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Salvador

Messaggioda Monique » 16/05/2013, 17:04

Salvador è la capitale dello Stato di Bahia, appartenente alla regione nord orientale del Brasile.
Il nome per esteso è São Salvador da Bahia de Todos os Santos ma per i brasiliani è più semplicemente Salvador e, specie nel passato, anche solamente Bahia, dicitura, quest'ultima, che è stata poi utilizzata per dare il nome all'intero stato di cui Salvador è la capitale. Salvador è la terza città più popolosa del Brasile, dopo San Paolo e Rio de Janeiro, e la maggiore della regione del Nord-Est.


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Messaggioda Venser » 04/10/2014, 14:57

Ora: 08:10
Data: 03/01/2109
Luogo: Brasile/Salvador
Postazione: Accampamento dei Sicari


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Quando l'acqua fresca gli arrivò sul viso, trasse un sospiro di sollievo, mugolando leggermente infastidito per essersi svegliato tanto presto.
L'adunata giornaliera presso il quartier generale si aggirava sempre intorno alle 10:30, questo perché di solito lavoravano fino a tardi, mentre quella mattina aveva dovuto aprire gli occhi alle 07:30 per via di una condizione speciale: una missione tendenzialmente ancora in corso.
Guardandosi l'addome sotto la canottiera bianca riconobbe i segni visibili dei tagli subiti la notte precedente, maledicendosi per non essere stato abbastanza attento, ma comunque i fuggitivi erano stati nuovamente catturati quindi non aveva motivo di darsi tutte quelle colpe.
Lo stato di allerta, tuttavia, non era stato ancora ritirato, infatti c'erano altri due possibili individui ancora nascosti da quelle parti in attesa di fuggire al momento più opportuno. Pesci estremamente piccoli, per quel motivo il Capitano Darksteel aveva deciso di lasciare di guarda all'accampamento soltanto due unità del plotone, più precisamente il Tenente Laghoon e il Caporale Herbert. Il loro compito era rimanere di pattuglia fino all'ora di pranzo, constatando se davvero ci fossero altri ex prigionieri bloccati in quella zona, e nel caso catturarli una volta per tutte. La postazione militare si trovava distante circa dieci metri da un gigantesco edificio abbandonato e sottoterra si pensava ci fosse il nascondiglio degli obiettivi, ma non era saggio addentrarsi in un luogo sconosciuto e senza vie di fuga veloci, specie perché su di esso era stata applicata una magia per non far smaterializzare nessuno ed impedire così una uscita di scena fulminea dei galeotti.
La luce del mattino era tenue, non molto calda, ma l'assenza di vento favoriva l'assenza di brividi lungo la schiena. Venser si era già parzialmente vestito, sistemando sotto la canotta attillata un paio di jeans dello stesso colore dei suoi occhi. Ai piedi degli scarponcini da trekking adatti al terreno circostante e una cinta in vita teneva ben saldi bacchetta, spille magiche, una pozione ricostituente e un decotto erbologico ad effetto paralizzante e offuscante. Erano soltanto in due, ma ovviamente non avevano riposato vicini o nella stessa tenda, sia mai, se solo lui avesse provato a chiederlo probabilmente sarebbe morto, trucidato dallo sguardo del Caporale. Sorrise ironico, ipotizzando già le uscite velenose che Nylea avrebbe potuto snocciolare, come sempre per allontanarlo e distanziarlo.
Da quando era arrivato in quella divisione ministeriale dei Sicari, Venser aveva cercato in ogni modo di avvicinarsi alla ragazza, un po' con le maniere buone, un po' con quelle più subdole ed anche un po' andando per tentativi, sentendo anche i consigli dell'amica Isabelle, la quale tutto pareva meno che così tanto sicura che il ragazzo fosse riuscito nell'ardua impresa di conquista. Questo però non lo scoraggiava, anzi, lo invogliava a non mollare, perché lasciar perdere avrebbe significato darla vinta a lei e soprattutto confermare l'idea della Sicaria di non essere meritevole di così troppe attenzioni. Come da promesso già la prima sera che uscirono per prendere qualcosa fuori, non aveva più utilizzato il suo potere per godersi il panorama del corpo di lei come madre Trama l'aveva fatta, per quanto era estremamente difficile mantenerla quando indossava le tute ultra aderenti di finta pelle nera adatte alle missioni. Sempre in virtù di quella stessa promessa, quando il Tenente sentì dei rumori provenire dalla tenda della ragazza non sfruttò la vista per capire se fosse già uscita o meno, ma con calma camminò fino a raggiungere un muretto di separazione tra loro due e, appoggiandosi ad esso e sporgendosi, si mise in attesa che ella fosse visibile ai suoi occhi, pronto ad ammirarla.

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Qualora ella fosse venuta fuori dalla propria sistemazione notturna senza accorgersi di lui, Venser avrebbe proseguito a guardarla in silenzio senza interrompere i suoi movimenti, senza volerla disturbare mentre controllava l'attrezzatura o magari portava la tazza alle labbra con la bevanda della colazione, limitandosi a sorridere appena, perché quando era sola, quando nessuno sosteneva il suo sguardo, il suo volto appariva più disteso, più calmo, forse anche più dolce, ma era anche possibile che fosse in quel modo che la recepiva soltanto lui, sbagliando di grosso.
In ogni caso, presto o tardi Nylea si sarebbe accorta della presenza del collega Sicario, quindi ad una ipotetica domanda del tipo: < Beh? Cos'hai da guardare? C'ho scritto in fronte "Mostra fotografica gratuita"? >, lui avrebbe risposto con una piccola risata, scuotendo il capo ed avanzando in sua direzione con le mani in tasca, tranquillo come non mai, abituato a frecciate come quelle, e nel caso della Herbert il termine "frecciate" era decisamente azzeccato.

Di buon umore questa mattina, eh!?
Mi sembravi concentrata sulle cose tue, non volevo disturbarti...
E poi è la prima volta che, svegliandomi al mattino, mi trovo subito davanti una ragazza così attraente!


Se l'avesse sentito Belle probabilmente l'avrebbe perdonato perché sapeva che l'uscita in questione era per fare un complimento a Nylea, ma quasi sicuramente Lysa non gli avrebbe parlato come minimo per due giorni, anche sapendo benissimo il motivo della frase.
Beh, per fortuna la coinquilina non era presente lì e Venser la considerò una vera e propria grazia del cielo.

