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Larnaca

Messaggioda Monique » 15/06/2013, 14:41

Larnaca (Làrnaka in greco) è un'importante città sulla costa meridionale di Cipro. È un centro turistico e balneare di 143.367 abitanti circa, capoluogo del distretto omonimo (1126 km², 79.000 ab.). Nell'antichità era nota come Cizio (Kition in greco).

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Messaggioda Sandyon » 09/09/2013, 16:31

Succursale della Gilda dei Mercenari di Stoccolma

Incarico Segreto N°13389001

Difficoltà: 8/20

Luogo dell'incarico: Cipro/Larnaca

Mandante: David Nassau (Capo Reparto al Ministero della Magia, succursale Svedese)

Missione: protezione civile di un esponente diplomatico in visita politica

Svolgimento in segreto: SI

Inizio incarico: 14 Gennaio 2107 / ore 10:30 / Piazza del Giglio

Conclusione incarico: 14 Gennaio 2107 / ore 21:30 / N.D.

Compenso stabilito (non trattabile): 1500 Galeoni


Di sicuro non la missione più semplice per far cominciare una novellina, ma era l'unica a disposizione sotto ai dieci ventesimi di difficoltà dopo ben sei mesi e Sandyon era stato categorico con l'amico: non più di 8, massimo 9 decimi, e tanto Asher aveva trovato.
In realtà il vero problema dell'incarico stava nel non farsi vedere durante il processo di protezione, questo implicava probabilmente che il diplomatico avrebbe passato la maggior parte del tempo all'esterno, in parte durante una conferenza stampa pubblica, in parte chissà dove in compagnia dell'esponente locale con il quale doveva evidentemente scendere a patti o accordi.
Quella mattina la cittadina di Larnaca era ghermita di gente proveniente da ogni zona di Cipro. I caratteristici castelli medievali facevano da sfondo antico ed evocativo della piazza, che quasi somigliava ancora al borgo cavalleresco che era nel 1200 d.C.
Diversi palchetti erano stati sistemati vicino la grossa fontana di marmo bianco africano, ed inoltre i posti per una banda, le prime file di sedie per i giornalisti e tizzoni di fuoco magico disposti alla destra e alla sinistra dell'intera area.
Alle dieci e trenta del mattino non si vedeva ancora una singola persona, ciò faceva intuire che la cerimonia non sarebbe partita prima delle 11:30 se non mezzogiorno. Il Mercenario Brightless sapeva molto bene a cosa serviva andare lì con così tanto anticipo: la preparazione del campo.
Osservare bene ogni dettaglio dei luoghi e degli anfratti, tra vicoli e rialzi. Guardare dall'alto la piazza e comprendere quali fossero i punti più pericolosi e dai quali potesse facilmente partire prima un attacco improvviso.
Il sistema era semplice e quasi automatico: scovare la zona isolata più adeguata per rimanere in osservazione della conferenza che allo stesso tempo fosse quella più vicina per intervenire in caso di confermato pericolo. Per il momento, dovevano fare solo questo, e non era poco, non per una ragazzina alle prime armi come Arianna Ricciardi.
Mentre camminavano per una delle tante strade limitrofe quasi deserte per i contorni della Piazza del Giglio, una voce conosciuta e non troppo simpatica richiamò il MediMago, costringendolo non solo a voltarsi, ma anche a farsi prendere da un poco di panico.

Ma guarda guarda chi è tornato a interessarsi d'azione... Asher Brightless...

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Boris Velarko, Mercenario numero cinque al mondo, specialista in omicidi, taglie sopra ai 2000 Galeoni ed estorsioni di informazioni top-secret.

Dì un po', stai instradando una nuova recluta?
Forse sarebbe meglio riportarla a casa, questo non è posto per le principianti e per di più, ragazzine...


La fissò con un sorrisetto di scherno, fregandosene di qualunque commento lei avesse fatto nei suoi confronti, tornando invece su Asher, più serio.

T'avverto Brightless, se il tuo compito, per puro caso, dovesse essere proteggere l'ospite, sappi che non sono io che devi temere.
... Non so se siano soltanto voci, ma pare che oltre a me, anche Asveras abbia accettato l'incarico di farlo fuori.


Ovvio che il MediMago non avrebbe mai rivelato da che parte stavano loro due in merito alla missione, poiché altrimenti significava condannarsi a morte in qualche agguato segreto volto ad eliminare la concorrenza fastidiosa.

Mi auguro davvero che siano soltanto delle voci, mi servono proprio quei soldi.
Salutami il pozionista, l'unico dei due con un po' di sale in zucca.


Riferendosi ovviamente a Demetri.
Un'ultima occhiata agghiacciante, poi, Velarko si allontanò dal vicolo, sparendo, non prima di farsi un'altra mezza risata pensando alla bionda italiana.
Adesso basta chiacchiere, era il momento di iniziare a fare sul serio.

//

OFF

Potete cominciare con i primi quattro post, iniziando da Asher.
Al suo secondo post, Asher potrà far entrare in scena Boris.
Dopo il quarto post, cioè il secondo di Arianna, mi occuperò di nuovo io di far proseguire la vicenda.
Buon gioco.
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Messaggioda Asher » 11/09/2013, 0:11

[ 13 Gennaio 2107 – ore 18.00 – Londra - Brightless Kovarnikov Manor ]


Stravaccato nella sua poltrona preferita – quella in velluto rosso con archi dorati ovviamente – nella Biblioteca del Manor, Asher contemplava con aria assente le fiamme del camino, la mano destra stretta intorno a un bicchiere di whisky incendiario posato sul bracciolo e la sinistra chiusa a pugno sulla coscia. Al suo interno un cumulo di ceneri fredde che attendevano solo di essere gettate nel camino. Sei mesi. Tanto aveva dovuto attendere prima che qualcuno dei suoi vecchi amici si facesse vivo con una proposta che rispettasse le raccomandazioni che Sandyon gli aveva dato: una missione importante ma non rischiosa, che avrebbe dovuto richiedere l’uso del cervello e al massimo dei riflessi più che della bacchetta. Sei mesi di batticuore per ogni gufo anomalo che bussava alla finestra del suo ufficio al San Mungo, di sensi all’erta e nervi a fior di pelle. Sei mesi in cui cose, suoni, odori, avevano assunto dei connotati differenti, più completi, come se il suo corpo si fosse risvegliato da un lungo sonno e adesso fosse capace di interagire meglio con la realtà che lo circondava. Ma con l’adrenalina e l’eccitazione che precedeva sempre una missione erano riemersi anche i fantasmi del passato, quelli che secoli prima lo avevano spinto a riporre la sua divisa da mercenario in fondo a un baule per vestire solo ed esclusivamente i panni del medimago coscienzioso e del padrino presente e amorevole.

Forse avrei dovuto ritirarmi prima…

Quel pensiero così familiare emerse con prepotenza e lo spinse a serrare le mani con tanta forza che le unghie graffiarono il vetro del bicchiere e alcuni sbuffi di cenere macchiarono i suoi jeans. Lasciare che fosse prevalentemente Demetri a prendersi cura di Tisifone era stato il più grande errore che il suo cuore innamorato gli aveva fatto compiere e doveva solo ringraziare Godric di essersene reso conto in tempo per impedire che la loro piccola milaja diventasse una fredda, austera, calcolatrice e oscura Serpe. E ora che la loro figlioccia sembrava trovarsi nuovamente a camminare sull’orlo del baratro lui si ritrovava a dover partire. Non avrebbe mai dimenticato gli occhi colmi di disperazione e rabbia cieca che aveva rivolto loro quella sera né la determinazione a vendicarsi che l’aveva resa così simile al suo uomo da spaventarlo.

E’ solo per un giorno, massimo due…

Si ripetè, consapevole che stava mentendo a se stesso perché una volta assaporato il gusto proibito del pericolo non sarebbe più riuscito a farne a meno, come uno di quei drogati babbani che tanto aveva disprezzato da giovane. Scolò il bicchiere tutto d’un fiato, si alzò in piedi e gettò nel camino i resti carbonizzati delle specifiche della missione per poi avvicinarsi allo scrittoio e prendere piuma e pergamena.

Larnaca – Östen Holmberg – ore 9.30


Una volta finito di vergare quelle semplici parole infilò in una busta la pergamena insieme con un bottone e la assicurò alla zampa del suo gufo.

Arianna Ricciardi.

Gli sussurrò tra le piume, rimanendo a osservarlo mentre volava nel cielo di Londra, diretto presumibilmente alla magione della Vireau nonché compagna di Vastnor dove la Prefetta avrebbe dovuto alloggiare.

Vediamo un po’ se sei brava come pensa.

Ghignò tra sé, non sentendosi minimamente in colpa per averle dato così scarso preavviso nonostante che il suo, di gufo, fosse giunto dalla Svezia ben tre giorni prima.

[ 14 Gennaio 2107 – Larnaca – ore 9.25]



La sua di passaporta si era attivata alle 8.00, in modo da poter avere la possibilità di fare una veloce ricognizione della città da solo, soffermandosi non solo sulla piazza in cui si sarebbe tenuta la conferenza stampa pubblica ma anche sui possibili locali in cui Holmberg avrebbe potuto volersi intrattenere in privato quando i riflettori mediatici si fossero spenti. Cinquant’anni, vedovo, senza figli, il diplomatico svedese fortunatamente non sembrava avere molti vizi né pubblici né privati, fatta eccezione forse per la buona cucina – e di ristoranti rinomati nella piccola cittadina cipriota non ce n’erano poi molti - e le donne more e formose. O almeno questo era quello che lui era riuscito a scoprire mediante le sue fonti.

Chissà se la ragazzina è riuscita a scoprire qualcosa di più.

Si chiese, dando per scontato che l’ex Prefetta dei Draghi avesse fatto delle piccole ricerche sui due indizi che gli aveva lasciato. Quello di cui invece non era certo era se nel farle avesse fatto ricorso o meno all’aiuto di Sandyon. In ogni caso i suoi dubbi sarebbero stati sciolti presto visto che da lì a pochi secondi la ragazzina sarebbe uscita dal bagno delle donne in cui la passaporta che le aveva inviato avrebbe dovuto trasportarla. Probabilmente non avrebbe apprezzato l’idea di apparire in un cubicolo ma quello era stato il primo luogo che gli era venuto in mente quando aveva dovuto scegliere un posto dove farla arrivare inosservata. Personalmente poi trovava l’idea abbastanza divertente e forse Sandyon non lo avrebbe ucciso per quello. Forse.

