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Tokyo

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 21:43

Tokyo (東京 Tōkyō, lett. "capitale orientale", in quanto si trova più ad oriente rispetto alla precedente capitale imperiale Kyōto) è la capitale del Giappone, situata nella regione del Kantō, sull'isola di Honshū.

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Messaggioda Yamato » 02/10/2013, 22:30

SERATA SUCCESSIVA AL CONCERTO
10 MARZO 2107
ORE 21:30
GRAND HOTEL "KONGIKU"



E così... E' proprio finita.

La notte precedente fu la prima alla quale Celine non partecipò come sua spettatrice, dopo il discorso fatto circa dieci giorni fa.
Per loro nessun futuro se non come una Fiamma e il suo Sole, come una devota consorella con il suo Capo Gilda e fratello maggiore.
Assottigliando lo sguardo scuro focalizzandosi sui minimi dettagli di una città sempre sveglia e in movimento, l'uomo guardava dal 23esimo piano dell'albergo la massa informe di luci ed ombre che si dipanavano come una macchia di tecnologia babbana, ravvivando i contorni delle strade, l'opaca illuminazione dei lampioni e gli animi di tante povere persone che terminavano solo allora la tremenda e stressante giornata di lavoro.
Le 48 ore successive ad un concerto erano sempre le peggiori: conferenze stampa, interviste, servizi fotografici, fan e ammiratori; la sua fortuna era che essendo soltanto un membro di spalla del cugino non subiva il nervosismo che invece doveva sopportare lui, conosciuto anche nel mondo magico come il responsabile del coro della Musashi, scuola dove avevano studiato e si erano formati entrambi.
Avrebbe volentieri sceso le scale per dirigersi ad un bel chiosco a gustare qualche assaggio di sushi o magari una patata dolce, accompagnata da una fresca e dissetante birra ghiacciata, anzi perché no, magari quattro o cinque, tanto ormai per lui l'alcol non costituiva più una minaccia da tempo.
Invece il suo compito ora era starsene lì, seduto sulla poltrona della propria suite, a fissare il vuoto ripensando al discorso fatto con la "Selvaggia", come lui l'aveva sempre definita, chiedendosi il perché di una scelta simile, chiedendosi perché ella avesse rinunciato, chiedendosi perché non riuscire a fare una scelta da suo punto di vista ovvia e palese. Più di tutto però, sentiva distintamente il freddo di quando qualcosa che ti riscaldava giorno per giorno ad un tratto veniva strappata via dal petto. Lui provare freddo, mai possibile? Eppure si, lo definiva esattamente come freddo, un freddo più gelido della vetta del Fujiyama in pieno inverno, più gelido del cerchio sesto del "Tokatsu", l'inferno della filosofia giapponese, più gelido del freddo che lo stesso Oceano avrebbe potuto sopportare grazie ai suoi poteri di Capo Acuan.
Non era la prima volta che gli capitava, era già successo in passato, con la sua ex compagna deceduta in battaglia, di certo allora fu molto più tragico ma il vuoto che gli lasciò nell'animo fu molto simile e ci volle molto tempo prima di riprendersi.
Mentre il Sole vagava coi pensieri ricordando parole, fatti, gesti, baci, carezze e languidi sguardi, la porta della stanza si aprì ed il manager del gruppo si affacciò lentamente per paura di infastidire troppo la "star".

C'è qui la fotografa per il servizio.
Scende lei di sotto mister Kusanagi o faccio salire la ragazza in camera per stare più comodo?


... Falla salire.

Come desidera!

No, decisamente scendere al piano terra in mezzo a tutte le donne in attesa di un qualche segno di vita da quelli del gruppo per urlare e chiedere autografi era l'ultimo dei suoi desideri, per questo anche se solitamente odiava ricevere visite da estranei nelle camere private, per quella volta decise di fare uno strappo alla regola, ripromettendosi che avrebbe mandato via la fotografa in tempi molto brevi.
Yamato quella sera portava indosso un completo elegante di colore blu firmato "Armani", classica griffe italiana molto costosa.
Sotto una camicia bianca aperta per i primi due bottini e nessuna cravatta. Scarpe nere lucide da passeggio abbinate, dello stesso colore dei capelli e degli occhi, tipici del normale tratto orientale in suo possesso. Per quanto molti nella Gilda credessero che il Sole fosse la persona più istintiva, impulsiva, irruenta e iperattiva del mondo, al contrario i lunghi esercizi di meditazione svolti dal Capo gli permisero nel tempo di controllare accuratamente le fiamme ardenti nel suo corpo, tramutandole in un incendio costante e silenzioso, pronto a divampare come in una esplosione in un solo secondo, per poi devastare ogni cosa si fosse parata sul suo cammino. Andava da sé che l'imperturbabile espressione quasi ascetica dell'uomo seduto su quel divano appariva come impossibile da decifrare e allo stesso tempo elettromagnetica e per certi versi, quasi inquietante.
Non appena la porta si aprì di nuovo, un altro fuoco e un'altra scarica elettrica investirono il suo corpo facendolo inspirare profondamente.
Sentì i passi sulla moquette e per un primo istante si limitò a spostare soltanto le iridi verso destra, luogo da dove stava arrivando la fotografa ospite, rendendosi conto di poter parlare onestamente perché nessun altro oltre a loro era presente in quella camera d'albergo.

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Sei la seconda che incontro in tutta la mia vita da quando sono nato... Ma non ti aspettare stupore nei miei occhi.

Attese soltanto che ella gli rispose, per poi alzarsi in piedi e decidere per dedicare completa attenzione a quella persona che in sé accorpava tutti gli elementi naturali, vorticanti perfettamente nel suo spirito creando un'armonia infinita e contrastante in lenta evoluzione costante.
Giovane di età e bella d'aspetto, esattamente come l'ultima ed unica come loro che incontrò nella sua esistenza, per quanto differenti nei tratti.
Per un attimo rimase contrariato nel notarne occhi chiari, pelle chiara e bionda capigliatura, ricordandosi automaticamente della Fiamma e del discorso avvenuto, indi per cui quel freddo che gli avvolse a tenaglia l'animo ricordandogli della sonora e definitiva sconfitta sentimentale.
Allungò la mano, mostrando sincera e completa educazione, pur rimanendo molto secco e spigoloso nell'espressione, senza sorrisi, senza emozioni.
Lui incarnava esattamente la diatriba eterna tra le loro due naturali identità, una contaminata dalla Trama, l'altra Mana al 100%.
La tolleranza comunque era un dono noto soltanto ai Capi Gilda e come tale albergava anche in Yamato, a differenza di quasi tutte le Guide dei figli di "Gaia" che al suo posto forse avrebbero anche sputato al terreno decidendo per cacciar via il non gradito ospite.

Mi verrebbe quasi da chiederti se sei qui davvero per lavoro o come diplomatica della tua comunità ma...
... Credo proprio sarà meglio che mi spieghi come ti interessano gli scatti, dico bene?


Per l'ennesima volta quel freddo a nominare la parola "diplomatica". Stava diventando incredibilmente fastidioso e debilitante.
Avrebbe passato i tre giorni successivi in completa ed asettica meditazione per scacciare via il fantasma nero della gelosia e della rabbia.
Così, mentre continuava il dialogo con quella particolare e inattesa conoscenza che avrebbe poi scoperto chiamarsi Nanèe, ripeté dentro di sé il mantra che insegnava ogni giorno a tutti i suoi allievi presso il dojo di arti marziali di sua proprietà.

"Il nostro nemico è l'emotività, se cediamo all'emotività rischiamo di perderci.
Impariamo a convivere con le nostre emozioni,come il corpo vive in armonia con la mente.
Qui non si tratta solo di vincere, ma di raggiungere la perfezione."
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Messaggioda Nanée » 03/10/2013, 11:40

-Venerdì 10.03 | Grand Hotel "Kongiku" | ore 21.15-


Non le capitava spesso che le venisse commissionato un lavoro del genere: di solito Nanée, grazie alle sue doti, veniva mandata nei posti più sperduti e impervi del mondo, quelli più scomodi ed irraggiungibili, per poter fotografare animali o piante esotiche, rare, inavvicinabili; ad immortalare le persone erano capaci tutti, soprattutto se erano personaggi pubblici come in quel caso.
Eppure il giornale aveva espressamente richiesto la presenza della Druida bionda, e la uruguaiana aveva infine deciso di accettare perché il lavoro era pur sempre lavoro, e lei non rifiutava mai la possibilità di guadagnare qualcosina così da poterla mettere da parte in vista del futuro, di eventuali momenti di bisogno, o semplicemente della possibilità di aiutare coi galeoni guadagnati chi si trovava più in difficoltà di lei: altruista, l'avrebbero definita così, ma lei si sentiva semplicemente una figlia di Gaia che dal Mana era stata benedetta; e quando un tale dono ti veniva offerto, si doveva cercare di essere il più generosi possibili con chi non era stato altrettanto fortunato, questo era il suo modo di vedere le cose.
Quale che fosse il motivo, comunque, quella sera la bionda si trovava nella sua camera d'albergo, di fronte allo specchio, intenta a fissarsi con attenzione e a sistemarsi i capelli, una volta tanto non solo sciolti, ma anche ben curati.

