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Helsinki

Messaggioda Tisifone » 06/06/2016, 11:31

Erano passati quasi diciannove mesi da quando aveva avuto quella strana visione e per quanto confidasse nel Fato e nel proprio Dono, con il passare del tempo Tisifone aveva iniziato a dubitare che fosse “reale”. Non che le capitasse spesso – praticamente mai – di confondere una visione con un incubo vivido ma i tempi in cui stavano vivendo erano abbastanza oscuri e tesi da poter impressione anche gli animi più stabili e concreti. Le era però bastata una seconda occhiata – la prima era stata gioco forza di stupore – per comprendere che la sua attesa era terminata e che i piani del Fato stavano per esserle finalmente in parte svelati, e una terza per rendersi conto che le tempistiche con cui quell’incontro stava avendo luogo non erano “pessime” o “curiose” o “casuali”. Il viaggio nel tempo di Caroline Priscilla e Victoria era avvenuto proprio il giorno del deciversario della morte di Lyra Bennet “grazie” alla stessa sfera che aveva causato la morte della cantante e del suo compagno. Nella realtà delle ragazze la coppia sembrava essere ancora viva, nella sua era morta. Che fosse quello un modo contorto del Fato per dare a loro tutti una chance per cambiare – si sperava in meglio - il futuro e quindi il suo presente? Era una probabilità, come tante altre che aveva vagliato e sviscerato in tutti quei mesi senza, ovviamente, giungere a nessuna conclusione, esercizio quello che l’aveva lasciata completamente svuotata di qualsiasi emozione.

Il tempismo è perfetto!

Si ritrovò a pensare mentre “rimproverava” le ragazze per quel ritardo abissale. Subito dopo la visione Tisifone si era ritrovata su un ottovolante babbano di emozioni, sperimentando a sbalzi una pluralità di stato d'animo differenti - nervosismo, ansia, euforia isterica - che non le appartenevano dovuti in parte dall'oggetto stesso della visione e in parte dai tempi oscuri in cui vivevano. Solo da un paio di giorni era scivolata in uno stato di placida accettazione di essere uno strumento cieco del Fato a cui sarebbe seguito un lungo periodo di cupa rassegnazione e pessimismo cosmico durante il quale non sarebbe stata di alcuna utilità a nessuno. Era quindi perfetto che le ragazze si fossero presentate da lei in quel momento, quando era totalmente se stessa, una figura familiare stabile e serena -per quanto le circostanze lo permettevano -che probabilmente le avrebbe messe a proprio agio e aiutate a dipanare il mistero in cui erano finite.

Se intende la sfera, sì. Una volta giunte in questa epoca, l'abbiamo portata con noi, non sapendo se potesse esserci utile per ritornare indietro...

Lo scopriremo presto...

Mormorò, mettendo da parte il desiderio di analizzare la sfera immediatamente in favore della descrizione della sua visione, qualcosa che non le capitava spesso di fare più per abitudine che per reale timore del Ministero. Raccontò loro quindi della sfera che pulsava di un rosso brillante, dei loro volti apparsi nello specchio della porta del suo ufficio e di come quella immagine sia mutata in maniera un po' inquietante passando da "colori reali" al bianco e nero per infine sgretolarsi.

Bianco e nero? E questo che cosa significa?

Bè perdere i colori potrebbe essere associato alla morte mentre lo sgretolarsi alla non – esistenza anche se è davvero davvero improbabile. Implicherebbe che non siete mai nate e quindi riscrivere interamente il passato senza di voi… Ma le mie sono solo congetture senza alcun fondamento, non avendo molto altro su cui basarmi.

E se le dicessi che io ho avuto una percezione simile poco prima di arrivare nell'ufficio della Vireau?

Si spieghi meglio Signorina O'Neill

Mentre camminavamo per i corridoi della scuola ho avvertito una strana sensazione e per qualche istante mi è sembrato di vedere una delle pareti perdere i propri colori e rimanere in bianco e nero, proprio come ha detto lei, per poi ritornare come prima dopo qualche istante. Credevo fosse un effetto ottico dovuto a qualche strana magia presente nel castello ma... Adesso non ne sono più tanto sicura.

Anche lei ha avuto una esperienza simile, Signorina Randall?

Chiese all'americana, socchiudendo gli occhi in un'espressione concentrata, il dito indice che picchiettava ritmicamente sulle sue labbra.

Dettaglio interessante quanto inquietante... - confidò con un tono di voce esitante. Non era solita condividere ipotesi non confermate o dubbi ma quella non era una circostanza normale e forse ragionare ad alta voce avrebbe causato meno danni che tenersi per sè dettagli che a lei apparivano ininfluenti - Solitamente ciò che accade in una visione è confinato in essa, non è un evento ripetibile al di fuori del contesto a cui è legato e normalmente coinvolge solo il Vate. Il fatto che lei - Caroline Priscilla - abbia visto un pezzo di muro del castello perdere i colori svincola lo sbiadirsi delle immagini dal presagio... In parole povere il bianco e il nero non hanno un significato metaforico ma reale. La vostra presenza qui sta creando qualche interferenza con questo piano di realtà e forze esterne stanno cercando di ripristinare un equilibrio ma non so dire su agiranno su di voi o su di noi...

Una lieve scrollata di spalle a indicare che non aveva altro da aggiungere ma se anche il suo tono di voce non subì alcuna variazione, un senso di inquietudine strisciò nel suo animo, facendola rabbrividire interiormente. Forse le ragazze erano destinate a scomparire se non riuscivano a tornare indietro in un tempo ragionevole, o forse erano loro - lei, Monique, tutta Hogwarts stessa - che avrebbero cessato di esistere così come sapevano non appena le due ex studentesse se ne fossero andate.

C'è qualcos'altro che vuole condividere con noi Signorina O'Neill...

Indagò perchè da modo in cui la ragazza si stava mordendo le labbra era palese che vi fosse qualcosa che la stava tormentando.

Inoltre mentre eravamo nell'ufficio della Preside, ad un certo punto io e Vicky abbiamo visto disegnarsi sulla superficie di uno specchio il simbolo dell'infinito e nei cui cerchi si riflettevano i nostri volti. Solo che la scritta sembrava essere fatta... Col sangue...

Il simbolo dell'infinito scritto con il sangue?

Ripetè mentre si alzava dalla poltrona per avvicinarsi veloce alla libreria a destra della porta, seguita immediatamente da Moira che, incuriosita dallo strano comportamento della padrona, stava strisciando fuori dai pouf tra cui si era nascosta.

Quale altro mortale presagio ci è stato mandato, secondo lei?

Infinito e sangue... infinito e sangue... Un attimo di pazienza e forse avrò una risposta per te Caroline... - un repentino passaggio dal lei al tu e l'uso parziale del suo nome di battesimo avrebbe dovuto far supporre alla ragazza che in quell'epoca i rapporti tra loro non erano propriamente formali. - Dove sei.... ahhh quel dannato ragazzo... ha un senso dell'ordine e della cronologia.... Ah ecco!

Una volta trovato il tomo che stava cercando - molto vecchio a giudicare dalla copertina marroncina lisa, dalle pagine ingiallite e frastagliate e dal titolo stampato in un cirilico gotico - iniziò a sfogliarlo lentamente, temendo che alcune pagine le potessero rimanere in mano fino a quando non giunse al paragrafo che stava cercando.

Kurt Miller e Anja Kurnikova, 1865. Hanno riferito ad alcuni conoscenti di aver visto le proprie immagini riflesse nel simbolo dell'infinito tracciato con il sangue e alcuni giorni dopo sono scomparse. - lesse ad alta voce, ritornando verso la poltrona con il libro aperto in mano - Gli Auror dell'epoca hanno svolto delle indagini senza però scoprire nulla. Sembrano essere spariti nel nulla... Ecco questo è interessante, anche se gli investigatori dell'epoca lo hanno liquidato come un inutile dettaglio. Secondo alcuni testimoni prima della loro scomparsa i due ragazzi sembravano diversi, più giovani come se avessero assunto una qualche pozione ringiovanente...

Chiuse il libro e lo posò sulla scrivania accanto a sè e pensierosa, iniziò ad accarezzare le squame di Moira che nel frattempo si era arrampicata sul suo grembo. Avrebbe voluto soffermarsi sul dettaglio dell'improvviso ringiovanimento delle vittime ma aveva ancora un tassello della sua visione da condividere con le sue ospiti, quello a suo avviso più importante perchè, nonostante tutte le sue ricerche, non era riuscita a scoprire nulla, neanche a che epoca appartenesse o cosa fosse. Il cenno di diniego della Fulmen la demoralizzò leggermente e fu con poca convinzione che spostò lo sguardo su una pallida e malaticcia Victoria. Con un colpo di bacchetta evocò un bicchiere d'acqua e lo porse all'americana mentre l'amica le chiedeva cosa le fosse accaduto.

Vicky...?

... io l'ho già visto. Non io personalmente, ma la me di questo futuro.

Si spieghi meglio.

Attenta e tesa, un tono di voce più duro di quello che la condizione della Randall avrebbe richiesto ma le implicazioni di quelle semplici parole non erano piaciute per nulla alla Divinante.

Ho appena... avuto una prolessi. Ho rivissuto il ricordo della me di questo tempo, almeno credo... ero in un tempio, nel suo sotterraneo, e l'ho trovato; poi l'ambiente si è modificato ed ero in una stanza, circondata da libri nella speranza di capire a cosa servisse...

La tua fama non è immeritata.

Commentò a bassa voce e se non fosse che aveva parlato in inglese e non in serpetese sarebbe sembrato che si stesse riferendo al suo famiglio. La Victoria del suo tempo era una MagiArcheologa di fama, conosciuta e apprezzata sia in Europa che in America, quindi non la meravigliava il fatto che fosse riuscita a scovare quell'Artefatto misterioso. Due domande fecero capolino nella mente della Divinante - come mai la Victoria del futuro aveva avvertito la necessità di andare alla ricerca proprio di quel manufatto e se era già riuscita o meno a scoprire a cosa servisse e come funzionava - messe però subito da parte dalla consapevolezza che il verificarsi di flashforward non era un buon segno.

Caroline hai avuto anche tu qualche reminiscenza del tuo passato/futuro?- si informò con tono grave per poi, nel caso in cui una o entrambe le avessero chiesto cosa potessero mai significare, continuare - Se prima l'ipotesi che la vostra presenza qui stia creando delle interferenze era appunto solo un'ipotesi adesso inizia a essere una quasi certezza. Non so nulla sui viaggi del tempo e le loro conseguenze ma qui - e battè leggermente la mano sul tomo che aveva preso dalla libreria - sono trattati in maniera molto approfondita alcuni vecchi casi di persone che si sono trovate a viaggiare tra le diverse linee temporali a causa o grazie a antiche reliquie divinatorie. Secondo quando riportato in questi studi il verificarsi di flashforward sta a indicare una sovrapposizione delle vostre coscienze del passato, del presente e del futuro cosa questa che crea uno squilibrio nel flusso temporale corrente.

Motivo per cui, a suo parere, per loro la realtà che le circonda sta sbiadendo mentre nella sua visione sono le ragazze a scolorire. Passato e futuro non possono coesistere a lungo nello stesso piano di realtà e quindi uno dei due era destinato a sparire.

... forse so chi potrebbe aiutarci a capire cosa sia quell'oggetto.

Non so quanto sia saggio coinvolgere qualcun'altro se possiamo farne a meno...Posso vedere la sfera?

Sì, certo.

Quali poteri nascondi da poter giustificare le loro morti? Perchè Lyra è stata uccisa a causa tua e perché Haytham ti ha nascosta e protetta fino a quando anche lui non è morto?

Cosa?! Sono morti entrambi?!

Purtroppo si! - un velo di tristezza le offuscò la vista e una morsa di dolore le attanagliò lo stomaco. -

Non so esattamente come si è svolto lo scontro ma la conclusione è nota a tutti. La Vigilanza Magica ha sconfitto i Mangiamorte e voi due dopo aver "salvato" la Sfera l'avete restituita ad Haytham. - quindi non vi era stato nessuno scoppio di magia, nessun viaggio temporale,ma le ragazze avevano semplicemente continuato la loro vita con nient'altro di un grande spavento - [color=#0000BF]Il giorno dell'anniversario del furto - e a questo punto iniziava a venirle il dubbio che forse avrebbero dovuto dare un'occhiata Aritmantica alla data - i Mangiamorte hanno fatto irruzione in casa di Haytham e dopo aver ucciso sia lui che Lyra hanno rubato la sua Chiave delle Nuvole per aprire la cassaforte magica e impossessarsi finalmente della sfera.

Rivolse uno sguardo carico di odio e risentimento verso quell'oggetto che aveva causato tanto dolore per poi rimanere sconcertata dal fatto che fosse completamente priva di alcun potere.

... Questo significa che non torneremo a casa?

Non ti sembra di essere un po' drastica? Non lasciare che il panico offuschi la tua capacità di logica.

Provò a consigliarle ma le sue parole sembravano cadere nel vento.

Lei non può fare niente per... Ricaricarla? O qualcosa del genere, non lo so, non so nemmeno come funzioni quella cosa...Forse il ciondolo è la chiave che ci serve per farla funzionare o magari può darci un'indizio su cosa fare...

Non disse nulla, aspettando di vedere se lo sfogo dell'investigatrice fosse terminato, riflettendo intanto tra sè che probabilmente andare a visitare la Randall era un passo obbligato da fare, molto più sicuro rispetto che andare in giro a vuoto, sconvolgendo la percezione della realtà di altre persone.

Professoressa, secondo lei per quale motivo è accaduto tutto questo? Perchè noi ci troviamo proprio qui, adesso? Che cosa ci si aspetta che dobbiamo fare, a parte tornare a casa?

Purtroppo non so rispondere a questa domanda. Potreste essere state semplicemente sfortunate, trovandovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, o forse siete inconsci strumenti del Destino... Non è detto che abbiate un compito da portare a termine oltre a quello di trovare un modo per tornare a casa dove probabilmente porterete con voi il bagaglio di conoscenze che avete acquisito qui.

E conoscendo la O'Neill se fosse tornata indietro con i ricordi intatti avrebbe sicuramente trovato il modo di salvare la vita di Lyra e Haytham.

Per quanto riguarda la Sfera si posso provare a ricaricarla ma non è qualcosa che si fa un mezz'ora o neanche in tre... - la avvicinò a sè maggiormente, studiandone i dettagli e il materiale - Incanalare i propri poteri in un oggetto magico è un'arte complessa che non può essere improvvisata. Necessita di un rituale adeguato e di una formula magica precisa se non si vuole correre il rischio di nuocere gravemente alla salute e alla magia del mago o della strega che ci prova. - e lei non avrebbe mai messo a rischio la vita di suo figlio per buttarsi a capo fitto in una impresa che sapeva già persa in partenza - Dovrete lasciarmela. - e dal modo in cui lo disse era chiaro che non avrebbe accettato un no come risposta - Al Manor ci sono alcuni libri che potrebbero aiutarmi a trovare il rituale giusto per ricaricarla. Volete chiedermi altro?

... se questo è il ricordo di un evento effettivamente accaduto... non c'è modo di viverne la continuazione? Non posso... non so come dire... manipolare questa visione e spingerla a farmi vedere come prosegue il ricordo? Almeno così sapremmo se ho scoperto a cosa serva quell'oggetto, e se si trovi ancora in mio possesso. Pensa che sia possibile?

Rimase un attimo in silenzio, per riorganizzare i pensieri, vagliando tutte le opzioni, prima di dare una risposta negativa alla domanda dell'americana.

In teoria si, è possibile manipolare una visione per vederne il proseguo, ma in pratica no. Solo una Divinante può interrogare volontariamente le Forze dell'Essere - e, detto tra noi, non è che rispondano sempre nè lasciano trapelare facilmente le informazioni - e lei Signorina Randall purtroppo non lo è. Nè posso invadere la sua mente e la sua coscienza per appropriarmi della sua visione e tentare io stessa di manipolarla...Non è che mi faccia scrupoli a usare la Legillimanzia su di lei solo sarebbe inutile. La sua visione mi apparirebbe come un ricordo sbiadito quindi di scarsa utilità. Purtroppo c'è solo una cosa che potete fare... andare a far visita alla Victoria Randall di questo tempo e sperare che lei abbia già compreso cosa sia questo manufatto e a cosa serva. Io non so dove viva ma potete sempre chiedere a una delle sue migliori amiche.

Con un colpo di bacchetta evocò un pezzo di pergamena e una piuma e iniziò a scrivere.

Questo è l'indirizzo dell'agenzia investigativa dove Caroline - Priscilla - lavora a Denver... Forse incontrare le vostre forme del futuro potrebbe creare più paradossi di quelli che avete già messo in moto quindi vi consiglio di incrociarvi i compiti. - e quindi la Randall dovrebbe andare a parlare con la brillante investigatrice e poi la O'Neill dovrebbe interrogare la MagiArcheologa sul Manufatto che ha trovato - Questo è invece il mio indirizzo di casa a Londra. Venite da me tra un paio di giorni e spero di potervi restituire la Sfera ripotenziata o almeno darvi qualche notizia in merito.

Si alzò dalla poltrona e accompagnò le ragazze alla porta, un tarlo che continuava a tartassare la sua coscienza. Prima che le ragazze si congedassero, Tisifone pose una mano sul braccio di Caroline Prisiclla mentre con l'altra si accarezzava il ventre rigonfio.

Ho un favore da chiederti. Quando tornerete a casa lascia passare quattro anni e poi vieni da me. Dimmi che ti hanno mandato le fiamme e che se voglio realizzare il mio desiderio più profondo devo parlare con Wyatt.

