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Messaggioda Monique » 09/07/2013, 14:35

Birmingham (pronuncia [ˈbɜrmɪŋəm], localmente [ˈbɜrmɪŋɡəm]) è una città e un Metropolitan borough con status di city situata nella contea di West Midlands dell'Inghilterra centrale.
La città di Birmingham ha una popolazione di 1.036.900 abitanti ed è la seconda città per popolazione del Regno Unito. Con Wolverhampton, Solihull e le città del Black Country forma il secondo agglomerato urbano del Regno Unito denominato West Midlands Conurbation, con una popolazione di 2.284.093 abitanti. Birmingham fa parte della contea del West Midlands che comprende anche la città di Coventry con una popolazione totale di 2.579.200 abitanti. Grazie alle reciproche influenze economiche, l'area metropolitana si estende in effetti molto al di là della contea di West Midlands e della stessa regione delle Midlands Occidentali.
La città è conosciuta col nomignolo di Brum (dal nome dialettale "Brummagem"), e la sua popolazione è chiamata Brummies; vi si parla un dialetto chiamato Brummie.
È una città plurietnica e multiculturale in quanto il 30% circa dei suoi abitanti non è di origine europea. Nel 2001 il 70,4% della popolazione era di origine europea, (compresi il 3,2% di irlandesi), il 19,5% di origine asiatica di lingua inglese, il 6,1% di origine africana o afro-americana, lo 0,5% di origine cinese, il 2,9% di etnia mista e lo 0,6% di altra origine.


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Messaggioda Shuyun » 04/09/2014, 22:55

[tahoma]15 Novembre 2108 | Ore 19:55 | Condominio di "Heartbound Street"

Tanta voglia di dedicare anima e corpo al benessere del mondo animale sfruttando le proprie capacità non solo attirava facilmente le occhiate inquisitrici della Setta dei 12, ma inoltre, rendeva tanto nota e pubblica una persona da esserne richiesto l'intervento anche a domicilio, molto distante dal luogo effettivo dove risiedeva l'ambulatorio. La famiglia Prescot era una delle più facoltose della città e possedeva da sola circa trenta palazzine sparse nella contea inglese, le quali a loro volta contavano in tutto duecentocinquanta appartamenti, tutti quanti affittati.
Ovvio che potessero permettersi di pagare una profumatissima cifra pur di far curare il loro dolce e amato Cromwell (pastore dei Pirenei) da una specialista unica nel suo genere, così da esser sicuri che vivesse il più a lungo possibile.
Callisto Dyther si era presentata da sola, evitando di portarsi dietro aiuti o infermieri. Necessitava di tutto il personale possibile presso l'ambulatorio, infatti, già che lei era assente risultava un problema difficile da gestire, per questo bisognava sopperire con ogni veterinario e personale ospedaliero a disposizione. L'occasione migliore per incontrarla, l'occasione migliore per vederla dal vivo, l'occasione migliore per testare i suoi poteri e comprendere fino a che punto arrivassero. Una occasione che mai e poi mai Shuyun si sarebbe lasciato scappare, temendo quasi che qualcun altro arrivasse sul posto prima di lui e gli soffiasse l'esclusiva.
Tezzereth era sistemato: nessuno avrebbe più cercato nuove informazioni a proposito del biondo "Miracolo" e qualora si fossero messi di nuovo sulle sue tracce, non ci avrebbe messo molto a scoprirlo e comportarsi di conseguenza: non era salutare stuzzicare il Sagitta.
Per incontrarla aveva deciso di indossare un abito piuttosto formale. Avendo spiato spesso le sue uscite con Edward Remingford, aveva bene o male compreso che trovasse affascinante quel tipo di vestiario in un uomo, dunque si era regolato di conseguenza. Poca barba, ella la amava accennata ma non eccessiva, dettaglio che in un uomo di stampo orientale come lui era facile richiedere. Profumo quel tanto che bastava ed il resto lo avrebbe fatto il suo fascino, sempre che ella non ne fosse stata totalmente immune, ma sperava non fosse così.

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Assorto nei suoi pensieri, fissando un punto vuoto non molto lontano dalla rampa di scale dalla quale ben presto Callisto sarebbe scesa per uscire dalla palazzina, Shuyun Muramasa rifletteva attentamente sui casi ancora da risolvere, sul suo passato, sul suo presente ed anche sugli ultimi incarichi che la Setta dei 12 gli aveva assegnato. Grazie all'analisi di quelle richieste poteva intuire quali fossero le loro mosse e limitare i danni senza però esagerare e rischiare di farsi scoprire. Il suo era un lavoro complesso, difficile, che poteva essere scambiato per un doppio gioco, ma in realtà era soltanto una lama affilata così tanto a doppio taglio che una singola ferita lo avrebbe potuto dissanguare.
Il respiro regolare celava un battito cardiaco più svelto. Il suo fulmine percepiva senza dubbio la presenza di tre elementi distinti e avversi tra loro, eppure provenivano tutti da un'unica fonte. Già questo bastava affinché le iridi scure dell'uomo brillassero di una insolita aspettativa.
Le lancette dell'orologio attaccato al muro sopra l'ingresso del palazzo scandivano un tempo che trascorreva troppo lentamente per i suoi gusti.
L'animo Ignis impaziente e desideroso di risposte inviava ondate di energia in giro per tutto il piano terra, ma l'investigatore tentava di contenersi, cercava di controllare il proprio potere proprio perché non era sicuro che ella fosse in grado o meno di percepirlo con facilità. Tali dati non esistevano sul documento offertogli da Tezzereth Al Shamshir e dunque qualora avessero trovato conferma, sarebbero stati una sorprendente verità.
Motivo molto semplice: nessun gildato di classe inferiore alla quarta era in grado di percepire gli altri elementi, nemmeno quelli dal potere più ampio, se non grazie al riconoscimento tramite tatuaggio o anello. Con lei però ci si poteva aspettare di tutto, in quanto individuo speciale, unico e a quanto pareva irripetibile. Shu possedeva delle informazioni interessanti che forse avrebbero fatto rimanere dubbiosa anche la stessa Callisto.
Il rumore di alcuni passi apparve chiaro dopo l'ennesimo quarto d'ora di attesa, proprio a ridosso del momento della cena.
Leggeri, femminili, tranquilli e allo stesso tempo abbastanza svelti. Non c'era alcun dubbio che fosse lei ma... Un momento, aveva azzerato il proprio spirito rendendo impossibile per lui riconoscere l'appartenenza elementale. Assurdo, lo sapeva fare sul serio...
Quando finalmente comprese che stava per spuntare da dietro l'angolo dell'ultima rampa di scale, l'Ignis si volse spostandosi dal muro, dandole lo sguardo, incontrando una figura di sì rara bellezza, talmente tanto carismatica al sol fissarla che dovette trattenersi dallo schiuder le labbra per lo stupore.

