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El Alamein

Messaggioda Veronique » 17/04/2014, 12:47

E ti pareva che il padre non doveva sempre mettersi in mezzo alla sua vita, in qualche modo: ora che però non lo vedeva più come l'amorevole e sincero genitore che l'accettava senza cercare di cambiarla, come credeva una volta, ma per il bastardo senza cuore che in realtà era, Veronique non faceva altro che rendersi conto di quanto l'uomo avesse non solo rovinato la sua esistenza, ma anche quella di molte altre persone… come Kalas, per esempio.
Aveva cospirato coi Jakom affinché spodestassero i Tìamat dal trono, e non c'era dubbio che grazie ai suoi soldi e ai suoi agganci politici e sociali ci fosse facilmente riuscito, per di più uscendone anche pulito - al punto che il Mercenario/Dragoniere che aveva di fronte non sembrava possedere la minima idea del suo coinvolgimento.
Ma era la verità, oppure stava fingendo?
C'era un solo modo che Veronique possedeva per scoprirlo, e per quanto probabilmente a mente più lucida, a freddo, si sarebbe detta di esser ricorsa ad una pratica tutto sommato non necessaria, perché il suo istinto le diceva che l'uomo non mentiva, in quel momento era l'unica cosa che potesse fare: per questo fece scivolare l'illusione verso di lui, in modo tale che lo avvolgesse senza che lui potesse averne il sentire, e manipolò le parole per costringerlo a dire la verità senza che però, nel farlo, Kalas potesse rendersi conto di essere forzato da una qualche forza magica a farlo.

Ora voglio che tu mi dica l'assoluta verità…

Parla dunque, non aspetto altro.

Dimmi la verità, ed io ti crederò: non sapevi davvero chi fossi, quando mi hai conosciuta?

No, assolutamente.

Non avevi idea che fossi una Vireau?

Non sapevo nemmeno che esistessero i Vireau.

Non sapevi veramente che Nicholas Vireau era invischiato coi Jakom?

Non fino a quando non me lo hai detto tu.

E così aveva detto il vero, come il suo istinto le aveva suggerito: chiaro che si sentisse molto, molto più sollevata ora, perché poteva dar ragione al suo intuito e tornare a rapportarsi con l'altro in modo più tranquillo, senza temere di venir uccisa, catturata o torturata dall'uomo non appena gli avesse voltato le spalle.
In ogni caso, però, c'era un'altra questione da risolvere… quella di Nicholas: aveva rovinato la sua vita e quella di Kalas, come se tutto gli fosse concesso… e lei non voleva permetterlo; aveva risolto, in parte, la propria situazione, riavvicinandosi a Monique e scoprendo la verità. Ed ora avrebbe aiutato a vendicarsi anche il Mercenario, spodestando i Jakom e facendo riprendere alla dinastia Tìamat il potere sul Barhein.
Fu questo che gli promise, quando lui le s'inginocchiò di fronte accarezzandole una guancia, guardandolo negli occhi con rabbia e determinazione evidenti.

So che evidentemente hai i mezzi per farlo, per darmi una mano, ma per ora vorrei tu stessi lontana da questa storia.

Cosa?
Ma perché?


Domandò la francese, perplessa.

Non perché non credo in te, non perché voglio cavarmela per forza da solo per uno stupido discorso di orgoglio, non per timore.
Ma non mi andrebbe di cominciare una relazione con una ragazza senza la giusta dose di pace, serenità e spensieratezza.
Tanto non intendo morire molto presto e se manterrai il segreto sulla mia identità, la situazione non cambierà, al massimo migliorerà grazie alle altre persone che minaccerò di allontanarsi dalla famiglia Jakom.


Una relazione?
Non avevano mai parlato di relazione, al massimo di una notte di sesso bollente in quella suite da sogno, non certo di un rapporto di coppia lungo e duraturo!

Per ora, tutto ciò che desidero tu faccia per dimostrare il tuo immenso dispiacere... è alleviare le mie ferite in questo modo…

Senza nemmeno rendersene conto, mentre ancora la sua mente registrava le parole di Kalas, il viso della più piccola tra le Vireau aveva seguito la pressione fatta dalla mano dell'altro e si era avvicinato al volto di lui: la conseguenza?
Un bacio inaspettato, improvviso, infuocato che le fece scollegare il cervello in un secondo: chiuse gli occhi, la donna, iniziando a muovere la bocca su quella di Kalas quasi senza accorgersene, lasciandosi coinvolgere solo da quei movimenti leggeri, dall'odore di lui che la circondava, da quel bacio che era così diverso da quelli dati con Ryan.
Due colpi alla porta li costrinsero a scostarsi l'uno dall'altra, ma era abbastanza superfluo dire che, al momento, Veronique non era nemmeno in grado di parlare.

... Torno subito...
... Non ti azzardare a scappare...


Scosse il capo, perché di mormorare qualcosa sarebbe stato chiedere troppo, e lo lasciò andare ad aprire mentre si passava una mano sulla bocca, incredula: l'aveva baciato… aveva davvero baciato Kalas, aveva baciato un uomo che non era il suo fidanzato.
… ed era stato grandioso.
Non per il tradimento - anche se di per sé c'era un che di eccitante, a pensarci - ma per l'atto di suo, per quell'incontro di bocche così sentito, così caldo, così perfetto: anche in un gesto semplice come quello di un bacio, Kalas aveva palesato tutta la sua virilità, una cosa talmente inaspettata per lei da lasciarla senza fiato e farla arrossire per qualche istante, come una ragazzina.
Fortuna che era di spalle rispetto alla porta, e così, quando l'uomo tornò da lei -possibilmente con la cena - la francese aveva recuperato l'autocontrollo di sé ed era in grado di sorridergli, serena e forse ancora un po' incazzosa verso il padre.

Spero che la cena sia all'altezza dell'aperitivo…

Mormorò la donna, riferendosi ovviamente al bacio: sì, la malizia era decisamente l'arma migliore per mascherare ogni tipo di pensiero - e anche lei, come Nicholas, per certe cose era davvero una fuoriclasse.

… perché non continui a parlarmi di te, visto che ci siamo fermati dopo la prima frase?
Immagino ci siano anche tante cose che potrei conoscere sulla tua persona… cognome escluso, ovviamente.
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Messaggioda Kalas » 17/04/2014, 14:23

Poteri nascosti, verità svelate, sentimenti mostrati e silenzi riempiti da sospiri.
Quella serata si stava rivelando molto più complessa rispetto all'ipotizzato, sia per Kalas Tìamat, il quale aveva appena scoperto che la ragazza che voleva semplicemente frequentare era in realtà legata in parte alla tragedia della propria famiglia, sia per Veronique Vireau, la quale aveva appena capito che l'uomo che l'aveva invita a cena non desiderava solo sbattersela di santa ragione, ma anzi, sperava in qualcosa di più solido, di continuo anche dopo quella meravigliosa vacanza egiziana.
E se per Kalas venire a sapere quella novità non ebbe un effetto troppo devastante (infatti la Vireau in persona c'entrava davvero poco e nulla con la questione Jakom), per Veronique invece la questione era ben diversa, poiché lei a casa aveva un fidanzato che l'aspettava per passare di nuovo del tempo insieme, un fidanzato ignaro di quell'incontro tra la francese e il Mercenario e che dunque, forse, al momento stava dormendo sogni tranquilli e sicuri, sicuro di lei, fiducioso di lei.
Fiducia mal riposta, a dirla tutta, visto che al termine di un piccolo dibattito legato alle priorità di azioni tra Kalas e Veronique, egli si accinse a baciarla, completamente sicuro che ella fosse single, e la Vireau di certo non diede a vedere il contrario, anzi, corrispose quel bacio quasi subito, muovendo le labbra sulle sue con passione, dolcezza, timidezza in alcuni frangenti, ma evidente eccitazione per quell'atto che probabilmente aspettavano entrambi da moltissimi minuti.
Sfortunatamente però, quel momento venne interrotto dal cameriere che portava con sé la cena ordinata poco prima. Male fino a un certo punto, in fondo che impediva loro di riprendere da dove avevano finito subito dopo il pasto?
Si alzò in piedi, il "Decaduto", raggiungendo la porta ed aprendola, così da far entrare l'addetto al servizio in camera che condusse un bel carrello pieno di leccornie preparate a regola d'arte. Si preoccupò chiaramente anche di servire la cena, salutando i due ospiti con un inchino e dirigendosi quindi verso l'uscita, bloccato solo un paio di secondi dal padrone della stanza che gli diede ben cinquanta Galeoni di mancia.

Oh, grazie infinite, vi auguro di trascorrere una piacevolissima serata!

Prego.
La richiameremo qualora avessimo bisogno di altro.
Mi attendo sia reperibile tutta la notte.


E questo perché? Beh, semplice: perché qualora Veronique avesse avuto voglia di qualsiasi cosa ad un qualunque orario, Kalas l'avrebbe accontentata immediatamente, che fossero state fragole con panna, un bicchiere di liquore, profumi per l'acqua della vasca di qualche fragranza particolare.
La porta si chiuse e così il Dragoniere poté tornare a fornire tutta l'attenzione nei confronti della sua ospite semplicemente stupenda e perfetta.
Atmosfera ritornata su uno standard simile a quello precedente, dato che nessuno dei due aveva così tanta voglia di riprendere il discorso "Vireau-Jakom", adesso c'erano solo loro due ed erano intenzionati a godersi quella cena senza farsela andare di traverso.
Primo segnale effettivo che Veronique stessa avesse deciso di andare oltre fu il suo ritorno alla classica e sensuale malizia, una tecnica che le riusciva talmente bene che a dire il vero Kalas pensava non ci fosse nemmeno bisogno per lei di impegnarcisi.

Spero che la cena sia all'altezza dell'aperitivo…

Mi spiace deludere le tue aspettative, a parte il dopo cena nulla può essere all'altezza delle tue labbra...

E come se nulla fosse, dato che ormai il contatto era stato sancito definitivamente, il Mercenario le tornò piuttosto vicino, abbassandosi con il viso sul suo per darle un altro bacio casto e gentile, posandole la mano destra sulla guancia per dedicarle una calda carezza.
In seguito, possibilmente si sarebbero seduti ognuno al proprio posto, presso il tavolo adatto esclusivamente a due persone, una di fronte all'altra.
La francese non dovette muovere un dito, infatti il pasto si trovava già nei piatti e lo champagne le venne servito direttamente dall'uomo, servizievole e principesco allo stesso tempo, un uomo per il quale la sua donna meritava ogni attenzione disponibile e immaginabile.

… perché non continui a parlarmi di te, visto che ci siamo fermati dopo la prima frase?
Immagino ci siano anche tante cose che potrei conoscere sulla tua persona… cognome escluso, ovviamente.


E' un ricordo che preferisco accantonare, come se non fosse mai esistito.
A dire il vero dovrei avere almeno una linea generale di curiosità da parte tua per iniziare, non credi?


