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Messaggioda Monique » 04/06/2013, 12:28

Edimburgo (in inglese Edinburgh, in gaelico scozzese Dùn Èideann), è una città (463.543 abitanti) del Regno Unito, capitale della Scozia dal 1437 e sede del suo nuovo Parlamento dal 1999. La città è situata sulla costa orientale della Scozia e sulla riva meridionale del Firth of Forth, a circa 70 km ad est di Glasgow.
La città sorge su di una serie di colline. Le parti storiche della città (Old e New Town), insieme al Castello, nel 1995 sono stati dichiarati Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Dopo Londra, la capitale scozzese è la città più visitata della Gran Bretagna con circa 2 milioni di turisti l'anno e a questo successo contribuisce anche il Festival di Edimburgo, che si tiene ogni anno ed è accompagnato da numerose manifestazioni collaterali.


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Messaggioda Lyra » 05/08/2013, 1:36

[Edimburgo - Novembre, Sabato sera - Ore 20:30]


L'insegna del ristorante giapponese sfavillava nella notte, attirando frotte di persone che volevano gustare quella sera una cena in pieno stile asiatico. Il Kaze no machi e era uno dei ristoranti giapponesi babbani più costosi di Edimburgo, ma era anche quello che offriva il servizio migliore, con la possibilità di poter gustare il proprio pranzo o la propria cena all'interno di un privè separato dal resto della sala principale. Lyra sperava che il suo ospite avrebbe apprezzato la scelta di cenare proprio lì. D'altronde, Simon McDullan aveva dimostrato, durante il loro prima incontro, di amare molto il Giappone e la giovane donna era convinta che fra le sue passioni per quel paese vi fosse anche la sua cultura culinaria. Per questo, nel gufo che aveva inviato al docente almeno una settimana prima, aveva specificato il luogo e la data dell'incontro ma non il nome del ristorante nel quale sarebbero andati a mangiare. Voleva fargli una piccola sorpresa, sia per dimostrare di non aver dimenticato ciò che egli le aveva detto durante quel giorno d'Agosto, sia per farsi perdonare del lungo periodo d'attesa nel quale la donna non si era più fatta sentire. Nonostante fossero ormai in inverno inoltrato, Lyra aveva scelto di vestire in maniera elegante, con un vestito rosso dalle bratelline sottilissime che le fasciava il corpo arrivandole poco sopra al ginocchio, scarpe nere col tacco alto e uno spolverino nero e lungo per ripararla dal freddo.

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Un sorriso dolce permeava sulle sue labbra, mentre attendeva l'arrivo di Simon, che sarebbe dovuto essere lì entro pochi minuti. Aveva con sè anche la sua borsetta, incantata magicamente per contenere quanta più roba possibile, nel quale aveva riposto non solo la sua bacchetta, ma anche un borsellino con un mucchio di soldi babbani e un sacco di altri oggetti. La ex-Tassorosso sentiva la pelle delle gambe accapponarsi per il freddo, ma cercava di non pensarci, rimanendo lì ferma ad attendere, con in volto un sorriso biricchino. Sebbene solitamente erano gli altri ad attendere la diva, quella sera invece Lyra stava provando dopo molto tempo la sensazione di dover essere lei in attesa di qualcuno. Nonostante la basse temperature, però, la giovane donna non sembrava scocciata per quell'attesa, convinta che presto lo Scozzese l'avrebbe raggiunta, iniziando finalmente quella che si sarebbe prospettata come una piacevole serata.
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Messaggioda Simon » 05/08/2013, 2:43

[Edimburgo - Novembre, Sabato sera - Ore 20:30]


Il passo era lento quello del professore. Era in perfetto orario. Fu compiaciuto del gufo arrivatogli qualche giorno prima da Lyra. In effetti passarono mesi dal suo ultimo incontro al parco. Con il solito sorriso stampato in volto, il professore camminava tra la gente che quel sabato era uscita per fare baldoria. Curioso come al solito, di tanto in tanto si fermava davanti a qualche vetrina od a osservare alcuni Babbani alle prese con le cose di tutti i giorni. Ci aveva messo un bel po' per decidere cosa mettere quella cena insieme. Ovviamente il tempo non fu clemente con lui e tutta la gente all'esterno dei locali. Il freddo era pungente e davvero maligno. Il professore si mise le mani in tasca camminando un poco più velocemente. Lui era abituato a freddi ben più pungenti grazie ai suoi viaggi. Aveva deciso di mettersi in gioco in tutto e per tutto. Ricordava quel viaggio all'interno della foresta. Il seguire quella rana, l'incontro con se stesso ed il suo risveglio come persona del tutto nuova. Provava ancora un poco di disagio al pensiero del povero collie seppellito sotto quell'albero.

Bene Simon, è il tuo momento! Non fare figuracce e, soprattutto, non balbettare anche se è una donna! In questo periodo siamo migliorati tantissimo!

Cominciò a ripetersi come un mantra mentre raggiungeva la via descritta nella pergamena. Era pieno di persone, sicuramente si stava parlando di un locale abbastanza rinomato. Lo sguardo verde del professore si alzò verso l'insegna. Lesse "Kaze no Machi e" che in giapponese significava "Verso la Città del Vento ". Sorrise ed apprezzò la scelta della cantante. Una delle cose che amava della cultura giapponese era proprio la cucina. Sicuramente Lyra si era ricordata della chiacchierata sotto quell'albero l'Estate scorsa. La cosa non fece che piacere a Simon che abbassò lo sguardo per scrutare la figura di Lyra davanti a quel locale. Nel frattempo si tolse la giacca marrone mostrando sotto quella specie di gilet con lo stesso motivo.

Eccola!

Si disse sorridendo verso di lei. Caspita, era davvero molto bella con quello spolverino addosso. Simon dal canto suo fece un mezzo sorriso portando la mano destra dietro la testa a grattarsi la nuca. Si, si era messo in gioco, ma non poteva essere un bolide! Tutto andava dosato con la giusta velocità.

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Ehi ciao! E' da tanto che aspetti?

Le chiese tranquillamente rimanendo con la mano dietro la testa e la giacca nella mano sinistra. Così cominciò quella sera per il professore, forse una cena ricca di sorprese ed accattivanti situazioni, ma anche banco di prova per il nuovo Simon, uscito dal suo bozzolo per vivere la sua vita.
Simon
 
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Messaggioda Lyra » 06/08/2013, 23:23

Simon arrivò puntuale, guadagnando dei punti agli occhi della cantante. Un uomo che sapeva arrivare puntuale era sempre ben gradito per la giovane donna, un tratto che accomunava lei e sua sorella. Sorrise quindi all'uomo, avvicinandosi a lui e scrutandolo con gli occhi color nocciola, apprezzando quel genere di vestiario che addosso all'allevatore stava davvero molto bene.

Ehi ciao! E' da tanto che aspetti?

Eccoti qui!
Non molto, sono arrivata da poco in realtà.


Disse scherzosa, facendogli l'occhiolino e invitandolo a seguirla all'interno del ristorante.

Dai vieni, entriamo dentro. Sto morendo di freddo qua fuori!

