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Taiyuan

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 21:51

Taiyuan (cinese: 太原; pinyin: Tàiyuán; Wade-Giles: T'ai-yüan; letteralmente: "Grandi Pianure") è una città prefettura e capitale della provincia dello Shanxi in Cina. La città si trova ad un'altezza di circa 800 metri sul livello del mare. Nel 2006 l'agglomerato urbano possedeva una popolazione di oltre 3.400.000 di abitanti.

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Messaggioda Cole » 20/12/2015, 23:12

Taiyuan
Cina
10 Giugno 2111
Periferia Industriale
Ore 18:46


Non penso avremo ancora sorprese sgradite, Sceriffo.

Mi permetto di esprimere la mia preoccupazione.
La zona sembra completamente protetta ed ormai deserta, ma non sarebbe la prima volta che questa banda torna ci fa brutte sorprese.


Sì, ma questa è la prima volta che ce ne siamo occupati noi, Sceriffo.
Molti di loro ricorderanno alla perfezione per tutta la vita le frecce del Primo Caporale Herbert, glielo assicuro.
Un buon motivo per non tentare mai più di rompere le palle in futuro.


Capisco quello che intende ma... Potrei chiedere ugualmente di restare un'altra notte, per sicurezza?
Mi basta che ci sia lei e qualche altro elemento, non chiedo di più, non tutta la squadra.


Il Primo Caporale Herbert, il Tenente Laghoon e il Maggiore Fernandez hanno un'altra missione al Cairo domattina.
Quasi tutti gli altri elementi si trovano già in Inghilterra al San Mungo per le medicazioni e le visite di routine.
Mi dispiace molto, ma non credo proprio di poterla accontentare.


D'accordo... Se proprio non c'è altro modo, va bene...

Il Capitano dei Sicari non ci mise molto a cogliere la tremenda preoccupazione che attanagliava lo Sceriffo cinese di fronte a lui.
In passato, la banda appena sgominata con l'aiuto dei Sicari inglesi, aveva fatto ritorno con altri elementi per vendicarsi del torto subito dalle forze dell'ordine, ragion per cui lo Sceriffo era in tensione all'idea di rimanere a sorvegliare l'area assieme ai suoi uomini senza l'ausilio della task force inviata dal Ministero Inglese, che si era rivelata una vera e propria squadra da battaglia implacabile e perfetta sotto ogni punto di vista, elemento dopo elemento.
Cole Darksteel, quindi, sospirando, si volse ad osservare tutti i suoi sottoposti un po' provati e stanchi dopo quei quattro-cinque lunghi giorni di azione praticamente ininterrotta. Lo Sceriffo gli stava chiedendo una notte, una sola notte ancora lì a Taiyuan prima di andarsene, era davvero così tanto?

... Sergente Schtauffen, se la sente di respirare l'aria cinese per ancora qualche ora?

Attese la probabile risposta affermativa della donna dominicana, prima di tornare a fissare lo Sceriffo rinvigorito di buona speranza.

Io e il Sergente Schtauffen resteremo qui stanotte, d'accordo?
Potete procurarci due stanze nell'albergo militare qui vicino?


Naturalmente!
Darò immediatamente disposizioni!
Grazie infinite Capitano, davvero, gliene sono riconoscente!
Tra meno di un'ora le stanze saranno pronte.


Dovere Sceriffo, dovere.

Taiyuan
Cina
10 Giugno 2111
Periferia Industriale
Albergo Militare nei pressi dell'area di osservazione
Ore 01:30


Dopo aver mangiato un pasto al volo ed aver steso un piccolo rapporto sulla missione da inviare al Segretario del Ministro, Cole se ne andò in camera sua per farsi qualche ora di sonno. Ovviamente non era possibile dormire profondamente e tranquilli in una situazione simile, per quanto l'uomo di colore fosse certo che non avrebbero avuto brutte sorprese notturne. Nylea era una garanzia quando colpiva e da quando aveva anche l'arco magico potente, sbagliava sempre meno i colpi, centrando il bersaglio e annichilendo ogni possibile voglia di ulteriore ribellione. Gli sarebbe piaciuto farla rimanere lì con sé, ma il lavoro chiamava e la missione in Egitto era importantissima tanto quella cinese. Il Maggiore Fernandez se la sarebbe cavata benissimo come leader, anche se l'uomo aveva dovuto pregare la Herbert di seguire le direttive anche se non c'era lui a darle.

Quasi quasi mi faccio un integratore proteico, ne ho proprio bisogno...

Alzatosi dal letto, l'uomo prese dal proprio zaino monospalla un contenitore pieno di una polvere chiara aromatizzata alla vaniglia, poi, un bicchiere di plastica bello capiente ed una cannuccia, infine, una bottiglia sigillata di latte intero. Mischiando tutto quanto ottenne la bibita che gli serviva, carica di proteine volte a tenere sempre forti e prestanti i suoi muscoli. Indossando solo i pantaloni neri mimetici d'ordinanza e gli scarponi, con la cinta alla quale era fissata la fondina nera per la bacchetta, il Capitano scese le scale arrivando nel salone d'ingresso dell'albergo. A differenza dei normali hotel, non era gestito da un vero e proprio personale da quattro stelle, bensì lì dentro i soldati effettuavano una sorta di autogestione, usufruendo dei servizi offerti dalla struttura completamente sovvenzionata dal Ministero o la relativa succursale. Fuori dalla finestra c'era una Luna già alta, nascosta ogni tanto da qualche nuvola.

Stavo quasi per scriverle di nuovo, pensa che razza di cretino.

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In passato, quando Cole effettuava operazioni o missioni fuori dal previsto, lo comunicava sempre alla fidanzata Danielle, segretamente in apprensione e timorosa per la sua vita. Oramai, da qualche tempo non le scriveva più e la cosa naturalmente gli faceva un po' strano. Addirittura tre settimane prima abbondanti le aveva scritto sul serio senza pensarci, maledicendosi solo dopo aver inviato l'aquila messaggera. Ovviamente la risposta della donna fu molto educata e attenta a non ferirlo, ma ugualmente ricevere quella missiva lo fece stare un po' male, ricordandogli i tempi passati, sfiorando la superficie di un cuore che, pur essendo resistente e apparentemente di acciaio, nascondeva graffi e ferite ancora in fase di cicatrizzazione. Mai e poi mai avrebbe rimpianto quei tempi, ne era sicuro, ciò nonostante essere soli rappresentava per lui una realtà di vita tal volta difficile da affrontare.

Mi auguro davvero che a Nyl vada molto meglio, lei si merita ogni felicità dalla vita.

Come sempre il pensiero tornava alla sua cara Herbert, salvata, curata e cresciuta fino a quel giorno, sempre più bella, sempre più brava, sempre più forte.
Venser non gli aveva mai dato l'idea di essere un poco di buono, ma Cole, esattamente come un fratello maggiore, si preoccupava per lei e voleva che non le accadesse nulla di brutto, pur lasciandole la libertà di scegliere comunque il proprio destino come ogni essere umano. La libertà era un bene prezioso e andava preservato e garantito a prescindere, anche a costi elevati. Mentre rifletteva su tutto ciò, illuminato dai raggi lunari tenui e delicati, l'uomo di colore sentì la porta del salone aprirsi, insospettabilmente, visto l'orario, quindi si volse, individuando la figura di Beatriz che, evidentemente, non riusciva a prendere sonno tranquillo esattamente come lui.