Dal modo in cui si stava accarezzando il ventre era abbastanza chiaro quale fosse il suo desiderio più profondo: dare a Noah un altro figlio. In quella realtà era stata la magia druica a permetterle di rimanere incinta nuovamente, visto che la medicina magica non era riuscita a trovare una soluzione ed erano restii ad affidarsi ai babbani ma se le ragazze avessero in qualche modo cambiato il suo passato - e quindi il loro futuro - allora probabilmente la Resistenza non avrebbe avuto motivo per proliferare, le Gilde non si sarebbero palesate ai loro membri e lei non avrebbe mai saputo che Wyatt era un Druido. Probabilmente senza quella conoscenza il Ranger non l'avrebbe aiutata ma non poteva lasciar andare via le ragazze senza provarci.

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Messaggioda Victoria » 06/06/2016, 17:13

Anche lei ha avuto una esperienza simile, Signorina Randall?

No, niente... niente del genere.

Dettaglio interessante quanto inquietante...

Il primo di una lunga serie, a quanto pareva: non si trattava più soltanto di capire come ricaricare la sfera, o comunque farla tornare funzionante, riutilizzarla insieme e tornate a casa, ma di capire cosa stesse succedendo a quel futuro e, possibilmente, anche al loro presente; Victoria dubitava fortemente, infatti, che il fatto accaduto a Caroline Priscilla fosse qualcosa di poco importante, ed aveva anzi l'idea che fosse qualcosa per cui preoccuparsi molto.

Solitamente ciò che accade in una visione è confinato in essa, non è un evento ripetibile al di fuori del contesto a cui è legato e normalmente coinvolge solo il Vate. Il fatto che lei abbia visto un pezzo di muro del castello perdere i colori svincola lo sbiadirsi delle immagini dal presagio... In parole povere il bianco e il nero non hanno un significato metaforico ma reale. La vostra presenza qui sta creando qualche interferenza con questo piano di realtà e forze esterne stanno cercando di ripristinare un equilibrio ma non so dire su agiranno su di voi o su di noi...

Una qualche interferenza.
Sarebbe potuto succedere come nel film di "Ritorno al Futuro", quando il protagonista stava rischiando di scomparire per sempre? Però lui era tornato nel passato, non era andato nel futuro, ed il suo compito era quello di far avvenire un determinato evento dopo che esso era stato modificato a causa di azioni del presente...
Si passò una mano sul volto, imponendosi di respirare a fondo, molto a fondo: tanto non potevano farci nulla, no? Non sapevano cosa sarebbe accaduto fino a quando non fosse effettivamente accaduto, perciò perché preoccuparsi di ciò che non conoscevano, quando invece c'erano tante altre cose presenti e concrete per cui essere atterrite?

C'è qualcos'altro che vuole condividere con noi Signorina O'Neill...

Inoltre mentre eravamo nell'ufficio della Preside, ad un certo punto io e Vicky abbiamo visto disegnarsi sulla superficie di uno specchio il simbolo dell'infinito e nei cui cerchi si riflettevano i nostri volti. Solo che la scritta sembrava essere fatta... Col sangue...

Il simbolo dell'infinito scritto con il sangue?

Quale altro mortale presagio ci è stato mandato, secondo lei?

Infinito e sangue... infinito e sangue... Un attimo di pazienza e forse avrò una risposta per te Caroline...
Dove sei.... ahhh quel dannato ragazzo... ha un senso dell'ordine e della cronologia.... Ah ecco!


Un libro, ecco cosa Tisifone stesse cercando, un libro dall'aria vecchia, lisa, così delicato da sembrare quasi sul punto di sgretolarsi se ci si avesse soffiato sopra con un po' troppa decisione.

Kurt Miller e Anja Kurnikova, 1865. Hanno riferito ad alcuni conoscenti di aver visto le proprie immagini riflesse nel simbolo dell'infinito tracciato con il sangue e alcuni giorni dopo sono scomparse.
Gli Auror dell'epoca hanno svolto delle indagini senza però scoprire nulla. Sembrano essere spariti nel nulla... Ecco questo è interessante, anche se gli investigatori dell'epoca lo hanno liquidato come un inutile dettaglio. Secondo alcuni testimoni prima della loro scomparsa i due ragazzi sembravano diversi, più giovani come se avessero assunto una qualche pozione ringiovanente...


... Cappie, ti ricordi qualche dettaglio temporale sulla sfera?

Domandò la Randall con un filo di voce, sentendo la borsa farsi improvvisamente più pesante, forse per la consapevolezza della pericolosità di quell'oggetto: lei non aveva prestato alcuna attenzione alla spiegazione su di essa, durante la mostra, troppo impegnata a pensare ad Axell e a come avrebbe potuto passare il tempo con lui invece che lì, ma quante probabilità c'erano che essa fosse già in circolazione e che avesse in qualche modo influenzato quei due ragazzi -già, stranamente un duo, proprio come loro. Poteva anche essere il frutto di un incontro con un Esarca Temporale -per quanto raro, non era impossibile incontrarlo- ma al momento era molto più portata a credere che ci fosse sempre quella sfera di mezzo.
Poco dopo, un altro fenomeno portò Victoria a sbiancare ulteriormente -e a ringraziare con voce flebile per il bicchiere d'acqua che la Samyliak evocò con la bacchetta- fenomeno che riguardava proprio l'oggetto nella visione della Divinante, come spiegò ad entrambe con voce atona.

Vicky...?

... io l'ho già visto. Non io personalmente, ma la me di questo futuro.

Si spieghi meglio.

Ho appena... avuto una prolessi. Ho rivissuto il ricordo della me di questo tempo, almeno credo... ero in un tempio, nel suo sotterraneo, e l'ho trovato; poi l'ambiente si è modificato ed ero in una stanza, circondata da libri nella speranza di capire a cosa servisse...

La tua fama non è immeritata.

........

Quindi era famosa, in quel tempo? Aveva non solo seguito le orme della madre, ma anche reso giustizia alla donna che era stata, in vita, una pietra miliare della MagiArcheologia? Tanta era l'intensità con cui Victoria se lo stava chiedendo, tanta era la forza con cui si stava imponendo di non riportare ad alta voce quelle domande: non voleva sapere, non doveva sapere, Tisifone non avrebbe nemmeno dovuto pronunciare quelle parole, ma non gliene faceva una colpa perché supponeva che le fossero uscite spontanee.

Caroline hai avuto anche tu qualche reminiscenza del tuo passato/futuro?

È importante? -domandò la Randall solo dopo che Cappie ebbe risposto, controllando alla bell'e meglio il tremito non più tanto lieve della propria voce.

Se prima l'ipotesi che la vostra presenza qui stia creando delle interferenze era appunto solo un'ipotesi adesso inizia a essere una quasi certezza. Non so nulla sui viaggi del tempo e le loro conseguenze ma qui sono trattati in maniera molto approfondita alcuni vecchi casi di persone che si sono trovate a viaggiare tra le diverse linee temporali a causa o grazie a antiche reliquie divinatorie. Secondo quando riportato in questi studi il verificarsi di flashforward sta a indicare una sovrapposizione delle vostre coscienze del passato, del presente e del futuro cosa questa che crea uno squilibrio nel flusso temporale corrente.

... siamo come delle particelle del passato che stanno contaminando il futuro.

Sussurrò Victoria, trovando a chiedersi per l'ennesima volta se poi, tra l'altro, la linea temporale fosse la stessa, o se loro provenissero da un passato diverso e quindi avessero appena corrotto un futuro del tutto diverso da quello in cui avrebbero dovuto vivere di lì a qualche anno, partendo ovviamente dal loro presente; e quell'ipotesi venne, con suo sommo sgomento, confermata poco dopo, quando la Samyliak stessa pronunciò delle parole molto precise.

Non so esattamente come si è svolto lo scontro ma la conclusione è nota a tutti. La Vigilanza Magica ha sconfitto i Mangiamorte e voi due dopo aver "salvato" la Sfera l'avete restituita ad Haytham.
Il giorno dell'anniversario del furto i Mangiamorte hanno fatto irruzione in casa di Haytham e dopo aver ucciso sia lui che Lyra hanno rubato la sua Chiave delle Nuvole per aprire la cassaforte magica e impossessarsi finalmente della sfera.


Quindi mi sta dicendo che nel suo passato a noi... non è capitato nulla di assurdo? -domandò alla donna, continuando a darle del "lei" in automatico visto che ella stessa stava facendo la medesima cosa con la sua persona, a differenza che con Cappie e cominciando a riflettere ad alta voce, con lo sguardo perso nel vuoto e la voce atona, inespressiva- Perciò questo non è nemmeno il nostro futuro... siamo sfuggite allo spazio-tempo del presente a cui apparteniamo per ritrovarci qui, in uno spazio-tempo diverso e non legato al nostro, in cui la sfera non ci ha mai mandate da nessuna parte. Abbiamo creato una spaccatura nella linea temporale, creando due futuri diversi, ipotetici, uno nel quale non ci è mai successo nulla, ovvero questo, e l'altro in cui... forse non esistiamo più, o forse è quel futuro stesso a non esistere più, perché la nostra scomparsa ha congelato il nostro presente. -non era nemmeno sicura che le altre due avessero seguito il suo ragionamento o che esso si potesse considerare esatto, ma la prima cosa che le venne in mente a quel punto fu di rintanarsi in un angolo di quell'ufficio e rimanere lì per il resto della sua vita.

... Questo significa che non torneremo a casa?

Non ti sembra di essere un po' drastica? Non lasciare che il panico offuschi la tua capacità di logica.

Lei non può fare niente per... Ricaricarla? O qualcosa del genere, non lo so, non so nemmeno come funzioni quella cosa...Forse il ciondolo è la chiave che ci serve per farla funzionare o magari può darci un'indizio su cosa fare...

La Samyliak non disse nulla, e questo gettò Victoria in uno stato di ancora maggiore apprensione -e non credeva fosse umanamente possibile- poiché sembrava proprio che colei su cui le due avevano riposto quasi tutte le loro speranze di tornare nel presente non avesse in realtà -non certo per colpa sua- alcuna o quasi risposta utile da fornire loro.

Professoressa, secondo lei per quale motivo è accaduto tutto questo? Perchè noi ci troviamo proprio qui, adesso? Che cosa ci si aspetta che dobbiamo fare, a parte tornare a casa?

Purtroppo non so rispondere a questa domanda. Potreste essere state semplicemente sfortunate, trovandovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, o forse siete inconsci strumenti del Destino... Non è detto che abbiate un compito da portare a termine oltre a quello di trovare un modo per tornare a casa dove probabilmente porterete con voi il bagaglio di conoscenze che avete acquisito qui.

Il che significava sapere alcune cose che non avrebbero dovuto conoscere, come il fatto che Lyra o Haytham sarebbero morti... ma quanta valenza poteva avere, poi, quel ragionamento? Se il presente si era congelato, se la linea temporale si era effettivamente spaccata, non c'erano più certezze su cosa avrebbero trovato una volta rientrate a casa: non solo quel presente, ora, ma anche il passato delle due e il suo corrispettivo futuro erano dunque appena diventati una gigantesca incognita.

Per quanto riguarda la Sfera si posso provare a ricaricarla ma non è qualcosa che si fa un mezz'ora o neanche in tre...
Incanalare i propri poteri in un oggetto magico è un'arte complessa che non può essere improvvisata. Necessita di un rituale adeguato e di una formula magica precisa se non si vuole correre il rischio di nuocere gravemente alla salute e alla magia del mago o della strega che ci prova.


.........

Dovrete lasciarmela.
Al Manor ci sono alcuni libri che potrebbero aiutarmi a trovare il rituale giusto per ricaricarla.


Sobbalzò a quelle parole, letteralmente: lasciarle la sfera, separarsi dal mezzo che le aveva spedite lì, e che forse rappresentava l'unico loro modo per tornare a casa; non si trattava di fidarsi o meno della donna, perché Victoria la giudicava ben più che competente, ma della percezione che, senza quella sfera, sarebbe stata completamente alla mercé di quel tempo e dei suoi eventi.

Volete chiedermi altro?

... se questo è il ricordo di un evento effettivamente accaduto... non c'è modo di viverne la continuazione? -domandò suo malgrado, tentando disperatamente di trovare un appiglio a cui aggrapparsi nonostante l'angoscia ormai assolutamente palese nella sua voce- Non posso... non so come dire... manipolare questa visione e spingerla a farmi vedere come prosegue il ricordo? Almeno così sapremmo se ho scoperto a cosa serva quell'oggetto, e se si trovi ancora in mio possesso. Pensa che sia possibile?

In teoria si, è possibile manipolare una visione per vederne il proseguo, ma in pratica no. Solo una Divinante può interrogare volontariamente le Forze dell'Essere - e, detto tra noi, non è che rispondano sempre nè lasciano trapelare facilmente le informazioni - e lei Signorina Randall purtroppo non lo è. Nè posso invadere la sua mente e la sua coscienza per appropriarmi della sua visione e tentare io stessa di manipolarla...

Se è per una sorta di divieto morale...

Non è che mi faccia scrupoli a usare la Legillimanzia su di lei solo sarebbe inutile. La sua visione mi apparirebbe come un ricordo sbiadito quindi di scarsa utilità.

... capisco... -le vennero gli occhi lucidi senza che potesse impedirselo, ma non permise alle lacrime di solcarle il viso, no, aveva ancora abbastanza forza di volontà da trattenersi, per quanto con le sue deduzioni Tisifone non la stesse affatto aiutando... anzi.

Purtroppo c'è solo una cosa che potete fare... andare a far visita alla Victoria Randall di questo tempo e sperare che lei abbia già compreso cosa sia questo manufatto e a cosa serva.

S'irrigidì talmente tanto che probabilmente persino Cappie, pur non toccandola direttamente, se ne sarebbe accorta, per non parlare della risata isterica che le risalì in gola, e che si sforzò di tramutare in un singhiozzo pur di non lasciarla trapelare: andare ad incontrare la se stessa del futuro, quella sì che era la trovava perfetta per mandare a puttane la sua sanità mentale e anche, probabilmente, qualsiasi possibilità di non creare più danni di quanti già si potessero contare.

Io non so dove viva ma potete sempre chiedere a una delle sue migliori amiche.

Ma pensa, in questo futuro siamo ancora migliori amiche... -un commento forse un po' fuori luogo ed indelicato, visto anche il sarcasmo intriso in quelle parole, ma era un essere umano e, come tale, con dei limiti ben precisi.

Questo è l'indirizzo dell'agenzia investigativa dove Caroline - Priscilla - lavora a Denver... Forse incontrare le vostre forme del futuro potrebbe creare più paradossi di quelli che avete già messo in moto quindi vi consiglio di incrociarvi i compiti.
Questo è invece il mio indirizzo di casa a Londra. Venite da me tra un paio di giorni e spero di potervi restituire la Sfera ripotenziata o almeno darvi qualche notizia in merito.


Dovette fare uno sforzo sovrumano per alzarsi da quella sedia e barcollare verso la porta perché, fosse stato per lei, sarebbe rimasta lì fino a quando non fosse esplosa e/o svanita : precedette, comunque, la O'Neill fuori dalla stanza, non sentendo dunque -e forse fu meglio così, o avrebbe dato di matto- le parole che Tisifone pronunciò verso l'irlandese; la salutò con un biascicato "Grazie per l'aiuto" e si mosse verso i giardini della scuola a passo decisamente... sostenuto. Sembrava, la sua, più che altro una mezza corsa, ma solo perché si sentiva piena di rabbia mista a disperazione e non voleva che nessuno, nemmeno Cappie, la vedesse piangere.
Quando però arrivò alla meta dovette fermarsi per forza, un po' perché non poteva smaterializzarsi e basta senza aspettare l'ex Tassorosso, ed un po' perché il semi-pianto isterico la stava sconquassando dall'interno così tanto da mozzarle il fiato in gola.

Ci sono, sto...
Sto bene, devo solo... calmarmi.


Furono quelle le prime parole che pronunciò verso la bionda quando questa la raggiunse, tentando disperatamente di aggrapparsi a qualcosa dentro di sé che le facesse recuperare la calma, ma per quanto si sforzasse non c'era proprio nulla che la aiutasse... il che spiegò perché dovette appoggiare la schiena al primo muro disponibile e coprirsi il viso con le mani, il corpo appena scosso da un pianto silenzioso e singhiozzato: aveva detto a Cappie di non essere poi tanto forte, e che anche lei aveva i suoi limiti, e li stava dimostrando in quel momento; e la cosa più incredibile e che non aveva nemmeno tempo per piangere, perché avrebbero potuto fare "puff" e scomparire, morire o chissà cos'altro ad ogni secondo che passava.
Lasciò quindi che le mani scivolassero all'indietro, tra i capelli, respirando a lungo ed annuendo tra sé, costringendosi suo malgrado a non mollare, a non perdere la speranza, a non gettare la spugna fino a che non le avessero provate tutte.

... devo andare a parlare con la te del futuro.
Tu puoi venire con me e aspettarmi da qualche parte, anche perché ipotizzo che mi riconoscerai nonostante il tempo trascorso, e non potrò certo dire alla Cappie di questo tempo una bugia...
-disse quindi all'irlandese, prendendo il portafoglio dalla borsa per controllare quanti soldi avesse con sé- Non ho molto, ma penso che se mettiamo insieme i nostri budget dovremmo riuscire a prenotare una camera nell'hotel più vicino alla tua agenzia investigativa, così avremo un posto in cui tornare stasera, quando si sarà fatto buio.