Non appena il docente di Cura avesse accennato a seguirla, Lyra si sarebbe diretta verso l'entrata del Kaze no machi e, chiedendosi se il suo invitato avrebbe apprezzato la sua scelta. L'interno del ristorante era allestito in maniera tale da dare ogni genere di comfort ai propri clienti. L'atrio centrale si divideva ben presto in due parti: a ovest la Sala Occidentale, con tavoli circolari e comode poltroncine, tutto immerso in una delicata luce soffusa al punto giusto.

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A est invece svettava la Sala Orientale, in pieno stile nipponico, con tavolini bassi, comodi cuscini e una serie di shoji a separare i commensali. L'ambiente era decorato con uno stile minimalista e zen, rispecchiando colori delicati come il crema o il bianco.

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Misu Benetto no koshitsu ga junbi ga deki tei
La vostra sala privata è pronta, Miss Bennet


Hayashi-san, dōmo arigatōgozaimashita
Grazie mille, signora Hayashi


La proprietaria del locale, una signora anziana, accolse i due nuovi clienti, salutandoli in giapponese. Lyra non era ancora abbastanza pratica con quella lingua, troppo difficile ed impegnativa da studiare per lei che per lavoro aveva molto altro da fare. Tuttavia, il suo soggiorno in Giappone le aveva permesso di imparare quelle poche e utili parole che potevano servire in qualsiasi momento. Inoltre, veniva spesso in quel ristorante a mangiare quando aveva voglia di riprovare l'autentica cucina giapponese e la proprietaria era stata talmente gentile la prima volta che era venuta lì da tradurle ciò che aveva detto nella sua lingua madre. Alla fine quella frase venne pronunciata talmente tante volte, che ormai Lyra aveva imparato come rispondere in maniera cortese ed educata. Si inchinò quindi gentilmente, rispondendo in quel modo al saluto di Hayashi e seguendola lungo il corridoio che avrebbe portato lei e Simon nella stanza separata che aveva prenotato apposta per loro.

Vedrai ti piacerà!
Vengo qui molto spesso e prenoto sempre questa stanza quando è libera.


La Sakura no Heya era una stanza di medie dimensioni, arricchita con decorazioni e ornamenti che richiamavano alla mente il nome della sala stessa. Il ciliegio, infatti, era il tema ricorrente di quella stanza privata, e lo si poteva trovare disegnato sui paraventi in carta di riso, dipinto sugli shoji che adornavano la stanza e sulle lampade di carta appese al soffitto, che diffondevano una luce particolare. Il tavolino centrale poi presentava un lungo vaso centrale con un rametto di fiori di ciliegio e un sistema tecnologico babbano spandeva nella stanza il delicato profumo di questi fiori. La stanza era leggermente rialzata rispetto al piccolo ingresso, con il pavimento di legno, in modo che i clienti più affezionati potessero togliersi le scarpe come era usanza in Giappone.

Vi auguro una buona serata.
Tanabe-san verrà subito a portarvi il menù.


Detto questo, l'anziana Hayashi si allontanò, lasciando soli l'allevatore e la cantante.

Ho pensato che ti sarebbe piaciuto rivivere un po' del vecchio Giappone.
Questo ristorante è un po' caro, ma offre un servizio impeccabile. E poi adoro parlare con la proprietaria!
E' una vecchietta molto simpatica e, quando le è possibile, viene spesso a farmi compagnia se sono sola.


Nel mentre parlava, Lyra iniziò a sbottonarsi lo spolverino, rivelando il vestito rosso che le fasciava il bel corpo, lasciando ben poco all'immaginazione [Carisma(f)= 25]: la scollatura del seno veniva messa in risalto, così come la schiena della giovane donna, dove i lunghi capelli ricci le ricadevano, accarezzandole dolcemente la pelle nuda; i fianchi, fasciati dal vestito, erano ben definiti e presentavano una linea delicata che discendeva e si allungava poi fino alle gambe. La ex-Tassorosso si tolse le scarpe col tacco, poggiando poi il proprio cappotto su un attaccapanni posto là vicino.

Dai Simon!
Vieni anche tu!


Dopo essersi tolta il necessario, Lyra esortò l'uomo a fare altrettanto, salendo sul pavimento della stanza a piedi nudi e sistemandosi su uno dei due cuscini lì presenti alla maniera giapponese, ovvero con le ginocchia ripiegate sotto il corpo. Aveva imparato quella posizione sempre durante il suo breve soggiorno in Giappone e sempre per lavoro, cercando di mantenere quella facciata che era stata perfettamente costruita da lei e dal suo manager. Era buona educazione che una donna conoscesse quel genere di galateo, le aveva detto una volta Alfred. E lei, da buona allieva, si era esercitata molto per non sfigurare di fronte ai suoi fan nipponici. Ora riusciva a mantenere quella posizione per almeno un quarto d'ora buono senza stancarsi e per altri venti minuti con un po' di fastidio e tanta forza di volontà [Talento (f): 14].

Allora, come sta Courtney?
Spero non ti abbia soffocato con le sue domande, dopo che ve ne siete andati!


Sorrideva divertita la giovane donna, attaccando a parlare della piccola McDullan non appena suo fratello maggiore si fosse seduto proprio di fronte a lei, nella posizione più comoda che gli fosse venuta in mente.

Non ho ancora avuto modo invece di andare a trovare quel Collie di cui mi hai parlato.
Ma prometto che lo farò prima di Natale!
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Messaggioda Simon » 08/08/2013, 2:29

Eccoti qui!
Non molto, sono arrivata da poco in realtà.
Dai vieni, entriamo dentro. Sto morendo di freddo qua fuori!


Il professore non se lo fece ripetere due volte. Annuì all'invito di Lyra ed entrò con lei all'interno del locale. Appena varcata la soglia Simon non poté non notare l'interno. Sorrise osservando come bene era arredato tutto quanto. Certo non respirava la reale aria giapponese ma quel ristorante glielo ricordava benissimo. Si morse il labbro inferiore chinando la testa osservando come la cantante si trovava proprio a suo agio in quel posto. Gli piaceva osservarla mentre gesticolava in torno per salutare i camerieri. Al contrario suo Lyra poteva contare su un'alta capacità di socializzare. Si umettò il labbro superiore quando una signora anziana ci fermò in mezzo alle due sale.

Misu Benetto no koshitsu ga junbi ga deki tei

Simon ascoltava sia il dire della, forse, proprietaria del locale mentre osservava l'interno delle due sale. Trovò di buon gusto entrambe anche se avrebbe preferito quella più vicina alla cultura giapponese che si trovava sul lato orientale. Quando sentì il termine stanza privata inarcò un sopracciglio. Non sapeva bene l'accezione della parola "privata" in quella frase ma decise di fidarsi.

Hayashi-san, dōmo arigatōgozaimashita

Domo arigatou.

Disse a sua volta il professore. Si meravigliò della buona pronuncia della compagna per la serata. Lui, dal canto suo, l'aveva studiato per via dei moltissimi incontri con gli esperti della Musashi. Simon inoltre trovava interessantissima la cultura e la lingua del Sol Levante. Camminarono insieme verso la sala Est, quella che lui avrebbe scelto e ne fu davvero contento.