Ancora nessun movimento strano da laggiù... Forse dovremmo controllare, anche se è rischioso.
Il Capitano ci ucciderebbe, anzi, ucciderebbe solo me, ma almeno risolveremmo la faccenda una volta per tutte.
Sei d'accordo?
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Messaggioda Nylea » 04/10/2014, 21:12

Ω Accampamento dei Sicari ∞ 3 Gennaio 2109 ∞ ore 08.12 Ω


Alzarsi di buon'ora? No, quello non era certamente un problema per Nylea Herbert.
Era abituata alle sveglie presto, e non perché Cole la costringesse a mettersi in piedi a chissà quali orari indecenti… ma perché lei stessa, per prima, amava poter ammirare l'alba affacciata sul balcone della sua stanza - la stanza che Darksteel aveva fatto diventare sua quando l'aveva portata con sé via da Azkaban - o, ancora meglio, sdraiata sull'erba nel bel mezzo della foresta o arrampicata sul ramo più alto di qualche albero secolare.
Mettersi in piedi alle 7.30, dunque, non le era risultato affatto difficile, e se non aveva spontaneamente aperto gli occhi prima di quell'ora era stato solo perché, la sera prima, avevano avuto il loro bel daffare, lei e gli altri Sicari, nel catturare un gruppo di fuggitivi: era stato divertente e frustrante al tempo stesso colpirne uno con le sue frecce - una sola in realtà, precisa e implacabile alla spalla destra - perché avrebbe voluto metterne a terra molti, molti di più; colpire bersagli mobili col suo arco era il modo migliore che Nylea conosceva per scaricare la tensione…
… e da quando il Tenente Venser Laghoon era entrato nella sua vita lei era spesso tesa, decisamente troppo tesa.
Non che la infastidisse o si dimostrasse opprimente - anche perché altrimenti l'avrebbe già preso a calci e mandato al San Mungo con una freccia conficcata in parti più o meno vitali del suo corpo… semplicemente era sempre lì per lei, pronto a sorriderle, a chiacchierare, a flirtare anche, seppur mai in modo troppo pronunciato. Ed il fatto che lei gli avesse detto più volte di non essere interessata - forse mai con la dovuta convinzione, a quel punto - e che non voleva niente da lui sembrava non aver minimamente scalfito il suo atteggiamento nei confronti della Herbert, che all'effettiva non sapeva più che fare per scoraggiarlo.
Ma poi, voleva scoraggiarlo davvero?
Comunque, fatto stava che la possibile presenza di altri due fuggitivi aveva spinto Cole - grazie tante - a mollarla lì col Tenente Laghoon, per verificare se quella possibilità fosse reale e fondata o meno: così, i due avevano finito per dormire da soli nell'accampamento improvvisato poco distante dal luogo in cui, teoricamente, i fuggitivi si ritrovavano. Ovviamente avevano dormito in due tende separate - non c'era nemmeno da precisarlo - e questo aveva permesso a Nylea di avere tutto il tempo di prepararsi e vestirsi, una volta aperti gli occhi.
Scarpe da trekking nere si accompagnavano a pantaloni mimetici lunghi e aderenti e ad una canottiera nera, sopra la quale la Sicaria aveva indossato una sorta di k-way estremamente leggero e comodo, quel genere d'indumento che la ragazza adorava perché le dava tutta la possibilità di muoversi come voleva; i capelli lunghi, di solito biondi, era ora più scuri a causa di una missione a cui aveva partecipato con Cole che l'aveva costretta a tingerli temporaneamente, e a cui lei per pigrizia non aveva più posto rimedio.
Finì di legarsi la massa scura e mossa in una treccia comoda e ferma al lato destro del viso, in modo tale da farla posare sulla spalla, ed uscì dalla propria tenda senza notare, per il momento, la presenza di Venser a poca distanza da sé: si avvicinò invece al proprio arco e alla faretra con le frecce, accarezzandole con amore ed un'espressione serena, quasi morbida sul viso - come spesso accadeva quando nessuno la guardava e lei posava i suoi occhi sull'unica arma che per lei contava.
Fu proprio con l'arco stretto nella mano che, finalmente, la Herbert notò la presenza dell'altro, presenza che la portò a voltare il viso verso di lui con un'espressione piuttosto distaccata e forse anche irritata.

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… beh?
Devi dirmi qualcosa o mi stai fissando solo per infastidirmi?


Gli chiese con un tono di voce freddo… quello che usava il 90% delle volte con lui, insomma.

Di buon umore questa mattina, eh!?
Mi sembravi concentrata sulle cose tue, non volevo disturbarti…


Mi disturbi di sicuro se passi il tempo a fissarmi.

E poi è la prima volta che, svegliandomi al mattino, mi trovo subito davanti una ragazza così attraente!

Uhmpf…

Uno sbuffo a metà tra l'infastidito e il lusingato - anche se mai e poi mai l'avrebbe ammesso - uscì dalle labbra della Herbert, che gli diede le spalle per non mostrarle il sorriso leggero che le stava nascendo in volto: no, meglio non dargli alcuna soddisfazione, altrimenti chissà quali idee - sbagliate, assolutamente sbagliate - si sarebbe potuto fare.

Ancora nessun movimento strano da laggiù... Forse dovremmo controllare, anche se è rischioso.
Il Capitano ci ucciderebbe, anzi, ucciderebbe solo me, ma almeno risolveremmo la faccenda una volta per tutte.
Sei d'accordo?


Forse non mi ucciderebbe, ma di sicuro non sarebbe molto magnanimo e comprensivo nemmeno con la sottoscritta. - replicò Nylea con aria seria, fermandosi arco e faretra sulla schiena - Comunque non mi va molto di rimanere qui con le mani in mano, perciò… potremmo provare ad avvicinarci un po', e vedere che succede.
Ma se ci attaccano, niente uscite da eroe, chiaro? Pensa a te stesso, io so cavarmela da sola.


Meglio sottolinearlo, non si poteva mai sapere.
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Messaggioda Sandyon » 05/10/2014, 14:18

Lasciare soltanto due Sicari alla supervisione di un settore a rischio non fu una bella messa.
Certo, si pensava che fossero rimasti soltanto due fuggitivi all'interno della struttura abbandonata vicino al campo, ma gli imprevisti potevano sempre accadere, specie quando il suddetto edificio possedeva dei passaggi fognari sotterranei adatti a scappare o, in alternativa, far arrivare dei rinforzi. L'idea più saggia per i due ricercati forse era andarsene e approfittare della svista, ma spesso e volentieri l'arroganza e l'eccessiva sicurezza conduceva a voler strafare, per questo all'interno della nottata non solo si era allontanati da lì, ma avevano chiamato degli amici che li avrebbero aiutati a far fuori i due Sicari rimasti, così che fossero da esempio al Ministero il quale aveva tentato di bloccare la loro fuga.
Il problema però stava nel non conoscere affatto i Sicari che stavano cercando di mettere fuori gioco, ovvero due persone molto speciali e con differenti risorse. Questo significava parecchio filo da torcere ma... Nylea e Venser ce l'avrebbero fatta in due contro... Dieci?
Proprio mentre i due Sicari stavano finendo di parlare, due fasci luminosi fulminei e di media potenza giunsero da dietro l'uno e l'altra, con l'intento di colpirli alla schiena. Più precisamente due schiantesimi. A prescindere dal risultato di quella offensiva, che aveva il solo scopo di invogliarli ad avvicinarsi ed entrare nella struttura per vendicarsi del torto subito, i due fuggitivi attaccanti lontani si misero a correre scomparendo dietro a dei pezzi di muro e macerie, tornandosene da dove erano venuti. Quel risvolto inaspettato della missione era appena cominciato.