E dopo aver, possibilmente, parlato con la Victoria di quel tempo, ammesso che alla Randall del passato non partissero tutte le rotelle prima, per un attacco più devastante d'isteria.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 07/06/2016, 18:35

Aveva sempre creduto che la propria vita non fosse lineare e ordinata come quella delle altre persone. Qualche volta, quando ci pensava, la immaginava come una matassa di lana intricata e impossibile da sciogliere, dove un unico filo si incrociava in miliardi di nodi possibili. Ci aveva sempre scherzato su, anche quando il destino sembrava volersi accanire con tutto sè stesso su di lei. Ma questa volta, ciò che stava vivendo era troppo, troppo per riderci su, troppo per prenderla con ottimismo, persino per una come lei.
Non avrebbe mai voluto ritrovarsi in quella situazione eppure era stata costretta -dagli eventi, dal Conflux, dalle casualità- a finirci dentro, contro la propria volontà, venendo a sapere cose che in teoria avrebbe dovuto ignorare con tutta sè stessa. La visione appena avuta l'aveva fatta sudare freddo, molto freddo, perchè lei sapeva di essere -a differenza di Victoria- molto impulsiva e poco capace di dare retta al cervello quando c'era di mezzo il cuore. Era tormentata, spaventata, arrabbiata e desiderosa di tornare a casa, nel proprio presente, fra le braccia di Vergil per dimenticare tutta quella brutta storia.
Invece, l'incontro con Tisifone e l'evolversi degli eventi la costrinsero ad essere presente con tutta sè stessa lì, dentro l'ufficio di Divinazione, ascoltando le parole della donna, la divinante che aveva visto il loro arrivo e che adesso stava spiegando le possibili implicazioni dell'esistere in un tempo che non apparteneva a nessuna delle due.

Solitamente ciò che accade in una visione è confinato in essa, non è un evento ripetibile al di fuori del contesto a cui è legato e normalmente coinvolge solo il Vate. Il fatto che lei abbia visto un pezzo di muro del castello perdere i colori svincola lo sbiadirsi delle immagini dal presagio... In parole povere il bianco e il nero non hanno un significato metaforico ma reale. La vostra presenza qui sta creando qualche interferenza con questo piano di realtà e forze esterne stanno cercando di ripristinare un equilibrio ma non so dire su agiranno su di voi o su di noi...

Non c'era nulla di rassicurante in ciò che la Samyliak aveva appena espresso e questa convinzione glielo si leggeva in faccia. Cappie deglutì a fatica, provando ad aggiungere anche un altro particolare, quello dell'infinito fatto di sangue, visto poco prima sia da lei che dalla Randall.

Infinito e sangue... infinito e sangue... Un attimo di pazienza e forse avrò una risposta per te Caroline...

Sobbalzò stupita quando Tisifone si rivolse a lei con tono tanto informale, non aspettandoselo affatto dato che fino a quel momento aveva sempre usato l'appellativo "signorina O'Neill" a lei molto più familiare. Le stava forse rivelando -implicitamente- che loro due avessero un rapporto molto più stretto in quel futuro? Possibile, sì, ma pur provando curiosità non chiese nulla, lasciando che la donna sfogliasse liberamente un libro vecchio di secoli, trovando la risposta che stava cercando e condividendola con le due ragazze.

Kurt Miller e Anja Kurnikova, 1865. Hanno riferito ad alcuni conoscenti di aver visto le proprie immagini riflesse nel simbolo dell'infinito tracciato con il sangue e alcuni giorni dopo sono scomparse.
Gli Auror dell'epoca hanno svolto delle indagini senza però scoprire nulla. Sembrano essere spariti nel nulla... Ecco questo è interessante, anche se gli investigatori dell'epoca lo hanno liquidato come un inutile dettaglio. Secondo alcuni testimoni prima della loro scomparsa i due ragazzi sembravano diversi, più giovani come se avessero assunto una qualche pozione ringiovanente...


Quindi altri due prima di loro forse erano incappati nella stessa situazione. Cappie memorizzò mentalmente il nome dei due sfortunati e l'anno della loro scomparsa, chiedendosi se avrebbe trovato il modo di fare una ricerca più approfondita stando in quel tempo. Tuttavia la sua attenzione venne catturata dalla Randall, che le chiese se lei ricordasse in maniera speicifica qualcosa della descrizione fatta della sfera durante l'esposizione.

... Cappie, ti ricordi qualche dettaglio temporale sulla sfera?

Purtroppo no, non stavo ascoltando.
Ero troppo occupata a parlare col mio cliente...


Disse con tono di sconforto, pentendosi di non essere stata più attenta ma al tempo stesso scagionandosi da quelle accuse, perchè certo non poteva immaginare che sarebbe accaduto una cosa del genere.
Fu costretta a dare un altro segno di diniego quando Tisifone le chiese se avesse qualche reminiscenza del ciondolo che aveva visto nella propria visione, un ciondolo che purtroppo la O'Neill non conosceva affatto. Tuttavia fu Victoria a salvare la situazione questa volta, ammettendo di aver avuto una prolessi proprio riferito a quel ciondolo, lasciando la ragazza basita e in silenzio, memore della stessa esperienza avvenuta solo qualche minuto prima.

Caroline hai avuto anche tu qualche reminiscenza del tuo passato/futuro?

Ancora una volta, rimase un po' stupita dal sentirsi appellare in quel modo, ma riprendendosi poi in fretta per rispondere alla domanda della docente.

Io... sì, in effetti sì... Qualche minuto fa.- si morse il labbro, non sapendo bene se proseguire nel parlare o meno, ma alla fine cedette, perchè sapeva di non poter/dover nascondere nulla -Ero in ospedale insieme a Zephyr Kenway, per via di un incidente... Una persona si è fatta male per colpa mia, anche se non ho visto chi fosse...

Di nuovo fu costretta a mordersi il labbro e ad abbassare lo sguardo, provando l'irrestitibile impulso di chiedere alla Samyliak se lei fosse a conoscenza di qualcosa. Tuttavia la loro presenza lì stava già alterando in maniera considerevole quel presente -e probabilmente avrebbe modificato anche il loro, quando fossero tornate- e Cappie non poteva agire in maniera tanto leggera, come se nulla fosse. Stavano camminando su un filo sospeso nel vuoto, dovevano stare attente ad ogni loro passo e movimento.

Se prima l'ipotesi che la vostra presenza qui stia creando delle interferenze era appunto solo un'ipotesi adesso inizia a essere una quasi certezza. Non so nulla sui viaggi del tempo e le loro conseguenze ma qui sono trattati in maniera molto approfondita alcuni vecchi casi di persone che si sono trovate a viaggiare tra le diverse linee temporali a causa o grazie a antiche reliquie divinatorie. Secondo quando riportato in questi studi il verificarsi di flashforward sta a indicare una sovrapposizione delle vostre coscienze del passato, del presente e del futuro cosa questa che crea uno squilibrio nel flusso temporale corrente.

... siamo come delle particelle del passato che stanno contaminando il futuro.

Non disse una parola, perchè Victoria aveva già sintetizzato alla perfezione il pensiero di entrambe. Era sconvolta da tutto ciò che stava ascoltando, ma la Fulmen sembrava per il momento priva di ogni reazione, come se non fosse in grado di fare o dire nulla di fronte a quegli eventi. Era più probabile che l'isteria stesse montando in lei, lentamente, a piccoli pezzi, aspettando il momento migliore -o peggiore- per esplodere, ma di questo Cappie non poteva esserne consapevole. Avrebbe voluto non dover più ascoltare le parole della donna, ma non era in grado di opporsi a quel destino beffardo che l'aveva costretta a rimanere lì, impalata, senza la possibilità di fare nulla, nemmeno di mettersi a piangere come avrebbe voluto. Una forte fitta al cuore si scatenò poi dentro di lei, quando seppe che a morire non era stata solo Lyra -l'anno dopo la mostra- ma anche Haytham, suo compagno e confratello della Ignis. Che il Conflux le stesse inviando dei segnali per dirle di cambiare quel destino? E lei aveva davvero il potere di farlo?
A giudicare dalle parole della Samyliak, sembrava proprio di sì.

Non so esattamente come si è svolto lo scontro ma la conclusione è nota a tutti. La Vigilanza Magica ha sconfitto i Mangiamorte e voi due dopo aver "salvato" la Sfera l'avete restituita ad Haytham.
Il giorno dell'anniversario del furto i Mangiamorte hanno fatto irruzione in casa di Haytham e dopo aver ucciso sia lui che Lyra hanno rubato la sua Chiave delle Nuvole per aprire la cassaforte magica e impossessarsi finalmente della sfera.


Quindi mi sta dicendo che nel suo passato a noi... non è capitato nulla di assurdo?

Se lei era rimasta sconvolta da una notizia simile, fu la Randall a farle notare, con le sue parole, che il racconto di Tisifone aveva messo in luce un dettaglio molto importante: ovvero che nessuna delle due aveva viaggiato nel tempo quel giorno e dunque che la loro vita era proseguita come se nulla fosse.

Perciò questo non è nemmeno il nostro futuro... siamo sfuggite allo spazio-tempo del presente a cui apparteniamo per ritrovarci qui, in uno spazio-tempo diverso e non legato al nostro, in cui la sfera non ci ha mai mandate da nessuna parte. Abbiamo creato una spaccatura nella linea temporale, creando due futuri diversi, ipotetici, uno nel quale non ci è mai successo nulla, ovvero questo, e l'altro in cui... forse non esistiamo più, o forse è quel futuro stesso a non esistere più, perché la nostra scomparsa ha congelato il nostro presente.

Spaccature temporali, presente congelato... No, stranamente riusciva a seguirla bene, ma il peso di quella notizia l'aveva lasciata ancora più sconvolta, spingendola a fissare prima la ragazza poi la donna, ancora seduta sul suo pouf, non sapendo bene che cosa fare. Aveva bisogno di riflettere a tutto a piccoli passi, ma questo al momento non le era concesso, non quando Tisifone fece presente loro che la sfera era scarica, svuotata di ogni energia magica e quindi -secondo la ottica della O'Neill- inutilizzabile. Per un momento la prese il panico all'idea che fossero bloccate in quel tempo con la possibilità quasi certa di svanire nel nulla come se non fossero mai esistite. Eppure ci doveva essere un motivo per quanto accaduto, un presagio, una volontà del Fato e dell'Equilibrio! Sì, per lei doveva esistere, perchè pensare che tutto fosse stato frutto di una pessima casualità era troppo. Tuttavia, quando chiese conferma alla divinante, ella non seppe darle una risposta rassicurante, lasciandola invece in balia dei propri dubbi e delle proprie angosce.

Purtroppo non so rispondere a questa domanda. Potreste essere state semplicemente sfortunate, trovandovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, o forse siete inconsci strumenti del Destino... Non è detto che abbiate un compito da portare a termine oltre a quello di trovare un modo per tornare a casa dove probabilmente porterete con voi il bagaglio di conoscenze che avete acquisito qui.

...

Per quanto riguarda la Sfera si posso provare a ricaricarla ma non è qualcosa che si fa un mezz'ora o neanche in tre...
Incanalare i propri poteri in un oggetto magico è un'arte complessa che non può essere improvvisata. Necessita di un rituale adeguato e di una formula magica precisa se non si vuole correre il rischio di nuocere gravemente alla salute e alla magia del mago o della strega che ci prova.
Dovrete lasciarmela.
Al Manor ci sono alcuni libri che potrebbero aiutarmi a trovare il rituale giusto per ricaricarla.


Almeno quello. L'irlandese fece un bel respiro profondo, annuendo, per nulla intimorita all'idea di separarsi da quell'oggetto perchè si fidava di Tisifone e confidava che ella avrebbe trovato una soluzione entro i tempi stabiliti. Ascoltò in parte cosciente la domanda e la spiegazione che ricevette Victoria sulla possibilità di manipolare quelle visioni, troppo occupata a pensare al da farsi in un momento come quello. Sembrava che tutte le strade portassero verso l'unica via che nessuna delle due avrebbe voluto prendere, ovvero incontrare le proprie sè stesse. Ma se davvero la Victoria di quel tempo possedeva il ciondolo -e a quanto pare il ciondolo era fondamentale per qualcosa- allora dovevano andare a prenderlo o al massimo ci sarebbe andata lei, evitando così l'incontro fra le Randall di due diverse epoche.
Già, ma dove abitava esattamente ora la ex-Draghessa?

Io non so dove viva ma potete sempre chiedere a una delle sue migliori amiche.

Prese il biglietto che le porse Tisifone, leggendo con stupore il proprio nome scritto sopra e un nuovo indirizzo presso cui lavorava. In quell'epoca si era spostata a Denver, nel Colorado, a quanto pare. Per un istante, la O'Neill stava per chiederle il motivo, ma si bloccò in tempo, lasciando che dalla sua bocca non uscisse nemmeno un fiato. Non doveva saperlo e doveva mettere un freno alla propria lingua, prima che combinasse qualche disastro spazio-temporale a cui non avrebbe saputo porre rimedio.

Questo è l'indirizzo dell'agenzia investigativa dove Caroline lavora a Denver... Forse incontrare le vostre forme del futuro potrebbe creare più paradossi di quelli che avete già messo in moto quindi vi consiglio di incrociarvi i compiti.
Questo è invece il mio indirizzo di casa a Londra. Venite da me tra un paio di giorni e spero di potervi restituire la Sfera ripotenziata o almeno darvi qualche notizia in merito.


Conservò quel foglio di carta nel portafoglio, come se fosse una reliquia ben più preziosa di quella che stavano lasciando alla donna. Victoria non attese troppo per andarsene, precedendo la O'Neill che invece rimase indietro, nell'ufficio della divinante, bloccata dalla stessa con un gesto che la stupì ma che le scaldò anche il cuore.

Ho un favore da chiederti. Quando tornerete a casa lascia passare quattro anni e poi vieni da me. Dimmi che ti hanno mandato le fiamme e che se voglio realizzare il mio desiderio più profondo devo parlare con Wyatt.

L'unico Wyatt di sua conoscenza era il druido che avrebbe partecipato come campione alla sfida fra Gilde e Druidi, ma poteva davvero essere che Tisifone stesse parlando della stessa persona? No, era impossibile una cosa del genere, ma alla fine non avrebbe nemmeno dovuto scervellarsi così tanto. Non importava chi fosse questo Wyatt, ma solo che lei recapitasse quel messaggio e -dato che per la divinante sembrava essere così importante- perchè avrebbe dovuto negarglielo? Posò la mano su quella della donna, stringendola forte e con occhi lucidi, mentre la fissava con un sorriso, acconsentendo alla sua richiesta.

D'accordo professoressa, lo farò, glielo prometto.
La ringrazio per tutto quello che sta facendo per noi... E per tutto quello che ha fatto per me.


D'impulso, la strinse in un abbraccio delicato, perchè non voleva far del male al bambino che la divinante portava in grembo, ma ugualmente forte, pieno di sentimento per quella donna che stava dando loro una speranza. L'aveva sempre giudicata con gli occhi di una bambina e di un'adolescente, non riconoscendo il suo vero valore e le lezioni che aveva cercato di impartirle, per proteggerla dai guai. Fu un contatto molto breve, perchè il pensiero era sempre rivolto a Victoria che non sapeva quanto si fosse allontanata o se la stesse aspettando. Con un ultimo gesto della mano, la O'Neill salutò la donna, chiudendosi la porta alle spalle e raggiungendo in fretta il punto dove si trovava la Randall, in lacrime, ormai satura di quella situazione, fissandola con sguardo serio e preoccupato.

Immagine


Vicky...

Ci sono, sto...
Sto bene, devo solo... calmarmi.


No che non stai bene...
E non sto bene nemmeno io.


Si parò davanti a lei e la strinse in un abbraccio, a prescindere che ella avesse voluto o meno. Poteva non volere quel contatto fisico, ma non le importava perchè erano vere le parole che aveva detto poco prima di andare ad Hogwarts: loro due avrebbero superato insieme quel momento e per farlo dovevano contare l'una sull'altra.

Hai bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di te. Quindi ti prego non pensare nemmeno per un istante di abbandonarmi, perchè senza di te so che finirei per crollare anche io, ma insieme possiamo essere una il sostegno dell'altra...
Scusami per tutto quello che ho fatto, per come ti ho trattata, per quello che ho pensato di te... Tutta questa situazione è assurda, noi siamo assurde, io sono più assurda di te e non ce la faccio, non ce la faccio proprio ad affrontare anche questo da sola.
Voglio solo tornare a casa, quindi ti prego, aiutami, facciamolo insieme, torniamo a casa e cerchiamo di dimenticare questa storia una volta per tutte...


Parlava senza riflettere, accarezzandole i capelli in un gesto automatico e lasciando le lacrime libere di scorrere, considerando ormai inutile l'idea di trattenerle. Piangere non avrebbe risolto nulla, ma le avrebbe fatte stare meglio, su quello non c'erano dubbi, ed era per questo che Cappie non tentò di farla smettere, ma si accodò a lei, perchè aveva bisogno di quel pianto, aveva bisogno di buttare fuori tutto quanto, altrimenti sarebbe andata avanti con un peso enorme che alla fine l'avrebbe schiacciata.

Ora va meglio?

Chiese, allontanandosi da lei e asciugandosi le lacrime con la mano: probabilmente aveva un aspetto orribile, ma tanto ormai cosa le importava? Di certo non era in servizio e nessuno si sarebbe potuto lamentare con l'agenzia perchè si presentava come una escort troppo trascurata.

