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Messaggioda Nigel » 14/04/2014, 22:41

Covo Ignis
21 Aprile 2108
Ore 13:20
Sala Mensa Comune


Immagine

Quanto sei bella...

Lo stava ripetendo ininterrottamente da più o meno una decina di minuti, guardandola da lontano parlare con le amiche, sorridente, spensierata.
Ignara di lui, ignara delle sue attenzioni, ignara probabilmente che esistesse, ma a quello ci aveva ormai fatto l'abitudine.
Eufemia Longarno era il top all'interno della Gilda come era il top ai tempi di Hogwarts.
Si molti la accostavano ad una sua carissima amica ma Nigel nemmeno si ricordava come si chiamava, troppo impegnato ad ammirare lei, l'unica rossa che gli facesse battere così tanto il cuore da farglielo sentire in gola.
Che cosa aveva preso per pranzo? Caspita, per riuscire a prendere il solito tavolo singolo proprio di fronte a quello dove normalmente si sedeva lei (di fronte in linea d'aria, in realtà ce ne stavano quattro prima del suo) aveva preso le prime cose che gli avevano posto davanti, dicendo si praticamente a tutto, dalla pasta e fagioli alle polpette alla banana matura al budino, pagando ad occhi chiusi.
Manco gli andava tutta quella roba in sincerità, ma ormai l'aveva sul vassoio quindi meglio mangiare, altrimenti era uno spreco.
Il suo lavoro in Ospedale andava a gonfie vele, o almeno questo era quello che pensava quando vedeva le espressioni di approvazione dell'Oceano.
Gli faceva davvero strano pensarla come il suo Capo, ma piano piano ci stava facendo l'abitudine e quello era già un grosso passo avanti.
Sorrise ad un paio di amici che passarono di lì, salutandoli con la sua solita espressione serena ed una mossa con le mani alla "Yo Bro", insegnatagli dal fratello maggiore Logan più o meno da quando aveva dodici anni.
Lei stava sempre lì, mangiava la sua solita insalata (già, era Mercoledì, quindi insalata con cinque grammi d'olio e piccole scaglie di parmigiano italiano come lei, pane integrale da 60 grammi e una mela rigorosamente rossa come i suoi bellissimi, fluenti, profumati e perfettamente acconciati capelli) e chiacchierava con tre amiche: Carry, Hayley e Nicole, rispettivamente Ignis di secondo, primo e terzo grado.
Ma per Nigel, Eufemia appariva come l'unica figura a colori in un mondo esclusivamente in bianco e nero, com'era possibile? Com'era possibile che rappresentasse il punto ultimo di tutti i suoi desideri? Com'era possibile che non avesse nemmeno un solo, piccolo, insulso difetto?
Non c'erano dubbi, era l'esemplare femminile ultimo e definitivo, unico e irripetibile e nessuna, nemmeno Miss Mondo Magico, avrebbe potuto competere con lei, ne sarebbe uscita fuori completamente sconfitta, senza dubbi.

... E tra due giorni ti farai anche vedere in intimo per la sfilata annuale di Jean Jacques Moulin in Corsica...
... Quanti depravati ti ammireranno...
... Sacro Conflux, ti prego vigila su di lei e non permettere a nessun poco di buono di avvicinarlesi...
... Io sarò sempre in ultima fila, lì dove non potrai renderti nemmeno conto che ci sono...
... Come da due lunghi anni a questa parte...
... Come accade quando siamo qui...
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Nigel
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Messaggioda Eufemia » 15/04/2014, 12:16

Covo Ignis § Sala Mensa Comune § 21 Aprile 2108 ore 1.21 p.m.


Trecentocinquanta invitati?!

Non guardarmi così Nikki, non l'ho fatta io la lista dei partecipanti al matrimonio.

Cioè, sono tutti parenti di Jessie?

Parenti e amici, sì.
E poi ci sono anche amici dei miei, ovviamente, e dei parenti lontani che avrò visto l'ultima volta quando avevo… cinque anni, forse.


Forse mi sbaglio, Mia, ma onestamente non mi sembri affatto affatto entusiasta per questo matrimonio…

Hayley ha ragione, sembra che tu stia andando alla tua esecuzione!
Sei ancora in tempo per mollare tutto e scappare con Flynn, lo sai vero?


Carrie… io ti adoro, ma se mi dici ancora una volta che io e Desmond dovremmo stare insieme, ti ammazzo.

Ma… Mia…

No, sul serio ragazze.
Des e io non stiamo insieme, non ci siamo stati, e mai ci staremo: è vero, c'è una chimica sessuale pazzesca tra noi, ma alla lunga non ci renderemmo felici; l'abbiamo capito, l'abbiamo superato, ed abbiamo deciso di essere amici.


Già, le faceva un sacco strano pensare all'Ignis come ad un suo amico… forse perché una parte di sé avrebbe voluto il finale romantico alla "Typhon-Aryanne", in fondo; anche la sua migliore amica aveva reagito con disappunto alla notizia che i due avevano deciso di non provare a stare insieme, forse immaginando una storia come quella che aveva col suo adorato Erbologo.
Ma Eufemia Longarno sapeva bene quale fosse la verità: e per quanto scomoda risultasse, lei e Flynn come coppia, alla lunga, non avrebbero funzionato. Questo ovviamente non voleva dire che dovesse per forza spostarsi con Jessie Rifter, il suo storico fidanzato, ma come aveva già spiegato - e non pretendeva che qualcuno la capisse in questo senso - non aveva un'alternativa migliore a portata di mano, e tanto le bastava.
Masticò la sua insalata - a volte mantenere un'alimentazione sana era una vera e propria tortura - lentamente e bevve poi un lungo sorso d'acqua naturale, lasciando che le amiche spettegolassero su questo o quell'Ignis mentre la sua mente vagava su cose, per lei, ben più importanti: la sfilata che si sarebbe tenuta due giorni dopo in Corsica, ad esempio, dove avrebbe calcato la passerella in intimo; per quello cercava di non fare nemmeno uno sgarro alla dieta, ci mancava solo che si presentasse con la pancia gonfia!
A volte le pesava un po' tutto questo, il doversi preparare come gli organizzatori o gli stilisti volevano senza poter dire la sua: Jean Jacques Moulin, ad esempio, aveva insistito affinché tutte le ragazze della sua sfilata fossero bionde… e quindi lei non aveva avuto altra scelta che tingere la sua amata chioma rossa di un biondo chiaro; le stava bene, certo, ma era una magra consolazione per lei che aveva sempre fatto dei suoi capelli fiammanti un vanto - anche perché erano quasi un segno tangibile della sua Gilda d'appartenenza.

Non ci posso credere, ma allora è vero che non ha occhi che per te!

L'esclamazione di Nicole fece tornare Eufemia coi piedi per terra, tanto che l'italiana volse il capo verso l'amica con aria perplessa.

Uhm? Di chi stai parlando?

Di Nigel Sykes, quel delizioso cioccolatino laggiù…

Nicole!

Beh, che ho detto di male?
Se voi preferite il latte fate pure, a me il cioccolato piace da morire…


Commentò l'Ignis con un sorriso malizioso, spingendo l'italiana a muovere lo sguardo in direzione del ragazzo di cui tutte stavano parlando in quel momento.

Immagine


Era davvero carino, senza dubbio, per quanto non è che la Longarno si ricordasse molto di lui, lì in Gilda… era anche vero, comunque, che nel Covo c'erano talmente tante persone che conoscerle tutte era praticamente impossibile; eppure quel ragazzo, Nigel, doveva essere ben conosciuto dalle amiche di lei, visto che le tre sembravano divertite dal suo modo di fare.

È carino, e allora?
Non è certo l'unico maschio di tutta la Gilda…


No, ma è l'unico ragazzo che non riesce a guardare nessun'altra se non te!