Sergente buonanotte.
Le offrirei dell'integratore alla vaniglia ma non so quanto possa piacerle.
... Tutto ok?
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Messaggioda Beatriz » 21/12/2015, 15:56

Taiyuan
Cina
10 Giugno 2111
Periferia Industriale
Albergo Militare nei pressi dell'area di osservazione
Ore 01:25


Non riusciva a prendere sonno. Ogni volta che chiudeva gli occhi per riposarsi, le sembrava di percepire dietro ogni angolo, dietro ogni sospiro, l'ombra della Setta che si stagliava su di lei. Erano paranoie assurde, ma incontrollabili, specialmente quando vecchi incubi le facevano vista la notte, impedendole di riposare come si deve.
Si era sentita una sciocca ad aver accettato la proposta di Cole, perchè a spingerla a rimanere non era stato il suo senso di dovere come Sicaria, ma il suo desiderio di essere vicina al Capitano. Non sapeva bene da quanto fosse iniziata questo interesse speciale nei suoi confronti: dopo il loro primo incontro -durante il suo colloquio- aveva avuto modo di imparare ad apprezzarlo come leader -capace e affidabile in ogni situazione- e poi lentamente anche come uomo.
Provava una forte attrazione fisica nei suoi confronti, accendeva il suo interesse, ma la Schtauffen difficilmente lasciava a vedere qualcosa: la sua naturale propensione a starsene per i fatti propri l'aiutava a non lasciar trapelare troppo le sue reali intenzioni, anche se un esperto profiler come il Darksteel avrebbe potuto accorgersi degli sguardi nettamente diversi che gli lanciava.
Erano piccoli segnali che solo una persona abituata a decifrarli avrebbe potuto comprendere.
Ma a prescindere da questo, i suoi pensieri in quel momento non volgevano verso il Capitano dei Sicari, ma verso la Setta, ancora una volta capace di infestare i suoi sogni. Più volte si era chiesta perchè avesse scelto di ricordare, invece che farsi obliviare completamente dall'ex-maestro e ormai amico Marcus. Forse proprio per ricordare l'unica persona all'interno dell'organizzazione di cui lei si fosse veramente mai fidata.
Chandra, la sua Maestra, sarebbe stata disposta ad ucciderla, se lei si fosse rivelata inutile. Marcus no. Marcus l'aveva salvata, ottenendo per lei la grazia di essere finalmente libera.
Libera dalla Setta sì. Ma libera dal suo passato, quello no. Per questo motivo, dopo essersi rigirata ancora un paio di minuti, Beatriz decise che era giunto il momento di fare quattro passi, magari sistemarsi nella hall dell'albergo militare e lì fissare un po' il paesaggio, aspettando che la mente smettesse di lavorare a quel ritmo frenetico e incalzante.
Aveva indossato -per dormire- un paio di pantaloni da tuta neri e una canottiera verde militare, così chè -in caso di attacco- sarebbe stata subito pronta ad agire, invece che perdere tempo a vestirsi. Dunque non si cambiò, ma aggiunse a quell'abbigliamento una giacca -in tinta con i pantaloni- e un paio di calzini, in modo da non entrare a contatto diretto col pavimento. Nascose la bacchetta dentro la tasca dei pantaloni e chiuse la propria porta, per poi scendere le scale.
Era convinta che fosse l'unica in quel momento ad essere sveglia, invece quando aprì la porta della hall, vi trovò al suo interno proprio il Capo dei Sicari, con un abbigliamento che -se fosse stato una donna- avrebbe definito... succinto.
Quanto le faceva sangue! Si impose mentalmente di non far scorrere lo sguardo sui pettorali scolpiti e di concentrasi invece solo sui suoi occhi, rimanendo ferma e rigida di fronte a lui, non sapendo bene che cosa dire.

Capitano Darksteel!

Sergente buonanotte.
Le offrirei dell'integratore alla vaniglia ma non so quanto possa piacerle.


La ringrazio, ma rifiuto l'offerta.

No, la vaniglia non la faceva impazzire, ma si limitò a rifiutare l'invito dell'uomo, rimanendo ferma sulla soglia della porta. Fino a quando non fu proprio il Darksteel a parlare, porgendole un ulteriore domanda.

... Tutto ok?

Sì... Va tutto bene.

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Sorrise, non riuscendo ad impedirsi di farlo, ma quel semplice movimento delle labbra durò meno di un istante, prima che Beatriz lo cancellasse dal proprio volto affinchè Cole non sospettasse nulla. Aveva un po' di occhiaie, segno evidente che non era riuscita ancora a chiudere occhio e che probabilmente le cose non andassero tanto bene. Ma non avrebbe mai potuto rivelare la verità al proprio Capitano, col rischio poi di mettersi nei guai e di attirare su di sè e su di lui la vendetta del Supremo. Certe verità andavano celate, era questo il suo pensiero. Specie se il rivelarle significava permettere ad un'altra persona di scorgere dentro quel baratro oscuro e profondo che era diventata la sua anima.
Entrò dentro il salone, alzandosi la cerniera della giacca per nascondere sotto di essa la canottiera senza reggiseno sotto. Non era una persona pudica, ma lui era sempre e comunque il suo Capitano, quindi in sua presenza doveva mantenere sempre un certo decoro. Almeno secondo la propria visione, perchè Cole in quel momento non pareva essere per nulla imbarazzato di mostrarsi a petto nudo di fronte a lei.

... Lei invece?
Dovrebbe riposare.
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Messaggioda Cole » 21/12/2015, 22:09

... Tutto ok?

Sì... Va tutto bene.

Non commentò quella risposta, il Capitano dei Sicari, pur sapendo che nascondesse moltissimi segreti e parole non dette. Ormai aveva capito che il Sergente era una donna che preferiva non parlare troppo di sé ed esporsi pochissimo, forse per non rischiare brutte sorprese o forse per accadimenti del proprio passato ignari a Cole e a tantissime altre persone. Interpretò quel mezzo sorriso come una buona simpatia verso di lui e questo gli bastò: per lui l'importante era sapere che i propri Sicari lo considerassero un individuo positivo, se poi non lo coinvolgevano nei loro fatti di vita privata di sicuro non si offendeva ed anzi, rispettava quella privacy, sempre ammesso che non compromettesse la concentrazione all'interno delle missioni. Per sua fortuna però, Beatriz era una soldatessa in grado di dare sempre il massimo sul campo di battaglia, senza mai distrarsi, se non in casi davvero estremi ed eccezionali.

... Lei invece?
Dovrebbe riposare.


Il condizionale da lei usato è perfettamente calzante!
"Dovrei", esatto... Ma non ci riesco.


Fece una piccola smorfia ironica verso il Sergente, continuando a bere il proprio integratore, fissandola attentamente negli occhi.