Everte Statim contro Nylea: Cap. Magica (11) + d20 (12) + Bonus bacchetta (1) + Bonus colta alla sprovvista (2) = (26)

Everte Statim contro Venser: Cap. Magica (13) + d20 (4) + Bonus bacchetta (1) + Bonus colta alla sprovvista (2) = (20)

La prova da effettuare è OBBLIGATORIAMENTE sui RIFLESSI.
Spille Magiche e MagiAmuleto NON FUNZIONANO poiché si tratta di attacco a sorpresa.
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Messaggioda Venser » 05/10/2014, 17:07

Uhmpf…

Si volse, evitando così che il ragazzo potesse vederle mentre faceva quel mezzo sorriso compiaciuto per il complimento ricevuto.
Venser aveva imparato a capire ogni tanto quando certi avvenimenti rari e importanti accadevano, basandosi sulle esperienze passate, sui mesi trascorsi ad osservarla da vicino e da lontano ed anche sul proprio sesto senso personale, magari non sviluppatissimo ma comunque presente.
I capelli scuri le donavano molto, per quanto lui la preferisse di gran lunga al naturale, ovvero bionda, ma preferì evitare di fare apprezzamenti simili, rischiava di scadere nell'eccessivo e sapeva quanto a lei troppi complimenti dessero fastidio, dopo un po'.
Inoltre i suoi pensieri erano catturati in parte dalla volontà di avvicinarsi a quella zona diroccata per cercare di far uscire allo scoperto il prima possibile quegli ultimi due fuggitivi rimasti. Non che avesse poca pazienza, ma starsene lì con le mani in mano quando si stava parlando di due pesci piccoli lo considerava alquanto stupido, senza contare che magari al quartier generale potevano aver bisogno di loro al più presto.
La proposta di avvicinarsi e dare una smossa a quella situazione statica venne accolta piuttosto positivamente dal Caporale, il quale di certo non avrebbe mai e poi mai rinunciato alla possibilità di scoccare qualche freccia nell'immediato.

Forse non mi ucciderebbe, ma di sicuro non sarebbe molto magnanimo e comprensivo nemmeno con la sottoscritta.

Questo dipende anche dall'esito dell'operazione, non credi?

... Comunque non mi va molto di rimanere qui con le mani in mano, perciò… potremmo provare ad avvicinarci un po', e vedere che succede.

Io e te siamo una bella squadra...

Ma se ci attaccano, niente uscite da eroe, chiaro?
Pensa a te stesso, io so cavarmela da sola.


Credi anche che abbiano il coraggio di provare una manovra offensiva?
Per me è già tanto se riusciranno a muovere il culo per scappare non appena ci intravedono!


Fece giusto in tempo a terminare quella frase che un fascio di luce, proveniente da dietro la Herbert a distanza di circa una ventina di metri, schizzò fulmineo con l'intento di colpirla alle spalle. Esclamò il più svelto possibile un "Attenta!" prima di ipotizzare che forse lo stesso identico attacco poteva provenire anche dall'altra parte, essendo due i fuggitivi, infatti così fu. Si volse appena in tempo per tentare di scattare sulla destra ma l'attacco a sorpresa lo colse leggermente impreparato, difatti l'incantesimo lo prese al lato sinistro dell'addome, provocandogli un'immediata contusione addominale e, con estrema probabilità, un bel livido per i prossimi cinque o sei giorni. Non solo, il colpo lo fece ruotare di 360° e ricadere a terra a pancia in giù, cosa che lo fece imprecare a bassa voce e mugugnare infastidito per la botta ricevuta.

Ok, rettifico: hanno coraggio da vendere i bastardi... Stai bene?

Alzò subito gli occhi verso la Herbert per sincerarsi che stesse in buone condizioni, poi scattò in piedi estraendo la bacchetta con aria abbastanza innervosita. Sia l'uno che l'altro obiettivo erano già scomparsi dietro le rocce, tornando evidentemente alla loro "roccaforte" di emergenza.
Inspirando e scuotendo il capo si diede un paio di manate sui pantaloni per togliere la polvere di gesso, alzando la canottiera per osservare la zona colpita dalla magia di bassa entità scagliata poc'anzi dai due simpaticoni. Non faceva molto male, ma lo avrebbe intralciato di sicuro.
A dire il vero, la sua idea spontanea e iniziale era quello di lanciarsi addosso alla ragazza per farle scudo col proprio corpo, beccandosi entrambe le magie ed evitando che lei venisse ferita, ma così facendo l'avrebbe fatta incazzare come una bestia, quindi si era trattenuto dall'eroismo.

Era un "Everte Statim", roba piccola, volevano provocarci.
Ora la domanda è: hanno un asso nella manica oppure sperano che conoscendo meglio il territorio possano batterci?


Mentre pronunciava quelle parole intanto avanzava fino al limitare del piccolo crepaccio, oltre il quale, verso il basso, si stendeva una piana zeppa di macerie con al centro un edificio simile ad una vecchia fabbrica magica andata in rovina da almeno vent'anni, forse produttrice di pozioni esplosive o comunque qualcosa di poco pulito. Se non altro, l'unica sicurezza che aveva era che Nylea non avrebbe mai avanzato un singolo passo senza che ci fosse anche lui ad affiancarla, in virtù della loro posizione gerarchica come Sicari. Sapeva che questo la irritava alquanto, ma almeno era un modo per pensare al da farsi senza la preoccupazione di bloccarla o tenerla buona.
Attivando il proprio potere visivo per cercare di capire dove si fossero cacciati i due maledetti, rimase abbastanza di sasso nel constatare che le sagome osservabili all'interno della struttura non erano affatto due, bensì una decina, anzi, dieci precise. Avevano bisogno di rinforzi, ma questo significava andarsene e se se ne fossero andati avrebbero permesso la fuga di tutti quanti. Nemmeno poteva rimanere uno solo mentre l'altro andava, poiché il blocco per la smaterializzazione era attivo per tutti e prima di arrivare nella zona libera dalla barriera bisognava allontanarsi troppo rischiando di mettere in pericolo il compagno. Sbuffò, riconoscendo la necessità di un altro parere, d'altronde non vedeva il motivo per il quale non coinvolgerla, visto che riconosceva ampiamente il valore della Herbert e reputava importante il suo giudizio in merito alla faccenda.

Caporale, mi duole informarla che lì dentro non ci sono due latitanti bensì dieci.
Non so come facciano ad essere lì ma chiamare i rinforzi è un tentativo inutile.
Io non posso rimanere qui da solo, né lei, sarebbe troppo irresponsabile.
A questo punto le scelte sono due: andarcene e fare rapporto rinunciando alla cattura, oppure...


Cercò lo sguardo di lei con serietà, per quanto era chiaro che il tono militare fosse lievemente scherzoso per stemperare la tensione.

