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Messaggioda Estelle » 18/07/2013, 14:45

Anche io devo fare colazione con qualcosa di dolce, ma non disdegno il salato.
Basta che mi si faccia fare merenda con un dolce di qualsiasi tipo, e sto bene.


Era quella la risposta che cercava, la speranza che magari Lucas avrebbe successivamente accettato il suo invito. Se davvero gli era indispensabile mangiare qualcosa di dolce il pomeriggio, Estelle sarebbe stata disposta a tutto pure di renderlo felice, anche cucinare per ore e ore, mettendo anche in conto che per lei non era mai un dispiacere farlo, visto che la cucina era uno dei suoi hobby preferiti. Dopo il pianoforte, ovviamente.

E io sarei molto felice di mangiare. Sono negato per la cucina, che si tratti di dolce o salato, quindi mangiare a scuola per me equivale a non morire di fame... ma sarebbe bello cambiare per una volta, ed assaggiare qualcuno dei tuoi piatti.
Ti avverto, però, sono un critico molto severo e devo assaggiare più volte un piatto prima di decidere se mi piaccia o meno... quindi fai porzioni abbondanti.


Aveva accettato. Naturalmente, questa per Estelle non poteva che essere una gioia. Magari, una volta terminata quella giornata, avrebbero potuto trascorrere un altro appuntamento assieme proprio nel suo loft, così vuoto senza di lui, e lei avrebbe potuto preparare una cenetta perfetta, a lume di candela. L'esempio perfetto del romanticismo, ma Estelle era sempre stata una grande sognatrice romantica. Ricordava quando da adolescente sognava ancora il principe azzurro che casualmente sarebbe entrata nella sua vita, e l'avrebbe resa felice.
Lucas poteva ricoprire tale posizione? Era una domanda lecita. Ormai, la Corvonero era cresciuta, non credeva più nella favole e nei principi azzurri, ma se avesse potuto farlo, Lucas avrebbe sicuramente rappresentato l'uomo dei suoi sogni.

Le critiche servono come lezione, e a migliorarsi ogni volta di più. Quindi, pensò che correrò questo rischio.
Sarò al tuo completo servizio, signor Turner.


Abbozzò quello che sembrava un vero e proprio inchino con il capo, sorridendo poi di gusto per il gesto appena fatto. Era davvero contenta che Lucas avesse accettato il suo invito, e sapeva già che quando quel giorno sarebbe arrivato, Estelle avrebbe impiegato tutte le sue forze per renderlo speciale. Ma, quando era con lui, tutto prendeva a diventare magico, semplicemente perfetto, Già averlo accanto per lei era una grande fortuna. Una parte di lei ancora stava chiedendosi perchè Lucas avesse scelto lei e soprattutto perchè in quel momento. Qualcuno avrebbe potuto pensare che Lucas fosse con lei per dimenticare il passato, per vivere nuove esperienze, ma Estelle si fidava di lui.. Qualcosa le diceva che Lucas aveva altri motivi per stare con lei, e non quelli banali. Estelle lo guardava negli occhi e capiva che era sincero con lei, che ci teneva, e che non era con lei in quel momento solo per uno stupido gioco.
Ma doveva averlo anche un minimo dubbio?
Quella domanda rimase sospesa, senza risposta. Estelle non avrebbe voluto rispondere.

E quindi il giro in funivia terminò nel migliore dei modi, con loro che si erano lasciati andare anche ad un bacio dolce, casto ed passionale al tempo stesso, un panorama fantastico sotto i loro sguardi. Sembrava una scena da film, uno di quei film da guardare con le lacrime agli occhi, desiderando tutto quello per se stessi. Estelle, ora, un po' egoisticamente, sapeva di essere invidiata da molte donne. Non solo Lucas era un uomo molto ambito e desiderato, ma ora poteva dire che era suo, solo suo, e possederlo con quei baci ancora ed ancora. Mai avrebbe smesso. E col tempo, magari, avrebbero raggiunto altri obbiettivi assieme, solo loro.
Estelle sapeva che Lucas era quello giusto.
Se si prendevano in considerazione anche ciò che avevano in comune, la ragazza ne era ancora più convinta. Come, ad esempio, la loro passione per i dolci e per il cioccolato. Fu anche per questo che la visita alla fabbrica di cioccolato fu un'esperienza fantastica per lei, che non solo potè provare vari tipi, tutti diversi, di cioccolata, ma in più poteva permettersi di essere imboccata da lui, proprio come due sposini novelli. Tale pensiero la fece sorridere.

Io non saprei proprio... forse quello con la fragola, però anche il cioccolato fondente è grandioso, quello proprio non si batte!

Già, sono d'accordo. Alcune volte sono proprio le cose semplici ad attirare di più.

E quella non era una semplice allusione al cioccolato. Estelle pensava anche a come lei avesse scelto il ragazzo, un esempio di semplicità e fascino. Ma quel fascino che aveva per sè la purezza. Lucas era puro, sapeva che nel cuore lo era. Sorrise ancora, alzando lo sguardo su di lui. Una macchia marrone la fece sorridere ancora di più, fino ad arrivare a ridere di gusto.
Lucas aveva la bocca sporca di cioccolato. E sembrava averlo notato proprio dalla sua reazione.

Guarda che stupido, non riesco nemmeno a mangiare come si deve... Mi pulisci tu?

Uhm.. con piacere.

Non se lo fece ripetere ancora. Lucas si era già avvicinato a lei, ed Estelle ne approfittò. Una mano corse al colletto della sua maglia, attirando così Lucas a sè, incontrando quelle labbra carnose che tanto bramava. Si muovevano sensualmente le une sulle altre, Estelle chiuse gli occhi per assaporare quel momento, lasciandosi andare a quella sua parte passionale assopita, che solo con Lucas si era riscoperta di avere.
Si bloccò un attimo. Un sorriso malizioso comparve sulle labbra prima di fiondarsi di nuovo sulle labbra del ragazzo, questa volta sfiorandole con la lingua, seguendone tutto il contorno con fare malizioso, assaporando il cioccolato che piano toglieva dalle labbra. Durò una decina di minuti buoni, Estelle si prese tempo, in fondo le piaceva davvero poterlo baciare ancora.
Fino ad allontanare il viso dal suo e a continuare a sorridere con quell'espressione da volpe, scaltra e furba, sinceramente divertita - ed eccitata.

Sono d'accordo... che ne dici di andare a visitare le Torri?
In fondo sono l'attrazione da cui il parco prende il nome, e così potremo approfittarne per fare una bella passeggiata.


Certo, mi piacerebbe molto. Ti seguo.

E ripresero a camminare l'uno accanto all'altra, mano nella mano, compiacendosi di quella parte beata della loro passeggiata.
Le piaceva davvero. Parlavano un po' di tutto, del più e del meno, si conoscevano pian piano a fondo, scoprendo tante piccole cose di ognuno. Era bello scoprirsi così, conoscersi in questo modo. Le dava la sensazione che c'era ancora così tanto da sapere di lui e la certezza che il tempo da trascorrere assieme non era ancora finito.

Secondo te perché hanno inserito così tanti chioschi di cibo per il parco?
Insomma, ci sono già mille ristoranti diversi dove fermarsi, a che serve tutto il resto?


Credo per questione di tempo. I chioschi sono fatti per coloro che preferiscono mangiare un panino al volo per risparmiare tempo e correre poi verso la prossima giostra.

Non sapeva quale sarebbe stato il loro programma per il pranzo, ma qualsiasi fosse stato ad Estelle sarebbe andato bene. Non si aspettava di certo che Lucas la portasse in uno dei ristoranti più lussuosi del parco. Anzi, le sarebbe bastata anche una cosa semplice, l'importante era mettere qualcosa sotto i denti.
E poi arrivò il momento imbarazzante. Sapeva che prima o poi sarebbe arrivato. Non era riuscita a trattenersi, e quindi aveva espresso senza pudore il pensiero che le frullava per la testa da quando Lucas le aveva detto che avrebbero dormito all'Hotel del parco per quella notte.

Beh... sì.
Insomma, se preferisci posso lasciarti il letto e accomodarmi per terra o sulla poltrona, non sei costretta a dormirmi accanto; se però per te non è un problema... non mi dispiacerebbe affatto.


Se lo immaginò seduto su una scomoda poltrona, dormiente in una posizione per niente comoda, e magari con un torci collo pazzesco l'indomani mattina; o anche sdraiato sul pavimento freddo, con un cuscino ed una misera coperta. Comunque andasse, Lucas il mattino seguente non sarebbe stato nel pieno delle forze.
Ma comunque, Estelle voleva che accettasse. Non si sarebbe lasciata sfuggire quell'occasione - senza naturalmente avere pensieri perversi e sconci - ed in più non avrebbe mai permesso a Lucas di dormire scomodo. Voleva stesse con lei anche in quel momento.

Quando sei venuto a pranzo a casa mia ti stavo letteralmente spogliando con lo sguardo. - sorrise, maliziosa, di tale pensiero, sperando che ciò non infastidisse il ragazzo. - Non me la perdo affatto l'occasione di poterti avere accanto a me e di poterti toccare.. tutto per me..

Sorrise ancora, distogliendo lo sguardo, ridendo tra sè di ciò che aveva appena detto. Certo, quella notte l'avrebbe ricordata, anche se non fosse successo nulla. Sarebbe stata la sua prima notte con un uomo, e questa volta aveva accanto a sè un uomo a cui teneva davvero, e che davvero voleva per sè, voleva accanto a sè in quel momento e anche in quelli seguenti.
Giunsero così alle Torri assieme. Estelle ne rimase affascinata già dall'esterno. Se avesse potuto, nel mondo babbano avrebbe seguito un'università con specializzazione in Architettura, ma la vita le aveva donato la magia, e aveva decisamente preso una piega diversa.

Ho sentito dire che dentro le vetrate sono splendide... io non me ne intendo molto di arte, ma certe opere, anche se non le capisco appieno, riescono comunque ad affascinarmi.

Esattamente ciò che provava lei in quel momento. Aveva sognato poter studiare l'arte a fondo, ma non ne aveva mai avuta la possibilità, perciò la ammirava senza alcun concetto teorico alla base. Comunque, quelle Torri non erano un'attrazione, ma erano un esempio di arte magnifica. Avevano un che di tetro, ma al tempo stesso confortevole. E i giardini al loro esterno erano curati in maniera impeccabile, in forme astratte, ma bellissime.

A te piace l'arte?
Ce n'è una in particolare che ti piace di più? Non so, la pittura o la scultura, o magari il ritrattismo...


Non ho un genere di arte che mi piaccia più delle altre. L'arte mi piace in qualsiasi sua forma, come espressione massima dei propri sentimenti, delle proprie sensazioni. - Rispose, senza alcun imbarazzo, ripensando a come anche lei aveva usufruito di una forma d'arte per esprimere ciò che provava. - Nel mio caso, ad esempio, sono davvero innamorata della musica. E' la mia grande amica. Mi piace comporre e scrivere canzoni. E' il mio mezzo per sfogarmi e per esprimere ciò che sento.

E i vari fogli sparsi sul suo pianoforte, nel soggiorno, ne erano la prova. Inutile dire che anche quando aveva incontrato Lucas aveva composto qualche canzone, senza però mai portarla a termine. Camminavano all'interno delle torri, Estelle si guardava attorno affascinata. Ammirava le vetrate, i colori. Avrebbe tanto voluto capire con che idea le avevano costruite i loro autori.

Mi piacerebbe saper dipingere il vetro in quel modo... ho sempre invidiato chi possiede capacità come questa, chi governa una forma d'arte qualsiasi, che sia anche canto o ballo... forse perché non sono tagliato per niente del genere. Invece tu... so che suoni benissimo il piano, ricordo bene? Mi piacerebbe sentirti suonare, qualche volta.

Ah, il piano. Estelle pensava al suo pianoforte bianco in salotto e ne sorrideva. Suonava sin da piccola. Ricordava le lezioni di sua madre e dei suoi tutor. Ricordava il momento in cui aveva composto la sua prima canzone. Forse non ottima, ma almeno era un inizio. E tutte le composizioni seguenti, tratte tutte dall'istinto, dal suo stato d'animo. Il pianoforte era decisamente per lei un punto di appoggio, quel grande amico che ascoltava tutti i suoi sfoghi e che era pronta a sostenerla.
Ricordava di non aver mai suonato in pubblico, nemmeno quando faceva parte del coro scolastico. Era come un segreto da custodire, o forse la paura che la sua musica non potesse piacere.

Non ho mai suonato in pubblico.. ma.. per te lo farò con piacere.