... Ti stavo aspettando.
Pochi giri di parole: so chi sei, conosco la verità.
Desidero parlarti, è importante.
[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 05/09/2014, 11:06

§ Condominio di "Heartbound Street"|15.10.2108|8.02 pm. §


Allora, signori Prescot, vi raccomando di seguire le mie istruzioni alla lettera.

Naturalmente signorina Dyther, anche se a volte è così difficile…

Me ne rendo conto, ma è necessario che Cromwell segua un'alimentazione bilanciata e corretta, e passandogli il vostro cibo sotto il tavolo non lo aiuterete di certo.
Tu lo capisci, vero piccolo?
- il (mica tanto piccolo) pastore dei Pirenei le si avvicinò e le leccò una mano in un gesto di affetto puro, ma Callisto era sicura che non sarebbe mai riuscito a metterle il broncio, metaforicamente parlando, neanche se l'avesse voluto.

Molto bene, mi pare che qui sia tutto a posto.

Dottoressa, è stata così gentile… perché non si ferma a cenare con noi?
Ci farebbe molto piacere!


Troppo gentile, signor Prescot, ma devo tornare nel mio ambulatorio il più in fretta possibile, gli animali hanno bisogno di me.

Lei lavora troppo, signorina Dyther!

Mai abbastanza, e vi prego… chiamatemi Rachel.

Allora buona serata Rachel, e grazie ancora di essere venuta fin qui apposta per il nostro cucciolone.
Trasferiremo il denaro direttamente sul suo conto alla Gringott, d'accordo?


Va benissimo.
Buonanotte, signori Prescot, a presto Cromwell!


Non appena la porta si chiuse alle sue spalle, Callisto si lasciò sfuggire un piccolo sospiro stanco: non si era fermata un secondo a partire da quella mattina, e la chiamata a domicilio dei Prescot era stata la ciliegina sulla torta che l'aveva del tutto sfinita; certo, non avrebbe mai rifiutato di curare un paziente - anche considerando quanto i coniugi pagassero per le sue visite - ma era pur vero che spesso proprio questi ultimi si dimostravano decisamente troppo apprensivi.
Che senso aveva, poi, agitarsi tanto per il proprio animale quando poi non gli si faceva seguire la dieta? Debolezze tra padroni e cuccioli, la donna lo capiva benissimo, e per questo si limitava a sorriderne con dolce ironia.
Cominciò a scendere le scale, ma a metà della prima rampa si fermò quasi di scatto, lo sguardo che si faceva più penetrante e guardingo.

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Percepiva qualcosa, qualcosa di strano… un Elemento che lei non possedeva, ma che ben si sposava col Fuoco - e in fondo anche con l'Acqua - dentro di lei; la prima cosa che fece, mentre riprendeva a scendere le scale meno velocemente di prima, ma comunque non troppo lenta, fu quella di azzerare del tutto gli Elementi dentro di sé, sperando in qualche modo di allontanarsi da quella che lei fiutava come una situazione di pericolo nel più breve tempo possibile.
Volse l'angolo, ma il suo incedere si fermò bruscamente quando, di fronte a sé, trovò un individuo di sesso maschile dai tratti orientali, molto ben vestito, che la stava osservando.

... Ti stavo aspettando.
Pochi giri di parole: so chi sei, conosco la verità.
Desidero parlarti, è importante.


La prima cosa che Callisto percepì dentro di sé… fu il terrore.
Terrore allo stato puro, nella sua forma più concreta, semplice e diretta: l'uomo era decisamente ben piazzata, ma era chiaro che se anche fosse stato più mingherlino, di certo la donna non l'avrebbe affrontato direttamente; voleva solo scappare, ed il più lontano possibile da lì.
La parte razionale di sé, quella che cercava di farsi strada nel panico che riempiva la sua mente, le faceva notare che sembrava troppo ben vestito per essere uno intenzionato ad ucciderla… ma chi le diceva che non fosse una trappola?
Pallida in volto e con la fronte coperta da un sottile velo di sudore freddo, l'unica cosa che a Callisto venne in mente… fu quella di correre.
Gli diede le spalle e tentò di scattare <Talento/Fisico 25> dall'altra parte del condominio, verso l'uscita sul retro, quella che percepiva come la sola speranza di salvezza: una vita passata a far perdere le proprie tracce - o almeno a provarci - tutto quel tempo passato a costruirsi una nuova identità che le permettesse di vivere in santa pace, come una persona qualsiasi… ed ora era tutto inutile.
Tezzereth, chissà come, l'aveva trovata, ed ora avrebbe dovuto mollare tutto e scappare di nuovo, costruirsi una nuova identità in un altro posto, ricominciare tutto da capo…
… ammesso che fosse uscita viva da lì, s'intendeva.

Spoiler:
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Messaggioda Shuyun » 06/09/2014, 22:08

[tahoma]Non appena la ragazza scese le scale e i loro occhi si incrociarono, per Shuyun di improvviso cambiò tutto.
Fu un cambiamento istantaneo, radicale, che nacque da dentro, come un'esplosione incontrollata che non riuscì a bloccare, indifeso.
Mille e più scintille scoppiarono nel proprio spirito, scintille che avrebbe potuto percepire anche lei, se solo avesse di nuovo attivato i propri elementi, ma per il momento preferiva evitare, come sempre avveniva quando si trovava in mezzo alla gente, non da sola, per intendersi.
L'uomo preferì essere completamente diretto, specificando da subito il motivo della sua comparsa, così, nell'osservare lo sguardo impietrito e sconvolto della veterinaria, poté intuire dal suo modo di muovere il corpo che ben presto avrebbe tentato qualche sciocchezza inutile.
La bacchetta magica, nascosta nella fondina ascellare di cuoio bianco sotto la giacca, venne afferrata saldamente dal Sagitta, il quale la puntò proprio in direzione del corpo di Callisto, infatti ella aveva scelto di mettersi a correre verso una probabile uscita posteriore della palazzina.

E visto che hai lo sguardo impietrito, non vedo perché non doverti impietrire tutta...

Petrificus Totalus

Difficoltà: 1
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Immobilizza l'avversario facendo diventare il suo corpo duro e pesante come la pietra
Genere: Offensivo
Danno: 4

D20 = 13 + [Capacità M. = 26] + [Bonus Arma = 2] = 41


Shuyun decise di imprimere nell'incantesimo solo la matrice di immobilizzazione, senza voler causare alcun danno alla ragazza.
Se l'incantesimo fosse andato a buon fine, la bionda si sarebbe ritrovata pesante come la pietra, incapace di muovere un muscolo.
Era conscio che probabilmente l'avrebbe spaventata ancora di più in quella maniera, ma era l'unica per assicurarsi che lo ascoltasse.
Per sua fortuna, non dovette mettersi a rincorrerla per tutta la città, anche se probabilmente nemmeno sarebbe servito perché di sicuro avrebbe optato per la smaterializzazione, visto che la magia fece il suo dovere, tenendola bloccata lì, sul corridoio posteriore del condominio.
Con passo calmo e calcolato, riponendo la bacchetta al proprio posto, l'uomo la raggiunse, arrivandole davanti e fissandole per qualche secondo il volto e il corpo. Non era il momento per rimanere incantato da lei ma non era semplice, non ci riusciva quasi per nulla.
Sospirò, poi se la caricò in spalla ed aprendo la porta piccola che conduceva alle cantine se la portò dietro, conducendola in un punto dove nessuno li avrebbe disturbati. Sigillò sia il lucchetto dell'ingresso che quello dell'uscita secondaria, poi insonorizzò le pareti e rese la zona protetta dalla smaterializzazione. Fatto tutto questo, tornò finalmente sulla veterinaria, decidendo di riprendere a parlare da dove prima aveva interrotto.

