatti, era il posto in cui dieci anni prima si era verificato uno degli eventi più tragici della sua vita: l’agguato a Corinne.
Una lacrima solcò il viso di Nadal quando i suoi occhi si fermarono proprio nel punto in cui il corpo della ragazza si era accasciato ormai quasi privo di vita. Sebbene il giovane fosse riuscito a portarla immediatamente al San Mungo, ormai tutto era perduto. Corinne era morta due ore dopo.
Erano passati dieci anni e Nadal, nonostante tutto, aveva ritrovato il sorriso sebbene non avesse mai dimenticato il suo grande amore. In realtà il giovane sapeva che nulla poteva né doveva essere dimenticato: Corinne non lo aveva abbandonato, la donna era ancora insieme a lui e la loro vicinanza diventava tangibile proprio in quella situazione, proprio quando Nadal aveva bisogno di lei. Ogni volta che la sua mente viaggiava nel passato, infatti, Corinne si ripresentava al giovane uomo per ricordargli che lui non doveva fermarsi, che la sua vita aveva ancora un senso e pertanto doveva essere vissuta. Dopotutto ci sarebbe stata lei ad aiutarlo nel cammino..
Per gli altri tutto ciò non aveva senso, per gli altri Corinne era morta ormai, ma per Nadal no. Corinne continuava a vivere in lui…
Un miagolio pose fine al fiume di ricordi; Nadal abbassò lo sguardo e vide Helios, il suo stupendo gatto rosso che, consapevole dello stato d’animo del suo padrone, era rimasto al suo fianco per più di un’ora senza batter ciglio.

Hai ragione, amico.. E’ arrivato il momento di tornare a casa..

Disse l’uomo prendendo il felino tra le braccia e sorridendo. Era felice di poter tornare a casa dopo quel tuffo nel passato. Allora si asciugò le lacrime e paradossalmente continuò a sorridere; ancora una volta i ricordi lo avevano avvicinato all’immagine di Corinne che da sola riusciva a rasserenarlo. Difatti aveva bisogno proprio di un po’ di serenità prima di affrontare il duro lavoro che a breve avrebbe dovuto sostenere a Hogwarts.

Chissà dove si sarà cacciato quell’altra peste di Spiro!

Esclamò poi pensando al suo falco pellegrino che era volato via non appena Nadal aveva messo piede a Diagon Alley. A differenza del ragazzo, il rapace preferiva non rivivere quei momenti.

[Paiolo Magico – Ore 21:15]


Varcata l’entrata magica che collegava Diagon Alley al Paiolo Magico, Nadal salutò con un cenno del capo il barista e fece per avvicinarsi all’uscita. In un attimo, però, Helios saltò via dalle sue braccia e si diresse vicino al bancone dove era postato un vassoio pieno di biscotti.

Ehi, fermati!

Intimò Nadal riuscendo a fermare l’animale prima che questi riuscisse ad addentare i biscotti.

Ok, ho capito.. Ci fermeremo qui a mangiare qualcosa..
Spero solo che Spiro abbia già fatto ritorno a casa.. Non mi piace quando rimane fuori con questo tempaccio!


Aggiunse sedendosi ad un tavolo e facendo cenno al barista di voler ordinare.

Una tazza di tè caldo per me ed una ciotola di latte per lui..

Affermò poi mentre Helios si accomodava sulle sue gambe.

E’ inutile che continui a fare così.. Non accontenterò i tuoi capricci per sempre!

Concluse consapevole di che non sarebbe riuscito a mantenere quella promessa. Era troppo affezionato a quel felino, la cui storia era in qualche modo legata a quella di Corinne. Nadal lo aveva trovato proprio pochi giorni dopo il funerale di lei e senza una ragione apparente aveva deciso di portarlo con sé. In realtà Helios, a quei tempi solo un cucciolo, si era avvicinato inspiegabilmente a Nadal mentre il ragazzo piangeva vicino alla lapide dell’amata. Al giovane parve che quell’animale riuscisse a comprendere il suo dolore e che in qualche modo lo condividesse; ecco perché aveva deciso di non abbandonarlo al cimitero ma di offrirgli una casa ma soprattutto di donargli il proprio affetto.