Pronta?

Una sola parola pronunciò una volta che lei gli fu davanti, perché i convenevoli erano inutili soprattutto se scambiati nella sala d’attesa della stazione degli autobus dove chiunque poteva essere un potenziale “nemico” travestito da turista. Esattamente come loro due. Ma il tono non era freddo o conciso, piuttosto dolce, gentile, quasi paterno – e vista la differenza di età tra i due non sarebbe stato difficile scambiarli per padre e figlia – come il sorriso che le stava rivolgendo mentre, spostatosi di lato, le faceva cenno di passare. Fortunatamente gli occhiali da sole che indossava per proteggersi dal sole invernale cipriota impediva a chiunque di notare come il sorriso non contagiasse anche gli occhi che freddi e calcolatori stavano studiando la figura dell’italiana da sotto il berretto da baseball che faceva tanto turista americano. Anche il resto dell’abbigliamento era casual e comodo, tipico di chi si preparava ad affrontare un’intensa giornata in giro per la città tra vicoli, castelli e rovine medievali: scarpe da ginnastica, un paio di pantaloni verdi militare sbiaditi e una giacca scura aperta sul davanti che lasciava intravedere la maglia grigia che portava sotto.

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La bacchetta era assicurata al fianco sinistro in una custodia resa invisibile magicamente e che avrebbe potuto impugnare velocemente come una pistola babbana, mentre il suo fido pugnale si trovava nascosto sotto i pantaloni ampi, legato alla caviglia destra. Al polso destro invece portava una polsiera in spugna al cui interno aveva inserito magicamente le spillette dal lieve potenziamento magico che quella mattina aveva trovato sul comodino accanto al letto dono del suo troppo perspicace e silenzioso compagno. Perché se invece che inveire contro di lui gli aveva fatto quel dono voleva dire che aveva la coscienza sporca o forse che sapeva qualcosa che lui ignorava. E delle due non era certo di cosa temere maggiormente.

Hai fatto i compiti, piccola?

Le chiese sempre con quel tono dolce, conducendola lungo il corso principale pieno di negozi ancora vuoti i cui commessi stavano sulla soglia a chiacchierare tra loro, una mano stesa lungo il fianco a tenere una guida della città e l’altra all’altezza della schiena senza però sfiorarla, in quella che in base alle sue scarse conoscenze di dinamiche familiari doveva essere una posa tipica di un padre con una figlia.
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Messaggioda Aryanne » 11/09/2013, 11:41

[14 Gennaio - ore 09.00 - Londra - Villa Vireau]




Aveva avuto solo un giorno di preavviso: per carità, non che avesse bisogno di chissà quanto per prepararsi alla sua prima missione; aveva avuto settimane, mesi per allenarsi, per affinare il proprio corpo e la propria mente così da essere pronta a muoversi quando fosse giunto il momento opportuno.
Ed in effetti ogni allenamento, ogni fatica, ogni lacrima e ogni scia di sangue sul suo corpo era stata affrontata in previsione di quel momento, quello in cui avrebbe messo a dura prova il proprio corpo, la propria mente, il proprio auto-controllo ed il proprio istinto di sopravvivenza.
Aveva meditato, alzato pesi, fatto addominali e flessioni, corso per chilometri, duellato per ore ed ore ora con Sandyon e ora con Robyn, ancora e ancora, senza mai lamentarsi, senza mai fermarsi e arrendersi, nonostante il suo corpo non ce la facesse più: era arrivata al limite e lo aveva superato, ancora e ancora, dimostrando a se stessa che l'unico limite reale era quello imposto dalla propria mente per impedirsi di faticare ulteriormente.
Così, quando aveva ricevuto il gufo da Asher - di cui sapeva soltanto il nome e che fosse un fidato amico del suo Mentore - non aveva perso tempo, anche perché aveva solo qualche ora a disposizione: sfruttando la rete di amicizie che si era costruita nel corso degli anni tra i figli dei vari politici amici del padre, aveva raccolto un bel po' d'informazioni sul loro obiettivo, un Diplomatico da proteggere; il perché o il per come non lo conosceva e non le interessava, sapeva soltanto che quella era la sua prima missione, e avrebbe dovuto portarla a termine al meglio non solo, per quanto fosse la cosa davvero importante, per poter finalmente entrare di diritto nell'albo dei Mercenari registrati ufficialmente dal Ministero della Magia, ma anche - e parlando a livello umano, soprattutto - per rendere fiera del suo operato se stessa, Sandyon... e probabilmente anche sua madre.
Roberta Ricciardi era uscita distrutta dalla morte improvvisa del marito Giovanne, incapace di gestire uno shock simile sia per il modo in cui era stato ucciso, sia perché si era ritrovata da sola da un momento all'altro: era stata Arianna a prendersene cura, approfittando della gentilezza della Vice Preside di Hogwarts per far spostare in casa sua la madre così da poterla tenere d'occhio; ed anche se la donna non le aveva mai detto niente, sua figlia si era accorta di come, lentamente, i suoi occhi avevano ripreso a brillare di vita nel vederla allenarsi, migliorare e riuscire.
Lo stava facendo anche per lei, per dimostrarle che non le serviva essere una "Ricciardi" per farcela nella vita, che poteva realizzarsi da sola perché aveva la volontà e le capacità per farlo.
La mattina del 14 Gennaio, alle 4.30, l'italiana era già in piedi: era andata a dormire prestissimo la sera prima, alle 20.30, facendosi otto ore di sonno filate che le avevano permesso di alzarsi perfettamente riposata, senza alcuno strascico di sonno; aveva fatto la sua solita serie di addominali e flessioni, e poi si era buttata sotto la doccia dove aveva sostato a lungo, per rinvigorire il corpo e svegliarsi del tutto.
Aveva impiegato diverso tempo per scegliere il vestiario, perché se doveva proteggere qualcuno senza dare nell'occhio doveva mantenere uno stile che non si discostasse troppo dal proprio, da quello abituale insomma; alla fine aveva trovato una mise che la soddisfacesse, e l'aveva indossata dopo essersi accuratamente asciugata i capelli e truccata.
Sembrava una giornata come le altre, per la Ricciardi, ma era il suo modo per eliminare lo stress, per non pensare troppo a quanto fosse importante quella missione, per farla concentrare solo sull'obiettivo: rimanere viva e proteggere il Diplomatico in questione; e magari non dover nemmeno ricorrere troppo all'aiuto di questo Asher, visto che il suo orgoglio da italiana e da Ricciardi le faceva storcere il naso all'idea di dover essere un peso morto, per lui.
Una volta pronta, con tanto di bacchetta, orologio regalatole da Typhon e il bracciale donatole da Faith, la quasi Mercenaria era entrata nella camera di Robyn, sedendosi di fronte al suo letto e scuotendolo appena, cosicché si svegliasse e la trovasse davanti con un piccolo sorriso che tradiva però la sua tensione.

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Ssshhh, non fare rumore... - gli sussurrò con un filo di voce, posandosi anche il dito indice della mano destra sulle labbra per intimargli il silenzio - Volevo solo dirti che sto andando in missione... ti prometto che andrà tutto bene.

Gli disse, consapevole che sì, probabilmente doveva rendere fiero di lei anche il giovane Laars, che tanto l'aveva aiutata nel corso di quei mesi, e che era altrettanto ipotizzabile che lui stesse un po' in ansia per lei, essendo quella la sua prima missione ufficiale.
Si sporse verso di lui e gli posò un bacio sulla fronte, sorridendogli più convinta prima di uscire in punta di piedi dalla sua camera: passò di fronte a quella dove dormivano Monique e Sandyon, ma per rispetto della loro privacy non l'aprì... si limitò a sfiorare con le dita la porta di legno massiccio, con un lieve sospiro.

Sarai orgoglioso della donna che sono diventata... ti dimostrerò che, anni fa, hai fatto la scelta giusta a prendermi con te ed allenarmi.
... non ti deluderò, padre.


Annuì tra sé dopo quel pensiero, stringendo in un pugno le dita con cui poco prima aveva sfiorato la porta ed uscendo finalmente dal portone di Villa Vireau per prendere la Passaporta che si trovava appena fuori da esso, nel giardino sul retro di casa per non dare nell'occhio: non aveva avvisato Typhon o Vergil, ma solo perché, paradossalmente, l'idea di farlo la metteva ancor più in agitazione; no, avrebbe parlato con entrambi a missione finita... e portata a termine.
La Passaporta era lì ad attenderla, in perfetto orario.
Il momento tanto atteso era finalmente arrivato.

Ci siamo, Ary.
Ogni cosa che hai fatto da due anni a questa parte è stata affrontata per arrivare a questo preciso istante: sai come muoverti, sai cosa fare... fallo.
Senza incertezze, senza paure, senza dubbi: vai, e dimostra finalmente chi sei.


[Stesso giorno - ore 9.25 - Larnaca]


Smaterializzarsi in un bagno pubblico - e piuttosto scadente peraltro - non era stata una scelta che la Ricciardi aveva apprezzato molto, ma era ben decisa a non lamentarsi di nulla, in nessun caso: sapeva che fare la Mercenaria significava doversi adattare a qualsiasi situazione, e quella non faceva eccezione; al contrario, doveva ringraziare la pensata di Asher, perché le stava facendo fare un po' di sana e doverosa pratica.
Uscì dal bagno dunque, dopo essersi controllata allo specchio per assicurarsi che fosse tutto in ordine, individuando subito l'uomo che l'avrebbe affiancata perché era chiaro che la stesse aspettando.

Pronta?

Vuole farci passare per padre e figlia...
Bene, stiamo al gioco.