E quella era una promessa, sebbene si sentisse imbarazzata già da quel momento. Ma suonare le era sempre venuto naturale, come se facesse parte di lei. E dinanzi a Lucas non aveva ragione di avere paura.
Camminando senza meta, solo dopo qualche secondo Estelle si rese conto che Lucas l'aveva condotta alle montagne russe del parco. Non solo notava i binari disposti sinuosamente ad incastro l'uno con l'altro, ma udiva anche le urla di quelli che in quel momento stavano assaporando l'ebbrezza di un giro sull'attrazione.

Che ne dici... te la senti?

Wow. Certo!

Si disposero nuovamente in fila, una scena già vista quella, ma nemmeno quella volta ci fu molto da aspettare. Il parco era davvero pieno quel giorno, ma essendo immenso per ogni attrazione non vi era la calca tanto odiata.
Presero posto l'uno accanto all'altra. Estelle, per scaramanzia, intrecciò la mano a quella del ragazzo. Ed assieme si godettero quel giro sulle montagne russe. Una Estelle un po' imbarazzata persino nel gridare, ma alla fine si arrese e diede sfogo a delle urla un po' troppo stridule - o forse era lei che le vedeva così. Ma adorava il vento che le scompigliava i capelli, si sentiva decisamente libera, e al posto giusto.
Durò solo tre minuti, ma furono tre minuti intensi e davvero divertenti.

Che giro pazzesco! Ci credo che i babbani trovano divertenti cose come questa, e pensare che la maggior parte di quelli come noi non sa nemmeno cosa sia, un parco divertimenti!

Se fosse per me, io non mi sarei mai potuta perdere un'esperienza simile.

Non vi era mai stato razzismo nel mondo magico, ma ancora non erano stati attenuati i pregiudizi dei Purosangue nei confronti dei Babbani e, qualche volta, anche dei mezzosangue. Per Estelle non vi erano differenze tra uno status sociale e l'altro. Non era lo stato di sangue a formare una persona, ma il carattere, e le capacità, magiche e non.
Non si era accorta di come la mattinata fosse volata. Era ormai ora di pranzo.

Non so tu, ma a me è venuta una certa fame... che ne dici se pranziamo da qualche parte?
Possiamo andare in quel fast food. Oppure optare per quel ristorante e pranzare con dell'ottima carne su barbeque... cosa preferisce la mia bella ragazza?


Sorrise. Sorrise davvero nell'udire quelle parole. Aveva sempre pensato che non ci fosse nulla di ufficiale tra loro, ma quello forse era un segno? Lucas non sembrava imbarazzato, nè tantomento sembrava aver pronunciato quelle parole solo per divertimento. Magari non ci aveva pensato, forse non intendeva davvero dirlo. Un po' le dispiaceva, ma una parte di lei era sicura che si fosse sbagliato.
Distolse la mente da quel breve attimo di felicità, prima di indicare un ristorante lì vicino, che non le sembrava nemmeno tanto caro, non volendo approfittarsi della gentilezza del ragazzo.

Vada per il barbeque. Mi serve l'energia che solo la carne - e i dolci - possono darmi.

Sorrise ancora, prendendolo nuovamente per mano, e così avviandosi con lui al ristorante che assieme avevano individuato. Un cameriere corse loro incontro e, dopo aver richiesto un tavolo,i due si accomodarono ad un tavolo all'aperto, non molto vicino agli altri, così da potersi considerare anche liberi di parlare apertamente.
Vide Lucas prendere il menù, osservarlo con attenzione per decidere cosa avrebbero mangiato, ma Estelle aveva un dubbio, un solo un pensiero per la testa.

Tu.. sei il mio ragazzo?

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Messaggioda Lucas » 18/07/2013, 19:48

Il fatto che ad Estelle piacesse cucinare era, per Lucas, una fortuna: essendo negato, totalmente o quasi, ai fornelli, avere qualcuno che trovava piacevole cucinare per lui era un regalo non da poco, soprattutto perché il docente era un'ottima forchetta, che non disdegnava mangiare abbondantemente, tanto al massimo con un po' di esercizio fisico in più avrebbe potuto recuperare qualsiasi follia culinaria; ed il fatto che per la giovane donna l'idea di cucinare per lui fosse allettante rendeva ancora migliore la proposta che gli fece di preparargli qualsiasi cosa volesse da mangiare, perché Turner sapeva che l'avrebbe fatto con voglia e piacere, e non magari come costrizione o semplicemente per fare colpo su di lui.

Le critiche servono come lezione, e a migliorarsi ogni volta di più. Quindi, pensò che correrò questo rischio.
Sarò al tuo completo servizio, signor Turner.


Ed io prometto di essere sempre sincero nei miei giudizi, e se qualcosa non mi dovesse piacere, anche se ne dubito fortemente, te lo farò presente senza mentire... tanto, al massimo, dovrò trovare il modo di farmi perdonare nel caso ti venga voglia di mettermi il broncio per un mio commento negativo, il che ha i suoi lati positivi, in effetti...
Saresti sicuramente adorabile.


Commentò lui, quasi ragionando tra sé, concentrandosi poi sul giro nella fabbrica di cioccolato, attrazione forse non molto eccitante a livello di adrenalina, ma per Tosca quanto si era rivelata golosa!
Avevano mangiato un sacco di cioccolata, tutta diversa peraltro, ed ora stavano cercando di decidere quale fosse la migliore, cosa non facile perché, almeno per Lucas, era tutta buona, tanto quella arricchita con nocciole o frutta quanto quella classica, come il cioccolato fondente, con quella nota amara che esplodeva sul palato facendolo andare in visibilio.

Già, sono d'accordo. Alcune volte sono proprio le cose semplici ad attirare di più.

Affilò lo sguardo, osservandola qualche istante più del dovuto: dubitava fosse semplicemente della cioccolata che si stava parlando, gli sembrava infatti che ci fosse un discorso molto più serio sotto.
Poi, quella macchia di cioccolato sulla sua bocca che la fece ridere divertita, ma che per lui diventò presto un pretesto come un altro per farsi pulire, e sicuramente non con un tovagliolo.

Uhm.. con piacere.

Si abbassò sul suo volto, attirato verso la giovane donna direttamente dalla mano di lei, e chiuse gli occhi mentre lasciava che Estelle s'impossessasse della sua bocca, muovendosi su di essa con sensualità, con quella malizia che lo spinse ad afferrarla per i fianchi con entrambe le mani per stringerla a sé, e farla appoggiare col corpo contro il suo petto mentre la bella francese approfondiva quel bacio, pulendogli le labbra con la lingua che venne prontamente fatta prigioniera da quella di lui, vezzeggiata ed accarezzata languidamente, lasciando così che quel bacio si protraesse a lungo, anche perché non c'era nessuno che correva loro dietro, e quando si staccarono, col fiato un po' più corto del normale, la mano destra di Lucas corse alla guancia di lei, accarezzandola coi polpastrelli per poi portarle una ciocca bionda e morbida dietro l'orecchio, sfiorandole così dolcemente lo zigomo.

Sei davvero bella.

Ammise, e non aveva motivo per mentire, né per farle complimenti che non riflettevano il suo reale pensiero: trovava oggettivo il fatto che Estelle fosse una bella donna, perché negarlo dunque? Che poi lui la considerasse ancora più bella per via delle emozioni che gli suscitava, quello era un altro discorso.
Dopo la fabbrica di cioccolato, fu il turno di visitare le torri, l'attrazione che si trovava al centro esatto del parco divertimenti: poterono passeggiare tranquilli, senza fretta, mano nella mano, commentando insieme i bambini che correvano all'impazzata da una parte all'altra, le madri che tentavano, inutilmente, di far dare loro una calmata, e i mille chioschi di cibo che si trovavano praticamente ovunque, per il parco; la cosa sicura era che, per un tipo goloso com'era lui, se non ci si dava una regolata si rischiava di finire la giornata con cinque chili in più sullo stomaco.
E mentre passeggiavano, la domanda di Estelle la prese in contropiede, una domanda alla quale Lucas decise di rispondere sinceramente senza però perdere quella sottile galanteria che lo caratterizzava sempre, in ogni circostanza.

Quando sei venuto a pranzo a casa mia ti stavo letteralmente spogliando con lo sguardo.
Non me la perdo affatto l'occasione di poterti avere accanto a me e di poterti toccare.. tutto per me..


Ma davvero? - domandò lui, malizioso nel tono della voce, così come nello sguardo: attirò a sé la francese e le parlò all'orecchio, in tono basso e sussurrato cosicché solo lei potesse sentirlo - E sentiamo, quando mi avrai in boxer accanto e tutto per te... cosa pensi che vorrai farmi?

Gli piaceva provocarla, gli piaceva osservare le sue reazioni: anche in quel caso avrebbe atteso una sua risposta, osservando il suo viso per vedere se fosse arrossita o meno, prima di riprendere a camminare in direzione delle Torri, che possedevano dei giardini meravigliosi e, come pezzo forte, delle vetrate colorate da togliere il fiato.

Non ho un genere di arte che mi piaccia più delle altre. L'arte mi piace in qualsiasi sua forma, come espressione massima dei propri sentimenti, delle proprie sensazioni.
Nel mio caso, ad esempio, sono davvero innamorata della musica. E' la mia grande amica. Mi piace comporre e scrivere canzoni. E' il mio mezzo per sfogarmi e per esprimere ciò che sento.


Anche a me piace la musica... più ascoltarla che altro, in realtà.
So strimpellare un po' la chitarra, ma a livello davvero basso, ho imparato da solo e per puro diletto, quindi non sarei nemmeno degno di entrare nel coro di Hogwarts.


Ammise, e non c'era motivo di farsi bello agli occhi di lei, mentendo: sapeva suonare un po', gli piaceva inventarsi da solo le melodie, ma al di là di quello non sarebbe riuscito ad andare, perché non aveva mai preso lezioni; ma gli andava bene così, riusciva a trarre una gran gioia anche dai semplici suoni che emettevano le corde, e gli bastava.
Non poteva naturalmente competere con la bravura di Estelle, che sapeva essere una grande suonatrice di pianoforte.

Non ho mai suonato in pubblico.. ma.. per te lo farò con piacere.

Lo faresti davvero? Grazie, Estelle.

Gli venne spontaneo ringraziarla, perché se non aveva mai suonato di fronte a qualcuno significava che stava facendo uno sforzo, si stava impegnando per esaudire un suo desiderio, ed era qualcosa di cui Lucas non poteva non tenere conto e non apprezzare.
Dopo le Torri, la giostra successiva furono le montagne russe: con le dita intrecciate tra loro, Lucas ed Estelle urlarono e risero per tutti e tre i minuti di giri della morte, discese mozzafiato e salite interminabili, godendo di quel divertimento babbano che molti Purosangue, stupidamente, si negavano.
Fu felice di sapere che erano sulla stessa lunghezza d'onda, che la pensavano allo stesso modo riguardo l'importanza e la validità del mondo babbano, anche se forse per lei era più semplice accettare entrambi i mondi, rispetto a lui.
In ogni caso, tutto quel camminare e urlare aveva fatto venire loro fame - avevano spiluccato solo un po' di cioccolata e nulla di più da quando si erano svegliati - perciò era arrivato il momento perfetto per il pranzo: e mentre le proponeva due alternative diverse, fast food o ristorante di carne, senza pensarci ed in modo del tutto spontaneo chiamò Estelle "la sua ragazza", non rendendosi conto delle implicazioni di quelle parole perché, appunto, gli erano uscite senza nemmeno riflettere.

Vada per il barbeque. Mi serve l'energia che solo la carne - e i dolci - possono darmi.

Andiamo allora, non vorrei mai che mi svenissi tra le braccia per un calo di energie.

La incitò Lucas con un gran sorriso, stringendo la mano di lei nella sua ed avvicinandosi all'entrata del ristorante, nel quale uno dei camerieri li fece velocemente sedere fuori, vista la giornata tutto sommato mite, lasciando loro i due menu da studiare: Turner ci si concentrò subito sopra, indeciso su cosa prendere - perché sì, carne alla griglia andava bene, ma di tagli ce n'erano diversi - quando la voce di Estelle seduta di fronte a lui gli fece alzare gli occhi con uno scatto a seguito della domanda da lei posta.

Tu.. sei il mio ragazzo?

Ovvio che non si aspettasse una domanda del genere, non in quel momento: si chiese in effetti perché le fosse venuto in mente di chiederglielo proprio ora, e fu in quell'istante che la sua mente ricollegò le parole precedentemente pronunciate proprio da lui con la domanda della francese; normale che gliel'avesse chiesto, ne aveva tutto il diritto.
Non le rispose subito, posò invece il menu e fece cenno al cameriere di non avvicinarsi per il momento, lasciando loro ancora qualche minuto: non voleva darle una risposta affrettata e superficiale solo per chiudere l'argomento e lasciarselo alle spalle, voleva dimostrarle che lo stava prendendo molto seriamente.
Era il suo ragazzo? Di sicuro gli piaceva l'idea di frequentarla, si sentiva piuttosto geloso di Estelle, e non gli sarebbe dispiaciuto se lei fosse uscita solo con lui, senza vedersi con altri nel frattempo - condizione reciproca, ovviamente; bastava questo per fare di lei la sua ragazza? Certo, non c'era sentimento ancora, non a livello di amore vero e proprio, ma quello sarebbe anche potuto venire col tempo, non era necessario che battesse nel suo cuore fin dall'inizio.