Vedrai ti piacerà!
Vengo qui molto spesso e prenoto sempre questa stanza quando è libera.


Hai davvero un buon gusto Lyra, il locale è bellissimo e sono sicuro che anche la stanza che hai scelto non sarà da meno!

Disse tranquillamente lo scozzese mentre camminava lentamente dietro la cantante. Si guardò intorno osservando l'interno delle stanze ancora vuote. Come tradizione voleva non dovevano stare seduti ma in ginocchio. Simon gongolò all'idea, riusciva sempre a rilassarsi in quella posizione che per molti doveva risultare davvero scomoda. Arrivati all'ingresso della stanza Hayashi si allontanò da loro lasciandoli da soli. Fissò Lyra mentre si toglieva lo spolverino liberando quello che sarebbe stato il suo vestito da sera. Simon sgranò gli occhi ed arrossì imbarazzato, ovviamente alcuni vizi non potevano cadere da un giorno all'altro. Ascoltò le sue parole anche se non riusciva a distogliere il suo sguardo dalla schiena, almeno finché Lyra non decise di girarsi. All'improvviso Simon alzò gli occhi verso di lei.

Ho pensato che ti sarebbe piaciuto rivivere un po' del vecchio Giappone.
Questo ristorante è un po' caro, ma offre un servizio impeccabile. E poi adoro parlare con la proprietaria!
E' una vecchietta molto simpatica e, quando le è possibile, viene spesso a farmi compagnia se sono sola.


Sorrise a quelle parole. Si era ricordata del discorso che fecero al parco diversi mesi fa. Annuì fissandola con i suoi brillanti occhi verdi, occhi smeraldini che rilucevano di una luce diversa, più vivida ma anche più calma.

Sei stata bravissima, non potevi scegliere un posto migliore, e poi adoro il cibo giapponese!

Inarcò il sopracciglio ascoltando la seconda parte del discorso mentre anche lui sistemava la sua giacca sull'attaccapanni e si stava togliendo le scarpe rimanendo solamente con le calze. Si umettò il labbro inferiore prendendo fiato e rispondendole.

Come ci vieni qui da sola? Non c'è nessuno che può farti compagnia? Beh allora ogni volta che ti va di venire qui poi sempre chiedere a me di venire con te!

Le disse come ogni galantuomo dovrebbe rispondere, d'altro canto Simon era davvero sincero nelle sue parole, gli avrebbe davvero fatto piacere avere altri inviti dalla Cantante, l'aveva trovata comunque molto simpatica già al loro primo incontro. Fece un respiro profondo ed al suo...

Dai Simon!
Vieni anche tu!


...Attraversò la stanza sistemandosi al tavolo proprio davanti alla ragazza, trovando poca difficoltà nel sedersi in ginocchio. Sorrise verso Lyra muovendo con l'indice ed il pollice di entrambi le mani le pieghe che si crearono sui pantaloni per quella postura. Si guardò intorno osservando come tutto era inerente al tema del Ciliegio. Gli piacque l'idea, talmente tanto da annuire vistosamente ad ogni disegno e ad ogni ghirigoro.

Allora, come sta Courtney?
Spero non ti abbia soffocato con le sue domande, dopo che ve ne siete andati!


Oh ed anche i giorni seguenti! Non ha fatto altro che chiedere: "Quando la rivedi? Quando viene qui? Ma la presenterai a mamma e papà?" Sai Courtney è sempre stata una ragazza molto romantica e non fa altro che inventarsi nella sua testa storie assurde. Poi le sei rimasta molto simpatica, e di questo ne sono stato contento!

La voce del professore, seppur sempre con qualche incertezza, molto meno del solito comunque, era calda e pulita, calma come uno stagno all'interno della foresta, si morse il labbro inferiore, rimanendo alla fine in silenzio. Riprese a parlare qualche secondo dopo

Comunque ti ringrazio per questo invito e... stai veramente bene così...

Le fece un complimento sistemandosi meglio con le ginocchia. Al contrario della cantante Simon fu obbligato a mangiare in quella posizione essendo abituato ad andare a mangiare da famiglie che aveva aiutato tempo fa da alcune creature magiche. No, non era un parassita, ma si preoccupava ed utilizzava la scusa della cena per controllare che tutto andava per il verso giusto. Come faceva spesso in Russia per i Berretti Rossi.

Non ho ancora avuto modo invece di andare a trovare quel Collie di cui mi hai parlato.
Ma prometto che lo farò prima di Natale!


Ridacchiò a quelle parole. Ancora non le aveva detto che quel Collie era proprio il professore di Cura delle creature magiche. Annuì ascoltando le frasi di Lyra prima di fare un cenno di diniego con la testa. Quel Natale l'avrebbe incontrato sicuramente visto che l'avrebbe passato a Fortis Green insieme alla piccola Elbeth.

Beh, spero che tu lo possa vedere!

Concluse poi osservando l'entrata della stanza. Verso di loro si stava avvicinando una cameriera vestita in di un kimono classico ma comunque più corto per essere più comodo per il suo lavoro. Si voltò di nuovo verso Lyra e le sorrise dolcemente attendendo sia le sue parole che la cameriera per ordinare le pietanze.
Simon
 
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Messaggioda Lyra » 15/08/2013, 21:27

Hai davvero un buon gusto Lyra, il locale è bellissimo e sono sicuro che anche la stanza che hai scelto non sarà da meno!

Simon si dimostrò entusiasta della sua scelta e questo non potè che fare piacere alla giovane donna, che annuì in sua direzione precedendolo verso il luogo dove avrebbero mangiato. Non commentò invece la capacità dell'uomo di saper comprendere il Giapponese, se non addirittura parlarlo, visto che si dimostrò subito pronto a ringraziare, come lei, la proprietaria del locale. Eppure Lyra non avrebbe dovuto meravigliarsene, visto che l'allevatore le aveva rivelato di aver trascorso un po' di tempo nelle terre del Sol levante. Era logico, in fondo, che ne avesse imparato la lingua.

Ne sono consapevole.
Vedrai, ti piacerà!


Rispose quindi mentre i due si dirigevano verso la Sala dei Ciliegi, assaporando già l'atmosfera che avrebbe respirato in quella stanza separata dal resto del locale.

Sei stata bravissima, non potevi scegliere un posto migliore, e poi adoro il cibo giapponese!

Grazie, professor McDullan!
Non merito forse dieci punti in più per la mia Casata?


L'aveva divertita il tono con il quale Simon l'aveva lodata, quasi si trovasse di fronte ad uno dei suoi studenti piuttosto che una donna in carne ed ossa. Tuttavia la cosa non l'aveva turbata, anzi la cantante aveva colto il pretesto per scherzare, mimando il tono e l'atteggiamento di una scolaretta diligente alle prese col suo insegnante [Talento(a) = 32]. Aveva fatto un'ottima scelta, lo sapeva, e l'entusiasmo l'aveva spinta a raccontare all'uomo di come lei venisse spesso in quel locale a mangiare da sola. L'allevatore, però, dovette trovare davvero strano che una ragazza come lei andasse spesso a cena da sola, tanto da spingerlo a farle alcune domande al riguardo.