La ragazza sorrise sbattendo lentamente le palpebre, con aria erotica assolutamente naturale: la sensualità era parte integrante di lei.
Parlò, esponendo quali potevano essere le linee guida per iniziare a raccontarle qualcosa di sé e Kalas registrò tutto, pronto a dire tutta la verità, adesso che comunque non dovevano più avere segreti di alcun tipo, a parte uno ovviamente, ovvero il compagno di lei e chissà se fosse stata così coraggiosa da dirlo al Mercenario entro quella stessa sera, tanto per saggiarne la reazione.

Ho studiato per tutti gli anni di adolescenza ed infanzia all'interno del castello, seguito da precettori illustri provenienti da ogni parte del mondo. La mia famiglia non ha mai badato a spese nel campo culturale, diceva che un vero sovrano doveva essere prima di tutto più intelligente del suo popolo per andare oltre con l'ingegno, con la diplomazia e con il senso del dovere.
Ho svolto un'infanzia dedicata alle attività sportive, all'impegno nell'apprendimento delle buone maniere e conoscendo centinaia di possibili promesse spose che scartai una dietro l'altra, a partire dei nove anni.
I miei colori preferiti sono il rosso, il bianco, il nero, il verde e il giallo, che sono anche i colori della creatura leggendaria Tìamat, il drago a cinque teste, ognuna appartenente ad un tipo di drago differente, che ha dato il via alla mia stirpe e al mio legame con queste creature.
Riguardo i cibi, direi che sono piuttosto appassionato della cucina orientale, specie quella giapponese, ipocalorica e delicata, ma non disdegno affatto i latticini e i salumi in generale, specie quelli appartenenti al territorio italiano e francese, nel particolare il "brie" e il lonzino.
... Altre domande che ti sovvengono?


Chiese infine, alzando il calice ancora una volta per eseguire l'ennesimo brindisi silenzioso, senza motivazione apparente, in fondo ogni volta che i loro bicchieri tintinnavano era perché stavano festeggiando il loro incontro e tanto bastava per brindare e sorridersi a vicenda con intensità.
Intanto, da sotto il tavolo, la gamba lunga dell'uomo raggiunse il polpaccio di Veronique, vezzeggiandolo gentilmente.

Mentre tu invece che altre informazioni puoi darmi sulla tua persona, cognome, eccelsa capacità di vestire, bellezza sconcertante e perfezione di ogni dettaglio del corpo a parte?
Ah, tra l'altro, com'è?
Gradisci tutto oppure vuoi che faccio tornare indietro qualcosa?


Spoiler:
Domande di Veronique accordate con la player
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Messaggioda Veronique » 17/04/2014, 17:42

L'aveva baciato.
Senza pensare alle conseguenze, alle mille motivazioni per le quali sarebbe stato meglio che non lo facesse, l'aveva baciato e basta.
E porca miseria, le era piaciuto da morire.
Non voleva pensarci ancora in quei termini, come una cosa sbagliata che non avrebbe dovuto fare - anche se all'effettiva stavano proprio così le cose: magari, a fine serata, o la mattina dopo direttamente, ne avrebbe parlato con Marcus, una persona che su certe cose sapeva essere alquanto obiettiva, ed avrebbe analizzato con lui la situazione… ma al momento non ci voleva pensare, assolutamente no.
S'impose, infatti, di lasciarsi andare e seguire il cuore e l'istinto fin tanto che rimaneva in quella stanza, anche se sapeva bene che Kalas voleva più di una scopata da lei, l'aveva detto e anche piuttosto chiaramente; sperava, però, la francese, che non avrebbe insistito troppo su quel punto, quella sera, magari rimandando i discorsi seri a quella dopo, e permettendole così di confrontarsi prima con Azhad.
Intanto, l'ex Principe - o Sultano, o come diavolo si chiamava uno come lui dalle parti del Barhein - andò ad accogliere la cena, lasciando una grandiosa mancia al cameriere così da spronarlo ad essere disponibile per loro tutta la notte: e Veronique non faceva fatica a credere che se avesse avuto voglia di aragosta, caviale e champagne alle quattro del mattino, l'uomo avrebbe fatto in modo che le venisse servito senza batter ciglio.
Tutto ciò che era stato messo a tavola aveva un aspetto delizioso, fresco ed invitante, e dopo il colpo che si era presa poco prima, la francese necessitava davvero di recuperare forze ed energie mettendo qualcosa sotto i denti, sperando che si avvicinasse almeno un po' alla bontà della bocca dell'altro.

Mi spiace deludere le tue aspettative, a parte il dopo cena nulla può essere all'altezza delle tue labbra...

Sorrise per quell'ennesimo complimento, non riuscendo poi a negargli il bacio casto che lui le diede subito dopo, con tanto di carezza sulla guancia: un po' perché la prese nuovamente in contropiede, ed un po' perché lei stessa si rendeva conto che, se aveva corrisposto al primo bacio ed ora gli stava sorridendo, con tanto di frase maliziosa precedente, sarebbe stato un po' un controsenso, ora, respingerlo.
Sempre peggio dunque, per lei, ma visto che si era ripromessa di non pensare a determinati aspetti di quella serata, soprattutto le sue conseguenze, non l'avrebbe fatto: prese, infatti, posto a tavola come nulla fosse, chiedendogli di proseguire a parlare di se stesso così da farsi scoprire di più dall'altra, che per ovvi motivi si era precedentemente fermata solo al suo cognome.

E' un ricordo che preferisco accantonare, come se non fosse mai esistito.
A dire il vero dovrei avere almeno una linea generale di curiosità da parte tua per iniziare, non credi?


Gli disse così, più o meno, cosa volesse sapere: dove aveva studiato, ad esempio, il colore ed il cibo preferiti, le classiche domande che si potevano fare ad una persona quando la si voleva conoscere poco più intimamente.

Ho studiato per tutti gli anni di adolescenza ed infanzia all'interno del castello, seguito da precettori illustri provenienti da ogni parte del mondo. La mia famiglia non ha mai badato a spese nel campo culturale, diceva che un vero sovrano doveva essere prima di tutto più intelligente del suo popolo per andare oltre con l'ingegno, con la diplomazia e con il senso del dovere.

Come dar torto alla tua famiglia…

Persino Nicholas, che era stato ed era tutt'ora un gran bastardo, aveva dato ad entrambe le figlie un'educazione di prima classe, l'una ad Hogwarts e l'altra mediante precettori privati… e loro non erano nemmeno di sangue nobile.

Ho svolto un'infanzia dedicata alle attività sportive, all'impegno nell'apprendimento delle buone maniere e conoscendo centinaia di possibili promesse spose che scartai una dietro l'altra, a partire dei nove anni.

A nove anni già scartavi delle ragazze?
E che ti avranno mai fatto di male per non sceglierle?


Gli chiese, curiosa di capire secondo quali canoni fossero state effettuate le scelte da parte di un Kalas ancora bambino.

I miei colori preferiti sono il rosso, il bianco, il nero, il verde e il giallo, che sono anche i colori della creatura leggendaria Tìamat, il drago a cinque teste, ognuna appartenente ad un tipo di drago differente, che ha dato il via alla mia stirpe e al mio legame con queste creature.

Non sono sicura di aver capito… cosa c'entra il Drago a cinque teste con la nascita alla tua stirpe?
Il legame coi Draghi, invece, lo concepisco meglio… sei più in sintonia con loro, per via di Tìamat?


Domande che generavano altre domande, insomma, ma era anche normale che così fosse quando s'imparava a conoscere qualcuno… e c'erano tante cose che Veronique ancora voleva sapere di lui.

Riguardo i cibi, direi che sono piuttosto appassionato della cucina orientale, specie quella giapponese, ipocalorica e delicata, ma non disdegno affatto i latticini e i salumi in generale, specie quelli appartenenti al territorio italiano e francese, nel particolare il "brie" e il lonzino.

Ti piace anche il sushi, quindi?
Andresti d'accordissimo con mia sorella, allora, e devo dire che anche con me in questo senso c'è una buona intesa.


E sorrise, perché in effetti anche a lei la cucina orientale piaceva molto proprio per il fattore "ipocalorico", che le permetteva di riempirsi di cibo senza fare un torto alla sua linea.

... Altre domande che ti sovvengono?

Uhm… sei ben dotato?

Gli domandò con diretta malizia, quella di una donna abbastanza convinta e sicura di sé da non sentirsi in imbarazzo nel dire certe cose per com'erano: e poi, cavolo, visti i presupposti, era abbastanza probabile che la serata finisse col botto… quindi meglio essere previdenti - seppur considerasse difficile che un uomo così prestante e possente, così virile in tutto ciò che faceva, ce l'avesse piccolo, a dover essere sinceri.

Mentre tu invece che altre informazioni puoi darmi sulla tua persona, cognome, eccelsa capacità di vestire, bellezza sconcertante e perfezione di ogni dettaglio del corpo a parte?

E ti pare poco?

Scherzò lei, prendendo a sua volta la flûte con lo champagne per berne un sorso, ed accettando con un'occhiata più maliziosa le carezze che la gamba dell'uomo stava facendo al suo polpaccio.

Ah, tra l'altro, com'è?
Gradisci tutto oppure vuoi che faccio tornare indietro qualcosa?


È tutto perfetto, puoi stare tranquillo.

Lo rassicurò lei, lasciando però che fosse l'uomo a servirle il cibo nel piatto: voleva vezzeggiarla? Beh, allora che lo facesse in tutto.

Anch'io ho studiato privatamente, amo cantare e sono piuttosto brava nel suonare il pianoforte.
Ho viaggiato molto, ma sempre e solo per piacere, il mio colore preferito è l'oro, come tutto ciò che è costoso e luccica, ed il mio cibo preferito, oltre a quello orientale, è quello d'alta cucina, in particolar modo di derivazione francese.
Ho praticato equitazione quand'ero più piccola, so parlare correttamente, oltre ad inglese e francese, anche spagnolo e tedesco… altro che vuoi sapere?
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Messaggioda Kalas » 23/04/2014, 17:50

A nove anni già scartavi delle ragazze?
E che ti avranno mai fatto di male per non sceglierle?


Il semplice fatto che a nove anni a tutto pensavo meno che alle ragazze.
Non volevo una moglie allora, non concepivo nemmeno l'idea di una fidanzata, figuriamoci.
Credo comunque che tu possa capirmi, di sicuro tuo padre avrà già cominciato a "pubblicizzarti" in tenera età.
Sono davvero fortunato che tu sia ancora libera...