Vorresti che io lo fossi? - si risolse a domandarle alla fine, fissandola piuttosto seriamente - Per essere o meno il tuo ragazzo, non basta che io lo voglia, dovrebbe esserci da parte tua la stessa volontà di avere un rapporto serio e unico con me. E' ciò che vuoi?
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Messaggioda Estelle » 19/07/2013, 14:45

Solo poche ore. Avevano fatto di tutto e ancora non si sentivano stanchi. Come poterlo essere con ancora una giornata da terminare ed un'altra da affrontare? Quell'appuntamento le dava l'impressione che non sarebbe mai terminato. Era come se fosse un insieme di due o più appuntamenti, magari quello poteva essere un evento importante per la loro storia. Estelle, sicuramente, avrebbe ricordato tutto alla perfezione, così come le era rimasto impresso il loro primo incontro. Lucas riusciva ad insinuarsi all'interno dei suoi pensieri e a non uscirne più, e quando finalmente riusciva a non pensarlo, si accorgeva che comunque aveva lasciato una grande macchia, impossibile da cancellare.
Estelle pensava già al futuro. Pensava già al loro prossimo incontro, a cosa avrebbe indossato e, a cosa, in questo caso, avrebbe cucinato. Si ripromise di scrutare a fondo vari tomi di cucina, magari ricercando le ricette giuste per lui. Ovviamente nulla di troppo complicato. Non voleva attirare l'attenzione, ma solo renderlo felice, e trascorrere una piacevole serata con lui.

Ed io prometto di essere sempre sincero nei miei giudizi, e se qualcosa non mi dovesse piacere, anche se ne dubito fortemente, te lo farò presente senza mentire... tanto, al massimo, dovrò trovare il modo di farmi perdonare nel caso ti venga voglia di mettermi il broncio per un mio commento negativo, il che ha i suoi lati positivi, in effetti...
Saresti sicuramente adorabile.


Non si immaginava affatto con il broncio nei suoi confronti. Anche se Lucas non avesse apprezzato nessuno dei suoi piatti questo le avrebbe dato semplicemente un motivo in più per impegnarsi e per farsi perdonare. Ma avercela con lui no, mai. Non se lo immaginava. Lucas per lei era perfetto, e lei sapeva benissimo che la perfezione non esiste, ma Lucas.. beh, lui lo era. Non riusciva a trovare un solo difetto in lui, ma era questo il bello per lei: presto lui avrebbe conosciuto i suoi difetti e lei altrettanto, ma anche i pregi; soprattutto quelli.

Non è nemmeno tanto complicato farsi perdonare da me.
Magari un bacetto.. due.. tre..


Ammise lei, lasciando in sospeso la frase, non avendo intenzione di continuare con i numeri, ma poteva benissimo alludere a molto altro, a tanto altro da poter fare assieme. Ma, alla fine, non le serviva affatto essere arrabbiata con lui per baciarlo. Lo avrebbe fatto quando se la sentiva, anche se sentiva di volerlo fare sempre. Però, rispettava la sua privacy, e avevano tutto il tempo per farlo.
L'imput le fu dato proprio da parte del ragazzo. Fu un bel bacio, passionale, sensuale, ed anche molto gustoso. Non solo sentiva di essersi inebriata del suo profumo, del profumo anche dei capelli, della sua pelle candida, ma il cioccolato faceva anche la sua parte. Dava a quel bacio un po' di quell'eccitazione che si poteva provare in momenti ancora più intimi.
Estelle adorava baciarlo. Non per un desiderio puramente egoistico, ma perchè in quei momenti sentiva di appartenergli, e sentiva che lui era suo. In quei momenti nessuno lo avrebbe potuto portare via, nessuno avrebbe potuto separarli. E quando tutto finiva, Estelle desiderava solo poter restare con lui, perchè temeva davvero che da un momento all'altro il ragazzo potesse sfuggirgli. Conosceva Lucas, sapeva quanto gli piacessero le attenzioni che le donne gli davano, era plausibile che lui potesse scegliere un'altra donna.
Estelle sperava davvero di potergli bastare.

Sei davvero bella.

E le attenzioni che le dava erano tutto per lei. Sentiva di potersi aggrappare a così poco, ma allo stesso tempo tutto quello sarebbe potuto finire ed Estelle sarebbe caduta, e sarebbe rimasta da sola. Lucas poteva davvero reputarla bella, ma questo poteva bastare per l'amore? Certo, l'amore veniva dopo, persino Estelle lo sapeva benissimo, non avendolo mai conosciuto apertamente, ma l'essere apprezzata fisicamente poteva portare a quello?
Si sentiva felice con lui, davvero felice, come non lo era mai stata in tutti quegli anni al castello. Non aveva mai trovato l'anima gemella, nè un amico tanto speciale che la facesse sentire in quel modo. Sbagliava? Forse sì, forse no. In qualunque modo fosse andata, Estelle non poteva evitarlo. Avrebbe vissuto quella favola, con o senza il suo consenso. Se poi, il Destino avesse scelto un futuro diverso per loro, lo avrebbe accettato. A malincuore.
Chiuse gli occhi quando la mano di lui le carezzò la guancia, spostandole i capelli biondi dietro le orecchie. Le piaceva quel contatto. Così semplice, eppure poteva nascondere tanto altro. Le piaceva semplicemente stare con lui. Le piaceva lui e basta.
E le sarebbe davvero piaciuto poter assaporare ancora il contatto con la sua pelle quella notte stessa. Non si aspettava nulla, anche perchè dopo il pranzo nel suo loft aveva deciso che ci sarebbe andata calma con la passione e tutto il resto. Non voleva rovinare il momento, nè tantomeno rischiare di perdere la verginità con qualcuno che magari subito dopo avrebbe deciso di lasciarla. Quindi non aveva progetti, soltanto stare con lui, stargli vicino, sfiorarlo e assaporarlo.

E sentiamo, quando mi avrai in boxer accanto e tutto per te... cosa pensi che vorrai farmi?

Magari Lucas si aspettava davvero che lei quella sera sarebbe stata disposta a tutto, o magari no. Estelle non aveva programmi, nè tantomeno si era imposta di fare del buon sesso con lui, anche perchè lei non ne sapeva davvero nulla. Certo, sua madre l'aveva sempre sensibilizzata, e romantica come era aveva semplicemente deciso di attendere la persona giusta, qualcuno con cui amarsi davvero e non trascorrere solo una notte di sesso, senza alcun sentimento. Magari Lucas non era così e la pensava allo stesso modo, ma l'idea che lui, in qualche modo, fosse più esperto di lei, riusciva a turbarla. Estelle aveva 23 anni ormai e si vergognava molto quando si parlava di certe cose. Non solo non aveva avuto esperienze con uomini, ma non aveva neanche raggiunto certi traguardi. Ciò la infastidiva, o più che altro la infastidiva la pietà che gli altri le mostravano, ma allo stesso tempo la rendeva orgogliosa di se stessa e della donna che era diventata, la donna che i suoi genitori - seppur separati - avevano cresciuto perfettamente.

Uhm.. carezze.. bacetti..
..c'è così tanta scelta..


Fece lei, rivolgendosi con sguardo malizioso, mentre ancora camminavano. Estelle si guardava attorno sorridente. Stava amando tutto di quella giornata, dal singolo giro panoramico al pranzo che stavano per tenere. Amava ogni singola parola detta ed anche quella mano che era tanto stretta alla sua. Si sentiva a casa.

Anche a me piace la musica... più ascoltarla che altro, in realtà.
So strimpellare un po' la chitarra, ma a livello davvero basso, ho imparato da solo e per puro diletto, quindi non sarei nemmeno degno di entrare nel coro di Hogwarts.


Un giorno potremmo fare un duetto, perchè no. Sono sicura che saprai stupirmi.

E non solo in quel caso. Estelle si riferiva ora al futuro che avevano davanti e a tutte le belle sorprese che ancora gli avrebbe riserbato. Lucas era davvero un ragazzo astuto, e romantico. Sapeva benissimo come attirare una donna, e come renderla orgogliosa e davvero felice, per farla cadere ai suoi piedi. Estelle aveva ancora quel po' di contegno che la caratterizzava, e ciò la distoglieva dallo sbavare alla vista del Tassorosso. Ma se fosse stata più giovane, forse lo avrebbe fatto.
E l'idea di un duetto assieme la faceva anche pensare alla sua musica, quella che scriveva da sola. Sicuramente, in quei giorni, se si fosse soffermata davanti al pianoforte, avrebbe creato una canzone che parlava di lui e di come la faceva sentire. Un altro argomento imbarazzante per lei, forse non gliela avrebbe mai fatta ascoltare.
Riteneva che la sua musica fosse qualcosa di privato, ma allo stesso tempo sapeva che prima o poi sarebbe dovuta uscire dal suo guscio e farla conoscere al mondo. Anche se personalmente non si riteneva abbastanza brava. Le piaceva suonare perchè considerava la musica la sua grande amica, con cui divertirsi e sfogarsi, e le bastava questo.

Andiamo allora, non vorrei mai che mi svenissi tra le braccia per un calo di energie.

Sorrise, mentre i due si apprestavano a dirigersi ad un ristorante non molto lontano, nè tantomeno costoso. Non voleva di certo approfittare della gentilezza del ragazzo. E quindi Lucas si concentrò subito sul menù, mentre lei prendeva a lasciar vagare la mente, dopo le parole fatidiche pronunciate a caso dal ragazzo.

Vorresti che io lo fossi? Per essere o meno il tuo ragazzo, non basta che io lo voglia, dovrebbe esserci da parte tua la stessa volontà di avere un rapporto serio e unico con me. E' ciò che vuoi?

Le sembrava strano il fatto che Lucas non si fosse accorto che era esattamente quello che voleva Estelle. Stare con lui. Che poi alla fine non le importava davvero con che nome, ma l'importante era solo che stesse con lui.
Le dispiaceva aver fatto una domanda così diretta, ma era semplicemente derivata dalle sue parole, e forse Lucas questo lo aveva capito. Non voleva correre, nè tantomeno porre etichette al loro rapporto ancora prima che ce ne fosse bisogno. Ma Estelle sapeva perfettamente che non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.

Non voglio metterti fretta, nè tantomeno voglio che tu sia in imbarazzo con me. - Si bloccò un attimo, come se d'un tratto si stesse pentendo di ciò che stava dicendo. - Non so davvero se sei ancora disposto ad impegnarti con qualcuno, ed io non voglio obbligarti, lo sai. Capisco ciò che stai vivendo.. e non voglio essere un impiccio con le mie richieste assurde, o col fatto che mi piaccia davvero tanto stare con te tanto da essere quasi un obbligo per te.- di nuovo si bloccò. Aveva espresso in poche parole esattamente ciò che pensava. Sapeva che comunque non era semplice uscire da una relazione che era durata abbastanza, e quindi non voleva che Lucas fosse disposto ad uscire con lei solo perchè lei lo voleva. - .. voglio stare con te, dedicarmi solo a te.. e vorrei che, insomma.. la cosa fosse reciproca. Quindi.. - un attimo per respirare, poi continuò - .. sì, mi piacerebbe molto che tu fossi il mio ragazzo.

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Messaggioda Lucas » 21/07/2013, 18:10

A differenza di Estelle, il giovane uomo se la immaginava perfettamente la scena: Lucas seduto ad un tavolo, un piatto davanti con una pietanza qualsiasi; lui che si portava la forchetta alle labbra, assaggiando lentamente il cibo preparato dalla francese, non riuscendo a reprimere una piccola smorfia insoddisfatta.
E da lì un broncio adorabile da parte della bionda, uno di quelli che l'avrebbe spinto a prenderla in braccio per baciarla fino allo sfinimento, fino a quando non fosse tornata sorridente e serena.

Non è nemmeno tanto complicato farsi perdonare da me.
Magari un bacetto.. due.. tre..


Una donna di poche pretese, non ce ne sono più molte come te al giorno d'oggi, sai?