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Messaggioda Monique » 20/11/2011, 23:57

[Paiolo Magico - ore 21.12]


Una piccola fuga: sì, Monique non avrebbe saputo come altro definire il suo comportamento; all'inizio aveva semplicemente deciso di non rimanere tutto il pomeriggio al castello e di uscire a fare una passeggiata, ma alla fine aveva perso la cognizione del tempo e per questo, dopo essersi girata a piedi tutta Diagon Alley, aveva deciso di trovare rifugio all'interno del Paiolo Magico per un buon pasto caldo visto anche il tempo fuori che non prometteva nulla di buono.

Posso portarle qualcosa, signorina Vireau?

Le domandò premuroso il cameriere, al quale Monique fece un sorriso lieve prima di studiare il menu di fronte a sé: avrebbe dovuto farlo da un po' ormai, ma si era persa nei suoi pensieri come spesso le accadeva nell'ultimo periodo e quello era il risultato; lo scorse velocemente ed alla fine scelse quasi a caso.

Credo che una zuppa della casa andrà benissimo, grazie.
E della Burrobirra, per favore.


No, niente Fire Whiskey, ancora non faceva così freddo fortunatamente: dopo l'ordinazione, Monique si appoggiò allo schienale della sedia con un piccolo sospiro, permettendo di nuovo alla sua mente di perdersi; la scuola, la direzione del coro, Rose, Flame, i suoi genitori... tante cose a cui pensare, talmente tante che c'era solo l'imbarazzo della scelta nel decidere su cosa focalizzarsi per prima.
Fortunatamente il destinò sembrò decidere che per lei, quella sera, non era tempo di certe riflessioni, visto che una voce conosciuta arrivò alle sue orecchie.

Una tazza di tè caldo per me ed una ciotola di latte per lui..

Il capo di Moni si volse lentamente, scandagliando velocemente il locale fino ad individuare la fonte di quella voce conosciuta, un uomo con un gatto rosso affianco.

Ma quello è...

Immagine


Professor Skett.
Che coincidenza incontrarla qui.


Disse la donna, attirando così l'attenzione di Nadal seduto poco distante da lei, in attesa come la francese di gustare qualcosa di caldo all'interno del Paiolo: un sorriso incurvò le labbra di Moni, sorriso che raggiunse anche gli occhi facendoli scintillare un poco.

Le andrebbe di farmi compagnia?

Gli propose a bruciapelo, stupendo un po' anche se stessa: in fondo sì, erano stati compagni di scuola ad Hogwarts, ma questo non significava niente e per quanto ne sapeva l'uomo poteva anche voler rimanere per i fatti propri... tuttavia era troppo tardi per rimangiarsi la domanda, così Monique rimase in silenzio, sperando che, nel caso in cui l'altro avesse accettato, ciò non avvenisse con senso di costrizione ma solo per puro piacere personale.
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Messaggioda Nadal » 21/11/2011, 0:43

Professor Skett.
Che coincidenza incontrarla qui.

Nadal sussultò quando sentì il proprio cognome. Chi era così sconsiderato da venire al Paiolo Magico a quell’ora? Tutto gli fu più chiaro quando, voltandosi, l’uomo riconobbe Monique Vireau. Solo lei poteva abbandonare la sicurezza della propria dimora, o del castello di Hogwarts in quel caso, ed uscire senza il benché minimo tentennamento a quell’ora della sera.

Quella donna è sconsiderata quasi quanto te…

Affermò ironica la voce nella testa di Nadal. Dopotutto come poteva pensare certe cose se il primo ad abbandonare la calma e la tranquillità della propria casa era stato proprio lui?

La mia tranquillità posso trovarla solo qui, a Diagon Alley…

Si rispose l’uomo quasi come a volersi giustificare di fronte alla propria coscienza.

Signorina Vireau! Che piacere vederla!

Esclamò infine Nadal riportando l’attenzione sulla donna che sedeva a pochi passi da lui. Come sempre, Monique era impeccabile ed anche in un abito di una semplicità estrema appariva di un’eleganza unica.