Bevve un sorso di champagne mentre la fissava dritto negli occhi con un sorriso compiaciuto e maliziosa, ammirandola come si ammirava un'opera d'arte o anche qualcosa di più prezioso. Completamente convinto che la ragazza fosse single, pregustava già il momento in cui l'avesse portata con sé da qualche parte ufficialmente, il momento in cui si fosse presentato ai suoi amici (magari parenti un po' meno) affermando la sua presenza ed anche la sua possessione su di lei. Ignaro che invece lei fisse ancora legata ad un'altra persona, le carezzava il polpaccio da sotto il tavolo, trovando comunque l'accoglienza della ragazza ben disposta a farsi vezzeggiare in quei modi tra l'erotico e il signorile, con del cibo di prima qualità e un corpo tutto per lei da spogliare, qualora l'avesse desiderato da un momento all'altro.
La tensione sessuale tra loro era talmente forte e chimica da stupire perfino il Mercenario. Veronique Vireau sapeva esattamente come risvegliare i suoi sensi, sapeva sfruttare l'eleganza mista alla sensualità per rendere ogni suo gesto, movimento, parola, unici nel loro genere.
Continuare a parlare di lui e di ciò che riguardava la sua vita era bello non solo perché stavano condividendo qualche informazione in più e permetteva quindi loro di conoscersi meglio, ma in più portava avanti quella aspettativa del dopo cena accrescendone poi il risultato finale in maniera esponenziale.

Non sono sicura di aver capito… cosa c'entra il Drago a cinque teste con la nascita alla tua stirpe?
Il legame coi Draghi, invece, lo concepisco meglio… sei più in sintonia con loro, per via di Tìamat?


Te lo spiego subito: secondo la leggenda di famiglia, il capostipite subì una trasfusione con del sangue di drago a seguito di una violenta emorragia, sangue che a quanto parve venne accettato dall'organismo, un caso a dir poco assurdo.
Da quel momento in poi, tutti i successori poterono vantare una connessione emotiva e spirituale con queste possenti creature, le quali in loro presenza subivano un incremento della calma e del controllo, evitando dunque in molti casi di attaccare o reagire negativamente.
Inizialmente il cognome dei miei antenati non era Tìamat, ma Boros, però fu modificato, sempre secondo la leggenda, a causa di un incontro tra questo capostipite e l'ipotetico leggendario drago a cinque teste il quale per via di questa trasfusione avvenuta anni prima, non lo uccise ed anzi, lo fece addirittura salire in groppa e volò per la prima volta nella storia documentata con sopra un essere umano per ben mille miglia.
Questa sorta di miracolo convinse la mia famiglia a cambiare il cognome, considerando ciò che era avvenuto come un segno del fato il quale sanciva il legame indissolubile tra gli esponenti della nostra stirpe e i draghi cromatici di ogni specie.


Almeno così aveva esplorato anche un po' di mito e misticismo antico proveniente dalle proprie origini, suscitando forse un po' di scetticismo nella ragazza, o magari meraviglia, chi l'avrebbe potuto prevedere essendo lei la prima persona dopo tanto tempo a venire a conoscenza di quei racconti?
Dopo aver trattato un argomento così particolare e forse appena pesante, si decise di passare a qualcosa di più leggero, come ad esempio le preferenze dell'uomo in fatto di cibo e ristorazione. Come era giusto che fosse, un esponente della nobiltà come lui, seppur decaduto, aveva mantenuto dei piaceri sofisticati, come ad esempio la cucina orientale ed in particolare modo quella giapponese, della quale l'uomo andava decisamente matto, un po' per il basso contenuto calorico ed un po' per il gusto leggero, fresco e intenso che donava con pochi ingredienti genuini.
Fortunatamente, una simile notizia non solo risultò vincente nei confronti della francese avanti ma a lui, ma anche riferito a sua sorella, donna con la quale evidentemente Veronique aveva un rapporto positivo ben differente da quello attualmente in vigore col padre.

Ti piace anche il sushi, quindi?
Andresti d'accordissimo con mia sorella, allora, e devo dire che anche con me in questo senso c'è una buona intesa.


Ma noi non possiamo non andare d'accordo in qualcosa, siamo perfetti l'uno per l'altra...
... Tua sorella, perché non mi parli un po' di lei?
Riesce a starti non troppo dietro in quanto a bellezza oppure le sei lontana anni luce al pari che con tutte le altre donne del mondo?


Sempre alla ricerca del momento e del modo giusto per lusingarla, per farla sentire irresistibile, impareggiabile, unica e speciale.
Non solo aveva capito che era la via giusta per conquistarla, ma in più gli veniva talmente spontaneo che non dovendocisi nemmeno sforzare, allora perché non approfittare di ogni attimo adeguato e sfoderare il suo charme da galantuomo ben istruito e adulatore?
Gli occhi della ragazza erano più luminosi di tutte le gemme del deserto messe insieme, non si capacitava di quanta magia potessero contenere al loro interno, difatti per lui la francese non era soltanto un bel corpo da scopare, una bella voce melodiosa o un bel portamento di classe, ma era anche il mistero di un'anima profonda e complessa. Vederla soffrire, arrabbiarsi, pensar male poc'anzi, aveva soltanto alimentato il desiderio nel Dragoniere di sapere sempre più di lei, perché era chiaro che non fosse un'oca, era chiaro che non fosse una sprovveduta e che anzi, mostrasse uno spirito combattivo degno della più grande e valorosa delle regine. Senza contare che racchiudeva tutto questo ed era ancora molto, molto giovane.
Una promessa regina perfettamente in grado di passare dalla classe alla volgarità nell'arco di nemmeno cinque secondi.

Uhm… sei ben dotato?

... Pensa a quanti anni hai e credo non sarai poi tanto lontana dalla risposta.

Disse inizialmente, aspettandosi che ella si trovasse tra i 21 e i 24 anni massimo, non di più.
Ciò voleva dire che lui rientrava in una di quelle tre misure, ed a prescindere avrebbe comunque fatto bella figura, o almeno così egli sperava.
Ma tanto per rendere più stuzzicante e divertente quell'attimo erotico e sconcio tra loro, Kalas decise di aggiungere una piccola sfida.

Vediamo un po'.
Se azzecchi alla prima ipotesi... avrai diritto ad un desiderio, uno qualsiasi.
Ti prometto che sarò leale ed onesto.


La carezza al polpaccio fu leggermente più intensa e l'uomo sbatté le palpebre molto lentamente, osservandola con sicurezza.
Non c'era una singola nota storta in tutto quel contesto, non c'era una parola fuori posto, un movimento sbagliato, tutto era rivolto al loro piacere e la cosa ancor più bella era che non avevano nemmeno concluso di cenare.
Nessun disturbo, niente che infastidisse quell'atmosfera, soltanto le loro voci e i loro corpi, i loro cuori e le loro sensazioni.
Kalas era ben consapevole di avere di fronte una persona molto capricciosa, magari materialista e per certi versi sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo che la accontentasse, ma era entusiasta del fatto che lei fosse così, era entusiasta di poter essere lui quello che le stava servendo la cena nel piatto, era entusiasta di sapere che lei non era intenzionata ad andarsene. Certo, poteva sovvenirgli il dubbio che una volta stancatasi di lui se ne sarebbe andata, ma c'era anche da capire se fosse capricciosa solo con le cose od anche con gli esseri umani.
Non potendo ancora permettersi di delineare quel profilo, il Mercenario decise semplicemente di rimanere nell'ottimismo, ascoltando le altre informazioni date dalla francese dopo averla ulteriormente incensata con le parole come al suo solito, riscontrando sempre un effetto positivo.

Anch'io ho studiato privatamente, amo cantare e sono piuttosto brava nel suonare il pianoforte.
Ho viaggiato molto, ma sempre e solo per piacere, il mio colore preferito è l'oro, come tutto ciò che è costoso e luccica, ed il mio cibo preferito, oltre a quello orientale, è quello d'alta cucina, in particolar modo di derivazione francese.
Ho praticato equitazione quand'ero più piccola, so parlare correttamente, oltre ad inglese e francese, anche spagnolo e tedesco… altro che vuoi sapere?


Beh a questo punto il tuo tipo di uomo ideale a letto, come anche le pratiche e la posizioni preferite.
Che ne dici, sei in grado di sorprendermi?


Terminò il proprio pasto, pulendosi la bocca con calma controllata e senza far rumore, versandole altro champagne.

E dimmi un po', chi sarebbe la guardia del corpo alata che prima ha fatto la cortesia di lasciarci nella privacy?

La domanda però non fu affatto esposta con fastidio, serietà o minaccia, anzi, Kalas era sereno, sia nel tono che nell'espressione.
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Messaggioda Veronique » 23/04/2014, 20:42

Il semplice fatto che a nove anni a tutto pensavo meno che alle ragazze.
Non volevo una moglie allora, non concepivo nemmeno l'idea di una fidanzata, figuriamoci.
Credo comunque che tu possa capirmi, di sicuro tuo padre avrà già cominciato a "pubblicizzarti" in tenera età.
Sono davvero fortunato che tu sia ancora libera…


No, nessuna pubblicità.
Mio padre… lui non voleva che si sapesse in giro che esistevo, mi ha tenuta segreta
- e naturalmente Kalas non poteva immaginarne la motivazione, ma chiunque fosse a conoscenza delle sue capacità illusorie avrebbe potuto comprendere il ragionamento di Nicholas: Veronique era il suo asso nella manica, la sua arma segreta, e non poteva certo rischiare che qualcuno gliela portasse via, nemmeno se di buona famiglia, ricco o potente; la sua bambina valeva molto di più - Comunque sì, ora capisco che intendi: a nove anni un bambino a tutto può pensare, tranne che alle fidanzatine o alle mogli…

Almeno, se a lei a nove anni avessero proposto un marito, probabilmente avrebbe mandato tutti a quel paese.
Bevve anche lei un sorso di champagne, sorvolando sul discorso "essere libera": tecnicamente non lo era, ma se il Mercenario non lo sapeva e Ryan ignorava quel contesto, poteva stare tranquilla; e poi era molto piacevole stare lì a mangiare e chiacchierare, con l'ex sultano - o c'era un altro modo per chiamarlo? - che le vezzeggiava il polpaccio sotto al tavolo incontrando la tranquillità più assoluta da parte della piccola Vireau, del tutto decisa, almeno apparentemente, a lasciarlo fare.
Si sentiva molto attratta da Kalas, non poteva negarlo, ed era altresì chiaro che la cosa fosse pienamente reciproca: tuttavia, al momento, i due proseguivano a conoscersi placidamente, con una Veronique curiosa che chiedeva ora maggiori informazioni sull'animale connesso alla sua stirpe e sull'affinità coi Draghi.

Te lo spiego subito: secondo la leggenda di famiglia, il capostipite subì una trasfusione con del sangue di drago a seguito di una violenta emorragia, sangue che a quanto parve venne accettato dall'organismo, un caso a dir poco assurdo. […]

Ascoltò il racconto con aria interessata, spiluccando la cena non perché non avesse troppo appetito, ma perché la fame passava i secondo piano quando si concentrava su qualcos'altro - qualcun altro in quel caso - che la interessava particolarmente.
Lo sguardo della giovane donna francese era rapito, non scettico perché, insomma, erano nel mondo magico e tutto poteva essere possibile, al massimo curioso per il desiderio di vedere coi propri occhi quel legame, quell'affinità tra Kalas e i Draghi che doveva essere una caratteristica propria della stirpe di lui.
Veronique non aveva affinità con nessun animale in particolare, ma andava molto d'accordo con la sorella, a differenza del rapporto col padre.