Commentò Turner di rimando, prima di lasciarsi andare proprio ad un bacio, qualcosa di così semplice e, al tempo stesso, di così importante, capace di risvegliare gli istinti più bassi e primordiali di entrambi, di accaldarli ed eccitarli: non era facile, per Lucas, contenersi, ricordare a se stesso che non poteva e non doveva accelerare i tempi, che era giusto fermarsi prima di perdere il controllo; per questo le accarezzava il viso, le labbra, senza andare oltre.
Temeva di fare la cosa sbagliata, di darle l'impressione sbagliata, di farle intendere che pretendeva da lei qualcosa di più che probabilmente Estelle ancora non si sentiva di dargli; e tuttavia era un uomo, e come tale sensibile al fascino di una bella donna: e dannazione, la francese di fronte a lui era bella da mozzare il fiato ed annebbiare i sensi, soprattutto quelli; il solo pensiero di averla accanto a sé, quella notte, bastava per mandarlo su di giri, per fargli immaginare scenari piccanti e quasi tutti improponibili, viste le intenzioni di entrambi di andarci piano, e per spingerlo a porle una domanda in tono assolutamente malizioso, curioso di conoscere la risposta di lei.

Uhm.. carezze.. bacetti..
..c'è così tanta scelta..


Carezze, baci... mi piace come prospettiva, molto.
Giusto per prepararmi psicologicamente, stanotte pensi di dormire in intimo, o magari... nuda?


Le domandò Lucas, quasi timoroso della risposta: non sapeva cosa fosse peggio, se vedere Estelle in intimo e dunque morire dalla voglia di strapparglielo a morsi, o se averla di fronte già direttamente nuda e dover contenere il desiderio di baciare ogni centimetro di quel corpo da favola; in entrambi i casi, Turner sapeva dentro di sé che sarebbe stata una lunga, lunghissima notte.
Meglio, a quel punto, provare a concentrarsi su altro, come alle passioni che accomunavano entrambi: la musica, tanto per fare un esempio, anche se la bravura con la chitarra del docente di Trasfigurazione non era minimamente paragonabile con quella al pianoforte della ex collega di Babbanologia.

Un giorno potremmo fare un duetto, perchè no. Sono sicura che saprai stupirmi.

Facciamo che mi avvisi con un mese di anticipo quando hai intenzione di fare il duetto? Così ho tempo di prepararmi adeguatamente e non sfigurare accanto a te... o nel caso, di rompere accidentalmente la chitarra e fare in modo che la mia figuraccia si debba per forza rimandare.

Commentò Lucas ridendo, immaginandosi anche in quel caso la scena di se stesso che sfracellava la chitarra contro il muro e poi con Estelle fingeva, in modo pessimo tra l'altro, di essere enormemente dispiaciuto per non poter suonare con lei; un'ipotesi grottesca ed esagerata, forse, ma il suo saper suonare era davvero ai minimi storici in quanto a tecnica, ed era piuttosto sicuro che sarebbe stato un disastro, almeno da parte sua.
Anche in quel caso, la cosa migliore da fare era cambiare nuovamente argomento, e quale alternativa migliore se non la scelta del luogo dove avrebbero pranzato? Entrambi furono d'accordo per il ristorante che si era specializzato sulla carne e il pesce al barbecue, e dopo essersi seduti Lucas iniziò a studiare il menu: sembrava però che fossero destinati ad affrontare argomenti imbarazzanti, anche se quello dopo fu tutta colpa di lui; era stato Turner a chiamare Estelle "la mia bella ragazza", e lei aveva fatto bene a chiedergli se era quello il loro rapporto, se stessero già insieme, legittimata dalle parole di lui.
Lucas non rispose subito, preferendo prima capire quale fosse il pensiero della francese, cosa lei pensasse a riguardo: sapeva di averla ferita, e molto, in passato, pur facendo comunque una scelta onesta che aveva evitato prese in giro verso di lei; questo, però, avrebbe potuto portarla ora a voler andare più a rilento non solo a livello fisico, ma anche a livello di legame e rapporto sentimentale, ed era doveroso saperlo prima e potersi così regolare di conseguenza.

Non voglio metterti fretta, nè tantomeno voglio che tu sia in imbarazzo con me.

Annuì, lasciando che Estelle proseguisse a parlare senza interruzioni: gli sembrava che la giovane donna fosse in difficoltà, e non voleva metterla a disagio facendo magari dei commenti sgraditi ancor prima di aver finito di ascoltare quanto aveva da dirgli.

Non so davvero se sei ancora disposto ad impegnarti con qualcuno, ed io non voglio obbligarti, lo sai. Capisco ciò che stai vivendo.. e non voglio essere un impiccio con le mie richieste assurde, o col fatto che mi piaccia davvero tanto stare con te tanto da essere quasi un obbligo per te.

Stava pensando all'altro, a quello che lui voleva e che provava, ed era una cosa bellissima, un atteggiamento altruista che Turner non poté fare a meno di apprezzare: nemmeno Lucas, a dire il vero, sapeva rispondere alla domanda implicita che Estelle gli aveva posto; cioè, sapeva che prima o poi si sarebbe sentito pronto per impegnarsi con qualcuno, possibilmente con lei, ma non sapeva se quel "prima o poi" si potesse convertire in "quel momento".
Ma c'era ancora qualcosa che la francese gli doveva dire, quella che era in sintesi la risposta alla domanda posta dal giovane uomo poco prima.

... voglio stare con te, dedicarmi solo a te.. e vorrei che, insomma.. la cosa fosse reciproca. Quindi.. sì, mi piacerebbe molto che tu fossi il mio ragazzo.

Annuì, silenzioso e riflessivo: la voglia di stare con lei era tanta e non poteva negarla, ma al tempo stesso non voleva affrettare i tempi, non voleva assolutamente fare il passo più lungo della gamba per dirla alla babbana, e rischiare di rovinare tutto; si passò una mano sul momento, pensieroso, poi si umettò le labbra ed infine si decise a parlare, per risponderle.

Mi piace l'idea di dedicarmi solo a te, è quello che voglio fare.
Ma non credo di essere ancora pronto per definirmi ufficialmente impegnato
- le rispose dunque, sinceramente - questo non significa certo che io voglia andare in giro a frequentare altre donne, o che sia tutto un pretesto per potermi considerare single e comportare di conseguenza - ci tenne a precisare Lucas, tanto per essere chiari - ma semplicemente che voglio passare altro tempo con te, abituarmi a considerarti qualcosa di quotidiano, di stabile nella mia vita... devo imparare a fidarmi, soprattutto visto che la mia storia precedente si è conclusa proprio per una mancanza di fiducia.

Più da parte dello stesso Lucas che non era riuscito a riacquistare fiducia in Tisifone, ne era consapevole, ma così erano andate le cose ed era inutile indorare la pillola in qualche modo.

Quindi passiamo questo weekend nel modo più naturale possibile, vediamo come vanno questi due giorni, viviamoli senza pensieri... e magari ne riparliamo tra 48 ore, che ne dici?

Le propose Turner: non un sì né un no, ma un semplice rimando a diverse ore più tardi, quando lui avrebbe forse avuto le idee più chiare; se Estelle fosse stata d'accordo, e dopo aver ascoltato suoi eventuali commenti, Lucas avrebbe dunque richiamato il cameriere per ordinare il pasto e mangiare con lei, così da poter poi continuare la giornata insieme in quel meraviglioso parco divertimenti.
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Messaggioda Estelle » 24/07/2013, 12:15

Una donna di poche pretese, non ce ne sono più molte come te al giorno d'oggi, sai?

Non sapeva se fosse solo per ironia o perchè lo pensasse davvero. La infastidì un po'. Lucas, dopotutto, sembrava capirla, ma non abbastanza come pensava, forse. Era ingenuo, a volte. Non aveva ancora capito che lei era disposta davvero a tutto per lui. Ma non era questo a darle fastidio. Un po' faceva la sua parte, ma in più Lucas l'aveva appena definita una donna di poche pretese. In parte era vero, ma solo se si trattava di lui. In realtà Estelle era sempre stata molto volubile, soprattutto con gli uomini. Si era sempre fatta desiderare, mai si era mostrata disposta ad una relazione. Non aveva mai dato vane speranze a nessuno, ed era anche per questo che alla fine gli uomini la reputavano come non era affatto. Si faceva odiare, ed Estelle ci godeva, in un certo senso, forse perchè tra di loro non aveva ancora trovato l'uomo che faceva per lei. Con Lucas aveva abbattuto tutti i muri, e non si era comportata in quel modo. Anzi, assecondava più che poteva il giovane perchè anche lei lo voleva, ma una parte di lei aveva il dubbio che da un momento all'altro si sarebbe tutto mostrato un grande errore. Non le era sembrato sbagliato quando aveva accettato di frequentarsi con lui, nè tantomento quando i due si baciavano con passione. Ma, allo stesso tempo, sapendo la situazione che Lucas stava passando in quel momento, non le sembrava corretto.
Non rispose, sorrise solo a tale affermazione, lasciando vagare la mente assieme a tutti quei dubbi che la attanagliavano, e a cui magari avrebbe pensato una volta tornata al suo loft, perchè quella notte non aveva tempo per pensare. Quella notte era solo loro.

Carezze, baci... mi piace come prospettiva, molto.
Giusto per prepararmi psicologicamente, stanotte pensi di dormire in intimo, o magari... nuda?


Apprezzo il coraggio e mi dispiace tanto frenare la tua eccitazione, ma penso proprio che dormirò vestita.

Una risata, prima di rimettersi in cammino. Sapeva di aver dato lei lo spunto a quella domanda e magari a tanti film mentali, ma alla fine non aveva dato alcuna speranza, quindi Lucas non avrebbe potuto sperare in qualcosa, e non a causa sua almeno. Se qualcosa, quella notte, sarebbe accaduto, sarebbe stato soltanto per volere del Fato, e anche per loro volere, ma non perchè era programmato.
In programma, a quanto pareva, c'era per loro soltanto un pomeriggio a cucinare per lei e a mangiare per lui. Un pomeriggio davvero molto interessante se si aggiungeva anche il fatto che Lucas le avesse chiesto di suonare e lei lo avesse praticamente invitato a fare un duetto assieme.

Facciamo che mi avvisi con un mese di anticipo quando hai intenzione di fare il duetto? Così ho tempo di prepararmi adeguatamente e non sfigurare accanto a te... o nel caso, di rompere accidentalmente la chitarra e fare in modo che la mia figuraccia si debba per forza rimandare.

Devi credere di più nelle tue capacità.

Un invito, il suo, perchè il ragazzo sembrava davvero molto demotivato. Aveva ammesso di saper suonare la chitarra ma di aver imparato da solo, ma Estelle era sicura che Lucas nascondesse comunque un talento, non ancora estratto, magari, ma c'era. Ogni persona, a suo parere, era speciale e nascondeva dentro di sè grandi potenzialità. Anche lei, quando sua madre le aveva praticamente imposto di tenere lezioni di pianoforte, non credeva di esserne portata, anzi credeva di avere delle mani praticamente inadatte a quel tipo di strumento musicale. Ma, alla fine, il pianoforte si era mostrato il suo grande talento, e il suo più grande amore. La vita può sorprenderti in ogni momento.

E quindi presero posto al ristorante scelto, e non ebbero nemmeno il tempo di ordinare. Subito si gettarono in una conversazione troppo seria per i gusti di entrambi. Estelle confessò ciò che sentiva, e ciò che le parole "la mia bella ragazza" la avevano provocato. Non era molto contenta di ciò che aveva detto, ma alla fine ormai era successo, ormai gli aveva chiesto una risposta. Ma, alla fine, non si aspettava nulla.

Mi piace l'idea di dedicarmi solo a te, è quello che voglio fare.
Ma non credo di essere ancora pronto per definirmi ufficialmente impegnato. Questo non significa certo che io voglia andare in giro a frequentare altre donne, o che sia tutto un pretesto per potermi considerare single e comportare di conseguenza ma semplicemente che voglio passare altro tempo con te, abituarmi a considerarti qualcosa di quotidiano, di stabile nella mia vita... devo imparare a fidarmi, soprattutto visto che la mia storia precedente si è conclusa proprio per una mancanza di fiducia. Quindi passiamo questo weekend nel modo più naturale possibile, vediamo come vanno questi due giorni, viviamoli senza pensieri... e magari ne riparliamo tra 48 ore, che ne dici?


Lucas aveva ragione. Porre delle etichette già alla prima uscita non era corretto. In fondo neanche Estelle glielo aveva chiesto. Si era abituata a considerarlo il ragazzo con cui si frequentava, ma ciò non la identificava come sua compagna, quindi non poneva alcun vincolo, ma nemmeno la libertà propria di qualsiasi ragazzo libero. Estelle pensò che ciò potesse bastarle. Avrebbe dato il meglio di se stessa, ed alla fine se tra lei e Lucas non fosse mai nato l'amore, pazienza. Se ne sarebbe fatta una ragione.

Bene, ad un futuro senza piani. Mi piace.