Le andrebbe di farmi compagnia?


Ce-certo!

Replicò il giovane più che mai sorpreso dalla proposta della donna. Tutto poteva aspettarsi fuorché un invito a scambiare quattro chiacchiere da parte della signorina-occhi-di-ghiaccio.
Allora prese in braccio Helios e si accomodò al tavolo di Monique, proprio di fronte a lei. Nonostante fosse stato completamente spiazzato dalla richiesta della donna, l’uomo era felice di poterla conoscere meglio. In effetti, sebbene avessero frequentato la stessa scuola per qualche anno, i due non si conoscevano granché, anzi non si conoscevano affatto. Monique, però, era preceduta dalla sua fama, fama che non sempre era stata benevola con lei. Molti, infatti, la consideravano fredda, cinica, quasi un “sergente in gonnella”. Per Nadal, però, quella donna nascondeva e dissimulava qualcosa. Dietro la sua barriera c’era qualcosa di più..

Signorina Vireau, posso presentarle Helios, il mio gatto?

Affermò facendo in modo che Monique potesse vedere l’animale che, senza mostrare alcun segno di timidezza, sostenne con fierezza lo sguardo della giovane.

Helios, questo è il mio capo. Mi raccomando comportati bene con lei…

Proseguì scherzoso mentre sul suo volto si dipingeva un ampio sorriso.

Se posso permettermi, come mai è ancora qui a quest’ora?

Chiese sperando che Monique non accogliesse la sua domanda come segno d’invadenza. La sua, infatti, non era invadenza ma apprensione. La sua indole iperprotettiva poteva colpire chiunque, anche una persona che fino a qualche giorno prima aveva considerato una perfetta estranea.

Non è una bella serata per una passeggiata..

Concluse stringendosi nelle spalle a causa del freddo mentre Helios ritornava nella sua posizione preferita: accovacciato e sulle gambe di Nadal.
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Messaggioda Monique » 21/11/2011, 21:15

Signorina Vireau! Che piacere vederla!

Ed effettivamente Nadal sembrava sincero in quelle sue parole, come se fosse davvero felice di averla incontrata e non stesse dunque recitando una parte per una mera questione di cortesia: per Monique era una sensazione bellissima, anche se naturalmente dalle sue labbra non uscì un fiato; piuttosto, queste fecero ampliare il sorriso che già adornava il volto della donna mentre l'uomo le si accomodava di fronte.

Signorina Vireau, posso presentarle Helios, il mio gatto?

Piacere di conoscerti Helios.
Sei davvero molto molto carino.


Salutò Moni, del tutto seria e cordiale verso l'animale: già, l'aver perso Flame l'aveva resa molto più sensibile nei confronti degli altri animali, tanto che quando ora ne incontrava uno, a qualsiasi specie e razza appartenesse, lo trattava con rispetto e sensibilità; la sua lupa sarebbe stata sicuramente fiera di quel comportamento, ne era certa.

Helios, questo è il mio capo. Mi raccomando comportati bene con lei…

La prego professor Skett, non dica così... è già difficile sopportare di essere chiamata "VicePreside", se mi presenta al suo gatto come "il capo" credo che potrei anche deprimermi. Facciamo che sono semplicemente Monique, che ne dice?

Disse la francese, lasciandosi andare ad una piccola risata divertita: molto diversa da come si era mostrata nell'incontro dei professori, ne era consapevole, ma era pur vero che si sentiva un po' sottopressione al castello, perennemente giudicata e sotto esame... e la cosa aveva come conseguenza il renderla piuttosto fredda e distaccata. Totalmente un'altra persona, insomma, da quella che ora scuoteva il capo ridendo con aria divertita.

Se posso permettermi, come mai è ancora qui a quest’ora?
Non è una bella serata per una passeggiata..


Le domandò il professore, ma più che curiosità o invadenza Monique percepì nella sua voce una sorta di sfumatura preoccupata, che la fece sorridere più dolcemente: Nadal era davvero un brav'uomo, uno dei pochi che la donna aveva avuto modo d'incontrare negli anni, e per questo ai suoi occhi appariva molto più raro e prezioso degli altri.