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Non era abituata a dare importanza a queste cose, non perché non si sentisse femminile ma perché, onestamente, a chi mai sarebbe importato del trucco, dei capelli o dei vestiti quando un giorno stavi al Polo Nord e l'altro nel deserto del Sahara? Particolari del genere passavano non in secondo, bensì in ultimo piano, sorpassati totalmente dalla necessità di stare comoda, di potersi muovere facilmente, di non avere impicci davanti agli occhi; per quel motivo, probabilmente, la Druida era fissa di fronte a quello specchio da almeno una ventina di minuti, cercando di guardarsi obiettivamente per capire se il suo aspetto fosse abbastanza professionale per la situazione in cui si trovava.
Un vestito con scollo all'americana a spalle larghe e senza maniche, chiuso davanti e poi morbido sulla schiena, lungo circa una spanna sopra il ginocchio e di raso e seta rossa, fasciava il corpo tonico ed allenato di Nanée, provato e fortificato da tante escursioni per il pianeta; una cintura in cuoio nero, sottile, con fibbia in oro giallo, adornava quell'abito in vita, circondandole i fianchi, e richiamava col proprio colore le scarpe, décollétes con plateau e tacco alto per l'occasione, anch'esse in cuoio nero, che lasciavano scoperta la parte superiori dei piedi, permettendo così la visione, su quello destro, del tatuaggio di Gaia che la giovane donna si era impressa al passaggio da Druida Giovane a Druida.
I capelli, come detto precedentemente, erano lisci, sciolti e fluenti, una cascata bionda e perfetta che le ricadeva lungo la schiena, accarezzando le guance dall'incarnato chiaro e luminoso, abbellite con un tocco di fard che ne esaltava gli zigomi; niente rossetto sulle labbra, solo un tocco di gloss, mentre gli occhi puntavano a sottolineare lo sguardo con un ombretto neutro e delle lunghe ciglia, completando il tutto con un tocco di eye-liner.
Era bella, sapeva oggettivamente di esserlo, ma le faceva strano ritrovarsi vestita a quel modo, come una donna; o meglio, come una donna sofisticata, attenta ai dettagli, conoscitrice della moda e del glamour.
Sospirò guardandosi ancora allo specchio, perché per quanto si sentisse fuori posto in quelle vesti, sapeva bene di non potersi presentare diversamente di fronte ai componenti del gruppo, gli "Onibaku", famosi in tutto il mondo magico: in realtà la persona che stava andando ad fotografare, Yamato Kusanagi, non era nemmeno parte della band, il cui leader, Eikichi Onizuka, era peraltro il Coordinatore del Coro della Musashi Dojo, la scuola magica orientale; l'uomo, che durante i diversi concerti aveva suonato la chitarra ed il basso elettrico, nonché leader del gruppo musicale "Muramasa", era stato una sorta di "guest star" per il tour, un tributo forse ad Eikichi, essendo i due cugini.
In ogni caso, diversi giornali avevano richiesto delle foto della band, Kusanagi compreso, e lei era ben decisa ad accontentare tutti partendo proprio dall'immortalare la stella che col gruppo c'entrava di meno, ma che paradossalmente era apparsa sul palco come la più carismatica, capace di catturare gli sguardi dei fans ben più degli altri membri degli Onibaku, Eikichi compreso.
Messasi l'anima in pace, capendo che sarebbe potuta rimanere l'intera serata di fronte a quello specchio e non sarebbe comunque riuscita a sentirsi a proprio agio, Nanée fece un ultimo sospiro e poi scosse il capo, muovendosi sui tacchi, alti e dunque scomodi per lei abituata alle scarpe da ginnastica o ai piedi nudi direttamente, per afferrare la sua macchina fotografica "Ambar", la sua fedele compagna di lavoro, legarsela al polso sinistro col laccetto in corda attaccato ad essa, ed uscire dalla camera per scendere poi, con qualche difficoltà, nella hall dell'albergo, stando ben attenta a fare uno scalino per volta così da non volare faccia a terra in meno di un secondo: ovviamente la sfortuna quella sera sembrava prenderla in giro con gusto, visto che poco dopo aver richiesto di poter incontrare l'uomo che doveva fotografare, le venne detto che doveva salire lei, perché lui non sarebbe sceso; ciò significava altre scale da fare, perché la Druida si rifiutava di prendere l'ascensore babbano a disposizione nell'abergo, troppo piccolo e stretto per lei che amava gli spazi ampi, soprattutto quelli naturali.
Armata di pazienza, e consapevole di aver affrontato situazioni peggiori e ben più scomode, la bionda salì uno per uno i gradini che la fecero salire ai piani superiori fino ad arrivare a poca distanza dalla camera dove l'uomo si trovava.
Arrivatavi di fronte bussò una volta con la mano destra, con delicatezza, dopodiché aprì la porta con la sinistra, palesandosi così a Kusanagi: la prima cosa che sentì fu il calore provenire dall'interno della camera, e non certo per il camino o l'alta temperatura di essa; era l'uomo a produrre le fiamme, e guardandolo bene Nanée si rese conto molto in fretta di trovarsi di fronte un esponente molto importante della Gilda Ignis, almeno a giudicare dal Fuoco e dall'Elettricità che lo imperversavano.
Non disse nulla a riguardo, sicura che se le sue supposizioni fossero state esatte allora anche lui sapeva chi si trovava davanti: chiuse la porta lentamente e tornò poi a guardarlo, l'espressione neutra del viso che non appariva però infastidita o scocciata, ma sostanzialmente tranquilla, serena.

Sei la seconda che incontro in tutta la mia vita da quando sono nato... Ma non ti aspettare stupore nei miei occhi.

Dovrei? - replicò Nanée con l'ombra di un sorriso sulle labbra - Dubito tu ti stupisca di fronte ad un fiore o ad un animale, eppure loro sono tanto figli di Gaia quanto lo sono io... mi aspetto di vedermi trattare nello stesso modo con cui ti poni a loro.

Aggiunse la Druida, accordandosi placidamente al "tu" usato dall'uomo: era un Ignis dai tratti tipicamente orientali, dai lineamenti totalmente opposti ai propri, eppure la bionda ammise senza difficoltà tra sé di trovarlo molto bello, carismatico; trasmetteva forza, concretezza e praticità sia dallo sguardo che dalla voce, così come nel modo di fare, e quelle Fiamme che lo avvolgevano sembravano tenute a bada egregiamente, segno dunque di una fusione quasi totale col proprio Elemento, ma pronte ad esplodere da un momento all'altro.
Quando Yamato le porse la mano, lei allungò a sua volta la propria, concentrando i propri Elementi affini ai suoi nelle dita della mano cosicché, al tocco, lui potesse sentirli: una stretta breve ma decisa, quella di Nanée, che alle riverenze druidiche non riusciva ad abituarsi, trovandole fin troppo antiquate per il proprio modo di essere; rispettava i Druidi che ancora le usavano per presentarsi e non li giudicava, semplicemente non condivideva quel modo di fare.

Mi chiamo Nanée Oribe, Druida della comunità dell'Uruguay.

Si presentò dunque, non avendo nulla da nascondere dato che lui pareva già conoscere la sua identità come figlia e portatrice di Mana.

Mi verrebbe quasi da chiederti se sei qui davvero per lavoro o come diplomatica della tua comunità ma...
... Credo proprio sarà meglio che mi spieghi come ti interessano gli scatti, dico bene?


Sfortunatamente le comunità Druidiche rifiutano ancora rapporti di diplomazia ed alleanza coi nostri cugini - sì, aveva definito i componenti delle Gilde "cugini", come se appartenessero tutti, e per lei così era, ad un'unica grande famiglia - Perciò posso confermarti che sono qui in veste di fotografa, e non di Druida.
Vorrei cominciare con qualche scatto di profilo, magari vicino alla finestra: hai degli occhi molto profondi ed espressivi, vorrei focalizzarmi su quelli.


Era normale e giusto, per lei, fare dei complimenti a chi si trovava di fronte quando notava qualcosa di bello in lui/lei: lo faceva anche con gli animali, perché evitarlo con gli uomini?
Se Yamato fosse stato d'accordo, dunque, Nanée l'avrebbe fatto mettere vicino alla finestra, chiedendogli di guardare verso l'esterno e non badare alla macchina fotografica: si sarebbe a seguito tolta le scarpe, un impiccio in quel frangente, e a piedi nudi sulla moquette avrebbe cominciato a scattare, inizialmente in silenzio, girandogli intorno ma senza mai avvicinarsi troppo a lui, per dargli il tempo di abituarsi alla sua presenza.
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Messaggioda Yamato » 03/10/2013, 14:55

Dovrei?
Dubito tu ti stupisca di fronte ad un fiore o ad un animale, eppure loro sono tanto figli di Gaia quanto lo sono io... mi aspetto di vedermi trattare nello stesso modo con cui ti poni a loro.


Invece è esattamente il contrario - rispose Yamato con tono calmo ma molto serio - Mi stupisco ogni volta che ammiro qualche dono della natura, perché emana una forza ed una energia che nessuno di noi potrà mai eguagliare.
Posso essere l'incarnazione stessa della devastante potenza del fuoco, ma basta una semplice fiammella a dimostrare quell'elemento più del sottoscritto
- Ennesima pausa, sospirando appena - Inoltre la differenza sostanziale che vi separa da tutti gli altri "figli di Gaia" è che per lo meno gli animali sanno riconoscere che esistono diverse specie per la stessa famiglia, variabili nell'aspetto forse, ma uguali nell'essenza - Un'altra occhiata più intensa nei confronti della donna, la quale però pareva essere di atteggiamento ben diverso da quello esposto dai bigotti sopra di lei - Tuttavia sarei ben felice di affermare che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.

La metafora tra specie e famiglie non doveva essere troppo complessa da capire per la bionda fotografa, rappresentando l'ideale di Druidi e Gilde come appartenenti ad un'unico insieme con differenze estetiche e pratiche ma simili nell'anima e nel bisogno di difendere ciò che è importante.
Che venisse chiamata "Gaia" oppure "Conflux" non faceva molta differenza per lui, o per la Sempreverde, o per l'Oceano, ma tale idea non era per nulla condivisa dalle Guide delle comunità druidiche sparse per il mondo, categoriche nell'affermare l'esatto contrario.
La fortuna comunque, volle che in quella stanza entrasse una persona che, almeno all'apparenza, non sembrava così ostile nei confronti del Sole ed anzi, proseguiva a sorridere con una decisa delicatezza che non poteva che lasciare intendere sincero sentimento di non ostilità.
I contorni del viso, la forma del corpo, la tonalità vocale e l'inflessione dialettica faceva intuire le origini della Druida, probabilmente latine, ed infatti successivamente fu proprio lei a dissipare ogni dubbio, rispondendo alla stretta di mano trasmettendo in essa anche un po' di calore, al quale Yamato non esitò a replicare con il proprio, forse leggermente più vulcanico ed esplosivo.

Mi chiamo Nanée Oribe, Druida della comunità dell'Uruguay.

Yamato Kusanagi, Capo Gilda Ignis.

Per lei quello non rappresentava di certo quale titolo onorifico, ed infatti egli evitò di definirsi come Sole, nome utilizzato esclusivamente dai confratelli o dai gildati in generale, sentito pochissime volte in passato uscire dalle labbra di un Druido e quasi sempre a scopo di schernimento.
Le lotte dei decenni scorsi tra di loro quasi sempre partivano da prese in giro da parte dei figli di Gaia nei confronti dei protettori del Conflux ed anche se al giorno d'oggi quella stupidità da entrambe le parti si era largamente appianata, i due mondi rimaneva l'uno lontano dall'altro, suscitando un perenne scisma nel naturale equilibrio di difesa della terra, dell'acqua e del cielo.
Forse era meglio parlare d'altro, in quel caso il lavoro da svolgere nei minuti successivi, visto che difficilmente l'uruguaiana si trovava lì per qualche dialogo interessante o ufficiale in veste diplomatica per conto della sua comunità.

Sfortunatamente le comunità Druidiche rifiutano ancora rapporti di diplomazia ed alleanza coi nostri cugini...
Perciò posso confermarti che sono qui in veste di fotografa, e non di Druida.
Vorrei cominciare con qualche scatto di profilo, magari vicino alla finestra: hai degli occhi molto profondi ed espressivi, vorrei focalizzarmi su quelli.


Più che cugini io direi gemelli eterozigoti dei quali si pensa che uno sia quello cattivo e l'altro quello buono... - Aggiunse, prima di seguire le istruzioni indicate dalla ragazza che nel mentre si stava togliendo le scarpe - Ad ogni modo, ti ringrazio per averci definito per lo meno parenti, sei di larghe vedute. Vedrei sicuramente meglio te a capo di qualche comunità, dando quattro calci ai decrepiti che spadroneggiano attualmente.

Commento sincero il suo, di un uomo che aveva una parola sola, di un uomo che non ritrattava e che non aveva paura di dire ciò che pensava.
Si tolse la giacca sentendosi più libero, rivelando solo adesso una chioma di capelli poco più lunga del normale, in linea col suo spirito selvaggio.
Facendo qualche passo raccolse in sé il massimo della meditazione e dell'interiorità del momento, chiudendo gli occhi qualche istante per assaporare in sé il sapore di ogni dettaglio, dalla pelle della poltrona alla trasparenza del vetro all'odore di fiori secchi profumati sul comodino.
Allontanò dalla testa il pensiero di Celine Sauvage, la fiamma che incendiava i suoi sensi fin troppo e che doveva tentare di "spegnere" al più presto per non rimanere vittime delle emozioni che lui sapeva di per certo lo avrebbero indebolito.
Quando a distanza di una ventina di secondi durante i quali fu come se la Druida fosse scomparsa, Yamato riaprì gli occhi, nell'oscurità delle sue iridi si poteva leggera la completa perdizione nell'equilibrio del fuoco e dell'elettricità che albergava nell'anima, estraniato volontariamente dal contesto per permetterle di effettuare fotografie uniche, esemplari, quasi artistiche, perché sapeva ormai adeguatamente che più gli scatti fossero piaciuti ai suoi superiori e più denaro ne avrebbe ricavato.