Detto questo, alzò il bicchiere a mezz'aria, lo fece tintinnare con quello del ragazzo. E così si prepararono a trascorrere assieme ancora una giornata, ed un'altra ancora. Assieme, solo loro e due. Due giornate perfette, che sarebbe rimaste comunque nella loro memoria.

[Fine Role]


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Messaggioda Lyra » 24/01/2018, 17:23

[Sera della Vigilia, 24 Dicembre 2113 - Arena Magica di Manchester - Ore 23:45]


Mancavano pochi minuti al proseguo dell'esibizione.
Molti cantanti famosi avevano partecipato a quella serata, dando il loro contributo per rendere quella Vigilia di Natale il più magica possibile agli spettatori riuniti nell'Arena. Milioni di incantesimi a proteggere i maghi e le streghe accorsi ad assistere allo spettacolo. Vigilanti sistemati in ogni punto, per garantire la sicurezza e la tranquillità dello svolgimento del concerto. E da qualche parte, in mezzo alla folla, c'era lui.
Chissà se lo avrebbe visto? Chissà se avesse scelto le prime file, per ammirare meglio la diva oppure, sadico e cattivo, si fosse mimetizzato, così da farle credere il suo poco interesse nei suoi confronti? Gioiva e le faceva male, nello stesso identico momento. Impossibile da credere, ma era così che sentiva ormai essere il proprio cuore.
Un cuore che batteva tanto forte, ma forse meno rispetto ad una persona in particolare.

Come ti senti?
Sei molto emozionato?


Immagine


Le parole, lo sguardo, il sorriso vennero tutti rivolti verso Zelos, il suo pianista per l'esibizione, in anteprima, del singolo "Unchained Melody", nuovo estratto nel suo prossimo album in uscita. Si avvicinò con grazie ed eleganza al giovane ragazzo, prendendogli il bellissimo viso fra le mani e spingendolo a guardarla negli occhi, sereni e caldi come il Fuoco che la scaldava dentro.

È del tutto normale essere agitati.
Questo è il tuo primo concerto ed anche se non so cosa si provi a possedere il Ghiaccio, sono convinta che l'emozione non sia comunque facile da gestire.
Ma sarai fantastico, va bene?
Credimi, non c'è una sola, singola possibilità che tu possa sbagliare.
Chiedi aiuto al tuo elemento, tu che puoi.
Io col mio infiammerò per la prima volta il pubblico.


Forse era per questo che le sue mani erano così calde, nonostante il vestito totalmente scoperto e scollato. Semplice ed elegante, di colore nero con punti luce che brillavano qua e là, ravvivando la scelta di un colore tanto serio e tanto adulto. C'era un motivo se la cantante aveva scelto proprio quell'abbigliamento per quella serata. A breve sarebbe entrata in scena, poco dopo il Laars, ma prima doveva chiedergli un certo favore.

Puoi agganciarmi questa collana?
Grazie... Questi li prendo io. So già chi me li terrà.


Gli orecchini e l'anello con smeraldi, che aveva indossato fino ad allora, vennero lasciati ad un membro fidato dello staff, mentre Lyra esibiva il collier regalatole qualche settimana prima da Robyn. Sì, aveva scelto di indossarlo esclusivamente per quell'esibizione, perché solo lui potesse comprenderne il messaggio insito in esso: i suoi pensieri erano sempre rivolti verso di lui.

Ti stanno chiamando Zelos, devi andare.
Ci vediamo fra poco...


Gli diede un bacio porta fortuna sulla guancia, poi si sistemò meglio in attesa, aspettando che il presentatore annunciasse anche il suo nome. Non appena salì sul palco, la Bennet salutò tutti con il suo solito sorriso splendido, angelico, capace di conquistare e catturare.
Lei sapeva come sciogliere i cuori, ma sarebbe riuscita a sciogliere anche il cuore della persona di cui era innamorata? Sapeva che per farlo avrebbe dovuto impegnarsi e l'impegno partiva da ogni minima cosa: dalla scelta dei gioielli, al modo in cui esprimere la sua canzone.
Una canzone che il mondo magico stava per ascoltare in anteprima assoluta.



Fu ineccepibile la sua performance [d20:20 + 35 T/A + 2 Bonus= 57]. Ogni singolo minuto passato a provare e riprovare quella canzone stava dando i suoi frutti, con una voce che usciva limpida e priva di sforzi, potente nei punti giusti e delicata in altri, dando la propria personalissima interpretazione del brano di Robyn. Avrebbe voluto essere altrettanto brava, altrettanto capace nella parte puramente emozionale di essa, quella che avrebbe dovuto scaldare -per modo di dire- l'intera platea. Ma gli sforzi fatti per essere perfetta in un senso, la fecero peccare nell'altro [d20:5 + 37 C/A + 2 Bonus= 44], pur rimanendo su uno standard a dir poco eccellente. Poco male, ad ogni modo il pubblico sembrava ugualmente essere rimasto estasiato dalla splendida diva che, con un velato inchino, salutò i presenti, attardandosi solamente qualche istante per ringraziare i suoi collaboratori, Zelos compreso, e per tenere un piccolo discorso di auguri. Nel mentre i suoi occhi castani ricercavano uno sguardo altrettanto simile al suo, ma differente negli intenti. Lei, cerbiatta e facile preda, lui predatore che si nascondeva nell'ombra.

Grazie, grazie mille a tutti!
Buon Natale!


Ritornò dietro le quinte, dove si fece raggiungere da Zelos. Non permise al ragazzo di sottrarsi in nessun modo, perché non appena lo vide la diva lo strinse forte in un abbraccio, facendogli sentire quanto stesse battendo forte il suo cuore.

Riesci a sentirlo?
È sempre così, ogni volta che termino un concerto...
Passano gli anni, ma questa emozione rimane sempre tale, mai invariata.


Sussurrò delicatamente al suo orecchio, sfiorando per pura casualità con le labbra la pelle morbida del ragazzo.
Non era propriamente vero ciò che aveva detto la Bennet. Era capitato in passato che quella sensazione svanisse, ma aveva compreso dipendere non dal suo mestiere, non dai suoi fan, bensì da lei.
Era lei che impediva a sé stessa di sentire ciò che in quel momento arrossava dolcemente le sue guance. Ma grazie al Fuoco, grazie a Carlyle, grazie a ciò che Robyn le stava facendo -nel bene e nel male- Lyra riusciva a sentirsi viva più che mai, ingigantendo ogni sensazione mai provata fino ad allora.

Vado a cambiarmi per il post concerto.
Ci vediamo fra circa venti minuti nel luogo che ti ho indicato, d'accordo?
Non darmi buca, mi raccomando...


Come se fosse possibile.
La sua infatti era stata più una battuta, detta anche con una certa malizia, mentre si allontanava da Zelos per raggiungere il proprio camerino. Aveva saputo che il ragazzo non aveva impegni per la Vigilia e che, con tutta probabilità, sarebbe rimasto da solo. Per tale motivo la donna lo aveva invitato, se avesse voluto, a passare la serata insieme a lei, in un posto veramente speciale.
Non era una proposta indecente, non ancora. Robyn le aveva dato disposizioni precise e lei aveva tutta l'intenzione di mantenerle. Ma Zelos le sapeva di quel tipo di persona in grado di apprezzare il luogo dove aveva intenzione di portarlo. Per questo motivo, non dicendogli nulla, Lyra entrò nel suo camerino, trovandosi all'interno una graditissima sorpresa.
Un mazzo di orchidee.
Firmato R.A.L.

Allora eri qui...

Immagine


E come sempre, quando si trattava di Robyn, il suo Elemento iniziò a bruciare di passione.

[40 minuti dopo - Zona Est dell'Arena]


Mi scusi, ma lei non è il fantastico pianista che ha suonato insieme a quella cantante?

La voce era quella di Lyra.
La risata scherzosa era la sua.
Ma quando Zelos si voltò a guardarla, beh lo aspettava una sorpresa, se gradevole o spiacevole lo avrebbe deciso lui.
Non sembrava affatto la stessa donna che, elegantissima, aveva conquistato l'intero palcoscenico. Jeans consumati e di marca piuttosto scadente. Stivaletti bassi, inzaccherati e sporchi. Non si poteva vedere cosa indossasse sopra, ma di sicuro era un maglioncino qualunque, non certo firmato. Cappotto con finto pellicciotto, sciarpa di dubbio gusto, zuccotto di lana bianco in testa. Una borsa a tracolla e un viso totalmente privo di trucco.

Ma sì, sei proprio tu!
Oh mi scusi, avrei dovuto dire lei... Tu... Lei... Accidenti, sono proprio sbadata e maleducata!


Che perfetta interpretazione di una giovane donna poco avvezza ad avere a che fare con qualcuno di famoso. Riusciva persino ad imitare bene le esitazioni nel pronunciare le parole, mentre proseguiva a prendere ancora in giro il Vastnor, anche se per poco.

Allora, che voto mi dai per questo travestimento?
Sembro o no una comune mortale?


Immagine
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Messaggioda Zelos » 25/01/2018, 20:04

24 Dicembre 2113
Arena Magica
Manchester - Settore Interdetto ai Babbani
Ore 23:35


Cosa ci faccio qui?
È tutto così bello, così in pace, così normale...
Non si sentono urla, grida di dolore, ultimi respiri prima della morte...
Merito davvero di essere scappato a tutto ciò?
Perché ho dovuto ricevere proprio io un privilegio simile?


Il suo sguardo era un po' vacuo da alcuni minuti a quella parte.
Era emozionato per la propria presenza al concerto ma non poteva fare altro se non incolparsi di quella felicità.
Lui aveva attraversato quel varco, assieme a Ryurik, così insieme erano fuggiti da quell'incubo, da quell'orrore.
E se davvero quel tempo non era lo specchio del suo futuro, bensì una variabile tra tante, significava non aver contribuito a nessuna salvezza.
Era stato ingannato, per modo dire, quindi non era colpa sua, ma un cuore come quello di Zelos non poteva essere messo facilmente a tacere.
La responsabilità lo attanagliava e gli pesava alle volte come un vero e proprio macigno.
L'amico lo aveva invitato fin troppe volte a reagire e a non pensarci, vedendo quel presente come una nuova opportunità, ma non era semplice.

Secondo Ryu salvando questo tempo dal collasso e dalla distruzione, faremmo ugualmente il nostro dovere.
Vorrei tanto poter essere d'accordo con lui al 100% ma non è facile, non è così automatico.
Sicuramente salveremo altre vite, eviteremo altre morti, ma quel futuro resterà sempre tale, quindi in un modo o nell'altro sarà una vittoria a metà.


Meglio a metà che la sconfitta, avrebbe risposto chiunque, e forse un giorno si sarebbe dato quella risposta anche Zelos.
Vestito con il suo completo nero, le scarpe lucide, era incredibilmente elegante, più di ogni altro evento trascorso nella sua vita.
Il suo sguardo un po' vacuo, pensieroso, anche abbastanza serio, venne scambiato dalla cantante per emozione e timore, fortunatamente.

Come ti senti?
Sei molto emozionato?


Immagine

... Come?
Io, beh, credo proprio di sì...


Non alzò subito gli occhi, risvegliato da quelle mille elucubrazioni fastidiose che avrebbero compromesso solamente la sua performance, se proseguite.
Scosse la testa, sospirando e respirando a lungo, concentrandosi, per poi concentrare il proprio Elemento affinché lo aiutasse.
Ma quando si focalizzò maggiormente sulla figura a poca distanza da lui, il Ghiaccio vacillò un poco e chi mai gli avrebbe potuto dare torto?

... Sei... Davvero... Bellissima...

La osservò dalla testa ai piedi, soffermandosi sui dettagli del vestito, del trucco e dell'acconciatura.
Zelos di sicuro sapeva dare ottime soddisfazioni in tal senso, alzando le sopracciglia decisamente sconvolto e sorpreso.
Solo in quel momento gli spuntò un naturale sorriso, a metà tra l'imbarazzato e l'eccitato, eccitato per l'esibizione, ovviamente!

È del tutto normale essere agitati.
Questo è il tuo primo concerto ed anche se non so cosa si provi a possedere il Ghiaccio, sono convinta che l'emozione non sia comunque facile da gestire.
Ma sarai fantastico, va bene?
Credimi, non c'è una sola, singola possibilità che tu possa sbagliare.
Chiedi aiuto al tuo elemento, tu che puoi.
Io col mio infiammerò per la prima volta il pubblico.


Non ne dubito, Lyra...