... Agire e tentare la cattura dei dieci elementi totalmente da soli.
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Messaggioda Nylea » 06/10/2014, 11:44

Odiava la capacità di Venser di farla sorridere, di farla arrossire, di farla sentire imbarazzata o lusingata: nel corso di una delle loro prime uscite insieme - come colleghi, non di certo come altro - il ragazzo le aveva confessato quali fossero le sue reali e totali capacità, compreso il saper attrarre le persone, le femmine, ben più del normale; questo aveva leggermente rassicurato Nylea, facendole capire che, se non altro, non era diventata una persona diversa da un momento all'altro, ma che quelle sensazioni provate erano semplicemente la conseguenza del potere di Laghoon.
… solo che continuava a provarle!
Oltretutto d'accordo, probabilmente la sua vicinanza ed il suo potere esasperavano le sensazioni come la voglia di ridere, oppure la tendenza ad essere meno acida con lui che non con altri… ma di fondo - e questo poteva ammetterlo solo a se stessa visto che faceva già fatica così - c'era da tenere conto che Venser, come persona, non le dispiaceva. Sì, probabilmente se lui fosse stato "normale" la Herbert non avrebbe dovuto voltarsi per nascondere il proprio sorriso… ma forse le sarebbe venuto comunque l'istinto, ben più contenuto, d'incurvare le labbra verso l'alto.
Supposizioni ovviamente, che la Sicaria non si permetteva quasi mai di fare perché avrebbe voluto dire che si stava ponendo fin troppi problemi nei confronti di quello che, al momento, era un semplice collega di lavoro; e poi al momento avevano cose più importanti a cui pensare… come decidere se andare o meno incontro ai presunti due fuggiaschi ancora in libertà che si aggiravano da quelle parti.
Cole non sarebbe mai stato d'accordo, ma Nylea era di tutt'altro avviso… sempre che, certo, Venser non si fosse messo in testa di fare l'eroe e salvarla a tutti i costi da qualsiasi pericolo, una cosa che mai avrebbe potuto sopportare.

Credi anche che abbiano il coraggio di provare una manovra offensiva?
Per me è già tanto se riusciranno a muovere il culo per scappare non appena ci intravedono!


Manco il tempo di aprire la bocca per rispondere alla sua affermazione convinta che due fasci di luce li colpirono alle spalle: lei, a differenza del Tenente dei Sicari, non provò nemmeno ad avvertirlo, perché sarebbe bastato il suo sguardo per capire che qualcosa non andava; si buttò di lato, a sinistra, nel tentativo di schivare qualsiasi cosa le fosse stato lanciato contro, un colpo che però la colpì alla coscia destra facendole digrignare i denti.
Niente di grave, per fortuna, un incantesimo non troppo potente il cui colpo le riverberò tuttavia per l'intera gamba, facendo cedere il muscolo e costringendola così a ritrovarsi a terra, in ginocchio.

… dicevi?

Ok, rettifico: hanno coraggio da vendere i bastardi... Stai bene?

Mai stata meglio…

Mormorò lei in un ringhio infastidito, rimettendosi in piedi ed afferrando la cintura che le aveva regalato Cole per legarsela alla vita: un oggetto tanto semplice quanto utile, visto che le permetteva di portarsi appresso tutte le spille magi-potenzianti che aveva comprato quando era entrata ufficialmente nel corpo dei Sicari.
Fatto ciò, prese l'arco ed estrasse una freccia dalla faretra, incoccandola alla sua arma prediletta senza però tenderla, ancora: lo sguardo era vigile, i sensi allerta, e l'adrenalina si era appena risvegliata e messa in circolo nel suo corpo.

Era un "Everte Statim", roba piccola, volevano provocarci.
Ora la domanda è: hanno un asso nella manica oppure sperano che conoscendo meglio il territorio possano batterci?


Siamo Sicari del Ministero, non basta la conoscenza del territorio per batterci… - replicò Nylea tagliente - Per me hanno un asso nella manica, ed anche bello grosso.

Non poteva averne la prova, logicamente, ma il suo sesto senso ∞ I/SS 24 ∞ le suggeriva che dovesse esserci qualcosa dietro, qualcosa che a loro, in quel momento, sfuggiva.
Mentre il Tenente usava, forse, il suo potere per cercare di capire chi si stesse davvero nascondendo lì intorno, Nylea socchiuse gli occhi e ricercò la calma nella natura, in ciò che la circondava, in quei rumori che le erano familiare e che lei percepiva come quelli di casa.

Caporale, mi duole informarla che lì dentro non ci sono due latitanti bensì dieci.

Riaprì gli occhi lentamente e posò lo sguardo fermo, determinato e freddo sul volto dell'altro: dieci… almeno aveva avuto la prova che il suo sesto senso ci aveva visto - anzi, sentito - giusto.

Non so come facciano ad essere lì ma chiamare i rinforzi è un tentativo inutile.
Io non posso rimanere qui da solo, né lei, sarebbe troppo irresponsabile.


Stava per ribattere che non avrebbe avuto paura nel rimanere lì da sola mentre lui andava a chiedere rinforzi, ma sapeva che Venser non l'avrebbe mai accettato, mai, in nessun caso.

A questo punto le scelte sono due: andarcene e fare rapporto rinunciando alla cattura, oppure…

Avanti, dillo.

... Agire e tentare la cattura dei dieci elementi totalmente da soli.

Sapeva che l'avrebbe detto, sapeva che la decisione si sarebbe ristretta a due semplici scelte: scappare o combattere.
… ma quando mai Nylea Herbert era scappata davanti a qualcosa?

Andiamo e prendiamoli.

Nessun tentennamento, nessuna esitazione: non era nemmeno euforica o esaltata, era semplicemente… ferma. Decisa, convinta, pronta. Sarebbe andata a catturare quei bastardi, anche da sola se fosse stato necessario.

Ma mettiamo in chiaro una cosa… - aggiunse, avvicinandosi a lui, al suo corpo, più di quanto avesse mai fatto prima - Non darmi ordini, chiaro?
Io non prendo ordini da nessuno che non sia Cole, e non me ne frega un cazzo della gerarchia.
- non le era mai interessato, al Dipartimento dei Sicari lo sapevano tutti, nessuno escluso.

Andremo a prendere quelle merde come pari, ci spalleggeremo come una squadra, ma azzardati a trattarmi come se fossi inferiore a te e giuro su questo arco che ti ficco una freccia in una chiappa e vado avanti da sola.
Siamo d'accordo?