Ma di che state parlando?

Davvero non te ne sei accorta?!
Si siede a quel tavolo ogni giorno per poterti guardare, agli allenamenti fa sempre in modo di essere a non più di tre attrezzi di distanza da dove sei tu, secondo me viene anche a vedere le tue sfilate!


È proprio amore…

Le ragazze ridacchiarono - a volte le trovava davvero insopportabili - mentre Mia focalizzò di più la sua attenzione sull'Ignis che era oggetto di discussione in quel momento: davvero le prestava così tanta attenzione? E lei davvero non si era mai minimamente accorta di nulla? Aggrottò la fronte, pensierosa, poi lentamente si alzò in piedi, attirando gli sguardi delle amiche.

Dove vai?

A parlarci.

E perché?!

Perché se davvero è così pazzo di me come dite, gli farà piacere potermi parlare una volta di persona invece che osservarmi sempre da lontano… no?

Le Ignis presero a bisbigliare tra loro con piccoli gridolini eccitati - oche - ed Eufemia alzò semplicemente gli occhi al cielo, liquidandole con un cenno del capo per poi prendere la sua mela, che ancora non aveva addentato, ed avvicinarsi al tavolo di Nigel, ancheggiando verso di lui - non lo faceva apposta, come modella le veniva spontaneo - e facendo così muovere leggermente la gonna leggera del vestito senza spalline, rosso fuoco, almeno quello, che indossava.

Ciao! - lo salutò, quando gli fu di fronte, notando che il tavolino era singolo, ma c'era un'altra sedia libera a disposizione oltre a quella che stava usando lui - Posso?

Gli domandò dunque, indicandogli l'oggetto libero con un sorriso.
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Messaggioda Nigel » 15/04/2014, 21:35

Ma... Ma che fa, si alza?!

Da quella distanza, Nigel era impossibilitato a sentire la conversazione tra Eufemia Longarno e le sue amiche, dunque non poteva capire che l'argomento dell'attuale confabulazione fosse proprio lui e il fatto che molti si fossero accorti di quanto osservasse da lontano la rossa bellezza da già diverso tempo senza farsi mai avanti, manco fosse una specie di maniaco privo di cattive intenzioni.
Ed a proposito di "rossa", per la sfilata di moda l'italiana aveva dovuto modificare il colore dei capelli, rendendoli biondi, ma poco male, tanto per Nigel Sykes lei stava bene in tutte le salse: parlando in termini pratici e quasi assurdi, gli sarebbe andata a genio anche con la rasatura militare, poiché di lei non gli piaceva solo il corpo, bensì l'atteggiamento, il modo di fare, il carattere, l'interiorità e la profondità dello sguardo.
Sua nonna gli diceva sempre che dagli occhi di una persona si potevano capire moltissime cose (riprova assoluta gli occhi dell'Oceano, di una intensità talmente vasta da risultare impossibile concepire quanta bellezza contenessero tutta assieme) e Nigel dagli occhi della Longarno riusciva a scorgere le nuvole del Paradiso, le fiamme dell'Inferno e l'imprevedibilità umana del Mondo.
Proprio per questo per lui, lei rappresentava la perfezione, il punto di incontro di ogni meraviglia, la ragazza dei suoi sogni, una ragazza che se non la si incontrava almeno una volta della vita, si sarebbe creduto in eterno che nemmeno esistesse ed appartenesse ad una leggenda per ottimisti.
Perso un attimo in quella miriade di pensieri (molti dei quali ripetuti a se stesso quasi tutti i giorni mentre si trovava impegnato ad ammirare la sua musa ispiratrice d'amore e leggerezza) la Fiamma non si accorse nemmeno che Eufemia fosse intanto arrivata molto vicino a lui e che per di più, volesse parlare proprio con il ragazzo di colore o "cioccolatino", come preferivano chiamarlo le amiche oche della splendida modella.
Richiamato dalla voce del suo massimo ed estremo desiderio, Nigel scattò all'indietro, scuotendo il capo e dilatando all'attimo le pupille, alzando lo sguardo velocemente per fissarla negli occhi, deglutendo rumorosamente.

Ciao!

Cia-ciao a-a t-te!
... dimmi, dimmi pure... come posso... aiutarti?


Non pensavo di poterti considerare ancora più bella di quanto già non pensassi, ma adesso che mi sei così vicina credo che nemmeno un'intera schiera di angeli potrebbe competere con la tua pelle e il tuo sorriso...

Posso?

Tu puoi tutto!
... cioè, no, nel senso, naturale, ovvio è libera, puoi prenderla, chiaramente!


Oh Conflux che razza di figura...!

Inspirò profondamente, deglutendo ancora ma con meno rumore, mordendosi interiormente le labbra, non dimenticando mai di mantenere un contatto visivo e non perché si sentisse sicuro e un macho, ma solamente perché adesso che era a meno di un metro da lui, trovare la forza per staccarle gli occhi di dosso era un'impresa eccessivamente ardua per il suo cuore, per i suoi sensi e per la sua anima.
Il fuoco interiore iniziò ad aumentare, divampando come un incendio scoppiettante mentre la osservava sedersi al suo stesso tavolo, ma perché lo stava facendo? Come mai Eufemia Longarno si stava sedendo davanti a lui? A Nigel Sykes l'invisibile?
Quanto invidiava quella mela, frutto che aveva l'onore si trovarsi nella mano della bionda e che nemmeno si rendeva conto della sua fortuna.
Sbatté le palpebre un paio di volte, dopo di che cercò di corrispondere al sorriso, mostrando la sua lunga fila di denti bianchi bianchi, onestamente felice che lei si trovasse lì, anche se lui era parecchio in difficoltà e con elettrocardiogramma che somigliava più ad una fila di lettere "M" attaccate.

Io... ehm... piacere!
Nigel Colton Sykes... tutta questa roba non è mia eh!?
Non sono mica un mangione!
E' per un mio... amico che... beh, è in ritardo e mi ha chiesto di prendergli il pranzo, tutto qui, sai, solidarietà tra Ignis, cose simili!
Hai presente Sean Scott no? Ecco si, lui, lui si... lui...


Peccato che Sean Scott si trovasse di spalle al ragazzo, seduto ad un tavolo con altri quattro Gildati e il vassoio pieno.
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Messaggioda Eufemia » 15/04/2014, 22:53

La prima cosa che le venne spontaneo pensare fu che Nigel, il "cioccolatino" come aveva detto Nicole, non era molto bravo a mascherare le proprie emozioni - o forse non era bravo solo con lei, chi poteva dirlo: fatto stava che anche con gli occhi chiusi Eufemia sarebbe riuscita a cogliere il dilatamento delle sue pupille, lo scatto all'indietro e il rumore della deglutizione.

Cia-ciao a-a t-te!

Gli sorrise, dolcemente divertita dall'atteggiamento dell'altro che sembrava aver visto una sorta di divinità scesa in terra e non una semplice Consorella Ignis; che poi, manco si poteva dire che l'avesse provocato chissà quanto… d'accordo, aveva ancheggiato un po', ma era il suo modo naturale di camminare già da anni, quindi non contava.

... dimmi, dimmi pure... come posso... aiutarti?

In realtà volevo solo sedermi, intanto…

Replicò la Longarno, chiedendogli infatti subito dopo se si poteva sedere, accomodandosi di fronte a lui grazie alla sedia vuota del tavolo singolo su cui lui aveva deciso di consumare il suo - abbondante - pasto.

Tu puoi tutto!
... cioè, no, nel senso, naturale, ovvio è libera, puoi prenderla, chiaramente!