Pensò Arianna, il cui intuito (Perspicacia: 20) si era affinato non poco negli anni di allenamento con Sandyon: annuì dunque alla domanda di lui mentre un sorriso discretamente affettuoso le si dipingeva sulle labbra, quel tanto che bastava per essere credibile, e non le riusciva nemmeno troppo male visto che, per anni, aveva finto col padre; certo, chi l'avesse guardata bene avrebbe potuto cogliere un po' di tensione (Carisma (Arte): 11) dietro a quelle labbra incurvate verso l'alto, ma per fortuna nessuno al momento sembrava fare troppo caso a loro.
Cominciò a camminargli accanto, notando come il loro abbigliamento fosse quasi l'uno l'opposto dell'altro: se lui aveva optato per un look casual, lei aveva puntato sull'eleganza comoda, dal suo punto di vista, con un paio di leggins neri e lucidi, shorts di jeans molto corti, un paio di tronchetti neri con zeppe ai piedi - non tacchi, perché per correre sarebbero risultati scomodi al contrario delle zeppe - una maglia bianca a maniche lunghe ed alcune stampe sul davanti ed un blazer blu scuro lungo fino a metà coscia e aperto a completare il tutto, che nascondeva perfettamente la bacchetta della ragazza posta nella tasca posteriore degli shorts; capelli lisci e parzialmente raccolti all'indietro, trucco accentuato soprattutto negli occhi e qualche accessorio a completare un look che doveva dare l'idea di sofisticato, di elegante ricercatezza... l'ultimo che qualcuno si sarebbe aspettato di vedere addosso ad una Mercenaria.

Hai fatto i compiti, piccola?

Come sempre, papà! - rispose Arianna, integrandosi così perfettamente in quella recita messa in atto da Asher - Anzi, prima che me lo dimentichi... la scuola ti manda questo!

Aggiunse subito dopo, estraendo dalla tasca sinistra esterna del blazer un biglietto piegato a metà, che consegnò all'uomo con un sorriso lieve sulle labbra, come se si trattasse unicamente di una comunicazione scolastica... in realtà conteneva ben più di questo.


Non ho avuto molto tempo per scoprire qualcosa sul nostro amico, perciò ecco quello che so:

- E' già stato a Cipro altre due volte, 2101 e 2105
- Ha una figlia femmina segreta di nome Trisha, figlia di una sua relazione passata (la moglie ne è all'oscuro) con una dipendente domestica
- E' stato un attivista politico pro-ambiente dal 2080 al 2099
- E' un Mezzosangue
- Uno dei suoi punti deboli è il femore destro, indebolitosi a seguito di una ferita durante il periodo militare


Non gli rivolse sguardi particolari mentre Asher leggeva quelle poche, ma forse importanti, informazioni che Arianna era riuscita a reperire: d'altronde, non appena l'uomo ebbe finito di leggere, l'inchiostro sul foglio scomparve, lasciandolo completamente immacolato; sì, la Ricciardi non era più la ragazzina sprovveduta di una volta.

Da che parte vogliamo andare?

Gli chiese infine, col tono più noncurante del mondo, giustificata in quella domanda dal fatto che, a differenza dell'altro, non aveva avuto tempo di studiare il posto, e dunque il suo senso dell'orientamento era pressocché nullo.
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Aryanne
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Messaggioda Asher » 11/09/2013, 23:47

A differenza di Arianna, Asher aveva fatto delle ricerche su di lei fin dal momento in cui Sandyon gli aveva rivelato il ruolo che si era guadagnata a suon di schiantesimi nella sua vita. Non aveva indagato a fondo, più per rispetto nei confronti dell’amico e della sua capacità di giudizio che per la privacy della ragazza, ma quello che aveva scoperto era stato sufficiente per fargli optare per una copertura padre – figlia. Visto chi era stato in vita Ricciardi Senior, l’ex Prefetta doveva essere abituata a mostrarsi in pubblico come la figlia amorevole e affettuosa che tutti presumessero fosse, indipendentemente dai sentimenti reali che provava per l’uomo che era costretta a chiamare padre.

Meglio questo dell’amante giovane di un ricco uomo d’affari…

Mormorò tra sé, mentre uno sbuffo finto esasperato, tipico di chi si era stancato di aspettare, fuoriusciva dalle sue labbra. Di certo i suoi gusti sessuali non erano prioritari rispetto alla propria e altrui sicurezza e se la situazione l’avesse richiesto non ci avrebbe pensato due volte a strusciarsi addosso a una donna per riportare a casa la pelle il più intatta possibile. Ciò nonostante non aveva voluto mettere la ragazzina così in imbarazzo il suo primo giorno di lavoro. L’occhiata che le rivolse da dietro le lenti scure era quindi priva di alcuna malizia o apprezzamento per le curve generose e l’unico sentimento che poteva scorgersi sul suo viso era di contrarietà, quello che secondo i canoni dell’ex Grifondoro un padre avrebbe dovuto avere nel ritrovarsi la figlia vestita con degli abiti così sconvenienti. Si, decisamente Tisifone il gusto per un abbigliamento tradizionale non l’aveva preso solo da Demetri. Per testare la sua perspicacia e la sua reattività, il Medimago non le aveva rivelato nulla della copertura che aveva scelto e quindi i secondi che intercorsero tra la sua domanda e il sorriso affettuoso che addolcì di poco i lineamenti del viso della neo Mercenaria furono per così dire cruciali.


Continuo a credere che quei pantaloncini sia troppo corti per te piccola, ma alla fine siamo in vacanza…

La rimproverò bonariamente, scrollando persino le spalle con fare rassegnato. L’obiettivo di quella pantomima? Far scivolare gli sguardi dei pochi curiosi dal viso della Draghessa alle sue gambe e allo stesso tempo dare a lei qualcos’altro a cui pensare. A lui infatti non era sfuggita ( Intuito (P)=33) la linea di tensione che increspava il sorriso della ragazza. La recita in ogni caso era appena all’inizio, infatti non appena usciti in strada Asher circondò con un braccio la vita della ragazza, informandosi apparentemente della sua situazione scolastica.


Come sempre, papà! Anzi, prima che me lo dimentichi... la scuola ti manda questo!

Un sorriso soddisfatto increspò le labbra del Medimago per quella risposta spigliata e precisa mentre allungava la mano per prendere il bigliettino che gli stava porgendo. Il tono di voce era normale, né troppo alto né troppo basso, in modo da non dare nell’occhio, il gesto fluido e per nulla frettoloso e l’espressione del viso denotava una genuina curiosità per il contenuto del biglietto. Lesse velocemente il contenuto, annuendo soddisfatto di trovare informazioni aggiuntive rispetto a quelle che aveva ottenuto lui.

Potevano risparmiarselo… lo so già che sei una studentessa modello.

Commentò alla fine, ripiegando il bigliettino e infilandolo a caso nella guida turistica babbana che teneva in mano, come se fosse qualcosa di poca importanza. E contava sul fatto che lo sarebbe diventata davvero e di non aver appena sprecato un complimento sincero, anche se non era sicuro che lei lo avesse percepito come tale o se, al contrario, pensava fosse tutto parte della loro recita. Non gli interessava sapere come aveva fatto a recuperare quelle informazioni, se aveva utilizzato canali propri o di Vastnor, perché alla fine quello che contavano erano i risultati.


Da che parte vogliamo andare?

La guida – che subito mise al centro tra loro in modo da dare alla ragazza la possibilità di vedere la piantina del centro storico e sopratutto avvertire il formicolio della magia che la impregnava - consiglia di visitare per prima cosa Piazza del Giglio e la bellissima fontana in marmo bianco africano che è la più grande e antica della città.

Sollevò lo sguardo dalla guida per indicare con una mano lo slargo in cui confluiva il corso principale e su cui si aprivano diverse diramazioni, alcuni piccoli vicoli ciechi, altri invece viuzze che a loro volta si innestavano su strade più ampie. Su tre dei quattro lati della piazza si alternavano negozi di souvenir a bar e ristoranti, alcuni dei quali con i tavoli all’esterno che confinavano con i posti riservati ai giornalisti. Il quarto lato invece, a sinistra della fontana e del palco su cui si sarebbe svolto l’incontro, era quasi interamente occupato dalla Chiesa di San Lazzaro con la Torre del campanile che svettava praticamente sulla città e una fila di archi medievali che conducevano a uno dei castelli posti sulla cinta muraria della città vecchia.

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Il sorriso che aveva esibito fino a quel momento si trasformò in una smorfia di disappunto quando notò, o meglio finse di notare per la prima volta, gli allestimenti intorno all’attrazione principale della piazza che ne impedivano l’accesso da tutti i lati.

Che disdetta, dovremo accontentarci di guardarla da lontano – mormorò fintamente contrariato, riprendendo a camminare e svoltando a destra in modo da fare il giro della piazza e osservare il palco/fontana da dietro – però possiamo sempre visitare il Campanile di San Lazzaro – e quindi fare una ricognizione aerea – e il porticato – dietro le cui colonne avrebbero potuto dissimularsi – o preferisci prima sederti a bere qualcosa?

In effetti le opzioni a loro disposizione erano tante e anche se personalmente Asher avrebbe preferito prima avere una panoramica dall’alto della situazione e poi eventualmente optare per un appostamento alla luce del sole, mescolandosi con i turisti che chiacchieravano azzardandosi a sorseggiare un bicchierino di Zivania. Mentre decidevano i due angeli custodi del diplomatico svedese avevano ripreso a camminare apparentemente senza meta, valutando la profondità e i possibili nascondigli dei numerosi vicoletti che si affacciavano sulla piazza. Nonostante la consapevolezza che se il Ministero della Magia svedese aveva richiesto una protezione aggiuntiva allora il nome di Holmberg era finito sulla lista nera di qualche collega poco scrupoloso, la voce irriverente e sarcastica che proveniva dal suo passato lo gelò sul posto.

Ma guarda guarda chi è tornato a interessarsi d'azione... Asher Brightless...

Con movimenti lenti ma non per questo rigidi, Asher si girò su se stesso in modo da fronteggiare il Mercenario numero cinque e trovarsi un passo avanti ad Arianna, le braccia distese lungo i fianchi e le dita della mano destra distese mentre la sinistra era avvolta intorno all’inutile ammasso di carta che in realtà nascondeva una passaporta d’emergenza.


Velarko… - salutò con un cenno del capo, la voce ferma e la mascella leggermente contratta, gli occhiali che nascondevano lo sguardo leggermente sgranato e lo aiutavano [Carisma (Arte)=10// Concentrazione =13] a dissimulare la nota di panico che stava serpeggiando sotto pelle. Non temeva l’uomo di colore di per sé, ma quello che la sua presenza comportava e cioè innalzare di almeno uno o due decimi la pericolosità della missione – … che calorosa accoglienza, non sarà che ti sono mancato?