Ho visto moltissimi sguardi come il suo, lo sa?
Sguardi che sanno dire tanto senza che la persona pronunci una singola parola.
Persone con un passato difficile alle spalle, spesso doloroso, temprate talmente tanto da far fatica a ricordarsi cosa sia l'umanità.
Anche il Primo Caporale aveva uno sguardo come il suo, tempo fa... Quello che ha oggi non è nulla rispetto all'anno scorso.


Non poneva domande, perché non forzava a dare risposte, il Capitano Darksteel. Si limitava ad illustrare le verità che conosceva, in modo da agevolare il dialogo qualora qualcuno avesse voluto tentare di aprirsi nei suoi confronti, conscio che la parte più ostica già se l'era levata senza nemmeno impegno.
Cole parlava con lieve distacco, in maniera da non imbarazzare mai nessuno, quasi come se stesse parlando riferito a qualcun altro e non all'interlocutore.
Aveva affinato quella tecnica negli anni, facendo interrogatori e parlando con persone piene di parole non dette, dunque oramai era più una abitudine.
Il silenzio li circondava, così come anche la notte. Nessun altro nei paraggi: era proprio vero che i più allarmati poi finivano per essere quelli meno preparati all'evenienza, mentre loro due invece stavano già lì, pronti ad entrare in azione nel caso, che fossero a petto nudo o in calzini importava poco.

Come si sta trovando con noi, Sergente?
Può essere completamente sincera.


Le chiese, avvicinandosi ad una macchinetta magica di distribuzione industriale dolciaria.

Perché non si prende qualche schifezza?
Quella specie di ciambella con la crema allo yogurt non sembra affatto male...
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Messaggioda Beatriz » 22/12/2015, 22:25

Il condizionale da lei usato è perfettamente calzante!
"Dovrei", esatto... Ma non ci riesco.


Quali pensieri mai potevano tenere sveglio il Capitano dei Sicari, al punto da fargli passare una notte in bianco? Beatriz si ritrovò a chiederselo con così tanta forza e volontà di sapere che le parole le uscirono fuori dalle labbra involontariamente, guidate solo ed esclusivamente dal suo istinto.

Quali pensieri la turbano?

Disse quindi, pensando solo qualche secondo più tardi che quel comportamento non le si addiceva affatto. Non era solita a voler conversare con nessuno, persino con le persone con cui poteva andare più d'accordo era sempre avara di parole. In quel momento però vedere il suo Capitano giù di morale l'aveva spinta ad agire senza riflettere -cosa che faceva davvero pochissime volte- aspettando la sua risposta prima che egli passasse ad altro argomento.

Ho visto moltissimi sguardi come il suo, lo sa?
Sguardi che sanno dire tanto senza che la persona pronunci una singola parola.
Persone con un passato difficile alle spalle, spesso doloroso, temprate talmente tanto da far fatica a ricordarsi cosa sia l'umanità.
Anche il Primo Caporale aveva uno sguardo come il suo, tempo fa... Quello che ha oggi non è nulla rispetto all'anno scorso.


Se c'era una cosa che aveva imparato del Caporale Herbert era che lei e la ragazza erano fatte della stessa pasta: entrambe preferivano starsene per i fatti propri piuttosto che in compagnia, entrambe nascondevano qualcosa del proprio passato ed entrambe preferivano ignorarsi piuttosto che dover fare amicizia. L'unica differenza veramente tangibile era che Nylea aveva una persona con la quale aprirsi e da definire "amico" - Cole stesso per intenderci- mentre lei, il suo unico amico, probabilmente non lo avrebbe rivisto mai più.
Non era fatalista, solo guardava in faccia la realtà: Marcus rischiava a farsi vedere con lei ed era meglio che il suo distacco dalla Setta fosse un distacco completo, per non compromettere la vita di Azhad. Non credeva di essere un reale pericolo per lui, ma con il Supremo era sempre meglio andarci con i piedi di piombo e agire come se si fosse costantemente sul filo del rasoio.
Non sentiva la mancanza di una figura amica, ma di lui come persona sì. Tuttavia era una nostalgia facile da tenere a bada, quando di fronte a sè si aveva l'intera esistenza davanti, un'esistenza che sapeva di libertà.

Come si sta trovando con noi, Sergente?
Può essere completamente sincera.


Esattamente come ha detto lei tempo fa: come trovarsi all'interno di una grande famiglia.
E' una situazione nuova per me e non nego che a volte faccio fatica a sentirmi parte di questo gruppo.
Ma tutto sommato mi sento soddisfatta di aver scelto questo mestiere: lo trovo più adatto a me rispetto a quello di... Mercenaria.


Qualsiasi mestiere sarebbe stato migliore dell'essere una Mangiamorte al servizio della Setta. Non avrebbe dovuto sputare sui Dodici -Chandra in fondo le aveva risparmiato la vita- ma la Schatuffen proprio non riusciva ad essere riconoscente verso coloro che apparentemente l'avevano salvata, mentre nella realtà l'avevano privata della sua libertà, dandole come unica alternativa o loro o la morte. Avere il privilegio di essere l'Adepta di una dei Dodici non era qualcosa di cui andare fieri: si era immersa talmente tanto nell'oscurità, stando al fianco della Ujeori, da credere di non riuscire più ad uscirne fuori, nemmeno in quel momento.
E per un attimo un lampo di smarrimento e di dolore attraversò lo sguardo nero come la pece della Sicaria Sergente, spingendola ad abbassare immediatamente il viso.

Perché non si prende qualche schifezza?
Quella specie di ciambella con la crema allo yogurt non sembra affatto male...


Non è mia abitudine mangiare fuori orario ma...
Credo che per questa volta farò un'eccezione.


Prese quindi la ciambella che le aveva consigliato il Darksteel e insieme un brick di latte al cioccolato, per cui andava davvero matta. Poi si sistemò comodamente su una delle poltrone libere, di quelle che si affacciavano su un favolso panorama fatto di scintillanti luci artificiali, mentre apriva il proprio snack per gustarselo con calma.

Ha qualche consiglio utile da darmi per migliorare ancora le mie capacità in battaglia?

Improvvisamente sentire la sua opinione era diventata una questione di vitale importanza per Beatriz. Non voleva che andasse via, voleva poter condividere con lui quel momento, ancora per poco. Giusto il tempo di illudersi che era possibile per lei avvicinarsi ad un uomo simile al Capitano Darksteel.
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Messaggioda Cole » 23/12/2015, 2:07

Quali pensieri la turbano?

Cole non era affatto un uomo poco attento ai dettagli, anzi.
All'interno del suo lavoro prestava sempre occhi e orecchie nei confronti di tutto e tutti, specie verso i suoi collaboratori e sottoposti.
Beatriz, ormai nell'arma dei Sicari da poco più di sei mesi, non aveva mai fatto troppe domande, non si era mai interessata troppo a lui o agli altri.
Eppure, in quel frangente, si era lasciata andare in quella richiesta di soddisfare una curiosità decisamente troppo sopra le righe per una come lei.
Ad ogni modo, il Capitano Darksteel non poteva sapere quali poteri si fossero abbattuti su di lei, portandola ad essere nettamente più propensa al dialogo verso di lui, quindi, riservandosi semplicemente di pensare ad un miglioramento caratteriale, decise di risponderle con una buona percentuale di sincerità.