Non rise perché temeva d'imbarazzarlo, e poi sarebbe stato difficile spiegargli che non lo stava prendendo in giro, al massimo lo trovava teneramente goffo: forse perché era abituata ad essere circondata da uomini che fingevano di essere sempre tutti d'un pezzo per far colpo su di lei, era bello una volta tanto trovare qualcuno che non fingeva di essere diverso dalla realtà, mostrandosi all'altra anche con imbarazzo o goffaggine.
Si sedette, dunque, accavallando le gambe con fare sensuale per poi lanciare un'occhiata spontanea al vassoio che il ragazzo aveva di fronte.

Io... ehm... piacere!
Nigel Colton Sykes... tutta questa roba non è mia eh!?
Non sono mica un mangione!


Ah no?
E allora per chi è?


E' per un mio... amico che... beh, è in ritardo e mi ha chiesto di prendergli il pranzo, tutto qui, sai, solidarietà tra Ignis, cose simili!
Hai presente Sean Scott no? Ecco si, lui, lui si... lui…


Uhm… - mormorò solo Eufemia, annuendo lentamente per poi indicare qualcosa, o meglio qualcuno, alle spalle di Nigel - Intendi quello Sean Scott, col vassoio pieno e nessuna intenzione di mangiare anche il tuo?

Domandò con ironia, sorridendogli, per poi addentare un morso della sua mela rossa e succosa e masticarla lentamente, attendendo magari un commento da parte di Sykes.

Guarda che non ti devi mica giustificare se mangi, comunque - gli disse con un'alzata di spalle - Anzi, beato te che puoi farlo.
Io sono quasi sempre a dieta…


E in effetti il budino del Confratello aveva un aspetto davvero invitante.

Noi non ci siamo mai parlati, eppure non penso abbiamo così tanti anni di differenza… - proseguì la rossa, ora bionda, con fare pensieroso - Non sei uno che cerca di attirare l'attenzione, vero? - gli chiese, lanciandogli per un secondo un'occhiata più intensa, prima di sorridergli ancora - Beh, oggi mi va di conoscerti…
Quindi, Nigel Colton Sykes, io sono Eufemia Longarno, tanto piacere! Che mi racconti?


Gli domandò alla fine, presentandosi come fosse la cosa più naturale del mondo, per poi dare un altro morso alla mela e fissarlo interessata senza immaginare minimamente cosa lui stesse provando in quel momento ad averla di fronte.
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Messaggioda Nigel » 16/04/2014, 12:41

Perché mai doversi scusare del cibo che aveva sul vassoio? Ce n'era davvero motivo, onestamente?
Nigel pensava di si al 100%, perché quello che possedeva davanti era il mangiare per un esercito e considerando l'attenzione che ci metteva l'italiana nella sua dieta, non ci sarebbe stato da stupirsi se avesse giudicato negativamente chi invece si metteva nello stomaco questo mondo e quell'altro.
Tuttavia come era possibile spiegare omettendo la verità? Non poteva mica mettersi a dire "ho preso tutto quello che mi hanno rifilato perché la mia priorità era arrivare al posto prestabilito per guardarti, come ogni giorno da due anni", dunque provò a inventare una storia intelligente e vagamente possibile, ovvero che parte di quelle pietanze fossero destinate ad un suo amico Ignis che era in ritardo.
Disse il primo nome che gli venne in mente, alla fine la Sala era enorme e non era affatto possibile che lei riuscisse a intravederlo proprio da quel punto, qualora fosse già arrivato e si fosse già seduto... purtroppo però, la fortuna non fu dalla parte del ragazzo di colore!

Uhm… Intendi quello Sean Scott, col vassoio pieno e nessuna intenzione di mangiare anche il tuo?

Per l'ennesima volta, Colton dilatò le pupille come un gatto nel buio, voltandosi lentamente e seguendo pian piano l'indicazione di Eufemia, arrivando a notare con distinzione la figura del ragazzo citato prima, il quale non solo era in compagnia di amici da già un bel po', ma inoltre aveva di fronte a sé un bel vassoio zeppo di cibo, facendo quindi ipotizzare che non avesse bisogno anche di quello preso "cortesemente" dal Sykes.
Deglutì di nuovo prepotentemente, il ragazzo, inspirando e sbuffando per la pessima figura, specie perché si era infilato lui in quella situazione, non è che ce lo avesse buttato nessuno. Il Conflux evidentemente non desiderava che lui dicesse bugie ed anzi, che parlasse chiaro con la bellissima Longarno, talmente bella che anche nel semplice gesto di mordere una mela trasmetteva alla Fiamma una sensualità assoluta, un fascino irresistibile, un batticuore ancor più forte e possente di quello che già di per sé egli aveva da quando se l'era trovata davanti.
Ancora più invidia per quella stupida stupida mela, lei che poteva essere sfiorata dalle labbra dell'italiana... e che labbra, che labbra...

Guarda che non ti devi mica giustificare se mangi, comunque.
Anzi, beato te che puoi farlo.
Io sono quasi sempre a dieta…


Ma... ma no dai, non dire così!
Alla fine ti tieni in forma, fa benissimo alla salute e al tuo corpo da favola... cioè, insomma...


Si portò una mano dietro la nuca con assoluto imbarazzo, abbassando appena il capo non riuscendo a sostenere lo sguardo di lei dopo quell'uscita tremendamente onesta, veritiera e sfacciata, anzi sfacciatissima, e chi se ne fregava se Desmond Flynn le faceva battute maliziose dalla mattina alla sera senza preoccupazione, lui non era Desmond Flynn... non ci si avvicinava minimamente.
Tuttavia doveva in qualche modo risollevare la situazione, non poteva certo rimanere zitto o concludere la frase con un commento riferito al corpo di lei come se nulla fosse, per questo cercò di raggruppare altre idee in testa, finendo però per combinare un altro pasticcio, almeno a parer suo.

Eeee comunque dai, anche tu qualche volta mangi qualcosa di buono no?
Il Venerdì ad esempio, la tagliata con la rucola e il pachino non è niente male, come anche il tortino di zucca!
Per non parlare del Lunedì, lo sformato di patate che fanno qui è davvero ottimo non trovi?
... oh capperi...


Si accorse soltanto dopo aver snocciolato i vari menù giornalieri della ragazza che... aveva appena snocciolato i menù giornalieri della ragazza!
A memoria, nemmeno fosse una poesia delle scuole elementari: adesso lo avrebbe considerato una sorta di spione o peggio, un pervertito.
Doveva recuperare in qualche modo, doveva per forza, in qualunque modo.
Ok, trovato, lei stava fissando il budino al cioccolato con sguardo deliziato, forse aveva la soluzione per cambiare argomento, anche se alla fine sfruttò anche quella nettamente a suo svantaggio.

Vu-vuoi il budino?
Prendilo pure eh, io non lo mangio!
... Ah no giusto non puoi, domani hai la sfilata in Corsica... !!!


Se avesse potuto, si sarebbe volentieri sotterrato, completamente, dalla testa ai piedi.
Così aveva anche rivelato tranquillamente che conosceva anche le date dei suoi eventi lavorativi, adesso doveva soltanto sputtanarsi ulteriormente facendole vedere la sua collezione di ritagli di giornale con i suoi articoli e poi era totalmente libero di impiccarsi.
A prescindere da questo, comunque, Eufemia si vide parecchio intenzionata a conoscerlo, spiazzandolo per l'ennesima volta e portandolo ad adorarla più di quanto non fosse possibile per un normale essere umano riferito ad un suo ipotetico pari, ma lei non era sua pari, no, lei era decisamente più in alto, più o meno altezza nuvole e forse anche un pochino più su.

Noi non ci siamo mai parlati, eppure non penso abbiamo così tanti anni di differenza…
Non sei uno che cerca di attirare l'attenzione, vero?
Beh, oggi mi va di conoscerti…
Quindi, Nigel Colton Sykes, io sono Eufemia Longarno, tanto piacere!
Che mi racconti?