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La voce che uscì dalle sue labbra parve quasi irreale, tanto sembrava essere entrato in uno stato di totale estraniazione dal mondo, ma per lui quelle erano dimostrazioni piuttosto semplici, quelle di un uomo forgiato da anni ed anni di filosofia orientale e controllo di sé stesso.
In fondo, nessuno impediva loro di comunicare anche mentre lei si dilettava negli scatti.

Mi dispiace per la catastrofe d'Irlanda. - Proferì inizialmente, aspettando che ella rispondesse, prima di andare avanti col discorso e cambiare momentaneamente argomento - So che solitamente i Druidi sono molto conservatori e sedentari. Tu risulti invece appartenere ad una eccezione, eppure non sei una Rinnegata. Come mai?
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Messaggioda Nanée » 03/10/2013, 15:57

Invece è esattamente il contrario.

Fu presa in contropiede da quell'affermazione, ma non interruppe il dire dell'uomo poiché era molto curiosa di sentire cosa intendesse con quelle parole: solitamente, e non lo pensava per cattiveria nei confronti delle Gilde, coloro che mischiavano Trama e Mana non erano così connessi alla natura come i Druidi; la rispettavano, ovviamente, e probabilmente i Terran erano più inclini a sentirsi un tutt'uno con piante e animali... ma gli altri erano più collegati al loro Elemento in senso stretto che ai figli di Gaia, le creature del Conflux, a differenza dei Druidi che, comprendendo nel loro spirito tutti e sei gli Elementi del Mana, vedevano come unica e preziosa ogni particella che Gaia aveva rilasciato sulla terra.
Per questo era curiosa di comprendere il punto di vista altrui, ben felice di accorgersi eventualmente di aver giudicato troppo di fretta colui che aveva di fronte.

Mi stupisco ogni volta che ammiro qualche dono della natura, perché emana una forza ed una energia che nessuno di noi potrà mai eguagliare.
Posso essere l'incarnazione stessa della devastante potenza del fuoco, ma basta una semplice fiammella a dimostrare quell'elemento più del sottoscritto.


Non è da tutti i membri di una Gilda fare questo ragionamento, lieta di aver incontrato qualcuno che possiede una visione più ampia del proprio essere in relazione con la natura che l'ha reso tale.

Si permise di commentare Nanée, gentile ma non affettata né melliflua nel tono, più che altro palesemente sincera: amava Gaia, o Conflux come veniva chiamato dai Gildati, e se incontrava qualcuno che provava i suoi stessi sentimenti, indipendentemente da chi fosse, era felice e soddisfatta nel potergli stringere la mano e ringraziarlo per la protezione fornita ai figli della Natura.

Inoltre la differenza sostanziale che vi separa da tutti gli altri "figli di Gaia" è che per lo meno gli animali sanno riconoscere che esistono diverse specie per la stessa famiglia, variabili nell'aspetto forse, ma uguali nell'essenza.

Comprese bene quale fosse il sottinteso di quelle parole, e tuttavia non commentò il loro significato intrinseco: sapeva, e si dispiaceva molto per questo, che le Guide Druidiche non avevano alcuna intenzione di avvicinarsi ai Capi Gilda e stipulare durature alleanze con loro per il benessere di/el Gaia/Conflux, e che in generale vi era un divario tra le due fazioni, un baratro tra due differenti correnti di pensiero che sembrava impossibile da colmare, almeno in apparenza.

Tuttavia sarei ben felice di affermare che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.

Ed io sarei ben felice di permettertelo.

Replicò Nanée con un sorriso leggero, delicato, stringendo la sua mano e sentendo il Fuoco di Yamato avvolgere le sue dita per poi propagarsi in lingue rosse e bollenti per tutto il corpo della Druida, senza però scottarla o darle fastidio, ma semplicemente facendola fremere appena.

Yamato Kusanagi, Capo Gilda Ignis.

E' un onore ed un piacere trovarmi di fronte all'Ignis Elios.

Un altro sorriso sincero, un'altra sorpresa, forse per Kusanagi, che si trovava di fronte una donna, una Druida, non solo evidentemente più aperta a livello mentale delle Guide della sua comunità e delle altre del mondo, ma anche in grado di riconoscere e confermare l'importanza dell'uomo come Capo della Gilda Ignis e come protettore del Conflux.
Probabilmente per altri Druidi quel titolo non sarebbe significato nulla, non avrebbe nemmeno avuto senso pronunciarlo, ma Nanée sapeva chi aveva di fronte, e si sarebbe comportata di conseguenza, trattandolo con l'educazione ed il rispetto richiesti.

Più che cugini io direi gemelli eterozigoti dei quali si pensa che uno sia quello cattivo e l'altro quello buono...

Si pensa?
Credo sia difficile decidere chi sia il cattivo e chi il buono, le versioni variano da una fazione all'altra...
- commentò la bionda, scuotendo appena il capo - E tuttavia è mio modesto parere affermare che non ci siano buoni e cattivi, ma semplicemente due visioni diverse che portano ad un obiettivo comune.
Certo, raggiungere l'obiettivo collaborando sarebbe molto più semplice, ma è qualcosa che evidentemente ancora non si può sperare di ottenere.


Aggiunse pacata, triste comunque ma ben decisa a non far pesare troppo quel discorso tra loro, non sapendo nemmeno quanto a Yamato andasse di farlo, peraltro; certo, la intristiva non poco sapere di dover sempre essere vista dai membri delle Gilde come una nemica, ed era piuttosto sicura che nemmeno a loro facesse piacere venire considerati tali dai Druidi, ma quello era lo stato delle cose e, almeno attualmente, non sembravano esserci cambiamenti positivi all'orizzonte.

Ad ogni modo, ti ringrazio per averci definito per lo meno parenti, sei di larghe vedute. Vedrei sicuramente meglio te a capo di qualche comunità, dando quattro calci ai decrepiti che spadroneggiano attualmente.

Sebbene non possa ritenermi totalmente d'accordo con te, ti ringrazio per le tue parole, e spero tanto che un giorno la visione delle comunità druidiche verso di voi possa cambiare, per il bene di Gaia ed il nostro.

Perché sarebbe stato meglio per tutti andare d'accordo ed allearsi, era indubbio; ma visto che era lì per lavorare, tanto valeva cominciare a farlo: voleva puntare sugli occhi di Kusanagi, una parte di lui molto espressiva che era sicura sarebbe piaciuta molto ai direttori dei giornali per cui stava lavorando. Lasciò che l'uomo raccogliesse tutta la concentrazione di cui disponeva, che arrivasse ad uno stato meditativo assoluto, e solo quando riaprì gli occhi la Druida cominciò a scattare, silenziosa e delicata nel muoversi per non disturbarlo, catturando quello sguardo così intenso e concentrato, perso nel Fuoco del suo spirito e carico di Elettricità inespressa, che si sposava alla perfezione con quei lineamenti spigolosi e affascinanti e coi capelli appena più lunghi di quanto si sarebbe aspettata.

Mi dispiace per la catastrofe d'Irlanda.

... grazie.

Mormorò Nanée, che ovviamente non si aspettava un'affermazione del genere: ripensare ai suoi fratelli e sorelle deceduti le provocava sempre uno spasmo al cuore non indifferente, tanto che rimase immobile per alcuni secondi, lo sguardo chiaro e solitamente luminoso ora spento, prima di riprendere i suoi scatti.

So che solitamente i Druidi sono molto conservatori e sedentari. Tu risulti invece appartenere ad una eccezione, eppure non sei una Rinnegata. Come mai?

Come hai giustamente sottolineato prima, sarebbe bello non fare di tutta l'erba un fascio... - rispose la Druida con un sorriso gentile - Amo la mia comunità e come Druida aderisco pienamente alla volontà di mantenere, per quel che mi riguarda, il Mana dentro di me puro ed incontaminato.

Che poi altri, come Alistair, volessero mischiarlo alla Trama, come Yamato ad esempio dimostrava, era qualcosa che lei poteva non condividere, ma assolutamente non giudicava.

E tuttavia è proprio perché amo Gaia in ogni suo aspetto, che rimanere chiusa nella mia comunità mi sembrava quasi uno spreco, visto quanto ci sarebbe da scoprire e conoscere... per questo ho deciso di allontanarmi e girare il mondo con la mia compagna - e mosse appena la macchina fotografica - Per poter conoscere Gaia in ogni sua sfaccettatura, e poterla così immortalare - piccola pausa - Per quanto riguarda l'essere conservatori... sono sempre stata dell'idea che se la natura si evolve, non c'è motivo per cui non debbano farlo anche le persone: ciò che è diverso da noi non dev'essere per forza peggiore, ma solo differente, posto in un'ottica diversa.
Ammetto che non sono molti coloro che la pensano come me, ma ti posso assicurare di non essere l'unica e forse, un giorno, anche coloro che stanno ai vertici la penseranno allo stesso modo.


Un'utopia, forse, oppure un sogno che, col tempo, si sarebbe realizzato.
Mentre parlava non si fermava un attimo dallo scattare le foto, correggendo di tanto in tanto la posa di Yamato.

Ora potresti metterti vicino al camino, inginocchiato su di esso come se stessi cercando qualcosa tra le fiamme? Credo che verrà fuori un ottimo risultato, visto l'Elemento che brucia dentro di te.

Gli domandò cortesemente, ed attese che lui seguisse le sue indicazioni prima di ricominciare a scattare.

Vi ho sentiti suonare e cantare, durante il concerto... siete stati davvero bravi.
Posso chiederti come mai questa scelta di affiancarti all gruppo degli Onibaku, con tutto che ne hai uno tuo?
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Messaggioda Yamato » 03/10/2013, 22:04

E' un onore ed un piacere trovarmi di fronte all'Ignis Elios.

E così, Voi sareste il Sole... Incantata...

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Soltanto un'altra Druida l'aveva chiamato appellandosi al suo nome come Capo della Gilda: Yuzuruha.
Che fosse "Sole" o "Ignis Elios", quel modo di chiamarlo non apparteneva all'abitudine dei Druidi e nessun altro prima di lui era stato chiamato così in passato, per questo, molto tempo prima, diversi anni fa, quella donna lo aveva colpito, stessa cosa che fece anche Nanée, inconsapevolmente.
Non mostrò alcuna emozione particolare, se non una momentanea vampata di maggiore calore estendersi dal suo corpo e forse avvolgere anche la persona davanti a lui, quella interlocutrice così atipica, differente dalle altre figlie di Gaia, proprio come un tempo era quell'altra persona.
Ormai quando pensava a lei non albergava più dolore nel suo cuore, ma solo la raffinata dolcezza di un frutto assaporato maturo e poi impossibilitato a lasciare i suoi semi nel terreno della vita, per dare alla luce altre piante, altri frutti, altri miracoli.
Chiudendo gli occhi sul campo di battaglia, lo lasciò con un sorriso, con una carezza, sussurrandogli di non fermarsi lì, di andare avanti anche per lei, di fronteggiare il destino e il mondo con il ricordo sempre vivo della sua anima al fianco del Sole, proprio per quello ad oggi lui era l'uomo che Nanée poteva vedere così calmo, così pacato, così contenuto nell'enorme ed esplosivo potere che al contrario, lo avrebbe dovuto contraddistinguere.
L'irruenza in parte gli aveva portato via ciò che di più caro gli era capitato e desiderava che quella stessa irruenza non si dovesse mai più ripresentare, perché la prima volta poteva essere chiamata "errore", la seconda "stupidità".

Si pensa?
Credo sia difficile decidere chi sia il cattivo e chi il buono, le versioni variano da una fazione all'altra...
E tuttavia è mio modesto parere affermare che non ci siano buoni e cattivi, ma semplicemente due visioni diverse che portano ad un obiettivo comune. Certo, raggiungere l'obiettivo collaborando sarebbe molto più semplice, ma è qualcosa che evidentemente ancora non si può sperare di ottenere.