Immagino che tu ora abbia una paura fottuta di essere uccisa, rapita e via dicendo.
Sappi che non ho intenzione di farti alcun male e se ti ho condotta qui e mi sono preoccupato di isolarci, è solo per la tua incolumità.
Adesso ti libererò dalla paralisi e per cortesia, evita di insultarmi, cercare di attaccarmi o interrompere le mie parole, mi irriterebbe.


Molto preciso, molto schietto e molto serio nel tono.
Sfiorò con la punta dell'arma magica la spalla della Dyther ed ella poté finalmente riprendere a muovere gli arti.
Decise di aspettare che fosse pronta ad ascoltarlo, magari dopo essersi stirata le braccia o il collo, d'altronde non era piacevole subire quel dannato incantesimo, per altro imparabile appena al primo anno di scuola.
Ad ulteriore dimostrazione del non volerle fare del male, tese il manico della bacchetta verso il "Miracolo", dandole la possibilità di prenderla e assicurarsi quindi che lui non possedesse più i mezzi per farle alcun che.

Da come immagino avrai potuto sentire nell'aria, io sono un Ignis.
Oltre a questo, lavoro sporadicamente come investigatore per l'uomo che ti ha conferito i poteri che hai.
Sfortunatamente per lui però, io effettuo un doppio gioco sottile e scaltro, in questo modo posso farmi gli affari miei ed intanto accumulare le informazioni che mi servono affinché il Conflux sia sempre preservato, come nel tuo caso, ad esempio.


Quello fu appena l'inizio.
Intendeva proseguire immediatamente ma ancora una volta le labbra, le gote, le mani, i fianchi di Callisto gli fecero perdere la concentrazione.
L'avrebbe attaccata al muro lì, seduta stante, strappandole i vestiti di dosso, per la miseria.
Tutto ciò, comunque, venne tradotto all'esterno da una momentanea pausa ed il leccarsi leggermente nervoso del labbro superiore.

Tezzereth non era convinto che Sandyon Vastnor avesse davvero portato a termine l'incarico.
La voce della tua bravura con gli animali è giunta anche alla Setta dei 12 e questo ha comportato l'insospettirsi del tuo creatore.
Io sono stato mandato a Londra per scoprire qualcosa, per capire se tu fossi ancora viva, spiandoti per circa due settimane.
Quando ho capito però che cos'eri e chi eri, non ho potuto fare altro che sviare lo scienziato e convincerlo che probabilmente Callisto Dyther era morta e tu non potevi essere altro che una ragazza dannatamente fortunata ad avere un simile feeling con gli animali di ogni specie.
Loro non sanno del mio essere Gildato, dunque senza dirmelo apertamente avranno pensato che sei una gildata anche tu, ma visto che hanno ben altre grane da sbrigare e l'unico loro apparente interesse rappresentava il fatto che tu fossi ancora viva, per ora hanno lasciato perdere.


Preferì non continuare oltre, voleva andare un passo alla volta per non affollarle troppo la mente.
Resistendo alla tentazione di solcare altri centimetri della sua pelle con gli occhi scuri, l'investigatore rimase in silenzio, attendendo che ora fosse lei a parlare ed esprimersi, poi eventualmente avrebbe proseguito spiegandole con maggiore chiarezza il motivo del suo arrivo.[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 06/09/2014, 23:07

Correre.
Voleva correre il più lontano possibile da lì, da lui, sparire e non farsi trovare mai più, ricominciare tutto da capo anche se questo avrebbe significato lasciarsi alle spalle il suo ambulatorio e tutte le persone che lavoravano per lei: avrebbe curato altri animali per farsi perdonare, si sarebbe votata alla natura… avrebbe rinunciato anche all'uomo che stava frequentando, tutto per sopravvivere.
Questo pensava Callisto mentre barcollava verso la porta sul retro del condominio - non riuscendo nemmeno a concepire l'idea di smaterializzarsi perché era assolutamente troppo impanicata per concentrarsi su quel tipo di spostamento corporeo - per un secondo quasi sicura di avercela fatta, di averla scampata, di essere sopravvissuta… salvo percepire poi il proprio corpo che, lentamente, diventava di pietra, irrigidendosi e facendola cadere a terra di pancia; probabilmente le si sarebbe formato un bel livido in breve tempo, ma in quel momento il suo cervello, rimasto attivo, non faceva altro che pensare ad una cosa sola…
Era finita.
Quell'uomo, chiunque fosse, l'aveva appena catturata, e molto probabilmente l'avrebbe uccisa, finendo il lavoro che quel Mercenario, Sandyon Vastnor, aveva lasciato incompleto anni prima.
Avrebbe voluto piangere, ma non poteva, perché anche gli occhi erano paralizzati. Avrebbe voluto urlare, ma la bocca non stava di certo messa meglio del resto del corpo, un blocco di marmo freddo e momentaneamente insensibile.
Si sentì alzare di peso, e quanto avrebbe voluto chiudere gli occhi per non vedere, per rendere la sua fine il più veloce possibile… ma non poteva, e dunque l'unica cosa che Callisto poté fare fu lasciarsi condurre nella cantina del condominio ed osservare il suo rapitore che insonorizzava la stanza e la rendeva anti-smaterializzazione: quanti accorgimenti, considerando che sarebbe bastata una Maledizione Senza Perdono per far finire tutto.

Immagino che tu ora abbia una paura fottuta di essere uccisa, rapita e via dicendo.
Sappi che non ho intenzione di farti alcun male e se ti ho condotta qui e mi sono preoccupato di isolarci, è solo per la tua incolumità.


Quasi ironico che, per essere una persona non intenzionata a farle del male, si fosse presentato a lei in quel modo diretto e crudo - con un approccio che non incuteva alcun timore, assolutamente proprio…

Adesso ti libererò dalla paralisi e per cortesia, evita di insultarmi, cercare di attaccarmi o interrompere le mie parole, mi irriterebbe.