No no, ma che attenzione, perché mai dovrei attirarla, sono un tipo tanto normale, e poi chi cerca di attirare attenzione è perché cerca l'approvazione altrui e non è il mio caso, mi accontento di quello che sono e mi sta bene così!
... Piacere mio, senza dubbio, Eu... Eufemia, non saprei che raccontarti... ah, come sta Chocco?
E' andata bene la vaccinazione la settimana scorsa?


No no no no NO!
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Messaggioda Eufemia » 16/04/2014, 16:11

Non era sua intenzione metterlo in difficoltà… non ancora, almeno.
Solitamente ci provava quando chi aveva di fronte giocava a fare il grand'uomo tutto d'un pezzo che non si scomponeva di fronte a nulla, ma Nigel era l'esatto opposto di quel tipo di persona… un libro aperto probabilmente sarebbe stato meno comprensibile dei suoi occhi, che trasmettevano ad Eufemia tutto ciò che il ragazzo provava - e cioè, sconcerto, incredulità, nervosismo.
Nessuno si era mai posto in quel modo con lei, ed effettivamente lo trovava un po' strano: ma perché faceva così quando lei, ancora, non aveva fatto/detto nulla?
Bisognava dire, poi, che un po' se l'era andata a cercare: ad esempio, ma perché cavolo si era dovuto inventare una cazzata come quella di avere il vassoio pieno perché aveva preso da mangiare per un amico, quando quell'amico era seduto dietro di lui? Lei, ad esempio, non vedeva alcun motivo per vergognarsi di avere molto appetito - anche perché, da ciò che poteva vedere, il fisico di Sykes era davvero niente male - cosa che gli fece notare mentre si sedeva di fronte a lui e mordeva una mela, ridendo dentro di sé del panico che quasi le sembrò di leggere negli occhi di lui.

Ma... ma no dai, non dire così!
Alla fine ti tieni in forma, fa benissimo alla salute e al tuo corpo da favola... cioè, insomma…


Inarcò un sopracciglio ma sorrise, divertita e lusingata da quel complimento così diretto e sincero ma, a giudicare dalla sua reazione, evidentemente non voluto.

Il mio corpo da favola ti ringrazia… anche tu non sei affatto male.

Rispose dunque l'italiana, e nella sua scala personale un commento del genere - calcolando che si esprimeva così solo nei confronti di Desmond Flynn - voleva dire tanto, tantissimo.

Eeee comunque dai, anche tu qualche volta mangi qualcosa di buono no?

Beh, in effet--

Il Venerdì ad esempio, la tagliata con la rucola e il pachino non è niente male, come anche il tortino di zucca!
Per non parlare del Lunedì, lo sformato di patate che fanno qui è davvero ottimo non trovi?


Lo fissò, e questa volta fu lei a sgranare gli occhi incredula: Nigel Sykes sapeva cosa lei mangiasse ogni singolo giorno della settimana?!

... oh capperi…

Socchiuse le labbra, volendo dire qualcosa ma non sapendo nemmeno lei stessa come commentare cos'avesse appena sentito, spostando, senza volerlo, lo sguardo sul budino che il ragazzo aveva messo nel proprio vassoio già colmo di roba - un'occhiata che all'Ignis non sfuggì… purtroppo per lui.

Vu-vuoi il budino?
Prendilo pure eh, io non lo mangio!


In realtà…

... Ah no giusto non puoi, domani hai la sfilata in Corsica... !!!

… sarebbe dopodomani.

Mormorò Eufemia sempre più incredula: non è che avesse paura, poiché Nigel non le sembrava proprio in grado di farle del male e lei, d'altronde, sapeva difendersi bene anche grazie a qualche lezione di difesa personale da parte della migliore amica Mercenaria… però era alquanto assurdo che sapesse tutte quelle cose di lei. Allora era vero, come dicevano le amiche, che non aveva occhi che per la rossa - ora bionda - Gildata del Fuoco? E com'era possibile che lei non se ne fosse mai e poi mai accorta prima?
Cercando di non pensarci, la ragazza tentò di avviare con lui una normale conversazione, presentandosi - anche se a quel punto non è che ce ne fosse poi tanto bisogno - e chiedendogli qualcosa di sé, visto che di lui non sapeva nulla.

No no, ma che attenzione, perché mai dovrei attirarla, sono un tipo tanto normale, e poi chi cerca di attirare attenzione è perché cerca l'approvazione altrui e non è il mio caso, mi accontento di quello che sono e mi sta bene così!

A volte però fa comodo attirarla un pochino, sennò si rischia di non farsi notare mai…

Commentò Eufemia, e a riprova di quanto detto c'era il fatto che, in effetti, lei non aveva mai fatto caso a lui perché Nigel per primo non si era mai avvicinato per parlarle o altro.

... Piacere mio, senza dubbio, Eu... Eufemia, non saprei che raccontarti... ah, come sta Chocco?
E' andata bene la vaccinazione la settimana scorsa?


… sei uno stalker, per caso?

Le venne spontaneo domandarglielo perché, insomma, sapeva anche quando il suo cane si faceva le vaccinazioni, non era normale, manco Desmond sapeva certe cose… manco Jessie, che era il suo promesso sposo!
Interdetta e spiazzata da un tale comportamento e da una situazione del genere, la Longarno ci mise diversi secondi per riprendersi, decidendo poi di prendere un lungo sospiro profondo e di ricominciare da capo, sorridendogli.

Perché non mi racconti qualcosa di te?
Dove hai studiato, da quanto sei in Gilda, che fai oltre a sapere tutto di me…
- un po' d'ironia alla Longarno era obbligatoria, in quel frangente - Così magari imparo anche io a conoscere qualcosa in più di chi ho di fronte, mh?
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Messaggioda Nigel » 17/04/2014, 1:11

Il mio corpo da favola ti ringrazia… anche tu non sei affatto male.

Lui non era affatto male?
Davvero?
Beh, onestamente non è che credesse di essere brutto, ma non che una stella splendente come Eufemia Longarno potesse farlo rientrare nella categoria dei "niente male".
Tanto meglio, in un certo senso, almeno poteva sentirsi leggermente più a suo agio, e quel "leggermente" era davvero nel senso effettivo della parola, difatti non è che ci fu proprio un grosso miglioramento nelle figuracce, anzi, per effetto dell'emozione, Colton iniziò a mettersi in un guaio dietro l'altro, rischiando addirittura di spaventarla quella povera misericordiosa Dea che aveva deciso di scendere dal cielo per concedere un po' del suo tempo ad un misero mortale.

… sei uno stalker, per caso?

Stalker? Io?
Nonononono, scherzi?
... lo so che può sembrare strano però non ho nessuna cattiva intenzione, conosco qualcosina su di te ma niente più... davvero...


In effetti, uno con un viso come il suo, totalmente buono e affidabile, difficilmente poteva essere considerato sul serio un maniaco.
Però era anche vero che spesso i male intenzionati si nascondevano proprio dietro a delle maschere di completa gentilezza, impossibili da individuare al primo colpo, ecco perché in quel frangente Nigel si preoccupò ancora di più, perché temeva di aver perso ogni speranza di chiacchierare ancora un po' con lei, con la sua rossa/bionda preferita.
Anche se si sentiva molto teso all'idea che lei gli fosse di fronte, non avrebbe mai rinunciato alla possibilità di trascorrere ancora qualche minuto con la Ignis e questo era testimoniato dagli occhi brillanti, i quali fissavano i suoi senza sosta.
Non le cosce, non il petto, non le labbra, ma solo gli occhi, a dimostrazione che per lui Eufemia non era solo un bel corpo, ma aveva un'anima dentro tutta da esplorare; per questo lui stava attento prevalentemente a quelle gemme verdi incastonate sul viso dell'italiana, perché gli occhi erano da sempre lo specchio dell'anima.