Signorina Vireau, la sua zuppa e la Burrobirra.
Signor Skett, ecco qui il suo tè e il latte per il bel micione che l'accompagna.


La donna ringraziò il cameriere con un sorriso veloce, tornando poi a studiare l'uomo che aveva di fronte: ricordava bene tutte le informazioni che Madeline le aveva dato, ma a prima vista - forse per i suoi modi semplici e cordiali - non avrebbe mai detto che un uomo così fosse una tale mente brillante.

Evidentemente sa celare bene le sue conoscenze...

Pensò Monique, paragonandolo a figure come la Samyliak o il professor Vastnor che invece si mascheravano dietro alla freddezza ed al distacco più totale... un po' come lei all'interno del castello, insomma. Solo mentre faceva queste congetture, si accorse che ancora non aveva risposto all'uomo di fronte a lei, così si affrettò a porre rimedio.

In realtà non era previsto che rimanessi qui tutto il pomeriggio, ho perso la cognizione del tempo... e quando me ne sono accorta, ho deciso di fermarmi a mangiare qualcosa. Ero andata a Diagon Alley a comprare qualche spartito nuovo ed un nuovo lucido per il mio violino, ma come sempre mi succede quando si tratta di musica, non mi sono accorta di che ora si fosse fatta.

Raccontò con un piccolo sorriso imbarazzato, rivelando molto della sua natura ancora giovane e da ragazzina che, comunque, le piaceva: avrebbe avuto tempo per fare la donna saggia e matura, poteva ancora permettersi qualche leggerezza... perlomeno fuori dal contesto scolastico.

E lei invece?
Si è dedicato allo shopping come me?


Gli domandò poi con lieve curiosità, iniziando a mangiare la sua zuppa così da scaldarsi un po' il corpo, leggermente infreddolito dalla temperatura rigida di quella serata.
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Messaggioda Nadal » 21/11/2011, 22:44

La prego professor Skett, non dica così... è già difficile sopportare di essere chiamata "VicePreside", se mi presenta al suo gatto come "il capo" credo che potrei anche deprimermi. Facciamo che sono semplicemente Monique, che ne dice?

Mmm.. Si potrebbe fare..
Facciamo allora che io sono semplicemente Nadal. La perifrasi “professor Skett” mi fa sembrare così vecchio! Dopotutto ho solo trenta anni!


Replicò il giovane divertito, felice di poter parlare con Monique senza stare attento ai convenevoli che la differenza tra i loro ruoli richiedeva. In realtà, durante la riunione del corpo docenti, la donna si era mostrata tutto fuorché disponibile ad un rapporto con i colleghi che andasse oltre quello professionale. Al contrario, in quel momento, Monique sembrava un’altra persona e quell’alone di freddezza e di cinismo era venuto meno anche dalla sua figura.

Signorina Vireau, la sua zuppa e la Burrobirra.
Signor Skett, ecco qui il suo tè e il latte per il bel micione che l'accompagna.


La voce del cameriere interruppe le riflessioni di Nadal riguardo al comportamento di Monique. Non appena il ragazzo posò la ciotola di latte sul pavimento, Helios scese dalle gambe di Nadal e si avventò sul cibo mentre il giovane uomo poté finalmente assaporare il suo tè caldo. Una bella bevanda bollente era proprio quello che ci voleva come rimedio contro il freddo.

Piano Helios o soffocherai!

Esclamò poi sorridente rivolgendosi amorevolmente al suo gatto.
Allora Nadal riportò la sua attenzione sulla donna che sedeva di fronte a lui e che sembrava studiarlo con un semplice sguardo. L’uomo sostenne i suoi occhi senza batter ciglio e continuò a sorseggiare il suo tè.


In realtà non era previsto che rimanessi qui tutto il pomeriggio, ho perso la cognizione del tempo... e quando me ne sono accorta, ho deciso di fermarmi a mangiare qualcosa. Ero andata a Diagon Alley a comprare qualche spartito nuovo ed un nuovo lucido per il mio violino, ma come sempre mi succede quando si tratta di musica, non mi sono accorta di che ora si fosse fatta.