Gli avrebbe staccato la mano a morsi se solo avesse potuto, dopo quelle parole: non solo la spaventava e la paralizzava, ora dettava anche legge? Non appena lo sconosciuto ruppe l'incantesimo e Callisto tornò in pieno possesso del proprio corpo, lo sguardo che gli lanciò fu infuocato, carico di rabbia, paura e risentimento per quel prepotente che sembrava aver deciso di fare con lei i propri comodi.
Quando Shuyun - seppur lei ancora ignorasse il suo nome - le tese la bacchetta, lei la scostò con un movimento secco del dorso della mano destra, spingendola all'esterno così da farle capire che non le interessava: come se non fosse possibile preparare una trappola anche senza bacchetta, come se non avesse potuto metterla al tappeto nel corpo a corpo.

Da come immagino avrai potuto sentire nell'aria, io sono un Ignis.
Oltre a questo, lavoro sporadicamente come investigatore per l'uomo che ti ha conferito i poteri che hai.


Tezzereth.
Quell'uomo lavorava Tezzereth Al Shamshir.
Ora sì che era del tutto tranquilla e non aveva più alcun timore.

Sfortunatamente per lui però, io effettuo un doppio gioco sottile e scaltro, in questo modo posso farmi gli affari miei ed intanto accumulare le informazioni che mi servono affinché il Conflux sia sempre preservato, come nel tuo caso, ad esempio.

E questo doveva bastare affinché si fidasse di lui, dello sconosciuto che aveva di fronte?

Tezzereth non era convinto che Sandyon Vastnor avesse davvero portato a termine l'incarico.
La voce della tua bravura con gli animali è giunta anche alla Setta dei 12 e questo ha comportato l'insospettirsi del tuo creatore.


Avrebbe dovuto immaginarlo che ci sarebbe stato il rovescio della medaglia, nel diventare famosa in campo veterinario… ed eccola lì, la sua medaglia rovesciata: la Setta dei 12 che le dava la caccia… ancora.

Io sono stato mandato a Londra per scoprire qualcosa, per capire se tu fossi ancora viva, spiandoti per circa due settimane.
Quando ho capito però che cos'eri e chi eri, non ho potuto fare altro che sviare lo scienziato e convincerlo che probabilmente Callisto Dyther era morta e tu non potevi essere altro che una ragazza dannatamente fortunata ad avere un simile feeling con gli animali di ogni specie.


… cos'ero? - ripeté lei lentamente, con una sfumatura disgustata nella voce.

Loro non sanno del mio essere Gildato, dunque senza dirmelo apertamente avranno pensato che sei una gildata anche tu, ma visto che hanno ben altre grane da sbrigare e l'unico loro apparente interesse rappresentava il fatto che tu fossi ancora viva, per ora hanno lasciato perdere.

Grazie per averli allontanati da me. - ammesso che fosse vero, era qualcosa che gli doveva - Ma tanto per la cronaca… io ero e sono semplicemente una veterinaria che ama gli animali, e che si è conquistata la fiducia dei propri clienti con la costanza ed il duro lavoro. - cominciò a dire, in tono duro ma appena tremulo, unico segno palese della presenza, ancora, di paura.

Non so cosa tu credi di sapere, non so cosa tu sia, né m'interessa.
Mi hai disturbata sul lavoro, mi hai pietrificata, mi hai rinchiusa qui dentro e hai dettato delle regole come se tutto ti fosse dovuto, non è esattamente il modo più furbo per spingere qualcuno a non insultarti o attaccarti, tantomeno per aspettarsi la sua riconoscenza.
- o perlomeno, lei i suoi ringraziamenti li aveva già espressi.

Perciò, se non c'è altro, io tornerei dai miei pazienti, dalle persone che hanno davvero bisogno di me e non si sognano di farmi prendere certi spaventi gratuiti e del tutto inutili.

Anche il suo corpo tremava, se ne rese conto quando fece il primo passo in avanti e si ritrovò quasi a cadere per terra perché le gambe non la reggevano come avrebbero dovuto: sentì gli angoli degli occhi riempirsi di lacrime e fece scorrere le mani sulle guance quasi per cercare di riprendersi - e riuscendoci anche piuttosto male.
Voleva andarsene da lì, voleva rifugiarsi tra le braccia di Edward e lasciarsi rassicurare da lui… lui che la conosceva come Rachel, e che non immaginava minimamente cosa la donna nascondesse dentro di sé.
Forse sarebbe stato meglio lasciarsi circondare dagli animali, almeno con loro non avrebbe dovuto mentire.
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Messaggioda Shuyun » 07/09/2014, 23:21

[tahoma]… cos'ero?

Esattamente, cos'eri.

Grazie per averli allontanati da me.
Ma tanto per la cronaca… io ero e sono semplicemente una veterinaria che ama gli animali, e che si è conquistata la fiducia dei propri clienti con la costanza ed il duro lavoro.


Non è infatti la riconoscenza dei clienti quella che conta, bensì quella degli animali.
Quella come te la sei conquistata, con la costanza e il duro lavoro o con ciò che nasce dal tuo spirito?


Non so cosa tu credi di sapere, non so cosa tu sia, né m'interessa.
Mi hai disturbata sul lavoro, mi hai pietrificata, mi hai rinchiusa qui dentro e hai dettato delle regole come se tutto ti fosse dovuto, non è esattamente il modo più furbo per spingere qualcuno a non insultarti o attaccarti, tantomeno per aspettarsi la sua riconoscenza.


Difatti non è ciò che mi aspetto.
Non è ciò che ho chiesto e non mi sento di farlo.


Perciò, se non c'è altro, io tornerei dai miei pazienti, dalle persone che hanno davvero bisogno di me e non si sognano di farmi prendere certi spaventi gratuiti e del tutto inutili.

Inutili? INUTILI?

Alzò la voce di proposito, rischiando quasi di perdere la pazienza, in quanto Ignis e dunque molto istintivo e impulsivo.
Fece due passi avanti arrivandole abbastanza vicino da poterla fulminare con lo sguardo, respirando pesantemente, dall'aria rabbiosa.

Ti rendi conto che lì fuori, ogni giorno, ci sono persone che possono farti del male?
Che vogliono farti soffrire, che vogliono farti tornare alla Trama e metterti a tacere per sempre?
Faresti bene per lo meno a chiedermi il perché di questi spaventi gratuiti, spaventi che per altro ti sei procurata da sola visto e considerato che ho esordito dicendoti che volevo parlarti di una cosa importante. Se avessi voluto farti fuori non avrei certo perso tempo in chiacchiere!


Rimase a fissarla intensamente per diversi secondi, forse all'interno dei quali ci sarebbe stato solo un gran silenzio.
Più le stava vicino e più si immaginava di baciarla, di prenderla di peso e attaccarla con la schiena alla parete per fare... molte cose.
Non era semplice concentrarsi mentre determinate immagini solcavano la mente, ma doveva farsi forza, ne valeva della vita di quella persona speciale, ne valeva del suo destino e di riflesso, dello stesso Conflux. Si leccò le labbra, socchiudendo le palpebre, provando a recuperare lucidità, poi, alzando la destra alzò anche le spalle, provando ad utilizzare un tono più pacato e meno irruento.