Una battuta di scherno, visto che in pochi erano all’oscuro della sua omosessualità nel giro, soprattutto tra i veterani come Boris, pronunciata con aria di sufficienza come se la sua presenza lì lo lasciasse più o meno indifferente.

Dì un po', stai instradando una nuova recluta? Forse sarebbe meglio riportarla a casa, questo non è posto per le principianti e per di più, ragazzine

Chi, io? Mi sto solo godendo un po’ di meritato riposo con un’amica… Mi piace vivere pericolosamente e provare nuovi cibi…

Un’altra battuta, non tanto infondata perché se Demetri l’avesse beccato a tradirlo lo avrebbe sciolto in uno dei suoi preziosi calderoni, ma palesemente falsa e che non avrebbe dovuto stupire l’altro Mercenario più di tanto. Mica poteva confermare le sue ipotesi così come se nulla fosse. Durante lo scambio di battute l’ex Grifondoro continuò a tenere lo sguardo fisso sull’uomo, ignorando volutamente Arianna un po’ per cercare di distogliere l’attenzione da lei e un po’ per vedere come avrebbe reagito a quelle palesi provocazioni.

T'avverto Brightless, se il tuo compito, per puro caso, dovesse essere proteggere l'ospite, sappi che non sono io che devi temere.

Involontariamente Asher raddrizzò la schiena e si tese in avanti per cogliere ogni sfumatura di quello che sembrava essere un vero e proprio e soprattutto disinteressato avvertimento e che probabilmente avrebbe spiazzato Arianna. Quello che forse la ragazza ancora non sapeva era che ciò che ti manteneva in vita in quel lavoro, non era solo essere più veloce, più bravi,più spietati degli altri, ma anche e sotto certi punti di vista soprattutto il rispetto che riuscivi a guadagnarti sul campo sia tra gli amici che tra i nemici. Era il rispetto che permetteva loro di avere una vita semi normale e non doversi guardare costantemente alle spalle e che spingeva una persona come Boris Velarko a fargli quella piccola confidenza.

... Non so se siano soltanto voci, ma pare che oltre a me, anche Asveras abbia accettato l'incarico di farlo fuori.

Deve aver pestato i piedi a qualcuno di molto potente questo tizio se Asveras decide di scomodarsi per lui… fortuna che noi siamo qui per il sole, il mare e la Dinamo Mosca…

Si accarezzò istintivamente la polsiera, il panico che aumentava di un grado al pensiero di doversi scontrare con il pivello. Sapeva perfettamente di non poter competere con lui, non solo in quanto a potenza ma soprattutto per l’assoluta o quasi mancanza di scrupoli dell’altro, e sapeva che se la presenza di Demetri avrebbe potuto salvarlo da un Avada – e non ne era neanche certo visto che ciò che accumunava Sandyon e Tyslion era la certezza che loro due non avrebbero dovuto esistere come coppia – il destino di Arianna diventava ancora più incerto.

Mi auguro davvero che siano soltanto delle voci, mi servono proprio quei soldi.

Me lo auguro anch’io.

Non andrai in miseria per un colpo mancato...

Salutami il pozionista, l'unico dei due con un po' di sale in zucca.

Non rispose a quell’ultima battuta, aspettando che Boris si fosse allontanato abbastanza prima di girarsi di tre quarti in modo da trovarsi di fronte alla bionda e guardarla negli occhi. Lo sguardo che le rivolse era duro, determinato, tutta la dolcezza esibita poco prima evaporata, così come il tono con cui le si rivolse.

Spero che sappia quello che fa perché le cose si sono appena complicate… - Pur guardando lei Asher si stava riferendo al docente di Difesa e al fatto che avesse valutato criticamente le capacità e i progressi della sua allieva prima di mandarla in missione con lui. In ogni caso non le avrebbe spiegato chi fosse Asveras perchè non era un compito che toccava a lui. E se, al contrario, lei sapeva perfettamente chi fosse, allora le sue successive parole non l’avrebbero spiazzata più di tanto – Solo pensieri inutili e futili, sono quelli che ti salvano la vita.

E se lei precedentemente avesse espresso una qualche preferenza su dove iniziare il giro di perlustrazione Asher si sarebbe diretto in quella direzione, in caso contrario avrebbe preso la strada verso la Chiesa, iniziando con una perlustrazione aerea alla ricerca di posti ideali dove un ammasso di muscoli color cioccolata avrebbero potuto nascondersi.

E speriamo che la sua vanità sia ancora tale da impedirgli di usare la Polisucco.
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Asher
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Messaggioda Aryanne » 12/09/2013, 15:48

Continuo a credere che quei pantaloncini sia troppo corti per te piccola, ma alla fine siamo in vacanza…

Saranno anche corti ma devi ammetterlo, mi fanno proprio un bel sedere... l'ho preso da mamma, evidentemente.
Senza offesa pà, lo sai che ti adoro!


Era quasi divertente quella sceneggiata, anche se molto dell'entusiasmo di Arianna era smorzato dal fatto che il suo vero padre era morto mesi prima, e quello "adottivo" non era certo tipo a cui poter fare commenti come quello; ciò nonostante sorrideva tranquilla e spensierata, quasi ironica verso Asher, dando prova di possedere nervi piuttosto saldi, nonostante tutto.
Se Sandyon l'aveva scelto per accompagnarla nella sua prima missione, evidentemente doveva trattarsi di una persona per cui nutriva molta fiducia: un mercenario valido, dunque? Certo, non le sembrava fosse proprio più giovanissimo, ma era pur vero che stavano parlando di maghi e, per loro, il tempo era molto più relativo dei babbani; in ogni caso si fidava del proprio Mentore, perciò chiunque le avesse messo accanto sarebbe stato ben accolto dalla Ricciardi che si premurò subito di dare proprio all'uomo accanto a sé le poche informazioni che aveva scoperto in meno di 24 ore.

Potevano risparmiarselo… lo so già che sei una studentessa modello.

Sorrise soddisfatta per quelle parole, non comprendendo del tutto che si trattasse di un complimento alle sue capacità "investigative": ma in fondo, qualunque fosse la connotazione con la quale esso era stato pronunciato, il biglietto era comunque arrivato a destinazione e assimilato, ed era quella la cosa importante per loro.
Più tranquilla ora che quel primo, piccolissimo passo era stato fatto, la Ricciardi chiese al proprio "padre" quale fosse la direzione da prendere, non essendo minimamente pratica della zona.

La guida consiglia di visitare per prima cosa Piazza del Giglio e la bellissima fontana in marmo bianco africano che è la più grande e antica della città.

Una guida magica, evidentemente, a giudicare dalla magia che la impregnava: e tuttavia non fece una piega l'italiana, seguendo con sguardo attento il cenno della mano di Asher che le mostrava la zona, una rotonda centrale da cui si diramavano vie più piccole, vicoli ciechi e stradine pittoresche, in poche parole pochissimo spazio di manovra e solo la piazza centrale per potersi muovere liberamente.
Per la maggior parte dei suoi lati, inoltre, essa era piena di negozietti grandi e piccoli di souvenirs, di bar e ristoranti, che creavano una gran confusione; l'ultimo lato, invece, era quello meno caotico perché occupato dalla Chiesa di San Lazzaro, con altissima Torre annessa, che si trovava dalla parte sinistra rispetto alla piazza.
Arianna seguiva Asher senza parlare, guardandosi intorno per cercare di cogliere ogni dettaglio, ogni particolare, soprattutto qualcosa che avrebbe potuto stonare con l'ambiente che li circondava.

Che disdetta, dovremo accontentarci di guardarla da lontano... però possiamo sempre visitare il Campanile di San Lazzaro e il porticato, o preferisci prima sederti a bere qualcosa?

Non una scelta semplice, quella: sedersi e poter studiare la situazione con calma, magari dandosi la possibilità di rilassarsi un minimo e di comprendere meglio chi aveva di fronte... oppure cercare di avere una panoramica della piazza dall'alto, così da avere una visione ampia di tutto l'ambiente?
Non fece in tempo a rispondere, l'italiana, perché una voce alle loro spalle fece voltare sia lei che Asher: lo sguardo di Arianna percorse l'intera figura ora di fronte a loro, ipotizzando dal modo in cui si rivolse all'uomo accanto a lei che si trattasse di un Mercenario ancora in attivo.

Ma guarda guarda chi è tornato a interessarsi d'azione... Asher Brightless...

Velarko… che calorosa accoglienza, non sarà che ti sono mancato?

Dì un po', stai instradando una nuova recluta? Forse sarebbe meglio riportarla a casa, questo non è posto per le principianti e per di più, ragazzine...

Non disse nulla, dando prova di grande auto-controllo, soprattutto considerando il suo carattere: si scaldava molto facilmente, odiando di essere trattata come una ragazzina insulsa, ma seppe trattenersi, perché si rese conto che attaccare briga con quell'uomo, in quel frangente, sarebbe stata una mossa tanto infantile quanto stupida, e lei a morire prima del tempo non ci teneva proprio; rimase dunque ferma, non rigida ma coi sensi allerta, passando lo sguardo lentamente da uno all'altro e ripetendosi come un mantra di stare calma e non dare di matto, parole che, stranamente, si formularono nella mente dell'italiana con la voce di Robyn Laars.

Chi, io? Mi sto solo godendo un po’ di meritato riposo con un’amica… Mi piace vivere pericolosamente e provare nuovi cibi…

T'avverto Brightless, se il tuo compito, per puro caso, dovesse essere proteggere l'ospite, sappi che non sono io che devi temere.

Notò il movimento in avanti di Asher, registrando solo in quel momento anche il suo cognome: Asher Brightless, dove aveva già sentito quel nome? Scosse appena il capo, decidendo di non pensarci in quel momento, concentrandosi piuttosto su cosa Boris Velarko avesse da dire al "collega" di così importante, anche se a giudicare dalle sue precedenti parole si poteva già ipotizzare cosa fosse... il nome di un rivale in quella missione, ovviamente.

... Non so se siano soltanto voci, ma pare che oltre a me, anche Asveras abbia accettato l'incarico di farlo fuori.

Asveras.
Tyslion Asveras, l'ex apprendista di Sandyon - e grazie tante per le informazioni, Robyn.
Rimase immobile la Ricciardi nel sentire quel nome, ma un lungo e freddo brivido le passò lungo la schiena: non conosceva bene i particolari del rapporto tra lui e Vastnor, Robyn le aveva solo detto che il primo voleva uccidere il secondo da diversi anni ad ora... come avrebbe reagito se avesse incontrato Arianna e fosse venuto a conoscenza di cosa lei fosse diventata per Sandyon?