Come avviene per la politica mondiale, anche le nostre due famiglie si comportano egoisticamente.
Raggiungere quel determinato obiettivo senza alcun aiuto significherebbe determinare la propria ragione e la propria supremazia, una pietanza fin troppo ghiotta per essere condivisa con qualcun altro.
Se un tempo credevo che soltanto Voi la pensaste così, ad oggi posso affermare con sicurezza che molti dei fratelli sotto di me sono giunti alla conclusione forzata che è meglio emularvi da questo punto di vista.
Forse sarebbe l'unico modo, in caso di una nostra effimera vittoria, per far capire ai Druidi che non siamo affatto inferiori a loro.


Non disse che anche lui la pensava così, questo perché era un Capo Gilda e come tale il primo tra tutti i diplomatici.
Alla vetta di una organizzazione non poteva esserci una persona chiusa mentalmente, pena la decadenza di tutto la Gilda e dei suoi membri.
Lui, come l'Oceano e la neo Sempreverde, dovevano cercare di regnare in una sorta di equilibrio instabile combattendo il desiderio di affermare con prepotenze le proprie idee soggettive... Forse era anche per quello che non tutti aspiravano al posto di Capo, per quanto si credesse ambito.
A tal proposito, avrebbe inviato presto una lettera agli altri due "Titani" per conoscere le novità salienti dei due covi dell'acqua e della terra.
Ogni tanto era giusto mantenere un contatto, sopratutto in tempi bui come quelli, dove le morti di grandi persone si susseguivano una dietro l'altra.
La luce del flash non lo infastidiva più, tanto era concentrato a vagare con i suoi pensieri, così la lasciava scattare e fotografare ogni istante, ogni secondo in più che respirava, non dimenticandosi di seguirne i consigli e le indicazioni, volendo a tutti i costi favorire il lavoro e la carriera di quella ragazza di così larghe vedute che, ricordandogli una persona amata, segretamente gli era entrata in relativa simpatia.

Sebbene non possa ritenermi totalmente d'accordo con te, ti ringrazio per le tue parole, e spero tanto che un giorno la visione delle comunità druidiche verso di voi possa cambiare, per il bene di Gaia ed il nostro.

Io più che altro mi auguro che all'arrivo di quel giorno non sia la nostra voglia di avvicinarci ad essersi ormai spenta.

Parole dure di un uomo duro, ma realistiche e pratiche, senza mezzi termini, perché a lui non erano mai piaciuti e mai sarebbe accaduto.
Fece presente il suo dispiacere per la tragedia irlandese, trovando momentaneamente una breccia nel sorriso della Druida, la quale diede ad intendere che con molta probabilità quel colpo li aveva decisamente buttati giù di morale e gettati in un momentaneo baratro di tristezza.
D'altronde, si trattava di una decina di centinaia di migliaia di persone, non un paesino, ed anche se fosse stato tale, forse non avrebbe fatto differenza. Guardandola dritto negli occhi le dedicò un flebile quanto spontaneo sorriso, anche perché era capacissimo di farne.
Un gesto di solidarietà, come una pacca sulla spalla, come un abbraccio silenzioso, racchiuso in una espressione vera e preziosa, quella di un Ignis che dimostrava veramente e lealmente il proprio dispiacere per delle persone venute a mancare, poiché la realtà effettiva era che a quel mondo, oltre a Gilde e Comunità, alla fin fine... Erano tutti esseri umani, tutti uguali, tutti ugualmente importanti.
Meglio comunque non soffermarsi troppo su quella malinconia e quel turbamento, scegliendo di parlare di lei e delle sue abitudini, della sua voglia di spostarsi, muoversi e rendere omaggio a Gaia con la sua fedele "amica".

Come hai giustamente sottolineato prima, sarebbe bello non fare di tutta l'erba un fascio... Amo la mia comunità e come Druida aderisco pienamente alla volontà di mantenere, per quel che mi riguarda, il Mana dentro di me puro ed incontaminato.

Prosegui, credo di sapere cosa stai per dire...

E tuttavia è proprio perché amo Gaia in ogni suo aspetto, che rimanere chiusa nella mia comunità mi sembrava quasi uno spreco, visto quanto ci sarebbe da scoprire e conoscere... per questo ho deciso di allontanarmi e girare il mondo con la mia compagna...
Per poter conoscere Gaia in ogni sua sfaccettatura, e poterla così immortalare.


L'amore è un concetto universale perché ogni persona nasconde un universo interiore, soggettivo e speciale.
Hai scelto di mostrare il tuo amore alla natura nel modo che per il tuo universo è più consono.
Sono certo che la Natura di questo ti è riconoscente.


Per quanto riguarda l'essere conservatori... sono sempre stata dell'idea che se la natura si evolve, non c'è motivo per cui non debbano farlo anche le persone: ciò che è diverso da noi non dev'essere per forza peggiore, ma solo differente, posto in un'ottica diversa.
Ammetto che non sono molti coloro che la pensano come me, ma ti posso assicurare di non essere l'unica e forse, un giorno, anche coloro che stanno ai vertici la penseranno allo stesso modo.


Mi auguro che l'evoluzione Druidica non rispetti in tempistiche quella del nostro pianeta.
Temo di non poter aspettare 30.000.000 di anni, sono Sole soltanto di titolo, non di materia.


Quella era forse una battuta? Si, anche lui scherzava, anche lui poteva sorridere, anche lui non era diverso da chiunque altro.
Di certo quello era un segno che stava ad indicare una maggiore dimestichezza con la presenza della bionda uruguaiana.
Quando poi ella gli chiese se potesse mettersi vicino al fuoco, in ginocchio, a rimirare le fiamme, l'uomo annuì acconsentendo silenziosamente, camminando tranquillo fino al falò scoppiettante, abbassandosi su di esso facendosi investire dal suo calore meravigliosamente innocuo.
Prima che Nanée iniziasse a scattare, si prese qualche secondo per immergere la mano tra le lingue rosse e azzurre, afferrando il fuoco per poi farlo volteggiare tra le dita ed infine lasciarlo andare libero, con serenità invidiabile.
Solo gli "Incendi" potevano prendersi la libertà di immergere la mano nelle fiamme senza più scottarsi ma alcune alte temperature erano sopportabili soltanto da lui, come il magma stesso, il non plus ultra del calore terrestre.
Poi ad un tratto, tornò di nuovo Yamato Kusanagi il musicista, posando il braccio sul ginocchio piegato, rimanendo in contemplazione come per il vetro precedente, facendo in modo che la Druida potesse terminare il suo servizio.

Vi ho sentiti suonare e cantare, durante il concerto... siete stati davvero bravi.
Posso chiederti come mai questa scelta di affiancarti al gruppo degli Onibaku, con tutto che ne hai uno tuo?


Il loro chitarrista e seconda voce è Natobabbano ed ha riscontrato un tumore maligno al pancreas.
Pur esistendo rimedi magici avanzati, non ha potuto beneficiarne per via del fatto che i genitori sono morti tempo fa senza comunicare al resto della famiglia della sua natura di mago, quindi non potendo rischiare di far venire un infarto a qualcuno si è dovuto per forza sottoporre alle tradizionali cure babbane, sottoponendosi a chemioterapia e ad un intervento che lo ha messo fuori gioco per circa sette mesi.
Con i "Muramasa" abbiamo concluso un tour già da venti giorni ed il prossimo è tra nove mesi, non avevo motivo per non aiutare mio cugino.


Esattamente come per molte altre discipline e materie, il Mondo Magico si trovava anni luce avanti rispetto a quello babbano che nella maggiore dei casi per creare qualcosa di sorprendente combinava altri guai aggiuntivi che non servivano, come vaccini che si tramutavano in malattie ecc.
Se il chitarrista si fosse sottoposto ad un intervento alchemico presso il San Mungo probabilmente in 30 giorni scarsi l'avrebbero dimesso, invece purtroppo le tempistiche si erano forzatamente allungate e questo poteva rappresentare un grosso problema di immagine del gruppo, qualora non ci fosse stato Yamato pronto ad intervenire e salvare così la lunga serie di concerti già organizzati e anticipati nelle spese.
Conclusa la seconda sessione di immagini ritratte, il Capo Ignis si alzò in piedi, scrollando le spalle e il collo, rimettendosi la giacca.

... Quali sono i tuoi tre animali totem e perché?
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Messaggioda Nanée » 04/10/2013, 11:46

Considerò un segno di rispetto, e probabilmente un ottimo modo per iniziare a conoscere meglio l'uomo, appellarsi a lui come si conveniva al suo rango all'interno della Gilda: in fondo, che male c'era nel riconoscere ch'egli era il capo degli Ignis, la loro Guida? Non venivano forse riconosciuti i Druidi più anziani nelle comunità? Ed egli, che i figli del Mana lo comprendessero o meno, possedeva uno degli, in questo caso due, Elementi naturali che lo avvicinavano proprio ai Druidi, poiché Gaia, il Conflux per loro, l'aveva comunque scelto, e con egli anche coloro che appartenevano ad Acuan e Terran: si poteva non essere d'accordo sul mischiare Trama e Mana, si poteva voler preservare la purezza della seconda, ma non si poteva negare che gli Elementi che appartenevano ai Gildati albergavano nel loro spirito per volontà propria, non certo per costrizione; allora perché non accettare semplicemente la scelta della Natura, e andare avanti?
Un bel discorso, e probabilmente dalle labbra di Nanée sarebbe anche uscito carico di calore e passione per ciò in cui credeva, ma dubitava fortemente che qualcuno, tra le Guide Druidiche, l'avrebbe mai ascoltata; nel suo piccolo, dunque, cercava di mantenere buoni rapporti con le Gilde, se ne incontrava dei membri come in quel caso, anche perché non stava violando alcuna legge della sua comunità nel mostrarsi gentile verso Yamato.
Ed il suo Fuoco divampò nel sentirsi chiamare in quel modo, forse per orgoglio, chi poteva dirlo: lei lo percepì sulla propria pelle, e sentì il proprio Elemento innalzarsi per qualche secondo nel suo spirito, come a rispondere con lingue bollenti e fiammeggianti all'incendio nato dentro di lui, ma quasi subito tenuto a bada; in questo senso, la Druida non aveva alcuna remora nell'affermare che probabilmente col fatto di possedere uno, massimo due Elementi, i Gildati potevano controllarli maggiormente e con più facilità rispetto a lei, che di Elementi ne possedeva sei e doveva perennemente ricercare un equilibrio tra essi, per non lasciarsi dominare dalle sensazioni che suscitavano nel suo animo.

Come avviene per la politica mondiale, anche le nostre due famiglie si comportano egoisticamente.
Raggiungere quel determinato obiettivo senza alcun aiuto significherebbe determinare la propria ragione e la propria supremazia, una pietanza fin troppo ghiotta per essere condivisa con qualcun altro.
Se un tempo credevo che soltanto Voi la pensaste così, ad oggi posso affermare con sicurezza che molti dei fratelli sotto di me sono giunti alla conclusione forzata che è meglio emularvi da questo punto di vista.
Forse sarebbe l'unico modo, in caso di una nostra effimera vittoria, per far capire ai Druidi che non siamo affatto inferiori a loro.


Immagino sia ben poca cosa, ma voglio che tu sappia che io, e così molti miei fratelli, non credo di essere superiore a nessuno, né a Voi che siete il connubio di Trama e Mana, né a coloro che possiedono solo la prima, né a coloro che non possiedono alcuna scintilla magica - perché anche i maghi semplici possedevano una magia, che spesso risolveva problemi a cui quella del Mana non poteva porre rimedio; e che dire dei babbani, che senza la magia avevano comunque trovato il modo di migliorare e semplificarsi la vita? - Ma comprendo come questo, alla luce della sempiterna diatriba tra le nostre famiglie, non possa assolutamente bastare.