La repentina modifica della mia vita.
L'altrettanto repentina morte del Ministro.
La missione di domani per i nostri colleghi.
Le ultime due motivazioni sono, ovviamente, le più importanti.


Non dava mai tanto peso a se stesso o alle proprie disgrazie sentimentali. Fregatura volle che naturalmente tutti quanti avevano saputo presto della conclusione della sua storia con la Contessa per via della conferenza stampa in seguito all'articolo di giornale scandalistico, quindi per lui mantenere un segreto nella privacy si era rivelato del tutto utopico. La morte del Ministro però, con il conseguente pensiero riferito ad un fortissimo tumulto ben nascosto nel Mondo Magico, era per lui una paura viva, lui che nel suo lavoro metteva la vita al servizio delle altre vite. Parlando della missione poi, niente di più semplice: teneva a tutti quanti i suoi Sicari, proprio come una specie di padre di famiglia, mal sopportando l'idea di non poter essere lì con loro ma fidandosi ciecamente di quelle persone, reputandole in gamba e capaci di grandi cose. Già, una famiglia, come il nucleo percepito dalla stessa Schtauffen.

Come si sta trovando con noi, Sergente?
Può essere completamente sincera.


Esattamente come ha detto lei tempo fa: come trovarsi all'interno di una grande famiglia.
E' una situazione nuova per me e non nego che a volte faccio fatica a sentirmi parte di questo gruppo.
Ma tutto sommato mi sento soddisfatta di aver scelto questo mestiere: lo trovo più adatto a me rispetto a quello di... Mercenaria.


Fa fatica perché crede che esserne parte voglia dire partecipare attivamente alla loro compagnia.
Non è così però: tutti la considerano parte integrante dei Sicari e nessuno oserebbe mai mettere in dubbio la sua bravura e dedizione al lavoro.
In ogni famiglia c'è il simpatico, il burbero, il saccente o il solitario... E lei rientra nell'ultima categoria, ma non è affatto un male.
Tuttavia confido in delle future sorprese interessanti anche da lei, proprio come avvenuto per il Primo Caporale Herbert.


Una speranza dettata prevalentemente dal vederla quella notte più propensa alla chiacchiera e allo scambio di opinioni, ma chissà che da un effetto totalmente soprannaturale non si potesse giungere a qualcosa di totalmente autentico. La invitò a prendersi qualcosa da mangiare: gli zuccheri conferivano più autonomia e di certo svegliavano organismo e cervello. Ella quindi prese la famosa ciambella allo yogurt e ci mise vicino anche un brik di latte e cacao.
Sorrise leggermente, Cole, individuando quindi quella preferenza dolce da parte del Sergente, inserendolo nella lista delle sfumature conosciute dei propri soldati. Lui, dal suo canto, terminò l'integratore alla vaniglia, gettando il contenitore di plastica dentro il cesto dei rifiuti differenziati. La temperatura era decisamente elevata quella notte, ma d'altronde Giugno era iniziato da un bel po'.

Ha qualche consiglio utile da darmi per migliorare ancora le mie capacità in battaglia?

Il corpo a corpo, probabilmente.
Lei, Sergente, è davvero sopra le righe come duellante magico, una tecnica affinata a livelli da vero esperto.
Tuttavia, in più di una occasione, quando si è trovato ad affrontare avversari senza bacchetta ha avuto inevitabilmente la peggio.
Quindi le suggerirei un poco di autodifesa personale o magari direttamente la scelta di un'arte marziale semplice ed intuitiva da apprendere in fretta.
Per quanto riguarda altre pecche, ha una resistenza ai colpi nella media ma non notevole come molte altre sue qualità combattive.
A meno che non la reputi una via troppo semplice e veloce, le suggerirei un tatuaggio magico che la renda più capace di sopportare le ferite subite.


A dirla tutta, se certi tipi di magie ad innesto erano state create sembrava completamente da folli non approfittarne, specie quando si era già ad un ottimo livello. Beatriz non avrebbe dovuto quindi prendere una scorciatoia, bensì compensare un addestramento già di per sé intensivo e molto estenuante effettuato su se stessa nel corso degli anni. I nemici lì fuori non si facevano molti problemi a fortificarsi per poi colpire duro e i Sicari non erano certo famosi per i loro metodi altamente leali e corretti come invece capitava per gli Auror. Lui stesso possedeva un tatuaggio che sfruttava di tanto in tanto senza abusarne o esagerare. Altri tipi di consigli per lei non ne aveva. Dirle di continuare sempre ad esercitarsi risultava stupido, in quanto ella si dava da fare ogni giorno nella sala di allenamento e tanto bastava a Cole per convincerlo a non andare a fare il saggio su certi campi scontati.

Credo proprio che trascorreremo questa notte in bianco invano, Sergente.
Odio riposarmi in certi posti, specie quando il letto di casa mia è decisamente più confortevole.
Però c'è un lato positivo: sto conversando con lei e approfondendo la sua conoscenza.
Ipotizzo che potrò farmelo bastare come buon motivo per essere rimasto qui a girarmi i pollici.


Le rivolse un occhiolino affabile ed un mezzo sorriso, tornando poi a guardare fuori dalla finestra la Luna alta nel cielo, in mezzo alle nuvole.

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Messaggioda Beatriz » 25/12/2015, 23:18

La repentina modifica della mia vita.
L'altrettanto repentina morte del Ministro.
La missione di domani per i nostri colleghi.
Le ultime due motivazioni sono, ovviamente, le più importanti.


Dunque erano questi i pensieri che affliggevano il Darksteel, pensieri di un essere umano come tanti altri, non certo immerso nel letamaio che era il Quartier Generale della Setta. Anche lei avrebbe dovuto avere ora preoccupazioni e pensieri più umani: come pagare l'affitto, trovare un luogo dove abitare, dove passare le vacanze, metter su famiglia... E invece se ne stava lì, a pensare costantemente al passato, a volgere il proprio sguardo verso un futuro incerto e a chiedersi se non fosse stato il caso di chiedere a Marcus di cancellare completamente la sua memoria.
Già, ma poi di cosa avrebbe vissuto?
Sarebbe stato davvero la stessa cosa vivere una vita fatta di ricordi fittizi e memorie false?
Era un dilemma nel quale la Schtauffen si dibatteva ogni giorno, impedendosi quindi di cogliere le gioie di un presente -per il momento- libero dalla Setta, da Chandra e da qualsiasi sangue si fosse macchiata in passato.

Come si sta trovando con noi, Sergente?
Può essere completamente sincera.


Esattamente come ha detto lei tempo fa: come trovarsi all'interno di una grande famiglia.
E' una situazione nuova per me e non nego che a volte faccio fatica a sentirmi parte di questo gruppo.
Ma tutto sommato mi sento soddisfatta di aver scelto questo mestiere: lo trovo più adatto a me rispetto a quello di... Mercenaria.