Come ci vieni qui da sola? Non c'è nessuno che può farti compagnia? Beh allora ogni volta che ti va di venire qui puoi sempre chiedere a me di venire con te!

Diciamo che amo molto la privacy e non sempre ho il tempo o il modo di uscire fuori a cena con qualcuno.

Rispose la giovane donna, cercando di sviare almeno per il momento il discorso, non volendo rivelarsi subito per quello che era. Era strano notare che effetto facesse alla gente sapere che la persona di fronte a loro era una star, una famosa cantante. Molti cambiavano subito atteggiamento, fissandola come se fosse un'aliena venuta da chissà quale mondo. Certo, non sempre era stato così. Persone come il docente di Trasfigurazione, Lucas Turner, l'avevano trattata normalmente, facendola ridere e divertire con i loro modi di fare. Lyra si chiese incuriosita che faccia avrebbe fatto l'allevatore una volta scoperto che tipo di lavoro svolgesse, ma per ora preferì preoccuparsi solo di passare in maniera piacevole quella serata.

Molto volentieri, Simon, ma non dovresti impegnarti subito per un altro appuntamento.
Potresti scoprire che la mia compagnia non è poi così piacevole e non voler più passare un'altra serata insieme a me...


Rispose scherzando, rivolgendogli uno dei suoi più bei sorrisi per poi domandargli come stesse la sua meravigliosa sorellina Courtney. Nel frattempo, i due si erano seduti, o per meglio dire inginocchiati, di fronte al tavolino, in attesa che la cameriera portasse loro i menù. Lyra notò con soddisfazione che Simon sembrava un figlio del Giappone per la postura assunta e per i modi di fare.

Oh ed anche i giorni seguenti! Non ha fatto altro che chiedere: "Quando la rivedi? Quando viene qui? Ma la presenterai a mamma e papà?" Sai Courtney è sempre stata una ragazza molto romantica e non fa altro che inventarsi nella sua testa storie assurde. Poi le sei rimasta molto simpatica, e di questo ne sono stato contento!

Ed è anche molto vivace! Credo che nessuno sia mai riuscito a stancare così tanto Pantalaimon!
Quindi...per Courtney io e te ci stiamo...frequentando?
In ogno caso...anche lei mi è molto simpatica, specie quando prende in giro il suo fratellone!


Si era divertita a stuzzicarlo con quella domanda, sperando di vedere in lui una reazione interessante e che le facesse scoprire qualcosa di più del suo carattere. Simon sembrava molto più a suo agio rispetto all'ultima volta che si erano visti e sebbene quel cambiamento non fosse così evidente agli occhi della ex-Tassorosso, in quanto non lo conosceva così bene e a lungo, di certo però la sua parlantina maggiormente fluente non poteva passare inosservata.

Comunque ti ringrazio per questo invito e... stai veramente bene così...

Grazie a te per aver accettato: non tutti avrebbero avuto il tuo stesso coraggio!
E apprezzo il complimento. Anche tu stai molto bene vestito così...


La giovane donna si azzardò a parlare con una punta di malizia nella voce, che veniva però prontamente smorzato dal suo sorriso dolce e a tratti innocente. Subito dopo, Lyra espresse il suo rammarico per non essere riuscita ad andare a trovare il Pastore Scozzese che gironzolava dalle parti di Fortis Green.

Beh, spero che tu lo possa vedere!

Lo trovi davvero così divertente?

Rispose di rimando la giovane donna sorridendo, alla quale non era sfuggito il ridacchiare sommesso dell'altro mentre parlava di quel Collie. Proprio mentre terminava di pronunciare quelle parole, Tanabe entrò nuovamente nella stanza, portando loro i menù e rimanendo lì ferma in piedi, in attesa di prendere le loro ordinazioni. Lyra non ebbe bisogno di guardare troppo la lista di cibi che il ristorante offriva: sapeva già quali pietanze prediligeva e quali evitava.

Allora...io prendo un'insalata Kani, una ciotola di Riso bianco, un Sake Temaki e...be', credo che una barca di Sushi e Sashimi per due sia d'obbligo!
E da bere dell'acqua e una bottiglia di sake, grazie!


Attese quindi che Simon ordinasse e che la cameriera uscisse fuori dalla stanza, prima di riprendere il discorso. Erano passati quasi quindici minuti da quando si erano seduti di fronte al tavolino e le gambe della giovane donna iniziavano a dolerle molto per lo sforzo di rimanere ferma nella solita posizione. In fondo, era da molto che non andava in Giappone e la mancanza di esercizio aveva di molto ridotto la sua resistenza. Per questo Lyra dopo un po' preferì cambiare posizione, allungando leggermente le gambe di lato e facendo in modo che il peso del suo corpo poggiasse sul suo fondoschiena piuttosto che sui suoi polpacci.

Perdonami, non sono molto abituata a stare tutto il tempo in ginocchio. Ammiro tantissimo i giapponesi per la loro perseveranza.
Allora, dove eravamo rimasti? Ah si! Mi stavi prendendo in giro per quel Collie...


Disse Lyra, riprendendo il discorso di prima e accusando bonariamente McDullan di essersi preso gioco di lei.
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Messaggioda Simon » 31/08/2013, 18:11

Grazie, professor McDullan!
Non merito forse dieci punti in più per la mia Casata?


Rise a quella battuta. Lyra era divertente ed affabile e questo non poteva che far piacere allo Scozzese. Rimase fermo ad osservala mentre le sorrideva. Venne rapito per qualche secondo. Pensieri attraversarono la sua mente. Si umettò le labbra cercando di ritornare con i piedi per terra. Annuì a quella frase decidendo di stare al gioco. Mostrò un dolce sorriso alla cantante, un sorriso innocente e puro, anche perché il professore non era capace di mostrare malizia nel suo modo di fare.

Anche venti signorina Bennet!

Disse poi come farebbe ad una studentessa. Si morse il labbro inferiore ticchettando con le dita sui jeans. Aveva deciso di buttarsi, di accettare quell'invito, di rompere quel muro che lo allontanava da quel mondo. Mondo di cui lui comunque ne faceva parte. Fissò con i suoi occhi smeraldo la figura della ragazza. Quel vestito le stava davvero d'incanto, il rosso le donava.

Diciamo che amo molto la privacy e non sempre ho il tempo o il modo di uscire fuori a cena con qualcuno.

Ti capisco, anche io amo molto la privacy, e poi non sono una buona compagnia, tendo sempre a stare sulle mie, di solito.

Ricordava perfettamente quante volte a cena veniva messo in disparte per via del suo lato introverso. Alla fine Simon ci fece il callo, ma faceva comunque male nel suo piccolo. Giusto professori come Logan o Tisifone erano propositivi nell'attaccar bottone con lo scozzese. Simon dal canto suo cercava di diventare sempre più aperto. Cercava di trovare un punto di incontro. Trovava molto più semplice parlare con gli studenti che con le persone della sua età. Si sentiva diverso e sbagliato per il loro modo di pensare e non riusciva a legare saldamente praticamente con nessuno.