La aiutò ad indossare la collana regalatole da Robyn, non sapendo da chi provenisse effettivamente il regalo.
La trovò un po' inusuale visto il solito gusto della donna nei gioielli, ma non brutto, anzi, decisamente adatto su di lei e su quel lungo abito.
Dopo di che, quando lei lo invitò a muoversi per raggiungere il palco e prepararsi, non se lo fece ripetere due volte.
Fu solo quando si affacciò sull'arena che finalmente comprese cosa volesse dire essere emozionati per qualcosa.
Una marea di persone, una vera e propria folla di gente, migliaia e migliaia, che applaudirono manco fosse lui la star della serata.
Ma lo facevano per gioia, per solidarietà, per incoraggiamento, insomma per tanti differenti motivi.
Nulla c he vedere comunque, ed ovviamente, con l'ovazione che eseguirono all'arrivo dell'Angelo della Musica.

Resteranno tutti estasiati, è questione di attimi...

Un altro sorriso, tra sé, mentre carezzava i tasti del pianoforte sistemato lì appositamente per quel concerto.
Non avendone uno suo preciso, gli andava bene ogni modello, ma quello era davvero sensazionale, pregiatissimo in ogni dettaglio.
Attese che la donna gli mandasse l'occhiolino di avvio e quando ciò avvenne, le dita come sempre si mossero da sole.
Anche in quel caso, la partenza la fece ad occhi chiusi, lasciandosi solamente cullare dalla musica e dall'istinto melodico.
Soltanto quando la voce della Bennet iniziò ad infiammare il pubblico, riaprì le palpebre, continuando senza alcun problema od errore.
Il Ghiaccio lo sapeva avvolgere completamente, dandogli tutta la concentrazione e la calma necessaria.
Lyra non avrebbe potuto desiderare pianista migliore per la sua esecuzione... Compositore ufficiale a parte, probabilmente.

... Uff, è andata...

Umile, aveva messo in conto di poter farle fare brutta figura, ma così non fu, assolutamente.
Gli applausi al termine dell'esibizione furono scroscianti e grazie al suo Elemento, individuò facilmente Robyn tra la folla.
Chi altri poteva contenere nello stesso momento Acqua e Fuoco nella stessa elevata concentrazione?
Ovviamente non lo vide, ma seppe che fosse stato lì, una cosa bella, specie perché gli avrebbe fatto piacere un suo commento e critica.
Si alzò in piedi, eseguì un inchino a sua volta con il cuore che andava forte, perché a quel punto il Ghiaccio non era più necessario.
Una volta uscito dal palco, arrivato dietro le quinte, Lyra quasi lo prese alla sprovvista, abbracciandolo e stringendolo forte.
Aveva un profumo magnifico, profumo di donna, attraverso quella pelle così liscia che la seta al confronto poteva esser paragonata a carta vetrata.

Riesci a sentirlo?
È sempre così, ogni volta che termino un concerto...
Passano gli anni, ma questa emozione rimane sempre tale, mai invariata.


Perché il tuo cuore è vincolato alla musica e più la vivi, più lui batte all'impazzata...
Sta succedendo anche a me...
Grazie della fiducia, mai vista tanta luce sprigionare da un'anima, mi stavi accecando...


La fissò dritto negli occhi e le sorrise, morbido, dolce, onorato.

Vado a cambiarmi per il post concerto.
Ci vediamo fra circa venti minuti nel luogo che ti ho indicato, d'accordo?
Non darmi buca, mi raccomando...


Eh no, adesso che ti sei raccomandata non posso più rifiutare all'ultimo!
... Ahahah, naturalmente.
Mi cambio anche io e ci vediamo lì!


Si avviò, ma non riuscì proprio a non voltarsi anche solo un secondo per osservare il di dietro della diva mentre camminava di spalle allontanandosi.
Colpevole, si sgridò mentalmente e poi se ne andò svelto, non volendo assolutamente farla aspettare.
Rientrato, quindi, si tolse quel completo, prendendo dal borsone tutto il necessario indicatogli dalla cantante.
Gli aveva richiesto un abbigliamento molto normale, da serata tra amici, con il quale potersi muovere e stare comodi.
Quindi jeans, scarponi da trekking, felpa larga e giacca a vento di finta pelle con pellicciotto (sempre finto) annesso.

35 MINUTI DOPO

Come voluto, riuscì ad arrivare con un lieve anticipo, guardandosi attorno e spostandosi i capelli davanti agli occhi.
C'era proprio un bel vento quella notte, difatti non riuscì a mantenere i ricci al loro posto per chissà quanto.
Ma ormai c'era abituato, la sua capigliatura faceva sempre quella fine quando si alzava l'aria.

Con tutta l'adrenalina accumulata, mi sento ancora bello sveglio!
Adesso ci starebbe proprio bene una cioccolata calda...
... magari dopo le chiedo se la gradisce.


Immagine

Il Ghiaccio lo aiutava a non percepire tanto il freddo, infatti, pur stando coperto, non sentì il bisogno di chiudere completamente la giacca.

Mi scusi, ma lei non è il fantastico pianista che ha suonato insieme a quella cantante?

Quando si girò nel sentire quella voce ben più che conosciuta, fece quasi fatica a credere ai propri occhi.
La Bennet si era messa in abiti assolutamente "civili", diventando quasi anonima, quasi perché all'effettiva sempre affascinante risultava.
Però se qualcuno fosse passato di lì con poca attenzione, probabile che non l'avrebbe ricollegata all'Angelo esibitosi prima all'arena.

Ma...
Tu...
Cioè...


Ma sì, sei proprio tu!
Oh mi scusi, avrei dovuto dire lei... Tu... Lei... Accidenti, sono proprio sbadata e maleducata!


... Credo che il "Tu" andrà benissimo...

Alla fine, arrendendosi all'evidenza, sfumò in un sorriso divertito ma placido, avvicinandosi di più a lei, guardandola dall'alto verso il basso.
Quando non metteva tacchi, Lyra era più bassa di Zelos di circa 20 cm, differenza abbastanza notevole una volta sistemati faccia a faccia.
Con il "cugino" aumentava ancora di più il divario, ma comunque di poco.

Allora, che voto mi dai per questo travestimento?
Sembro o no una comune mortale?


Travestimento?
Non saprei...
... Sicura che non sia un'altra versione di te che non conoscevo?


Apparentemente ingenuo, il Vastnor però aveva occhio per certe cose e la brillantezza nello sguardo della Bennet era inequivocabile.
Non era solamente un gioco, non era semplicemente un occultamento di se stessa. Lyra stava anche lì, autentica quasi quanto l'altra.
Nonostante la sincerità solenne, Zelos le girò un po' attorno, osservandola per bene, prima di incrociare le braccia al petto, tornando a fissarla.

Sette e mezzo per lo zuccotto gigante...
Cinque e mezzo per il maglione perché quel semi leopardato mi fa strano, ahahah!
Nove per i jeans consumati...
Sette pieno per gli stivali da neve, troppo nuovi e poco consumati per definirsi vissuti da una mortale!
... Quindici per il sorriso così caldo che potrebbe far tornare in un lampo la primavera.
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Messaggioda Lyra » 06/02/2018, 23:07

... Sei... Davvero... Bellissima...

E tu sei troppo galante, Zelos.
Devi farti un po' desiderare da una donna, non farle capire che pendi dalle sue labbra...


Sorriso morbido, tono scherzoso, risata angelica. Dentro di sé però la diva era immensamente felice dell'effetto che stava facendo al Vastnor. Il suo ego e la sua vanità si nutrivano di questo ed anche se stava scoprendo solo da poco i propri sentimenti nei confronti di Robyn, un complimento riusciva sempre a risultarle gradito.
Specialmente se accompagnato da un'espressione totalmente rapita e sincera come quella che fece Zelos quando la vide. Doveva essere particolarmente emozionato o almeno questo pensò Lyra fissando l'espressione un po' assorta ed un po' assente del ragazzo. Era normale, era naturale, quello sarebbe stato il suo primo concerto.
Ma aveva fiducia nel Vastnor, sapeva che sarebbe stato all'altezza delle sue aspettative perché in quelle settimane passate a stretto contatto non l'aveva delusa mai, nemmeno una volta. Possedeva un talento eccezionale e lo dimostrò quando salirono sul palco, lui accolto con un caloroso applauso, lei omaggiata da una vera e propria ovazione. Naturale, la star della serata era la Bennet, ma senza un pianista eccezionale come Zelos anche la sua performance ne avrebbe risentito.
Il concerto invece proseguì senza alcun intoppo, perfetto dal punto di vista tecnico, un po' meno forse da quello emotivo. Ma questo non impedì al cuore della bella cantante di battere con forza una volta terminato il tutto.
Un emozione che volle assolutamente condividere con il cugino di Robyn.

È sempre così, ogni volta che termino un concerto...
Passano gli anni, ma questa emozione rimane sempre tale, mai invariata.


Perché il tuo cuore è vincolato alla musica e più la vivi, più lui batte all'impazzata...
Sta succedendo anche a me...
Grazie della fiducia, mai vista tanta luce sprigionare da un'anima, mi stavi accecando...


Oh Zelos... Sei veramente un'anima pura...


Cosa le importava se qualcuno li avesse visti?
Lyra si lasciava trasportare molto dal proprio entusiasmo, senza considerare l'influenza che il Fuoco aveva su di lei. Lo strinse in un abbraccio ancora più forte del precedente, rimanendo in quel modo per pochi secondi, ma sufficienti a rendere partecipe il Laars delle forme sotto il vestito della diva.

Grazie per esserti impegnato così tanto per me...
So di aver preteso molto in queste settimane, ma tu sei sempre stato all'altezza delle mie aspettative.
Come minimo ti meriti un bacio...


Sembrava quasi una dichiarazione, un momento di puro romanticismo e sentimento. E lo era, sì, ma non nel modo che erroneamente avrebbe potuto pensare Zelos. Lyra si staccò, accarezzandogli dolcemente una guancia con la mano e andando con le labbra ad avvicinarsi all'altra.
Il suo bacio fu leggero e delicato, abbastanza vicino alle labbra senza però sfiorarle minimamente. Lo fissava con occhi dolci, col sorriso che sembrava urlare al mondo quanto fosse angelica, pura, fatta di luce come aveva detto lo stesso Vastnor. Solo Robyn aveva visto in lei la sua vera essenza, quella sorta di oscurità che Lyra sapeva nascondere alla perfezione.
Quando si allontanò poi dal ragazzo, quel sorriso continuò a rimanere impresso sulle sue labbra. Difficile da togliere perché nasceva spontaneamente, grazie ai modi di fare, agli sguardi, alla presenza di Zelos.
Inspiegabilmente, senza rendersene conto, lui riusciva davvero a tirare fuori la parte più luminosa della donna.

Ci vediamo fra circa venti minuti nel luogo che ti ho indicato, d'accordo?
Non darmi buca, mi raccomando...


Eh no, adesso che ti sei raccomandata non posso più rifiutare all'ultimo!
... Ahahah, naturalmente.
Mi cambio anche io e ci vediamo lì!


Scherzarono nel salutarsi, per poi darsi appuntamento all'esterno dell'arena. Il Vastnor non aveva in programma nulla per il post concerto, pur essendo la Viglia di Natale. Nemmeno Lyra prendeva impegni, ma solamente perché ella sapeva già che cosa avrebbe fatto durante quella sera speciale.
A quel punto le venne spontaneo invitare anche Zelos, convinta che il ragazzo avrebbe apprezzato il luogo dove l'avrebbe portato. E poi chissà cosa sarebbe accaduto dopo, quando fossero rimasti soli a casa di lei, a bere e festeggiare soltanto loro due.
Non aveva dimenticato affatto ciò che Robyn le aveva detto come condizione per continuare a rivedersi. E Lyra desiderava rivederlo a tutti i costi, desiderava potergli stare vicino, anche se standogli vicino avrebbe finito sicuramente per scottarsi.
Dopo aver ritrovato sé stessa, le importava poco delle ustioni. Anzi, sarebbero state la riprova che ella fosse più vivida e sensibile che mai.
Passata circa una mezz'ora, la Bennet riuscì a raggiungere finalmente il Vastnor nel luogo del loro appuntamento. Immaginava che il ragazzo non si sarebbe vestito troppo elegante ed infatti, quando lo vide da lontano, trovò il suo look adatto al luogo dove stavano per andare, semplice e che metteva in risalto tutta la sua bellezza e la sua dolcezza.
Rimase ferma a guardarlo per pochi istanti, consapevole che l'altro non l'avrebbe riconosciuta fino a quando non si fosse avvicinata. Così fu infatti e quando Zelos la vide ne rimase sorpreso, ma non deluso da ciò che ella stava mostrando.
Sé stessa sotto un'altra forma.

Allora, che voto mi dai per questo travestimento?
Sembro o no una comune mortale?


Travestimento?
Non saprei...
... Sicura che non sia un'altra versione di te che non conoscevo?


Mh... Forse sì, è possibile!
Decidi tu a che cosa credere, ti lascio libertà di scelta...