Ma noi non possiamo non andare d'accordo in qualcosa, siamo perfetti l'uno per l'altra…

Sbuffò divertita a quelle parole ed alzò gli occhi al cielo, scuotendo appena il capo con aria sorniona.

... Tua sorella, perché non mi parli un po' di lei?
Riesce a starti non troppo dietro in quanto a bellezza oppure le sei lontana anni luce al pari che con tutte le altre donne del mondo?


Non ne sono sicura… è una bella donna, ma siamo totalmente opposte - rispose Veronique, alzando le spalle, mentre la voce si addolciva nel parlare di lei - Ha gli occhi chiari, i capelli scuri e la pelle diafana… si chiama Monique, ed è più grande di me di qualche anno.
Ci siamo ritrovate da poco, in realtà… mio padre ci ha fatto perdere un sacco di tempo, ma immagino che sia meglio aver trovato il modo d'instaurare un rapporto tra noi in ritardo, piuttosto che non farlo mai.


Il che non voleva certo dire che Nicholas non l'avrebbe pagata per quanto avesse fatto, anzi… ma, se non altro, non era una vendetta che Veronique doveva per forza ricercare nell'immediato: tempo al tempo, soprattutto perché intanto poteva stare con la sorella e recuperare gli anni perduti.
Tanto per riportare la conversazione su di loro, comunque, Veronique poco dopo decise di cercare da sé le informazioni che voleva su Kalas, cominciando da quella più maliziosa che potesse esserci… ovvero le sue doti fisiche amatorie.

... Pensa a quanti anni hai e credo non sarai poi tanto lontana dalla risposta.

Inarcò un sopracciglio, piuttosto sorpresa - in positivo - da quella risposta, che comunque denotava una prestanza dell'uomo di certo non da poco.

Vediamo un po'.
Se azzecchi alla prima ipotesi... avrai diritto ad un desiderio, uno qualsiasi.
Ti prometto che sarò leale ed onesto.


Allora diciamo… quanto i miei anni.
Ventitré.


Perché se tanto doveva andare a caso, un numero valeva l'altro, oggettivamente parlando.
Bevve ancora qualche sorso di champagne, riempiendosi nuovamente il bicchiere, dopodiché prese a parlargli di sé, della sua vita, o almeno di quelle informazioni principali che erano alla base di una conversazione con lei.

Beh a questo punto il tuo tipo di uomo ideale a letto, come anche le pratiche e la posizioni preferite.
Che ne dici, sei in grado di sorprendermi?


È possibile, ma non sono cose che un uomo dovrebbe chiedere alla propria ospite… non al primo appuntamento, perlomeno.
Soprattutto perché così… le fa passare la voglia di mostrarle direttamente, le sue sorprese.


Replicò la francese, un sorriso malizioso - molto, molto malizioso - sulle labbra, che vennero nuovamente bagnate dallo champagne e successivamente accarezzata dalla punta della lingua di lei, che raccolse le fresche goccioline di alcolico per farle sciogliere al palato.

E dimmi un po', chi sarebbe la guardia del corpo alata che prima ha fatto la cortesia di lasciarci nella privacy?

Una guardia del corpo che tiene alla mia incolumità, e che è pronta ad intervenire nel caso in cui io sia in pericolo… - rispose semplicemente la Vireau dopo un secondo d'interdizione, comprendendo che negare sarebbe stato abbastanza inutile e controproducente; alzò le spalle e si appoggiò con esse allo schienale della sedia, muovendo le gambe per accavallarle in senso opposto al precedente - Da piccolo, prima che i Jakom ti prendessero il trono, o come si chiama in un sultanato, da sotto i piedi… tu non avevi guardie del corpo?

Gli domandò curiosa, forse lanciandogli una piccola frecciatina, ma senza traccia di cattiveria: chiaro, comunque, che non avesse intenzione di esporre Marcus al pubblico dominio, poiché ancora di Kalas sapeva davvero poco.

La mia, comunque, oltre ad essere una guardia del corpo, è anche un amico… quindi consideralo ancora più pericoloso del normale - tanto per avvisarlo - … programma della serata?

Perché avevano consumato un'ottima cena, sì… ma doveva esserci altro a cui Kalas avesse pensato, altrimenti se ne sarebbe anche potuta tornare nella propria suite sola soletta, lasciandolo a bocca asciutta.
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Messaggioda Kalas » 28/04/2014, 21:28

No, nessuna pubblicità.
Mio padre… lui non voleva che si sapesse in giro che esistevo, mi ha tenuta segreta.
Comunque sì, ora capisco che intendi: a nove anni un bambino a tutto può pensare, tranne che alle fidanzatine o alle mogli…


A questo punto si potrebbero formulare soltanto due ipotesi: o hai un padre estremamente geloso o in te sussiste un valore aggiunto fin troppo prezioso per essere conosciuto così tranquillamente dal mondo intero.
Esattamente, allora volevo leggere, viaggiare con la fantasia, imparare ad usare la magia e stare con gli amici, niente di più.
I bambini da piccoli formulano il ragionamento per il quale si prenderanno maggiormente in giro nell'età adulta, ovvero "che schifo le ragazze!"
... Però in fondo è giusto, la vita è fatta di periodi.


Scelse di non chiedere ulteriori informazioni riguardo la faccenda del padre e non certo per scarsa curiosità, ma perché sapeva bene che loro due si conoscevano da molto poco e probabilmente certi tipi di segreti necessitavano di maggiore fiducia per essere esposti con tranquillità e naturalezza.
Altri segreti invece non avevano bisogno dello stesso iter da seguire come quello della ragazza, in particolare quello legato alla stirpe di Kalas e al motivo di quel cognome così evocativo che ricordava in effetti la mitologica bestia a più teste definita come la divinità dei draghi cromatici.
Il racconto non fu molto lungo, difatti l'uomo cercò di essere il più sintetico possibile per non finire nell'annoiare l'interlocutrice e riuscì senza problemi a dare il quadro completo di tutta la questione, spostandosi di seguito su altri argomenti interessanti, come ad esempio gli interessi culinari in comune e le differenze che sussistevano tra Veronique e la sorella maggiore, Monique, anch'ella mai sentita, nemmeno in veste di Vice Preside di Hogwarts, questo perché comunque il territorio inglese non veniva quasi mai frequentato dal Mercenario per alcun motivo.

Non ne sono sicura… è una bella donna, ma siamo totalmente opposte.
Ha gli occhi chiari, i capelli scuri e la pelle diafana… si chiama Monique, ed è più grande di me di qualche anno.
Ci siamo ritrovate da poco, in realtà… mio padre ci ha fatto perdere un sacco di tempo, ma immagino che sia meglio aver trovato il modo d'instaurare un rapporto tra noi in ritardo, piuttosto che non farlo mai.


In effetti è vero, a sentire la descrizione avete molto poco in comune.
E' un tipo di donna sicuramente affascinante ma preferisco decisamente più quelle come te, dai tratti che ricordano la mia terra.
Sicuramente avete fatto bene a non perdere altro tempo, alla fine siete ancora estremamente giovani, chi vi impediva di iniziare tutto daccapo?
Ne ha combinati di guai tuo padre...


Si azzardò a dire con aria abbastanza contrita e infastidita. Conosceva quella ragazza da pochissime ore, eppure già odiava chiunque le desse delle grane. Che quello fosse considerato amore? Magari non proprio, ma una versione sentimentale molto simile, quello sicuramente.
La famiglia, ciò che per lui aveva rappresentato un punto fermo, per lei invece aveva rappresentato un incubo, un problema, un ostacolo.
Eppure negli occhi della ragazza non riusciva a scorgere altro se non furore e determinazione, voglia di non soccombere e non arrendersi al destino voluto dal sangue, dalla gerarchia. Inoltre anche prima, nel promettergli che avrebbe fatto di tutto per aiutarlo a risolvere la faccenda del trono dei Tìamat, si era mostrata totalmente intenzionata ad affrontare il padre a viso aperto senza remore, senza il timore di rimetterci, quindi evidentemente il parente doveva tenerci moltissimo a lei o addirittura temerla per certi versi, chi poteva dirlo?
Meglio comunque tralasciare quelle domande che tanto non avrebbero avuto risposte quella sera, e dedicarsi invece a qualche chiacchierata più frivola e in parte sicuramente anche maliziosa, come ad esempio le misure intime del Dragoniere e le preferenze a letto della francesina.

Allora diciamo… quanto i miei anni.
Ventitré.


... Congratulazioni.
Hai vinto il primo premio.
Sono "passabile" oppure sperava in qualcosa di più?


Riferendosi ovviamente alle proprie misure, sperando soddisfacessero le aspettative della bellezza seduta avanti a lui.

Beh a questo punto il tuo tipo di uomo ideale a letto, come anche le pratiche e la posizioni preferite.
Che ne dici, sei in grado di sorprendermi?


È possibile, ma non sono cose che un uomo dovrebbe chiedere alla propria ospite… non al primo appuntamento, perlomeno.
Soprattutto perché così… le fa passare la voglia di mostrarle direttamente, le sue sorprese.


Perché, quando mai si è sentito di una ragazza che al primo appuntamento con un uomo gli ha chiesto le grandezze del membro?
... Sia mai comunque che ti faccia passare qualche voglia, a costo di mordermi la lingua ad ogni curiosità che mi sovviene...


Ed emulò appunto il gesto di mordersi la lingua, allungando la mano per tentare di prendere quella di lei, carezzandola con una intesa che forse non si sarebbe neanche potuto permettere, non essendo loro fidanzati o sostanzialmente legati in alcuna maniera, per il momento.
Sorrise con calma e serenità anche formulando la domanda successiva riferita alla guardia del corpo che si trovava fuori la finestra, la stessa che, compreso il pericolo sfumato, li aveva lasciati nuovamente soli e con la dovuta privacy, ricevendo i ringraziamenti silenziosi di Kalas.

Una guardia del corpo che tiene alla mia incolumità, e che è pronta ad intervenire nel caso in cui io sia in pericolo…
Da piccolo, prima che i Jakom ti prendessero il trono, o come si chiama in un sultanato, da sotto i piedi… tu non avevi guardie del corpo?


Si certamente, in ogni stanza e in ogni occasione, anche mentre facevo il bagno... ed era altamente irritante!

La mia, comunque, oltre ad essere una guardia del corpo, è anche un amico…
Quindi consideralo ancora più pericoloso del normale...


Lo potrei considerare pericoloso se il mio intento fosse minare la tua sicurezza o il tuo quieto vivere.
Ma trattandosi eventualmente del caso contrario, reputo molto più facile che possa stringere una amicizia anche col sottoscritto...
Oppure oltre ad essere amico è anche piuttosto geloso?