Molto volentieri, Simon, ma non dovresti impegnarti subito per un altro appuntamento.
Potresti scoprire che la mia compagnia non è poi così piacevole e non voler più passare un'altra serata insieme a me...


Deglutì sonoramente a quelle parole. Forse si era scoperto troppo o forse aveva esagerato con le parole. Aveva ragione Lyra? Chiuse per un attimo gli occhi rimanendo in silenzio. Si umettò le labbra cercando di smorzare quel silenzio così opprimente trovando delle parole adeguate per continuare il discorso.

Oh...io trovo molto piacevole la tua compagnia, è più facile che succeda il contrario.

Fece un respiro profondo. Aveva osato anche questa volta cercando di buttarla sullo scherzo. Trovava comunque veramente piacevole la presenza della cantante a quel tavolo. Era una serata diversa, lo poteva sentire e percepire nell'aria. Dopo l'incontro con la sua anima, tutto era cambiato.

Ed è anche molto vivace! Credo che nessuno sia mai riuscito a stancare così tanto Pantalaimon!
Quindi...per Courtney io e te ci stiamo...frequentando?
In ogno caso...anche lei mi è molto simpatica, specie quando prende in giro il suo fratellone!
Grazie a te per aver accettato: non tutti avrebbero avuto il tuo stesso coraggio!
E apprezzo il complimento. Anche tu stai molto bene vestito così...


Alla sua domanda arrossì un poco. Frequentando? L'ultima volta che aveva frequentato una ragazza fu più di dieci anni fa. Davvero stava frequentando Lyra? Si umettò le labbra cercando di mantenere comunque la postura eretta del buon galateo orientale. Annuì lentamente ad alcuni suoi pensieri. Un mezzo sorriso. Dopo essere "rinato" si sentiva davvero capace di fare qualsiasi cosa. Gli occhi tornarono su Lyra prendendo fiato per rispondere.

Beh...ancora no, sai, è la seconda volta che ci vediamo no? Diamo tempo al tempo.

Cominciò a dire il professore verso la ragazza. Non aveva detto ne si ne no, aveva però dato una possibilità a quella domanda. Non voleva certo illuderla ma non poteva troncare subito qualcosa che poteva succedere. Simon ricordava bene quello che le diceva sempre Nyssa durante le lezioni, tutto poteva succedere, niente era impossibile. Non si sentiva ancora pronto di chiudere quella porta, voleva vedere cosa ci fosse stato varcato quella soglia.

Sai, Courtney è una ragazza particolare, quando scopre qualcosa del...nostro...mondo beh, lei si incanta e comincia a fare mille domande. Ha una fervida immaginazione e non può fare a meno di vedere l'amore dappertutto, è ancora una ragazzina sotto questo punto di vista. Eh, mi prende in giro soltanto quando siamo in compagnia, penso che lo faccia per spronarmi. Adoro la mia piccola sorellina.

Concluse quel discorso glissando sul complimento fatto dalla ragazza. Gli fece piacere certo, ma non ne era ancora abituato. Comunque la ringraziò con un sorriso imbarazzato. Si umettò le labbra ascoltando come lei parlasse del fantomatico Collie. Al suo - Lo trovi davvero così divertente? - Fece di no con la testa. Non voleva certamente prenderla in giro. Ecco dunque che arrivò la cameriera per prendere le ordinazioni. Simon avrebbe preso il solito.

Allora...io prendo un'insalata Kani, una ciotola di Riso bianco, un Sake Temaki e...be', credo che una barca di Sushi e Sashimi per due sia d'obbligo!
E da bere dell'acqua e una bottiglia di sake, grazie!


Io prendo del Sashimi misto ed una porzione di Uramaki ebiten, grazie!

Concluse così la sua ordinazione sorridendo alla cameriera e tornando alla cantante. Sorrise vedendola spostarsi in una posizione più comoda.

Perdonami, non sono molto abituata a stare tutto il tempo in ginocchio. Ammiro tantissimo i giapponesi per la loro perseveranza.
Allora, dove eravamo rimasti? Ah si! Mi stavi prendendo in giro per quel Collie...


Oh non ti preoccupare, non mi offendo mica. Ma no dai non ti stavo prendendo in giro non ti preoccupare. Lo vedrai sicuramente, ma sarà molto diffidente! Quindi non ti offendere se si avvicina poco a te!

Concluse poi guardandola negli occhi, riuscendo, stranamente, a mantenere lo sguardo della ragazza, seppur con grande difficoltà.
Simon
 
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Messaggioda Lyra » 02/09/2013, 1:54

Cosa l'aveva spinta a passare una serata in compagnia di Simon McDullan, il timido, introverso professore di Cura? La curiosità di scoprire che tipo di persona fosse, il desiderio di una serata diversa in compagnia di qualcuno, forse anche la sua innata civetteria che la spingeva ad ammaliare con lo sguardo, le parole, i gesti giovani uomini che apparivano attraenti ai suoi occhi. Tutto era stato calcolato per far colpo sull'allevatore: aveva scelto di indossare quel tipo di abito per mettere in risalto tutte le sue curve delicate; aveva scelto una fragranza fiorita che rimanesse ben impressa nella mente del docente; i capelli lunghi ricadevano in morbidi ricci che accarezzavano la pelle nuda e che facevano quasi venire voglia di affondarvi le mani. Si, Lyra amava essere adorata, ma non per questo era disposta a calpestare i sentimenti di chi si trovava davanti. Cercava sempre di far colpo sugli uomini -cosa che in effetti non le riusciva poi così difficile- ma il suo gioco durava sempre un paio d'ore per poi finire così com'era cominciato. Se l'uomo l'avesse colpita abbastanza, avrebbero potuto vedersi ancora e fare sul serio questa volta; altrimenti, sarebbe stato un piacevole flirt.
Simon invece rimaneva un vero enigma: gli sguardi che la donna gli lanciava sembravano non avere effetto su di lui, non apparentemente. L'uomo era più propenso ad imbarazzarsi che ad accogliere quei piccoli segnali che la cantante gli inviava, ma la giovane Bennet no si rabbuiava per questo. Era una persona atipica, che si distingueva per il suo voler sempre stare nell'ombra e la cosa non faceva che attrarre l'attenzione di Lyra, che di lui avrebbe voluto scoprire tutto, metaforicamente parlando. Per lo meno il docente di Cura si dimostrava ben propenso al gioco e allo scherzo, tanto che i due si scambiarono varie battute.

Anche venti signorina Bennet!

Splendido!
Potrò sperare in una vittoria dei Tassorosso!