Deve aver pestato i piedi a qualcuno di molto potente questo tizio se Asveras decide di scomodarsi per lui… fortuna che noi siamo qui per il sole, il mare e la Dinamo Mosca…

Mi auguro davvero che siano soltanto delle voci, mi servono proprio quei soldi.

Non andrai in miseria per un colpo mancato...

Salutami il pozionista, l'unico dei due con un po' di sale in zucca.

Ipotizzando che il pozionista fosse un amico di Asher, Arianna non mosse un muscolo fino a quando l'altro non fu scomparso tra la folla, permettendosi solo allora un piccolo sospiro nervoso: non voleva dimostrarsi preoccupata o impaurita, ma sembrava una costante delle sue missioni dover incontrare sempre qualche complicazione, questa volta ben più grossa della volta che aveva aiutato Edward e Faith; soprattutto, per quanto fosse quasi strano sentire un pensiero così altruistico provenire da lei, non voleva che Asher si sentisse costretto a proteggerla più di prima per la questione Asveras, perché ipotizzava che se erano così tanto amici lui e Sandyon, allora Brightless dovesse sapere quale fosse il trascorso dei due - e ne ebbe la conferma poco dopo.
Era pur sempre la missione di prova di Arianna e come tale voleva fosse svolta, anche se il pensiero di trovarsi faccia a faccia con l'ex apprendista del suo Mentore non la faceva stare troppo tranquilla.

Spero che sappia quello che fa perché le cose si sono appena complicate…
Solo pensieri inutili e futili, sono quelli che ti salvano la vita.


... credo di preferire una visita alla Chiesa, prima di sederci a prendere qualcosa da bere.
Per te va bene?


Domandò lei, non commentando le precedenti parole dell'altro: gli occhi era animati da due scintille diverse, ora; inquietudine, dovuta al fatto che quello fosse il suo primo lavoro come Mercenaria e ora fosse anche diventato tutto più complicato... e fermezza, quella di voler portare a casa il compito a qualsiasi costo.
No, Arianna Ricciardi non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da nessuno...
Nemmeno da Tyslion Asveras in persona.
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Messaggioda Sandyon » 12/09/2013, 23:04

- Meno di mezz'ora al momento stabilito per l'inizio della copertura -

La piazza cominciava a ghermirsi di persone, gli spalti più vicini al palco venivano occupati da alti esponenti della politica interna ed estera.
Ancora nessuna traccia del diplomatico ma era questione di minuti, lo si poteva immaginare dall'inizio della musica da parte dell'orchestra.
Il campanile si trovava sotto il cielo più limpido e azzurro, nessuna nuvola in cielo quella mattina, nessuna possibilità pioggia, non magica almeno.
Si ipotizzava che Asher ed Arianna avessero raggiunto un luogo abbastanza sopraelevato per poter guardare tutta la scelta dall'alto.
In ordine di apparizione giunsero il Primo Ministro, il Segretario, il Tesoriere, Il Capo del Governo e Il Generale dei Servizi Segreti.
Ognuno di loro aveva un volto rilassato, tranquillo, estremamente calmo e sorridente, eppure a giudicare dalle informazioni pervenute al MediMago, l'atmosfera doveva risultare molto più tesa e pesante. Il Diplomatico svedese si stava dirigendo lì per effettuare una conferenza stampa in favore della politica di Cipro, elencando anche dei benefici che la propria campagna avrebbe portato anche al suo paese.
Quando si stipulavano certi tipi di accordi e di mezzo c'erano i Servizi Segreti da una parte o dall'altra, non si poteva mai parlare di decisioni o accordi svolti in serenità, ma bensì decisioni cruciali, che mettevano ai tavoli persone per ore ed ore, giorni, in alcuni casi.
Per il momento comunque, nessuna segnalazione saliente, il grosse della folla doveva ancora arrivare e nel mentre i vicoli limitrofi alla piazza si svuotavano, diventando canali desolati privi di negozi aperti, locande a disposizione del pubblico o bancarelle.

Signore e signori, vi pregherei di prendere posto in tempi ragionevoli: la conferenza stampa sta per avere inizio!
L'illustre onorevole Holmberg avrà la parola ed illustrerà gli accordi convenuti col nostro paese...


Una volta che il presentatore smise di parlare, la calca di gente accorsa a sentire si fece più silenziosa, spingendo qua e là soltanto per raggiungere il proprio posto e di seguito mettersi calmi e seduti in attesa che l'evento cominciasse.
Si potevano contare almeno 1000 persone, se non qualcuna di più, ma l'occhio attento di Asher non avrebbe fatto fatica a riconoscere in mezzo ai civili anche qualche volto conosciuto della malavita organizzata: Mercenari con molti meno scrupoli capaci di far fuori bambini per dieci Galeoni.
Non poteva essere sicuro che Velarko avesse aderito a quel pensiero, per quanto ricordava bene che al tempo era molto temuto per i suoi metodi poco ortodossi e molto pesanti al fine di raggiungere i suoi scopi. C'era dunque da tenersi lontani pure da lui, per quanto avesse poco prima dato una indicazione molto interessante. Bisognava solo capire una cosa: aveva detto il vero o era solo una falsa pista per sviarli ed innervosirli?
La risposta arrivò in pochissimo tempo, proprio mentre il Diplomatico stava arrivando a bordo di una automobile babbana, scortato da altre quattro guardie del corpo su scope volanti. Ovvio che quelle guardie facessero parte del Governo di Cipro, fornitegli solo per parvenza di sicurezza, altrimenti perché richiedere in segreto anche la protezione di due Mercenari?
Aguzzando lo sguardo, sia la Ricciardi che Brightless poterono scorgere una figura appoggiata al lato di una colonna intorno alla piazza.
La persona stava fissando attentamente verso il basso, con degli occhiali scuri indosso e l'espressione più ferma, calma e ghiacciata che ci fosse.

Immagine

Non appena sotto di lui camminò una specifica coppia di uomini vestiti di nero ed eleganti, l'uomo saltò con una flessibilità davvero notevole, colpendo con due cazzotti sopra la testa i malcapitati, facendo perdere loro i sensi all'istante ed evitando che nessuno lo vedesse compiere il gesto.
Afferrati per la collottola, li portò dietro la colonna, lasciando probabilmente lì a riposare, camminando poi con passo lento e calcolato dirigendosi dietro un complesso di palizzate e quinte che rappresentavano il palco.
Dunque era vero: Tyslion Asveras era lì.
Strano però, non si era avvicinato alla zona dove stava seduto il diplomatico, bensì da tutt'altra parte. Magari era una tattica.
In ogni caso, con tutta quella folla e il discorso che andava a cominciare era impossibile che agisse ora, quindi se volevano muoversi i due protagonisti della missione, dovevano farlo adesso, riducendo la distanza dalla colonna poco prima abitata dal N°2 al mondo (680 metri circa).
Nel frattempo, il diplomatico saliva sul palco centrale e si apprestava a parlare al MagiMicrofono, rivolgendosi alla folla silenziosa.

E' un immenso piacere per me essere qui oggi.
Sono stato ospite del Primo Ministro Katanos per ben 48 ore, cercando di arrivare con lui ad una soluzione per il problema di scambio merci proveniente dal vostro paese fino al nostro.
Secondo il Primo Ministro, i costi dei trasporti sono eccessivi, come anche la dogana e il bilancio dei Galeoni in import ed export.
In merito a questo ed anche seguendo il bisogno dei miei cittadini che hanno fatto registrare una richiesta aumentata del 38% sulla sabbia raffinata delle vostre spiagge per le pozioni e del 21% sul vostro grano per la preparazione dei cibi di prima necessità... Sto per stipulare un trattato che renderà più semplificati questi scambi di valore, riducendo del 14% le tasse alla dogana e aumentando gli ordini mercantili per un ammontare di 950.000 Galeoni netti annui.


Ci fu un boato incredibile, la folla era totalmente impazzita, felice come non mai, perché da tempo Cipro stava affrontando una pessima crisi economica e quell'introito così cospicuo annuale avrebbe garantito una ripresa dell'economia così forte da saldare molti debiti pubblici e incentivare la nascita di nuove imprese e società economiche.
Tanta, troppa puzza, davvero in quantità industriale. Quel discorso sapeva di scuse accampate per far vedere che la Svezia necessitava di quel commercio ma le persone più ferrate in materia sapevano bene che quel paese ultimamente era uno dei più floridi e ricchi di risorse dell'Europa.
Tra queste persone, anche Asher in qualità di Mercenario ed Arianna, come ex figlia di un politico invischiato con tutte queste informazioni e apprendista costretta a leggere cinque quotidiani mondiali al giorno da Vastnor, potevano di certo rimanere perplessi e per niente convinti di quel discorso fatto di percentuali false e soldi sporchi.
Il sorriso sulle facce dei massimi esponenti ciprioti si interpretava perfettamente: Holmberg era stato incastrato in qualche modo, si ma quale?
E sopratutto, se erano riusciti ad incastrarlo, perché volerlo pure morto?
La missione era appena cominciata e le domande cadevano già a valanghe...
Senza contare che di Boris Velarko... Non ce n'era più neanche l'ombra.


Spoiler:
Un'altra azione a testa, poi vado di nuovo io.
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Messaggioda Asher » 15/09/2013, 0:20

Quando Sandyon gli aveva detto che Arianna in parte assomigliava a Tyslion, Asher si era aspettato di incontrare una testa calda, qualcuno insofferente alla gerarchia, sempre pronto a dimostrare il proprio valore anche a sproposito e a discapito del buon senso. Il modo in cui la Ricciardi aveva reagito, o meglio non aveva reagito, alle frecciatine di Velarko invece lo avevano costretto a ricredersi così come il sangue freddo che aveva dimostrato in presenza del “nemico” quando venne pronunciato il nome di Asveras. Certo Asher le voltava le spalle in modo da poter fronteggiare Boris ma i suoi sensi erano sempre all’erta e non aveva percepito nessun cambiamento particolare nella Draghessa tanto da supporre che non sapesse di chi stavano parlando. Fu il sospiro nervoso che le sfuggì dalle labbra una volta rimasti soli e il lampo di inquietudine che gli sembrò di scorgere ( Intuito (P)=33) nei suoi occhi quando si voltò per parlarle che lo costrinsero a ricredersi. Che fossero approfondite o meno le informazioni che la ragazzina aveva su Tyslion erano sufficienti per renderla nervosa.