Perché non mi racconti qualcosa di te?
Dove hai studiato, da quanto sei in Gilda, che fai oltre a sapere tutto di me…
Così magari imparo anche io a conoscere qualcosa in più di chi ho di fronte, mh?


Nonostante fosse rimasta palesemente scioccata dalle info che Colton possedeva su di lei, la Longarno decise di provare a dargli un'altra possibilità per riscattarsi dalla figura di pazzo che aveva fornito fino a quel momento. Una bella fortuna, davvero, che Nigel non era intenzionato a lasciarsi sfuggire o a buttare come tutte quelle precedenti. Annuendo piano, abbassò lo sguardo, provando a prendere un gran bel respiro profondo.
Se davvero voleva comportarsi con lei naturalmente ed anche tranquillamente, necessitava di ricordare a se stesso quanto ci tenesse a lei, al fatto che rimanesse lì, che proseguisse a scambiare quattro chiacchiere con lui, dato che, possibilmente, la volta successiva chissà mai quando e se fosse di nuovo capitata. Calmò appena i battiti del cuore impazzito, posandosi addirittura una mano al centro del petto, spostata di poco a sinistra, poi, tornando a guardarla, esibì un altro sorriso docile, imbarazzato, emozionato, ma docile.

Sono in Gilda da più o meno due anni e mezzo e mi trovo ad un Grado sopra il tuo, quindi Ignis delle Fiamme.
Mi spiace di averti dato una brutta impressione di me, è solo che... beh insomma, non credevo sarebbe mai successo, di parlarti, intendo.
Ho studiato ad Hogwarts ed in effetti è stato proprio lì che ti ho vista per la prima volta... anche se certamente non ti puoi ricordare.
Ci siamo incrociati una volta sola, tu eri al terzo anno ed io al quinto, passeggiavi per il corridoio del secondo piano insieme ad una tua amica bionda della quale non ricordo il nome, ma era sicuramente molto meno bella di te... va beh che, un po' tutte sono meno belle di te...


Mentre parlava, il ragazzo portava le mani alla confezione del budino al cioccolato, aprendolo con cura affinché non ne uscisse nemmeno un po'.
Infine, prendendo il cucchiaino di plastica avvicinò entrambe le cose alla ragazza, ipotizzando che se davvero le andava quel dolce allora se ne sarebbe fregata della sfilata, specie perché aveva un corpo talmente mozzafiato che una cinquantina di chilocalorie in più nemmeno si sarebbero riuscite a intravedere, oltre al fatto che al pomeriggio avevano gli allenamento quindi a prescindere avrebbe bruciato tutto.
Premuroso al 100%, quello che lei desiderava lui glielo dava, anche se fosse stato l'unico suo pezzo di pane a disposizione.
Non molto rispetto agli anelli che l'attuale promesso sposo era in grado di regalarle, ma era anche per quello che Nigel non si era mai permesso di avvicinarsi: come poteva pensare di competere con un giovane facoltoso quale Jessie Rifter?

... comunque, stavate camminando e non avete visto che stavo sbucando da dietro l'angolo, quindi ci siamo scontrati e ti sono caduti tutti i libri che avevi nella cartella, quella di cuoio rosso con le cinghie bianche e diverse stampe floreali in stile primaverile.
Ti ho aiutato a recuperarli tutti, scusandomi, ma non facemmo caso al diario che era finito sotto una statua, così non appena te ne andasti ed io me ne accorsi, ti raggiunsi l'ora successiva nell'aula di Alchimia e te lo consegnai...
... tra l'altro, allora non me lo chiedesti, ma comunque vorrei precisare che non ne sfogliai nemmeno una pagina!


Alzò le mani, manco fosse stato dichiarato colpevole di qualcosa, ma adesso l'atteggiamento non era più eccessivamente agitato, più che altro aveva assunto un tono tra l'innamorato e lo scherzoso, perché comunque innamorato lo era ed anche perdutamente, di lei, solo lei, da tutti quegli anni.
Si era preso la cotta fin da quella loro spallata al secondo piano della scuola e da allora il viso e la graziosità della Ignis non se ne era più andato via dai suoi pensieri, dai suoi ricordi, dal suo spirito. A volte si era anche ritrovato a credere che il Conflux avesse voluto premiare la costanza dei suoi sentimenti, donandogli il fuoco così che potesse essere in grado di rivedere la fanciulla protagonista dei suoi sogni più belli e vividi.
Però in un modo o nell'altro era finito di nuovo a parlare di lei, seppur indirettamente, mentre Eufemia voleva conoscere un po' meglio del suo interlocutore, per questo senza perdere tempo riprese a parlare specificando anche qualche piccolo dettaglio personale.

Non ho un colore preferito, anche se apprezzo davvero molto tutte le tonalità del verde e dell'arancio.
Più che un piatto preferito vado matto per un frutto in particolare: l'anguria. Di quella ne mangerei a chili, sul serio!
Sono dell'Ippogrifo, suono la viola e svolgo sia il lavoro di infermiere, sia quello di fotografo che di barman, quest'ultimo nella mia città natale, Savannah, in Georgia.


Terminata la piccole descrizione di sé però, assunse un'espressione più contrita e preoccupata, aggrottando la fronte e prendendo un bel respiro.

Senti, lo so, non dovrei tornare sull'argomento, probabilmente rovinerò tutto di nuovo ma...
... potresti dirmi ugualmente come sono andati i vaccini di Chocco?
Sono molto preoccupato per la sua salute, povero piccolino, quando l'ho visto con quella tosse l'altro giorno, mi ha fatto una tenerezza...


E nei suoi occhi si poteva leggere chiaramente la completa apprensione nei confronti del piccolo beagle della ragazza, senza ombra di dubbio.
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Messaggioda Eufemia » 17/04/2014, 15:45

Era passata dall'esser divertita dal comportamento di Nigel, a provare una vaga inquietudine per esso: non si poteva biasimarla però, perché insomma, sapeva tutto di lei!
Cosa mangiava giornalmente, quando e dove doveva lavorare… sapeva persino delle vaccinazioni del suo cane, non era normale! La prima cosa che le venne in mente, dunque, fu che il Sykes fosse uno stalker: aveva una faccia da bravo ragazzo totale, in realtà, ma magari era proprio per quella che lo poteva fare indisturbato, perché nessuno avrebbe mai scommesso che fosse capace di fare una cosa simile.
Un po' come Aryanne, che sembrava una modella appena uscita da una rivista di moda e poi si scopriva essere una Mercenaria cazzuta che prendeva a calci chiunque: l'apparenza poteva ingannare, e magari era così anche nel caso dell'Ignis.

Stalker? Io?
Nonononono, scherzi?
... lo so che può sembrare strano però non ho nessuna cattiva intenzione, conosco qualcosina su di te ma niente più... davvero…


Qualcosina è un eufemismo…

Commentò l'italiana, ma avendo deciso di dare al ragazzo un po' di fiducia, pronunciò quel commento con un sorrisetto divertito e decisamente ironico, non arrabbiato o infastidito; in effetti, vedendola da un altro punto di vista, era una cosa parecchio lusinghiera che un ragazzo oggettivamente bello come Nigel avesse così tante attenzioni per lei… un cambiamento rispetto ai suoi standard, perché i tipi con cui di solito si rapportava erano più o meno l'opposto del "cioccolatino" che aveva di fronte.
Per questo decise d'insistere con lui, chiedendogli di raccontargli qualcosa di sé - per forza, di lei pareva sapere tutto! - così da conoscerlo meglio… anche perché ad un ragazzo che la guardava dritta negli occhi, senza far vagare lo sguardo sul suo corpo, una possibilità bisognava pure darla!
Osservò i suoi movimenti, quella mano sul cuore che le fece aggrottare la fronte poiché non comprendeva cosa stesse passando nella mente dell'altro, dopodiché però si fece attenta e diede un altro morso alla sua mela, ascoltandolo silenziosamente mentre lui le raccontava di sé.