Aggiunse Nanée con un sospiro leggero: se anche avesse messo vicini tutti coloro che la pensavano come lei e avessero marciato verso i Capi druidici delle diverse comunità, non avrebbero ottenuto nulla; ed era piuttosto sicura che quegli stessi fratelli non avrebbero mai avuto la forza di andare a parlare di certe cose alla Guide druidiche, perché a differenza della bionda abitavano nella comunità, ed avrebbero dovuto sostenere ogni giorno gli sguardi di disapprovazione dei genitori e del resto della popolazione... per la bionda era più semplice, bastava parlare e poi andarsene per lavoro, tornando solo di tanto in tanto.
Ma fino a che il cambiamento non fosse venuto dalle Guide stesse, quelle erano tutte congetture utopiche senza alcun fondamento, sogni a cui però Nanée non smetteva di credere e per cui continuava a sperare.

Io più che altro mi auguro che all'arrivo di quel giorno non sia la nostra voglia di avvicinarci ad essersi ormai spenta.

Fino a che saranno l'Equilibrio e la protezione di Gaia o Conflux ad interessarci, quella voglia non potrà mai spegnersi totalmente dentro di noi, saranno i nostri Elementi a mantenerla in vita.

Commentò Nanée con fiero ottimismo, con forza decisa e con un sorriso delicato sulle labbra, non dimenticandosi mai di nominare Gaia anche nel modo in cui veniva considerata dalle Gilde sempre per una questione di rispetto verso il suo interlocutore, al quale poco dopo iniziò a spiegare perché viaggiasse tanto, considerata la sedentarietà generale delle comunità druidiche che difficilmente vedevano i loro membri spostarsi molto lontano dal villaggio d'origine, a meno di essere Rinnegati, ovviamente.

L'amore è un concetto universale perché ogni persona nasconde un universo interiore, soggettivo e speciale.
Hai scelto di mostrare il tuo amore alla natura nel modo che per il tuo universo è più consono.
Sono certo che la Natura di questo ti è riconoscente.


Ed io sarò per sempre riconoscente a lei per avermi permesso di scoprirla ogni giorno, e per aver protratto questo permesso fino ad oggi: mi auguro possa continuare a donarmi il suo benestare, ed io proseguirò a venerarla nel modo che più mi si addice.

Un sorriso tenero si palesò sulle labbra di Nanée a quelle parole, intrise d'affetto puro nei confronti di Gaia che lei vedeva come una Madre, una figura ancestrale ed incorporea che li abbracciava tutti, Druidi, Gilde, maghi e babbani, baciandoli con la loro benedizione anche se spesso le ultime due fazioni non se ne rendevano minimamente conto; eppure Gaia continuava a voler bene a tutti loro, indistintamente.
Il sorriso si velò di malinconia quando le venne ricordata la tragedia in Irlanda, un colpo davvero durissimo per le comunità druidiche, e nel sorriso di Yamato ella trovò solidarietà, vicinanza per un momento difficile: per questo il Fuoco di Nanée si propagò all'istante da lei, contornato da piccole scariche di Elettricità, per andare ad abbracciare e ringraziare così in quel modo tutto suo la delicatezza dimostrata dal Sole, che poco dopo dimostrò di possedere anche un buon senso dell'umorismo.

Mi auguro che l'evoluzione Druidica non rispetti in tempistiche quella del nostro pianeta.
Temo di non poter aspettare 30.000.000 di anni, sono Sole soltanto di titolo, non di materia.


La Druida si permise una risata spontanea, sapendo che Yamato non se la sarebbe presa perché, solitamente, lo scopo di una battuta era proprio quella di far divertire chi l'ascoltava: e tuttavia capiva il senso di fondo di quelle parole, pur non potendo rassicurarlo in alcun modo; le Guide druidiche erano anziane, testarde ed orgogliose, e la bionda non aveva alcuna idea concreta di quando avrebbero potuto iniziare a guardare il mondo con occhi diversi.
Prima di riprendere a parlare, l'uruguaiana chiese al Capo Gilda Ignis di cambiare posizione, di avvicinarsi al camino per creare una connessione tra lui ed il suo Elemento qui palesato, e lo studiò silenziosa mentre giocava con le lingue rosse e ustionanti che, naturalmente, a lui non facevano nulla: sapeva quanto bello fosse connettersi così intimamente col proprio Elemento, per questo Nanée lo lasciò fare silenziosa, e solo quand'egli ebbe finito si permise di ricominciare con gli scatti, domandandogli perché avesse deciso di suonare con gli Onibaku.

Il loro chitarrista e seconda voce è Natobabbano ed ha riscontrato un tumore maligno al pancreas.
Pur esistendo rimedi magici avanzati, non ha potuto beneficiarne per via del fatto che i genitori sono morti tempo fa senza comunicare al resto della famiglia della sua natura di mago, quindi non potendo rischiare di far venire un infarto a qualcuno si è dovuto per forza sottoporre alle tradizionali cure babbane, sottoponendosi a chemioterapia e ad un intervento che lo ha messo fuori gioco per circa sette mesi.
Con i "Muramasa" abbiamo concluso un tour già da venti giorni ed il prossimo è tra nove mesi, non avevo motivo per non aiutare mio cugino.


Mi auguro si senta meglio, ora: è molto penoso, per me, sapere che si potrebbero risolvere moltissimi problemi nel mondo babbano se fosse possibile far conoscere loro la magia... e al tempo stesso temo che diventerebbe impossibile insegnare loro a gestirla; in fondo, riesce male persino a noi in alcuni casi.

In fondo non era un mistero che guerre, speculazioni, alleanze e tradimenti ci fossero anche nel loro mondo, nella politica e nel governo magici, quindi perché sperare che tra i babbani le cose fossero diverse quando già così, spesso tutto sembrava andare allo sbando? Una prevenzione della magia, così si poteva definire e anche giustamente, ma questo non impediva a Nanée di provare pena per coloro che, babbani e malati, erano costretti a soffrire e a volte anche a morire perché inconsapevoli di una realtà che avrebbe potuto salvare loro la vita.
Osservò Yamato rimettersi la giacca, e sebbene non fosse una posa da lei richiesta, catturò comunque quei momenti, trovandoli molto naturali, accattivanti come l'intera figura dell'uomo, d'altronde.

... Quali sono i tuoi tre animali totem e perché?

Credo che il perché sia uguale per tutti - rispose la Druida, senza voler far mistero di sé o di ciò che la riguardava - Tutti e tre i miei animali si rifanno a ciò che più amo... la libertà, la possibilità di viaggiare e scoprire il mondo, senza freni: così in Terra assumo la forma di uno Stambecco, che scala le rocce e raggiunge le vette più alte, in Acqua mi trasformo in una Manta, lasciandomi trascinare dalla corrente per esplorare a fondo gli oceani, e in Aria divento un Albatros, possente e in grado di volare ovunque senza difficoltà - gli spiegò, con un sorriso sereno e orgoglioso, ma non superbo; in fondo, si diceva che gli animali in cui i Druidi si trasformavano erano simboli del loro "io" interiore, e Nanée era piuttosto convinta che fosse davvero così.

Ti dispiace se facciamo ancora qualche foto? - domandò Nanée, sperando ovviamente che l'altro acconsentisse - Sei molto fotogenico, e vorrei avere la maggiore varietà di scatti possibili.

Se Yamato avesse acconsentito, la Druida l'avrebbe fatto sistemare sulla poltrona, seduto nel modo che più gli risultava comodo, invitandolo a parlare senza badare a lei che scattava le foto: l'obiettivo era di catturare momenti di lui totalmente naturali, senza alcuna indicazione da parte sua, così da catturare la sua essenza in tutta la spontaneità del momento.

Come hai deciso di diventare musicista e di formare un gruppo?
Hai sempre avuto la passione per la musica, oppure è nata a seguito di un evento particolare?
- un ottimo modo per farlo parlare, ma l'uomo avrebbe potuto cogliere nelle sfumature di voce di lei che non c'era solo il bisogno di sentire la sua voce per lavoro, per ottenere buoni scatti, ma che se gli stava ponendo quelle domande era perché davvero desiderava conoscere le risposte - E' difficile conciliare il ruolo di leader di una band con quello di Capo Gilda?
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Messaggioda Yamato » 05/10/2013, 15:20

Immagino sia ben poca cosa, ma voglio che tu sappia che io, e così molti miei fratelli, non credo di essere superiore a nessuno, né a Voi che siete il connubio di Trama e Mana, né a coloro che possiedono solo la prima, né a coloro che non possiedono alcuna scintilla magica.
Ma comprendo come questo, alla luce della sempiterna diatriba tra le nostre famiglie, non possa assolutamente bastare.


Basta a rendere la nostra conoscenza piacevole e disinvolta... Per quel mi riguarda, è sufficiente.

Il Sole non negava mai la verità, perché essa era bruciante e luminosa come il fuoco e come il lampo, i due elementi appartenenti al Capo Gilda.
Da quel punto di vista però, si poteva dire che la verità non risultò sconveniente o fastidiosa ma anzi, positiva e tutto sommato importante, difatti un rapporto di civile conversazione tra un Gildato un Druido era una specie di utopia, difficile da credere e ancor più difficile da creare.
Invece loro due chiacchieravano tranquillamente come due normali essere umani, perché è questo che erano, umani, come anche i non maghi.
Ognuno di loro aveva in comune un cuore, un cervello, uno spirito e molto altro, per questo fossilizzarsi solo su ciò che li differenziava, quando ciò che li assimilava era molto di più, appariva sciocco e sconclusionato. Se quello stesso ragionamento lo avessero fatto anche i Druidi allora si che le cose sarebbero cambiate, ma come giustamente affermava anche la ragazza, non era semplice cambiare secoli e secoli di storia e religione.

Fino a che saranno l'Equilibrio e la protezione di Gaia o Conflux ad interessarci, quella voglia non potrà mai spegnersi totalmente dentro di noi, saranno i nostri Elementi a mantenerla in vita.

Quello che io dico è: dovremmo imparare molto dagli elementi naturali, perché se li ospitiamo dentro di noi con amore e passione e li veneriamo, non possiamo essere tanto ipocriti poi da non ascoltarli e prendere esempio da loro.
L'elemento ci sceglie, non siamo noi che lo chiediamo, ed esso si avvicina anche a persone che coltivano la Trama, legandosi ugualmente alla perfezione, che sia uno o siano due.
Se la stessa natura non ha alcun problema a legarsi alla Trama, perché coloro che la rappresentano lo trovano così sconveniente?