Cercò di avvicinare la mano della ragazza alle proprie labbra per posarvi sopra un piccolo e delicato bacio, quasi come se fosse in adorazione di lei ed in effetti per certi versi era proprio così. Cercava di farla sempre sentire ammirata, idolatrata, l'unica, al centro dell'attenzione e del mondo.
Ci stava riuscendo? Non restava che osservare le di lei reazioni ed espressioni, nulla di più.
La domanda che gli fece poco dopo, forse venne rivolta tanto per sondare il terreno e comprendere se potesse bastare quello a mettere un poco in difficoltà il "Decaduto", ma ben presto la giovane Vireau si sarebbe accorta che da buon Mercenario Kalas era abituato ad organizzare sempre tutto nei minimi dettagli senza mai tralasciare niente al caso o alla fortuna, anche perché per conquistare una perla rara come lei, la fortuna doveva essere ritenuta come ultima inesistente risorsa alla quale aggrapparsi.

… programma della serata?

In realtà diversi e tutti da sottoporre alla tua preferenza.
Chiaro che potrai anche scegliere di effettuarli tutti nell'ordine che desideri.
In sostanza, comunque, ho tre opzioni da sottoporre a questa bellezza inimmaginabile...


E prima di iniziare ad elencarle, le versò altro vino nel bicchiere, dimostrandole che era sempre attento che non le mancasse nulla.

Scendere di sotto nella sala adibita a piano bar e ballare qualche lento accompagnati da una luce soffusa.
Bendarmi gli occhi e massaggiarti con oli profumati mentre sei immersa in una vasca completamente piena di latte caldo.
Uscire e tornare lungo le vie commerciali, essendo qui i negozi sempre aperti, così da proseguire con altro shopping, tutto a mie spese ovviamente.
... Allora?
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Messaggioda Veronique » 29/04/2014, 13:05

A questo punto si potrebbero formulare soltanto due ipotesi: o hai un padre estremamente geloso o in te sussiste un valore aggiunto fin troppo prezioso per essere conosciuto così tranquillamente dal mondo intero.

Non commentò quelle parole, e fu lieta che Kalas, comprendendo probabilmente che qualsiasi cosa ci fosse stata sotto lei comunque non l'avrebbe rivelata facilmente, proseguì con la conversazione senza metterla nella scomoda posizione di dover palesare il suo intento di non voler parlare della questione: si poteva dire, in un certo senso, che Nicholas fosse geloso… ma lo era in funzione della capacità di Veronique d'illudere chiunque - o quasi - in qualsiasi momento senza nemmeno dover usare la bacchetta, e non certo per un amore od un eccessivo attaccamento nei confronti della figlia.

Esattamente, allora volevo leggere, viaggiare con la fantasia, imparare ad usare la magia e stare con gli amici, niente di più.
I bambini da piccoli formulano il ragionamento per il quale si prenderanno maggiormente in giro nell'età adulta, ovvero "che schifo le ragazze!"
... Però in fondo è giusto, la vita è fatta di periodi.


Sai, riesco ad immaginarti perfettamente da bambino… un piccolo futuro sultano circondato da servi mentre legge un libro sotto un albero nel giardino del suo palazzo - era quella l'immagine che la sua fantasia le suggeriva, e lei l'aveva riportata così, pari pari, con un sorriso quasi dolce sul volto - Ci ho azzeccato almeno un po'?

S'informò poi, tanto per capire se l'idea che si era fatta fosse totalmente sbagliata o se, invece, almeno un pizzico di verità ci fosse.
Subito dopo gli raccontò qualcosa sulla sorella maggiore, Monique, su quanto fossero diverse fisicamente - ed anche caratterialmente - e di come si fossero ritrovate piuttosto recentemente visto che, grazie alle amorevoli cure di Nicholas Vireau, si erano dimenticate l'una dell'altra, ed avevano passati anni ad ignorarsi (Monique) ed odiarsi (Veronique).

In effetti è vero, a sentire la descrizione avete molto poco in comune.

Anche caratterialmente siamo diverse: lei è più buona di me, nel senso generale del termine; è più paziente, più dolce, più generosa… io sono un po' più stronza ed egoista, ma non me ne faccio una colpa - non se l'era mai fatta, né si sentiva meno della sorella - Di sicuro poi, così, non ci possono piacere gli stessi uomini… abbiamo gusti diversi anche in quello - bastava mettere a confronto Sandyon con Kalas, per quanto, i due, alcuni tratti in comune li avessero - Però ad entrambe piace molto cantare, e direi che seppur con metodi ed approcci differenti, entrambe sappiamo ammaliare chiunque ci capiti sotto tiro.

Perché negarlo? Monique aveva il suo fascino, il suo portamento, un elegante carisma che si percepiva in modo oggettivo: poi poteva piacere o meno, era anche lì una questione di gusti, nel senso che se ad un uomo piaceva la donna dagli occhi e la pelle più scura, probabilmente, avrebbe sempre preferito Veronique alla sorella, e viceversa.

E' un tipo di donna sicuramente affascinante ma preferisco decisamente più quelle come te, dai tratti che ricordano la mia terra.

Ecco appunto, proprio il ragionamento che Veronique stava facendo prima tra sé; gli sorrise, comunque, compiaciuta per quelle parole perché, e per questo doveva "ringraziare" Nicholas, avendo passato gran parte della sua vita a sentire lodi ed onori su Monique e ad essere invece invisibile, era bello, piacevole ora sentire che qualcuno la preferiva alla sorella dagli occhi di ghiaccio… una piccola vittoria per una sfida che, rispetto al passato, ora era diventata più che altro un gioco della minore tra le due, effettuato non più con odio, ma con affetto.

Sicuramente avete fatto bene a non perdere altro tempo, alla fine siete ancora estremamente giovani, chi vi impediva di iniziare tutto daccapo?
Ne ha combinati di guai tuo padre…


Lui non sa nemmeno che ci siamo riavvicinate, altrimenti potrebbe tentare di allontanarci di nuovo - rivelò la francese, le labbra che si stringevano appena in un'espressione infastidita - La fortuna è che si fida talmente tanto di me, povero stolto, da non controllare i miei movimenti, quindi riesco a passare del tempo con lei senza temere che Nicholas ci scopri.

No, non avrebbe mai permesso a quel bastardo di separarla di nuovo dalla sorella, non ora che aveva ritrovato la parte più bella e pura della propria famiglia: inizialmente era stato molto difficile avvicinarsi a Monique, superare quel muro di diffidenza e di odio covato negli anni… ma la donna aveva convinto Veronique a fidarsi giorno dopo giorno, standole accanto, dandole prova di quanto tenesse a lei; e non avrebbe accettato di perdere tutto ciò per nulla al mondo.
Tralasciando per un secondo quei discorsi sicuramente più seri ed impegnativi, la conversazione si fece appena più maliziosa: avendo libertà di chiedere a Kalas ciò che voleva, la francese azzardò a domandare quanto fosse dotato, ritrovandosi poi ad indovinare in un giochino improvvisato dal Dragoniere/Mercenario con tanto di premio in caso di vittoria.

... Congratulazioni.
Hai vinto il primo premio.


Sorrise divertita, auto-facendosi un piccolo applauso: puntare sui propri anni si era rivelata la mossa vincente, sicuramente meglio per lei! Ancora non aveva deciso quale fosse, il premio, ma era sicura che avrebbe avuto tutto il tempo per pensarci nel corso della serata.

Sono "passabile" oppure sperava in qualcosa di più?

Teoricamente come dimensioni non mi posso lamentare… però poi dipende sempre da come uno lo sa usare.

Questo non voleva dire che se un uomo non fosse stato dotato affatto ma fosse stato bravo nel muoversi le sarebbe andato bene - perché insomma, anche le dimensioni contavano, inutile prendersi in giro - ma che essere dotati in centimetri non era tutto; bisognava saper far eccitare la propria donna al massimo, e prenderla nel modo migliore per farla godere il più possibile, un misto di esperienza e dote naturale che esulava dalla dimensione in sé.
Subito dopo fu Kalas a domandare qualcosina di sessuale alla propria ospite, ma Veronique sapeva bene come sviare il discorso non perché se ne vergognasse, ma perché riteneva che l'attesa e la scoperta diretta di certe cose fosse molto più piacevole.

Perché, quando mai si è sentito di una ragazza che al primo appuntamento con un uomo gli ha chiesto le grandezze del membro?

Touché.

Rise lei, perché effettivamente l'altro aveva ragione e non c'era modo di ribattere a quelle parole.

... Sia mai comunque che ti faccia passare qualche voglia, a costo di mordermi la lingua ad ogni curiosità che mi sovviene…

Rise nuovamente, lasciandosi accarezzare la mano e giocando con le sue dita: il pensiero ogni tanto andava verso Ryan, ma la mente di Veronique era brava a ricacciarlo indietro, in un angolo inconscio, silenzioso ed invisibile; aveva già deciso che avrebbe convissuto con le conseguenze delle sue azioni, ma se davvero l'uomo che aveva di fronte stava puntando a ben altro che una semplice scopata… Veronique doveva capire se e quanto la cosa la interessasse.
Gli parlò di Marcus, poco dopo, evitando naturalmente di pronunciare il suo nome e descrivendolo non solo come la propria guardia del corpo, ma anche come un amico prezioso - e per questo altamente pericoloso.

Lo potrei considerare pericoloso se il mio intento fosse minare la tua sicurezza o il tuo quieto vivere.
Ma trattandosi eventualmente del caso contrario, reputo molto più facile che possa stringere una amicizia anche col sottoscritto...
Oppure oltre ad essere amico è anche piuttosto geloso?


Iper-protettivo, direi - replicò Veronique con una sfumatura dolce della voce - È abituato a prendersi cura di me da tanto tempo ormai, mi copre costantemente con Nicholas… si assicura che io sia sempre felice nei limiti del possibile.
Di sicuro uno come te potrebbe anche andargli a genio…


Perché era un Mercenario - e dunque si presupponeva che sapesse combattere e difendersi - perché era ricco, e Marcus sapeva quanto a Veronique piacesse farsi viziare, perché già visivamente lo si poteva considerare più virile di Ryan, che comunque appariva paradossalmente più ragazzo di Kalas, pur essendo più vecchio del secondo, e perché trattava Veronique come una Dea scesa in terra, come una principessa da viziare, venerare ed adorare ogni secondo - come quando le baciò delicatamente la mano - ovvero nel modo che più la francese apprezzava.
Certo, poteva anche essere tutta una tattica per conquistarla, la sua, ma l'istinto le diceva che così non fosse, e per una volta tanto voleva dargli retta.
Avendo finito di cenare, comunque, era chiaro che si ponesse il dilemma di cosa fare dopo: Veronique lo chiese a Kalas, curiosa di sentire la sua risposta… e non immaginando minimamente che lui avesse pensato a tutto nel minimo dettaglio.

In realtà diversi e tutti da sottoporre alla tua preferenza.
Chiaro che potrai anche scegliere di effettuarli tutti nell'ordine che desideri.
In sostanza, comunque, ho tre opzioni da sottoporre a questa bellezza inimmaginabile...


Lo ringraziò con un cenno del capo per averle riempito il bicchiere di vino, da cui andò subito a berne un sorso.