Va bene... Va bene.
Hai passato tutto questo tempo nell'ombra ed evidentemente un modo di fare diretto come il mio ti ha spiazzata e spaventata.
... Mi spiace di averti messo nella condizione di avere paura ma sono fatto così, dico tutto e subito, senza girarci attorno.
Il mio nome è Shuyun e sono un Investigatore Privato.


Il primo metodo quasi sicuro per instaurare maggiore legame e vicinanza tra due persone era senza ombra di dubbio la presentazione.
Voleva che lei conoscesse il suo nome, sapesse come chiamarlo, specie perché il pensare alla voce soave della veterinaria che lo pronunciava in differenti situazioni, da quelle più normali a quelle più erotiche, gli faceva nascere un brivido caldo lungo la schiena.
Ripose la bacchetta nel fodero, visto che a lei non interessava prenderla, dopo di che riprese a parlare, cercando di spiegarsi al meglio delle sue capacità, desiderando ardentemente che ella smettesse di provare timore verso di lui.

Prima mi sei sembrata parecchio contrariata quando ho parlato di "cos'eri".
Forse non hai ben compreso cosa intendessi io, perché per me quello che sei è un "Miracolo".


Una leggera pausa, saggiando le sue reazioni, per poi andare avanti.

Nella tua anima sussistono tre elementi, i tre elementi primari.
Nessun gildato prima d'ora è mai riuscito ad averli, a controllarli, nemmeno i Capi più illustri, nemmeno i capostipiti.
In te invece vivono nell'armonia più totale e non solo, riesci ad azzerarli alla pari di un Druido.
Tu sei la persona più speciale alla quale il Conflux abbia mai dato vita e non importa se ciò è avvenuto ad opera di un pazzo.
L'Acqua, il Fuoco, la Terra, non rimangono ancorati a qualcuno perché lo decide una creatura inferiore a loro.
Se ti sono rimasti dentro è perché ti hanno scelta, perché ti hanno apprezzata, perché... Non lo so nemmeno io il perché effettivo.


Il tono di voce era non solo calmo, ma anche intenso, quasi emozionato, mentre la fissava negli occhi come se esistesse soltanto lei.
Tentò con la destra di sfiorarle una ciocca di capelli biondi, osservando ogni dettaglio del suo viso e della sua pelle, lasciando da parte per qualche secondo il desiderio sessuale che lo permeava nei suoi confronti. Ora c'era più un desiderio di sudditanza, di idolatrazione, di adorazione per quella ragazza così tanto unica e rara, dagli occhi scintillanti color del lago, la chioma bionda come il grano e la pelle calda dalle forme affusolate come un rogo.

Io voglio soltanto assicurarmi che tu sia al sicuro, che nessuno possa torcerti anche solo un capello.
... Solo al pensiero che la tua impareggiabile bellezza possa essere offesa o addirittura cancellata da qualche fottuto bastardo fa scatenare una tempesta magnetica nel mio "Io" più profondo e autentico...


Facendo un passo indietro, si mise in ginocchio, abbassando il capo, come un cavaliere faceva con la propria regina.
Si sentiva suo suddito, in quanto rappresentante del Conflux ed ella una sua manifestazione più alta ed empia.
Alzando lo sguardo cercò ancora una volta la sua attenzione, tendendole la destra, con rispetto e aspettativa.

Ti prego, posso sentire distintamente i tuoi elementi avvolgere il mio corpo e il mio spirito?
Sfiorami almeno una volta, rendimi partecipe di ciò che sei, di quanto sei incomparabile e straordinaria, Callisto...


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Messaggioda Callisto » 08/09/2014, 14:08

Inutili? INUTILI?

Sobbalzò quando l'uomo alzò la voce con aria visibilmente alterata, eppure nonostante la paura che le attanagliava lo stomaco, Callisto non si lasciò intimidire da lui: alzò il mento e lo fronteggiò con tutta la fierezza che possedeva, con quello sguardo velato d'inquietudine ma comunque fermo, deciso.

Ti rendi conto che lì fuori, ogni giorno, ci sono persone che possono farti del male?
Che vogliono farti soffrire, che vogliono farti tornare alla Trama e metterti a tacere per sempre?
Faresti bene per lo meno a chiedermi il perché di questi spaventi gratuiti, spaventi che per altro ti sei procurata da sola visto e considerato che ho esordito dicendoti che volevo parlarti di una cosa importante. Se avessi voluto farti fuori non avrei certo perso tempo in chiacchiere!


Beh, non mi sembra di essermela cavata tanto male per tutto questo tempo, o mi sbaglio? - ribatté lei piccata - Finora sono sopravvissuta senza l'aiuto di nessuno, sapendo di poter contare solo sulle mie forze... ho lottato per ricostruirmi una vita sapendo di non potermi appoggiare ad una famiglia o a degli amici, ma di potermi affidare solo a me stessa. Quindi sì, mi rendo perfettamente conto della situazione... ma forse avresti fatto meglio ad usare un altro tono con me se davvero non vuoi farmi del male, non pensi?

Va bene... Va bene.
Hai passato tutto questo tempo nell'ombra ed evidentemente un modo di fare diretto come il mio ti ha spiazzata e spaventata.
... Mi spiace di averti messo nella condizione di avere paura ma sono fatto così, dico tutto e subito, senza girarci attorno.
Il mio nome è Shuyun e sono un Investigatore Privato.


Quello era sicuramente un passo avanti, ammesso che fosse il suo vero nome, più che altro perché si era evidentemente reso conto di essersi posto decisamente male, con lei; naturalmente la sua poteva essere una farsa - nel suo caso non si era mai troppo paranoici - ma Callisto sapeva bene che se gli occhi e la voce potevano ingannare, gli Elementi non possedevano quella stessa capacità: e quello dell'uomo era calmo, placido, docile... quasi umile, manco volesse ricevere una sorta di benedizione da lei.

Prima mi sei sembrata parecchio contrariata quando ho parlato di "cos'eri".
Forse non hai ben compreso cosa intendessi io, perché per me quello che sei è un "Miracolo".


Un... miracolo?

Ripeté Callisto, decisamente perplessa - più per il termine usato che per il tono di voce di Shuyun, quasi come se stesse cercando in tutti i modi di non farle provare più timore nei suoi confronti: mai nessuno l'aveva definita in quel modo, nemmeno i suoi clienti più affezionati dopo, magari, qualche operazione particolarmente difficile che aveva salvato la vita ad animali ormai condannati, in apparenza, alla morte.

Nella tua anima sussistono tre elementi, i tre elementi primari.
Nessun gildato prima d'ora è mai riuscito ad averli, a controllarli, nemmeno i Capi più illustri, nemmeno i capostipiti.
In te invece vivono nell'armonia più totale e non solo, riesci ad azzerarli alla pari di un Druido.
Tu sei la persona più speciale alla quale il Conflux abbia mai dato vita e non importa se ciò è avvenuto ad opera di un pazzo.
L'Acqua, il Fuoco, la Terra, non rimangono ancorati a qualcuno perché lo decide una creatura inferiore a loro.
Se ti sono rimasti dentro è perché ti hanno scelta, perché ti hanno apprezzata, perché... Non lo so nemmeno io il perché effettivo.