Fa fatica perché crede che esserne parte voglia dire partecipare attivamente alla loro compagnia.
Non è così però: tutti la considerano parte integrante dei Sicari e nessuno oserebbe mai mettere in dubbio la sua bravura e dedizione al lavoro.
In ogni famiglia c'è il simpatico, il burbero, il saccente o il solitario... E lei rientra nell'ultima categoria, ma non è affatto un male.
Tuttavia confido in delle future sorprese interessanti anche da lei, proprio come avvenuto per il Primo Caporale Herbert.


Mi permetto di essere un po' scettica, Capitano.
Non sempre è possibile guarire dal nostro passato... E non sempre la famiglia può fare qualcosa per salvarci.


I suoi genitori ad esempio non avevano avuto scelta. Erano stati uccisi e lei avrebbe condiviso il loro stesso destino, se non si fosse dimostrata tanto furba e tanto attaccata alla vita.
A volte le capitava di addormentarsi e di sognare una figura simile a sua madre. Aveva dimenticato in fretta la sua voce, il suo profumo, il suo volto. Tutto ciò che rimaneva di lei era solo un vago ricordo e il sentore di una dolcezza che Bea credeva di aver conosciuto solo con lei in tutta la sua vita.

Ha qualche consiglio utile da darmi per migliorare ancora le mie capacità in battaglia?

Il corpo a corpo, probabilmente.
Lei, Sergente, è davvero sopra le righe come duellante magico, una tecnica affinata a livelli da vero esperto.
Tuttavia, in più di una occasione, quando si è trovato ad affrontare avversari senza bacchetta ha avuto inevitabilmente la peggio.
Quindi le suggerirei un poco di autodifesa personale o magari direttamente la scelta di un'arte marziale semplice ed intuitiva da apprendere in fretta.


Le sue parole sono molto importanti per me.
Mi riconosco in tutti i difetti da lei elencati e provvederò subito affinchè possa colmare presto le mie lacune.
Altro?


Per quanto riguarda altre pecche, ha una resistenza ai colpi nella media ma non notevole come molte altre sue qualità combattive.
A meno che non la reputi una via troppo semplice e veloce, le suggerirei un tatuaggio magico che la renda più capace di sopportare le ferite subite.


Non fu proprio in grado di celare il disappunto all'idea di marchiare il proprio corpo con un tatuaggio magico. Non le dava fastidio l'idea del disegno indelebile sulla pelle, ma il pensiero che esso avrebbe portato vantaggi che non erano frutto del suo duro allenamento. Chandra glielo aveva inculcato a forza nella mente, convincendola che i tatuaggi magici erano solo la scappatoia dei più deboli.

La reputo una via troppo semplice e veloce.

Rispose di impulso, prima di riflettere attentamente su quanto aveva appena affermato: ora era libera dall'influenza di Chandra e dai suoi insegnamenti. Avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva, compreso fortificarsi tramite l'ausilio di un tatuaggio magico se solo avesse voluto. Ma sembrava che Beatriz non riuscisse a gustarsi il dolce frutto della libertà come avrebbe dovuto.
Eppure, cosciente di questo fatto, decise che avrebbe potuto concedersi almeno il beneficio del dubbio: d'altronde, avrebbe sempre potuto intensificare gli allenamenti e tentare di raggiungere il suo obiettivo tramite altre strade.

Ma prometto che... ci penserò.

Questo avrebbe dovuto far comprendere a Cole quanto la donna tenesse in gran conto i suoi suggerimenti. Lo stimava come Sicario, aveva compreso molto presto il suo valore e ne era rimasta affascinata, al punto da sentirsi attratta da lui. Non poteva sapere che parte di quell'attrazione era opera di Melia e che parte del suo interesse era sempre dovuto all'ipnosi dell'Aberrazione. Un'ipnosi che la spingeva a comportarsi in maniera insolita, un'anomalia riscontrata da Cole stesso.

Credo proprio che trascorreremo questa notte in bianco invano, Sergente.
Odio riposarmi in certi posti, specie quando il letto di casa mia è decisamente più confortevole.
Però c'è un lato positivo: sto conversando con lei e approfondendo la sua conoscenza.
Ipotizzo che potrò farmelo bastare come buon motivo per essere rimasto qui a girarmi i pollici.


Sono io che mi sento fortunata di non essere riuscita a prendere sonno.
Parlare con lei mi rilassa... E' bravo con le parole tanto quanto lo è sul campo.
Immagino che se imparassi a conoscerla meglio scoprirei molte sue altre qualità...


Non era sua intenzione giocare su un simile doppio senso, ma la frase le uscì fuori spontanea, a fronte anche della lunga astinenza nella quale navigava da circa sei mesi. Quando ancora era una Mangiamorte non era sua abitudine lasciarsi tanto affamata per troppo tempo: il sesso era una sfogo, scaricava i nervi e la tensione e le permetteva di dormire sonni profondi e tranquilli, al seguito dei quali era di nuovo pronta per compiere il proprio dovere.
Chandra le aveva insegnato tutto questo e lei lo aveva fatto fruttare, ma perdendoci nel sentimento: per lei il sesso era solo un esercizio fisico molto piacevole, nel quale non esisteva nessun coinvolgimento sentimentale fra i due che vi partecipavano.
Ma l'innaturale interesse nei confronti di Cole la portava a provare un desiderio più forte e diverso rispetto a ciò che aveva sempre ricercato in passato.
E per questo giudicato dalla Sicaria pericoloso.

Programmi per le ferie estive?

Nessuno.
Stavo pensando di rinunciare alle mie ferie per rimanere di servizio al Ministero, ma non ho ancora deciso nulla...


Quasi un lusso per lei, potersi permettere di dire e fare una cosa del genere. La verità è che la libertà aveva uno strano sapore di solitudine che la portava a non voler fare altro se non il proprio dovere. Non si sentiva sola, ma era come se sapesse che provare certe esperienze senza la compagnia di qualcuno non dava ad esse lo stesso sapore.
E allora, piuttosto che assaggiare un boccone un po' amaro preferiva concentrarsi sul lavoro, ancora una volta migliorarsi ed essere sicura che se mai la Setta un giorno avesse deciso di eliminarla, lei non si sarebbe fatta cogliere impreparata.
Fu proprio in quel momento che Beatriz realizzò che in realtà quel regalo di Marcus era stato completamente vano: a che pro essere liberi, se poi i propri obiettivi non cambiavano e rimanevano uguali a quelli di una prigioniera?

... Non sono mai stata nella mia terra natìa.
Ho sangue dominicano, da parte di madre.
Ho pensato tante volte di riscoprire le mie origini, ma fino ad adesso non ho mai realizzato che fosse possibile...


E cosa avrebbe trovato in quella terra lontana, per lei quasi sconosciuta? Non era mai andata lì solo perchè sapeva che avrebbe sentito attorno a sè ancora di più il vuoto della solitudine e l'assenza di una vita mancata.