Sono in Gilda da più o meno due anni e mezzo e mi trovo ad un Grado sopra il tuo, quindi Ignis delle Fiamme.
Mi spiace di averti dato una brutta impressione di me, è solo che... beh insomma, non credevo sarebbe mai successo, di parlarti, intendo.


Sai, ti sarebbe bastato venire da me e salutarmi…

Perché d'accordo, non faceva la scema con tutti i ragazzi - come altre Consorelle - ma il saluto non l'aveva mai tolto a nessuno… tranne a Flynn quando la faceva davvero incazzare, ma quella era un'altra storia!

Ho studiato ad Hogwarts ed in effetti è stato proprio lì che ti ho vista per la prima volta... anche se certamente non ti puoi ricordare.

Ad Hogwarts, davvero?

Commentò lei, aggrottando la fronte nel tentativo di recuperare un seppur minimo ricordo di lui.

Ci siamo incrociati una volta sola, tu eri al terzo anno ed io al quinto, passeggiavi per il corridoio del secondo piano insieme ad una tua amica bionda della quale non ricordo il nome, ma era sicuramente molto meno bella di te... va beh che, un po' tutte sono meno belle di te…

Arianna… e grazie.

Sorrise, totalmente e sinceramente compiaciuta da quelle parole: non che si sentisse inferiore alla migliore amica, erano bellezze decisamente diverse ed era una questione di gusti preferire l'una piuttosto che l'altra… ma faceva sempre piacere battere quella "tettona" di una (ex) Ricciardi.
Studiò il budino che lui le aveva aperto e messo davanti, chiedendosi se fosse davvero il caso di cedere alle tentazioni della gola… alla fine alzò le spalle e lo prese, dicendosi che tanto al massimo avrebbe potuto chiedere a Desmond di aiutarla a smaltire le calorie ingerite - con esercizi fisici, naturalmente, non con del sesso selvaggio come mezza Gilda avrebbe potuto pensare.

Grazie!

Esclamò nuovamente la Longarno, prendendone una bella cucchiaiata con aria soddisfatta e mangiandoselo con gusto mentre Nigel continuava a parlare.

... comunque, stavate camminando e non avete visto che stavo sbucando da dietro l'angolo, quindi ci siamo scontrati e ti sono caduti tutti i libri che avevi nella cartella, quella di cuoio rosso con le cinghie bianche e diverse stampe floreali in stile primaverile.
Ti ho aiutato a recuperarli tutti, scusandomi, ma non facemmo caso al diario che era finito sotto una statua, così non appena te ne andasti ed io me ne accorsi, ti raggiunsi l'ora successiva nell'aula di Alchimia e te lo consegnai…


Cavolo, non me lo ricordo proprio!

... tra l'altro, allora non me lo chiedesti, ma comunque vorrei precisare che non ne sfogliai nemmeno una pagina!

Oh bet, tanto non è che ci avresti letto molto! - perché al massimo nel diario una come Eufemia poteva scrivere il nome del tizio con cui si era baciata o gli ultimi pettegolezzi con Arianna, niente di più - Però sei stato molto gentile a riportamelo senza leggerlo… spero di averti ringraziato allora, e se non l'ho fatto, beh, ti ringrazio adesso!

Magari un po' in ritardo, ma sempre meglio che mai.

A proposito… ma in che Casata studiavi?

Gli domandò, curiosa: escludeva Serpeverde - la propria - e Dragargenteo - quella di Aryanne - altrimenti l'avrebbe sicuramente conosciuto o comunque almeno ricordato.
Grifondoro, forse?
L'avrebbe scoperto presto comunque, a meno che lui avesse voluto mantenere il riserbo sulla questione, ed intanto continuò a mangiare il budino con aria deliziata.

Non ho un colore preferito, anche se apprezzo davvero molto tutte le tonalità del verde e dell'arancio.
Più che un piatto preferito vado matto per un frutto in particolare: l'anguria. Di quella ne mangerei a chili, sul serio!
Sono dell'Ippogrifo, suono la viola e svolgo sia il lavoro di infermiere, sia quello di fotografo che di barman, quest'ultimo nella mia città natale, Savannah, in Georgia.


Ah, quindi sei americano! E com'è che sei finito ad Hogwarts invece che alla Cyprus? - s'informò la rossa/bionda, terminando l'ultima cucchiaiata di dolce per poi posarne il contenitore vuoto sul vassoio e leccarsi le labbra con un sorriso soddisfatto - Ancora grazie per il budino… comunque devi assolutamente dirmi il nome del locale dove fai il barman, così una sera ci vengo con gli amici!

E gli strizzò l'occhio sorridente, notando però che subito dopo lui si fece serio: che aveva detto di male?

Senti, lo so, non dovrei tornare sull'argomento, probabilmente rovinerò tutto di nuovo ma...

Uhm?

... potresti dirmi ugualmente come sono andati i vaccini di Chocco?
Sono molto preoccupato per la sua salute, povero piccolino, quando l'ho visto con quella tosse l'altro giorno, mi ha fatto una tenerezza…


Sei… preoccupato per il mio cane?

Domandò Eufemia, come se non avesse capito bene: d'accordo Jessie che era il suo fidanzato, d'accordo pure Desmond che la conosceva da una vita… ma che uno sconosciuto, per lei, come Nigel Sykes fosse preoccupato per il suo cane, questa non se la sarebbe proprio aspettata!
Era evidente, però, che la cosa le facesse piacere, tanto che dopo qualche secondo di perplessità gli fece un sorriso sereno quasi a volerlo rassicurare.

Sta benissimo, è il mio veterinario che è un incompetente… per lui dovrei tenerlo più d'occhio, impedirgli di correre e giocare così tanto all'aria aperta: ma figuriamoci, quando mai si è sentita una cosa del genere?! - sbottò l'italiana, infiammandosi subito da brava Ignis qual era - Infatti ho deciso di rivolgermi a qualcun altro, dicono che a Londra c'è una veterinaria che con gli animali fa miracoli… proverò da lei!

Magari era una Terran, chi poteva dirlo.

Sei stato carino a preoccuparti per lui, comunque…
… dopo lo porto fuori a passeggiare, ti va di accompagnarmi?


Gli propose così, di getto, senza pensarci, in puro Longarno-style.
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Messaggioda Nigel » 19/04/2014, 2:05

Sai, ti sarebbe bastato venire da me e salutarmi…

La fai troppo semplice... se solo ti vedessi con gli stessi occhi con i quali ti guardo io...

Ma interruppe subito quella frase, arrivando alla conclusione che, per l'ennesima volta, si stava dando la zappa sui piedi con le proprie mani.
Certo, quello era una specie di complimento, non una nuova informazione da stalker, ma considerando il timore scatenato nella ragazza c'era pericolo che pensasse male, magari che lui la fissasse con insistenza da maniaco o peggio, da pervertito cronico, e non era affatto così.
Tuttavia scelse di proseguire la conversazione, sperando di non averla stranita ulteriormente, arrivando al discorso "studi scolastici" e rivelandole di aver frequentato Hogwarts, esattamente come lei per i primi anni dell'adolescenza.
Una informazione che lasciò molto basita la rossa/bionda, la quale di certo non poteva ricordarsi di lui, anche perché allora pesava più o meno la metà, aveva una foltissima chioma di capelli e vestiva in maniera pessima (colpa dello stile trasmesso da Logan che sul maggiore stava benissimo, mentre a lui un vero pugno nell'occhio).
In tutto questo parlare e spiegare aneddoti sul loro primo incontro (da lei assolutamente non ricordato, per gli ovvi motivi sopracitati), Nigel trovò comunque il tempo non solo per farle altri complimenti palesi, ritenendola mille volte più bella di Arianna Ricciardi, la migliore amica della Longarno, ma in più si premurava che avesse ciò che più le andava e che fosse in proprio potere donarle, come ad esempio il budino al cioccolato.
Glielo aprì e glielo servì davanti con il cucchiaino, sperando che apprezzasse il gesto e per fortuna così fu.