Quante volte si era posta quella stessa domanda?
Se gli Elementi erano qualcosa che nasceva spontaneamente nello spirito dell'uomo, com'era stato possibile per Tezzereth fornirla di tutti e tre i principali? E proprio a proposito di questo, come potevano quegli Elementi vivere in così perfetta armonia dentro di lei?
Conosceva abbastanza sulle Gilde da sapere che ogni Gildato poteva ospitare, dentro di sé, al massimo un Elemento primario ed uno secondario, anche i Capi Gilda che in teoria erano i più meritevoli della benedizione del Mana... allora perché lei possedeva i tre principali con una semplicità disarmante? Come potevano fondersi tra loro in maniera così perfetta da non costituire un problema per lei?
Tante domande a cui mai era riuscita a dare risposta.

... me lo sono chiesto anch'io. - ammise con un sospiro leggero, abbassando lentamente lo sguardo a terra.

Tuttavia, quando percepì le dita di Shuyun sfiorarle i capelli e di conseguenza accarezzarle la guancia lo rialzò di scatto e lo posò sul suo volto: ciò che lesse nei suoi occhi la lasciò incredula quasi, sicuramente incapace, in un primo momento, di dire qualcosa; lo sguardo dell'uomo era... dolce, ma non solo. Sembrava adorarla, venerarla con gli occhi, come fosse di fronte a qualcosa di così infinitamente prezioso da non poterci nemmeno credere.
E l'Elemento dentro di lui pareva tentare di abbracciarla con tutto se stesso, così da farla sentire protetta, rassicurata... serena.

Io voglio soltanto assicurarmi che tu sia al sicuro, che nessuno possa torcerti anche solo un capello.
... Solo al pensiero che la tua impareggiabile bellezza possa essere offesa o addirittura cancellata da qualche fottuto bastardo fa scatenare una tempesta magnetica nel mio "Io" più profondo e autentico...


Io non so proprio che... ma che fai?!

Spalancò gli occhi in un moto di pura sorpresa quando l'Investigatore si mise in ginocchio di fronte a lei, abbassando il viso come se non avesse nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi: totalmente impreparata ad un trattamento del genere - era davvero lo stesso uomo che l'aveva pietrificata poco prima? - Callisto si ritrovò a fissarlo con lo sguardo confuso e le guance lievemente arrossate per la sorpresa... e sì, il compiacimento. Non era una donna vanitosa, non aveva mai avuto il tempo per diventarlo, ma si sentiva lusingata dal comportamento di Shuyun soprattutto perché si riferiva a qualcosa che lei aveva sempre visto come una maledizione, e che ora invece veniva considerato come un dono, il più prezioso mai esistente.
Osservò il suo braccio allungarsi e la mano destra che si tendeva verso di lei, finendo per posare poi gli occhi sul volto dell'uomo nuovamente alto e non più nascosto verso il basso.

Ti prego, posso sentire distintamente i tuoi elementi avvolgere il mio corpo e il mio spirito?
Sfiorami almeno una volta, rendimi partecipe di ciò che sei, di quanto sei incomparabile e straordinaria, Callisto...


Mai, mai nessuno l'aveva trattata in quel modo: si sentiva come una Dea, come una creatura leggendaria e preziosa, come una Regina, come... una Prescelta del Conflux; mai fino a quel momento aveva preso in considerazione l'idea di rappresentare l'Equilibrio, e mai fino a quel momento aveva pensato di potersi ritrovare in una situazione del genere con un Gildato.
Tezzereth le aveva detto che non c'era da fidarsi quando si parlava delle Gilde... ma quanto poteva prendere per buone, lei, le parole di un uomo che prima l'aveva creata ed infine aveva deciso di distruggerla? E se tutto ciò che le aveva detto sull'argomento fosse stato solo un modo per impedire che lei venisse conosciuta, protetta, aiutata?

Forse è arrivato il momento di smetterla di credere solo in quello che mi è stato detto, di abbandonare le mie effimere conoscenze e seguire solo l'istinto... e l'istinto mi dice che mi posso fidare di lui.
È un Gildato, certo, ma l'Elemento che porta nello spirito mi spinge a non avere più paura: per un qualche strano motivo, sento che con lui posso essere me stessa.


Non aveva mai fatto percepire a nessuno i propri Elementi, in realtà passava quasi tutto il tempo ad azzerarli per far sì che nessuno li potesse percepire, una pratica affinata col tempo ma che, comunque, le risultava ancora stancante; ed ora avrebbe rotto quello schema, avrebbe permesso all'Investigatore di sentirli come mai nessuno aveva potuto far prima... c'era solo da sperare che il suo istinto avesse ragione.

... d'accordo Shuyun...

Soffiò il suo nome con voce calda, forse ancora leggermente incerta ma non più impaurita come prima, come quando non sapeva nemmeno quale fosse il suo nome.
Lentamente, Callisto allungò la mano verso di lui e sfiorò il suo palmo con le proprie dita, lasciando finalmente liberi l'Acqua, la Terra ed il Fuoco di riempire il suo spirito: si sentì così sollevata da fare un lieve sospiro, ma tutta la sua attenzione si concentrò velocemente sullo sguardo dell'uomo per studiarne le reazioni, per capire che effetto gli facesse sentire tre Elementi così diversa in perfetta armonia... ed assistere in prima persona a quel reale, unico miracolo.
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Messaggioda Shuyun » 08/09/2014, 23:11

[tahoma]Io non so proprio che... ma che fai?!

E che altro avrebbe potuto fare di fronte a cotanta bellezza e cotanta perfezione fra la Trama e il Mana?
Lei era un connubio mai raggiunto nemmeno dagli stessi Capi Gilda, speciale ancor più di un Druido poiché nessuno al mondo poteva scegliere di possedere solo tre elementi e per giunta quelli più importanti, quelli primari, mentre lei invece sì, era stata creata a quel modo ma il Conflux le aveva concesso di possedere realmente quel dono, tramutandola in una creatura ancestrale misteriosa quanto affascinante.
Shuyun, pur non volevo più avere alcun legame con Ignis, sentiva il desiderio e il bisogno di inginocchiarsi, di dimostrarle il suo rispetto, farle comprendere quanto fosse speciale per lui e quante bugie fino a quel momento gli fossero state raccontate dalla Setta, da Tezzereth.
Ma la sua più grande ambizione, la sua più grande smania era toccarla, sfiorare la di lei pelle e percepire così i suoi elementi avvolgerlo con dolcezza, con affetto e brivido. Ben due di loro avrebbero trovato il Fulmine gradito, ovvero l'Acqua in primis e il Fuoco, quindi 2/3 terzi dello spirito di Callisto si sarebbe sentito naturalmente attratto da lui, una eventualità che all'uomo orientale non dispiaceva affatto.
Ora bisognava solo sperare che la veterinaria accettasse e acconsentisse a quello scambio di energie apparentemente innocente.