Scendere di sotto nella sala adibita a piano bar e ballare qualche lento accompagnati da una luce soffusa.
Bendarmi gli occhi e massaggiarti con oli profumati mentre sei immersa in una vasca completamente piena di latte caldo.
Uscire e tornare lungo le vie commerciali, essendo qui i negozi sempre aperti, così da proseguire con altro shopping, tutto a mie spese ovviamente.


Lo ascoltò con attenzione, e dovette ammettere tra sé che si trattava di tre alternative molto interessanti, che andavano a stuzzicare tutto ciò che alla francese, in effetti, poteva piacere: scegliere non era semplice, ma forse la tranquillità per lei era che, se avesse voluto, avrebbe potuto anche fare tutto, seguendo una proposta dopo l'altra.

... Allora?

Confermo ciò che già pensavo… quando vuoi viziare una donna, sai esattamente come farlo.
Ti è capitato spesso, in passato di avere così tante premure verso qualcuna?
- s'informò Veronique, forse con una leggerissima punta di gelosia inconscia al pensiero che si fosse dimostrato così galante verso un'altra donna - Ad ogni modo… credo che opterò, almeno per il momento, per il massaggio nella vasca piena di latte…

Rispose alla fine, alzandosi lentamente dal tavolo e mettendo le mani alle spalline incrociate del vestito per farselo scivolare lentamente addosso, rimanendo in parole povere solo con l'intimo - uno striminzito perizoma color carne - e le scarpe, un paio di sandali alla schiava con un accenno di tacco.

Vogliamo spostarci in bagno?

Gli domandò dunque, praticamente nuda di fronte a lui, con un sorriso innocente e lo sguardo in realtà ben pronto a non perdersi nemmeno la più piccola, insignificante sfumatura nella sua reazione.
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Messaggioda Kalas » 11/05/2014, 15:10

Sai, riesco ad immaginarti perfettamente da bambino… Un piccolo futuro sultano circondato da servi mentre legge un libro sotto un albero nel giardino del suo palazzo... Ci ho azzeccato almeno un po'?

Sulla lettura all'ombra di un albero direi abbastanza... Sui servi che mi circondavano un po' meno.
Odiavo avere gente intorno, si tenevano tutti a debita distanza, inoltre a quel tempo non rischiavo attentati di alcun genere quindi la mia famiglia si fidava anche di più a non proteggermi eccessivamente...


Sapere di trovarsi intorno un mucchio di persone, magari anche scocciate di stare lì a non far nulla vicino ad un ragazzino, lo irritava da morire.
Preferiva dar loro la libertà di fare ciò che preferivano, come chiacchierare tra loro o provarci con la servitù femminile, tanto per citare qualcosa.
Crescendo poi, il suo atteggiamento non cambiò di una virgola, anzi, chiese sempre più privacy fino a sfuggire addirittura dalla vista delle guardie per guadagnarsi un poco di intimità con qualche cittadina che incontrava di nascosto dai genitori. Non negava di apprezzare la finezza e la classe in una ragazza, ma era anche importante che ella possedesse una sorta di nobiltà interiore, dei principi, delle qualità uniche. Un futuro regnante atipico Kalas Tìamat, ma era anche vero che se non fosse stato così, probabilmente sarebbe morto non appena spodestato, non riuscendo minimamente a cavarsela da solo nel mondo reale di tutti i giorni.
Dopo aver parlato un po' delle loro infanzie, spostarono l'attenzione sulla sorella della francese, una sorella che con Veronique aveva ben poche cose in comune, a sentirne parlare.

Anche caratterialmente siamo diverse: lei è più buona di me, nel senso generale del termine; è più paziente, più dolce, più generosa… io sono un po' più stronza ed egoista, ma non me ne faccio una colpa.
Di sicuro poi, così, non ci possono piacere gli stessi uomini… abbiamo gusti diversi anche in quello.
Però ad entrambe piace molto cantare, e direi che seppur con metodi ed approcci differenti, entrambe sappiamo ammaliare chiunque ci capiti sotto tiro.


Gusti diversi di uomini? Sia fisicamente che caratterialmente?
Mh, capisco, mi hai espresso solo il comparto di contrasto, a parte il canto.
Cosa avete invece che vi accomuna e vi rende affini?


No, Kalas non era il tipo che faceva chiacchierare di sé la ragazza soltanto per darle l'idea che fosse interessato mentre l'unico intento era portarla a letto: quando una persona gli interessava sul serio ci teneva a scoprire tutto il possibile su di lei. Inoltre, non faceva fatica a credere che la Vireau più giovane fosse abile nel cantare, vista la voce melodiosa che lo ammaliava e lo ipnotizzava come accadeva con le sirene. Unica differenza sostanziale: lei era molto, molto più bella, sensuale, eccitante e interessante di qualunque sirena si aggirasse per i mari del Mondo Magico.
A prescindere da questo, sentendo come ne parlava Veronique, evidentemente quella Monique doveva essere comunque una persona straordinaria, conosciuta in ritardo ma ancora in tempo per stringere adeguatamente dei rapporti solidi e duraturi, contrariamente a quanto voluto dal padre.

Lui non sa nemmeno che ci siamo riavvicinate, altrimenti potrebbe tentare di allontanarci di nuovo.
La fortuna è che si fida talmente tanto di me, povero stolto, da non controllare i miei movimenti, quindi riesco a passare del tempo con lei senza temere che Nicholas ci scopra.


E vuoi davvero farmi capire che non stai escogitando una valida vendetta?
... Non credo tu voglia continuare a vedere segretamente tua sorella fino alla morte naturale di tuo padre.
Parlando onestamente, lo sai che in qualità di Mercenario cotto di te potresti chiedermi di ucciderlo, vero?
... Non esiste cifra da offrirmi che possa valere più di un tuo sguardo e un tuo sorriso.


Era quasi sicuro che Veronique non lo avrebbe mai assoldato per porre fine alla vita del padre, ma era giusto che lui glielo facesse presente.
Inoltre nell'ambiente dei Mercenari si era fatto abbastanza amicizie da esser quasi certo che, se impiegate nell'impresa per una buona cifra stanziata dalla ragazza, non lo avrebbero tradito anche qualora il padre, scoprendo il complotto, avesse offerto loro il triplo o il quadruplo.
Non fu però così importante sapere la risposta, a Kalas non importava pensare ad un lavoro simile, tutto ciò che voleva in quell'istante era proseguire nel parlare con lei e solcare anche qualche mare più alto e sconosciuto, come quello della sessualità e della malizia.
Domanda interessante quella della francese, ovvero le dimensioni del suo pene, domanda che fece scaturire un giochino piccante che la condusse per altro alla vittoria, guadagnandosi la possibilità di chiedere qualunque cosa al suo interlocutore che intanto moriva per lei.
A parte questo, si sperava che alla ragazza andassero bene le proporzioni intime appena scoperte; non restava che scoprirlo.

Teoricamente come dimensioni non mi posso lamentare… però poi dipende sempre da come uno lo sa usare.

Risposta molto vaga e classica allo stesso tempo... Dice tutto e non dice nulla, però me l'aspettavo.
E' un vero peccato che noi maschi non possiamo replicarla, in fondo ad esempio la grandezza del seno serve a nulla rispetto alla bravura a letto.
... Per quanto, se posso permettermi, il tuo è di una dimensione che trovo a dir poco perfetta.


Ora, non poteva di sicuro andare sul preciso perché l'aveva sempre vista coperta (anche se una volta solo dal costume), ma Veronique quasi sicuramente non portava meno di una quarta, la quale su un corpo a curve ed esotico come il suo stava una meraviglia per gli occhi ed anche per l'immaginazione, una immaginazione che in quelle ore si stava facendo sempre più galoppante e incontrollabile.
Forse chissà, avrebbe fatto scaturire in quel modo una sorta di gelosia morbosa da parte della guardia del corpo della francese, ma se non altro sembrava, secondo il giudizio della ragazza che potessero esserci delle ottime basi per una futura amicizia tra i due uomini, qualora ella avesse accettato di provare ad intraprendere una relazione con Kalas, naturalmente.

Iper-protettivo, direi.
È abituato a prendersi cura di me da tanto tempo ormai, mi copre costantemente con Nicholas…
Si assicura che io sia sempre felice nei limiti del possibile.
Di sicuro uno come te potrebbe anche andargli a genio…


Ripeto, saremmo nella stessa squadra, perché contrastarci?
L'importante è che non abbia altri tipi di mire su di te, in quel caso credo sia anche normale che potrei alterarmi, no?
Esente questa eventualità, una sicurezza in più per me, una preoccupazione in meno per lui...


Pratico e semplice, con quella punta di gelosia e possessione che lo contraddistingueva da altri tipi di uomini meno abituati a mostrare certe reazioni. Per lui era naturale mettere in chiaro cosa fosse suo, cosa appartenesse a lui e soltanto a lui. Naturalmente nella sua cultura era stato abituato a pensare di andare con più donne in quanto nel suo paese non esisteva la monogamia nel ramo nobiliare, ma il suo retaggio successivo, più vicino al Mondo Magico Occidentale o comunque più avverso nei confronti della poligamia, lo aveva cambiato abbastanza, unendo il concetto di maggiore premura nei confronti della prima compagna a quello dell'averne una sola. La cultura in generale lo aveva aiutato a crescere interiormente, oltre che esteticamente, lasciando nel suo spirito soltanto i concetti e gli insegnamenti buoni della sua cultura, come ad esempio la volontà di viziare la propria compagna all'inverosimile, seppur nei limiti delle proprie possibilità; in virtù di questo, le tre proposte che fece Kalas a Veronique poco dopo aver parlato di Marcus non poterono che renderla entusiasta e curiosa di provarle tutte, per quanto ognuna fosse a suo modo bella e forse fin troppo azzeccata.

Confermo ciò che già pensavo… quando vuoi viziare una donna, sai esattamente come farlo.
Ti è capitato spesso, in passato di avere così tante premure verso qualcuna?


Spesso non direi, forse un altro paio di volte, ma non si è mai trattato di amore, bensì infatuazione pura e assoluta.
Credo in questo sentimento, dirò la verità, semplicemente però ancora non l'ho incontrato.
Diciamo che in questi ultimi tempi mi ha meno preoccupato come situazione in virtù del "lavoro" da svolgere per me stesso.
Tu invece, ci credi nell'amore? Ti sei mai innamorata?


Beata ignoranza, quella del caro Kalas, il quale non sapeva assolutamente nulla del fatto che ella fosse stata o fosse in parte ancora innamorata del suo fidanzato attuale, anch'esso ignorante nel senso che ignorava completamente cosa stesse facendo la propria donna in quel momento.
Parlando invece del "lavoro", beh, era abbastanza intuibile che si trattasse della personale vendetta contro la famiglia Jakom.

Ad ogni modo… credo che opterò, almeno per il momento, per il massaggio nella vasca piena di latte…

... Ottima scelta...