Rimaneva sempre dolce, pur smettendo i panni dell'angelo. Si dimostrava una persona molto allegra, divertente, energica, pur non dimenticando mai chi lei fosse veramente. E Lyra ormai si sentiva tanto diva quanto semplice donna, nella stessa identica misura, fondendo e mischiando le due realtà di sé stessa.
Il connubio era qualcosa di misterioso ancora, da scoprire, ma ci sarebbe stato tempo e forse sarebbe servita proprio una serata come quella insieme ad una persona come il Vastnor per rendersi conto del grande cambiamento avvenuto in lei.

Sette e mezzo per lo zuccotto gigante...
Cinque e mezzo per il maglione perché quel semi leopardato mi fa strano, ahahah!
Nove per i jeans consumati...
Sette pieno per gli stivali da neve, troppo nuovi e poco consumati per definirsi vissuti da una mortale!
... Quindici per il sorriso così caldo che potrebbe far tornare in un lampo la primavera.


Zelos...

Disse con tono di rimprovero. E sorridendo.
Si avvicinò e senza chiedere il permesso prese il volto del ragazzo fra le mani e gli diede un bel bacio morbido e dolce sulle labbra.
Un bacio che durò circa cinque secondi.
Che sapeva di lei, perché la lingua aveva appena inumidito le labbra.

... Devi stare molto attento a quello che dici di fronte ad una persona.
Specialmente ad una che ha da poco ricevuto il Fuoco, fra l'altro...


Come a dire che certi comportamenti, certi impulsi, derivavano anche dal suo non saper controllare ancora bene l'Elemento.
La verità era che solo in determinati casi non riusciva a farlo, mentre in altri sapeva perfettamente come condurre il gioco. Ed in quel caso, la frase detta dal ragazzo, la spinse a voler a tutti i costi rubargli per qualche istante le labbra, assaporandole e dandogli modo di assaggiare anche le proprie.
Lo aveva "punito" per essere stato troppo galante. Se tutte le punizioni fossero state così, probabilmente Zelos avrebbe continuato a sbagliare.

Allora, sei pronto ad andare?
Ci aspetta una Passaporta poco distante da qui che ci porterà dritti a Londra.
Niente domande, saprai dove stiamo andando solamente dopo che saremo arrivati.


Fu intransigente in quello. E comunque il Vastnor non sembrava avere intenzione di insistere. Presero la Passaporta e si ritrovarono all'interno di un vicolo, in un quartiere sicuramente non magico e neanche troppo benestante.
Le case che li circondavano si presentavano in uno stato di degrado, con scritte, sporcizia e quant'altro. Poche illuminazioni natalizie in giro, tanto freddo e povertà e miseria che si sentiva ad ogni respiro. Ma Lyra non parve accorgersi di nulla o forse era semplicemente abituata a quello spettacolo. Sorrideva, tranquilla, prendendo la mano del Laars per accompagnarlo all'interno di un edificio, passando dalla porta sul retro.
Una volta dentro si sarebbe reso conto che il luogo dove era stato trascinato non era altro che una mensa per poveri.

Vengo qui praticamente ogni anno, ormai sono di casa.
Sono tutti babbani e mi conoscono semplicemente come Lilah. Sai, per questioni di privacy preferisco non rivelare il mio vero nome, ma tu se vuoi non sei obbligato.
Quando si avvicina il periodo natalizio, faccio una donazione ai maggiori enti che si occupano di dare riparo, cibo ed anche qualche regalo ai più bisognosi.
Poi la notte della Vigilia vengo qui e aiuto a distribuire cibo e bevande a tutti.
Non è nulla di che, ma anche io cerco di fare la differenza nel mio piccolo.
... Te la senti di passare qualche ora insieme a questa gente, a servire loro un pasto caldo?
Ti ho trascinato qui senza chiederti nulla, ma sinceramente guardandoti negli occhi ho come avuto l'impressione che non mi avresti detto di no...


Era proprio così oppure la diva si era sbagliata sul conto di Zelos?
A lui l'ultima parola.
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Messaggioda Zelos » 07/02/2018, 21:18

Oh Zelos... Sei veramente un'anima pura...

Sarà stato anche un'anima pura a livello di bontà, ma sicuramente sul piano generico era pur sempre fatto di carne e sangue pure lui.
La donna si strinse a Zelos, facendo percepire al ragazzo la pressione del seno addosso al suo petto, mandandolo momentaneamente in tilt.
Deglutì un po' sonoramente, sperando che ella non sentisse nulla, limitandosi a sorridere e ad annusare il buon profumo della cantante angelica.

Grazie per esserti impegnato così tanto per me...
So di aver preteso molto in queste settimane, ma tu sei sempre stato all'altezza delle mie aspettative.


Non lo dire neanche per scherzo, per me è stato un onore poter...

... Come minimo ti meriti un bacio...

Rimase interdetto, spiazzato, boccheggiante quasi, incredulo di aver sentito davvero certe parole uscire dalle labbra della Bennet.
Eppure lei aveva parlato proprio di bacio, senza ombra di dubbio. Un bacio vero, dunque? Un bacio di quelli intimi?
Ma c'erano fotografi, giornalisti sparsi qua e là, forse nascosti, quindi come poteva davvero parlare sul serio?!
Per loro fortuna nessuno si trovava davvero da quelle parti, ma a prescindere, il Vastnor comprese presto di aver preso un granchio.
Lyra glielo diede sì il bacio, anzi, gli fece anche una carezza, ma nulla di eclatante o particolarmente romantico.
Eppure fu impossibile per il suo corpo non fremere, non avere qualche brivido, sempre per lo stesso discorso precedente sulla carne e sul sangue.
Sembrava tutto così platonico, eppure bastava pochissimo ad uno come lui per sentire l'eccitazione farsi più forte e prepotente.

Finiscila Zelos, stai facendo la figura del fesso!

Si concentrò. Il Ghiaccio entrò in azione e i suoi bollori vennero spenti velocemente, facendo tornare lo stesso Vastnor di sempre.
Difatti riuscì anche a fare una battuta di spirito non appena Lyra gli ricordò il loro appuntamento entro qualche minuto.
Ma cosa si stava mettendo in mente? Una come lei avere delle mire verso di lui? Andiamo, che sciocchezza.
Era necessario con i piedi ben piantati al terreno, senza farsi idee assurde, anche perché doveva essere bello lucido per viversi le vicende in serbo per lui.
Ovvero una cantante completamente rinnovata, trasformata in una comune mortale, vestita così come forse pochi altri potessero vederla.

Sette e mezzo per lo zuccotto gigante...
Cinque e mezzo per il maglione perché quel semi leopardato mi fa strano, ahahah!
Nove per i jeans consumati...
Sette pieno per gli stivali da neve, troppo nuovi e poco consumati per definirsi vissuti da una mortale!
... Quindici per il sorriso così caldo che potrebbe far tornare in un lampo la primavera.


Zelos...

... Che c'è? Ho detto qualcosa di m-...

Oh no, proprio nulla di male, anzi, qualcosa di bene, tanto bene, talmente bene che in quel caso il bacio reale se lo beccò davvero.
Ancora una volta, il Ghiaccio calò a picco, annichilito dal desiderio e dalla forte eccitazione provocata da quel gesto.
Era molto bello, romantico, intimo, ma naturalmente in un ragazzo che teneva sempre a bada gli istinti come lui, aveva anche altri effetti.
Lyra rimase sulle sue labbra per circa cinque secondi, ma al quinto, mentre si staccava, poté tranquillamente accorgersi di un dettaglio...
... Zelos stava ad un passo dallo schiudere la bocca e andare di lingua.

... Devi stare molto attento a quello che dici di fronte ad una persona.
Specialmente ad una che ha da poco ricevuto il Fuoco, fra l'altro...


... Ma certo, adesso capisco!
Il Fuoco!
Mi stavo per approfittare di una persona ancora non molto capace di controllare l'influsso del proprio Elemento.
Da quando sono diventato una persona tanto spregevole?
... Uff, vorrei sotterrarmi!


Io... Ecco... Mi dispiace...

Non seppe cosa altro dire, passandosi poi una mano in mezzo ai folti ricci, sorridendo appena, in difficoltà ed imbarazzo.
Dentro di sé si stava mortificando, ma non poteva rimanere a dannarsi per molto, visto che la donna era ancora intenzionata a renderlo partecipe di qualcosa.
Scelse di mettere da parte quella faccenda, ripromettendosi una fustigazione davanti allo specchio l'indomani, tornando più allegro e sereno.
Non fece domande, proprio come richiesto dall'Angelo della Musica, seguendola fino alla passaporta che li condusse precisi e veloci fino al luogo prestabilito.
Si fece prendere per mano, sempre tenendo alto il proprio Ghiaccio, così da evitare altre gaffe, facendosi portare all'interno di un posto ben preciso.

Ma questa è...

Immagine

Una caritas, senza che potesse essere scambiata per altro.
Una mensa per persone povere, impossibilitate a procurarsi da sole un pasto caldo.
Quella sera stavano anche sistemando i tavoli a tema natalizio.
Evidentemente, vista la natura in sé della festività, avevano dovuto fare dei turni, suddividendo gruppi di persone e facendo mangiare fino a notte fonda.
C'era un gran da fare e tanta cooperazione.

Immagine

Vengo qui praticamente ogni anno, ormai sono di casa.
Sono tutti babbani e mi conoscono semplicemente come...


Lilah!
Ciao cara, che bello vederti!
Allora ce l'hai fatta a venire...


Immagine

Zelos rimase in silenzio, assimilando quindi quale fosse l'identità della donna nel mondo Babbano.
Le due si salutarono con molto affetto e vicinanza e subito dopo la signora di colore (Sandra) indicò sia a Lyra che al Vastnor dove trovare i grembiuli, cappelli e guanti.
Bisognava mettersi tutto quanto per ragioni di igiene.

Così anche tu sei dei nostri stasera...
Mi fa davvero piacere...
È bello conoscere altre persone interessate a fare del bene!


Farò del mio meglio per essere di aiuto!

Sorrise sincero e dolce verso Sandra, così, non appena ella si allontanò, i due poterono riprendere il discorso da dove erano stati interrotti.

Sai, per questioni di privacy preferisco non rivelare il mio vero nome, ma tu se vuoi non sei obbligato...

In effetti Sandra nemmeno gli aveva chiesto il nome, ma in fondo era pure normale, stava davvero di corsa.

Quando si avvicina il periodo natalizio, faccio una donazione ai maggiori enti che si occupano di dare riparo, cibo ed anche qualche regalo ai più bisognosi.
Poi la notte della Vigilia vengo qui e aiuto a distribuire cibo e bevande a tutti.
Non è nulla di che, ma anche io cerco di fare la differenza nel mio piccolo.


Credo basti davvero poco per fare la differenza, in un mondo come il nostro.

... Te la senti di passare qualche ora insieme a questa gente, a servire loro un pasto caldo?

Non hai sentito cosa ho detto a Sandra?
Puoi contare su di me...
... Credo stia per cominciare la parte di questa Vigilia più bella di tutte.


Eh sì, anche più bella della esibizione sul palco.
Non era avido di visibilità e notorietà, era molto più entusiasta e felice di essere lì, anziché di fronte ai MagiFoni dell'Osservatore Magico.
Gli occhi erano brillanti di gioia, non vedeva l'ora di iniziare.

Ti ho trascinato qui senza chiederti nulla, ma sinceramente guardandoti negli occhi ho come avuto l'impressione che non mi avresti detto di no...

Avvicinò una mano al viso della Bennet e le fece una piccola carezza, analoga a quella fatta da lei subito dopo la performance.

... Mettiamoci all'opera, quelle persone aspettano di scaldarsi lo stomaco e il cuore...

Le fece un occhiolino incoraggiante, dopo di che, semplicemente, si avviò a prendere il necessario per cambiarsi e vestirsi a dovere.
La sala era strapiena e alcuni addirittura mangiavano in piedi, ma c'erano comunque sorrisi, chiacchiere un po' più felici del solito.
La distribuzione durò la bellezza di mezz'ora, ma al termine di essa ognuno di loro aveva il proprio piatto pieno e poteva mangiare.
Anche per i secondi fu necessario un po' di tempo, ma Zelos ci si mise davvero tanto di impegno, riuscendo poi a presentarsi quasi a tutti.
Sembrava instancabile, correva da una parte all'altra e riparò anche una sedia di legno andata quasi spezzata per sbaglio.
Per i dolci la cosa fu più semplice: un tavolo lunghissimo a buffet dove ognuno poteva decidere di andarsi a servire come preferisse.
Insomma, pareva davvero tutto perfetto, tutto senza sbavature, ma in realtà mancava qualcosa, non certo per negligenza, bene intesi.
Il Vastnor stava uscendo dal bagno quando sentì Sandra parlare con altri colleghi, a braccia conserte, sbuffando amareggiata.