Oh beh, tanto non è che ci avresti letto molto!
Però sei stato molto gentile a riportamelo senza leggerlo… spero di averti ringraziato allora, e se non l'ho fatto, beh, ti ringrazio adesso!


Ma figurati...
Dai, alla fine... era giusto così, lì erano custoditi i tuoi segreti, chi ero io per profanarli?
Nessuno di abbastanza importante o in confidenza...


Esattamente come cinque anni dopo, ma quello preferì tenerlo per sé, in fondo non era mica colpa di Eufemia.

A proposito… ma in che Casata studiavi?

Tassorosso!

Affermò con somma stima nei confronti dei suoi ex compagni ed ex colori della divisa, mostrando un sorriso gentile ed affabile, orgoglioso.

Tra l'altro, adesso credo sia giusto tu sappia chi ti fece trovare quelle tre rose bianche e tre rose rosse sul banco l'ultimo giorno di scuola, prima che poi te ne andassi per trasferirti e cambiare istituto...

Ma non c'era bisogno che proseguisse specificando chi fosse quella persona, anzi, ormai era piuttosto evidente grazie al tono e al viso ultra imbarazzato che esibì Colton subito dopo, passandosi una mano dietro la nuca, non riuscendo a sostenere lo sguardo della meravigliosa ragazza.
Ci era rimasto davvero male quando seppe che l'italiana sarebbe andata via da Hogwarts, proprio perché aveva scelto di iscriversi in una palestra nelle vacanze, tagliarsi i capelli, mettersi in forma e farsi più bello per lei, per farsi notare... ed invece, niente, il lavoro del padre l'avrebbe costretta a finire gli studi alla Musashi e lui non aveva il cuore per chiedere ai genitori di farlo trasferire poiché i soldi non erano abbastanza e in quegli ultimi tempi stavano curando sia alcuni familiari in ospedale che alcuni animali dal veterinario, quindi le spese erano moltissime e non se ne potevano aggiungere di superflue.
Continuando con il discorso riferito alla vita del ragazzo di colore, egli poté esprimere le sue preferenze sui colori, sui cibi e poté anche farle presente quali erano le sue principali attività lavorative per mandare avanti la vita e pagare sia il mutuo dell'abitazione che il cibo, il vestiario e forse anche qualche piccola spesa extra valida per le carriere, come ad esempio una macchina fotografica più all'avanguardia.

Ah, quindi sei americano!
E com'è che sei finito ad Hogwarts invece che alla Cyprus?


La mia famiglia si è trasferita in Inghilterra molto prima, quando mio fratello maggiore comprese che possedeva dei poteri.
Sai, lui è... anzi, siamo dei Natibabbani, quindi la novità spiazzò moltissimo i miei genitori, i quali ricevettero la notizia che Hogwarts come scuola forniva una preparazione più classica rispetto alla Cyprus e dunque, volendo andare sul sicuro, si spostarono nella sua zona di competenza!


Ancora grazie per il budino… comunque devi assolutamente dirmi il nome del locale dove fai il barman, così una sera ci vengo con gli amici!

Ah... ecco... si, va bene va bene!
Si chiama "The Originals", non ti puoi sbagliare, si trova nella piazza principale della città!


Inizialmente si sentì un po' restio a dare l'ok per farsi venire a trovare nel proprio luogo di lavoro: temeva in qualche modo di fare una pessima figura di fronte al suo amore spassionato, ma alla fine dovette cedere, perché lei apparve così entusiasta, così desiderosa di vederlo all'opera, che non ce la fece a dire di no... gli era impossibile resistere.
Era la più bella ragazza del mondo e Nigel si stava chiedendo se la rossa se ne rendesse conto oppure non ci avesse mai pensato.
Tanto era bella e perfetta che Colton non solo si interessava a lei ma anche alle cose che erano importanti per lei, come ad esempio il suo delizioso e cucciolosissimo animale da compagnia, Chocco il beagle.
Il cagnolino la settimana prima aveva dovuto svolgere degli importanti vaccini per via di una brutta tosse venutagli all'improvviso e il "cioccolatino", come lo chiamavano le amiche di Eufemia, si era subito preoccupato per lui, sperando davvero che non fosse nulla di grave.
Già prima nel far presente un dettaglio simile aveva scatenato le paranoie giuste della ragazza, quindi non voleva assolutamente tornare sull'argomento, ma era davvero troppo troppo in apprensione per quel piccolino che non riuscì a trattenersi e quindi dovette chiedere ancora.

Sei… preoccupato per il mio cane?

... Si, perché, sai... sta a cuore a te e allora...
... E' come se mi ci fossi affezionato a distanza.


La mano tornò subito dietro la nuca e gli occhi nuovamente non riuscirono a sostenere lo sguardo ipnotico dell'italiana.
Nonostante tutto però, parve che a lei non avesse dato troppo fastidio sapere che Nigel fosse interessato alla salute di Chocco, infatti decise di accontentarlo non solo raccontandogli per filo e per segno come erano andate le cose dal veterinario, ma in più gli fece una proposta assolutamente sorprendente, che lasciò la Fiamma decisamente esterrefatta... in positivo, sia chiaro.

Sta benissimo, è il mio veterinario che è un incompetente… per lui dovrei tenerlo più d'occhio, impedirgli di correre e giocare così tanto all'aria aperta: ma figuriamoci, quando mai si è sentita una cosa del genere?!
Infatti ho deciso di rivolgermi a qualcun altro, dicono che a Londra c'è una veterinaria che con gli animali fa miracoli… proverò da lei!


In effetti è giovanissimo, non può e non deve evitare l'aria aperta, ne ha bisogno!
Fai bene a sentire il parere di un'altra persona reputata più competente e professionale, anche io mi comporterei allo stesso modo!


Sei stato carino a preoccuparti per lui, comunque…
… dopo lo porto fuori a passeggiare, ti va di accompagnarmi?


Accompagnarti?
Io?
Sul serio?
Dici a me?


Si impose mentalmente di non ripetere domande volte a confermare la veridicità della stessa richiesta, sbattendo le palpebre più volte.
Deglutì, bevendo una lunga sorsata d'acqua per mandare giù liquidi e approfittarne per respirare a fondo ed ossigenare il cervello, evitando possibilmente l'iper ventilazione, reazione molto facile in un momento emozionante come quello.
Poi, mentre stava per aprire bocca e rispondere, notò che le amiche di Eufemia si erano girate forse già da parecchio verso di loro per godersi lo spettacolo, sorridendo complici e confabulando tra loro, mettendolo decisamente in imbarazzo.
Probabilmente all'italiana bastò guardare il riflesso dei grandi occhi scuri per capire cosa lo stava così tanto destabilizzando, decidendo magari di reagire di conseguenza, ma a prescindere da questo...

Mi andrebbe davvero moltissimo, immensamente...
Dimmi pure dove dobbiamo trovarci e quando ed io ci sarò.
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Messaggioda Eufemia » 19/04/2014, 23:15

La fai troppo semplice... se solo ti vedessi con gli stessi occhi con i quali ti guardo io...