Si, vero, ci aveva sperato per tutto il tempo in cui Veronique ci stava riflettendo, dovendo scegliere l'opzione migliore, quella per lei più allettante.
A giudicare dalle parole di lei, probabilmente avrebbero fatto tutte e tre le cose, ma questo non preoccupava affatto il "Decaduto", pronto a tutto pur di soddisfarla... anzi no, forse proprio pronto a tutto tutto non era, visto che rimase a bocca asciutta non appena la francese fece calare il vestito al terreno rivelando il corpo praticamente nudo, coperto nella zona dei piedi e dell'intimità solo da dei sandali e un perizoma minimale.
Kalas non riuscì a dire una singola parola per almeno una decina di secondi, sbattendo le palpebre a scatti, respirando così profondamente da pensare quasi che l'ossigeno al cervello stesse lentamente finendo tutto e che a breve l'uomo sarebbe svenuto per la meravigliosa sorpresa.
Senza contare che 23 cm non potevano essere nascosti molto bene, nemmeno da un pantalone come quello che indossava, ed infatti per lei non sarebbe risultato affatto complesso osservare un movimento quasi istantaneo nella zona inguinale dell'ex nobile, ancora impegnato a non perdersi un singolo particolare del corpo della Vireau: fianchi pronunciati, sedere sodo e alto, seno abbondante esattamente come lo aveva ipotizzato, capezzoli abbastanza grandi e aureole di media ampiezza appena scuri per via della carnagione della ragazza. Pancia piatta, ombelico piccolo e delizioso, cosce toniche e polpacci né sottili né grossi: insomma, nel complesso non aveva un solo difetto nemmeno a volerlo cercare.

Vogliamo spostarci in bagno?

... Ecco, si...
... Sei... indescrivibile...


Dovette fare appello alla sua forza di volontà più resistente e poderosa per non piegarla sul tavolo in quel preciso istante, oppure per attaccarla al muro e farle qualunque cosa, qualunque, specie quando ella si mise ad ancheggiare verso il bagno con un chiaro intento ammaliatore ed eccitatore. Come si faceva a credere che esistesse cotanta... cotanta, no, non era possibile per lui trovare un termine simile, ed era altresì convinto che per quanto fosse una bella donna la sorella maggiore, difficilmente poteva possedere un corpo tanto spettacolare e stimolante.
La seguì con molta calma, ed una volta raggiunta, provvide a riempire la vasca con il latte contenuto in una cisterna esterna fatta riempire da lui appositamente per l'occasione. La riscaldò con dei semplici colpi di bacchetta, così che fosse pronta per accogliere il corpo di Veronique.
Non aspettando che la francese si togliesse anche i sandali e il perizoma, Kalas provvide subito a mettersi una benda nera sugli occhi, non prima di essersi privato anche lui della parte superiore del vestiario, sperando di fare un effetto in lei almeno lontanamente simile a quello fatto da lei a lui.

Immagine

... Perfetto.
Adesso accomodati pure, al resto provvederò io, cominceremo dalla schiena, che ne dici?


E se ella avesse accettato, una volta entrata in vasca e sistematasi seduta, l'uomo avrebbe preso la spugna fatta apposta per i massaggi cominciando a passarla lungo la schiena, le spalle ed i fianchi di Veronique, con cura e dedizione.
Tal volta poi, si azzardava anche ad avvicinarsi abbastanza per poterle dare qualche bacio sul collo, annusando la sua pelle, rapito da lei.

Passo passo, illustrami tu dove vuoi che ti massaggi...
... Ora sei tu la principessa, ed io l'umile servo...
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Messaggioda Veronique » 12/05/2014, 16:30

Sulla lettura all'ombra di un albero direi abbastanza... Sui servi che mi circondavano un po' meno.
Odiavo avere gente intorno, si tenevano tutti a debita distanza, inoltre a quel tempo non rischiavo attentati di alcun genere quindi la mia famiglia si fidava anche di più a non proteggermi eccessivamente...


Anche io sono sempre stata circondata da persone, o meglio, da elfi domestici... ma era più per servirmi, tipo farmi il bagno, pettinarmi i capelli, e cose del genere.
Stavo con mia sorella, probabilmente, giocavo con lei, ma non me lo ricordo...


Perché non aveva recuperato i ricordi che la legavano a Monique: potevano fare ipotesi, le due Vireau, grazie a quei pochi ricordi di Rose conservati da Madeline per loro, ma di ciò che era stato il loro effettivo passato insieme non avevano memoria; comunque poteva in parte capire il discorso di Kalas, il non volere gente intorno che stesse lì a fissarlo mentre lui leggeva, visto che non è che potessero fare altro a parte aspettare che il bambino avesse finito e magari si muovesse per fare altro.
L'argomento successiva di quella cena - che ormai stava svolgendo al termine - fu Monique: la più piccola delle Vireau sapeva bene come descrivere la sorella, come sottolineare in quali cose le due donne differissero; un po' più difficile era, invece, trovare dei punti in comune, a parte il canto che era, invece, una passione condivisa da entrambe.

Gusti diversi di uomini? Sia fisicamente che caratterialmente?

Fisicamente forse nemmeno troppo, caratterialmente... - ed il pensiero volò al cognato - ... direi proprio di sì, in tutto e per tutto.

Mh, capisco, mi hai espresso solo il comparto di contrasto, a parte il canto.
Cosa avete invece che vi accomuna e vi rende affini?

Qualcosa che ci accomuna? - alzò leggermente lo sguardo verso l'alto, in un gesto che voleva simulare un momento di riflessività, ed anche la voce che le uscì fu molto pensierosa - Uhm... beh, i gusti in fatto di cibo, probabilmente, l'odio per nostro padre, e forse lo shopping.
Lei è più casalinga di me, le piace cucinare, a me un po' meno... o meglio, devo essere piuttosto ispirata per farlo.
Però credo che entrambe siamo piuttosto brave ad inquadrare velocemente le persone che abbiamo di fronte.


Commentò Veronique, non sapendo bene che altro dire: magari da piccole avevano più cose in comune, magari giocavano insieme ad una passione che riguardava entrambe, ma erano tutte cose che né l'una né l'altra potevano ricordare; tutta colpa di Nicholas Vireau, comunque, di quel genitore sciagurato che le aveva volutamente separate per i propri scopi personali.

E vuoi davvero farmi capire che non stai escogitando una valida vendetta?

Mai affermata una tale assurdità...

Replicò Veronique con un sorriso furbo e leggero.

... Non credo tu voglia continuare a vedere segretamente tua sorella fino alla morte naturale di tuo padre.
Parlando onestamente, lo sai che in qualità di Mercenario cotto di te potresti chiedermi di ucciderlo, vero?
... Non esiste cifra da offrirmi che possa valere più di un tuo sguardo e un tuo sorriso.


Questo mi fa davvero tanto, tanto piacere - rispose la donna, e la sincerità di quelle parole le si leggeva nello sguardo: si sentiva lusingata e coccolata in un certo senso da tante premure da parte del Mercenario, ed il sorriso sulle sue labbra ne era la prova - Ma è una vendetta che voglio riscuotere personalmente, e con mia sorella accanto.

Perché entrambe volevano il genitore fuori dai giochi allo stesso modo, o quasi - Monique voleva solo che fosse sbattuto ad Azkaban, Veronique non avrebbe disdegnato nemmeno la sua morta.
A prescindere, comunque, entrambe erano concordi sul vendicarsi insieme, senza chiedere aiuto ad altre persone, e la più piccola tra le sorelle avrebbe rispettato quel patto: e poi perché parlare tanto di quel bastardo di Nicholas, quando le misure di Kalas erano enormemente più interessanti?

Risposta molto vaga e classica allo stesso tempo... Dice tutto e non dice nulla, però me l'aspettavo.
E' un vero peccato che noi maschi non possiamo replicarla, in fondo ad esempio la grandezza del seno serve a nulla rispetto alla bravura a letto.


In effetti...

... Per quanto, se posso permettermi, il tuo è di una dimensione che trovo a dir poco perfetta.

Sorrise più ampiamente a quelle parole, gli occhi che s'illuminavano di piacere e le guance che si arrossavano appena un istante, segno che le parole del Mercenario/Dragoniere avevano decisamente fatto centro: le piaceva essere vezzeggiata, con le parole o con gli sguardi oltre che con i gesti, e sentire certe cose, soprattutto da un uomo bello ed avvenente come l'altro, aveva tutto un suo perché.
Ancora, i due proseguirono a parlare di un'altra persona molto importante nella vita della Vireau più giovane... ovvero Marcus, la sua guardia del corpo, e la possibilità che lui e Kalas potessero mai andare d'accordo insieme - nel caso in cui il secondo facesse attivamente parte della vita di Veronique tanto quanto il primo.

Ripeto, saremmo nella stessa squadra, perché contrastarci?
L'importante è che non abbia altri tipi di mire su di te, in quel caso credo sia anche normale che potrei alterarmi, no?
Esente questa eventualità, una sicurezza in più per me, una preoccupazione in meno per lui...


Ha già avuto certe cose da me... e non interessa a nessuno dei due replicare.

Ammise la giovane donna, non avendo motivi per nascondere a Kalas una verità del genere: sì, era stata a letto con Marcus e le era anche piaciuto particolarmente, ma non avevano più ripetuto l'esperienza e le andava bene così; il fatto che poi Kalas fosse geloso di lei era la ciliegina sulla torta, la conclusione perfetta per l'ego piuttosto sviluppato della francese, un ego che andava costantemente alimentato per farla stare bene e nel cui compito l'uomo sembrava essere particolarmente ferrato.
Intanto, essendo finita la cena, Veronique s'informò su quali attività l'altro avesse programmato per la serata, visto che non potevano certo finire lì, sul più bello, ora che la loro conoscenza era entrata nel vivo: Kalas, infatti, la mise di fronte a tre proposte, tutte interessanti e capaci allo stesso modo di far sentire viziata e venerata la donna a cui venivano fatte; ma era una prassi comune, per lui?

Spesso non direi, forse un altro paio di volte, ma non si è mai trattato di amore, bensì infatuazione pura e assoluta.
Credo in questo sentimento, dirò la verità, semplicemente però ancora non l'ho incontrato.
Diciamo che in questi ultimi tempi mi ha meno preoccupato come situazione in virtù del "lavoro" da svolgere per me stesso.
Tu invece, ci credi nell'amore? Ti sei mai innamorata?


Quindi ci credi... - mormorò Veronique, più rivolta a se stessa, pensando invece a quando, la prima volta che aveva conosciuto Ryan Angel, egli le avesse detto che all'amore non credeva affatto - Io? ... sì, ad entrambe le risposte.