Ben venuta a bordo…

Mormorò tra sé usando un linguaggio tipicamente babbano mentre annuiva alla proposta dell’altra. Fece un paio di passi in avanti e, una volta giunto al suo fianco, le posò il palmo della mano al centro della schiena in un gesto di sostegno e rassicurazione prima di sospingerla in avanti verso la Chiesa. Costeggiarono due lati della Piazza con un passo disinvolto e un sorriso fintamente rilassato in volto, spostando gli occhi dalla guida che nessuno dei due stava leggendo davvero ai palazzi che li circondavano, in modo da imprimersi bene i dettagli. Durante il tragitto Asher non poteva evitare di pensare alle parole di Boris o meglio a quello che si celava dietro di esse. Dalle informazioni che aveva raccolto il grado della missione non era stata sottovalutata e il massimo che ci si poteva aspettare era la presenza di un qualche esaltato conservatore o di un sicario di bassa lega assoldato da qualcuno troppo impegnato a fare soldi da sapere come si contattavano dei Mercenari di un certo livello. Dopotutto la conferenza stampa sanciva il raggiungimento di un accordo tra le parti e quindi gli alti vertici, quelli che davvero avrebbero potuto creare problemi seri, dovevano essere già stati compensati a dovere. Ragionamento in parte corretto quello di Asher, se non fosse stata per la presenza di Velarko che mandava a monte tutto. Per quanto il Mercenario n°5 fosse a corto di galeoni di sicuro qualcuno doveva averlo contatto e il suo gufo non lo si trovava di certo nel primo Serraglio della città.

Non andare di fretta come al tuo solito… Non è detto che la vista migliore la si goda dal campanile.

La ammonì con quell’aria bonaria da padre che aveva assunto dal momento in cui si erano incontrati, deciso a portare avanti quella pantomima per potersi muovere indisturbati tra i turisti e gli Auror ufficiali che di certo sarebbero giunti insieme al diplomatico svedese. Il messaggio intrinseco era abbastanza chiaro. La Torre si snodava su tre livelli e ognuno di essi era provvisto di un’ampia arcata priva di vetri che davano direttamente sulla Piazza e che avrebbe offerto loro di effettuare una ricognizione aerea completa e stratificata. Una volta entrati nell’edificio in pietra Asher pagò il biglietto per entrambi e si fermò il tempo necessario per permettere alla Prefetta di passargli davanti e prendere la guida, per così dire, della loro piccola carovana. Non vi erano molti turisti, probabilmente a causa dell’orario relativamente presto o dell’inizio imminente della conferenza, ma non voleva correre il rischio di essere travolti da una scolaresca e perdersi in una fiumana di ragazzini urlanti. La strada che portava su al Campanile era stata progettata in modo da poter compiere il tragitto a cavallo e quindi era ampia e con lastroni in pietra dall’altezza di cinque centimetri e disposti in pendenza a distanza di venticinque centimetri. Giunti alla prima Arcata/Vetrata Asher si fermò e posò gli avambracci sul davanzale fingendo di godersi il panorama mentre gli occhi dietro le lenti scure scrutavano con attenzione il via vai di gente sotto di loro, abbastanza lontani da non dare nell’occhio ma non tanto da rendere le persone delle figure indistinte. Fu così che, mentre la musica dell’orchestra si levava nell’aria attirando curiosi intorno al palco, i due poterono assistere indisturbati all’arrivo degli alti dignitari ciprioti e notare come tutti apparissero rilassati e tranquilli.

Cosa sai che io ignoro?

Mormorò teso il Medimago a voce abbastanza bassa che solo Arianna, se si fosse messa gomito a gomito con lui, avrebbe potuto sentirlo, lo sguardo fisso sul volto del Generale dei Servizi Segreti. Tra tutti era proprio la calma di quest’ultimo a fargli avvertire la sensazione ( Intuito (S)= 25) che ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto quello. La presenza di un personaggio di spicco straniero, soprattutto quando si trattava di politici, portava con sé sempre un enorme carico di stress e apprensione perché un attentato, anche se fallito, avrebbe messo in cattiva luce le misure di sicurezza del Paese ospitante. Gli accordi poi erano frutto di compromessi e quindi era inevitabile che non potessero accontentare tutti e il malcontento di solito finiva per serpeggiare durante quel tipo di avvenimenti pubblici. Per non parlare del fatto che la sua esperienza sul campo gli aveva insegnato che nelle situazioni di “normale routine” la semplice presenza di “consulenti esterni” a supporto, se non proprio a sostituzione, degli Auror locali bastava a rendere nervosi i Grandi Capi che erano soliti temere qualche colpo di testa che li avrebbe posti di fronte a problemi più grossi di quelli che il loro intervento aveva risolto.

Cosa vedi?

Chiese poi alla recluta, sperando in un resoconto non solo visivo ma anche sensoriale: voleva la sua impressione su quello che stava accadendo per cercare di comprendere se l’apprensione che sentiva crescere dentro di sé fosse reale o solo frutto dell’incontro di prima. E mentre Arianna parlava Asher continuò a scrutare la folla, inarcando un sopracciglio nel notare mescolati malamente tra i civili degli esponenti della malavita organizzata, gente senza scrupoli ma molto in basso nella “catena alimentare” dei Mercenari. Persone da evitare ovviamente per non farsi riconoscere e tenere d’occhio allo stesso tempo perché di certo non se ne sarebbero rimasti con le mani in mano senza far nulla. Ma era in un certo senso preparato alla presenza di questa feccia, perché una minaccia concreta doveva pur esserci se li avevano ingaggiati, e quindi non tradì un fremito nel riconoscerli giù in Piazza. Il fremito invece fu evidente, tanto che se Arianna fosse stata in un qualche modo appoggiata a lui l’avrebbe avvertito lei stessa, quando lo sguardo passò dall’automobile babbana scortata dagli Auror al perimetro della Piazza e in particolar modo al colonnato alla loro destra.

Asveras…

Mormorò il Medimago così da attirare l’attenzione della Ricciardi, nel caso le fosse sfuggito, verso una delle colonne centrali a cui stava appoggiato un colosso di colore con degli occhiali scuri e un’espressione ferale in viso. Immobile, senza tradire alcuna emozione, osservò il nemico giurato di Vastnor piombare su due anonimi – almeno per lui – individui e stenderli con una velocità impressionante per poi con la stessa efficienza farli sparire dietro la colonna. Da una veloce occhiata alla Piazza era chiaro che nessuno, neanche le persone che stavano seduti in fondo e quindi più vicine al luogo dell’attacco, si era accorto di nulla.

Sei migliorato pivello.

Commentò senza alcuna inflessione nella voce, usando a sfregio quel nomignolo che Demetri era solito utilizzare nei confronti di Tyslion, mentre dentro di lui iniziava a formarsi l’idea di attivare la passaporta nella guida e rispedire la biondina al sicuro a Londra e tanti saluti al suo amor proprio. Lo seguì con lo sguardo fino a quando non sparì dietro al palco, sorprendendosi non poco nel notare come il diplomatico, una volta sceso dall’auto e espletato i saluti di rito, avesse preso posto dalla parte opposta rispetto a dove si era avviato il Mercenario n°2.

Non ha senso.

Perché creare un diverso quando in teoria nessuno sapeva che fosse lì? Che avesse nascosto qualcosa sotto il palco? Ma cosa? Erano maghi dopotutto, l’unica cosa di cui necessitavano era la propria bacchetta. Che il suo intento fosse allora di allontanarsi il più possibile dalla colonna? Che avesse nascosto lì qualcosa, un’arma babbana creata sfruttando le sue origini da Mezzosangue? Troppi dubbi, troppe variabili e troppo poco tempo per analizzarle tutte. Il suo istinto gli diceva di mandare Arianna a guardare le spalle al diplomatico e di occuparsi da solo dell’incognita Asveras. Si voltò verso la ragazzina, pronto a esporle il proprio piano quando le parole di Vastnor gli riecheggiarono nella mente: poteva permettersi di perdere Holmberg ma non che accadesse qualcosa alla Ricciardi.

Andiamo.

Si limitò quindi a sussurrare allontanandosi dal parapetto per avviarsi a spasso spedito verso l’uscita, maledicendo le cupole antismaterializzazione che avrebbero fatto perdere loro tempo prezioso. Sgusciò agilmente tra i pochi turisti che ancora si attardavano nella Chiesa, voltando di tanto in tanto la testa per sincerarsi che la biondina fosse dietro di lui, preferendo non Disilludersi per conservare le forze in vista di un probabile scontro imminente e sfruttando la folla che si era accalcata intorno alle sedie e al palco si avvicinò alla colonna da cui era partito Asveras con l’intento di scoprire l’identità dei due tramortiti e vedere se per caso avesse lasciato lì un qualche ricordino. Mentre i due si muovevano la voce del diplomatico riempì la Piazza.


E' un immenso piacere per me essere qui oggi.
Sono stato ospite del Primo Ministro Katanos per ben 48 ore, cercando di arrivare con lui ad una soluzione per il problema di scambio merci proveniente dal vostro paese fino al nostro.
Secondo il Primo Ministro, i costi dei trasporti sono eccessivi, come anche la dogana e il bilancio dei Galeoni in import ed export.
In merito a questo ed anche seguendo il bisogno dei miei cittadini che hanno fatto registrare una richiesta aumentata del 38% sulla sabbia raffinata delle vostre spiagge per le pozioni e del 21% sul vostro grano per la preparazione dei cibi di prima necessità... Sto per stipulare un trattato che renderà più semplificati questi scambi di valore, riducendo del 14% le tasse alla dogana e aumentando gli ordini mercantili per un ammontare di 950.000 Galeoni netti annui.


Asher sfruttò il boato per ridurre le distanze dalla colonna di un ulteriore decina di metri e permettere così ad Arianna di affiancarlo. Girò di poco la testa per assicurarsi che stesse andando tutto bene, un’espressione perplessa e ben visibile in volto dovuta questa volta alle parole appena ascoltate.