Nessun tono triste o sconsolato nelle sue parole, da sempre teneva un modo di parlare pacato e risoluto, come si confaceva ad un Capo.
Probabilmente se si fosse trovato davanti anche la Guida più anziana dei Druidi avrebbe saputo tenerle testa senza difficoltà, poiché non si stava parlando di semplice amore verso gli elementi o di esperienza di vita, ma dei precetti che la natura insegnava a tutti loro fin da quando gli si presentava davanti in un modo o nell'altro.
Ricordava benissimo quando le fiamme e l'elettricità si mostrarono a lui in veste mistica e misteriosa, mettendolo alla prova.
Una volpe a nove code con un occhio come un rubino ed uno come un topazio, ferita, che chiedeva aiuto e assistenza perché sanguinante ma allo stesso tempo con il pelo bianco così caldo da una parte e statico da un'altra da scottare o dare la scossa al minimo tocco.
Yamato provocandosi ustioni e scariche continue alle mani la disinfettò ugualmente e fasciò i graffi e infine si permise anche di farle una piccola carezza sul capo, soffrendo internamente per il dolore ma sorridendole per confortarla.
La volpe a nove code era il simbolo di Amaterasu-ō-mi-kami (letteralmente "Grande Dea che splende nei cieli"), indicata come Dea del Sole e considerata la mitica antenata diretta della famiglia imperiale giapponese.
Yamato fu uno dei ragazzi più giovani a ricevere il segno degli elementi, simbolo inequivocabile che il suo dovesse essere un grande destino.
Egli era davvero riconoscente al fuoco e al fulmine, poiché lo avevano pervaso di un'energia incredibile, potente e fortificante, rendendolo più capace di far fronte alle avversità del mondo e della vita, allo stesso modo, anche la Druida era riconoscente alla natura, per quello si era prodigata giorno dopo giorno al fine di scoprirla sempre di più, in ogni sua sfaccettatura, come lui nelle lingue di fuoco e nelle loro danze continue parevano insegnargli ogni volta una nuova lezione e lo aprivano a molteplici ed infinite riflessioni.
Battute sulla longevità del Sole a parte, che per altro contribuirono anche ad accendere un delizioso sorriso sul volto della fotografa, la conversazione si mosse inizialmente sul motivo di collaborazione del Capo Gilda con il gruppo del cugino e di seguito sui tre animali totem nei quali si poteva tramutare Nanée, oltre che richiamarli come spiriti da difesa similmente ai Patronus della Trama.

Credo che il perché sia uguale per tutti...

In realtà sarebbe più giusto dire che è diverso per tutti.
Le creature che albergano in te rappresentano dei tratti che ti distinguono da chiunque.


... la libertà, la possibilità di viaggiare e scoprire il mondo, senza freni: così in Terra assumo la forma di uno Stambecco, che scala le rocce e raggiunge le vette più alte, in Acqua mi trasformo in una Manta, lasciandomi trascinare dalla corrente per esplorare a fondo gli oceani, e in Aria divento un Albatros, possente e in grado di volare ovunque senza difficoltà.

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Potrei decidere di gettarmi in una analisi più approfondita, rischiando di sbagliare, ma d'altronde quelli che pensano prima di buttarsi sono gli Acuan, non gli Ignis, perciò... A giudicare dagli animali che mi hai detto potrei pensare che sei tendenzialmente vegetariana senza fare molti strappi, infatti lo stambecco è si un animale terrestre ma anche esclusivamente erbivoro. Inoltre preferisci più il salato del dolce, gli stambecchi infatti sono ghiotti di sale per la loro naturale carenza di iodio nel sangue.

Attese che la Druida confermasse o smentisse quelle idee, senza aspettarsi di aver azzeccato o indovinato tutto.
Quelle erano solo supposizioni bonarie di chi conosceva abbastanza bene il mondo della natura e sapeva le caratteristiche peculiari di alcune creature, senza contare che da una parte quello risultava essere un ulteriore modo per approfondire meglio il rapporto tra loro.

La manta è un raiforme, ciò significa che storicamente è imparentata con lo squalo, altra creatura del mare che si dice provenga proprio dagli esemplari antichi evoluti delle razze.
Questo dettaglio potrebbe farmi pensare che sei docile come la manta che placida sta ferma per i fondali marini, ma con l'animo da squalo in grado di arrabbiarsi e risvegliare la propria grinta se attaccato, infastidito o deve difendere chi gli sta a cuore.
Oltre a questo, prediligi le acque calde a quelle fredde...


Ennesima piccola supposizione da parte dell'Ignis sul perché, oltre la voglia di spostarsi e viaggiare, la ragazza avesse assunto quelle tre forme particolari, andando ad analizzare come seconda la manta, detta spesso anche "diavolo di mare" per via dei suoi attacchi a sorpresa.
Mentre si rimetteva la giacca poi, la Druida non perse tempo decidendo di scattare altre fotografie più naturali e meno plastiche.

Per concludere, l'albatros è l'animale con l'apertura alare più grande tra tutti i volatili esistenti al mondo.
E' in grado quindi di percorrere distanze infinite agevolandosi con le correnti ascensionali dei mari e le ali forti e possenti.
Il difetto che hanno però, è che proprio perché posseggono delle ali così grosse hanno difficoltà a spiccare il volo da fermi e necessitano sempre e comunque di un pendio da una scogliera o qualcosa di analogo.
In questo senso, potrei pensare che sei una persona che ama il viaggio, che non si stanca mai, che è sempre dinamica e attiva ma... Hai sempre bisogno di una spinta che dia un senso a quel viaggio, una ragione per alzarti ogni mattina e spostarti, sei sempre alla ricerca di una motivazione valida per non rimanere ferma dove ti trovi e quando non ce l'hai ti senti quasi vuota, prosciugata di energia, triste... Magari.


Chiaro che tutte quelle fossero ipotesi campate solo sulla mera conoscenza dell'animale in sé, ma Yamato Kusanagi da sempre mostrava uno spiccato Sesto Senso per comprendere le persone davanti a lui, sfruttato sopratutto nel suo ruolo di Ignis Elios.
{ S.S. 36 }
Fissò a lungo Nanée, cercando di cogliere qualche sfumatura particolare nelle espressioni o negli occhi color verde acqua, ennesimo dettaglio per altro del connubio tra tutti gli animali presenti in lei, infatti il verde normalmente accomunato all'erba era mischiato all'azzurro marino, richiamando i due animali di acqua e terra che albergavano nella ragazza e sopratutto l'ultimo di loro, un animale che pur essendo terrestre possedeva zampe palmate e passava la maggior parte del suo tempo vicino alle fonti d'acqua.
Non si lasciava mai sfuggire nulla quando analizzava una persona, specie quando quella persona lo incuriosiva in positivo.

Se io ti dicessi che il mio animale totem è il Cobra Reale, tu cosa penseresti?

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A quel punto anche lui era piuttosto curioso di sapere una sua interpretazione, avvalendosi, per altro, di una maggiore cultura del mondo naturale rispetto quella sommaria o poco più che sufficiente posseduta dal Sole. Da quel punto di vista mai e poi mai lui si sarebbe sentito uguale alla ragazza, proprio perché il suo contatto col mondo naturale al 100% era maggiore e tendenzialmente più forte.
In tal senso, forse soltanto l'ex Sempreverde avrebbe potuto competere con uno di loro e chissà se anche la nuova Capo Gilda Terran possedesse una grande conoscenza delle creature che popolavano il mondo, avendo avuto come principale insegnante proprio il dottor Pryce.

Ti dispiace se facciamo ancora qualche foto?
Sei molto fotogenico, e vorrei avere la maggiore varietà di scatti possibili.


Va bene ma ad una condizione: le prossime fotografie le farai in un ambiente totalmente diverso, ovvero la bancarella del ramen.
Non mangio nulla da stamane alle 11:00 e odio i buffet dell'albergo, sono un tipo molto più... Grezzo, nella cucina.
Che ne dici quindi di seguirmi ed eventualmente farmi compagnia per una cena in ritardo?


Sperando davvero che ella accettasse quell'implicito invito ad uscire un poco dal contesto di lavoro tra V.I.P. e fotografa, Yamato aprì la porta della stanza, scegliendo ovviamente di prendere la scala anti-incendio e l'uscita di sicurezza, onde evitare la massa di fan appostati all'ingresso dell'hotel.
Mentre scendevano le scale con calma, la conversazione andò avanti e sta volta fu il turno della uruguaiana per parlare ed informarsi su di lui.

Come hai deciso di diventare musicista e di formare un gruppo?
Hai sempre avuto la passione per la musica, oppure è nata a seguito di un evento particolare?


Mia madre era una musicista affermata e mi ha trasmesso la passione per il sound.
Durante i miei primi anni di vita ero focalizzato solo sulle arti marziali insegnatemi da mio padre, ma il fuoco e l'elettricità racchiusi in me chiedevano che sfogassi la loro energia in qualcosa di meno controllato, più vivo e spontaneo.
Accogliendo quella richiesta decisi di avvicinarmi alla musica e col tempo conciliai l'arte del suono alla tecnica della concentrazione.
La mia qualità come musicista è sicuramente ottima ma non eccezionale, il mio punto forte sta nel trovare attraverso la meditazione precedente al concerto la giusta energia con la quale caricare la voce e le sfumature delle note, così da ispirare il pubblico e trasmetter loro emozioni.
Mi definisco infatti più un carismatico che un talentuoso in materia musicale.


Usciti dall'edificio, complici anche dell'usciere profumatamente pagato dal Sole, si diressero fino ad un chioschetto mobile nascosto in un vicolo.
L'aria intorno ad esso profumava di spezie, erbe, brodo, carne e pesce, segno che vendesse sushi e ciotole calde di ramen.
Giunti fino ad esso, Yamato da persona educata aspettò che fosse lei la prima a sedersi, per poi fare lo stesso, sospirando rilassato, finalmente.
Anche in quel caso la Druida avrebbe scattato delle foto che tanti altri fotografi si sarebbero sognati, perché ritrarre Yamato Kusanagi mentre beve una birra gelata o del brodo era un'esclusiva riservata a ben poche persone privilegiate.

Butaniku to maguro nigiri to watashi no tame no rāmen - Tradotto "Per me del ramen con maiale e dei nigiri con tonno" - Tu invece che cosa prendi? Parli il giapponese o devo chiederlo io per te?

Una volta finito di ordinare, non dimenticandosi di richiedere anche una bella bottiglia di birra giapponese ghiacciata, i due interlocutori poterono andare avanti con le curiosità riguardo la vita dell'uomo, parlando del rapporto di gestione tra la sua vita privata, pubblica e di Capo Gilda.
Ovviamente potevano parlare con estrema tranquillità, trovandosi in territorio puramente babbano ed essendo per altro soli alla bancarella.

E' difficile conciliare il ruolo di leader di una band con quello di Capo Gilda?

Meno di quanto tu possa pensare.
Passo solo due giorni a settimana presso il Covo, il resto del tempo devo occuparmi del lavoro, non so se lo sai ma possiedo anche uno studio di registrazione, faccio il discografico, mestiere primario che viene prima rispetto al musicista.
Le mie disposizioni sono chiare: nel weekend non voglio sentire niente e nessuno se non in casi gravissimi, e posso permettermelo essendo un personaggio così di spicco. In questa maniera la mia vita come Sole non viene intaccata e posso dedicarmi alle nuove scintille e ai nuovi lampi con dimestichezza, aiutato anche dagli altri alti membri del consiglio magistrale Ignis.


Si versò un goccio di birra nel bicchiere, chiedendo alla ragazza se volesse per caso assaggiarne un poco.

Reggi l'alcol?
Assaggia, è pura poesia al malto.
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Messaggioda Nanée » 06/10/2013, 21:56

Basta a rendere la nostra conoscenza piacevole e disinvolta... Per quel mi riguarda, è sufficiente.

Non so descriverti la mia gioia nel trovarci perfettamente concordi.

Commentò sinceramente Nanée con un dolce sorriso sulle labbra: il poter parlare normalmente e senza traccia d'ostilità con Yamato, il trovarlo pronto a condividere con lei le proprie opinioni, era più di quanto la Druida potesse sperare di trovare quando si era resa conto che l'uomo di fronte a sé era parte di una Gilda; naturalmente era molto triste nel sapere che, su tante cose, egli aveva ragione, triste perché avrebbe voluto poter essere in grado di far cambiare idea alle sue Guide, far comprendere loro che perpetuare quel modo di fare nei confronti delle Gilde era sbagliato, poiché erano stati gli Elementi, quegli stessi che i Druidi rispettavano e veneravano, a scegliere di alimentare lo spirito dei Gildati, e dunque nessuna colpa poteva essere fatta loro, al massimo si sarebbe dovuto rendere loro onore per essersi rivelati degni di far risiedere gli Elementi dentro di loro.