... devo andare a parlare con la te del futuro.
Tu puoi venire con me e aspettarmi da qualche parte, anche perché ipotizzo che mi riconoscerai nonostante il tempo trascorso, e non potrò certo dire alla Cappie di questo tempo una bugia...


So che l'idea non è delle migliori, ma è l'unica strada che abbiamo quindi facciamoci forza e andiamo avanti.
Comunque sì, una volta arrivate a Denver all'indirizzo scritto sul foglio io mi troverò qualche caffetteria dove aspettarti mentre tu parli con la me stessa del futuro.


Non ho molto, ma penso che se mettiamo insieme i nostri budget dovremmo riuscire a prenotare una camera nell'hotel più vicino alla tua agenzia investigativa, così avremo un posto in cui tornare stasera, quando si sarà fatto buio.

Sì, lo penso anche io. Va bene, ho qualcosa da parte e credo proprio che ci basteranno.
Quando ti senti pronta, possiamo andare.


Disse, facendo un altro bel respiro e sistemandosi per bene la borsa.
Sperava che l'incontro durasse poco, perchè il tempo -in quel momento- era davvero loro nemico.

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Messaggioda Sandyon » 07/06/2016, 21:35

Nell'arco di pochissimo tempo le due ragazze erano venute a conoscenza di una realtà molto difficile da mandare giù.
Bloccate in un futuro "possibile" e molto fedele a quello che sarebbe potuto essere se non avessero afferrato quella sfera magica e, per il momento, impossibilitate a tornare.
Tisifone le aveva private del peso di portarsi appresso quell'artefatto disastroso, tenendolo con sé e promettendo di studiarlo, ma nel mentre loro non potevano perdere tempo prezioso.
La prima meta sarebbe stata Denver, luogo dove, a quanto pareva, lavorava attivamente la Caroline Priscilla cresciuta e sicuramente formata nel campo investigativo.

... devo andare a parlare con la te del futuro.
Tu puoi venire con me e aspettarmi da qualche parte, anche perché ipotizzo che mi riconoscerai nonostante il tempo trascorso, e non potrò certo dire alla Cappie di questo tempo una bugia...


So che l'idea non è delle migliori, ma è l'unica strada che abbiamo quindi facciamoci forza e andiamo avanti.
Comunque sì, una volta arrivate a Denver all'indirizzo scritto sul foglio io mi troverò qualche caffetteria dove aspettarti mentre tu parli con la me stessa del futuro.


Dopo aver trovato un momento per comunicare, esprimere i propri sentimenti compressi e scaricata un po' di tensione, rabbia e nervosismo, il due era nuovamente pronto per andare.
Dovevano riuscire a mantenere il controllo e il focus in ogni modo possibile, altrimenti anche un solo singolo errore sarebbe costato loro il rientro a casa, il "Back to the Present".
Si diressero quindi in direzione dell'uscita principale del Castello, tranquille che sicuramente tutti quanti ormai stavano nell'Auditorium pronti per il concerto.
Non potevano di certo sapere che qualcuno, anzi, qualcuna, da dietro un angolo, stesse ascoltando la loro conversazione.

Monique ha fatto bene a chiedermi di dare un'occhiata.
Non c'è dubbio, sono davvero loro e sono certa che provengano da un'altra epoca.
Spiacente per il concerto, ma devo seguirle, ho la netta sensazione che ci saranno guai in vista...
... E quando si parla di guai, si parla di me, ormai ci ho fatto l'abitudine.


Immagine

Nel frattempo, Caroline Priscilla e Victoria raggiunsero il portico e successivamente il grande giardino di Hogwarts.
Non potevano smaterializzarsi e lo sapevano bene, dovevano prima raggiungere i confini della foresta e poi attivare il loro potere.
Erano giunte a circa trecento metri dal punto per il via libera quando qualcosa di strano cominciò a raccogliere la loro attenzione, qualcosa di ben poco positivo.
Le piante, i fiori, gli alberi, il viale, le panchine, tutto quanto iniziò a farsi improvvisamente bianco e nero, no, nessuna illusione ottica, stava accadendo per davvero.

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Lentamente, anche i suoni vennero smorzati, abbassati piano piano fino a scomparire, come se qualcuno stesse inesorabilmente togliendo il volume ad una radio.
Oltre a tutto questo però, la parte più inquietante fu quando dietro alle due protagoniste si udirono distintamente dei passi pesanti, dei passi possenti, dei passi enormi.
Non appena entrambe si girarono per capire cosa stesse accadendo, davanti ai loro occhi apparve una figura immensa, gigantesca e terrorizzante.
Bianca e nera, con due corna ricurve che creavano proprio l'infinito e l'aspetto completamente non rassicurante.

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Dopo un'iniziale passo da camminata, la grossa creatura misteriosa alta almeno quattro metri cominciò a correre verso di loro ed era ipotizzabile che esse facessero lo stesso... dalla parte opposta.
Grazie probabilmente all'istinto di sopravvivenza che gli mise le ali ai piedi, le ragazze quindi raggiunsero i confini della foresta prima che la bestia le raggiungesse, smaterializzandosi all'attimo.
Erano riuscite per un pelo ad evitare che la creatura arrivasse a loro e per fortuna la smaterializzazione aveva funzionato correttamente, portandole dove volevano, evitando inconvenienti.
Quando il bianco e nero del giardino scomparve assieme alla misteriosa minaccia, Aryanne Vastnor andò nello stesso punto dal quale le ragazze erano scomparse ed estraendo dalla tasca un ricevitore di segnali magici ad intermittenza captò l'esatta posizione di dove si erano spostate. Meraviglie che sarebbero giunte solo più avanti nel futuro. Senza esitare, dunque, si smaterializzò anche lei, non prima di voltarsi e guardarsi intorno, come se qualcuno la stesse osservando da qualche parte ma lei non capisse chi o dove. Poco importava comunque, doveva muoversi ed anche alla svelta.

ORE 09.00
DENVER
COLORADO
STATI UNITI


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Dopo essere apparse nella grande città di Denver, anch'essa per ovvi motivi molto più moderna dei loro ricordi, la O'Neill e la Randall dovettero probabilmente recuperare calma e lucidità.
Cos'era quella creatura e soprattutto cosa voleva da loro? Il simbolo dell'infinito creato dalle corna non poteva essere stata assolutamente una coincidenza.
Forse le due persone citate da Tisifone non erano state fortunate quanto loro due a sfuggirle ed avevano incontrato una fine di sangue?
Probabilmente porsi domande simili non avrebbe aiutato il loro autocontrollo, dovevano correre immediatamente verso l'agenzia investigativa seguendo le indicazioni.
Una volta arrivate fino al posto (circa mezz'ora-quaranta minuti di camminata), le due ex studentesse di Hogwarts si trovarono davanti ad un palazzo davvero ma davvero grande e maestoso.
Al lato del portone in legno massiccio c'era una targa in argento recante scritto sopra: "Agenzia Investigativa Barclays & O'Neill".
Proprio mentre stavano leggendo, ad un tratto dei passi di tacchi femminili le sorpresero al lato destro ed avrebbero fatto meglio a spostarsi senza farsi riconoscere.

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Non c'erano dubbi, quella era la Caroline Priscilla del futuro, di circa trent'anni e vestita di tutto punto, con un'espressione seria, concentrata e professionale.
Allontanandosi da lì in modo da poterla monitorare senza timore di essere individuate, la videro cercare nella borsetta forse le chiavi per accedere al palazzo.
Poco prima che ciò accadesse, però, un'altra figura entrò nel loro campo visivo, una figura che né l'una né l'altra avevano mai visto prima di allora.

Amore... Qualcosa non va, forse?

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La Cappie del futuro alzò subito lo sguardo, sorridendo dolcemente, per poi avvicinarsi a lui e dargli un delicato bacio sulle labbra.

No, tutto a posto, ero solo un po' assorta...

Vista la vicinanza del vicolo dove stavano le due ragazze, ascoltare la conversazione era piuttosto facile, anche se di tanto in tanto qualche battuta potevano perdersela per strada.

Hai risolto il caso per il dottor Sykes?

Giusto ieri sera, ho fatto molto tardi, ecco perché mi vedi così.
Nigel è un amico, cerchiamo di fargli un prezzo di favore, d'accordo?


Con tutta la grana che ha vuoi anche fargli lo sconto?
Andiamo tesoro, è follia...


Il fatto che sia sposato con una stilista milionaria non significa che può sfruttare il conto in banca come preferisca!
Su, fammi contenta...


va bene, va bene, come si può dire di no a questo faccino?

Grazie!

Un po' più sorridente, la O'Neill adulta diede un altro bacio di slancio all'uomo abbracciandolo e amoreggiando con lui almeno un minuto buono, prima di staccarsi.

Io vado su, questa sarà un'altra giornata molto lunga... Tu vieni con me?

Passo in caffetteria a prendere la colazione e ti raggiungo, aspettami quindi!

D'accordo, a tra poco!
Ti amo!


Ti amo anch'io...

Quello era il momento adatto, Victoria doveva approfittare di quando l'altra Cappie fosse entrata per intercettare il portone in chiusura ed entrare, seguendola fino all'agenzia.
A quel punto avrebbe avuto tempo per parlare con lei da sole fino a quando il fidanzato o marito fosse tornato con la colazione, presa dalla caffetteria lì vicino.
Una volta separatesi quindi, alla Cappie del presente non restava altro che evitare di andare nello stesso bar scelto dall'uomo che a quanto pare stava con lei nel futuro e scegliere un'altra meta.
Qualcosa però forse avrebbe potuto attirare efficacemente l'attenzione della ex Tassorosso, portandola di fronte ad un possibile dilemma esistenziale da un miliardo di Galeoni.
Proprio mentre il tizio stava camminando verso la caffetteria, di improvviso un uomo un po' più alto e massiccio di lui gli si parò davanti, incappucciato e dall'aria decisamente trasandata.
Caroline Priscilla, trovandosi alle spalle dello sconosciuto, avrebbe potuto quindi osservare più facilmente con i propri occhi chi avesse bloccato l'incedere del suo futuro compagno.
Quello che avrebbe visto, probabilmente l'avrebbe lasciata abbastanza di stucco.

Io e te dobbiamo parlare.

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La voce in risposta dell'uomo fu abbastanza di sufficienza e quasi divertita.

Ancora tu?
Non ho spicci per i barboni, scusa ma devo andare a prendere la colazione per la mia donna.


Non andrai da nessuna parte fino a quando non mi avrai ascoltato, Dave.

Dopo qualche secondo di esitazione, l'ipotizzabile Dave Barclays si mosse verso un altro vicolo vicino ad una scaletta anti incendio.

Lì... Muoviamoci però, non ho tempo da perdere, soprattutto con te.

Axell Cartwright quindi lo seguì, muovendosi fino alla zona indicata.
Di cosa avrebbero dovuto parlare? Perché l'ex fidanzato della O'Neill era ridotto in quella maniera? Come mai voleva parlare con quel tipo senza che Cappie lo sapesse?
E soprattutto... La O'Neill avrebbe resistito alla tentazione di non farsi gli affari suoi?
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Messaggioda Victoria » 07/06/2016, 23:09

Vicky...

Ci sono, sto...
Sto bene, devo solo... calmarmi.


Insomma, che motivo c'era di stare male?
Certo, erano bloccate lì, non sapevano come tornare a casa, c'era il rischio che scomparissero nel nulla, probabilmente stavano stravolgendo il futuro, ma ehi, tutto normale, no?!

No che non stai bene...
E non sto bene nemmeno io.


Quando Caroline Priscilla l'abbracciò, per un istante Victoria dimenticò ogni cosa: dove fossero, cosa fosse loro capitato e quanti problemi dovessero prepararsi ad affrontare; era da così tanto tempo che non sentiva la O'Neill tanto vicina, tanto in sintonia con lei -e le era mancata la sua migliore amica, terribilmente- che quel contatto tra loro, al quale di certo non si sottrasse, ebbe come effetto il farla piangere ancora di più, traslando quel pianto controllato, anzi, in un vero e proprio singhiozzamento a metà tra l'isterico ed il disperato.

Hai bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di te. Quindi ti prego non pensare nemmeno per un istante di abbandonarmi, perchè senza di te so che finirei per crollare anche io, ma insieme possiamo essere una il sostegno dell'altra...

L'aveva detto anche prima la Randall, no? Da sole erano perse, ma insieme, se si sostenevano e si proteggevano a vicenda, potevano superare tutto, anche ciò che al momento sembrasse effettivamente insuperabile.

Scusami per tutto quello che ho fatto, per come ti ho trattata, per quello che ho pensato di te...

Scosse la testa mentre ancora abbracciava l'irlandese, come a farle capire che non doveva scusarsi: aveva tutto, tutto il diritto di trattarla male, perché era stata Victoria la prima a ferirla, a causarle dolore, anche se involontariamente, anche se non avrebbe mai voluto farle del male.

Tutta questa situazione è assurda, noi siamo assurde, io sono più assurda di te e non ce la faccio, non ce la faccio proprio ad affrontare anche questo da sola.
Voglio solo tornare a casa, quindi ti prego, aiutami, facciamolo insieme, torniamo a casa e cerchiamo di dimenticare questa storia una volta per tutte...


E sarebbero tornate amiche come prima? No, Victoria sapeva bene di non avere alcun diritto di domandarle una cosa del genere, per quanto fosse la cosa che più voleva al mondo, quella a cui teneva di più tra tutte; ma non poteva avanzare alcuna pretesa, alcuna richiesta, era stata lei a cominciare e doveva essere Cappie a finire, era giusto così.

Ora va meglio?

Annuì mentre si asciugava le lacrime a sua volta, cercando di riprendere il controllo di sé mentre un pensiero improvviso la fece sorridere, un sorriso carico di amara ironia, che accompagnò delle parole altrettanto ironiche per la Randall... ma forse non così tanto per la O'Neill.

Ci hai fatto caso?
Siamo diventate tanto amiche finendo nei guai... ed ora sembra che ci stiamo ritrovando sempre grazie ai guai...
C'è uno strano senso di equilibrio in tutto questo, non trovi?


Le domandò, aspettandosi una risposta altrettanto amara o quasi mentre insieme stabilivano quali fossero i passi successivi da affrontare.

... devo andare a parlare con la te del futuro.
Tu puoi venire con me e aspettarmi da qualche parte, anche perché ipotizzo che mi riconoscerai nonostante il tempo trascorso, e non potrò certo dire alla Cappie di questo tempo una bugia...


So che l'idea non è delle migliori, ma è l'unica strada che abbiamo quindi facciamoci forza e andiamo avanti.
Comunque sì, una volta arrivate a Denver all'indirizzo scritto sul foglio io mi troverò qualche caffetteria dove aspettarti mentre tu parli con la me stessa del futuro.


Non ho molto, ma penso che se mettiamo insieme i nostri budget dovremmo riuscire a prenotare una camera nell'hotel più vicino alla tua agenzia investigativa, così avremo un posto in cui tornare stasera, quando si sarà fatto buio.

Sì, lo penso anche io. Va bene, ho qualcosa da parte e credo proprio che ci basteranno.
Quando ti senti pronta, possiamo andare.


Con un piano -o almeno una bozza di esso- d'azione, le due ragazze cominciarono a camminare in direzione della Foresta Proibita, l'unico punto nei pressi di Hogwarts da cui era possibile smaterializzarsi: erano quasi arrivate a destinazione, quando lentamente la Randall cominciò a rallentare, colta da un dettaglio talmente inquietante -vista la conversazione precedente con Tisifone- da seccarle all'istante la gola.
Tutto, intorno a loro, stava perdendo colore, rimanendo in bianco e nero... e col colore, lentamente, si affievolirono anche i suoni, diventando sempre più ovattati, flebili, fino a sparire completamente.

Cappie...
Cappie, sta accadendo anche a te?


Domandò Victoria, visto che prima era successo solo all'ex Tassetta, quindi non potevano dare nulla per scontato: di sicuro, però, nessuna delle due avrebbe potuto affermare di non aver colto la presenza di qualcuno alle loro spalle, che si stava avvicinando a passi pesanti.
Anzi non qualcuno... qualcosa.

... le corna... -fu un sussurro strozzato in un mare di terrore cieco, quello che sfuggì dalle labbra dell'ex Dragargento, che subito dopo riuscì a formulare un unico, fondamentale pensiero, urlato ad alta voce in direzione dell'amica- Corri, Cappie...
CORRI!!!


E meno male che aveva imparato da anni a camminare/correre sui tacchi, altrimenti sai che dolore?
Prese istintivamente la mano della bionda e prese a correre a perdifiato con lei, cercando di raggiungere il punto di smaterializzazione prima che fosse troppo tardi e cercando di non perdere l'equilibrio, perché quel mostro era talmente pesante che, correndo a sua volta, faceva tremare il terreno sotto di loro.
Non si volse nemmeno per un istante per capire quanto fosse vicino, concentrandosi solo sul continuare a muoversi e pensando -in un lampo di ironica follia- se Kirby fosse riuscita a mangiarselo, un mostro del genere, o se avesse finito per schifare anche lei.

Vai vai vai vai!!!!!!!!

Non appena i piedi di entrambe furono fuori dai confini, Victoria chiuse gli occhi e smaterializzò entrambe lontano da Hogwarts, in direzione Denver, Colorado... sperando solo che quella cosa non avesse la brillante idea di stalkerarle fino a lì.

• Denver (Colorado/Stati Uniti d'America) _ Sabato _ Maggio, 17 _ 2112 _ ore 09.00 •


Anf anf anf...
Quel coso, cosa diavolo era?! Non è possibile che capitino tutte a noi, e che cazzo!!