Rispose allegra, fornendo senza volerlo un'informazione personale del suo passato: anche lei infatti, come l'uomo, era stata nella Casata "dei Perdenti" come i più perfidi Serpeverde erano soliti definirli ai tempi in cui lei andava a scuola. Eppure la ex-Tassorosso non era affatto una perdente, anzi: aveva fatto molta strada per arrivare fin dove si trovava, aveva sacrificato parte della sua vita privata per il lavoro, per raggiungere la vetta e per rimanervi. Quando era ancora un'adolescente, odiava le persone che osavano definirla perdente solo perchè appartenente ad una Casata di ragazzi buoni e gentili -o perchè appartenente ad una scuola che non vinceva da anni uno scontro canoro, come nel caso della Cyprus. Ma Lyra aveva ereditato la stessa forza di volontà che bruciava nell'animo di sua sorella quando si trattava di aumentare la propria conoscenza e si era dedicata anima e corpo al proprio sogno per poterlo realizzare.

Ti capisco, anche io amo molto la privacy, e poi non sono una buona compagnia, tendo sempre a stare sulle mie, di solito.

Con me non ci riuscirai: ti tartasserò di domande per farti parlare.
Voglio conoscerti meglio Simon, non mi farò scrupoli ad essere invadente....


Rispose con finto tono minaccioso, lasciando che un breve silenzio cadesse fra di loro per far si che l'uomo assorbisse meglio le sue parole. Subito dopo, la giovane donna tornò a ridere e scherzare normalmente, mettendo in guardia l'allevatore dal volerla rivedere in futuro, visto che poteva scoprire lati di lei non proprio piacevoli ai suoi occhi. Ma la risposta di Simon arrivò subito, gentile ed ingenua, quasi non fosse capace di poter dire qualcosa di brutto neanche scherzando, neanche fingendo un minimo di ironia.

Oh...io trovo molto piacevole la tua compagnia, è più facile che succeda il contrario.

Sei troppo buono...
A tuo rischio e pericolo, ma sappi che se fuggirai dalla mia collezione di soldatini di legno, ci rimarrò molto male!


Rispose, rivelando un altro po' di sè. Man mano Lyra stava lasciando degli indizi a Simon, indizi sul suo modo di fare, di pensare e di vivere: la collezione di soldatini avrebbe dovuto fargli capire che lei amava i giocattoli, forse giocattoli particolari come potevano essere quelli babbani; oppure, potevano solo suggerirgli che quella donna affascinante- perchè lei era affascinante- avesse dei gusti davvero strambi. Subito dopo l'argomento si spostò su Courtney, la sorellina di McDullan, che sembrava aver immaginato fra di loro un tipo di relazione che per ora non c'era. Lyra chiese precisazioni al riguardo, curiosa di vedere la reazione dell'uomo ma ancora una volta la sua risposta la prese alla sprovvista.

Beh...ancora no, sai, è la seconda volta che ci vediamo no? Diamo tempo al tempo.

La giovane donna ebbe bisogno di tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere. Il risultato fu un leggero morso al labbro inferiore, nascosto poi da una mano che andava delicatamente a celare il sorriso che spuntava sulle sue labbra. Era la prima volta che qualcuno era disposto ad aspettare con lei o che si dimostrasse tanto serio nei suoi confronti. Certo, chiunque avesse anche solo aspirato a passare una notte con lei, la conosceva come la famosa cantante, una preda ambita insomma, un trofeo che avrebbe dato prestigio al cacciatore di turno. Ma McDullan sembrava davvero intenzionato a conoscerla meglio e la cosa l'aveva talmente spiazzata che la giovane cantante non potè fare a meno di trovare il tutto divertente e, allo stesso tempo, lusinghiero.

Sai, Courtney è una ragazza particolare, quando scopre qualcosa del...nostro...mondo beh, lei si incanta e comincia a fare mille domande. Ha una fervida immaginazione e non può fare a meno di vedere l'amore dappertutto, è ancora una ragazzina sotto questo punto di vista. Eh, mi prende in giro soltanto quando siamo in compagnia, penso che lo faccia per spronarmi. Adoro la mia piccola sorellina.

Come? Courtney non è una strega?

Chiese preoccupata Lyra, facendosi ora più seria: era stata convinta fin dal loro primo incontro che la sorella di Simon fosse una di loro. Ma la cantante si ricompose subito, attingendo alle buone maniere per non ferire i sentimenti dell'allevatore.

Scusa, forse non sono affari miei.
Anche io adoro mia sorella e ti capisco benissimo! Quando eravamo piccole non facevamo altro che litigare: era presuntuosa, sgarbata con me e non perdeva occasione per punzecchiarmi...ma mi voleva bene e me ne vuole ancora! Non lo ammetterà mai, ma lei è molto orgogliosa di me, di quello che sono diventata!


Disse, ricordando i vecchi tempi nei quali lei e Martha erano solo delle bambine che non facevano altro che litigare e prendersi in giro tanto erano diverse. Avevano due caratteri opposti, gusti diversi e modi di fare altrettanto dissimili, ma l'amore che le legava era abbastanza profondo da tenerle unite e da spingerle a cercarsi e a confidarsi anche adesso che entrambe erano diventate due donne. Certo, era più la giovane Bennet a cercare la maggiore, ma questo era un piccolo dettaglio che Lyra non considerava rilevante.
Dopo che la cameriera entrò per prendere le ordinazioni, l'argomento della conversazione si spostò sul collie che la giovane donna avrebbe dovuto andare a trovare tempo fa. Simon sembrava molto divertito dalla vicenda, cosa che spinse la cantante a chiedergli delucidazioni in merito.

Ma no dai non ti stavo prendendo in giro non ti preoccupare. Lo vedrai sicuramente, ma sarà molto diffidente! Quindi non ti offendere se si avvicina poco a te!

Se riesco ad avvicinarmi abbastanza a te da non spaventarti, sono convinta che riuscirò a far sì che quel cane si fidi di me...

Rispose maliziosa, allungandosi pian piano sul tavolo in maniera da avvicinare il suo viso a quello di Simon. I suoi occhi verde prato diventavano sempre più luminosi e, se l'uomo non si fosse spostato, Lyra sarebbe arrivata a meno di un centimentro dalla sua faccia, giusto quel tanto che bastava perchè le punte del loro naso fossero vicine senza toccarsi. Sbattè lievemente le palpebre, con le lunghe ciglia che contornavano gli occhi nocciola della giovane donna e che le donavano uno sguardo molto dolce e sensuale.
Quell'approccio sfrontato da parte della ex-Tassorosso finì così com'era iniziato, con una bella risata sia che fosse andato in porto sia che Simon non fosse stato al gioco. In ogni caso, subito dopo ad interromperli sarebbero arrivati due camerieri a portare tutta la roba che avevano ordinato su dei vassoi d'argento, posizionandoli poi sul tavolino che avevano di fronte a loro.

Come si dice in questi casi...
Itadakimasu!


Disse la cantante, prendendo le sue bacchette e riempiendo il suo piatto di tutte le leccornie che in quel momento aveva voglia di mangiare. Afferrò un pezzo di sushi, addentandolo delicatamente e gustandone il sapore buono e fresco di pesce, finendo di mangiarlo prima di riprendere a parlare.

Immagine


Allora Simon...che ne dici di fare un gioco?
Funziona così: ognuno di noi fa una domanda all'altro, che deve rispondere sinceramente!
Se l'altro si rifiuta di rispondere sarà costretto a bere una tazzina di sake...
Ci stai?
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Messaggioda Simon » 04/09/2013, 2:00

Splendido!
Potrò sperare in una vittoria dei Tassorosso!