E non perché si sentisse chissà quale primadonna - da Cole gli ordini li prendeva eccome - ma perché era disposta a farsi "comandare" soltanto da chi aveva ottenuto il suo rispetto sul campo, a prescindere da quale titolo avesse… e con Venser non era ancora successo, non del tutto comunque, visto che quella era la prima missione nella quale collaboravano in modo effettivo.
Nonostante il momento di serietà totale, il cuore le batteva più forte per la distanza ravvicinata col Tenente, e dovette ricorrere a tutta la propria freddezza per non mostrare nemmeno un secondo quanto si sentisse attratta da lui ora che l'aveva così vicino; se comunque il ragazzo avesse acconsentito alle sue richieste, la Herbert si sarebbe potuta spostare, chiudendosi il k-way fino al collo per poi fargli un cenno col capo: era pronta per agire.
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Messaggioda Sandyon » 06/10/2014, 16:29

L'intera struttura era caratterizzata da zone accessibili basse e diversi punti per arrampicarsi, ma Venser non avrebbe mai e poi mai potuto puntare sulla seconda scelta, visto che la scalata non rappresentava una sua dote peculiare, mentre invece per Nylea, abituata alle rocce e agli alberi delle foreste, non sarebbe stato un grosso problema sfruttare grondaie, finestre senza imposte e pali sporgenti per raggiungere una zona dalla quale divertirsi con l'arco. Proprio a causa di quelle differenze di gestione della situazione, la coppia si sarebbe dovuta dividere momentaneamente e dirigersi su fronti diversi, ma per fortuna la distribuzione dei dieci fuggitivi giocava a loro favore: cinque infatti si trovavano al sesto piano dell'edificio, mentre gli altri cinque circolavano tra il pianterreno e il primo piano, perfettamente raggiungibili da sotto. La luce del giorno rappresentava un vantaggio e uno svantaggio allo stesso tempo: maggiore possibilità di centrare il bersaglio ma anche maggiore probabilità di venire colpiti e inquadrati. Nonostante la massima allerta vigente, nessuno si affacciava per capire cosa avessero deciso di fare i due Sicari, forse perché era troppa la preoccupazione di non essere pronti ad una intrusione che preferivano rimanere ben saldi nelle loro postazioni ed attendere solo il momento giusto per colpire. Il vento era leggero, non fastidioso, ma era giusto che l'arciera calcolasse quella variazione del tempo per non incorrere in errori fatali. Il piano terra era caratterizzato dalla presenza di barili metallici, assi di legno, macchine per l'impasto del cemento armato e fili elettrici penzolanti. I piani superiori invece non mostravano strutture di legno o metallo in mezzo al soffitto che favorissero un punto valido per scoccare frecce, bensì possedevano solo scalinate che conducevano fino ad ogni livello dell'edificio (nove in tutto), ognuno costituito da una sola stanza gigantesca, questo perché non c'era stato il tempo di alzare muri e creare pareti. Riuscendo nell'impresa di salire il più possibile, Nylea avrebbe dovuto pensare al modo di non esporsi eccessivamente agli attacchi e colpire i propri avversari in zone non vitali così da non comprometterne la vita. D'altro canto, Venser necessitava di sfruttare tutto ciò che aveva intorno per crearsi un diversivo ed attaccare magicamente, utilizzando nel caso anche i propri poteri.

Prova di T/F per Nylea: Tirare il d20 ed aggiungere T/F + il Bonus naturale di +5

Tra 31 e 36 = Nylea, scalando con difficoltà, raggiungerà il secondo piano.
Tra 37 e 42 = Nylea, scalando normalmente, raggiungerà il terzo piano.
Tra 43 e 48 = Nylea, scalando senza difficoltà, raggiungerà il quarto piano.
Tra 49 e 50 = Nylea, scalando con agilità, raggiungerà il quinto piano.

Prova di T/F per Venser: Tirare il d20 ed aggiungere T/F

Tra 34 e 38 = Venser, forse troppo poco svelto, sarà in grado di trovare un nascondiglio venendo però sentito da tre avversari.
Tra 39 e 45 = Venser, non abbastanza svelto, sarà in grado di trovare un nascondiglio venendo però sentito da due avversari.
Tra 46 e 50 = Venser, adeguatamente svelto, sarà in grado di trovare un nascondiglio venendo però sentito da un avversario.
Tra 51 e 53 = Venser, ben più che svelto, sarà in grado di trovare un nascondiglio senza che nessuno lo riesca a sentire.

Danni subiti all'attuale:

Nylea --> 16
Venser --> 18
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Messaggioda Venser » 06/10/2014, 22:47

Siamo Sicari del Ministero, non basta la conoscenza del territorio per batterci…
Per me hanno un asso nella manica, ed anche bello grosso.


Gliela faccio vedere io qualcosa di bello grosso, bastardi...
Vedi poi come si spaventano.


Di certo quella non fu un'uscita per pubblicizzarsi le parti basse, infatti venne espressa con molta rabbia e risentimento nei confronti dell'attacco a sorpresa. Venser odiava essere disturbato in momenti così tanto delicati, specie quando cercava di avvicinarsi un poco di più al Caporale Herbert. Gli avevano rovinato i piani, l'avrebbero pagata cara, oltre al fatto che tanto sarebbero dovuti finire in carcere comunque.
I due militari avanzarono fino al limitare del crepaccio, sotto di loro, la grande struttura in rovina si ergeva con qualche pezzo ammaccato e penzolante, il nascondiglio ideale per chi desiderasse metterli in pericolo e farli soffrire lentamente. Peccato che, a giudicare dallo sguardo incazzato a morte di Nylea, difficilmente sarebbero stati loro due a soffrire, per lo meno non così facilmente. A giudicare da ciò che il proprio potere riuscì a trasmettergli, non erano in due, bensì in dieci, i fuggitivi all'interno dell'edificio, quindi ben otto bersagli fuori programma.
Andarsene via era quanto mai fuori discussione e la distribuzione degli avversari faceva ben sperare in una manovra efficace e risolutiva.
Dopo aver chiamato la ragazza col suo grado militare a mo' di scherzo, le spiegò la situazione nel suo quadro più completo, elencando le poche possibilità a disposizione. Per quanto un iniziale attimo di esitazione tradì un pensiero ben diverso dalle parole, fortunatamente per lui non c'era tempo per approfondire il discorso, senza considerare che probabilmente lei non si sarebbe mai prodigata per farlo.

A questo punto le scelte sono due: andarcene e fare rapporto rinunciando alla cattura, oppure…

Avanti, dillo.

Sono pazzo di te...

... Agire e tentare la cattura dei dieci elementi totalmente da soli.

Andiamo e prendiamoli.

Non avevo dubbi.
D'accordo, quindi...


Ma mettiamo in chiaro una cosa…

Non era proprio sul punto di indicarle cosa fare ma per lo meno pensava che la cosa migliore fosse assumere il controllo dell'operazione e indicare da dove partire, pur dovendosi separare, ma la ragazza era di tutt'altro avviso. Lo guardò dritto negli occhi con ferocia, avvicinandosi abbastanza affinché Venser potesse sentire il profumo dell'aria che le usciva dalle labbra e di conseguenza inebriarcisi. Che iridi particolari, grigiastre e cangianti a seconda del tempo. Ella aveva un'espressione parecchio su di giri, ma lui aveva imparato a non farci troppo caso o a spaventarcisi, come invece era avvenuto per almeno tre mesi di fila. Era bellissima, ma non poteva continuare a pensare solo a quello, doveva concentrarsi su cosa la sottoposta gli voleva dire, anche se era piuttosto chiaro che non si trattava di nulla di carino, dolce o accomodante.

Non darmi ordini, chiaro?
Io non prendo ordini da nessuno che non sia Cole, e non me ne frega un cazzo della gerarchia.


O-ok...