E non sapeva del tête-à-tête o quasi tra Cappie e il Ciclope, o avrebbe cominciato a pensare che fosse proprio la O'Neill a portare sfiga: si erano smaterializzate nella stradina buia di un vicolo cieco, e meno male, perché la Randall sentì il bisogno di appoggiarsi al muro con la schiena, posandosi una mano sul petto ed una sulla fronte; avrebbe ucciso qualcuno, letteralmente, pur di riavere la sua bacchetta e sentirsi almeno un minimo più al sicuro.

... hai visto che simbolo formavano le sue corna?
Scommetto che i due di cui parlava la Samyliak non sono stati veloci quanto noi...
-un pensiero macabro, ma non tanto assurdo, nella sua ottica- Pensi che ci stia inseguendo perché sa che non dovremmo essere qui? Come una sorta di "polizia temporale" che vuole arrestarci? E per arrestarci intendo farci scomparire per sempre...

Sì, ecco, meglio parlare e non smettere: se parlava non scendeva nel panico, e se non scendeva nel panico forse c'era qualche possibilità per entrambe di trovare una soluzione a quella situazione sempre più critica, di secondo in secondo.
L'indirizzo fornito loro da Tisifone parlava chiaro, perciò non potevano fare altro che camminare in quella direzione, a passo svelto, fino a raggiungere la loro prima destinazione: era evidente che la Cappie del futuro si fosse messa in affari con qualcuno, quindi Victoria avrebbe dovuto aspettare il momento giusto per poterle parlare da sola.

Oh cavolo, allontaniamoci subito!

Avendo percepito dei passi alle sue spalle -di tacchi e non di zampe pelose ed inquietanti, ma stava comunque cominciando a diventare paranoica- la Randall si era voltata appena, e con la coda dell'occhio aveva notato l'avvicinamento di una donna che, alla O'Neill che conosceva, ci somigliava tantissimo; ipotizzando fosse proprio lei, quindi, aveva spinto la sua migliore amica a nascondersi dietro l'angolo, così da non essere viste né da lei né dall'uomo che la raggiunse poco dopo.

Amore... Qualcosa non va, forse?

No, tutto a posto, ero solo un po' assorta...

Hai risolto il caso per il dottor Sykes?

Giusto ieri sera, ho fatto molto tardi, ecco perché mi vedi così.
Nigel è un amico, cerchiamo di fargli un prezzo di favore, d'accordo?


Con tutta la grana che ha vuoi anche fargli lo sconto?
Andiamo tesoro, è follia...


Il fatto che sia sposato con una stilista milionaria non significa che può sfruttare il conto in banca come preferisca!
Su, fammi contenta...


Va bene, va bene, come si può dire di no a questo faccino?

Grazie!

Nomi del tutto sconosciuti, per lei, che quindi non si sentì di maledire ulteriormente la loro condizione da "non dovremmo sapere nulla e invece ci stiamo spoilerando una marea di informazioni"; si concentrò, piuttosto, sul fatto che la O'Neill sembrasse felice -sì, ma dov'era finito Vergil- e che, cosa più importante, paresse intenzionata a salire in agenzia da sola.

Io vado su, questa sarà un'altra giornata molto lunga... Tu vieni con me?

Passo in caffetteria a prendere la colazione e ti raggiungo, aspettami quindi!

D'accordo, a tra poco!
Ti amo!


Ti amo anch'io...

Non seguirlo, non fare nulla di avventato, ci ritroviamo in questo vicolo tra un'ora, stai attenta, ti voglio bene!

Le disse quelle cose praticamente senza prendere fiato prima di approfittarne per sbucare dal vicolo, correre verso il portone e sgusciarvi attraverso prima che si chiudesse.
Conosceva abbastanza bene la ragazza da sapere che di sicuro avrebbe avuto la tentazione di seguire l'uomo per conoscere di più su di lui, ma non doveva, sarebbe stata la cosa più sbagliata da fare; le aveva anche detto che si sarebbero viste di lì ad un'ora perché non sapeva quanto avrebbe impiegato a parlare con la Cappie del futuro, e aveva preferito dare una tempistica larga.

D'accordo, perfetto, quindi ora...
Viene la parte difficile...


Mormorò tra sé la Randall, prendendo l'ascensore che l'avrebbe condotta al terzo piano per ritrovarsi in un minuto di fronte alla porta dell'agenzia investigativa di Cappie: si passò le mani sul viso, respirando a fondo, dopodiché si prese di coraggio e bussò, non sapendo cosa aspettarsi da quell'incontro...
Tranne che la O'Neill ci rimanesse basita, ovviamente.

Ciao... Cappie.
So cosa stai pensando, e so anche che pensi sia una follia, ma posso spiegarti tutto, solo... non qui.
Puoi farmi entrare? Non sono un'allucinazione e non sei in pericolo.
-forse sì, ma meglio non dirglielo- E per dimostrarti che sono veramente io... -dalla borsa, con gesti lenti e misurati per non rischiare di spaventarla, tirò fuori la biglia rosa che portava sempre con sé, mostrandola alla donna- Non serve che ti ricordi cosa sia, vero?

A quel punto, ipotizzando che la O'Neill si fosse convinta, Victoria entrò dunque all'interno dell'ufficio, rifiutando qualsiasi offerta di cibo/bevande e chiedendole semplicemente di poter parlare a quattr'occhi e nella più totale discrezione, magari nel suo studio; lì -o dovunque la donna l'avesse portata- la Randall le raccontò tutto nel dettaglio -cercando di non pensare troppo al fatto che si trovasse di fronte alla sua migliore amica in versione futura- da quando alla mostra avevano sfiorato la sfera insieme fino a quel momento.
Le uniche cose che preferì omettere furono l'incontro con quel mostro orribile e ciò che avevano visto nello specchio nell'ufficio della Preside, trovando inutile spaventarla inutilmente.

... quindi capisci?
Ho... abbiamo bisogno dell'indirizzo della mia abitazione, perché sembra che la me di questo tempo sia l'unica a poterci dare delle risposte.


Le avrebbe aiutate?
Beh, un po' difficile non aiutare se stessi, giusto?

Spoiler:
Sandyon, dannato sadico, mannaggia a te!
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Messaggioda Caroline Priscilla » 08/06/2016, 12:10

Tutta l'angoscia, la disperazione e la rabbia che stava provando da quando era finita in mezzo a quel mezzo disastro temporale, alla fine venne fuori sotto forma di pianto, un pianto che coinvolse non solo Cappie ma anche Victoria, pure lei in preda al panico. Il gesto che la portò ad avvicinarsi, stringerla fra le braccia e piangere insieme a lei era stato -come sempre- dettato dall'istinto. Non aveva senso ora provare rabbia e delusione nei confronti dell'amica, perchè ciò che stavano vivendo superava di gran lunga le stupide scaramucce che in passato le avevano allontanate, fin quasi a farle divenire due estranee. Cappie mise da parte ogni cosa- le ferite, l'orgoglio- e si lasciò andare solo al bisogno puro e sincero che aveva di lei, di Victoria, per superare quell'immenso casino.

Ora va meglio?

Le chiese, dopo che entrambe ebbero esaurite le lacrime e ritrovato un po' di compostezza, anche se certo l'espressione stravolta sui loro visi non era così facile da cancellare.

Ci hai fatto caso?
Siamo diventate tanto amiche finendo nei guai... ed ora sembra che ci stiamo ritrovando sempre grazie ai guai...
C'è uno strano senso di equilibrio in tutto questo, non trovi?


Non rispose subito, continuando ad asciugare lacrime immaginarie e sistemandosi i capelli, riflettendo attentamente sulle parole che le aveva appena esposto la Randall. Lei era una Gildata, credeva nel Conflux e nel suo immenso potere, e già in passato aveva visto in eventi davvero singolari -come Vergil appena diventato un semi gildato- dei segnali che l'Equilibrio le stava lanciando per farle comprendere il suo volere e la sua benevolenza nei propri confronti.
Doveva credere che anche quella disavventura avesse, in fondo, un messaggio nascosto? Anzi, più che di messaggio la O'Neill avrebbe parlato di messaggi, tanti, tutti diversi, ma ognuno ugualmente importante a suo modo.

Sì, penso che non sia da escludere.

Lo disse sorridendo, ma con un tono molto particolare, come se lei fosse consapevole di qualcosa che la Randall invece ignorava del tutto. Se avessero avuto più tempo, Cappie probabilmente ne avrebbe parlato con maggiore fervore e tranquillità, ma non era quello il momento adatto, perchè un'ipotetica spada di Damocle pendeva sulle loro teste e nessuna delle due sapeva quando sarebbe caduta.
Dopo aver deciso il da farsi -raggiungere Denver e lì parlare con la sè stessa di quel presente- le due ragazze si incamminarono in direzione della Foresta Proibita, dove avrebbero potuto smaterializzarsi senza troppi problemi. Stava camminando in silenzio, assorta nei propri pensieri, quando qualcosa di strano accadde al luogo intorno a loro. I fiori, le piante, gli alberi, l'intero mondo stava perdendo colore, trasformandosi in un inquietante bianco e nero. All'improvviso il cuore iniziò a battere a mille, il respiro si fece più accelerato e l'adrenalina -la sua fidata alleata- entrò in circolo, raggiungendo in pochissimo tempi livelli altissimi.
Ma che cosa diavolo stava succedendo?

Cappie...
Cappie, sta accadendo anche a te?


Sì... E non mi piace per niente.
Affrettiamoci presto, non restiamo ferme qui.


Persino i suoni si erano come spenti, tranne per dei tonfi sordi, pesanti, da far accapponare la pelle, proprio dietro di loro. Fu impossibile resistere alla tentazione di voltarsi e quando lo fece, il volto della O'Neill sbiancò del tutto, nell'osservare cosa le stesse guardando con tanto interesse, un mostro le cui corna presentavano un simbolo fin troppo chiaro ad entrambe.

... le corna...

Porca... Trama...

Corri, Cappie...
CORRI!!!


Non ebbe nemmeno bisogno di quell'esortazione. Non appena vide che il mostro era più che intenzionato a catturarle -e possibilmente farle fuori- la O'Neill abbandonò immediatamente le scarpe lì sul posto, conscia che non sarebbe mai riuscita a scappare con dei tacchi tanto vertiginosi ai piedi. Corse come una scheggia, grazie a tutti gli allenamenti fatti con Phoenix, non voltandosi nemmeno per un istante ma guardando sempre dritto davanti a sè, verso il loro obiettivo, con la mano che stringeva forte quella dell'amica. Sentiva l'erba sotto i piedi quasi nudi -quasi perchè indossava ancora le calze- ma non le importava, non gliene fregava assolutamente niente, purchè entrambe fossero riuscite a mettersi in salvo. Una volta giunti ai confini della Foresta Proibita, la O'Neill e la Randall eseguirono una smaterializzazione congiunta, allontanandosi -si sperava del tutto- da quel mostro.

[Sabato 17 Maggio 2112 - Denver (Colorado/Stati Uniti d'America) - Ore 09:00]


Anf anf anf...

Era piegata in due, il respiro corto e i vestiti stropicciati. Le calze si erano strappate in più punti, era scalza e i capelli arruffati, ma almeno erano vive, almeno quello! Fece enormi respiri, rimettendosi dritta e poggiando la schiena sulla parete di un muro, alzando la testa verso il cielo color blu: non aveva mai fatto caso a quanto fossero belli i colori, ma dopo quell'esperienza probabilmente si sarebbe circondata di colori vivacissimi, accessi e allegri.

Quel coso, cosa diavolo era?! Non è possibile che capitino tutte a noi, e che cazzo!!

Le uscì fuori una risata, una risata non certa allegra ma isterica, mentre la mano si copriva il viso per impedirsi che le lacrime uscissero di nuovo, scuotendo la testa come a voler negare quell'assurda realtà.

Scusami, non è che trovo tutto questo divertente è solo che... Be', ricordi quando ti dicevo che non passa giorno senza che la mia vita e quella di chi mi sta intorno venga messa in pericolo?
Ecco, diciamo che questo è solo un altro pericolo fra i tanti che mi è capitato di affrontare...


E la cosa peggiore era che la costante era davvero lei. Con i mezzi-draghi, nell'ottavo piano, con il Ciclope e adesso con quella sorta di Minotauro nero... Persino con la faccenda di Irina e dell'Horcrux, era sempre lei il problema, quindi era meglio che la Randall si mettesse l'anima in pace: esserle amica significava passare un sacco di guai, volente o nolente.

... hai visto che simbolo formavano le sue corna?

Sì e ovviamente penso anche che non sia una fottuta coincidenza...

Scommetto che i due di cui parlava la Samyliak non sono stati veloci quanto noi...

Ti prego, non dire così.
Mi fai pentire di non aver scelto la carriera di velocista...
- disse ironica, e neanche troppo, perchè l'unica cosa che potevano fare in quel momento era solo scappare, scappare e scappare da quel mostro assurdo.

Pensi che ci stia inseguendo perché sa che non dovremmo essere qui? Come una sorta di "polizia temporale" che vuole arrestarci? E per arrestarci intendo farci scomparire per sempre...

Non penso niente, penso solo che ogni mio senso, quando lo vede, urla un "PERICOLO" gigante quanto una galassia, quindi a prescindere provare a fare altro che non sia scappare credo sia inutile oltre che mortale.

Il ragionamento della Randall in ogni caso non era del tutto errato. Anzi, possibilmente ci aveva anche azzeccato giusto, ma adesso c'era altro di cui dovevano preoccuparsi. Già sapevano di avere i tempi ristretti, ma adesso che conoscevano il perchè il loro tempo si era dimezzato ulteriormente, rendendo la loro "missione" - in pratica- una corsa contro il tempo e contro il suo "controllore temporale". Fissandosi ancora una volta i vestiti, Cappie comprese che non avrebbe potuto andare in giro così, sia perchè attirava troppo l'attenzione, sia perchè aveva bisogno di vestiti più comodi per correre in caso di necessità di fuga.

Credo che invece di una caffetteria mi servirà un negozio di abbigliamento...

Era palese anche per la Randall che non potesse andarsene in giro in quel modo. Per fortuna che il vicolo dove erano capitate era deserto e percorrerlo non avrebbe destato sospetti. Alla fine di esso, inoltre, si ritrovarono proprio sulla via scritta nell'indirizzo dato loro da Tisifone e difatti, una targa bella grande su un edificio enorme e lussuoso recitava delle parole che fecero sobbalzare il cuore dell'irlandese.

"Agenzia Investigativa Barclays & O'Neill"


Non so chi sia questo Barclays però... WOW!
Ne farò di strada...


Quel commento venne interrotto dal rumore di tacchi che si avvicinava proprio verso la loro direzione. Cappie e Vicky si nascoserò di nuovo dietro il vicoletto, spiando di sottecchi la persona che si stava avvicinando al portone, una versione adulta, elegante e professionale di sè.

Credo proprio che quella sono io...

Disse, sussurrando le parole all'orecchio della Randall, e avrebbe detto anche altro se il sopraggiungere di un uomo non la bloccò, accendendo la sua "antenna della curiosità" praticamente all'istante.

Amore... Qualcosa non va, forse?

No, tutto a posto, ero solo un po' assorta...

Hai risolto il caso per il dottor Sykes?

Giusto ieri sera, ho fatto molto tardi, ecco perché mi vedi così.
Nigel è un amico, cerchiamo di fargli un prezzo di favore, d'accordo?


Con tutta la grana che ha vuoi anche fargli lo sconto?
Andiamo tesoro, è follia...


Il fatto che sia sposato con una stilista milionaria non significa che può sfruttare il conto in banca come preferisca!
Su, fammi contenta...


Va bene, va bene, come si può dire di no a questo faccino?

Grazie!

Sapeva chi fosse Nigel Sykes, ma non era al corrente che un giorno loro due sarebbero stati tanti amici. Inoltre non erano quelli i particolari su cui si concentrò la O'Neill -per quanto fossero degli spoiler davvero sensazionali- ma sul proprio cuore, un cuore che aveva preso a battere molto dolorosamente. Fu costretta ad appoggiarsi al muro, ascoltando senza vedere ciò che si dicevano la sè stessa del futuro e il suo nuovo compagno, mentre il volto di Vergil le riempiva la mente dei loro sogni insieme completamente distrutti.
Perchè Vergil non c'era più nella sua vita? Perchè la loro storia si era conclusa? Erano domande che non avrebbe dovuto porsi, ma che invece continuavano a martellarle il cervello, mentre Victoria trovava finalmente l'occasione giusta di intrufolarsi all'interno dell'edificio e di parlare da sola con la versione più adulta dell'irlandese.

Non seguirlo, non fare nulla di avventato, ci ritroviamo in questo vicolo tra un'ora, stai attenta, ti voglio bene!

Seguirlo? Non ci pensava neanche! Non voleva avere nulla a che fare con quell'uomo, era come se stesse tradendo Vergil in qualche modo e non voleva assolutamente permetterselo. Si voltò giusto per accertarsi che entrasse in caffetteria, così da permetterle via libera, quando un uomo alto, massiccio e trasandato si parò davanti a lui, il volto coperto da un cappuccio ma non abbastanza da impedire alla O'Neill di riconoscere la sua identità.

Axell?!

Io e te dobbiamo parlare.

Ancora tu?
Non ho spicci per i barboni, scusa ma devo andare a prendere la colazione per la mia donna.


Non andrai da nessuna parte fino a quando non mi avrai ascoltato, Dave.

Lì... Muoviamoci però, non ho tempo da perdere, soprattutto con te.