Lei invece?
Come trascorrerà le sue vacanze?
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Messaggioda Cole » 28/12/2015, 1:58

Fa fatica perché crede che esserne parte voglia dire partecipare attivamente alla loro compagnia.
Non è così però: tutti la considerano parte integrante dei Sicari e nessuno oserebbe mai mettere in dubbio la sua bravura e dedizione al lavoro.
In ogni famiglia c'è il simpatico, il burbero, il saccente o il solitario... E lei rientra nell'ultima categoria, ma non è affatto un male.
Tuttavia confido in delle future sorprese interessanti anche da lei, proprio come avvenuto per il Primo Caporale Herbert.


Mi permetto di essere un po' scettica, Capitano.
Non sempre è possibile guarire dal nostro passato... E non sempre la famiglia può fare qualcosa per salvarci.


Non ho mai detto che è la nostra famiglia a salvarci.
Può essere però un valido diversivo per non rimanere ancorati ai ricordi più dolorosi, quindi spingerci ad andare avanti.
Il nostro corpo ci insegna molte cose sulla nostra anima.
Ci sono ferite che rimarginano completamente, altre invece che lasciano profonde cicatrici, pur guarendo e non facendo più male.
Non punti a guarire, Sergente, punti a fare in modo che si cicatrizzi tutto nel minor tempo possibile... In questo la famiglia potrebbe esserle utile.


Cole parlava senza conoscere per nulla ciò che riguardava Beatriz, ma come Capitano sapeva comportarsi nel modo adeguato, dando sempre motivo di speranza, un motivo per non arrendersi.
Quando si arrendeva lo spirito, l'anima e la mente facevano la stessa fine e lui voleva che i suoi Sicari fossero in grado di affrontare ogni difficoltà tanto nel lavoro quanto nella vita di ogni giorno.
Nyla ne era l'esempio perfetto, lei che era partita con delle ferite talmente gravi che chiunque l'avrebbe data per spacciata, ma lei si era ritirata su, aiutata inconsapevolmente da Cole, da Douglas, da Fernandez e poi successivamente da Venser. Beatriz avrebbe dovuto fare lo stesso, raccogliendo tutte le energie possibili e immaginabili, andando oltre, superando i propri limiti fino ad allora creduti invalicabili, riuscendo a scoprire un nuovo lato di se stessa ancora più coraggioso e battagliero dell'attuale. Era necessario credere, era necessario avere sempre la testa alta, era necessario vivere in funzione di un nuovo obiettivo, non rimanere ancorati a quelli falliti in precedenza.

Per quanto riguarda altre pecche, ha una resistenza ai colpi nella media ma non notevole come molte altre sue qualità combattive.
A meno che non la reputi una via troppo semplice e veloce, le suggerirei un tatuaggio magico che la renda più capace di sopportare le ferite subite.


La reputo una via troppo semplice e veloce.
Ma prometto che... ci penserò.


Se la reputa una via troppo semplice e veloce, allora perché non si getta nella mischia delle missioni in slip e reggiseno, Sergente?

Una piccola provocazione, quella del Capitano, che la osservò per un attimo con un sorriso sarcastico ed una espressione non severa ma amichevole.

... Anche la divisa che porta, la protegge dai colpi avversari ed in più di una occasione le ha salvato la vita.
Se ragionassimo così, dovremmo combattere senza difese, in maniera autentica, anzi, senza nemmeno l'intimo, completamente nudi.
E per quanto di sicuro lei sarebbe una piacevole visione, Sergente Schtauffen, credo sia meglio proseguire ad indossare gli abiti di ordinanza.


Si avvicinò alla donna guardandola dritto negli occhi, con le mani in tasca ed una voce ferma, forte e carica di energia.

Non le avrei mai consigliato una via simile se non avessi considerato il suo allenamento e la sua tempra già vicini alla perfezione.
Ciò che noi facciamo di sfondo per aiutarci è un valido aiuto per concentrarci sulle nostre lacune più grosse e non togliere tempo ad esse.
Supponiamo che lei si metta ad allenarsi nel corpo a corpo ed in più a sviluppare una ulteriore resistenza ai colpi.
Tempo minimo di realizzazione degli intenti pari ad almeno un anno e mezzo, come minimo e nel migliore dei casi.
Escludendo uno dei due con un tatuaggio, ovvero pochi giorni di fastidioso prurito, la tempistica di realizzazione scenderebbe a poco meno di un anno, un bel vantaggio, non trova?
È giusto sapersi imporre degli obblighi verso se stessi, ma non bisogna mai dimenticare l'elasticità mentale e la capacità di giudizio verso ciò che è meglio per noi; questo ci rende dei combattenti completi.


Dopo qualche attimo di silenzio, rimanendo con quell'espressione completamente glaciale e austera, il Capitano si rivelò in un sorriso gentile e scherzoso, dandole una piccola pacca sulla spalla.

Immagine

Faccia pure le scelte che reputa più giuste, Sergente, non voglio affatto condizionarla.
È la mia opinione e potrebbe anche essere completamente sbagliata.
La reputo perfettamente in grado di badare a se stessa e scegliere secondo un giusto criterio.
Se c'è una cosa che ho imparato ad apprezzare di lei è la freddezza delle sue decisioni.
Non agisce mai di impulso nelle faccende davvero importanti e per quanto alcune volte l'istinto possa risultare un valido aiuto, questo suo atteggiamento è sicuramente invidiabile.


Con gentilezza quindi liquidò quel discorso, ipotizzando che Beatriz col tempo ci avrebbe riflettuto, avrebbe metabolizzato ed avrebbe puntato sull'opzione per lei più valida.

Credo proprio che trascorreremo questa notte in bianco invano, Sergente.
Odio riposarmi in certi posti, specie quando il letto di casa mia è decisamente più confortevole.
Però c'è un lato positivo: sto conversando con lei e approfondendo la sua conoscenza.
Ipotizzo che potrò farmelo bastare come buon motivo per essere rimasto qui a girarmi i pollici.


Sono io che mi sento fortunata di non essere riuscita a prendere sonno.
Parlare con lei mi rilassa... E' bravo con le parole tanto quanto lo è sul campo.
Immagino che se imparassi a conoscerla meglio scoprirei molte sue altre qualità...


Il Capitano, pur cogliendo un doppio senso quasi palese, pensò che probabilmente la donna non volesse davvero intendere quella visione, quindi decise di soprassedere, per non imbarazzarla.

Non capita molto spesso di finire da soli in un albergo militare la notte, ma il mio ufficio è sempre aperto, lo sa.

Sorrise leggermente, riprendendo a guardare la Luna alta nel cielo, sospirando e decidendo di passare ad argomenti differenti, come le ferie estive per esempio.

Nessuno.
Stavo pensando di rinunciare alle mie ferie per rimanere di servizio al Ministero, ma non ho ancora deciso nulla...


Non c'è alcun posto dove vorrebbe recarsi?
Anche solo per una breve visita.


... Non sono mai stata nella mia terra natìa.
Ho sangue dominicano, da parte di madre.
Ho pensato tante volte di riscoprire le mie origini, ma fino ad adesso non ho mai realizzato che fosse possibile...


Magari è proprio arrivato il giusto momento.
La Repubblica Dominicana è un posto bellissimo.
Se vuole la mia opinione, si prenda quei sei giorni per farci un salto, non se ne pentirà.