... d'accordo Shuyun...

Quando pronunciò il suo nome, l'Ignis sentì distintamente la voglia di lei salire così tanto da lasciarlo quasi spiazzato.
Avrebbe voluto sentirlo pronunciare mentre era sopra di lui, mentre lui era dietro di lei, mentre raggiungeva il picco del piacere, in ogni modo, non importava con quali mezzi, tanto con la bionda li avrebbe potuti sperimentare tutti indistintamente. Ma non solo questo pensava, pensava anche a come sarebbe stato se lei lo avesse pronunciato da infatuata, ed anche quell'esempio di immaginazione non lo infastidiva per niente.
Fissandola intensamente e poi fissando la mano della ragazza, del "Miracolo", Shuyun avvicinò la propria per tramutare quel sogno in realtà e non appena ciò accadde, un'ondata assurda e incredibile di potere misto e ciclico avvolse la sua anima, lasciandolo di sasso e impossibilitato a reagire normalmente. Non era la stessa sensazione che si provava quando si veniva a contatto con un Druido, no, era ben diversa, perché quello non era puro Mana, ma il miscuglio perfetto con la Trama, una capacità prima d'ora mai concepita, mai ipotizzata, mai e poi mai.
Di istinto, egli liberò istantaneamente la forza devastante dei suoi Fulmini, di gran lunga superiore a qualsiasi Ignis della sua categoria esistente al Mondo, donandole delle scariche di adrenalina talmente forti che quasi temette che non fosse in grado di gestirle.
Fortunatamente però, lui sapeva quando interrompere un flusso ed infatti vi pose fine nell'arco di pochissimi secondi, tornando in piedi.

Sei veramente un "Miracolo", Callisto...

Queste furono le sue prima parole, anche perché non riusciva a ragionare lucidamente fin da subito, non dopo tutto l'accaduto.
Facendo un passo avanti, le chiese silenziosamente il permesso di carezzarle le guance, poi il collo, le braccia, poi di nuovo i capelli.
Infine, abbassandosi con il viso, fece una cosa molto particolare e che sì, non c'era alcun dubbio sull'erotismo insito in essa e per nulla velato: respirò il profumo della ragazza, inebriandosi dell'aroma della sua pelle, non azzardandosi a baciarla, quello no, ma non perdendosi un millimetro di quelli che gli venivano concessi, sempre che il "Miracolo" avesse accettato all'inizio, ovviamente. In tutto questo, tenne gli occhi chiusi, a dimostrazione che stava vivendo un'esperienza quasi mistica, un'esperienza meravigliosa, quasi quanto lei, anzi no, lei lo era di più.
Le mani, entrambe, si andarono a poggiare sui fianchi di Rachel, senza stringere, senza volerla infastidire, ma in tal modo stabilivano l'ennesimo contatto intimo. Per quanto all'apparenza potesse sembrare esser tornato più calmo, ciò che aveva dentro non poteva essere interpretato allo stesso modo... Ma non si preoccupò minimamente di controllarsi, no, lui VOLEVA che lei lo sentisse, che lei capisse.

Immagine

Se non vorrai avvicinarti alle Gilde per il tuo personale desiderio di segretezza, mi sta bene...
Ma lascia almeno che io possa proteggerti individualmente...
Non posso permettere che ti accada qualcosa male... Non me lo perdonerei...
Ti conosco da così poco e già sento di non poter fare a meno di te...


Dopo averle sussurrato quelle parole proprio all'orecchio, con una voce bassa, calda e graffiante, Shuyun tornò eretto col busto per poterla guardare negli occhi ancora una volta, pur mantenendo le mani sui fianchi non volendo rinunciare per nulla al mondo a quel contatto fisico.
Si leccò le labbra in un gesto in parte istintivo, in parte provocatorio. Il suo sguardo pareva quasi dire: "Ti leccherei tutta da testa a piedi".

Io Ti Voglio.
Voglio Che Tu Sia Mia.
Dimmi Che Ho Qualche Possibilità.
Per Favore.
[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 09/09/2014, 13:41

Non appena le loro dita si sfiorarono, Callisto percepì il Fulmine di Shuyun tuonare dentro il proprio spirito, evento che la fece sobbalzare leggermente: non aveva mai percepito gli Elementi di un Capo Gilda, quindi non sapeva quanto fossero potenti, ma la forza di quell'Elemento nell'uomo era... devastante, al punto che la Dyther si ritrovò a poter affermare con certezza di non aver mai sentito nulla del genere, prima.
Com'era prevedibile, inoltre, l'Acqua ed il Fuoco dentro di lei reagirono a quella presenza ingrandendosi nel suo spirito, prendendo momentaneamente il sopravvento sulla Terra che, comunque non ne sembrò particolarmente risentita - dopotutto a lei i Fulmini non facevano né caldo né freddo.
Sospirò, la Veterinaria, non potendo negare suo malgrado che quel contatto elementale le stava piacendo e non poco: in quel momento si sentiva se stessa come non accadeva da tempo, e percepire i propri Elementi come liberi e non costretti a nascondersi era per lei una gioia indescrivibile.

Sei veramente un "Miracolo", Callisto...

E tu sei stato benedetto con un Elemento infinitamente potente, Shuyun...

Replicò la donna ancora col fiato leggermente corto, socchiudendo gli occhi nel sentirsi lo spirito pieno non solo dei propri Elementi, ma anche di quello di lui: le era venuto spontaneo parlare di benedizione, ma d'altronde anche per quanto riguardava se stessa, mentre la propria creazione e manipolazione - tutto ciò che l'aveva resa più bella, più capace di vedere ed udire, con un'aspettativa di vita maggiore del normale - erano da lei viste come una maledizione, gli Elementi rappresentavano una benedizione inaspettata e meravigliosa, al pari della possibilità d'instaurare un rapporto unico con gli animali.
Osservò Shuyun rialzarsi, intanto, e alla sua implicita richiesta di poterle accarezzare il volto, quasi a volersi sincerare che si trattasse di una persona in carne ed ossa e non di un'illusione proiettata dalla mente, acconsentì con un cenno d'assenso incerto: aveva abbandonato ormai l'idea che lui potesse farle del male, ma le risultava comunque un po' strano farsi accarezzare da un uomo che non fosse Edward.
Il suo tocco, a voler essere sinceri, era ad ogni modo lieve, delicato, per nulla invadente o irrispettoso: solo quando l'uomo chiuse gli occhi ed inspirò il suo profumo, Callisto tossicchiò imbarazzata, come a fargli capire che stava andando troppo oltre; stessa cosa per le mani dell'Investigatore sui fianchi, che la Veterinaria gli chiese di spostare con un'occhiata eloquente - dopotutto non erano così in confidenza da potersi permettere certi gesti intimi come nulla fosse.