Ma non aggiunse altro, contando sulla descrizione e sul rispetto della propria privacy da parte di Kalas nel non farle altre domande: non le sarebbe andato di parlargli di Ryan in quel momento, non voleva nemmeno pensare a lui ad essere sincera.
Meglio scegliere l'attività che preferiva, almeno per il momento, ovvero un bagno con relativo massaggio in una vasca piena di latte: e visto che non poteva certo farselo vestita, il bagno, come nulla fosse Veronique si lasciò cadere il vestito lungo il corpo fino a terra, rimanendo con sandali e perizoma striminzito che celava davvero poco o niente; la reazione dell'uomo fu esattamente ciò che la donna auspicava, un'adorazione istantanea per il suo corpo nudo - con tanto di risveglio da parte del suo membro a quella vista - che si notava nell'espressione del viso, nella sua incapacità momentanea di dire o fare una qualsiasi cosa che non fosse fissarla con gli occhi spalancati e il respiro mozzato in gola.

... Ecco, si...
... Sei... indescrivibile...


Il sorriso che Veronique gli rivolse fu deliziato, radioso, lusingato, la dimostrazione palese di come e quanto quelle parole le avessero fatto piacere: sì, lei voleva essere indescrivibile, talmente bella da poter essere semplicemente ammirata senza avere modo di fare altro; gli diede le spalle, invece, ancheggiando verso il bagno per farsi poi riempire la vasca col latte già pregustando le mani di Kalas su di sé.
Si sfilò anche il perizoma e i sandali, rimanendo completamente nuda, fermando però l'uomo quand'egli cercò di mettersi la benda di fronte agli occhi.

Nessuna oscurità... altrimenti come potresti godere della vista del mio corpo perfetto?

Gli domandò con voce calda, carezzevole, permettendosi così di mostrarsi a lui nella sua nudità più completa e perfetta: prima di entrare nella vasca osservò con attenzione il suo corpo, leccandosi le labbra e fissandolo con un sentimento che non poteva essere frainteso... desiderio.
Sì, era bello: le dava un senso di protezione e sicurezza non indifferenti, le ispirava virilità nel modo più assoluto... un corpo diverso da quello di Ryan, non più bello, ma probabilmente più adatto a lei.

... Perfetto.
Adesso accomodati pure, al resto provvederò io, cominceremo dalla schiena, che ne dici?


Che è il modo perfetto per concludere una giornata altrettanto perfetta.

Rispose lei, scivolando lenta ed elegante nella vasca piena di latte tiepido, tirandosi su i capelli e socchiudendo poi gli occhi nel sentire i primi movimenti delicati di Kalas con la spugna lungo il suo corpo, e quei baci leggeri che si permetteva di darle al collo di tanto in tanto.

Passo passo, illustrami tu dove vuoi che ti massaggi...
... Ora sei tu la principessa, ed io l'umile servo...


Credo che i miei seni abbiano bisogno di un massaggio approfondito... puoi provvedere?

Gli domandò con espressione maliziosa, inarcando leggermente la schiena in modo tale che i seni uscissero leggermente dal bianco del latte, i capezzoli già turgidi che sembravano chiamare a gran voce il nome di lui.
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Messaggioda Kalas » 21/05/2014, 17:16

Questo mi fa davvero tanto, tanto piacere...
Ma è una vendetta che voglio riscuotere personalmente, e con mia sorella accanto.


As you wish...

Non le avrebbe mai e poi mai imposto la sua collaborazione a quella faccenda, anche perché lui in primis aveva rifiutato quando lei gli aveva proposto di aiutarlo in prima linea nella sua lotta contro la famiglia Jakom. Ognuno desiderava gestire i propri affari da sé e quelle volontà, nel bene o nel male, andavano assolutamente rispettate. Difatti la risposta data dall'uomo non fu seria o fredda, bensì calda, calma e accompagnata da un valido ed eloquente sorriso accennato, segno inequivocabile che non se l'era affatto presa ed anzi, comprendeva benissimo la situazione.
Proseguirono a parlare d'altro, in particolar modo di qualche dettaglio piccante reciproco, come le misure di uno o le posizioni preferite dell'altra, così nel mentre Kalas si beava della bellezza di Veronique e la sottolineava anche, definendo a dir poco perfette le sue forme, più precisamente il seno che, abbondante, si mal nascondeva sotto quel vestito elegante ma estivo e quindi più dedito a lasciare poco all'immaginazione.
Ella ne fu molto contenta, felice di quegli apprezzamenti sempre sinceri e continui, volti a viziarla, volti a farla sentire unica, apprezzata ed inimitabile, inoltre non c'era alcuna traccia di eccessivo complimento: il Mercenario non mentiva mai, ogni apprezzamento era tanto reale quanto diretto, e sull'essere diretti bisogna dire che lo fu anche lei, quando senza farsi troppi problemi rivelò al "Decaduto" di essere stata in intimità con la sua guardia del corpo, alimentando la sua voglia di saperne di più, ma cercò in tutto i modi di bloccare la curiosità, in parte perché lo trovava sconveniente a quella piacevole atmosfera creata, in parte perché la gelosia lo attanagliava troppo per permettergli di essere lucido, gelosia perfettamente osservabile nel suo sguardo che si fece per qualche secondo più vacuo e rabbioso, ma controllato.

Ha già avuto certe cose da me... e non interessa a nessuno dei due replicare.

... Tanto meglio...

Strinse il pugno, ennesimo segno di gelosia. In realtà non era alterato per il fatto che qualcun altro l'avesse toccata, o meglio, anche per quello in effetti, ma soprattutto perché per qualche secondo aveva avuto il pensiero di possedere un rivale fin troppo vicino e per di più, molto affezionato alla ragazza. Per fortuna, ricordando a sé stesso che ormai era tutto concluso e l'uomo in questione non era altri che un affidabile individuo, Kalas riuscì a tornare in uno stato di maggiore calma e tranquillità, inspirando profondamente, scegliendo anche di bere un goccio di vino, procedendo con il dialogo e affrontando anche la questione "amore". Per quel che lo riguardava, non aveva mai incontrato effettivamente quel sentimento, ma ci credeva fermamente, perché lo aveva osservato nella famiglia, negli amici del passato, in tante altre persone conosciute.
Per quanto concerneva invece la francese, beh, le cose erano decisamente diverse, almeno sulla questione "vissuto o non vissuto". Lei all'effettiva forse lo stava vivendo anche in quel momento, ma questo l'ex nobile non lo sapeva e quindi ignaro, scelse di porle una domanda naturale, magari molto privata ma che non avrebbe avuto alcun motivo per non ricevere una risposta, precisa o vaga che fosse.

Quindi ci credi... Io? ... sì, ad entrambe le risposte.

Capisco...
E come mai quell'amore è svanito?
Perché se adesso ti reputi libera, significa che la tua storia si è conclusa da un po', giusto?


Rimase interessatissimo ad ascoltare le successive parole della Vireau, specie perché dagli errori delle persone del passato si potevano apprendere importanti insegnamenti per il futuro. Ecco, in quel caso se Kalas avesse saputo perché lei avesse deciso di troncare con il suo ultimo amore, sarebbe stato attento a non incappare nelle stesse trappole e preservare così l'eventuale storia con lei. Strategico anche nell'amore, l'animo del Mercenario.
Dopo quelle ulteriori chiacchiere, per altro molto interessanti e illuminanti, si passò a qualcosa di a dir poco incredibile e spettacolare: una volta deciso il modo per proseguire quella serata, Veronique si alzò in piedi, dirigendosi verso il bagno con il chiaro intento di far prendere un infarto al suo interlocutore, spogliandosi lentamente e del tutto davanti a lui, mostrandogli quei seni grandi e sodi che erano inevitabilmente il punto focale dell'eccitazione del "Decaduto". Non riusciva a staccar loro gli occhi di dosso, anche provandoci, anche tentando in ogni maniera. In tal caso l'idea di bendarsi venne molto in aiuto, poiché in quel modo avrebbe saputo mantenere l'autocontrollo più a lungo... peccato che la dannata "principessa" non fosse affatto d'accordo ed anzi, volesse metterlo ancora più in difficoltà, facendogli allo stesso tempo un regalo inestimabile.

Nessuna oscurità... altrimenti come potresti godere della vista del mio corpo perfetto?

Sei decisa in tutto e per tutto a far crollare ogni mia difesa a fronte del mio infinito desiderio di te... Non è così?

Deglutì silenziosamente mentre Veronique Vireau si immergeva nella vasca piena di latte, posando i piedi delicati ed anch'essi perfetti sulla superficie di marmo scolpito e levigato così tanto da somigliare ad un lenzuolo di seta, per quanto liscio.
Una volta messasi nella giusta posizione, la ragazza diede il permesso a Kalas per dedicarsi alla sua schiena e l'uomo non se lo fece ripetere due volte, passando sopra di essa la spugna per massaggi, alternando quelle manovre ad un massaggio sulle spalle preciso e coscienzioso.
Sapeva quello che faceva, ogni movimento era calibrato per farla godere, per darle il piacere che desiderava, perché in quel momento lui non era altri che l'umile servo di una bellezza stratosferica, pronto a fare di tutto pur di accontentarla.
Quando però l'illusionista decise di illustrargli precisamente a quale parte del proprio corpo in quell'istante voleva che lui si dedicasse, l'uomo non riuscì in alcuna maniera a trattenere la possente erezione che prepotente dimostrò a pieno regime la sua voglia di possederla lì ed ora.

Credo che i miei seni abbiano bisogno di un massaggio approfondito... puoi provvedere?

... Senza dubbio ma... fatti indietro con la testa, ecco... così... petto in... fuori... e capo indietro...

Espirò con una tale eccitazione calda che per lei era impossibile non capire quanto stesse facendo fatica per non mettersela sopra e penetrarla.
Non appena comunque ella acconsentì a quelle indicazioni, reclinando il capo indietro, incontrò il viso di Kalas che, dopo averla fissata intensamente negli occhi, si avvicinò ulteriormente per catturarle le labbra, quella volta con un trasporto totalmente diverso dai baci precedenti.
Quello fu un bacio passionale, il bacio di un uomo con una erezione, il bacio di un uomo che voleva ad ogni costo assaporare la saliva e la lingua della propria donna, anche se lei non lo era ancora, purtroppo. Nel contempo, le mani grandi e forti del "Decaduto" scivolarono lungo i fianchi della donna, poi nell'area dell'ombelico, risalendo fino a catturare con una cura e una delicatezza ineccepibile i due seni della francese, stringendoli appena e saggiandone la consistenza, stuzzicando di tanto in tanto i capezzoli duri come chiodi con i pollici.
A prescindere dall'atto erotico in sé per sé, quell'atto sapeva comunque di massaggio, di coccola spinta ma pur sempre una coccola, infatti dopo altri cinque minuti di contatto tra le labbra, Kalas afferrò la spugna, passandola piano e a fior di latte proprio sulle tette di quella creatura meravigliosa, utilizzando furbescamente con un po' di malizia la parte ruvida proprio su quelle gemme scure che si ergevano eccitate al centro delle "colline".
Un piccolo morso sul labbro inferiore, un respiro più roco, più graffiante, poi la voce che si spostò vicino l'orecchio della donna per sussurrarle qualcosa ed osservarne poi l'eventuale reazione...

... Se vi alzate in piedi, principessa, posso procedere con il lavaggio del fondoschiena...
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