Sorrise a quelle parole, cogliendo la dolcezza del suo tono di voce: d'accordo, forse Nigel era un po' - tanto - strano, ma perlomeno aveva risollevato un pochino l'opinione iniziale che Eufemia si era fatta di lui, e cioè che fosse uno stalker anche abbastanza inquietante; ora, invece, lo considerava un ragazzo che evidentemente si era preso una bella cotta per lei, e che non sapesse bene come gestirla - forse non aveva avuto molte ragazze fino a quel momento, chi poteva dirlo.
E venne fuori, poco dopo, che i due avevano persino studiato nella stessa scuola, ad Hogwarts, prima che Eufemia fosse mandata a concludere il suo percorso scolastico alla Musashi: lei non se lo ricordava per nulla, ma pareva che i due si fossero anche incontrati, una volta… o, per meglio dire, scontrati; lui le era venuto addosso, facendole cadere i libri, ma poi glieli aveva raccolti, e le aveva persino restituito il diario che aveva perso momentaneamente senza leggerne nemmeno una pagina.

Ma figurati...
Dai, alla fine... era giusto così, lì erano custoditi i tuoi segreti, chi ero io per profanarli?
Nessuno di abbastanza importante o in confidenza…


I segreti davvero importanti non si custodiscono sulle pagine di un diario, ma nel profondo del proprio cuore…

Commentò la Longarno, inaspettatamente saggia e matura con quella frase: sì, ogni tanto anche lei aveva delle uscite da persona (quasi) normale.
Ma visto che comunque la questione era venuta fuori, ad Eufemia venne spontaneo informarsi sulla Casata frequentata dall'Ignis, tanto per curiosità.

Tassorosso!

Ora si spiegano molte cose…

Mormorò l'italiana con ironia: quando mai, all'epoca di quanto aveva 12/13 anni, una Serpeverde come lei sarebbe andata a "perdere tempo" con un Tassorosso? Stupidità adolescenziale che per fortuna si era lasciata alle spalle col tempo, ma almeno ora capiva che non si fossero mai parlati, i due, e lei non se lo fosse ricordato nemmeno dopo averlo rincontrato nel Villaggio Ignis.

Tra l'altro, adesso credo sia giusto tu sappia chi ti fece trovare quelle tre rose bianche e tre rose rosse sul banco l'ultimo giorno di scuola, prima che poi te ne andassi per trasferirti e cambiare istituto...

Gentiluomo fino in fondo, dunque…
È stato un regalo tanto inaspettato quanto piacevole, perciò per l'ennesima volta… grazie!


Anche perché non c'era molto altro da dire, soprattutto quando lo sguardo luminoso della bionda/rossa parlava già perfettamente di suo; continuò a fargli domande, a capire ad esempio perché, se era americano, avesse seguito un percorso scolastico ad Hogwarts e non alla Cyprus. Apprese così che era un Natobabbano - per lei non c'era alcuna differenza in tal senso - e quando seppe che lavorava come barman in un locale volle assolutamente conoscerne anche il nome, per poterlo andare a trovare magari anche con qualche amico, Ignis e non.

Ah... ecco... si, va bene va bene!
Si chiama "The Originals", non ti puoi sbagliare, si trova nella piazza principale della città!


Ci verrò di sicuro!

Esclamò Eufemia, ed era davvero entusiasta all'idea di potergli fare un'improvvisata: non immaginava minimamente che Nigel avesse detto di sì solo perché l'aveva vista così felice, perché non era in grado di dirle di no… a saperlo, probabilmente avrebbe pensato due cose.
La prima, che non doveva andarlo a trovare per forza in quel locale nel quale dove faceva il barman, se questo lo faceva sentire a disagio o lo metteva in condizione di far male il proprio lavoro… la seconda, che era davvero adorabile nel porsi con così tanta dolcezza nei suoi confronti.
La conversazione, però, si spostò quasi subito su un fattore più serio, ovvero la salute del beagle di lei, Chocco, che negli ultimi tempi aveva accusato un poco di tosse piuttosto fastidiosa: ciò che lasciò la Longarno piuttosto perplessa, comunque, fu proprio il fatto che Sykes si fosse dimostrato così preoccupato per l'animale, calcolando che non lo conosceva minimamente.

... Si, perché, sai... sta a cuore a te e allora...
... E' come se mi ci fossi affezionato a distanza.


Quelle parole colpirono molto Eufemia, facendola rimanere silenziosa per diversi istanti: pochi sapevano che per arrivare al cuore della Ignis bisognava passare per il suo cane - una delle ragioni della sua vita - e Nigel lo stava facendo senza nemmeno rendersene conto; amava il suo beagle con ogni fibra del suo essere, e sapere che una persona come il "cioccolatino" se lo fosse preso davvero a cuore - soprattutto per i sentimenti che provava per lei - le faceva davvero piacere, e le scaldava il cuore.
Per questo, dopo alcuni secondi di silenzio, gli rispose e gli spiegò cosa il veterinario - per lei incompetente - le avesse detto, e la sua decisione di sentire il parere anche di un altro esperto del settore.

In effetti è giovanissimo, non può e non deve evitare l'aria aperta, ne ha bisogno!
Fai bene a sentire il parere di un'altra persona reputata più competente e professionale, anche io mi comporterei allo stesso modo!


Annuì, felice di sapere che l'altro la pensava come lei: e visto che era stato così carino e gentile con lei, ecco che poco dopo gli propose anche di accompagnarla mentre portava fuori proprio Chocco per la sua quotidiana passeggiatina pomeridiana.

Accompagnarti?
Io?
Sul serio?
Dici a me?


Annuì di nuovo con un sorriso divertito, notando però che Nigel era un po' frenato nel risponderle… e capendo velocemente il motivo del suo leggero disagio.

Dammi un secondo…

Mormorò la Longarno, e prima che il ragazzo potesse aggiungere altro, all'italiana bastò alzare una mano e fare un leggero schiocco di dita per far sparire le amiche, che si alzarono dal tavolo dov'erano sedute ed uscirono dalla mensa senza dire né fare altro: le tre Ignis, Carry, Hayley e Nicole, avevano accettato già da tempo che, del gruppo, Eufemia fosse la leader… e questo significava anche non discutere le sue direttive, quando decideva qualcosa in modo così perentorio. C'era anche da dire che la rossa difficilmente ordinava loro qualcosa, perciò aveva evidentemente deciso che non le voleva intorno.
Ma perché?
L'avrebbero tartassata di domande una volta che fossero state sole, ovviamente, ma se ora voleva rimanere sola con l'altro, allora avrebbero assecondato i suoi desideri.

… dicevamo?

Mi andrebbe davvero moltissimo, immensamente...
Dimmi pure dove dobbiamo trovarci e quando ed io ci sarò.


Diciamo tra mezz'ora… all'ingresso del villaggio?
C'è un sentiero che dalle pendici del vulcano porta nel mezzo della foresta, e Chocco adora passeggiare da quelle parti, perciò se ti va possiamo continuare a chiacchierare mentre lui rincorre qualche libellula o che so io!


Gli propose, ancora sorridente ed ammiccante, pulendosi il palato dal sapore dolce del budino con quello decisamente più fresco della mela: aveva finito di mangiare, e voleva chiacchierare un po' con le amiche, tanto per aggiornarle, prima di cambiarsi ed uscire di nuovo col cane appresso - e Nigel, ovviamente, visto che aveva accettato.
Si alzò in piedi, dunque, si spostò i capelli biondi dalla spalla, ed infine gli sorrise entusiasta e forse vagamente maliziosa… sarebbe stato lui a doverlo capire.

Allora ci vediamo tra mezz'ora.
A dopo… cioccolatino.


~ Fine ~
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