Tassorosso. Il professore sgranò gli occhi e cominciò a ridere. La sua voce rimase comunque bassa e calda, si asciugò le piccole lacrime che stavano sgorgando dai lati dei suoi occhi. Tirò un attimo su con il naso facendo un respiro profondo ed un cenno di diniego con la testa.

Beh, allora dobbiamo aiutarci a vicenda come compagni di casata no?

Disse. Anche lui come la cantante aveva cominciato a proferire qualche informazione a proposito della sua vita. Si umettò le labbra fissando per qualche secondo Lyra con i suoi occhi colori smeraldo. Gli piaceva il nuovo Simon, riusciva addirittura a far ridere la persona con la quale stava chiacchierando. Un sorriso genuino trasparì sul suo volto, che sparì subito però sentendo le altre parole della ex-compagna di casata. Sul suo volto apparve uno sguardo un poco preoccupato. Era davvero intenzionata a sapere tutto sul conto dello scozzese?

Con me non ci riuscirai: ti tartasserò di domande per farti parlare.
Voglio conoscerti meglio Simon, non mi farò scrupoli ad essere invadente....


Un attimo di silenzio. L'uomo si irrigidì di colpo, spiazzato da quella risposta. Si umettò il labbro superiore continuando a fissare la minore delle Bennet seduta davanti a lui. Cercò di rilassare corpo e mente, non era più il vecchio Simon, era un altro, era cresciuto ed era uscito dal suo bozzolo.

Se posso sarò davvero contento di darti le risposte che cerchi!

Le mostrò un altro sorriso. Un sorriso gioviale, come se volesse aprirsi completamente agli occhi della cantante. Il linguaggio del corpo, il timbro della voce...Simon si stava buttando, stava rompendo dall'interno quel muro che aveva costruito intorno al suo cuore.

Immagine


Sei troppo buono...
A tuo rischio e pericolo, ma sappi che se fuggirai dalla mia collezione di soldatini di legno, ci rimarrò molto male!


Un'altra informazione data di straforo dalla ragazza del parco. Aveva una collezione di soldatini di legno. Simon rifletté su quell'affermazione. Magari era un'appassionata di giochi babbani, o magari di oggetti di legno. Annuì comprendendo bene l'informazione data dalla cantante. Sorrise leggermente verso di lei.

Oh, hai una collezione di soldatini di legno? Io non sono molto preparato in materia, ma non scapperò promesso!

Si mise scherzosamente la mano sul cuore, come si faceva da piccoli per dire che era una promessa insolubile. Rise subito dopo cercando di tornare il Simon sereno di sempre. Si morse il labbro inferiore strizzando un attimo gli occhi. Gli raccontò poi un poco di Courtney. La sua belva. Si stupì lui stesso di quante parole riuscì a dire prima di balbettare. Fissò Lyra che era diventata tutta seria e composta, come se avesse paura di aver ferito i suoi sentimenti. Un cenno di diniego con la testa dello scozzese.

Come? Courtney non è una strega?
Scusa, forse non sono affari miei.
Anche io adoro mia sorella e ti capisco benissimo! Quando eravamo piccole non facevamo altro che litigare: era presuntuosa, sgarbata con me e non perdeva occasione per punzecchiarmi...ma mi voleva bene e me ne vuole ancora! Non lo ammetterà mai, ma lei è molto orgogliosa di me, di quello che sono diventata!


Oh no, non c'è problema. Mica mi hai offeso! Beh, lei è l'unica della famiglia ad essere nata senza magia. Ma nessuno glielo ha mai rinfacciato! Anzi, siamo stati tutti comprensivi con lei. Mi ricordo da piccola come si arrabbiava vedendo me e mia sorella far volare le cose con la bacchetta e lei invece non poteva. Per questo che ho promesso di non far uso della magia vicino a lei, non vorrei fargli pesare il suo fardello. Lei dal canto suo l'ha presa bene, si è iscritta al college ed ha moltissimi amici, forse più di me...

Sussurrò quasi l'ultima parola abbassando la testa divenendo malinconico tutto d'un tratto. Si riprese quasi subito tornando a parlare tranquillamente alla sua compagna di cena.

Ma è questo che mi rende fiero di Courtney, lei non si è data mai per vinta ed ha scelto la sua strada!

Concluse così mostrando un altra volta quel sorriso. Gli occhi erano un poco lucidi ma Lyra poteva intravedere quella luce di gioia nel parlare della sua piccola Red Star. Si morse di nuovo il labbro inferiore. Glissò sulla frase del collie mostrando comunque tutto il suo imbarazzo per quella specie di gentile provocazione. Finalmente il cibo stava arrivando al tavolo dei due. Simon fissò con cupidigia tutto quel pesce fresco che faceva la sua apparizione al "Kaze no Machi e". Un sorriso più ampio si presentò sul suo viso prendendo le bacchette in mano.

Come si dice in questi casi...
Itadakimasu!


Itadakimasu!

Rispose con il suo perfetto Giapponese il professore. Prese il suo piattino e cominciò a riempirlo con quelle strisce di sashimi al salmone che lui adorava tanto.

Immagine


Dopo aver riempito il suo piatto, mosse velocemente le bacchette poste nella mano destra. Prese un pezzo di quel salmone e l'avvicinò alle labbra. Era ancora con le bacchette tra i denti quando arrivò la proposta di quel gioco da parte di Lyra, la faccia di Simon era buffissima in quel frangente, quasi l'avesse fatto apposta.

Allora Simon...che ne dici di fare un gioco?
Funziona così: ognuno di noi fa una domanda all'altro, che deve rispondere sinceramente!
Se l'altro si rifiuta di rispondere sarà costretto a bere una tazzina di sake...
Ci stai?


Verità o penitenza... Era un gioco che non aveva mai fatto e non sapeva fino a che punto sarebbe arrivato. Rimase a riflettere con le bacchette tra i denti, assaporando la fetta di salmone che si scioglieva sulla sua lingua. Era quasi certo di declinare quel gioco, lui non era portato a bere alcolici, anzi li beveva raramente, ed il sake era uno dei pochi che attecchivano subito la psiche dello scozzese.

Simon, devi buttarti, e dai!

Gli disse la sua testa, da quanto tempo che non sentiva quella voce spronarlo, fece un respiro profondo. Lentamente tolse le bacchette dalle labbra e le avvicinò al piatto. Lentamente ma in modo molto elegante ne raccolse un altro. Lo avvicinò alle labbra, sentendo per un attimo l'odore marino di quel pesce di prima qualità. Osservò per un attimo il pezzo di salmone ed alla fine guardò Lyra.

Ci sto!

Disse con un sorriso, mangiando anche quell'altro pezzo di sashimi che adesso stava masticando con tanto gaudio.
Simon
 
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Messaggioda Lyra » 09/09/2013, 23:07

Beh, allora dobbiamo aiutarci a vicenda come compagni di casata no?