Qui c’è puzza di calderone esploso…

Per quanto le materie prime Cipriote potessero essere di qualità di certo il loro grano e la loro sabbia raffinata non valeva una manovra economica di 950.000 Galeoni, senza parlare del mancato introiti delle casse svedesi in termini di minor tasse riscosse. Soprattutto non quando il Paese che faceva tali concessioni era uno dei più floridi dell’Europa e con risorse pressoché illimitate. I dati sciorinati da Holmberg sui bisogni degli svedesi dovevano essere truccati. Il perché era palese, dare una boccata d’ossigeno all’economica cipriota e mettere il governo sotto un’ottima luce, assicurando una facile rielezione. Ma cosa ci guadagnava la Svezia? O il diplomatico era stato incastrato in un qualche modo? Asher assottigliò lo sguardo e passò in rassegna nuovamente i visi degli alti esponenti del governo cipriota e le loro espressioni serene e sollevate sciolsero un dubbio: Holmberg era stato incastrato. Quello che però interessava davvero all’ex Grifondoro non era sapere come questo potesse essere accaduto ma perché, visto che l’accordo era stato raggiunto, qualcuno, e adesso le probabilità che si trattasse di qualcuno agli alti vertici del governo di Cipro iniziavano a essere elevati, lo voleva morto? Perché mandare all’aria un accordo così vantaggioso uccidendone uno dei fautori? Chi avrebbe ottenuto un maggior guadagno dal caos e dalla crisi economica che avrebbe travolto l’isola se sul suo suolo si fosse consumato un tale attacco terroristico? Le domande si accavallavano nella mente di Asher senza però tirarsi dietro anche le risposte e così l’unica cosa che gli restava da fare era cercare di raggiungere la colonna e da lì tenere d’occhio il diplomatico e scoprire cosa stesse tramando Tyslion.
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Messaggioda Aryanne » 15/09/2013, 13:29

Era piuttosto fiera di se stessa, doveva ammetterlo: era riuscita a non rispondere a tono a Velarko, nonostante la voglia fosse tanta; in effetti, per com'era fatta Arianna, l'avrebbe anche sfidato a duello seduta stante ma primo, non era quello il momento più adatto per lasciarsi prendere dall'istinto competitivo, secondo, non avrebbe avuto alcuna speranza di vincere contro il Mercenario n°5 al mondo, e terzo, se solo Sandyon fosse venuto a saperlo - ed era sicura che Asher gli avrebbe fatto un resoconto dettagliato della missione - l'avrebbe ammazzata e spedita lontano da sé a calci nel sedere.
Per questo aveva deciso di non fare né dire nulla, respirando lentamente per non lasciarsi prendere dall'istinto e mantenere il controllo: solo quando Velarko se n'era andato, la Ricciardi si era rilassata, sospirando però anche nervosamente all'idea che Asveras fosse da quelle parti; era il secondo Mercenario al mondo, e soprattutto era stato allenato da Sandyon, perciò non c'era alcuna ragione per stare tranquilli.
Iniziarono dunque ad avvicinarsi alla Chiesa con annesso campanile dopo che Brightless ebbe pagato il biglietto per entrambi, fingendosi molto interessati alle informazioni fornite dalla guida che nessuno dei due stava guardando veramente: Arianna stava studiando la zona e la composizione della Torre del Campanile, suddivisa in tre livelli e ciascuno provvisto di un'arcata senza vetri che dava sulla Piazza del Giglio, permettendo quindi una perfetta visione dall'alto dell'insieme.

Non andare di fretta come al tuo solito… Non è detto che la vista migliore la si goda dal campanile.

Scusa tanto papà!

Replicò lei, voltandosi appena per fargli una bella linguaccia: oh sì, sapeva fingere bene quando voleva, e visto che Asher voleva portare avanti quella farsa, lei l'avrebbe assecondato, non trovandoci nulla di fastidioso o sbagliato; dopotutto era lui l'esperto tra loro, nonché il Mercenario vero, per intenderci.
I due salirono dunque fino alla prima arcata, e Arianna imitò la posizione di Asher, mettendoglisi proprio accanto, con le braccia che si sfioravano, così da poter parlare con lui, nel caso, senza dare nell'occhio, e poter intanto avere una bella panoramica aerea della piazza: si stava riempiendo di persone, turisti, ciprioti e finalmente dei rappresentanti del Governo di Cipro e dei dignitari stranieri; tutti sembravano felicissimi, sereni e tranquilli come se quella fosse una simpatica rimpatriata e nulla di più, un comportamento che ad Arianna, come figlia di un ex politico invischiato in cose ben poco pulite, convinceva davvero poco.

Cosa sai che io ignoro?

Spostò lo sguardo sull'uomo che probabilmente Asher stava fissando, il Generale dei Servizi Segreti: era chiaro che ci fosse qualcosa sotto, e che probabilmente il loro protetto avesse fatto un qualche accordo sottobanco per arrivare ad un compromesso; tuttavia la parola stessa indicava il fatto di non far raggiungere la piena soddisfazione a tutte le parti, e dunque la domanda sorgeva spontanea.
Perché i politici sul palco sembravano tutti, in ugual misura, sinceramente contenti e compiaciuti?

Cosa vedi?

Una pantomima recitata ad arte.
C'è sotto qualcosa, me lo sento...


E come figlia di un politico, si poteva stare certi che qualcosina in merito a perspicacia in quel campo la possedeva: insomma, era chiaro che anche a lei la faccenda puzzasse e non poco, e sfortunatamente per Asher non era tutto frutto della sua paranoia.
Ma le sorprese non erano ancora finite, il peggio doveva ancora arrivare... e il Medimago/Mercenario lo notò poco dopo, facendo aguzzare la vista anche all'italiana che sentì il fremito provenire dal suo corpo e spostò dunque lo sguardo nella direzione indicata dallo sguardo dell'altro nascosto dagli occhiali da Sole.

Asveras…
Sei migliorato pivello.


Chiaro che fosse abbastanza spaventata dopo averlo visto all'azione, mentre prendeva un lungo e profondo respiro per calmarsi: e così quello era Tyslion Asveras, il Mercenario n°2 al mondo nonché ex allievo del Mentore della Ricciardi... assottigliò lo sguardo su di lui, studiandolo con attenzione: sembrava freddo, gelido, spietato... ma perché stava così lontano rispetto al Diplomatico appena arrivato, colui che in teoria l'uomo avrebbe dovuto uccidere e che invece lei e Asher dovevano proteggere?
La cosa non aveva alcun senso, non secondo la logica di Arianna ancora grezza e da affinare, ma il commento successivo dell'uomo le fece capire che, se non altro, non era l'unica a non capirci niente, e che quella sua ignoranza probabilmente non era data dall'inesperienza.

Non ha senso.
Andiamo.


Annuì semplicemente, muovendosi accanto a lui col corpo teso e pronto a scattare, guardandosi ancora intorno ma in modo discreto e silenzioso: stava pensando, stava valutando come agire in base alla pochissima esperienza fatta, perché un conto era allenarsi a casa ed un conto era ritrovarsi immersi nella vita vera, soprattutto con "piccoli" imprevisti come Asveras... ma tanto lei agli ostacoli non calcolati stava iniziando a farci l'abitudine.
Intanto, Holmberg era salito sul palco e si era messo a parlare, attirando così l'attenzione della folla e dando loro modo di avvicinarsi, volendosi affiancare alla colonna dietro la quale Asveras aveva nascosto i corpi dei due che aveva colpito poco prima.

E' un immenso piacere per me essere qui oggi.
Sono stato ospite del Primo Ministro Katanos per ben 48 ore, cercando di arrivare con lui ad una soluzione per il problema di scambio merci proveniente dal vostro paese fino al nostro.
Secondo il Primo Ministro, i costi dei trasporti sono eccessivi, come anche la dogana e il bilancio dei Galeoni in import ed export.
In merito a questo ed anche seguendo il bisogno dei miei cittadini che hanno fatto registrare una richiesta aumentata del 38% sulla sabbia raffinata delle vostre spiagge per le pozioni e del 21% sul vostro grano per la preparazione dei cibi di prima necessità... Sto per stipulare un trattato che renderà più semplificati questi scambi di valore, riducendo del 14% le tasse alla dogana e aumentando gli ordini mercantili per un ammontare di 950.000 Galeoni netti annui.


Qui c’è puzza di calderone esploso…

La vera domanda è perché volere morto qualcuno che evidentemente ha fatto ciò tutti si aspettavano da lui.

Replicò Arianna a bassa voce: nella sua logica delle cose, qualcuno aveva costretto Holmberg a prendere quelle decisioni, a far passare ovviamente il suo discorso come un bene economico per Cipro e nulla di più, anche se era chiaro dalle facce dei politici presenti che ci fosse ben altro sotto; ma a prescindere dagli accordi presi sottobanco e dal voler magari riciclare soldi sporchi, perché volerlo uccidere? Temevano forse che potesse parlare e dunque, magari, smerdare chi aveva architettato quel piano geniale?
E chi erano i mandanti di quel piano, la Svezia che non aveva certo bisogno del commercio e delle trattative con Cipro per sostenersi economicamente, o gli stessi politici ciprioti, il cui Paese aveva bisogno di un aiuto per riprendersi dalla crisi economica? Se c'era una cosa che Arianna aveva imparato, stando a contatto col padre, e che nel campo politico e governativo nessuno dava niente per niente.

Senti... Lui sa chi sei, se ti vedesse potrebbe succedere il peggio - sussurrò ad Asher, ed era ovvio che "Lui" fosse Asveras - Mentre non ha mai visto la sottoscritta, senza contare che non ho esattamente l'aria da Mercenaria.
Lascia che mi avvicini al punto dove si trova senza dare nell'occhio, a distanza da te cosicché non capisca che siamo insieme: se davvero vuole uccidere Holmberg, mi sarà più facile fermarlo se sono a distanza ravvicinata da Lui, no?


No, nessuna volontà d'immolarsi o di fare qualche stupidaggine: non voleva confrontarsi con Asveras o chissà che altro, desiderava semplicemente poter fare il suo lavoro al meglio, e se davvero Tyslion doveva uccidere il Diplomatico forse, standogli vicino, Arianna avrebbe potuto impedirlo più facilmente.

E' chiaro che sta tramando qualcosa, altrimenti non starebbe così lontano da lui.
So che è un imprevisto non calcolato, ma se fossi stata da sola avrei comunque dovuto affrontare tutto questo, perciò... lasciami provare, lascia che porti a termine la mia prima missione.