Le raccomandazioni di Victoria vennero gettate all'ortiche nel momento stesso in cui Cappie riconobbe il suo ex-fidanzato nelle vesti di un senzatetto. Il suo corpo si mosse ben prima che lei si rendesse conto che tutto quello era sbagliato, che non avrebbe dovuto impicciarsi di nulla perchè quello non era il suo tempo e ogni cosa che veniva a sapere poteva modificare il suo futuro per sempre. Ma tutte quelle considerazioni rimasero inascoltate dalla O'Neill, che sì, si stava facendo un milione di domande in testa, ma nessuna di queste riguardava il "è giusto o sbagliato?".
Intanto che cosa era accaduto ad Axell per finire in quel modo? E poi, per qualce motivo voleva parlare con l'uomo faccia a faccia, senza che la sè stessa di quel presente lo venisse a sapere? Sembravano anche parecchio in confidenza, cosa che stranì ulteriormente la O'Neill... E poi Victoria? Non stavano più insieme?
Mentre si poneva quelle riflessioni, la ragazza si arrampicò su una scala che portava sul tetto dell'edificio accanto al quale era situato il vicolo dove i due erano andati a parlare. Se avesse sceso le scale antincendio che davano su quella stradina avrebbe potuto ascoltare indisturbata la loro conversazione. Indisturbata se si fosse trasformata nella sua forma animale, ovviamente, più leggera e meno ingombrante di lei. Dopo aver nascosto la borsa con Ermes in un punto sicuro, si concentrò [d20:9 + Concentrazione:15= 24], riuscendo a trasformare oltre al suo corpo anche il suo vestiario in uno splendido ermellino dal pelo candido come la neve. Scese le scale, le zampette soffici che facevano presa su quelle di freddo acciaio delle scale, arrivando poco sopra le teste dei due uomini, abbastanza piccola da potersi nascondere, ma abbastanza vicina da poter ascoltare ciò che stavano dicendo e lì rimase in attesa, le orecchie dritte per captare ogni singolo suono della loro voce.

Scusa, scusa, scusa Vicky ma... Devo sapere!

Spoiler:
Sandyon

Per il tiro del d20 ho avuto il permesso di Monique di utilizzare il MagiAmuleto.
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Caroline Priscilla
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Messaggioda Sandyon » 08/06/2016, 21:42

DLIN DLON
TOC TOC TOC TOC


Sniff... Sniff...

Quando suonarono alla porta dell'Agenzia, Caroline Priscilla strinse le palpebre girandosi poi verso l'ingresso.
Dave aveva le chiavi ed in più non poteva essere già tornato, ma allora chi poteva essere visto che non c'erano appuntamenti fissati?
Forse qualcuno con il bisogno urgente di un lavoro non programmato, sì, di sicuro doveva essere così.

...

La donna prese un gran respiro, asciugandosi le lacrime dagli occhi con un fazzoletto aromatizzato, poi si alzò in piedi, sistemandosi il vestito.
Gli occhi erano ancora un po' rossi e l'espressione non era esageratamente allegra ma d'altronde cosa doveva importare al cliente?
Quando però la bionda aprì la porta e si trovò davanti una Victoria decisamente giovane, sgranò gli occhi di colpo, sbattendo le palpebre velocemente.

Ciao... Cappie.

... Tu... Tu sei...

So cosa stai pensando, e so anche che pensi sia una follia, ma posso spiegarti tutto, solo... non qui.
Puoi farmi entrare? Non sono un'allucinazione e non sei in pericolo.


Ecco, io...

E per dimostrarti che sono veramente io...
... Non serve che ti ricordi cosa sia, vero?


... Kirby...
Vieni forza, entra, svelta!


Pur non comprendendo esattamente come mai l'amica fosse tornata più giovane, ovviamente la fece accomodare chiedendole se avesse bisogno di bere qualcosa.
La Randall decise di rifiutare qualsiasi cosa e di concentrarsi subito sul racconto, un racconto molto lungo, molto articolato e carico di sorprese e assurdità che lasciarono Cappie basita.
In più di un'occasione si portò una mano alla fronte, quasi le potesse far male la testa, riorganizzando le idee, assolutamente certa che la ragazza con le lentiggini fosse sincera.

... quindi capisci?
Ho... abbiamo bisogno dell'indirizzo della mia abitazione, perché sembra che la me di questo tempo sia l'unica a poterci dare delle risposte.


Capisco... Sì certo che capisco... È allucinante, ma capisco...
Ormai so riconoscere abbastanza bene quando qualcuno non dice la verità e tu sei assolutamente sincera...
Vicky, mi dispiace così tanto che vi, anzi, ci sia successo tutto ciò, in altre parole siamo in guai seri.


Si alzò nuovamente in piedi dalla propria scrivania, dirigendosi verso un grosso tavolo da studio con miriadi di cassetti, aprendoli uno per uno.

Sono certa che il nuovo indirizzo del tuo luogo di lavoro sia da queste parti...
Per la miseria, siamo anche state a cena fuori la settimana scorsa, quindi me lo ha consegnato da poco il biglietto!
... Ermes, vieni a darmi una mano per cortesia?


Se Victoria ben ricordava, Ermes non poteva essere in grado di aiutare qualcuno a cercare qualcosa, essendo una Creatura Magica a quattro zampe.
Infatti l'Ermes che si presentò poco dopo arrivando da un'altra stanzetta non fu esattamente lo stesso che la Randall conosceva e sapeva appartenere alla O'Neill del suo Presente.
Lo ricordava molto, su quello non c'erano dubbi, ma si poteva quasi pensare ad una specie di... Evoluzione, nel tempo!

Immagine

Oltre a questo, altro dettaglio subito comprensibile era che Cappie sapesse ormai comunicarci ed impartirgli ordini senza problemi e perfettamente ascoltata.
Quindi le soluzioni erano due: o aveva trovato il modo per comunicare oppure con l'evoluzione, Ermes era divenuto anche più intelligente e magari anche forte.
Poco importava comunque in un momento delicato come quello: la Creatura si mise a cercare assieme alla padrona dappertutto, aprendo cassetti e sportelli.

È di cartoncino rigido e plastificato, il colore non lo ricordo però, ma è inconfondibile!

Dopo circa tre minuti di ricerca disperata, alla fine Ermes raggiunse la padrona portando con sé il bigliettino ed ella lo prese con soddisfazione, sbuffando.

Fantastico!
Bravissimo Ermes, ti meriti un premio...


Aprendo il cassetto della propria scrivania, la donna prese una pila di quelle grosse, formato torcia grande, lanciandogliela e facendogliela sgranocchiare con soddisfazione.

Allora... Eccolo qui... Adesso lavori a Bucarest, non ti puoi sbagliare, il tuo studio MagiArcheologico ha sede nel più grande Museo di Storia Antica della città.
Temo che tu ed io dovrete fare uno stop per oggi, in quanto non rientrerai lì prima di domani pomeriggio, mi dispiace molto.
Ovviamente non ti dirò che ricerche stai svolgendo ma è un luogo pericoloso quindi è inutile che cerchiate di raggiungerti... Raggiungerla, uff, mi sto confondendo!


Scosse il capo con un mezzo sbuffo divertito mentre Ermes tornava ad essere un peluche, sistemandosi sopra un mobile cristalliera buono buono.

Posso aiutarvi in qualche modo, oltre a questo?

E si sperava che la ragazza facesse presente alla O'Neill del futuro quanto fossero a corto di finanze, pur avendo dietro il portafogli ma non potendo accedere a nessun conto.

Aspetta allora, ecco, prendi, non fare complimenti, anche perché dovrete fermarvi in albergo stanotte.
Vi consiglio di tornare subito in Europa, così riprenderete il vostro fuso orario, sarete piuttosto stanche ormai.


La donna consegnò a Victoria una mazzetta di banconote, in totale trecento settanta Galeoni.

Io... Non posso assolutamente pensare che davvero ci siamo sdoppiate quel giorno...
Posso assicurarti che la me e la te attuali, al tempo non ci siamo accorte di niente, tutto è andato avanti per la sua strada...
Vedrai, ce la farete a far quadrare di nuovo i conti e ben presto questo futuro sarà unico e inseparabile... Un po' come noi due!


Ovviamente essendo passato troppo tempo la O'Neill non ricordava che in quel periodo Presente per le altre due ci fossero ancora delle sottili problematiche relative all'amicizia.
Nel frattempo, o meglio, qualche minuto prima di tutta la folle ricerca del biglietto da visita, Caroline Priscilla si era ingegnata per arrivare ad ascoltare la conversazione tra Axell e Dave.
I due, appartatisi in un vicolo isolato e privo di orecchie indiscrete (tranne un paio bianche e pelose) si misero a parlare, con un Cartwright visibilmente stanco e un Barclays più che spavaldo.

Sei venuto di nuovo ad intimarmi di lasciarla perdere?
Di stare lontano da lei?


Ho scoperto il tuo gioco, Dave, un gioco pericoloso.
Ti conviene fare i bagagli e scomparire prima che lei lo venga a scoprire.


E da chi? Da te forse? Credi davvero che ti darebbe ascolto?
Andiamo, Axell, sembra proprio che il passato non ti abbia insegnato nulla...


Questa storia non c'entra niente col passato Dave!
Sei invischiato in un giro sporco, lei si fida di te, ti ama!


E proprio per questo che sono assolutamente protetto, caro mio.
È una delle più capaci investigatrici nel Mondo Magico ma ha sempre avuto un difetto: scarso Sesto Senso e Perspicacia quando si tratta delle persone care.
Non sospetterebbe mai di me o di un mio coinvolgimento e fino a quando la terrò sott'occhio manipolando le sue indagini pericolose e scottanti, otterrò tutto ciò che voglio.
Soldi a non finire e un gran pezzo di donna sotto le coperte.


Figlio di p-...

Alt... Alt... Alt...
Lo sai bene che rischio corre la tua amata Cappie se aggredisci me, qualcuno della mia cerchia o tenti di sabotare una nostra operazione, vero?
Non vorrai mica che corra qualche brutto rischio, in fondo sei caduto in miseria a causa sua.


Lei non ha alcuna colpa.
Se ho smesso di giocare è stata una mia decisione.


Sì ma la decisione te l'ha fatta prendere il suo rifiuto, non dimenticarlo.

Ha fatto bene a rifiutarmi, non la meritavo più, ho capito cosa volevo veramente troppo tardi.

Abbiamo finito la conversazione?
Devo portare la colazione al mio tesoro, la sta aspettando sicuramente affamata.
Siamo intesi quindi? Non mi piace ripetermi e se continuerai a infastidirmi sarà peggio per te.


... Intesi.

A proposito, come sta il tuo caro cugino, il Marchese?
Potresti farti prestare qualche spicciolo da lui, no?


Lui e Kelly non devono più correre rischi a causa mia.

Ci hai messo di meno a capirlo per loro che per lei.
Potrebbe offendersi se lo sapesse!


Loro non stanno perennemente a contatto con un mafioso schifoso come te.
Prega solo che io non riesca a farle avere mie notizie a tua insaputa.


E cose le vorresti dire?
Non vi vedete da anni, sei una Spia da ancor prima che vi metteste insieme, un segreto che non le hai mai rivelato.
Ci vuole confidenza, fiducia, per poter sperare che qualcuno ti creda con una semplice lettera o un messaggio in codice e sfortunatamente per te, lei ripone molta più credibilità nel sottoscritto.
Ricorda, sono stato l'unico ad averla consolata, ad esserle stato vicino anche quando mollò tuo cugino e rinunciò a stare con ogni maschio per paura di soffrire e far soffrire ancora.
Me la cullo da quasi sette anni ormai, non hai speranze di superare la barriera che ho posto fra te e lei.


Io la amo tutt'ora.
Questi sentimenti saranno la chiave per farmi ascoltare.


Sì, ma se lei ti ascolta... Muore.

Non provi nemmeno un briciolo di affetto per lei?!

Nella Setta non c'è spazio per l'affetto, Axell Cartwright e ricorda...
... Non ti faccio fare una visitina a casa solo perché come ex giocatore di fama sei abbastanza famoso che se sparissi dall'oggi al domani faresti comunque scandalo.
A quel punto non posso escludere che lei, fatta com'è fatta, si impunterebbe per capire che fine hai fatto e allora i miei piani salterebbero in toto.
È una situazione di stallo, sì, ma che mi vede sempre e comunque un passo avanti a te... E così sempre sarà.


L'uomo col cappuccio abbassò lo sguardo qualche istante, stringendo i pugni, non sapendo cos'altro dire, a quel punto Dave fece una mezza risata.

Prego di non dover più rivedere la tua faccia da morto di fame ancora una volta.
Ora, se vuoi scusarmi, la mia Gattina mi aspetta.


NON OSARE PRONUNCIARE QUEL NOME!

Perdendo il controllo, l'ex fidanzato di Cappie attaccò Dave al muro prendendolo per il collo, ma prima che potesse fare altro, dopo avergli quasi ringhiato qualche secondo, lo lasciò.

Coff coff... Coff coff... Ahahahah... Bravo... Abbassa la cresta...

Un po' rosso in volto per la momentanea assenza di ossigeno, Dave tornò in piedi sistemandosi la camicia sotto la giacca di pelle, poi i capelli.

Lei potrà non essere la mia Gattina, ma tu sei il mio cagnolino ed io... Ho il guinzaglio.

Detto questo, Dave se ne andò da quel vicolo, lasciando Axell completamente da solo o quasi.
L'uomo, abbassatosi il cappuccio andò ad appoggiarsi al muro con un braccio sul quale appoggiò la testa, mentre con l'altra mano prese a dare pugni forti alla fredda parete.
Caroline Priscilla aveva ascoltato decisamente troppo ed era vitale che non si impicciasse ancora e non combinasse altri guai... Giusto?
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Messaggioda Victoria » 09/06/2016, 13:46

Ciao... Cappie.

... Tu... Tu sei...

So cosa stai pensando, e so anche che pensi sia una follia, ma posso spiegarti tutto, solo... non qui.
Puoi farmi entrare? Non sono un'allucinazione e non sei in pericolo.


Ecco, io...

E per dimostrarti che sono veramente io...
... Non serve che ti ricordi cosa sia, vero?


... Kirby...
Vieni forza, entra, svelta!


Per fortuna mostrarle Kirby si rivelò una mossa vincente al fine di convincere Caroline Priscilla che quella di fronte a sé non fosse né un'allucinazione né una qualche sosia della Victoria più giovane -per quel futuro: entrò dunque nel suo ufficio, guardandosi intorno per coglierne ogni dettaglio e cercando di non soffermarsi troppo sugli occhi rossi della O'Neill adulta, che non lasciavano presagire nulla di positivo.
Purtroppo, avendo ben poco tempo a disposizione -non sapeva se e quando il "Guardiano del tempo", come l'aveva soprannominato la Randall, si sarebbe ripresentato- l'americana prese subito a spiegare alla donna di fronte a sé la situazione, omettendo giusto quel paio di cose che l'avrebbero solo gettata nel panico e che tanto, comunque, non costituivano informazioni necessarie al fine di comprendere quale aiuto l'irlandese potesse dare loro.

... quindi capisci?
Ho... abbiamo bisogno dell'indirizzo della mia abitazione, perché sembra che la me di questo tempo sia l'unica a poterci dare delle risposte.


Capisco... Sì certo che capisco... È allucinante, ma capisco...

Sembra che le cose allucinanti, nella tua vita, siano all'ordine del giorno, no? -gliel'aveva detto lei stessa poco prima di raggiungere lo studio dell'ex Tassorosso, e Victoria poteva solo sperare che, col tempo, i guai per la O'Neill fossero un po' diminuiti.

Ormai so riconoscere abbastanza bene quando qualcuno non dice la verità e tu sei assolutamente sincera...
Vicky, mi dispiace così tanto che vi, anzi, ci sia successo tutto ciò, in altre parole siamo in guai seri.


Per riassumere sì, anche se forse "nella merda fino al collo" renderebbe meglio l'idea... -tanto non doveva formalizzarsi troppo con lei, no?

Sono certa che il nuovo indirizzo del tuo luogo di lavoro sia da queste parti...
Per la miseria, siamo anche state a cena fuori la settimana scorsa, quindi me lo ha consegnato da poco il biglietto!


A cena insieme la settimana prima: indubbiamente, dunque, Tisifone aveva avuto ragione nel definirle "migliori amiche", e le faceva un po' strano pensarlo visto che nel loro presente non si vedevano da mesi; certo, si erano scritte una lettera ogni tanto, ma quello non si poteva definire un rapporto, nemmeno alla lontana. Quindi il tempo aveva davvero guarito tutte le loro ferite?

... Ermes, vieni a darmi una mano per cortesia?

E da quando una pecora poteva aiutarla nella ricerca? Questo pensò Victoria, per la quale però fu tutto molto più chiaro quando la creatura si palesò alla sua vista, mostrandosi in un aspetto totalmente differente da quello che lei ricordava.

Oh cavolo, wow, Ermes, sei... cresciuto!

"Evoluto" sarebbe stato il termine più esatto: camminava su due zampe, poteva usare quelle anteriori come mai, era di conseguenza più alto e meno tozzo e anche con uno sguardo più vispo ed intelligente -era riuscito a capire Cappie facilmente, già solo questo ne era la prova; era proprio carino, anche più della forma attuale -nel loro presente- e possibilmente si era anche rafforzato. A Kirby sarebbe accaduto lo stesso?

È di cartoncino rigido e plastificato, il colore non lo ricordo però, ma è inconfondibile!