Anche tu suoni il violino?

Chiese Nadal sbalordito dall’affermazione della giovane donna.

Wow! Non vedo l’ora di sentirti suonare!

Aggiunse entusiasta ripensando a quello che era il suo strumento preferito. Ormai suonava il violino da più di quindici anni. La passione per quel magnifico strumento era nata grazie a suo madre, egregia musicista, che fin dall’infanzia di Nadal lo aveva indirizzato verso quella magnifica arte. Tutto, in realtà, era nato dal fatto che il giovane amava ascoltare sua madre suonare e fremeva dalla voglia di poter suonare con lei e magari diventare bravo quanto lei.

E lei invece?
Si è dedicato allo shopping come me?


Non proprio…


Replicò Nadal abbassando lo sguardo ripensando al vero motivo che lo aveva condotto anche quella sera a Diagon Alley.

Mi piace passeggiare per Diagon Alley e rivivere i ricordi della mia giovinezza…

Aggiunse senza mentire, ma senza raccontare tutta la verità. Sebbene il giovane percepisse la presenza di Corinne al suo fianco, infatti, non amava raccontare agli altri il suo passato e parlare di quei tragici momenti. I ricordi gli servivano per far rivivere Corinne, solo per quello.
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Messaggioda Monique » 21/11/2011, 22:54

Mmm.. Si potrebbe fare..
Facciamo allora che io sono semplicemente Nadal. La perifrasi “professor Skett” mi fa sembrare così vecchio! Dopotutto ho solo trenta anni!


Allora io posso ancora sentirmi una ragazzina visto che ne ho ventisette... il che significa che sei moralmente obbligato a tenermi d'occhio, sono la più piccola tra noi!

Esclamò Monique ridendo divertita, non ricordandosi subito che l'età di Nadal era tra le informazioni fornitele da Madeline... in realtà l'uomo le sembrava molto più giovane, forse anche per il suo aspetto così cordiale ed amichevole, più vicino ad un giovane che ad una figura già adulta.

Anche tu suoni il violino?
Wow! Non vedo l’ora di sentirti suonare!

Per la verità suono IL violino...
... possiedo uno Stradivari.


Replicò sottovoce, ovviamente avvicinandosi appena verso il docente così da non dover parlare troppo ad alta voce: sì, era consapevole che la maggior parte dei musicisti esperti era a conoscenza del fatto che l'unico Stradivari rimasto in circolazione appartenesse a lei, ma non le sembrava comunque il caso di fare pubblicità gratuita a riguardo.

Sarò comunque felice di farti sentire qualcosa, è da tanto che non suono.

Aggiunse Moni, mentre l'argomento di conversazione diveniva il motivo per cui i due si erano trovati lì: la risposta della giovane donna non tardò ad arrivare, seguita poi senza troppi problemi da quella di lui.

Non proprio…
Mi piace passeggiare per Diagon Alley e rivivere i ricordi della mia giovinezza…


Già, quand'andavamo ancora a scuola ricordo bene quanto tempo passavamo tra qui e Hogsmeade... mi sembrava il paradiso. Quante cose sono cambiate.

Mormorò la francese, perdendosi per un momento nel viale dei ricordi mentre sorseggiava la sua Burrobirra, calda al punto giusto e dunque deliziosa: alla fine ricadde con lo sguardo sull'uomo, studiandolo ancora ma in modo discreto, così da non farlo sentire a disagio.

E come mai Nadal Skett, una promessa nel campo della Trasfigurazione, ha deciso di tornare a Hogwarts come insegnante? E' sempre stato il tuo sogno?

Gli chiese poi, curiosa e sollevata di aver trovato un docente che forse non aveva tutti questi problemi a parlare di sé come invece facevano molti suoi colleghi.
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Messaggioda Nadal » 22/11/2011, 22:43

Per la verità suono IL violino...
... possiedo uno Stradivari.


La voce di Nadal si colmò di entusiasmo di fronte alla rivelazione di Monique. Uno Stradivari! Ormai ne era rimasto uno solo in circolazione. Tutte gli altri erano nelle mani di grandi collezionisti che avrebbero dato la vita piuttosto che venderne uno.