Lei invece?
Come trascorrerà le sue vacanze?


... Gran bella domanda!
Immagino che sia a conoscenza della mia rottura con la Contessa, quindi ipotizzerà anche che dovrò rivedere molto i miei piani iniziali risalenti a qualche mese fa.
Magari vado a farmela anche io una bella nuotata nelle acque della Repubblica Dominicana, ahahah...


Reagì con scherzo e divertimento, celando le sue reali emozioni, ma ovviamente quella risata non contagiava affatto lo sguardo, uno sguardo in quel momento un po' spento.

Comunque come sempre dedicherò un weekend alla completa attività fisica in palestra.
Lo faccio ogni anno, tre giorni completi ad allenare le tre fasce dei muscoli principali: bicipiti e tricipiti il primo, dorsali e spalle il secondo, gambe e pettorali il terzo.
Per il resto, una insolita incognita che però non mi toglierà la voglia di rilassarmi, quindi in qualche modo rimedierò.
Sembra di poco conto una settimana di immortalità ma nel nostro lavoro può rivelarsi fondamentale al fine di non esaurirsi...
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Messaggioda Beatriz » 09/01/2016, 21:57

Non ho mai detto che è la nostra famiglia a salvarci.
Può essere però un valido diversivo per non rimanere ancorati ai ricordi più dolorosi, quindi spingerci ad andare avanti.
Il nostro corpo ci insegna molte cose sulla nostra anima.
Ci sono ferite che rimarginano completamente, altre invece che lasciano profonde cicatrici, pur guarendo e non facendo più male.
Non punti a guarire, Sergente, punti a fare in modo che si cicatrizzi tutto nel minor tempo possibile... In questo la famiglia potrebbe esserle utile.


Quell'uomo non sapeva nulla di lei e del suo passato, ma ugualmente parlava come se avesse già avuto a che fare con persone che nutrivano ben poca fiducia nella famiglia e nella loro capacità di saper cicatrizzare le ferite. Pur avendo solo una sensazione blanda, Beatriz decise per il momento di non rispondere e chiudere quindi lì l'argomento, dato che non avrebbe nemmeno saputo in che modo continuarlo. Il Capitano diventava sempre più affascinante man mano che la Schtauffen passava il suo tempo con lui. Erano gli effetti dell'ipnosi di Melia, un'ipnosi accettata volontariamente dalla donna ma di cui non avrebbe serbato il ricordo, a meno che Marcus non avesse tolto l'oblivion che le aveva imposto per impedirle di mettersi nei guai con la Setta.
Per questo motivo, pur rimanendo sostanzialmente di poche parole, Beatriz provava a sforzarsi nel trovare spunti di conversazione con Cole, chiedendogli fra l'altro consigli per migliorare le proprie capacità in battaglia e ricevendo il consiglio di usufruire dei tatuaggi magici per ottimizzare i tempi e raggiungere prima i propri obiettivi.

La reputo una via troppo semplice e veloce.
Ma prometto che... ci penserò.


Se la reputa una via troppo semplice e veloce, allora perché non si getta nella mischia delle missioni in slip e reggiseno, Sergente?

Spalancò gli occhi, non riuscendo a cogliere il senso ironico della frase appena pronunciata dal Darksteel. Era evidente che lei lo avesse preso sul serio e solo dopo qualche secondo realizzò che forse il Capitano aveva utilizzato un esempio estremo per farle comprendere quanto il suo punto di vista - a suo avviso- fosse sbagliato.

Dove vuole arrivare?

... Anche la divisa che porta, la protegge dai colpi avversari ed in più di una occasione le ha salvato la vita.
Se ragionassimo così, dovremmo combattere senza difese, in maniera autentica, anzi, senza nemmeno l'intimo, completamente nudi.
E per quanto di sicuro lei sarebbe una piacevole visione, Sergente Schtauffen, credo sia meglio proseguire ad indossare gli abiti di ordinanza.


La ringrazio...

Sorrise anche, in fondo divertita dal complemento indiretto che l'uomo le fece.

Non le avrei mai consigliato una via simile se non avessi considerato il suo allenamento e la sua tempra già vicini alla perfezione.
Ciò che noi facciamo di sfondo per aiutarci è un valido aiuto per concentrarci sulle nostre lacune più grosse e non togliere tempo ad esse.
Supponiamo che lei si metta ad allenarsi nel corpo a corpo ed in più a sviluppare una ulteriore resistenza ai colpi.
Tempo minimo di realizzazione degli intenti pari ad almeno un anno e mezzo, come minimo e nel migliore dei casi.
Escludendo uno dei due con un tatuaggio, ovvero pochi giorni di fastidioso prurito, la tempistica di realizzazione scenderebbe a poco meno di un anno, un bel vantaggio, non trova?
È giusto sapersi imporre degli obblighi verso se stessi, ma non bisogna mai dimenticare l'elasticità mentale e la capacità di giudizio verso ciò che è meglio per noi; questo ci rende dei combattenti completi.


Lo sguardo serio si trasformò in un sorriso e anche lei rise a sua volta, mostrando quel lato di sè nascosto ai più, anzi praticamente mai visto in almeno sei mesi che Beatriz era entrata a far parte dei Sicari. Rideva perchè il modo di parlare del Capitano Darksteel le ricordava un po' Marcus e questo la portava a sentirsi più tranquilla e più in sintonia con lui proprio a causa della somiglianza con Azhad. In un certo senso era come se cercasse di vedere negli altri le stesse qualità che aveva riscontrato in lui e che, nella sua ottica, erano piacevoli da ricordare.

Faccia pure le scelte che reputa più giuste, Sergente, non voglio affatto condizionarla.
È la mia opinione e potrebbe anche essere completamente sbagliata.
La reputo perfettamente in grado di badare a se stessa e scegliere secondo un giusto criterio.
Se c'è una cosa che ho imparato ad apprezzare di lei è la freddezza delle sue decisioni.
Non agisce mai di impulso nelle faccende davvero importanti e per quanto alcune volte l'istinto possa risultare un valido aiuto, questo suo atteggiamento è sicuramente invidiabile.


E io apprezzo la fiducia che ripone in me.
Non sapevo cosa aspettarmi quando ho scelto di diventare una Sicaria, ma adesso credo che non ci sia nulla da rimpiangere nella mia scelta.


Rispose, chiudendo lì la questione e spostandola invece su argomenti molto più frivoli, di quelli che la Schtauffen mai aveva affrontato in compagnia. Non era brava a gestire una conversazione con le persone a lei vicine, figurarsi con quelle che ancora risultavano dei perfetti sconosciuti. Ma Cole era speciale, in qualche modo, anche senza l'aiuto di Melia e dei suoi poteri, al punto tale da spingere la donna a parlare pur non avendo in realtà molto da raccontare.

Nessuno.
Stavo pensando di rinunciare alle mie ferie per rimanere di servizio al Ministero, ma non ho ancora deciso nulla...


Non c'è alcun posto dove vorrebbe recarsi?
Anche solo per una breve visita.