Andremo a prendere quelle merde come pari, ci spalleggeremo come una squadra, ma azzardati a trattarmi come se fossi inferiore a te e giuro su questo arco che ti ficco una freccia in una chiappa e vado avanti da sola.
Siamo d'accordo?


A quel punto, il Tenente Laghoon assunse un atteggiamento altrettanto serio, corrispondendo lo sguardo, mantenendolo alto e fiero, forte, non certo della persona che si faceva impaurire da lei, anche perché era abbastanza sicuro che tutto volesse vicino meno che un fifone.
Cole, il Capitano, a volte capitava che si impuntava con lei e ci parlava diretto e deciso pur trovandosela avversa o pronta a non ascoltare.
Aveva osservato a lungo il comportamento dell'uomo verso di lei, per imparare, per non commettere errori, per essere sempre più la persona che la Herbert avrebbe potuto desiderare vicino come qualcosa di più, sperando che non le venisse mai in mente di provarci col Darksteel.

Non avevo alcuna intenzione di trattarti come una inferiore.
Però ero dell'idea di farti presente una manovra da attuare qualora ti trovassi in difficoltà.
Mi spiace, ho cambiato idea sulla faccenda "ognuno fa per sé", non facciamo eroismi ma nemmeno idiozie.
Potrai anche conficcarmi una freccia sul di dietro una volta che avrò finito di parlare ma credimi, riuscirò ugualmente a rincorrerti per afferrarti e darti un cazzotto, se servisse a fermarti.


Se già lei era molto vicina con il viso al suo, il ragazzo fece un altro passo avanti ed ora non rimanevano che pochi millimetri tra i loro nasi.
Inspirò profondamente, conscio che stava osando tantissimo, ma se non l'avesse fatto almeno una volta come avrebbe potuto capire i progressi?
Non gli rimaneva altro che sperare con tutto se stesso che a Nylea piacessero parecchio i maschi che sapevano tenerle testa.

Se ti accerchiassero o ti mettessero in seria difficoltà, ti conviene alzare quella cazzo di bacchetta e lanciare un "Pericolus", oppure ti avverto che se muori verrò a cercarti nell'al di là e sarò io a ficcarti una freccia dove non batte il Sole, spirito o meno.
Credo fermamente nelle tue capacità e so che sei brava quanto e forse anche più di me, ma questo non vuol dire che non sei umana.
Giusto per mettere in chiaro, non sono il tipo che predica bene e razzola male, se avrò bisogno di te non esiterò a fartelo presente.
... Anche questa è parità.


Terminata la frase, pur facendo estrema fatica, si allontanò lentamente da lei, voltandosi di nuovo verso l'edificio.
Non voleva guardarla negli occhi, non adesso che si apprestava a dire una cosa a dir poco smielata.

... E poi, sei troppo importante per me, non mi andrebbe proprio di perderti per dello stupido orgoglio.
Accetta solo questo "ordine", poi del resto non me ne frega niente, ma se ti trovassi in pericolo, chiama...


Sbuffò, quasi sicuro che lei non avrebbe replicato nulla e se così fosse stato, l'avrebbe osservata avvicinarsi al palazzo, parlandole a volume moderato in modo che lo potesse sentire e segnalandole che cinque di loro si trovavano al sesto piano dell'edificio. Che cosa cavolo avrebbe pensato di lui? Si era arrabbiata? Non gli avrebbe mai più rivolto la parola? Gran belle domande, ma se fosse rimasto lì a rimuginarci sopra probabilmente lo avrebbero attaccato tutti e dieci facendolo fuori in due secondi netti. Si passò una mano tra i capelli, decidendo di focalizzarsi sulla storia con Nylea soltanto dopo aver portato a termine tutti i compiti. Si precipitò verso il basso, optando per passare dal pianterreno a differenza della ragazza che invece avrebbe con molta probabilità deciso di scalare dall'esterno la struttura per facilitarsi l'effetto sorpresa.
Giunto all'ingresso, si attaccò con la schiena al muro, sporgendosi solo con la testa, individuando già qualcuno, ben armati e pronti all'attacco.
Passò lo sguardo per tutto il perimetro, rendendosi conto che una pila di travi di legno vicino ad un grosso insieme di barili metallici faceva al caso suo. Grazie ad essi forse avrebbe potuto avvicinarsi al primo paio di avversari senza farsi notare. Attese che tutti fossero voltati e non orientati verso di lui e scattò velocemente, accorgendosi che uno di loro quasi sicuramente aveva sentito un rumore sospetto e si stava avvicinando. Sperando con tutto se stesso che avesse deciso di esplorare la zona da solo, Venser si mise in posizione con la bacchetta attendendo solo il momento in cui si fosse affacciato, per poi lanciare fulmineo un "Imperio" e, qualora avesse funzionato, ordinargli di dire agli altri che era solo un falso allarme e poi avvicinarsi a loro ed attaccare un compagno a caso e poi farsi un "Morte Apparentis" su e stesso.
A quel punto, se tutto fosse andato come sperato, il Tenente sarebbe uscito allo scoperto puntando l'arma contro un altro di loro per cercare di colpirlo e mandarlo al tappeto nel modo più veloce possibile, ovviamente utilizzando sempre magie non verbali.


Imperio

Difficoltà: 11
Tipo: Maledizione Senza Perdono
Descrizione: Da' la possibilità di assumere il controllo totale di una persona e/o animale
Genere: Offensivo/Proibito
Danno: //

Cap. Magica [17] + Bonus bacchetta [2] + d20 [13] = 32


Astralis Colpo

Difficoltà: 9
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Attacco magico strategico che colpisce alle spalle
Genere: Offensivo
Danno: 23
Effetto: Per schivarlo si ha un malus di -2 ai Riflessi e Resistenza Magica

Cap. Magica [17] + Bonus bacchetta [2] + d20 [18] = 37
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Messaggioda Nylea » 07/10/2014, 11:37

Gliela faccio vedere io qualcosa di bello grosso, bastardi...
Vedi poi come si spaventano.


Se fosse stato Cole a pronunciare un'affermazione del genere, probabilmente anche in un momento come quello Nylea si sarebbe lasciata andare ad una battuta maliziosa sul doppio senso insito in quella frase… ma Venser non era il Capitano Darksteel, e tanto le bastò per rimanere silente, al massimo incazzata per essere stata attaccata alle spalle senza preavviso.
La coscia le doleva leggermente, nulla di grave essendo stata colpita di striscio, ma com'era immaginabile sarebbe stata meglio tutta intera, senza nemmeno un graffio: motivo in più per voler rompere il culo a quei bastardi che avevano pensato di uscire parzialmente allo scoperto.
Fu d'accordo col Tenente Laghoon di andarli a prendere personalmente, anche se eran in dieci e loro solo in due, ma ad una condizione ben precisa: lei prendeva ordini solo da Cole, perché era l'unica persona che rispettava abbastanza da accettare che la comandasse… quindi non avrebbe preso alcun ordine da Venser, anche se gerarchicamente si trovava sopra di lei - ma ce alla Herbert della gerarchia non fosse mai fregato un accidente era risaputo in tutto il Dipartimento dei Sicari ed anche oltre, soprattutto in quello degli Auror.
Lo osservò negli occhi, respirò il suo respiro richiamando a sé ogni briciolo di concentrazione che possedeva per non lasciarsi distrarre dai dettagli del suo viso - perché lui sarebbe stato in grado di deconcentrarla se non fosse stata attenta, se lo sentiva.