Sarò comunque felice di farti sentire qualcosa, è da tanto che non suono.

Suonerai IL violino, giusto? Cioè potrò ascoltarti mentre suoni lo Stradivari?

Chiese il giovane uomo emozionato dal solo pensiero di udire la straordinaria melodia, il suono armonioso e dolce che solo quello strumento poteva creare. Nel corso della sua vita aveva ascoltato il suono di uno Stradivari solo una volta, circa vent’anni prima, ma il ricordo di quella sinfonia ultraterrena era ancora vivido nella sua mente.

Già, quand'andavamo ancora a scuola ricordo bene quanto tempo passavamo tra qui e Hogsmeade... mi sembrava il paradiso. Quante cose sono cambiate.

Già..

Si limitò a rispondere Nadal con un cenno d’assenso. In effetti dai tempi della scuola era cambiato moltissimo: lui era cambiato, la sua vita era cambiata, il senso della vita stessa era cambiato. Nonostante tutto, una cosa era rimasta immutata negli anni: la gioia di vivere. Nemmeno il lento scorrere delle del tempo era stato in grado di logorarla. Anche nei momenti più difficili questa, infatti, non era venuta meno e, anzi, era proprio questa che aveva consentito all’uomo di andare avanti. Aveva accolto questa concezione proprio da Corinne che, anche in punto di morte, lo aveva esortato a non mollare ma a continuare a lottare, a continuare a vivere per lei e con lei…

In realtà Hogwarts era un paradiso…

Aggiunse poi dopo molti secondi di silenzio. I ricordi, infatti, avevano il potere di estraniarlo dalla realtà.

Ma ciò non vuol dire che non possa ritornare ad esserlo. Dobbiamo essere noi gli artefici di questa impresa!

Esclamò deciso puntando il suo sguardo in quello di Monique.

E come mai Nadal Skett, una promessa nel campo della Trasfigurazione, ha deciso di tornare a Hogwarts come insegnante? E' sempre stato il tuo sogno?

Una promessa nel campo della Trasfigurazione.. Mi piace questa definizione!

Replicò divertito a Nadal sorridendo leggermente. In realtà l’uomo era consapevole delle proprie capacità, ma preferiva non ostentarle in modo da poter sorprendere le persone quando le circostanze lo richiedevano.

In realtà insegnare mi è sempre piaciuto ma non era propriamente il mio sogno. L’insegnamento era la più grande aspirazione di una persona a me cara che non ha potuto conseguire il suo obiettivo, pertanto ho fatto in modo che il suo sogno diventasse il mio.

Spiegò Nadal ritrovandosi a parlare nuovamente di Corinne sebbene inizialmente avesse cercato di sviare l’argomento.

E tu, invece come mai ti ritrovi ad insegnare Incantesimi ad Hogwarts?
Ami i ragazzini a tal punto da essere disposta a viverli quotidianamente?


Domandò scherzoso prima di portare la tazza di tè alle labbra per un altro sorso.
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Messaggioda Monique » 22/11/2011, 23:23

Suonerai IL violino, giusto? Cioè potrò ascoltarti mentre suoni lo Stradivari?

Se ti fa piacere, certo. In fondo uno strumento tanto prezioso mica può essere lasciato a prender polvere inutilmente, non credi? Suoni qualche altro strumento a parte il violino?

Domandò Monique a Nadal con curiosità, riprendendo a mangiare la sua zuppa: era ottima, saporita e bella calda, sentiva le ossa scaldarsi ad una ad una; doveva venirci a mangiare più spesso al Paiolo, in fondo poteva anche essere un ottimo diversivo al castello ed alle sue mura, più simili ad una prigione per Moni.

In realtà Hogwarts era un paradiso…
Ma ciò non vuol dire che non possa ritornare ad esserlo. Dobbiamo essere noi gli artefici di questa impresa!


Già, quand'eravamo studenti ci sembrava il posto più incredibile del mondo... è incredibile come ora mi appaia sotto occhi completamente diversi.