... Non sono mai stata nella mia terra natìa.
Ho sangue dominicano, da parte di madre.
Ho pensato tante volte di riscoprire le mie origini, ma fino ad adesso non ho mai realizzato che fosse possibile...


Magari è proprio arrivato il giusto momento.
La Repubblica Dominicana è un posto bellissimo.
Se vuole la mia opinione, si prenda quei sei giorni per farci un salto, non se ne pentirà.


Lei invece?
Come trascorrerà le sue vacanze?


... Gran bella domanda!
Immagino che sia a conoscenza della mia rottura con la Contessa, quindi ipotizzerà anche che dovrò rivedere molto i miei piani iniziali risalenti a qualche mese fa.
Magari vado a farmela anche io una bella nuotata nelle acque della Repubblica Dominicana, ahahah...


Se le fa piacere, potrebbe venire insieme a me...

Ancora una volta non aveva colto l'ironia nelle parole di Cole, di conseguenza aveva risposto con serietà, senza pensare che l'altro stesse palesemente scherzando.

Comunque come sempre dedicherò un weekend alla completa attività fisica in palestra.
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Per il resto, una insolita incognita che però non mi toglierà la voglia di rilassarmi, quindi in qualche modo rimedierò.
Sembra di poco conto una settimana di immortalità ma nel nostro lavoro può rivelarsi fondamentale al fine di non esaurirsi...


Esistono altri modi per non esaurirsi.
Il sesso, ad esempio. Lo trovo un ottimo rimedio per scaricare stress e tensione e per mantenere ugualmente la mente lucida, nonostante gli impegni numerosi e pesanti.
Lei è d'accordo?
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Messaggioda Cole » 17/01/2016, 22:13

Lei invece?
Come trascorrerà le sue vacanze?


... Gran bella domanda!
Immagino che sia a conoscenza della mia rottura con la Contessa, quindi ipotizzerà anche che dovrò rivedere molto i miei piani iniziali risalenti a qualche mese fa.
Magari vado a farmela anche io una bella nuotata nelle acque della Repubblica Dominicana, ahahah...


Se le fa piacere, potrebbe venire insieme a me...

La fissò per qualche istante, tentato di farle presente che stesse scherzando, poi però scelse di non dire nulla e semplicemente sorriderle, ringraziandola con un cenno del capo.
Cole aveva capito perfettamente che dentro al cuore di Beatriz si nascondeva una persona molto limpida, ma quel tipo di chiarezza d'animo era sempre occultato dalle paure e dagli stati di allarme.
Il Sergente aveva sempre paura e timore di ricevere un colpo basso, quindi tenendo su la guarda in ogni istante automaticamente allontanava il prossimo e credeva di stare bene quando invece non era così.
In pratica il Darksteel si trovava vicino ad un'altra Nylea in una versione differente, con un altro passato, altri preconcetti e soprattutto altri tipologie di shock interiori.
Pareva quasi destinato ad incontrare determinate persone e ritrovarsi di conseguenza a volerle aiutare, dar loro supporto e una mano concreta al fine di farle tornare lentamente ad essere se stesse e sorridere.
Con Beatriz sarebbe stato più difficile, vista anche la maggiore età, ma Cole non era un uomo abituato ad arrendersi di fronte alle prime difficoltà, anzi.

Comunque come sempre dedicherò un weekend alla completa attività fisica in palestra.
Lo faccio ogni anno, tre giorni completi ad allenare le tre fasce dei muscoli principali: bicipiti e tricipiti il primo, dorsali e spalle il secondo, gambe e pettorali il terzo.
Per il resto, una insolita incognita che però non mi toglierà la voglia di rilassarmi, quindi in qualche modo rimedierò.
Sembra di poco conto una settimana di immortalità ma nel nostro lavoro può rivelarsi fondamentale al fine di non esaurirsi...


Esistono altri modi per non esaurirsi.
Il sesso, ad esempio. Lo trovo un ottimo rimedio per scaricare stress e tensione e per mantenere ugualmente la mente lucida, nonostante gli impegni numerosi e pesanti.
Lei è d'accordo?


Quale essere umano non sarebbe d'accordo con lei, Sergente?

Quella fu la prima risposta immediata che diede, facendo un piccolo sbuffo divertito.

Il sesso è da sempre la migliore cura per ansia e tensione, ma non è sempre facile procurarsene, anzi, a volte non è facile procurarsi il sesso che ci serve.
Non ha idea quante volte nel corso di questi ultimi tempi io mi sia trovato a volere del sesso di aiuto, un rapporto completo che mi facesse svegliare la mattina con molti meno nervi, ma puntualmente la partner occasionale era sotto i miei standard, non mi ci trovavo completamente a mio agio e si finiva quindi per fare del sesso carino ma non eclatante, oppure addirittura in certe occasioni ci ho addirittura rinunciato.
Per me non basta riempire un buco, Sergente, ma diciamo che ipotizzo lei abbia capito benissimo il mio punto di vista. Lo condivide?


A quel punto toccò a lui rilanciare dall'altro lato del campo la palla scottante, facendo una domanda leggermente personale ed intima ma non esageratamente complessa.
La notte procedeva inesorabile e proprio come ipotizzato, nessuna emergenza stava all'orizzonte, segno inequivocabile che stavano perdendo del tempo lì a fare niente, riposandosi.
Cole era certo che anche quella notte avrebbe collezionato pochissime ore di sonno, ecco perché in un certo senso ringraziava Beatriz per quella compagnia spontanea.
Ad essere completamente sincero, se fossero stati sotto due entità ed identità diverse (Capitano lui e Vigilante o Commando lei, ad esempio), probabilmente avrebbe anche cercato di portarsela in camera e farle un po' capire cosa fosse il sesso alla "Dicksteel", come lo definiva la Herbert, ma il suo dovere e la sua responsabilità come Sicario e superiore glielo impedì, costringendolo a non fare nulla e rimanere sulla sua posizione.
No, tutto avrebbero potuto dire di Cole, meno che fosse un individuo poco professionale ed etico, anzi, sul piano lavorativo era uno dei più apprezzati al Ministero.

Sa cosa le dico, Sergente?
Che stare ancora qualche minuto qui non servirà né a me, né a lei, anzi, ci renderà solo più stanchi all'indomani.
Andiamocene a riposare un poco, è un ordine, ahahah...


Con una piccola risata di scherzo, l'uomo si avviò in direzione della scalinata che conduceva alle stanze dei piani più alti, non dimenticandosi però di farle un ultimo appunto importantissimo.

Quando ha voglia di parlare, confidarsi o scambiare due opinioni, faccia pure un salto nel mio ufficio.
Per lei è sempre aperto, glielo posso assicurare.
... Buonanotte.


Detto questo, si allontanò dalla zona, intenzionato a non voltarsi e non seguire per nessun motivo l'istinto.
Peccato davvero che ormai Nylea si fosse fidanzata e quindi non fosse più "Disponibile".

È il tuo Sergente, Cole, non puoi pecorizzarla sul divanetto della hall... Bravo... Vai avanti e non ti fermare...
... Uff... Che cazzo di stress...


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