Non avevo alcuna intenzione di trattarti come una inferiore.
Però ero dell'idea di farti presente una manovra da attuare qualora ti trovassi in difficoltà.
Mi spiace, ho cambiato idea sulla faccenda "ognuno fa per sé", non facciamo eroismi ma nemmeno idiozie.
Potrai anche conficcarmi una freccia sul di dietro una volta che avrò finito di parlare ma credimi, riuscirò ugualmente a rincorrerti per afferrarti e darti un cazzotto, se servisse a fermarti.


Venser si avvicinò ulteriormente, ma Nylea non si fece indietro, anche se ora erano davvero vicini, i nasi che praticamente si potevano sfiorare.

Se ti accerchiassero o ti mettessero in seria difficoltà, ti conviene alzare quella cazzo di bacchetta e lanciare un "Pericolus", oppure ti avverto che se muori verrò a cercarti nell'al di là e sarò io a ficcarti una freccia dove non batte il Sole, spirito o meno.
Credo fermamente nelle tue capacità e so che sei brava quanto e forse anche più di me, ma questo non vuol dire che non sei umana.
Giusto per mettere in chiaro, non sono il tipo che predica bene e razzola male, se avrò bisogno di te non esiterò a fartelo presente.
... Anche questa è parità.


Silente, lo osservò fare un passo indietro ed allontanarsi da lei per voltarsi poi verso l'edificio in cui sarebbero dovuti entrare, dandole così le spalle.

... E poi, sei troppo importante per me, non mi andrebbe proprio di perderti per dello stupido orgoglio.
Accetta solo questo "ordine", poi del resto non me ne frega niente, ma se ti trovassi in pericolo, chiama…


Non aveva pronunciato una singola sillaba da quando Venser aveva preso a parlare, e forse il Sicario pensava che non avrebbe detto nulla nemmeno in quel momento, magari semplicemente iniziando la missione… ma se davvero quelle erano le sue previsioni, si sbagliava, ed avrebbe dovuto ricordarsi presto che la Herbert, per certe cose, era assolutamente imprevedibile.

… hai fatto bene i compiti, i miei complimenti. - disse infatti, avvicinandosi lentamente a lui ed affiancandolo - Un'imitazione piuttosto ben riuscita dell'atteggiamento che Cole ha con me, devi averlo studiato parecchio… - si fermò per un secondo e cercò i suoi occhi per fissarlo coi propri, seri ed anche piuttosto freddi, in quel momento - Peccato che tu non sia Cole, quindi questo atteggiamento non funziona. Se davvero vuoi rapportarti a me come un… amico - cosa che per lei già era fuori dal mondo - … allora trovo un modo per comunicare con me che sia solo tuo, e non il triste scopiazzamento di quello altrui.
Non mi piacciono le persone che non sanno essere originali.


Riprese a camminare per qualche passo, poi si volse di nuovo verso Venser.

Comunque nemmeno a me va di perderti… quindi ciascuno di noi chiamerà in caso di pericolo, fine.
Ci vediamo tra un po', Tenente!


Ecco, quelle furono le ultime parole che Nylea pronunciò, cominciando a correre fino al primo punto utile per arrampicarsi un po' per fare in fretta, ed un po' perché così non aveva dato a Laghoon il tempo di ribattere alcunché alle sue affermazioni.
Non appena le sue dita toccarono la prima grondaia, la Herbert però cancellò Venser e qualsiasi altra sensazione per lui provata, concentrandosi invece su quello che stava per fare: non poteva permettersi distrazioni, non se voleva uscirne viva - e possibilmente senza bisogno di chiamare aiuto.
Scalare l'edificio non era un problema per lei, considerando l'allenamento che faceva quotidianamente sia nelle simulazioni al Ministero, sia in mezzo alla natura, sugli alberi, ma il colpo ricevuto poco prima alla gamba si faceva sentire rallentandola e rendendola appena più impacciata del solito, al punto che nonostante fosse salita senza difficoltà per tutto quel tempo ∞T/F 30 (Bonus compreso) + 16/d20 = 46∞ arrivata al quarto piano dovette lasciarsi scivolare dentro la stanza dalla finestra aperta, e riprendere fiato.
Questo, però, le diede intanto la possibilità di guardarsi intorno e capire se lì, in quella stanza, ci fosse qualcosa di utile da poter essere utilizzato successivamente come diversivo, nascondiglio o altro, e soprattutto modo di riflettere su quale strategia utilizzare per l'attacco, e quella che le venne in mente le sembrava tutto sommato piuttosto buona: aveva notato che, al piano superiore - il quinto - vi era un balconcino con un bordo piuttosto spesso, liscio, quello su cui una come lei si sarebbe potuta accovacciare senza problemi; a quel punto avrebbe potuto attirare l'attenzione di, si sperava, almeno un paio di persone verso la finestra, e quando si fossero affacciati per capire che stesse succedendo… le sue frecce li avrebbero raggiunti.
A quel punto avrebbe potuto rientrare di corsa nella stanza, uscire sull'androne delle scale, e salirne una rampa, facendosi trovare pronta per chi fosse venuto giù nel tentativo di colpirla con un incantesimo, e poi…

… improvviserò.

Si disse Nylea, contando sull'adrenalina che aveva in circolo e sulle sue capacità di reazione: senza fare troppo rumore, la Sicaria uscì dalla stanza e salì le scale per un piano, affacciandosi alla stanza fuori dalla quale, come aveva ben visto, si trovava un balcone di piccole dimensioni; i suoi obiettivi si trovavano al piano superiore, il sesto, ma entrarvi dentro frontalmente era impensabile, non per una come lei che colpiva a suon di frecce, e non d'incantesimi.
Senza difficoltà, vista l'esperienza, si issò sul bordo del balconcino, assicurandosi di essere ben stabile in quella posizione accovacciata prima di incoccare la freccia nell'arco e tenderla; a quel punto, come richiamo per i nemici, usò un semplice fischio prolungato, piuttosto sicura che non sarebbe servito altro per incuriosirli.
E non appena il primo uomo si fosse affacciato alla finestra…
ZAC!
La prima freccia sarebbe scoccata ∞T/F 30 (Bonus compreso) + 13/d20 = 43∞ in direzione della spalla del nemico, poiché colpire un punto vitale avrebbe significato la morte, e loro - Venser più che altro, a lei fregava già di meno - volevano consegnarli alla giustizia da vivi.
Nel caso in cui si fosse affacciato anche un secondo obiettivo, grazie alle sue abilità come arciera sarebbero bastati appena 2/3 secondi alla Sicaria per afferrare un'altra freccia, incoccarla, tenderla e…
ZAC!
Tentare di scoccarla contro di lui ∞T/F 30 (Bonus compreso) + 9/d20 = 39∞ per metterlo al tappeto. Sia che i nemici fossero due, e che ce ne fosse soltanto uno, in entrambi i casi la Hebert dopo aver scoccato il colpo sarebbe rientrata il più velocemente possibile nella stanza, sarebbe uscita dalla porta che dava sulle scale per salirne la prima rampa e, intanto, avrebbe preso un'altra freccia dalla faretra, incoccandola già nell'arco.
Questo perché, presupponendo che gli obiettivi rimasti si sarebbero fiondati giù per le scale per bloccarle ogni via di fuga, la Sicaria si sarebbe posizionata nel punto di svolta tra una rampa e l'altra, cosicché quando uno degli uomini avesse svoltato l'angolo della rampa superiore, non avrebbe fatto in tempo ad alzare la bacchetta che…
ZAC!
Lei avrebbe tentato di colpirlo ∞T/F 30 (Bonus compreso) + 6/d20 + 1 (Bonus Spilla MagiEclettica) = 37∞ alla gamba sinistra, così da impedirgli ogni possibilità di muoversi.
Solo a quel punto, avendo momentaneamente finito le idee, avrebbe tentato di correre il più velocemente possibile o verso la stanza del quarto piano, se precedentemente vi avesse trovato qualcosa che potesse aiutarla, oppure ancora più giù, verso la stanza del piano inferiore - il terzo - nella speranza di poter essere più fortunata.