Gli occhi di Lyra brillarono nel sentire Simon affermare di esser stato anche lui un Tassorosso. La vita era davvero strana, se in ben due mesi la cantate era stata capace di incontrare due appartenenti alla sua ex-Casata, di cui uno per giunta era un ragazzo del suo stesso anno. Ripensare a Lucas e all'incontro che era avvenuto fra loro in Galles, fece spuntare un sorriso sul suo volto, in quanto serbava un bel ricordo di quel giorno passato ad immergersi in un'atmosfera completamente medievale. Due incontri diversi, due mondi diversi: Simon sembrava apprezzare maggiormente la cultura orientale e in particolar modo quella giapponese, a giudicare dall'espressione felice che gli era spuntata in volto fin da quando avevano messo piede al Kaze no machi e. Dal canto suo, la giovane donna amava tutto ciò che stimolasse la sua innata curiosità e una buona compagnia, a suo parere, non guastava mai quando si scopriva un mondo completamente nuovo.

Non posso credere che anche tu sei stato un Tassorosso!
Questa è veramente bella...qualche tempo fa ho incontrato un mio ex-compagno di scuola, che peraltro è anche un tuo collega di lavoro...
Si chiama Lucas Turner, immagino che tu lo conosca!


Lyra non poteva sapere che tipo di rapporto intercorresse fra il docente di Trasfigurazione e quello di Cura, per questo la frase che aveva pronunciato suonava del tutto innocente e priva di un secondo fine, ma era atto solo a dimostrare all'altro quanto fosse curioso che in poco tempo avesse incontrato non uno, ben due professori di Hogwarts ed entrambi appartenenti alla sua vecchia Casata. In ogni caso, la giovane donna andò avanti col discorso, avvisando l'uomo che non si sarebbe risparmiata nessun mezzo per poter conoscerlo meglio.

Se posso sarò davvero contento di darti le risposte che cerchi!

Ci conto Simon, ci conto...

Quelle parole pronunciate con sincero candore, quel sorriso quasi l'allevatore non vedesse l'ora di far scoprire all'altra cosa si celasse all'interno del suo mondo, spinsero la cantante a sorridergli di rimando, con la stessa intensità e la stessa voglia di riuscire ad avvicinare un po' a sè stessa il suo interlocutore. Simon a volte le dava l'impressione di essere una persona molto sola, forse perchè poteva notare anche lei la difficoltà con la quale l'uomo parlava, cercando di comunicare più con i gesti che con le parole. Purtroppo, Lyra non riusciva ancora a captare i segnali che McDullan cercava di inviarle, proprio perchè di lui conosceva ancora troppo poco. Con Lucas era stato tutto diverso, si erano intesi fin da subito, forse perchè i loro caratteri erano molto più affini e portati ad avvicinarsi, a ridere e scherzare in tutta libertà senza pensare alle conseguenze. Era stato un bel gioco, ma era finito lì così com'era iniziato e la minore delle Bennet non poteva fare a meno di chiedersi quali pensieri avessero sfiorato la mente del bel professore di Trasfigurazione. Ma la ex-Tassorosso non era tipa da soffermarsi troppo su quei pensieri, non quando si trovava a cenare con un altro uomo: considerava infatti maleducato pensare tanto spesso ad un altro quando era in compagnia di un ragazzo. Per questo, a parte quel breve accenno a Lucas fatto all'inizio, decise di non pensare più a lui ma di concentrarsi soltanto sull'allevatore e sul modo migliore per farlo parlare. A quanto pare, quando si trattava di parlare della sua sorellina, Simon si dimostrava un uomo prolisso, scandendo una miriade di frasi e informazioni sulla sua piccola Courtney e su quanto fosse orgoglioso di lei. Questo lo spinse anche a rivelare che la piccola McDullan non possedeva alcun potere magico in sè, cosa che fece sorgere in Lyra l'ipotesi che ella fosse una Maganò. La famiglia di Simon, infatti, era Purosangue e molto rinomata nella terra d'origine del professore, fatto risaputo fra tutte le famiglie di maghi e streghe come loro, e quindi anche i Bennet.

Oh no, non c'è problema. Mica mi hai offeso! Beh, lei è l'unica della famiglia ad essere nata senza magia. Ma nessuno glielo ha mai rinfacciato! Anzi, siamo stati tutti comprensivi con lei. Mi ricordo da piccola come si arrabbiava vedendo me e mia sorella far volare le cose con la bacchetta e lei invece non poteva. Per questo che ho promesso di non far uso della magia vicino a lei, non vorrei fargli pesare il suo fardello. Lei dal canto suo l'ha presa bene, si è iscritta al college ed ha moltissimi amici, forse più di me...

Deve avere un carattere molto forte se sta riuscendo a farsi una vita anche senza la magia...

Ma è questo che mi rende fiero di Courtney, lei non si è data mai per vinta ed ha scelto la sua strada!

Non avevo dubbi.
Sei un fratello meraviglioso e sono convinta che anche Courtney è molto fiera di te.


Rispose sincera, avvicinando appena la mano per stringere teneramente quella del professore, in un gesto atto a fargli capire quanto lei comprendesse la sua situazione e quanto stimasse la sua persona per il supporto che dava alla sua sorellina.

Meglio pochi, ma buoni!
Non c'è bisogno di avere tanti amici, quando al tuo fianco ci sono quelli giusti no?
E poi hai appena trovato una nuova amica, quindi non disperare!


Aggiunse più tardi, facendogli l'occhiolino, avendo sentito l'ultima affermazione fatta da Simon. Subito dopo, vennero loro servite tutte le pietanze che avevano ordinato, lasciando poco spazio libero sul tavolino al quale erano seduti/inginocchiati. L'arrivo della bottiglia di ceramica nel quale era contenuto il sake caldo, fece venire in mente alla giovane donna un'idea, un modo per movimentare un po' la serata divertendosi. Lyra propose quindi all'allevatore di fare una sorta di gioco in stile Verità o Penitenza: ognuno di loro averebbe fatto una domanda all'altro e se si fossero rifiutati di rispondere avrebbero dovuto bere una tazzina di sake come punizione per il silenzio. La cantante sembrava già eccitata all'idea di poter scoprire un po' di cose riguardo la vita privata di Simon e dimostrò il suo entusiasmo battendo le mani come una ragazzina, quando l'uomo accettò di partecipare.

Ci sto!

Splendido!
Allora inizio io!


Rispose, prendendo un altro pezzo di sushi e masticandolo lentamente, mentre pensava alla domanda giusta da fare a McDullan. Non era per nulla facile scegliere: la sua curiosità era tale che la cantante avrebbe anche fatto mille domande insieme tutte in una volta e solo il suo ferreo autocontrollo le impose di non comportarsi come un'adolescente, cogliendo l'occasione di rimproverarla del gesto da ragazzina fatto prima, mentre batteva le mani. Alla fine, in mezzo a tante domande, ce n'era una che incuriosiva la Bennet più di tutte le altre, una domanda molto personale e sicuramente invasiva, ma che scelse comunque di rivolgergli per conoscere la sua risposta.

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