Mormorò la donna con aria nostalgica, lasciandosi invadere dai ricordi: come si sentiva invincibile tra quelle mura, come si sentiva potente... con mezza scuola ai suoi piedi e un sacco di amici, con l'unico dovere di studiare e tutto il diritto di divertirsi; quando ripensava a quei momenti, le sembrava quasi di osservare la vita di una persona che non era più quella che oggi si guardava ogni giorno allo specchio.

Una promessa nel campo della Trasfigurazione.. Mi piace questa definizione!
In realtà insegnare mi è sempre piaciuto ma non era propriamente il mio sogno. L’insegnamento era la più grande aspirazione di una persona a me cara che non ha potuto conseguire il suo obiettivo, pertanto ho fatto in modo che il suo sogno diventasse il mio.


Una coincidenza quasi incredibile quella, visto che praticamente Moni si trovava ad Hogwarts per lo stesso motivo: certo, insegnare o guidare l'accademia non era propriamente il suo sogno, ma aveva comunque intrapreso quella strada per far felice una persona che non c'era più.

E tu, invece come mai ti ritrovi ad insegnare Incantesimi ad Hogwarts?
Ami i ragazzini a tal punto da essere disposta a viverli quotidianamente?


In realtà la mia condizione è molto simile alla tua, sai?
Anche io sono qui per portare avanti il sogno di qualcun altro che avrebbe voluto vedermi insegnare. Incredibile quello che siamo disposti a fare per le persone che abbiamo amato...


Commentò la giovane donna con un sorriso più triste e malinconico sulle labbra, che però cercò subito di nascondere affondando il volto nella sua Burrobirra: bevve un paio di sorsi in silenzio, decidendo poi di pensare a tutt'altro e di parlare di argomenti più frivoli e piacevoli; ogni tanto, se lo poteva anche permettere.

E hai già una compagna che va in giro a vantarsi del tuo nuovo ruolo di Professore, o sei pronto a fare strage di cuori dentro al castello?
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Messaggioda Nadal » 07/12/2011, 23:52

Se ti fa piacere, certo. In fondo uno strumento tanto prezioso mica può essere lasciato a prender polvere inutilmente, non credi?

Sono d’accordo con te..
Sarebbe un peccato considerare un violino di tale fattura come un semplice trofeo da esibire.. E’ uno strumento magico che deve diffondere la magia della sua musica ovunque!


Replicò Nadal sorridendo a Monique che mangiava la sua zuppa.

Suoni qualche altro strumento a parte il violino?

In effetti si.. Suono il piano da parecchi anni ormai, ma la mia passione per il violino non è mai venuta meno…

Aggiunse il giovane ripensando a quanto grande fosse il suo amore per quello che agli occhi degli altri poteva essere un banale strumento musicale. Il violino, infatti, era ormai un elemento essenziale nella sua vita.

Già, quand'eravamo studenti ci sembrava il posto più incredibile del mondo... è incredibile come ora mi appaia sotto occhi completamente diversi.

Come mai ti appare così diverso adesso?

Chiese Nadal incuriosito e preoccupato allo stesso tempo percependo la sfumatura malinconica nella voce di Monique. Cosa poteva aver fatto cambiare l’opinione della donna riguardo ad Hogwarts?

In realtà la mia condizione è molto simile alla tua, sai?
Anche io sono qui per portare avanti il sogno di qualcun altro che avrebbe voluto vedermi insegnare. Incredibile quello che siamo disposti a fare per le persone che abbiamo amato...


Già…

Si ritrovò a ripetere Nadal concordando per l’ennesima volta con la sua interlocutrice.

Le persone che amiamo lasciano una traccia, un segno indelebile su di noi che è impossibile da cancellare. L’amore con cui ci hanno avvolto non può essere dimenticato né messo da parte.
E’ proprio questo che continua a darmi la forza giorno dopo giorno: l’amore. Le persone a noi care, infatti, ci hanno dato oppure continuano a darci la linfa che nutre le nostre vite e questa linfa non è altro che il loro amore, il loro affetto…


Disse il giovane uomo quasi sussurrando. Le sue parole erano rivolte a Monique ma erano una riflessione sulla propria vita e sul proprio amore che ancora lo teneva stretto a Corinne, lei che aveva lasciato quel segno, quella traccia e che continuava a ravvivarla con la sua presenza anche dopo la sua morte.