Se non vorrai avvicinarti alle Gilde per il tuo personale desiderio di segretezza, mi sta bene...
Ma lascia almeno che io possa proteggerti individualmente...
Non posso permettere che ti accada qualcosa male... Non me lo perdonerei...
Ti conosco da così poco e già sento di non poter fare a meno di te...


Che non voglia avvicinarmi alle Gilde è poco ma sicuro... - commentò Callisto con aria seria, cercando d'ignorare il più possibile il brivido che lui le aveva procurato parlandole all'orecchio - Anche ammettendo che possa fidarmi di chi ne fa parte, non voglio sbandierare per il mondo la mia vera... natura.
Voglio continuare ad essere solo un'eccellente veterinaria, e nient'altro.


Stava per commentare anche la seconda parte delle sue affermazioni, quando la voce dell'uomo la raggiunse ancora, lasciandola per un momento senza fiato.

Io Ti Voglio.
Voglio Che Tu Sia Mia.
Dimmi Che Ho Qualche Possibilità.
Per Favore.


Shuyun...

Soffiò lei, con l'espressione tipica di chi è in evidente difficoltà: abbassò lo sguardo e fece un passetto indietro, allontanandosi così da lui prima di portarsi i capelli dietro l'orecchio destro, cercando di trovare le parole giuste per rispondergli e cercando con ogni mezzo di non considerare le farfalle che le erano esplose nello stomaco.

Io... ti ringrazio ancora per ciò che hai fatto per me, per aver convinto Tezzereth che sono morta anni fa.
Però non posso accettare la tua offerta... come spiegherei al mondo che ho una sorta di...guardia del corpo? E poi se per loro adesso sono morta, non dovrei più correre rischi, no?


Perché, per quanto ne sapeva lei, solo quel pazzo aveva interesse a vederla sparire dalla faccia della Terra.

Per quanto riguarda il resto, sono lusingata dalle tue attenzioni... Davvero.
Ma mi sto frequentando con un'altra persona, perciò non credo ci siano i presupposti affinché tra noi possa nascere qualcosa.


Naturalmente una frequentazione non era un contratto vincolante che la obbligava a stare con Edward... ma in quel momento Callisto era troppo scossa per specificarlo - e farlo avrebbe voluto dire prendere in considerazione la proposta di Shuyun, qualcosa che la donna non poteva fare.
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Messaggioda Shuyun » 09/09/2014, 17:14

[tahoma]E tu sei stato benedetto con un Elemento infinitamente potente, Shuyun...

Sono tutti infinitamente potenti, io ho avuto solo il piccolo privilegio di comandarne uno meglio di chiunque altro.

"Chiunque altro" tra i gildati, si intendeva, poiché ad esempio l'eletto del Fulmine avrebbe sicuramente posseduto più affinità rispetto a lui, ma poco gli importava, sia di quella realtà, sia del dono in sé. Per quanto lo apprezzasse e ne fosse felice, una parte di lui ricordava sempre il perché di quella maggiore affinità, riconducendola inevitabilmente al giorno del suo abbandono della Gilda Ignis ed in particolare del distacco da suo fratello Yamato Kusanagi. Tralasciando quei pessimi pensieri, l'investigatore si decise a fare qualche passo avanti, provando ad avvicinarsi a Callisto con una maggiore intimità, riscontrando una placida accettazione delle prime manovre ma un netto imbarazzo con quelle successive.
Non se ne stupì, d'altronde non si aspettava sicuramente che fosse caduta all'istante ai suoi piedi, tuttavia, una cosa per volta, con calma.
Seguendo le sue direttive, di distanziò, spostando anche le mani in modo che non le toccassero più i fianchi, dopo di che, semplicemente scelse di ascoltare attentamente le motivazioni dietro alle sue perplessità e al suo successivo rifiuto nei confronti di un loro possibile avvicinamento.

Io... ti ringrazio ancora per ciò che hai fatto per me, per aver convinto Tezzereth che sono morta anni fa.
Però non posso accettare la tua offerta... come spiegherei al mondo che ho una sorta di...guardia del corpo?
E poi se per loro adesso sono morta, non dovrei più correre rischi, no?


Il fatto che io li abbia sviati non significa che tu sia automaticamente scongiurata da ogni pericolo.
Senza considerare che in un momento di disattenzione potresti essere sorpresa da un Druido e non possiamo sapere come reagirebbe.
Ti posso assicurare che nessuno ti vedrebbe mai con la scorta, mi presenterei solo in caso tu avessi bisogno di me.


Per quanto riguarda il resto, sono lusingata dalle tue attenzioni... Davvero.
Ma mi sto frequentando con un'altra persona, perciò non credo ci siano i presupposti affinché tra noi possa nascere qualcosa.


Non sei fidanzata né tanto meno sposata, la frequentazione non è un vincolo, mio "Miracolo".
Se hai preso in considerazione questo individuo come possibile compagno, perché non posso avere un analogo trattamento?
Non ho mai incontrato una ragazza più bella di te, amante degli animali e dal corpo che sprigionasse così tanta sensualità.
Mi importa poco della presenza di un altro, io voglio portarti via da lui perché voglio che tu diventi mia proprietà...


Forse Callisto si stava trovando di fronte allo sguardo più determinato che avesse mai potuto vedere in tutta la sua vita. Gli occhi di Shuyun brillavano e irradiavano energia mista a fermezza, risolutezza e assoluta volontà di vincere, di conquistare.
La voce ferma, il tono combattivo ma non inquietante. Gli riusciva difficile non osservarla di tanto in tanto da testa a piedi, ma era più forte di lui, non ce la faceva a non desiderarla ogni istante, fin da quando le prima volte l'aveva controllata da lontano, dal tetto di un palazzo o in mezzo alla folla della mattina lavorativa. Espirò profondamente e di nuovo fece un passo in avanti, accorciando le distanze tra loro, portando una mano a tentare di carezzarle la guancia, il mento, il naso, la fronte, sulla parte destra del viso.

Ti ho sognata spesso prima di incontrarti.
Rappresentavi i miei sogni più avvolgenti, quelli più intensi e quelli più erotici.
Voglio essere la tua difesa e il tuo uomo, non ti sottrarre o per lo meno... Non dirmi di no, non ora.
Concedimi di sfiorarti le labbra almeno una volta, "Miracolo".


E se ella non si fosse opposta, allora Shuyun avrebbe tentato di appoggiare la propria bocca sulla sua, per darle quel tanto agognato bacio che aveva immaginato miriadi di volte, accompagnato da un sospiro caldo e appena eccitato e una lieve spinta che puntava a farla aderire con la schiena al muro per così da essere più comodi e mantenere il controllo dell'atto in sé, cercando di prolungarlo il più a lungo possibile.[/tahoma]
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2014-09-06 22:23:21 Shuyun d20 13  
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