Vi darei una mano, ma non so proprio dove cercare... -commentò la Randall, che per fortuna non dovette aspettare molto: dopo tre minuti di ricerca, il cartoncino venne fuori, con somma soddisfazione della O'Neill ed anche di Ermes, che si sgranocchiò una pila enorme prima di tornare in formato peluche.

Fantastico!
Bravissimo Ermes, ti meriti un premio...
Allora... Eccolo qui... Adesso lavori a Bucarest, non ti puoi sbagliare, il tuo studio MagiArcheologico ha sede nel più grande Museo di Storia Antica della città.


Ho uno studio tutto... mio?

Aveva sempre pensato che sarebbe rimasta accanto a Jasper ed Haytham almeno fino ai trent'anni, se non di più, invece aveva già una sua attività in un museo prestigioso... e non avrebbe dovuto saperlo! Uff, quant'era difficile rimanere ignari quando le informazioni ti cadevano addosso senza poterle fermare...

Temo che tu ed io dovrete fare uno stop per oggi, in quanto non rientrerai lì prima di domani pomeriggio, mi dispiace molto.
Ovviamente non ti dirò che ricerche stai svolgendo ma è un luogo pericoloso quindi è inutile che cerchiate di raggiungerti... Raggiungerla, uff, mi sto confondendo!


Non ti preoccupare, siamo tutti un po' confusi al momento...

Posso aiutarvi in qualche modo, oltre a questo?

Beh, ecco... a dire il vero mi sento un po' a disagio a parlartene, però... siamo a corto di finanze, attualmente. -anche perché chi mai avrebbe immaginato di trovarsi in quella situazione? Victoria aveva dei soldi dietro, certo, e anche Cappie, ma non abbastanza per pagarsi una camera d'albergo più del cibo più qualche vestito di ricambio.

Aspetta allora, ecco, prendi, non fare complimenti, anche perché dovrete fermarvi in albergo stanotte.
Vi consiglio di tornare subito in Europa, così riprenderete il vostro fuso orario, sarete piuttosto stanche ormai.


Ma Cappie, sono... sono tantissimi... sei sicura? -poteva davvero accettarli? Sì, tecnicamente li stava dando anche a se stessa, però insomma... che razza di situazione!- Beh, allora... grazie, grazie davvero!

Io... Non posso assolutamente pensare che davvero ci siamo sdoppiate quel giorno...
Posso assicurarti che la me e la te attuali, al tempo non ci siamo accorte di niente, tutto è andato avanti per la sua strada...


La professoressa Samyliak ce l'ha detto, e in un certo senso è la cosa che più mi spaventa: la nostra presenza qui temo stia provocando un guaio dietro l'altro...

Vedrai, ce la farete a far quadrare di nuovo i conti e ben presto questo futuro sarà unico e inseparabile... Un po' come noi due!

La fissò per un lungo istante prima di sorriderle, un po' incerta ma con affetto; era evidente che, in quel futuro, lei e Cappie avevano ormai superato ogni ferita del passato, ritornando ad essere unite come e più di prima, e questa consapevolezza se da un lato le scaldava il cuore, dall'altro le dava anche da pensare: se con la loro presenza lì avessero, volenti o nolenti, cambiato il futuro, ovvero il presente della Victoria e Cappie adulte... quel legame ci sarebbe stato ancora?

Ora devo andare, lei... tu mi stai aspettando.
E per quanto tutto questo mi sembri un po' un brutto sogno, sono contenta di averti incontrata... sei diventata davvero bellissima, Cappie.


Glielo disse con sguardo sincero, prima di sporgersi ed abbracciarla forte; sorridendole anche un po' commossa, la Randall arrivò fino alla porta, mettendo la mano sulla maniglia ed abbassandola, ma voltandosi un'altra volta verso la O'Neill.

Cappie... -stava per dire qualcosa, era evidente, ma si morse il labbro e si trattenne forzatamente, in difficoltà: avrebbe tanto voluto chiederle perché stesse piangendo, essendo la sua migliore amica... ma non poteva; non era il loro tempo quello, e se avesse saputo qualcosa che non doveva avrebbe solo peggiorato la situazione- ... niente.
Ti voglio bene!


Uscì velocemente dallo studio, chiudendosi la porta alle spalle con una sensazione di oppressione sul petto che le fece venire gli occhi lucidi e formare un groppo all'altezza della gola: era doloroso non poter chiedere nulla alle persone a cui teneva, non poter provare a consolarle, ad aiutarle. Si passò una mano sul viso e, con dei respiri profondi, si rimise in moto, lasciando il complesso in cui si trovava l'ufficio della Cappie futura e tornando nel vicolo dove, si sperava, si trovasse quella del passato.

Eccomi qui, ho l'indirizzo di casa... mia... -no, non ci si sarebbe mai abituata- Ed anche un po' di soldi che la te del futuro ci ha dato per gli acquisti di prima necessità.
Qui è stato tutto tranquillo?


Le domandò, evitando di accennare all'Ermes evoluto o agli occhi rossi della O'Neill adulta, per evitare di impensierire ulteriormente quella del presente: dopo aver ascoltato la risposta di Cappie- qualunque essa fosse stata- Victoria le propose di spostarsi direttamente a Bucarest, in modo tale da comprare lì qualche vestito per entrambe, del cibo, e prenotare una stanza d'albergo, in modo da essere già in zona per l'indomani. E quando l'irlandese si ritrasformò in ermellino -non poteva certo andare in giro scalza e con gli abiti strappati- la Randall la fece accomodare nella sua borsa ampliata magicamente e se la trasportò in quel modo, smaterializzando entrambe di nuovo in Europa.

• Bucarest (Romania) _ Sabato _ Maggio, 17 _ 2112 _ ore 21.00 •


Una volta raggiunta la loro meta, ovvero la capitale della Romania, la prima cosa che Victoria aveva fatto era stata dirigersi in un negozio di abbigliamento a buon mercato, sfruttando i soldi dati dalla Cappie futura per comprare degli abiti più comodi per sé -jeans semplici, una felpa e delle scarpe da ginnastica di tela- e per la O'Neill del suo presente -leggings neri, scarpe stile converse, una maglietta e un cardigan- la quale aveva scelto ogni singolo pezzo in forma di ermellino, nascosta nella borsa della Randall, una scena che, se non fosse stato per la situazione, sarebbe risultata molto divertente. Di seguito, l'ex Draghessa aveva prenotato una camera d'albergo in un hotel economico, dovendo passarci lì il tempo necessario per dormire, ed era uscita con l'ex Tassorosso giusto il tempo di comprare un paio di panini e qualcosa da bere prima di rientrare in stanza, dove dopo una doccia e qualcosa nello stomaco si era sentita un po' meno scombussolata, se non altro fisicamente.

Non so tu, ma a me questa giornata sembra essere durata un'eternità...

Alla fine si erano messe a letto, dividendone uno matrimoniale -costava di meno che una doppia con due letti singoli- e fu in quel momento che un mare di pensieri investì Victoria: se la Cappie del futuro stava con quell'uomo, allora che fine aveva fatto Vergil? Perché i due non erano più una coppia? Gli era successo qualcosa di brutto, forse? E lei ed Axell, invece, come stavano messi? In quel futuro lui e Victoria stavano ancora insieme? Il fatto che la O'Neill del futuro stesse piangendo aveva a che fare con Vergil?
Si passò una mano sul volto con un sospiro, sentendole le tempie pulsare in modo fastidioso: era consapevole che non le facesse bene focalizzarsi su domande a cui non poteva darsi risposta, ma il cervello lavorava in autonomia, senza seguire la logica o il buon senso.

Non so nemmeno se riuscirò a prendere sonno, stasera, anche se la stanchezza addosso me la sento eccome... -il corpo percepiva il bisogno del riposo, era la mente ad essere ancora troppo attiva per poterglielo accordare- Tu come ti senti?

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Messaggioda Caroline Priscilla » 09/06/2016, 19:01

Quando Cappie si nascose su uno dei gradini della scala antincendio, in forma Animagus, nessuno dei due uomini si accorse di lei, nemmeno per un istante. Sapeva già che ciò che stava facendo era sbagliato, ma non le importava, convinta di poter gestire la quantità di informazioni -o meglio dire spoiler- che avrebbe ricavato nell'origliare quell'incontro.
D'altronde, se a governarla era il Fulmine un motivo ci doveva pure essere! Con le orecchie ben tese -letteralmente- la O'Neill si godette la scena che si stava svolgendo poco sotto di lei, silenziosa e immobile proprio come una statua.

Sei venuto di nuovo ad intimarmi di lasciarla perdere?
Di stare lontano da lei?


Ho scoperto il tuo gioco, Dave, un gioco pericoloso.
Ti conviene fare i bagagli e scomparire prima che lei lo venga a scoprire.


E da chi? Da te forse? Credi davvero che ti darebbe ascolto?
Andiamo, Axell, sembra proprio che il passato non ti abbia insegnato nulla...


Ecco il primo dettaglio che le saltò all'occhio, anzi alle orecchie: il giocatore di Quidditch aveva provato a minacciare il suo attuale compagno, sperando che egli si allontanasse dalla sè stessa di quel presente. Già, ma per quale motivo? Forse perchè, come aveva scoperto Axell, Dave era invischiato nella malavita, cosa che non sarebbe piaciuta nè a lei nè alla sè stessa futura.

Questa storia non c'entra niente col passato Dave!
Sei invischiato in un giro sporco, lei si fida di te, ti ama!


E proprio per questo che sono assolutamente protetto, caro mio.
È una delle più capaci investigatrici nel Mondo Magico ma ha sempre avuto un difetto: scarso Sesto Senso e Perspicacia quando si tratta delle persone care.
Non sospetterebbe mai di me o di un mio coinvolgimento e fino a quando la terrò sott'occhio manipolando le sue indagini pericolose e scottanti, otterrò tutto ciò che voglio.
Soldi a non finire e un gran pezzo di donna sotto le coperte.


Figlio di p-...

Alt... Alt... Alt...
Lo sai bene che rischio corre la tua amata Cappie se aggredisci me, qualcuno della mia cerchia o tenti di sabotare una nostra operazione, vero?


Qualcosa non andava. Nonostante avesse preso quella decisione, un velo di inquietitudine scese a coprire il cuore e la mente dell'irlandese, che in quelle parole sapeva, sentiva esserci qualcosa di profondamente sbagliato, qualcosa che lei non avrebbe dovuto conoscere. Ma ormai i giochi erano fatti e lei era là, pronta a subire le conseguenze del suo essere fin troppo impulsiva e irrazionale quando agiva con il cuore.

Non vorrai mica che corra qualche brutto rischio, in fondo sei caduto in miseria a causa sua.

COSA?!
Cosa... Cosa gli ho fatto?


Lei non ha alcuna colpa.
Se ho smesso di giocare è stata una mia decisione.


Sì ma la decisione te l'ha fatta prendere il suo rifiuto, non dimenticarlo.

Se fosse stata ancora in versione umana, probabilmente in quel momento avrebbe trattenuto forte il respiro e sgranato gli occhi per la sorpresa di sentire rivolgere certe parole proprio nei confronti di Axell. Il cuore invece prese a battere a mille e le orecchie provavano un fastidioso ronzio, come se le stessero fischiando perchè i pensieri e i sentimenti si stavano accavallando dentro di lei, facendole salire vertiginosamente la pressione.

Ha fatto bene a rifiutarmi, non la meritavo più, ho capito cosa volevo veramente troppo tardi.

Abbiamo finito la conversazione?
Devo portare la colazione al mio tesoro, la sta aspettando sicuramente affamata.
Siamo intesi quindi? Non mi piace ripetermi e se continuerai a infastidirmi sarà peggio per te.


... Intesi.

A proposito, come sta il tuo caro cugino, il Marchese?
Potresti farti prestare qualche spicciolo da lui, no?


Lui e Kelly non devono più correre rischi a causa mia.

Ci hai messo di meno a capirlo per loro che per lei.
Potrebbe offendersi se lo sapesse!


Loro non stanno perennemente a contatto con un mafioso schifoso come te.
Prega solo che io non riesca a farle avere mie notizie a tua insaputa.


E cose le vorresti dire?
Non vi vedete da anni, sei una Spia da ancor prima che vi metteste insieme, un segreto che non le hai mai rivelato.
Ci vuole confidenza, fiducia, per poter sperare che qualcuno ti creda con una semplice lettera o un messaggio in codice e sfortunatamente per te, lei ripone molta più credibilità nel sottoscritto.
Ricorda, sono stato l'unico ad averla consolata, ad esserle stato vicino anche quando mollò tuo cugino e rinunciò a stare con ogni maschio per paura di soffrire e far soffrire ancora.
Me la cullo da quasi sette anni ormai, non hai speranze di superare la barriera che ho posto fra te e lei.


Io la amo tutt'ora.
Questi sentimenti saranno la chiave per farmi ascoltare.


Sì, ma se lei ti ascolta... Muore.

Non provi nemmeno un briciolo di affetto per lei?!

Nella Setta non c'è spazio per l'affetto, Axell Cartwright e ricorda...
... Non ti faccio fare una visitina a casa solo perché come ex giocatore di fama sei abbastanza famoso che se sparissi dall'oggi al domani faresti comunque scandalo.
A quel punto non posso escludere che lei, fatta com'è fatta, si impunterebbe per capire che fine hai fatto e allora i miei piani salterebbero in toto.
È una situazione di stallo, sì, ma che mi vede sempre e comunque un passo avanti a te... E così sempre sarà.


Non si era nemmeno resa conto di aver sollevato il muso, rimaneno fissa a guardarli in un'immobilità innaturale per un animale, mentre il dialogo fra i due proseguiva a suon di colpi di scena. Il Fulmine, il suo elemento, si stava agitando dentro di lei, riusciva a percepirlo talmente tanto bene che quasi le sembrava assurdo di non aver ancora lanciato qualche scarica in giro, attraverso il folto strato di pelliccia. Aveva sentito anche abbastanza, avrebbe dovuto tornarsene indietro prima che potesse accadere altro, ma Dave riprese a parlare e lei rimase inchiodata al suo posto, incapace di poter muovere anche un solo muscolo.

Prego di non dover più rivedere la tua faccia da morto di fame ancora una volta.
Ora, se vuoi scusarmi, la mia Gattina mi aspetta.


NON OSARE PRONUNCIARE QUEL NOME!

In un istante di follia, la O'Neill si lanciò giù per le scale che erano rimaste, con l'istinto di dirigersi verso Axell per fermarlo dal compiere un gesto che gli sarebbe costata la vita. Tuttavia, in che modo avrebbe mai potuto salvarlo quando le non avrebbe dovuto nemmeno trovarsi lì a spiarlo? A malincuore, l'irlandese si fermò, nascondendosi alla loro vista e uscendo di soppiatto solo quando fu certa che nessuno dei due si fosse accorto di lei. Ad ogni modo, erano entrambi troppo presi dalla prova di forza che si stava consumando fra di loro, per fare caso ad un simil topo che girava all'interno di quel vicolo.

Coff coff... Coff coff... Ahahahah... Bravo... Abbassa la cresta...
Lei potrà non essere la mia Gattina, ma tu sei il mio cagnolino ed io... Ho il guinzaglio.


Quando finalmente l'uomo si allontanò, Cappie potè sporgersi con maggiore libertà dalla scala, osservando il Cartwright sfogare la propria rabbia e frustrazione contro il muro, il viso nascosto dal braccio e dei rumori sordi che provenivano dalla sua persona, come un singhiozzo continuo e ripetuto.
Le lacrime le uscirono fuori. O meglio, avrebbe pianto se fosse stata in forma umana, ma ugualmente -anche da Animagus- il cuore le stava scoppiando nel petto e l'istinto di scendere giù e di consolare il Cartwright era molto forte in lei, al punto tale da sentire le mani fremere dal desiderio di toccarlo. Rimase a fissarlo per altri cinque minuti, una statua di pietra che non riusciva a muoversi, allontanandosi solo quando anche il Cartwright diede segni di voler abbandonare quel luogo. Con estrema cautela, Cappie ritornò sopra il tetto dell'edificio, recuperando la sua forma originale e la propria borsa, compiendo quei gesti in automatico, come se non fosse accaduto niente dietro a quel vicolo, come se lei non avesse assistito a niente.
Ma quando sentì un refolo di Vento asciugare le prime lacrime che le erano salite agli occhi, la Fulmen cadde a terra, in ginocchio, stringendo contro il petto la propria borsa e iniziando a piangere e a singhiozzare furiosamente, soffocando quei suoni solo con la propria mano. Piangeva e piangeva, perdendosi dentro gli abissi del proprio elemento, sentendosi piena di dolore e di rabbia, non riuscendo a fare altro se non quello. Stava male, nel profondo, e non per la situazione che stava vivendo, non perchè la sua vita e quella di Victoria erano in pericolo, ma perchè adesso aveva la certezza -sicura, imprescindibile- che Axell la amava, la amava ancora e l'avrebbe amata anche a distanza di undici anni, nonostante fosse stato proprio lui a porre fine alla loro storia. Ma lei era andata avanti, se lo era ripetuto un sacco di volte, provava dei sentimenti per Vergil, quindi perchè si sentiva tanto scossa da quella consapevolezza? Al momento più che lucida, si sentiva un vulcano di emozioni pronto ad eruttare, per questo motivo l'irlandese si limitò a sfogare tutto quanto in un pianto, un pianto che andò a spegnersi lentamente in pochi e lievi singulti, fino a sparire del tutto.
Quando si fu calmata, la O'Neill scoprì di avere la testa completamente vuota. Era come se il suo cervello fosse in fase di stallo, in attesa di elaborare tutte le informazioni appena ricevute, ma non riuscendo a proseguire a causa delle energie spese nello sfogarsi. Doveva ritornare nel vicolo prima che Victoria uscisse fuori dall'ufficio, o si sarebbe fatta due domande sul perchè lei non si trovasse lì. Si smaterializzò quindi, insieme alla propria borsa e ai vestiti ancora laceri, sedendosi per terra, ripiegando le ginocchia contro il petto e chinando la testa per nascondere il viso dietro le braccia. Quella posizione l'aiutava a riposare gli occhi - stanchi dopo tante lacrime versate- e a riflettere, una riflessione che se non fosse arrivata la Randall ad interrompere sarebbe potuta durare anche delle ore.