Amor vincit omnia, etiam mortem…

Aggiunse come se stesse parlando a se stesso mentre sfiorava il braccialetto argento che indossava al braccio destro e che riportava, incisa, la medesima frase.


E hai già una compagna che va in giro a vantarsi del tuo nuovo ruolo di Professore, o sei pronto a fare strage di cuori dentro al castello?

Il mio cuore non può fare strage perché appartiene già a qualcun altro..

Confessò l’uomo allontanando leggermente la sua tazza di tè e accarezzando con il palmo della mano Helios che, avvertendo lo stato d’animo del padrone, era ritornato ad appollaiarsi sulle sue gambe.

Ad una ragazza morta dieci anni fa…

Concluse fissando lo sguardo nel vuoto. Aveva usato quasi di proposito la parola “morta” che si limitava a spiegare solo ciò che era successo anni prima. Non aveva rapportato la morte al presente con frasi del tipo “che ora non c’è più” o “che adesso è lontana” proprio perché Corinne, in realtà, non lo aveva mai abbandonato ma aveva continuato a vegliare su di lui e a supportarlo nelle sue azioni anche dopo tutto quello che era accaduto.
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Messaggioda Monique » 08/12/2011, 16:37

In effetti si.. Suono il piano da parecchi anni ormai, ma la mia passione per il violino non è mai venuta meno…

Sì, anche io suono il pianoforte e la chitarra ma preferisco sempre e comunque il violino.

Concordò Monique annuendo lentamente, trovando molti punti in comune nei suoi modi di pensare, di vedere il mondo, e di amare la musica con quelli di Nadal.

Come mai ti appare così diverso adesso?

Le domandò l'uomo, e quella richiesta costrinse Monique a sospirare leggermente, mordendosi il labbro e guardando altrove, evitando così lo sguardo dell'altro.

Diciamo che... semplicemente quando ti senti costretto a stare in un posto, per quanto tu l'abbia amato prima esso finisce per apparirti come una prigione.

Commentò Monique, preferendo non scendere troppo nei dettagli: in fondo Nadal l'aveva sempre vista come la Regina di Ghiaccio, e lei non voleva... non si sentiva pronta per distruggere quell'immagine che l'uomo aveva di lei, per quanto corrispondesse poco o nulla con la donna che ora gli sedeva di fronte.

Le persone che amiamo lasciano una traccia, un segno indelebile su di noi che è impossibile da cancellare. L’amore con cui ci hanno avvolto non può essere dimenticato né messo da parte.
E’ proprio questo che continua a darmi la forza giorno dopo giorno: l’amore. Le persone a noi care, infatti, ci hanno dato oppure continuano a darci la linfa che nutre le nostre vite e questa linfa non è altro che il loro amore, il loro affetto…


Parli come un poeta, Nadal.
Ma per me la situazione è un po' diversa.


Mormorò Moni senza entrare nei particolari, un po' perchè sentiva che non fosse il momento adatto, ed un po' perchè semplicemente non aveva voglia di parlare di certe cose.

Il mio cuore non può fare strage perché appartiene già a qualcun altro..
Ad una ragazza morta dieci anni fa…


Mi dispiace molto Nadal, non volevo essere invadente.

Disse la donna, sinceramente dispiaciuta dell'aver portato a galla sentimenti del genere nell'uomo: già, ognuno aveva i suoi piccoli segreti, i suoi scheletri nell'armadio, e probabilmente anche Nadal, per quanto all'apparenza sempre amichevole, gioviale e sereno, li aveva.

Credo sia meglio che vada, Hogwarts ha bisogno di me.

Aggiunse Moni con un sorriso, pagando al cameriere il corrispettivo della sua cena: si volse verso Nadal e, se lui non l'avesse fermata, semplicemente l'avrebbe salutato con un sorriso.

Arrivederci, Nadal.
Ci vediamo a scuola.
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