Quello che io dico è: dovremmo imparare molto dagli elementi naturali, perché se li ospitiamo dentro di noi con amore e passione e li veneriamo, non possiamo essere tanto ipocriti poi da non ascoltarli e prendere esempio da loro.
L'elemento ci sceglie, non siamo noi che lo chiediamo, ed esso si avvicina anche a persone che coltivano la Trama, legandosi ugualmente alla perfezione, che sia uno o siano due.
Se la stessa natura non ha alcun problema a legarsi alla Trama, perché coloro che la rappresentano lo trovano così sconveniente?


Vorrei poter avere una risposta logica e giusta a questa tua domanda, ma purtroppo essa non è in mio possesso - ammise Nanée con un sospiro leggero e contrito - Tutto ciò che posso permettermi di dire è che sono d'accordo con te, e che se non mettiamo in discussione gli Elementi che albergano dentro di noi, non c'è ragione di farlo quando essi decidono di legarsi a Voi, pur percependo già la presenza della Trama - aggiunse la Druida, annuendo appena col capo: sapeva anche che gli Elementi mettevano a dura prova coloro che facevano parte delle Gilde, i quali dunque, a differenza sua, dovevano in qualche modo conquistarsi la fiducia della Natura... e se essa infine decideva di accordargliela,perché per i figli del Mana sarebbe dovuto essere diverso?

Tuttavia la bionda sapeva bene che era inutile continuare su quel terreno, perché tanto non avrebbero ricavato nulla da quella conversazione se non ciò che già era evidente, e cioè che i due "cugini" viaggiavano su una paritaria lunghezza d'onda, accomunati dalla stessa visione del mondo e di Gaia/Conflux; un ottimo punto di partenza per quella conversazione che si stava rivelando piacevole per lui quanto per Nanée, impegnata tanto a scattare foto, muovendosi intorno all'uomo a piedi nudi, coi lunghi capelli lisci che le accarezzavano le guance e scendevano con un'onda piatta e dorata lungo la schiena, e tanto a parlare, rivelandogli così quali fossero i tre animali connessi agli Elementi naturali nei quali era in grado di trasformarsi.

Potrei decidere di gettarmi in una analisi più approfondita, rischiando di sbagliare, ma d'altronde quelli che pensano prima di buttarsi sono gli Acuan, non gli Ignis, perciò...

Mh?

Mugugnò lei, senza comprendere ancora dove l'uomo volesse andare a parare con quelle prime parole.

A giudicare dagli animali che mi hai detto potrei pensare che sei tendenzialmente vegetariana senza fare molti strappi, infatti lo stambecco è si un animale terrestre ma anche esclusivamente erbivoro. Inoltre preferisci più il salato del dolce, gli stambecchi infatti sono ghiotti di sale per la loro naturale carenza di iodio nel sangue.

Quasi del tutto esatto, Ignis Elios... - commentò Nanée con un sorriso sorpreso ma in modo positivo, piacevole - Sono totalmente vegetariana, seppur mi sarebbe concesso di nutrirmi di carne e pesce quando ne avessi voglia, e tuttavia credo di preferire il dolce al salato... cioccolato e frutta sono i miei punti deboli.
Ma ti prego, ora toglimi ogni curiosità: cos'altro potresti dedurre dai miei animali?
- gli domandò con un sorriso divertito ora, nient'affatto infastidita o irritata dall'azzardo di lui di provare a dedurre sfumature della sua persona attraverso gli animali che potvea incarnare.

La manta è un raiforme, ciò significa che storicamente è imparentata con lo squalo, altra creatura del mare che si dice provenga proprio dagli esemplari antichi evoluti delle razze.
Questo dettaglio potrebbe farmi pensare che sei docile come la manta che placida sta ferma per i fondali marini, ma con l'animo da squalo in grado di arrabbiarsi e risvegliare la propria grinta se attaccato, infastidito o deve difendere chi gli sta a cuore.
Oltre a questo, prediligi le acque calde a quelle fredde...


Una descrizione non poco dettagliata della mia personalità, ne rimango piacevolmente sorpresa e lusingata - commentò la giovane donna, che non vedeva motivo di nascondere il proprio modo di essere se Yamato riusciva a carpirne dei dettagli, un'analisi che peraltro a Nanée non era capitato di sentire spesso - E dal mio ultimo animale, cosa saresti in grado di dirmi?

Per concludere, l'albatros è l'animale con l'apertura alare più grande tra tutti i volatili esistenti al mondo.
E' in grado quindi di percorrere distanze infinite agevolandosi con le correnti ascensionali dei mari e le ali forti e possenti.
Il difetto che hanno però, è che proprio perché posseggono delle ali così grosse hanno difficoltà a spiccare il volo da fermi e necessitano sempre e comunque di un pendio da una scogliera o qualcosa di analogo.
In questo senso, potrei pensare che sei una persona che ama il viaggio, che non si stanca mai, che è sempre dinamica e attiva ma...


Ma?

Hai sempre bisogno di una spinta che dia un senso a quel viaggio, una ragione per alzarti ogni mattina e spostarti, sei sempre alla ricerca di una motivazione valida per non rimanere ferma dove ti trovi e quando non ce l'hai ti senti quasi vuota, prosciugata di energia, triste... Magari.

Quasi del tutto esatto - concesse Nanée - Mi piace avere una motivazione dietro ai miei spostamenti, mi piace sapere di dover andare in un posto particolare perché per il mio lavoro è lì che devo essere... ma la motivazione fondamentale, quella basilare... è conoscere Gaia, e sarebbe quella a spingermi a muovermi se anche non dovessi farlo per lavoro - spiegò la Druida bionda, con un sorriso dolce sulle labbra - Con questo però non voglio dire che rimanere ferma in un luogo sia per me uno sforzo eccessivo, o una condizione che mi provochi dolore: un giorno sceglierò un posto che sarà la mia casa, e lì saprò essere felice pur nell'immobilità, magari con un compagno accanto - perché no, in fondo era un essere umano e cercava l'amore, come tutti - ma per il momento sono ben felice di viaggiare e scoprire ciò che Gaia ha da offrirmi - concluse, serena e pacata nella voce, con lo stesso tono con cui aveva iniziato a parlare inizialmente e per nulla infastidita all'idea di dover parlare così tanto di sé.

Se io ti dicessi che il mio animale totem è il Cobra Reale, tu cosa penseresti?

Fammi pensare... - mormorò Nanée, mordicchiandosi il labbro superiore - potrei dedurre dal tuo animale che sei carnivoro, ed un esperto nuotatore... - cominciò a dire, ripensando alle caratteristiche del cobra - che sai incutere timore anche solo con lo sguardo, o coi movimenti del corpo, e che quando attacchi sei letale, e non manchi il tuo bersaglio.
Potrei azzardare a dire anche che sei protettivo verso chi consideri la tua famiglia, e che il tuo istinto è in grado di avvertire il pericolo quand'esso si avvicina
- aggiunse, incerta ma sorridente, pronta a sentirsi dire di aver sbagliato tutto, nel caso - Allora, quanto ho compreso di te, Sole?

Concluse la Druida, curiosa di capire se l'uomo di fronte a sé corrispondesse, almeno in parte, coi dettagli che lei aveva provato a carpire di lui: avrebbe voluto fotografarlo ancora però, e per questo fu piuttosto sfacciata nell'esprimere quel suo desiderio che ebbe come risposta una proposta inaspettata.

Va bene ma ad una condizione: le prossime fotografie le farai in un ambiente totalmente diverso, ovvero la bancarella del ramen.
Non mangio nulla da stamane alle 11:00 e odio i buffet dell'albergo, sono un tipo molto più... Grezzo, nella cucina.
Che ne dici quindi di seguirmi ed eventualmente farmi compagnia per una cena in ritardo?


Ne sarei onorata - rispose sinceramente Nanée - E' un'ottima scusa per assaggiare la cucina giapponese nella sua sfera più classica, mentre rubo un altro po' del tuo tempo.

Aggiunse la Druida, sorridente e quasi biricchina ora nello sguardo: la verità era che non aveva ancora avuto modo e tempo di concedersi un pasto in stile orientale, perché solitamente stava ben lontana, per lavoro, dalla civiltà, e quand'era immersa nella natura si nutriva dei suoi frutti, niente di più.
Così, la bionda seguì il Sole verso la scala anticendio e, dopo averla scesa, nelle strade giapponesi, così colorate e luminose, mentre gli poneva altre domande sulla sua vita, in particolare sulla sfera musicale che la componeva.

Mia madre era una musicista affermata e mi ha trasmesso la passione per il sound.
Durante i miei primi anni di vita ero focalizzato solo sulle arti marziali insegnatemi da mio padre, ma il fuoco e l'elettricità racchiusi in me chiedevano che sfogassi la loro energia in qualcosa di meno controllato, più vivo e spontaneo.
Accogliendo quella richiesta decisi di avvicinarmi alla musica e col tempo conciliai l'arte del suono alla tecnica della concentrazione.
La mia qualità come musicista è sicuramente ottima ma non eccezionale, il mio punto forte sta nel trovare attraverso la meditazione precedente al concerto la giusta energia con la quale caricare la voce e le sfumature delle note, così da ispirare il pubblico e trasmetter loro emozioni.
Mi definisco infatti più un carismatico che un talentuoso in materia musicale.


Ammetto di aver notato ciò di cui parli - commentò Nanée, ripensando alla sua esperienza in prima persona al concerto degli Onibaku a cui aveva assistito - Probabilmente gli altri componenti del gruppo sono cantanti migliori di te, e nonostante questo la maggior parte degli occhi del pubblico si posava sulla tua figura, e lì rimaneva come incantata.

Nessuna finta adulazione, solo la piena constatazione della verità da parte della giovane Druida, che poco dopo sentì Yamato parlare un giapponese perfetto di cui lei, ovviamente, non comprese una singola sillaba.

Tu invece che cosa prendi? Parli il giapponese o devo chiederlo io per te?

Se tu potessi parlare al posto mio mi renderesti un grande favore... del ramen di soia, della tempura di verdure, e dell'acqua naturale, per favore.

Ordinò con un sorriso, decidendo per il momento di non scattare alcuna foto anche se, doveva ammetterlo, la tentazione era alta, soprattutto vista la possibilità di avere Yamato a portata di mano in modo del tutto naturale, spontaneo e rilassato: Nanée era tuttavia ben decisa a godersi, almeno per quei primi minuti, solo la sua piacevole compagnia, e null'altro.

Meno di quanto tu possa pensare.
Passo solo due giorni a settimana presso il Covo, il resto del tempo devo occuparmi del lavoro, non so se lo sai ma possiedo anche uno studio di registrazione, faccio il discografico, mestiere primario che viene prima rispetto al musicista.


Non ne ero a conoscenza...
E' chiaro che la musica fa davvero parte della tua vita, e che di essa si nutre il tuo spirito.


Commentò la Duida, con sguardo interessato e attento verso chi aveva di fronte.

Le mie disposizioni sono chiare: nel weekend non voglio sentire niente e nessuno se non in casi gravissimi, e posso permettermelo essendo un personaggio così di spicco. In questa maniera la mia vita come Sole non viene intaccata e posso dedicarmi alle nuove scintille e ai nuovi lampi con dimestichezza, aiutato anche dagli altri alti membri del consiglio magistrale Ignis.

Un programma a dir poco perfetto, e che ti da' modo di conoscere il mondo... è un peccato che le Guide druidiche siano così attaccate al loro luogo d'origine da non prendere nemmeno in considerazione l'idea di spostarsi: Gaia potrebbe riservare loro splendide sorprese, se solo gliene dessero la possibilità.