Spoiler:
La presenza del balconcino fuori dalla stanza del quinto piano è stata accordata col Narratore via MP.
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Messaggioda Sandyon » 07/10/2014, 22:47

Tralasciando le discussioni sentimentali dei due Sicari, la missione che stavano andando ad affrontare era molto tosta e difficile.
Non potevano lasciare che i loro rapporti inficiassero l'esecuzione dell'attacco, ed infatti le menti si focalizzarono all'istante del tutto sull'operazione, delicata e molto ma molto rischiosa. Dieci contro due, e per quanto i due fossero tosti, non si dovevano mai e poi mai sottovalutare gli avversari. Nylea Herbert seguì il percorso scalando, andando verso l'alto, mentre Venser Laghoon passò dal piano terra.
Obiettivo della prima parte dell'avanzata: colpire di sorpresa e colpire forte, così da eliminare almeno un paio di bersagli all'istante.
La ragazza raggiunse il quarto piano, salendo poi con discrezione le scale e affacciandosi di nuovo all'esterno, più precisamente sistemandosi su un balconcino al centro della larga parete, sottostante a due finestre. Il Tenente invece, controllando che nessuno lo vedesse si lanciò dietro un cumulo di assi di legno e barili, suscitando l'attenzione di uno solo degli avversari, il quale però non fece in tempo a vederlo che, colpito dalla Maledizione Senza Perdono, si mosse come un burattino, non solo informando gli altri di un falso allarme, ma anche tornando verso di essi con l'intento (non voluto chiaramente) di attaccarli, o meglio, di attaccare il primo che si trovò davanti. L'azione andò alla perfezione, scatenando un momentaneo panico che servì al Sicario per uscire allo scoperto e colpire perfettamente dietro al collo un altro nemico. Se Venser fosse stato abbastanza veloce e scattante da sferrare una ginocchiata in avanti verso il tizio appena preso, probabilmente sarebbe anche riuscito a metterlo fuori gioco all'attimo. Nel contempo, comunque, la Maledizione si spense ma non prima che l'uomo si facesse addosso l'incantesimo richiesto dall'ordine e quindi cadesse a terra come un sacco di patate. Dal canto loro però, gli altri tre avevano tutta l'intenzione di mettere fuori combattimento il giovane, quindi, puntandogli contro l'arma magica, scagliarono verso di lui tre magie differenti, ad una distanza molto ravvicinata. Che cosa significava? Che Venser non avrebbe mai potuto schivare ma soltanto assorbire. Difficile? Naturalmente, ma lo sapeva fin dall'inizio che quella non sarebbe stata una passeggiata.

Muori bastardo!

Con noi ti dice male ragazzino!

Questo è solo l'inizio!

Più o meno nello stesso istante, il Caporale Herbert emetteva un fischio di richiamo con l'aria buttata fuori di fronte a lei e non verso l'alto, in questo modo il suono sarebbe potuto apparire come proveniente da una distanza maggiore rispetto al quinto piano. Abbastanza incuriositi, due dei fuggitivi avanzarono verso il bordo della finestra, affacciandosi per capire da dove giungesse il rumore. Nylea non diede loro il tempo nemmeno di individuarli che scagliò la prima freccia alla spalla di uno e la seconda... Beh, non poteva fare bene i conti con i movimenti dell'altro e dunque gli trafisse la carotide, decretandone una fine in preda ad un dissanguamento agonizzante e straziante. Il nemico colpito non mortalmente, comunque, non se la sentì proprio di replicare l'attacco, facendosi indietro e cadendo urlando in preda al dolore.
La Herbert però, non aveva calcolato un terzo avversario il quale, sporgendosi dall'altra finestra all'angolo, cercò di colpirla prima che rientrasse dal balconcino all'interno dell'edificio. A prescindere che l'avesse presa o meno, seguì l'altro compagno giù per le scale, così da dargli man forte, compagno, arrivato allo stesso piano della ragazza, schivò per un pelo la freccia che ella gli tirò, venendo ferito al polpaccio che mostrò un taglio non profondo ma comunque fastidioso per il camminare. La pupilla del Capitano Darksteel scese di corsa al piano di sotto, provando a vedere se nella stanza di quella zona ci fosse qualcosa che la potesse aiutare. Durante la discesa uno dei due inseguitori (quello meno intralciato a correre) provò a lanciarle un incantesimo ma per fare ciò e prendere bene la mira dovette fermarsi. Non avendo avvertito il suo compare però, se lo ritrovò che gli venne addosso, facendoli cadere a terra insieme e dando così maggiore tempo alla Sicaria per seminarli e pensare ad una nuova strategia di attacco. Più precisamente, dove giunse, in suo aiuto vennero diversi oggetti interessanti: una corda penzolante da una trave rialzata poco sotto il soffitto e dei barili di legno con scritto sopra "Esplosivo".

Vieni qui maledetta puttana!

Hai ucciso Laurence, la pagherai!

Stupeficium contro Venser: Cap. Magica (12) + d20 (13) + Bonus bacchetta (1) = (26)

Glacius contro Venser: Cap. Magica (13) + d20 (7) + Bonus bacchetta (1) = (21)

Bombarda Maxima contro Venser: Cap. Magica (11) + d20 (15) + Bonus bacchetta (1) = (27)

Elettro contro Nylea: Cap. Magica (15) + d20 (19) + Bonus bacchetta (1) = (32)

Astralis Colpo contro Nylea: Cap. Magica (15) + d20 (11) + Bonus bacchetta (1) + Bonus colta alla sprovvista (2) = (29)

MagiAmuleto NON ATTIVO.
I PG possono effettuare fino a DUE ATTACCHI insieme nella prossima azione.
Spille Magiche UTILLIZZABILI.
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