C'è qualche problema, forse?

Non esattamente, Zelos, non preoccuparti...
Aspettavano che venisse un altro volontario intorno a quest'ora, volevamo fare una bella sorpresa a tutti.
Doveva cantare una canzone natalizia, lui è davvero bravissimo, ma ci ha appena contattato dicendo che sta con l'influenza...


Caspita, che peccato...

Aspettavano tutti la sua esibizione, credo che piacesse l'idea di questa iniziativa, sai, per sentire più vivo lo spirito natalizio...

Naturalmente...

Il gruppetto si allontanò, tornando a controllare in sala se fosse tutto ok, dando di seguito la brutta notizia, seguita da un "No" e "Peccato" generale.
Zelos osservò l'impianto di musica collegato alle casse dentro la sala con le varie basi pre impostate sulle quali il tipo avrebbe dovuto fare karaoke.
Ci mise qualche secondo per spingersi a fare quello che sentiva di voler fare, abbassando un poco il Ghiaccio, così da far prevalere un po' di sano istinto.
Tempo tre minuti e tornò dentro la grande stanza con in mano il microfono del karaoke ed il telecomando a distanza.
Non appena si mise a parlare, ovviamente tutti si girarono, Lyra compresa, con estrema probabilità.

Ehi, salve a tutti...
A quanto ho capito ci tenevate un po' tutti ad ascoltare il bravissimo cantante che oggi non può essere dei nostri...
Però forse nessuno di voi sa che io e Lilah andiamo a scuola di canto ormai da un bel po' e ce la caviamo benino!
È lì che abbiamo fatto amicizia, ci siamo incontrati grazie alla musica, in parole povere!
Quindi sperando di riuscire a trascinarla qui accanto a me per l'esibizione, vorrei dedicare a tutti la mia esibizione...
... Le difficoltà sono tante, i dolori anche, sofferenze alle volte impossibili da dimenticare, che ci accompagneranno sempre.
Ma fino a quando troveremo il coraggio di sorridere e guardare avanti, anche con le lacrime agli occhi, la crudeltà della vita non ci sconfiggerà...


CLICK

Sandra...

... Sì?

Luci soffuse, grazie!



E mentre cominciava la melodia ed il canto, Zelos fece cenno con la mano a Lyra di avvicinarsi, invitandola a duettare nel loro Vero Concerto di Natale.
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Messaggioda Lyra » 11/02/2018, 23:13

... Quindici per il sorriso così caldo che potrebbe far tornare in un lampo la primavera.

Come poteva uscirsene in un modo tanto meraviglioso, quanto spontaneo e totalmente sincero?
Era uno dei tantissimi pregi del Vastnor, riuscire ad unire dolcezza, purezza e romanticismo insieme, parlando in quel modo e facendo brillare i grandi occhi castani.
Pur sentendosi completamente presa e soggiogata da Robyn, il cuore di Lyra riusciva ancora a farsi catturare da certe frasi, il suo spirito si lasciava trasportare dalle sensazioni del momento ed il risultato diventava poi un bacio, dato per istinto, dato per volere, dato per comprendere quanto fosse ben disposto Zelos nei suoi confronti.
Non volle essere troppo incisiva con lui, si limitò a cinque secondi di contatto umido e caldo, senza premere troppo forte pur avendo le labbra leggermente socchiuse. Ma quando si spostò, notò con sorpresa che il ragazzo era in procinto di lasciarsi andare completamente, di baciarla con maggiore trasporto.
Dentro di sé rise, soddisfatta e maliziosa, ma esternamente fece finta con plateale innocenza di non essersi resa conto di quello che stava per fare il Vastnor.

... Devi stare molto attento a quello che dici di fronte ad una persona.
Specialmente ad una che ha da poco ricevuto il Fuoco, fra l'altro...


Io... Ecco... Mi dispiace...

Non è successo nulla, tranquillo.
Non mi hai dato un bacio, sono stata io ad approfittarmi di te, ahahahah!


Aveva imparato davvero in fretta a giocare e prendersi gioco del prossimo, avendo avuto alle spalle anni di esperienza con la propria Maschera. Zelos le piaceva, aveva un animo sensibile, una voce calda e avvolgente ed uno sguardo capace di sciogliere.
Inoltre il suo interesse nei suoi confronti veniva acceso anche dal confronto che lentamente Robyn andava attizzando fra la diva e la cantante colombiana Ariel Jiménez, ex-amore del Vastnor.
Zelos, esattamente come Robyn, si era preso una bella sbandata per l'aspirante solista e l'animo da primadonna della Bennet non riusciva proprio a sopportarlo. Anche perché non credeva possibile che Ariel fosse riuscita a lasciarsi sfuggire entrambi i cugini.
Lei era sempre stata esigente, ma la Jiménez sembrava -con quel suo atteggiamento- darsi delle arie di importanza che non poteva assolutamente permettersi. Perché ragazzi come Zelos e Robyn non si trovavano certo ovunque nel mondo.
Tralasciando il discorso Ariel, Lyra fu molto felice di poter condividere ancora la notte della Vigilia insieme al Vastnor, portandolo in una mensa per poveri dove avrebbero fatto da volontariato. Per questo aveva scelto dei vestiti tanto anonimi, di seconda mano e rovinati. Non solamente per poter passare inosservata, ma anche perché il suo lusso sfrenato, il suo modo di vivere sarebbe stato uno schiaffo in faccia a quella povera gente che possedeva davvero poco e spesso niente.
Lì era conosciuta come Lilah ed era un ospite sempre presente durante quella notte al punto che la signora che li accolse, Sandra, la strinse in un forte abbraccio, ricambiato dalla stessa Bennet. Anche Zelos venne accolto a braccia aperte, senza porsi troppe domande perché quella notte era tutta per i poveri. Inoltre, il ragazzo aveva lo sguardo di chi desiderava davvero rendersi utile verso il prossimo, cosa molto apprezzata da tutti i volontari presenti.

... Te la senti di passare qualche ora insieme a questa gente, a servire loro un pasto caldo?

Non hai sentito cosa ho detto a Sandra?
Puoi contare su di me...
... Credo stia per cominciare la parte di questa Vigilia più bella di tutte.


Gli sorrise, sinceramente commossa. Le vennero gli occhi lucidi, ma non rimase a guardarlo per troppi secondi, perché voleva evitare che l'altro vedesse l'emozione che traspariva dai suoi occhi.
Nonostante il cambiamento avvenuto in lei, nel cuore di Lyra era rimasta quella parte che l'aveva fatta finire, immancabilmente, fra i Tassorosso, fatto di bontà e cura nei confronti del prossimo. Indossò senza pensarci la cuffietta, si mise un grembiule addosso e prese posto dietro il bancone della distribuzione del cibo, salutando non soltanto semplici individui, ma a volte anche veri e propri nuclei famigliari.
Provava sempre molto dispiacere, soprattutto per quei poveri bambini costretti a vivere un Natale così. Eppure sui loro volti traspariva sempre un tale senso di gioia e felicità che la Bennet ne rimaneva ogni volta stupita, augurando loro tutto il bene possibile.
Non ebbe molto tempo di parlare con Zelos per via del grande lavoro che c'era dietro. Lyra elargiva un sorriso ed una dolce parola a chiunque, insieme ad un pasto caldo. Solo di tanto in tanto il suo sguardo raggiunse il ragazzo, un po' per vedere come se la stesse cavando, un po' perché il pensiero della condizione data da Robyn la rendeva molto impaziente. In ogni caso fu un pensiero non troppo persistente, perché il lavoro fisico le impediva di concentrarsi troppo sulla propria interiorità.
Dopo la distribuzione dei pasti, arrivò un Babbo Natale ingaggiato da lei -anonimamente- a portare dei doni un po' per tutti, grandi e piccini. Soprattutto i più piccoli ricevettero in dono qualche giocattolo, ad allietare un po' le loro vite, una visione che scaldava più del Fuoco il cuore della bella diva.

Ciao piccolino... Ma non hai freddo senza il maglione e la giacchetta?
Che cosa ti ha portato di bello Babbo Natale?


Immagine


La Bennet era troppo occupata a giocare con i più piccoli per rendersi conto che purtroppo qualcosa stava andando storto quella sera. Quell'anno avevano organizzato un piccolo concerto per allietare un po' l'animo dei presenti, ma sfortunatamente la persona che avrebbe dovuto cantare non si era potuta presentare per via di una brutta influenza.
Sandra diede la brutta notizia a Zelos, allontanandosi poi per comunicarla al resto del gruppo. Lyra era troppo lontana per sentirli, occupata con quel bambino che non voleva proprio staccarsi da lei, ma quando vide ritornare Zelos con in mano un microfono, la diva si girò esattamente come tutti gli altri, guardandolo un po' sorpresa.

Ehi, salve a tutti...
A quanto ho capito ci tenevate un po' tutti ad ascoltare il bravissimo cantante che oggi non può essere dei nostri...
Però forse nessuno di voi sa che io e Lilah andiamo a scuola di canto ormai da un bel po' e ce la caviamo benino!
È lì che abbiamo fatto amicizia, ci siamo incontrati grazie alla musica, in parole povere!
Quindi sperando di riuscire a trascinarla qui accanto a me per l'esibizione, vorrei dedicare a tutti la mia esibizione...


Che cosa mai avrebbe potuto fare Lyra in quel momento? Era rimasta incredibilmente stupita da quel gesto, ma il resto dei presenti scambiò il suo mutismo come eccessiva timidezza ed iniziò a chiamarla per darle la grinta necessaria ad accettare quel duetto con il Vastnor.
Tutti volevano sentirli cantare, tutti volevano un po' di Natale nei loro cuori, per questo motivo, alla fine, la Bennet fu "costretta" a cedere, facendosi passare anche lei un microfono, e sciogliendosi i capelli sulle spalle.
Se quella doveva essere un'esibizione, tanto valeva che la facesse in grande stile.

... Le difficoltà sono tante, i dolori anche, sofferenze alle volte impossibili da dimenticare, che ci accompagneranno sempre.
Ma fino a quando troveremo il coraggio di sorridere e guardare avanti, anche con le lacrime agli occhi, la crudeltà della vita non ci sconfiggerà...


Siamo più forti di quel che crediamo, anche quando la vita stessa ci colpisce talmente duro da buttarci a terra.
L'importante è credere che sia possibile sempre rialzarsi, che la speranza non abbandonerà mai i nostri cuori...


Completò lei il discorso del ragazzo, ancora troppo lontana dal palchetto improvvisato, ma quando la musica partì fu il Laars che le fece cenno di avvicinarsi, aspettandola. Scosse il capo una volta, due, poi la donna finalmente si accinse ad avvicinarsi, guadandolo senza alcun rimprovero, sorridendo e stringendogli la mano forte, lasciando che egli potesse sentire il suo Fuoco interiore.
Una canzone come quella l'aveva cantata almeno un milione di volte la Bennet e pur variando il ritmo non fu per lei difficoltoso adeguarsi completamente. Zelos invece sembrava perfetto per quella parte, iniziando a cantare e giocare con lei, in un duetto dolce, comico ma anche caloroso nei confronti dei loro spettatori.
Sandra e tutti gli altri non avrebbero mai creduto possibile che quei due fossero davvero così bravi. La voce bassa e profonda del Vastnor si sposava bene con quella alta, da donna della diva. E la canzone era allegra, carezzevole, avvolgeva tutti con la sua atmosfera, forse ancora meglio rispetto a quella cantata da Lyra sul palcoscenico nell'arena di Manchester. Non lo disse, ma si stava divertendo un mondo, cantando pur avendo già sforzato parecchio la gola per quella notte.
Non c'era nessuno però a controllarla, non c'era il suo manager e nemmeno i suoi produttori. Poteva permettersi di essere libera lì, in mezzo ai babbani, e lo fu, finendo di cantare quel favoloso duetto e terminando l'esibizione con un lungo abbraccio verso il Vastnor.

Sei stato bravissimo, i miei complimenti...

Gli disse sussurrando, prima di scendere giù dal palco. Gli diede persino un buffetto sul naso, come a volerlo "rimproverare" per il tiro mancino, pur non essendosi affatto arrabbiata. Erano entrambi distrutti e stanchi ed altri volontari erano arrivati per dare loro il cambio, nonostante la serata fosse ormai finita.

Ti andrebbe di venire a casa da me?
... Mi sembra l'idea migliore concludere questa notte ancora insieme a te.
Che cosa ne pensi?


Poteva sembrare maliziosa e provocante, ma venne pronunciata quella frase con un'intonazione angelica e innocente. Lasciò a Zelos il compito di farsi le dovute fantasie, continuando a fissarlo come se per lei non ci fosse nessun secondo fine.
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