Sospirò appena, la bionda, triste per tutti i suoi fratelli e sorelle che non volevano spostarsi a nessun costo, perdendosi così le meraviglie che li circondavano: ma era una loro scelta, e come tale Nanée aveva tutta l'intenzione di rispettarla, pur non comprendendola nè condividendola.

Reggi l'alcol?

Non troppo, considerato quanto poco io lo consumi... perché?

Assaggia, è pura poesia al malto.

Oh, d'accordo... grazie - sorrise, ringraziandolo con un piccolo cenno del capo, prima di prendere il bicchiere con le dita della mano destra e posarvici sopra le labbra, inclinandolo infine verso l'alto per assaggiare il sapore di quella birra tanto decantata da Yamato - E'... buona. Dolce, ma con un retrogusto leggermente amaro, e molto leggera. Scusami, temo di non saper essere molto precisa, ma è qualcosa che non conosco affatto.

Ed un velo di timidezza passò nei suoi occhi chiari e così particolari, che tanto ricordavano gli Elementi di cui i suoi animali totem facevano parte; non dovettero attendere molto prima che la cena ritardataria fosse loro servita, i due ramen, i nigiri e la tempura di verdure, piatti che la Druida non aveva mai assaggiato in prima persona ma di cui aveva sempre e solo sentito parlare.

C'è un qualche rituale che è necessario fare, nella cultura orientale, prima di cominciare un pasto?

S'informò la bionda: nella sua comunità druidica ogni volta che si doveva mangiare le Guide del villaggio ringraziavano Gaia con antiche preghiere solenni, e il cibo veniva assaporato dagli appartenenti alla comunità in ordine di rango; perché dunque sorprendersi se anche in quel caso ci fosse qualche cosa particolare da dire o da fare?
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Messaggioda Yamato » 08/10/2013, 16:34

... potrei dedurre dal tuo animale che sei carnivoro, ed un esperto nuotatore... che sai incutere timore anche solo con lo sguardo, o coi movimenti del corpo, e che quando attacchi sei letale, e non manchi il tuo bersaglio.
Potrei azzardare a dire anche che sei protettivo verso chi consideri la tua famiglia, e che il tuo istinto è in grado di avvertire il pericolo quand'esso si avvicina.
Allora, quanto ho compreso di te, Sole?


Abbastanza da essere paragonabile ad una qualunque scintilla che mi vive nei weekend al covo Ignis e, calcolando che non è nemmeno un'ora che mi conosci, dovresti reputarti molto soddisfatta del tuo intuito ed io, piacevolmente sorpreso.

Sorrise appena, ripensando alla frase detta prima dalla bionda riferita alla famiglia e al suo istinto di protezione.
Presto avrebbe dovuto fare un salto in Inghilterra per andare a trovare una specifica persona e farle capire che non era rimasta completamente sola.
La domanda che si stava facendo da diverse settimane era: poteva essere in grado di prendersene cura?
Non che avesse poca dimestichezza con i giovani, anzi, ma gli impegni della sua vita risultavano molteplici ed ognuno con difficoltà e complessità a sé stanti che non gli rendevano sicuramente la vita facile, quindi aggiungere un ulteriore impiego come familiare stretto all'apparenza veniva inteso come profondamente sconsigliato. Con una compagna le cose sarebbero state diverse, avrebbe potuto chiederle di dividere leggermente il "lavoro", qualora la storia andasse avanti da tempo, ma in due anni di tentativo alla conquista verso la "Fiamma Selvaggia" non era riuscito a coinvolgerla abbastanza da farla allontanare dal suo uomo e di conseguenza legarsi a lui definitivamente.
Con questi pensieri che gli giravano nella mente come un vortice di emozioni e sogni infranti, Yamato intanto invitò la fotografa a mangiare con lui qualcosa fuori dall'albergo, decisamente stanco di quell'ambiente asettico ed impersonale, oltre che del suo stomaco vuoto da più di 10 ore.

Ne sarei onorata.
E' un'ottima scusa per assaggiare la cucina giapponese nella sua sfera più classica, mentre rubo un altro po' del tuo tempo.


Scendendo le scale l'argomento nuovo di conversazione si spostò sulla figura musicale dell'uomo e sul suo talento paragonato al carisma.
Due attributi fondamentali per un artista ma che in lui subivano un forte dislivello qualitativo con il carisma molto più alto del talento.
Il Sole lo ammetteva con onestà, non reputandosi il migliore tra i cantanti o i chitarristi ma di certo nemmeno uno che si definiva nella media.
Per quanto invece concerneva la capacità di svegliare i sensi del pubblico ed accendere i loro animi, Yamato non era affatto secondo a nessuno.

Ammetto di aver notato ciò di cui parli.
Probabilmente gli altri componenti del gruppo sono cantanti migliori di te, e nonostante questo la maggior parte degli occhi del pubblico si posava sulla tua figura, e lì rimaneva come incantata.


Sei rimasta incantata anche tu?

La fissò con la coda dell'occhio per un singolo istante, velato di curiosità e di sfida, parlando con un tono di voce serio ed inflessibile.
Nel suo modo di fare voleva che la domanda apparisse come spontanea ma senza secondi fini dietro, solo diretta, precisa, come chi la pronunciava.
Una volta seduti al tavolino della bancarella che emanava sapori e profumi orientali di prim'ordine, egli si preoccupò di effettuare l'ordinazione anche per la Druida, chiedendo esattamente ciò che lei desiderava, specificando immediatamente al ristoratore che avrebbe dovuto far recapitare direttamente il conto all'albergo "Kongiku", presso la sua camera.
Aspettando che giungesse il cibo, Yamato informò Nanée della sua primaria attività lavorativa come discografico, mestiere che da ormai diversi anni lo aveva fatto risultare come uno dei maggiori scopritori di talenti nel mondo.

Non ne ero a conoscenza...
E' chiaro che la musica fa davvero parte della tua vita, e che di essa si nutre il tuo spirito.


La chiave per distinguersi da molti altri cantautori è vivere di musica mentre essa vive di noi.
Le note sono come un vestito che ci deve stare addosso perfettamente, per questo daremo sempre più cantando qualcosa di nostro.
Quale vestito può starci meglio di uno che ci siamo confezionati su misura?


La bellezza dell'essere autori di musica stava nell'assomigliare proprio a dei sarti molto speciali, capaci di creare vere ed autentiche meraviglie.
Yamato aveva iniziato a confezionare i suoi abiti su misura fin dai suoi 17 anni e da allora fu un crescere continuo di emozioni e fantasie.
Adesso che si guardava allo specchio, tal volta l'uomo vedeva ancora l'immagine riflessa di quel ragazzino combattuto tra la voglia di scrivere su uno spartito ed eseguire 1000 addominali, tra la voglia di prendere in mano la chitarra ed esercitarsi sulle figure del kung fu.
Allora non era per nulla capace di conciliare le due vite, le sue due così opposte realtà e credeva che prima o poi avrebbe ceduto, finendo per coltivare soltanto una delle scelte, rinunciando definitivamente all'altra, a malincuore.
Ora invece, mentre raccontava a Nanée i vari programmi della sua settimana, si stava accorgendo via via che il tempo gli era venuto incontro, osservando la sua grinta e la sua voglia di rinunciare mai a nulla per sé stesso, ed infatti era riuscito a conciliare tutto con grande maestria.

Un programma a dir poco perfetto, e che ti da' modo di conoscere il mondo... è un peccato che le Guide druidiche siano così attaccate al loro luogo d'origine da non prendere nemmeno in considerazione l'idea di spostarsi: Gaia potrebbe riservare loro splendide sorprese, se solo gliene dessero la possibilità.

La vera paura della Guide, a mio avviso, è di snaturare quell'aura di segretezza, mistero ed esclusività dei Druidi.
Perché per i babbani anche solo la più innocua creatura magica del nostro mondo sarebbe una meraviglia? Perché credono non esista.
Molti dei tuoi confratelli più anziani ragionano allo stesso modo: se fanno credere di non esistere alimentano l'aura di sacralità intorno a loro.
Tra i babbani ci sono persone che affermano l'esistenza di draghi o sirene, pensandoli affascinati e inquietati.
Tra i maghi ci sono persone che affermano l'esistenza dei Druidi e con gli stessi stati d'animo, cosa che alle Guide piace e parecchio.
Uscire dal bozzolo significherebbe rischiare di mostrarsi al mondo, abbandonare quella maschera da divinità ancestrali forse mai esistite.
Proprio per questo ammiro persone come te, che invece se ne infischiano di tutto questo: viaggiano, vivono, respirano aria nuova.
Quindi torno alla mia precedente idea di mettere una come te a capo delle comunità... Sarebbe un mondo magico migliore e più vero.


Convinto delle sue parole, non come legge, ma come ipotesi plausibili per arricchire il patrimonio di conoscenza e fiducia tra Trama e Mana, Yamato prese un sorso di birra gelata portata da poco dal ristoratore, offrendone poi un sorso anche alla donna, passando da un argomento ad un altro con estrema semplicità. Avevano scelto di non proseguire oltre con la faccenda di Gilde e Druidi, per questo aperta quella parentesi l'aveva immediatamente richiusa, onde evitare di risultare pesante o fastidioso; era il suo indomito animo Ignis che parlava, probabilmente se davanti alla figlia di "Gaia" ci fosse stata la Sempreverde, forse ella avrebbe avuto la saggezza di non lasciarsi trasportare dalle eccessive emozioni.

Oh, d'accordo... grazie...
E'... buona.
Dolce, ma con un retrogusto leggermente amaro, e molto leggera.
Scusami, temo di non saper essere molto precisa, ma è qualcosa che non conosco affatto.


Il fuoco dentro di te svia leggermente le tue percezioni.
In realtà questa marca di birra è molto alcolica, ma la stai sentendo leggera perché aiutata dall'elemento nel tuo spirito.
Comunque l'analisi è tutto sommato esatta, se ne volessi ancora, basta chiedere...


C'è un qualche rituale che è necessario fare, nella cultura orientale, prima di cominciare un pasto?

Si congiungono i palmi aperti delle mani dopo averci fatto passare in mezzo le bacchette che quindi sono perpendicolari in orizzontale. Dopo di che, si esegue un inchino verso il piatto o la ciotola chiudendo momentaneamente gli occhi ed infine si inizia a mangiare.
Guarda come faccio io e poi ti basta essere speculare.


Dopo averle mostrato il rito per ringraziare la buona sorte di quel pasto rigenerante per la mente e per il corpo, l'uomo iniziò a cibarsi delle sue pietanze, guardando di sfuggita la Druida che nel frattempo si stava trovando probabilmente a combattere con i due tipici bastoncini di legno.
Per non sembrare troppo precipitoso attese che passasse qualche minuto prima di pulirsi la bocca con il tovagliolo, posare le bacchette ed infine alzarsi in piedi andando dietro la schiena della fotografa, posando le mani su quelle di lei, con fermezza e sicurezza.

Ecco, vanno afferrate in questo modo, polso morbido.
Il medio funge da perno inferiore e l'indice spinge la bacchetta verso il basso in modo da afferrare il cibo saldamente.
Il segreto è nell'esatta energia distribuita tra il medio e il pollice che invece va sistemato sul lato.
... Benissimo, brava, impari in fretta, complimenti!


Annuendo, la lasciò proseguire per conto proprio, tornando al suo posto e al cibo, dedicandosi ad un nigiri di tonno e poi al ramen.

Così lavori per la sede americana del "L'Osservatore Magico"...
Anche un mio Fuoco ne fa parte, come giornalista per la redazione europea.
Hai un compagno che ti attende oltre Oceano? Druido o Mago?
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