Eccomi qui, ho l'indirizzo di casa... mia...

... Come?

La sua voce soddisfatta la raggiunse, strappandola dal mondo di pensieri nei quali si era immersa, gli occhi un po' arrossati -proprio come la sè stessa di quel presente- e lo sguardo perso, ma dato che non se la sentiva di parlarne ancora la O'Neill preferì mentire per il momento, così da non farla preoccupare troppo.

Scusami, mi ero messa così per riposare un po' la testa ma devo essermi addormentata...
Dicevi?


Ed anche un po' di soldi che la te del futuro ci ha dato per gli acquisti di prima necessità.
Qui è stato tutto tranquillo?


Sì... Quel mostro non si è fatto vedere, quindi direi che è andata bene...

Mentre diceva quella parole, Cappie evitò di guardare dritto in faccia la Randall, alzandosi dal proprio posto e spazzolando via lo sporco che si era attaccato sul vestito, vestito che tanto avrebbe dovuto buttare. Non aveva avuto il coraggio di guardarla in faccia non perchè le stesse dicendo una bugia -a quello ormai ci era abituata- ma perchè si sentiva una traditrice, perchè in quel futuro lei gli aveva strappato via il ragazzo che amava. O meglio, poteva solo supporre che la fine della loro storia fosse avvenuto per quello, ma forse si stava sbagliando, forse erano altre le motivazioni. Però a ben pensarci loro erano migliori amiche in quel tempo, e se ad avvicinarle fosse stata proprio la rottura fra il Cartwright e la Randall?
Ma che cosa diavolo stava pensando di fare, ponendosi tutte quelle domande? Aveva bisogno di vestiti nuovi, di mangiare e dormire, solo questo, e niente altro.

Ho pensato che non è proprio l'ideale andarmene in giro così.
Però posso sempre trasformarmi nella mia forma Animagus, così ti sarà più facile trasportarmi e darò meno nell'occhio.
Tienimi comunque nascosta dentro la tua borsa, divento un ermellino dal pelo bianco e in questa stagione in teoria il loro pelo è marrone scuro.


Disse, lasciandole anche la propria borsa e trasfigurando il proprio corpo, lasciando che per quella prime tappe fosse Victoria a occuparsi di lei e non il contrario.

[Sabato, 17 Maggio 2112 - Bucarest (Romania) - Ore 21:00]


Grazie ai soldi che la Cappie adulta aveva dato loro, le due ragazze erano riuscite non soltanto a comprare dei vestiti decenti per entrambe, ma anche a prenotare una camera matrimoniale in un albergo poco dispendioso e a comprare finalmente la loro cena, dei panini da consumare in camera con qualche bibita gassata. La O'Neill non seppe di aver avuto fame fino a quando non diede il primo morso al panino, sentendosi come rinascere e lo stomaco iniziare a suonare un concerto sinfonico di ruggiti, che la fecero anche sorridere appena. Aveva avuto del tempo per calmarsi, per decidere che non era quello il momento di farsi tante domande in merito alla faccenda a cui aveva assistito, ma che la sua priorità era e doveva rimanere il ritornarsene a casa, nel proprio presente. Si era fatta anche lei una doccia e aveva appena finito di sistemarsi sotto le coperte, quando la voce della ex-Dragargenteo la raggiunse, strappandola nuovamente ai propri pensieri.

Non so tu, ma a me questa giornata sembra essere durata un'eternità...

Io vorrei dormire un'eternità... Mi sento così stanca che penso non mi accorgerei nemmeno se passassero altri mille anni...

Disse, la voce effettivamente assonnata, ma il cervello ancora in piena e furiosa attività. E come poteva essere altrimenti, dopo tutto quello che avevano vissuto?

Non so nemmeno se riuscirò a prendere sonno, stasera, anche se la stanchezza addosso me la sento eccome...

Siamo in due.
Vorrei chiudere gli occhi, ma il pensiero di quello che stiamo vivendo o di quel mostro che ci sta cercando mi rende... Troppo vigile.


Tu come ti senti?

Stava guardando il soffitto, sdraiata sulla schiena, quando la ragazza le rivolse quella domanda, ma si voltò verso di lei a fissarla -girandosi sul fianco- prendendosi qualche secondo di silenzio prima di rispondere.

Uno schifo.
Continuo a pensare a tutto quello che abbiamo saputo, a quello che stiamo vivendo, alle persone che sono morte a causa di quella sfera...
- Come Lyra ed Haytham, ma potevano benissimo esserci altre vittime che loro ancora non sapevano- Vicky io ci ho pensato molto e non sono sicura che riuscirei a dare la sfera ad Haytham Ravnick sapendo quello che gli accadrà un anno dopo.
Ma al tempo stesso non me la sento nemmeno di lasciarla in mano a quella donna: pensa a cosa sarebbe in grado di fare se capisse come farla funzionare! Stravolgerebbe completamente il nostro mondo!
... So che è la cosa più sbagliata del mondo pensare di modificare il presente sulla base di ciò che abbiamo visto nel futuro ma lasceresti morire davvero due innocenti, sapendo che hai la possibilità di evitarlo?


Chiese, mordendosi le labbra e fissandola negli occhi, in attesa di una risposta che sperava fosse uniforme al proprio pensiero.

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Messaggioda Sandyon » 09/06/2016, 22:57

Fantastico!
Bravissimo Ermes, ti meriti un premio...
Allora... Eccolo qui... Adesso lavori a Bucarest, non ti puoi sbagliare, il tuo studio MagiArcheologico ha sede nel più grande Museo di Storia Antica della città.


Ho uno studio tutto... mio?

Sì, anche se è stata una scelta un po' sofferta.
Dopo la morte del dottor Ravnick, il fratello non poté più portare avanti il progetto di un nuovo Laboratorio, credo gli facesse troppo male.
Per questo ti mettesti in collaborazione con il professor Lamarck ed insieme fondaste la divisione di ricerca dentro il Museo di Bucarest.
Vi alternate spesso, quando lui sta fuori per trovare una reliquia, tu rimani nella struttura e vice versa.
Siete fortunate che in questo periodo è Gérôme ad avere intuizioni per una scoperta all'estero.


Non rendendosi conto che comunque quelle chiacchiere era meglio per la Randall non saperle e conoscerle, la O'Neill parlò serena e tranquilla, snocciolando il motivo dell'ubicazione di Victoria in quel tempo.
Alla fine per fortuna non aveva detto niente di assurdo, strano o esagerato, minimizzando i danni creati alla consapevolezza di un possibile futuro da parte della americana del 2112.
Successivamente, tranquillizzando sul fatto che ormai per lei non fosse un peso fornire tutto quel denaro insieme, Caroline Priscilla adulta diede una somma consistente alla bionda con le lentiggini invitandola ad utilizzarle come meglio credeva, anzi, credevano.

Vedrai, ce la farete a far quadrare di nuovo i conti e ben presto questo futuro sarà unico e inseparabile... Un po' come noi due!

Ora devo andare, lei... tu mi stai aspettando.
E per quanto tutto questo mi sembri un po' un brutto sogno, sono contenta di averti incontrata... sei diventata davvero bellissima, Cappie.


Lo sono anche io... Ahahah, ehi, guarda che nemmeno tu scherzi, sai?
Beh, ipotizzo che la me del passato se ne accorgerà e potrà raccontartelo!


La donna fece un piccolo occhiolino all'amica in formato "young".

Cappie...

Mh?
Dimmi Vicky, hai bisogno di altro?


... niente.
Ti voglio bene!


Te ne voglio anche io e tanto, davvero tanto...
... So che in questo periodo, anzi, nel tuo periodo, tra noi le cose non si sono ancora sistemate del tutto.
Ma devi solo avere fiducia ed essere sempre te stessa con me, è questo che ci ha fatte avvicinare di nuovo e ci ha rese unite.


Non le aveva dato un vero e proprio consiglio, piuttosto l'aveva rassicurata sul fatto che riprendere i rapporti veri con lei non era stata una impresa o chissà quale assurda difficoltà, ma che tutto aveva avuto un percorso graduale, bello e soprattutto sereno. D'altronde era proprio in modi simili che le persone tornavano a stare a contatto ritrovando la felicità persa nel passato. Ovviamente in quel tempo alcuni eventi avevano alterato e sviluppato la situazione e non era detto che una volta cambiato il futuro tutto fosse andato allo stesso modo, ma purtroppo la risposta non la conosceva nessuno e dunque si poteva solo riporre una grande speranza, quella che adesso stava mantenendo salde e lucide le due ragazze nel proseguire la loro avventura.

...

Non appena la porta si chiuse e Cappie tornò da sola nella propria Agenzia, si mosse in direzione della scrivania, prendendo da un cassetto chiuso una pietra di colore giallo elettrico.
Questa pietra emanava delle scariche ad altissimo voltaggio. Stringendola forte e chiudendo gli occhi, la donna impresse il proprio potere in essa, scatenandone l'effetto magico.
D'un tratto un'aura dorata la avvolse completamente ed ella iniziò a parlare come se potesse comunicare istantaneamente con qualcuno, in barba alle pergamene e ai gufi ancora in voga nel 2112.

Ho bisogno del tuo supporto ed aiuto.
C'è una questione della quale voglio parlarti ma è meglio incontrarsi di persona.
Facciamo al solito posto intorno all'ora di pranzo, d'accordo?


Una volta concluso il messaggio, la pietra prese a lampeggiare lentamente, poi sempre più velocemente, fino a quando...

D'accordo, posso esserci.
Al solito posto allora.
Oggi però offro io.


A quel punto la pietra si spense del tutto, dopo aver consegnato quel messaggio vocale immediato, lasciando la Ignis con un sorriso leggero e più tranquillo in volto.
Nel frattempo, uscita dal palazzo, Victoria tornò da Cappie, dalla sua Cappie, informandosi su possibili novità e invitandola a spostarsi di nuovo in Europa.
La Smaterializzazione verso luoghi così lontani era una vera rottura, in quanto le due ragazze dovevano andare a step, passando di stato in stato fino a quello desiderato, utilizzando molte energie.
Fortunatamente una volta giunte a destinazione ebbero la brillante idea nel post shopping di andarsi a fare una cena onesta e possente, in modo da ricaricare le batterie.
Avrebbero potuto programmare tante strategie adeguate per rimanere vigili la notte, magari facendo anche dei turni, ma la stanchezza era talmente tanto che sapevano di non potercela fare.
Per quel motivo, la Randall chiese a Kirby di rimanere sveglia e vigile al posto loro (Ermes non poteva essere di aiuto in quanto la padrona non era in grado di comunicare con lui e dargli l'ordine).
La simpatica palletta rosa, dopo aver fatto l'ok alla militare si mise comoda su una poltrona rispondendo alle direttive dell'americana, chiedendo ovviamente compagnia alla pecorella elettrica.

IN THE MIDDLE OF THE NIGHT

CAROLINE PRISCILLA'S DREAM

Un parco.
Notte fonda.
Luce della Luna in mezzo alle nuvole.
Data imprecisata.
Città imprecisata.
Tempo imprecisato.

Sembra che questo viaggio nel mondo non ti abbia insegnato proprio niente!

Immagine

Non fare quella faccia, chiaro?
Non con me!
Jorge... Io ti voglio bene, non posso davvero pensare che tu stia facendo certi tipi di... Studi!


Cappie mi vuoi ascoltare una buona volta oppure no?
Stai parlando soltanto tu, io ti ho soltanto detto cosa sto facendo ora ma senza entrare nei dettagli!


L'ho capito benissimo cosa stai facendo ora: mi stai dimostrando di non aver imparato nulla dal passato...

È qui che ti sbagli! Dannazione, per la Trama Cappie!
Ti ho detto che mi sto specializzando nello studio delle materie occulte e oscure, non che mi interessa praticarle!
A Skopje ho incontrato un vero e proprio esperto, studia e analizza sia i testi che gli oggetti pregni di magia oscura, capisce come funzionano e i pericoli che portano per poi purificarli o renderli innocui.
Gli ho chiesto di poterlo affiancare per un po' ed anche se all'inizio è stato un po' scettico, alla fine ha accettato in quanto sta per compiere la tenera età di 137 anni.
Mi ha insegnato un sacco di cose, adesso non sono invischiato con la malvagità, ho capito qual è finalmente la mia strada: abbracciare il mio lato più oscuro e sfruttarlo per alimentare la mia luce.
So che è un discorso difficile, ma il mio interesse verso certi tipi di magie può essere la chiave per non cascarci...
... Conoscendo ciò che provocano certi oggetti o certi rituali, ne comprendo la gravità e mi immunizzo dalla voglia di avvicinarmici e scottarmi.


Sì ma ti rendi conto che tutto questo è pericoloso?!
E se una volta ne fossi più attratto del dovuto?
Se per caso dovessi incontrare un oggetto o un libro che ti interessano particolarmente?!


È già capitato, Cappie!
Il vecchio mi ha confessato che anche lui ha iniziato con una "sindrome" come la mia, con una passione come la mia.
L'ha vinta mettendosi alla prova, aumentando la sua resistenza alla tentazione ed è la stessa cosa che sta facendo ora con me.
È un uomo buono, che mi sta trasmettendo tanti insegnamenti ed io credo che possa essere di aiuto nel migliorarmi e rendermi la persona alla quale hai sempre voluto bene.
Ma non posso affrontare un percorso simile sapendo che non hai fiducia in me, che non credi nella mia possibilità di redenzione.
Ne ho bisogno, lo capisci?


... E con i tatuaggi come fai?
Abbandonerai Duncan?
Sei talentoso anche in quella disciplina...


Ci siamo messi d'accordo, aprirò una succursale del "Tribal Studio" a Skopje.
In questo modo potrò coltivare entrambe le mie passioni senza togliere tempo a nulla.
Sto anche cercando casa lì, mi verrai a trovare?


... Sì, ti verrò a trovare, d'accordo... Pazzo incosciente!

Stai sorridendo?
È un dolce sorriso quello che vedo spuntare sul faccino della mia adorata sorellina?!
Non posso sbagliarmi, anche se è notte, ne sono sicuro!


Smettila scemo!

Un abbraccio, un abbraccio forte ed un lungo sospiro.

Cerca di fare sempre attenzione e quando sarai tentato di cadere nel buio, pensa che nella luce c'è il mio affetto per te.

... Tu sarai sempre il faro che mi riporterà a casa, Cappie... Ti voglio bene e te ne vorrò sempre.

Anche io Jorge... Anche io...


VICTORIA'S DREAM

Quasi completa oscurità.
Una camera da letto.
Sospiri eccitati.
Lei sopra qualcuno.
Sta ondeggiando e sicuramente sta facendo l'amore con costui.

Anf... Anf... Mi sei mancato così tanto...

Quando pensi di finire questa ricerca?

La voce però non è affatto di Axell Cartwright.

Spero presto... Anf... Anf... Adesso però non voglio pensarci...

Stanotte sei veramente instancabile... Saremo almeno alla terza...

... È la quarta a dire la verità... Però che posso farci?
Di te non mi stanco mai... Del tuo c***o non mi stanco mai...
Il migliore in assoluto, il più grande in assoluto che io abbia mai preso e provato...


Lo ripeti ogni volta, nemmeno fosse un mantra!

Perché so quanto ti piace...

Risero insieme, baciandosi.
Purtroppo le fattezze dell'uomo non si riescono a distinguere.
Di sicuro però è alto, tanto alto, meno massiccio di Axell ma ugualmente piazzato.
Barba incolta, capelli corti, molto corti.

Ti amo... Ne sei consapevole?

Quasi quanto il fatto che io amo te...

Dove vuoi che venga?

Dentro... Voglio ritentare, magari è la volta buona!

Ottima idea...


LA MATTINA DOPO

TOC TOC TOC
TOC TOC TOC TOC


Servizio in camera!
La colazione signorine!


Immagine

Kirby non aveva captato niente di strano ed infatti le due ragazze non erano state svegliate guadagnandosi ben nove ore di sonno filate e riposanti.
Ognuna aveva avuto un sogno con reminiscenze di una vita ancora non vissuta, proprio come accaduto ad Hogwarts il giorno precedente.
Il cibo di quell'albergo era davvero di ottima qualità ed infatti anche gli zuccheri vennero reintegrati presto e resero operative le due avventurose viaggiatrici temporali.

Avete trascorso una piacevole notte?
Mi fa piacere... Le chiavi, cortesemente.
Vi ringraziamo per essere state nostre ospiti.


Una volta uscite dall'Hotel, per le due giovani si apriva una varietà infinita di possibilità.
Victoria non sarebbe stata raggiungibile prima del pomeriggio, ergo potevano girare liberamente per la città di Bucarest, ma facendo cosa?
In realtà potevano fare tutto o nulla, l'importante era che per le 14:00 in punto si trovassero nell'ala del museo adibita a studio di ricerca, pronte per ripartire con le "indagini".
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