Aggiunse con voce decisa e sguardo sicuro: in fondo era anche quello il senso della missione, no? Mettersi alla prova.
E lei era ben decisa a farlo, in qualsiasi circostanza.
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Messaggioda Sandyon » 17/09/2013, 16:58

Dopo la comunicazione del diplomatico, la folla sembrava letteralmente impazzita e felice, applaudendo per quella decisione e quell'accordo che avrebbe portato Cipro ad un tenore di vita molto più decente, a differenza dei giorni attuali, dove il Governo non riusciva a rimanere in piedi stabilmente per più di sei mesi e di seguito si scioglieva rendendo la fiducia dell'Unione Magica Europea sempre meno salda.
Erano ormai tre anni che l'UME non concedeva finanziamenti e prestiti a quello stato e il suo debito toccava le vette dei 3.000.000 di Galeoni.
950.000 Galeoni netti l'anno stava a dire la certezza quasi matematica che in tre anni Cipro avrebbe cambiato del tutto la situazione economica, e poi a dirla tutta, la Svezia non necessitava di tutti quei fondi nelle banche centrali, almeno a giudizio del Primo Ministro cipriota e i suoi sottoposti.
Ad ogni modo, una determinata ora X scattò appena una decina di secondi dopo che il diplomatico tornò a sedersi e il responsabile dei Servizi Segreti si apprestava a scortarlo nell'automobile per farlo ritornare all'albergo.
Un ordigno magico di grosse proporzioni esplose vicino all'auto e agli Auror con le scope facendoli volare dappertutto, feriti gravemente e all'istante privati dei sensi. Asher e Arianna che avevano da poco disceso il punto di osservazione non poterono portare a termine l'intento di giungere fino al retro della colonna dove era stato avvistato Tyslion, poiché l'esplosione si udì mentre stavano camminando a passo spedito ma controllato per una delle strade limitrofe alla piazza che terminava proprio con la suddetta colonna.
Il problema era che quella stessa strada era divisa in due altri vicoli più piccoli e osservando verso l'alto si poteva notare perfettamente che dalle case del vicolo a sinistra stavano discendendo con delle corde una decina di uomini, sette o otto, Mercenari naturalmente, di grado basso perché pressoché sconosciuti dal MediMago Brightless.
Dalla parte destra invece, soltanto quattro Mercenari, anch'essi probabilmente non molto esperti sempre per la stessa motivazione.
Nella piazza intanto, dai posti occupati dalle persone "sospette" si alzarono definitivamente i killer pronti a far fuori il diplomatico e allo stesso tempo eventualmente anche qualche alto esponente cipriota ma non il Primo Ministro.
Due degli Auror sopravvissuti indenni all'esplosione si lanciarono all'attacco, assieme al capo dei Servizi Segreti e tre Segretari di Governo.
Bisognava decidere attentamente come comportarsi, perché la situazione in un lampo era diventata infuocata e molto pericolosa.
Asher ed Arianna non facevano fatica a credere che i tizi che stavano scendendo dai palazzi erano adibiti all'assassinio del diplomatico svedese, quindi andavano bloccati sia i dieci da una parte che i tre dall'altra.
Proseguire per un'unica direzione stava a significare lasciare che uno dei due gruppi si avvicinasse pericolosamente ad Holmberg e quindi determinarne la dipartita con conseguente fallimento dell'incarico.
Alla fine, dopo una veloce elaborazione del piano di difesa e supporto, Asher diede ordine ad Arianna di spostarsi sulla strada di destra, sperando che la ragazza se la cavasse con quei pochi bersagli in movimento, mentre lui, più esperto, avrebbe optato per la strada di sinistra, più pericolosa ma allo stesso tempo meno pericolosa del pensiero di dire all'amico Sandyon di aver fatto rischiare la vita alla sua apprendista contro dieci Mercenari non del tutto identificati e quindi di dubbia abilità, sia nel bene che nel male.
Si dividero dunque, camminando, anzi, correndo letteralmente con la bacchetta sguainata mentre dalla piazza si sentivano gli urli di dolore e i colpi magici diretti su persone, sedie, colonne e asfalto.
Tutto quel casino però non poteva essere paragonato in quanto a pericolosità alla trappola che era stata tesa ai due protagonisti ignari del vero intento di quella massa di Mercenari, i quali volevano proprio che si dividessero, sotto ordine del loro capo, rimasto nascosto fino ad allora.
Non appena Asher proseguì un'altra cinquantina di metri, trovò il vicolo apparentemente deserto e silenzioso, con solo l'eco delle voci provenienti dalla zona vicino al palco. Guardandosi intorno e ascoltando quanto più possibile ogni minimo suono presente nell'area, avrebbe capito in breve di trovarsi sotto agguato, infatti cinque uomini sfondando i vetri delle finestre degli appartamenti della stradina scesero bloccandogli il passaggio per tornare indietro ed altri tre invece si piazzarono davanti, accerchiandolo con dei sorrisi molto soddisfatti e le bacchette frementi.

Ehi Roger, a quanto è dato Asher Brightless?

Credo 12.000, Galeone più, Galeone meno...

C***o, allora bisogna farlo fuori assolutamente!

Tranquilli ragazzi, sarà una passeggiata, non è mica più il giovincello di un tempo...

La tua figlioletta è finita esattamente nella trappola, ad attenderla c'è un ospite di eccezione.

Adesso basta chiacchiere, occupiamoci di lui e poi andiamo ad occuparci di quello svedese, ne ho abbastanza!

Nella tasca del MediMago giaceva una piccola ampolla contenente uno speciale liquido esplosivo altamente corrosivo ed acido.
Tale oggetto gli era stato fatto dal suo compagno di vita molti mesi prima, per un'altra missione molto più piccola e meno impegnativa, difatti alla fine non l'aveva sfruttata data la sua potenza, in grado di mettere fuori gioco ben tre persone vicine nello stesso momento.
Poteva sfruttarla in quel frangente, il MediMago, per togliersi di torno velocemente qualche avversario, ma la scelta ultima rimaneva a lui.
Nello stesso istante, Arianna Ricciardi stava correndo lungo la strada di destra, superando le porte di un pub e di un negozio di abbigliamento.
Stranamente, anche dalla sua parte non si vedeva più nessuno ma per lei non era previsto nessun agguato multiplo, bensì qualcosa di peggio.
Proprio giunta a metà del percorso, da dietro a un bidone alto della spazzatura si mostrò un solo singolo uomo che però bastava ad incutere più timore rispetto che agli otto Mercenari incontrati da Asher: Boris Velarko.

E così, la mia strategia deve aver funzionato, se sei da sola...

Boris impugnava saldamente la bacchetta, muovendo il polso come a volersi sciogliere prima dello scontro imminente, sorridendo sadicamente.

Siamo stati avvisati preventivamente dell'intervento di due Mercenari per proteggere il diplomatico e non appena ho visto Brightless ci ho scommesso tutto ciò che avevo che eravate voi due.
Chi conosce abbastanza bene il MediMago sa che un tempo era un asso nel suo lavoro, inoltre, si sa anche molto bene che a parte l'ex numero uno Sandyon Vastnor non conduceva missioni con nessun altro... Questo può voler dire una sola cosa...


E qui Boris fece il suo errore di valutazione, ma naturalmente scusato dal fatto che nessuno sapeva della nuova apprendista di Vastor.

... Che tu sei una apprendista di Asher, quindi una preda molto interessante.
Era da tempo che non rimediavo una sfidante possibilmente degna di questo nome, mi auguro tu sappia far divertire come si deve!


Ok, Arianna Ricciardi era di sicuro molto ben allenata, prestante, atletica, capace e promettente... Ma non ancora al livello del numero cinque.
Mettersi a fuggire significava morte certa, rimanere lì a combattere... Idem, ma allora che fare?
In quel momento, proprio per assurdità del destino, qualcosa di insolito ed assurdo cambiò nettamente le carte in tavola dello scontro.
Un Expelliarmus fulmineo e lontano colpì la mano di Boris facendogli saltare la bacchetta che cadde a terra, dopo di che, un altro incantesimo creò una piccola esplosione al terreno in mezzo ai due contendenti facendo rotolare la bacchetta fino ad un tombino non tanto distante, dove cadde irrimediabilmente, disarmando del tutto Velarko.
Arianna dalla sua posizione poté osservare subito di chi si trattava, da chi era provenuto quell'incanto di disarmo, Boris si dovette momentaneamente voltare per inquadrare la figura che gli aveva giocato quel pessimo scherzo... Tyslion Asveras.

Dannato bastardo!
Ti rendi conto di quello che hai fatto?
Non me la passerai liscia, molti hanno paura di te ma questo non vale per il sottoscritto!


Tsk... Ragazzina, Boris fa tutto il gradasso con la bacchetta in mano ma lo sanno tutti che nel corpo a corpo è una mammoletta.
... Buon pestaggio ragazzi, io ho altro da fare e... Boris... Mi auguro la biondina non ti faccia sputare sangue.


Detto questo, Asveras fece uno scatto in avanti scomparendo dietro un angolo del vicolo, diretto chissà dove.
Dopo un ringhio rabbioso ed infastidito, Velarko si volse nuovamente, fissando l'italiana non poco contrariato ma facendo ugualmente un sorriso cattivo e sollevato, alzando i pugni chiusi in posizione di combattimento classico.

E va bene, vorrà dire che l'apprendista di Asher verrà presa a cazzotti anziché ad incantesimi, non c'è problema...
... Preparati, adesso sono proprio inca***to!


Spoiler:
Sia Asher che Arianna possono giocarsi nella loro azione che il primo incantesimo (per l'uno) e cazzotto (per l'altra) ricevuti, sono stati schivati per un pelo, potendo così cominciare con i tiri per il combattimento.
Eccezionalmente Asher può effettuare incantesimi a turno per indirizzarli su due bersagli differenti ed Arianna due colpi per turno mirando a due diverse parti del corpo del suo avversario.
Il lancio dell'ampolla esplosiva da parte di Asher viene contato come un'azione di attacco in sostituzione ad uno dei due incantesimi e va effettuato lanciando il dado su Talento Fisico, stesso tipo di lancio che dovrà fare sempre Arianna per i suoi attacchi.
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